Maloja - Piz Lunghin – Casaccia (CH)
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Maloja - Piz Lunghin – Casaccia (CH)
Maloja - Piz Lunghin – Casaccia (CH) 29 Settembre 2013 - ore 6.30 parcheggio Sc. don Milani . . . . Il Passo del Maloja (in italiano: Passo del Maloggia o della Maloggia) è un importante valico stradale svizzero delle Alpi Retiche occidentali. Si trova a 1.815 m di altitudine e mette in comunicazione la Valchiavenna/Val Bregaglia con l'Engadina, unendo le due cittadine di Chiavenna e St. Moritz, distanti 50 km. Si trova nel cantone Grigioni, distretto di Maloggia. Dal punto di vista orografico separa le Alpi del Bernina (a sud-est) dalle Alpi dell'Albula (a nordovest), entrambe sottosezioni delle Alpi Retiche occidentali. L'ampia insellatura del passo si apre tra le moli rocciose del Piz Lunghin a nord e del Piz da la Margna a sud, e la sua linea spartiacque segna il limite dell'Italia geografica (entro cui è ascritta la Val Bregaglia) ed il confine tra il bacino del Mar Mediterraneo, nel quale confluiscono le acque che scendono con il fiume Mera dalla Val Bregaglia, e il bacino del Mar Nero, verso cui dirigono le acque del fiume Inn, attraversando l'Engadina. Localizzazione Canton Grigioni (CH) Percorso Maloja (1815 m) - Piz Lunghin (2780 m) Septimer Pass(2310 m) - Casaccia (1458 m) Dislivelli: mt 965↑ mt 1322↓ Occorrente Indispensabili: scarponi o scarpe con carrarmato, giacca, carta identità; All’occorrenza: macchina fotografica, occhiali sole, mantella, khiway Curiosità: I ruderi di San Gaudenzio Lungo la "Via Bregaglia", di fianco alla cantonale del Maloja poco sopra Casaccia, si ergono gli imponenti ruderi della chiesa di San Gaudenzio, evangelizzatore e patrono della Bregaglia. Il grande santuario, costruito in stile tardogotico nel 1518 a protezione della Valle, era diventato in breve rinomata meta di pellegrinaggio non solo per i Bregagliotti. Ma già nel 1551, con l'introduzione in Bregaglia della Riforma e per la veemente predicazione del Vergerio, gli abitanti di Casaccia profanarono la tomba del santo e devastarono la chiesa, provocandone il subitaneo abbandono e la rovina. Obblighi In considerazione dei rischi e dei pericoli relativi all’attività escursionistica e alla frequentazione della montagna, il Gruppo Camosci fa obbligo ai partecipanti di prendere visione del programma dell’iniziativa valutando i materiali occorrenti, le caratteristiche e le difficoltà in rapporto alle proprie capacità. I coordinatori si riservano di valutare “sul campo” l’idoneità dei partecipanti, nonché di modificare l’itinerario in base alle condizioni ambientali e meteorologiche. Responsabilità Il Gruppo Camosci declina ogni responsabilità per eventuali danni che possono, direttamente o indirettamente, derivare a persone, animali e cose, in conseguenza alla mancata osservanza di tutte le avvertenze e raccomandazioni trasmesse dai nostri incaricati. Negli "Annales Stadenses", scritti intorno alla metà del XIII secolo, sono descritti gli itinerari che i pellegrini del nord Europa potevano seguire per raggiungere Roma o Gerusalemme. In una possibilità di percorso per il viaggio di ritorno, la guida suggerisce a coloro che provengono dalla Svevia e dalle regioni circostanti, di passare il lago di Como, e, attraversato il Septimer Pass , di raggiungere le proprie terre. Se l'anonimo "auctore Alberto" fornisce questa informazione senza peraltro specificare altre indicazioni, è evidente che, almeno nell'epoca in cui il testo viene scritto, questa via di passaggio era conosciuta e normalmente transitata. Il Septimer o Settimo o Pass da Sett (2311 m.) fu utilizzato in epoca romana per collegare Chiavenna e il lago di Como (quindi Milano e la Pianura Padana) con Coira, capitale della Rezia. La strada, seppur piuttosto difficile, permetteva di attraversare le Alpi con una sola salita e discesa. Tale caratteristica fece sì che essa fosse utilizzata finché il trasporto avvenne con le some: fino agli inizi dell'Ottocento il passaggio dei valichi alpini avveniva infatti caricando sui muli le merci e le carrozze smontate. I viaggiatori invece, montavano su slitte o speciali ceste con stanghe o portantine. Nell'Ottocento, quando le strade dei maggiori passi vennero rese carrozzabili, il Septimer rimase una mulattiera. Ciò segnò il suo lento ma inesorabile declino che determinò anche la decadenza dell'antico ospizio di S. Pietro che sorgeva sul passo per ospitare i viandanti. Proprio presso i ruderi dell'ospizio medioevale sono stati ritrovati frammenti di ceramica ed una moneta d'argento di epoca romana. Da Chiavenna a Coira esistevano due strade : la cosiddetta "strada inferiore" attraverso il Passo Spluga e la "strada superiore" che toccava il Settimo oppure il Maloja ed il Passo Julier ( Pass dal Guglia, in romancio) dove ancora oggi due colonne ai lati della strada testimoniano l'esistenza di una strada romana. Alla fine del Trecento la strada del Settimo fu in diversi punti rinnovata per permettere il transito di carri molto pesanti. La sua sede stradale era ampia e comoda ed il suo utilizzo comportava il pagamento di un pedaggio. Per favorire i traffici mercantili, nel 1387 il cavalier Giacomo da Castelmur, incaricato dal vescovo di Coira, fece costruire una strada carreggiabile da Tinzen a Piuro. L’ITINERARIO Un sentiero ben segnalato parte dalla statale, all'inizio del lago, e sale a sx, dopo una decina di minuti si raggiunge la pittoresca contrada Pila a 1835 mt, invisibile dal lago, formata da poche case coloniche. Il sentiero prosegue a destra e sale deciso verso nord, ripido. Con un po' di fortuna è possibile avvistare qualche stambecco sulle rocce alla base del Piz Lunghin che incombe alla destra di chi cammina. In circa due ore si raggiunge il lago Lunghin, a 2498 metri. Il panorama, dapprima lungo la ripida salita, poi dalle rive del lago, è grandioso e si apre sui laghi dell'alta Engadina e sulle cime che chiudono le vallate di Fex e di Fedoz. Dopo una breve sosta si riparte e dopo un'ora circa si risale una valletta morenica verso ovest e si giunge al passo Lunghin, m 2644: questo è un punto spartiacque. Un bell'acquazzone può prendere la direzione dell'Inn e finire nel Mar Nero, oppure può scendere vero il Reno, e finire nel Mare del Nord. Parte dell'acqua potrebbe defluire nel Mera e, attraverso il Po, finire nell'Adriatico. Più che meritato il soprannome di Passo dei 3 mari. Facoltativa la salita al Piz Lunghin ( + 135 mt. - circa 0,5 h). Riprendiamo il cammino per giungere dopo circa un'ora di discesa, dapprima ripida, poi più agevole, al passo del Septimer, m 2302, che mette in comunicazione direttamente una valle del Reno con una del Po. Da qui ci attendono 3 ore buone di discesa, con un paio di tratti molto ripidi per scendere all'alpeggio di Maroz Dora, m 1795, e raggiungere Casaccia. Adriano: 338.2483053 … Renzo: 338.6957230 …
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