L`imprenditoria femminile della Provincia di Ancona: breve analisi
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L`imprenditoria femminile della Provincia di Ancona: breve analisi
UFFICIO STATISTICA E STUDI Relazione sull’imprenditoria femminile. (realizzata nell’ambito del progetto CODIBA – Costruire la differenza – programma di promozione economica e sociale delle donne – Provincia di Buenos Aires) Aprile 2012 INDICE 1. Premessa: alcune considerazioni sulla condizione della donna ..pag. 3 2. La rilevazione economico-statistica sull’imprenditoria femminile: dati 2011 Italia, Regione Marche e Provincia di Ancona pag. 5 a) L’Italia pag. 5 b) Regione Marche pag. 11 c) Provincia di Ancona pag.13 3. La Camera di Commercio di Ancona: esperienze di successo a) Il Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile .pag. 17 . .. b) Principali Iniziative del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile . - Accesso al credito delle imprese femminili pag.17 pag. 18 . .pag. 18 - Osservatorio statistico: i numeri delle imprese femminili provinciali pag. 18 - Mappatura delle imprese femminili della Provincia di Ancona .pag. 19 - Occasioni di visibilità: “Impronta di impresa” pag. 19 - Bando di concorso: “Tempi di vita, tempi di lavoro” pag. 21 - La formazione pag. 21 c). Le esperienze internazionali sul tema - pag. 22 Imprese adriatiche: Women’s Entrepreneurship Workgroup del Forum delle Camere di Commercio dell’ Adriatico e dello Ionio pag. 22 - Partecipazione al programma comunitario Equal ...pag. 23 - Rapporti e relazioni con enti e istituzioni ..pag. 23 Appendice a) Bando Impronta di Impresa 2009 pag. 25 ... ...pag. 25 2 b) Bando per la Concessione di premi alle imprese femminili innovative dell’Adriatico e dello Ionio – 1’ edizione – REGOLAMENTO pag. 26 c) Bando “Tempi di vista, tempi di lavoro” pag. 28 Allegato: Carta dei Valori pag. 32 3 Premessa: alcune considerazioni sulla condizione della donna1 Il lavoro è diventato una componente sempre più importante dell’identità femminile, infatti è cresciuto negli anni il numero delle donne occupate, il coinvolgimento delle donne in tutti i tipi di lavoro ed è migliorata la loro posizione lavorativa. Tuttavia restano ancora numerose criticità che vale la pena approfondire. In linea con il protrarsi della crisi le condizioni del mercato del lavoro in Europa e in Italia sono andate peggiorando sia per le donne che per gli uomini. Il tasso di occupazione femminile nell’insieme dei paesi UE27 registra nel corso del 2009 e del 2010 progressivi cali, attestandosi a fine 2010 al 58,2%; in Italia il tasso di occupazione delle donne è del 46,1%, nettamente inferiore a quello medio dell’UE27 e molto lontano dall’obiettivo di Lisbona. Contestualmente alla discesa della domanda di lavoro, la disoccupazione mostra un andamento crescente: nell’UE27 il tasso di disoccupazione femminile si porta al 9,6% a fine 2010 (era del 9,2% nel novembre del 2009). Il tasso di disoccupazione femminile italiano a fine 2010 è del 9,7%, lievemente superiore a quello dell’UE27 (era dell’8,6% a fine settembre 2009). Esso rimane compresso da vasta area di inattività: il tasso di inattività delle donne residenti in Italia è del 48,9% nel 2010, con differenziali penalizzanti per il nostro paese che vanno dai 14 punti nel confronto con la Spagna ai 26 nel caso della Svezia. La crescita dell’inattività, soprattutto femminile è in generale legata a fenomeni di scoraggiamento, ovvero al ripresentarsi del tradizionale ruolo in famiglia con l’abbandono della ricerca di un impiego. In Italia la maggiore criticità del “fattore lavoro al femminile” emerge anche dall’analisi dei tassi di occupazione delle donne con o senza figli: in Italia la differenza tra il tasso di occupazione delle donne senza figli e di quelle con un figlio è di 13 punti, con 2 figli è di circa 22 punti e con 3 figli è addirittura di 39 punti. A questi dati bisogna aggiungere che la diffusione del lavoro a tempo parziale fra le impiegate donne risulta in Italia decisamente modesta se confrontata con altri paesi europei: in Italia a dicembre 2010 è del 29,0% mentre in Olanda, paese dove l’occupazione femminile è maggiore, raggiunge il 76,5%. Anche la possibilità di svolgere il proprio lavoro da casa in accordo con il proprio datore di lavoro risulta poco diffusa in Italia rispetto ad altri paesi europei. Questi elementi ripropongono la questione della conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di vita, dato che le indagini statistiche condotte dagli Istituti Nazionali di Statistica europei intorno al 2009 dimostrano che nei paesi avanzati le donne continuano a svolgere la maggior parte del lavoro domestico e di cura. Anche nel caso in cui la donna sia inserita nel mercato del lavoro la divisione dei ruoli resta ancora molto lontana da una situazione egualitaria, nonostante un migliore coinvolgimento dei partner. Ciò che distingue l’Italia nel contesto internazionale è la persistenza di un gap di genere nel lavoro familiare di entità non riscontrabile altrove. In Italia le donne tra 25 e 44 anni lavorano quasi un ora in più (53’) rispetto al proprio partner e tale divario cresce in presenza di figli (+1h e 2’). L’asimmetria è elevata poiché quasi il 72% delle ore dedicate al lavoro familiare nelle coppie di occupati è a carico delle donne. Nel tempo tuttavia tale asimmetria è diminuita: in venti anni dal 1989 al 2009 è calata del 12%. 1 Le considerazioni espresse in questo paragrafo sono tratte da: “Partecipazione delle donne alla vita economica e sociale: Esame sui disegni di legge nn. 784-1405-1718 in tema di partecipazione delle donne alla vita economica e sociale. Audizione del Direttore Centrale per le indagini su condizioni e qualità della vita, Linda Laura Sabbadini Commissione Lavoro, previdenza sociale Senato della Repubblica” a cura di ISTAT, 26 gennaio 2010, aggiornato con gli ultimi dati disponibili. 4 Un ultimo elemento da prendere in considerazione per comprendere i profondi divari presenti ancora oggi nel mercato del lavoro tra uomini e donne è il differenziale salariale, che è una caratteristica che si riscontra nei mercati del lavoro di quasi tutti i paesi europei. Esso è dovuto da un lato alla composizione dell’occupazione femminile concentrata maggiormente in posti di lavoro a bassa retribuzione e dall’altro al 2 trattamento sfavorevole per le donne a parità di posto di lavoro. Il gender pay gap dell’Italia nel 2010 (ultimo dato disponibile) è del 5,5% (era del 4,9% nel 2008) inferiore a quello riscontrato nella media europea, pari al 16,4% per l’UE27. In termini di evoluzione nel tempo, si osserva una tendenza al restringimento del differenziale, con un calo tra il 2002 e il 2007 di circa un punto e mezzo percentuale per la media dell’UE15; tra i grandi paesi, la diminuzione riguarda soprattutto Spagna e Italia, mentre emerge un incremento in Francia e una sostanziale stabilità per la Germania. Nel nostro paese il differenziale salariale è molto diversificato a livello settoriale, riflettendo le specificità, particolarmente rilevanti in termini di struttura dell’occupazione per qualifica, che caratterizzano la posizione relativa di uomini e donne in ciascun comparto. 2 Il gender pay gap viene calcolato, per ciascun livello di aggregazione sulla base del valore assunto per sesso dalla retribuzione oraria lorda (RETRORA) di uno specifico mese (ottobre) di ciascun anno secondo la formula: (RETRORAMaschiRETRORAFemmine)/RETRORAMaschi*100 5 2. La rilevazione economico-statistica 3 sull’imprenditoria femminile : dati 2011 Italia, Regione Marche e Provincia di Ancona L’analisi dell’imprenditoria femminile svolta con riferimento al 31 dicembre 2011 consente di sviluppare alcune considerazioni sul ruolo e sullo sviluppo delle imprese “rosa” in Italia, nelle Marche e nella provincia di Ancona. a. L’Italia4 A dispetto della crisi, anche nel 2011 il binomio donna-impresa fa un piccolo passo avanti, allargando la platea delle imprese a guida femminile. Alla fine di dicembre dello scorso anno, infatti, l’Osservatorio dell’imprenditoria femminile di Unioncamere segnala che sono quasi 7mila le imprese ‘rosa’ in più rispetto al 2010, con un incremento dello 0,5%. A dare maggior significato a questo dato è il saldo delle imprese femminili che compensa più che completamente la performance poco brillante delle imprese al maschile 5 che, nel 2011, hanno fatto registrare un bilancio in rosso per circa 6mila unità . Grazie al bilancio positivo, lo stock delle imprese femminili esistenti alla fine del 2011 poteva contare su 1.433.863 imprese, pari al 23,5% del totale delle imprese italiane. “Questi dati – ha detto il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - tratteggiano un universo femminile che sta lottando con tutte le sue forze contro la crisi e che dimostra di saper resistere con orgoglio. Le donne rappresentano un patrimonio di competenze spesso più elevate rispetto a quelle maschili e che va assolutamente promosso e incoraggiato a misurarsi sul mercato attraverso l’impresa. Purtroppo - ha proseguito il Presidente di Unioncamere - sono ancora molti gli ostacoli che limitano le donne nell’esprimere appieno la propria creatività e professionalità nel mondo del lavoro, anche se il loro contributo si fa sentire da sempre nelle tante imprese familiari che caratterizzano il nostro tessuto produttivo. Credo che nelle iniziative che si stanno discutendo per sostenere la crescita, una grande attenzione vada posta a tutti quegli strumenti, innanzitutto di welfare ma anche di tipo finanziario, che possono facilitare l’impegno delle donne nelle attività economiche. Il sistema camerale ha investito in questa direzione e continuerà a farlo, sia monitorando da vicino il fenomeno, sia sostenendo il lavoro dei Comitati presenti e attivi sul territorio all’interno delle Camere di commercio ”. Lazio (+1,3%) e Lombardia (+0,9%) le regioni che nel 2011 hanno fatto registrare gli incrementi percentuali più consistenti, ma è quasi tutta l’Italia Centro-settentrionale (Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche) a mostrare una più spiccata vivacità delle imprese femminili. 3 L’Osservatorio sull’Imprenditoria Femminile di Infocamere dal 2009 considera femminili le imprese che soddisfano i seguenti requisiti: Società di capitale Società di persone e Ditte cooperative individuali Altre forme giuridiche Se l’elenco dei soci è presente nel Registro Imprese: media [% del capitale sociale + %“Amministratori”] > 50% donne > 50% “Soci” donne > 50% “Amministratori” donne 4 Titolare donna Si riporta per intero il Comunicato stampa Unioncamere Osservatorio sull’Imprenditoria Femminile – Anno 2011 del 7/03/2012 5 Tutti i dati dell’Osservatorio si riferiscono al totale delle imprese registrate e non tengono conto delle cessazioni d’ufficio disposte dalle Camere di commercio nel periodo considerato. 6 Quanto a “femminilizzazione” del tessuto imprenditoriale, poi, le regioni leader si confermano quelle della fascia Centro-meridionale. Sempre nell’ordine: Molise (dove le imprese rosa superano il 30% del totale), Basilicata (27,8%), Abruzzo (27,7%) e Campania (26,8%). Tra le province, 6 per l’esattezza, (nell’ordine, da Messina, Ragusa, Monza-Brianza, Fermo, Prato e Catania) mettono a segno una crescita superiore al 2%. Turismo e servizi alla persona i settori che lo scorso anno, più degli altri, hanno contribuito all’espansione dell’universo imprenditoriale femminile: rispettivamente con 2.901 e 2.011 imprese in più. Ad attrarre l’interesse delle nuove imprenditrici sono stati anche settori apparentemente meno femminili come le costruzioni (+1.348 nuove attività) e le attività immobiliari (+1.324). In riduzione, invece, la presenza femminile nei comparti delle attività manifatturiere (-852 unità) e del commercio (-746), mentre continua lo storico calo del settore agricolo, principalmente dovuto alla chiusura di iniziative individuali (coltivatori diretti), il più delle volte legate a fattori generazionali. Dal punto di vista dell’organizzazione dell’impresa, l’imprenditoria femminile continua la rincorsa verso l’adozione di forme giuridiche meglio strutturate. La crescita del 2011, infatti, è dovuta totalmente alle società di capitale (+7.756 unità) che, pur essendo il 14,8% del totale (tra gli uomini la quota è del 25,1) crescono ad un ritmo del 3,8% ovvero una volta e mezzo quello delle società di capitale maschili (+2,3). In aumento anche le forme cooperative e i consorzi (497 unità in più, pari all’1,4%), stabile l’universo delle ditte individuali, in calo sensibile le società di persone (quasi 2mila unità in meno, lo 0,6%). 7 Saldi e variazioni % dello stock delle imprese femminili, maschili e totali Saldi degli stock Var. % degli stock 2011-2010 2011/2010 Imprese Imprese Totale Imprese Imprese Totale Regione maschili femminili imprese maschili femminili imprese ABRUZZO 2 228 230 0,0% 0,5% 0,2% BASILICATA -505 -226 -731 -1,1% -1,3% -1,2% CALABRIA -273 233 -40 -0,2% 0,5% 0,0% CAMPANIA 3.564 330 3.894 0,9% 0,2% 0,7% EMILIA ROMAGNA -240 648 408 -0,1% 0,7% 0,1% FRIULI-VENEZIA GIULIA 61 -294 -0,4% 0,2% -0,3% -355 LAZIO 5.861 1.785 7.646 1,3% 1,3% 1,3% LIGURIA 546 -28 518 0,4% -0,1% 0,3% LOMBARDIA -2.828 1.648 -1.180 -0,4% 0,9% -0,1% MARCHE -153 306 153 -0,1% 0,7% 0,1% MOLISE -251 -157 -408 -1,0% -1,4% -1,1% PIEMONTE -2.010 341 -1.669 -0,6% 0,3% -0,4% PUGLIA -1.476 -101 -1.577 -0,5% -0,1% -0,4% SARDEGNA -915 2 -913 -0,7% 0,0% -0,5% SICILIA -4.330 153 -4.177 -1,2% 0,1% -0,9% TOSCANA -535 714 179 -0,2% 0,7% 0,0% TRENTINO - ALTO ADIGE -3 -33 0,0% 0,0% 0,0% -30 UMBRIA -242 186 -56 -0,3% 0,7% -0,1% VALLE D'AOSTA -54 -53 -107 -0,5% -1,6% -0,8% VENETO -1.726 740 -986 -0,4% 0,7% -0,2% TOTALE -5.950 6.807 857 -0,1% 0,5% 0,0% Fonte: Osservatorio Imprenditoria femminile Unioncamere-InfoCamere. Consistenza e distribuzione delle imprese femminili, maschili e totali Imprese totali Imprese femminili Regione Val. ass Val % Val. ass Val % ABRUZZO 151.303 2,5% 41.985 2,9% BASILICATA 61.550 1,0% 17.085 1,2% CALABRIA 180.922 3,0% 45.469 3,2% CAMPANIA 557.207 9,1% 149.600 10,4% EMILIA ROMAGNA 475.716 7,8% 98.284 6,9% FRIULI VENEZIA GIULIA 109.658 1,8% 26.164 1,8% LAZIO 608.462 10,0% 143.303 10,0% LIGURIA 167.579 2,7% 41.276 2,9% LOMBARDIA 955.088 15,6% 193.323 13,5% MARCHE 177.656 2,9% 42.841 3,0% MOLISE 35.497 0,6% 10.679 0,7% PIEMONTE 467.671 7,7% 112.263 7,8% PUGLIA 385.856 6,3% 93.628 6,5% SARDEGNA 169.531 2,8% 40.911 2,9% SICILIA 463.475 7,6% 115.960 8,1% TOSCANA 417.200 6,8% 100.045 7,0% TRENTINO - ALTO ADIGE 110.042 1,8% 22.733 1,6% UMBRIA 96.266 1,6% 25.044 1,7% VALLE D'AOSTA 13.928 0,2% 3.362 0,2% VENETO 505.467 8,3% 109.908 7,7% ITALIA 6.110.074 100,0% 1.433.863 100,0% Fonte: Osservatorio Imprenditoria femminile Unioncamere-InfoCamere. Imprese maschili Val. ass Val % 109.318 44.465 135.453 407.607 377.432 83.494 465.159 126.303 761.765 134.815 24.818 355.408 292.228 128.620 347.515 317.155 87.309 71.222 10.566 395.559 4.676.211 2,3% 1,0% 2,9% 8,7% 8,1% 1,8% 9,9% 2,7% 16,3% 2,9% 0,5% 7,6% 6,2% 2,8% 7,4% 6,8% 1,9% 1,5% 0,2% 8,5% 100,0% 8 Imprese femminili e totale imprese: stock, var. % e tasso di femminilizzazione (*) per provincia Provincia Imprese femminili 2011 Tasso di femm. Var. % imprese femminili Var. % totale imprese Provincia CHIETI MESSINA 13.958 23,3% 2,4% -4,1% RAGUSA 8.744 TERNI 24,8% 2,4% 2,1% MONZA E BRIANZA 14.371 VERCELLI 19,7% 2,3% 0,4% FERMO 5.364 LA SPEZIA 23,5% 2,2% 0,1% PRATO 8.373 VITERBO 25,2% 2,2% 0,0% CATANIA 24.399 NAPOLI 24,2% 2,1% 1,3% AREZZO 9.262 RAVENNA 23,9% 1,8% 0,5% ROMA 98.208 NOVARA 21,8% 1,8% 1,7% TERAMO 9.850 BOLZANO 26,8% 1,7% 1,1% VERBANO-C.O. 3.313 CROTONE 23,7% 1,7% -0,2% VERONA TREVISO 20.033 21,5% 1,6% 0,5% SASSARI 13.116 CASERTA 23,6% 1,5% 0,6% VICENZA 18.112 TRIESTE 20,9% 1,4% 0,6% RIMINI 9.093 LATINA 22,2% 1,4% 0,4% TRENTO PARMA 9.462 19,9% 1,4% 0,2% ROVIGO 7.058 MASSA CARRARA 24,6% 1,3% 0,3% BERGAMO 20.053 PAVIA 20,9% 1,3% 0,9% VENEZIA 18.137 PESCARA 22,7% 1,3% 0,7% PESARO E URBINO 9.686 GORIZIA 22,9% 1,3% 0,3% SALERNO 31.343 FOGGIA 25,8% 1,3% 1,3% MANTOVA 9.025 LUCCA 21,1% 1,3% 0,1% CATANZARO 8.042 NUORO 24,6% 1,2% 0,5% SIRACUSA 9.607 TRAPANI 26,0% 1,2% 0,6% ASCOLI PICENO 5.992 PORDENONE 24,1% 1,2% 0,9% REGGIO CALABRIA 13.190 MATERA 26,2% 1,2% 1,0% LECCE 17.603 RIETI 24,1% 1,1% 0,7% COMO 10.288 VARESE 20,3% 1,1% -0,3% BRESCIA 25.535 CUNEO 20,9% 1,1% 0,6% MILANO 67.151 ALESSANDRIA 18,9% 1,0% -0,5% FIRENZE 24.047 LIVORNO 22,1% 1,0% -0,3% PISTOIA 7.627 ISERNIA 22,8% 1,0% -0,7% PERUGIA 18.957 BARI 25,6% 0,9% 0,2% MODENA 15.360 PADOVA 20,3% 0,9% 0,8% REGGIO EMILIA 10.393 IMPERIA 18,0% 0,9% -0,2% ENNA 4.533 SONDRIO 28,5% 0,8% -0,7% PISA 10.030 BELLUNO 22,9% 0,8% 1,2% TORINO 56.344 CAGLIARI 23,7% 0,8% -0,2% BOLOGNA 20.669 ASTI 21,2% 0,8% 0,1% UDINE 12.923 AGRIGENTO 24,2% 0,8% -0,2% BIELLA 4.518 MACERATA 23,0% 0,7% -1,0% ORISTANO LECCO 5.716 20,9% 0,7% 0,4% ANCONA 11.912 FERRARA 25,1% 0,7% 0,5% GENOVA 19.754 BRINDISI 22,9% 0,6% 0,9% PIACENZA 7.028 SAVONA 22,1% 0,5% -0,1% LODI GROSSETO 8.677 29,2% 0,5% 0,2% L'AQUILA 8.577 AVELLINO 27,4% 0,5% 0,9% COSENZA 16.646 AOSTA 25,1% 0,4% 0,5% FORLI' - CESENA 9.559 POTENZA 21,3% 0,4% 0,0% FROSINONE 14.554 CAMPOBASSO 31,3% 0,4% 0,6% SIENA 7.247 PALERMO 24,7% 0,4% -0,1% TARANTO 12.984 VIBO VALENTIA 27,0% 0,4% 0,4% CREMONA 6.294 CALTANISSETTA 20,4% 0,3% 0,3% ITALIA BENEVENTO 11.388 32,5% 0,3% 0,0% (*) Il tasso di femminilizzazione è il peso relativo delle imprese femminili sul totale Fonte: Osservatorio Imprenditoria femminile Unioncamere-InfoCamere Imprese femminili 2011 14.063 6.087 4.234 5.734 10.846 67.902 8.743 7.443 12.458 4.258 21.112 24.584 4.031 15.601 10.275 5.543 11.255 9.495 2.642 19.936 10.399 7.063 12.499 6.568 5.793 4.094 15.969 17.738 12.281 8.840 2.730 34.207 21.784 7.234 4.170 3.672 17.367 6.392 11.243 9.887 3.365 7.977 8.898 8.554 3.496 14.383 3.362 11.292 7.949 24.678 3.333 6.299 1.433.863 Tasso di femm. 29,6% 27,5% 23,6% 27,2% 28,2% 25,4% 20,7% 23,2% 21,6% 24,5% 21,4% 27,7% 23,9% 27,0% 19,6% 24,6% 22,4% 26,5% 23,9% 26,8% 23,0% 25,1% 26,1% 23,1% 26,4% 26,9% 21,9% 23,9% 26,4% 27,1% 30,7% 22,3% 21,3% 25,8% 25,9% 22,1% 24,5% 24,6% 26,1% 24,6% 22,6% 21,3% 23,9% 26,7% 19,5% 32,5% 24,1% 28,5% 29,9% 25,0% 23,9% 25,2% 23,5% Var. % imprese femminili Var. % totale imprese 0,3% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% -0,1% -0,1% -0,1% -0,1% -0,2% -0,3% -0,3% -0,3% -0,4% -0,4% -0,4% -0,4% -0,5% -0,5% -0,5% -0,5% -0,5% -0,5% -0,6% -0,6% -0,7% -0,7% -0,8% -0,8% -0,8% -0,8% -0,8% -0,8% -1,0% -1,0% -1,2% -1,2% -1,2% -1,6% -1,7% -1,8% -2,2% -2,6% -5,1% 0,5% -0,1% -0,9% 0,2% 0,3% 0,4% 0,7% -0,2% -0,7% 0,7% -2,2% -0,8% 0,8% -0,1% -0,2% -0,8% 1,4% -0,2% -1,0% -0,8% -0,4% -0,7% -0,9% -0,7% -0,3% -1,0% -0,7% -1,0% -0,3% -0,8% 0,3% -0,1% -1,0% -1,6% -0,5% -1,4% -0,8% -1,0% -0,5% -1,5% -1,1% -1,9% -0,9% -1,2% -0,6% -2,1% -0,9% -0,8% -1,3% -1,5% -1,2% -4,2% -6,0% 0,0% 9 Tasso di femminilizzazione delle imprese per regione Regione MOLISE BASILICATA ABRUZZO CAMPANIA UMBRIA CALABRIA SICILIA LIGURIA PUGLIA VALLE D'AOSTA Tasso di femm. 30,1% 27,8% 27,7% 26,8% 26,0% 25,1% 25,0% 24,6% 24,3% 24,1% Regione SARDEGNA MARCHE PIEMONTE TOSCANA FRIULI-VENEZIA GIULIA LAZIO VENETO EMILIA ROMAGNA TRENTINO - ALTO ADIGE LOMBARDIA ITALIA Tasso di femm. 24,1% 24,1% 24,0% 24,0% 23,9% 23,6% 21,7% 20,7% 20,7% 20,2% 23,5% Fonte: Osservatorio Imprenditoria femminile Unioncamere-InfoCamere Imprese per forma giuridica Valori assoluti e pesi percentuali sul totale delle imprese Classe di Natura Giuridica Imprese maschili Stock Peso % SOCIETA' DI CAPITALE SOCIETA' DI PERSONE IMPRESE INDIVIDUALI ALTRE FORME TOTALE 1.173.655 830.498 2.497.739 174.319 4.676.211 25,1 17,8 53,4 3,7 100,0 Imprese Femminili Stock Peso % 211.971 319.853 867.144 34.895 1.433.863 14,8 22,3 60,5 2,4 100,0 Totale imprese Stock Peso % 1.385.626 1.150.351 3.364.883 209.214 6.110.074 22,7% 18,8% 55,1% 3,4% 100,0% Fonte: Osservatorio Imprenditoria femminile Unioncamere-InfoCamere Imprese per forma giuridica Saldi e variazioni percentuali degli stock 2011-2010 Classe di Natura Giuridica SOCIETA' DI CAPITALE SOCIETA' DI PERSONE IMPRESE INDIVIDUALI ALTRE FORME TOTALE Imprese maschili Saldi Var. % 26.039 -15.724 -13.289 -2.976 -5.950 2,3% -1,9% -0,5% -1,7% -0,1% Imprese Femminili Saldi Var. % 7.756 -1.990 544 497 6.807 3,8% -0,6% 0,1% 1,4% 0,5% Totale imprese Saldi Var. % 33.795 -17.714 -12.745 -2.479 857 2,5% -1,5% -0,4% -1,2% 0,0% Fonte: Osservatorio Imprenditoria femminile Unioncamere-InfoCamere 10 Imprese femminili per settore di attività economica Valori assoluti e variazioni % degli stock 2011-2010 A Agricoltura, silvicoltura pesca B Estrazione di minerali da cave e miniere C Attività manifatturiere D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz... E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione d... F Costruzioni G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut... H Trasporto e magazzinaggio I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione J Servizi di informazione e comunicazione K Attività finanziarie e assicurative L Attività immobiliari M Attività professionali, scientifiche e tecniche N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imp... O Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale... P Istruzione Q Sanità e assistenza sociale R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver... S Altre attività di servizi X Imprese non classificate TOTALE Fonte: Osservatorio Imprenditoria femminile Unioncamere-InfoCamere Stock 2011 Stock 2010 245.045 522 116.479 568 1.428 66.130 414.827 19.798 127.233 27.738 26.503 66.356 42.050 46.806 19 8.303 13.759 17.154 111.181 81.964 1.433.863 251.730 529 117.331 362 1.383 64.782 415.573 19.489 124.332 27.421 26.489 65.032 41.075 46.006 22 7.875 13.330 16.720 109.170 78.405 1.427.056 Saldo 2010-2011 -6.685 -7 -852 206 45 1.348 -746 309 2.901 317 14 1.324 975 800 -3 428 429 434 2.011 3.559 6.807 Var% -2,7% -1,3% -0,7% 56,9% 3,3% 2,1% -0,2% 1,6% 2,3% 1,2% 0,1% 2,0% 2,4% 1,7% -13,6% 5,4% 3,2% 2,6% 1,8% 4,5% 0,5% 11 b. La Regione Marche Come già evidenziato l’imprenditoria femminile nella regione Marche ha mostrato nel corso del 2011 una dinamicità piuttosto interessante: se infatti, anche a livello nazionale sono le imprese femminili a trainare la crescita, sono proprio le regioni dell’Italia centrale dove tale crescita si realizza con intensità maggiore. Le imprese femminili marchigiane al 31 dicembre 2011 sono 42.841 e rappresentano il 24,1% del totale delle imprese registrate nel territorio regionale. Nei dodici mesi del 2011 esse sono cresciute dello 0,7%, valore superiore alla media nazionale. Questo dato è particolarmente significativo se confrontato con la variazione percentuale della generalità delle imprese regionali che è stata pari ad appena lo 0,1%. Imprese femminili della regione Marche al 31 dicembre 2011 Imprese femminili Marche Imprese Registrate 2011 42.841 Imprese Registrate 2010 Variazione % 42.535 % su totale imprese 0,7% 24,11 Fonte: Infocamere-Unioncamere, Stock View Elaborazione: Ufficio Statistica e studi, Camera di Commercio di Ancona Dal punto di vista dell’organizzazione d’azienda, l’imprenditoria femminile nella nostra regione privilegia le imprese individuali che rappresentano il 65% del totale delle imprese femminili (contro una media delle imprese senza distinzione di genere del 58,6%); tuttavia sono le società di capitale quelle che nel corso dell’anno in esame hanno registrato la crescita numerica maggiore, +4,5% mentre le imprese individuali sono cresciute solamente dello 0,5%. Imprese femminili della regione Marche al 31 dicembre 2011 per natura giuridica Valori assoluti e pesi percentuali sul totale delle imprese Imprese femminili Imprese totali Classe di Natura Giuridica Registrate Peso% Registrate Peso% 12,5% 19,3% SOCIETA' DI CAPITALE 5.344 34.363 21,0% 19,9% SOCIETA' DI PERSONE 8.981 35.266 65,0% 58,6% IMPRESE INDIVIDUALI 27.859 104.176 1,5% 2,2% ALTRE FORME 657 3.851 100,0% 100,0% 42.841 177.656 Totale Saldi e variazioni percentuali degli stock 2011-2010 Imprese femminili Var% Classe di Natura Giuridica Saldi 4,5% SOCIETA' DI CAPITALE 230 -0,8% SOCIETA' DI PERSONE -75 0,5% IMPRESE INDIVIDUALI 135 2,5% ALTRE FORME 16 0,7% 306 Totale Imprese totali Var% Saldi 1.063 -275 -664 29 153 3,2% -0,8% -0,6% 0,8% 0,1% Fonte: Infocamere-Unioncamere, Stock View Elaborazione: Ufficio Statistica e studi, Camera di Commercio di Ancona 12 Infine, l’analisi dell’imprenditoria femminile della regione Marche svolta con riferimento ai settori economici segnala la forte concentrazione nei due settori tradizionalmente prerogativa delle imprese femminili: l’agricoltura e il commercio. Insieme questi due settori rappresentano il 47% del totale delle imprese femminili regionali a fine 2011. Tuttavia analizzando le variazioni percentuali che hanno caratterizzato il 2011 deve essere sottolineata la crescita delle imprese “rosa” nel settore della fornitura di energia elettrica e gas (+81% ma pari ad un valore assoluto di appena 20 unità), l’istruzione (+11,9% corrispondente a 151 unità), la fornitura di acqua e reti fognarie (+5,7% anch’esso settore scarsamente significativo pari a 37 unità) ed infine le attività professionali, scientifiche e tecniche (+5,5% pari a 1.083 unità). Imprese femminili della regione Marche al 31 dicembre 2011 per settore economico Valori assoluti e variazioni % degli stock 2011-2010 A Agricoltura, silvicoltura pesca B Estrazione di minerali da cave e miniere C Attività manifatturiere D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz... E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione d... F Costruzioni G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut... H Trasporto e magazzinaggio I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione J Servizi di informazione e comunicazione K Attività finanziarie e assicurative L Attività immobiliari M Attività professionali, scientifiche e tecniche N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imp... P Istruzione Q Sanità e assistenza sociale R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver... S Altre attività di servizi X Imprese non classificate Totale Stock 2011 9.472 11 5.393 20 37 1.494 10.705 453 3.460 642 723 1.757 1.083 1.073 151 326 611 3.710 1.720 42.841 Stock 2010 9.694 11 5.418 11 35 1.438 10.589 451 3.392 622 709 1.701 1.027 1.055 135 316 602 3.621 1.708 42.535 Var. % -2,3% 0,0% -0,5% 81,8% 5,7% 3,9% 1,1% 0,4% 2,0% 3,2% 2,0% 3,3% 5,5% 1,7% 11,9% 3,2% 1,5% 2,5% 0,7% 0,7% Fonte: Infocamere-Unioncamere, Stock View Elaborazione: Ufficio Statistica e studi, Camera di Commercio di Ancona 13 c. La Provincia di Ancona Le imprese femminili iscritte alla Camera di Commercio di Ancona a fine 2011 ammontano a 11. 912 e sono cresciute di 83 unità negli ultimi 12 mesi, corrispondenti ad una variazione percentuale positiva dello 0,7%. La generalità delle imprese doriche nello stesso periodo ha registrato una crescita inferiore, pari allo 0,47%. L’imprenditoria femminile della provincia di Ancona mostra dunque una vitalità maggiore rispetto alla generalità delle imprese. Andamento delle imprese femminili nella provincia di Ancona, Marche, Italia, anno 2011 Imprese registrate 2011 Imprese registrate 2010 variazione delle imprese registrate variazione % Ancona 11.912 11.829 83 0,70 Marche 42.841 42.535 306 0,72 Italia 1.433.863 1.427.056 6.807 0,48 Fonte: Infocamere-Unioncamere, Stock View Elaborazione: Ufficio Statistica e studi, Camera di Commercio di Ancona La crescita dell’imprenditoria femminile nella provincia di Ancona è sostanzialmente in linea con quanto si è verificato a livello regionale (+0,72%). La provincia di Ancona si rivela più rosa sia della media regionale che nazionale: l’incidenza percentuale delle imprese femminili sul totale delle imprese è pari al 25,1% nella nostra provincia – vale a dire che una impresa su 4 è donna – nella regione Marche tale percentuale scende al 24,1% e nell’intero Paese al 23,5%. Nella graduatoria delle 105 province italiane, Ancona è al 36° posto per tasso di femminilizzazione: la provincia italiana più rosa è Benevento con il 32,5% di imprese donna sul totale mentre Reggio Emilia è l’ultima provincia con il 18%. Incidenza percentuale delle imprese femminili sul totale delle imprese nella provincia di Ancona, Marche, Italia, anno 2011 Imprese femminili Imprese totali tasso di registrate registrate femminilizzazio 2011 2011 ne Ancona Marche Italia 11.912 42.841 1.433.863 47.445 177.656 6.110.074 25,11 24,11 23,47 Fonte: Infocamere-Unioncamere, Stock View Elaborazione: Ufficio Statistica e studi, Camera di Commercio di Ancona 14 Nella nostra provincia le imprese femminili si sviluppano a partire dagli anni novanta, grazie forse anche agli interventi legislativi in loro favore. Oltre l’84% delle imprese donna si è infatti iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio fra il 1990 ed il 2011. Osservando attentamente i dati appare evidente però che la loro diffusione abbia avuto un’accelerazione dal 2000; sono infatti 6.748 le aziende che appartengono alle 6 ultime classi di iscrizione, comprese tra il 2000 e il 2010, e rappresentano il 57% del totale . Imprese femminili per decennio d’iscrizione provincia di Ancona, anno 2011 Classe Anno Registrate % Iscrizione Antecedente al 1940 12 0,10% Dal 1940 al 1949 10 0,08% Dal 1950 al 1959 16 0,13% Dal 1960 al 1969 99 0,83% Dal 1970 al 1979 343 2,88% Dal 1980 al 1989 1.389 11,66% Dal 1990 al 1999 3.295 27,66% Dal 2000 al 2009 5.048 42,38% Dal 2010 al 2019 1.700 14,27% Grand Total 11.912 100,00% Fonte: Infocamere-Unioncamere, Stock View Elaborazione: Ufficio Statistica e studi, Camera di Commercio di Ancona La natura giuridica Il tessuto imprenditoriale femminile della provincia di Ancona è caratterizzato in larga misura da imprese individuali: esse sono infatti pari a 7.541 unità e rappresentano il 63,3% delle imprese femminili. Nell’ambito delle imprese femminili, l’incidenza percentuale delle ditte individuali nella nostra provincia risulta essere sostanzialmente in linea con quella regionale e nazionale. Nonostante le imprese individuali rappresentino la forma giuridica principale scelta dalle donne per operare sul mercato, esse mostrano una variazione percentuale di crescita rispetto al 2010 pari allo 0,5%, nettamente inferiore a quello delle società di capitali che supera il 4% (4,26%). Le società di capitali rappresentano quindi una piccola quota del sistema imprenditoriale femminile, infatti con le 1.591 unità esprimono il 13,4% del totale delle imprese donna doriche a fine 2011, ma sono anche la componente più dinamica dell’imprenditoria femminile provinciale. Nella nostra provincia sono infine presenti 2.572 società di persone, corrispondenti al 22% del totale delle imprese femminili (nel corso del 2011 tale tipologia di impresa ha subito una lieve contrazione: –1%) e 208 imprese costituite in “altre forme” quali consorzi, cooperative, ecc (cresciute del 2,5%). 6 Per la generalità delle imprese le percentuali sono rispettivamente dell’81% e del 54%. 15 Composizione percentuale delle imprese femminili attive per forma giuridica – dati anno 2011 100% 90% 80% 70% 60% ALTRE FORME IMPRESE INDIVIDUALI 50% SOCIETA' DI PERSONE SOCIETA' DI CAPITALE 40% 30% 20% 10% 0% Ancona Marche Italia Fonte: Infocamere Elaborazione: Ufficio Statistica e studi, Camera di Commercio di Ancona I settori economici I dati di fine 2011 sottolineano come le imprese femminili restino fortemente concentrate in pochi settori: l’agricoltura raggruppa il 21,1% delle imprese femminili provinciali e il commercio il 26,4%, quindi quasi la metà delle imprese femminili doriche operano in questi due settori. Tuttavia, analizzando le variazioni percentuali delle imprese registrate alla fine del 2011 e del 2010, i settori dove le imprese femminili stanno crescendo più velocemente sono la fornitura di energia elettrica, gas e vapore (+166,7%), l’istruzione (+12,5%), i servizi di informazione e comunicazione (+8,5%), le attività finanziarie e assicurative (4%) e le costruzioni (+3,2%). L’incidenza delle imprese femminili sul totale delle imprese nei diversi settori evidenzia nella nostra provincia alcuni settori tradizionalmente appannaggio di tale tipologia di impresa: le altre attività di servizi, come i servizi associativi e alle persone hanno un tasso di femminilizzazione che supera il 55%; la sanità e assistenza sociale hanno un tasso del 47%; l’agricoltura del 32%, il commercio del 27% e la ristorazione del 33%. Degno di nota tuttavia è anche il progressivo spazio che le imprese femminili si stanno ritagliando in alcune attività più innovative quali i servizi di supporto alle imprese, il noleggio e le agenzie di viaggio (dove il tasso di femminilizzazione è del 34%). 16 Imprese femminili attive anno 2011 per settore economico Settore A Agricoltura, silvicoltura pesca B Estrazione di minerali da cave e miniere C Attività manifatturiere D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti F Costruzioni G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli H Trasporto e magazzinaggio I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione J Servizi di informazione e comunicazione K Attività finanziarie e assicurative L Attività immobiliari M Attività professionali, scientifiche e tecniche N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese P Istruzione Q Sanità e assistenza sociale R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento S Altre attività di servizi X Imprese non classificate Grand Total Registrate 2.517 2 1.260 8 15 455 3.150 107 900 191 235 536 369 329 45 108 170 1.036 479 11.912 Incidenza sul totale 21,13 0,02 10,58 0,07 0,13 3,82 26,44 0,90 7,56 1,60 1,97 4,50 3,10 2,76 0,38 0,91 1,43 8,70 4,02 100,00 Tasso di femminilizzazione 32,0 10,5 23,8 7,9 19,7 7,0 26,5 7,8 32,8 22,7 23,1 26,2 22,1 33,6 25,4 47,4 29,3 55,1 22,4 25,1 Variazione percentuale 2011/2010 -1,79 0,00 0,24 166,67 0,00 3,17 0,32 -0,93 1,35 8,52 3,98 -0,56 5,43 3,46 12,50 -0,92 1,19 2,47 0,84 0,70 Fonte: Infocamere Elaborazione: Ufficio Statistica e studi, Camera di Commercio di Ancona 17 3. La Camera di Commercio di Ancona: esperienze di successo a. Il Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile Il Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile è nato nel dicembre del 2000 presso la Camera di Commercio di Ancona per diffondere, promuovere e sostenere la cultura d’impresa femminile nel territorio provinciale. L’incarico alle componenti del Comitato, rappresentanti delle Associazioni di Categoria e delle Organizzazioni Sindacali maggiormente significative in ambito provinciale, è stato rinnovato nei bienni successivi. Per dodici anni, dunque, il Comitato ha lavorato al servizio delle imprese femminili, assistendo con soddisfazione all’ampliamento di questa realtà imprenditoriale: da 9.486 unità dall’ottobre 2002 si è passati alle 11.912 imprese iscritte nel 2011, vale a dire ad un quinto dell’intera imprenditoria provinciale. I lavori del Comitato hanno seguito gli obiettivi proposti e condivisi dalla Giunta della Camera di Commercio di Ancona: - Analizzare lo stato dell’imprenditoria femminile nella provincia per poter elaborare proposte operative volte a superare le difficoltà evidenziate; - Individuare strumenti necessari per valutare la fattibilità delle idee imprenditoriali delle donne interessate ad iniziare o rinnovare le proprie imprese; - Promuovere una cultura d’impresa che consenta alle donne di esplorare settori innovativi con maggiori opportunità di mercato; - Sviluppare proposte e programmi anche per mutare l’approccio delle banche nei confronti dei progetti presentati dalla donne; - Creare un partenariato locale che rafforzi il ruolo femminile nelle imprese e che promuova occasioni di cooperazione nazionale e internazionale. L’attività del Comitato si è basata sulla creazione di un partenariato per incentivare lo sviluppo delle imprese gestite da donne, sia a livello locale che nazionale, coinvolgendo in primo luogo le associazioni di categoria provinciali, per avere proposte, idee e soluzioni ed attivare sinergie e collaborazioni. Nel 2001 il gruppo si è quindi dotato di un Regolamento interno, attraverso il quale ha proposto alla Giunta della Camera di Commercio le modalità operative di lavoro e, di conseguenza, ha definito i propri obiettivi e le priorità da perseguire durante il mandato. Nello stesso anno il Comitato si è impegnato particolarmente per instaurare un dialogo con la Regione Marche anche nel monitoraggio dei progetti legati alle legge 215 del 92 “Azioni positive sull’imprenditoria femminile”, con il coordinamento dell’Unione Regionale delle Camere di Commercio ed ha promosso e coordinato incontri tra i Comitati marchigiani nell’intento di dare vita ad un vero e proprio Coordinamento Regionale. A simboleggiare e sintetizzare la filosofia sottesa all’operato e all’attività del Comitato, è nato un marchio logotipo che rappresenta lo sguardo delle donne: l’intento era quello di esprimere il primo degli obiettivi e l’interesse nell’organizzazione camerale, cioè quello di osservare l’universo femminile, metterne a fuoco le problematiche, rilevare le esigenze delle donne che fanno impresa e far emergere i problemi e le difficoltà che le donne incontrano nel loro percorso professionale, per sollecitare soluzioni, azioni di sostegno e supporto. Negli ultimi anni il Comitato ha implementato in particolare la diffusione di una rete delle imprese femminili, in un’ottica di internazionalizzazione, attraverso la realizzazione di un sito internet all’interno delle attività del Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio, l’associazione transnazionale senza scopo di 18 lucro che unisce 37 Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio per offrire occasioni di contatto alle imprenditrici, stimolare lo scambio di idee, buone prassi e soluzioni. Il Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile di Ancona, attivo nella partecipazione a molteplici iniziative di carattere regionale, nazionale e internazionale, in questi anni è stato promotore di eventi, convegni e bandi su temi specifici di particolare interesse per lo sviluppo e la valorizzazione delle imprese femminili. Qui di seguito vengono riportare le esperienze più significative. b. Principali iniziative del Comitato per la Promozione dell’imprenditoria Femminile • Accesso al credito delle imprese femminili Primo impegno del Comitato, su impulso di Unioncamere Nazionale e sulla base di un protocollo di intesa stipulato tra il Ministero dell’Industria, Mediocredito Centrale e l’ABI, è stato quello di promuovere il “Progetto fonti di finanziamento”. Il risultato operativo è rappresentato da una convenzione per migliorare la capacità di accesso delle imprenditrici alle risorse finanziarie e di rafforzare il rapporto tra sistema finanziario e tessuto produttivo locale. La convenzione, una delle prime in Italia con queste caratteristiche, firmata nel 2001, ha posto le basi per la creazione di una corsia preferenziale e di agevolazioni per le aziende gestite dalle donne. Il Comitato ha svolto un importante ruolo di coordinamento a livello provinciale, coinvolgendo dieci banche e nove consorzi fidi, dieci associazioni di categoria e il Mediocredito Centrale, nell’ottica di assicurare una migliore e più snella procedura di accesso al Fondo Nazionale di Garanzia per le piccole e medie imprese. Il Fondo in questione, infatti, ha fornito garanzia alle banche per i progetti a gestione femminile fino all’80% del finanziamento su tutto il territorio nazionale. Sebbene in via sperimentale, l’accordo ha determinato la stipula di convenzioni firmate singolarmente dalle varie associazioni di categoria, che sono tutt’ora prevalenti nella Provincia, inoltre l’iniziativa ha avuto il merito di porre l’argomento all’attenzione del Ministero e delle istituzioni locali. Questa convenzione, come altre promosse sempre nell’ambito del sistema camerale, si sono rivelate risorse preziose per il sostegno del sistema bancario alla progettualità femminile. • Osservatorio statistico: i numeri delle imprese femminili provinciali Per meglio analizzare il tessuto imprenditoriale femminile, il Comitato di Ancona ha lavorato alla creazione di un Osservatorio Statistico sulle imprese femminili: l’obiettivo è stato raggiunto nell’anno 2003 con la pubblicazione della prima analisi statistica sulle imprese femminili della provincia, a cura dell’Ufficio Statistica e Studi della Camera di Commercio di Ancona. Lo studio ha avuto avvio da una serie di suggerimenti forniti, a partire dall’anno 2000, dallo stesso Comitato camerale che ha condotto l’analisi sia a livello provinciale che nazionale, partecipando a diversi tavoli di lavoro statistici per l’implementazione della prima banca dati in grado di censire il fenomeno imprenditoriale femminile. L’azione è stata particolarmente importante e innovativa, dal momento che prima del 2003 non era possibile individuare l’impresa femminile all’interno delle banche dati esistenti che potevano rilevare solamente le “cariche ricoperte” da soggetti di genere femminile e pertanto i dati aggregati che ne derivavano erano inficiati da duplicazioni. In seguito, anche grazie all’apporto del Comitato di Ancona, questi elementi sono stati presi in considerazione e successivamente, attraverso la società informatica delle Camere di Commercio, Infocamere, è stata messa on line la prima banca dati statistica delle imprese femminili, definite ai sensi della legge 215 del 1992, quella attualmente in uso. L’Osservatorio statistico provinciale, unica esperienza del genere fino ad allora nel panorama italiano, è stato presentato ufficialmente il 21 ottobre del 2002, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, e ancora oggi, semestralmente, illustra ed analizza l’andamento delle imprese femminili delle 19 provincia; lo strumento fornisce al Comitato, alle Associazioni di Categoria, a tutti gli attori del territorio interessati alla tematica, un’importante indagine quantitativa e qualitativa del tessuto imprenditoriale femminile. Nel 2006, con la partecipazione del Comitato di Ancona come partner di rete all’iniziativa comunitaria Equal, per il monitoraggio dell’imprenditoria femminile nelle Marche, è stato istituito anche un Osservatorio Regionale, attivo durante i due anni di vita del progetto europeo. Questo Osservatorio a livello regionale ha prodotto report con cadenza semestrale che hanno dato conto della situazione dell’imprenditoria femminile nelle Marche, attraverso specifiche analisi territoriali e confronti con le altre aree italiane. L’auspicio del Comitato di Ancona è che un simile lavoro di analisi statistica dei dati regionali venga ripreso, trattandosi di uno strumento strategico prezioso, da utilizzare sia in ambito locale che nei rapporti internazionali, soprattutto in relazione ai Paesi dell’oltre Adriatico. • Mappatura delle imprese femminili della Provincia di Ancona Per analizzare il tessuto imprenditoriale femminile, a partire dalla banca dati di cui si è detto, il Comitato ha avviato nel 2002 una mappatura delle imprese femminili della provincia di Ancona per mettere in evidenza le chiavi di lettura del fenomeno dell’imprenditoria femminile e fotografare il profilo dell’imprenditoria locale. Lo studio ha analizzato i punti di forza e di debolezza dell’attività imprenditoriale femminile, individuando contemporaneamente le possibili soluzioni e valorizzandone le risorse. Sono state segnalate per la prima volta modalità innovative per rapportarsi con le istituzioni locali, Provincia e Regione, cogliendo tutte le opportunità per inserire azioni di mainstreaming. Gli strumenti scelti per l’indagine sono stati due focus group, una serie di interviste strutturate e un questionario rivolto a 1700 imprenditrici. La mappatura ha contribuito a mettere in luce un aspetto determinante delle imprese a gestione femminile: sono numerose e con caratteristiche molto diverse tra loro, legate da una forza trasversale che risiede nel loro specifico femminile, con aspettative, motivazioni ed esigenze differenti a seconda del settore di attività e tipologia di impresa. Ne è emerso un quadro significativo ed aggiornato sul territorio provinciale. In tutte le fasi del lavoro di mappatura, le imprenditrici hanno confermato che tendenzialmente decidono di mettersi in proprio per tre motivi: necessità economica, ereditarietà e passione verso il proprio lavoro, investendo i propri mezzi e il proprio coraggio nelle attività economiche e produttive di tutte le dimensioni. La fase più interessante e significativa delle interviste, realizzata attraverso incontri molto approfonditi e l’elaborazione dei questionario, ha prodotto materiali importanti che sono stati oggetto di un importante convegno alla Loggia dei Mercanti di Ancona, nel 2003, dal titolo: “L’imprenditorialità delle donne. Vocazioni, motivazioni ed aspettative nella Provincia di Ancona”. • Occasioni di visibilità: “Impronta di impresa” Nel 2004, il Comitato ha ideato e promosso il concorso “Impronta di Impresa”, bando dedicato alle imprese femminili attive nel territorio provinciale, nate negli anni 2001 e 2002, e distintesi per l’originalità dell’attività svolta, per l’innovazione e per aver favorito occupazione. La prima edizione del concorso, che ha riconosciuto l’impegno e il valore delle donne imprenditrici, ha assegnato un premio in denaro e in formazione alla migliore impresa femminile in forma societaria e in forma individuale. Il successo ottenuto dalla competizione ha portato alla riproposizione dell’iniziativa da parte del Comitato anche nel 2005, rivolgendo il bando alle imprese femminili con due anni di anzianità; nel 2006 il premio è stato invece proposto alle imprese iscritte dal 2004 al registro delle imprese della Camera di Commercio di Ancona. Per le edizioni 2004 e 2005 del concorso, organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti di Ancona e di Camerino, il Comitato ha voluto omaggiare le imprese partecipanti, con un catalogo fotografico. In queste pubblicazioni sono stati raccolti gli atti della premiazione e le schede relative alle imprese finaliste: da una parte, dunque, sono stati forniti numeri in grado di misurare il fenomeno dell’imprenditoria femminile nella provincia di Ancona, dall’altra è stata data la parola (e l’esempio) alle imprese protagoniste del mondo dell’imprenditoria femminile; il fermo immagine eloquente di una realtà dinamica e in continua evoluzione. Le imprese femminili, infatti, si rilevano spesso un modello concreto di armonia tra la produzione del mercato, la buona gestione delle relazioni sociali e dell’ambiente. Tutto questo si realizza perché le donne nelle imprese riassumono in sé una serie di qualità strategiche: oltre alla necessaria capacità 20 imprenditoriale, anche la capacità di fare rete, di risolvere i problemi e le situazioni attraverso punti di vista diversi, di attivare le potenzialità delle persone e di allineare i valori individuali a quelli organizzativi. Vincitrici 2004: 1. Airone Società Cooperativa Sociale a r.l. di Agugliano (servizi per l’educazione e assistenza della prima infanzia); 2. Chiucconi Raffaella di Ancona (restauro arazzi, tessuti antichi, paraventi sacri e costumi d’epoca) Vincitrici 2005: 1. Merlino Società Cooperativa di Ancona (laboratori didattici e creativi per bambini); 2. Paci Allegra di Senigallia (servizi di archiviazione) Per l’edizione 2006, il Comitato di Ancona ha voluto offrire una veste nuova al concorso “Impronta di Impresa”, trasformando il catalogo fotografico degli anni precedenti in uno strumento multimediale: un DVDRom interattivo, in grado di veicolare e valorizzare in chiave attuale ed accattivante il concorso e le protagoniste, dell’ultima edizione e delle precedenti. Premiando – sempre con una vincita in denaro e un corso di formazione specifico – le attività delle donne intraprendenti, il Comitato ha continuato a riconoscere e dare visibilità all’impresa donna e, al tempo stesso, “all’impresa di essere donna”. Vincitrici 2006: 1. Bioaesis srl di Jesi (laboratorio specializzato in biotecnologie molecolari); 2. Antaria di Robertina Mandolesi di Ancona (agenzia pubblicitaria e di pubbliche relazioni). Nel 2008 il concorso, aperto alle 10.000 imprese femminili del territorio, è stato rinnovato nei contenuti e nelle forma, mettendo in rilievo tre tematiche ritenute importanti e di grande sfida per le imprese femminili della provincia: l’Ambiente, la Responsabilità Sociale e l’Innovazione. Il Comitato ha voluto premiare le aziende femminili che con le loro scelte “virtuose” hanno contribuito ad innalzare gli standard di qualità ed hanno creato valore nel tempo. Alle 15 finaliste è stato offerto un audiovisivo promozionale che ha presentato uno spaccato del mondo dell’impresa donna della provincia di Ancona attraverso le parole e i volti delle sue protagoniste. Titolari di imprese del nuovo millennio e provenienti prevalentemente da Jesi, Ancona e Fabriano si sono distinte per energia, innovazione, talento e intuizione e per la capacità di individuare il nodo dei problemi del quotidiano e approntare soluzioni. Vincitrici 2008: - Impronta d’Ambiente: 1. Polenta Raffaella, azienda agrituristica rustico del Conero di Ancona (agriturismo); - Impronta di Responsabilità Sociale: 1. Incarta società cooperativa a r.l. onlus di Fabriano (grafica pubblicitaria) - Impronta d’Innovazione: I Rikyestissimi di R. Abbate di Camerino (ideazione e realizzazione di prodotti per l’infanzia) L’edizione 2009 del concorso “Impronta di Impresa” (bando in appendice), si è evoluta ancora: le promotrici hanno deciso di premiare in particolare le “impronte di innovazione” quelle realtà imprenditoriali femminili che hanno sviluppato prodotti e processi nuovi, che hanno introdotto nuove tecnologie e nuove modalità di commercializzazione dei servizi offerti al cliente. L’innovazione viene intesa non come norma o regola, ma come mentalità, come capacità di adattamento ai cambiamenti che le donne possiedono, unita alla creatività. Il 2009 è stato infatti l’anno europeo della Creatività e Innovazione e con questo intento il Comitato ha inteso accrescere la consapevolezza dell’importanza della creatività e dell’innovazione in quanto competenze chiave per lo sviluppo personale, sociale ed economico delle imprenditrici. Attraverso “Impronta di Impresa” il Comitato è riuscito a fare emergere le donne che fanno impresa e che si mettono in gioco, favorendo inoltre l’opportunità di riflettere sulla propria attività, di elaborare un progetto imprenditoriale e di metterne in evidenza i punti di forza; ha fornito strumenti per presentarsi, per parlare di se stesse e del proprio spirito imprenditoriale, ma soprattutto le ha messe in contatto tra loro, gettando le basi della Rete effettiva di cui tanto si parla. Grande sfida per il Comitato cui spetta il compito di porre l’accento sul valore economico, sociale e culturale delle imprese femminili, con un network per scambiare idee, soluzioni e progetti. Tutte, e sempre, hanno risposto con grande entusiasmo, talento e passione. 21 • Bando di concorso:”Tempi di vita, tempi di lavoro” Il bando di concorso (in appendice) per le imprese del territorio provinciale pubblicato nel corso del 2011 ha premiato quelle imprese, sia femminili che non, che si sono distinte per aver sviluppato politiche attive volte a sostenere la conciliazione dei tempi di vita con quelli professionali, favorendo la partecipazione delle donne nel mondo del lavoro. Le imprese vincitrici sono state: - 1° classificata Non solo stampa di Enrica Pirani - Tipografia digitale (Camerano): ha introdotto parttime per le lavoratrici madri ed un bonus bebè per ciascun figlio dei propri dipendenti; ha destinato un’area giochi/asilo bambini e realizzato una lavanderia aziendale. - 2° classificata: Effepi srl – produzione di capi di abbigliamento conto terzi (Senigallia): l’impresa che occupa n. 35 dipendenti, ha attivato una riduzione dell’orario di lavoro da 8 a 7 ore giornaliere, con un’importante riorganizzazione del lavoro che ha permesso di conciliare la vita familiare con quella lavorativa. Ha concesso part-time alle lavoratrici madri e flessibilità di orario lavorativo. - 3° classificata: Idea srl – produzione e vendita di mobili e semilavorati per hotel e strutture ricettive (Ancona): ha concesso contratti part-time e orari di lavoro “su misura” a seconda delle esigenze familiari delle lavoratrici • La formazione Nei programmi di attività di questi anni un ruolo fondamentale è stato riservato dal Comitato alla qualificazione delle imprese femminili e alla valorizzazione del capitale umano al loro interno incentivata attraverso l’organizzazione di seminari tematici. Nel corso degli anni sono state organizzate numerose giornate formative, con un’ottima partecipazione da parte delle imprenditrici del territorio, dedicate a diversi temi tra i quali il marketing, la comunicazione in pubblico, le tecniche di promozione della propria azienda. A partire dalle diverse occasioni di confronto e di scambio di esperienze, ma anche grazie all’assistenza continua dell’Ufficio Nuove Imprese della Camera di Commercio di Ancona che mantiene i contatti con il pubblico, la conoscenza delle imprenditrici e la sempre maggior fiducia con cui le stesse si rivolgono agli uffici preposti, ha portato alla creazione di una vera e propria rete, nata da contatti reali. In molti casi, per la prima volta, grazie a questo tipo di iniziative, le titolari o coadiutrici d’azienda hanno avuto la possibilità di esprimersi, di parlare di se stesse e di essere ascoltate nelle difficoltà e nei progressi del fare impresa. Una giornata formativa aperta anche alle Associazioni di Categoria è stata organizzata sulle normative del sistema camerale per diffonder la conoscenza delle norme che regolano i Comitati ed offrire una possibilità di confronto tra le responsabili nel territorio provinciale. A richiesta dell’Assemblea Legislativa delle Marche, in collaborazione con la Commissione Regionale di Pari Opportunità, si è stabilito un interessante confronto in occasione della progettazione di un corso di formazione dedicato alle donne svantaggiate, esperienza esemplare avviata dal Comitato di Ancona e replicata successivamente su altre province marchigiane, che ha riscosso un ottimo successo anche per la possibilità di impiego di personale accuratamente formato e selezionato nelle piccole imprese del settore turistico. L’iniziativa è stata valutata una buona prassi tra Enti e proposta anche come progetto al Tavolo Imprenditoria Femminili del Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio. 22 c. Le esperienze internazionali sul tema • Imprese adriatiche: Women’s Entrepreneurship Workgroup del Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio Il Comitato di Ancona ha sempre partecipato attivamente al Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio ( la cui Segreteria è presso la Camera di Commercio di Ancona) promuovendo la tematica delle imprese-donna attraverso l’istituzione di un tavolo di lavoro specifico nel quale sono stati proposti progetti di cooperazione tra i diversi paesi coinvolti. Nel 2003, dopo due edizioni annuali del Forum, con il coordinamento di Jadranka Radovanic, Presidente della Camera dell’Economia di Spalato e del Forum, a Igoumenitsa, in Grecia, è stato reso operativo il Tavolo dedicato all’Imprenditoria Femminile, affiancandosi ai Tavoli di lavoro già esistenti e dedicati ad Agricoltura, Pesca e Acquicoltura, Ambiente, Trasporti e Turismo. Gli incontri annuali del Tavolo con le varie istituzioni italiane e straniere hanno messo in rilievo il ruolo dell’imprenditoria femminile: tante in Italia quanto nei Paesi della costa orientale dell’Adriatico e dello Ionio le imprese delle donne che fanno da traino allo “sviluppo di qualità”. L’intenso lavoro di questi anni ha reso possibile la diffusione e lo scambio di buone prassi e ha portato alla nascita dei Comitati presso le Camere dell’Economia del bacino adriatico-ionico, primo passo di sensibilizzazione verso la costruzione e la valorizzazione della cultura imprenditoriale femminile. Importante obiettivo del Tavolo è stata l’organizzazione di un congresso annuale stabile per offrire alle imprenditrici italiane e straniere occasioni di scambio di saperi e conoscenze, di progetti e di idee, favorendo la cooperazione internazionale tra i paesi delle due sponde. Questi incontri, caratterizzati da una numerosa partecipazione di operatrici economiche, imprenditrici internazionali e delegate italiane, hanno sottolineato ancora una volta un’esigenza comune: le donne per consistenza numerica e per qualità rappresentano una grande potenzialità per favorire un modello di sviluppo sostenibile, ma non sono adeguatamente valorizzate. Servono pertanto interventi di pari opportunità, percorsi di formazione, informazione, accesso al credito ed azioni concrete per conciliare tempi di vita e di lavoro. Durante il primo congresso svoltosi nell’aprile 2006 a Dubrovnik in Croazia è stata affidata al Comitato di Ancona la segreteria organizzativa. Da allora sono state affrontate le principali tematiche di comune interesse per l’imprenditoria delle due sponde e sono state poste le basi per uno scambio reciproco e per il rafforzamento del ruolo imprenditoriale femminile nei paesi interessati. Il secondo congresso delle imprese femminili si è svolto ad Ancona (località Portonovo), nel mese di maggio 2007, ed ha visto il prezioso contributo di personalità femminili di rilievo nell’area europea e mediterranea. Tema centrale della sessione plenaria è stato lo sviluppo e la promozione di progetti in materia di mobilità del lavoro femminile e la creazione di un network di imprese gestite da donne. “Women in business living in Adriatic”, è stato lo slogan lanciato durante il congresso dorico che ha sintetizzato chiaramente l’esigenza delle imprenditrici di conoscersi, di mettersi a confronto, scambiarsi esperienze e idee per fare business. Durante l’iniziativa è stata consolidata la rete delle imprese femminili dell’Adriatico e dello Ionio che consente alle Camere di veicolare e diffondere il reciproco scambio di informazioni e comunicazioni sulle normative con lo scopo di analizzare e valutare le diverse situazioni, per identificare i problemi imprenditoriali più comuni e insieme cercare proposte nuove e affrontare nuove prospettive. Il Comitato di Ancona, a cui è stata affidata l’organizzazione del congresso, ha presentato in tale occasione, il portale delle imprese femminili adriatico-ioniche “Shop Show” (www.womeninbusiness.forumaic.org) una vetrina virtuale che offre alle imprese-donna strumenti e idee per lo scambio di informazioni pratiche, ma vuole anche essere un luogo di promozione e di contatti. Negli anni le imprenditrici iscritte al portale sono aumentate di numero, anche rispetto alla loro provenienza. I successivi appuntamenti annuali organizzati dal Tavolo per l’Imprenditoria Femminile, si sono svolti a Przno in Montenegro, nell’ottobre 2008, sul tema delle risorse e degli strumenti per il credito a sostegno delle 23 imprese femminili nei vari paesi dell’area Adriatico-Ionica, nell’ottobre 2009 a Durazzo, in Albania, sul tema “Creatività ed Innovazione in un periodo di crisi”, con grande partecipazione. Nel 2010 ad Ancona “La Carta dei Valori e Codice Etico: un modello di sviluppo sostenibile per le imprese femminili dell'Adriatico e dello Ionio; infine nel 2011 a Budva, in Montenegro, sul tema: “le politiche e gli strumenti per conciliare i tempi di vita e di lavoro” Il Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio riconosce dunque nell’imprenditoria femminile uno dei valori fondamentali per lo sviluppo sociale ed economico dell’intera area. Si segnala in particolare che, attraverso la Carta dei Valori (allegato) il Tavolo dell’Imprenditoria Femminile ha inteso riconoscere riconoscere e valorizzare le potenzialità ed i valori di cui le imprese femminili sono portatrici. La Carta dei Valori rappresenta uno strumento di Corporate Social Responsibility per "guidare" le imprenditrici verso un nuovo approccio nella valutazione di un'impresa ossia non solo in termini di produzione economica e di capacità di generare profitti ma anche in termini sociali e ambientali. Etica, responsabilità, qualità come fattori di competitività, di crescita, di sviluppo delle imprese. • Partecipazione al programma comunitario Equal Nel corso del 2005 il Comitato ha organizzato e partecipato attivamente a numerose iniziative per favorire la diffusione della cultura di impresa al femminile ma soprattutto ha aderito, assieme ai comitati provinciali marchigiani, all’iniziativa comunitaria Equal “il valore della differenza”. La risorsa femminile nella creazione di impresa nelle Marche “frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche dell’Università di Camerino, l’Università di Urbino, l’ISTVAS (Istituto di Istruzione Superiore “Vanvitelli-Stracca-Angelini) di Ancona e la Fondazione Brodolini di Roma. Il progetto ha coinvolto l’Unioncamere Regionale e diversi partner europei di alcune regioni della Finlandia, Spagna, Francia, Belgio e Danimarca con l’obiettivo di creare una piattaforma di conoscenze, analisi e riflessioni sulla specificità di genere del fenomeno imprenditoriale locale. Oltre alla realizzazione dell’Osservatorio Statistico Regionale, il progetto ha previsto la creazione di network provinciali sull’imprenditoria femminile e focus group che hanno consentito di evidenziare le problematiche comuni e di mettere a confronto imprenditrici e istituzioni, facendone emergere le peculiarità e i bisogni. La rete regionale dei Comitati femminili presso le Camere di Commercio si è allacciata meglio alle altre Reti Istituzionali che considerano l’imprenditoria femminile un soggetto dotato di motivazioni e di competenze interessanti. Nella fase conclusiva del progetto comunitario il Comitato di Ancona ha fornito il suo contributo organizzando la partecipazione delle imprese anconetane al Salone Internazionale dell’Imprenditoria Femminile, presso l’Ente Fiera di Pesaro, dove è stato presente con un proprio stand. Attraverso questo salone, il primo dedicato al “genere femminile” nelle Marche, è stata evidenziata la dimensione (ampia e capillare) delle creazioni femminili locali; l’iniziativa ha offerto l’opportunità alle imprenditrici del territorio di entrare in contatto con le rappresentanti di imprese provenienti dalle regioni europee di Mons, Bruxelles, Copenhagen, Kuopio, Saint-Brieuc e Valencia. Nei giorni successivi all’evento, il Comitato camerale ha organizzato il Forum conclusivo del progetto Equal a bordo della nave Costa Marina, attraccata al Porto di Ancona, nell’ambito di un incontro riepilogativo del percorso svolto nei due anni di lavori, dal quale sono scaturite proposte per continuare la positiva esperienza condotta insieme dai quattro comitati marchigiani. La conoscenza e gli strumenti valorizzati dal Progetto hanno individuato prospettive inedite, offerte alle imprese dal comune futuro in Europa. • Rapporti e relazioni con enti e istituzioni Numerosi gli stimoli nati dalle relazioni e dai rapporti creati negli anni dalla partecipazione del Comitato ad eventi ed iniziative organizzate a tutti i livelli, locale, nazionale ed internazionale. Oltre al collegamento istituzionale con Unioncamere e Retecamere, il Comitato di Ancona ha voluto cogliere occasioni di incontro con gruppi femminili affini in ambito europeo, come AFAEMME (Federazione delle Donne del Mediterraneo), Eurochambres Women Network, Unece (CH). 24 Il Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Ancona è stato scelto per la predisposizione di progetti e corsi relativi all’imprenditoria femminile. Il Comitato ha colto le opportunità offerte da tali legami per promuovere l’organizzazione di momenti di dibattito e studio anche in collaborazione con le diverse Associazioni femminili presenti sul territorio provinciale. I temi affrontati direttamente o con interventi personali delle componenti hanno riguardato anche argomenti socio economici come l’emigrazione e la povertà delle donne nei paesi in via di sviluppo (2003). Nel marzo 2005 al Rettorato in collaborazione con AMPEA (Spagna), Università Politecnica delle Marche, Fidapa e Soroptimist, un importante convegno ha affrontato già allora la gestione etica delle imprese. La Responsabilità Sociale, le professionalità, le opportunità e i finanziamenti a sostegno della gestione d’azienda sono stati argomenti di grande interesse nel dibattito generale relativo alla cultura di impresa al femminile. E’ emersa la consapevolezza che lo stile particolare delle donne nella gestione di impresa non si è ancora affermato nella prassi: questa non perfetta aderenza rispecchia coerentemente la complessità di un sentire femminile sempre sospeso tra visione e realtà, progetto e azione. Si può affermare che il Comitato ha convogliato l’esperienza della Camera di Commercio di Ancona anche nei Tavoli istituzionali fornendo un contributo specifico sulla tematica delle “ imprese rosa “, riuscendo a svolgere quel ruolo di promozione inedito prima del 2000 nel dibattito economico locale. I centri di formazione e l’Università Politecnica delle Marche hanno generosamente fornito il loro supporto scientifico, garantito il loro contributo all’ impegno profuso in questi anni dal Comitato per la valorizzazione delle aziende femminili e per la formazione di professioniste dai profili sempre più interessanti per un mercato che reclama – rispetto alle attività economiche – maggior consolidamento e capacità di gestire gli strumenti esistenti, organizzando il lavoro ed il passaggio generazionale. E’ stato istaurato un dialogo proficuo con la Regione Marche, in collaborazione con gli altri Comitati per la promozione dell’imprenditorialità femminile e con le espressioni delle Associazioni datoriali, grazie al confronto diretto delle Presidenti avvenuto in più occasioni su temi e problemi di interesse comune. L’obiettivo finale è tutt’ora quello di stimolare la nascita di un vero e proprio coordinamento regionale, con la regia dell’Unioncamere Marche. 25 Appendice a. Bando Impronta di Impresa 2009 Il Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Ancona, nell’intento di : analizzare lo stato dell’imprenditoria femminile nella Provincia di Ancona Individuare gli strumenti necessari per valutare la fattibilità di nuove idee imprenditoriali Promuovere una cultura di impresa da parte delle donne Creare un partenariato locale e occasioni di cooperazione nazionale e internazionale Art. 1 Finalità Il bando 2009 premierà le più Innovative Impronte di Impresa, che si distinguono, in particolare, per aver sviluppato: innovazioni di prodotto innovazioni di processo produttivo innovazioni nelle modalità di commercializzazione innovazioni nei servizi offerti al cliente innovazioni nella tecnologia applicata Art. 2 Soggetti destinatari I beneficiari del concorso sono le imprese femminili aventi sede legale e operativa nel territorio provinciale,, iscritte nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Ancona, attive nei vari settori economici e in possesso dei requisiti soggettivi di cui alla legge n. 215/92 art. 2: “Le società cooperative e le società di persone, costituite in misura non inferiore al 60% da donne, le società di capitali le cui quote di partecipazione spetti in misura non inferire ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituti per almeno i due terzi da donne, nonché, le imprese individuati gestite da donne, che operino nei settori dell’industria, dell’artigianato, dell’agricoltura, del commercio, del turismo e dei servizi”, I requisiti richiesti dovranno essere posseduti alla data di presentazione della domanda: la mancanza di uno soltanto dei requisiti di ammissione è motivo di esclusione. Sono escluse altresì le imprese femminili che abbiano già beneficiato dei premi in denaro “Impronta di Impresa” delle precedenti edizioni. Art. 3 Premi E’ prevista la concessione di tre premi in denaro: 1° impresa classificata: 6.000, 00 euro 2° impresa classificata: 4.000, 00 euro 3 ° impresa classificata: 3.000, 00 euro Tutte le imprese partecipanti al concorso avranno diritto ad usufruire di una giornata formativa Art. 4 Limiti dei contributi Ai sensi del Reg. CE n. 1998/06 e successive modifiche ed integrazioni il premio in denaro viene erogato nei limiti del regime “de minimis”. Ai fini del calcolo dell’importo massimo, il premio è cumulabile con ogni altra forma di aiuti “de minimis” ricevuti a qualsiasi titolo del medesimo beneficiario. Art. 5 Modalità di partecipazione 26 1. La domanda va redatta in carta semplice utilizzando l’apposito modulo, corredanto dalla scheda imprenditoriale e dalla fotocopia di un documento di identità valido. Alla domanda può essere allegata altra documentazione esplicativa dell’innovazione (depliant, prototipi). 2. I moduli sono disponibili online sul sito della Camera di Commercio di Ancona: www.an.camcom.it, sezione Sviluppo Economico /Nuove Imprese e Mercato del Lavoro. 3. La documentazione elencata al punto 1 del presente articolo dovrà essere inviata entro e non oltre il 30 settembre 2009 esclusivamente per posta tramite raccomandata A/R. al seguente indirizzo: “Camera di Commercio di Ancona – Segretaria del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile”, piazza XXIV Maggio, 1 – 60124 Ancona indicando sulla busta “domanda di partecipazione al concorso - Impronta di Impresa” . Le domande incomplete in qualsiasi parte, presentate secondo altre modalità e oltre il termine stabilito, non saranno prese in esame. 4. La Camera di Commercio di Ancona provvederà ad effettuare d’ufficio gli accertamenti utili a verificare la veridicità di quanto dichiarato. 5. Le prime dieci imprese ammesse al colloquio riceveranno una comunicazione scritta 6. Attribuzione dei Premi - L’esame delle domande sarà effettuato dalla Commissione Giudicatrice che, con decisione insindacabile, procederà alla redazione della graduatoria. Alle prime dieci imprese finaliste la Commissione effettuerà un colloquio di approfondimento per poi nominare le vincitrici - La Commissione Giudicatrice, nominata dalla Giunta Camerale, è composta da: Il Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Ancona Il Segretario Generale della Camera di Commercio di Ancona o di un suo delegato Uno o più esperti tecnico-scientifici - Le imprese vincitrici verranno premiate entro l’anno 2009 con una cerimonia ufficiale. La graduatoria sarà resa pubblica sul sito internet della Camera di Commercio di Ancona. - Ai sensi del D.Lgs. n. 196/03 i dati richiesti dal presente bando e dalla modulistica allegata saranno utilizzati esclusivamente per le finalità e nei modi previsti dal bando stesso e saranno oggetto di trattamento nel pieno rispetto della normativa citata e degli obblighi di riservatezza ai quali è ispirata l’attività dell’Ente. b. Bando per la Concessione di premi alle imprese femminili innovative dell’Adriatico e dello Ionio - 1’ edizione - REGOLAMENTO Art. 1. Finalità Il Concorso, promosso Tavolo dell’Imprenditoria del Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio (di seguito Forum) in collaborazione con la Camera dell’Economia croata, la Camera di Commercio di Ancona e la Provincia di Ancona, intende riconoscere e valorizzare le potenzialità delle imprese femminili dell’area, nonché rafforzare le sinergie tra parità di genere e occupazione per favorire la ripresa e stimolare la crescita sostenibile. In particolare, il Concorso intende premiare le imprese femminili dell’Adriatico e dello Ionio che si distinguono per: l’originalità e l’innovazione dell’attività svolta e lo stile di management la messa in atto di buone pratiche di tutela ambientale e di responsabilità sociale, definita dalla Commissione Europea come “l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ambientali delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”; la sperimentazione di progetti di conciliazione dei tempi di lavoro con quelli di vita, per aver favorito l’occupazione e valorizzato le risorse umane, promuovendo anche azioni che consentano una maggiore partecipazione delle donne nel processo decisionale. 27 Art.2 Destinatarie 7 Sono ammesse al concorso tutte le imprese femminili dell’area dell’Adriatico e dello Ionio, Italia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Slovenia, Grecia e Albania, aventi sede legale nei territori delle 8 Camere di Commercio e dell’Economia associate al Forum. I requisiti richiesti devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda, pena esclusione. Art. 3 Modalità di partecipazione 1. La domanda va redatta in carta semplice utilizzando l’apposito modulo corredato dalla fotocopia di un documento d’identità valido. Le imprese possono presentare, ad integrazione, ogni sintetica documentazione ritenuta utile. 2. Il modulo è disponibile: online sul sito del Tavolo Imprenditoria Femminile: www.womeninbusiness.forumaic.org presso la Segreteria del Tavolo Imprenditoria Femminile; presso le Camere di Commercio socie Forum. 3. La documentazione elencata al punto uno del presente articolo dovrà essere inviata in lingua inglese, entro e non oltre il primo febbraio 2011, al seguente indirizzo: Segreteria Tavolo Imprenditoria Femminile AIC FORUM c/o Camera di Commercio di Ancona – piazza XXIV maggio, 1 – 60124 Ancona (Italia) indicando “Bando per la concessione di premi alle imprese femminili innovative dell’Adriatico e dello Ionio” oppure via email: [email protected]; fax: +39 071 5898255 La domanda di partecipazione potrà essere consegnata a mano anche presso le Camere di Commercio socie del Forum che provvederanno poi a trasmettere via fax (+398 071 5898255) la documentazione alla Segreteria del Tavolo. 4. Le Camere di Commercio socie Forum potranno iscrivere al concorso le imprese femminili che ritengano meritevoli di essere segnalate per una delle motivazioni indicate all’articolo uno del presente regolamento. Art. 4 Commissione Giudicatrice 1. L’esame delle domande sarà effettuato da una Commissione Giudicatrice composta da un minimo di cinque ad un massimo di nove componenti: dalla Presidente del Forum, da una rappresentante della Provincia di Ancona, da una a tre rappresentanti delle Camere di Commercio socie Forum, da una a tre rappresentanti delle associazioni femminili e da una esperta delle tematiche oggetto dell’iniziativa. 2. I lavori della Commissione saranno affiancati dalla Segretaria del Tavolo Imprenditoria Femminile. Art. 5 Criteri di valutazione 1. La Commissione Giudicatrice, con decisione insindacabile, procederà alla redazione dalla graduatoria di merito. La formazione della graduatoria sarà strutturata in due fasi: - istruttoria, che prevede un controllo di tipo formale finalizzato alla verifica della completezza delle domande e della sussistenza delle condizioni di ammissibilità; - valutazione di merito tecnico, sul contenuto del progetto. 7 Si definiscono imprese femminili “le società cooperative e le società di persone, costituite in misura non inferiore al 50% di donne, le società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferire al 50% a donne i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno il 50% da donne, nonché, le imprese individuali gestite da donne” 8 Il possesso del requisito “impresa femminile” sarà valutato in base alla DIVERSA normativa nazionale dei paesi dell’area dell’Adriatico e dello Ionio. 28 2. Le domande incomplete in qualsiasi parte e presentate secondo altre modalità e oltre il termine stabilito non saranno prese in esame. 3. Nel corso dell’istruttoria sarà facoltà della Commissione richiedere integrazioni e/o chiarimenti sulla documentazione presentata. Il mancato invio delle stesse, entro il termine perentorio di 10 giorni dalla data di ricevimento dalla richiesta, comporterà l’automatica esclusione del progetto dalla graduatoria. 4. La Commissione valuterà ogni progetto mediante attribuzione di un punteggio da 0 a 10, sulla base dei seguenti criteri: - innovazione e originalità dell’attività svolta; - valorizzazione e tutela dell’ambiente e/o delle politiche di responsabilità sociale; - valorizzazione delle risorse umane anche attraverso progetti di conciliazione dei tempi di lavoro e di vita; - completezza e coerenza complessiva del progetto Art. 6 Premi 1. Al termine della valutazione la Commissione Giudicatrice designerà le tre migliori esperienze di impresa femminile. Le imprese vincitrici verranno premiate con una targa di merito e con i seguenti premi in denaro: 1° impresa classificata: 2.000, 00 euro 2° impresa classificata: 1.500, 00 euro 3° Impresa classificata: 1.000, 00 euro Tutte le imprese partecipanti al concorso avranno diritto ad usufruire di due giornate formative gratuite e sarà inoltre data a tutte visibilità nei siti istituzionali degli enti promotori dell’iniziativa. Art. 7 Premiazione c. La premiazione avverrà in occasione della XI edizione del Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello iOnio che si svolgerà in Montenegro (primavera 2011). La graduatoria sarà resa pubblica sul sito internet del Tavolo Imprenditoria Femminile, del Forum e degli enti promotori del bando. d. 2. Ai sensi del DLGs. N. 196/2003 i dati richiesti dal presente bando e dalla modulistica allegata saranno utilizzati per le finalità e nei modi previsti dal bando stesso e per l’eventuale promozione di nuove iniziative dal Tavolo Imprenditoria Femminile del Forum. I dati forniti potranno essere comunicati a soggetti terzi promotori dell’iniziativa nel pieno rispetto della normativa citata e degli obblighi di riservatezza. c. Bando “Tempi di vita, tempi di lavoro” Il Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Ancona, nell’intento di: • qualificare la presenza delle donne nel mondo imprenditoriale; • promuovere iniziative a sostegno delle imprese che favoriscono la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; • consolidare la rete delle imprese femminili, lo scambio di esperienze e di buone prassi; • sviluppare le sinergie con gli attori del territorio che si occupano di pari opportunità”; indice il bando di concorso “Tempi di vita, tempi di lavoro”. 29 ART. 1 Finalità Il bando 2011 del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile premierà le imprese che si distinguono per aver sviluppato politiche attive volte a sostenere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, tutt’ora in vigore, in particolare, per aver posto in essere: • misure tese ad introdurre orari giornalieri e/o turni flessibili (in entrata ed in uscita dal lavoro); • concessione di part-time reversibili al rientro dalla maternità o per determinare esigenze personali e/o familiari; • riorganizzazione del lavoro e di specifiche modalità operative (ad es.introduzione del telelavoro); • introduzione dell’istituto della “banca delle ore”; • iniziative di formazione al rientro dalla maternità o dopo lunghi periodi di assenza per favorire il reinserimento lavorativo; • interventi migliorativi per i lavoratori in caso di applicazione della legge 53/00 come l’attivazione di servizi family/personal friendly (ad es. facilitazioni per l’accesso: agli asili nido, ludoteche, palestre e/o centri di rieducazione motoria, servizi per disabili e anziani, istituzione di servizi di consulenza personale/familiare); • partecipazione a progetti anche tra i diversi soggetti del territorio (imprese, impresa e istituzione); • istituzione di voucher per acquisto di servizi di assistenza alle persone ART. 2 Soggetti destinatari Beneficiari del bando di concorso sono le piccole e medie imprese aventi sede legale e operativa nel territorio provinciale, iscritte nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Ancona, attive nei vari settori economici. Sono escluse le imprese femminili che abbiano già beneficiato dei premi in denaro “Impronta di Impresa”. ART. 3 Premi E’ prevista la concessione di tre premi in denaro: 1° impresa classificata: 6.000, 00 Euro 2° impresa classificata: 4.000, 00 Euro 3° impresa classificata: 2.000, 00 Euro Tutte le imprese partecipanti al concorso avranno diritto ad usufruire di una giornata formativa. ART. 4 Limiti dei contributi Ai sensi del Reg. CE n. 1998/2006 e successive modifiche ed integrazioni il premio in denaro viene erogato nei limiti del regime “de minimis”. Ai fini del calcolo dell’importo massimo, il premio è cumulabile con ogni altra forma di aiuti “de minimis” ricevuti a qualsiasi titolo dal medesimo beneficiario. ART. 5 Modalità di partecipazione 1.La domanda va redatta in carta semplice utilizzando l’apposito modulo, corredato dalla scheda imprenditoriale e dalla fotocopia di un documento d’identità valido. Alla domanda può essere allegata altra documentazione esplicativa (accordi con le R.S.U. o R.S.A., progetti, convenzioni, ecc.) 2.I moduli sono disponibili presso la Segreteria del Comitato e online sul sito della Camera di Commercio di Ancona: www.an.camcom.gov.it 3.La documentazione elencata al punto uno del presente articolo dovrà essere inviata entro e non oltre il 31 ottobre 2011 esclusivamente per posta tramite raccomandata A.R. al seguente indirizzo: Camera di Commercio di Ancona – segreteria del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile – piazza XXIV maggio, 1 – 60124 Ancona indicando sulla busta - domanda di partecipazione al concorso “Tempi di vita, tempi di lavoro”. Le domande incomplete in qualsiasi parte, presentate secondo altre modalità e oltre il termine stabilito, non saranno prese in esame. 4.La Camera di Commercio di Ancona provvederà ad effettuare d’ufficio gli accertamenti utili a verificare la veridicità di quanto dichiarato. 5.Le prime dieci imprese ammesse al colloquio riceveranno una comunicazione scritta. 30 ART. 6 Attribuzione dei premi 1. L’esame delle domande sarà effettuato dalla Commissione Giudicatrice che, con decisione insindacabile, procederà alla redazione della graduatoria. Alle prime dieci imprese finaliste la Commissione effettuerà un colloquio di approfondimento per poi nominare le vincitrici. 2. La Commissione Giudicatrice, nominata dalla Giunta Camerale, è composta da: • Il Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Ancona • Il Segretario Generale della Camera di Commercio di Ancona o un suo delegato • un rappresentante della Banca sponsor dell’iniziativa 3. Le imprese vincitrici saranno premiate entro l’anno 2011 con una cerimonia ufficiale. La graduatoria sarà resa pubblica sul sito internet della Camera di Commercio di Ancona. 4. Ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003 i dati richiesti dal presente bando e dalla modulistica allegata saranno utilizzati esclusivamente per le finalità e nei modi previsti dal bando stesso e saranno oggetto di trattamento nel pieno rispetto della normativa citata e degli obblighi di riservatezza ai quali è ispirata l’attività dell’Ente. 31