Scoperta una cura per l`autismo

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Scoperta una cura per l`autismo
Scoperta una cura per l'autismo
di Valeria Fieramonte
Il tentativo di combattere le malattie attraverso la nutrizione è, si può dire, vecchio come il mondo:
sembra infatti la strada più semplice e logica da seguire anche se talora è difficile da tradurre in
evidenza scientifica.
La Società Italiana di Nutrizione (SINUT) promuove per l'appunto l'uso di integratori alimentari per la
cura di patologie anche gravi come l'ipertensione, l'Alzheimer e l'autismo.
E' stata fondata, in memoria del padre Giorgio, nel 2009 dal professor Cesare Sirtori (famoso tra le
altre cose per aver scoperto in un gruppo di abitanti di Limone del Garda il segreto del 'colesterolo
buono').
“Il numero di molecole che si rivelano efficaci in diverse patologie è in continua crescita”, dice il
professor Sirtori. Per verificare l'efficacia di questi prodotti, proprio come si fa per i farmaci di
sintesi sono state condotte ricerche i cui risultati sono stati presentati a Milano in un importante
workshop che si è tenuto al Padiglione Italia dell'EXPO.
Ecco i risultati più sorprendenti:
AUTISMO: è un problema sanitario silente ma molto grave. Oggi nasce un bambino autistico ogni 68
nascite, e nei bambini nati con parto cesareo l'incidenza è addirittura doppia.
Come mai?
L'osservazione della maggior frequenza di autismo dopo i parti cesarei ha suggerito che una delle
cause possa essere un alterato microbioma del neonato dovuto anche all'uso di antibiotici durante il
parto, che impediscono alla madre di trasferire al neonato dei batteri intestinali sani come avviene
più di frequente nel parto naturale.
All'università di Harvard (USA, Boston) un gruppo di ricercatori si è messo a tritare broccoli per
estrarne una sostanza, - il sulforafano – che ha poi somministrato ad adulti autistici. Quasi tutti sono
migliorati moltissimo e il 10% è quasi guarito.
Un risultato quasi trionfale, commenta il professore, e anche un po' inatteso.
Forse per questo nell'ultimo congresso mondiale sull'autismo che si è tenuto a Salt Lake City non ne
è stato ancora preso atto.
Se questo è finora il risultato più eclatante, data la gravità della malattia, ci sono altri settori in cui
l'azione degli integratori alimentari si è dimostrata molto efficace.
Nell'IPERTENSIONE. Da oltre 10 anni il cioccolato amaro è noto come un potente prodotto per la
pressione alta. Il motivo è che dentro il cioccolato ci sono delle molecole note come flavanoli che
dilatano le arterie e riducono la pressione.
Sempre ad Harvard per 4 anni è stato fatto uno studio, detto Cosmos trial - su 18mila persone ad
alto rischio vascolare e si è visto che nei consumatori di flavanoli il rischio di complicanze si riduce
del 12% e migliora anche il tono muscolare, la salute delle ossa e le capacità cognitive.
In Svizzera vendono specifiche tavolette di cioccolato (10 grammi con 200 milligrammi di flavanoli)
che sono utilissime per abbassare il colesterolo senza gli effetti collaterali di altri farmaci.
Purtroppo in Italia il prodotto non c'è ed occorre andare a Lugano per procurarselo.
Il nome commerciale è Acticoa.
Nell'ALZHEIMER. Si è visto che il 'caprilidene' stimola il consumo di zucchero nel cervello e migliora
le funzioni cerebrali. Ma più sorprendente è il caso della Melatonina, di solito impiegata per il jet-lag
nei viaggiatori.
E' efficace infatti in un sintomo assai fastidioso dell'Alzheimer, l'alterato sonno veglia per cui il
paziente dorme di giorno e cammina per casa la notte. Con la melatonina questo fenomeno si
normalizza e migliora anche la funzione cerebrale.
Anche la curcumina, componente del curry, è efficace come è dimostrato dal fatto che dove si
consuma curry l'Alzheimer è raro.
Ma ancora non si hanno dati certi.
Nell'OBESITA'
Ci sono due nuove molecole molto promettenti, la betulina, estratta dalla betulla e la berberina, che
interferisce nella formazione del grasso.
Infine nelle PATOLOGIE OCULARI.
Nel caso di malattie come la degenerazione maculare e il meno grave glaucoma, sostanze come
l'astaxantina, la luteina e altri prodotti pigmentati sono efficacissime nel prevenire le complicanze
della degenerazione maculare.
In USA si è concluso di recente lo studio AREDS, che ha fornito conferme convincenti sull'utilità di
questi prodotti.
Nutraceutica è un neologismo coniato nel 1990 dal farmacologo americano Stephen De Felice
unendo i termini 'nutrizione' e 'farmaceutica'. Sta ad indicare i componenti alimentari o i principi
attivi negli alimenti che determinano effetti positivi per la salute.
Ricadono quindi nella nutraceutica i principi attivi di origine naturale, gli alimenti funzionali, gli
integratori alimentari e di erboristeria.
In pratica tutto ciò che viene comunemente definito 'supplemento alimentare'.
L'agenzia Europea per la sicurezza alimentare che ha sede a Parma, (EFSA) ha ora anche il delicato
compito di verificare la validità dei nutraceutici.
L'Italia guida anche un importante progetto chiamato PLANTLIBRA per migliorare le conoscenze
sull'uso della piante medicinali.
Il settore è comunque in continua espansione (in Italia è aumentato del 7% in pochi anni nonostante
la crisi). Occupa diecimila addetti per un totale di 540 aziende e un fatturato annuo di circa due
miliardi e mezzo di euro. In pratica, più della FIAT...