il tuo viaggio "friendship highway" la strada dell

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il tuo viaggio "friendship highway" la strada dell
IL TUO VIAGGIO
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA
DELL'AMICIZIA
TIBET - NEPAL
IL TUO VIAGGIO
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA
DELL'AMICIZIA
TIBET - NEPAL
Ideato e redatto da Giovanni Dardanelli
Questo viaggio è un percorso attraverso due terre combacianti eppure
completamente differenti: il Nepal è l’acqua, il verde, il riso, il caldo, i fiori che
inghirlandano le figure sacre; il Tibet è la pietra, il turchese dei laghi, il bianco
lattescente degli immensi nevai, è il lumino tremolante delle lampade a burro nei templi
bui.
Dove per secoli sono passati solo sentieri tracciati da carovane di yak e dal cammino
dei pellegrini, è nata una strada camionabile. E’ la “Friendship highway” la cosidetta
“Strada dell’Amicizia” costruita, dall’accordo comune di Nepal e Cina, per collegare le
due terre saldate dal cordone himalayano: il Tibet e il Nepal. La strada percorre il
plateau tibetano e scende alle valli nepalesi. Quest’arteria inaugurata nel 1987 è il filo
conduttore del nostro viaggio tra le città, i paesi, i monasteri, le terre e le genti che
hanno serbato l’originalità delle antiche ed affascinanti tradizioni himalayane.
Terre di agricoltori, di pastori, terre di pascoli e di campi d’orzo; terre di eremiti, di
monaci, di patriarchi, terre di magia e di preghiera. Terre di leggende e di figure
leggendarie.
Marpa, maestro del grande eremita Milarepa, lasciò il Tibet natale per raggiungere
l’India, la madre dei testi sacri buddisti. Scese dall’altopiano e soggiornò per mesi, per
acclimatarsi alle basse quote, nella valle di Kathmandu presso lo stupa di
Swayambunath detto “l’autogenerato”.
Sono trascorsi mille anni eppure i valori spirituali del popolo himalayano, nelle vallate di
pascolo lontane dalle città, sono rimasti, incredibilmente, pressoché immutati.
Per rendere il viaggio ancora più speciale, per le quattro notti a Kathmandu, abbiamo
scelto il Dwarika’s Hotel, l’albergo con più fascino e personalità del Nepal. E’
considerato “l’albergo museo” della valle di Kathmandu: la struttura, gli ambienti
comuni e le stanze personalizzate sono il risultato delle ricerche di materiali, mobili e
arredi antichi e prestigiosi che infondono un tocco di ineguagliabile raffinatezza.
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL'AMICIZIA | 3
Itinerario
4 | IL TUO VIAGGIO
IL TUO VIAGGIO
"FRIENDSHIP
HIGHWAY"
STRADA DELL'AMICIZIA
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LA
1° giorno (sabato)
Volo da Milano Malpensa per Muscat e proseguimento per Kathmandu dove l'arrivo è
previsto il giorno successivo
2° giorno (domenica)
Arrivo a Kathmandu (1400 m)
3° giorno (lunedì)
La Valle di Kathmandu: visita di Swayambunath, centro storico di Kathmandu, Patan e
Boudanath
4° giorno (martedì)
La Valle di kathmandu: tempio di Changu Narayan, Baktapur, Pashupatinath
5° giorno (mercoledì)
Volo da Kathmandu a Lhasa (3600 m): dopo aver costeggiato le vette innevate della
catena himalayana fino alla vista dell' Everest, il volo si dirige verso l'altopiano tibetano
6° giorno (giovedì)
Lhasa: visita al Jokhang, il cuore della fede tibetana, e al Drepung, il complesso monastico
più grande del Tibet
7° giorno (venerdì)
Continua la visita della città, comprendente: il palazzo del Potala, antica sede del Dalai
Lama, il monastero di Sera e Norbulinka, la residenza estiva dei Dalai Lama
8° giorno (sabato)
Lhasa - vallata di Chimpu - Samye
9° giorno (domenica)
Visita del Monastero di Samye, il più antico del paese. Trasferimento a Tsetang e visita di
Yumbulakang e Tandruk
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10° giorno (lunedì)
Tsetang - lago Yamdrok - Gyantse
11° giorno (martedì)
Visita del bellissimo insieme sacro composto dal Palkhor Chode e dal Kumbum e del
monastero di Shalu. Proseguimento per Shigatse
12° giorno (mercoledì)
Visita del Tashilumpo e trasferimento a Sakya
13° giorno (giovedì)
Sakya - Passo di Già Tsu Là (5220 m) - Xegar (4200 m)
14° giorno (venerdì)
Xegar: escursione al monastero di Rongbuk e al campo base dell'Everest
15° giorno (sabato)
Xegar (o Tingri) - Percorso verso la "corona himalayana" fino all'avvicinamento al confine
nepalese
16° giorno (domenica)
Kirong - trasferimento in jeep verso Kathmandu (1400 m)
17° giorno (lunedì)
Voli da Kathmandu per Muscat e coincidenza per Milano Malpensa
6 | IL TUO VIAGGIO
1° giorno (sabato)
Volo da Milano Malpensa per Muscat e proseguimento per Kathmandu dove l'arrivo è
previsto il giorno successivo
Partenza da Milano Malpensa con volo di linea per Muscat e coincidenza per
Kathmandu.
2° giorno (domenica)
Arrivo a Kathmandu (1400 m)
Il volo arriva nel pomeriggio nella capitale nepalese, che è situata a 1400 metri di
quota. Dopo il disbrigo delle formalità d’ingresso, trasferimento e sistemazione in hotel.
NB: durante il soggiorno a Kathmandu abbiamo lasciato i pasti liberi. E’ una scelta fatta
appositamente per consentire ai partecipanti, là dove possibile, di essere liberi di
scegliere dove e quando consumare i pasti. L’accompagnatore sarà comunque a
disposizione per ogni indicazione o consiglio si desideri in merito.
Pernottamento (The Dwarika's Hotel )
Il Dwarika’s Hotel è sicuramente l’albergo con più fascino e personalità del Nepal. E’
considerato “l’albergo museo” della valle di Kathmandu: la struttura, gli ambienti
comuni e le stanze personalizzate sono il risultato delle ricerche di materiali, mobili e
arredi antichi e prestigiosi infondono un tocco di ineguagliabile raffinatezza.
www.dwarikas.com
P.O Box 459 Battisputali - Kathmandu
Tel: +977-1 4479488 / 4470770
3° giorno (lunedì)
La Valle di Kathmandu: visita di Swayambunath, centro storico di Kathmandu, Patan
e Boudanath
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL'AMICIZIA | 7
La valle di Kathmandu è una culla affollata di gente con un’ampiezza di circa trenta
chilometri. L’intera popolazione si aggira intorno al milione e mezzo di abitanti.
Bhaktapur, Patan e Kathmandu stessa, sono i tre poli architettonicamente più
importanti della valle. Il carattere “cittadino” di Kathmandu non è per nulla
rappresentativo della realtà sociale e culturale del Paese, il Nepal è infatti immerso in
una realtà rimasta autenticamente contadina con un’economia piuttosto povera ed
elementare ed un tratto culturale ancora molto lontano dalla modernità. Dall’inizio della
sua fama, intorno agli anni settanta, una fama legata anche allo stile degli hyppies che
la frequentavano, Kathmandu è molto cambiata, si è modernizzata: quel fascino
particolare, di città aperta, di città tollerante e pacifica, di città così isolata dal resto del
mondo eppure così straordinariamente cosmopolita e accogliente, è comunque il suo
aspetto di sempre, la sua capacità di far sognare e di farsi amare.
Visiteremo la collina con lo Stupa di Swayambunath, luogo sacro buddista
dall’atmosfera magica e tipicamente orientale. Questo monumento è considerato
l’ombelico della valle, il suo nome deriva dalla lingua sanscrita e significa
“l’autogenerato”. L’ origine di questa forma religiosa va cercata nella leggenda antica,
quando la conca di Kathmandu era il bacino di un lago ed al centro di esso brillava una
fiammella misteriosa. Appena le acque defluirono, là dove brillava la fiammella, si
autogenerò il corpo di questa forma religiosa buddista.
Una volta terminata la visita si discende dalla collina verso il centro antico della città:
Durbar Square, ovvero la “Piazza del Palazzo”. Su questa piazza monumentale si
affaccia l’antica residenza reale, i vari templi induisti e la casa della “Kumari”, la
bambina che rappresenta una divinità vivente: la rincarnazione della dea Khali. A
breve distanza dal centro architettonico si trova la famosa “freak street”, la “viaquartiere” dove negli anni ’70 si era concentrata la comunità straniera di quegli
hyppies che avevano scelto di soggiornare in India o in Nepal.
Continueremo le visite del pomeriggio con l’approccio al centro storico di Patan.
Anticamente conosciuta col nome di Lalitpur, ovvero “Città della bellezza”, Patan
ripropone i motivi architettonici del mattone, del legno e della pietra. Il palazzo reale e i
suoi templi dalle linee stilistiche diverse, esibiscono nel dettaglio dell’intarsio o nelle
sculture, la grande raffinatezza artistica raggiunta dagli artigiani newaresi (cioè della
valle di Kathmandu) nel periodo medievale.
Al termine del percorso nel centro di Patan ci si trasferisce verso il quartiere che
racchiude il grande Stupa di Boudhnath.
Negli anni della diaspora tibetana, gli esuli in fuga dall’occupazione cinese si
insediarono intorno a quest’antico monumento buddista dando vita al nucleo tibetano
più vivace della valle di Kathmandu. I tibetani rimasti così fedeli alla loro atavica
abitudine religiosa pregano quotidianamente, sul finire della giornata, girando
instancabilmente il loro mulino di preghiere e prostrandosi nella tradizionale
circoambulazione del monumento sacro. Calano pian piano le luci del giorno sui lumini
tremolanti accesi dai fedeli ai piedi del grande stupa bianco; l’atmosfera delle luci e il
senso di pace di Boudanath sono una delle sensazioni indelebili di questo viaggio.
Rientro in hotel (pranzo e cena liberi).
8 | IL TUO VIAGGIO
N.B.: l’ordine delle visite dei centri della valle di Kathmandu potrebbe subire delle
modifiche (qualche visita potrebbe essere anticipata al giorno precedente se l’arrivo
del volo sarà puntuale).
*Informiamo che è possibile effettuare un volo panoramico facoltativo che costeggia
tutta la catena himalayana sul fianco nepalese, ovvero il fianco meridionale della
catena. E’ un volo della durata di un’ora circa, che parte tutte le mattine (se il tempo
non è eccessivamente nuvoloso) verso le 06.30-07.00. Per la variabilità delle condizioni
atmosferiche il volo deve essere prenotato in loco ed il suo costo indicativo si aggira
intorno ai 200 euro.
Pernottamento (The Dwarika's Hotel )
4° giorno (martedì)
La Valle di kathmandu: tempio di Changu Narayan, Baktapur, Pashupatinath
Da Kathmandu si percorrono circa venti chilometri per raggiungere uno dei templi più
importanti dell’intera valle. Il tempio di Changu Narayan è la prima struttura templare
della valle di Kathmandu ad essere passata sotto la protezione dell’Unesco. Da questo
sito un percorso facile, una passeggiata di circa due ore (per chi lo possa fare), ci
porta, attraverso la semplice realtà agricola della valle, fino alle porte del nucleo storico
di Baktapur. Con Patan e Kathmandu, il centro di Baktapur fu, nel medioevo, una delle
sedi più importanti dei diversi principati che controllavano la valle. Ciò che più colpisce
è l’armonia, la compattezza, l’omogeneità architettonica di questo nucleo medievale
nelle cui piazzette abitualmente si incontrano i vasai o nella stagione della mietitura i
cumuli di riso o le chiazze rutilanti del peperoncino steso ad essiccare sul selciato di
mattone cotto. Bhaktapur, riconosciuta dall’Unesco come uno dei luoghi facenti parte
del Patrimonio dell’Umanità, è un museo di architettura all’aperto. Il mattone rosso e il
legno si compongono negli edifici antichi mentre le figure scolpite in pietra ne
proteggono gli ingressi.
Al rientro verso Kathmandu
sosteremo all’ ultimo sito storico della valle:
Pashupatinath, il centro sacro delle cremazioni e il luogo, dove sorge uno dei templi
più importanti dedicati a Shiva. I riti funebri lungo il fiume, le preghiere che si elevano
dal tempio, i Sadhu che si aggirano tra i tempietti di pietra e le bancarelle degli
ornamenti sacri sono i diversi artefici che animano questo particolare ambiente in un
modo indimenticabile.
Al termine delle visite si rientra in albergo. Pranzo e cena liberi.
N.B.: l’ordine delle visite dei centri della valle di Kathmandu potrebbe subire delle
modifiche (qualche visita potrebbe essere anticipata al giorno precedente se l’arrivo
del volo sarà puntuale).
Pernottamento (The Dwarika's Hotel )
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5° giorno (mercoledì)
Volo da Kathmandu a Lhasa (3600 m): dopo aver costeggiato le vette innevate della
catena himalayana fino alla vista dell' Everest, il volo si dirige verso l'altopiano
tibetano
La distanza tra Kathmandu e Lhasa, in linea d’aria, non è tanta, ma la grande barriera
naturale dell’Himalaya che vi si interpone, rendendo il passaggio, da sempre, difficile,
ha contribuito alla creazione ed al mantenimento di due mondi diversi. Le greggi di
capre e pecore che ancora oggi, alla fine dell’estate scendono dai pascoli dei dirupi
tibetani e camminano, accanto
all’acqua ferma delle risaie, verso la valle di
Kathmandu, sono state uno dei pochi veicoli di “cultura “ attraverso l’imperiosa
barriera di ghiacci perenni.
Poco dopo il decollo dalla capitale nepalese, la traiettoria del nostro volo costeggia la
lunga sequenza di vette innevate della catena himalayana fino ad arrivare alla vista
dell’Everest. Aggirata al fianco la grande cima, il volo comincia il superamento della
catena per arrivare sopra l’altopiano tibetano. Sorvoliamo Shigatse, poi il lago Yamdrok
ed infine oltre il passo Kampa La, comincia la discesa nella piana, a fianco del letto del
fiume Yarlung. Il tempo totale di volo è di circa 60 minuti. Una volta terminate le
formalità d’ingresso si parte verso Lhasa che dista dall’aeroporto 60 chilometri.
Si è atterrati a 3550 metri di altitudine. L’altopiano occidentale non ha aree di quota
molto inferiori a questa. La luce del cielo è nitida, l’aria è asciutta e frizzante: è
l’atmosfera del Tibet.
La capitale del Tibet è stata ingrandita e pesantemente modificata dall’intervento
urbanistico cinese… ma il suo cuore ha mantenuto fino ai giorni nostri la sua incredibile
autenticità tibetana. Sistemazione all’hotel Shambala.
Pranzo libero. Cena in ristorante locale.
N. B.:
- informiamo che il volo sarà a cavallo delle ore di pranzo, dunque non sarà possibile
consumare il pranzo in un ristorante.
- in alternativa alla sistemazione centrale dell’albergo prescelto, c’è la possibilità di
pernottare presso un albergo di categoria superiore: lo Shangri La Hotel (dove dovrà
essere consumata anche la cena). Questo albergo, considerato uno dei migliori di
Lhasa si trova dislocato, nella parte cinese, a venti minuti a piedi dalla piazza del Potala
e circa 40 minuti dal quartiere Barkhor, il quartiere tibetano e centrale di Lhasa. La
nostra scelta ufficiale, secondo la “filosofia di viaggio”, cade comunque sull’hotel
prescelto e di conseguenza l’accompagnatore pernotterà in questo albergo.
6° giorno (giovedì)
Lhasa: visita al Jokhang, il cuore della fede tibetana, e al Drepung, il complesso
monastico più grande del Tibet
Al mattino in fondo alla grande piazza, nell’atrio che guarda il portone di ingresso del
Jokhang, i tibetani si prostrano verso il cuore del tempio.
10 | IL TUO VIAGGIO
Il Barkhor, l’anello di preghiera intorno all’antico centro sacro, è una sfilata di costumi,
di acconciature, di tratti fisici e somatici diversi; è da secoli il luogo, dove lo spirito
commerciale si intreccia allo spirito religioso, è da sempre mercato tibetano e circuito
di preghiera e di prostrazione. Il Jokhang è il tempio più sacro della tradizione
religiosa del Tibet. Da occidente o da oriente, dalle terre dell’Everest come dalle terre
dei Kampa, i tibetani guardano al Jokhang come al luogo più importante del
pellegrinaggio. Nomadi e contadini lasciano per periodi a volte anche lunghi le loro
case, i loro pascoli e le loro campagne per intraprendere il lungo viaggio di preghiera.
In assoluto il Jokhang è il fulcro più palpitante per l’interesse etnografico e folcloristico
del Tibet. Una volta visitata la parte interna del tempio si comincia la passeggiata sul
circuito del Barkhor, dove talvolta si incontrano situazioni religiose molto suggestive e
talvolta molto emozionanti.
Il pomeriggio sarà dedicato alla visita di quello che fu il complesso monastico più
grande del Tibet: il Drepung. Il breve tratto di strada sterrata che sale verso il
monastero fiancheggia la struttura monastica di Nechung, che fu residenza
dell’oracolo di stato. Il monastero di Drepung era un grande villaggio con una folla
impressionante di monaci; i suoi vicoli, i suoi antri, i suoi cortili e le sue piccole finestre
che dalle celle guardano l’ampia conca di Lhasa, sono l’immagine più completa e più
autentica dell’antico Tibet. La popolazione di monaci che viveva all’interno del
monastero è stata drasticamente ridotta. Camminando tra le viuzze che costeggiano i
muri bianchi dei templi o delle residenze, talvolta si sente, in modo struggente, il senso
di isolamento e di abbandono di questo luogo. Il Drepung è comunque un simbolo, è il
complesso monastico che per la sua ampiezza da veramente il senso del peso storico
che la vita religiosa ebbe sul Paese dal medioevo fino quasi ai giorni nostri.
Sistemazione in albergo. Pensione completa.
7° giorno (venerdì)
Continua la visita della città, comprendente: il palazzo del Potala, antica sede del
Dalai Lama, il monastero di Sera e Norbulinka, la residenza estiva dei Dalai Lama
Mattinata dedicata alla visita del Potala, il grande palazzo che è stato sin dall’epoca
della sua costruzione la sede dei Dalai Lama. Dal momento in cui il V Dalai Lama
concentrò nelle proprie mani il potere spirituale e quello temporale questa residenza è
diventata il vero fulcro del governo del Paese.
All’interno del palazzo si visitano le sale del trono, le sale delle tombe, alcuni spazi
privati di residenza e le sale di preghiera dedicate alle varie divinità. Il palazzo è oggi
un grande museo. Si passa di sala in sala e tutti gli elementi decorativi sembrano molto
statici, testimonianze di un passato che non esiste più. Non è così per le centinaia di
pellegrini che vi entrano tutti i giorni, che intasano i passaggi stretti tra una sala e
l’altra. Per i tibetani il palazzo del Potala continua ad essere un ambiente vivo e
soprattutto indiscutibilmente “sacro”. Nel pomeriggio si visita il monastero di Sera, il
secondo complesso monastico, in ordine di importanza, della città di Lhasa. Rispetto
al Drepung, Sera è molto più ridotto, più raccolto e il suo carattere, unitamente al suo
passato, è molto diverso dal precedente. Non bisogna dimenticare che questo
monastero fu il centro di addestramento alle arti marziali dei “monaci” che costituivano
il corpo di guardia del Dalai Lama. Molto spesso, nel pomeriggio i monaci-studenti si
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raggruppano all’ombra dei salici del cortile e danno vita ad uno spettacolo unico e di
tradizione antichissima: il dibattito filosofico, lo scambio verbale su argomenti filosofici
che è accompagnato da una gestualità molto particolare e talvolta da una veemenza
veramente appassionata. Termineremo la giornata con la visita della residenza estiva
dei Dalai Lama, l’insieme di strutture è conosciuto col nome di Norbulinka, il “Parco dei
gioielli”. All’interno di questo insieme, divenuto da alcuni decenni, area pubblica,
visiteremo quella che fu l’ultima abitazione del Dalai Lama nei giorni che precedettero
il suo esilio. Sistemazione in albergo. Pensione completa.
NB: l’ordine delle visite nella città di Lhasa varia a seconda degli orari e del giorno in
cui viene dato il permesso per la visita del Potala e del Jokhang.
8° giorno (sabato)
Lhasa - vallata di Chimpu - Samye
Si lascia Lhasa, in mattinata, diretti verso oriente. Il nostro viaggio seguirà la sponda
orografica sinistra del fiume Yarlung e, costeggiando l’acqua e le cadute di sabbie della
montagna, raggiunge uno dei siti religiosi più importanti del Tibet: la valle di Chimpu,
punteggiata dai punti di eremitaggio ed il monastero di Samye, il centro monastico più
antico della storia buddista del Paese.
Il fiume Yarlung nasce nella parte più occidentale dell’altopiano alle pendici del monte
Kailash e dopo aver tagliato per duemila chilometri circa il plateau tibetano, entra in
India prendendo il nome di Brahmaputra. Lungo questo fiume sacro sono sorti
numerosi monasteri, alcuni di questi sono i complessi che hanno fatto la storia religiosa
del Tibet. Dall’alto della collina di Hepo Ri, dove saliremo nel tardo pomeriggio, si ha la
vista panoramica del monastero di Samye. Lo sguardo raccoglie in un pugno tutto il
complesso religioso circondato dal muro ellittico bianco che ne simboleggia i confini
fisici estremi.
Pernottamento all’albergo di Samye. L’albergo, che è l’unica sistemazione possibile
presso il monastero, è molto semplice e richiede un certo spirito di adattamento e
tolleranza. Pensione completa.
9° giorno (domenica)
Visita del Monastero di Samye, il più antico del paese. Trasferimento a Tsetang e
visita di Yumbulakang e Tandruk
Il monastero di Samye, come già menzionato, è il primo complesso monastico del
Tibet. In molti dipinti storico-religiosi si ritrova l’inconfondibile pianta a “Mandala” di
questa costruzione che venne realizzata seguendo la leggendaria rappresentazione
dell’universo secondo il modello indiano: il monte Meru, i quattro continenti, il sole e la
luna, il muro insormontabile di montagne che protegge e isola questo universo.
Dopo la visita degli interni proseguiremo fino al ponte che ci permette di attraversare il
fiume Yarlung e di raggiungere il centro cittadino di Tsetang. Dedicheremo alcune ore
del pomeriggio alla visita di Yumbulakang, “il castello tra le nuvole” la struttura che,
secondo la leggenda, fu la prima residenza dei re tibetani.
12 | IL TUO VIAGGIO
Il castelletto, passato nei secoli attraverso varie distruzioni e rifacimenti, è oggi una
costruzione sacra, consistente in due templi, appollaiata sulla collina rocciosa. La parte
più suggestiva di questa breve escursione è il largo panorama che si può cogliere
dall’alto del tempio: da una parte le terre verdi di orzo e grano e dall’altra la montagna
arida con discese ghiaiose che scendono al piano. Termineremo la giornata con una
visita speciale: il monastero di Tandruk, uno dei dodici templi più antichi del Tibet.
Sistemazione in hotel. Pensione completa.
10° giorno (lunedì)
Tsetang - lago Yamdrok - Gyantse
E’ giornata di attraversamento dell’altopiano centrale verso occidente. Comincia la
Trans-himalayana conosciuta col nome di “Strada dell’amicizia”.
Il percorso, una volta lasciato il fondovalle del fiume Yarlung, sale ripidamente. Si passa
da un tornante all'altro e molto velocemente si guadagna quota. Nel fondovalle si
scorgono verdi terrazzamenti accanto a gruppi isolati di case tibetane; nei mesi estivi
gli Yak pascolano accanto alla strada lungo i fianchi ripidi della montagna. In breve si
giunge al passo Kampa la (4870 m). Appena si arriva al piano del passo, si apre, al di
sotto una vista favolosa, il lago Yamdrok dalle acque color turchese intenso e al fondo
lo scenario delle cime innevate dominate dalla vetta del Nojyn Kang Sa (7200 m.).
Dopo aver costeggiato il lago, la strada risale e arriva al secondo passo della giornata:
il Karo la (5010 m.). Nella culla, raccolta sotto il ghiacciaio che fiancheggia il percorso,
vivono, sotto le tende nere di pelo di yak, pastori di pecore e Yak. Nel tardo
pomeriggio, dopo questa intensa giornata di paesaggi e momenti suggestivi, si giunge
finalmente a Gyantse. Complessivamente questo percorso implica, con le soste, otto o
nove ore di viaggio, ma, se accompagnato dal bel tempo, come usualmente accade,
sarà un percorso di panorami ed immagini indimenticabili. Sistemazione in hotel.
Pensione completa.
11° giorno (martedì)
Visita del bellissimo insieme sacro composto dal Palkhor Chode e dal Kumbum e del
monastero di Shalu. Proseguimento per Shigatse
Tutta la mattina è dedicata alla visita del bellissimo insieme sacro composto dal
Palkhor Chode e dal Kumbum. Due esempi di arte e architettura medievale raccolti
entro un muro di protezione che ne è anche cornice. Queste strutture sono
sicuramente l’esempio più completo della bellezza dell’architettura e dell’arte scultorea
e figurativa del XV sec. in Tibet.
La strada che porta all’ingresso principale del monastero fiancheggia l’agglomerato
tradizionale e popolare di Gyantse. Dall’alto del castello, sul picco roccioso che domina
la cittadina, si coglie l’insieme compatto del complesso monastico raccolto tra le mura
e lo schema del villaggio antico che lo affianca. Il percorso tra Gyantse e Shigatse
corre, nella piana del fiume Nyang Chu, tra campi d’orzo e di frumento. E' dal punto di
vista agricolo la fascia più ricca del Tibet centro-occidentale. Le case sono più grandi,
nella stagione estiva le aie sono spesso teatro di lavoro di raccolta e mietitura. Lungo
la strada che ci conduce a Shigatse, faremo la deviazione nella vallata di Shalu. Il
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL'AMICIZIA | 13
monastero lo si scorge già dalla strada maestra; il suo tetto a pagoda, di ceramiche
verdi, emerge sopra le case del villaggio. Shalu è un monastero dall’aria veramente
dimenticata. Al suo interno vivono, oggi, non più di quaranta monaci. Si visitano le sale
di preghiera che con il corridoio di circumambulazione sono tra i lavori d’arte figurativa
più importanti del Tibet medievale. Tanti aspetti all’esterno e dentro l’edificio lasciano
trapelare la passata grandezza di Shalu. Terminata la visita si ritorna sulla strada
maestra e si è ormai poco lontani da Shigatse, in ordine di grandezza e di importanza
politica, la seconda città del Tibet.
Sistemazione in albergo. Pensione completa.
12° giorno (mercoledì)
Visita del Tashilumpo e trasferimento a Sakya
Le prime ore della mattina le spenderemo nella visita del Tashilumpo. Questo
complesso monastico è la residenza tradizionale della seconda carica politico-religiosa
del Tibet, il Panchen Lama. L’importanza politica di questo monastero, nell’ultimo
decennio, ha avuto una spinta di crescita molto forte.
Vivono al suo interno circa ottocento monaci, le attività di studio e di preghiera a volte
paiono frenetiche. La sala del Buddha più grande del Tibet, le tombe ricoperte di fregi
d’oro, di argento e pietre dure dei Panchen Lama; le antiche sale di preghiera con le
lunghe raccolte di dipinti sacri anneriti dal fumo delle lampade a burro…tutto ci parla
del grande ruolo religioso e politico che il monastero ebbe nei secoli passati. Al
termine della visita degli interni dedicheremo un po’ di tempo al percorso intorno al
monastero e al mercato artigianale tibetano. Quando il cielo è sereno, dall’alto del
sentiero di circoambulazione, si hanno delle belle vedute sui tetti dorati del
Tashilumpo, sui quartieri tibetani della città, sui ruderi del castello oggi ricostruito e
sulla piana tracciata dalla”Strada dell’Amicizia” che, uscendo dal centro città, corre
come un nastro ondulante verso occidente.
Nel pomeriggio si lascia Shigatse percorrendo la strada che corre verso il confine del
Nepal. La piana lunga e altalenante, in piena estate offre sprazzi di giallo intenso della
fioritura della colza, macchie contenute di rosa-violetto della fioritura della senape….il
cielo di quel particolare blu forte degli altopiani scende a chiudere l’orizzonte sui
contrafforti aridi e brulli della catena himalayana. Si sfiora il complesso di Narthang,
l’antica stamperia del Tashilumpo. Una pietra miliare prima di salire al passo Tsuo Là,
indica la distanza da Shangai, sono 5000 chilometri dal punto più orientale della Cina.
Dopo il passo Tsuo Là (4500 m), il percorso scende di quota e infila la vallata che
porta al monastero di Sakya. Da questo punto fino quasi al confine tutte le case
tibetane portano, a mo’ di decorazione, tre linee verticali di colori diversi: il rosso, il
bianco ed il nero. Sono, sin dal periodo medievale, i colori del monastero di Sakya, il
simbolo, quindi, di appartenenza alla grande scuola dei Sakya’pa. Definire Sakya
soltanto ' monastero ' è ignorarne il passato e non percepirne a fondo l'atmosfera che
tutt’ora vi regna. Sakya è l’istituzione religiosa mescolata alla severa austerità del
potere. Il monastero si trova in fondo alla valle del fiume Trum, tra le case contadine
che lo circondano. La valle è molto povera. La grande struttura meridionale del
complesso monastico guarda dall’alto del muro di difesa i ruderi dell’antico nucleo
14 | IL TUO VIAGGIO
settentrionale completamente distrutto dalle guardie rosse. Sistemazione in un
modestissimo albergo. Pensione completa.
13° giorno (giovedì)
Sakya - Passo di Già Tsu Là (5220 m) - Xegar (4200 m) (100 km - 4h)
Dedichiamo la mattina alla visita dei monastero. La sua struttura meridionale è rimasta
fortunatamente indenne al passaggio distruttivo della rivoluzione culturale; del blocco
settentrionale non rimangono invece che pochi ruderi, visibili sul pendio della collina,
raggiungibili lungo un sentiero che i pellegrini utilizzano abitualmente come percorso
di preghiera. Gli interni del complesso meridionale, protetto da un forte muro di
circoscrizione e costruito secondo i suggerimenti degli ingegneri militari
dell’imperatore Kublai Khan, sono molto suggestivi. I grandi tronchi secolari
provenienti dai territori boscosi ai bordi dell’altopiano, a mo’ di pilastri sorreggono la
grande sala di preghiera. Ognuno di questi tronchi è legato ad una leggenda
particolare.
La storia del monastero di Sakya è un momento fondamentale e particolarmente
affascinante nel quadro politico e religioso del Tibet. Nel primo pomeriggio, terminata
la visita di Sakya, imbocchiamo la trans- himalayana e saliamo verso uno dei passi
camionabili più alti di tutto il territorio centro occidentale del Tibet, il passo Gyà Tsu Là
(5220 m). Detriti di ardesie frammentate e aride pietraie accompagnano la salita al
grande passo.
Nella discesa dal passo avremo la prima apertura sulle vette degli “ottomila”. In serata
raggiungiamo l’albergo della trans-himalayana nei pressi di Xegar. E’ una struttura
elementare, con tutti i servizi di base, e si trova a pochi chilometri dalla deviazione che
conduce all’Everest. Sistemazione in albergo. Pensione completa.
14° giorno (venerdì)
Xegar: escursione al monastero di Rongbuk e al campo base dell'Everest
Di primo mattino partiamo verso le vette innevate a sud di Xegar e di Tingri. Dal 2015
la strada per il campo base è stata asfaltata quasi totalmente. Occorrono almeno tre
ore per compiere i 90 chilometri del percorso di andata. La strada sale quasi
immediatamente verso il passo Pang La (5100 m). I piani collinari bruni si elevano fino
alle prime nevi e poi ecco svettanti i corpi del Makalu, dell’Everest e del
Chohoyu….ancora un po’ avanti e a sinistra si apre la vista sul Shishapagma. Uno
spettacolo davvero emozionante! Una volta lasciato il passo continueremo verso il
monastero di Rongbuk. Il fianco settentrionale della montagna più alta del mondo è
proprio di fronte a noi. Il piccolo monastero di Rongbuk è il luogo sacro nella storia
delle grandi spedizioni sulla facciata settentrionale dell’Everest. Non c’è stata
spedizione nel passato che non abbia avuto la benedizione dei lama di questo
monastero.
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL'AMICIZIA | 15
Da qui si continua fino al Campo Base, a 5200 metri, dove comincia il ghiacciaio
dell’Everest. Il campo base dista circa 8 km dal monastero. Al termine di questa
giornata, che sarà senz’altro indimenticabile, si fa ritorno verso l’albergo di Xegar o (a
seconda delle disponibilità) si continuerà verso l’albergo di Tingri che si trova sulla
direzione del giorno successivo
NB: nonostante la quota di 5200 metri, possa impressionare, in genere, l’escursione a
questa altitudine, fatta a questo punto del viaggio, cioè dopo tanti giorni di
acclimatazione, non ha, fino ad ora, comportato problemi ad alcun componente dei
gruppi.
15° giorno (sabato)
Xegar (o Tingri) - Percorso verso la "corona himalayana" fino all'avvicinamento al
confine nepalese
Dalla sistemazione di Xegar o di Tingri si parte, sull’ asse della transhimalayana, verso
la catena di montagne che divide il Tibet dal Nepal. Il tragitto corre in una lunga
pianura costeggiata da montagne aride e punteggiata qua e là dai ruderi
dell’occupazione militare nepalese di fine 1800. Nei pressi del muro bianco del fianco
del Shishapangma (8030 m), il percorso discende per aggirare il blocco di montagne e
risalire verso il passo Guntan La (5236 m). E’ la traiettoria che taglia trasversalmente la
catena himalayana e, passandone sul versante opposto, raggiunge il luogo di confine
verso il Nepal. Dopo il terremoto del 2015, la vecchia strada ed il passaggio di frontiera
di Zhangmu sono stati tralasciati dalle autorità cinesi. Il posto di Kirong, che si trova ad
un’altitudine di 2400 m., è diventato da poco tempo il nuovo passaggio di frontiera.
Essendo la trasformazione della cittadina in posto di frontiera così recente, è ancora
molto carente di strutture alberghiere adatte per le esigenze dei turisti occidentali.
Anche qui dunque è richiesto un certo spirito di adattamento.
Sistemazione e pernottamento in albergo.
16° giorno (domenica)
Kirong - trasferimento in jeep verso Kathmandu (1400 m)
Dopo le operazioni burocratiche di passaggio della frontiera, lasciato il Tibet ci si
inoltra in un territorio completamente nuovo. Fino a Kirong la strada, curata dal
governo cinese è in buone condizioni, ma al di là del confine la situazione è
completamente diversa e i lavori di sistemazione della piccola arteria sono sempre in
corso.
L’intero percorso è di 9 ore circa, ma molto dipende dalle condizioni della strada che a
seconda delle piogge sulla fascia territoriale nepalese, può offrire molte sorprese e
molti rallentamenti. Le distanze non sono eccessive, ma le soste panoramiche, i
saliscendi, i tornanti, il fondo sterrato spesso dissestato, la possibilità di frane, possono
rallentare molto il viaggio.
16 | IL TUO VIAGGIO
Si passa di vallata in vallata. E' un continuo saliscendi con panorami bellissimi. E' un
mondo completamente diverso da quello tibetano. Il verde e l’acqua sono ovunque. I
fianchi delle colline sono ripidi e terrazzati per la coltivazione del riso. Le case
contadine sembrano irraggiungibili, in alto, lontane dalla strada, isolate tra il verde. E'
un paesaggio molto bello e riposante… ma non è il Tibet, non c’è più quell’atmosfera
impalpabile e sfuggente che appartiene solo all’altopiano. Nel tardo pomeriggio o in
serata si raggiunge Kathmandu.
Sistemazione al Dwarika’s Hotel (cena libera).
17° giorno (lunedì)
Voli da Kathmandu per Muscat e coincidenza per Milano Malpensa
Dopo la prima colazione trasferimento in aeroporto e partenza con voli di linea per
Milano Malpensa via Muscat, dove l’arrivo è previsto in serata.
NOTA IMPORTANTE: PERCORSO DI RIENTRO DAL TIBET AL NEPAL
Dopo il terremoto del 2015, la vecchia strada ed il passaggio di frontiera di Zhangmu
non sono più accessibili ai turisti. Il nuovo passaggio di frontiera è Kirong che si trova
ad un’altitudine di 2400 metri. Dal confine cinese a Kathmandu la strada è sterrata,
pertanto verranno utilizzati dei mezzi fuoristrada.
Ricordiamo però che la possibilità di rientro dal Tibet via terra è sempre soggetta a
riconferma da parte delle autorità cinesi.
Nel caso in cui non fosse possibile percorrere via terra il ritorno dal Tibet al Nepal, sarà
necessario apportare alcune modifiche al programma e prevedere il rientro in aereo da
Lhasa a Kathmandu. Tali modifiche comporteranno il pagamento di un supplemento
che sarà quantificabile al momento della prenotazione del volo.
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL'AMICIZIA | 17
18 | IL TUO VIAGGIO
1. Dwarika’s Hotel Kathmandu 2. Panorama del Tibet 3. Potala Lhasa
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL'AMICIZIA | 19
PRIMA DELLA PARTENZA
BENE A SAPERSI

Visto e permessi: all’atto dell’iscrizione è necessario inviare scansione delle prime
pagine del passaporto al nostro ufficio di Milano.

Questo itinerario è stato costruito e regolato nei tempi e nella distribuzione delle
visite in seguito a decine di traversate effettuate negli anni sull’ altopiano tibetano.
E’ particolarmente consigliato a coloro che, intraprendendo un viaggio, privilegino
gli aspetti paesaggistici, folcloristici e culturali al puro confort delle sistemazioni
alberghiere.

Materiale antigovernativo: preghiamo i signori partecipanti di non portare durante
il viaggio in Tibet i testi reputati dalla Cina antigovernativi ad esempio: articoli di
giornale a favore del Tibet libero, fotografie del Dalai Lama, testi sul Dalai Lama, la
guida dell’EDT (Lonely Planet) sul Tibet con prefazione del Dalai Lama ecc.

Stagioni per un viaggio: l’altopiano tibetano, al di fuori della stagione invernale che
va da fine novembre alla fine di marzo, offre un arco di mesi adatti per i viaggi,
abbastanza ampio. Si potrebbe intanto dire che a seconda del tipo di viaggio o di
sensibilità individuale un certo periodo può essere più adatto di un altro.
Sicuramente per gli itinerari che tendono a mettere in luce soprattutto l’aspetto
paesaggistico ed in prima linea le grandi montagne, i mesi migliori sono,
normalmente, quelli primaverili (maggio e giugno), oppure quelli autunnali (fine
settembre ed ottobre). Tra maggio e giugno possono esserci comunque passaggi
di leggere perturbazioni. Il periodo centrale dell’estate, ovvero dalla metà di luglio
alla fine di agosto, è la stagione dei monsoni. Le correnti umide in quella fase
dell’estate diventano particolarmente forti e riuscendo a scavalcare il grande muro
himalayano arrivano a riversarsi sull’ altopiano. Si tratta normalmente di temporali
notturni che in genere non disturbano le visite turistiche giornaliere, ma,
sicuramente, le masse di nuvole che stazionano sulla catena di montagne possono
limitare la vista delle vette. I mesi migliori per la vista delle montagne sono quelli
già citati, primaverili e autunnali, e sono anche i mesi più adatti (gli alpinisti lo
sanno bene) per affrontare le grandi scalate. Nella stagione monsonica le piogge
possono dar vita a frane e smottamenti perciò alcune strade minori possono
essere chiuse al passaggio. Dunque un viaggio possibile nel mesi primaverili
potrebbe essere non completamente fattibile nel cuore della stagione delle
piogge.

Questione … Altitudine
20 | IL TUO VIAGGIO

Occorre innanzitutto sottolineare che il fenomeno della quota sull’ altopiano
himalayano non è assolutamente rapportabile a quello che potrebbe essere in
Europa. Intendiamo dire che stare in vetta al monte Bianco , a 4800 metri e stare
al campo base dell’ Everest a 5200 metri sono cose completamente diverse…….la
seconda è molto più facile. Mentre in Europa le coltivazioni agricole possono
arrivare fino a 1500 metri , ma non oltre, sull’ altopiano himalayano troviamo
coltivazioni di orzo, patate, colza fino a 4300 -4500 metri. Sono dunque situazioni
climatiche troppo diverse e tutti possono constatare che anche ad alte quote l’
altopiano è spesso accogliente. Bisogna sfatare il problema “altitudine”. Senza
dubbio esiste per il nostro corpo un momento critico necessario per l’
acclimatamento in quota, ma in genere è un processo naturale che si compie nell’
arco di poche giornate e spesso lo stato di disadattamento fisico è inferiore a
quel che si sarebbe pensato. Sicuramente le scelte di sviluppo del viaggio da parte
dell’ organizzazione sono molto importanti per agevolare l’ adattamento in quota.
Prima di affrontare un viaggio in altitudine è sempre consigliabile un controllo
medico preventivo. Avendo condotto centinaia di persone attraverso l’ altopiano,
abbiamo constatato che tutti coloro che siano in buono stato di salute possono
affrontare senza problemi la quota. I casi di coloro che, pur non avendo in
precedenza particolari problemi fisici, non sono riusciti a ritrovare in quota il
giusto stato di benessere sono rarissimi, puramente casi eccezionali.

Difficoltà del viaggio: negli ultimi dieci anni il Tibet ha avuto cambiamenti enormi
sotto il punto di vista turistico. I primi alberghi, nati nell’ 87, quando la transhimalayana, la via detta dell’ Amicizia che unisce Tibet e Nepal venne terminata,
sono stati recentemente risistemati e oggi sono delle sistemazioni abbastanza
confortevoli. Vi sono sicuramente degli alberghi che richiedono una buona
capacità di adattamento perché molto carenti sotto il punto di vista delle strutture
igieniche. Nel caso specifico del nostro viaggio , di questo tipo di sistemazioni che
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL'AMICIZIA | 21
definiamo “carenti”, incontreremo gli alberghi di Samye e di Sakya e l’ albergo
sulla trans-himalayana nei pressi di Tingri e Xegar. Altre difficoltà particolari del
viaggio sono legate alla rete stradale. Oggi la strada principale che collega le
grandi città fino al confine nepalese è in buone condizioni ed è abbastanza
scorrevole. Durante il nostro itinerario percorreremo alcune vie laterali e minori
che sono ancora sterrate e quindi possono essere polverose. Il percorso a cavallo
del confine è ,in caso di piogge, soggetto a frane. In stagione monsonica, tra luglio
e fine agosto,l’ interruzione della strada a causa di frane talvolta comporta la
necessità di compiere a piedi alcuni tratti; in questi casi per il trasporto dei bagagli
vengono assoldati degli “sherpa” e in casi eccezionali potrebbe essere necessario
viaggiare per alcuni chilometri su mezzi di fortuna ( camion) per superare i tratti
interrotti dalle frane. La suggestione di questi percorsi è senz’altro impagabile, ma
è sconsigliabile a chi non sia disposto ad accettarne i disagi.

Trasferimenti e tempi di percorrenza: le distanze ed i tempi di percorrenza
segnalati sul programma sono puramente indicativi. La variabilità di questi tempi è
conseguenza delle condizioni del fondo stradale. I tempi possono variare da una
stagione all’ altra e gli stessi interessi del gruppo in viaggio influiscono sui tempi
di spostamento in modo da renderli diversi di volta in volta. I tempi indicati si
rifanno a viaggi fatti in precedenza dunque già tengono conto di soste
panoramiche, soste a villaggi e non sono da intendersi come “puri trasferimenti
ciechi” da un punto ad un altro. Un percorso particolarmente impegnativo sarà
quello tra Kyrong (confine tra Tibet e Nepal) e la valle di Kathmandu. La discesa
dall’ altopiano e il passaggio di vallata in vallata in Nepal rallenta molto la velocità
di percorrenza. A questi fattori va aggiunto il tempo di passaggio della frontiera
cinese e di quella nepalese Complessivamente la giornata comporta un viaggio di
10/12 ore da partenza ad arrivo.

Valige: preghiamo vivamente di evitare l’utilizzo di valige rigide che, essendo
molto ingombranti, implicano grossi problemi di carico ed adattamento all’interno
del vano bagagli dei bus locali e nel caso di eventuali trasferimenti a piedi sono
difficilmente trasportabili sul dorso dai portatori! Occorrono borsoni (meglio se
con ruote) oppure valige semi rigide.

Clima e abbigliamento: il Tibet , nei mesi precedenti l’ estate, ha un clima
certamente inaspettato. Nelle annate normali, nei mesi di maggio e giugno, le
temperature sono molto miti e gradevoli. Certamente può succedere che allo
scavalcamento dei passi e alle quote superiori a 4000 metri i venti possano
essere particolarmente freddi dunque la giacca a vento e, per ogni eventualità,
un cambio pesante è sempre consigliato ma in genere un abbigliamento fatto di
magliette, maglie, pantaloni di peso medio è sufficiente. Cosi come le giornate,
anche le notti non sono particolarmente fredde.Per la parte nepalese invece
l’abbigliamento deve essere senz’altro leggero. Infatti il Nepal, nella stagione
estiva, ha un clima caldo e un po’ umido. T.shirts, pantaloni leggeri o corti, scarpe
leggere e una maglia per le serate fresche.
22 | IL TUO VIAGGIO

Scelta degli alberghi: come tutti i viaggiatori sanno, le “stelle” degli alberghi nei
Paesi in via di sviluppo sono indicative e non sono rapportabili agli standard
europei!
 In Nepal, a Kathmandu è previsto il Dwarika’s Hotel. E’ sicuramente l’albergo con
più fascino e ricco di personalità del Nepal. E’ considerato “l’albergo museo” della
valle di Kathmandu. L’arte secolare della lavorazione del legno, lo stile “newarese”
medievale, è il dettaglio che con la sua originalità e autenticità infonde un tocco
d’ineguagliabile raffinatezza all’insieme della struttura architettonica. Il cortile
interno del Dwarika’s Hotel è già di per sé un angolo magico di Kathmandu.
 A Lhasa la scelta tra le due sistemazioni è facoltativa. Abbiamo di scelto per i
nostri gruppi lo Shambala Hotel, situato proprio a due passi dalla piazza del
Jokhang, nel cuore del quartiere tibetano. E’ stato recentemente ristrutturato e
può essere paragonato a un albergo a quattro stelle. In alternativa è possibile
prenotare lo Shangri La Hotel, un albergo inaugurato da pochi anni e considerato
uno dei migliori della città (resta comunque un albergo a gestione cinese). La sua
collocazione si trova a circa 15 minuti a piedi dalla piazza del Potala e 40 minuti a
piedi dal quartiere Barkhor, il quartiere tibetano centrale. Per chi desiderasse la
sistemazione in questo albergo di categoria superiore (dove dovranno essere
consumate anche le cene) sarà possibile richiederla all’atto dell’iscrizione pagando
un supplemento da richiedere di volta in volta in quanto variabile secondo la data
di partenza.
 Gyantse e Tsetang: il Gyantse Hotel e lo Tsetang Hotel sono delle
strutture
nate per volere governativo alla fine degli anni ’80. Per almeno
un ventennio
sono state le sole strutture accettabili per il turismo
occidentale. Negli ultimi
anni, questi alberghi sono stati rinnovati e hanno ricevuto impulsi diversi. Il
Gyantse hotel, pur rimanendo la migliore sistemazione di Gyantse e pur essendo
stato rinnovato continua ad avere le caratteristiche di fabbrica degli alberghi di
stato. E’ comunque una sistemazione accettabilissima. Lo Tsetang Hotel ha avuto
rinnovamenti ed ampliamenti ed è oggi una buona struttura che può garantire un
buon livello di confort.
 Shigatse: la sistemazione è prevista al Chomo Langzom Hotel, un nuovo albergo
piuttosto moderno di categoria 4 stelle.
 Samye e Sakya: gli alberghi disponibili in queste due località sono costruzioni
recenti ma richiedono una buona predisposizione all’adattamento. Fino a pochi
anni fa non era assolutamente pensabile il pernottamento in queste zone, oggi
grazie a queste costruzioni semplici e “cinesi” abbiamo la possibilità di sfruttare
meglio il tempo di visita sul circuito. Questo viaggio in Tibet è fondato
sull’interesse del percorso e non viceversa sul confort degli alberghi
 Tingri-Xegar: il Chomolangma Hotel si trova sulla trans-himalayana a 4250 metri
di quota all’ incrocio con la strada che porta a Xegar ( anche conosciuta come
New Tingri). Dagli anni 90 ai giorni nostri è stata l’ unica struttura alberghiera
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL'AMICIZIA | 23
accettabile per gli occidentali. Anche questo albergo è stato rinnovato ma
bisogna considerarlo nel contesto in cui si trova. Le camere hanno i servizi, la luce,
e l’ acqua calda è normalmente erogata solo in certe fasce orarie. Non c’è un
metro di giudizio per dare una valutazione a questo albergo. E’ una sistemazione
molto utile, ma la capacità di adattamento è essenziale. A seconda della
disponibilità, durante il corso del viaggio potremmo utilizzare un albergo situato
nel villaggio di Tingri dello stesso livello del Chomolangma Hotel sopra descritto.
NB: la regola più semplice da adottare quando si viaggia in questi spazi è quella
semplice di portare con sé un sacco lenzuolo leggero. In questo modo l’ igiene è
sempre garantita.

Fotografia: ricordiamo che in Tibet la fotografia degli interni è spesso soggetta al
pagamento di un biglietto o di un obolo che varia da interno a interno. In alcuni
casi, come all' interno del Potala, del Jokhang e in alcune sale del Tashilumpo
vige il divieto di fotografare o filmare.

La cucina tibetana tradizionale ed antica è sempre stata a base di elementi molto
essenziali: burro di yak, farina d’orzo, latte, formaggi , alcune verdure di
stagione,carne secca di pecora o di Yak, riso e tè della vicina Cina . Esiste una
cucina tradizionale un po’ più elaborata ed è quella della nobiltà tibetana che però
risente di un forte influsso della cucina cinese. In tutti gli alberghi e in tutti i
ristoranti del Tibet moderno i piatti più diffusi sono quelli tipici della Cina. La
cucina tibetana è preparata solamente in pochi ristoranti ad uso prettamente
turistico. Da alcuni anni a questa parte esistono anche alcuni ristoranti a
conduzione privata con piatti di cucina mista nepalese-cinese. Durante il nostro
viaggio molti pranzi saranno consumati durante i trasferimenti, saranno dunque
pranzi pic-nic. Per quanto riguarda il Nepal, la cucina è varia, saporita e
completamente diversa da quella cinese. Nella valle di Kathmandu i pranzi e le
cene sono sempre liberi e la possibilità di scelta è molto ampia. NB: i pasti in
Kathmandu e nella sua valle sono lasciati liberi affinché ognuno possa scegliere , a
seconda dei propri interessi culinari o delle proprie esigenze, il ristorante o il tipo
di cucina preferito.

Mezzi di trasporto: durante questo tipo di viaggio utilizzeremo dei pullman privati
nella valle di Kathmandu e su tutta la porzione di territorio tibetano. Le strade in
Tibet sono state, nell’ultimo decennio, rimodernate dal governo cinese e sono
percorribili da qualsiasi mezzo. Sui pullman verrà effettuata la rotazione dei posti.
Per la giornata di trasferimento dal confine cinese alla valle di Kathmandu,
essendo la strada sterrata e soggetta a smottamenti, useremo invece dei mezzi
fuoristrada. Nei periodi ad alto rischio di pioggia per il passaggio del monsone in
Nepal (soprattutto luglio ed agosto) eventuali interruzioni della strada potrebbero
comportare la necessità di percorrere alcuni brevi tratti a piedi oppure l’utilizzo
(su tali brevi tratti) di mezzi occasionali.

Differenze orarie: Italia /Nepal
Cina) + 2.15
24 | IL TUO VIAGGIO
+ 3.45, Italia /Tibet ( Cina) + 6, Nepal/Tibet (

Mance: abbiamo già incluso nel prezzo i costi delle mance dovute per il
facchinaggio negli alberghi, negli aeroporti e per i trasbordi di confine. Resta a
vostro carico l’importo delle mance per gli autisti e le guide. L’importo delle
mance, che verrà raccolto dall’accompagnatore Kel 12, si aggira intorno a 50 o 60
euro per persona a seconda del numero dei partecipanti componenti il gruppo.
Partenza del 4 giugno - Viaggio in occasione del SAGA DAWA
Ci sono momenti sull’altopiano del Tibet, ormai da decenni travolto dal confronto
politico-culturale con la Cina, in cui la storia si riavvolge su se stessa.
E’ come se il tempo si estraesse dalla modernità e ritornasse a vivere l’antica tradizione
della preghiera, delle cerimonie religiose e del flusso “anacronistico” dei nomadi verso
la città sacra, Lhasa.
E’ il tempo del Saga Dawa, il momento più propizio per i pellegrinaggi.
Centinaia e centinaia di pellegrini dalle terre periferiche e lontane del paese, si portano
verso il territorio centro-occidentale e si disperdono verso i centri religiosi che sono
stati i veri pilastri delle antiche scuole religiose.
I dipinti sui muri dei monasteri e dei templi ci descrivono viaggi antichi; antichi volti
d’indiani, kashmiri, mongoli, cinesi e antiche fogge dell’immensa Asia centrale.
L’altopiano del Tibet così protetto dalle sue montagne, così irraggiungibile per tanti
mesi dell’anno, è stato comunque un piccolo laboratorio dove l’arte ha ritratto il
passaggio di uomini e costumi di terre lontane.
Cos’è il Saga Dawa
Nel calendario tibetano uno dei mesi più importanti dal punto di vista religioso è
appunto quello primaverile del Saga Dawa. Ogni anno le date di questo mese si
spostano seguendo il calendario lunare. Secondo una tradizione secolare è il periodo
più propizio per i pellegrinaggi.
Dal punto di vista agricolo, questo periodo precede quello che sarà il momento dei
grandi lavori che coincide con la mietitura dell’orzo e del frumento. E’ dunque un
momento di relativa tranquillità che consentiva, e tuttora consente, ai contadini di
assentarsi dalle terre anche per periodi abbastanza lunghi.
Oggi, nonostante il Paese con la sua cultura e la sua tradizione viva, a causa della
situazione politica, dei passaggi molto travagliati, il tempo del Saga Dawa resta ancora
un momento della vita tibetana molto sentito. I fedeli arrivano nei monasteri e i
monasteri si preparano ad accoglierli. S’incontrano pellegrini sulle cui spalle ci sono
giorni e giorni di viaggio. S’incontrano nomadi che hanno lasciato spazi sperduti di
pascoli lontani per approdare al mitico centro sacro di Lhasa. Il tempo del Saga Dawa,
essendo distribuito in un arco temporale abbastanza ampio non è come le altre feste
tibetane. Non è come nelle cerimonie, dove tutto succede in un giorno, il Saga Dawa è
un palcoscenico, dove tutto s’improvvisa … si può incontrare una cerimonia particolare
dei monaci Nigma’Pa nel cortile del Jokhang, si può incontrare una preghiera
commissionata dai fedeli nella grande sala del monastero di Sera, si può assistere allo
sbarco di un gruppo sostenuto di Kam’Pa nel cortile di Samye … ecco questo è il Saga
Dawa: tutto possibile, nulla di programmato.
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL'AMICIZIA | 25
Importante
Per questioni operative, di forza maggiore o scelte del corrispondente l’itinerario
potrebbe subire variazioni pur mantenendo le località da visitare e gli hotel potrebbero
essere sostituiti con strutture ricettive di pari qualità.
26 | IL TUO VIAGGIO
Quota Individuale di partecipazione da Milano
Minimo 10 partecipanti
Con Esperto Kel 12.
Massimo 16 partecipanti
€ 3,980.00
Supplementi per persona
Media stagione terrestre
01/07/2017 - 22/08/2017
€ 70.00
Alta stagione terrestre
24/09/2017 - 10/10/2017
€ 250.00
Supplemento singola
€ 1,000.00
Suppl. singola in media stagione
01/07/2017 - 22/08/2017
€ 1,100.00
Supplemento singola in alta stagione
24/09/2017 - 10/10/2017
€ 1,200.00
Tasse aeroportuali/fuel surcharge
€ 270.00
Alta stagione voli
27/07/2017 - 31/08/2017
01/07/2017 - 26/07/2017
24/09/2017 - 10/10/2017
Media stagione voli
€ 494.00
€ 135.00
Supplementi da pagare in loco
Dollaro
Visto
Dollaro
Visto
25.00
85.00
Riduzioni
Rid. advance booking in singola entro il 31
marzo 2017
€ -500.00
Supplementi/Riduzioni da definire
€ Da
quotare.
Suppl. Business
Quota di gestione pratica € 80.00
Ciascun passeggero all’atto della prenotazione sarà tenuto ad effettuare il pagamento
del premio assicurativo relativo al costo individuale del viaggio, cosi come determinato
dalla tabella premi seguente:
Costo individuale del viaggio fino a
€ 1.000,00
€ 2.000,00
Premio individuale
€ 31,00
€ 63,00
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL'AMICIZIA | 27
€ 3.000,00
€ 4.000,00
€ 5.000,00
Oltre € 5.000,00 sull’eccedenza
€ 94,00
€ 125,00
€ 156,00
3%
Le condizioni di polizza sono riportate sul catalogo Kel12 e riguardano sia
l’assicurazione medico-bagaglio che l’assicurazione che copre dal rischio delle penali di
annullamento.
Il possesso dell’assicurazione è requisito indispensabile per l’effettuazione del viaggio.
PENALI DI ANNULLAMENTO






10% della quota di partecipazione sino a 45 giorni di calendario prima della
partenza;
20% della quota di partecipazione da 44 a 31 giorni di calendario prima della
partenza;
30% della quota di partecipazione da 30 a 18 giorni di calendario prima della
partenza;
50% della quota di partecipazione da 17 a 10 giorni di calendario prima della
partenza;
75% della quota di partecipazione da 9 giorni di calendario prima della partenza
fino a 3 giorni lavorativi (escluso comunque il sabato) prima della partenza;
100% della quota di partecipazione dopo tali termini.
Nessun rimborso sarà accordato a chi non si presenterà alla partenza o rinuncerà
durante lo svolgimento del viaggio stesso.
Rimarrà sempre a carico del viaggiatore il costo individuale di gestione pratica, il
corrispettivo di coperture assicurative ed altri servizi eventualmente già resi. La
copertura assicurativa è un prerequisito alla conclusione del contratto.
Il calcolo dei giorni per l’applicazione delle penali di annullamento inizia il giorno
successivo alla data di comunicazione della cancellazione e non include il giorno della
partenza.
Questi prezzi sono ancorati al rapporto di cambio (1 euro = 1,10 USD) e possono essere
soggetti ad adeguamento valutario (valgono le condizioni di vendita da catalogo).
La percentuale della quota pagate in valuta estera è del 55% del prezzo del viaggio.
LA


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
QUOTA COMPRENDE:
Voli di linea Milano/Muscat/Kathmandu a/r oppure altra compagnia IATA.
Volo di linea Kathmandu/Lhasa.
Trasferimenti da/per gli aeroporti all’estero.
Sistemazione in camera doppia negli alberghi citati nel programma o similari.
28 | IL TUO VIAGGIO
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
A Lhasa prevediamo 3 notti allo Shambala Hotel, albergo 4 stelle in ottima
posizione, recentemente rinnovato. Con supplemento è possibile prenotare l’hotel
Shangri La di categoria superiore (ubicato in zona poco centrale).
In Tibet prevediamo 4 notti al Dwarika’s Hotel: la sistemazione più affascinante e
confortevole di Kathmandu.
Trattamento di pensione completa per tutta la durata del viaggio ad eccezione di
Kathmandu e della sua valle dove i pasti solo liberi.
Mezzi di trasporto: in Nepal è previsto un bus con aria condizionata durante le
giornate dedicate alla visita classica di Kathmandu. In Tibet si utilizza un bus senza
aria condizionata (non riteniamo importante l’uso di mezzi con aria condizionata
sul territorio tibetano in quanto il clima secco e l’aria fresca rendono inutile tale
accorgimento). Per la giornata di trasferimento dal confine cinese alla valle di
Kathmandu sono previsti dei mezzi fuoristrada.
Visite ed escursioni come da programma con guida locale. Durante le visite in
Nepal la guida nepalese è parlante italiano. Durante le visite in Tibet la guida
tibetana è parlante inglese. L’accompagnatore Kel 12 sarà in grado di fornire ai
viaggiatori tutte le informazioni direttamente in italiano.
Accompagnatore dall’Italia al raggiungimento di 10 partecipanti.
Ingressi, tasse e percentuali di servizio.
Facchinaggio (sia negli aeroporti che negli hotel).
LA
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

QUOTA NON COMPRENDE:
Le bevande e le mance a guide, autisti e personale di alberghi e ristoranti.
I pasti a Kathmandu e nella sua valle.
I visti d’ingresso che si ottengono in loco (Visto Nepal = 25 $ + Visto Cina = 85 $.
Prevedere in totale 110 USD soggetti a riconferma).
 Eventuali tasse d’imbarco estere in uscita dal paese.
 Tasse aeroportuali e fuel surcharge.
 Extra personali in genere e tutto quanto non espressamente indicato nella voce
“La quota comprende”.
Partenza
Rientro
Stagionalità
04/06/2017 (domenica)
20/06/2017 (martedì)
06/08/2017 (domenica)
22/08/2017 (martedì)
24/09/2017 (domenica)
10/10/2017 (martedì)
Note
IN OCCASIONE
DEL SAGA DAWA
Media Stagione
Terrestre
Alta Stagione Voli
Alta Stagione
Terrestre
Media Stagione Voli
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL'AMICIZIA | 29
Informazioni pratiche Tibet
FORMALITÀ
Passaporto individuale con validità di almeno 6 mesi dalla data d’ingresso nel paese e
almeno 2 pagine libere.
I viaggiatori che entrano in Tibet in aereo dalla Cina (Pechino, Chengdu, Guangzhou,
Urumqi) hanno bisogno del visto cinese all’ottenimento del quale può provvedere la
nostra organizzazione previo pagamento dei diritti dovuti. Per l’ottenimento del visto
sono richiesti almeno 30 giorni prima della partenza: il passaporto, una fototessera a
colori, il modulo fornito dall’Ambasciata Cinese debitamente compilato inviato al
viaggiatore all’atto della prenotazione.
I viaggiatori che entrano in Tibet dal Nepal in aereo o via terra hanno bisogno del visto
cinese e del permesso d’ingresso in Tibet che si ottengono esclusivamente presso
l’agenzia incaricata dall'Ambasciata cinese di Katmandu pagando in loco USD 85 (cifra
soggetta a variazioni). All’atto della prenotazione i viaggiatori devono inviare
all’organizzazione la scansione del passaporto (pagina con i dati anagrafici ed eventuali
rinnovi). E’ necessario presentare in loco passaporto e 2 fototessera.
Il visto per l’ingresso in Nepal è rilasciato all'aeroporto di Kathmandu presentando
all’arrivo: passaporto, 1 foto tessera a colori per persona/per ingresso, usd 25 per
persona (cifra soggetta a modifiche senza preavviso).
Riassumendo per chi entra in Tibet via Nepal: portare in viaggio 4 fototessere a colori
e 110 usd per i visti/permessi d’ingresso.
L'organizzazione non si assume alcuna responsabilità nel caso d’impossibilità a partire
o a entrare nel paese di destinazione a causa di documenti non corretti.
Per maggiori informazioni relative alla validità del passaporto, fare riferimento al sito
del Ministero degli Affari Esteri : www.viaggiaresicuri.it
DISPOSIZIONI SANITARIE
Attualmente non è richiesta alcuna vaccinazione. Sono da consigliare antitetanica e
antitifica.
Si consiglia inoltre di:
- Evitare di mangiare verdure crude e frutta non sbucciata.
- Non bere acqua corrente.
MEDICINALI
Quelli di uso personale e inoltre: aspirina con vitamina C, disinfettanti intestinali
(Bimixim), antidiarroici (tipo Dissenten), antinfluenzali e Diamox (diuretico contro il mal
di montagna). Fazzoletti umidificati, fazzolettini disinfettanti (Citrosil o simili), collirio,
cerotti. A Lhasa c'è una certa disponibilità di medicinali ma è sempre bene portare con
sé quanto necessario, soprattutto se si tratta di medicinali specifici.
ALTA QUOTA
Andare in Tibet significa sperimentare la vita ad altitudini che non ci sono abituali,
Lhasa stessa si trova a 3600 metri. La buona riuscita di un viaggio quindi deve sempre
tenere in considerazione questo fattore. Per favorire l'adattamento è necessario, nei
primi giorni, mangiare poco, bere molto (2-3 litri d’acqua al giorno) e fare attenzione a
30 | IL TUO VIAGGIO
non esagerare nello sforzo fisico. Con quest’accortezza la maggioranza delle persone
non ha problemi che superino un mal di testa e nel giro di due giorni è possibile
muoversi con relativa facilità. Un suggerimento è che quando si è in quota bisogna
sempre tener presente che ogni movimento richiede uno sforzo comunque maggiore. I
parametri della nostra normale capacità fisica si riducono e bisogna fare attenzione
alle reazioni del corpo, e non pretendere che possa fare più di quello che sta facendo
naturalmente, fermandosi a fare un respiro in più se serve, cogliendo l’opportunità per
godersi con più calma tutto quanto ci circonda.
CLIMA
In estate la catena himalayana fa da schermo sufficiente alle più basse nuvole
monsoniche provenienti dai versanti indiano e nepalese. Le piogge sono dunque
limitate, anche se possono essere presenti, soprattutto nel periodo giugno/luglio. In
questa stagione occorre dunque essere muniti di mantelline impermeabili e scarponcini
adatti a un clima che può rivelarsi umido e piovoso. Inoltre i fiumi, ingrossati dallo
scioglimento delle nevi in quota, possono rendere più difficoltoso il transito lungo le
strade in terra battuta. Le temperature sono molto gradevoli, comprese tra i 25 e i 28
gradi di giorno e i 3-4 gradi la notte. Sui passi è sufficiente un leggero maglione, ma va
tenuta a portata di mano una giacca a vento, soprattutto per i villaggi in quota, dove si
fanno dei pernottamenti. A maggio e a giugno c'è da tenere in considerazione il vento.
Temperature di Lhasa:
Mese
Media
Max
Min
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
0.3
1.6
5.5
9.1
13
17
16.4
15.6
14.3
9.2
3.9
0
12.2
15.5
18.3
21.6
25
27.8
27.2
25.5
23.9
21.6
16.6
13.9
-14.4 -11.6
-8.3
-4.4
-0.5 4.4
6.1
5.5
3.9
-5.0
-9.4
-13.3
ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO
A causa della notevole escursione termica in Tibet è consigliabile vestirsi “a strati”, di
modo che ci si possa facilmente coprire o scoprire secondo la situazione. Per quanto
riguarda gli indumenti personali si consiglia: più paia di calzini di cotone e lana; mutande
e canottiere di cotone; camicie di tela e lana e magliette di cotone; due paia di pantaloni
lunghi comodi e leggeri ma robusti e un paio di corti; maglioni; una k-way, una giacca a
vento di medio peso (meglio se con l’interno staccabile di pile o piumino); un cappello a
tesa larga; mantellina impermeabile e/o ombrello pieghevole; un paio di scarpe alte da
trekking con suola tipo Vibram o simili (non facendo vero trekking potrebbe bastare
anche delle buone scarpe da ginnastica, ma solo per quanti sanno veramente
camminare su sentieri non sempre ben tenuti).
Per coloro che intraprenderanno viaggi con giornate di trekking e pernottamenti in
tenda, da non dimenticare inoltre: asciugamani; carta igienica; fazzoletti; salviette
rinfrescanti; una torcia elettrica con batterie di ricambio; necessario per barba; burro
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL'AMICIZIA | 31
cacao per labbra; creme solari ad alto valore protettivo; crema idratante; un paio di
occhiali da sole; borraccia da litro o, meglio, bottiglia termica in acciaio, mascherine
chirurgiche per la polvere e sacco a pelo. L’organizzazione consiglia vivamente ai
partecipanti di attenersi il più possibile a tale lista, che è frutto dell’esperienza maturata
nel corso degli anni.
FUSO ORARIO
E' in vigore in tutto il paese l'ora di Pechino.
La differenza tra Cina e Italia è di 7 ore in più (6 ore in più quando in Italia vige l’ora
legale).
VALUTA
In Tibet ha corso legale il Renminbi (RMB) o Yuan.
Si ricorda che i dollari emessi prima del 1990 non vengono più né accettati né cambiati,
a causa delle numerose falsificazioni). Non vengono accettate banconote con macchie,
strappi, segni o altre imperfezioni.
I dollari USA sono necessari per il pagamento dei visti in loco, per altre spese si utilizza
e si cambia normalmente l’ Euro.
Preghiamo i signori partecipanti di portare i dollari necessari per i pagamenti dei visti
in piccolo taglio (5-10-20 Dollari USA) poiché talvolta è difficoltoso reperire i resti
necessari nel caso di pagamento con tagli da 50 o 100 Dollari USA.
Al momento del cambio è bene farsi dare diverse banconote di piccolo taglio
spendibili più facilmente nelle zone rurali.
NORME VALUTARIE IN ITALIA
Le norme valutarie in vigore dal 14 maggio 1990 prevedono la libera circolazione di
capitali, e consentono pertanto al turista di esportare qualsiasi mezzo di pagamento o
titolo. Assegni bancari, assegni circolari e carte di credito possono dunque essere
utilizzati all’estero. Tuttavia superando il limite dei 10.000 euro, la legge richiede la
compilazione di un formulario a fini statistici. Inoltre il contante non può superare i
diecimila euro (la sanzione per chi supera tale cifra è pari al 25% dell’importo). Decade
l’obbligo di documentare l’acquisto della valuta in proprio possesso, e al ritorno da un
viaggio all’estero la valuta rimasta inutilizzata non deve essere restituita alla banca, ma
può essere liberamente conservata presso il proprio domicilio o presso un conto
bancario in valuta estera.
LINGUA
La lingua ufficiale del Tibet è il cinese. La lingua tibetana è collegata con il birmano e
con un certo numero di parlate di diversi popoli himalayani oltre che con il cinese. E'
suddivisa in molti dialetti e spesso i tibetani stessi trovano difficile comprendersi tra
loro. La lingua straniera più conosciuta è l'inglese.
RELIGIONE
Buddhismo tibetano.
TELEFONO
32 | IL TUO VIAGGIO
Per telefonare dall'Italia in Tibet comporre 0086 seguito dal prefisso della città senza
lo 0 e dal numero desiderato.
Per telefonare dal Tibet in Italia il prefisso è 0039 seguito dal prefisso con lo 0 e dal
numero desiderato.
In tutte le città principali come Lhasa, Gyantse, Tsedang, Shigatse, Khasa funzionano i
cellulari abilitati al servizio di roaming internazionale.
Telefoni cellulari: praticamente il tragitto percorso durante il viaggio specifico è quasi
totalmente coperto dalla rete cellulare.
CINE-FOTO
Non esistono particolari divieti circa l’importazione di apparecchi fotografici e
videocamere amatoriali. E’ difficile reperire buon materiale fotografico o video, per cui
bisogna prevedere una scorta sufficiente di tale materiale dall’Italia. E’ possibile ricaricare
le batterie delle telecamere in quasi tutti gli hotel: suggeriamo di munirsi di un adattatore
universale per le prese di corrente. Dove vi fosse il divieto di fotografare ciò verrà
espressamente indicato o segnalato dalla guida. Ricordiamo però che è tassativamente
proibito fotografare i seguenti soggetti: aeroporti, installazioni e automezzi militari,
edifici governativi, ponti, militari in divisa.
E’ sempre apprezzata e da raccomandare la discrezione nel fotografare persone.
VOLTAGGIO
Il voltaggio varia dai 220 ai 240 V. L'elettricità è diffusa pressoché ovunque ma i
blackout sono frequenti. Poiché le prese della corrente non sono come le nostre, è
consigliabile portare un adattatore universale ed una torcia a batterie.
VISITA DEL POTALA
Il Potala deve essere visitato tassativamente in 1 ora dal momento dell’ingresso, dopo
aver superato i circa trecento scalini. E’ quindi necessario seguire la guida.
ACQUISTI
Tappeti in lana di pecora, ruote di preghiera, pugnali, lampade a burro, ciotole di legno,
collane o bracciali di coralli, turchesi e pietre varie, dipinti religiosi su tela, sculture
religiose in bronzo o legno etc.
ORARI DI APERTURA DI BANCHE E NEGOZI
9.30-13.00 e 15.00-18.30 dal lunedì al venerdì.
COMPORTAMENTI RACCOMANDATI
I rapporti con la popolazione locale sono distesi; tuttavia prima di scattare fotografie è
sempre meglio chiedere il permesso. Una cosa soprattutto: pazienza e rispetto. Non
dimenticate di essere in oriente, dove il concetto di tempo è una cosa relativa e
sicuramente diverso dal nostro. Alcune raccomandazioni di tipo eco-responsabile che
riteniamo possano essere utili:
scegliendo di stare in mezzo a cultura, tradizioni e modi di vita diversi dovete
rispettare usi, costumi e divieti … non dimentichiamo mai che noi siamo gli ospiti!
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL'AMICIZIA | 33
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non fate promesse di regali o di inviare foto ai locali se sapete che non potete
mantenere e se promettete fate quanto detto;
anche una foto del Dalai Lama viene considerata sacra e quindi un gran tesoro.
Queste foto sono state messe fuori legge dal governo cinese. Se un turista viene
sorpreso con una foto del Dalai Lama ci potrebbero essere problemi. I tibetani
ritenuti colpevoli di attività politiche (è sufficiente un dialogo con un turista)
rischiano fino a 20 anni di prigione! Quindi è bene stare attenti, anche per non
mettere in difficoltà la popolazione locale;
prima di lasciare casa rimuovete tutte le confezioni che non servono, evitate di
abbandonare la plastica (per esempio bottiglie finite di shampoo, ecc) e le pile
scariche (molto meglio usare le batterie ricaricabili!): limitiamo il nostro impatto, il
riciclaggio è ancora molto difficile nei Paesi del Terzo Mondo;
se avete penne, abiti, quaderni, ecc da dare, evitate di distribuirli a caso ma
parlatene con la vostra guida e/o accompagnatore che sapranno recapitarli a
scuole o centri (distribuirli a caso per strada non fa che favorire l’accattonaggio);
le persone sono estremamente gentili, ma è bene evitare di “aggredirli” con le
macchine fotografiche!
la calma e il sorriso possono aiutare a risolvere molte difficoltà, mentre un
comportamento giudicato aggressivo può essere fonte di complicazioni e rendere
insormontabili i piccoli ostacoli che s’incontrano durante un viaggio.
34 | IL TUO VIAGGIO
Informazioni pratiche Nepal
FORMALITA’
Per i turisti italiani in viaggio in Nepal è necessario il passaporto individuale non
scaduto e in regola per l’espatrio, con validità di almeno 6 mesi dalla data d’ingresso
nel Paese e almeno 2 pagine libere.
Il Visto d’ingresso è obbligatorio e non è possibile ottenerlo in Italia. Si ottiene
direttamente all’ingresso nel Paese presso la frontiera terrestre e all’aeroporto di
Kathmandu presentando il passaporto e una foto tessera a colori.
Il Visto consente l’ingresso multiplo nel Paese e costa USD 25 per soggiorno fino a 15
giorni, USD 40 per soggiorno fino a 30 giorni.
Per maggiori informazioni relative alla validità del passaporto, fare riferimento al sito
del Ministero degli Affari Esteri : www.viaggiaresicuri.it
DISPOSIZIONI SANITARIE
Nessuna vaccinazione è attualmente richiesta. Consigliamo comunque di consultare il
proprio medico o l'ufficio d'igiene per avere tutte le informazioni sanitarie preventive
aggiornate alla data di partenza.
Le strutture sanitarie locali non sono equiparabili agli standard italiani.
Si consiglia inoltre di:
- evitare di mangiare verdure crude e frutta non sbucciata
- non bere acqua corrente e non aggiungere ghiaccio nelle bevande.
La situazione sanitaria, sia per l’assistenza sia per le condizioni igieniche, è molto
precaria in tutto il Paese, inclusa la capitale Kathmandu.
In particolare a coloro che intendano effettuare trekking o escursioni in alta montagna,
si segnala la completa assenza in Nepal di strutture di salvataggio e recupero dispersi
di una qualsiasi affidabilità. Le istituzioni locali non sono in grado di fornire assistenza
in montagna nemmeno in caso di catastrofi naturali.
Oltre ai medicinali di uso personale, si consiglia di mettere in valigia: aspirina con
vitamina C, disinfettanti intestinali (Bimixim), antidiarroici (tipo Dissenten),
antinfluenzali, fazzoletti umidificati, fazzolettini disinfettanti (Citrosil o simili), collirio,
cerotti, farmaci contro disturbi provocati dalle alte quote (per i viaggi che prevedono
trekking), e nei mesi estivi, prodotti repellenti contro le zanzare.
VOLI INTERNI
Alcuni programmi che si svolgono in questo Paese includono l’utilizzo di compagnie
aeree che compaiono nell’elenco dei vettori aerei soggetti a divieto operativo
nell’Unione europea.
Si tratta di un elenco redatto dalle autorità dell'aviazione civile degli Stati membri
dell’Unione che sono abilitate a ispezionare soltanto i vettori aerei di compagnie che
volano da/verso aeroporti dell’Unione. Dato il carattere aleatorio di tali controlli,
effettuati a caso, non è possibile esaminare tutti gli aeromobili che atterrano in ogni
aeroporto dell’Unione. Se una compagnia aerea non figura nell’elenco comunitario non
significa quindi automaticamente che essa soddisfi i criteri di sicurezza vigenti;
analogamente una compagnia aerea che non atterra nel territorio comunitario
potrebbe soddisfare tutti i criteri di sicurezza vigenti nell’Unione.
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL'AMICIZIA | 35
CLIMA
Il paese presenta un clima tropicale caldo nelle regioni meridionali (piana del Terai);
sub-tropicale moderato nelle regioni collinari centrali (Kathmandu, Pokhara); alpino
nelle zone a settentrione più elevate; sub-artico, da tundra, nelle zone di alta
montagna. Le temperature variano da quelle molto calde delle pianure a quelle
estremamente rigide delle montagne. Le precipitazioni monsoniche (piogge
intensissime con cadenza giornaliera da giugno a settembre) costituiscono l'elemento
climatico dominante.
Il periodo migliore è per molti versi l'inizio della stagione secca, cioè ottobre e
novembre: il clima è mite, l'aria è tersa, la visibilità perfetta e la natura rigogliosa, grazie
all'effetto dei monsoni. Da febbraio ad aprile, quando finisce la stagione secca, la
visibilità non è così buona, a causa della polvere, ma la temperatura è ottima e
fioriscono i fiori più belli. A dicembre e a gennaio la visibilità non è male, ma a volte fa
troppo freddo. Il resto dell'anno non è molto indicato: tra maggio e giugno il caldo e la
polvere si fanno insopportabili, da metà giugno a settembre i monsoni oscurano le
montagne con nuvoloni neri e trasformano i sentieri in piste di fango.
Temperature in C° max/min:
gen feb
Nepalga 24/ 26/1
nj
9
2
Katmand
19/
u
11/5
3
(m 1340)
mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
33/1 38/2 40/2 38/2 34/2 33/2 34/2 33/2 29/1 25/1
6
2
6
8
7
6
6
1
4
0
26/8
30/1 30/1 30/2 30/2 29/2 29/2 28/1
24/9 20/4
3
6
0
2
1
0
4
Giorni di pioggia (almeno 1 mm d'acqua):
ge fe ma ap ma
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Nepalga
1
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10
15 21 20 12 4 1
10 4 1
1
0
ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO
Sicuramente informale e comodo. Occorrono capi caldi da ottobre a marzo. Da giugno
a settembre capi leggeri, una giacca impermeabile è indispensabile per la stagione
delle piogge (metà giugno - metà ottobre). Scarpe pratiche e confortevoli (tipo da
ginnastica), scarponcini robusti (per chi fa trekking). Sono utili inoltre occhiali da sole,
copricapo, burro cacao, creme protettive.
36 | IL TUO VIAGGIO
FUSO ORARIO
4 ore e 45’ in più rispetto all’ora italiana. Quando in Italia vige l’ora legale sono 3 ore e
45’ in più.
VALUTA
Valuta locale: Rupia Nepalese (NPR), 1 Euro = 118,9 NPR
Importazione ed esportazione proibite.
Valuta estera: Euro e Dollari USA sono le valute straniere di normale circolazione.
Si consiglia di munirsi di Dollari USA anche di piccolo taglio (si ricorda che i dollari
emessi prima del 2009 non vengono più né accettati né cambiati, a causa delle
numerose falsificazioni). Non vengono accettate banconote con macchie, strappi,
segni o altre imperfezioni.
I cambi delle valute estere possono essere fatti con le Banche, i negozi autorizzati al
cambio, negli alberghi o allo sportello bancario dell'Aeroporto. Le ricevute di ogni
operazione di cambio devono essere richieste e conservate.
Tutti i visitatori, tranne i cittadini dell'India, devono saldare in valuta estera i conti
dell'albergo. Se la somma portata con sé supera i 2000 Dollari USA deve essere
dichiarata al porto d'ingresso. I visitatori Non-Indiani non sono autorizzati a importare
o esportare la Valuta Indiana.
Per i viaggiatori provenienti dall’India che posseggano Rupie indiane, si fa presente che
sono accettate, e consentite, le banconote in Rupie indiane di taglio non superiore alle
100 Rupie. Non e’ ammessa l’importazione di banconote da 500 e da 1.000 Rupie
indiane.
Carte di credito: le principali sono accettate nei maggiori alberghi e nelle più
importanti strutture turistiche.
LINGUA
Il "Nepali", la lingua nazionale del Nepal parlata dal 90% della popolazione; una dozzina
di lingue locali e trenta dialetti principali tibetani. Poco diffuso l’inglese fuori dai centri
urbani.
RELIGIONE
Induista 90%, Buddhista 7%, Musulmana 3%.
PREFISSI TELEFONICI
Dall'Italia al Nepal: comporre il prefisso internazionale 00977 più il prefisso urbano con
lo 0 seguito dal numero dell'abbonato.
Dal Nepal all’Italia: comporre lo 0039 più il prefisso interurbano con lo zero e il numero
dell’abbonato.
Negli alberghi è possibile telefonare direttamente o tramite operatore. Negli Hotel a 5
stelle la comunicazione via operatore ha un costo di servizio del 20%. È più
conveniente fare le telefonate dai negozi STD-ISD presenti ovunque.
Telefoni cellulari: è’ attivo ma non sempre affidabile, il servizio di roaming
internazionale per le utenze TIM, Vodafone e Wind nelle principali città.
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL'AMICIZIA | 37
CINE/FOTO
E’ opportuno fornirsi alla partenza di tutto il materiale occorrente e abitualmente
utilizzato. In loco il materiale fotografico è caro e di scarsa qualità.
VOLTAGGIO
220 volts AC 50 Hz. Consigliato un adattatore e una torcia a batterie in caso
d’improvvisi black-out.
CUCINA
Se si considera che il Nepal giace fra due mostri sacri della gastronomia mondiale,
l'India e la Cina, la cucina nepalese è incredibilmente insignificante. Il piatto principale,
dhal bhat tarkari, una sorta di zuppa di lenticchie con riso e verdure al curry,
comprende in sé gli ingredienti base della cucina tradizionale. In Nepal, tuttavia, ha
preso piede il gusto occidentale, come si nota soprattutto nei menu miscellanei dei
ristoranti di Kathmandu: tacos messicani, sukiyaki giapponesi, cioccolato thailandese,
dolci cinesi, minestrone all'italiana e soupe d'oignon, borsch, quiche e soyaburger; tra i
dessert non stupiranno le crostate di mele, le torte al limone o alle mandorle e altri
dolciumi che si trovano in tutto il mondo. Tra le bevande, potete provare il lassi (un
rinfrescante miscuglio di cagliata e acqua) o il chang, la birra locale prodotta
artigianalmente sull'Himalaya dalla fermentazione dell'orzo.
ACQUISTI
La regola fondamentale quando si compra qualcosa è contrattare. Tra le principali
attrazioni per gli amanti dello shopping ci sono oggetti molto raffinati in ottone dorato
ricoperti di piccole pietre di ceramica colorata (animali, scatole), statue di bronzo,
tappeti tibetani con disegni simbolici, monili d'argento, pietre, quadri tibetani (tanka),
borse, maglie colorate, maschere, burattini.
PERNOTTAMENTI
Solo Kathmandu e Pokhara offrono alberghi di prima categoria e super lusso. Nelle
altre località non esistono alberghi a 4 e 5 stelle, pertanto chi effettua un tour
nell’interno del Paese deve essere preparato a dormire in semplici strutture.
IMPORTANTE NEPAL:


Il possesso e l'uso di stupefacenti, anche se tollerato dagli usi locali, sono illegali.
L'ordinamento nepalese prevede pene anche severe nei confronti degli stranieri
accusati di abuso sessuale ai danni delle donne nepalesi.
Le mance non sono obbligatorie ma molto gradite, molto spesso sollecitate.
Indicativamente calcolare mezzo dollaro per il portabagagli dell’hotel, 5-6 dollari a
persona al giorno per la guida e 3 per l’autista. Agli accompagnatori dei trekking
prevedere
100
rupie
nepalesi
per
persona
al
giorno.
38 | IL TUO VIAGGIO
Informazioni generali
NORME E SUGGERIMENTI RELATIVI AL VOLO
Biglietto aereo
Desideriamo portare alla vostra attenzione, che dal 1 giugno 2008, in conformità con le
disposizioni IATA (International Air Transport Association: associazione internazionale
che rappresenta 240 compagnie aeree e il 94% del traffico aereo internazionale di
linea), non si potranno più emettere biglietti aerei cartacei. Questi documenti di
viaggio sono stati sostituiti dai biglietti elettronici, gli e-tkt, che garantiscono il metodo
più efficiente di emissione e gestione del trasporto aereo, migliorando inoltre il servizio
per i viaggiatori.
Cos’è un biglietto elettronico? Un biglietto elettronico (e-ticket o ET) contiene in
formato elettronico tutte le informazioni che prima venivano stampate sul biglietto
cartaceo. L’unico foglio di cui si ha bisogno è “l’itinerary receipt” (in formato A4) che vi
verrà consegnato assieme ai documenti di viaggio e che rappresenta la ricevuta del
passeggero e la conferma dell’avvenuta emissione del biglietto aereo. Riporta tutti gli
estremi dettagliati dei voli prenotati per vostro conto, il codice di conferma del vettore
aereo, il numero di biglietto elettronico emesso e i vostri nominativi come da
passaporto. Questo documento dovrà essere custodito con cura e presentato
direttamente al banco di accettazione del volo. E’ importantissimo che al momento
della prenotazione comunichiate il vostro nome esatto come da passaporto (anche
secondo nome o cognome se li avete).
Articoli consentiti in cabina (bagaglio a mano):
 un bagaglio a mano la cui somma delle dimensioni (lunghezza + altezza +
profondità) non superi complessivamente i 115 cm (come previsto dal DM 001/36
del 28 gennaio 1987)
 una borsetta o borsa porta-documenti o personal computer portatile
 un apparecchio fotografico, videocamera o lettore di CD
 un soprabito o impermeabile
 un ombrello o bastone da passeggio
 un paio di stampelle o altro mezzo per deambulare
 articoli da lettura per il viaggio
 culla portatile/passeggino e latte/cibo per bambini, necessario per il viaggio
 articoli acquistati presso i “duty free” ed esercizi commerciali all’interno
dell’aeroporto e sugli aeromobili
 medicinali liquidi/solidi indispensabili per scopi medico-terapeutici e dietetici
strettamente personali e necessari per la durata del viaggio. Per quanto riguarda i
predetti medicinali liquidi è necessaria apposita prescrizione medica
 liquidi, contenuti in recipienti individuali di capacità non superiore a 100 millilitri o
equivalente (es. 100 grammi), da trasportare in una busta/sacchetto/borsa di
plastica trasparente, richiudibile, completamente chiusa, di capacità non
eccedente 1 litro (ovvero di dimensioni pari, ad esempio, a circa cm 18 x 20)
separatamente dall’altro bagaglio a mano.
Nota: i liquidi in questione comprendono acqua e altre bevande, minestre, sciroppi,
creme, lozioni e oli, profumi, spray, gel, inclusi quelli per i capelli e per la doccia,
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL'AMICIZIA | 39
contenuto di recipienti sotto pressione, incluse schiume da barba, deodoranti, sostanze
in pasta, incluso dentifricio, miscele di liquidi e solidi, mascara, ogni altro prodotto di
analoga consistenza. Per busta di plastica/sacchetto trasparente richiudibile deve
intendersi un contenitore che consente di vedere facilmente il contenuto, senza che sia
necessario aprirlo e che sia dotato di un sistema integralmente sigillante, come zip
oppure chiusure a pressione o comunque una chiusura che dopo essere stata aperta
possa essere richiusa.
É raccomandabile includere nel bagaglio a mano l'occorrente per la notte e un golf,
utili in caso di ritardata consegna del bagaglio all'arrivo. Attenzione invece a non
includere coltellino multiuso, forbicine, tagliaunghie, ecc.
Bagaglio da spedire a seguito del passeggero
Si consiglia l’uso di lucchetto e di mettere un’etichetta con proprio nome e recapito
anche all’interno del bagaglio.
Preghiamo leggere le informazioni date in ogni itinerario poiché le disposizioni spesso
sono diverse e limitano ulteriormente il peso per motivi di sicurezza; se si superano i
limiti imposti, questo può comportare un costo elevato.
Articoli vietati nel bagaglio
 E’ vietato il trasporto nella stiva dei seguenti articoli:
 esplosivi, fra cui detonatori, micce, granate, mine ed esplosivi
 gas compressi (infiammabili, non infiammabili, refrigeranti, irritanti e velenosi)
come i gas da campeggio, bombolette spray per difesa personale, pistole
lanciarazzi e pistole per starter
 sostanze infiammabili (liquide e solide) compreso alcool superiore a 70 gradi;
sostanze infettive e velenose
 sostanze corrosive, radioattive, ossidanti o magnetizzanti
 congegni di allarme
 torcia subacquea con batterie inserite
Modalità di reclamo:
In caso di MANCATA RICONSEGNA/DANNEGGIAMENTO del bagaglio registrato (il
bagaglio consegnato al momento dell’accettazione e per il quale viene emesso il
“Talloncino di Identificazione Bagaglio”) all’arrivo a destinazione si deve APRIRE UN
RAPPORTO DI SMARRIMENTO O DI DANNEGGIAMENTO BAGAGLIO facendo
contestare l’evento, prima di lasciare l’area riconsegna bagagli, presso gli Uffici Lost
and Found dell’aeroporto di arrivo, compilando gli appositi moduli, comunemente
denominati P.I.R – Property Irregularity Report.
SMARRIMENTO DEL BAGAGLIO – Se entro 21 giorni dall’apertura del “Rapporto di
smarrimento bagaglio” non fossero state ricevute notizie sul ritrovamento, inviare tutta
la documentazione di seguito specificata all’Ufficio Relazioni Clientela e/o Assistenza
Bagagli della compagnia aerea con la quale si è viaggiato per l’avvio della pratica di
risarcimento.
RITROVAMENTO DEL BAGAGLIO SMARRITO – In caso di ritrovamento del bagaglio,
entro 21 giorni dalla data di effettiva avvenuta riconsegna, inviare tutta la
documentazione di seguito specificata all’Ufficio Relazioni Clientela e/o Assistenza
40 | IL TUO VIAGGIO
Bagagli della compagnia aerea con la quale si è viaggiato per l’avvio della pratica di
risarcimento delle spese sostenute.
Documentazione necessaria per entrambi i casi:
 il codice di prenotazione del volo in caso di acquisto via internet oppure l’originale
della ricevuta in caso di biglietto cartaceo;
 l’originale del P.I.R rilasciato in aeroporto;
 l’originale del talloncino di identificazione del bagaglio e la prova dell’eventuale
avvenuto pagamento dell’eccedenza del bagaglio;
 un elenco del contenuto del bagaglio nel caso di bagaglio smarrito;
 un elenco dell’eventuale contenuto mancante nel caso di bagaglio ritrovato;
 gli originali degli scontrini e/o ricevute fiscali nei quali sia riportata la tipologia
della merce acquistata (in relazione alla durata dell’attesa) in sostituzione dei
propri effetti personali contenuti nel bagaglio;
 indicazione delle coordinate bancarie complete: nome e indirizzo della Banca,
codici IBAN, ABI, CAB, numero di C/C, codice SWIFT nel caso di conto estero e
nome del titolare del conto corrente; se i suddetti dati non si riferiscono
all’intestatario della pratica, specificare anche l’indirizzo di residenza, numero di
telefono, numero di fax (se disponibile), l’indirizzo e-mail (se disponibile).
Importante – “Partenze da altre città”
La normativa aerea è estremamente complessa e articolata. Riteniamo quindi doveroso
darvi alcune indicazioni, confermandovi che, comunque, tutto lo staff addetto alle
prenotazioni resta a disposizione per informazioni, consigli, chiarimenti.
Le partenze da “altre città” diverse da quelle pubblicate in catalogo, sono quasi
sempre possibili ma, soprattutto se non sono operate dallo stesso vettore della tratta
internazionale, seguono disposizioni particolari che è giusto conoscere, anche perché
eventuali ritardi/cancellazioni o altro non comportano responsabilità né dei vettori né
della Kel12. Eseguiremo tutte le pratiche necessarie per farvi partire nel modo più
comodo e dalla città che preferite, ma con le opportune avvertenze e informandovi
che, se non esiste un accordo tra la compagnia che opera il volo internazionale e quelle
che effettuano la prima tratta, devono essere emessi due biglietti differenti e questo
comporta a volte la necessità di un doppio imbarco dei bagagli. Informandovi inoltre
che la perdita del volo internazionale non comporta riprotezione, rimborsi o
assunzione delle eventuali spese di hotel da parte della compagnia aerea e di Kel 12.
In base al Contratto di Trasporto, i vettori faranno il possibile per trasportare i
passeggeri e i bagagli con ragionevole speditezza. I vettori possono sostituire senza
preavviso altri vettori e l’aeromobile, e possono modificare e omettere, in caso di
necessità, le località di fermata indicate sul biglietto. Gli orari possono essere variati e
non costituiscono elemento essenziale del contratto. I vettori non assumono
responsabilità per le coincidenze.
INFORMAZIONI RELATIVE AL VIAGGIO
Documenti per l’espatrio
Ricordiamo che, considerata la variabilità della normativa in materia, le informazioni
relative ai documenti di espatrio sono da considerarsi indicative e riguardano
"FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL'AMICIZIA | 41
esclusivamente cittadini italiani e maggiorenni. Ogni partecipante è tenuto a
controllare personalmente la validità del proprio passaporto (che normalmente non
deve scadere entro sei mesi dalla data di ingresso nel paese), la presenza di diverse
pagine libere (il numero varia a seconda dell’itinerario scelto e dunque visti necessari).
Si consiglia di avere sempre con sé una copia conforme all’originale del passaporto e di
eventuali vaccinazioni internazionali, e di tenerle separate dai documenti originali.
L'impossibilità per il cliente di iniziare e/o proseguire il viaggio a causa della mancanza
e/o dell’irregolarità dei prescritti documenti personali (passaporto, carta d'identità,
vaccinazioni, etc.) non comporta responsabilità dell'organizzatore.
MARCA DA BOLLO ABOLITA DAL 24/6/2014
Dal 24 giugno 2014 è abolita la tassa annuale del passaporto ordinario da € 40,29.
Pertanto tuti i passaporti, anche quelli già emessi, saranno validi fino alla data di
scadenza riportata all'interno del documento per tutti i viaggi, inclusi quelli extra UE,
senza che sia più necessario pagare la tassa annuale da € 40,29
www.poliziadistato.it/articolo/10301-Il_Rilascio/
Segnaliamo a chi viaggia con minori che posso esserci particolari limitazioni per
ciascun paese riguardanti la necessità di avere copia CERTIFICATO di NASCITA, o altri
documenti vi preghiamo di verificarlo con largo anticipo prima della partenza
Norme valutarie in Italia
Ai sensi del Reg. CE 1889/2005 del 26.10.2005 (aggiornamento del 15.06.2007) ogni
persona fisica in entrata o in uscita dall’Unione Europea ha l’obbligo di dichiarazione in
DOGANA delle somme di denaro contante e strumenti negoziabili al portatore
trasportati d’importo pari o superiore a 10.000 euro.
Assicurazioni
Per quanto riguarda le disposizioni assicurative vi invitiamo a leggere con attenzione la
relativa polizza. In caso di sinistro, malattia o infortunio durante il viaggio, Vi
preghiamo di provvedere immediatamente a informare l’assicurazione comunicando il
numero indicato nella polizza ricevuta con i documenti di viaggio.
Imprevisti
Gli itinerari pubblicati sono stati elaborati in modo da essere realizzati con puntualità e
precisione. Particolari situazioni possono tuttavia determinare variazioni nello
svolgimento dei servizi previsti: voli, orari, itinerari aerei e alberghi possono essere
modificati a discrezione dei vari fornitori e sostituiti con servizi di pari livello. Il
verificarsi di cause di forza maggiore quali scioperi, avverse condizioni atmosferiche,
calamità naturali, disordini civili e militari, sommosse, atti di terrorismo e banditismo e
altri fatti simili non sono imputabili all'organizzazione. Eventuali spese supplementari
sostenute dal partecipante non potranno pertanto essere rimborsate, e non lo saranno
le prestazioni che per tali cause dovessero venir meno e non fossero recuperabili.
Inoltre l'organizzazione non è responsabile del mancato utilizzo di servizi dovuto a
ritardi o cancellazioni dei vettori aerei.
42 | IL TUO VIAGGIO
Disservizi
Come indicato nelle Condizioni di Partecipazione, eventuali contestazioni in merito a
difformità di prestazioni rispetto a quanto contrattualmente previsto, rilevate in corso
di viaggio, dovranno essere riferite quando e se possibile al nostro rappresentante sul
luogo. E’ comunque necessaria la notifica scritta a Kel 12 entro 10 giorni dalla data di
rientro in Italia. Le eventuali richieste di rimborso relative a servizi non usufruiti saranno
documentate da una dichiarazione che richiederete al rappresentate locale, e che
attesterà il mancato godimento dei servizi stessi.
Convenzione CITES
Il 1° giugno 1997 è entrato in vigore il Regolamento Comunitario che dà attuazione alla
Convenzione CITES di Washington a proposito d’importazione di animali e parti di
animali protetti perché a rischio di estinzione. Sono previste multe fino a 130.000 euro
per chi porta in Italia souvenir realizzati con animali protetti, animali vivi, anche se
acquistati legalmente nel paese di origine.
Comunicazione obbligatoria ai sensi dell’articolo 17 della Legge n. 38/2006:
“La legge italiana punisce con la pena della reclusione i reati concernenti la
prostituzione e la pornografia minorile, anche se gli stessi sono commessi all’estero”.
Data ultimo aggiornamento 13/05/2016
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