Delibera CC n.31 14-6-10 : Comunicazione
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Delibera CC n.31 14-6-10 : Comunicazione
CITTÀ DI MORBEGNO PROVINCIA DI SONDRIO N° 31 DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE OGGETTO: COMUNICAZIONE DEL SINDACO DELLA NOMINA DELL’ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI. Oggi QUATTORDICI del mese di GIUGNO dell’anno DUEMILADIECI, alle ore 18:30, su invito del Sindaco contenente l’ordine del giorno dell’argomento da trattare in adunanza straordinaria, come previsto dall’art.11 dello Statuto comunale, si è riunito il Consiglio comunale nelle persone dei seguenti Consiglieri: RAPELLA ALBA D’AGATA CLAUDIO CIAPPONI STEFANO PANIGA MASSIMILIANO ANGELINI GIULIO MANTEGAZZA MONICA MONTI MAURO MARCHINI FRANCO MUCCIO ORESTE OREGGIONI MATTEO CAVALLI DANIELA RAPELLA ALESSANDRO PINCIROLI CRISTINA FANCHI DAVIDE MARRA SALVATORE RUGGERI ANDREA ROVEDATTI ANGELO PAROLINI TIZIANA MARCHESINI ENRICO LEALI MAURIZIO SANTI MASSIMO TOTALI PRESENTE Sì == Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì == 19 ASSENTE == Sì == == == == == == == == == == == == == == == == == == Sì 2 E’ presente l’Assessore non facente parte del Consiglio Comunale Vanini Gianpiero, ai sensi dell’art.11, 4° comma, dello Statuto. Partecipa il Segretario comunale DOTT. MARTINO DELLA TORRE Il Sig. Sindaco Presidente, constatata la legalità dell’adunanza per aver adempiuto a tutte le formalità previste dallo Statuto (art. 11), riconosciuto legale il numero degli intervenuti, dichiara aperta la seduta ed invita il Consiglio comunale a trattare la pratica segnata all’ordine del giorno. IL CONSIGLIO COMUNALE Premesso che in data 4 giugno 2010 il sig.. Francesco Bongio presentava personalmente a questo Comune le proprie dimissioni dalla carica di consigliere comunale e di assessore ai lavori pubblici con lettera in pari data, che è stata assunta immediatamente al protocollo con il n. 11953/II-3; Dato atto che con precedente deliberazione consiliare n. 30 in data odierna si è proceduto alla surroga del consigliere dimissionario, secondo quanto disposto dell’art. 45, comma 1 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 e dall’art. 26 dello Statuto comunale; Visto l’art. 46, comma 2, del D. Lgs. 18/08/2000 n. 267 (T.U.E.L.), il quale dispone che, nella prima seduta successiva alla elezione, il Sindaco dà comunicazione al Consiglio dei componenti della Giunta comunale, tra cui il Vice Sindaco, da lui nominati; Ritenuto, in analogia al sopra citato articolo, di dar corso alla comunicazione della nomina dell’assessore ai lavori pubblici nella prima seduta consiliare utile; Sentito il Sindaco il quale dà lettura del decreto di nomina dell’assessore ai lavori pubblici n. 3 del 11 giugno 2010; Uditi i seguenti interventi: Mi permetto di ampliare questo o.d.g. perché prima c’è riguardo alle dimissioni dell’Ass. Bongio. Credo sia assolutamente indispensabile e doveroso dare un resoconto alla città di quanto è successo. Avviso che dopo la mia comunicazione ci sarà la lettura di una lettera che lo stesso Bongio ha scritto al Consiglio, poi procederemo con gli interventi. Come abbiamo detto venerdì scorso 4 giugno 2010 Francesco Bongio ha presentato le dimissioni da Consigliere e da Assessore, come da lettura appena eseguita della sua lettera. Come abbiamo visto nella delibera appena approvata, il Regolamento prevede che le dimissioni sono irrevocabili e immediatamente efficaci. Riguardo a questo fatto molto è stato detto in questi giorni e io stessa ho diramato due comunicati stampa per cercare di dare l’informazione corretta di quanto stesse avvenendo, ma ritengo che qui sia il luogo istituzionale idoneo dove dare informazione dei fatti ai Consiglieri e ai cittadini. Premetto, come dicevo, che a questa mia comunicazione farà poi seguito la lettera scritta da Francesco Bongio. Alcuni chiarimenti sulle sue cause di dimissioni: come da subito ha sempre ribadito, esse non sono scaturite da dissidi all’interno della Giunta e del gruppo di maggioranza riguardo scelte politiche passate, attuali o future. La Giunta e il gruppo consiliare si sono finora caratterizzati da discussione, da dialettica interna che però ha portato sempre a scelte e posizioni ampiamente condivise. Sostanzialmente le dimissioni sono scaturite da due ragioni: una prima ragione consiste in alcune difficoltà di dialogo tra me e l’Assessore dovute, oltre che a tratti caratteriali, anche a discordanze sui rispettivi ruoli e sui nostri rapporti con i Responsabili comunali. Un secondo livello di motivazione riguarda incomprensioni e non condivisione delle modalità organizzative e operative interne all’apparato burocratico e tecnico comunale, che hanno portato al rallentamento o al mancato raggiungimento di alcuni obiettivi strategici assunti nel programma elettorale. Il disagio che ha manifestato Bongio evidenzia come non sia facile per gli amministratori e per i dipendenti, ma soprattutto per gli amministratori, rispettare la Bassanini, la separazione dei ruoli tra indirizzo politico e scelte operate e responsabilità tecnica. Non è sempre facile condividere e rispettare insieme, amministratori e dipendenti, le priorità strategiche e queste spesso sono ostacolate dalla rigorosa applicazione burocratica e dai pesanti vincoli legislativi. Ecco che allora spesso, di fronte a lentezza eccessiva, un uomo concreto, immediato, pratico com’è Francesco credo che sia comprensibile la voglia di entrare più profondamente in merito nell’organizzazione pratica sia stata determinante. Su ciò ha influito anche la grande passione e il grande amore che Francesco ha per la sua città. Ecco che in alcune occasioni quindi l’Assessore mi aveva manifestato questo suo disagio tra il desiderio del fare e non sempre obiettivi raggiunti in termini rapidi e immediati. Non trovando, a suo dire, in me sufficiente attenzione, ecco che allora ha depositato direttamente al protocollo le dimissioni. Appena sono venuta a conoscenza di questo fatto, la mia volontà è stata subito quella di capire le ragioni e verificare se ci fossero le condizioni per ricucire questa situazione, dal momento che comunque la mia fiducia nell’Assessore e l’apprezzamento per il suo operato e la sua competenza sono rimasti sempre immutati. Ritenevo e continuo a ritenere che la presenza di Bongio come Assessore sia importante per portare a compimento gli obiettivi di programma, per continuare a tessere quei rapporti costruiti a livello sovracomunale e per realizzare soprattutto alcuni interventi strategici. Ecco che quindi fin dal primo incontro ho cercato di fare chiarezza sulle divergenze che erano emerse tra noi e porre le condizioni perché Bongio rivalutasse la propria posizione. Si sono allora succeduti gli incontri con me, i Responsabili, la Giunta, il gruppo consiliare dove abbiamo evidenziato le criticità e le debolezze, abbiamo ribadito le priorità strategiche e concordato alcune modifiche organizzative e procedurali per dare più efficacia e snellezza: incontri periodici, cronoprogramma più dettagliati, comunicazioni più stringenti. Essendo però le dimissioni da Consigliere irrevocabili, come abbiamo più volte ribadito, l’unica soluzione possibile per riconfermare la mia fiducia a Bongio è la sua nomina in qualità di Assessore esterno, nomina che è compatibile con i Regolamenti interni del nostro Consiglio. Ecco che quindi venerdì scorso, prima della sua partenza, in quanto Bongio da tempo aveva previsto un viaggio all’estero in questo periodo, ho nominato Francesco Bongio Assessore esterno ai Lavori pubblici ed egli ha accettato questo incarico, rientrando quindi a pieno titolo nelle sue funzioni. Questo ruolo, alleggerendo Bongio da alcuni impegni legati al ruolo di Consigliere, dà maggiore risalto al compito di Assessore e comunque rinsalda il rapporto fiduciario tra Sindaco e Assessore. Insieme abbiamo condiviso il fatto che egli continuerà ad occuparsi di alcuni obiettivi strategici seguiti finora, come la presenza al Tavolo tecnico sulla viabilità, concordato in sede provinciale a fine mese scorso, l’accordo per la realizzazione del Ponte sulle frazioni retiche, la realizzazione degli standard qualitativi inerenti la viabilità per il Piano Integrato Morbegno 2000, l’accordo con la Provincia per il declassamento della Valeriana, la conclusione della parte cittadina del teleriscaldamento e altro. Ecco che in questi dieci giorni di incontri ho potuto nuovamente toccare con mano, oltre alla grande stima di cui è oggetto Francesco da parte della cittadinanza, la passione, la generosità di Francesco nei confronti della città, il suo desiderio di rispondere alla fiducia espressa dagli elettori nei suoi confronti, la voglia di trasmettere ai più giovani la stessa passione, lo stesso desiderio di farsi carico del benessere della propria città. Ho trovato anche responsabilità e disponibilità al confronto tra i Responsabili comunali ai quali va il mio ringraziamento e il ringraziamento anche ai componenti della Giunta e del gruppo che in questo momento sicuramente non facile hanno mostrato grande senso di responsabilità. Adesso il capo-gruppo Rapella leggerà la lettera di Francesco Bongio. Rapella Alessandro: Questa è una lettera che ci è pervenuta il 13 giugno a firma di Francesco Bongio, poco prima della partenza: “Ai Consiglieri Comunali Non essendo presente alla seduta consigliare di lunedì 14 giugno 2010, in quanto in viaggio all’estero, secondo un programma che avevo previsto da mesi con la mia famiglia, mi preme sottolineare che la sofferta decisione di rassegnare le dimissioni da Consigliere e da Assessore non è ricollegabile esclusivamente a delle incomprensioni e difficoltà con gli uffici comunali, ma trova giustificazione anche in un mio profondo e travagliato disagio personale. Disagio ricollegabile alla frustrazione derivante dalla maturata consapevolezza di vedere spesso vanificato il nostro impegno per arricchire la nostra città con nuove opere e nuove infrastrutture, in tempi certi e nel rispetto delle promesse fatte in sede di campagna elettorale. Pastoie burocratiche pesanti, normative penalizzanti, processi decisionali e operativi a volte troppo lunghi rappresentano vincoli che mi demoralizzano. Le radici del mio ripensamento vanno ricercate solo e soltanto nel profondo attaccamento che nutro nei confronti della nostra Città, della nostra Comunità e della nostra Gente. Ho accettato le insistenti richieste del Sindaco e dei componenti della Giunta di ricoprire l’incarico di “assessore esterno”, perché mi sento ancora fortemente motivato dall’amore per Morbegno e sono saldamente convinto che le ultime dolorose vicissitudini non hanno nemmeno intaccato la passione civile e la volontà di mettere a disposizione la mia esperienza maturata nel campo dei Lavori Pubblici, per contribuire a rendere migliore il nostro Comune. Spero di cuore che il confronto avviato in questi giorni e le soluzioni adottate con la nuova veste di “assessore esterno” garantiscano una maggiore autonomia ed efficacia alla mia mansione, sempre e comunque nel rispetto delle scelte di indirizzo politico e civico della maggioranza, in modo da fornire un contributo più efficace ed efficiente al ruolo e alle specifiche funzioni di un assessorato importante e strategico come quello dei Lavori Pubblici, nel solo interesse della Collettività. Mi è cosa gradita, in questa lettera, ringraziare tutte le persone che hanno voluto spendere belle parole nei miei confronti (.. e per le brutte gentilmente taciute e celate) e per tutti gli attestati di stima ricevuti, in modo particolare ringrazio il Sindaco per la perseveranza e la caparbietà dimostrate nel riuscito tentativo di riportarmi all’interno della Giunta. Con stima porgo cordiali saluti.” Sindaco: Apriamo a questo punto il dibattito. Marra: Conosco Bongio da una vita, anche perché siamo coscritti, so come si comporta e come si è sempre comportato per collaborare nell’interesse della popolazione di Morbegno, capisco anche che quando si parla a livello ufficiale si cerchi di minimizzare quelli che possono essere i contrasti sia con il funzionamento della burocrazia comunale, sia magari all’interno della stessa maggioranza. C’è da dire una cosa: non è corretto, e secondo me non doveva farlo nemmeno lui, porre a carico della burocrazia comunale gran parte del suo dissidio. Prima di tutto perché la burocrazia comunale fa esattamente quanto l’Amministrazione dice alla stessa di fare e quindi tutte le difficoltà del funzionamento andrebbero poste a carico della maggioranza, scusatemi ma ritengo effettivo questo. Poi una persona come lui, che ha fatto l’assessore per cinque anni, dopo un solo anno con la nuova Amministrazione si trova in questa situazione ? Volete dirmi che non sapeva come funzionava la macchina amministrativa ? Mi sembra un po’ strano. Quindi al di là dei problemi di metodo, che vedo sono stati posti come i principali delle sue dimissioni, ritengo che ci siano problemi di merito, che magari non sono apparsi totalmente nelle dichiarazioni ufficiali, che hanno creato questo problema ed è un problema grosso. Dopo un solo anno un Assessore di quel peso, in base all’esperienza che ha avuto, mi sembra che costituisca un grosso motivo di riflessione per la maggioranza. Noi in campagna elettorale uno dei problemi che ci eravamo posti e che pensavamo di dover risolvere era proprio quello di sburocratizzare un po’ la macchina amministrativa, speriamo che queste dimissioni servano a fare qualcosa in questa direzione. Certo che la questione non è da minimizzare nel modo in cui è stato fatto fino adesso e riterrei quindi che ci si debba riflettere molto. Ultimo punto è questo: non mi permetto di giudicare il rientro di un amico, e lo dico senza tema, nell’ambito di una macchina amministrativa, perché è una persona che ha lavorato bene e probabilmente potrà lavorare bene anche in futuro, però un rientro in questo modo sicuramente mi pone dei dubbi. Non mi esprimo personalmente, li esprimerò personalmente all’interessato. Leali: Le mie sono delle considerazione che possono pervenire non da un politico ma da un cittadino di Morbegno. Da circa un anno ho intrapreso questa mia nuova iniziativa e ho buttato giù alcune considerazioni che mi sono venute spontanee, di cui darò lettura. Forse alcuni concetti potrebbero sembrare forti, però sono venuti così. Premetto dicendo che siamo decisamente sconfinati nel ridicolo e che un simile atteggiamento da parte della maggioranza denota mancanza di attenzione e rispetto nei confronti dei cittadini di Morbegno e del gruppo di opposizione, ritenuto a questo punto formato da persone poco intelligenti. Ho sempre sentito parlare dell’ex Consigliere Bongio – premetto che non lo conoscevo - come di persona seria, corretta e competente; mentre prima le mie forti perplessità riguardavano esclusivamente la qualità del lavoro di assessore, in quanto la qualità dei lavori eseguiti mi lasciava piuttosto perplesso, specialmente come i lavori venivano seguiti e gestiti, ora devo ricredermi, in quanto il teatrino messo in campo in questi giorni non depone sicuramente a favore dell’interessato e si commenta da solo. Per quanto concerne i due comunicati stampa vorrei dire quanto segue: premesso che nel primo non si parlava di divergenze personali, nel secondo sono uscite anche divergenze personali, questo è un altro dato di fatto, il primo era chiaramente strumentale e artificioso, in quanto non rispecchiava quella che era la realtà sotto gli occhi di tutti, addetti e non addetti, e cioè che era in atto una chiara rottura all’interno dell’attuale maggioranza, faceva ricadere l’intera colpa di quanto accaduto – e qui mi ricollego a quanto detto dal capo-gruppo Marra – sulle spalle degli uffici comunali, a mio parere incolpevoli, mascherando quella che di fatto è stata una gestione amministrativa piuttosto fallimentare di neanche un anno di governo della Città. Le tensioni all’interno della Giunta saranno esplose per qualche motivo? Non si capisce onestamente per quale motivo – e qui mi ricollego ancora a quanto detto da Marra – il sig. Bongio, che rivestiva la carica di Assessore anche nella precedente Amministrazione senza particolari problemi, abbia solo ora manifestato difficoltà nel rapportarsi con gli uffici comunali. Il secondo comunicato – l’ho visto questa mattina - è caratterizzato, a mio parere, da una serie di contraddizioni di fatto piuttosto grossolane. Prima si dice che non ci sono dissidi all’interno della Giunta e nel paragrafo successivo si parla di contrasti tra Sindaco e Assessore. Il rapporto fiduciario tra Sindaco e Assessore si rinsalda con l’uscita di quest’ultimo dalla maggioranza quando, in base al buon senso, dovrebbe essere esattamente l’opposto. Quali sono gli impegni legati al ruolo di Consigliere che gravano così pesantemente sulla figura del Sig. Bongio fino a portarlo alle dimissioni ? Le linee operative e metodologiche tra Sindaco e Assessore non dovevano essere condivise sin dall’inizio del mandato amministrativo? Di quali cambiamenti stiamo parlando in relazione ai Responsabili degli uffici centrali comunali? La sensazione personale è che siamo di fronte ad una tregua armata tra Sindaco ed ex Assessore, che quest’ultimo si vuole tenere le mani libere per il futuro e che la sostanziale rettifica nel secondo comunicato rispetto al primo sia un atto dovuto nei confronti degli uffici comunali, tirati ingiustamente e pesantemente in causa nel primo comunicato. Dopo aver illustrato questo scenario a tinte fosche, voglio concludere questo mio intervento con un po’ di ottimismo, visto che di carattere sono un tipo ottimista, e auspico che questa Amministrazione voglia finalmente occuparsi concretamente di quelle che sono le molte problematiche che assillano i cittadini e specialmente mettere in cantiere una volta per tutte quegli interventi che a questo punto lo stesso ex Assessore Bongio auspica, e in tempi ragionevolmente brevi. Ringrazio per l’attenzione. Ruggeri: Mi scuso anticipatamente con voi Consiglieri, con la Giunta e con il pubblico se ripeterò certi concetti espressi già, sia dal mio capo-gruppo che dal Cons. Maurizio Leali, perché in questi giorni in cui ho rivestito la carica di capo-gruppo vacante, abbiamo adottato la scelta di esprimerci ciascuno secondo le proprie capacità, intelligenza e convinzioni, sia politiche che amministrative. Signori Consiglieri, stasera in via urgente e straordinaria siamo chiamati a prendere atto delle dimissioni dell’Ass. Bongio. Nel salutare il Sig. Fanchi e nell’augurargli un proficuo lavoro, non possiamo che soffermarci sul punto politico attuale che questa situazione porta con sé. Si sarebbero infatti potuto aprire svariati scenari in base alle decisioni prese dalla Giunta, si è verificata la più paradossale delle ipotesi o meglio la meno comprensibile, non tanto da noi, quanto dai nostri concittadini. Lo sgomento, palpabile, si va a trasformare da un sorriso amaro ed ironico verso una forte, se non fortissima, preoccupazione. A meno di un anno dalle Amministrative, nell’evidente difficoltà della politica amministrativa, in un periodo di forti tensioni di carattere generale, vi chiediamo: era il caso di mettere in piedi un teatrino del genere? Cui prodest? Giorni fa, interpellati sulle ventilate notizie di dimissione, che a noi erano state sino a quel momento completamente taciute, un giornalista amichevolmente ci provocava asserendo che non potevamo che esserne contenti. La risposta fu e resta un secco no, perché noi, prima di essere opposizione, per quanto ferma e decisa, siamo carica amministrativa che prende decisioni per tutti i concittadini, viviamo il nostro mandato con onore, serietà e ponderazione, valutiamo i sottili equilibri interpersonali e politici mediante i quali esprimere posizioni che vadano nell’unico senso a noi imposto dalla legge: il buon andamento dell’Amministrazione. Per fare ciò abbiamo il dovere morale e amministrativo di dirigere, consigliare e farci supportare sia dall’amministrazione prettamente politica che dagli uffici, che restano gli ingranaggi fondamentali della nostra attività. Nel valutare le motivazioni del comunicato stampa del sig. Sindaco, datato 12 giugno, ci sorprende e sconcerta notare come da parte di un uomo esperto e scafato come il geom. Bongio vengano palesate incomprensioni e non condivisione delle modalità organizzative ed operative dell’apparato burocratico e tecnico del Comune. Fuori dalla tecnica politica sarebbe a dire: il sig. Segretario e i signori dipendenti comunali. Questo vuol dire: 1) che Bongio non ha, da un lato, risposte e soluzioni amministrative proficue ai suoi obiettivi, cioè non ha il supporto regolamentare e legislativo per ottenere quanto da lui e dalla Giunta auspicato per portare a realizzazione quanto promesso esattamente un anno fa. 2) che Bongio non ha la sinergia con i signori dipendenti, non riesce a dirigerli perché non ha le soluzioni per indirizzarli verso l’obiettivo e così nel comunicato li scarica. Siamo certi che gli uffici non saranno contenti e ora che verrà richiamato con lo stesso ruolo, ma con meno responsabilità in termini di voto, come avverrà la cucitura ? Con che spirito si confronteranno ? Ma soprattutto chi ne pagherà le conseguenze? Ve lo diciamo noi: coloro che hanno votato sulla base delle promesse fatte. Sempre volendo analizzare i soli dati a nostra disposizione - purtroppo la nostra deformazione professionale è quella di valutare i documenti che si hanno in mano - il comunicato stampa risulta bello, ricco ed esauriente, ad avviso dell’Amministrazione. Per me, per noi, lungo e quindi ricco di informazioni nel leggerlo; giungiamo quindi ad un quid pluris inaspettato: si parla di proficua dialettica interna della Giunta, ma poco sotto si parla di difficoltà di dialogo tra Sindaco ed Assessore dovute, oltre che a tratti caratteriali, a discordanza sui rispettivi ruoli e sui rapporti degli stessi con i responsabili comunali. Questa discrepanza, perché rimane una contraddizione molto forte ed evidente agli occhi di chiunque legga, fa sorgere due ulteriori considerazioni: o questo fatto della difficoltà caratteriale di dialogo tra i due soggetti è un refuso, ovvero qualcosa che non c’è ma il sig. Sindaco ha già confermato stasera con le sue parole che è effettivamente così, oppure il problema c’è ed è stato personale. In pratica ci viene detto che ci sarà una pace armata per un fine superiore, che gli uffici sono stati riorganizzati in meno di una settimana, dopo che la metastasi, sempre da parole che sono scorse, era in corso da lungo tempo, che si può tranquillamente proseguire d’amore e d’accordo. Siete veramente lodevoli, ma qui siamo volutamente ironici noi e a questo punto siamo curiosi di vedere quanto durerà. Oppure: il sig. Sindaco e il sig. Bongio non sono in grado di relazionare con gli uffici, non hanno compreso il loro ruolo verso di loro, i rapporti verso gli uffici, vera macchina operativa del Comune, si sono inceppati. Preoccupante ? Un po’ di più. Ultimo passaggio sul comunicato: la cucitura e il confronto permettono di accelerare improvvisamente il rallentamento degli obiettivi strategici. Dopo un lungo stallo ecco che la macchina si rimette perfettamente in moto e in che modo ? Lasciando tutto com’è! Beh, è geniale, obiettivamente per me è geniale. Venendo alla sintesi, cosa che il mio capo-gruppo gradirà particolarmente, tecnicamente Bongio non ha più il voto, quindi non ha più la responsabilità che ricade invece, e continua a ricadere, su tutti noi. Ora, noi e i nostri concittadini vogliamo sapere se ve la sentite di dire quanto durerà questo nuovo Assessorato, quali sono le reali motivazioni oppure se questo interim di Bongio o prosecuzio fino a termine mandato sia solo un passaggio in attesa che qualcuno venga incaricato al suo posto. Prima di dare le dimissioni, affrettate o mal ponderate visto il risultato, ci permettiamo sommessamente di citare la virtù cardinale della fortezza che San Tommaso indicava come quella dote di saper controllare i propri impulsi personali nella ricerca del bene comune, e se ho un po’ storpiato San Tommaso mi scuserà. E che vi manchino strumenti o che non riusciate a portare avanti ciò che avete promesso, ricordatevi che di fronte a voi, seduti nella stessa stanza, ci sono amministratori pronti a dare una mano, basta avere l’umiltà del chiederla. Morbegno ad oggi, sappiatelo, è delusa e preoccupata. Monti: Ho sentito i vostri commenti, l’ironia si spreca, credo che però, al di là di tutto, del lato umano della faccenda non ho sentito una parola. Stiamo parlando di una persona che in sei anni ha dedicato tantissimo del suo tempo a questa attività, l’ha fatto con tutto l’impegno che poteva profondere in questa attività e credo che una cosa di cui ci dimentichiamo, ma che non vorrei dimenticare io, è che nel frattempo c’è stato anche un cambio di comando all’Ufficio Tecnico. Mi assumo la responsabilità di quello che dico: per tanti anni abbiamo avuto a che fare con l’Ing. Ricciardini, ultimamente nella passata Amministrazione c’era stato il cambio del Capo dell’Ufficio Tecnico, può avere influito anche questo sulla sua decisione attuale. Però potete ammettere che una persona può avere cinque minuti di sconforto e arrivare ad una decisione che anche lui la sera stessa di venerdì ha riconosciuto era una decisione impulsiva. Probabilmente se avesse avuto un momento di parlare con qualcuno di noi non saremmo mai arrivati ad una lettera consegnata al mattino all’Ufficio Protocollo e lo riconosciamo, lo riconosce lui stesso che è stato impulsivo in questo, ma ammettetelo, può capitare a chiunque di noi una cosa del genere. Quindi stare lì a ricamarci sopra, va bene, fate il vostro lavoro, siete la minoranza dovete arrampicarvi cercando di costruire delle motivazioni che non esistono, ma non esistono proprio. Ruggeri: Mi permetto una piccola considerazione: il passato mandato amministrativo mi è capitata una situazione nella quale, preso dallo sconforto, avrei voluto mollare la mia carica per delle motivazioni personali, motivazioni che avevo avuto con i Consiglieri di cui alcuni sono presenti questa sera. Ho chiamato personalmente il Sindaco Ciapponi spiegandogli che il mio sconforto era dato da una modalità di comportamento politico all’interno del Consiglio comunale che non mi permetteva, per il mio modo di essere, di proseguire proficuamente. Il Sindaco Ciapponi mi ha detto tranquillamente: “Andrea, riflettici, prenditi un Consiglio Comunale di pausa”, che mi sono preso, e sono tornato nelle mie funzioni. Ero semplicemente il capo-gruppo di opposizione, non ero l’Assessore, ma sono riuscito, nonostante questo, a ponderare la situazione e prendermi una pausa. Qui, senza toccare il lato personale che non è in discussione questa sera, perchè noi siamo amministratori e quindi le motivazioni personali di Bongio non possono essere discusse in nessun ambito, che siano condivisibili o meno si rimane nell’ambito strettamente personale, si valuta che una carica decide, sulla base della fiducia che ha dato e ha ricevuto dal Sindaco, di non passare dal via e di dare le dimissioni. Io quanto meno con il Sindaco mi ero confrontato e il Sindaco mi ha fatto rientrare. Se vogliamo entrare nei rapporti personali, Vice Sindaco Monti, entriamoci. Qui si parla di un Assessore che si è svegliato, giustamente per le sue motivazioni, sconfortato e senza passare dal via è andato a protocollare le dimissioni. Questo è il dato di fatto. Leali: Una breve replica. Siccome mi sento dire che ci arrampichiamo sui vetri, qui se c’è qualcuno che si arrampica sui vetri presumo non siamo noi, penso proprio di no. Personalmente ho solo fatto delle affermazioni molto chiare e dettagliate su quelli che erano i comunicati stampa che sono usciti via via nel tempo e su quella che è la situazione come l’ho vissuta io da cittadino, non mi vado ad arrampicare sui vetri né tanto meno vado a inventare cose che non esistono. La dinamica di quello che è successo l’hanno vista tutti i cittadini di Morbegno, come si è partiti, come si è evoluta la cosa, come si è conclusa e cosa citano testualmente i comunicati stampa, ho fatto solo una disamina di quello, perché con il mio lavoro non sono abituato ad arrampicarmi sui vetri, lavoro su cose concrete e su dati concreti che leggo sotto i miei occhi. Solo questo volevo precisare. Rovedatti: Buonasera a tutti i presenti, buonasera al Consiglio, buonasera alla Giunta, in parte mancante questa sera. Io, lo sapete tutti, sono un estremista dell’opposizione, undici anni passati da questa parte, quindi potrei anche sguazzarci dentro in questa situazione, per conto mio molto favorevole. E invece no, questa sera, e mi rivolgo anche al Vice Sindaco Monti, la mia non sarà un’ironia, mi limiterò a leggere e portare verità in questa sede. E come? Semplicemente rileggendo una parte della vostra “Bibbia”, come io un anno fa il 15 luglio l’ho chiamata, citerò due passaggi ben distinti, la leggerei tutta ma sarei troppo lungo e il Regolamento non me lo concede, è disponibile a tutti, la potete cercare ovunque sul sito Internet, quando funziona. Ringrazio il mio gruppo che ogni tanto mi deve sopportare e in effetti è vero perché sinceramente mi rendo conto anch’io che la mia voglia di essere da quella parte è talmente alta che probabilmente comincio a vedere anche una luce. Mai come in quest’anno ho visto un vertiginoso e vergognoso declino politico e amministrativo e probabilmente, dal mio punto di vista, e lo dico in modo personale, ci sarà un effetto domino. Il 15 luglio 2009 era la data dove in questa sede lei, sig. Sindaco, ha presentato le famose linee programmatiche dove il capo-gruppo Rapella disse, parole del Dott. Rapella: “Intanto vorrei sottolineare l’importanza dell’atto che ci apprestiamo a votare, le linee programmatiche sono lo strumento programmatorio principe del mandato di un’amministrazione comunale e rappresentano il documento di ispirazione per l’azione governativa e l’atto di indirizzo dell’attività amministrativa. Credo che in questo caso tutto il Consiglio, e non solo la minoranza, è chiamato ad un’azione di controllo, di stimolo e di monitoraggio dell’azione di governo portata avanti dalla Giunta. In questo ho apprezzato anche l’intervento del Cons. Rovedatti, ma io direi anche che non occorrono cinque anni per fare una verifica, ci è chiesto anche formalmente di fare una verifica annuale ma io direi che, se è vero che questa è la nostra “Bibbia” - lei diceva citando la mia famosa parola – possiamo anche leggere le nostre preghiere quotidiane e fare una verifica e un monitoraggio attento. Per questo motivo apprezzo, come rappresentante del gruppo “Impegno per la città”, ancora di più l’assoluta coerenza delle linee programmatiche che il programma elettorale. Potrà sembrare banale sottolinearlo, ma crediamo che la serietà di chi amministra sta anche nel rispetto dei patti e degli impegni presi con i cittadini durante la campagna elettorale.” Pausa, perché adesso parla il Sig. Sindaco. Il sig. Sindaco disse, una parte di ciò che ha detto: “Prendo la parola per alcune riflessioni o puntualizzazioni che mi sono state dettate dagli interventi dai banchi della minoranza. E l’inizio di questo mandato è ben augurale: il primo giorno, non ricordo se il mercoledì o il giovedì dopo l’appuntamento elettorale, già in piena funzione di Sindaco, l’Ufficio Tecnico mi ha predisposto una lettera di materiale, che ovviamente era già pronto - dalla Giunta Ciapponi, per far capire anche al pubblico – per richiedere il finanziamento in Regione Lombardia. L’altro giorno il finanziamento ci è stato concesso, 30 giorni. Allora se il buongiorno si vede dal mattino, io poi mi chiamo Alba, credo che possiamo già tirare qualche conclusione”. Questo era il 15 luglio 2009. Questa sera lei ha concesso due conclusioni al sottoscritto: l’Ufficio Tecnico, da ciò che diceva allora, risultava molto efficiente e perché lei e la Giunta scaricate le colpe sugli stessi della fuga dell’Assessore Bongio? Questo è un dato di fatto, come ha rimarcato la varia stampa e i comunicati direi abbastanza fumosi e confusionali. Però adesso voglio anche sapere, perché non mi accontento di un Assessore in gita che purtroppo non è presente questa sera, se no magari riscappava subito, quali saranno i provvedimenti e le garanzie del rientro dell’Assessore. Qua bisogna puntare il dito contro qualcuno, non penso che basta non avere più a disposizione il voto, “io mi gioco fuori, pensateci voi”, non penso che basta una cosa del genere. Lui ha preso dei precisi impegni cinque o sei anni fa e i primi anni con l’Ass. Bongio mi trovavo molto bene, era molto disponibile, era molto vicino alla città, ultimamente, mi spiace Giunta tutta, Consiglieri, un Consigliere in più, abbiamo un gettone di presenza in più, abbiamo un Consiglio comunale che costa sulle teste della gente. Signori miei, trovate una giustificazione e un futuro concreto per la città di Morbegno, perché io sono convinto che fra un anno non saremo qui con le stesse persone. Grazie e scusate il tono. Rapella Alessandro: Saluto ancora l’Assemblea e ringrazio anche il Cons. Rovedatti per avermi citato, ma delle linee programmatiche magari ne possiamo parlare a fine novembre quando ci sarà la verifica annuale. Sull’ultima considerazione credo che comunque non ci sia nessun gettone in più, i Consiglieri rimangono sempre dello stesso numero, uno si è dimesso e uno è entrato, e sappiamo bene che il gettone di presenza, non ce lo diciamo ma sappiamo bene quant’è, non grava sulla testa delle persone. Ritorno sulla vicenda Bongio, perchè siamo qui a parlare di questo, e devo dire che confesso il mio stupore nell’aver appreso dieci giorni fa delle dimissioni presentate, non me l’aspettavo e come me non se l’aspettava nessuno del gruppo. Il mio primo pensiero è andato subito al sostituto, o quanto meno al rispetto della sua scelta maturata, come avviene in questi casi, e poi ovviamente le inevitabili conseguenze e le difficoltà amministrative legate ai lavori pubblici, proprio perché sappiamo qual è l’importanza di ciò che sta seguendo l’Ass. Bongio e di quelle che possono essere le conseguenze. Non nascondo il mio personale dispiacere e anche il disappunto per la vicenda e per come si è venuta a creare, poi telefonate, chiarimenti, confronti all’interno del gruppo, anche accesi, il tutto per trovare la soluzione che, nel rispetto del proprio mandato e del programma elettorale e nell’interesse della nostra città, potesse meglio rispondere alle attuali esigenze amministrative e crediamo che in questo momento l’interesse per Morbegno è la riconferma di Francesco Bongio, che bene ha operato negli ultimi anni e lo sta facendo tuttora. Certo le dimissioni sono sicuramente un fatto grave, tanto più se a presentarle è un Assessore come l’assessore ai lavori pubblici ed è compito del Sindaco, prima ancora di pensare alla sostituzione, capire le motivazioni, che non possono essere minimizzate, su questo ha pienamente ragione, se ci sono dei motivi che le hanno portate vanno visti, vanno risolti, vanno trovate le soluzioni, che possono passare anche attraverso la riconferma dello stesso Assessore, che è una soluzione. Abbiamo ascoltato la cronistoria di quello che è successo, con le considerazioni del Sindaco, abbiamo letto insieme la lettera del diretto interessato che ha raccontato in tutta franchezza e onestà le motivazioni del proprio disagio, e credo che la questione sia ormai definita nella sua reale natura e dimensione. E’ per questo motivo che vorrei spostare l’asse della riflessione da un piano politico ad un piano più oggettivo di natura burocraticoamministrativa e anche di natura relazionale, evitando anche dietrologie e congetture dell’ultima ora. Non siamo di fronte ad una crisi come gruppo e posso dire anche che non ci sono contrasti, quanto meno contrasti forti, poi è anche una questione terminologica quando si dice di dissensi e non dissensi, bisogna capire anche la natura di quello che stiamo dicendo. Nel gruppo, tra i Consiglieri e nella Giunta esiste un continuo confronto e dibattito sulle scelte strategiche e sulla linea di governo, non sono mai scaturiti dissidi o lacerazioni interni tali da giustificare le dimissioni in questione o più in generale rotture di natura politica. La scelta di rinominare Francesco Bongio come Assessore ai lavori pubblici, pur evidenziando innegabili perplessità e preoccupazioni sull’accaduto e pur facendo anche emergere diverse prese di posizione interne sul metodo adottato, ha anche confermato, oltre alla stima e fiducia nei confronti dello stesso assessore, una coesione e forte senso di responsabilità da parte di tutto il gruppo di maggioranza. Bene, riteniamo come gruppo, ha fatto il Sindaco a cercare di recuperare una situazione oggettivamente e tranquillamente recuperabile. Bene ha fatto il gruppo di maggioranza a condividere e sostenerne la scelta. Bene hanno fatto gli uffici comunali, funzionari e Segretario, a voler da subito collaborare per definire metodologie operative più efficaci. Bene infine ha fatto anche l’assessore Bongio in questione a riaccettare la delega, mostrando in questo caso forte senso di responsabilità e di disponibilità, sempre nell’interesse di Morbegno. E aggiungerei anche bene ha fatto il Vice Sindaco Monti a ricordare a tutti il piano umano della vicenda, che può anche portare alle dimissioni senza passare dal via. Certo la strada dell’incarico esterno può apparire machiavellica ed entra in una strana logica legata un po’ ad un valzer di poltrone, ma di fronte alla irrevocabilità delle dimissioni, stante la volontà di avere ancora in squadra l’assessore Bongio e soprattutto verificate la necessità e la bontà dell’operazione, non c’erano altre scelte. Credo però che da questa vicenda, che per come è maturata ha presentato, ed è sotto gli occhi di tutti, alcuni elementi di criticità, sia importante guardare avanti facendo alcune considerazioni positive. Intanto si è aperto un confronto costruttivo con gli uffici comunali individuando modalità operative per migliorare il controllo di gestione della macchina comunale, che deve basarsi su definizione degli obiettivi, scelte delle priorità e monitoraggio dell’operato. Si sono ulteriormente chiariti i rispettivi ruoli tra parte politica e personale del Comune secondo cui chi è eletto deve essere messo nelle migliori condizioni per poter amministrare e a sua volta chi amministra non può prevaricare i ruoli tecnici. Si conferma, e questa è la cosa più importante, la delega a un assessore capace sotto il profilo tecnico-politico, proseguendo nell’azione di governo dei lavori pubblici senza soluzione di continuità, e questo è veramente importante, evitando, in un momento così delicato di questo settore, periodi morti per il passaggio di consegne e garantendo maggiore incisività nell’attuazione del programma delle opere. Chiudo rinnovando la stima personale del gruppo al neo Assessore Bongio e al Cons. Davide Fanchi. Marchesini: Premetto che nessuno di noi si vuole arrampicare sui vetri, personalmente posso dire che non ne sono neanche capace quindi ribatto indietro al Vice Sindaco quanto ha detto, perché non sono per niente d’accordo. Voglio leggere un’interpellanza riguardo le motivazioni delle dimissioni dell’Assessore ai lavori pubblici: “Secondo le nostre informazioni, voi non ci volete dare la reale motivazione del dissidio che ha portato alle dimissioni dell’Assessore ai lavori pubblici. Ci risulta che l’operazione di demolizione dei Torchi Bianchi sia avvenuta tramite ordinanza del Sindaco. Il costo dell’intervento è stato intorno ai € 37.000 + IVA circa. Ad oggi tali soldi non sono rientrati da parte dei privati interessati alla demolizione, per cui quando l’assessore ai lavori pubblici è andato a chiedere pecunia al sig. Segretario la risposta è stata picche ? Finchè i soldi non sono rientrati, in pratica l’assessorato non ha portafoglio ? Questo spiegherebbe solo in parte il dissidio interno, che ad oggi resta avvolto da mistero profondo. Ma, a ben guardare, quanti Torchi Bianchi ci sono dell’armadio della Giunta? Su tutto resta la vostra reiterata incapacità nel gestire i rapporti con il privato. Gli esempi da portare sarebbero molteplici. Pretendiamo una risposta scritta a questa interpellanza”. Sindaco: Mi pare che non ci siano altri interventi, allora alcune precisazioni. Recepisco l’invito alla risposta scritta su quest’ultima interpellanza e così faremo, però mi si permetta di dire come l’andare a cercare motivazioni altre, come le abbiamo viste anche sui giornali: dissenso per l’eccessivo spazio di spesa dato alle finalità di carattere sociale, dissenso per alcune applicazioni sul P.G.T., dissenso per i lavori riguardo la bretella di San Marco, queste sono le ipotesi che si sono viste pubblicate o circolare in piazza, adesso scopriamo anche che c’è un dissenso riguardo i Torchi Bianchi. Io ho cercato, e con me chi è intervenuto del gruppo di maggioranza questa sera, di dare l’effettiva cronologia e constatazione dei fatti, oltre a questo non possiamo andare. Chi ci vede dell’altro, ne prendiamo atto, ma rimane ciascuno nei propri ruoli. Credetemi che ci sono state delle difficoltà interne, ma c’è anche stato, come in parte è stato ribadito, un gesto piuttosto immediato del quale Francesco forse, dico forse, non ha pesato in tutto le conseguenze. Quindi l’intervento che diceva prima il Vice Sindaco, questa componente umana e personale, credo vada presa in considerazione. Detto questo vorrei precisare che un Assessore esterno non si defila dal voto, è vero in questa sede non ha potere di voto, lo riconosciamo pienamente, è membro effettivo nella Giunta tutte le deliberazioni di Giunta quindi richiedono il consenso o il dissenso di tutti gli assessori, non c’è distinzione di potere o di ruolo tra assessore esterno e assessore interno. L’esperienza di avere assessori esterni c’è sempre stata dalla Giunta Tirloni in avanti, da quando credo più o meno la norma l’abbia permesso all’interno delle strutture delle nostre dimensioni. Devo dire che con tutti gli assessori esterni che si sono avvicendati in questi quindici anni al mio fianco non ho mai percepito differenza di ruolo. Tra l’altro il Vice Sindaco Monti ha iniziato la sua carriera come assessore esterno, abbiamo Vanini, veramente il ruolo all’interno della Giunta è e continua a essere collegiale. Il rapporto fiduciario, se volete, tra Sindaco e Assessore esterno è quasi più forte, nel senso che per un assessore esterno la sua presenza è legittimata non tanto dalla carica di consenso che ha avuto ma quanto dal riconoscimento di competenza, quindi mi pare che in questo senso il rapporto è consolidato. In questo senso quindi credo anche che alcune divergenze, di cui ho ammesso l’esistenza, tra me e Francesco siano rientrate e ci sia stato spazio di chiarimento. Lo ringrazio per aver accettato di fare un passo indietro in sostanza, poteva legittimamente rifiutare, con senso di responsabilità ha accettato, quindi di questo ringrazio lui, come ringrazio anche la Giunta, il gruppo consiliare e gli uffici. Sicuramente il momento non è facile, nessuno di noi ha detto che abbiamo vissuto dei momenti semplici. Quando occorre fare chiarezza vuol dire mettere in gioco alcune questioni, quindi non è mai facile accettare di mettersi in gioco. Sono sicura che comunque da questo momento di riflessione, di confronto scaturito ad ampio raggio ci sono poi le condizioni per continuare a lavorare con impegno per la nostra città. Quindi confido che questi momenti possano essere, ne sono certa, superati e si riprenda con serenità e fiducia il lavoro, è quanto auguro a tutto il Consiglio, all’intera Giunta, all’Assessore Bongio e a me stessa. Ruggeri: Mi scusi se replico, una replica di carattere puramente formale: della destinazione dei soldi al sociale piuttosto che ai lavori pubblici piuttosto che problemi inerenti al P.G.T. non credo che le parole derivino dalla minoranza, anzi abbiamo letto penso quanto voi sulla stampa questo quindi saranno i giornalisti che avranno verificato. Questo ci rincuora e in questo ci trova d’accordo. Per quello che riguarda invece la motivazione o una ipotetica motivazione che ha sollevato Marchesini, la stessa si sostanzia sul capire, e si ritorna al punto di partenza, del perchè un Assessore, in pieno accordo con la Giunta, si alza una mattina e dà le dimissioni. E il fatto non nasce tanto dall’andare noi a scavare il perchè di una motivazione da ricercarsi, quanto sul fatto che le motivazioni forniteci fino a questo punto, e questo sta nel nostro compito di cittadini che osservano e valutano, non sono state ad oggi esaurienti. Non abbiamo veramente, ci penserà eventualmente il capo-gruppo, altro da aggiungere però una piccola considerazione la faccio. Mantenendo la massima stima per la persona di Francesco Bongio, mi chiedo: se da esterno si rinsalda il rapporto con l’Amministrazione comunale, allora il più furbo di tutti è stato l’assessore Vanini, che è stato nominato dall’inizio esterno, cioè non ha partecipato alle elezioni e si sapeva che sarebbe arrivato dall’esterno. Non voglio tirarlo in ballo, però la considerazione mi sorge spontanea, scusate. Vanini: Non vorrei passare per furbo. Muccio: Intervengo per portare una voce possibilmente parallela a quella dell’Ass. Monti e tornare ad una riflessione su un documento che, a mio avviso, compie un’operazione di verità elementare. So bene che poi tutto può essere interpretato anche nel suo opposto, il filosofo Nietzsche diceva “non esistono fatti, ma interpretazioni dei fatti”, ma è difficile essere del tutto nietzschiani come in questo momento sembra, perché poi si rischia di portare in ballo argomentazioni non condivisibili. Direi, ma a mò di battuta, che forse qualcuno farebbe bene a cambiare il suo sistema informativo perché se mi rifila delle notizie poco credibili, ma ognuno si fida come vuole. Il comunicato del Sindaco è un’operazione di verità, pone gli elementi fondamentali sui quali si è svolta questa vicenda, non gradita certo, ne parlo come amico di lunghissima data e coscritto del Francesco, con il quale ho avuto modo di interloquire trovando poi tanti punti di contatto per il suo rientro. Insomma questa operazione vorrei ricordare che è stata gestita nell’arco di dieci giorni, non vorrei dire qualcosa ma il Sindaco poteva prendere tutto il tempo che voleva, nell’arco di dieci giorni il Consigliere Bongio è stato surrogato e anche risolta questa cosiddetta crisi, in tempi rapidissimi in maniera che i lavori che sono in cantiere, i progetti che sono in cantiere non subissero alcun rallentamento. Direi, e chiedo proprio, troviamo il modo di non usare termini quali quelli di “ridicolo” oppure di “fumoso”, anche perché poi c’è il rischio sempre che qualcuno si veda riconosciuta la golden share di “fumoso”. Evitiamo, cerchiamo di ragionare sulle cose che sono accadute, riportiamole alla dimensione perché, come conosco io l’Ass. Bongio, tanti più e anche meglio di me lo conoscono. Cerchiamo molto serenamente di trovare un nuovo equilibrio, ci mancherebbe altro che la minoranza non rivendichi alcune interpretazioni, ma che siano minimamente credibili e che nel dibattito si abbia l’opportunità di chiarire, altrimenti vuol dire che parliamo ancora tra sordi e questa sarebbe un’operazione che non conviene a nessuno. Ringrazio comunque le osservazioni, penso che tutti ci ascoltiamo reciprocamente, ci dobbiamo ascoltare, non nel senso esclusivo dell’orecchio ma ascoltare cercando anche di mettersi nei panni degli altri. Credo che questa operazione, questo piccolo sommovimento è rientrato con piena chiarezza e da questo punto ripartiamo come maggioranza per fare il nostro lavoro, per tenere fede al nostro impegno nei confronti della Città e dei suoi cittadini. Rovedatti: Sinceramente io di lezioni di ascolto, in questa sede a volte riesco anche a non ascoltare, riesco anche a dare consigli che poi il nostro Sindaco spesso e volentieri si arrabbia. Un consiglio lo dò: prima si chiude questa serata meglio è per voi. Meglio perché dovete dare un segnale forte alla popolazione, non parole. E’ vero, capo-gruppo Rapella, lo so benissimo che c’è un’occasione unica per voi per uscire da questa lama, da questo rasoio, da questa via senza ritorno se andate avanti così. Qua stiamo parlando di lavori pubblici, ma potremmo entrare anche in altre argomentazioni perchè i cittadini sono stufi della vostra conduzione amministrativa. A me dispiace essere ancora qua in questa sede a ricevere lezioni, io dò i consigli e non li ricevete, sig. Sindaco, e il mio consiglio questa sera è quello di farla più breve possibile. Io l’amico Ass. Bongio lo conosco da vecchia data, conosceva benissimo anche il mio grande papà come tante altre persone in questa sede conoscevano il mio grande papà, ma sinceramente l’Ass. Bongio non è più quello dei primi tre anni come l’ho conosciuto personalmente in quest’aula, non è più l’assessore che ascoltava i miei consigli e a volte riusciva a metterli in pratica. Ultimamente l’Ass. Bongio non è più l’Ass.Bongio, gli diamo la possibilità di rientrare, ma certo, siete voi che avete l’amministrazione in pugno ma la dovete anche dimostrare ai cittadini. Non si possono più inventare le cose, bisogna dimostrarle. Lavori pubblici che devono proseguire: non vorrei più parlare della palestra di via Faedo, ma c’è da ridere sulla palestra di via Faedo, prof. Muccio! Come c’è da ridere anche, e tocco un discorso che è ora che torni in quest’aula: il crocefisso nelle scuole, l’immondizia, lo sport, tocco tutto, ogni Assessore ha la sua! L’Ass. Vanini mi chiedo cosa è entrato a fare in questa amministrazione, a questo punto io questo mi chiedo. Io ho vissuto tre legislature, ho vissuto due volte il grande, devo dire grande, Giacomo Ciapponi che speravo aleggiasse ancora in quest’aula, probabilmente non è venuto in soccorso come pensavo, perché sicuramente non vi consigliava il rientro dalla finestra dell’Ass.Bongio, perché è stata trovata la finestra aperta. Non c’è da ridere ! Un’altra cosa, e voglio chiudere il mio intervento, è che, sig. Sindaco, solo in questo anno ho ricevuto sberleffi e risate da quella poltrona lì. Dieci anni con Giacomo Ciapponi non ho mai ricevuto sberleffi e risate su un cartello che si vedeva com’era e il giorno dopo la Polizia Municipale l’ha messo, sulla Commissione che dopo ha ancora fatto lo stesso errore: “Approvazione”, nelle Commissioni non si mette “approvazione”. Questa è pochezza amministrativa, una volta si accorgeva solo Rovedatti adesso si accorgono anche i cittadini, è questo che dovete rendere conto ai cittadini, non le belle parole di questa sera: fare, metodo, programma, ascoltare i consigli di chi farebbe la palestra migliore e a quest’ora era cominciata ! Non siete capaci e con la vostra incapacità purtroppo a novembre, capo-gruppo, dovrà rendere conto a me personalmente. Io da adesso a novembre vengo per tenere il posto per non perderlo, magari anche prima se ho qualcosa da portare, cinque minuti e me ne vado, perchè questo posto, come quello del sig. Bongio, era stra-meritato dai cittadini che l’avevano votato, l’errore più grosso che rientri dalla finestra senza più i suoi, che erano già la metà di voti, come sono la metà del sig. Vice Sindaco, come sono la metà di tanti di voi che non piacevate ma purtroppo siamo piaciuti meno noi. Concludo, ringrazio, io adesso ho altro da fare. No, guarda, Monti, io allo sport ci tengo, quando fanno le premiazioni di certe manifestazioni se fossi io l’assessore lo metterei nell’agenda e non mancherei, carissimo Assessore, è inutile che tocchiamo il tasto sport! Sindaco: Allora accogliamo il consiglio. Me l’hai dato tu prima questo consiglio, posso accoglierlo ? Rovedatti: Per me è finito adesso il Consiglio. Se permette saluto la platea, il pubblico, la Giunta che è rimasta, la Giunta che verrà, il nuovo Consigliere e tutti voi. Grazie, ma quando si parla del voler bene a Morbegno l’unico che a volte vuole bene a Morbegno è il sottoscritto. Sindaco: Diamo lettura di questa presa d’atto della comunicazione del Sindaco. Il Consiglio prende atto della presente comunicazione, non segue nessun tipo di votazione. PRENDE ATTO della comunicazione del Sindaco relativa alla nomina dell’assessore ai lavori pubblici. La presente è redatta ai fini della cronologia degli atti consiliari. ********************** Monti: Io vorrei far presente alla minoranza una cosa: che noi tante volte siamo chiamati a collaborare con voi e credo anche che, rispetto all’ultima interpellanza in cui chiedevate un tavolo di lavoro sul turismo, vi ho risposto, vi ho dato la disponibilità. Al sig. Rovedatti sullo sport ho risposto qui, non ha replicato con una parola a quello che ho detto qui con una lettera che è agli atti. Non sei stato capace di replicare con una parola a quanto ho detto! Poi faccio presente un’altra cosa alla minoranza: noi siamo collaborativi ma tenete presente che questo è seduto lì con voi e noi dobbiamo stare a sentirlo e questi sono insulti che noi prendiamo dalla minoranza! Marra: Scusa, in democrazia la prima cosa da fare è lasciare tutti parlare, giusto? Però non devi imputare al gruppo la parola di ciascuno, anche perché a nome del gruppo parla il capogruppo, le osservazioni personali rimangono osservazioni personali. Su questo non c’è da inventare niente ! Rovedatti: Per favore, io parlo per i miei 222 voti, parlo per Angelo Rovedatti e spesso e volentieri qua ho votato con voi, mi sono schierato con voi. Devo ringraziare Marra che a volte, è vero, mi accetta, perchè se fosse per me tante cose sarebbero forse più visibili e mi dispiace che l’Ass. Monti si arrabbi perché non gli ho risposto sul discorso sport. Qua tante risposte si devono dare se poi ne vale la pena perdere tempo, qui in questa sede l’opposizione perde tanto del suo tempo, una volta c’era almeno chi raccoglieva il consiglio, e il tricolore - non c’è da ridere, sig. Monti, perché adesso mi i**** io - non c’è un monumento come quello di Morbegno dove non sventola, solo a Morbegno non sventola, però è rimasta quindici giorni la sciarpa dell’Inter sull’alpino e questo mi ha fatto i******. Perché è sulle cose visibili che l’amministrazione deve cominciare a far funzionare la macchina amministrativa! Chiudo. Deliberazione C.C. n°31 del 14.6.2010 Letto, confermato e sottoscritto. IL PRESIDENTE f.to Alba Rapella IL CONSIGLIERE ANZIANO IL SEGRETARIO COMUNALE f.to Stefano Ciapponi f.to Martino Della Torre Si dichiara che copia della presente deliberazione verrà pubblicata all’albo pretorio del Comune il giorno 22.6.2010 per rimanervi affissa 15 gg. consecutivi. Morbegno, lì 22.6.2010 IL SEGRETARIO COMUNALE f.to Martino Della Torre CERTIFICATO DI ESECUTIVITA’ La presente deliberazione è divenuta esecutiva: per intervenuta dichiarazione di immediata eseguibilità. per la scadenza del termine di 10 giorni dalla pubblicazione (art.134, comma 3, del D. Lgs. n°267/2000). Morbegno, ……… IL SEGRETARIO COMUNALE …………………………………… ---------------------------------------------------------------------------------------------------------Copia conforme all’originale, in carta libera, ad uso amministrativo. Lì 22.6.2010 IL SEGRETARIO COMUNALE ................................................ ------------------------------------------------------------------------------------------------------------Pubblicata all’Albo Pretorio il 22.6.2010 Reg. N° .............. IL MESSO COMUNALE _________________________