esiti lavoro per comitato di valutazione as 15 16
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esiti lavoro per comitato di valutazione as 15 16
ESITO LAVORO DEL COMITATO DI VALUTAZIONE a.s. 2015/16 Incontri: 25/5/2016 presenti: inss. Caluri Anna, Ferretti Rosita, Nanni Fabio; genitori :, sig.ra Lercaro Emanuela, sig. Milani Gabriele; dirigente scolastica Isabella Benzoni 27/6/2016 presenti: inss. Caluri Anna, Ferretti Rosita, Nanni Fabio; dirigente scolastica Isabella Benzoni Elementi di riflessione: • • • • L’operato del comitato dovrà: connettersi col principio di ottimizzazione delle risorse professionali e organizzative che contribuiscono al piano di sviluppo/miglioramento dell’offerta formativa alla luce del piano di miglioramento evitare forme di competizione individuale tra i docenti, poiché al contrario una scuola di qualità ha bisogno di effettiva collegialità e cooperazione; evitare di uniformare l'attività didattica adattandola a priori ai criteri prestabiliti non co-costruiti dall’istituto sulla base e in funzione del proprio POFT e Piano di miglioramento. Si ritiene in tal senso considerare prioritaria la “mission” condivisa nel POFt e le conseguenti e coerenti azioni pedagogico-didattiche (come programmato nell’ambito del lavoro sul curricolo verticale per competenze avviato nell’istituto a partire dall’a.s.14/15) che via via si andranno collegialmente a individuare come funzionali, a cui i criteri del comitato dovranno ispirarsi. Privilegiare pertanto una logica “bottom up” a quella “top down” in modo che l’operato del comitato si configuri come un’azione organizzativa della scuola connessa e coerente con il POFT che sostenga i processi di crescita professionale interni. Considerato che il comitato nell’operare è intenzionato a tenere in considerazione la direzione di senso che l’istituto ha intrapreso negli ultimi tre anni che si è esplicitata anche: - nella elaborazione del Piano dell’offerta formativa triennale, - nel piano di miglioramento di istituto redatto alla luce dei risultati del RAV, - nel piano di sviluppo interno avviato nell’a.s.13/14 in cui è prevista anche l’elaborazione del curricolo verticale per competenze mirato a individuare i traguardi di sviluppo, gli obiettivi di apprendimento correlati, i nuclei fondanti dei saperi e le caratteristiche della didattica per competenze, ritiene necessario che l’azione di valorizzazione dei docenti possa e debba configurarsi come un ulteriore strumento di sensibilizzazione e di miglioramento dell’offerta formativa dell’istituto in una dimensione di sviluppo temporale triennale, in quanto la triennalità è la dimensione temporale individuata dal MIUR per la realizzazione dei contenuti degli altri documenti; questo anche a garanzia di un reale e sostanziale coinvolgimento della comunità scolastica. Il comitato analizza gli ambiti entro cui formulare i criteri di distribuzione del bonus proposti dall’art.1 comma 129 della L. 107/2015: “Il comitato individua i criteri per la valorizzazione dei docenti sulla base: a) della qualità dell'insegnamento e del contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica, nonché del successo formativo e scolastico degli studenti; b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell'innovazione didattica e metodologica, nonché della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche; c) delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale.” ed effettua le seguenti riflessioni, anche tenuto conto di quanto espresso nelle FAQ del MIUR: (www.istruzione.it/snv/docenti_faq.shtml) In linea generale è opportuno che il Comitato operi su tutte e tre le aree, eventualmente assegnandovi valore e pesi diversi. È altrettanto opportuno che non vengano individuate altre aree diverse da quelle indicate dalla legge, mutuandole, ad esempio, da contesti istituzionali di altra natura. In considerazione delle caratteristiche organizzative e strutturali dell'istituzione scolastica, il Comitato può eventualmente decidere, con adeguata motivazione, di definire criteri valutativi non per tutte e tre le aree in cui si esplica la qualità professionale degli insegnanti. In una logica di trasparenza, tali decisioni preliminari, unitamente ai criteri che verranno successivamente adottati, è opportuno che vengano resi pubblici.) • l’ambito indicato con la lettera a), per il corrente anno scolastico, verrà considerato nella dimensione relativa al “contributo al miglioramento (*) dell’istituzione scolastica”, mentre gli altri due aspetti (la qualità dell'insegnamento , il successo formativo e scolastico degli studenti;) non verranno articolati in criteri poiché l’istituto, come accennato in precedenza, ha posto in essere proprio a partire da ottobre 2015 un iter di riflessione interna collegiale, corredata da azioni esplicitate nel piano di miglioramento, circa le modalità per sostenere il successo formativo e scolastico degli alunni, con particolare riferimento alle prove INVALSI, ritenute possibili “cartine di tornasole”circa alcune competenze degli alunni. Peraltro se per le prove INVALSI della primaria i risultati possono essere disponibili già a partire dal mese di maggio, per la secondaria saranno disponibili a fine giugno durante il periodo d’esame. Considerato che il piano di miglioramento ha previsto azioni simili per i due gradi di scuola, si ritiene necessario che la riflessione interna avvenga anche in tal senso. Sarà pertanto possibile attivare un reale confronto collegiale sull’efficacia dei processi attivati a partire da settembre 2016, anche alla luce dei risultati di tali prove, al fine di approntare le necessarie modifiche migliorative alle prassi attivate, affinché possano diventare “buone pratiche” da estendere ai docenti dell’istituto. Un “reale” confronto sia orizzontale (fra docenti di classi parallele) che verticale (docenti di gradi di scuola differenti) richiede tempi adeguati, che al termine dell’anno scolastico in corso, considerati i numerosi adempimenti, non sono garantibili. Sarà dunque possibile individuare criteri in tale ambito nell’arco del triennio, tenuto conto degli indicatori di qualità e di efficacia riscontrati sul campo, in modo che tali indicatori possano anche orientare le scelte operative di tutti i docenti. (*) per miglioramento il comitato intende l’arricchimento formativo apportato attraverso il contributo Referenti progetto: - Continuità infanzia- primaria Continuità primaria- secondaria Musicale primaria Musicale secondaria Digitale (animatore) I giovani migliorano la scuola Progetto Lettura PESI/Punteggio per i PROGETTI ”CONTRIBUTO AL MIGLIORAMENTO DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA” L’attribuzione del peso/punteggio dipende da: • DURATA DEL PROGETTO/IMPEGNO: annuale: 4 Quadrimestrale: 3 fino a due mesi: 2 • VINCITA DI BANDI NAZIONALI/EUROPEI: 4 • IMPEGNO IN TERMINI DI ORE AGGIUNTIVE DEDICATE AL PROGETTO/IMPEGNO: oltre le 20 ore di impegno = 3 punti • RICADUTA POSITIVA E ALLARGATA (CON VALUTAZIONE INTERMEDIA E FINALE) DEL PROGETTO/INIZIATIVA raggiungimento di tutti obiettivi del progetto: 2 raggiungimento parziale degli obiettivi del progetto: 1 • DOCUMENTAZIONE MULTIMEDIALE DEL PROGETTO/INIZIATIVA (processi e risultati) elaborata in modo multimediale (es. slide show, power point, movie maker..etc… 2 p elaborata in modo “cartaceo” con evidenze/testimonianze (grafici, foro, schemi, mappe) 1p • DOCUMENTAZIONE (SOGGETTO) elaborata insieme agli alunni (devono essere visibili le parti curate dagli alunni) multimediale 2 p cartacea 1p - - L’ambito indicato con lettera b), per il corrente anno scolastico, non verrà articolato in criteri poiché l’istituto da due anni ha avviato un piano di sviluppo interno mirato all’elaborazione collegiale del curricolo verticale per competenze che si prefigge molteplici scopi: condivisione delle competenze da costruire articolate nei 4 assi culturali e intrecciate con le competenze indicate nelle raccomandazioni di Lisbona e selezione dei nuclei fondanti chiave delle discipline (a.s. 14/15 e 15/16) rivisitazione delle pratiche didattico-metodologiche necessarie a una vera didattica per competenze definizione collegiale degli indicatori di qualità e di efficacia dell’insegnamento ispirato alla didattica per competenze. Quest’ultimo passaggio si configurerà come elemento essenziale poiché contribuirà a sollecitare un confronto fra docenti in un’ottica autoriflessiva e co-riflessiva, tenuto conto delle caratteristiche metodologiche (condivise e agite durante il percorso formativo) di un’azione didattica orientata alle competenze e costituirà un documento di riferimento per il miglioramento della quotidianità didattica. Ciascun docente saprà pertanto autoregolarsi, pur nell’ambito di una “cultura” di istituto condivisa, ovvero di quell’insieme di “valori” (dichiarati e agiti) che sta alla base dell’identità pedagogica, didattica e organizzativa dell’istituto stesso, ispirandosi agli indicatori co-definiti al fine di incrementare e migliorare la propria professionalità. A tal proposito di riporta un estratto dal PTOF 16/19 “Considerate le competenze (disciplinari e trasversali) individuate nel curricolo verticale di istituto articolate negli assi culturali e l’impegno assunto dal collegio nell’ambito del piano di miglioramento inerente alle prove Invalsi, tutti i docenti dell’istituto sono coinvolti in un percorso di riflessione e di rivisitazione professionale, secondo un approccio di ricerca azione, che vuole condurre a approfondire le caratteristiche della didattica per competenze. L’approccio alle competenze, centrale nel modello di curricolo verticale elaborato dal collegio docenti, offre il punto di partenza per rimodulare la relazione tra apprendere e fare, assume il concetto di competenza inteso come applicazione di un sapere in un dato contesto attuando i comportamenti più idonei alla produzione del risultato. La domanda da cui si partiti è “come può la scuola aiutare gli studenti ad acquisire buoni livelli di competenza, ad imparare cioè ad utilizzare quello che apprendono?” Anzitutto proponendo un’attività didattica che: • promuova l’assunzione di una responsabilità individuale nei confronti dei risultati d’apprendimento, attraverso la valorizzazione dello studio e della ricerca personale, rispettando le potenzialità, le aspettative e le scelte vocazionali di ciascuno • sviluppi la capacità di lavorare con gli altri, promuovendo una cooperazione orientata a conseguire il risultato, a sconfiggere le difficoltà e i problemi, non i compagni • scelga e valorizzi le strategie formative che meglio collegano l’imparare al fare: l’alternanza, l’attività di laboratorio, il progetto (che sviluppa insieme creatività e responsabilità di risultato) • lavori su problemi stimolando la ricerca attiva delle in formazioni e la loro autonoma rielaborazione. Nell’ a.s. 15/16 viene approfondito rapporto fra la dimensione epistemologica, psicologica e didattica, con particolare riferimento ai seguenti aspetti: • riflettere sulle caratteristiche delle prove nazionali (nuclei dei saperi e dei processi cognitivi stimolati) al fine di rivisitare l’assetto epistemologico disciplinare e il conseguente approccio metodologico da adottare • riflettere sul rapporto fra concetto di competenza- nuclei fondanti dei saperi- didattica delle competenze • evidenziare la stretta connessione che esiste fra riflessioni epistemologiche, psicologiche e didattiche: le prime, relative alla natura del sapere scientifico, al suo statuto, ai suoi rapporti con la realtà; le seconde, relative ai complessi rapporti tra sviluppo ed apprendimento ed al ruolo del linguaggio nel promuovere quest’ultimo; le terze relative alla qualità dell’azione didattica funzionale allo sviluppo delle competenze negli allievi, con particolare riferimento alle competenze richieste dalle prove INVALSI • incrementare la consapevolezza nei docenti che interrogarsi sui saperi non significa riflettere soltanto sui contenuti "irrinunciabili" da costruire insieme giovani, quanto piuttosto sulle competenze "essenziali" da promuovere nei ragazzi a scuola Nell’a.s. 16/17 il percorso formativo di sviluppo proseguirà, a partire dalle riflessioni effettuate nell’a.s. precedente, focalizzando l’attenzione dei docenti sulle caratteristiche della didattica per competenze al fine di • Costruire collegialmente una “cassetta degli attrezzi” didattico-metodologici funzionali a sviluppare le competenze definite nel curricolo di istituto nei due anni precedenti • Attivare una riflessione collegiale sul rapporto fra le caratteristiche dei differenti approcci metodologici, le caratteristiche della “competenza” e le relative ricadute didattiche • Individuazione di indicatori di qualità per un’efficace didattica per competenze. Durante questo anno scolastico saranno previsti laboratori coordinati da esperti esterni per stimolare un confronto di tipo metodologico-didattico.” • L’ambito indicato con la lettera c) verrà articolato in criteri, tenuto conto che ciascuna figura è stata progettata in funzione degli obiettivi del POF e nel triennio del PTOF c- 1 delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale. c1 AREA ORGANIZZATIVA CRITERI Responsabilità assunte Coordinamento di plesso nel coordinamento organizzativo Coordinamento commissioni di istituto: - autovalutazione - digitale PESI Coordinamento di settore/FS - PTOF e sito - Inclusione- primaria - Inclusione secondaria - Orientamento - Orari scuola secondaria - prove INVALSI PESI/Punteggio per “RESPONSABILITÀ ASSUNTE NEL COORDINAMENTO ORGANIZZATIVO” • COORDINATORI DI PLESSO Numero docenti da coordinare - - FINO A 15 docenti da coordinare DA 13 A 30 docenti da coordinare DA 31 IN AVANTI docenti da coordinare 4P 5P 6P Responsabilità e autonomia (dalla figura della dirigente scolastica) tenuto conto della complessità della scuola Infanzia X 1,5 Primaria X 3 Secondaria X 1 COORDINATORI • DURATA DELL’IMPEGNO: annuale: 4 Quadrimestrale: 3 Bimestrale: 2 appuntamento-evento: 1 punteggio forfettario da aggiungere in relazione al tipo di impegno COORDINAMENTO COMMISSIONE: - Autovalutazione - digitale ORARI SCUOLA SECONDARIA COORDINAMENTO INVALSI SC PRIMARIA COORDINAMENTO SECONDARIA INCLUSIONE FUNZIONE STRUMENTALE 2 2 2 2 2 2 1 1 4 4 4