Lezione 25
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Lezione 25
Corso di laurea in Comunicazione Interculturale A. A. 2015 / 2016 Linguistica Generale Prof. Giorgio Francesco Arcodia ([email protected]) 1. Lingua giapponese: inquadramento storico e genetico-genealogico Lingua giapponese (日本語, Nihongo ‘lingua del Giappone’, 国語 Kokugo ‘lingua nazionale’): lingua nazionale del Giappone, ca. 127 milioni di locutori nativi → Appartenente al gruppo delle lingue nipponiche (Japonic, 日本語族 Nihon gozoku); le (possibili) relazioni tra le lingue nipponiche e altre famiglie linguistiche (coreano, lingue altaiche, etc.) sono tuttora oggetto di discussione → Permangono incertezze anche sulla storia del popolamento del Giappone (l’origine di quelli che chiamiamo ‘giapponesi’) Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] → Flussi migratori preistorici verso l’arcipelago giapponese: Popolazioni dell’Asia meridionale (cultura con elementi austronesiani) → influsso su (mescolanza con?) popolazioni 縄文 Jōmon (10.000 a.C. – IV sec. a.C.) Popolazioni dell’Asia settentrionale (cultura con elementi cinesi e altaici) → popolazioni 弥生 Yayoi (IV sec. a.C. – IV sec. d.C.) (Banfi, E. 2012, Caratteri “originali” e partizioni storico-linguistiche della diacronia giapponese, in Maurizi, A. (a cura di), Introduzione allo studio della lingua giapponese. Roma: Carocci; Palmer, E., 2007, Out of Sunda? Provenance of the Jōmon Japanese, “Japan Review”, 19: 47-75) 2 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Ipotesi (principali) sull’affiliazione genetica del giapponese: Famiglia nipponica indipendente, rami giapponese e Ryukyu (琉球 Ryūkyū) Parentela con il coreano → “A genetic relation between Korean and Japanese is widely accepted today in the West (…)”: giapp. shima ‘isola’, cor. syěm; giapp. nata ‘ascia’, cor. nat ‘falcetto’ → Le somiglianze tra giapponese e coreano potrebbero essere però dovute al contatto (convergenza areale) e non alla parentela (Ramsey, S., Lee, K.-M.., 2011, A History of the Korean Language. Oxford: OUP; Vovin, A., 2010, KoreoJaponica. A Re-evaluation of a Common Genetic Origin. Honolulu: University of Hawai’i Press) Parentela con le lingue ‘altaiche’ (mongole, tunguse, coreano, etc.) → Altre ipotesi: parentela con le lingue austronesiane (o, più accettato, sostrato austronesiano), con le lingue dravidiche (lingue non indoeuropee dell’India meridionale), con le lingue tibeto-birmane, parentela con l’ainu, con le lingue indoeuropee 3 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] → Confronto tra le forme (ricostruite!!) proto-giapponesi, proto-austronesiane e protoaltaiche di alcuni pronomi personali: (Vovin, A., 1994, Is Japanese related to Austronesian?,“Oceanic Linguistics”, 33.2: 369-390) → Le forme proto-giapponesi paiono compatibili con quelle proto-altaiche, ma non con quelle proto-austronesiane 4 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Coreano vs. giapponese: confronto tipologico (Banfi, E., Arcodia, G.F., 2008, La posizione del coreano e del giapponese, in Banfi, E., Grandi, N. [a cura di], Le lingue extraeuropee: Asia e Africa. Roma: Carocci) 5 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Affinità linguistico-culturali con l’area dell’Asia Orientale e Sud-Orientale (cfr. lezione precedente) Es.: lessico della parentela molto articolato, distinzione lessicalizzata tra ‘maggiore’ e ‘minore’ (→ importanza dell’anzianità nella famiglia) Cinese Mand. St. Cantonese (HK) Lao Vietnamita Khmer Malay Giapponese fratello maggiore fratello minore gēge gòhgō qaaj4 anh baw:ng abang onī-san dìdi sailóu nòòng4 (M/F) em (M/F) p’o:n adik (M/F) ototo → utilizzo diffuso dei termini di parentela come appellativi (per non familiari): お婆さん obā-san ‘nonna’ (per donna anziana), 小父さん oji-san ‘zio’ (per uomo di mezza età) 6 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] → Altri esempi: sistema di ‘onorifici’ (cortesia linguistica) molto sviluppato, evitamento dei pronomi personali (cfr. infra, 3.) Uso dei classificatori (numerali) 学校の前に木が四本あります。 gakkō no mae ni ki ga yon-hon arimasu. scuolaGEN davanti LOC alberi SOGG quattro-CLASS essere-CORT-NONPASS ‘Davanti alla scuola ci sono quattro alberi’ (Aikhenvald, A., 2000, Classifiers. Oxford: OUP) 7 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Ellissi di argomenti verbali / anafora zero 花子と映画へ行ったの? Hanako to eiga e itta no Hanako POSP film POSP andare-NONPASS INTERR ‘Sei andato al cinema con Hanako?’ うん,行ったよ。 Un itta yo Sì andare-NONPASs part ‘Sì, ci sono andato’ (Shibatani, M., 1990, The Languages of Japan. Cambridge: CUP) Prominenza del topic (cfr. infra, 2.) Particelle ‘modali’ di fine frase Ess.: よ yo ‘affermazione decisa’, ね ne ‘richiesta di approvazione’, ぜ ‘enfasi’, etc. (Goddard, C., 2005, The Languages of East and Southeast Asia. Oxford: OUP) 8 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Lessico stratificato, con un importante componente di origine e di modello cinese (≈ composti neoclassici; oltre la metà del lessico giapponese) Vocabolario nativo (大和言葉 Yamato-kotoba ‘parole Yamato’ o 和語 wago ‘parole giapponesi’: es. 雨 ame ‘pioggia’ Vocabolario sino-giapponese ( 漢 語 kango, lett. ‘parole cinesi’): es. 旅 館 ryokan ‘albergo/pensione tradizionale’ Vocabolario ‘straniero’ (= né autoctono, né cinese, 外来語 gairaigo ‘parole venute da fuori’): es. ワ イ ン wain ‘vino’ (→ anche inventate in giappone: オ ー ル ド ミ ス ōrudomisu ‘old miss, zitella’) Vocabolario ‘ibrido’ (da diverse fonti): アンパンマン anpanman da sino-giapp. an ‘pasta di fagioli di soia’ + portoghese pan ‘pane’ + ingl. man 9 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Lessico di modello cinese parzialmente condiviso con coreano e vietnamita ‘Modernizzare’: giapp. 現代化 gendaika, cin. xiàndàihuà, viet. hiện đại hoá, coreano 현대화 hyeondaehwa ‘Filosofia’: giapp. 哲学 tetsugaku, cin. zhéxué, viet. triết học, coreano 철학 cheolhag → Il lessico del cinese moderno è ricco di parole di modello cinese di origine o mediazione giapponese, formalmente indistinguibili dalle parole cinesi (es. denwa 電話 ‘telefono’ [lett. ‘parlare elettrico’], cin. 电话 diànhuà) → Le parole sino-giapponesi create nel periodo Meiji ( 明 治 Meiji, 1868-1912) costituiscono la maggior parte del lessico sino-giapponese del giapponese moderno, e sono le più ‘esportate’ in cinese, coreano e vietnamita (国家 kokka ‘stato’, 文学 bungaku ‘letteratura’, etc.) 10 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] → Composti nativi vs. composti sino-giapponesi: ordine dei costituenti 丸顔 marugao rotonda-faccia ‘faccia rotonda’ (A-N) 金髪 kinpatsu oro-capelli ‘capelli biondi’ (A-N) Versus 人殺し hitogoroshi persona-uccidere ‘assassino’ (O-V) 殺人 satsujin uccidere-persona ‘assassino’ (V-O) 11 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] 2. Tratti tipologici salienti del giapponese moderno Giapponese come lingua SOV coerente (tipo complementi/modificatore-testa) Uso di posposizioni 太郎は花子に本をやった Tarō wa Hanako ni hon o yatta Taro FOC Hanako DAT libro OGG dare-PASS ‘Taro ha dato un libro ad Hanako’ il nome viene preceduto da dimostrativo, numerale (con classificatore) e aggettivo その三人の大きな男 Sono san-nin no ooki na otoko Quelli tre-CLASS POSS grande uomo ‘Quei tre uomini grandi’ 12 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] il nome con marca di genitivo precede il posseduto 太郎の本 Tarō no hon Taro POSS libro ‘Il libro di Taro’ la frase relativa precede il nome che modifica 太郎が買った本 Tarō ga katta hon Taro REL comprare-PASS libro ‘Il libro che Taro ha comprato’ 13 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] uso di particelle interrogative finali di frase, tipiche, in base agli universali implicazionali di Greenberg, di lingue posposizionali: 君はあの映画を見たか。 Kimi wa ano eiga o mita ka. Tu TOP DIM film OGG vedere-PASS INTERR Hai visto quel film? → “With more than chance frequency, when question particles or affixes are specified in position by reference to the sentence as a whole, if initial, such elements are found in prepositional languages, and, if final, in postpositional” (Greenberg 1963: 81). Non è necessario che il pronome interrogativo sia in prima posizione nella frase: 正和さんはお金を誰にあげましたか。 Masakazu-san wa sono okane o dare ni agemashita ka Masakazu-HON TOP quello denaro OGG chi DAT dare-CORT-PASS INTERR ‘A chi ha dato il souvenir Masakazu?’ → “If a language has dominant order VSO in declarative sentences, it always puts interrogative words or phrases first in interrogative-word questions; if it has dominant order SOV in declarative sentences, there is never such an invariant rule” (1963: 83). 14 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Ordine delle parole nella frase relativamente libero, ad eccezione del verbo, che si trova sempre in ultima posizione: a. b. c. d. e. f. 道夫は雅子に章を紹介した。 Michio wa Masako ni Akira o shōkai shita. Michio TOP Masako DAT Akira OGG presentare-CORT-PASS ‘Michio ha presentato Akira a Masako’ Michio wa Akira o Masako ni shōkai shita. Masako ni Michio wa Akira o shōkai shita. ?Masako ni Akira o Michio wa shōkai shita. Akira o Michio wa Masako ni shōkai shita. ?Akira o Masako ni Michio wa shōkai shita. “Da un punto di vista puramente semantico, le sei versioni sono esattamente equivalenti; tuttavia, esse differiscono in modo sottile per quanto concerne le presupposizioni discorsive: in generale, i costituenti che rappresentano informazione data precedono quelli che rappresentano informazione nuova” (Da Milano, F., 2012, Classificazione tipologico-linguistica del giapponese in sincronia, in Maurizi, A. [a cura di], Introduzione allo studio della lingua giapponese. Roma: Carocci) 15 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Carattere subject e topic prominent: が ga vs. は wa 日が昇る。 Hi ga noboru. Sole SOGG sorgere-NONPASS ‘Sorge il sole’ 日は昇る。 Hi wa noboru. Sole TOP sorgere-NONPASS ‘Il sole sorge’ “Ga enfatizza il nome o il sintagma nominale cui si accompagna e questa è una delle principali differenze tra ga e wa in posizione soggetto. Il soggetto seguito da ga rappresenta un’informazione nuova, seguito da wa rappresenta invece l’informazione data.” (Da Milano, F., 2012, Classificazione tipologico-linguistica del giapponese in sincronia, in Maurizi, A. [a cura di], Introduzione allo studio della lingua giapponese. Roma: Carocci) 16 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] “The close correspondence between the concept underlying wa and the notion of subject in the Western philosophical and grammatical tradition calls into question the need for a separate term ‘topic’ in addition to the well-established term ‘subject’. However, at the level of grammatical description, it is necessary that the Japanese wa-phrase be distinguished from the subject of Western languages such as English, since they are not grammatically equivalent in a number of important ways and since there is another unit in Japanese that shows closer syntactic resemblance to the subject of Western languages. This terminological problem arises because English and other Western languages do not structurally distinguish the subject as an object of judgment and the subject as a syntactic category. Japanese calls for such a distinction […]. and the topic (the subject in the former sense) needs to be distinguished clearly from the syntactic subject.” (Shibatani, M., 1990, The Languages of Japan. Cambridge: CUP) 17 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] La categoria aggettivale: aggettivi in –i vs. aggettivi in na Aggettivi in –i: aggettivi verbali (verb-like, non-noun-like), possono ricevere le marche verbali この小説は長い。 Kono shōsetsu wa nagai. DIM romanzo TOP lungo-PRES Questo romanzo è lungo. あの映画は面白かった。 Ano eiga wa omoshirokatta. DIM film TOP interessante-PASS Quel film è stato interessante. → 僕は夢を見た。 boku wa yume o mita 1SG TOP sogno OGG vedere-PASS ‘ho fatto un sogno’ 18 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Aggettivi in na: aggettivi nominali (noun-like, non-verb-like), richiedono il supporto di un ausiliare (copula) あの町はきれいだ。 Ano machi wa kirei da. DIM città TOP bello COP-PRES ‘Quella città è bella’ この町はきれいだった。 Kono machi wa kirei datta. DIM città TOP bella COP-PASS ‘Questa città era bella’ → vs. italiano (aggettivi noun-like, non-verb-like), cinese (aggettivi verb-like, nonnoun-like) 19 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Tempo, aspetto e modo (TAM): Distinzione passato / non passato 明日、勉強します。 Ashita benkyō shimasu. Domani studiare-CORT.NONPASS ‘Domani studierò’ Complessa morfologia di modo (agglutinazione di morfi, uso di ausiliari, uso particelle modali) 読まなければならなかったかもしれない。 Yomanakereba naranakatta kamo shirenai. Leggere-NEG-COND OBBL-NEG-PASS INTERR sapere-POT-NEG ‘Probabilmente avrei dovuto leggerlo’ 20 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] L’evidenzialità: (Evidenzialità: codifica linguistica della fonte dell’informazione) 私は嬉しい。 Watashi wa ureshii. Io TOP felice ‘Io sono felice’ 田中さんは嬉しい。 *Tanaka-san wa ureshii → Tanaka-HON TOP felice ‘Il signor Tanaka è felice’ agrammaticale; non è possibile fare un’affermazione ‘diretta’ sullo stato d’animo altrui 田中さんは嬉しそうだ / 嬉しいようだ。 Tanaka-san wa ureshi-sō da / ureshi yō da Tanaka-HON top felice-EVID COP felice-EVID COP ‘Il signor Tanaka sembra felice’ → diverse marche di evidenzialità a seconda del tipo di informazione disponibile (yō da ‘pare a vedersi’, sō da ‘ho sentito dire che...’, etc.) 21 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] 3. Variazione diatopica e diafasica nel giapponese moderno ‘Giapponese standard’ = giapp. hyōjungo 標準語, la varietà sancita ufficialmente come lingua nazionale del Giappone nel 1916, basato in parte sulla varietà parlata della zona di Yamanote di Tokyo, ma con un impianto occidentale (della regione di Kyoto) Kyōtsūgo 共通語 ‘lingua comune’, varietà locali dello standard, paragonabili agli italiani regionali ‘Dialetti’ = giapp. hōgen 方言 (cin. fāngyán), lingue sorelle del giapponese, paragonabili ai dialetti italiani 22 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] → Distinzione fondamentale tra i dialetti ‘interni’ (naichi 内地) e i dialetti delle isole Ryūkyū (≈ prefettura di Okinawa), nella parte meridionale dell’arcipelago giapponese; tra i dialetti interni, la distinzione più significativa è quella tra i dialetti occidentali (Kyoto, Osaka, regione del Kansai, etc.) e orientali (Tokyo, regione del Kanto, etc.); distinzione significativa anche dal punto di vista culturale → Importanza del dialetto del Kansai / Osaka (Kansai-ben 関西弁) come unico vero ‘concorrente’ della lingua nazionale 23 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] (Fonte: Tōjō 1954, in Shibatani 1990: 189) 24 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Rapporti tra giapponese ‘interno’ e Ryūkyū: (Arcodia, G.F., 2012, Variazioni socio- e pragma-linguistiche del giapponese, in Maurizi, A. [a cura di], Introduzione allo studio della lingua giapponese. Roma: Carocci) 25 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Esempi di variazione dialettale: (Arcodia, G.F., 2012, Variazioni socio- e pragma-linguistiche del giapponese, in Maurizi, A. [a cura di], Introduzione allo studio della lingua giapponese. Roma: Carocci Adattato da Calvetti, P., 1999, Introduzione alla storia della lingua giapponese. E.Di.S.U.: Napoli) 26 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Dimensioni della variazione diafasica nella lingua giapponese moderna (Watts, R.J., 2003, Politeness. Cambridge: CUP) → Il sistema del linguaggio onorifico giapponesi è uno dei più elaborati in assoluto, probabilmente paragonabile solo a quello coreano → La straordinaria complessità del sistema del linguaggio onorifico (keigo 敬 語 ) genera incertezza nell’uso persino tra i parlanti nativi; inoltre, le convenzioni d’uso degli onorifici sono in continua evoluzione 27 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Due assi pertinenti: Asse ‘parlante-destinatario’ (cfr. lingue d’Europa) Asse ‘parlante-referente’ → dimensioni sostanzialmente indipendenti 先生がお笑いになった。 Sensei ga o-warai ni natta. Professore SOGG ONOR-ridere.ADV POSP diventare-PASS ‘Il professore ha riso’ L’utilizzo di morfologia onorifica (o-warai) per riferirsi al docente non è incompatibile con la forma non cortese del verbo naru; mentre il referente sensei è comunque ‘degno’ del linguaggio onorifico, l’interlocutore in questo caso è di livello pari o inferiore rispetto al parlante e, quindi, non è richiesto l’uso del linguaggio cortese (Shibatani, M., 1990, The Languages of Japan. Cambridge: CUP) 28 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Sistema del 敬語 keigo ‘linguaggio onorifico’: Teineigo 丁寧語, ‘linguaggio cortese’ → asse ‘parlante-destinatario’ Sonkeigo 尊敬語, ‘linguaggio di rispetto’ → Kenjōgo 謙譲語 ‘linguaggio umile’ asse ‘parlante-referente’ → le categorie del linguaggio onorifico sono espresse soprattutto con la morfologia verbale e, in misura minore, nominale, e con particolari scelte lessicali, oltre a prevedere un uso maggiore di forme indirette 29 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Esempi di teineigo: (Arcodia, G.F., 2012, Variazioni socio- e pragma-linguistiche del giapponese, in Maurizi, A. [a cura di], Introduzione allo studio della lingua giapponese. Roma: Carocci. Adattato da Coulmas, F., 1992, Linguistic etiquette in Japanese society, in R. J. Watts, S. Ide & K. Ehlich (eds.), Politeness in language: studies in its history, theory and practice. Mouton de Gryuter, Berlin-New York) 30 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Esempi di Sonkeigo e kenjōgo: 31 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Linguaggio e società: la distinzione tra uchi e soto La società giapponese viene spesso descritta e percepita come una società verticale (giapp. 縦社会 tate shakai), basata sull’importanza dei rapporti gerarchici → cfr. le nozioni di meue 目上‘superiore’ e meshita 目下 ‘inferiore’, letteralmente ‘sopra i propri occhi’ e ‘sotto i propri occhi’, spesso impiegate per illustrare il corretto uso del linguaggio onorifico Le gerarchie, per i giapponesi, sono contestualizzate e dipendono dal gruppo all’interno del quale l’interazione avviene → Contrapposizione fondamentale tra uchi 内 ‘interno’ e soto 外 ‘esterno’: “[u]chi and soto translate roughly as ‘inside’ and ‘outside’ respectively, and they are probably first learnt by a child in association with the inside and outside of the house in which it lives. They, or parallel words, are also applied to members of one’s house as opposed to members of the outside world, and to members of a person’s wider groups, such as the community, school or place of work, as opposed to other people outside those groups” (Hendry J., 2003, Understanding Japanese Society [3rd ed.]. London: Routledge) 32 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] → Cortesia (politeness) e amichevolezza sono concetti appartenenti a campi separati (teinei na 丁寧な ‘cortese’ vs. shitashige na 親しげな‘amichevole, intimo’) Uchi: la propria casa, il luogo di lavoro, l’organizzazione o l’istituzione scolastica a cui si appartiene → estensione del sé Soto: l’altro → L’uso di espressioni onorifiche non è appropriato né quando ci si riferisce a sé stessi, né quando ci si riferisce a membri del proprio gruppo in un’interazione con un esterno al gruppo 33 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Es.: 森はただいま外出しております。 Mori wa tadaima gaishutsu shite orimasu. Mori TOP adesso uscita fare-SOSP essere.UMIL-CORT-NONPASS ‘Mori è fuori al momento’ → La segretaria utilizza marche verbali di umiltà (kenjōgo) quando si riferisce a Mori, usando inoltre il cognome senza aggiungere nessun suffisso onorifico, nonostante egli sia un suo superiore gerarchico → In questo contesto si verifica un conflitto tra posizione relativa del parlante (la segretaria) e del referente (Mori), che vede la segretaria come inferiore, e tra la logica dell’appartenenza, che vede Mori come membro dello stesso gruppo. Quando si presenta un conflitto del genere, la distinzione che prevale è quella tra uchi e soto; se, tuttavia, l’interlocutore della segretaria fosse proprio il capoufficio, ella non potrebbe mai riferirsi a lui semplicemente come “Mori”, ma piuttosto come “Mori san” o come buchō 部長 “capoufficio”. La scelta del linguaggio appropriato è legata al contesto. 34 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Pronomi personali e altre espressioni allocutive: Il giapponese è una lingua in cui le espressioni allocutorie sono sostanzialmente asimmetriche; persino il riferimento alla prima persona singolare che, nelle lingue d’Europa può essere sempre effettuato con il pronome corrispondente (io, I, ich, ecc.), in giapponese prevede la selezione di una forma diversa a seconda del rapporto intercorrente tra il parlante e l’interlocutore (o, meglio, a seconda di come il parlante voglia presentare questo rapporto): watashi / watakushi 私 (più formale) possono essere utilizzati sia da uomini che da donne, anche se queste ultime possono abbreviare in atashi nei contesti; è la forma normalmente usata (insieme a watakushi) in situazioni formali/ufficiali boku 僕 tradizionalmente associato agli uomini (spesso giovani) ore 俺 tradizionalmente associato agli uomini, il meno formale; usato tra pari, con la moglie e i figli, con altri familiari e con amici, naturalmente in contesti informali, può implicare superiorità (del parlante) 35 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] Pronomi personali di seconda e terza persona spesso derivanti da espressioni deittiche/locative: anata あなた ‘tu, Lei’ < ‘là, laggiù’ kanojo 彼女 ‘ella, lei’ < ‘quella donna lì’ omae お前 ‘tu (rude)’ < ‘onorabile davanti’ kochira ‘qui’, ‘io’ sochira ‘costì’, ‘tu / voi’, ‘Lei / Loro’ achira ‘là’, ‘lui / lei / loro’ kono kata ‘questa persona (onorifico)’ ... → Tuttavia, come regola generale, all’interno di un gruppo non è appropriato usare un pronome personale per riferirsi a un ‘superiore’; uso dei titoli (direttore, professore, padre, etc.) 36 Linguistica Generale – A.A. 2015 / 2016 – [email protected] (Shibatani, M., 1990, The Languages of Japan. Cambridge: CUP) 37