unife 2010 - 2015

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unife 2010 - 2015
UNIFE
2010 - 2015
Resoconti delle attività
svolte presso
l’Università
degli Studi di Ferrara
dal 2010 al 2015
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UNIFE nel periodo 2010 – 2015
PROF. PASQUALE NAPPI, MAGNIFICO RETTORE
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I fondamentali
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Il contesto di riferimento
Il percorso compiuto dal sistema universitario italiano nel quinquennio
2010-2015 è stato particolarmente significativo a causa di importanti
vicende che lo hanno intensamente coinvolto. A tali vicende, con riferimento a Unife è necessario aggiungere gli effetti del sisma che nel
maggio del 2012 ha colpito la città di Ferrara e la sua provincia.
Il dato da cui prendere le mosse è costituito dalla drammatica crisi economico-finanziaria che ha colpito l’Italia in misura più intensa di altre
Nazioni, anche a causa dell’importante debito pubblico accumulato nel
corso dei passati decenni. Le ricadute di tale protratta crisi sul sistema
produttivo e le drammatiche conseguenze sul versante occupazionale
e quindi sociale sono ben noti.
Per quanto qui rileva, la sovente richiamata necessità di addivenire a
una rigorosa spending review della spesa pubblica ha indotto il Governo fin dal 2009 a programmare un ingente e progressivo taglio dei finanziamenti al sistema universitario che ha portato, nel 2015, ad una
diminuzione dei finanziamenti che complessivamente si attesta a circa
il 13% (ma il dato indicizzato sale quasi al -20%).
Contestualmente sono state introdotte, con le medesime finalità di contenimento della spesa, importanti limitazioni al turn over del personale
universitario, sia docente che tecnico e amministrativo. Sempre del
2009 è il d.Lgs. n. 150, cd. Legge Brunetta, che ha posto a carico delle
amministrazioni una importante serie di obblighi al fine di garantirne
buon funzionamento, trasparenza, efficienza ed efficacia.
L’anno successivo, il 30 dicembre 2010, è stata emanata la legge n.
240, meglio conosciuta con il nome della Ministra proponente Gelmini,
entrata in vigore il 29 gennaio 2011 che ha introdotto nuove norme in
materia di organizzazione degli Atenei, di disciplina del reclutamento e
di incentivazione della qualità e dell’efficienza del sistema universitario.
Tale legge, nella sua parte contenente la delega al Governo, prevedeva
anche l’adozione di oltre 50 decreti o atti attuativi che nel corso dei mesi
e degli anni successivi hanno sommerso le Università italiane, spesso
introducendo regole che hanno completamente sovvertito l’assetto precedente. Basti citare, a titolo di esempio, il decreto che prevede l’adozione di un bilancio unico di Ateneo, in luogo dei singoli bilanci delle diverse
strutture; il più volte modificato regolamento concernente le abilitazioni
scientifiche nazionali per l’accesso alla prima e alla seconda fascia di do2
cenza (vicenda contraddistinta dalla proposizione di migliaia di ricorsi in
sede giurisdizionale); la nuova regolamentazione del dottorato di ricerca.
Una vicenda normativa che deve ancora terminare.
Nello stesso arco temporale, quindi, l’Università si è trovata a far fronte
agli innumerevoli incombenti derivanti dalla Legge Gelmini e ha dovuto
adempiere gli obblighi imposti alle pubbliche amministrazioni dalla Legge Brunetta. Si è creata così una intersezione di norme, determinata
dal fatto che le attività che si svolgono sul versante amministrativo si
legano necessariamente alle attività relative a didattica e ricerca, ciò
che ha reso il lavoro ancor più problematico.
Normative sovente assai complesse e farraginose, spesso pensate dal
legislatore con riferimento al funzionamento della amministrazione pubblica e pedissequamente estesa alle università che, pur essendo pubbliche, svolgono attività non comparabili a quelle proprie della pubblica
amministrazione e, soprattutto, hanno necessità di confrontarsi in termini competitivi con il sistema internazionale della ricerca e della formazione che non sopporta, invece, né lentezza né eccessive pastoie.
Il tempo e l’impegno dedicato a conoscere, interpretare e applicare
questa immensa mole di norme è stato sottratto alle attività che rappresentano l’essenza del mandato istituzionale delle Università: didattica,
ricerca, terza missione. Il tutto mentre i finanziamenti continuavano a
diminuire.
E’ inopportuno, e forse anche inutile, scendere a un maggiore dettaglio
delle novità normative con le quali abbiamo dovuto confrontarci in questi anni. Peraltro, è impossibile procedere senza ricordare che negli
stessi anni è stata istituita l’ANVUR, che presiede alle nuove procedure VQR e AVA, che pure hanno imposto, oltre che un intenso impegno
organizzativo, un epocale cambio di mentalità e di approccio relativamente ai temi della valutazione e dell’accreditamento, finalizzandoli anche alla allocazione di percentuali crescenti di finanziamenti cd. premiali (concetto ben diverso da aggiuntive).
Così come non è possibile non menzionare la graduale introduzione di
un nuovo modello di finanziamento, non più basato sulla quota attribuita su base storica ma fondato sulla concorrenza di una crescente quota premiale (passata dal 10% del 2010 al 18% del 2015, con previsione di ulteriori incrementi fino al 30%) e del neo introdotto costo stan-
dard per studente, anch’esso non privo di parametri valutativi e meritocratici, che si prevede costituisca in futuro il principale criterio di allocazione dei finanziamenti. Così, il comparto universitario risulta essere
l’unico all’interno dell’amministrazione pubblica, nel quale nel corso
degli ultimi anni i finanziamenti (decrescenti) vengono ancorati in misura sempre crescente a processi valutativi imperniati su criteri meritocratici e di efficienza.
Poche parole sulle limitazioni al turn over. Con una serie di provvedimenti normativi più volte rimaneggiati si è previsto che, a livello nazionale, per il biennio 2012-2013 le assunzioni di personale a tempo indeterminato e di ricercatori a tempo determinato potesse avvenire nel limite di spesa del 20% di quella relativa al corrispondente personale cessato dal servizio nell'anno precedente; per gli anni 2014 e 2015 tale
limite è stato portato al 50%. Per l’anno 2016 si prevede che si arrivi al
60%, nel 2017 si dovrebbe arrivare all'80% per poi arrivare al 100% a
decorrere dal 2018.
Fermo restando il limite percentuale individuato a livello nazionale, in
relazione alla performance raggiunta dai singoli Atenei e misurata sulla
base di criteri essenzialmente economico-finanziari, è possibile raggiungere percentuali di turn over minori o maggiori rispetto alla media
nazionale. Inoltre, l’utilizzo dei punti corrispondenti alla percentuale assegnata al singolo Ateneo non è rimesso completamente all’autonomia
dello stesso, ma assoggettata a una serie di ulteriori vincoli predisposti
al fine di evitare il verificarsi di anomalie registrate negli anni passati.
Gli effetti delle regole innanzi sunteggiate sono stati drammatici: il sistema universitario nazionale negli ultimi cinque anni ha perso oltre l’11%
del proprio personale, i docenti sono passati dai 58.716 del 2010 a
52.092 del 2015 (banca dati Miur). Sia la CRUI che il CUN hanno più
volte lanciato preoccupatissimi appelli al Paese per segnalare la non
più sostenibile diminuzione di docenti universitari e l’età media eccessivamente avanzata del corpo docente italiano determinate dalla forte
riduzione del turn over.
Uguale preoccupazione emerge anche per un altro fenomeno, questa
volta indipendente da provvedimenti normativi, che sta contraddistinguendo il sistema della formazione universitaria in Italia: la drammatica
diminuzione del numero di immatricolazioni. Trentamila immatricolati in
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meno in appena un triennio e oltre 78mila in meno in dieci anni. Le cause di tale diminuzione sono indubbiamente molteplici: la errata convinzione che a fronte della gravissima crisi occupazionale, il conseguimento di un titolo di studio non sia comunque di aiuto, le difficoltà economiche di molte famiglie per le quali diventa problematico affrontare il pagamento delle tasse universitarie e l’assenza in molte Regioni di sufficienti risorse per assicurare il fondamentale e costituzionalmente garantito diritto allo studio.
Tutto ciò mentre l'Europa ci pressa per incrementare il numero dei laureati, considerati strategici per tentare di agganciare una ripresa economica che si gioca tutta sull'innovazione. Già nel 2000, a Lisbona il Consiglio europeo ha individuato come obbiettivo strategico per il decennio
2000-2010 quello di “diventare l'economia basata sulla conoscenza più
competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita
economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale”.
Nel 2010, in presenza della crisi che ancora ci affligge, è stata definita
la nuova strategia “Europa 2020” che continua a prevedere, tra gli altri,
questi due obbiettivi: il 3% del PIL dell'UE deve essere investito in R&S
e almeno il 40% dei giovani tra i 30 e i 34 anni deve essere laureato.
Ebbene, in questi anni l’investimento che l’Italia destina alla R&S è riuscito a scendere sotto l’1% del proprio PIL, mentre mediamente, nei 27
Paesi dell’Unione Europea, la percentuale del PIL investito in ricerca è
circa il doppio. La percentuale dei nostri laureati è invece del 20,3% e
ci colloca drammaticamente all’ultimo posto in Europa.
E desta sconcerto constatare che da parte di molti, spesso detentori di
responsabilità di governo, si riconosce che per la nostra Nazione, una
delle più attendibili prospettive per affrontare la sempre più accesa
competizione internazionale e per contrastare gli effetti della grave crisi economico-finanziaria sarebbe proprio quella di investire maggiori
risorse nella ricerca e nella formazione.
Quella appena tracciata è una sommaria sintesi del panorama nazionale nel quale la nostra Università ha dovuto agire nel corso degli ultimi
cinque anni. Le motivazioni che hanno spinto coloro che si sono succeduti al Governo della nostra Nazione a riservare al sistema universitario nazionale un trattamento tanto penalizzante sono ignote. E’ certo,
però, che l’Università ha pagato prima e più di altri comparti dell’amministrazione pubblica il prezzo di scelte restrittive e miopi. Negli anni
successivi all’Unità d’Italia, il Ministro delle Finanze Quintino Sella, famoso sostenitore delle ”economie fino all’osso”, operò un rigorosissimo riordino delle finanze statali ma salvaguardò le spese relative agli
investimenti necessari al progresso del Paese, prime fra tutte le spese
per l’istruzione e la ricerca. Una capacità di immaginare e programmare il futuro di un Paese che nei decenni successivi si è gradualmente
affievolita per dissolversi negli anni più recenti.
Prima di sunteggiare quali sono state le politiche di Unife relativamente
agli argomenti innanzi toccati, lasciando altri temi alle relazioni dei tanti
Colleghi che in questi anni hanno offerto la loro preziosa collaborazione, mi si consenta una riflessione generale.
Un’Università, quella italiana, negli anni più recenti ferita e denigrata,
offesa nella propria autonomia e privata di finanziamenti sufficienti.
Un’Università vista come un luogo di baronie e malaffare, rappresentata come luogo di spreco e non come sede elettiva della più importante
delle funzioni: quella educativa e formativa.
Un’Università alla quale è stato imposto di tenere fuori dalle proprie aule e dai propri laboratori migliaia di valentissimi ricercatori che hanno
trovato entusiastica accoglienza in altre Nazioni. Un’Università alla quale si chiede di competere a livello globale e posta, invece, in situazione
di assoluta incertezza sul proprio futuro.
Ebbene, quella stessa Università ha mostrato all’intera Nazione di sapere accettare, affrontare e vincere le innumerevoli sfide che le sono
state lanciate. In questi ultimi anni, la gran parte delle Università italiane si è strenuamente impegnata e sacrificata, raggiungendo risultati
straordinari sul piano della capacità di riformare i processi didattici, di
governo e di gestione finanziaria. Nonostante tutto, l’Università ha tenuto e si è sviluppata, si è riformata e continua a produrre.
E mentre la Nazione stenta ancora a porre in esponente l’enorme potenziale offerto dal sistema universitario più antico del mondo, le comunità di riferimento mostrano di percepire le Università sempre più come
un fondamentale punto di riferimento per la ripresa economica, per il
trasferimento e la condivisione delle conoscenze, per la crescita della
coscienza civile del Paese.
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L’inedita e straordinaria unità mostrata dalla CRUI negli ultimi due anni
grazie alla presidenza di Stefano Paleari e all’impegno di tanti Rettori,
ci fanno sperare che ormai esistano i presupposti perché il nostro Paese voglia finalmente accogliere la disponibilità offerta più volte dal sistema universitario nazionale, pronto ad assolvere anche quel ruolo di motore dell’innovazione che consentirebbe all’Italia di meglio competere
sul piano internazionale.
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Unife e la riforma
La riforma Gelmini è frutto di una visione centralistica e per certi versi
aziendalistica del sistema universitario, caratteristiche non condivise
da gran parte della comunità universitaria. Quindi, già alla fine del
2010, la priorità è stata quella di programmare un percorso che consentisse alla nostra Università di affrontare un cambiamento epocale salvaguardando fin dove possibile la propria identità e le proprie peculiarità.
Il percorso è stato serrato. Il 1° febbraio 2011, adempiendo tempestivamente a quanto previsto dalla legge, è stata costituita la Commissione
per la revisione dello Statuto, garantendo nella sua composizione la
rappresentanza di tutte le Facoltà, di tutte le fasce di docenza, del personale tecnico amministrativo e degli studenti, nonché la presenza di
due osservatori permanenti: il Delegato del Rettore per le pari opportunità e un ulteriore rappresentante dei ricercatori.
La Commissione, presieduta dal Rettore, ha svolto un lavoro intenso e
proficuo, i verbali delle molte riunioni tenute sono stati prontamente
pubblicati sul sito web dell’Ateneo al fine di rendere possibile la massima condivisione con la Comunità universitaria. Dopo ampia e approfondita discussione nell’ambito di una seduta congiunta di Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione, Consulta dei Dipartimenti e
Commissione Statuto, nel mese di luglio 2011 il Consiglio di amministrazione e il Senato accademico hanno approvato il testo proposto
che è stato trasmesso al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca
(MIUR) e da quest’ultimo approvato dopo alcune richieste di modifica
prontamente esaudite.
Le scelte di organizzazione dello Statuto riformato hanno riguardato la
semplificazione delle dinamiche gestionali e degli Organi collegiali,
Consiglio di amministrazione e Senato accademico, garantendo sempre una rappresentatività di tutte le componenti. Si è soprattutto cercato, nei limiti in cui la legge lo consentiva, di preservare il ruolo e le
competenze del Senato accademico rispetto alla preponderante rilevanza assegnata dalla legge di riforma al Rettore e al Consiglio di amministrazione. E ciò con la convinzione di dover riconoscere rilevanza
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ad un organo di ampia rappresentanza della comunità accademica. Accanto agli organi, che comprendono le figure che la legge stessa definisce tali, sono state previste altre strutture centrali che rispondono alle
peculiarità e alla tradizione del nostro Ateneo. Sono stati pertanto mantenuti nello Statuto il Consiglio degli studenti, il Consiglio del personale
tecnico-amministrativo, il Consiglio della ricerca, il Comitato pari opportunità, che ha assunto la nuova denominazione di Consiglio di parità
ed è stato introdotto, per espressa previsione legislativa, il Comitato
Unico di Garanzia (CUG). E’ stato inoltre dato espresso riconoscimento all’interno dello Statuto allo IUSS-1391, che era stato istituito dopo
l’entrata in vigore dello Statuto vigente, nonché al Sistema Bibliotecario di Ateneo ed è stato diversamente articolato il Sistema Museale.
L’obbiettivo non è stato certo quello di un mero adeguamento formale
delle strutture, ma, in una riflessione di più ampio respiro sull’identità
dell’Ateneo e sulle sue missioni formative, di ricerca e di servizio per lo
sviluppo civile, di un più ampio e sostanziale programma di miglioramento dell’efficienza e di potenziamento dell’efficacia, in cui la riorganizzazione delle strutture decentrate offre l’occasione anche per una
riallocazione delle risorse in grado di potenziare la nostra azione.
Una delle prescrizioni maggiormente rilevanti contenute nella legge
240/2010 è quella che obbliga le Università ad adottare un codice etico
della comunità universitaria. Abbiamo assolto tale prescrizione condividendola fortemente, con l’obiettivo di individuare i valori, le finalità e le
norme che devono indirizzare la pratica professionale di soggetti specializzati, anche in relazione alla problematica della responsabilità dell’Ateneo e delle sue componenti verso la comunità di riferimento.
renza. Valori che con riferimento al ruolo formativo dell’Università, assumono un’importanza ancor più rilevante, configurandosi anche come
fondamentale momento educativo nei confronti degli studenti.
In conseguenza dell’adozione del nuovo Statuto, entrato in vigore il 15
aprile 2012, dopo un impegnativo e complesso processo di riorganizzazione portato avanti dall’intera comunità accademica, dal primo ottobre
2012 abbiamo disattivato le Facoltà, istituzioni secolari e identitarie
cancellate con un tratto di penna da un legislatore insipiente, e abbiamo attivato 12 nuovi Dipartimenti nei quali si realizza la sintesi delle
funzioni di didattica e ricerca. Nel 2013 sono poi nate la Scuola di
Medicina, che coordina le attività dei tre dipartimenti di area medica, e
la Scuola di farmacia e prodotti della salute.
Trascorsi alcuni anni dalla attuazione della riforma è senz’altro possibile affermare che essa ha creato un sistema di iper regolamentazione e
controllo che mortifica l’autonomia, impedendo agli Atenei – anche i
più responsabili e virtuosi - di poter esprimere pienamente il proprio potenziale. Indubbiamente, quindi, sarebbe opportuno sottoporre alcune
disposizioni della legge n. 240 ad attenta disamina al fine di predisporre modifiche che consentano di emendare alcune disfunzionalità emerse. Tuttavia, la patologica e controproducente coincidenza tra entrata
in vigore di una riforma costosa e il taglio dei finanziamenti, rende inopportuno un giudizio definitivo
Tra tali valori rientrano la dignità dell’essere umano; il rifiuto della discriminazione; la valorizzazione del merito e delle capacità individuali; la
libertà e i diritti fondamentali, in particolare il diritto al sapere; la responsabilità e il riconoscimento dei doveri nei confronti della comunità; il decoro, l’onestà, l’integrità e le professionalità; la libertà della scienza e
della ricerca; l’equità, l’imparzialità, la leale collaborazione e la traspa7
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Unife e i tagli all’ FFO
Come ho innanzi ricordato, l’Italia, pur riservando minori risorse alle
università (nel 2009 il FFO rappresentava lo 0,49% del PIL; oggi siamo
scesi allo 0,42% contro lo 0,99% della Francia e lo 0,93% della Germania), le distribuisce utilizzando rigorosissimi criteri competitivi per una
percentuale che non trova uguali in nessun’altra nazione europea.
Nel 2012 abbiamo superato l’esercizio VQR 2004-2010, conseguendo
valutazioni molto positive; nello stesso anno abbiamo ottenuto la certificazione – senza alcuna riserva – della nostra offerta didattica al termine della procedura AVA. Nel 2013, sempre adempiendo a obblighi di
legge, abbiamo riformato completamente la nostra offerta relativa al
dottorato di ricerca, ottenendo la certificazione anche di quest’ultima.
La valutazione a cui sono sottoposte le Università riguarda oramai tutti
gli aspetti delle nostre attività, costituendo un unicum in tutto il panorama nazionale e internazionale, ed è proprio grazie ai risultati conseguiti nelle diverse attività valutate, che la nostra Università è riuscita a contenere le perdite determinate dalla riduzione dei finanziamenti.
Difatti, mentre a livello nazionale nel periodo 2010-2015 lo stanziamento statale per il sistema universitario si è ridotto di circa il 13% (la CRUI
denuncia che i tagli annui accumulati sono di oltre 800 milioni di euro),
il finanziamento statale di Unife nello stesso arco temporale è diminuito del 3,25% (da 75.345.214 mln. del 2010 a 72.908.421 del 2015).
Siamo soddisfatti dei risultati conseguiti, ma ciò non esime dal segnalare che il finanziamento statale della nostra università è comunque tornato ai livelli del 2006, con una controproducente inversione di tendenza rispetto a quanto avviene nei sistemi con i quali siamo chiamati a
competere. Indubbiamente, inoltre, esiste la necessità di avere maggiori certezze in ordine agli elementi costitutivi del modello valutativo, in
modo da evitare che i criteri vengano conosciuti dagli atenei successivamente alla loro applicazione, come sta accadendo con la problematica introduzione del costo standard per studente che pure ha visto
Unife ottenere risultati molto al di sopra della media nazionale (7.212
euro nel 2015, tredicesimo su 57 e il migliore delle Università dell’Emi8
lia Romagna). Siamo consapevoli che la fase che stiamo attraversando è transitoria e che il modello di finanziamento dovrà consolidarsi,
ma le continue modifiche e le conseguenti incertezze non consentono
agli atenei una programmazione finanziaria attendibile
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Unife e le limitazioni al turn over
Come ricordato in precedenza, a livello nazionale la possibilità di turn
over è stata limitata al 20% nel biennio 2012-2013 e al 50% negli anni
2014 e 2015. Di seguito un prospetto riepilogativo:
Media turn over 2013-2015
Percentuale Media Italia
36,84%
Atenei Mezzogiorno
25,14%
Atenei Centro Nord
43,27%
UNIFE
46,73%
Elaborazione dati MIUR
In un panorama nazionale che nel corso degli ultimi anni ha visto molti
Atenei incappare nel blocco totale del reclutamento per aver superato i
limiti percentuali previsti, l’Università di Ferrara può quindi mandare
qualche cauto segnale di resistenza. Difatti, beneficiando ancora una
volta di buoni indicatori, abbiamo potuto contenere le perdite: mentre a
livello nazionale la contrazione negli ultimi 5 anni ha superato la percentuale dell’11,3% (da 58.716 a 52.092), a Ferrara siamo riusciti a fermarci a meno 5,46% (da 659 del 2010 a 623 del 2015).
Corpo docente e ricercatore Unife dal 2010 al 2015
RUOLO
2010
2015
DIFFERENZA
PO
191
152
-39
PA
206
239
+ 33
RU
262
191
-71
RTD
0
41
+ 41
659
623
-36
TOTALE
(notare la diversa composizione determinata dall’intervento del piano
straordinario per i professori associati e dalla messa in esaurimento del ruolo
degli RU)
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Tale risultato è stato possibile, oltre che grazie al finanziamento assegnato
con il piano straordinario per i professori associati, anche in virtù di una
intensa attività di programmazione effettuata da tutti i Dipartimenti, poi coordinata dall’Ateneo, che ha consentito nel 2014 e 2015 di imprimere una
forte accelerazione alle procedure di reclutamento e di upgrade.
Abbiamo così potuto mettere in programmazione complessivamente
130 posizioni nel triennio 2013-2015. Il principio cardine che abbiamo
posto a fondamento della nostra politica di reclutamento, sempre condivisa in un serrato dialogo tra Senato Accademico e CdA, è stato il rigore nella selezione al fine di perseguire la qualità delle risorse umane, e
ciò non solo perché tale qualità è considerata ai fini dell'assegnazione
di una parte dei fondi competitivi, ma soprattutto perché dobbiamo almeno noi - avere lo sguardo lungo sul futuro, dobbiamo insistere nell'elevare la nostra didattica e mantenere a livelli di eccellenza la nostra
ricerca.
E’ peraltro doveroso segnalare che l'Italia, penultima nell'Europa a 15
per numero di ricercatori rispetto alla popolazione e per percentuale di
PIL destinata alla ricerca, è nella media europea per numero di pubblicazioni e di citazioni per ricercatore, situandosi comunque al di sopra
di Paesi come la Francia e la Germania, simili a noi per dimensioni e
tradizioni, ma con investimenti molto maggiori in ricerca.
E ci piace immaginare quale salto in avanti potrebbero fare i risultati
della ricerca, anche sul versante del trasferimento tecnologico, se un
sistema che si dimostra così maturo e produttivo potesse contare su
un reclutamento adeguato. La stessa Ocse in una propria ricerca afferma che «il migliore e più sicuro degli investimenti» è «quello in formazione superiore sia per il singolo sia per il paese, perché assicura un
ritorno economico molto superiore a quanto speso».
E conclude che «l’Italia pretende giustamente di competere con i paesi
più avanzati, ma il troppo limitato accesso all’alta formazione rappresenta uno ‘spread della conoscenza’ che si è già tradotto in seri problemi economici, politici e sociali»
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UNIFE e gli studenti
E’ affermazione scontata ma la cui fondatezza continua a essere assoluta, quella per cui la vera ricchezza di una università è costituita dai
propri studenti.
In questi anni ci siamo sforzati di porre gli studenti sempre al centro
delle nostre azioni, migliorando l’efficacia e l’efficienza dell’offerta didattica e puntando decisamente su una maggiore internazionalizzazione
dei percorsi didattici (con l’inserimento in diversi corsi di laurea di corsi
impartiti in lingua inglese e con l’attivazione di ben 14 corsi di laurea a
doppio titolo con università straniere), incrementando i servizi, implementando le misure di mobilità e di job placement. Tutte azioni che verranno meglio specificate in altre parti di questo report.
Mi preme però segnalare due aspetti in particolare.
Il primo riguarda il nuovo ruolo che viene attribuito alla componente studentesca nella complessiva governance universitaria: la presenza
degli studenti è prevista nella percentuale minima del 15% dei componenti di molti organismi, dal Senato accademico al Consiglio di amministrazione, dalle commissioni paritetiche ai consigli di corso di studio.
Una sfida importante che da una parte assegna agli studenti un ruolo
centrale e dall’altra attribuisce loro una nuova responsabilità che stanno affrontando con grande impegno e disponibilità, apportando un contributo assai significativo.
Il secondo aspetto concerne la contribuzione studentesca. Dal 2009 a
oggi la nostra Università non ha modificato gli importi di tale contribuzione, nonostante la diminuzione dei trasferimenti statali e nonostante
l’introduzione di norme che consentono di aumentarne l’entità. Una
scelta fortemente voluta, adottata con il voto unanime degli organi accademici, nella convinzione del ruolo che ancora oggi deve assolvere
una università pubblica.
Anzi, soprattutto in un periodo di crisi come quello attraversato, la scelta diviene ancor più significativa, perché diretta a considerare le crescenti difficoltà delle famiglie e aprire le porte della formazione
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universitaria al maggior numero possibile di giovani, soprattutto se in
condizioni di minore abbienza. Abbiamo intensificato gli sforzi e gli investimenti nel campo del diritto allo studio, tramite l’erogazione di sussidi
economici, esoneri parziali o totali delle tasse, premi e borse di studio
e i servizi di assistenza agli studenti disabili o in difficoltà.
La nostra azione si è così affiancata a quella assai intensa condotta
dalla Regione Emilia Romagna attraverso la propria Azienda per il diritto allo studio, una Regione che storicamente presta una particolare attenzione all’educazione superiore e al rapporto di quest’ultima con il
mondo del lavoro e che, anche per il 2015, ha garantito la copertura
del 100% delle borse per il diritto allo studio, sventando il rischio, tutto
italiano, di avere degli studenti idonei ma non beneficiari.
Gli sforzi posti in essere hanno trovato un riconoscimento. Difatti, in
controtendenza con il preoccupante decremento a livello nazionale,
nel corso degli ultimi anni le immatricolazioni ai diversi corsi di studio
della nostra Università hanno registrato un andamento costante. Nel
2014, anzi, si è registrato un incremento percentuale di oltre il 13% di
immatricolazioni rispetto al 2013 e il buon andamento delle immatricolazioni del 2015 rassicura ancora una volta sulla buona tenuta della nostra Università.
L’ingresso di nuovi studenti ci consente così di conservare abbondantemente il numero complessivo di oltre 17.500 iscritti. Un dato certamente positivo che è il risultato non solo degli sforzi e degli investimenti
che abbiamo profuso, pur tra mille difficoltà, nell’ambito della formazione e dei servizi agli studenti, ma anche del sistema città-università, nato da una fortissima convergenza istituzionale che ha portato il Comune di Ferrara a istituire una Commissione speciale mista Comune-Università e alla nascita su impulso di Rettore e Sindaco della associazione UNITOWN, la Rete europea di città universitarie, iniziative che trovano ampia illustrazione in altre parti di questo report.
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Unife e il terremoto del 2012
La mente umana è dotata di straordinari meccanismi che consentono
di continuare a impegnarsi nelle attività quotidiane nonostante la evidente precarietà della condizione umana. Ma se nell’uomo il meccanismo di rimozione si aziona più o meno agevolmente, altrettanto non
avviene per le strutture fisiche danneggiate da un terremoto.
Così, consentitemi di ricordare i terremoti che nel maggio del 2012 hanno colpito duramente la città di Ferrara e la sua Provincia, e altrettanto
drammaticamente tante comunità di province vicine alla nostra. I danni
subiti dalle abitazioni e dal grande patrimonio storico e artistico presenti nelle zone colpite risultano inestimabili e spesso irrimediabili.
Altrettanto gravi sono stati i danni riportati dalle strutture produttive, in
un territorio dove le attività imprenditoriali, soprattutto manifatturiere ad
alto contenuto tecnologico, rappresentano un fiore all’occhiello per
l’economia della Regione e producono ben l’un per cento del prodotto
interno lordo nazionale.
Anche per la nostra Università le conseguenze degli eventi sismici sono state gravi. Gli edifici più antichi hanno risentito maggiormente del
terremoto e i rilevi effettuati hanno decretato l’inagibilità di quattro importanti edifici.
Così, Palazzo Renata di Francia, sede del Rettorato e delle principali
attività amministrative, Palazzo Strozzi, pure sede di uffici amministrativi, Palazzo Tassoni e Palazzo Gulinelli, sedi della Facoltà di Lettere e
Filosofia sono risultati totalmente o parzialmente inagibili. Ma anche
edifici più recenti hanno subito danni che, pur non impedendo di continuarne l’utilizzo, hanno richiesto interventi di ripristino.
Desidero evidenziare che la nostra Università pur avendo subito gravi
danni non si è mai fermata: fin dalle prime ore successive al terremoto
del 20 maggio tutte le componenti della nostra comunità hanno intrapreso un lavoro intenso e appassionato per garantire la continuazione
delle tante attività che ci occupano.
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Abbiamo cercato di reagire il più rapidamente possibile e credo che ci
siamo riusciti, grazie all’impegno davvero straordinario di tutti. Così,
con un risultato che nei mesi immediatamente successivi al sisma non
era per nulla scontato, siamo stati in grado di svolgere tutte le nostre
attività in massima sicurezza, tanto che l’anno accademico 2012-2013
ha potuto avere inizio garantendo la stessa offerta didattica dell’anno
precedente.
lizzati in misura considerevole. Avendo reperito le risorse finanziarie
abbiamo potuto programmare gli importanti interventi di recupero e
restauro del nostro patrimonio immobiliare, cogliendo altresì l’occasione per ripensare in chiave innovativa importanti strutture universitarie.
Lo dovevamo in primo luogo ai nostri studenti e a noi stessi. Ma la nostra convinzione, ciò che ci ha spinti e sorretti durante quei problematici mesi e che ci ha spronati anche successivamente, era la necessità
di rimetterci presto in piedi per poter continuare ad essere una realtà
efficiente e organizzata al servizio dell’intera collettività.
In quella occasione hanno potuto emergere nitidamente la forza, l’energia e le competenze che possono essere sviluppate da una istituzione
universitaria: la presenza di tanti Colleghi esperti nelle più diverse discipline – dagli ingegneri ai medici, dagli architetti agli storici dell’arte, dai
geologi agli economisti –, unitamente ad una efficiente e ramificata organizzazione tecnica e amministrativa, ci hanno consentito di rispondere agli eventi con rapidità ed efficienza, spesso mettendo a disposizione delle altre istituzioni sul territorio le nostre competenze ed attrezzature per affrontare le situazioni di emergenza, messa in sicurezza, ricostruzione e restauro.
Chiudo questo capitolo con un cenno alle risorse indispensabili a realizzare i tanti interventi necessari, tema particolarmente ostico in un
periodo contraddistinto dalla diminuzione dei trasferimenti statali. Grazie ad un positivo concatenarsi di eventi, la nostra Università è riuscita
a reperire i fondi necessari: la compagnia assicuratrice presso la quale
avevamo assicurato tutti gli edifici universitari per i danni causati da
eventi sismici ha liquidato un indennizzo di oltre 18 mln di euro; il
MIUR, allora diretto da Francesco Profumo, ha trasferito altri 10 mln; il
Commissario straordinario della Regione Emilia Romagna ha messo a
disposizione oltre 25 mln di euro che auspichiamo possano essere uti15
7
Conclusioni e rinvio
Nella Relazione pronunciata in occasione dell’inaugurazione dell’anno
accademico 2010-2011, due mesi dopo l’inizio del mio mandato, affermavo: “Credo che ogni Rettore debba prendere ciò che è stato fatto in
passato con uno spirito costruttivo.
Ogni stagione, però, pone questioni nuove che richiedono uno sguardo
innovativo che abbia come obbiettivo quello di utilizzare al meglio le
risorse disponibili per crescere e migliorare. La grande quantità di
iniziative avviate negli scorsi anni richiedono impegno e risorse per essere completate. Ma è mia intenzione perseguire e realizzare anche
nuovi obiettivi, che reputo particolarmente utili ed importanti per la nostra università.”
Nel 2010 ho raccolto il testimone passatomi da Patrizio Bianchi e ho
cercato di portare avanti con spirito costruttivo le tante ottime iniziative
intraprese dal suo rettorato. Non spetta a me dire se ci sono riuscito.
Nella sintesi che precede ho sunteggiato le vicende affrontate dalla nostra Università nel periodo 2010-2015 relativamente a quelli che possono essere definiti i “fondamentali” per un’Università.
Guarda il video online
Lascio ai contributi dei Colleghi che mi hanno aiutato in questi anni la
descrizione dei risultati raggiunti nei settori di cui hanno accettato di
occuparsi, settori nei quali si trovano riversati gran parte degli obbiettivi
che ci eravamo prefissi all’inizio del mandato.
Tracciando un bilancio finale, ho la sensazione di aver ricevuto più di
quanto ho dato. Ho ricevuto entusiasmo e impegno, competenza e amicizia. Desidero quindi concludere ringraziando sinceramente e di cuore
tutti coloro con i quali ho avuto il privilegio di lavorare in questi anni, iniziando dai membri del Senato Accademico e del Consiglio di amministrazione, organi di governo nei quali si è realizzata la più compiuta e
produttiva dialettica istituzionale, e riconoscendo volentieri il rilevante
apporto dato da altri organismi e uffici di Ateneo la cui numerosità impedisce di ricordarli tutti.
16
Un ringraziamento particolare devo tributare a coloro che più da vicino
hanno seguito importanti settori della nostra Università. Senza il loro
indispensabile contributo non sarebbe stato possibile raggiungere la
maggior parte dei risultati conseguiti.
Meritano in particolare di essere qui menzionati:
Francesco Bernardi, Prorettore Vicario
Un ringraziamento sentito anche a:
Roberto Bin, Direttore dello IUSS 1391, succeduto a Piero Pollini
Ursula Thun Hohenstein, coordinatrice dello SMA e succeduta a Benedetto Sala
Leonardo Trombelli, Presidente della Scuola di medicina, succeduto
ad Adolfo Sebastiani nei rapporti con la sanità.
Roberto Polastri, Direttore Generale
Delegati e contenuto della delega:
Claudio Alessandri, edilizia
Francesco Di Virgilio, Ricerca e trasferimento tecnologico, spin-off, brevetti
Cristiana Fioravanti, pari opportunità, succeduta a Chiara Scapoli
Paolo Frignani, orientamento in entrata e e-learning
Vincenzo Guidi, politiche di sostenibilità, succeduto a Francesco Dondi
Eleonora Luppi, area internazionale
Franco Mantovani, mobilità internazionale studenti
Daniela Mari, disabilità
Piero Borea, Presidente del Nucleo di Valutazione di Ateneo.
Quando si stila un elenco il rischio è sempre quello di scordare qualcuno. Se ciò è avvenuto me ne scuso e ringrazio comunque sinceramente.
Ringrazio infine tutto il personale della nostra Università per l’eccellente lavoro svolto. E il ringraziamento è ancor più sentito quando si consideri che gli stipendi dei dipendenti pubblici sono bloccati da oramai cinque anni.
Termino ricordando che nel corso di questi anni abbiamo recuperato
anche il plurisecolare motto di Unife: ex labore fructus. Credo che lo
abbiamo onorato.
Pasquale Nappi
Rettore Unife dal 16/9/2010 al 31/10/2015
Alessandro Medici, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Giovanni Masino, orientamento in uscita e PIL
Lorenzo Pareschi, didattica
Alessandro Somma, attività culturali e città universitaria, succeduto a
Daniele Seragnoli
Cesare Stefanelli, informatizzazione
Paola Zanardi, biblioteche
17
2
Analisi attività edilizia
CLAUDIO ALESSANDRI
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Quinquennio 2010-2015
1
Edilizia
PREMESSA
L’attività edilizia e le scelte strategiche dell’Ateneo nel quinquennio
2010-2015 verrà di seguito analizzata con riferimento ai seguenti ambiti:
• attività conseguenti agli eventi sismici del maggio 2012, evento che
più ha condizionato le scelte strategiche dell’Ateneo;
• interventi infrastrutturali presso il Polo Ospedaliero di Cona;
• completamento interventi infrastrutturali del Tecnopolo;
• ridefinizione dei diritti patrimoniali;
Sono inoltre stati attuati importanti interventi per sostenibilità ambientale per i quali si rimanda alla trattazione effettuata dal Delegato del Rettore alle Politiche di sostenibilità.
DATI QUANTITATIVI
Il patrimonio edilizio dell’Ateneo al 31/12/2014 risulta pari a circa 165
mila metri quadrati suddivisi in circa 60 corpi di fabbrica.
Suddividendo il dato totale in spazi attivi e da recuperare si nota la presenza di circa 17 mila metri quadrati di spazi inutilizzati o inagibili. L’incidenza di tali spazi, pari al 10,53 %, si è di fatto raddoppiata a seguito
della certificazione delle inagibilità relative al sisma 2012.
19
ATTIVITÀ CONSEGUENTI AGLI EVENTI
SISMICI DEL MAGGIO 2012
Il 20 maggio 2012 alle ore 04:03 un evento sismico di magnitudo 5.9
ha colpito le provincie di Modena, Ferrara e Bologna. A tale evento sono seguite nuove scosse in particolare date del 29/5 e 3/6/12.
L’attività edilizia immediatamente successiva all’emergenza ha riguardato la messa in sicurezza degli edifici. Di particolare impatto è stato lo
spostamento degli uffici del primo piano di Palazzo Renata di Francia,
sede del Rettorato, presso una la tensostruttura allestita nell’adiacente
Parco Pareschi (con successivo trasferimento presso il Complesso di
Santa Lucia, residenza universitaria il cui recupero si era appena completato).
Il “post emergenza” ha visto l’avvio delle procedure tecnico-amministrative necessarie all’ottenimento dei cofinanziamenti, per il tramite della
Struttura Tecnica del Commissario Delegato, per il consolidamento
strutturale e restauro degli edifici maggiormente danneggiati. Tali interventi riguardano in particolare:
• l’asse di Via Savonarola (Restauro Palazzi Renata Francia, Strozzi,
Tassoni e Gulinelli);
• il Palazzo Tassoni in Via Ghiara;
• l recupero del Corpo M presso il Polo Scientifico Tecnologico (in sostituzione di capannoni dedicati alla didattica non adeguabili sismicamente);
• il consolidamento strutturale della Casa dello Studente sita in Corso
Giovecca.
Restauro Palazzi Renata Francia, Strozzi, Tassoni - Mirogli e
Gulinelli
Con delibera del Consiglio di Amministrazione del 25/09/13 l’Ateneo ha
avviato le procedure per l’affidamento dei servizi inerenti l’architettura
e l’ingegneria relativi al restauro e miglioramento sismico dei palazzi
storici dell’Università degli Studi di Ferrara siti sull’asse di Via Savonarola e danneggiati dagli eventi sismici del maggio 2012.
L’intervento è stato suddiviso in due lotti così denominati:
Lotto 1:
• Palazzo Renata di Francia, Via Savonarola 9, Ferrara;
• Palazzo Strozzi, Via Savonarola 15, Ferrara;
• Palazzo Tassoni-Mirogli, Via Savonarola 27, Ferrara.
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Lotto 2:
• Palazzo Gulinelli, Via Savonarola 38, Ferrara.
Gli interventi sono finalizzati:
• al restauro dell’intero complesso immobiliare;
• al miglioramento sismico delle strutture;
• all’adeguamento ed integrazione impiantistica;
• all’adeguamento alla normativa antincendio;
• alla riorganizzazione e ottimizzazione funzionale.
Le destinazioni d’uso degli edifici, salva diversa definzione in sede di
progettazione, saranno le seguenti:
Lotto 1
• Palazzo Renata di Francia, uffici della sede amministrativa del Rettorato e segreterie studenti;
• Palazzo Strozzi, uffici della sede amministrativa del Rettorato, segreterie studenti, Centro Teatro Universitario;
Ad oggi risulta in corso la progettazione preliminare che ha richiesto lo
svolgimento di un’ampia campagna di indagini strutturali, geognostiche
e su superfici decorate. La conclusione della progettazione preliminare
e il successivo vaglio da parte della Struttura Tecnica del Commissario
Delegato determineranno l’ammontare effettivo del cofinanziamento
regionale e l’eventuale necessità di ampliare il finanziamento mediante
fondi propri dell’Ateneo;
• Palazzo Tassoni-Mirogli, Dipartimento di Studi Umanistici.
Lotto 2
Palazzo Tassoni Via Ghiara
• Palazzo Gulinelli, Biblioteca di Lettere e Filosofia.
Il recupero del Complesso di Via Ghiara vede il suo avvio a seguito
della sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra Università, Soprintendenza e Comune di Ferrara in data 18/07/00.
L’affidamento dell’incarico di progettazione delle opere è avvenuta mediante gara comunitaria le cui procedure sono state ultimate nel dicembre 2014 con la sottoscrizione del disciplinare d’incarico da parte del
Raggruppamento di Professionisti vincitore.
Tale accordo consentì l’accesso ad un finanziamento di cui alla Legge
23/12/1996, concernente l’utilizzo di una quota dei proventi derivanti
dal gioco del lotto per il recupero del patrimonio culturale italiano. Tale
finanziamento consentì l’esecuzione di un primo lotto di lavori ultimati
21
nel 2007. Attualmente risultano da recuperare ancora ampie porzioni
del complesso quali:
• il blocco “ex farmacie”;
• il corpo di collegamento tra il corpo di fabbrica di Via Ghiara e di Via
Baluardi;
• la porzione sud e il braccio ovest del fabbricato storico prospiciente
Via Chiodare.
Gli eventi sismici del maggio 2012 hanno determinato ingenti danni al
Palazzo Tassoni. Con Delibera Regionale n.1388 del 30/09/2013, in
sede di approvazione del “Piano 2013-2014 opere pubbliche beni cultu-
rali e scuola”, la Regione Emilia Romagna ha assegnato all’Università
degli Studi di Ferrara un finanziamento, per l’esecuzione di interventi di
messa in sicurezza e miglioramento sismico delle porzioni del Palazzo
inutilizzate.
Al fine di permettere il recupero di una più ampia parte e di eseguire lavori che permettano di eseguire un ulteriore lotto funzionale, l’Ateneo ha
stabilito, con Delibera in data 27/11/2013, di cofinanziare l’intervento.
Il recupero di un’ulteriore porzione di edificio consentirà di ridefinire nel
complesso le funzioni del comparto di Via Quartieri/Via Ghiara, trovando soluzioni che consentano di ampliare gli spazi a disposizione per la
didattica e per gli studenti e di riorganizzare la biblioteca interna al Dipartimento.
La progettazione di tale intervento è oggi in attesa di affidamento in
quanto, risultando prioritario per l’Ateneo procedere al ripristino degli
edifici presenti sull’asse di Via Savonarola (già ospitanti il Rettorato,
strutture amministrative e didattiche essenziali), un’eventuale riduzione
del cofinanziamento regionale su tali interventi costringerebbe l’Ateneo
ad apportare ulteriori quote proprie rivedendo le coperture, e di conseguenza l’eventuale fattibilità, di ulteriori opere.
Corpo M – Polo Scientifico Tecnologico
Gli eventi sismici hanno determinato ingenti danni al Polo Scientifico
Tecnologico ed in particolare al Prefabbricato Ex Eridania sito in Via
Saragat 4/b che attualmente ospita aule per la didattica e sale studio
per gli studenti.
Il fabbricato denominato corpo M è attualmente inutilizzato e degradato in tutte le sue componenti. Di fatto risultano presenti unicamente le
murature perimetrali e le capriate metalliche.
22
strutture amministrative e didattiche essenziali), un’eventuale riduzione
del cofinanziamento regionale su tali interventi costringerebbe l’Ateneo
ad apportare ulteriori quote proprie rivedendo le coperture, e di conseguenza l’eventuale fattibilità, di ulteriori opere.
Mensa e casa dello studente – C.so Giovecca
Di proprietà dell’Ateneo, la “Mensa e casa dello studente” sita in C.so
Giovecca ha subito danni derivanti dagli eventi sismici. L’Ateneo ha
Presso tale volume è stata ipotizzata la realizzazione di nuove aule per
la didattica in sostituzione di quelle non più recuperabili presenti
presso il Prefabbricato di Via Saragat nonché un’ampia aula che consenta l’esecuzione di esercitazioni grafiche e attività esterne, sgravando da tali funzioni le sale lettura della Biblioteca Scientifico-Tecnologica.
Con delibera del Consiglio di Amministrazione del 27/11/2013 è stato
approvato il progetto preliminare per il recupero dell’immobile da adibire ad aule per la didattica.
Il recupero del Corpo “M” costituirà un importante polmone di espansione che consentirà di intervenire per lotti funzionali all’interno del Polo
al fine di porre rimedio ai danni derivanti dagli eventi sismici.
La superficie di intervento sarebbe di circa 1.900 m².
La progettazione di tale intervento è oggi in attesa di affidamento in
quanto, risultando prioritario per l’Ateneo procedere al ripristino degli
edifici presenti sull’asse di Via Savonarola (già ospitanti il Rettorato,
chiesto di inserire anche tale struttura all’interno del Piano Regionale
delle Opere Pubbliche, al fine di ottenere un cofinanziamento dal Commissario Delegato.
Nel caso in cui tale cofinanziamento venga concesso l’Ateneo dovrà
programmare interventi di miglioramento sismico al fine di rendere nuovamente fruibile la struttura agli studenti universitari.
23
Ulteriori interventi “post-sisma”
A seguito degli eventi sismici, l’Ateneo ha potuto beneficiare di donazioni (talvolta finalizzate a specifici interventi) provenienti da Enti, Associazioni e privati. Tali fondi permetteranno di cofinanziare vari interventi
infrastrutturali, tra i quali:
Nell’ambito delle risorse disponibili dovranno trovare copertura anche i
seguenti “interventi locali” strutturali:
• interventi strutturali puntuali presso il Dipartimento di Giurisprudenza
(Palazzi Mosti, Giordani e Aula 11 Via Guarini);
• interventi strutturali puntuali presso il Museo di Paleontologia del Palazzo Turchi di Bagno;
• consolidamenti puntuali presso il blocco di Via Quartieri del Dipartimento di Architettura.
• il recupero della facciata di S.M. Grazie;
• l’adeguamento delle aule 9 e 10 del Dipartimento di Giurisprudenza;
• la ristrutturazione del Centro Studi sulla Corrosione “Aldo Daccò”.
Dovranno inoltre essere eseguiti vari interventi di ripristino mediante
l’utilizzo dei fondi derivanti dall’indennizzo assicurativo del Comune di
Ferrara. Gli interventi riguarderanno i seguenti edifici:
• Palazzo Bevilacqua Costabili;
• Padiglione “E” – Ex Macello;
POLO OSPEDALIERO DI CONA
In data 07/12/2011, ha acquisito la piena proprietà di un lotto di terreno, avente superficie pari a 20.000 m², presente presso il nuovo complesso ospedaliero S. Anna a Cona (FE).
Sulla base del Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica relativo al
Polo Ospedaliero di Cona (FE) adottato con Delibera del Consiglio Comunale P.G. 20810/09 del 16/04/2009, presso il lotto è possibile realizzare un nuovo edificio, nel rispetto degli standard urbanistici, di una superficie lorda massima di 14.000 m².
• Ex Convento S.M. Consolazione;
• Ex Zuccherificio Eridania;
• Ex Convento S. Agnesina.
Parcheggio con copertura fotovoltaica
Con Delibera del Consiglio di Amministrazione in data 29/02/2012,
l’Ateneo ha deliberato la realizzazione di un parcheggio privato (circa
380 posti auto) fruibile dall’utenza e al personale universitario dotato di
pensiline di copertura con pannelli fotovoltaici per quasi 700 kWh. Tale
parcheggio occuperà una superficie di circa 12.500 m² del lotto complessivo di 20.000 m².
24
La progettazione e l’esecuzione dei lavori sono stati affidati congiuntamente mediante appalto integrato ai sensi degli artt. 53, comma 2, lettera c, e 55 del D.Lgs. 163/06.
I lavori si sono conclusi nel maggio 2015 mettendo a disposizione nuovi 380 posti all’utenza universitaria a Cona.
• aulette esami;
• laboratori didattici;
• n. 1 sala congressi 400 posti suddivisibile in n. 2 aule da 200 posti;
• n. 2 aule da 200 posti suddivisibili ciascuna in n. 2 aule da 100 posti;
• n. 2 aule da 200 posti;
• n. 5 aule da 50 posti.
Il Concorso di progettazione ha visto un’ampia partecipazione. Il primo
progetto qualificato è stato il prospetto presentato dallo studio R.T. Techplan S.r.l di Trento, coordinato con il Metroplan Architettura/Ingegneria S.r.l. di Venezia.
Nuovo edificio universitario
Il progetto ha presentato una equilibrata sinergia tra le esigenze di impiantistica, estetica, sostenibilità ambientale e realizzabilità; il progetto
rispetta inoltre tutti gli standard richiesti dal punto di vista geotecnico,
strutturale, sismico e antincendio.
Con Delibera del Consiglio di Amministrazione in data 19/04/2013,
l’Ateneo ha approvato l’indizione di un Concorso di Progettazione per
la realizzazione di un nuovo fabbricato universitario presso il Polo
Ospedaliero di Cona (FE).
Il nuovo edificio avrà una superficie di circa 6.000 m² e ospiterà le
seguenti funzioni:
• biblioteca didattica con relativi depositi e spazi accessori;
• uffici amministrativi;
• studi docenti;
• area ristoro;
• sala studio e spazio “libero” per studenti;
Il fabbricato proposto raggiungerà la classificazione energetica A+ e,
oltre ad avere dispersioni termiche ridottissime limitando al minimo il
fabbisogno di energia, prevedrà l’installazione di impianti di tipo geotermico, fotovoltaico, solare termico e di cogenerazione;
25
Nel corso del 2014 si procederà alla redazione dei progetti di livello definitivo ed esecutivo.
La realizzazione del nuovo fabbricato consentirà:
• di migliorare sensibilmente i servizi agli studenti presso il Polo Ospedaliero;
• di liberare gli spazi attualmente occupati presso i blocchi 34/35 del
nuovo Ospedale a Cona evitando costi di gestione su di un edificio
non proprio.
Con delibera del Consiglio di Amministrazione del 17/11/2009, venivano approvati l’“Accordo di programma tra Regione Emilia-Romagna,
Università degli Studi di Ferrara, Provincia di Ferrara, Comune di
Ferrara per la realizzazione del Tecnopolo a Ferrara (tale accordo è
stato poi sottoscritto in data 08/01/2010).
Le “Linee guida per la creazione di Tecnopoli” prevedono che la Regione Emilia-Romagna cofinanzi gli interventi infrastrutturali realizzati per
la creazione del Tecnopolo (già concordati in sede di manifestazione di
interesse) per una quota pari al 70% del totale delle spese sostenute.
Gli interventi infrastrutturali sono i seguenti:
TECNOPOLO DI FERRARA – INTERVENTI INFRASTRUTTURALI
Tecnopolo Ferrara - Interventi infrastrutturali
• LTTA Laboratorio per le Tecnologie delle Terapie Avanzate - piattaforma tecnologica Scienze della Vita
Per tale laboratorio è prevista la realizzazione, a cura dell’Università, di
un edificio da destinare ad Animal Facility presso il Polo Chimico Biomedico;
• MECH-LAV - piattaforma tecnologica per la meccanica avanzata
La Regione Emilia-Romagna, con la Legge Regionale n. 7/2002, ha
dato corso a programmi per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento
tecnologico, e contestualmente ad una cooperazione con le Università
e gli Enti di ricerca operanti in regione per uno sviluppo coordinato di
iniziative dedicate specificatamente alla ricerca di interesse industriale
e al trasferimento tecnologico.
Nell’ambito dell’attuazione dell’Asse I Attività I.1.1 del POR FESR
2007-2013 è prevista la realizzazione di un Tecnopolo di attività di
ricerca industriale nell’ambito della Rete Alta Tecnologia organizzata in
ASTER, Associazione Scienza e Tecnologia dell’Emilia-Romagna.
Per tale laboratorio è prevista la realizzazione, a cura dell’Università, di
due camere di misura di isolamento acustico, una camera riverberante
e una camera semianecoica presso il “Corpo E” del Polo Scientifico
Tecnologico;
• TEKNEHUB - piattaforma tecnologica edilizia e costruzioni
Realizzazione, a cura del Comune di Ferrara, di laboratori di ricerca in
un edificio adiacente all’attuale incubatore d’imprese in Via dello Zucchero (Polo Scientifico Tecnologico);
• TERRA&ACQUATECH - piattaforma tecnologica Ambiente
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Tale intervento, nasce da un intervento infrastrutturale originariamente
a cura della Provincia di Ferrara. E’ previsto il recupero di una porzione
dell’Istituto “F.lli Navarra” da destinare a laboratori di ricerca.
Nell’ambito del progetto Tecnopolo verranno inoltre rendicontati interventi già eseguiti che saranno cofinanziati dalla Regione Emilia Romagna per una quota pari al 70% in seguito alla semplice rendicontazione
delle spese sostenute (es. interventi di completamento ed allestimento
presso il Cubo).
Di seguito si riporta un dettaglio dei singoli interventi:
LTTA - Animal Facility
Tale intervento viene eseguito dall’Ateneo in qualità di Stazione Appaltante. Il cantiere è stato avviato nei primi mesi del 2013 ed ha avuto
termine nel mese di aprile 2015.
verrà realizzato un ambiente semianecoico, rivestito, su pareti laterali
e soffitto, con materiale poroso fonoassorbente.
Le opere relative a tale intervento sono state avviate nel mese di giugno 2013 e al settembre 2015 risultano pressoché ultimate.
Relativamente al Laboratorio Mech Lav l’Ateneo ha acquisito, in comodato gratuito, il piano secondo del Liceo Cevolani di Cento recentemente restaurato. Tale intervento è stato finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cento.
TERRA&ACQUATECH
La soluzione sviluppata nel progetto esecutivo prevede il posizionamento del Laboratorio Terra&Acqua Tech del Tecnopolo di Ferrara nell’immediata periferia della città di Ferrara, in località Malborghetto di
L’intervento prevede la realizzazione di laboratori e di locali destinati
alla stabulazione di animali per la sperimentazione.
Il nuovo fabbricato ha un elevatissimo contenuto impiantistico e
tecnologico che consentirà la stabulazione e la ricerca con garanzia
del rispetto dei necessari livelli di biosicurezza. Il fabbricato oggi è in
corso di allestimento.
MECH-LAV – Camere di misura
Tale intervento viene eseguito dall’Ateneo in qualità di Stazione Appaltante. Presso una porzione attualmente inutilizzata del Corpo E del Polo Scientifico Tecnologico è prevista la realizzazione di due ambienti
accoppiati per la misura di isolamento acustico (UNI EN ISO 140-3) e
per la misura di rumore di impianti di scarico (UNI EN 14366), di una
camera riverberante allo scopo di eseguire misure di assorbimento acustico secondo la UNI EN ISO 354 e di potenza sonora secondo la UNI
EN ISO 3741. Adiacente alla camera riverberante e ad essa collegato,
Boara, presso una porzione dell’Istituto “F.lli Navarra” in adiacenza ai
terreni che consentiranno, sinergicamente ai locali interni del Laboratorio, lo svolgimento delle sperimentazioni del Laboratorio.
La soluzione adottata prevede la realizzazione dei seguenti spazi:
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• laboratori allestiti ciascuno con caratteristiche proprie delle sperimentazioni che verranno svolte in ciascuno (cappe chimiche di aspirazione, gas tecnici…);
RIDEFINIZIONE DIRITTI PATRIMONIALI
• spazio polivalente configurabile sia con postazioni pc per il lavoro individuale che in assetto sala riunioni o aula corsi attrezzata con impianto di videoproiezione;
Ridefinizione accordi patrimoniali tra Università e Azienda Ospedaliero
Universitaria
Accordi con Enti per la ridefinizione dei diritti patrimoniali
• locale dedicato al personale per esigenze diverse (brevi riunioni per
piccoli gruppi…) attrezzato con macchinette distributrici;
• ripostigli per lo stoccaggio temporaneo di materiali e strumenti utilizzati per le sperimentazioni svolte nei laboratori o nei terreni circostanti;
• ingresso allestito a zona di attesa;
• servizi igienici accessibili ai disabili;
• spazi di distribuzione interna.
Alla data della presente relazione, settembre 2015, i lavori risultano in
corso di affidamento.
TEKNEHUB - Nuovi laboratori di ricerca
Presso l’area di Via dello Zucchero adiacente al Polo Scientifico
Tecnologico, il Comune di Ferrara ha realizzato un nuovo edificio da
destinare parte ad uso uffici e parte ad uso laboratori. Sono previsti
spazi per le aree di “metodi e tecnologie del restauro architettonico”,
“museografia”, “diagnostica e conservazione”, “recupero e valorizzazione”, “gestione e valorizzazione del patrimonio culturale”.
In data 26/03/2014, nell’ambito delle iniziative di avvio del Salone del
Restauro di Ferrara, l’edificio è stato inaugurato. Oggi l’immobile è utilizzato dai gruppi di ricerca ed è sede di importanti corsi formativi rivolti
a professionisti ed aziende.
In data 26/07/2011 è stato sottoscritto l’accordo preliminare avente ad
oggetto l’adeguamento dei diritti reali dell’Università degli Studi di
Ferrara e dell’Azienda Ospedaliero Universitaria alle scelte operate dal
Comune di Ferrara, riportate all’interno del Programma Speciale
d’Area di cui alla L.R. 30/96 approvato con atto deliberativo della Giunta Comunale n. 19550 del 04.03.2008.
L’accordo quadro approvato prevede l’acquisizione in proprietà da parte dell’Università dei seguenti immobili (campitura viola con esclusione
delle aree AMSFEC 52,53,54,56 presso le quali è comunque già presente l’edificio universitario denominato “Ex macello”):
• N. 22
camera mortuaria
• N. 43
magazzino centrale
• N. 44
magazzino centrale
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• N- 57
farmacia
• N. 58
magazzino giardinieri
• N. 59
magazzino disinfestazione
• N. 63
lavanderia
• Area scoperta di 7895,78 m²
• Cubo – ricongiunzione diritto di superficie
L’accordo ha previsto inoltre:
• l’acquisizione in proprietà da parte dell’Ateneo dell’area sita all’estremità sud-ovest del complesso ospedaliero. Tale area, situata all’interno della cinta viaria che delimita il polo ospedaliero, ha una superficie complessiva di 20 000 m²;
• l’acquisizione, in uso novantanovennale, di una porzione del nuovo
Ospedale S. Anna a Cona (blocchi 34/35). Tale porzione è costituta
da aule di didattica, spazi distributivi, di servizio e accessori per circa
1.700,00 m².
L’accordo di programma è stato attuato relativamente a questi ultimi
trasferimenti. In particolare l’acquisizione in proprietà da parte dell’Università del lotto di terreno ha consentito l’avvio degli interventi infrastrutturali per il nuovo insediamento universitario per la Scuola di Medicina
(parcheggio con copertura fotovoltaica ed edificio).
Complesso S. Agnesina - Via Paradiso
In data 26/10/2011 è stato sottoscritto l’accordo tra Comune di Ferrara
e l’Ateneo per la ridefinizione dei diritti patrimoniali relativi al complesso immobiliare denominato “Ex Convento di Sant’Agnesina” e dell’immobile sito in Via del Gregorio nn. 13-15 a Ferrara.
• il trasferimento all’Università degli Studi di Ferrara del Complesso immobiliare di proprietà comunale ubicato in Via Paradiso n. 14 denominato “Ex Convento di Sant’Agnesina”, attualmente concesso in uso
perpetuo gratuito all’Università degli Studi di Ferrara e da questa recuperato e utilizzato quale sede del Dipartimento di Scienze Storiche;
• la restituzione anticipata dell’immobile di Via del Gregorio n. 11 concesso in uso a titolo gratuito, per anni 99, all’Università di Ferrara.
Tale accordo si è reso necessario al fine di sanare incongruità catastali
e giuridiche che non consentivano di definire in modo certo il titolo di
possesso delle parti del complesso di Sant’Agnesina evitando all’Ateneo rilevanti investimenti su immobili di proprietà altrui.
Palazzo Strozzi – Via Savonarola
Il Palazzo Strozzi era stato concesso in diritto d’uso a titolo oneroso
con atti rep 18217 del 06/04/94 e rep 20963 del 25/05/96. Tali concessioni scadranno in data 29/03/2024.
In relazione a tali atti la Provincia di Ferrara ha formalizzato la propria
indisponibilità a estendere o rinnovare il diritto d’uso. Non risulta quindi
possibile procedere a investimenti a lungo termine e sviluppare progettualità sull’edificio.
Tale immobile risulta ad oggi solo parzialmente recuperato in quanto
risultano necessari interventi di restauro il piano secondo e della struttura di copertura.
L’immobile è stato acquisito in piena proprietà dall’Ateneo nel febbraio
2015.
Tale accordo prevede:
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Complesso Santa Lucia
Le opere di restauro del Complesso di Santa Lucia (sito tra le Vie Ariosto e Benvenuto Tisi da Garofalo) sono state ultimate nei primi mesi
del 2012. A seguito degli eventi sismici la presenza di tale struttura,
avente una superficie utile netta di circa 4.500 m² e 123 posti, ha consentito di far fronte alla necessità di trovare una nuova collocazione
agli uffici del Rettorato e di ER.GO precedentemente collocati in sedi
divenute inagibili.
Tale immobile, in esecuzione all’accordo approvato nell’aprile 2000, è
stato dato in gestione ad ER.GO Una gestione sinergica tra Università,
MIUR ed ER.GO ha consentito la modifica temporanea della destinazione d’uso. Oggi l’edificio ospita la maggior parte degli uffici amministrativi del Rettorato e di ER.GO nonché 48 posti letto per studenti universitari meritevoli e privi di mezzi.
Palazzine Ex Ermitage
Tecnologico risulta distante dai punti di ristorazione dell’Azienda Regionale per il Diritto agli Studi ER.GO.
La realizzazione di una nuova mensa presso tale comparto permetterebbe di fornire un importante servizio agli studenti, al personale e all’utenza del Polo. Tale mensa, la cui gestione sarebbe affidata ad
ER.GO, potrà essere realizzata mediante l’eventuale acquisizione di
una struttura esistente in prossimità del complesso o mediante la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica.
Messa a reddito di edifici residuali
Nell’ambito del “Piano della razionalizzazione delle spese” e della ridefinizione degli spazi l’Ateneo ha avviato le procedure per la vendita, mediante asta pubblica, di edifici residuali. Tale procedura ha consentito
di procedere all’alienazione di un edificio residuale divenuto inagibile a
seguito del sisma, ovvero l’Ex Sede delle Organizzazioni Sindacali in
Via Ugo Bassi;
Nel corso del 2014 l’Ateneo ha inoltre acquisito l’uso delle palazzine di
proprietà della Provincia di Ferrara site su Corso Giovecca in adiacenza al Palazzo Strozzi: Padiglione Giglioli e Foresteria Ex Ermitage.
Mensa universitaria
Nel corso del 2014 l’Ateneo ha avviato una trattativa per l’acquisizione
in proprietà di una nuova mensa universitaria presso il Polo Scientifico
Tecnologico.
La mensa universitaria da realizzarsi presso il Polo Scientifico
Tecnologico nasce da un’esigenza propria degli studenti segnalata tramite una petizione sottoscritta da oltre mille persone. Il Polo Scientifico
30
3
Dottorato di ricerca
FRANCESCO BERNARDI
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Resoconto attività
1
Il Dottorato di Ricerca
Il Dottorato di Ricerca rappresenta un punto cardine della programmazione strategica di Ateneo, in quanto contribuisce sostanzialmente alla
conduzione delle attività di Ricerca nei Dipartimenti e costituisce parte
essenziale della formazione superiore erogabile.
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La serie storica evidenzia l’impegno forte e costante dell’Ateneo nel
periodo di riferimento.
L’apparente continuità negli anni in realtà sottende sostanziali cambiamenti normativi e nel finanziamento pubblico del Dottorato di Ricerca
in Italia. Infatti il DM 45/2013, relativo al “regolamento recante modalità di accreditamento delle sedi e dei corsi di Dottorato e criteri per la
istituzione dei corsi di Dottorato da parte degli enti accreditati”, che sostituisce il previgente DM 224/1999, ha stabilito che i corsi di Dottorato
devono attivarsi previo accreditamento da parte del MIUR, su conforme parere dell’ANVUR.
I requisiti per l’accreditamento dei Corsi e delle sedi di Dottorato di
Ricerca prevedono tra l’altro la presenza di un Collegio composto da
almeno sedici docenti in possesso di documentati risultati di Ricerca
di livello internazionale, con particolare riferimento a quelli conseguiti
nei cinque anni precedenti la data di richiesta di accreditamento e, per
ciascun ciclo di dottorati da attivare, la disponibilità di un numero medio di almeno sei borse (fermo restando che per il singolo ciclo di Dottorato tale disponibilità non può essere inferiore a quattro) e di congrui e
stabili finanziamenti per la sostenibilità del corso.
Quindi l’Università di Ferrara ha dato avvio, a partire dal XXIX ciclo ed
in tempi brevissimi, ad una profonda revisione dei corsi di Dottorato di
Ricerca, in ottemperanza alle nuove disposizioni normative. Nel 2013 il
Rettore dell’Università di Ferrara ha istituito una Commissione, coordinata dal Prorettore, che ha favorito la collaborazione tra IUSS-Ferrara
1391, CdR, uffici di riferimento, in particolare l’Ufficio Dottorato di
Ricerca (di cui è responsabile il Dr. Maurizio Pirani), Dipartimenti, Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione, per il necessario cambio regolamentare e la presentazione d’urgenza delle proposte da accreditare.
I grafici evidenziano l’importante riduzione del numero di corsi di Dottorato alla quale è corrisposta tuttavia la contemporanea attivazione di
corsi in convenzione con altri Atenei e Enti Internazionali, che ha per-
messo la tenuta sostanziale del numero di iscritti. Si ritiene utile porre
in evidenza il contributo dello IUSS-Ferrara 1391, ove siedono i Coordinatori dei Corsi di Dottorato, che ha permesso di reagire prontamente
a variazioni normative ed interpretative di MIUR ed ANVUR, fornendo
inoltre un tempestivo collegamento con il Consiglio della Ricerca per
gli adempimenti, spesso urgenti, degli Organi dell’Ateneo.
IUSS-Ferrara 1391, diretto dal Professor Pollini prima e successivamente dal Professor Bin, è stato inoltre attivo nella promozione e organizzazione di iniziative culturali e scientifiche trasversali, rivolte a tutti i
dottorandi, contribuendo a soddisfare i requisiti indispensabili previsti
dalla nuova normativa e dalle procedure di valutazione.
Va sottolineato che ANVUR ha valutato positivamente tutte le proposte
di UniFe permettendo l’accreditamento di 12 corsi in linea con i requisiti di legge.
Il mantenimento dell’offerta dei Dottorati di Ricerca in Ateneo è avvenuta nonostante il finanziamento pubblico abbia subito negli ultimi anni
una forte modifica sia dal punto di vista dei meccanismi di attribuzione,
sia dell’entità. Infatti il finanziamento delle borse di Dottorato è ora distribuito all’interno dell’FFO insieme a quello destinato agli Assegni di
Ricerca ed è attribuito a seguito di una valutazione dei Dottorati che
33
utilizza molteplici criteri in costante evoluzione. Inoltre si è osservata
una progressiva erosione dell’ammontare distribuito a livello nazionale, culminata nell’ultimo esercizio con la scomparsa del Fondo Giovani, come evidenziato nelle figure sottostanti.
dalla Fondazione CARIPARO per il sostegno del Dottorato di Ricerca
in Area Giuridica.
Va parimenti sottolineato lo sforzo di internazionalizzazione sia del corpo Docente, grazie a corsi e curricula in convenzione con strutture e
Paesi Stranieri ed alla Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo,
sia degli studenti iscritti di Dottorato.
La contemporanea presenza di requisiti minimi inderogabili per il numero delle borse e la riduzione del finanziamento ha trovato risposta con
uno sforzo cospicuo di UniFe, pienamente supportato dalla convinzione che sulla partita Dottorato si giocasse sostanzialmente quella degli
Atenei di Ricerca, che vede costantemente UniFe nelle prime posizioni
nazionali.
L’Ateneo ha quindi compensato con fondi propri la riduzione del finanziamento pubblico, mantenendo virtualmente invariato il numero di borse bandite per ciascun ciclo. Allo stesso tempo i Dipartimenti hanno incrementato il loro impegno finanziario destinato al Dottorato, nonostante il momento di obiettiva difficoltà dei finanziamenti pubblici/privati destinati alla Ricerca (virtuale scomparsa del PRIN e crisi delle Fondazioni locali). Inoltre importanti contributi finalizzati sono stati forniti dal Dottorato Internazionale Erasmus Mundus in Quaternario e Preistoria e
34
L’Ateneo ha infatti avviato diverse azioni tese a supportare economicamente il soggiorno dei Dottorandi di UniFe presso Istituzioni di Ricerca
straniere ed a sostenere il soggiorno e le attività di Studenti stranieri
(attualmente oltre le 80 unità) presso il nostro Ateneo.
A pochi giorni dall’inizio delle attività del XXXI ciclo, per il quale è stato
sostenuto il massimo sforzo di Ateneo e Dipartimenti, si sottolinea con
soddisfazione il mantenimento di un numero di borse di Dottorato che
pongono UniFe tra le migliori a livello nazionale nel rapporto fornendo
un forte elemento di qualità ed attrattività per gli studenti che vengono
ad immatricolarsi nel nostro Ateneo.
Francesco Bernardi - Prorettore Vicario
Con la Collaborazione di Cinzia Nani e Maurizio Pirani
35
4
Ricerca e Trasferimento Tecnologico
FRANCESCO DI VIRGILIO
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Resoconto sintetico attività e iniziative 2011-2015
1
Resoconto sintetico attività e
iniziative di “Ricerca e
Trasferimento Tecnologico” –
2011-2015
Durante il quinquennio 2011-2015 la Delega alla Ricerca ed al
Trasferimento Tecnologico ha spaziato su campi che hanno intersecato molteplici ambiti di interesse del mondo imprenditoriale, politico ed
anche naturalmente scientifico ed accademico. In tutte queste attività è
stato fondamentale il contributo di verifica, analisi, critica e supporto
tecnico fornito dalla Ripartizione Ricerca nel suo complesso e nelle
sue diverse articolazioni: Ricerca Nazionale, Ricerca Internazionale ed
Ufficio Trasferimento Tecnologico di Ateneo. Alle attività della Ripartizione Ricerca e dell’Ufficio Trasferimento Tecnologico ha dato un contributo essenziale la Commissione per il Trasferimento Tecnologico, di cui
va sottolineata la competenza, l’ efficienza e la solerzia nell’ affrontare
e risolvere i diversi problemi relativi a questo complesso settore.
Il principale obiettivo strategico del quinquennio di attività come Delegato alla Ricerca ed al Trasferimento Tecnologico è stato quello di “riportare quanto più possibile i Ricercatori nei Laboratori” (intendendo come
“Laboratori” tutte le strutture deputate allo specifico esercizio delle
attività professionali dei nostri Colleghi, e pertanto anche Biblioteche,
Archivi, Cantieri, ed ogni altro luogo riconducibile all’ attività di Docente
e Ricercatore Universitario. Corollario di questo primo obiettivo è stata
la spinta all’ internazionalizzazione della nostra attività di ricerca. Due
dati statistici, crudi e probabilmente incompleti, permettono una verifica
dell’ esito di questo impegno:
1. Il numero di pubblicazioni prodotte dal nostro Ateneo, che nel corso
del quinquennio 2006-2010 si era stabilizzato intorno ai 400 articoli/
anno, ha ripreso ad aumentare nel corso del quinquennio 20112015, ristabilendo il trend di crescita virtuoso che aveva caratterizzato il nostro Ateneo negli anni precedenti al 2007 (dati dalla banca
multidisciplinare “ISI Web of Knowledge”). Ovviamente, il dato riferito al 2015 è ancora largamente incompleto
2. Il numero di progetti comunitari (Settimo Programma Quadro, ERANET, Horizon 2020, COST ed altri) conseguiti dal nostro Ateneo nel
quinquennio 2011-2015 (dati per il 2015 ancora incompleti) ammon37
ta a 44, in aumento significativo rispetto ai 38 relativi al quinquennio 2006-2010.
valutate da una Commissione composta da tre componenti in rappresentanza dei settori ERC (LS, PE, SH) e la valutazione tiene in considerazione la finalità e l’originalità del progetto, la qualificazione dell’ente ospitante e le motivazioni che ne giustificano la scelta, oltre che il
curriculum vitae e le pubblicazioni del proponente. La Commissione,
inoltre, al fine di finanziare il maggior numero di proposte, ha sempre
suggerito la possibilità di rimodulare le richieste originali riuscendo così
a finanziare all’anno, in media, circa i due terzi dei progetti presentati. I
fondi di finanziamento provengono in parte dalle preferenze espresse
dai contribuenti per la destinazione del 5 per 1000 dell’IRPEF e in parte da uno stanziamento sul bilancio dell’Ateneo. Visto il contributo della
popolazione a tale finanziamento, da alcuni anni, in occasione della
Notte dei Ricercatori e, nel 2015, in occasione di Unifestival, i ricercatori finanziati hanno raccontato alla città la loro esperienza avendo la possibilità di rendere trasparente l’utilizzo dei fondi, far conoscere i diversi
aspetti che caratterizzano la ricerca della nostra Università e, di conseguenza, sensibilizzare ulteriormente la cittadinanza al supporto dell’attività di ricerca.
L’incentivazione alla ricerca e all’internazionalizzazione si è giovata di
iniziative specifiche di cui le più rilevanti sono state:
2. Bando di Ateneo per iniziative di internazionalizzazione (71 progetti per 335210 complessivi finanziati nel quinquennio)
1. Bando Giovani Ricercatori (92 progetti di ricerca per 425000 euro complessivi finanziati nel quinquennio)
Lo scopo principale consiste nel potenziare i rapporti di ricerca internazionali del nostro Ateneo. A questo fine il bando è rivolto a finanziare le
fasi preliminari necessarie alla pianificazione di progetti di ricerca che
sotto il profilo tematico coinvolgano potenzialmente un numero elevato
sia di ricercatori di UNIFE che di partner stranieri. Tale scopo è in linea
sia con le richieste ministeriali, che vedono gli indici di internazionalizzazione come parametri su cui decidere il finanziamento premiale del
Fondo di Finanziamento Ordinario, che con il Piano Strategico di
Ateneo che, nel suo undicesimo obiettivo, dichiara la volontà di incentivare la partecipazione dell'ateneo a programmi di ricerca europei e internazionali in genere.
L’obiettivo è di favorire nei giovani ricercatori non strutturati dell’Università di Ferrara lo sviluppo dell’autonomia nella promozione, pianificazione e conduzione della ricerca scientifica. A tal fine si propone a Assegnisti di ricerca, Dottorandi, titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa per ricerca, e titolari di Borse di Studio, di età non
superiore ai 37 anni, di presentare un progetto di ricerca scientificamente rilevante che debba essere svolto presso enti ed istituzioni estere, per un periodo minimo di tre mesi. Il finanziamento copre esclusivamente le spese di viaggio, vitto, alloggio e le spese per iscrizione a corsi, convegni, congressi presso il paese ospitante. Le domande sono
38
3. Progetti di Ricerca Interdisciplinari di Ateneo (PRIA) (5 progetti
finanziati per complessivi 200000 euro)
Per il primo anno, nel 2014, l’Università di Ferrara ha deciso di impegnare parte del bilancio di Ateneo per favorire la costituzione e/o il rafforzamento di collaborazioni interdisciplinari tra docenti e ricercatori dell’Ateneo, perseguendo così l’obbiettivo di incentivare le potenzialità
degli approcci interdisciplinari e di rispondere a sollecitazioni provenienti dal mondo della ricerca. Oltre alla qualità scientifica dei componenti,
la preselezione si è basata su due parametri che definiscono in modo
specifico la peculiarità di tale finanziamento. Il primo parametro valuta
il livello di trasversalità, considerando il numero di macro settori ERC,
aree CUN, Dipartimenti e SSD rappresentati. Il secondo parametro valuta l’età media dei proponenti, premiando i progetti presentati da ricercatori di età media inferiore ai 45 anni. Sono stati presentati 41 progetti, di cui i primi 8 nella graduatoria risultante dalla preselezione sono
stati affidati per la valutazione del contenuto del progetto a giudici anonimi esterni, sorteggiati dagli elenchi dei revisori forniti dal Ministero.
La rilevanza scientifica di ciascun progetto è stata valutata da tre revisori che per il maggior numero afferivano al macro settore ERC considerato dai proponenti più caratterizzante il progetto. L’esito di tale percorso ha portato al finanziamento di 5 progetti.
4. Bando Attrezzature Scientifiche (20 progetti finanziati per
3000000 di euro complessivi)
Con un impegno molto significativo, nel 2015 l’Ateneo ha messo a disposizione tre milioni di euro per l’acquisto di grandi attrezzature, di
banche dati e di materiale bibliografico. Questo ha reso possibile l’acquisto di cosiddette “piattaforme”, ovvero insiemi di strumenti coordinati per specifiche finalità di ricerca, che saranno utilizzati in comune, indipendentemente dalla loro collocazione, da più gruppi di ricerca, anche
afferenti a diversi Dipartimenti. La scelta dell’Ateneo è stata dettata dagli eccellenti risultati di prestazione, in termini di efficienza e di qualità
della ricerca nel suo complesso, certificati dalla VQR 2004/2010, che
hanno spinto a reinvestire nella ricerca. Il finanziamento ha il fine di eliminare progressivamente le strumentazioni obsolete, che saranno così
sostituite con nuove apparecchiature all’avanguardia, per stimolare e
aumentare ulteriormente la nostra competitività scientifica a livello nazionale e internazionale.
5. Programma “Copernicus Visiting Scientists” (24 scienziati stranieri ospitati nel quinquennio)
Per una internazionalizzazione della formazione alla ricerca nei corsi di
dottorato, IUSS-Ferrara 1391 ha attivato dal 2006 il programma Copernicus Visiting Scientists, volto ad attrarre a Ferrara insigni docenti e ricercatori stranieri, che partecipano alle attività formative di ciascun dottorato.
6. Lancio del Programma Marie Curie Slodowska fellow a UniFe
Il 5 dicembre 2013 presso l’Auditorium Santa Lucia è stata dedicata
una giornata informativa per presentare Le Marie Skłodowska-Curie
Actions (MSCA) in Horizon 2020. Si tratta di borse di ricerca europee
destinate ai ricercatori a prescindere da età, genere o nazionalità. Sono volte ad assicurare eccellenti training di ricerca, effettive possibilità
di carriera, opportunità di scambio in ambito europeo, extra-europeo e
intra-settoriale, permettendo di maturare esperienza all’estero così come nel settore privato, integrando la loro formazione con altre
competenze o discipline utili per la loro carriera. L’intersettorialità dei
progetti presentati verrà valutata molto positivamente, in quanto in Horizon 2020 maggiore attenzione verrà posta alla partecipazione del settore dell’industria e delle piccole medie imprese. Requisito essenziale,
già del programma “People” del 7° Programma Quadro, è la mobilità
dei ricercatori, i quali dovranno svolgere i loro progetti di ricerca interamente, o in parte, in altro paese europeo e/o extra-europeo. I partecipanti sono invitati a presentare progetti proponendo tematiche di loro
interesse, in ogni ambito della scienza e del sapere (bottom up actions), senza che ci siano settori pre-definiti da parte della
Commissione Europea.
39
7. Giornate di presentazione dei Programmi di Ricerca Europei (n.
22)
L’Ateneo offre costante supporto alla partecipazione a Programmi di
Ricerca Europei sia con giornate informative specifiche per settore che
con la raccolta della documentazione necessaria alla conoscenza dei
bandi e alla compilazione delle proposte, sempre aggiornata e pubblicata sul sito dell’Ufficio Ricerca Internazionale. Tale ufficio, inoltre, offre
il supporto amministrativo nella fase di presentazione dei progetti, di
negoziazione contrattuale e sottoscrizione degli atti contrattuali e nella
fase di gestione e rendicontazione del progetto.
8. Organizzazione di iniziative pubbliche di comunicazione della
ricerca scientifica nell’ambito della Notte dei Ricercatori e di Unifestival.
Dal 2009 l’Università di Ferrara è coinvolta nel progetto “La notte dei
ricercatori”. Tale iniziativa è nata in Emilia Romagna ma dal 2011 si è
estesa a tutta Italia ed è stata valutata dalla Commissione Europea come miglior progetto italiano. Dal 2014 è stata promossa dalla
Commissione Europea nell’ambito del Marie Skłodowska-Curie Actions
ed estesa contemporaneamente in circa 300 città situate nelle 24 nazioni d’Europa e nei Paesi limitrofi. Lo scopo è mostrare al pubblico di
tutte le età l’importanza della ricerca scientifica e delle sue ricadute
sulla vita quotidiana, configurandosi come un importante momento di
divulgazione alla città, alle scuole e al territorio delle attività di ricerca
svolte dall’Università.
Nel cuore della città i ricercatori del nostro Ateneo si sono impegnati a
illustrare ai cittadini, ai bambini e alle loro famiglie, con modi semplici e
divertenti, quanta e quale ricerca viene svolta quotidianamente nei propri laboratori. Le iniziative hanno coinvolto il pubblico con conferenze,
esperimenti, spettacoli, lezioni aperte e musica dal vivo.
Il 4 marzo 2015 l’Università di Ferrara è entrata nel suo 625° anno di
vita. Una ricorrenza importante, che l’Ateneo ha celebrato nel centro
storico della città con Unifestival: tre giorni per presentare e promuovere le diverse attività dell’Ateneo, a testimonianza del radicamento sempre più forte tra comunità universitaria e comunità cittadina. L’inizio
della manifestazione ha coinciso con il giorno in cui in Europa si tiene
la Notte dei Ricercatori. E’ stato un vero e proprio festival universitario,
con un ricco cartellone di dibattiti, convegni, conferenze, esperimenti,
incontri con l’autore, workshop, sondaggi, proiezioni, dimostrazioni, descrizione di esperienze, spettacoli, percorsi culturali e attività sportive,
aperto alla città per coinvolgere un largo pubblico in un’ottica multidisciplinare e multiculturale. Nel cuore del centro storico, in piazza Trento
Trieste, e' stata allestita una superficie di 500 mq, che comprendeva
una grande arena coperta e 3 gazebo, con attrezzature multimediali
per ospitare varie attività. Unifestival, inoltre, e' stato ospitato anche in
altri luoghi universitari e della città, con diversi appuntamenti ai Dipartimenti di Giurisprudenza, Architettura e Economia e Management, al
Polo degli Adelardi, a Palazzo Turchi di Bagno, al Centro Teatro Universitario e al Consorzio Wunderkammer.
9. Ultimazione dell’Animal Facility di Ateneo (inaugurazione prevista entro il 31-12-2015).
L’Ateneo si è impegnato nella realizzazione di un nuovo edificio universitario da destinare ad Animal Facility presso il polo chimico biomedico
dell’Università di Ferrara. Tale intervento viene realizzato nell’ambito
del progetto Tecnopolo – POR FESR 2007-2013 – Laboratorio Tecnologie Avanzate e ha visto un forte impegno dell’Ateneo che ha deliberato
di implementare, anche dal punto di vista dell’incremento del cofinanziamento previsto, il progetto iniziale. Prevede la realizzazione di locali
destinati alla stabulazione di animali per la sperimentazione e di laboratori per la ricerca. Il progetto consiste nella realizzazione di un nuovo
fabbricato, ad alto contenuto impiantistico e tecnologico, che permetterà la chiusura degli attuali cinque stabulari dell’Ateneo, fornendo una
struttura più adeguata alla cura degli animali, secondo quanto indicato
dall’Organismo preposto al Benessere Animale (OBA) dell’Università di
Ferrara.
40
Inoltre, nel corso del quinquennio si è svolta anche la valutazione delle
attività di ricerca e di terza missione svolte dai docenti (n. 646) previste
dalla VQR 2004-2010.
6. L’ avvio della collaborazione con il FraunHofer Institute di Berlino
nell’ ambito dei Biosensori.
Un elenco dettagliato delle attività ed iniziative è riportato nell’ allegato A.
Nell’ambito del Trasferimento Tecnologico, l’impegno principale nel corso del quinquennio 2011-2015 è stato quello di far maturare una responsabile mentalità di impresa da parte dei Colleghi, soprattutto nei
giovani all’ esordio nel mondo accademico, intenzionati ad intraprendere un’ attività imprenditoriale (spin-off, start-up), o a sfruttare commercialmente i risultati della propria attività di ricerca (brevettazione). Il perseguimento di questo obbiettivo ha richiesto una verifica stringente dello stato di salute delle attività di trasferimento tecnologico avviate dai
nostri Colleghi (spin-off e brevetti), avviando la chiusura di alcune non
più vitali, e dismettendo brevetti ormai obsoleti. Questa attività di razionalizzazione, lungi dall’avere impoverito il portafoglio di impresa dell’Ateneo, ha portato alla creazione di nuove e più vivaci iniziative, tanto
che il numero di spin-off, start-up è passato da 14 (31-12-2011) a 18
(17-09-2015). Essenziale per il successo dell’attività di trasferimento
tecnologico sono stati in particolare:
1. La conclusione dell’ iter di accreditamento dei Laboratori del Tecnopolo;
2. L’inaugurazione del Portale Rete Alta Tecnologia Emilia Romagna
presso il Polo Scientifico e Tecnologico;
3. Il consolidamento delle relazioni con Unindustria e con la Camera di
Commercio con la creazione di un tavolo di regia permanente con
Unindustria ed il finanziamento di bandi di ricerca congiunti con la
Camera di Commercio;
4. Bando UniFe CUP e partecipazione a Start Cup Emilia Romagna;
5. L’avvio della collaborazione con l’ incubatore di impresa M31 con la
messa a disposizione di stage nella Silicon Valley;
41
2
Allegato A
2011
✓ FAR ateneo (€ 1.000.000).
✓ Bando per Giovani ricercatori finanziato con 5x1000 2009 (€
98.713,11 da 5x1000 + € 1.286,89 da UniFE. 15 progetti finanziati).
✓ 2 conferenze sulla valutazione della ricerca, con esperti esterni.
✓ Attività del progetto IMPRESA - Infrastrutture e Management per la
REalizzazione di Spin-off Accademici: 30 imprese e 40 gruppi di
ricerca assistiti.
✓ Attività We Tech Off: supporto della creazione di imprese innovative
e ad alto contenuto tecnologico dell’Emilia-Romagna (100 imprese
coinvolte a livello locale).
✓ Tecnopolo di Ferrara: in collaborazione tra UniFe, RER, Provincia e
Comune di Ferrara, cofinanziato nell’ambito del POR FESR 20072013. Entra nel 2011 nel vivo dell’attività. Tutti i Laboratori ottengono
l’accreditamento regionale come strutture di ricerca industriale e
trasferimento tecnologico della Rete Alta Tecnologia regionale (circa
80 incarichi attivati tra contratti di ricerca e prestazioni a tariffario,
con un introito complessivo per oltre un milione di euro).
✓ 3 brevetti depositati.
✓ 2 brevetti concessi.
✓ 1 software registrato.
✓ 2 contratti di licensing da Università a imprese.
✓ 1 spin-off da cui Unife è uscita .
✓ 14 spin-off al 31.12.
42
✓ Certificazione sistema di Ateneo per la rendicontazione dei costi del
personale.
✓ Tecnopolo di Ferrara: 80 ricercatori dedicati, circa 100 commesse
con entrate complessive che superano il milione e mezzo di euro.
✓ Bando di Ateneo per Iniziative di Internazionalizzazione (14 progetti
finanziati, importo € 62.660)
✓ 7 brevetti depositati.
✓ 5 giornate informative programmi UE nel 2011.
✓ Notte dei ricercatori.
✓ 1 brevetto concesso.
✓ 2 marchi registrati.
✓ 1 software registrato.
✓ Certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità, secondo i requisiti dettati dalla UNI EN ISO 9001.
✓ 1 nuovo spin-off.
✓ 2 spin-off posti in liquidazione, di cui 1 cessato.
2012
✓ Risultati VQR 2004-2010 (1.620 prodotti valutati; 646 docenti la cui
produzione è stata sottoposta a valutazione).
✓ 14 spin-off al 31.12.
✓ Bando di Ateneo per Iniziative di Internazionalizzazione (22 progetti
finanziati, € 92.550)
✓ Be a Marie Be a Marie Curie Fellow at UniFe.
✓ FAR ateneo (€ 1.000.000).
✓ Banca dati pubblica sulle relazioni internazionali.
✓ Bando CCIAA-Unife per progetti con ricaduta territoriale. Valore totale bando € 200.000, di cui € 50.000 messi a disposizione da Camera di Commercio, Industria Artigianato e Agricoltura di Ferrara, €
50.000 da UniFE, € 100.000 quale cofinanziamento da parte dei richiedenti. 5 domande finanziate.
✓ Giornata annuale dell’internazionalizzazione.
✓ Certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità, secondo i requisiti dettati dalla UNI EN ISO 9001.
✓ Revisione Linee guida borse studio post laurea per ricerca.
2013
✓ Proposta schemi ricerca commissionata e in collaborazione.
✓ Costituzione commissione di Ateneo per l’audit dei progetti PRIN e
FIRB.
✓ Revisione regolamento spin off (previsione start up non partecipate).
✓ FAR ateneo (€ 1.000.000).
✓ Istituzione Centro e-Learning di Ateneo.
43
✓ Bando per Giovani ricercatori finanziato con 5x1000 2010 (€
75.916,00 + € 30.084 da Unicredit. 23 progetti finanziati).
✓ Avvio Tavolo Unife-Unindustria (evento di incontro tra i Laboratori e
le imprese).
✓ Tecnopolo di Ferrara: 96 commesse con entrate complessive pari a
985 mila euro; costante il livello di occupazione dei ricercatori dedicati.
✓ Workshop “Biosensors” in collaborazione con il FraunHofer Institute
di Berlino.
✓ Bando Unife CUP 2013 (Business Plan competition di Ateneo). 2
idee di impresa innovative generate nell’ambito della ricerca di
Ateneo, una delle quali ha generato una nuova impresa nel campo
biomedico.
✓ Sovvenzione Globale Spinner 2013: operativa nel periodo 20072013, ha offerto agevolazioni finanziarie, servizi e opportunità, attraverso il supporto della Rete di sportelli Spinner Point localizzati su
tutto il territorio regionale, per lo sviluppo di progetti nell’ambito della
creazione di impresa, nell’innovazione organizzativa e manageriale,
a favore dei dottorati di ricerca, mobilità e cooperazione
internazionale attraverso l’erogazione di borse di studio finanziate
nell’ambito dei fondi europei FSE.
✓ 6 brevetti depositati.
✓ 1 brevetto concesso.
✓ 1 marchio registrato.
✓ 2 contratti di licensing da Università a imprese.
✓ 1 contratto di cessione da Università a impresa.
✓ 3 nuovi spin-off.
✓ 1 spin-off in liquidazione.
✓ 1 spin off cessato.
✓ 16 spin-off al 31.12 (di cui 15 spin-off e 1 start up).
✓ Bando di Ateneo per Iniziative di Internazionalizzazione (16 progetti
finanziati, € 90.000)
✓ Progetti finanziati anche nell’ambito dei Programmi Life, DG Justice
e European Environment Agency.
✓ Avvio procedura Timesheet Online di Ateneo.
✓ 2 giornate formative su programmi UE.
✓ Certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità, secondo i requisiti dettati dalla UNI EN ISO 9001.
2014
✓ Attività di supporto alla redazione delle Schede Uniche di Ateneo
sulla Ricerca Dipartimentale (SUA-RD) per il triennio 2011-2013.
✓ Progetto “Ufficio Bibliometrico Interateneo” (UniFE, UniMORE,
UniPr): analisi capillare della produzione scientifica di numerosi docenti/ricercatori dell’Ateneo nelle principali banche dati bibliografiche
con risoluzione di casi di omonimia, ambiguità, attribuzioni errate.
Calcolo di indicatori bibliometrici assoluti. Consulenza finalizzata
alla creazione di profili bibliometrici di singoli docenti e ricercatori.
✓ FAR ateneo (€ 1.000.000).
44
✓ Bando PRIA (Progetti di Ricerca Interdisciplinari di Ateneo). 5 progetti finanziati.
✓ Bando per Giovani ricercatori finanziato con 5x1000 2011 (€
82.428,06 da 5x1000 + € 17.571,94 da UniFe. 25 progetti finanziati)
✓ Bando CCIAA-Unife per progetti con ricaduta territoriale. Valore totale bando 180.000 euro, di cui 40.000 € messi a disposizione della
Camera di Commercio, Industria Artigianato e Agricoltura di Ferrara,
€ 50.000 da UniFe, € 90.000 quale quota di cofinanziamento da parte dei richiedenti. 8 domande finanziate.
✓ Istituzione del Centro ricerche Inquinamento fisico chimico microbiologico Ambienti alta Sterilità (CIAS).
✓ Tecnopolo di Ferrara: chiusura acquisto delle attrezzature di insediamento e di avvio e conduzione delle linee di ricerca concordate per
il triennio iniziale. 105 incarichi con un introito pari a circa 998 mila
euro. In risposta a bando regionale “Invito a presentare manifestazioni di interesse per l’integrazione dei programmi di ricerca dei laboratori dei Tecnopoli per la realizzazione di studi di fattibilità funzionali
alla presentazione di progetti nell’ambito del programma Horizon
2020” (DGR n. 22 del 13 gennaio 2014), i Laboratori del Tecnopolo
di Ferrara ottengono il finanziamento di 11 proposte di cui 6 in qualità di leader, per un totale di oltre 400.000 euro. Avvio attività di rinnovo accreditamento regionale nell’ambito della Rete Alta Tecnologia
dell’Emilia-Romagna (formalmente sarà ottenuto nel 2015).
✓ 2 brevetti depositati.
✓ 3 nazionalizzazioni di brevetti.
✓ 7 brevetti concessi.
✓ 1 marchio registrato.
✓ 2 software registrati.
✓ 1 contratto di licensing da Unife a impresa.
✓ 2 nuovi spin-off.
✓ 18 spin-off al 31.12 (di cui 17 spin-off e 1 start up).
✓ Bando di Ateneo per Iniziative di Internazionalizzazione (19 progetti
finanziati, € 90.000)
✓ 5 giornate formative su programmi UE.
✓ Notte dei Ricercatori.
✓ Certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità, secondo i requisiti dettati dalla UNI EN ISO 9001.
2015
✓ Inaugurazione Laboratorio TekneHub (Via Saragat, 13).
✓ Tavolo Unindustria–Unife (evento “UniversoIndustria”).
✓ Accordo di collaborazione con il Consorzio Futuro in Ricerca (CFR)
per lo svolgimento di progetti di ricerca nell’ambito dei Laboratori del
Tecnopolo.
✓ Passaggio dal Catalogo della Ricerca U-GOV ad IRIS. Il nuovo Repository IRIS consente la visibilità all’esterno dell’Ateneo sia dei metadati dei prodotti presenti nell’archivio che, qualora ve ne sia la volontà, dei full text relativi ai singoli prodotti.
✓ Partecipazione a Bando Start CUP ER 2014.
45
✓ Adozione Policy di Ateneo sull’Open Access (e Licenza di deposito)
in conseguenza alla possibilità concessa da IRIS di pubblicare in accesso aperto i file integrali dei prodotti della ricerca.
✓ 1 contratto di licensing da Unife a impresa.
✓ Bando per l’acquisizione di strumenti di ricerca di Ateneo (Valore
complessivo 3.000.000 €; 20 richieste finanziate).
✓ Convenzione con ASTER e SIPRO progetti congiunti con lo scopo
di aumentare l’attrattività e la competitività del territorio anche a livello europeo e internazionale e favorire processi di sviluppo del sistema produttivo e della ricerca e dell’innovazione locale e regionale.
✓ Bando per Giovani Ricercatori finanziato dalla Fondazione Fornasini
(25.000 € interamente provenienti dalla Fondazione. 9 progetti finanziati).
✓ 18 Spin off al 17.9.2015 (di cui 17 spin off e 1 start up).
✓ Conclusione lavori Animal Facility.
✓ Bando per Giovani ricercatori finanziato con 5x1000 (€ 75.804,84 da
5x1000 + € 24.192,2 da UniFe. 20 progetti finanziati)
✓ Bando di Ateneo per Iniziative di Internazionalizzazione (valutazione
in corso).
✓ Tecnopolo di Ferrara: i Laboratori ottengono il rinnovo dell’Accreditamento Regionale in qualità di Laboratori della Rete Alta Tecnologia
ER.
✓ 9 giornate formazione su programmi UE.
✓ Partecipazione a Bando Start CUP ER 2015: UniFE eroga un premio consistente in un periodo di formazione per una persona in Silicon Valley.
✓ Partecipazione ad Unifestival (2 interventi).
✓ Certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità, secondo i requisiti dettati dalla UNI EN ISO 9001
✓ Inaugurazione.
✓ Bandi POR FESR ER 2014-2020: 2 incontri informativi sui bandi destinati ai Laboratori della Reta Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna
e alle Imprese; elaborazione dei piani diffusione di 4 progetti.
✓ 3 incontri su promozione cultura impresa.
✓ 1 incontro su tutela PI.
✓ 6 brevetti depositati.
✓ 1 brevetto concesso.
✓ 1 marchio registrato.
46
5
Ambito delle Pari Opportunità
CHIARA SCAPOLI (2010-OTTOBRE 2013)
CRISTIANA FIORAVANTI (NOVEMBRE 2013-2015)
Guarda il video online
Resoconto attività
1
Anni 2010/2011
In attuazione alle disposizioni del Piano Triennale di Azioni Positive
2011-13, nonché nella messa in opera di molti degli obiettivi di CPO e
CUG, sono state promosse iniziative concrete che andassero a stimolare ed agevolare una concreta promozione dei principi di pari opportunità, anche attraverso iniziative di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
In particolare, nel 2011 sono state realizzate le seguenti iniziative:
Il Progetto Telelavoro
L’Università di Ferrara, in conformità alla normativa (art.4 Legge 191/
1998) che prevede la possibilità per le Pubbliche Amministrazioni di avvalersi di forme di lavoro a distanza allo scopo di razionalizzare l’organizzazione del lavoro e di realizzare economie di gestione anche attraverso un impiego flessibile delle risorse umane e considerando altresì
l’ottica della promozione della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro,
ha accolto con favore la proposta presentata dal Comitato Pari Opportunità in collaborazione con il Comitato Unico di Garanzia, nell’ambito
del Piano Triennale di Azioni Positive 2011-13, di un Progetto sperimentale di Telelavoro intitolato “TU@ Telelavoro Unife”. Il progetto mira a
consentire lo svolgimento di una parte dell’orario di lavoro mensile
presso il domicilio del dipendente sulla base di un piano di fattibilità studiato allo scopo di individuare le fasi compatibili con una prestazione
lavorativa a distanza, ma che non comporti disagi alla funzionalità e
alla qualità del servizio e nel contempo consenta al lavoratore, senza
riduzione di retribuzione, di organizzare al meglio i propri impegni familiari e professionali.
L’asilo nido inter-aziendale
Al fine di realizzare un asilo nido inter- aziendale presso la struttura
Ospedaliera Sant’Anna, azione prevista al punto 3 del Piano triennale
48
di Azioni Positive dell’Ateneo, è stato attivato un tirocinio formativo
avente ad oggetto lo studio della normativa in materia.
La promozione di una cultura di genere
Un diffuso senso del rispetto tra i generi, nonché una chiara presa di
coscienza dell’importanza delle differenze di genere, non possono trovare alcuna applicazione concreta senza la promozione di una cultura
di genere. L’Ateneo di Ferrara è direttamente impegnato proprio in questo senso, avendo attivato nel corso del 2011 le seguenti iniziative:
• Workshop regionale sul genere in Sanità dal titolo: “Gender Equality”
(Aula Magna del Polo Didattico dell’Azienda Ospedaliero –
Universitaria di Cona).. L’evento è stato organizzato congiuntamente
dall’Università degli Studi di Ferrara e dai CUG della ASL e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, con il supporto della consigliera
di Parità dell’Emilia-Romagna, Provincia e Comune di Ferrara. L’iniziativa ha preso il via dalle direttive dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità che riconoscono sia l’importante influenza sulla salute
delle differenze di genere, sia che le ricerche ed i programmi di salute hanno dedicato poca attenzione ai modi diversi in cui donne ed
uomini soffrono delle stesse patologie. Gli interventi programmati si
proponevano di avviare un innovativo percorso di ricerca e di pratica
della medicina di genere sul territorio regionale, così da coinvolgere
vari professionisti della salute che possano, in un’ottica del tutto inedita, applicare l’approccio di genere ai diversi livelli nell’ambito delle
politiche sanitarie e socio-sanitarie e promuovere la personalizzazione e l’equo accesso alle cure, a vantaggio sia delle donne che degli
uomini.
• “Percorsi di genere” (Dipartimento di Scienze Giuridiche). Ciclo di semirari dedicati a una riflessione su alcuni dei temi cari al pensiero
femminista: partendo dai testi di De Beauvoir, Lonzi e Butler si è parlato, in particolare, di questioni concernenti norme, corpo ed identità.
• Donne Politica Istituzioni “Percorsi formativi per la promozione della
cultura di genere e delle pari opportunità”, presentato nel 2011 dall’Ateneo ferrarese è stato approvato e finanziato dal Dipartimento Pari Opportunità (DPO) della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La
convenzione siglata con il DPO ha consentito l’attivazione di due cicli formativi, nel 2012 e nel 2013.
• “Mobbing, molestie e stalking: responsabilità, obblighi e strumenti”,
promosso dal CUG, in collaborazione con la Fondazione Forense ferrarese e con l’Ufficio Affari Legali dell’Università degli Studi di
Ferrara.
Il Codice di condotta
Al fine di garantire il pieno rispetto della dignità della persona e il diritto
all’integrità psico-fisica, l’Università di Ferrara si è dotata di un Codice
di condotta. Il codice individua le misure dirette a prevenire e contrastare eventuali situazioni di mobbing, sopruso, discriminazione, condotte
prevaricanti, molestie sessuali o morali, e di emarginazione sui luoghi
di lavoro.
Il Codice Etico
Il Codice etico dell’Università, previsto dall’art. 2 comma 4 della L. 240/
2010, è stato predisposto tra marzo e giugno 2011, e approvato dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione nelle sedute del
mese di luglio. Il Codice etico definisce le regole che devono guidare la
condotta di tutti coloro che partecipano alle attività dell’Ateneo. Il codice fissa pertanto i valori che devono essere rispettati dal personale docente, personale tecnico-amministrativo e studenti, nell’adempimento
dei rispettivi doveri. Viene altresì configurato un organo preposto all’osservanza del codice, la Commissione etica.
49
2
Anno 2012
Il CUG ha promosso tavoli di lavoro d’intesa con l’Amministrazione
sulla revisione del sistema di misurazione e valutazione della performance individuale, sulle linee guida per la formazione del personale
tecnico - amministrativo, sul telelavoro, sui benefit, sugli asili nido e i
campi estivi. Ha inoltre partecipato, insieme al CP, alla Rete Provinciale dei Comitati Unici di Garanzia creata dalla Consigliera di parità della
provincia di Ferrara.
Il CUG ha inoltre promosso il laboratorio “Gentilezza. Esercizi di stile”,
e contribuito alla redazione del Regolamento della Commissione Etica
e alla sottoscrizione del Protocollo d’intesa per la partecipazione congiunta al bando emanato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali “Programma – obiettivo per l’incremento e la qualificazione dell’occupazione femminile, per il superamento delle disparità salariali e nei
percorsi di carriera, per la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di
imprese femminili, per la creazione di progetti integrati di rete”, avvenuta il 29 novembre 2012, tra Università di Ferrara, ASL di Ferrara, Associazione Soroptimist di Ferrara e Unindustria di Ferrara.
Il CP, in collaborazione con il CUG, l’Ufficio Legale e l’Ufficio Sviluppo
Organizzativo, ha organizzato un ciclo di seminari dal titolo “La cultura
del benessere sul luogo di lavoro” (rimandato al 2013 a causa degli
eventi sismici), e si è collaborato alla realizzazione del Corso di Perfezionamento e Formazione “Identità, Genere e Pratiche Socio-educative”. Nel 2012 si è poi svolta la prima edizione del corso “Donne, politica, istituzioni”, cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri
– Dipartimento per le pari opportunità.
Il CP ha inoltre iniziato il processo di adesione alla “Carta per le pari
opportunità e l’uguaglianza sul lavoro” (poi sottoscritto il 13 aprile
2013). Il CP ha poi partecipato alle iniziative connesse al “Protocollo
d’intesa interistituzionale di contrasto all’omofobia per la definizione di
azioni e strategie d’intervento in materia di discriminazioni basate sull’orientamento sessuale”. Il Protocollo è stato siglato nel mese di
maggio 2013, coinvolgendo le associazioni territoriali di riferimento (Ar50
cigay-Arcilesbica, Agedo, CGIL Nuovi diritti, UIL di Ferrara, Famiglie
Arcobaleno, Famiglie Arcobaleno, Provincia di Ferrara). Il CP, insieme
al CUG, ha contribuito alla redazione del Regolamento della
Commissione Etica.
Nel settembre 2012 è stato costituito il gruppo di lavoro “Vivere meglio
per lavorare meglio”, per implementare i progetti “Campi estivi”, “Bimbi
in ufficio” “e “Asili nido e scuole dell’infanzia”.
Le principali attività realizzate nel 2012 dal gruppo di lavoro hanno riguardato la raccolta e l'analisi di informazioni e la realizzazione di indagini relative ai progetti sopra indicati. In particolare, sono state realizzate:
• una ricerca sulle misure dirette a facilitare la frequenza di campi estivi, asili nido e scuole per l’infanzia, adottate da altri atenei italiani;
• una raccolta di dati sui contenuti delle convenzioni stipulate con CUS
e CUSI dall’Università di Ferrara;
• un’indagine per conoscere il grado d’interesse del personale e degli
studenti di UNIFE verso l’offerta di servizi campi estivi, sostegno alla
frequenza di asili nido e scuole per l’infanzia;
• la giornata “Bimbi in ufficio”, iniziativa che intende riportare al centro
dell’attenzione il tema della conciliazione dei tempi di vita, dando la
possibilità ai bambini di conoscere l'ambiente di lavoro dei genitori;
• attività volte a potenziare l’utilizzo dell’istituto dei benefit a favore del
personale, al fine di promuovere la conciliazione lavoro-famiglia.
Tra le attività riconducibili alla promozione di una cultura di genere, si
segnalano alcune iniziative volte a individuare e rimuovere gli stereotipi legati al genere:
• il Master di I Livello “Tutela, diritti e protezione dei minori”, attivato
nell’a.a. 2012/13, che ha previsto un modulo su “Tutela e protezione
delle soggettività di genere”;
• il Corso di perfezionamento e formazione "Identità, genere e pratiche
socio - educative". Attivato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia e
diretto ai possessori di Diploma di Scuola Secondaria Superiore di
durata almeno quadriennale (corso di formazione) e ai possessori di
laurea specialistica o magistrale (corso di perfezionamento).
• il laboratorio multimediale riservato ai dipendenti dell’Azienda Unità
Sanitaria Locale e dell’Università di Ferrara che si è svolto tra
settembre e dicembre 2012, dal titolo “Gentilezza. Esercizi di stile”,
in cui è stato trattato il rapporto tra gentilezza e identità di genere;
• il laboratorio "Il diversity management: dalla teoria alla pratica", organizzato dalla Regione Emilia-Romagna il 17 Aprile 2012, cui hanno
partecipato alcune componenti del CUG.
In attuazione dello stesso obiettivo del PAP 2011-2013, va inoltre segnalata la prima edizione del Bilancio di Genere, rendicontazione annuale delle dinamiche di genere tra le componenti (studenti, docenti e
personale tecnico-amministrativo) dell’Università di Ferrara. Il bilancio,
nell’edizione 2012, descrive il quadro complessivo della situazione al
31 dicembre 2011, considerando la diversa partecipazione di donne e
uomini alle attività dell’Ateneo.
L’obiettivo del Bilancio di Genere è quello di valutare l’impatto sugli uomini e sulle donne delle politiche attuate, riassestando il bilancio dell’amministrazione, così da garantire una maggiore equità, efficienza e
trasparenza dell’azione pubblica rispetto alle pari opportunità. Il Bilancio di Genere è dunque un punto di partenza imprescindibile nella definizione di piani di azioni positive e politiche di promozione delle pari
opportunità.
51
3
Anno 2013
Nel novembre 2013, Delegata del Rettore per le pari opportunità, CUG
e CP hanno presentato al Rettore una proposta per il Piano di Azioni
Positive per il triennio 2014-2016.
La proposta è stata approvata dal Senato Accademico e dal Consiglio
di Amministrazione, nel febbraio 2014. Il PAP 2014-2016 persegue i
seguenti obiettivi:
1. Informazione, formazione e sensibilizzazione per accrescere la
cultura dell’uguaglianza e delle pari opportunità;
2. Conciliazione dei tempi di vita, di lavoro e di studio;
3. Promozione del benessere lavorativo;
4. Creazione del portale Unigender;
5. Monitoraggio e promozione di progetti di ricerca diretti a promuovere le pari opportunità;
6. Piena integrazione di studenti/studentesse, docenti e personale tecnico-amministrativo proveniente da paesi europei o extra-europei;
7. Lotta alle discriminazioni;
8. Promozione di iniziative dirette a garantire una paritaria presenza di
uomini e donne negli organi dell’ateneo.
Per ogni obiettivo sono state individuate le misure che l’Università
degli Studi di Ferrara ha inteso adottare e promuovere.
Il Bilancio di Genere viene indicato quale strumento di monitoraggio
sull’effettiva implementazione del PAP 2014-2016.
Le principali iniziative promosse dall’Ateneo di Ferrara nel corso dell’anno 2013 si articolano in otto ambiti di intervento:
52
Informazione e formazione sull’uguaglianza di genere
✓ Corso di perfezionamento e formazione "Identità, genere e pratiche
socio- educative". Attivato presso il Dipartimento di Studi umanistici
e diretto ai possessori di Diploma di Scuola Secondaria Superiore di
durata almeno quadriennale e ai possessori di laurea specialistica o
magistrale.
✓ Percorso formativo per la promozione della cultura di genere e delle
pari opportunità "Donne, politica, istituzioni". Il corso ha ottenuto, nel
2011, l’approvazione e il finanziamento del Dipartimento Pari Opportunità (DPO) della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La convenzione siglata con il DPO ha previsto due cicli formativi, nel 2012 e
nel 2013. Nel 2013 il corso (gratuito) si è svolto presso il Dipartimento di Giurisprudenza, nel periodo settembre-dicembre.
✓ Seminario "La vita delle donne. Antichi mali e urgenti risposte". Il Seminario si è proposto di esplorare le molteplici ragioni della depressione nel genere femminile, da cercare nella complessa articolazione tra gli eventi biologici che caratterizzano la vita della donna, le
vicende dello sviluppo infantile e le relazioni interpersonali della vita
adulta, i condizionamenti dettati dal contesto storico, sociale e culturale nel quale la donna cresce, vive e lavora.
✓ Master di I Livello - didattica a distanza e seminari di approfondimento “Tutela, diritti e protezione dei minori”, attivato nell’a.a. 2013/14,
che ha previsto un modulo su “Tutela e protezione delle soggettività
di genere”.
✓ Carta pari opportunità e l'uguaglianza sul lavoro. Nel 2013, l'Università degli Studi di Ferrara ha aderito alla Carta pari opportunità e
l'uguaglianza sul lavoro. La Carta è una dichiarazione di intenti sottoscrivibile volontariamente da enti pubblici e privati, per la diffusione
di una cultura aziendale e di politiche delle risorse umane, affrancate da discriminazioni e pregiudizi e in grado di valorizzare le persone anche per la loro diversità. La Carta è promossa e sostenuta dal
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Ministero delle Pari Opportunità.
Conciliazione dei tempi di vita, di lavoro e di studio
Nel 2013, le principali iniziative attivate da UNIFE sono state: il telelavoro, il progetto “Asili nido e scuole dell’infanzia”, il progetto “Campi
estivi”, il progetto “Bimbi in ufficio”, nonché la mobilità sostenibile.
➡ TU@ Telelavoro Unife
A partire dal 2011 l’Università di Ferrara sostiene e sviluppa il progetto
di telelavoro denominato “TU@ Telelavoro Unife”.
Mediante il telelavoro, il dipendente può svolgere parte della sua
attività lavorativa presso il proprio domicilio, sulla base di un piano di
fattibilità studiato per individuare le fasi compatibili con una prestazione a distanza, che non comporti disagi alla funzionalità e alla qualità
del servizio, e nel contempo consenta al personale, senza riduzione di
retribuzione, di organizzare al meglio i propri impegni familiari e professionali.
Per evitare fenomeni di isolamento del dipendente, si è deciso di consentire lo svolgimento del telelavoro per un massimo di tre giorni settimanali, concordati con la responsabile.
➡ Progetto “Asili nido e scuole dell’infanzia”
Il Progetto “Asili nido e scuole dell’infanzia” mira a individuare le misure per facilitare l’accesso e la frequenza, da parte dei figli del personale e degli studenti dell’Università di Ferrara, all’asilo nido e alla scuola
dell’infanzia. Il gruppo di lavoro “Vivere meglio per lavorare meglio”,
nell’anno 2013, ha somministrato un questionario rivolto a tutto il personale docente e tecnico-amministrativo, strutturato e non, e agli studenti, per conoscere abitudini e bisogni in merito alla frequenza di centri
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ricreativi estivi, asili nido, scuole d'infanzia e scuole elementari
(post-scuola), allo scopo di poter strutturare un'offerta rispondente alle
esigenze degli interpellati. I dati sono stati rilevati tra febbraio e aprile
2013, e i risultati dell’indagine sono stati presentati e pubblicati nel sito
web di Ateneo nell’aprile 2013.
Nel febbraio 2014, l’Università di Ferrara ha firmato con il Comune di
Ferrara una convenzione diretta a garantire 10 posti aggiuntivi nell’asilo nido “Il Salice”.
➡ Progetto “Bimbi in Ufficio”
Il Progetto “Bimbi in Ufficio” ha lo scopo di realizzare una giornata rivolta ai figli del personale dell'Ateneo, diretta a riportare al centro dell’attenzione il tema della conciliazione dei tempi di vita, dando la possibilità ai bambini di conoscere l'ambiente di lavoro dei genitori e di svolgere attività ludico-didattiche presso alcune strutture dell'Ateneo. Si tratta
di un’iniziativa, promossa dal Corriere della Sera, con il patrocinio della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Politiche
della Famiglia, a cui hanno aderito molte pubbliche amministrazioni,
imprese e associazioni. L'Università degli Studi di Ferrara
➡ Mobilità sostenibile
Nell’edizione 2012 del Bilancio di Genere, grazie alla collaborazione
dell’ufficio statistica del MIUR, è stato possibile comparare i dati relativi
all’Università di Ferrara con i corrispondenti dati nazionali. L’analisi
comparata ha permesso di verificare come UNIFE si posizioni nel contesto degli atenei italiani, mettendo meglio in luce i profili su cui sono
necessari interventi di promozione delle pari opportunità.
Promozione del benessere lavorativo
Il 4 aprile 2013 è stato ricostituito il Tavolo tecnico previsto dal “Codice
di Condotta dell'Università degli Studi di Ferrara per la tutela della dignità della persona, per la prevenzione e la lotta contro il mobbing, le
molestie sessuali e morali” (v. cap. 4). Tra le principali attività del Tavolo benessere lavorativo vi è la valutazione dei rischi da stress lavoro
correlato e la realizzazione di indagini di clima.
Lotta alla segregazione di genere nell’educazione e nell’occupazione
L’Ateneo di Ferrara ha firmato una Convenzione per il rilascio di abbonamenti agevolati riservati al personale tecnico amministrativo dell’Università di Ferrara, e una Convenzione per il rilascio di abbonamenti
agevolati riservati al personale e agli studenti universitari di Cona.
Nel corso della presentazione del Bilancio di Genere 2011, sono stati
ampiamente messi in evidenza: la scarsa presenza di studentesse nel
corso di laurea di Ingegneria; l’esiguo numero di professoresse associate e ordinarie; la difficoltà delle lavoratrici PTA a raggiungere posizioni di vertice. Peraltro, l’analisi dei dati relativi al quinquennio 20082012 ha dimostrato come, senza alcuna misura di intervento, questi
fenomeni non migliorano.
Monitoraggio di azioni e politiche di parità all’interno dell’Ateneo
Misure di contrasto alle discriminazioni
Come sopra indicato, Il Bilancio di Genere viene indicato quale strumento di monitoraggio sull’effettiva implementazione del PAP 20142016.
Nel 2014, l’Università di Ferrara ha attivato uno Sportello antidiscriminazioni. Tale azione nasce anche dalla sottoscrizione, da parte di
Unife, assieme alla Provincia di Ferrara, al Comune di Ferrara e a molte associazioni del territorio, del Protocollo d’intesa interistituzionale
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per “la definizione di azioni e strategie d’intervento in materia di discriminazioni basate sull’identità di genere e l’orientamento sessuale”.
venzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti
delle donne e dei minori.
Il Protocollo d’intesa istituisce un tavolo di lavoro composto da vari enti
e aziende pubbliche, nonché da associazioni private, impegnate a realizzare un piano di azioni dirette a conoscere e contrastare l’omofobia
e la transfobia e ogni forma di discriminazione.
Per meglio realizzare i propri progetti, CP e CUG hanno costituito gruppi di lavoro, composti da persone di entrambi i Comitati e da altro personale dell’Ateneo, selezionati in base all’esperienza e alle conoscenze necessarie per perseguire il progetto. Nel 2013, a seguito dell’adozione del nuovo PAP 2014-2016 sono stati costituiti i seguenti gruppi di
lavoro, che sono tuttora operativi:
Pari rappresentazione di uomini e donne negli Organi di Ateneo
Nella seconda metà del 2013, la Delegata del Rettore per le pari opportunità ha svolto uno studio sulle misure attuate nei diversi Atenei per
dare concreta attuazione al principio di pari rappresentazione di uomini
e donne negli Organi di Ateneo. Lo studio ha condotto all’adozione, nel
maggio 2014, di una delibera del Senato Accademico e del Consiglio
di Amministrazione su Principio costituzionale delle pari opportunità tra
uomini e donne - Impegno per la concreta attuazione dell’art.2, comma
2 dello Statuto Unife.
Progetto PORTALE UNIFEdiGENERE
Progetto BENESSERE LAVORATIVO
Progetto CONCILIAZIONE
http://www.unife.it/progetto/equality-and-diversity/azioni-positive/
gruppi-lavoro/servizi
Progetto MOBILITA' INTERNAZIONALE
Lotta alla violenza contro le donne
Nel 2013, l'Università di Ferrara ha promosso la diffusione di un vademecum contenente informazioni e suggerimenti utili per contrastare il
fenomeno della violenza di genere. Il vademecum, tradotto in inglese,
francese, russo, cinese e arabo, è il frutto del Seminario introduttivo
del Corso gratuito di autodifesa femminile rivolto alle studentesse e al
personale di Unife, in collaborazione con il Centro Universitario Sportivo. L’Università di Ferrara, inoltre, si sta attivando per la diffusione del
vademecum in ambito territoriale, al fine di renderlo disponibile a tutta
la cittadinanza.
Nel 2013 è stata inoltre attivata la procedura per l’adesione al Protocollo d'intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla pre-
Progetto CONTRASTO ALLE DISCRIMINAZIONI
Progetto FORMAZIONE.
La Commissione etica
Nel 2013 è stato approvato dagli Organi accademici il Regolamento
sul funzionamento della Commissione etica di Ateneo, organo che vigila sull’osservanza dei principi e delle regole del Codice etico dell'Università degli Studi di Ferrara.
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La Commissione etica ha funzioni consultive, di indagine e di controllo
in merito all’attuazione e al rispetto delle regole del Codice etico e
delle prassi interpretative; opera in base a segnalazioni non anonime o
per iniziativa propria; favorisce, ove possibile, la composizione amichevole delle eventuali controversie; informa gli organi competenti circa le
violazioni del Codice etico; presenta annualmente al Senato Accademico una relazione in cui dà conto delle questioni emerse e delle decisioni assunte; sottopone agli organi competenti proposte di revisione o di
integrazione del Codice etico.
La Consigliera di fiducia
La Consigliera di fiducia è la persona a cui tutti coloro che lavorano e
studiano all'Università degli studi di Ferrara possono rivolgersi qualora
ritengano di avere subito comportamenti discriminatori o vessatori.
La Consigliera di fiducia opera per il rispetto delle regole fissate nel Codice etico e nel Codice di condotta dell'Ateneo. Al fine di garantire la
massima riservatezza e la piena autonomia nella trattazione del caso,
l'incarico di Consigliera è affidato a esterno una persona esterna all'Ateneo in possesso di esperienza e professionalità.
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4
Anno 2014
Le principali iniziative promosse dall’Ateneo di Ferrara, anche nel corso dell’anno 2014 si articolano in otto ambiti di intervento:
Informazione e formazione sull’uguaglianza di genere
✓ Percorso formativo per la promozione della cultura di genere e delle
pari opportunità "Donne, politica, istituzioni". Il 29 maggio 2014 si è
svolta la cerimonia di consegna dei diplomi per tutti i partecipanti
che hanno sostenuto e superato la prova finale dell’edizione 2013.
✓ Master di I Livello - didattica a distanza e seminari di approfondimento “Tutela, diritti e protezione dei minori, avviato nell’a.a. 2013/14, è
proseguito con la nuova edizione nell’a.a. 2014/15, prevedendo un
modulo su “Tutela e protezione delle soggettività di genere”.
✓ Seminari:
• “Lo stalking di genere come rischio lavorativo trascurato”
(23-24 gennaio 2014).
• “Horizon 2020 e Uguaglianza di Genere” (13 marzo 2014).
• “Pari rappresentazione degli organi di Ateneo: teoria e prassi a confronto” (17 ottobre 2014). Seminari nell’ambito dell’International Staff Training week 2014.
• EduCARE in UniFE (11 novembre – 2 dicembre 2014), ciclo
d'incontri informativi dedicati a tutti i genitori che lavorano e
studiano nell'Università degli Studi di Ferrara.
Giornate di presentazione del ruolo e dell’attività della Consigliera di
Fiducia e dello sportello di ascolto antidiscriminazioni
Conciliazione dei tempi di vita, di lavoro e di studio
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Nel 2014, tra le principali iniziative attivate da UniFe figurano il telelavoro, il progetto “Asili nido e scuole dell’infanzia”, il progetto “Campi estivi”, il progetto “Bimbi in ufficio” e la mobilità sostenibile.
L’Università di Ferrara, inoltre, nell'ottica della partecipazione, condivisione e trasparenza, ha predisposto una “Guida per chi lavora in Ateneo”
che illustra i diritti e i doveri delle persone che lavorano in Unife.
dei risultanti da cui poi discenderanno le eventuali azioni correttive per
riequilibrare le criticità.
In relazione al tema del benessere organizzativo, il Consiglio di Parità
e il Comitato Unico di Garanzia hanno organizzato un Percorso formativo sul BenEssere lavorativo in UniFE (20 maggio – 2 ottobre 2014); un
progetto finalizzato a promuovere e a garantire il benessere negli ambienti di lavoro. Il percorso formativo ha previsto due eventi sinergici su
“Lavorare senza conflitti” e “C’è modo e modo”.
Monitoraggio di azioni e politiche di parità all’interno dell’Ateneo
Il Bilancio di Genere 2013 è stato presentato il 12 dicembre 2014. All’evento hanno partecipato componenti dell’Ufficio di Statistica MIUR
e una Consulente del Dipartimento Pari Opportunità.
Promozione del benessere lavorativo
Nel maggio 2014 è stato ricostituito il Tavolo benessere con il coordinamento della Delegata del Rettore per le Pari Opportunità. Tematica del
Tavolo e del gruppo di lavoro è stata una riflessione a tutto tondo del
significato del benessere organizzativo quale primo elemento che influenza efficacia, efficienza, produttività e sviluppo di una struttura pubblica.
La Delegata Rettore alle Pari Opportunità ha presentato un progetto al
fine di promuovere il miglioramento del benessere lavorativo del personale tecnico amministrativo attraverso la definizione di interventi volti
all’ incremento della qualità della vita lavorativa derivanti dalle rilevazioni che discendono da adempimenti di legge.
A maggio 2015 è stato presentato al Tavolo benessere il Report dei risultati, successivamente sottoposto alla visione del Nucleo di valutazione. Il 22 luglio 2015 il Consiglio di Amministrazione ha preso visione
Lotta alla segregazione di genere nell’educazione e nell’occupazione
In tema di segregazione di genere nell’occupazione e nell’educazione,
nel corso del 2014, l’Università di Ferrara ha aderito a “La nuvola Rosa”, iniziativa svoltasi a Roma dal 22 al 24 aprile 2014, organizzata da
Microsoft, in collaborazione con il Dipartimento Pari Opportunità,
l’Università di Roma La Sapienza e con il sostegno di organizzazioni
internazionali quali ITU, Unesco, UN Women, UNric e Valore D, da
sempre impegnate nella valorizzazione del talento femminile. All’iniziativa, volta a colmare il divario di genere nel campo della scienza, della
tecnologia e della ricerca, hanno partecipato studentesse Unife attraverso un ricco panorama di incontri e seminari dedicati allo sviluppo di
competenze tecnico-scientifiche e a un modulo focalizzato sull’ingresso nel mondo del lavoro.
Misure di contrasto alle discriminazioni
Nel 2014, l’Università di Ferrara ha attivato uno Sportello antidiscriminazioni. Tale azione nasce anche dalla sottoscrizione, da parte di
UniFe, assieme alla Provincia di Ferrara, al Comune di Ferrara e a molte associazioni del territorio, del Protocollo d’intesa interistituzionale
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per “la definizione di azioni e strategie d’intervento in materia di discriminazioni basate sull’identità di genere e l’orientamento sessuale”.
re una presenza equilibrata dei generi nella costituzione degli Organi
Accademico, con un richiamo all’art.2, comma 2 dello Statuto Unife.
In data 11 marzo 2014, inoltre, l'Università di Ferrara ha firmato, in qualità di Associate Partner, il progetto RAIMBOW CO-ART - Rights Awareness IN Bulding an Open-minded World From/trough/with COmmunities Art. Coordinatore del progetto è Middlesex University Higher Education Corporation.
Lotta alla violenza contro le donne
Il 30 Ottobre 2014, infine, il Consiglio di Amministrazione di UniFe ha
deliberato la procedura amministrativa applicabile agli studenti in situazione di riattribuzione del sesso, al fine di prevedere l’attribuzione, previa esibizione di idonea documentazione, di una carriera universitaria
“alias”.
Attraverso questa importante delibera, l’Ateneo permette agli studenti
in via di transizione di genere, un’identità “alias” che può essere usata
nelle attività universitarie quotidiane, mentre la documentazione amministrativa rimane immutata con i dati anagrafici risultanti dalla documentazione ufficiale.
Nel mese di luglio 2014 l’Università di Ferrara, insieme alla Prefettura
di Ferrara, alla Provincia di Ferrara, al Comune di Ferrara, al Tribunale
di Ferrara, al Tribunale per i minorenni della Regione Emilia Romagna,
nonché a numerose associazioni del territorio ha sottoscritto il Protocollo d’intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti
delle donne e dei minori.
Tra gli obiettivi del Protocollo, l’analisi e il monitoraggio condivisi del
fenomeno e lo sviluppo di azioni coordinate finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno medesimo attraverso percorsi educativi
ed informativi e di formazione permanente degli operatori, nonché strategie coordinate di segnalazione, presa in carico e raccordo degli interventi e di sostegno alle vittime, nel pieno rispetto delle competenze istituzionali di ciascun aderente.
Pari rappresentazione di uomini e donne negli Organi di Ateneo
Nella seconda metà del 2013, la Delegata del Rettore per le pari opportunità ha svolto uno studio sulle misure attuate nei diversi Atenei per
dare concreta attuazione al principio di pari rappresentazione di uomini
e donne negli Organi di Ateneo.
Lo studio ha condotto all’adozione, nel maggio 2014, di una delibera
del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione sul Principio costituzionale delle pari opportunità tra uomini e donne - Impegno
per la concreta attuazione dell’art.2, comma 2 dello Statuto Unife.
La suddetta delibera prevede che tutti i regolamenti di Ateneo siano integrati di un articolo nel quale sia citato un esplicito impegno a garanti59
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Nell’anno corrente le principali iniziative sono state:
Anno 2015
Febbraio: Sono state sottoscritte:
✓ Accordo fra il Dipartimento per le Pari Opportunità - Presidenza del
Consiglio dei Ministri, e l’Università di Ferrara, con particolare riguardo alle Regioni Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia
e Sicilia) per la diffusione del Bilancio di Genere. 183 mila Euro per
finanziare la realizzazione del progetto “Bilancio di Genere per le
Pubbliche Amministrazioni (GeRPA)”, che elaborerà nuovi modelli
metodologici ed operativi per la diffusione del bilancio di genere all’interno degli organismi pubblici. Unife, per il ruolo preminente nell’attività di ricerca e sperimentazione in materia di bilancio di genere,
rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale nelle politiche
di pari opportunità, in attuazione del nostro Statuto, che stabilisce
che Unife garantisce il rispetto del principio costituzionale delle pari
opportunità tra uomini e donne nell'accesso agli uffici pubblici, promuove l’eguale rappresentanza di ciascun sesso nella nomina dei
componenti di ogni organo di Ateneo e la presenza equilibrata dei
generi anche negli organi elettivi. L’Università di Ferrara si distingua
nel panorama accademico per good practice nell’ambito delle politiche di genere.
✓ Convenzione con il Comune di Ferrara per la riserva di n. 10 posti
aggiuntivi a favore dei figli e delle figlie dei dipendenti e studenti dell’Ateneo all’interno di tutti gli asili nido comunali convenzionati e a
gestione indiretta per gli anni scolastici 2015-16 e 2016-17
Sono stati organizzati dal 23 al 27 tre Seminari interdipartimentali: "Pluralismo, diversità e identità: un approccio multidisciplinare alla conoscenza” con moduli Area giuridico-economica, biomedica e delle
Scienze Umane e Sociali.
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Marzo: sottoscritta la Convenzione per l'ammissione, a quote agevolate, alla frequenza dei campi estivi organizzati presso la struttura del
Centro Universitario sportivo di Ferrara (CUS) da parte dei figli e delle
figlie dei dipendenti e degli studenti dell'Università degli studi di
Ferrara.
Aprile: Sono stati organizzati:
✓ 21 aprile seminario La gestione di collaboratori fragili ed in difficoltà
tenuto dalla psicologa del lavoro Dott.ssa Stella Lazzarini per i responsabili d’ufficio/struttura
✓ Seminario “BIOlogica - mens sana in corpore sano” tenuto da
Dott.ssa Cristina Saletti - Dirigente Medico U.O. Igiene degli Alimenti e Nutrizione Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL di Ferrara e
Dott.ssa Elisa Bottoni - Istruttrice CUS - Ferrara
✓ 11 aprile 2015 lezione teorica presso l'Aula Magna del Dipartimento
di Giurisprudenza
✓ 18 aprile 2015 lezioni pratiche presso il CUS
Maggio:
✓ 12 maggio “La gestione di carichi di lavoro particolarmente stressanti”, tenuto dalla psicologa del lavoro Dott.ssa Stella Lazzarini per i
responsabili d’ufficio/struttura.
✓ Dal 19 al 21 maggio a Milano si è tenuta la terza edizione di “The
Pink Cloud- La Nuvola Rosa”. Venticinque studentesse dell’Università di Ferrara sono state selezionate per partecipare all’iniziativa socio-culturale di valorizzazione del talento femminile organizzata da
Microsoft Italia, volta a colmare il divario di genere nel campo della
scienza, della tecnologia e della ricerca. Le studentesse hanno potuto partecipare ad un programma gratuito di incontri, conferenze, corsi di formazione, seminari, con il contributo di relatori nazionali e internazionali. Previsti anche un modulo sull’ingresso nel mondo del
lavoro e una visita guidata al padiglione americano di EXPO.
✓ Il 22 è stata organizzata l'iniziativa “Bimbi & Bimbe in ufficio con
mamma e papà”, l’iniziativa nazionale promossa per il 21esimo anno consecutivo dal Corriere della Sera/Corriere Economia, in collaborazione con La Stampa, e patrocinata dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia - Presidenza Consiglio dei Ministri, per mostrare
ai bambini e alle bambine il posto dove lavorano i genitori. L’appuntamento è stato carico di novità, a partire dal titolo, rinnovato in ottica di parità di genere, che quest’anno a Unife comprende anche le
bimbe (l’iniziativa nazionale continua infatti a chiamarsi “Bimbi in
ufficio).I temi di riflessione e intrattenimento scelti dall’Ateneo per
questa nuova edizione hanno riguardato l’alimentazione, lo sport e
il benessere, che deriva da un corretto stile di vita ed esercizio fisico, importanti sin dai primi anni di vita.
Giugno:
✓ Adesione alla campagna “HeForShe IMPACT 10x10x10” promossa
dalle Nazioni Unite, UNWomen Comitato Nazionale Italia, volta a coinvolgere le maggiori Università italiane nel movimento globale a favore della parità di genere e dell’empowerment femminile. La campagna mira a sensibilizzare uomini e studenti affinché anch’essi contribuiscano in maniera attiva alla rimozione degli ostacoli sociali e
culturali che impediscono alle donne e alle ragazze di manifestare
pienamente il loro potenziale. Il coinvolgimento degli Atenei, nella
fase iniziale della campagna, ha interessato le sole dieci Università
italiane che fossero in grado di portare un adeguato bagaglio di bestpractices promosse nelle loro istituzioni in ambito di politiche,
iniziative e campagne volte a promuovere i temi di interesse della
61
parità di genere e dell’empowerment femminile. La condivisione
delle bestpractices avrà lo scopo di elaborare delle “Linee guida” peculiarmente pensate per il mondo accademico, che potranno essere
sottoscritte, a livello nazionale, dagli Atenei che successivamente
vorranno aderire alla campagna.
✓ Progetto GenRe : predisposizione di un progetto di ricerca per la partecipazione a Horizon 2020 GERI-4-2015
Luglio:
Accreditamento di enti privati che organizzano attività di Asilo nido e
Scuole d'Infanzia per l'a.a. 2015/2016, da proporre ai figli e alle figlie
dei dipendenti e degli studenti dell’Università degli Studi di Ferrara
Settembre:
✓ Dal 25 al 27 settembre gli eventi proposti da POLITICHE Pari Opportunità a UNIFEFESTIVAL sono stati:
✓ Venerdì 25, ore 10-11, Listone gazebo 2: BILANCIO DI GENERE Silvia Borelli, Cristiana Fioravanti, Sveva Avveduto
• Il bilancio di genere monitora la posizione di donne e uomini all’interno di un ente pubblico o di una struttura privata. Nel BdG
vengono presentati gli organi di parità, i piani di azioni positive e
le misure adottate per promuovere l’effettiva uguaglianza di tutti
coloro che vivono e lavorano all’interno dell’ente o della struttura.
• Lavoro agile quale volano per: aumentare la produttività, limitare i costi fissi operativi, ridurre i tempi di spostamento, migliorare la qualità della vita delle persone, rispettare l’ambiente.
✓ Sabato 26, 20.30-22.00 : Proiezione docufilm - Per la mia strada –
Arena – Cristiana Fioravanti
✓ Domenica 27, ore 10-11, Listone gazebo 2: PINK ECONOMY - Emidia Vagnoni, Cristiana Fioravanti, Maria Rosaria Garofalo, Cinzia
Ori, Elena Ruzziconi
• Uomini e donne hanno un diverso modo di interpretare il proprio ruolo nel contesto lavorativo, e differente è altresì la loro
attitudine e le loro modalità di agire nelle scelte economiche e
nei percorsi aziendali. In tal senso, il genere può differenziare
anche l’approccio alle modalità di coordinamento, all’interpretazione del ruolo imprenditoriale, e all’esercizio della leadership.
✓ Domenica 27 settembre, ore 11 Listone gazebo 2: MUSEI E PARI
OPPORTUNITA’- Ursula Thun Hohenstein, Cristiana Fioravanti, Matilde Amaturo, Patrizia Gioia, Cristina Damilano, Astrid Schönweger,
• I Musei esercitano un ruolo fondamentale nella formazione e
nell’inclusione culturale di tutti i cittadini, in particolare di categorie svantaggiate o a rischio di isolamento/emarginazione. Essi possono costituire il contesto, l’elemento di dialogo, scambio
e ri-composizione di conoscenze necessario per costruire nuove relazioni sociali e nuovi processi partecipativi per il miglioramento della qualità della vita ed alla sostenibilità della nostra
società
✓ Sabato 26, ore 10-11, Listone gazebo 2: LAVORO AGILE - Cinzia
Mancini, Cristiana Fioravanti, Grazia Risicato, Luca Comper
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Orientamento in entrata e didattica a distanza
PAOLO FRIGNANI
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Resoconto attività
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Delega all’orientamento in
entrata
In questo quinquennio 2010/2015 ho esercitato la delega
all’orientamento e alla Didattica a distanza e questa doppia delega, a
mio avviso, dimostra quanto siano legati l’orientamento in entrata e le
modalità didattiche d’insegnamento e apprendimento.
In questo stesso periodo le attività si sono notevolmente sviluppate sia
nei confronti della prima delega che della seconda.
Per quanto riguarda l’Orientamento in entrata l’Università di Ferrara,
attraverso la sua Unità di orientamento e Tutorato diretta dalla dott.ssa
Maya Feldt con la collaborazione delle dott.sse Enrica Ghirelli e Anna
Tuffanelli e la rete ad essa collegata, ha messo in essere una serie di
attività che possono di rispondere a questo problema con una serie di
attività che possono, per semplicità, essere raggruppate in due categorie: gli interventi orientativi aventi funzione informativa, finalizzata alla
conoscenza dell’offerta proposta dalle diverse strutture didattiche dell’Ateneo, e gli interventi a carattere più formativo, indirizzati alle figure
dell’orientamento nelle scuole superiori.
Negli interventi orientativi ricadono le 60 pagine del Catalogo che illustrano i Servizi di Orientamento dell’Ateneo.
Catalogo suddiviso, in 4 volumi uno per ciascuna delle aree formative
del nostro Ateneo: area medica, area scientifica, area tecnologica e
area umanistica e pubblicato nella versione e-book e in formati fruibili
su Mc, PC e sui principali device mobile e messi a disposizione della
comunità Universitaria dall’a.a. 2013-14. L’organizzazione annuale del
Forum dell’Orientamento che nella sua versione 2015 ha visto la partecipazione di oltre 2000 visitatori e la costruzione di oltre 70 video di presentazione dei corsi di laurea e lauree magistrali distribuiti su tutti i canali internet (facebook, youtube, Twitter)
Nel caso, si inseriscono le progettualità messe a disposizione dai singoli
corsi di studio. L’idea è quella di sostenere gli allievi nel passaggio da
una tipologia d’impegno di studio, tipico della scuola, ad un’altra, quella
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universitaria, nella quale lo studente deve essere in grado di organizzazione il proprio lavoro individuale con autonomia e responsabilità
Un particolare ringraziamento va a tutti i delegati all’orientamento di facoltà, prima, e di Dipartimento ora che hanno contribuito all’organizzazione delle diverse attività sviluppate in tutti questi anni e proposte dall’Unità come gli “Open Day, gli stages, le visite guidate, le conferenze
presso gli istituti superiori e presso le nostre aule e laboratori.
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2
Delega alla didattica a distanza
Per quanto riguarda la mia seconda delega legata alla didattica a distanza, permettetemi, prima di entrare nel merito del lavoro dell’ultimo
triennio che ha visto la creazione del Centro di Tecnologie per la comunicazione l’innovazione e la didattica a distanza, vedere cosa ha rappresentato, come è stata organizzata e come si è trasformata la struttura della formazione a distanza nel nostro ateneo.
Possiamo suddividere queste attività in tre momenti, ricordando come
già nel 1996, il nostro ateneo fu il primo con Roma 3 a sviluppare esperienze di master e di diplomi universitari con questa modalità, diplomi
trasformatisi in seguito in lauree triennali.
CARID Centro
1998 - 2005
Se@ Scuola e-learning
2006 - 2012
Se@ Centro di tecnologie per la
comunicazione, l'innovazione e la
didattica a distanza
2012 - ...
A partire dal 2013, per ottemperare a quanto previsto nel piano strategico di Ateneo 2014-2016, in particolare nell’azione 7 dello stesso (Piano
strategico di Ateneo 2014-2016: Azione 7. Potenziamento dell’orientamento in itinere e sostegno dell’apprendimento degli studenti lavoratori
anche mediante iniziative dei teledidattica in particolare
• migliorare la qualità e interazione nel processo di insegnamento/apprendimento delle modalità a distanza;
• realizzare un corso di formazione secondo la metodologia MOOCs
(Massive Open Online Courses)
• organizzazione di corsi in modalità teledidattica per la frequenza a
distanza di lavoratori/studenti e di studenti/lavoratori, impediti nel seguire percorsi formativi in modalità presenziale)
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La Scuola e-learning di Ateneo è stata nuovamente trasformata con
Decreto Rettorale, in un’autonoma articolazione scientifica rispetto alle
strutture didattiche sotto la dicitura di Centro di Tecnologie per la Comunicazione, l’Innovazione e la Didattica a Distanza,.
L’obiettivo principale era di riprendere tutte le attività abbandonate dall’ente esterno a cui erano state affidate per il periodo 2006-2013, di rilanciare, supportare e coordinare iniziative comuni riguardanti attività
di ricerca, didattica, formazione, aggiornamento e fornitura di servizi
inerenti ai temi delle tecnologie applicate alla comunicazione, alla didattica e alla formazione permanente da attuarsi attraverso l’apporto congiunto offerto da tutte le discipline presenti in Ateneo.
di attività di formazioni a distanza e per l’individuazione di strumenti tecnologici adeguati.
Fu conservato l’acronimo SE@, perché ormai ottimamente posizionato
e riconosciuto sul territorio nazionale e all’estero avendo partecipato a
diverse società scientifiche di ricerca didattica e e-learning, e a diversi
programmi nazionali di ricerca, definendolo non più come Scuola elearning di Ateneo , ma come «Sistemi E-learning di Ateneo.
La struttura del SE@, così come funziona dal 2013 si compone di 3
laboratori così suddivisi:
Vediamone rapidamente le specificità:
In questo modo il Centro è stato posto come punto di riferimento per la
determinazione di criteri di qualità, per la progettazione e l’erogazione
1 - Il Laboratorio di Tecnologie multimediali e di rete diretto dal dott.
Giorgio Poletti, si occupa principalmente dell’Implementazione e gestione delle piattaforme didattiche e dei corsi MOOCs (Massive Online
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Open Courses) e dell’Implementazione, gestione e monitoraggio degli
streaming di lezioni e dei Web Seminar (oltre 8000 ore nell’a.a. 20142015; così come della Gestione delle attrezzature e delle infrastrutture
di rete destinate alla didattica a distanza e blended.
Le piattaforme in gestione, attualmente 40, sono così suddivise: 6 ai
corsi di studio e insegnamenti attivi, 4 ai CdL ex 509, 7 ai Master, un
Mooc’s corrispondente a 20 cfu e 9 Progetti formativi di tipo Mooc. (4
cfu ciascuno), 7 portali tematici.
L’impegno relativo che in chiave sperimentale il Sea sta supportando
nel quadro servizi Fad (Frequenza a Distanza) è basato su un’articolata e capillare struttura tecnica che ha come scopo quello di permettere
la fruizione diretta in streaming di lezioni di corsi erogati direttamente
in aula permettendo una partecipazione efficace anche agli studenti
che seguono le lezioni on-line e minimizzando l’invasività tecnologica
dell’aula.
Gli studenti che hanno fruito e interagiscono con queste piattaforme
sono stati per l’a.a. 2013-14 1.791; per l’a.a. 2014-15 6.067; in previsione per l’a.a.2015-16 9.000
2 - Il Laboratorio di Editoria multimediale e televisione universitaria diretto dal dott. Giovanni Ganino, si occupa della progettazione e realizzazione di tutte le video lezioni asincrone (oltre 1.100 nell’ultimo a.a.),
della progettazione e realizzazione di documentazione didattica audiovisiva a supporto alla ricerca (oltre 120 ore ultimo a.a.), della gestione
degli archivi e della mediateca di rete (oltre 14.560 documenti); della
progettazione e realizzazione di spot, comunicati e filmati istituzionali e
informativi sulla proposta didattica di UniFe (oltre 180 ore nell’ultimo
a.a.), promozione delle attività didattiche a distanza attraverso attività
di web e social marketing, della loro gestione (facebook, twitter) gestione piattaforma televisiva su YouTube (se@unife); gestione piattaforma
televisiva (Joomtv) per le dirette via streaming delle attività di Stage e
delle pratiche di produzione mediale degli studenti universitari (giornalismo, televisione, nuovi media, webmarketing)
3 - Il Laboratorio di Ricerca sull’innovazione e valutazione della didattica a distanza, diretto dalla dott.ssa Loredana La Vecchia si occupa
principalmente di 4 filoni di ricerca nei seguenti quadri scientifici di riferimento: Modelli strutturati di Learning object e funzionalità interattiva
per la formazione on line; sistemi multimediali e interattivi-prototipi per
la didattica universitaria e la formazione continua;: progettazione di
strumenti assistivi di didattica multimediali per studenti universitari con
disabilità e per finire, Rete, narrazione della salute nel rapporto medico-paziente e valutazione degli indici di gradimento delle attività Fad
dell’Ateneo.
Dette attività hanno prodotto nel triennio, 5 volumi, e 50 articoli su riviste nazionali ed internazionali, e alla creazione del primo MOOCs a livello nazionale, in collaborazione con la RUIAP, rete universitaria per
l’apprendimento permanente sul “riconoscimento delle competenze e
validazione degli apprendimenti pregressi”, corso che ha visto oltre
800 partecipanti e a cui è stato riconosciuto il valore di 20 cfu da 10
atenei italiani che lo hanno adottato nel quadro di un loro master interateneo previsto nell’a.a. 2015-16.
Per questo motivo il SE@, in quanto membro di EDUNOVA, si è fatto
promotore con altre Università e Istituzioni culturali di significativi progetti nazionali e internazionali di seguito brevemente descritti:
• Progetto EDUOPEN, finanziato dal MIUR, presentato e sottoscritto ufficialmente il 30 aprile 2015 presso l’Università di Modena e
Reggio Emilia a cui partecipano 8 Università (Foggia, Bari, Politecnico di Bari, Salento, Genova, Parma, Modena e Reggio,
Ferrara); si tratta della realizzazione di una piattaforma MOOCs
(Massive Open Online Courses) federata degli Atenei italiani per
la realizzazione di corsi su una gamma amplissima di argomenti
offrendo agli studenti la possibilità di seguire percorsi formativi di
alta qualità a distanza;
• Progetto europeo BeLA: ha lo scopo di definire e proporre strumenti e metodologie per diminuire le barriere tecnologiche e cultu68
rali per l'accesso alla formazione in e-learning. Per raggiungere
l'obiettivo il progetto intende fornire soluzioni di e-learning sia in
prospettiva tecnologica che pedagogica, tenendo in considerazione e potenziando le abilità necessarie ai soggetti interessati, soprattutto i più fragili. Partecipano: University Çukurova (TR),
A.P.L.O.A.D (PT) – Portugal, University do Minho, Searchlighter
(UK), DIAN (GR), Università di Ferrara.
• Progetto EDUCROSSMEDIA per lo studio e la Realizzazione di
un nuovo canale televisivo e di rete tematico sull’educazione, la
formazione permanente (Lifelong Learning) e la cultura in partenariato con emittenti radiotelevisive nazionali e in collaborazione
con la Rete Universitaria Italiana per l’Apprendimento Permanente (RUIAP), rete a cui aderisco 32 università, tra cui Ferrara.
• Progetto RUIAP-SE@ per l’attivazione di un cMOOC nell’a.a.
2014-15 come parte integrante di un master nazionale in “Esperto
nell’accompagnamento al riconoscimento delle competenze e alla
validazione degli apprendimenti pregressi” attivabile dal prossimo
anno accademico da dieci atenei della Rete. La nuova figura professionale è prevista dalla legge n.92/2012 e dal d.l. 13/2013 che
definisce l’apprendimento permanente come “diritto della persona” e regolamenta il riconoscimento, la validazione e la certificazione delle competenze acquisite nei contesti di lavoro di vita.
Inoltre, vista la volontà di una politica comune di coordinamento da parte delle Università di Ferrara, Modena/Reggio e Parma in materia di
tecnologie per la comunicazione e la didattica e ravvisata la necessità
di una gestione omogenea delle risorse il Centro ha attivamente partecipato alla nascita di EDUNOVA, Centro Interateneo la cui mission è
qui riassunta:
a.
consolidare la qualità dell’offerta formativa anche alla luce degli
accordi didattici già sottoscritti tra queste tre Università, anche
nell’ottica di futuri sviluppi;
b.
favorire ulteriormente la ricaduta qualitativa nel settore dell’e-learning;
c.
favorire il trasferimento di competenze tra i differenti laboratori
didattici, anche nella prospettiva di sviluppi non necessariamente
in comunione;
d.
sviluppare la complementarietà dei laboratori quale valore aggiunto in termini di competitività verso soggetti esterni;
e.
favorire la ricerca sperimentale con proposte innovative in grado
di superare i vincoli spesso imposti dalla limitatezza delle risorse
locali;
f.
promuovere l’innovazione didattica attraverso la realizzazione di
un ecosistema italiano di MOOCs mediante la partecipazione dei
tre atenei già attivi nell’ambito della formazione a distanza;
g.
avviare una strategia di internazionalizzazione basata sull’offerta
di MOOCs in lingua inglese tramite convenzioni con altre università europee e con la partecipazione ai grandi consorzi MOOCs internazionali;
h.
realizzazione di una vasta ricerca-intervento di matrice pedagogica e didattica utile per lo sviluppo di un strategia italiana per la
diffusione delle risorse educative aperte;
i.
elaborare un’azione di formazione dei docenti e del personale tecnico amministrativo degli atenei interessati volta a favorire l’utilizzo delle tecnologie nella didattica.
Il SE@, in quanto membro di EDUNOVA, si è fatto promotore con altre
Università e Istituzioni culturali di significativi progetti nazionali e internazionali di seguito brevemente descritti e di cui EDUNOVA è oggi capofila come EDUOPEN finanziato dal MIUR presentato e sottoscritto
ufficialmente il 30 aprile 2015 presso l’Università di Modena e Reggio
Emilia a cui partecipano 8 Università (Foggia, Bari, Politecnico di Bari,
69
Salento, Genova, Parma, Modena e Reggio, Ferrara); si tratta della
realizzazione di una piattaforma MOOCs (Massive Open Online Courses) federata degli Atenei italiani per la realizzazione di corsi su una
gamma amplissima di argomenti offrendo agli studenti la possibilità di
seguire percorsi formativi di alta qualità a distanza;
Progetto europeo BeLA: ha lo scopo di definire e proporre strumenti e
metodologie per diminuire le barriere tecnologiche e culturali per l'accesso alla formazione in e-learning. Per raggiungere l'obiettivo il progetto intende fornire soluzioni di e-learning sia in prospettiva tecnologica che pedagogica, tenendo in considerazione e potenziando le abilità
necessarie ai soggetti interessati, soprattutto i più fragili. Partecipano:
University Çukurova (TR), A.P.L.O.A.D (PT) – Portugal, University do
Minho, Searchlighter (UK), DIAN (GR), Università di Ferrara.
Progetto EDUCROSSMEDIA per lo studio e la Realizzazione di un canale televisivo e di rete tematico sull’educazione, la formazione permanente (Lifelong Learning) e la cultura in partenariato con emittenti radiotelevisive nazionali e in collaborazione con la Rete Universitaria Italiana per l’Apprendimento Permanente (RUIAP), rete a cui aderisco 32
università, tra cui Ferrara.
ATTIVITA’ IN PROGRAMMAZIONE a.a. 2015-2016
• Creazione di una piattaforma didattica su richiesta della Scuola di
Medicina per la gestione di circa 4.000 studenti dei corsi di laurea in
Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e protesi dentaria.
• Creazione di 4 piattaforme specifiche per i seguenti corsi di laurea:
Tecniche di riabilitazione psichiatrica; Tecniche di Ortottica; Infermieristica; Logopedia
• Gestione della piattaforma dedicata al Master interateneo tra 10 università della rete Ruiap in modalità Mooc in Esperto nell’accompagnamento al riconoscimento delle competenze e alla validazione
degli apprendimenti pregressi”.
• Creazione e gestione della piattaforma dedicata a 4 corsi Mooc in
preparazione: Introduzione alla robotica educativa; Media digitali:
aspetti comunicativi, normativi di mercato e comunicazione aziendale; Introduzione al metodo Feuerstein; Insegnare la prevenzione cardiovascolare nella scuola e nella società; Insegnare la sostenibilità
nella scuola e nella società.
• Creazione e gestione di 3 corsi Mooc per la piattaforma nazionale
Eduopen: introduzione all’informatica, aspetti di psicologia della comunicazione; l’apparato cardiovascolare (in lingua inglese).
• Creazione e gestione di una Piattaforma su richiesta esterna di Alma
Diploma.
Attività di FAD (frequenza a Distanza) – coordinatore dott. Giorgio Poletti:
• Richiesta di registrazione nel 1° semestre delle lezioni d’aula di 54
insegnamenti (suddivisi in 7 corsi di laurea) per un totale di circa
9.000 ore.
• Richiesta di messa a disposizione in archivio di tutte le lezioni d’aula
Gestione e implementazione di 8 piattaforme didattiche già esistenti
dedicate a 12 corsi di studio a disposizione di circa 1.300 studenti.
Attività di videocomunicazione – coordinatore dott. Giovanni Ganino
Videocomunicazione istituzionale
• Realizzazione di 3 video redazionali e news : Unifestival; L’internazionale; apertura anno accademico.
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• Streaming audio e video di convegni e seminari: La crisi e il futuro: il
ruolo della psicosomatica fra scienza, clinica, formazione e assistenza sanitaria; 27a conferenza 2015 sulla spending revue; convegno
nazionale di fisiatria.
• Video promozionali di attività didattiche: 6 video di presentazione dei
seguenti corsi: Introduzione alla robotica educativa; Media digitali:
aspetti comunicativi, normativi di mercato e comunicazione aziendale; Introduzione al metodo Feuerstein; Insegnare la prevenzione cardiovascolare nella scuola e nella società; Insegnare la sostenibilità
nella scuola e nella Società;
• Video di presentazione di strutture dell’ateneo: Studenti progetto Erasmus; il parcheggio Fotovoltaico di Cona;il senso del Diploma Supplement.
• Videolezioni di corsi di laurea, postlaurea e Mooc: 208 videolezioni
Master in Scuola di ricerca clinica epidemiologica_focus sul rischio
cardiovascolare;100 ore Master Miglioramento delle PERFormance
degli Enti Territoriale e delle altre pubbliche amministrazioni
(PERF.E.T.); Introduzione alla robotica educativa (60 videolezioni) ;
Media digitali: aspetti comunicativi, normativi di mercato e comunicazione aziendale (54 videolezioni); Introduzione al metodo Feuerstein
(60 videolezioni); Insegnare la prevenzione cardiovascolare nella
scuola e nella società (60 videolezioni) ; Insegnare la sostenibilità
nella scuola e nella società (60 videolezioni)
• Videolezioni per progetto Eduopen: introduzione all’informatica (8 videolezioni), aspetti di psicologia della comunicazione (10 videolezioni); l’apparato cardiovascolare 14 videolezioni (in lingua inglese);
Attività di ricerca – coordinatrice dott.ssa Loredana La Vecchia:
Per l’a.a. 2015 – 2016 continueranno ad essere sviluppate le seguenti
4 aree di ricerca che già hanno prodotto negli ultimi 2 anni 8 monografie e 49 articoli su riviste nazionali principalmente di fascia A e internazionali
1)
Quadro scientifico di riferimento: “La narrazione della salute nel
rapporto medico-paziente”;
2)
Quadro scientifico di riferimento: Modelli strutturati di Learning
Object e funzionalità interattiva per la formazione on line.
3)
Quadro scientifico di riferimento: Sistemi multimediali e interattivi
– modelli e prototipi per la didattica universitaria e la formazione
continua.
4)
Quadro scientifico di riferimento: Progettazione di strumenti assistivi di didattica multimediali per studenti universitari con
disabilità.
Nel primo semestre dell’a.a. in corso sono previste le seguenti pubblicazioni già in corso di stampa:
1)
L.La Vecchia, web ontology, un instrumento para la didactica en
la era tecnologica, libro de capitulos – II Congreso International
dee Ciencias de la Education y del Desarollo, Granada, 2014
2)
Gramigna, L.La Vecchia, la herencia de la epistemologia piagetiana: la nuevas fronteras cientificas de la education, libro de capitulos II Congreso International dee Ciencias de la Education y del
Desarollo, Granada, 2014
3)
G. Ganino, Didattica e tecnologie, Pensa Editore, Lecce
Gestione Piattaforma televisiva universitaria su You tube e su Facebook
• Produzione di 2 video: Studenti al lavoro (8mm); la Ricerca a Unife
(14 mm)
71
4)
A. De Piano, G.Ganino, Didattica 2.0, Pensa Editore, Lecce
In conclusione
Il Centro ha dunque perseguito, a partire dalla data della sua fondazione (2013), obiettivi decisamente positivi con ricadute di qualità
nella gestione di corsi di laurea e master del nostro Ateneo e nella
creazione di relazioni in convenzione con altri Atenei per lo
sviluppo e la sperimentazione di nuovi modelli nella formulazione dei
percorsi didattici, raggiungendone, al termine del secondo anno di sperimentazione, un numero relativamente importante tra cui sono stati
raggiunti i seguenti obiettivi:
dall’impasse di un territorio compresso tra due grossi Atenei, quelli di
Bologna e di Padova.
Il mantenere alti i livelli della qualità e della ricerca sperimentale eviterà di scivolare nel limbo della formazione ripetitiva e stantia, privata di
ogni seria prospettiva a lungo termine. E’ un obbligo per tutti noi non
consentire che l’offerta didattica tradizionale e innovativa del nostro
Ateneo scivoli verso la sola certificazione di esami e di lauree.
Questo non è il progetto del SE@.
Spero che la nuova governance sia sensibile a quanto fatto e soprattutto a quanto si può ancora fare in materia di didattica a distanza e di corsi innovativi, così come la CRUI va predicando (corsi MOOC).
Per quanto riguarda le modalità di registrazione delle presentazioni didattiche, esse hanno seguito percorsi differenziati:
Tutto ciò pone in evidenza la dinamicità del SEA cresciuta nel filo degli
anni, ma che necessita ancora di una garanzia istituzionale non solo
per spazi e attrezzature che la rendono competitiva, ma anche per la
stabilizzazione del personale sia tecnico che di ricerca, Questo alto livello potrà essere sostenuto soltanto se la ricerca sperimentale in ambito pedagogico verrà garantita anche in futuro, oltrepassando quindi il
limite dell’attuale precarietà del personale sostenuto con contratti a termine e assegni di ricerca.
In quest’ultimo aspetto risiede la reale debolezza del SE@ con il rischio di compromettere i traguardi raggiunti e i consistenti programmi
previsti per il futuro.
In conclusione, si ritiene doveroso sottolineare che le applicazioni innovative applicate dal SE@ consentono oggi, e ancor più negli anni a venire, una grande visibilità del nostro Ateneo che può e potrà così vantarsi di una buona autonomia nel raggiungere studenti residente in località poste anche a notevole distanza della nostra sede, togliendosi
72
7
Politiche di Sostenibilità dell’Università di Ferrara
VINCENZO GUIDI
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Resoconto attività
9 dicembre 2013 – 31 ottobre 2015
1
Resoconto
Il progetto “Unife Sostenibile” nasce nel 2011 con l’impegno formale
del Senato Accademico dell’Università di Ferrara, sulla proposta del
prof. Francesco Dondi, allora Delegato del Rettore alle Politiche di Sostenibilità. “Unife Sostenibile” è finalizzato a promuovere e sviluppare il
“paradigma della Sostenibilità” in tutti i campi di competenza del nostro
Ateneo: nell’attività didattica e di formazione, nella ricerca scientifica,
nella gestione delle strutture, nella promozione di “buone pratiche” sostenibili da parte di tutto il personale docente, amministrativo e studentesco, nelle azioni volte all’aumento dell’efficienza energetica, all’aumento della percentuale di energia tratta da fonti rinnovabili e alla diminuzione di rifiuti e inquinamento. Dal dicembre 2013 il progetto è coordinato dal prof. Vincenzo Guidi, come nuovo Delegato del Rettore alle
Politiche di Sostenibilità nell’Università.
Unife è all’avanguardia a livello europeo, in particolare sul fronte dell’energia da fonti rinnovabili. Infatti, grazie alla costruzione di quattro
impianti fotovoltaici, oggi il nostro Ateneo raggiunge un’autosufficienza
del 15% per quanto riguarda l’energia elettrica, contribuendo al contempo a ridurre le proprie emissioni di CO2.
Il primo intervento in tal senso risale al 2012, quando è stato installato
presso il polo Scientifico-Tecnologico un impianto sperimentale composto da quattro sistemi fotovoltaici a concentrazione, che utilizzano lenti
dal basso costo in grado di focalizzare la radiazione solare verso celle
fotovoltaiche ad alta efficienza. La potenza di questo impianto è di 15
kWp. Tale tipo di sistema sperimentale può raggiungere un’efficienza
superiore al 30%, quasi il doppio di quella tipicamente raggiunta da impianti convenzionali. La maggiore efficienza di conversione è principalmente dovuta all’elevata efficienza delle celle fotovoltaiche utilizzate,
che sfruttano le proprietà di diversi materiali semiconduttori, ciascuno
in grado di convertire al meglio una diversa banda di lunghezze d’onda
dello spettro solare. Inoltre, rispetto agli impianti tradizionali, un impianto a concentrazione permette di ridurre fino a 1000 volte la superficie
del fotovoltaico da impiegare, grazie all’utilizzo di sistemi ottici economi-
74
ci, quali lenti o specchi, in grado di concentrare l’energia solare su celle di piccole dimensioni.
Questo è stato il primo di una serie di importanti investimenti nel fotovoltaico, risultato di ricerche di Ateneo che promuovono anche un importante trasferimento tecnologico verso le imprese del tessuto economico regionale. Nel 2013 sono infatti stati installati due ulteriori impianti
fotovoltaici tradizionali, presso il polo Scientifico-Tecnologico e il polo
Chimico-Biomedico, per una potenza massima complessiva di circa
400 kWp. La produzione annua prevista è di circa 216.000 kWh per impianto. Dato il costo di costruzione e gli incentivi del "Conto Energia",
gli impianti potranno essere ammortati in 5,5 anni. La vita media dei
moduli fotovoltaici è di circa 30 anni e questo permetterà di ottenere
notevoli vantaggi anche dopo l'intervallo di ammortamento iniziale.
Generale delle Nazioni Unite ha proclamato essere l“Anno
Internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla luce”. È stato
infatti installato nel luglio 2015 un ampio parcheggio a copertura fotovoltaica, realizzato presso l’Azienda Universitaria-Ospedaliera S. Anna. L’area è di circa 12.000 m2 e l’impianto permette di raggiungere
una potenza di circa 700 kWp. Il parcheggio è inoltre dotato di un sistema di illuminazione a LED, di otto stalli di rifornimento per auto e bici
elettriche, nonché di un sistema di recupero delle acque piovane, in
grado di compensare dal 3 al 5% dell’intero consumo idrico di Unife.
Se consideriamo invece l’energia termica, Unife risulta ancora più virtuosa, utilizzando per il 90% del suo bilancio termico il circuito geotermico sotterraneo cittadino. La città di Ferrara infatti può sfruttare una fonte geotermica a media entalpia, grazie ad una anomalia geotermica positiva.
La fonte è stata scoperta alla fine degli anni ’50 ed in seguito è stato costruito un impianto che attualmente è il principale in Italia e rappresenta un
modello in Europa per l'uso dell’energia geotermica.
L’Università di Ferrara attualmente riesce a coprire ben il 57% del consumo di energia totale mediante fonti rinnovabili, sfruttando i suddetti
quattro impianti fotovoltaici e la rete geotermica cittadina. Si tratta di un
risultato pregevole e unico in Italia, specialmente considerando che la
Strategia “Europa 2020” prevede che il 20% del fabbisogno di energia
venga ricavato da fonti rinnovabili entro il 2020: una percentuale da
noi raggiunta e superata già oggi.
Parcheggio a copertura fotovoltaica presso l'Ospedale di Cona
Inoltre, nel 2015 è stata completata l’installazione di un nuovo impianto
che permette a Unife di incrementare del 10% l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, proprio in occasione dell’anno che l'Assemblea
Molteplici e significativi sono i progetti di “Unife Sostenibile”, che fanno
capo a diversi dipartimenti dell’Ateneo; tra i più recenti, approvati dal
Consiglio della Sostenibilità nel corso dell’ultimo anno, vi sono i
seguenti:
• Progetto di “Air Quality Monitoring” per la rilevazione indoor della concentrazione di NOx, VOCs, CO2, temperatura e umidità relativa e
per la rilevazione outdoor di CO e NOx. Il progetto si deve ad una collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche
75
e il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, prefiggendosi diversi
scopi: individuare i fattori di base che influenzano più profondamente
la qualità dell’aria indoor e outdoor; individuare le sorgenti di contaminazione, per modificarle o rimuoverle; individuare la distribuzione e
la dispersione dei contaminanti negli edifici e non solo in zone specifiche; implementare la ventilazione degli ambienti; individuare procedure di pulizia dell’aria.
• Progetti del Dipartimento di Architettura, in merito ad interventi di riqualificazione energetica degli edifici e di “green building”. Uno dei
progetti più innovativi riguarda lo screening del patrimonio edilizio dell’Ateneo, che si articola in tre fasi:
1. Screening speditivo (attraverso un sistema di analisi veloce e
semplificato) del patrimonio edilizio di Unife, grazie ad una
catalogazione di edifici omogenei dal punto di vista delle prestazioni energetiche, con successiva identificazione di strategie preliminari di intervento;
2. Elaborazione di uno Studio di fattibilità per un singolo edificio
individuato, grazie alla prima fase, come il più significativo in
termini di potenzialità di incremento prestazionale;
3. Certificazione energetica di tutto il patrimonio.
Lo screening speditivo è già stato applicato sull’edilizia residenziale
pubblica per l’A.C.E.R. di Reggio Emilia e sugli edifici storici danneggiati dal terremoto nel borgo di Caporciano e di Apice Vecchia. Con tale
bagaglio esperienziale si propone quindi lo screening del patrimonio
universitario ferrarese.
• Diversi progetti su Biodiversità, di Funzionalità e di Servizi ecosistemici in un’ottica di Sostenibilità ambientale e Sviluppo sostenibile, in
varie tipologie di ecosistema (sistemi marini di transizione e costieri,
sistemi fluviali naturali ed artificiali, agroecosistemi, ecosistemi urba-
Riqualificazione energetica ambientale e funzionale del patrimonio storico: il caso studio dei borghi storici colpiti da eventi sismici
ni), facenti capo al gruppo di ricerca di Ecologia del Dipartimento di
Scienze della Vita e Biotecnologie.
• Progetto per la costruzione di una pensilina fotovoltaica hi-tech ad alta
integrazione architettonica: l’ideazione si deve ad una collaborazione
tra il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra e il Dipartimento di
Architettura. La pensilina sarà realizzata presso il Polo Scientifico e
Tecnologico dell’Università di Ferrara, sulla base di una nuova concezione sia a livello tecnologico che a livello estetico. L’installazione prevede infatti la presenza di due tecnologie fotovoltaiche assolutamente
innovative ed architettonicamente integrate: la tecnologia CPV – Concentrating PhotoVoltaic a movimentazione monoassiale e la tecnologia
LSC - Luminescent Solar Concentrators. La pensilina si avvarrà inoltre
di una serie di multifunzionalità (impianto di illuminazione smart ed integrato, rete WI-FI, ricarica di cellulari/smartphone e tablet) atta a renderla, oltre ad un sito funzionale, un piacevole luogo di incontro. Il progetto, caratterizzato da una forte connotazione sperimentale, promozionale e formativa, rientra nel settore dell’efficientamento energetico e ge76
stionale delle fonti energetiche rinnovabili ed è caratterizzato dalle
seguenti caratteristiche: utilizza tecnologie innovative e non ancora diffuse su larga scala; coordina una pluralità di tecnologie produttive e
gestionali significativamente sinergiche che prefigurano potenzialità
applicative altamente innovative rispetto alle attuali; potrà essere utilizzata a scopi didattici e formativi.
immagini descrittive ed uso di ambienti virtuali. Il progetto illustra la
storia dell'acqua nella sua funzione antropica, gli studi scientifici più
recenti, le teorie e le pratiche della sostenibilità.
• Progetti per l’Area Medico-Sanitaria, relativi a diversi ambiti di intervento:
• Miglioramento del bando per le pulizie nei laboratori, nella aule e nei
locali del dipartimento di Medicina, al fine di promuovere metodi di
pulizia più innovativi e sostenibili, con il supporto dell’ufficio gare di
Unife;
• Realizzazione di un’applicazione per smartphone in grado di fornire
ai 4000 studenti della Scuola di Medicina informazioni di vario genere (geolocalizzazione delle sedi delle lezioni, aule e orari, link agli
orari del trasporto pubblico, informazioni su parcheggi, ecc.);
Video dedicati all'uso sostenibile dell'acqua
• Realizzazione, in collaborazione con il Se@, di una piattaforma didattica per la scuola di medicina, ordinata e ricca di contenuti didattici e
materiale caricato dai docenti, utile anche per realizzare una parte di
didattica on-line.
• Il progetto "Il buon uso dell'acqua”, risultato della collaborazione di
Unife Sostenibile e il Centro di Tecnologie per la Comunicazione, l'Innovazione e la Didattica a distanza (se@) dell'Università di Ferrara. I
video sono derivati dal "Manuale sul buon uso dell'acqua", predisposto dall'Università di Ferrara all'interno del progetto TESSI (Teaching
Sustainability Across Slovenia and Italy). Le specificità di questa produzione sono la modalità di fruizione che si basa sulla modularità ed
il taglio educational funzionale ad una divulgazione ad ampio spettro.
Il progetto è composto da 17 documentari monografici, ognuno dei
quali argomenta settori specifici della sostenibilità dell'acqua attraverso interventi di esperti, ricostruzioni in computer grafica, utilizzo di
L’impegno dell’Ateneo nel campo della Sostenibilità è stato formalizzato fin dal 2011 con una Delibera del Senato Accademico e viene monitorato annualmente grazie al “Piano della Sostenibilità”, un documento
che funge sia da guida in cui vengono definiti gli obiettivi che l’Ateneo
si prefigge di raggiungere, sia da strumento di rendicontazione dei risultati già effettivamente raggiunti. A tal proposito, si segnala anche la partecipazione annuale di Unife alla rete "GreenMetric”, una classifica
internazionale degli «atenei sostenibili» sulla base della misurazione di
parametri “green”. L'Università di Ferrara ha aderito per la prima volta
alla rete "GreenMetric" nel 2014. Il questionario, considerando sei ambiti di azione (ambienti e infrastrutture; energia e cambiamento climatico; rifiuti; acqua; mobilità sostenibile; educazione) permette di identificare punteggi indicativi delle politiche e dei risultati ottenuti nel campo
della sostenibilità. Il posizionamento di Unife nel ranking 2014 è 241°
77
su 361 università partecipanti in tutto il mondo, ma è atteso un miglioramento significativo per quanto riguarda la performance dell’Ateneo nell’edizione 2015, attualmente in corso di svolgimento.
Grande attenzione viene dedicata agli studenti del nostro Ateneo, grazie ad un’ampia offerta formativa a sfondo “sostenibile”: sono quasi un
centinaio gli insegnamenti, distribuiti nei diversi corsi di laurea, che toccano e approfondiscono le diverse declinazioni che può assumere la
sostenibilità a livello ambientale, economico, culturale e sociale. Non
mancano i master di I e II livello e i corsi di laurea specificatamente
centrati sulle tematiche ambientali, come ad esempio la nuova laurea
magistrale in inglese, in “Green Economy and Sustainability”, attivata
al Dipartimento di Economia.
Hanno inoltre riscosso successo e ampia partecipazione le iniziative di
“Unife Sostenibile” rivolte a laureandi e laureati per stimolare e valorizzare gli studi, le ricerche e le tesi nell’ambito della sostenibilità, come il
premio per le migliori tesi “sostenibili” (giunto ormai alla sua IV edizione, di prossima apertura).
Ogni anno, nell’ambito di questo concorso, sono nove le tesi premiate,
su una partecipazione media di circa una quarantina di candidati.
Straordinaria partecipazione si è registrata inoltre al premio per ideare
il logo rappresentativo di “Unife Sostenibile”: il vincitore è stato scelto
dalla Commissione tra oltre un centinaio di proposte.
Non mancano convegni ed eventi dedicati allo sviluppo sostenibile, per
sensibilizzare dipendenti, studenti e cittadinanza. Ad esempio, nel corso della “Notte dei Ricercatori” nel settembre 2014, è stato allestito un
gazebo dedicato all’esposizione e presentazione alla cittadinanza dei
vari progetti di Unife Sostenibile: poster, conferenze, materiale multimediale e alcuni manufatti tecnologici hanno richiamato l’attenzione e l’interesse delle persone sui temi della Sostenibilità e della ricerca scientifica rivolta su di essa.
Notte dei Ricercatori 2014, Gazebo di Unife Sostenibile
Nel febbraio 2015 vi è stata una “Tre Giorni” interamente dedicata alla
Sostenibilità, nell’ambito della quale Unife ha anche partecipato attivamente alla campagna “M’illumino di meno” promossa da CaterpillarRai Radio 2, con un’intervista radiofonica al Delegato alla Sostenibilità
prof. Vincenzo Guidi.
La “Tre giorni di Unife Sostenibile” è stata una testimonianza concreta
e fattiva dell’impegno assunto dall’Ateneo verso una direzione di
sviluppo sostenibile, non solo nei confronti della comunità universitaria,
ma di tutto il territorio e pertanto l’iniziativa si è rivolta anche alle scuole, alle imprese, alle Istituzioni.
Dalla comunicazione della scienza, alla gestione e prevenzione dei rifiuti, dai danni provocati dalle sostanze inquinanti, al rapporto tra internazionalizzazione, sostenibilità e trasferimento tecnologico; questi so78
no stati alcuni dei temi degli eventi organizzati. Momento centrale è stato la premiazione delle migliori tesi di laurea, di dottorato o di master
sul tema della sostenibilità.
Nel maggio 2015, presso il Dipartimento di Giurisprudenza, si è tenuto
invece un Convegno interdisciplinare sul tema “Il controllo dell’inquinamento fra scienza e diritto”, promosso dai docenti Costanza Bernasconi, Diritto penale ambientale, e Marco Magri, Diritto amministrativo dell’ambiente, con il supporto del Consiglio di Sostenibilità dell’Ateneo.
Gli sviluppi della legislazione e della ricerca in campo ambientale fanno sì che il controllo dell'inquinamento richieda competenze sempre
più specialistiche e metta a confronto categorie diversificate di soggetti: dalle imprese, che rilasciano sostanze nell'ambiente, agli operatori
del settore pubblico, che svolgono funzioni di autorizzazione o di vigilanza, alle libere professioni coinvolte nell'applicazione di norme giuridiche e tecniche.
Questo convegno è quindi nato dall'idea di promuovere un incontro tra
i portatori di queste diverse esperienze, per riflettere sui profili del controllo ambientale. Magistrati, funzionari pubblici, docenti universitari di
ambito giuridico e scientifico si sono confrontati sulla gestione dei rifiuti e degrado degli ecosistemi, anche con riferimento alle peculiarità del
territorio ferrarese.
Per il prossimo settembre 2015 sono in programma molteplici iniziative
di divulgazione alla cittadinanza del progetto “Unife Sostenibile” nell’ambito di “Unifestival”, importante manifestazione celebrativa del 625°
anno dalla fondazione del nostro Ateneo, a testimonianza del radicamento sempre più forte tra comunità universitaria e comunità cittadina.
La manifestazione prevede un cartellone ricco di dibattiti, convegni,
conferenze, esperimenti, incontri con l’autore e musicali, workshop,
sondaggi, proiezioni, dimostrazioni, descrizione di esperienze, spettacoli, percorsi culturali e attività sportive. L’iniziativa si configura come
un vero e proprio festival universitario, aperto alla città per coinvolgere
un largo pubblico, costituito non solo da accademici e da “addetti ai la-
vori”, ma anche da cittadini e cittadine, famiglie, giovani, in ottica multidisciplinare e multiculturale. Nell’ambito di “Unifestival”, due momenti
importanti avranno come tema centrale la sostenibilità e l’impegno del
nostro Ateneo nello sviluppo sostenibile.
Il primo, venerdì 25 settembre 2015, sarà l’inaugurazione del Magnifico Rettore del parcheggio a copertura fotovoltaica, realizzato da Unife
presso l’Azienda Universitaria-Ospedaliera S. Anna. L’inaugurazione si
svolgerà nella principale piazza di Ferrara, Piazza Trento Trieste, in
una grande arena coperta, con 100 posti a sedere, con assetto talk
show e dotata di maxi schermo.
Il secondo momento forte è previsto per il giorno seguente, sabato 26
settembre 2015, quando sarà allestito in Piazza Trento Trieste un intero “Gazebo della Sostenibilità”. Le iniziative che, per l’intera giornata,
verranno presentate a rotazione nel gazebo, fanno capo ai diversi Dipartimenti dell’Ateneo ferrarese, a dimostrazione della multidisciplinarietà della sostenibilità, di cui saranno approfonditi e divulgati alla cittadinanza gli aspetti ambientali, economici, culturali e sociali. A coronamento della giornata di sabato 26 settembre, presso il “Gazebo della
Sostenibilità”, vi sarà anche la cerimonia di premiazione e la presentazione alla cittadinanza del nuovo logo ufficiale di “Unife Sostenibile”.
Per approfondire tutti i progetti di “Unife Sostenibile” è possibile visitare
il sito http://sostenibile.unife.it, il portale di Ateneo dedicato alla Sostenibilità, dove vengono riportate tutte le notizie, gli aggiornamenti e i risultati delle attività di Unife nel campo della Sostenibilità.
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Ringraziamenti
Si ringraziano vivamente il Magnifico Rettore per l’interesse e il sostegno continuo nel corso degli anni al progetto “Unife Sostenibile”, il prof.
Francesco Dondi per aver proposto e stimolato l’avvio di tale progetto.
Si ringraziano inoltre il Direttore Generale e l’ing. Giuseppe Galvan,
per la continua assistenza erogata.
Si ringrazia tutto il Consiglio della Sostenibilità, il Comitato di Redazione del sito “Unife Sostenibile” e i responsabili dei vari progetti di
Ateneo che hanno contribuito ad arricchire e consolidare su più fronti
l’impegno di Unife nel campo della sostenibilità.
Un grazie particolare alle dott.sse Monica Campana e Silvia Riberti, il
cui indispensabile aiuto mi ha permesso una gestione serena delle necessarie pratiche burocratiche.
Grazie infine a Tutti coloro, la cui sensibilità verso le tematiche della
sostenibilità ci ha aiutato a realizzare il progetto “Unife Sostenibile”.
80
8
Sistema Museale di Ateneo
URSULA THUN HOHENSTEIN
Guarda il video online
Relazione delle attività svolte nel
triennio 2013-2015
1
Presentazione e organizzazione
L’Università degli Studi di Ferrara ha istituito il Sistema Museale di
Ateneo (SMA) allo scopo di provvedere alla conservazione e valorizzazione dei beni di interesse storico e artistico dell'Ateneo, sia attraverso
esposizioni aperte al pubblico sia attraverso lo studio, ed anche per organizzarne la catalogazione e gestione di tali beni.
Dal 1° Luglio 2013 è entrato in vigore il nuovo regolamento dello SMA
(D.R. Rep. N. 780/2013 – Prot. N. 15824 del 28/06/2013).
Secondo l’Articolo 1 “Le strutture del Sistema Museale di Ateneo provvedono alla raccolta, tutela, classificazione ed esposizione al pubblico, nonché allo studio dei beni di interesse storico e artistico dell’Ateneo i quali,
per pregio e quantità, non possano essere considerati pertinenza di altre
strutture didattiche e di ricerca.” Pertanto sono di diretta competenza dello SMA (Art. 2):
• A) Archivio e biblioteca storica ubicati a Palazzo Gulinelli
• B) Polo museale ubicato a Palazzo Turchi Di Bagno
• C) Museo Anatomico G. Tumiati ubicato presso i Vecchi Istituti Biologici
• D) Orto Botanico ed Erbario ubicati a palazzo Turchi Di Bagno
• E) Collezioni scientifiche di interesse storico ubicate nei Dipartimenti.
Inoltre, secondo l’art. 5, il nuovo SMA è dotato dei seguenti organi di governo con precisi compiti descritti negli artt. 6 e 7:
• Il consiglio di Gestione
• Il Presidente
Il Sistema Museale di Ateneo nel triennio 2013-2015 ha intrapreso
attività di conservazione degli Archivi e dei Beni Culturali dell’Università
e ha promosso iniziative di studio e valorizzazione degli stessi.
82
In questa breve relazione verranno esposte le attività generali dello
SMA svolte in questi tre anni e le attività relative a ciascun Museo e
Collezione che ne fanno parte.
Le attività sono sia di tipo scientifico, come studio dei materiali, articoli,
abstract e partecipazioni a congressi, sia di tipo didattico-divulgativo
come l’organizzazione di mostre temporanee, le attività didattiche rivolte alle scuole e le attività di divulgazione rivolte alla cittadinanza.
Organizzazione:
Dott.ssa Lisa Brancaleoni
Sig. Fausto Molinari
Sig. Valerio Cassetti
Sig.ra Malvasia Marinelli
Collaboratori UNIFE
Dott. Claudio Berto
Consiglio di Gestione
Dott. Marco Bertolini
Dott.ssa Ursula Thun Hohenstein – Presidente, componente docenti e
ricercatori
Dott.ssa Marina Cangemi
Dott. Davide Bassi – componente docenti e ricercatori
Prof. Marco Bresadola – componente docenti e ricercatori
Prof. Silvano Capitani – componente docenti e ricercatori
Prof. Renato Gerdol – componente docenti e ricercatori
Prof.ssa Chiara Beatrice Vicentini – componente docenti e ricercatori
Dott.ssa Marina Contarini – coordinatore della Ripartizione Biblioteche
e Musei – Segretario verbalizzante
Dott.ssa Roberta Pancaldi – rappresentante del personale tecnico-amministrativo – Unità museale
Personale tecnico-amministrativo
Dott.ssa Roberta Pancaldi
Dott.ssa Paola Policardi
Dott. Fabrizio Negrini
Sig.ra Cinzia Carini
Prof.ssa Maria Grazia Zini
Dott.ssa Susanna Bertelli
Dott. Luca Barion
Prof. Paolo Lenisa
Dott. Giorgio Forlani
Prof. Stefano Manfredini
Collaboratori esterni e tirocinanti (2013-2015)
Stefano Cattarin
Andrea Dolcetti
Stefania Pulcrano
Riccardo Zoccante
83
2
Attività generali
PROGETTI APPROVATI
MIUR ACPR2012_00312:
A Ottobre 2013 sono iniziate le attività legate al progetto ministeriale
“Le tecnologie informatiche e le nuove realtà per la conoscenza, il networking e la valorizzazione del patrimonio culturale scientifico: il ruolo
della rete dei musei universitari”. Il Progetto ha permesso di realizzare
la prima rete italiana dei Musei Universitari in Italia.
Il Museo di Paleontologia e Preistoria Piero Leonardi è l’istituzione
maggiormente coinvolta nel Progetto ACPR2012_00312. Per i particolari su questo progetto si rimanda quindi alla specifica sezione dedicata al Museo.
Le attività legate al progetto hanno coinvolto le seguenti strutture del
Sistema Museale di Ateneo:
• Museo di Paleontologia e Preistoria Piero Leonardi:
• Catalogazione secondo le norme ICCD
• Realizzazione dei percorsi
• Relazioni e pubblicazioni scientifiche
Sito web: http://www.pomui.unimore.it/site/home/progetto-2012.html
Progetto MIUR ACPR14T4_00249
Durante il 2014 la Rete dei Musei Universitari, di cui il Sistema Museale di Ateneo è parte integrante, ha elaborato un nuovo progetto chiamato “La Rete dei Musei Universitari italiani per l’orientamento permanente al metodo e alla cultura scientifica”. Il progetto ha come scopo di assumere il ruolo di sede privilegiata per la realizzazione di percorsi formativi per l’orientamento permanente al metodo e alla cultura scientifica (secondo le “Linee Guida Nazionali per l’orientamento permanente,
MIUR R.U. prot. n. 4232 del 19/02/2014), con specifica attenzione al
metodo comune a tutte le discipline scientifiche, grazie al patrimonio e
alle competenze connaturate ai musei stessi. I 47 musei, 12 orti e 39
84
collezioni coinvolti nel progetto sono rappresentativi di numerose aree
tematiche disciplinari: Anatomia, Antropologia/Etnografia, Archeologia,
Arte, Botanica, Chimica, Fisica, Petrologia, Matematica, Medicina, Mineralogia, Paleontologia, Planetologia, Zoologia e costituiscono un sistema integrato che conserva un patrimonio di collezioni che riflettono
la necessità di preservare nel tempo materiali e strumentazioni che
hanno portato alle nostre conoscenze attuali nei vari campi del sapere.
Il progetto è stato ammesso con un finanziamento di 250.000 euro per
tutta la Rete il 10 Febbraio 2015.
Università e istituzioni coinvolte:
• Università di Bari
• Università di Chieti - Pescara
• Università di Ferrara
• Università di Firenze
• Università di Genova
• Università di Modena e Reggio Emilia
• Università di Pavia
• Università di Perugia
• Università di Pisa
• Università di Roma "La Sapienza"
• Università di Siena
• Università della Tuscia
PROGETTI IN FASE DI VALUTAZIONE
MIUR ACPR2015
Ad Agosto 2015 è stato presentato, assieme alla rete dei musei universitari istituita nel 2013, un progetto intitolato: “Dalla rete dei musei universitari ai territori per proteggere e incrementare la biodiversità, rafforzare le identità delle comunità, promuovere l’educazione ambientale, il
benessere dei cittadini, il turismo ecosostenibile con tecnologie informatiche”. Il progetto è stato presentato ai sensi del D.D. 1524 dell’8 Luglio 2015.
Università e istituzioni coinvolte:
• Università di Chieti - Pescara
• Università di Ferrara
• Università di Firenze
• Università di Modena e Reggio Emilia
• Università di Perugia
• Università di Parma
• Università di Palermo
• Università della Tuscia
• Musei Civici di Reggio Emilia
Sito web: http://www.pomui.unimore.it/site/home/progetto-2015.html
• Museo Regionale delle Scienze Naturali dell'Università di Torino
• Musei Civici di Reggio Emilia
Sito web: http://www.pomui.unimore.it/site/home/progetto-2014.html
Programma HORIZON 2020 - SEAC
A Settembre 2015 si è partecipato al bando Horizon 2020: H2020-SEAC-2015-1 Topic: SEAC-1-2015 con il progetto “ACID: Approach Careers Innovation Development” finalizzato ad individuare strumenti attrattivi per coinvolgere i giovani ad intraprendere lo studio delle materie
scientifiche-tecnologiche (STEM).
Università e istituzioni coinvolte:
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• Università degli Studi di Bari Aldo Moro, coordinatore
• Università degli Studi di Roma La Sapienza
• Società Cooperativa Culture
• The Chancellor, Masters and Scholars of the University of Cambridge, U.K.
• Università degli Studi di Ferrara
cm. 50x35, reintegrando con la propria sensibilità le parti del volume
asportate a scopo commerciale. In questo modo Cestari ha ridato vita
al seicentesco volume del Coronelli, proponendo al pubblico una scelta di recupero e valorizzazione del patrimonio librario inusuale rispetto
alle tradizionali metodologie: quella dell’interpretazione in chiave contemporanea. Accanto ai lavori dell’artista, la mostra espone l’esemplare del Tomo I dell’Atlante Veneto che ha dato origine al progetto.
• Université de Strasbourg, Francia
• INDIRE - Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e
Ricerca Educativa
Il Castello in casa. Il Castello Estense nella ceramica
Date: 30 Maggio – 19 Luglio 2013
Organizzatori: SMA
ESPOSIZIONI TEMPORANEE 2013-2015
Nel triennio 2013-2015 sono state ospitate e organizzate le mostre temporanee presso il Palazzo Turchi Di Bagno in Corso Ercole I d’Este,
32. Si tratta principalmente di mostre d’arte contemporanea, ma sono
state organizzate e/o ospitate anche mostre di carattere storico, come
quella intitolata “Gli Uscocchi, corsari dell’Adriatico” e scientifico come
“Breathing Himalaya”.
Nell’elenco seguente sono descritte le esposizioni temporanee ospitate presso la Sala Mostre del Palazzo Turchi Di Bagno:
Nuovi Mondi. Gianni Cestari dialoga con Vincenzo Coronelli
Date: 24 Gennaio – 8 Marzo 2013
Organizzatori: SMA
Nuovi Mondi è il titolo di un progetto artistico ideato da Graziano Campanili, museologo e critico d’arte, realizzato con Maria Gioia Tavoni,
professore onorario di Biblioteconomia, nato nel 2006 con il fortunato
ritrovamento sul mercato antiquario di un raro volume di Vincenzo Coronelli, Frate veneziano (1650-1718), grande cartografo ed enciclopedista. Benché privato delle illustrazioni originali, il libro ha conservato intatto il proprio fascino tanto da indurre l’artista Gianni Cestari a riprodurre il registro delle 72 figure mancanti, con tecnica mista su cartone da
La mostra nasce da un suggerimento del Prof. Luciano Scarpante, sensibile artista polesano che ha lavorato a lungo sui paesaggi del Delta
del Po ed essendosi laureato nell’Ateneo Ferrarese è rimasto legato a
questa città e al suo simbolo principale, il Castello. L’Università di
Ferrara raccoglie questa proposta e in collaborazione con l’ideatore e il
dottor Alessandro Fabbri, già direttore amministrativo dell’Ateneo. Le
ceramiche con riprodotto il palazzo-fortezza dei duchi d’Este nascono
in Gran Bretagna attorno al 1832 per merito delle Manifatture Ceramiche Wedgwood di Burslem, una industria tuttora molto importante che
ciclicamente ripropone questo fortunato modello. Uscito inizialmente
nel colore blu, nel tempo il “Modello Ferrara” è stato proposto in vari
colori, così come nel tempo è cambiato anche il marchio di fabbrica.
Altre manifatture, prima inglesi e poi per la gran parte italiane, hanno
copiato questa immagine, frutto della fusione di una incisione del Castello Estense con una del porto di Liverpool, realizzata per la
Wedgwood da William Brookes.Il Castello Estense è senza dubbio una
delle figure più ripetute nelle incisioni che accompagnavano le guide
dell’Italia, soprattutto francesi, tedesche e inglesi, dalla fine del Settecento in poi, perché Ferrara si trova lungo l’asse Venezia – Firenze,
due città di grande richiamo per i viaggiatori internazionali del tempo.
Alla sosta a Ferrara, il palazzo-fortezza rimane impresso nella mente
dei visitatori per la sua possente bellezza, per l’acqua che ancora lo
circonda, per la sua ottima conservazione e per l’ubicazione al centro
della città. La mostra, fornita di un appropriato apparato didascalico-ico86
nografico, propone esempi di oggetti in ceramica provenienti da collezioni private che hanno riprodotto il simbolo della città e racconta brevemente perché questa immagine abbia ripetutamente interessato varie manifatture.
Carlo Catuogno – Il gesto della pittura
Date: 3 Ottobre – 3 Dicembre 2013
Organizzatori: SMA
L’esposizione, ordinata da Annamaria Restieri, propone una selezionata scelta di opere realizzate dall’artista in questi ultimi anni: si tratta di
tecniche miste e di ceramiche datate tra la seconda metà del Duemila
ed il sorgere del nuovo decennio. Un arco di tempo che conferma, nella quarantennale esperienza dell’artista salernitano, la piena adesione
ad una pittura connotata da grande forza espressiva. Si tratta di un linguaggio per il quale Catuogno fa leva sulla valenza del gesto e del colore, entrambi assunti come veicolo di comunicazione.
San Giorgio, il Drago e la Principessa
Date: 12-24 Aprile 2014
Organizzatori: Associazione Culturale StileItalico
Descrizione: La mostra ha avuto come scopo quello di far conoscere la
Città di Ferrara anche come “Città della Scultura” con un evento che
presenti una rassegna di scultori e artisti contemporanei con un tema
che riguarda la storia più antica dell’Europa con un santo, San Giorgio,
che per le sue gesta divenne protettore di città e di nazioni e diede il
nome a centinaia di città e paesi in Italia e all’estero. Le grandi opere
sono state esposte nelle vie e nelle piazze del centro storico della città,
mentre in Sala Mostre sono state portate dagli artisti partecipante un
modelli in scala.
Gli Uscocchi, corsaro dell’Adriatico
Date: 9 Maggio - 10 Giugno 2014
Organizzatori: SMA
Descrizione: Gli Uscocchi erano profughi cristiani riversatisi sulle coste
del Mare Adriatico per sfuggire all'avanzata ottomana dopo la conquista di Costantinopoli nel 1453. Inizialmente famosi per le loro operazioni di guerriglia contro i Turchi, diventarono poi corsari sotto la protezione e al servizio della Casa d’Austria. Da Segna, oggi Senj, posta sotto
la sovranità asburgica, organizzavano veloci spedizioni di saccheggio
contro le navi turche. Capaci di garantire una fanteria di mare erano
spesso assoldati come mercenari sulle navi da guerra: ad esempio, furono al fianco di Venezia e Austria, nella Battaglia di Lepanto
(1571).Dopo Lepanto, Venezia firmò la pace con i turchi e gli Uscocchi
non fecero più distinzione tra Ottomani e Veneziani assaltando le loro
imbarcazioni e riversandosi nelle coste della Dalmazia protette da Venezia (Rovigno, Pola, Ossero, Albona). Divennero così pirati. Non poteva che finire in guerra fra Venezia e l’Austria che proteggeva gli Uscocchi. La Guerra di Gradisca durò 3 anni. Con la pace di Madrid (1617)
l’Austria abbandonò gli Uscocchi e adottò nei loro confronti soluzioni
drastiche. Alcuni furono imbarcati su navi spagnole, pochi rimasero in
Istria, e pochissimi restarono a Segna. Le loro imbarcazioni furono bruciate. La maggior parte di loro venne deportata sui Monti Gorjanci, da
allora detti degli Uscocchi.
Archetipi. Opere di Lena Papadaki
Date: 12 Giugno – 30 Luglio 2014
Organizzatori: SMA
Descrizione: Originaria di Creta e attiva a Forlì dove si è trasferita negli
anni Settanta, maestra ceramista nella tecnica millenaria del “lustro metallico”, l’artista propone un viaggio verso le origini concettuali delle forme e superfici che sono caratteristiche dell’immaginario visivo mediterraneo. Nel periodo dell’esposizione sono stati organizzati due seminari
legati tematicamente alla mostra, tenuti rispettivamente dal Prof. Sauro
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Gelichi dell’Università di Venezia e dal Prof. Francesco Giardinazzo
dell’Università di Bologna. E’ stato organizzato anche un recital teatrale chiamato “Intorno a Medea”
Icaro. Opere di Gianfranco Goberti
Date: 9 – 26 Settembre 2014
Organizzatori: SMA
Descrizione: L’artista ha presentato il suo misterioso Icaro contemporaneo, dotato di pattini e di motori, di corde tese ed annodate; non di piume e cera. Icaro è sicuro, forte e tonico nel corpo e nel movimento.
Non ha bisogno di vedere, di capire. Ha bisogno di evadere, di volare
alto. La forza la trae dall’illusione di Dedalo, dal mezzo-ali che lo illudono di avvicinarsi al sole, alla libertà della conoscenza. Lo strumento
che ci fornisce Goberti per tentare di scoprire un segreto dell’Io sono
quindi le ali annodate del suo Icaro. L’Icaro di muscoli e corde tese nello sforzo di salire in alto è un’interpretazione di Goberti. L'interpretazione, che è sospensione del senso, indica la zona d'ombra che essa
stessa ha generato. L'interpretazione, come la verità, non può dire tutto, essa conta più per quello che non dice che per quello che dice. Mostra presentata nell’ambito di Taphos 2014, 7th International Meeting
on Taphonomy
Viaggio nell’ombra, ai margini della pittura. Opere di Italo Bressan
e Marco Pellizzola
Date: 2 Ottobre – 4 Novembre 2014
Organizzatori: SMA
Descrizione: Con le esperienze di Bressan e Pellizzola – due artisti italiani entrambi docenti presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e dagli
anni ottanta sulla scena espositiva nazionale ed internazionale –, la
mostra propone una riflessione sulla pratica della pittura di oggi, riscoprendo il valore che l’ombra assume quale prima traccia immaginativa
di un percorso che spinge lo sguardo ad indagare nelle prospettive
della realtà, catturando di essa la parte nascosta, quella fragile presenza sulla quale imbastire il dialogo di una ricercata identità.
Breathing Himalaya: impariamo a respirare
Date: 6 – 14 Novembre 2014
Organizzatori: Comitato Ec-K2-CNR; Interactivecom
Descrizione: Obiettivo dell’esposizione, che prevede anche la proiezione di un video educazionale sul progetto e delle postazioni ipermediali
a disposizione del pubblico, è sensibilizzare sulle problematiche connesse all’inquinamento e alle malattie respiratorie croniche. L’iniziativa
rientra nel progetto SHARE – Stations High Altitude for Research on
the Environment del Comitato Ev-K2-CNR, rivolto al monitoraggio climatico e ambientale nelle zone d’alta quota del nostro pianeta, che si
concentra sull’inquinamento domestico e sulle patologie respiratorie.
Disegna la magia
Date: 23 Novembre – 19 Dicembre 2014
Organizzatori: SMA
Descrizione: Sono stati esposti circa 300 disegni eseguiti da ragazzi in
età scolare (da 8 a 16 anni) che hanno partecipato al Concorso "Disegna la magia"; il concorso è finalizzato alla realizzazione delle illustrazioni e della copertina del libro di prossima pubblicazione: "Boschi incantati e alberi magici" (pubblicato da Este Edition). L'esposizione comprendeva anche libri, oggetti e schede grafiche che si riferiscono ai capitoli del libro e alla bibliografia consultata per realizzare il volume.
La mostra e la pubblicazione del libro rientravano all’interno del progetto finanziato dal Progetto MIUR PANN12_00312 Legge 6/2000 sulla
diffusione della cultura scientifica
Phisis
Date: 20 Marzo – 9 Aprile 2015
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Organizzatori: SMA
Descrizione: esposizione di opere in terracotta dell’artista Amir Sharìfpour. La vita, il contatto con la natura e la ricerca dell’essenza di essa, sono alla base di questa mostra. Amir è da sempre appassionato di
scultura, lavora con l’argilla ma gli piace anche misurarsi con altri materiali come il legno e la cartapesta. Una barca che porta un uomo per
chissà quali mari, un albero che rappresenta le stagioni o la dea della
natura sono alcune delle opere in mostra.
Amori Botanici
Date: 13 Aprile – 30 Aprile 2015
Organizzatori: SMA - ENEA
Descrizione: una mostra per imparare ad amare le piante. Il filo conduttore della Mostra è l’amore. L’amore nei suoi molteplici significati e declinazioni: gratuità, relazioni, passione, dedizione, stupore, conoscenza, protezione. Quell’amore che noi come uomini, ma più in generale
tutti gli esseri viventi, riceviamo dalle piante non solo attraverso la produzione di ossigeno, cibo, materie prime, combustibili, ma anche attraverso l’insieme di tutti i beni e servizi ecosistemici, di cui le piante sono
il "motore immobile". Quell’amore e quella passione che condividono i
botanici e tutti coloro che si dedicano allo studio delle nostre compagne e amiche piante.
La Mostra rappresenta un tentativo per affascinare, incuriosire, appassionare, quanti sono ancora poco consapevoli del Regno vegetale e
per suggerire una modalità diversa, meno "utilitaristica" di guardare le
piante e la Natura in generale. Le piante infatti sono strumenti speciali
che ci permettono di instaurare un contatto diretto con la Natura.
Con parole e immagini evocative, la Mostra accompagna il pubblico
alla scoperta del Regno vegetale ed è suddivisa in cinque sessioni:
L’importanza di essere pianta; Intrecci vitali; Un mondo di vita; Chi conosce ama, chi ama protegge; Tempi botanici.
La mostra è realizzata nell’ambito del progetto Florintesa: Potenziamento, promozione e divulgazione della rete degli Orti Botanici e dei
Giardini Storici d’Italia. Progetto finanziato dal MIUR (Legge 6/2000
per la diffusione della cultura scientifica) e coordinato da ENEA con il
Forum Plinianum e la società Botanica Italiana.
L’Università nella Grande Guerra, mostra documentaria
Date: 22 Maggio – 18 Giugno 2015 Organizzatori: SMA
Descrizione: Il percorso verte su una serie di documenti, risalenti agli
anni 1915-1920, che attestano l’azione di professori e rettori a favore
dello sforzo patriottico, le utilities messe a disposizione dell’esercito e
dei suoi soldati in termini di aule, di laboratori e di capacità professionali, la modificazione dei corsi durante la guerra e l’assolvimento degli obblighi degli esami degli studenti in licenza, il sacrificio degli studenti caduti e le cerimonie di commemorazione durante e dopo il periodo bellico. L’esposizione, costituita da documenti provenienti dall’Archivio storico dell’Università di Ferrara, si articolerà in cinque sezioni, precedute
da una bacheca introduttiva che ne illustrerà il contesto generale. Tra i
documenti anche un telegramma di annuncio al rettore della morte del
Granduca.
A corredo delle teche, grafici, manifesti, disegni e audiovisivi, per favorire una comunicazione immediata anche dal punto della multisensorialità, adatta anche ad un pubblico più giovane. Tra il materiale artistico,
sono da segnalare le opere dei giovani partecipanti a “Trincea” – 2°
Concorso del Fumetto della Città di Cento. Il materiale storico a corredo della Mostra è stato reso disponibile dall’Associazione ferrarese “Pico Cavalieri”.
La mostra si inserisce nell’ambito dell’ iniziativa Quante storie nella storia - Settimana della didattica in Archivio, promossa, per la quattrodicesima edizione consecutiva, dalle Istituzioni archivistiche della Regione
Emilia- Romagna e che vede coinvolti anche gli Archivi cittadini.
Il proposito rimane quello di lasciare inserito l’Archivio universitario nel
circuito delle manifestazioni tese a far conoscere ed apprezzare il patrimonio archivistico a platee più vaste di quanto non siano i singoli ricercatori o frequentatori abituali delle sale studio.
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Nell’ambito della mostra documentaria “L’Università nella Grande Guerra”, sono state organizzate due conferenze pubbliche:
Ceci n’est pas une exposition
• Andrea Baravelli (Università di Ferrara): “La guerra dei giovani: Università e furori patriottici”.
Organizzatori: SMA
• Massimo Baioni (Università di Siena) e Alberto Castelli (Università di
Ferrara): “L’eredità della guerra: pacifismo e celebrazioni”.
StazionIOlfattive
Date: 26 Giugno – 19 Luglio 2015
Date: 26 Luglio – 10 Ottobre 2015
Descrizione: attraverso i totem informativi realizzati nel 2014 e alcuni
beni rappresentativi vengono illustrate le diverse sezioni del Sistema
Museale di Ateneo. Alcuni beni esposti come i fossili di Bolca e l’erbario sono stati informatizzati e resi visibili online. L’esposizione è stata
realizzata in occasione delle aperture domenicali della Sala Mostre del
Palazzo Turchi Di Bagno e dell’Orto botanico e concepita per aprire al
pubblico la sala anche durante le pause tra una mostra e l’altra.
Organizzatori: SMA
Descrizione: La mostra diffusa stazionIOlfattive, percorso di informazioni storiche, tecnico-scientifiche ed emozioni sensoriali è stata curata
dal Sistema Museale di Ateneo e dal Museo del Profumo e del Costume di Palazzo Mocenigo di Venezia: oggetti, libri, antichi formulari e
farmacopee, strumenti multimediali ed esperienze sensoriali che conducono alle stazioni olfattive allestite e ad un itinerario informativo all’Orto botanico dell’Università tra le grandi “famiglie olfattive” dalle quali
nascono tutti i profumi. I visitatori hanno potuto “sperimentare” le fragranze di questo mondo inebriante grazie a schede interattive. Sono
stati co- attori nell’evento: Sistema Museale di Ateneo – Farmacia Navarra, Orto botanico e Collezione di Scienze Fisiche, Fondazione Musei Civici di Venezia, Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, Musei
Civici di Arte Antica di Ferrara, Biblioteca Comunale Ariostea, Accademia Italiana di Storia della Farmacia, Master MuSeC e Cosmast. Nell’idea di mostra diffusa è stata allestita una sezione dedicata nelle sale
del Museo Archeologico Nazionale.
Sezioni della mostra, pensata come itinerante, hanno riscosso l’interesse e sono al vaglio della Dirigenza di Musei archeologici del Veneto,
del Museo del Profumo e del Costume di Venezia, della Fondazione
Rocca dei Bentivoglio, Rocca matildea.
I modelli per lo studio dell’anatomia umana nel ‘700: riproduzioni
in cera fra scienza ed arte
Date: 17-19 Settembre 2015*
Organizzatori: SMA
*Mostra straordinaria organizzata presso la Farmacia Navarra in occasione del Congresso Nazionale SIAI
Descrizione: in occasione del 69° Congresso Nazionale SIAI è stato
esposto “il nascituro dormiente”, manufatto in cera di feto a termine, e
un tronco femminile in cera provenienti dal Museo Anatomico Giovanni
Tumiati. I beni esposti mostrano la precisione e la dovizia dei dettagli
anatomici per una perfetta aderenza alla realtà.
ORGANIZZAZIONE DI CONGRESSI
Congresso Italiano di Storia della Farmacia – Musei farmaceutici e di
arte sanitaria (Ferrara 20-21settembre 2014) C.B. Vicentini (UniFE) organizzatore con AISF, Accademia Italiana di Storia della Farmacia. Il
Sistema Museale di Ateneo ha partecipato con tre relazioni (i relativi
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articoli scientifici sono in corso di pubblicazione in Atti e Memorie dell’Accademia Italiana di Storia della Farmacia):
• Thun Hohenstein U. Il Sistema museale dell’Ateneo ferrarese (SMA):
stato dell’arte e prospettive future
• Forlani G. et al. Arredi settecenteschi della Farmacia Bragliani-Navarra: un lungo e tormentato restauro
• Zini G. et al Tesori ritrovati: Strumenti storici di farmacia, chimica, botanica nella Collezione Instrumentaria delle Scienze Fisiche dell’Università di Ferrara
ARTICOLI SCIENTIFICI, PARTECIPAZIONE A
CONGRESSI E SEMINARI
• Vicentini C.B., 2014. Arredi settecenteschi Farmacia Navarra e Collezione Instrumentaria chimico farmaceutica in Ferrara. Sapienza Università Editrice, I musei di Chimica e la Chimica nei Musei della
Scienza. pp: 87-98.
• Per gli articoli scientifici e i seminari inerenti al Progetto MIUR
ACPR2012_00312 si rimanda alla descrizione dettagliata nella sezione del Museo di Paleontologia e Preistoria Piero Leonardi.
Congressi, conferenze e seminari:
• 28 Febbraio 2014: partecipazione al workshop “Pensare, costruire e
gestire un museo” organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici
con un intervento intitolato “Il Sistema Museale dell’Ateneo ferrarese
(SMA): stato dell’arte e prospettive future” U. Thun Hohenstein.
• 23 Marzo 2015: conferenza di Ursula Thun Hohenstein in occasione
della cena conviviale Lions Club Ferrara Estense dal titolo “Tesori misconosciuti: Musei scientifici, Collezioni e Archivi dell’Università di
Ferrara”. Per l’occasione il Lions Club Ferrara Estense ha erogato un
contributo liberale di Euro 3.000 a favore del Sistema Museale di
Ateneo per il restauro, la conservazione e la valorizzazione di un modello in cera del Museo anatomico Giovanni Tumiati.
• 14 – 15 Maggio 2015: relazione su invito al workshop “Sistemi museali universitari: potenzialità, criticità e prospettive” organizzato dal
Sistema Museale dell’Università di Palermo, dedicata a “Musei scientifici, Collezioni e Archivi dell’Università di Ferrara” sono state presentate le attività del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di
Ferrara, U. Thun Hohenstein.
PROMOZIONE, DIVULGAZIONE, LOGO
Allo scopo di divulgare le attività svolte dai musei e dalle collezioni che
fanno parte del Sistema Museale di Ateneo sono stati realizzati un depliant, delle brochure e dei “Totem” informativi ora esposti nella Sala
Mostre di Palazzo Turchi di Bagno nelle pause tra le esposizioni temporanee. I “Totem” sono stati esposti nell’ambito del Congresso nazionale
“Storia della Farmacia. Musei farmaceutici e di arte sanitaria: la storia
sussurrata dai testimoni” tenutosi nel mese di Settembre 2014. Sono
stati replicati con fondi didattici del Corso di storia della Farmacia e del
Farmaco e tuttora sono presenti nel Chiostro di Santa Maria delle Grazie vicino alla Farmacia Navarra.
• 19 Settembre 2014: partecipazione al seminario “Verso uno Statuto
delle città universitarie” organizzato da Unitown presso il Dipartimento di Giurisprutenza dell’Università di Ferrara.: in occasione di tale
seminario è stato presentato il Sistema Museale di Ateneo e le sue
attività.
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Come attività di promozione è stato progettato un depliant informativo
ed è in fase di completamento un catalogo bilingue dello SMA e delle
sue strutture, che verrà completato entro la fine dell’anno. In occasione
dell’elaborazione del catalogo è stato creato anche un nuovo logo per
lo SMA:
• Matilde Amaturo (Museo Andersen, Roma)
• Patrizia Gioia (Museo di Casal de Pazzi, Roma)
• Cristina Damilano (Eccom, Roma)
• Astrid Shonweger (IAWM, Merano)
Unifestival, 25 – 29 Settembre 2015
Il Sistema Museale di Ateneo ha partecipato ad Unifestival con le
seguenti iniziative:
La vita segreta delle piante
Workshop:
http://www.unife.it/primo-piano/allegati/formatOrtoBotanico1.pdf
Sabato 26 Settembre 2015 – Gazebo n. 3
Organizzatori: SMA – Orto Botanico
La prima rete dei musei universitari: il Museo Leonardi
Presentazione:
http://www.unife.it/primo-piano/allegati/FormatThunLeonardi.pdf
Sabato 26 Settembre 2015 – Gazebo n. 3
Organizzatori: SMA – Museo di Paleontologia e Preistoria Piero Leonardi
Musei e pari opportunità
Conferenza:
http://www.unife.it/primo-piano/2015/Thun_formatConvegnoMuseiepari
opp.pdf
Domenica 27 Settembre 2015 – Gazebo n. 2
Organizzatori: SMA
Relatrici:
• Ursula Thun Hohenstein (Università di Ferrara)
• Cristiana Fioravanti (Università di Ferrara)
92
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Mobilità internazionale studenti
FRANCO MANTOVANI
Guarda il video online
Resoconto per gli Anni Accademici
dal 2010/11 al 2014/15.
1
Deleghe della Commissione
Mobilità internazionale per le
seguenti competenze
Con delibera n° 2013 del Senato Accademico del 23/01/2013, Prot. n.
2134, all’oggetto: Nomina e delega funzioni Commissione Area
internazionale e Commissione Mobilità internazionale vengono ufficializzate le seguenti competenze per la Commissione Mobilità Iternazionale:
• Approvare la stipula di accordi e convenzioni applicative di mobilità
internazionale senza oneri a carico del bilancio;
• Approvare i criteri di selezione relativamente a bandi e avvisi di selezioni inerenti la mobilità internazionale di studenti, docenti e personale tecnico amministrativo (Erasmus, Mundus, lauree a doppio titolo,
ecc.);
• Approvare gli importi delle borse di mobilità relativamente a bandi e
avvisi di selezioni inerenti la mobilità internazionale di studenti, docenti e personale tecnico amministrativo (Erasmus, Mundus, lauree
a doppio titolo, ecc.);
• Approvare l’utilizzo dei fondi non rendicontabili di funzionamento Erasmus (fondi OM);
• Proporre e concordare con gli uffici competenti semplificazioni alle
procedure amministrative relative ai processi di mobilità degli studenti ;
• Propone al Rettore la composizione delle commissioni di selezione
per bandi di mobilità (Progetto Atlante, Placement, ecc);
• Presentazione di progetti di mobilità internazionale senza oneri a carico del bilancio.
• Collaborazione con la Commissione Area internazionale per lo
sviluppo di progetti di internazionalizzazione e di comunicazione approvate e da sviluppare congiuntamente;
94
• Provvedere alla comunicazione e diffusione di ogni notizia riguardante la mobilità internazionale al fine di aumentare le performance dell’Ateneo.
Il seguente rapporto descrive in modo sintetico l’attività svolta ed i risultati ottenuti nei programmi e progetti di Mobilità in stretta collaborazione con la Commissione Mobilità Internazionale e l’Ufficio Mobilità
Internazionale.
95
2
Programma Erasmus
Il programma comunitario Erasmus, acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students, da 27 anni Erasmus consente agli studenti di trascorrere un periodo all'estero per ampliare i propri orizzonti e migliorare le proprie competenze, ad accrescere la loro occupabilità e a migliorare le loro prospettive di
carriera. Esso dà la possibilità a uno studente universitario europeo di
effettuare in una università straniera un periodo di studio che verrà poi
riconosciuto dalla propria università in termini di crediti. Oltre alla
mobilità per studio, è possibile anche quella per tirocinio. Ad oggi oltre
3 milioni di studenti europei hanno approfittato di questa possibilità.
Oltre alla mobilità dei docenti il programma prevede anche la mobilità
dei Docenti (STA) e del Personale tecnico amministrativo (STT).
MOBILITA’ STUDENTI IN USCITA.
Il diagramma evidenzia un andamento della Mobilità Studenti in uscita
in continuo e progressivo aumento.
Dall’ Anno accademico 2010/11 al 2014/15 poco meno di 1000 Studenti ferraresi hanno effettuato un periodo di mobilità all’estero con un
periodo medio di permanenza di 7 mesi. Tutti gli Studenti hanno usufruito per la mobilità di un finanziamento comunitario e/o ministeriale.
Per incentivare la mobilità la Commissione mobilità internazionale in
una sua riunione per stimolare gli Studenti ad approfittare pienamente del loro periodo di mobilità di concedere una integrazione finanzia-
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ria per tutti coloro durante la permanenza all’estero conseguano un
numero minimo di crediti CFU (Credito Formativo Universitario).
Le Facoltà/Dipartimenti (nel 2012 le Facoltà sono state sostituite dai
Dipartimenti), più attivi in mobilità sono risultati essere Architettura, Lettere/Studi umanistici, Economia, Giurisprudenza. Meno mobili gli studenti delle Facoltà/Dipartimenti scientifici comprendendo fra questi Ingegneria.
Le nazioni più scelte per la mobilità sono state la Spagna, la Francia e
la Germania, seguono poi il Regno Unito, il Portogallo, l’Olanda, la
Polonia e come ultima laTurchia.
MOBILITA’ STUDENTI IN ENTRATA.
Il diagramma mostra un andamento Studenti in entrata con andamento altalenante ( un picco nell’A.A 2014/15), che non è, purtroppo, possibile correggere in quanto rappresenta variabili sulle quali non è possibile esercitare un controllo. Sicuramente sull’andamento dell’ultimo anno (valore minimo) ha inciso l’incertezza sui finanzimenti e sulle regole
derivata dall’entrata in vigore del nuovo programma Erasmus +.
DOCENTI IN MOBILITA’ ENTRATA.
Non è possibile reperire questo dato in quanto i docenti stranieri ospitati attraverso il Progetto Erasmus non vengono sempre comunicati all’Ufficio Mobilità e Didattica Internazionale . E’ stato creato un apposito
modulo on line per cercare di tracciare l’andamento dei docenti in
entrata, ma solo alcuni docenti aggiornano regolarmente i dati.
MOBILITA’ DOCENTI IN USCITA.
La mobilità internazionale è diventata molto gradita ai Docenti con un
aumentare continuo delle richieste dall’Anno Accademico 2010/11 fino
al 2013/14. La flessione del 2014/15 è, quasi sicuramente, dovuta al
difficile inizio del nuovo programma Erasmus+. Le informazioni disponibili sulle nuove regole finanziarie sono state comunicate solo nella tarda primavera del 2015, troppo tardi quindi per un’adeguata azione di
informazione.
Interessante aggiungere che ogni anno vengono ospitati, sempre con
finanziamenti Erasmus, due esperti provenienti da imprese europee
che insegnano in corsi di laurea dell’Ateneo per una settimana.
I Dipartimenti che hanno accolto il maggior numero di Studenti stranieri
sono stati: Architettura prima su tutte, seguita dagli Studi Umanistici,
Giurisprudenza, Economia, poi Morfologia, Chirurgia e medicina sperimentale, Scienze chimiche e farmaceutiche, ed infine Scienze mediche ed Ingegneria.
MOBILITA’PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO IN ENTRATA
L’Ufficio Mobilità internazionale organizza, ormai da alcuni anni, settimane di formazione internazionale (International Staff Training week)
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per personale afferente , in prevalenza, all’area internazionale impiegato in università europee. Continue e numerose sono le domande di partecipazione.
MOBILITA’ DOCENTI E PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO
IN USCITA.
Trend in crescita per il personale tecnico amministrativo che può recarsi per una settimana in un Ateneo partner per seguire workshop o altri
tipi di formazione connessa al proprio profilo professionale.
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3
Progetto Atlante
Il progetto Atlante è stato creato per consentire agli studenti dell’Università di Ferrara di potersi muovere anche verso i Paesi stranieri non
coperti dal programma Erasmus. Viene finanziato interamente con fondi di bilancio universitario.
Il programma prevede due tipi di mobilità, quella ti tipo A verso Atenei
con cui sono stati siglati accordi formali di scambio studenti e di tipo B
per mobilità verso altri Atenei/imprese/centri di ricerca internazionali.
Nel caso di mobilità di tipo A si tratta di mobilità per studio della durata
minima di 6 mesi, nel caso di mobilità di tipo B invece non c’è una durata minima o massima né limite all’attività didattica da svolgere (formazione, ricerca tesi, frequenza seminari, attività pratiche sul campo,
ecc.).
Il trend di mobilità è in crescita ed è legato all’incremento di fondi stanziati dal bilancio della Università per questo tipo di attività. Negli ultimi
5 anni 166 studenti hanno trascorso un periodo di studi/ricerche per
tesi/altro tipo di formazione in Paesi extraeuropei.
99
4
Consorzio con altre Università Italiane con Coordinamento Unife.
Tirocini Erasmus (Placement/
Traineership)
Il progetto (fa parte del Programma Erasmus), da la possibilità agli Studenti ed ai neo-Laureati, da non più di un anno, di effettuare un
periodo di lavoro presso una Impresa estera, della durata minima di
due mesi con borsa di studio comunitaria o ministeriale. Inizialmente
poco conosciuto con il passare degli anni ha riscosso un successo
sempre maggiore. Non solo gli studenti hanno iniziato ad avere un percezione dei forti vantaggi che si possono trarre da un periodo di tirocinio all’estero ma anche da parte del corpo docenti c’è stata una maggiore sensibilizzazione nel promuovere il programma Erasmus Traineeship.
Per aiutare gli Studenti nelle proprie scelte, l’Ufficio Mobilità e Didattica
Internazionale ha realizzato specifiche pagine web sulle quali vengono inserite le offerte ricevute da enti esteri, inoltre si prevede in un
futuro vicino di utilizzare la piattaforma Almalaurea per permettere all’aziende di poter caricare in autonomia le proprie proposte.
Il progetto prevede solo la mobilità in uscita.
Durante il quinquennio l’Università di Ferrara ha presentato tre proposte di Erasmus Consortia Placement. Tutte hanno ottenuto un finanziamento comunitario.
Il consorzio recentemente finanziato dall’Agenzia Nazionale Erasmus+
denominato “Concerto” vede un partenariato composto da tutte le Università e i Conservatori della Regione Emilia Romagna. Si ritiene che il
programma possa ancora avere un buon margine di miglioramento.
100
Lauree a doppio titolo
Un "Corso di laurea a doppio titolo" è un programma di studio elaborato in collaborazione con una università estera al termine del quale si
ottengono due titoli di studio (italiano ed estero). Gli studenti che partecipano a questi percorsi effettuano almeno un anno di studi presso
l'ateneo partner e ricevono un sostegno finanziario da parte dell'Università di Ferrara.
Il primo corso a doppio titolo dell’Università di Ferrara è stato quello
sulla laurea magistrale di Scienze Geologiche, Georisorse e Territorio,
realizzato nell’Anno Accademico 2008/09, approvato dal MIUR e cofinanziato MIUR_UNIFE. Oggi i corsi a doppio titolo (di primo e secondo
livello) sono 19.
ne strategie per incrementare il numero degli studenti stranieri regolari
tra cui la partecipazione a fiere e la cooperazione con le associazioni
studentesche.
Professori Lingua Straniera
E’ un ultimo progetto cofinanziato da Unife . Scopo del progetto è l’insegnamento in lingua straniera in corsi facoltativi della laurea specialistica con lo scopo di una maggiore attrazione di Studenti stranieri.
(http://www.unife.it/studenti/internazionale/doppio-titolo/elenco-doppi-tit
oli).
Tutti i dipartimenti si sono interessati a questa iniziativa e già dal primo
semestre di quest’Anno Accademico alcuni corsi saranno tenuti in lingua straniera.
I dati sulla mobilità in uscita ed entrata mostrano, che dopo un avvio
incerto, negli ultimi anni la mobilità ha raggiunto livelli soddisfacenti.
Un dato interessante è la provenienza degli studenti selezionati per
partecipare a progetti di doppio titolo: la metà di essi proviene da altri
atenei italiani e questo conferma l’attrattività di questi corsi.
Studenti extracomunitari e Marco Polo iscritti a corsi di studio di I
e II livello.
Dopo un picco nell’anno accademico 2012/13 si può dire che il numero
degli iscritti sia sostanzialmente stabile. Sono state messe in atto alcu101
5
Conclusioni
I dati numerici sopra esposti, tutti sostanzialmente in crescita in questi
ultimi 5 anni, sono il risultato di un grande lavoro di collaborazione tra
la Commissione mobilità internazionale e l’Ufficio Mobilità e Didattica
Internazionale che ha il compito di organizzare e gestire i diversi programmi di scambio e mobilità.
Per dare un’idea, solo per la mobilità degli studenti, ogni anno vengono pubblicati mediamente 15 bandi di selezione cui rispondono mediamente 600 studenti di cui più della metà viene selezionata per partire.
Viene gestito un budget che varia dal 1.000.000 al 1.300.00 euro l’anno, risposto mediamente a 50 mail al giorno, ricevuti circa 3.500 studenti allo sportello ogni anno.
Vengono inoltre rendicontati diversi progetti europei (Erasmus, Mundus, Mundus az. 2), gestiti gli accordi quadro, le convenzioni di scambio studenti, gli accordi erasmus e gli altri accordi di partenariato, organizzati diversi eventi per studenti/personale, curata la pagina web in
lingua inglese e il materiale promozionale.
La composizione dell’Ufficio Mobilità e Didattica Internazionale è oggi
la seguente:
n. 2 unità di personale a tempo indeterminato, n. 1 unità di personale
in comando (al termine dei tre anni di comando previsto non è garantita la sua assunzione), n. 2 unità di personale a contratto.
Sottolineo che il personale precario è ad alta rotazione (1 o massimo 2
anni di contratto) e questo comporta impiegare tempo prezioso nella
formazione di personale che poi, quando sarà finalmente autonomo,
non sempre continua a lavorare per l’ufficio.
Risulta evidente che il personale dedicato all’attività di internazionalizzazione della didattica è del tutto insufficiente a mantenere i positivi risultati sopra descritti. E’ difficile curare con attenzione tutti i dettagli
delle attività in campo e impossibile pensare ad ulteriori iniziative che
pure potrebbero essere finanziate dall’UE.
102
10
Servizio Disabilità
DANIELA MARI
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Resoconto attività
1
Attività svolta dal Servizio
Disabilità nel periodo 2010/11 _
2014/15
L’articolo 1 comma 5 -bis. della Legge n.17/99 "Integrazione e modifica della legge-quadro 5 febbraio 1992, n. 104, per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate", prevede che
“Le università, con proprie disposizioni, istituiscono un docente delegato dal rettore con funzioni di coordinamento, monitoraggio e supporto
di tutte le iniziative concernenti l'integrazione nell'ambito dell'ateneo".
Impegno prioritario della Prof. Daniela Mari, in qualità di Delegata del
Rettore per la disabilità, è stato quindi quello di sovrintendere e verificare che le azioni poste in essere dal servizio a favore degli studenti con
disabilità e di quelli con DSA o con difficoltà temporanee fossero appropriate sia nelle modalità di erogazione, sia rispetto la qualità dell’intervento e l’attenzione nei confronti dell’utente.
Seguendo le indicazioni della CNUDD, uno degli obiettivi perseguiti
con costanza, ed oggi conseguito, è stato fin da subito quello di sostenere e favorire la strutturazione del Servizio mediante:
✓ la definizione e l’osservanza di corrette procedure per l’erogazione
dei servizi (è stato avviato ed in buona parte attuato il processo di
standardizzazione di alcune di esse, inserite anche nel sistema di
gestione della qualità ISO 9001);
✓ la stabilizzazione nel tempo e l’armonica organizzazione del personale specializzato dedicato (la durata dei co.co.co. è stata allungata
e a maggio 2015 è stata definitivamente assegnata una unità strutturata);
✓ la collocazione precisa ed organica del servizio all’interno delle Ripartizioni di ateneo (il servizio è stato incluso nell’Ufficio Diritto allo
Studio e Servizi Disabilità Studenti, acquisendo una responsabile di
Ufficio nella persona della Dott.ssa Maria Giovanna Marega).
Per quanto riguarda le attività svolte dal servizio nel periodo in esame,
esse si sono declinate nelle seguenti modalità:
104
1 - SERVIZIO DISABILITA’ e DSA
http://www.unife.it/studenti/disabilita-dsa
✓ Mappatura edifici e relativo livello di accessibilità da parte di
persone con deficit motorio:
Si rivolge agli studenti con disabilità o con DSA, con l’obiettivo di fornire loro servizi e strumenti tecnici/didattici utili alla realizzazione del percorso di studi e all’integrazione alla vita universitaria; si occupa di:
il Servizio, in collaborazione con l’Ufficio Tecnico di Ateneo, ha provveduto alla mappatura degli edifici utilizzati da Unife evidenziandone il
livello di accessibilità. I risultati di tale lavoro sono disponibili nella pagina web:
✓ Orientamento in entrata e itinere
✓ Benefici economici
✓ Richiesta ausili prove di accesso
✓ Intermediazione
✓ Ausili tecnologici
✓ Accessibilità edifici
✓ Mobilità internazionale
Inoltre, a partire dall’a.a. 2010/2011 sono stati attivati diversi progetti
che hanno visto l’impiego di professionalità specifiche.
Interventi di miglioramento dei servizi:
✓ definizione della procedura di richiesta di ausili di cui gli studenti possono usufruire durante lo svolgimento dei test di ammissione regolati a livello nazionale e di tutte le procedure di valutazione delle conoscenze iniziali organizzate dall’Ateneo, in adempimento alle normative 104/92 e 170/10;
✓ sviluppo e rafforzamento dei rapporti tra Unife e altri Enti e Istituzioni
impegnati sul tema della disabilità presenti sul territorio.
http://www.unife.it/studenti/disabilita-dsa/accessibilita/monitoraggio-edif
ici-dellateneo-2013
✓ Nomina dei Referenti di Dipartimento per gli studenti con
disabilità o con DSA:
allo scopo di favorire una migliore integrazione di tali studenti nella vita
universitaria con un più diretto coinvolgimento di ciascun Dipartimento
e del relativo corpo Docente in questa funzione; l’elenco è in:
http://www.unife.it/studenti/disabilita-dsa/referenti-di-dipartimento-disab
ilita-e-dsa
✓ Progettazione di strumenti assistivi per la didattica multimediale per studenti universitari con disabilità visive:
il progetto, presentato nell’ambito della scheda di valutazione relativa
all’attuazione di interventi a carico delle Università previsti dalla Legge
17/99, ha ricevuto il cofinanziamento ministeriale quale quota premiale
per la presentazione di progetti ritenuti innovativi. Implementato negli
a.a. 2012/13, 2013/14 e 2014/15.
✓ Protocollo di Intesa con Unione Italiana Ciechi:
siglato il 4 gennaio 2012 tra Unife ed Unione italiana dei ciechi e degli
ipovedenti - Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna e Sezione provinciale di Ferrara - finalizzato a migliorare il supporto logistico-didattico
per gli studenti con disabilità visive iscritti e neolaureati di Unife.
105
✓ Progetto “Percorsi sportivi per studenti disabili iscritti ad
Unife”:
✓ “Orientamento per gli studenti con disabilità o con DSA iscritti
all’Università degli Studi di Ferrara – 2014/17”:
il 10 maggio 2013 è stato siglato un Protocollo tra Unife, CIP e CONI
Emilia Romagna, Comune e CUS Ferrara a cui sono seguite due convenzioni attuative che hanno permesso l’attivazione per gli a.a. 2013/
14 e 14/15 dei seguenti corsi gratuiti: corso di training funzionale e posturale (presso il Cus Ferrara); corso di nuoto (presso piscina comunale di via Bacchelli). Unife ha garantito il servizio di trasporto da e per gli
impianti agli studenti disabili con difficoltà di spostamento.
volto alla realizzazione di attività e percorsi di orientamento in ingresso, in itinere e in uscita destinati a utenti con disabilità o DSA.
✓ Progetto “LIM: Lavagne Interattive Multimediali a supporto
della didattica per studenti con DSA e/o disabili iscritti a Unife”:
a luglio 2014 sono state installate le prime due postazioni LIM rispettivamente presso il Dipartimento di Matematica e Informatica e presso il
Se@, Dipartimento di Studi Umanistici, ed è stata organizzata una giornata di formazione all’utilizzo dedicata al personale coinvolto nella prima sperimentazione.
✓ “Dalla mobilità internazionale alla pratica sportiva: percorsi individualizzati per il miglioramento della qualità di vita dello studente con disabilità e con DSA iscritto ad Unife – 2014/17”:
volto a favorire la mobilità degli studenti di Unife, per soggiorni di studio o tirocinio all’estero, e favorirne la partecipazione ad attività motorie e sportive organizzate dall’ateneo.
✓ “Accessibilità e fruibilità degli spazi di Ateneo per persone con
disabilità”:
finalizzato al raggiungimento della piena accessibilità degli spazi dell’ateneo da parte di tutte le persone con disabilità motorie e sensoriali
che frequentano le strutture universitarie.
✓ Workshop “Diverse Accessibilità. Giornata di formazione, informazione e confronto sui temi della disabilità”:
progettato e realizzato il 29 ottobre 2013 dal servizio, con carattere informativo/formativo destinato ai referenti e al personale di Unife interessato al tema, così come ai referenti di altri Atenei e altri soggetti del nostro territorio. L’evento ha implicato la stesura di Schede Tematiche sui
servizi di Unife riguardanti disabilità/DSA utilizzate per la formazione
del personale di ateneo coinvolto.
✓ Partecipazione alla revisione della Linee Guida CNUDD:
il Servizio ha collaborato alla stesura delle nuove linee Guida della
Cnudd in qualità di Università capofila sulla tematiche del Tutorato Specializzato.
Sono in fase di realizzazione i seguenti Progetti:
2 - METODO DI STUDIO
http://www.unife.it/studenti/metodo-di-studio
Il servizio è dedicato a tutti gli studenti iscritti ad Unife, in condizioni di
seria difficoltà nello studio, che desiderano un supporto per individuare
un metodo di studio efficace. A partire dall’a.a. 2010/11 sono stati attivati diversi progetti riguardanti tale attività che hanno visto l’impiego di
professionalità specifiche.
✓ Progetti di Tutorato Metodologico:
l’obiettivo generale è rendere consapevoli gli studenti degli aspetti cognitivi ed emotivo-motivazionali legati al proprio metodo di studio; l’attività è svolta da esperte-coordinatrici di Progetto e da studenti senior in
106
qualità di Collaboratori al Tutorato Metodologico, opportunamente formati e supervisionati dalle stesse.
In fase di realizzazione:
✓ Progetto di Tutorato Metodologico 2015/17:
si prefigge di consolidare gli obiettivi delle precedenti progettazioni con
l’ulteriore obiettivo di realizzare un’attività d’informazione e consulenza
sui temi legati al metodo di studio e alle strategie di apprendimento rivolta a tutti gli studenti durante il loro percorso formativo, con una particolare attenzione alla fase fondamentale del passaggio dalla scuola
superiore all’Università.
si prefigge di mantenere e consolidare obiettivi e finalità della precedente progettazione; inserire il trattamento psicoterapico di gruppo ad
orientamento psicodinamico o transazionale; promuovere il benessere
degli studenti di Unife nella prospettiva di raggiungere risultati più efficaci nel loro percorso di formazione; prevenire situazioni di sofferenza
e disagio, anche in ambito transculturale, che possono condurre a più
gravi alterazioni dell’equilibrio psichico.
3 - COUNSELING PSICOLOGICO
http://www.unife.it/studenti/counseling-psicologico
L’attività è rivolta a tutti gli studenti iscritti ad Unife che desiderano affrontare problemi psicologici che influiscono sull'attività di studio e sul
rendimento attraverso un percorso di consulenza psicologica. A partire
dall’a.a. 2010/2011 sono stati attivati diversi progetti che hanno visto
l’impiego di professionalità specifiche.
✓ Progetti di Attività di Supporto Psicologico:
il percorso individuale del counseling prevede una fase iniziale di valutazione psicodiagnostica ed un eventuale lavoro successivo articolato
in tre incontri, con l’obiettivo di prendere coscienza delle radici psicologiche, nella prospettiva di facilitare il percorso universitario.
In fase di realizzazione:
✓ Progetto Servizio di Ascolto Psicologico (SAP) 2015/18:
107
11
L’Orientamento in uscita all’Università di Ferrara
GIOVANNI MASINO
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Resoconto attività
1
Introduzione
L’Università di Ferrara è da tempo uno tra gli Atenei più impegnati, sia
dal punto di vista quantitativo, sia in termini di qualità ed innovazione, sui
temi di orientamento al lavoro per i propri studenti. Si tratta di un elemento che ormai connota in modo distintivo la nostra Università, ne rappresenta al tempo stesso un tratto identitario e una priorità strategica.
È il risultato di un percorso iniziato circa quindici anni fa, e che dunque
ha radici ormai consolidate, ma che negli ultimi anni si è notevolmente
rafforzato, ampliato e strutturato. In queste pagine metteremo in evidenza alcuni elementi di contesto e alcune riflessioni più generali che
possono aiutare ad interpretare il senso di questo impegno; descriveremo sinteticamente le azioni promosse dal Job Centre, struttura che definisce, coordina e realizza tutte le attività di orientamento in uscita, ed
i principali risultati; identificheremo, infine, le possibili direzioni future di
questo percorso che, per quanto ormai chiaramente tracciato, lascia
comunque intravedere spazi di ulteriore sviluppo.
109
2
Perché occuparsene?
Il tema della cosiddetta “terza missione” dell’Università è al centro, già
da diversi anni ormai, di un dibattito internazionale, volto non solo ad
evidenziarne l’importanza, ma anche ad identificarne il significato preciso, comprendendo in ciò anche la individuazione di indicatori e parametri idonei a validare l’impegno degli Atenei in questa direzione.
Ad esempio, il progetto internazionale E3M (European Indicators and
Ranking Methodology for University Third Mission), conclusosi nel
2012, ha identificato aree di attività che rappresentano il “cuore” della
terza missione accademica: technology transfer and innovation, continuing education, social engagement, arrivando poi a proporre una metodologia di valutazione apposita.
Le azioni di orientamento al lavoro, se interpretate in modo proattivo e
innovativo, possono contribuire in modo significativo al valore aggiunto
che l’Università può generare in ciascuna di queste tre aree.
Da un lato, il trasferimento tecnologico riguarda non solo le tecnologia
intesa in senso stretto – i brevetti, le tecniche, gli strumenti – ma anche, in senso lato, la tecnologia intesa come accumulazione e progresso della conoscenza. In questo senso, azioni di orientamento al lavoro
che siano concepite in termini di scambio e dialogo costante con il
mondo delle imprese rappresenta certamente una forma di
trasferimento di conoscenza, e dunque di trasferimento tecnologico,
tra le più preziose, perché aiuta gli attori del tessuto economico a valorizzare al meglio il capitale umano formato dall’Università.
D’altra parte, l’orientamento al lavoro rappresenta anche una delle forme
più importanti, e dal significato concreto più immediato, di social engagement, cioè di responsabilizzazione e partecipazione dell’Università allo
sviluppo e al progresso socio-economico del territorio di riferimento.
Questo diventa ancora più evidente durante i periodi di crisi economica, come quello che è iniziato pochi anni fa e che ancor oggi prosegue, nei quali il valore aggiunto che l’Università può portare nel migliorare la qualità del matching tra domanda e offerta di lavoro acquisisce
110
valenze e significati che vanno ben oltre la sfera economica, e riguardano direttamente anche quella sociale. Infine, è importante citare anche il rapporto tra questo ambito di attività e le due missioni più tradizionali dell’Università, la didattica e la ricerca.
Da un lato, se l’orientamento al lavoro è concepito come dialogo con il
mondo del lavoro, appare chiaro che i frutti di tale dialogo possono portare
benefici anche al modo in cui la didattica viene progettata e realizzata.
Per esempio, per renderla più coerente con le esigenze effettive del
mondo del lavoro, senza peraltro che questo significhi rinunciare alla
leadership culturale che l’Università possiede e deve mantenere. Al
contrario, apertura e scambio con il mondo del lavoro possono rafforzare tale leadership, e renderla ancor più fattiva e operativa.
Un ragionamento analogo può riguardare anche la ricerca, laddove si
riconosca che un dialogo costante con il mondo del lavoro, anche attraverso i processi di transizione e di orientamento per gli studenti, può
generare, o comunque aiutare ad identificare, opportunità importanti
per collaborazioni di ricerca che altrimenti resterebbero inesplorate – si
pensi, per esempio, a quanto possono essere utili, in questo senso, le
azioni di orientamento per i livelli di istruzione più elevati, come i master o i dottorati.
111
3
L’orientamento in uscita ad
Unife: le radici e il recente
consolidamento
Le azioni di orientamento in uscita nel nostro Ateneo sono state rafforzate in modo significativo negli ultimi anni. E ciò è stato realizzato in un
contesto congiunturale decisamente sfavorevole.
Si pensi, come già si accennava sopra, alla devastante crisi economica; si pensi anche al fatto che il territorio ferrarese non è, per ragioni
strutturali, così dinamico, dal punto di vista delle opportunità di lavoro,
come invece quello di altre province della nostra regione e delle regioni limitrofe; si pensi, infine, al recente evento sismico, che certamente
ha creato difficoltà aggiuntive al territorio, anche in chiave economica.
Ma è proprio in questo contesto sfavorevole che le azioni di orientamento al lavoro assumono significato e valore ancora più alti.
Il complesso delle attività di placement della Università di Ferrara trovano sollecitazione e spunti di innovazione nell’esperienza del progetto
PIL (Percorsi di Inserimento Lavorativo), nato nel 2001 alla Facoltà di
Economia e poi divenuto progetto di Ateneo dal 2004.
Attraverso questa esperienza vengono progressivamente identificati
alcuni principi generali che diventano i capisaldi dell’approccio ferrarese all’orientamento in uscita, e che quindi informano, con le diverse
specificazioni, tutto l’ampio spettro di attività e servizi del Job Centre.
In estrema sintesi, i principi riguardano:
➡ l’importanza del dialogo e dello scambio informativo tra Università e
mondo del lavoro al fine di progettare e realizzare iniziative più coerenti con le rispettive necessità e specificità;
➡ l’importanza del coinvolgimento attivo e partecipativo degli studenti
nella definizione delle proprie esperienze di transizione verso il mondo del lavoro;
➡ l’elevato valore formativo del lavoro, e dunque la concezione delle
attività e dei servizi di supporto alla transizione non come momenti
112
separati dall’esperienza didattica dello studente, ma come parti integranti ed essenziali di essa;
➡ l’importanza della collaborazione continuativa, e con carattere di progettualità, con soggetti esterni specializzati in attività e servizi essenziali per la realizzazione di azioni di orientamento efficaci ed innovative;
➡ una visione dell’orientamento in uscita come un processo finalizzato
non solo, e non tanto, alla crescita del tasso di occupazione nel breve termine degli studenti, ma soprattutto alla loro occupabilità di medio-lungo termine, ossia alla loro effettiva crescita personale e professionale, utile ad aumentare loro appetibilità sul mercato del lavoro e a migliorare la qualità del matching tra domanda e offerta di lavoro.
➡ la previsione di un budget di portata triennale, recentemente rinnovato, destinato specificamente alle attività di orientamento in uscita,
essenziale sia per garantirne continuità, sia per ampliare l’ambito
delle attività stesse, e che integra l’assiduo e continuo sforzo di fund
raising e di reperimento di risorse esterne da parte del Job Centre;
➡ la attivazione della collaborazione con Er.Go, che ha consentito di
aumentare il raggio d’azione, la portata e la qualità dei servizi di
orientamento per gli studenti.
Se questi principi costituiscono pilastri concettuali e progettuali sulla
base dei quali tutte le azioni di orientamento al lavoro sono state realizzate, le iniziative di consolidamento e gli investimenti fatti in questi ultimi anni dall’Ateneo hanno grandemente contribuito non solo a proseguire nel sentiero di sviluppo ormai più che decennale, ma anche a perfezionarlo, ad ampliarne la portata, a farne un tratto distintivo della nostra Università.
Tra le numerose iniziative, è bene rammentare le seguenti:
➡ l’inserimento dell’orientamento al lavoro nella programmazione strategica di Ateneo, scelta che ha contribuito in modo decisivo a dare
respiro e portata per l’appunto strategica a questo ambito di attività
➡ la realizzazione di un accordo quadro con alcuni partner esterni indispensabili per la realizzazione di attività complesse e innovative,
che in quanto tali richiedono competenze specifiche non sempre reperibili all’interno dell’Ateneo stesso
113
4
Le attività e i risultati
Le attività svolte in questi anni sono tali e tante che non è possibile altro, in queste pagine, se non farne una sintesi molto concisa e richiamare alcuni fra i risultati più interessanti.
Il progetto PIL e la metodologia utilizzata
Il progetto PIL, come già detto sopra, rappresenta, anche per ragioni
storiche, la iniziativa che in modo più completo sintetizza e realizza nella pratica i principi ispiratori sopra richiamati.
E’ bene infatti ricordare che il progetto consiste in un percorso didattico-esperienziale di orientamento al lavoro particolarmente ricco e articolato, aperto a studenti di tutti i corsi di studio, in cui l’esperienza formativa (in termini di acquisizione di conoscenze finalizzate a facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro) viene integrata con diversi momenti di incontro e dialogo con le aziende partecipanti e poi completata con una
esperienza lavorativa piena, completa, contrattualizzata, comunque monitorata e supportata dall’Università, e di durata sufficientemente lunga
da consentire la generazione di un valore particolarmente importante sia
per lo studente, in termini di crescita, maturazione e acquisizione di nuove conoscenze, sia per l’azienda, in termini di miglioramento dei propri
processi di selezione e inserimento del capitale umano.
Va inoltre sottolineato il particolare meccanismo di “selezione reciproca” tra aziende e studenti, uno tra gli aspetti operativi più distintivi del
progetto PIL, che consente un notevole miglioramento del matching tra
aziende e studenti (e dunque della sua efficacia qualitativa) rispetto alle iniziative di orientamento più diffuse e tradizionali.
Nella sua storia, il PIL è stato in grado di coinvolgere per almeno parte
del suo percorso oltre 1300 studenti, e circa la metà sono arrivati a
completare il percorso con un contratto di lavoro in oltre 300 aziende
partecipanti. Negli ultimi anni la numerosità dei contratti di lavoro è diminuita per via della crisi economica, che ha reso molto più difficile il
114
reperimento di aziende in condizione di impegnarsi in un percorso così
ricco e articolato, ma che tuttavia ha consentito di realizzare inserimenti alternativi, magari più brevi (es, tirocini “di qualità”) comunque coerenti con l’impostazione del progetto. Questo, in quanto il successo del
percorso PIL va valutato soprattutto in termini di qualità del matching
tra domanda e offerta di lavoro, e dunque in termini di valore aggiunto,
generato per questa via, per gli studenti e per le aziende. Va anche
considerato che con una metodologia direttamente mutuata dal PIL
continuano ad essere realizzati diversi percorsi Master in Apprendistato che, con il supporto diretto del Job Centre, offrono ulteriori opportunità di inserimento lavorativo di elevata qualità.
Le presentazioni aziendali
Negli ultimi anni il Job Centre ha sviluppato e messo a punto la pratica
delle “presentazioni aziendali”, cioè di un ciclo annuale di incontri tra
aziende opportunamente selezionate e studenti o laureati interessati
ad esplorare, attraverso momenti collettivi di confronto e colloqui personalizzati, le possibilità di esperienze lavorative e formative in azienda.
Nel 2013 e 2014 sono stati realizzati oltre 20 eventi di questo tipo, con
la partecipazione attiva di oltre 1000 studenti / laureati e lo svolgimento
di circa 800 colloqui individuali.
Il ciclo ha coinvolto aziende prestigiose sia di livello nazionale che regionale, e per l’anno 2015, e in prospettiva, il numero di eventi aumenterà
ulteriormente. Oltre a ciò, il Job Centre ha promosso e coordinato altri
eventi specifici finalizzati a creare ulteriori occasioni formative per gli studenti in vista del loro imminente ingresso nel mondo del lavoro. Va citato
a questo proposito un evento realizzato a Ferrara nel novembre del
2013 con la collaborazione della Fondazione CRUI, nell’ambito di un progetto nazionale (DEF) per la promozione delle attività di orientamento.
L’Università di Ferrara è stata selezionata assieme ad altri 11 Atenei
italiani per ospitare uno degli eventi in programma, iniziativa che ha ot-
tenuto un grande successo di partecipazione. Ancora, va segnalato il
“Job Day” promosso dai Dipartimenti di Ingegneria e di Economia e Management, supportato dal Job Centre, realizzato nel marzo 2015, che
ha visto il coinvolgimento di numerose aziende, la realizzazione di presentazioni aziendali collettive ed incontri individuali, anche in questo
caso con una partecipazione molto elevata da parte degli studenti / laureati (oltre 300) dei due Dipartimenti coinvolti.
Tirocini curriculari e post-laurea
L’Ateneo ferrarese continua ad essere molto impegnato anche sul fronte dei tirocini, sia curriculari, sia post-laurea. Si tratta di attività con un
minor carattere sperimentale ed innovativo rispetto a quelle precedentemente citate, ma non meno importanti, sia dal punto di vista quantitativo, sia dal punto di vista qualitativo.
Per quanto riguarda i tirocini curriculari, l’impegno di Unife ha prodotto
numeri in crescita e di grande rilievo, passando da circa 1500 tirocini
nel 2008-09 a oltre 2000 negli anni successivi. Il tirocinio curriculare
continua dunque a rappresentare una modalità di orientamento al lavoro che, seppure meno articolata rispetto ad altre esperienze, ha comunque un impatto molto rilevante, in termini numerici, sul complesso delle
attività di orientamento, e comunque costituisce una prima “palestra”
significativa e un primo contatto con il mondo del lavoro per un numero
significativo di studenti.
I tirocini post-laurea, d’altro canto, sono altrettanto importanti per ragioni che vanno al di la’ dell’aspetto numerico, e riguardano principalmente la qualità dell’esperienza degli studenti e il suo significato in
relazione alle prospettive future di inserimento lavorativo.
Anche in questo caso la crescita negli ultimi anni è stata molto significativa. Si è passati infatti da 37 tirocini nel 2007 ad un numero che oscilla
tra i 150 e i 200 tirocini all’anno, con un picco di 234 tirocini nel 2011.
115
Per circa il 20% di questi tirocini si realizzano le condizioni per un vero e
proprio inserimento lavorativo nell’azienda ospitante, una percentuale
ragguardevole se si considera il periodo congiunturale assai sfavorevole.
E’ importante anche segnalare che l’Università di Ferrara, attraverso il
Job Centre, è registrata all’albo degli intermediari del lavoro presso il
Ministero del Lavoro.
In questo contesto il Job Centre gestisce la piattaforma del placement
legata a ClicLavoro nella quale
A)
le imprese pubblicano annunci di lavoro (mediamente abbiamo
pubblicati sulla nostra bacheca tra i 100 e i 200 annunci)
B)
si realizzano incroci domanda/offerta di lavoro attraverso la candidatura dei laureati;
C)
le imprese possono gratuitamente scaricare i curricula dei laureati (dal 2012 sono stati scaricati più di 30.000 CV). Il Job Centre
attraverso i suoi operatori può anche personalizzare l’invio dei
CV e ogni mese invia mediamente 100 CV “mirati” ad aziende
partner.
L’Ateneo, attraverso il Job Centre, è accreditato anche nell’ambito di
Garanzia Giovani nella regione Emilia Romagna sia nella veste di ente
promotore di tirocini di formazione che in quella di ente certificatore
delle competenze acquisite (dal maggio scorso fino ad ora sono stati
attivati 26 tirocini in GG, si stima di attivarne un’altra cinquantina entro
la fine dell’anno).
La ricerca, la divulgazione, la partecipazione a progetti esterni
L’ampiezza e la varietà dell’ambito di attività e di iniziative, il carattere
innovativo e sperimentale di molte di esse, e ancora di più l’importanza
strategica che l’Ateneo attribuisce a questo tipo di azioni: sono tutti elementi che hanno indotto, negli ultimi anni, a considerare l’orientamento
in uscita non solo un insieme di servizi, ma un terreno rispetto al quale
è necessario approfondire la conoscenza, confrontarsi con altri attori
rilevanti, divulgare le esperienze fatte e le metodologie sviluppate.
Anche in questi aspetti, si possono segnalare alcune attività particolarmente significative.
L’Ateneo Ferrarese partecipa da molti anni ad una serie di progetti
ministeriali, promossi e coordinati dall’Agenzia Italia Lavoro, finalizzati alla diffusione, al miglioramento e alla qualificazione dei servizi universitari di placement.
La collaborazione di Unife con Italia Lavoro è stata molto intensa e fruttuosa, grazie ad una partecipazione continuativa che ha generato risultati tra i più significativi se confrontati con quelli degli altri Atenei nel panorama nazionale, confermando così la posizione di frontiera che il nostro Ateneo da tempo detiene su questi temi.
Oltre a fornire opportunità tecniche interessanti di rafforzamento, supporto e perfezionamento dei servizi esistenti, tale partecipazione ha anche consentito il reperimento di risorse esterne significative di cui ha
beneficiato, in modo diretto o indiretto, tutto lo spettro delle attività di
orientamento al lavoro di Unife, in coerenza con le finalità dei medesimi progetti.
Contemporaneamente l’Ateneo ha partecipato al tavolo regionale per
la progettazione e implementazione dei percorsi di Apprendistato in Alta Formazione, negli ambiti via via definiti dalle Delibere di Giunta Regionale, per i Corsi di Laurea, Master e Dottorati di Ricerca. In tale contesto, Unife ha avuto l’opportunità di confrontarsi con gli altri Atenei
della Regione sulle iniziative di transizione università-lavoro, che potranno registrare positivi sviluppi anche nell’ambito del complesso delle
misure di intervento previste dal Programma Garanzia Giovani.
116
L’esigenza di studio e confronto è stata realizzata attraverso diverse
iniziative. Da un lato, Unife ha promosso e coordinato un progetto di
ricerca europeo denominato “Meet Us” (Matching Higher Education
and Enterprises Towards Universities and Stakeholders), attraverso il
quale una partnership internazionale ha analizzato e confrontato le migliori esperienze internazionali (in Europa e oltre) sulla transizione in
alternanza. Il progetto è stato selezionato tra i 20 migliori, su un totale
di oltre 300, dal “New Skills Network”.
Obiettivi di studio e, al tempo stesso, di divulgazione, hanno motivato
l’organizzazione di alcuni eventi sul tema dell’orientamento al lavoro.
Tra quelli più recenti: un primo evento, organizzato a Ferrara nel dicembre 2013, ha visto la partecipazione di studiosi prestigiosi e tecnici di
numerose Università italiane, creando un interessante momento di confronto reciproco; un secondo evento, svoltosi nel novembre 2014, è stato realizzato al fine di divulgare i diversi servizi ed iniziative di Unife in
ambito placement.
Ancora, sono state realizzate alcune pubblicazioni, sia di carattere locale (una monografia nell’Annuario Socio-Economico Ferrarese) sia di
carattere nazionale (uno specifico intervento su Sviluppo e Organizzazione, rivista di consolidata tradizione di area manageriale) finalizzate
per l’appunto a diffondere l’operato di Unife su questi temi.
117
5
Il futuro: ulteriori direzioni di
sviluppo
L’Università di Ferrara, in questi ultimi anni, ha non solo proseguito in
quella che ormai possiamo chiamare una sorta di “tradizione”, ossia il
suo impegno sul fronte dell’orientamento al lavoro, ma ha realizzato
veri e propri salti di qualità in termini di ampiezza dell’ambito degli interventi, della loro numerosità, di investimenti specifici, di divulgazione, di
consolidamento. Il percorso di crescita, per quanto rapido ed efficace,
lascia comunque intravedere direzioni di ulteriore sviluppo. Ne citiamo,
sinteticamente, solo alcuni. Da un lato, il carattere innovativo di diverse
tra le attività svolte richiede un ripensamento di alcune tra le procedure
di gestione attualmente utilizzate, probabilmente più adatte a gestire
servizi routinari o comunque con un minor grado di incertezza e complessità. D’altro lato, sarà sempre più importante confrontarsi e collaborare, anche sul piano operativo, con altre Università – non solo quelle
contigue al nostro territorio – al fine di sperimentare anche in altri contesti le metodologie messe a punto nell’ambito ferrarese, e quindi partecipare a diffondere a livello nazionale quella cultura e quella sensibilità
al tema dell’orientamento al lavoro che già caratterizza da tempo il nostro Ateneo. Su questo fronte, già da alcuni anni sono state avviate collaborazioni con altri Atenei, in particolare per la sperimentazione del
progetto PIL, e con altri ancora sono state poste le basi per ulteriori
attività collaborative. Proseguire con forza su questa strada appare cruciale, sia nell’interesse generale del mondo dell’Università italiana e
della società nel suo complesso, sia nell’interesse specifico del nostro
Ateneo.
118
12
Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
ALESSANDRO MEDICI
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Relazione attività
1
La piattaforma per la formazione
in materia di sicurezza dell'
ateneo di ferrara UNIFESICURA
Fin da prima dall'entrata in vigore del nuovo testo unico sulla
sicurezza, D.lgs. 81/2008 ad oggi, l'Ateneo di Ferrara si è occupato
della formazione obbligatoria in materia di sicurezza del proprio personale e degli studenti impegnati in attività di laboratorio o in tirocini.
Nel 2014 è nata la piattaforma UNIFESICURA, attraverso la quale viene erogata, in modalità e-learning, la formazione generale rivolta a lavoratori e studenti, in accordo con quanto stabilito dalla normativa vigente, e non solo: grazie ad un progetto didattico sperimentale, presentato ed accolto dalla Regione Emilia Roma (n. PG/2014/0470371 del 4/
12/2014), è stato possibile estendere la modalità di formazione in elearning oltre i limiti previsti dal suddetto Accordo Stato-Regioni, ed includere ulteriori 4 ore di formazione specifica.
L'unità minima di cui è composto il percorso formativo è l'attività (pagina di testo, slideshow, file pdf, file epub, percorso interattivo, dizionario
ipertestuale), le attività sono organizzate in moduli e i moduli in corsi.
il link: https://formazionesicurezza.unife.it/moodle/
La formazione degli studenti è completata da pacchetti formativi ad hoc,
a seconda dei rischi specifici di laboratorio (chimico, biologico, archeolo120
gico, geologico ecc.), attraverso seminari tenuti in aula da
parte di esperti.
Per poter essere abilitati ai laboratori gli studenti devono
infine superare un test in presenza che attribuisce loro una
specifica idoneità in carriera
ed il diritto di ottenere un attestato che riconosce e rende
spendibile anche in ambito lavorativo tutto il percorso svolto:
121
2
Software Operativo per la
Sicurezza in Ateneo - S.O.S.I.A
Il software S.O.S.I.A. (Software Operativo per la Sicurezza in Ateneo)
sviluppato per l’implementazione del sistema di gestione della
sicurezza e della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro in Ateneo, ai
sensi del decreto legislativo del 9 aprile 2008, n. 81, gestisce le principali tipologie di rischio presenti in Ateneo (rischio chimico, rischio da
attrezzature da lavoro, rischio biologico), in maniera personalizzata,
sulla base delle peculiari attività che si compiono in particolare presso i
laboratori di ricerca.
SOSIA è uno strumento idoneo a supportare il delicato lavoro di valutazione dei rischi in una struttura articolata, complessa ed in continuo mutamento quale è un Ateneo; la sua funzionalità è inoltre basata sui principi della partecipazione e collaborazione dei soggetti prevalentemente
coinvolti, in armonia con quanto previsto dalla normativa vigente.
122
Sosia:
• Consente di catalogare le informazioni inerenti ai rischi nei luoghi di
lavoro
• Permette una “fotografia” aggiornata della situazione dei locali dell’Università di Ferrara.
• Consente una tracciabilità delle variazioni occorse in un locale di lavoro nel tempo
• Consente il monitoraggio degli operatori esposti ad un determinato
rischio.
• Administrator: coloro che si occupano di ricevere, monitorare e gestire le informazioni inserite dagli utenti.
• User: figure specifiche come preposti oppure responsabili delle linee
di ricerca, che indicano i rischi presenti in un locale, le attività svolte,
gli operatori coinvolti, le sostanze pericolose utilizzate, ecc.
Ogni Utente, dopo l’autenticazione, che prevede sia un controllo con il
database LDAP di Ateneo che uno sul server dove risiede il software
stesso, ha accesso solo ai locali a cui è stato assegnato. Nel fare ciò
egli è agevolato da un’interfaccia grafica, basata su mappe, nelle quali
sono evidenziate le stanze a cui ha accesso e tramite le quali può inserire, visualizzare o modificare i dati.
Tecnologia
Semantica e logica del prodotto
Il sistema prevede l’accesso ad una piattaforma, ovvero un server manutenuto presso l’Ufficio Reti e Sistemi, capace di gestire la complessità dei rischi correlati con le dinamiche di lavoro specifiche dell’ambiente universitario. Il sistema prevede diverse tipologie di utenti che hanno
accesso al software con diverse classi di funzionalità.
123
13
Didattica
LORENZO PARESCHI
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Resoconto attività
1
Periodo 15 settembre 2010 – 30
ottobre 2015
Il periodo in oggetto ha visto importanti novità sul fronte della didattica,
che hanno portato a una necessaria riorganizzazione dell’offerta formativa per far fronte alle normative ministeriali. In particolare, i limiti imposti dalle nuove normative hanno necessariamente contratto possibili
espansioni dell’offerta formativa.
Oltre all’obiettivo primario del completamento del percorso di revisione
dell’offerta formativa e del suo miglioramento qualitativo, l’impegno principale in qualità di Delegato del Rettore per la didattica, è stato quello di
attuare azioni rivolte alla riduzione del numero di studenti inattivi e a evitare l’abbandono degli studi, di introdurre iniziative allo scopo di premiare il merito e attrarre gli studenti migliori e di incentivare l’internazionalizzazione dei corsi di studio tramite l’introduzione di insegnamenti in lingua inglese e l’attuazione di percorsi di studio internazionali.
Un’ulteriore attività di cui mi sono occupato come Delegato alla Didattica è stata I’attuazione dei percorsi di Tirocinio Formativo Attivo (TFA),
previsti dal D.M. 249 del 10/09/2010, che consentono il conseguimento
dell’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria di primo e
secondo grado.
Con riferimento alla Strategia didattica e gli interventi a favore degli studenti riportata nel Piano strategico triennale 2012 -2014 e nel Piano
triennale 2014-16, sono state svolte le seguenti attività e raggiunti i
seguenti obiettivi nell’ambito della didattica nel periodo in esame.
Obiettivi della didattica:
1 - Completare il percorso di revisione dell’offerta formativa
PST 2012-14: Consolidare il processo di programmazione annuale
dell’offerta didattica, che a causa della normativa in perpetuo mutamento, non riesce mai ad avere scadenze certe e informazioni
affidabili/ PST 2014-16: Consolidare, con il coordinamento del Presidio Qualità di Ateneo, il processo di programmazione annuale
dell’offerta didattica (compresa la verifica della sostenibilità del125
l’offerta in termini di risorse umane) e rafforzare il sistema di Assicurazione della qualità, che ha già portato a una revisione ragionata dei percorsi formativi e al recupero di una serie di criticità presenti, in coerenza con quanto riportato nel documento “Politiche
di Ateneo e Programmazione”.
Nel 2013, per la prima volta in Ateneo, il Presidio Qualità di Ateneo ha
predisposto un cronoprogramma concernente l’Organizzazione della
gestione della didattica e degli adempimenti AVA al fine di:
➡ individuare i vari processi relativi all’organizzazione della gestione della didattica;
➡ definire le tempistiche corrette per la gestione della didattica;
➡ definire i compiti e le responsabilità in modo chiaro;
➡ separare la fase di progettazione dell’offerta formativa da quella
operativa della sua gestione;
chiarezza sui ruoli e sulle responsabilità. Il Presidio Qualità aggiorna lo
scadenzario ogni anno in previsione del nuovo anno accademico.
PST 2012-14 e 2014-16: Avviare corsi magistrali in lingua inglese,
attraverso l’iniziale introduzione di alcuni insegnamenti ed eventuale successiva estensione all’intero curriculum/corso.
Nel 2011/12 è stata attivata la laurea magistrale in Physics con erogazione della didattica interamente in lingua inglese. Nell’anno accademico 2015/16 sono attivati 15 insegnamenti in lingua inglese tenuti da docenti stranieri grazie allo scambio di docenti con le sedi con cui sono in
corso accordi Erasmus ed al supporto finanziario fornito dall’Ateneo
per la mobilità di docenti stranieri. Questo, unitamente ai percorsi Erasmus seguiti dagli studenti ed ai CdS a doppio titolo con Atenei stranieri, 16 nell’a.a.2015-16, ha consentito di rafforzare le opportunità per gli
studenti di conseguire il diploma di eccellenza delle “Ferrara School of”
introdotte dall’Ateneo nell’a.a.2012-13.
➡ migliorare l’organizzazione dei processi per avere più tempo a
disposizione per il loro completamento;
➡ consentire l’accesso immediato ai dati statistici richiesti (RdR,
SUA-CdS);
➡ ridurre il carico burocratico complessivo;
➡ permettere ai docenti con responsabilità di progettazione dei
CdS di dedicare tempo agli aspetti fondamentali (programmazione CdS, analisi delle criticità emerse, miglioramento…) e non
agli atti formali.
L’introduzione della programmazione relativa alla gestione della didattica
a livello di Ateneo, Dipartimenti, Scuole e CdS ha consentito di ridurre il
carico burocratico, semplificando e razionalizzando, e di fare maggiore
PST 2012-14: Rinforzare il processo di assicurazione della qualità
Fino al 2010, il processo di autovalutazione era imperniato sul ruolo
del Gruppo di Autovalutazione (GAV) e sulla redazione del Rapporto di
Autovalutazione (RAV). Tale rapporto, secondo una tempistica predefinita a livello di Ateneo, era inviato dal GAV al Nucleo di Valutazione dell’Ateneo (NdV). Una commissione di esperti interni ed esterni (composta dal Presidente del NdV, dal Prorettore alla Didattica, dal Delegato
del Rettore per la Valutazione, da un esperto esterno), discuteva con
ogni Presidente del GAV e con il Manager Didattico (MD) di riferimento, il documento di autovalutazione presentato. Al termine delle audizioni, la Commissione redigeva una relazione di cui il NdV teneva conto
nelle sue attività. La relazione veniva poi pubblicata sul sito del NdV
con accesso riservato. Il percorso di autovalutazione dei corsi di studio
126
ha assunto caratteri diversi nel 2010 focalizzandosi sull’aspetto fondamentale tra quelli presenti nel precedente modello del RAV: Monitoraggio, analisi e riesame.
Dall’anno accademico 2010-11 fino a dicembre 2012, le relazioni Monitoraggio, Analisi e Riesame predisposte annualmente dai GAV venivano inviate al NdV che le utilizzava per la valutazione della successiva
offerta formativa dell’Ateneo, eventualmente prevedendo audizioni nei
casi in cui fosse necessario.
Le relazioni venivano poi pubblicate in rete sul sito della valutazione,
accessibili agli strutturati di UniFE tramite autenticazione. Il modello
della relazione Monitoraggio, Analisi e Riesame di UniFE ha contribuito
alla predisposizione del modello del Rapporto di Riesame di ANVUR.
Nel 2012 I Gruppi di Autovalutazione sono stati trasformati in Gruppi di
Riesame con la seguente composizione:
➡ Coordinatore del corso di studio (responsabile)
➡ Docente del corso di studio (referente operativo)
➡ il Manager Didattico di riferimento
➡ uno studente
➡ un rappresentante del mondo del lavoro
con il compito di redigere ogni anno il Rapporto di Riesame.
2 - Introdurre azioni mirate alla riduzione degli studenti inattivi e
ad evitare l’abbandono/ Introdurre o potenziare azioni mirate alla
riduzione degli studenti inattivi e ad evitare l’abbandono
PST 2012-14: Organizzare il tutorato per facilitare il passaggio tra
il primo e il secondo anno, per il recupero dei fuori corso/ 201416: Coordinare una corretta progettazione del Tutorato Didattico
nel rispetto delle indicazioni riportate nel Regolamento di Tutorato di Ateneo al fine di facilitare il completamento del percorso
degli studi nei tempi previsti e, in particolare, ridurre gli abbandoni al 1° anno.
➡ 2010-11: Fondi MIUR 98.513,00 euro + 21.487 euro di cofinanziamento UniFE; 7750 ore per il Tutorato Didattico; numero totale progetti presentati: 51
➡ 2011-12: Fondi MIUR 98.634 euro + 42.000 euro di cofinanziamento UniFE; 9964 ore per il Tutorato Didattico; numero totale
di progetti presentati: 57; questionari raccolti sulla soddisfazione
del servizio: 2211; valutazione complessiva del servizio: 32%
decisamente sì, 52% più sì che no, 13% più no che sì, 3% decisamente no
➡ 2012-13: fondi MIUR 153.028 euro + 22.000 euro cofinanziamento UniFE; 10432 ore per il Tutorato Didattico; numero totale
di progetti presentati: 59; questionari raccolti sulla soddisfazione
del servizio: 1893; valutazione complessiva del servizio: 33%
decisamente sì, 52% più sì che no, 12% più no che sì, 3% decisamente no
➡ 2013-14: fondi MIUR 134.351 euro + 22.000 euro cofinanziamento UniFE; 9193 ore per il Tutorato Didattico; numero totale
di progetti presentati: 59; questionari raccolti sulla soddisfazione
del servizio: 2166; valutazione complessiva del servizio: 34%
decisamente sì, 54% più sì che no, 10% più no che sì, 2% decisamente no
➡ 2014-15: fondi MIUR 103.843 euro + 42.000 euro cofinanziamento UniFE; 8491 ore per il Tutorato Didattico; numero totale
di progetti presentati: 58; questionari raccolti sulla soddisfazione
del servizio: 2093; valutazione complessiva del servizio: 36%
decisamente sì, 53% più sì che no, 9% più no che sì, 2% decisamente no
127
➡ 2015-16: fondi MIUR 122.197 + 27.803 euro cofinanziamento
UniFE; 8770 ore per il Tutorato Didattico; numero totale di progetti presentati: 62. La valutazione sulla soddisfazione del
servizio verrà effettuata nel 2016.
PST 2014-16 Mantenere la rete organizzativa per la didattica, realizzata mediante i Manager Didattici a supporto degli studenti e il
Presidio della Qualità dell'Ateneo per la facilitazione del processo
formativo.
2006: assunzione a tempo determinato (in categoria D) di 20 MD
2008: assunzione a tempo indeterminato (sempre in categoria D) di 17
MD
di supporto all’autovalutazione dei corsi di studio e alla raccolta dei dati
per il monitoraggio della qualità di erogazione della didattica e dei servizi
connessi. Sul fronte organizzativo e dei servizi, evidenziano eventuali criticità al responsabile del CdS e propongono possibili soluzioni.
I MD reperiscono inoltre i dati necessari per la compilazione del Rapporto di Riesame fornendoli al Gruppo di Riesame dei corsi di studio
che li analizza e li discute ai fini della stesura del Rapporto.
L’organizzazione permette che il corpo docente intervenga solo in fase
di commento e valutazione dei dati; di fatto solo il processo di “monitoraggio e analisi e riesame” resta compito e prerogativa specifica dei
docenti mentre tutta la raccolta dei dati e la sistemazione è a carico dei
MD e degli uffici che effettuano la manutenzione dei sistemi informativi.
2015: sono rimasti 14 MD, di cui 1 si occupa esclusivamente della gestione della comunicazione, quindi 13 MD con due supporti amministrativi (categoria C)
3 - Introdurre iniziative volte ad attrarre gli studenti migliori, in particolare nelle lauree magistrali, provenienti da altri atenei.
Il numero di corsi di studio del primo e del secondo ciclo nei vari anni
accademici è stato:
PST 2012-14: Creare a livello PTA una figura di responsabile dell’area didattica e/o di un Presidio della qualità dell’offerta formativa (art. 5, comma 3, legge 240/2010)
➡ 2010-11: 60 CdS
➡ 2011-12: 62 CdS
➡ 2012-13: 56 CdS
➡ 2013-14: 57 CdS
➡ 2014-15: 57 CdS
➡ 2015-16: 57 CdS
Il Presidio Qualità è stato istituito nel Consiglio di Amministrazione del
19/12/2012. Nel 2014, a decorrere dal 1 gennaio 2014, è stato istituito il
Coordinamento del sistema didattico di Ateneo con l’obiettivo di creare
un coordinamento unitario delle strutture amministrative direttamente coinvolte nel processo di erogazione dei servizi di supporto alla didattica.
PST 2012-14 e 2014-16: Potenziare i benefici attribuiti per merito
come gli esoneri totali e parziali dalle tasse di iscrizione e l’assegnazione di borse di studio.
I Manager Didattici, coordinati da uno dei membri del Presidio Qualità in
accordo con il delegato alla Didattica, partecipano attivamente alle attività
128
Attribuzione di fascia per merito: numero di crediti indicati a
bando maturati entro il 31 dicembre con votazione di almeno
27/30
Attribuzione di fascia per merito: numero di crediti indicati a bando
maturati entro il 31 dicembre
2010/11
Esonero totale per studenti che si iscrivono alla laurea di secondo
livello ed hanno conseguito il titolo alla triennale entro il 31 dicembre
del terzo anno (in corso)
Attribuzione di fascia per merito: numero di crediti indicati a bando
maturati entro il 31 dicembre con votazione di almeno 27/30
2011/12
2013/14
Esonero parziale per gli per gli immatricolati alla laurea triennale
con votazione 100 conseguita all’esame di maturità e per gli
immatricolati alla laurea magistrale con votazione 110
conseguita alla laurea triennale.
Esonero totale per gli immatricolati alla laurea triennale con votazione
conseguita all’esame di maturità di 100 e lode e per gli immatricolati
alla laurea magistrale con votazione conseguita alla laurea triennale di
110 e lode
Esonero figli di genitori disabili
Esonero parziale per gli per gli immatricolati alla laurea triennale con
votazione 100 conseguita all’esame di maturità e per gli immatricolati
alla laurea magistrale con votazione 110 conseguita alla laurea
triennale.
Attribuzione di fascia per merito: numero di crediti indicati a
bando maturati entro il 31 dicembre con votazione di almeno
27/30
Esonero totale per gli immatricolati alla laurea triennale con
votazione conseguita all’esame di maturità di 100 e lode e per
gli immatricolati alla laurea magistrale con votazione conseguita
alla laurea triennale di 110 e lode
Esonero per i figli di genitori disabili
Attribuzione di fascia per merito: numero di crediti indicati a bando
maturati entro il 31 dicembre con votazione di almeno 27/30
Esonero totale per gli immatricolati alla laurea triennale con votazione
conseguita all’esame di maturità di 100 e lode e per gli immatricolati
alla laurea magistrale con votazione conseguita alla laurea triennale di
110 e lode
2012/13
Esonero parziale per gli per gli immatricolati alla laurea triennale con
votazione 100 conseguita all’esame di maturità e per gli immatricolati
alla laurea magistrale con votazione 110 conseguita alla laurea
triennale.
Esonero figli di genitori disabili
Esonero totale per gli immatricolati alla laurea triennale con
votazione conseguita all’esame di maturità di 100 e lode e per
gli immatricolati alla laurea magistrale con votazione conseguita
alla laurea triennale di 110 e lode
2014/15
Esonero parziale per gli per gli immatricolati alla laurea triennale
con votazione 100 conseguita all’esame di maturità e per gli
immatricolati alla laurea magistrale con votazione 110
conseguita alla laurea triennale.
Esonero figli di genitori disabili
Contributo alle matricole iscritte alle lauree scientifiche (L2)
classi 27 “scienze e tecnologie chimiche”,30 “scienze e
tecnologie fisiche” 35 “scienze matematiche al fine di incentivare
le immatricolazioni a questi corsi
Esonero sisma
Da questo anno accademico: Passaggio da due rate a quattro rate al
fine di facilitare gli studenti meno abbienti
129
4 - Migliorare la qualità dell’attività formativa
Introdurre sistemi informatici antiplagio per le tesi di laurea;
PST 2012-14 e 2014-16:
Nell’a.a.2014-15 si è avviata la sperimentazione del software antiplagio Turnitin relativamente alle tesi di laurea nel Dipartimento di Economia. Lo scopo da un lato è stato di supportare i relatori di tesi che, nelle lauree con elevato numero di iscritti come nel caso del CdS in Economia, non hanno il tempo materiale per effettuare tutti i controlli necessari e dall'altro di rilasciare una certificazione antiplagio alla tesi oggi richiesta in molti master a livello europeo.
Razionalizzare l’impiego, la manutenzione e l’aggiornamento strumentale delle aule didattiche, anche con il contributo del Comitato dei Sostenitori / 2014-16: Razionalizzare l’impiego, la manutenzione e l’aggiornamento strumentale delle aule didattiche;
Nel 2011 e 2014 è stata fatta una ricognizione capillare di tutte le aule
gestite centralmente (ovvero le aule inserite nel programma aule prenotabili da tutte le strutture didattiche) in merito allo stato delle attrezzature. In base alle ricognizioni è stata fatta un’analisi dei fabbisogni di attrezzature didattiche, di materiale e interventi informatici e la necessità
di manutenzione degli impianti nelle aule. Il successivo acquisto di videoproiettori, microfoni, lavagne luminose, schermi motorizzati per
proiezione, videocamere e pc ha migliorato notevolmente la qualità
della fruibilità delle aule didattiche.
Razionalizzare e omogeneizzare le procedure interne al fine di
semplificare la gestione e mantenere un forte coordinamento tra
Ripartizione didattica, segreterie Strutture Didattiche, Management didattico, Nucleo di Valutazione con il supporto dell’Ufficio
Valutazione e Programmazione/ 2014-16: Mantenere a livello di
PTA una figura di responsabile dell’area didattica e dei servizi agli
studenti al fine di razionalizzare e omogeneizzare le procedure interne e di semplificare la gestione mantenendo un forte coordinamento tra tutti gli uffici coinvolti:
Nel 2014, a decorrere dal 1 gennaio 2014, è stato istituito il Coordinamento del sistema didattico di Ateneo con l’obiettivo di creare un coordinamento unitario delle strutture amministrative direttamente coinvolte
nel processo di erogazione dei servizi di supporto alla didattica.
Individuare, nelle Strutture Didattiche, modalità organizzative che
consentano agli studenti
di seguire proficuamente tutti gli insegnamenti necessari a rimanere
nei tempi stabiliti dal corso di studio (coordinare l’orario dei corsi, evitando sovrapposizioni, controllare i calendari delle prove in itinere; limitare il più possibile i conflitti tra appelli d’esame, ecc…).
Nel 2015 è stato fatto un investimento importante per rendere più efficiente ed efficace la gestione dell’occupazione degli spazi didattici dell’Ateneo. Siamo passati da programmi realizzati in house all’acquisto
della suite EasyCourse - EasyRoom, in quanto ritenuta la soluzione ottimale per le necessità dell’Ateneo, prima di tutto perché interamente
basata su web, e quindi la più accessibile in un contesto come quello
di UNIFE, dove la prenotazione diretta degli spazi può essere effettuata da utenti con ruoli, competenze, dotazioni hardware e sedi di
servizio molto diverse tra loro (manager didattici, docenti, referenti di
struttura, referenti didattici dei dipartimenti).
La suite proposta da EasyStaff ha inoltre garantito la continuità e il
rispetto delle attuali specificità di ciascun Dipartimento nella gestione
degli spazi.
Lo strumento informatico prescelto quindi risponde all’esigenza di semplificare il lavoro di pianificazione del calendario e gestione delle emergenze, senza comportare cambiamenti organizzativi che, in alcune
130
realtà, potrebbero tradursi in regressioni sia dell’attuale grado di autonomia degli utenti che dell’efficienza del servizio fornito finora agli studenti in termini di leggibilità delle informazioni sulla base del proprio
piano di studi.
131
14
Attività culturali e città universitaria
ALESSANDRO SOMMA
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Resoconto attività
1
Delega “Cultura e città
universitaria”
Breve ma intenso: lo si potrebbe descrivere in questi termini il periodo
– poco più di un anno – nel corso del quale la delega in materia di
cultura si è completata con il riferimento alla città universitaria.
E’ stato questo il filo conduttore per le iniziative che si sono avviate e
che hanno visto un loro primo consolidamento, indispensabile ad assicurare un futuro al lavoro svolto.
E’ banale constatare che Ferrara è una città universitaria, nel duplice
senso che si tratta di una città beneficiata dalla presenza di studenti, la
cui università trae giovamento dall’essere inserita in un contesto municipale attento alle sue necessità.
Peraltro i benefici non sono solo quelli immediatamente percepiti: per
l’università l’utilizzo del patrimonio immobiliare urbano, e per la città
un notevole numero di studenti che affittano appartamenti e acquistano nei negozi.
La presenza di una notevole massa critica di giovani, oltre che di studiosi, costituisce un’incredibile opportunità per la vita economica della
città, ma non solo per quella: è la comunità cittadina nel suo complesso che si arricchisce in termini innanzi tutto culturali.
La diffusione dell’università nel territorio cittadino, a mimare una sorta
di campus diffuso, rappresenta poi un elemento imprescindibile per chi
pensi all’accademia come a un attore sociale autonomo dagli altri attori
sociali, ma pur sempre dialogante con loro e calato nelle molteplici dinamiche che quel dialogo produce. In questo senso la città
universitaria non è riducibile alla sommatoria delle sue componenti: forma un’identità nuova, fortemente legata al contesto in cui è calata, e in
questo senso plurale.
Per sviluppare Ferrara città universitaria, favorendo la costruzione di
una consapevolezza circa la sua identità, ma anche individuando alcuni progetti concreti per farla vivere, è stata costituita una Commissione
paritetica mista composta da cinque rappresentanti di Unife (France133
sco De Leo, Fabio Donati, Melchiore Giganti, Massimiliano Mazzanti,
Alessandro Somma) e cinque rappresentanti del Consiglio comunale
(Alessandro Bazzocchi, Davide Bertolasi, Silvia Fedeli, Leonardo Fiorentini e Paolo Spath).
In quella sede si sono invitati esperti locali e di altre realtà cittadine e
universitarie per discutere in particolare dei seguenti aspetti: rappresentanza politica generale e di interessi specifici degli studenti universitari,
politiche degli alloggi e relativo sostegno fiscale, gestione e autogestione studentesca di spazi e servizi.
Su questi aspetti si elaboreranno proposte concrete da sottoporre al
Consiglio comunale, al più tardi entro la scadenza della Commissione
(dicembre 2015).
Evidentemente le città universitarie in Italia e in Europa sono molto numerose, oltre che ancorate a una storia secolare, tanto prestigiosa
quanto fondativa del Vecchio continente. Per questo proprio
l’Università di Ferrara, nell’ottobre del 2013, ha organizzato un incontro
internazionale tra rappresentanti di atenei e municipalità di Braga (Portogallo), Cadice (Spagna), Capodistria (Slovenia), Cracovia (Polonia),
Gießen (Germania), Katowice (Polonia), Regensburg (Germania), Tartu (Estonia) e Turku (Finlandia). I partecipanti all’incontro hanno discusso dei processi che negli ultimi anni hanno riproposto con forza l’attenzione sui rapporti tra città e università: dalla diffusione della società
della conoscenza, alla trasformazione delle università in istituzioni più
complesse, passando per il nuovo protagonismo dei giovani e per il riconoscimento che la formazione superiore e la ricerca sono oramai ingredienti fondamentali dello sviluppo sociale ed economico.
Il risultato di questo incontro è stata la nascita di Unitown - University
town network, la rete internazionale di eccellenza delle città universitarie che dalla sua fondazione ha potuto ottenere successo decisamente
apprezzabili. Successi tutti legati allo stimolo di Unife, il cui ruolo propulsivo si è tradotto nella conferma di Pasquale Nappi alla Presidenza
della Rete per il triennio 2015-2017.
Innanzi tutto si tratta di una Rete che conta oramai un notevole numero di partner. Oltre alla Città e all’Università di Ferrara ne fanno parte:
l’Università della Basilicata, la Città di Bergamo, Università di Bergamo, la Città di Braga, l’Università di Camerino, l’Università di Genova,
la Città di Guimarães, l’Università di Innsbruck, la University of Economics in Katowice, la Jagiellonian University of Kraków, la University of
Minho, la Palacky University in Olomouc, l’Università di Pavia,
l’Università di Perugia, la Città di Potenza, la Lucian Blaga University
of Sibiu, la Città di Siena, l’Università di Siena, l’Aristotele University of
Thessaloniki, la Città di Trento, la Città di Torino, l’Università di Torino,
la University of Turku, la Città di Urbino, l’Istituto superiore industrie artistiche di Urbino, l’Università di Urbino.
Numerose le iniziative a cui Unitown ha dato vita o ha partecipato:
1)
Organizzazione del Workshop internazionale “Unitown meeting
of students’ representatives”, Ferrara, 2-5 Marzo 2014.
2)
Contributo alla conferenza internazionale “New Vision of Urban
Politics. Medium-sized European Cities in 21st Century”, Olomouc (Repubblica Ceca), 14-16 maggio 2014.
3)
Partecipazione al bando Horizon 2020 – Call Young society-2014
(Topic Young-5b-2014), con proposta denominata “Young Unitown - Youth and the University City” sul tema della partecipazione giovanile all’amministrazione locale (il partenariato del progetto ha compreso, oltre ai soci Unitown: Forschungszentrum Telekommunikation e Örebro University).
4)
Organizzazione del Seminario “Verso uno Statuto delle città universitarie”, Ferrara, 18-19 dicembre 2014.
5)
Organizzazione del Workshop internazionale “A European Programme to Apply Unesco Historic Urban Landscape Principles to
Universsitiey Cities, Ferrara, 19 dicembre 2014.
134
6)
Organizzazione del Seminario “Paesaggi culturali e città universitarie”, in collaborazione con Università della Basilicata, Potenza
e Matera, 12 e 13 maggio 2015.
7)
Contributo al Seminario “Città come frontiere di innovazione. Dalla vision al progetto”, Bergamo, 8 giugno 2015.
8)
Contributo al Simposio internazionale “Cities and Landscapes:
Considering New Orleans and Innsbruck as multiple landscapes”, Innsbruck, 24-26 giugno 2015.
9)
Curatela del volume Città universitaria. Dalle buone pratiche all’identità, Faust Edizioni, 2015, con contributi di Con contributi di
Gastone Ave, Davide Barbieri, Rossana Bonadei, Sergio Cavalieri, Paolo Ceccarelli, Margherita Cisani, Emmanuele Curti, Egidio
Dansero, Angelantonio Duraccio, Silvia Fedeli, Cristiana Fioravanti, Federica Graffer, Jacopo Gresleri, Fiorino Pietro Iantorno,
Matteo Kalchschmidt, Massimo Maisto, Pasquale Nappi, Maria
Grazia Pellerino, Michele Rostan, Alessandro Somma, Elena
Stanghellini, Tiziano Tagliani, Flavio Vetrano (Allegato 5).
10)
Contributo al Convegno internazionale “Università e città.
Un’agenda per il nuovo secolo”, Pavia, 9 - 11 settembre 2015.
Anche le iniziative culturali di Unife sono calate nell’idea di città
universitaria. Quest’ultima, infatti, è tale perché l’ateneo costituisce il
principale motore della vita culturale della municipalità: come si è detto, il trasferimento che realizza l’università non è solo quello
tecnologico, bensì anche e soprattutto quello del sapere in genere, la
cui produzione e riproduzione è del resto il suo compito principale.
Un compito il cui assolvimento consente fra l’altro alla comunità cittadina di verificare in modo trasparente quanto avviene all’interno della
sua università: università orgogliosamente pubblica, in quanto tale particolarmente tenuta a rendere conto circa il suo modo di impiegare fondi della collettività.
Fiore all’occhiello di questo impegno sono i contributi di Unife al Festival di Internazionale, che vedono un crescente numero di docenti coinvolti nel programma principale, e soprattutto la prima edizione di Unifestival: la manifestazione che si è tenuta tra il 25 e il 27 settembre 2015
con un cartellone di più di cento tra dibattiti, convegni, conferenze,
esperimenti, incontri con l’autore, workshop, sondaggi, proiezioni, dimostrazioni, descrizione di esperienze, spettacoli anche per bambini, percorsi culturali e attività sportive.
Più di 15.000 tra studenti e cittadini hanno affollato la grande struttura
allestita in Piazza Trento Trieste e gli altri luoghi dove Unife, in occasione del suo 625° anno di vita, ha presentato le diverse attività dell’Ateneo.
Si è trattato di un abbraccio non simbolico tra la comunità accademica
e la comunità cittadina: tra università, studenti in testa, società civile,
società politica, operatori economici e istituzioni culturali del territorio.
Un risultato reso possibile dall'appassionato lavoro e dalla sintonia dei
tanti studenti, docenti e amministrativi che hanno portato in piazza
l’università, e la piazza nell’università.
E’ questo lo spirito Unitown, lo spirito della città universitaria.
Se peraltro la produzione e riproduzione di sapere deve vivere all’interno di una città universitaria, l’alta divulgazione diventa un compito fondamentale dell’ateneo.
135
15
Informatizzazione
CESARE STEFANELLI
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Resoconto attività
1
L’informatica al servizio di UNIFE
L’informatizzazione in UNIFE
L’evoluzione della tecnologia informatica in questi ultimi anni è avvenuta sia sulla dimensione verticale, con diffusione di dispositivi sempre
più miniaturizzati e performanti, sia sulla dimensione orizzontale, con
l’estensione della tecnologia ad ambiti sempre più vasti. Le aspettative
degli utenti verso la disponibilità di informazioni tempestive, di servizi
accessibili on-line, fruibili da qualunque tipo di dispositivo e costantemente attivi sono aumentate fortemente, in modo particolare per gli
utenti più giovani e, com’è noto, tecnologicamente aggiornati, quale è il
caso dei nostri studenti.
La Ripartizione Servizi Informatici di UNIFE ha quindi operato per soddisfare questa crescente domanda di informatizzazione, anche a fronte
di uno scenario normativo complesso e in continuo cambiamento che
in alcuni casi ha interessato l’ambito informatico direttamente e in molti
altri lo ha indirettamente coinvolto per esigenze delle varie aree dell’amministrazione.
Tutte le attività del nostro Ateneo si sono improvvisamente intrecciate
e complicate per gli eventi catastrofici provocati dal terremoto del
2012, che hanno impegnato la Ripartizione Servizi Informatici nella sfida di mantenere la continuità dei servizi offerti e di provvedere a un rapido riposizionamento di gran parte delle postazioni di lavoro dell’Amministrazione Centrale.
Le principali linee d’azione seguite dalla Ripartizione Servizi Informatici
sono state:
• l’adeguamento del Portale su piattaforma tecnologicamente avanzata e con una struttura comunicativa al passo con le esigenze dei nostri utenti giovani ed esperti di tecnologia;
• il supporto alla dematerializzazione del sistema informativo con lo
spostamento dell’asse di riferimento sul dato digitale;
137
• l’ammodernamento dei servizi per rispondere alle crescenti richieste
normative particolarmente orientate all’integrazione e alla trasparenza dei dati amministrativi;
• l’ammodernamento dei servizi web verso interfacce più semplici e di
maggiore capacità comunicativa;
• il potenziamento della server farm per garantire la massima continuità e disponibilità dei servizi;
• Il potenziamento della capacità dei canali di comunicazione specialmente nella modalità wireless.
• l’adeguamento del sistema contabile-finanziario al modello economico-patrimoniale in base alle linee guida nazionali, con l’integrazione
al sistema informatico di Ateneo.
Area didattica/ricerca
b. Nuovo sistema orari/calendari
a. Verbali d’esame
E’ stata adottata una suite di prodotti per la gestione degli spazi di
ateneo (EasyRoom) e dell’orario delle lezioni (EasyCourse) con un’interfaccia semplice e in grado di mostrare agli studenti calendari personalizzati in base al piano degli studi prescelto.
Nell’ambito del progetto U4U (University for University), finanziato dal
MIUR, è stato completamente dematerializzato il processo di registrazione degli esami di profitto sostituendo la firma autografa del docente
sul verbale cartaceo con la firma digitale sul verbale elettronico conservato nel sistema di conservazione documentale con un risparmio effettivo di 40.000 fogli di carta all’anno. E’ stato inoltre attivato, seppure in
fase sperimentale, il registro elettronico delle lezioni e il rilascio automatico del diploma supplement.
Area Portale e servizi web
a. Nuovo Portale UNIFE, siti dipartimentali, siti dei corsi di studio e adeguamento tecnologico
Nel 2012 è stato eseguito l’upgrade del sistema di gestione dei contenuti di ateneo e una rivisitazione dell’architettura per migliorare sia le
performance del portale sia la funzionalità, in particolare per renderlo
fruibile in modalità “mobile” dagli utenti collegati con smartphone. È
quindi avvenuta la migrazione del portale di Ateneo e dei vari siti con138
La struttura della nuova homepage di Unife
nessi (dipartimenti, corsi di studio, etc), un progetto piuttosto corposo
che si è svolto in 2 fasi distinte
• Nuovi siti di Dipartimento e di corso di studio. I nuovi siti sono stati
progettati con un design responsivo per andare incontro alle nuove
metodologie di consultazione “mobile”, e per migliorarne l’accessibilità. Con l’obiettivo di rendere ogni Dipartimento autonomi nella gestione del suo sito, si è provveduto a formare e a dare adeguato supporto ai tecnici di Dipartimento. In questa fase si sono anche eseguite le
operazioni di accorpamento delle 8 facoltà e dei 19 dipartimenti preGelmini agli attuali 12 dipartimenti e 2 scuole. Anche i 56 siti dei Corsi di Studio sono stati riorganizzati secondo la stessa logica e attribuendo ai manager didattici la responsabilità di gestione delle informazioni online. Anche i manager didattici sono stati formati all’utilizzo
delle nuove tecnologie adottate per il portale.
gettato per garantire la migliore visibilità delle informazioni e una più
facile reperibilità delle stesse. A questo fine si sono utilizzati vari strumenti, come la definizione di varie barre di navigazione pensate per
le diverse tipologie di utenti e una riorganizzazione dei contenuti che
metta in evidenza le informazioni più rilevanti (come le notizie “in primo piano” e le notizie specifiche divise per categorie di utenti).
• Riorganizzazione del portale UNIFE. Il portale è il principale canale
di comunicazione del nostro Ateneo. Il layout del portale è stato pro139
Le nuove tecnologie adottate hanno inoltre migliorato la fruizione in
mobilità e l’accessibilità.
Infine, per soddisfare le necessità di Amministrazione Trasparente si
sono creati strumenti per facilitare il lavoro degli amministrativi (in particolare, il modulo provvedimenti e il modulo incarichi).
b. Il sito delle Relazioni Internazionali
(https://servizi.unife.it/relazioni_internazionali/)
Il software è stato sviluppato su richiesta del delegato all’internazionalizzazione ed è destinato in gestione all’ufficio ricerca e all’ufficio
mobilità internazionale, in inserimento ai docenti e alle segreteria di dipartimento. E’ pubblico in visualizzazione. Lo strumento è stato pensato da un lato per raccogliere tutte le relazioni internazionali che Unife
ha, formali e non, e per rendere pubbliche tutte quelle ufficiali.
Il sito delle Relazioni Internazionali
Area Amministrativa
Statistiche di Google Analytics. L’analisi percentuale degli accessi da dispositivi fissi,
mobili e tablet
a. Contabilità – passaggio a U-GOV
La Legge 240 del 2010 ha previsto che tutti gli Atenei italiani, entro il
2015, attuino il passaggio dalla contabilità finanziaria alla contabilità
Economico-Patrimoniale, predisponendo l’analisi dei conti.
L’analisi è stata fatta nell’anno 2013, comprendendo le attività informatiche di installazione, configurazione e il coordinamento della formazione al personale interessato. Questo ha richiesto l’adozione di un nuovo
140
programma di contabilità pienamente integrato con le altre banche dati
di Ateneo. Nel 2014 è stato avviato U-Gov contabilità, il programma di
contabilità fornito dal Cineca.
Il passaggio al nuovo programma di contabilità è stato un intervento
che ha impegnato la Ripartizione Servizi Informatici in modo massiccio. In complesso sono state coinvolte 248 persone per tutti i moduli
previsti, erogate 155 ore di formazione teorica e pratica ed effettuati
per il 2014 e 2015 un totale di 945 interventi di assistenza.
b. Sistema di gestione dati per la trasparenza
L’obbligo di tracciabilità e trasparenza nelle attività di gestione delle
Pubbliche Amministrazioni ha richiesto l’adozione di una aggregatore
delle informazioni che ogni anno l’Ente Pubblico deve inviare ad ANAC
per il controllo anti corruzione. Il 1 gennaio 2015 la Ripartizione Servizi
Informatici ha avviato un progetto di controllo sulle stazioni appaltanti
di Unife, formando 96 addetti e mappando più di 60.000 ordini di forniture.
Infrastruttura di rete
Lavori di potenziamento rete dati
Anche se il numero di studenti e di dipendenti è rimasto sostanzialmente invariato negli ultimi anni, il numero di dispositivi collegati alla rete
dati dell’Ateneo è notevolmente cresciuto. L’utilizzo di dispositivi personali, smartphone e tablet in primis, ha generato un aumento significativo del traffico Internet e una progressiva saturazione degli accessi alla
rete wireless.
L’Università di Ferrara è direttamente collegata alla rete GARR, la rete
delle Università e della Ricerca, con un link in fibra ottica ad 1Gbit/s.
Nel 2015 è stato raggiunto il picco massimo di traffico pari a oltre
800Mbit/s in download e 400Mbit/s in upload. I dati storici di utilizzo evidenziano che negli ultimi tre anni il traffico di rete è più che raddoppiato. Va osservato che, in media, il 50% del traffico è generato dalla sola
rete wireless.
La rete wifi è stata attivata nel 2004 e in oltre 10 anni di attività ha subito diversi aggiornamenti tecnologici: ad oggi conta 315 punti di accesso e una copertura che si avvicina al 100% delle aree destinate alla didattica. Nel 2015 è stato registrato il numero massimo di utenti unici
giornalieri, pari a circa 8000 accessi. Per mantenere il passo con il ritmo di crescita, è in corso un progetto che prevede la sostituzione o la
nuova installazione di 100 nuovi Access Point che lavoreranno assieme in una sorta di rete intelligente. La nuova rete wireless verrà progressivamente espansa e consentirà sia una migliore velocità di navigazione, sia una maggior capacità in termini di densità e numero complessivo di utenti serviti.
Attività post evento sismico 2012
I due eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, non hanno causato danni alle infrastrutture informatiche dell’Ateneo. I locali dell’Ufficio Reti e
Sistemi si trovano al quarto piano del blocco B al Polo Scientifico
Tecnologico di via Saragat dove, altre ai server e agli apparati di rete,
è anche posizionato il PoP (punto di presenza) della rete regionale Lepida. I locali sono rimasti inagibili per diversi giorni a seguito dei necessari controlli di sicurezza all’edificio, ma le apparecchiature hanno continuato a funzionare anche senza presido e i tecnici della Ripartizione
Servizi Informatici hanno potuto lavorare e vigilare da remoto sull’intera infrastruttura.
A seguito dell’inagibilità di numerosi uffici del Rettorato, situato in via
Savonarola nello storico palazzo Renata di Francia, è stato necessario
allestire nell’adiacente Parco Pareschi una tensostruttura con un nume141
ro sufficiente di postazioni di lavoro (oltre 50) per accogliere i colleghi
sfollati dagli uffici inagibili. La soluzione non poteva che essere temporanea e per poter gestire questa emergenza è stata riadattata la sede
di Santa Lucia, destinata in origine a residenza d’eccellenza per gli studenti.
Santa Lucia dal 1 ottobre 2015 è la nuova sede ufficiale del Rettorato
e ospita più di 130 colleghi, oltre al Rettore e al Direttore Generale, nell’attesa di poter tornare in via Savonarola dove a breve inizieranno i lavori di ristrutturazione.
142
16
Scuola di medicina
LEONARDO TROMBELLI
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Resoconto attività
1
Relazione sulla Scuola di
Medicina (febbraio 2014 settembre 2015)
La Scuola di Medicina è stata istituita nel 2013 (con emanazione dello
Statuto D.R. 26 luglio 2013) e attivata all’inizio del 2014 (il 23 gennaio
2014 con D.R. di nomina del Consiglio).
La funzione di coordinamento e razionalizzazione della Scuola di
Medicina impatta su 20 Corsi di Studio (Corsi di Laurea Magistrale a
ciclo unico in Medicina e Chirurgia, e Odontoiatria e Protesi dentale,
Corsi di Laurea triennale e magistrale in Scienze Motorie, Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie e Corsi di Laurea Magistrale delle Professioni Sanitarie), 15 Scuole di Specializzazione con sede amministrativa in UniFE e 10 Scuole di Specializzazione Aggregate, Master e i
Corsi di Perfezionamento.
La Scuola di Medicina collabora, inoltre, ai progetti formativi della
Scuola di Dottorato in Scienze biomediche, in Farmacologia e Oncologia Molecolare. Questo carico didattico vede coinvolti oltre 4100 fra studenti e professionisti in formazione post--laurea.
In marzo 2015 è stato approvato il Regolamento della Scuola (D.R.
rep. n. 394/2015, prot. n. 8616 del 26 marzo 2015).
Il Regolamento della Scuola di Medicina è stato successivamente pubblicato sul sito della Scuola di Medicina http://www.sdm.unife.it/
In seguito alla predisposizione del Regolamento della Scuola, che disciplina l’organizzazione e il funzionamento della Scuola di Medicina, è
stato aggiornato anche lo Statuto della Scuola di Medicina (D.R. rep.
n. 393/2015, prot. n. 8615 del 26 marzo 2015), anche esso pubblicato
sul sito della Scuola.
In coerenza con il Piano Strategico di Ateneo 2013 - 15, e in linea con
il mandato statutario, l’attività della Scuola di Medicina si è concentrata
attorno alle seguenti progettualità.
144
1 - Progetto di Innovazione didattica: qualità e formazione pedagogica interdisciplinare per i docenti dei Corsi di Studio della
Scuola di Medicina (Workshops di aggiornamento sulla metodologia didattica in area sanitaria).
Approvato dagli Organi di Governo nel 2014, il progetto, che verrà realizzato nel periodo marzo 2015 -- marzo 2107, è finalizzato a innovare
e aggiornare la metodologia didattica per migliorare la qualità dei percorsi formativo dei Corsi di Studio dell’area medica.
Si tratta di un progetto di particolare importanza e rilevanza anche a
livello nazionale, in quanto risponde a uno degli standard richiesti a livello europeo (le ESG di ENQA 2015, standard: 1.4 “Assicurazione
della qualità dei docenti”). Infatti uno degli aspetti che verrà approfondito dalla Commissioni di esperti della valutazione (CEV) ai fini dell’accreditamento periodico della sede e dei Corsi di Studio dell’Università di
Ferrara riguarderà “corsi di formazione e di aggiornamento destinati ai
docenti sugli aspetti pedagogici e dell’insegnamento universitario, le
nuove tecnologie a sostegno dell’apprendimento e la docimologia” organizzati dall’Università.
Obiettivi che si intendono perseguire sono:
• Implementazione di una metodologia didattica avanzata, di livello europeo, con miglioramento della interdisciplinarità e con piena integrazione tra i vari CCdS, con le Aziende Sanitarie di riferimento e con
l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri.
• Creazione di un Medical Teaching Learning Centre in grado di costituire e sviluppare strategie di sostegno alla professionalità docente,
nella logica della progettazione curricolare, della valutazione, della
governance e dei servizi con una crescita progressiva delle
competenze nella metodologia didattica.
2 - Assicurazione della Qualità della didattica
Dal punto di vista dell’Assicurazione di Qualità, e nell’ottica di accreditare un intero sistema, è importante un coordinamento centrale efficiente
al fine di garantire una rete capillare di trasferimento dei processi e
delle decisioni strategiche ad essi associate. Al fine di migliorare la qualità dell’offerta formativa, rafforzare e rendere sistematici il monitoraggio e la verifica dei risultati della qualità delle attività formative, e razionalizzare i servizi di supporto alla didattica, sono state realizzate le
seguenti azioni, direttamente collegate agli obiettivi strategici previsti
per la Scuola di Medicina:
• il coordinamento della programmazione della didattica e della gestione dei Corso di Studio è stato consolidato tramite l’istituzione dell’Unità di Supporto Scuole che rientra nel Coordinamento del Sistema Didattico di Ateneo con un coordinamento diretto da parte del Presidio
Qualità di Ateneo, in un’ottica di razionalizzazione e miglioramento
continuo. Sono stati definiti tutti i processi, e le rispettive responsabilità, relativi alla gestione della programmazione della didattica annuale. È anche stata definita e formalizzata l’interazione tra i vari uffici
amministrativi coinvolti nella gestione della Scuola di Medicina, dei
Corsi di Studio afferenti ai Dipartimenti della Scuola di Medicina, e
delle Scuole di Specializzazione;
• il coordinamento tra la Scuola di Medicina e tutti gli uffici amministrativi coinvolti, finalizzato a razionalizzare e armonizzare le procedure
interne e di semplificare i processi gestionali è garantito dal coordinamento a livello centrale (come previsto dal Piano strategico triennale
dell’Ateneo, a p. 9 è previsto il mantenimento “a livello di PTA, una
figura di responsabile dell’area didattica e dei servizi agli studenti
al fine di razionalizzare e omogeneizzare le procedure interne e di
semplificare la gestione mantenendo un forte coordinamento tra tutti
gli uffici coinvolti”. La stessa figura è responsabile dell’Unità di Supporto Scuole della Scuola di Medicina);
145
• le funzioni della Commissione Paritetica Docenti – Studenti, soprattutto quella relativa all’analisi dell’attività didattica dei singoli Corsi di
Studio finalizzata a individuare le criticità e a esporle ai fini del Rapporto di Riesame e quindi al controllo e all’indirizzo dell’Assicurazione di Qualità, sono state consolidate tramite l’istituzione della
Commissione Paritetica Docenti – Studenti della Scuola di Medicina
che ha sostituito le Commissioni dei tre dipartimenti medici. La
CPDS è stata deliberata dal Consiglio della Scuola di Medicina il 13
febbraio 2014.
• quantificazione della produzione scientifica derivante dalla specificità
clinica;
• valutazione della ricaduta di ciascuna specificità assistenziale sulla
didattica pre - e post - laurea;
• valutazione del livello di interazione della specificità clinica con altre
realtà cliniche e con le competenze scientifiche delle scienze di base.
3 - Il Progetto Strategico della Scuola di Medicina: dalle specificità cliniche alla costruzione dei care Centers
Al termine della fase analitica, si è quindi proceduto all’aggregazione
delle specificità cliniche in Care Centers impostati su specifiche macroaree cliniche: Cardio - vascolare, Respiratoria, Oncologica, I m m unologica - Infettiva, Cronico - Degenerativa e Geriatrica, Ricostruttiva/
Riabilitativa Testa e Collo.
Nell’intento di elaborare un progetto forte e condiviso che possa evidenziare il valore assistenziale della Scuola di Medicina di UniFE,
si è resa necessaria una ricognizione, all’interno della Scuola stessa, delle specificità cliniche che la caratterizzano e delle relative ricadute che tali specificità hanno in ambito didattico e di ricerca.
L’identificazione di questi Care Centers consente di aggregare in modo
efficiente l’attività clinica della Scuola di Medicina di UniFe nel suo complesso al fine di consolidarne le competenze all’interno del contesto
sanitario locale, nazionale e internazionale, e di incrementarne la
competitività nei contesti sanitari di riferimento.
Come obbiettivo specifico, il presente progetto si è proposto di identificare le attività assistenziali che costituiscono ad oggi reali peculiarità
cliniche della Scuola di Medicina ferrarese. Tale processo si è basato
sulla:
4 - Centro di Epidemiologia Clinica della Scuola di Medicina
• identificazione dei responsabili assistenziali caratterizzati da un profilo scientifico di riconosciuta solidità e di comprovato impatto sulla comunità scientifica, da ruolo di leadership in società scientifiche e da
capacità di networking;
• valutazione, per ciascuna specificità assistenziale, della congruità
del volume di prestazioni erogate in relazione alle risorse logistiche e
umane dedicate;
Il Centro di Ricerca Interdipartimentale denominato “Centro di Epidemiologia Clinica della Scuola di Medicina” è stato istituito con decreto
rettorale in data 9 Marzo 2015. Del centro fanno parte docenti e personale non docente dei tre Dipartimenti afferenti alla Scuola di Medicina
(Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgico Specialistiche, Dipartimento di Scienze Mediche e Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e
Medicina Sperimentale).
Come da statuto il centro rappresenta un’autonoma articolazione scientifica sotto l’egida della Scuola di Medicina.
146
In data 10 Aprile si è riunito il Consiglio Direttivo nominato dai tre Dipartimenti, che ha eletto come direttore il prof. Stefano Volpato (Dip. Scienze Mediche). Fanno parte del consiglio direttivo il prof. Giovanni Zuliani
(Dip. Scienze Mediche), il dott. Stefano Ferretti (Dip.di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale), il dott. Michele Rubini (Dip di Scienze
Biomediche e Chirurgico Specialistiche), il dott. Mauro Bergamini (Dip
Scienze Mediche), la dott.ss Amanda Neville (collaboratrice a contratto
Registro IMER), la dott.ssa (Dott.ssa Alba Carola Finarelli, Assessorato Regionale ER, politiche per la salute).
Collaborano attivamente con le attività del Centro il dott.Gianni Astolfi
(personale tecnico, Dip di Scienze Biomediche e Chirurgico Specialistiche) e la dott.ssa Elisa Maietti (biostatistica, personale a contratto DAI
Medico Azienda Ospedaliero - Universitaria di Ferrara).
5 - Percorso didattico sulla Medicina di Genere
Il percorso di Medicina di genere verrà attivato nell’a.a. 2015/16 (all’interno del Corso di Studio in Medicina e Chirurgia) in un’ottica integrata
e trasversale ai Corsi di Studio afferenti ai Dipartimenti della Scuola di
Medicina e consentirà di implementare la formazione universitaria in
ambito sanitario relativa alle differenze tra soggetti di sesso diverso.
La finalità del percorso non è solo quella di fornire le conoscenze scientifico - cliniche alla base di una diversità negli approcci preventivi, diagnostici e terapeutici legati al genere, ma anche quella di fornire strumenti culturali atti al miglioramento della sensibilità professionali sul
riconoscimento delle diversità e disuguaglianze nell’acceso delle cure.
Gli obbiettivi principali del Centro sono la promozione, lo sviluppo e il
coordinamento di attività di ricerca epidemiologica e traslazionale con
ricadute clinico--assistenziali in diversi ambiti scientifici sia di carattere
preventivo che diagnostico--terapeutico e di programmazione assistenziale e l’organizzazione di iniziative divulgative e/o didattiche inerenti
gli aspetti metodologici dell’epidemiologia clinica e preventiva. Tra le
attività istituzionali del Centro fanno parte il registro tumori della provincia di Ferrara (responsabile dott. Stefano Ferretti) e il registro regionale delle malformazioni congenite (registro IMER, responsabile dott. Stefano Volpato).
Su input della Scuola di Medicina è in fase di istituzione un Service di
Ricerca Clinica Traslazionale, ideato allo scopo di fornire un servizio di
consulenza e supporto ai ricercatori clinici di UNIFE e al personale dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Ferrara. Il Service si propone
di fornire supporto metodologico epidemiologico e biostatistico per la
progettazione e conduzione di studi clinici spontanei. Il centro dovrà
collaborare in maniera sinergica con il Servizio ACQuaRI dell’Azienda
Ospedaliero - Universitaria.
147
17
Ripartizione Biblioteche e Musei
PAOLA ZANARDI
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Resoconto attività
1
BILANCIO ECONOMICO SBA
Breve sintesi del lavoro svolto
nel quinquennio 2010-2015
I finanziamenti concessi dal 2011 al 2015 sono stati soddisfacenti considerando la situazione di altri Enti. Non solo sono stati concessi adeguati finanziamenti per l’acquisto di risorse documentarie con un aumento medio annuo rispetto alla precedente amministrazione del
6,23%, ma sono stati finanziati anche progetti di investimento o per
sviluppo di servizi presentati dal SBA.
Si segnala come in fase di predisposizione del bilancio 2015 risultassero ridotti in maniera considerevole i finanziamenti destinati all’acquisto
di materiale bibliografico, situazione che avrebbe prodotto notevoli difficoltà in particolare per l’acquisizione delle risorse elettroniche in quanto l’ateneo ha aderito negli anni precedenti alle contrattazioni nazionali
condotte dall’Area risorse elettroniche istituita dalla Commissione biblioteche della CRUI.
Dalla relazione del DG al bilancio 2015 presentata al CdA del 19/12/
2014 risultavano infatti concessi € 1.679.238 per il materiale bibliografico rispetto ai € 1.754.000 del 2014 (con una differenza negativa di €
57.000) e ai € 1.830.723 richiesti per il 2015 con una differenza negati-
149
va di oltre € 151.000 fortunatamente poi colmata nel CdA del febbraio
2015.
SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’, RILEVAZIONI E PROGETTI
✓ Riconfermata certificazione del Sistema di gestione per la qualità
dell’intero SBA conseguito dal 2009
✓ Dal 2009 partecipazione al Laboratorio biblioteche del progetto di
benchmarking Good Practice coordinato dal Politecnico di Milano
✓ Partecipazione al gruppo di lavoro per la organizzazione della Terza
e Quarta rilevazione nazionale del Gruppo Interuniversitario per il
Monitoraggio dei Sistemi Bibliotecari di Ateneo (GIM)
Nel 2011 è stato messo a punto un sistema di pesatura delle aree
scientifico-disciplinari presenti nell’ateneo basato sul modello e gli indicatori adottati nel 2010 MIUR per l'assegnazione della quota premiale
del FFO. Il sistema è stato adottato dal 2011 con adeguati correttivi
per la suddivisione di una quota parte dei fondi disponibili per il SBA. Il
sistema ha consentito di trovare un equilibrio dei finanziamenti concessi alle aree dal 2011 ad oggi ma basandosi su indicatori e risultati performanti della ricerca e della didattica dell’Ateneo necessità di un aggiornamento conseguibile solo con la collaborazione degli uffici competenti con i quali si auspica la massima collaborazione e sinergia anche
al successivo punto “Relazione intersistemica con altri settori amministrativi Unife”
✓ Collaborazione alla predisposizione della convenzione tra le Università di Modena-Reggio Emilia e Parma istitutiva l’Ufficio bibliometrico interateneo (progetto Decreto Ministeriale 14 febbraio 2014,
n.104 Indicatori e parametri per il monitoraggio e la valutazione dei
programmi delle Universita’ 2013 – 2015).
✓ Collaborazione del personale bibliotecario alla bonifica dei dati presenti nell’archivio della ricerca dell’ateneo dopo la migrazione alla
piattaforma IRIS del Cineca (in progress)
✓ Collaborazione alla rilevazione dati per la compilazione della “Scheda Unica Annuale-Ricerca Dipartimentale” (SUA-RD) e della VQR
OPEN ACCESS
✓ Comunicazione e condivisione con Ripartizione ricerca e delegato
alla ricerca dei documenti predisposti dal gruppo di lavoro della
Commissione biblioteche della CRUI per la diffusione ed il sostegno
dell’Open Access
150
✓ Adesione alla “Road Map 2014-2018” siglata in occasione del decennale della Dichiarazione di Messina del 3/4 novembre 2014 dagli
Atenei ed Enti di ricerca italiani
✓ Collaborazione alla predisposizione delle policy Unife per l’Open Access
✓ Partecipazione di personale della Ripartizione Biblioteche e Musei
al Gruppo di lavoro sull’Accesso aperto, alla letteratura scientifica
previsto dalle policy Unife
✓ Sviluppo del repository Open Access EprintUnife per il conferimento
delle tesi di dottorato
✓ Adesione al progetto DOI della CRUI
ANNALI UNIFE
✓ Redazione del nuovo regolamento degli Annali online Unife
✓ Designazione dei Comitati di redazione e del Consiglio di redazione
✓ Istituzione di nuove Sezioni
✓ Adozione piattaforma opensource di e-publishing Open Journal System suggerita dal gruppo Open Access della CRUI
✓ Analisi di modelli di e-commerce e acquisizione e gestione e-book
✓ Pubblicazione del nuovo skin e revisione contenuti informativi del
portale del SBA
✓ In collaborazione con il Centro SEA Unife installazione di un portale
FAD per corsi di Information Literacy e gruppi di lavoro interateneo
su tematiche biblioteconomiche (progetto Decreto Ministeriale 14
febbraio 2014, n.104 Indicatori e parametri per il monitoraggio e la
valutazione dei programmi delle Universita’ 2013 – 2015)
COLLEZIONI LIBRARIE ANTICHE E DI PREGIO
✓ Predisposizione documenti ed espletamento gara per affidamento
catalogazione collezioni librarie antiche e di pregio dell’Ateneo (conclusione recupero fine 2015)
✓ Attuazione di progetti di restauro conservativo delle collezioni librarie antiche e di pregio dell’Ateneo
✓ Predisposizione documenti ed espletamento procedure per affidamento attività di riordino, restauro conservativo e digitalizzazione dei
documenti costituenti l’archivio dell’ing. arch. Carlo Savonuzzi
presso la biblioteca di Architettura
ACQUISIZIONE DI RISORSE BIBLIOGRAFICHE
BIBLIOTECA DIGITALE
✓ Adozione di un sistema di Discovery Tool per la consultazione del
patrimonio documentale dell’Ateneo sia analogico che elettronico
✓ Partecipazione ai lavori della Commissione biblioteche della CRUI
finalizzati alla predisposizione della contrattazione nazionale di acquisto di risorse documentarie elettroniche per l’intero sistema universitario italiano
✓ Integrazione anagrafiche Unife con l’applicativo di gestione bibliotecaria in uso per accesso con single-sign-on agli utenti Unife
151
✓ Adozione del modello di acquisizioni centralizzate dell’applicativo di
gestione bibliotecaria in uso con relativa analisi per sviluppi di personalizzazioni per il SBA Unife
✓ Partecipazione/collaborazione a progetti per redazione di gare interateneo per la fornitura di periodici, oltre a definizione di progetti per
gare di fornitura per materiale bibliografico e servizi per il solo SBA
Unife
POLO BIBLIOTECARIO FERRARESE (Polo UFE con Comune e ex
Provincia)
✓ Gestori dei server e degli applicativi per il Polo Bibliotecario Ferrarese
✓ Predisposizione Statistiche per annuale Assemblea utenti
✓ Attivazione del nuovo OPAC BiblioFe
✓ Aggiornamento della Carta dei Servizi ed adeguamento del Regolamento delle attività e dei servizi delle biblioteche Unife
✓ Realizzazione APP Sebina You di BiblioFe
✓ Presidenza del Comitato di gestione e della Commissione tecnica
del Polo
✓ Partecipazione al tavolo di lavoro regionale per la definizione del
contratto 2012-2015 di manutenzione ed assistenza dell’applicativo
di gestione bibliotecaria in uso
✓ Predisposizione della Convenzione 2012-2015 del Polo Bibliotecario
Ferrarese
Richieste per miglior funzionamento della nostra unità operativa e
del SBA nel suo complesso
Personale ed organizzazione del lavoro
Ai fini delle valutazioni sulla dotazione organica dell’Ateneo ed in considerazione della competenze tecniche previste dai vari profili presenti, è
auspicabile che il personale bibliotecario sia più opportunamente ascritto all’area tecnica anziché essere compreso tra il personale amministrativo.
Andrebbe chiarito altresì che il lavoro del personale bibliotecario è finalizzato a sostenere le attività di ricerca e di didattica dei Dipartimenti e
che pertanto la dotazione di personale per il SBA non dovrebbe essere
considerata a detrimento di quella dei Dipartimenti, ma piuttosto il contrario.
Il personale attualmente in servizio presso il SBA è appena sufficiente
ad assicurare l’approvvigionamento del materiale documentario e
l’apertura delle biblioteche, ma risulta del tutto insufficiente per ogni
progetto di sviluppo di attività strategiche quali ad esempio la “biblioteca digitale”, il presidio per il monitoraggio/valutazione dell’utilizzo delle
risorse informative acquisite la formazione agli utenti circa risorse documentarie e strumenti di ricerca disponibili.
Per opportuna valutazione si riportano qui di seguito i risultati sintetici
ed il posizionamento del nostro Ateneo rispetto all’indicatore 43 (FTE
personale totale SBA / utenti potenziali)*1000 e 22 bis (Spese per il
personale dipendente e non dipendente / Spese totali SBA) *100 rilevati dalla Terza indagine nazionale del Gruppo Interuniversitario per il Monitoraggio dei Sistemi Bibliotecari di Ateneo (GIM) cui hanno preso parte 74 atenei su 81 invitati.
152
I.43 (FTE personale totale SBA / utenti potenziali)*1000
45
Indici sintetici
2010
media
4,34
mediana
2,62
min
0,42
max
94,42
Nel 2015 sono previste criticità di tenuta del sistema connesse in particolare:
✓ alla cessazione di 2 unità a tempo indeterminato e di 2 unità a tempo determinato (31/08/2015 e 16/09/2015);
ATENEO
2010
Università degli Studi di FERRARA
2,00
I.22 bis (Spese per il personale dipendente e non dipendente / Spese totali
SBA) *100
30
Secondo quanto previsto dalla riorganizzazione attuata nel 2006, l’organico del Sistema Bibliotecario di Ateneo dovrebbe includere 39 unità, tuttavia al momento è composto di sole 38 unità di cui 4 appartenenti alla Legge 68/1999, 4 in part-time a 30 ore per cui gli FTE effettivi sono 36,14 ma vanno anche considerate le 8 unità che beneficiano dei
permessi previsti dalla L. 104.
✓ alla scadenza al 31/12/2015 di una unità di personale in comando
dalla Provincia di Ferrara;
✓ all’attuale numero di turnisti (18) per garantire il mantenimento dell’orario di apertura 9.00-19.00 nelle 6 biblioteche centralizzate;
✓ ai due ulteriori punti di servizio in cui è articolato il SBA oltre alle 6
biblioteche centralizzate, ovvero alla biblioteca di Matematica ed alla biblioteca del Museo Leonardi.
Indici sintetici
2010
media
54,85
mediana
53,60
La situazione di criticità è evidenziata dai seguenti dati:
min
23,43
max
91,81
✓ media ore di apertura settimanale (indicatore n. 6 BIB del Sistema
Gestione Qualità): anno 2014 46,06 ore rispetto ad anno 2013 con
47,90 ore;
Università degli Studi di FERRARA
Il primo è al momento gestito da una delle due unità a tempo indeterminato in cessazione e nel secondo l’unità cessata il 31 maggio 2014
non è stata sostituita.
43,56
✓ n. 236 cambi turno del personale delle biblioteche nel 2014 con una
media di 1,02 cambi turno per giorno di apertura;
153
✓ da gennaio a marzo 2015 sono già state effettuate 30 ore di chiusura straordinaria per assenza imprevista del personale in turno.
In considerazione delle criticità segnalate, considerando i residui di
punti organico disponibili nel 2015 dalla programmazione della dotazione organica 2012-2014 (1,88 punti) e gli ulteriori (0,60 punti) disponibili
per la trasformazione di contratti da tempo parziale a tempo pieno si
auspica che parte di questi punti venga destinata all’arruolamento di
personale per il SBA tenendo anche conto della nota MIUR n. 4612 del
17/4/2015 circa la percentuale destinata all’assunzione di personale
delle Province.
Nel triennio sono poi ipotizzabili 3 ulteriori cessazioni di unità a tempo
indeterminato di cui una in dipendenza funzionale da questa Ripartizione.
Considerate quindi le unità di personale bibliotecario ipotizzate in
servizio al 31 dicembre 2015, le cessazioni ipotizzabili entro il
2018 e tenendo conto dei punti di servizio di cui risulta necessario garantire il funzionamento, si richiede:
✓ copertura di 1 unità in dipendenza funzionale di categoria C Bibliotecario a tempo indeterminato in cessazione entro l’anno 2018 con 1
unità di categoria C Bibliotecario a tempo indeterminato.
Finanziamenti
✓ Si richiede di prevedere stabili contributi destinati all’acquisto di materiale bibliografico che prevedano sia gli aumenti dei costi editoriali
che le fluttuazioni valutarie
✓ Si richiede di ripristinare l’utilizzo della carta di credito per acquisti di
materiale bibliografico in librerie elettroniche
✓ Si richiede di finanziare i progetti presentati per il 2015 ovvero:
1)
✓ copertura delle 2 posizioni di categoria C Bibliotecario a tempo indeterminato in cessazione entro l’anno 2015 con 2 unità di categoria C
Bibliotecario a tempo indeterminato;
Acquisto scaffalature mobili compattabili per realizzazione di depositi librari presso il Dipartimento di Matematica e presso Vicolo
del Gregorio per accoglienza donazioni=>progetto che sostituisce il precedente relativo alla fase 3 della sostituzione dei compattabili della Biblioteca di Giurisprudenza (€ 80.000)
2)
✓ copertura delle 2 posizione di categoria C Bibliotecario a tempo determinato in cessazione entro l’anno 2015 con 2 unità di categoria C
Bibliotecario a tempo indeterminato;
Conclusione recupero patrimonio librario pregresso della biblioteca di Lettere e Filosofia, dell’Archivio storico di Ateneo e della collezione storica della biblioteca Scientifico-tecnologica (€ 25.000)
3)
Acquisto di uno scanner planetario=>presentato con SMA (€
40.500)
4)
Sostegno alla diffusione delle pubblicazioni ad accesso aperto
nell’area biomedica=>presentato con delegato alla ricerca (€
25.500; già approvato al CdA del febb 2015)
✓ mobilità o rinnovo del comando in scadenza al 31/12/2015 per l’unità di categoria D Esperto bibliotecario in comando dalla Provincia di
Ferrara;
✓ copertura delle 2 posizioni di categoria C Bibliotecario a tempo indeterminato in cessazione entro l’anno 2018 con 2 unità di categoria C
Bibliotecario a tempo indeterminato;
154
Applicativi informatici
•
Si richiede di finanziare il progetto di integrazione del sistema di
gestione bibliotecaria in uso con U-GOV contabilità sia sul lato fatture/pagamenti che sul lato ordini di acquisto per scritture contabili
•
Si suggerisce di sviluppare ulteriori progetti di dematerializzazione dei cicli di acquisto di beni e servizi, come sta avvenendo per i pagamenti (fatture e firme elettroniche)
•
In relazione alle procedure di autenticazione unica di ateneo –
oltre che alla predisposizione di una tessera unificata per l’accesso ai
servizi online Unife - si segnala la necessità di codificare in modo chiaro tutte le tipologie di utenti Unife
✓ Si suggerisce di mantenere la direzione operativa (DG, dirigenti e
capiripartizione) ma introducendo la verbalizzazione degli incontri
con chiare consegne degli obiettivi affidati
✓ Si suggerisce di costituire un gruppo di coordinamento tra DG, dirigenti, capiripartizione e segretari di Dipartimento
Sviluppo del SBA: edilizia ed organizzazione degli spazi
✓ Biblioteca chimico-biomedica e progetto di collaborazione tra l’ateneo e l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova promosso dal prof.
Luciano Fadiga
✓ Progetto nuova sede Biblioteca di Lettere e Filosofia
Relazione intersistemica con altri settori amministrativi Unife
✓ Progetto nuova Biblioteca di Cona
✓ Si segnala la necessità di una più efficace comunicazione interna
sugli obiettivi/progetti dell’ateneo oltre che dei delegati del rettore
✓ Progetto nuova sede Biblioteca di Architettura
✓ Si segnala la necessità di reperire da un unico ufficio i dati statistici
su Unife in tempi certi e rapidi, ovviando alla attuale frazionamento
delle fonti informative
✓ Si segnala la necessità di notizie ed accessibilità ad analisi condotte
da uffici di Unife sui dati forniti dal MIUR sui risultati della ricerca e
della didattica dell’ateneo utili alla suddivisione delle risorse economiche del SBA (v.a. punto “Bilancio economico SBA”)
✓ Si auspica una più stretta collaborazione con la Ripartizione ricerca
in relazione allo sviluppo dell’archivio dei prodotti della ricerca dell’ateneo: attuazione delle policy di ateneo sull’Open Access; manutenzione catalogo dei prodotti della ricerca; collaborazione con le
attività dell’Ufficio bibliometrico interateneo
✓ Progetto ampliamento Biblioteca Scientifico-tecnologica
Dallo scorso 11 aprile sono aperte al pubblico due sale studio presso
la biblioteca di S.M. delle Grazie con orario il sabato dalle 9 alle 19 e la
domenica dalle 9 alle 13. Questa apertura nel fine settimana garantisce il raddoppio dei 90 posti di lettura del complesso di S. Maria della
Consolazione che tuttavia risulta aperto per sole 20 domeniche l’anno.
Si segnala l’esigenza rappresentata più volte dagli studenti e dai loro
rappresentanti di aumentare il numero delle sale studio aperte la sera
e nei fine settimana.
Negli ultimi anni sono pervenute proposte di donazioni di importanti e
cospicue collezioni librarie già approvate o in fase di approvazione da
parte di Unife (donazioni Battisti, Farina, ex-Ospedale psichiatrico) per
la cui sistemazione si auspica la realizzazione di depositi librari presso
155
il complesso Tibertelli di Vicolo del Gregorio e presso il Dipartimento di
Matematica.
Polo Bibliotecario Ferrarese
✓ Necessità di ridistribuzione dei ruoli di coordinamento tra gli Enti in
convenzione dopo il riassetto delle Province da definire nella nuova
convenzione 2015-2018
✓ Occorre sottoscrivere nuovo contratto di manutenzione dell’applicativo di gestione bibliotecaria in uso
✓ Annali analisi ed adozione delle funzioni evolutive dell’applicativo in
uso
156
© 2015 Se@ Centro di tecnologie per la comunicazione, l'innovazione e la didattica a distanza
Università degli studi di Ferrara
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