Bologna - Programma per la formazione del

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Bologna - Programma per la formazione del
COMUNE DI BOLOGNA
AREA URBANISTICA AMBIENTE MOBILITA’
Piano Strutturale Comunale
Programma per la formazione
del PSC condiviso e partecipato
Sintesi dell’allegato alla Delibera di Giunta P.G. n. 28014/05
Bologna, 15 febbraio 2005
Piano Strutturale Comunale PSC
Comune di Bologna. Area Urbanistica Ambiente e Mobilità
IL PERCORSO CONDIVISO E PARTECIPATO DEL PSC DI BOLOGNA
La Legge Regionale 24 marzo 2000, n.20 "Disciplina generale sulla tutela e l’uso del
territorio" individua il Piano Strutturale Comunale (PSC) come strumento di pianificazione urbanistica generale per tutto il territorio del Comune, e delinea le scelte
strategiche di assetto, sviluppo, tutela dell’integrità fisica e ambientale e
dell’identità culturale del territorio.
L’idea di città
Il PSC costituisce lo strumento di pianificazione urbanistica strutturale valido per il
medio periodo, con caratteristiche programmatiche, non prescrittive, deputato a
scegliere le linee principali per le localizzazioni insediative, le infrastrutture e le
caratteristiche ambientali, scelte che si traducono in previsioni determinanti attraverso il Piano Operativo e il Regolamento Urbanistico Edilizio.
Concertazione tra i portatori di interesse istituzionali
La Legge Regionale n.20/00 ha introdotto un’attività di concertazione tra tutti iportatori di iteresse sin dall’avvio dell’elaborazione del PSC attraverso la Conferenza
di Pianificazione [disciplinata nello specifico all’art. 14 della L.R. n.20/00 e – in
via generale – agli articoli 14 e seguenti della legge n.241/90]. La Conferenza di
Pianificazione è una fase necessaria al processo di elaborazione del PSC e ha
l'obiettivo di realizzare la concertazione istituzionale tra le Amministrazioni interessate dall'esercizio delle funzioni di pianificazione, attraverso l'integrazione delle
diverse competenze e la ricerca della condivisione degli obiettivi generali e delle
scelte strategiche di piano.
Ampliare le forme di partecpazione
Accanto a questa forma partecipativa e consultiva necessaria, la legge regionale
prevede che il Comune possa ampliare le forme di partecipazione e consultazione,
oltre quelle previste dalla legge.
L’Amministrazione riafferma la scelta della condivisione
In coerenza con le linee programmatiche per il mandato amministrativo 2004 2009, il Comune di Bologna riafferma che la condivisione e la leale collaborazione
tra le diverse Amministrazioni sono connotati fondamentali per la realizzazione di
un processo di pianificazione urbanistica e territoriale; in un’ottica di superamento
del dualismo capoluogo-comuni della provincia e in favore di uno sviluppo coordinato e sinergico del territorio metropolitano che punti alla qualità sociale e ambientale dello sviluppo.
Il percorso partecipato per l’Accordo di Pianficazione
Il Comune di Bologna ha intrapreso - per l’elaborazione del PSC - un percorso partecipato e condiviso in rapporto con la Provincia, la Regione, le Associazioni Intercomunali e la Conferenza Metropolitana dei Sindaci in cui l'armonizzazione tra gli
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indirizzi del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e la pianificazione comunale, divengono elementi qualificanti per giungere a un Accordo di Pianificazione.
Il Comitato Interistituzionale per l’elaborazione dei PSC
Di questa relazione tra il processo di pianificazione della Città di Bologna e dei
Comuni della pianura quale presupposto per un Accordo di Pianificazione ha dato
atto la Conferenza Metropolitana dei Sindaci; prevedendo la costituzione di un
Comitato Interistituzionale per la elaborazione dei PSC: organismo di guida e
indirizzo politico costante per le diverse Conferenze di Pianificazione. Il Comitato
Interistituzionale opererà anche attraverso un più generale Accordo, sancito sempre
dalla Conferenza Metropolitana e relativo ai principali obiettivi strategici che riguardano il territorio provinciale, peraltro già delineati dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.
La nuova Conferenza di Pianficazione
L’attività della nuova Conferenza di Pianificazione sarà preparata e accompagnata
dai lavori del Comitato Interistituzionale di Coordinamento dei PSC, istituito dalla
Conferenza Metropolitana, con lo scopo di armonizzare i lavori dei PSC che a livello
provinciale sono in corso di formazione più o meno contemporanea.
La migliore partecipazione possibile
In attuazione degli indirizzi del Programma di Mandato, si assume l’obiettivo della
migliore partecipazione possibile nella condivisione delle informazioni e degli indirizzi del nuovo piano, ritenendo indispensabile accompagnare il percorso con azioni
che non si esauriscano nella sede istituzionale della Conferenza di Pianificazione.
I Quartieri: laboratori della partecipazione
Si riconosce il ruolo centrale dei Quartieri come luoghi della partecipazione
allargata dei cittadini, nei quali attivare veri e propri laboratori in cui i cittadini
abbiano l’oportunità di ascoltare e di essere ascoltati.
La partecipazione urbanistica come processo interattivo
La comunicazione e la consultazione saranno garantite dall'attivazione di un Forum
su "Bologna. Città che cambia". L’informazione e la partecipazione urbanistica
per essere efficaci devono svolgersi come un processo interattivo, da effettuare
durante l’intero percorso di elaborazione del piano e sin dalle prime fasi di definizione degli indirizzi.
Tempi rapidi e certi
L’ambizioso obiettivo del programma è quello di giungere all’adozione del Piano da
parte del Consiglio Comunale entro l’anno corrente, concludendo l’intero percorso
entro la metà del 2006.
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L’elaborazione degli strumenti urbanistici nel quadro condiviso
In conclusione, l’elaborazione dei nuovi strumenti urbanistici potrà scaturire nel
quadro condiviso e su questa base sarà aggiornato il quadro conoscitivo del territorio bolognese e metropolitano in stretto legame con il nuovo Documento Prelminare
e una prima valutazione ambientale capace di garantire la sostenibilità dei nuovi
indirizzi del PSC.
Tutto ciò potrà essere raggiunto con il concorso delle competenze e dei ruoli indicati
nel programma, sia interni che esterni all’Amministrazione Comunale, e con una
forte condivisione degli obiettivi e degli scopi dello strumento che si va a costruire.
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STRUTTURA ORGANIZZATIVA PER IL PSC DI BOLOGNA
Per l’elaborazione del PSC si sono rafforzate tutte le azioni interne all’Amministrazione Comunale per favorire una progettazione intersettoriale, attraverso la costituzione di specifici gruppi di lavoro.
Inoltre saranno attivate collaborazioni istituzionali e professionali necessarie al
raggiungimento degli obiettivi.
La struttura tecnica parteciperà ai lavori del Gruppo interistituzionale di coordinamento tecnico mettendo a disposizione le rispettive competenze e conoscenze.
Coordinamento tecnico generale
Ha funzione di coordinamento per l’elaborazione del PSC, è di competenza della
direzione Area Urbanistica, Ambiente e Mobilità e si avvale del supporto tecnico e
organizzativo dell’Ufficio di Piano.
Al suo interno è prevista la presenza dei settori del Comune interessati: Settore
programmi Urbanistici - Edilizi, Mobilità Urbana, Ambiente e Verde Urbano, Interventi e Servizi per la Casa e del settore Programmazione Controlli e Statistica.
Sulla base delle specifiche attività intraprese, saranno coinvolti e parteciperanno
alle elaborazioni e alle attività, ciascuno per le proprie competenze e in sinergia tra
di loro, le diverse aree e settori dell’Amministrazione Comunale.
Le strutture dell’Unità Itermedia Sistemi Informativi Territoriali (SIT) e dell’U.I.
Giuridico Amministrativa forniranno al processo il supporto operativo nell’ambito
nelle rispettive competenze.
Coordinamento tecnico del PSC e redazione: Ufficio di Piano
L’Ufficio di Piano opera secondo le seguenti funzioni:
COORDINAMENTO OPERATIVO
•
Supporto operativo al coordinamento tecnico generale del piano
•
Gestione operativa dei gruppi di lavoro
•
Conduzione della segreteria organizzativa
•
Compimento dei procedimenti amministrativi richiesti dalla L. R. 20/2000
STUDIO - REDAZIONE
•
Ricerca, analisi ed elaborazione per la documentazione del Piano
•
Stesura del Quadro Conoscitivo e di altra documentazione tecnica di approfondimento
•
Predisposizione dei documenti e degli elaborati tecnici per la partecipazione, la
concertazione istituzionale e il Piano
•
Comunicazione e pubblicizzazione
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PARTECIPAZIONE
•
Supporto all’attivazione e gestione di procedure partecipate per la consultazione
pubblica in merito ai temi del Piano
•
Supporto all’attivazione di laboratori di urbanistica partecipata nei Quartieri
•
Progetto
•
Cartografie e database funzionali al processo di pianificazione
•
Supporto alla definizione degli obiettivi e delle azioni del piano
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IL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE DEL PSC DI BOLOGNA: FASI E ATTIVITA’
Fase preliminare
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Quadro conoscitivo: valutazione e bilancio dello stato e delle tendenze evolutive del territorio bolognese e metropolitano
ƒ
Documento Prelminare: obiettivi generali e scelte strategiche di pianificazione
ƒ
Valsat: valutazione della sostenibilità ambientale e territoriale
Fase di concertazione istituzionale
ƒ
Conferenza di Pianificazione e Accordo di Pianificazione
Fase di informazione, comunicazione e partecipazione
ƒ
Informazione e ascolto dei quartieri cittadini: la casetta degli attrezzi del
PSC
ƒ
Informazione preventiva degli organi istituzionali
ƒ
Forum “Bologna. Città che cambia”
ƒ
Laboratori di quartiere di urbanistica partecipata
ƒ
Osservatorio Isituto Nazionale di Urbanistica (INU)
Fase di reazione del piano
ƒ
Cartografia del piano
ƒ
Norme del piano
ƒ
Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale
ƒ
Relazione del Piano
ƒ
Quadro conoscitivo del PSC
ƒ
Strumenti informatici per la pubblicazione e la gestione del Piano
Fase di adozione del piano
Fase di approvazione del piano
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FASE PRELIMINARE
In questa sezione sono illustrate le attività finalizzate all’elaborazione dei documenti
e degli atti strumentali all’apertura della Conferenza di Pianificazione.
Questi elaborati una volta approvati dalla Giunta saranno portati a conoscenza della
Città, dei Quartieri e degli organi consiliari del Comune, attraverso il Forum e altri
strumenti di comunicazione, compresa Iperbole.
Quadro conoscitivo:
valutazione e bilancio dello stato e delle tendenze evolutive del territorio
bolognese e metropolitano
Il quadro conoscitivo è un elemento costitutivo degli strumenti di pianificazione
territoriale e urbanistica. Provvede alla rappresentazione e alla valutazione dello
stato del territorio e dei processi evolutivi che lo caratterizzano. Costituisce un
importante riferimento per la definizione degli obiettivi e dei contenuti del piano
elaborati nel Documento Prelminare e nella valutazione di sostenibilità.
La definizione del quadro conoscitivo costituisce il primo momento del processo di
pianificazione che comprende: l’aspetto descrittivo, l’aspetto valutativo e il bilancio
dello stato di fatto e delle tendenze evolutive del territorio.
È prevista un’attività di aggiornamento e integrazione del quadro conoscitivo portato in Conferenza di Pianificazione nel 2003.
Gli approfondimenti riguardano i seguenti sistemi:
ƒ
economico e sociale
ƒ
naturale e ambientale
ƒ
territoriale (sistema insediativo, sistema delle infrastrutture per la mobilità,
sistema del territorio rurale)
ƒ
sistema della pianificazione.
I dati fanno riferimento alla realtà bolognese e saranno integrati con le analisi e le
valutazioni del territorio metropolitano contenute nel PTCP e altri aggiornamenti in
corso da parte della della Provincia di Bologna.
Per l’aggiornamento del quadro conoscitivo del PSC di Bologna operano diversi
gruppi di lavoro tematici e intersettoriali.
In parallelo è prevista la redazione di una sintesi interpretativa e valutativa del
quadro conoscitivo estesa all’area metropolitana da condividere in sede di Comitato
Interistituzionale.
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Documento Prelminare:
obiettivi generali e scelte strategiche di pianificazione
Il Documento Prelminare è un atto di pianficazione della Giunta comunale nel quale
sono individuate le linee portanti del piano.
Il Documento Prelminare sviluppa come elementi costituivi:
ƒ
gli obiettivi generali dello sviluppo, di riqualificazione del territorio, di salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente
ƒ
la definizione di massima degli obiettivi di sostenibilità e dei limiti e condizioni d’uso del territorio allo sviluppo sostenibile
ƒ
l’indicazione dei contenuti strategici del piano
ƒ
la definizione della coerenza tra la pianificazione comunale e la pianificazione
generale e settoriale sovraordinata
Le scelte di piano devono essere assunte in riferimento al quadro conoscitivo. Il
Documento Prelminare deve infatti garantire la coerenza tra le caratteristiche e lo
stato del territorio e gli interventi di trasformazione previsti.
Il documento prospetta dunque un complesso di scelte che toccano l’impianto generale del piano, volte a definire soluzioni metodologiche e criteri informatori, oltre
alla regolamentazione richiesta dalla legge quale contenuto degli strumenti di pianificazione.
Sulla base dell’atto di indirizzo della regione il documento definirà in via preliminare:
ƒ
le ipotesi di sviluppo sociale ed economico del Comune e le principali linee di
assetto e utilizzo del territorio
ƒ
le politiche di tutela e sviluppo delle parti del territorio comunale omogenee
per caratteristiche, dei sistemi naturali e dei sistemi antropici, alla luce della
sostenibilità ambientale e territoriale e dei limiti e delle condizioni d’uso e
trasformazione del territorio
ƒ
gli obiettivi di funzionalità, accessibilità e fruibilità del sistema insediativo; gli
biettivi di qualità urbana ed ecologica ambientale che si intendono perseguire attraverso il sistema integrato della mobilità
ƒ
gli obiettivi quantitativi, qualitativi e di efficienza funzionale delle dotazioni
territoriali esistenti e di quelle da potenziare
ƒ
la dotazione e l’articolazione funzionale di standard ecologico – ambientali
ƒ
la quota e le condizioni di sviluppo di attività private che concorrono ad ampliare e articolare l’offerta di servizi
ƒ
i limiti e le condizioni per la pianificazione negli ambiti interessati dai rischi
naturali e per la sicurezza del territorio
ƒ
gli obiettivi e le politiche di tutela e qualificazione degli elementi di identità
del territorio urbano e rurale
ƒ
le indicazioni sulle caratteristiche urbanistiche dimensionali e funzionali degli
ambiti del territorio urbanizzato, suscettibile di urbanizzazione e rurale
Nello specifico il Documento Prelminare recepirà gli indirizzi politici contenuti nelle
linee programmatiche di mandato.
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Sono quattro le aree del programma di mandato su cui il nuovo piano dovrà impostare la propria visione di città:
ƒ
sviluppo
ƒ
infrastrutture e mobilità
ƒ
la città esistente (riqualificazione, rete dei servizi, casa)
ƒ
verde, reti ecologiche, sostenibilità
Il documento sarà elaborato da un gruppo di lavoro intersettoriale composto dai
responsabili delle singole competenze tematiche con il coordinamento della Direzione dell’Area Urbanistica Ambiente e Mobilità e Ufficio di Piano.
Valsat: valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale
La ValSAT serve ad individuare preventivamente gli effetti che deriveranno dall’attuazione delle singole scelte di piano e consente di selezionare tra le possibili soluzioni quelle maggiormente rispondenti agli obiettivi generali del piano. La ValSAT
individua le misure di pianificazione necessarie a impedire, mitigare o compensare
l’incremento delle eventuali criticità ambientali e territoriali e i potenziali impatti
negativi delle scelte operate
La ValSAT per essere efficace deve svolgersi come un processo interattivo, da effettuare durante l’intero percorso di elaborazione del piano.
Quindi è prevista una valutazione preventiva degli effetti complessivi che deriveranno dall’attuazione delle scelte indicate dal Documento Prelminare, in considerazione delle caratteristiche evidenziate dal quadro conoscitivo per provvedere poi all’
integrazione nel corso delle successive fasi di elaborazione, fino all’approvazione
dello strumento di pianificazione.
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FASE DI CONCERTAZIONE ISTITUZIONALE
In questa sezione è descritto il sistema di concertazione con gli enti territoriali e con
le altre amministrazioni preposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti, nonché
con le forze economiche e sociali. L’ attività è funzionale alla ricerca di una maggiore coerenza tra i diversi strumenti di pianificazione e alla necessità di realizzare
la condivisione delle scelte.
Come già detto, per la pianificazione di Bologna e dei comuni di pianura del territorio metropolitano si è costituito un Comitato Interistituzionale, che ha tra le sue
finalità qulla di definire un accordo specifico sui grandi temi strategici dello sviluppo
dell’area vasta propedeutico all’avvio delle conferenze di pianificazione e all’Accordo
di Pianificazione.
Conferenza di Pianificazione e Accordo di Pianificazione
La Conferenza di Pianificazione è una fase necessaria del processo di elaborazione
dei piani urbanistici. Ha l’obiettivo di realizzare la concertazione istituzionale tra le
amministrazioni interessate alle funzioni di pianificazione, attraverso l’integrazione
delle diverse competenze e la ricerca della condivisione degli obiettivi generali e
delle scelte strategiche di piano.
I diversi soggetti sono chiamati a portare il loro contributo conoscitivo e valutativo
esaminando congiuntamente il quadro conoscitivo, il Documento Prelminare e la
prima valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale.
A conclusione della Conferenza di Pianificazione, tenuto conto di tutto il percorso di
condivisione istituzionale sarà definito l’Accordo di Pianificazione tra la Provincia e il
Comune di Bologna. L’Accordo di Pianificazione è finalizzato a definire l’insieme
condiviso degli elementi che costituiranno i parametri per le scelte pianificatorie.
L’accordo, come previsto dalla L.R. 20/2000, riguarda in particolare i dati conoscitivi e valutativi dei sistemi territoriali e ambientali, i limiti e le condizioni per lo sviluppo sostenibile del territorio nonché le indicazioni in merito alle scelte strategiche
di assetto.
Contestualmente allo svolgimento della Conferenza è prevista la concertazione con
le associazioni economiche e sociali acquisendo valutazioni e proposte in merito a
obiettivi e scelte strategiche individuate nel Documento Prelminare.
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FASE DI INFORMAZIONE, COMUNICAZIONE E PARTECIPAZIONE
Nuove forme di partecipazione e consultazione
In attuazione degli indirizzi del Programma di Mandato, si è ritenuto indispensabile
accompagnare il percorso con azioni di partecipazione che non si esauriscano nella
sede istituzionale della Conferenza di Pianificazione.
In particolare si è riconosciuto il ruolo centrale dei Quartieri quali luoghi della partecipazione allargata dei cittadini, in cui siano attivati veri e propri laboratori della
partecipazione in cui i cittadini abbiano l’opportunità di ascoltare e di essere
ascoltati. Sarnno attivate specfiche azioni di comunicazione e consultazione allargata, attraverso l'attivazione di un Forum su "Bologna. Città che cambia".
Informazione e ascolto dei Quartieri: la casetta degli attrezzi del PSC
L’obiettivo di questa prima fase di incontri è quello di costruire una conoscenza
condivisa del territorio dei Quartieri sia per quanto riguarda l’attuale assetto (quadro conoscitivo del PSC) che per quel che riguarda le trasformazioni urbanistiche, i
progetti in corso e le regole che li governano.
L’incontro previsto, a titolo informativo, ha lo scopo di illustrare:
•
Le regole dell’urbanistica e della pianificazione comunale [Piano Strutturale
Comunale (PSC), Piano Operativo Comunale (POC) e strumenti attuativi]
•
La visione dei cittadini degli amministratori di Quartiere, maturata nell’attività di
indagine per il PSC
Informazione preventiva degli organi istituzionali
Nelle diverse fasi del processo sarà garantita l’informazione preventiva e il coinvolgimento degli organi elettivi istituzionali: Consiglio Comunale e Commissione Consiliare “Territorio Ambiente e Infrastrutture”.
Forum “Bologna. Città che cambia”
È costituito al fine di realizzare i percorsi di partecipazione relativi al processo di
piano e necessari alla condivisione dei contenuti. È formato da rappresentanti delle
istituzioni e della società civile, portatori di interessi diffusi sul territorio.
Nell’ambito del forum si avvieranno i laboratori di urbanistica partecipata, per la
progettazione a livello di Quartiere e di vicinato, di interventi condivisi a carattere
urbanistico.
Laboratori di quartiere di urbanistica partecipata
L’attivazione di laboratori di urbanistica partecipata (laboratori di Quartiere) sarà
finalizzata a definire obiettivi specifici per il POC sulla base delle strategie individuate nel PSC e discusse nel Forum stesso.
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Costituzione di un osservatorio dell’ Isttuto Nazionale di Urbanistica – INU
L’INU fornirà indicazioni per la messa a punto di metodologie e modi per la formazione di un osservatorio in grado di apportare un contributo metodologico e culturale alla formazione del nuovo PSC.
L’attività non si concluderà con la definizione del piano ma potrà proseguire fino alla
sua approvazione e all’elaborazione del primo POC.
In particolare, l’INU:
•
Fornirà supporto metodologico, in accompagnamento al processo di pianificazione, con riferimento anche allo stato dell’arte a livello regionale, nazionale e internazionale;
•
Costituirà un osservatorio di lettura e analisi delle politiche elaborate nel Piano
con particolare riferimento alla valutazione di alternative nelle politiche, negli
indirizzi e nelle scelte progettuali del Piano, al fine di fornire supporto alle decisioni dell’Amministrazione;
•
Collaborerà all’organizzazione di iniziative (seminari, convegni, etc.) necessarie
come supporto all’attività e all’approfondimento dei temi, mettendo a disposizione le competenze richieste di livello locale, regionale e nazionale.
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FASE DI REDAZIONE DEL PIANO
La predisposizione dei documenti tecnici che andranno a costituire gli elaborati del
Piano segue un iter in parte autonomo rispetto alla definizione di strategie e alla
fase di concertazione in quanto influenzato da una consistente attività tecnica che
dovrà venire svolta dalle strutture preposte.
Il lavoro dovrà recepire, man mano che le diverse fasi del processo si sviluppano,
gli esiti del lavoro svolto in ambito di Comitato Interistituzionale, del Documento
Prelminare degli esiti della Conferenza di Pianificazione e dell’attività per l’Accordo
di Pianificazione. Avranno particolare importanza gli esiti dell’attività di ascolto e
concertazione svolta nel Forum e con i Quartieri cittadini.
L’orientamento del Comune di Bologna è quello di mettere a punto elementi minimi
comuni per la cartografia, le norme e la ValSAT dei PSC a livello metropolitano.
L’Amministrazione si impegnerà in tal senso all’interno del Comitato Interistituzionale.
Cartografia del piano
L’attività è finalizzata alla predisposizione di tutte le elaborazioni grafiche del Piano.
In una prima fase sarà predisposto uno schema grafico di assetto che accompagna
il Documento Prelminare per l’apertura della Conferenza di Pianificazione. In seguito
verranno predisposti gli elaborati che accompagnano il Piano per l’adozione.
Sono incluse in questa attività anche:
•
l’aggiornamento del regime dei vincoli sul territorio comunale affinché il PSC
costituisca carta unica del territorio come previsto dalla L. R.;
•
l’istruttoria di tutte le richieste relative a variazioni di destinazione urbanistica
pervenute al Comune di Bologna negli ultimi quattro anni;
•
la revisione delle destinazioni pubbliche del PRG (servizi) non ancora attuate;
•
la trasposizione di tutte le informazioni del Piano sulla nuova carta tecnica comunale (CTC) e la costruzione dei database territoriali con gli strumenti e le
modalità in essere presso l’U. I. Sistemi Informativi Territoriali del Comune.
L’attività viene svolta dall’Ufficio di Piano con la collaborazione e il supporto dell’U.I.
Sistemi Informativi Territoriali del Comune per quanto riguarda la costruzione e
l’uso di database territoriali e la loro gestione e pubblicazione.
L’attività resta in capo al Coordinamento Tecnico Generale.
Norme del piano
Le norme del PSC integrano i contenuti degli elaborati grafici, specificano le modalità con le quali le politiche del Piano saranno attuate per i diversi ambiti individuati
attraverso il Piano Operativo Comunale e il Regolmento Urbanistico Edilizio da elaborarsi in seguito.
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Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale
La ValSAT del Piano sviluppa e integra quanto già prodotta per la fase di concertazione istituzionale affiancando l’attività di definizione delle politiche del Piano e della
loro modalità di attuazione.
Relazione del Piano
La relazione è il documento che accompagna il Piano illustrandone i principali contenuti. Il documento sarà diviso in due parti. Nella prima verrà illustrato il processo
svolto anche con riferimento all’applicazione della legge e allo stato della pianificazione urbanistica (PRG vigente, PTCP approvato, ecc.).
Nella seconda parte, riprendendo i contenuti del Documento Prelminare, verranno
illustrazte le politiche sviluppate dal Piano e i contenuti del Piano stesso.
La stesura della relazione del Piano seguirà la definizione dell’Accordo di Pianificazione con la Provincia e dell’eventuale accordo territoriale per i PSC dell’area metropolitana.
Quadro conoscitivo del PSC
Il Piano Strutturale sarà accompagnato da un Quadro Conoscitivo che riprenderà la
versione già presentata in Conferenza di Pianificazione integrandola con i contributi ricevuti nella fase di concertazione istituzionale.
Strumenti informatici per la pubblicazione e la gestione del Piano
Parallelamente alla definizione degli elaborati del Piano saranno messi a punto gli
strumenti informatici per la loro gestione e la pubblicazione sviluppando l’attuale
disponibilità tecnica del Settore Sistemi Informatici e Telematici e dell’U. I. Sistemi
Informativi Territoriali del Comune con particolare riferimento agli strumenti di
disegno e pubblicazione del Piano Regolatore. (e le rappresentazione disponibile in
rete elaborata dal SIT)
L’attività, che vedrà successive fasi di sviluppo di strumenti prototipali, avrà termine contestualmente con l’adozione del Piano.
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FASE DI ADOZIONE DEL PIANO
Il Consiglio Comunale adotta il Piano (ai sensi dell’art. 32 della L. R. 20/2000).
Copia del Piano è trasmessa alla Giunta provinciale e ai Comuni confinanti, comunità montane ed enti di gestione delle aree naturali protette.
Il piano adottato è depositato presso la sede del Comune per 60 giorni dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione dell’avviso dell’avvenuta adozione.
L’avviso è pubblicato altresì su almeno un quotidiano a diffusione locale (si potrà
attuare ogni altra forma di divulgazione opportuna).
Entro il termine di deposito possono formulare osservazioni e proposte:
•
gli enti e organismi pubblici;
•
le associazioni economiche e sociali e quelle costituite per la tutela di interessi
diffusi;
•
singoli cittadini nei confronti de quali le previsioni del piano adottato sono destinate a produrre effetti diretti.
Entro il termine perentorio di 60 giorni dal ricevimento del piano, la Giunta provinciale può sollevare riserve in merito alla conformità del PSC al PTCP e agli altri
strumenti della pianificazione provinciale e regionale con riferimento:
•
agli ambiti di delle materie di pertinenza dei piani stessi;
•
alle determinazioni assunte in sede di Accordo di Pianificazione.
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FASE DI APPROVAZIONE DEL PIANO
L’approvazione del Piano è subordinata all’acquisizione dell’intesa della Provincia in
merito alla conformità del PSC agli strumenti della pianificazione di livello sovraordinato.
La Giunta provinciale esprime l’intesa entro termine perentorio di 90 giorni dalla
richiesta.
Il Comune, in sede di approvazione del PSC, è tenuto ad adeguarsi alle eventuali
riserve espresse dalla Provincia ovvero ad esprimersi sulle stesse con motivazioni
puntuali e circostanziate.
Qualora sia intervenuto un accordo, siano state accolte integralmente le riserve
della Provincia, e non siano state introdotte modifiche sostanziali al piano in accoglimento delle osservazioni presentate, il Consiglio Comunale decide sulle osservazioni e approva il piano, dichiarandone la conformità agli strumenti di pianificazione
di livello sovraordinato.
Contestualmente saranno avviate le attività per la definizione di Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) e Piano Operativo Comunale (POC) secondo un programma
di lavoro da determinarsi.
Le diverse fasi che porteranno all’approvazione del PSC sono da prevedersi nell’arco
dei primi sei mesi del 2006 secondo uno specifico programma di lavoro da mettere
a punto contestualmente all’adozione.
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