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Nel 1917 Einstein
propose una nuova forma
di energia dotata
di proprietà gravitazionali insolite.
Successivamente egli stesso
ritrattò questa idea,
definendola
“il mio più grande errore”.
Dati cosmologici recenti
sembrano confermare
l’intuizione di Einstein.
Cos’è questa energia “oscura”
che potrebbe determinare
il destino ultimo dell’Universo?
Gabriele Veneziano
CERN – Ginevra
Collège de France - Parigi
Gabriele Veneziano
Nato a Firenze il 7 Settembre 1942, coniugato, 2 figli
Nazionalità Italiana, Residenza in Svizzera
Studi
Laurea in Fisica, Università di Firenze : 1965
Dottorato (Ph. D.) in Fisica, Weizmann Institute, Rehovot, Israele :
1967
Posizioni Professionali
Postdoc e poi Visiting Associate Professor : MIT, Cambridge, Ma, USA, 1968-1972
Full Professor, Weizmann Institute, Rehovot, Israele : 1972-1976
Staff Member, Div. TH, CERN, Ginevra : dal 1976 ;
Direttore della stessa : 1994-1997
Titolare di una « Chaire Condorcet », Parigi, 1994
Titolare di una « Chaire Blaise Pascal », Parigi, 2000-2002
Cattedra di « Particelle Elementari, Gravitazione e Cosmologia » al Collège de France, Parigi :
dal 2004
Appartenenze
Membro dell’ Accademia Nazionale delle Scienze di Torino: dal 1994
Membro dell’ Accademia Nazionale dei Lincei : dal 1996
Membro dell’Academie des Sciences, Francia : dal 2002
Distinzioni
Premio I. Ya. Pomeranchuk, Mosca : 1999
Medaglia d’oro della Repubblica Italiana come Benemerito della Cultura, 2000
Premio Dannie Heineman della American Physical Society : 2004
COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
EINSTEIN E L’ENERGIA OSCURA DELL’UNIVERSO: ERRORE O PROFEZIA?
costante
L’ENERGIA OSCURA
DELL’UNIVERSO
cosmologica
aveva
l’insolita
caratteristica di fornire, al contrario di ogni
Gabriele Veneziano
altra forma di materia, una forza repulsiva.
CERN, Ginevra
Collège de France, Parigi
Anche se misera sulla scala del sistema
solare, questa forza repulsiva stabilizzava le
dimensioni dell’ Universo controbilanciando
l’attrazione dovuta a tutte le altre forme di
Nel 1916, in un colpo di genio, Einstein
materia.
estese la sua già rivoluzionaria teoria della
Relatività Ristretta a quella della Relatività
Ma nel 1929 venne la scoperta di
Generale, una teoria che riduce la forza
Hubble : l’ Universo non e’ statico, si dilata,
gravitazionale a proprietà geometriche dello
e allora Einstein ammise : è stato il mio
spazio-tempo. Ben presto i fisici dell’ epoca
errore più madornale, ritorniamo alle mie
pensarono di applicare la nuova teoria all’
equazioni del 1916 e gettiamo nel cestino la
intero Universo. Si scoprì allora che la
costante
Relatività
l’attrazione
Generale
non
ammetteva
un
cosmologica.
regna
In
sua
sovrana
ma
assenza
questo
Universo statico, immutabile nel tempo,
implica solamente che l’Universo
come si pensava lo fosse : la forza di
espandersi sempre più lentamente. Nacque
attrazione
così
gravitazionale
lo
portava
la
cosmologia
del
big
deve
bang :
un
necessariamente a collassare su se stesso.
esplosione iniziale, violentissima, seguita da
Einstein decise allora di modificare le sue
un’espansione sempre piu dolce.
equazioni e introdusse la ormai famosa
« costante cosmologica ». Rappresentando
una forma di energia oscura, costante
attraverso
lo
spazio
e
nel
tempo,
la
Per circa 70 anni la cosmologia è
andata avanti senza fare più appello a
quella
costante
ripudiata
dal
grande
maestro. Restava un interrogativo : quale
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
EINSTEIN E L’ENERGIA OSCURA DELL’UNIVERSO: ERRORE O PROFEZIA?
principio generale impediva l’esistenza di
che accelera ha bisogno di una costante
questa insolita forma di energia? Ma questo
cosmologica
preoccupava
oscura ad essa associata. Ha questo reso
solo
i
soliti
incontentabili
finalmente
« teorici » …
Nemmeno
Da qualche anno, però, varie indicazioni
sperimentali hanno creato la sensazione :
l’espansione
attuale
dell’
Universo
è
o
comunque
contenti
per
i
sogno !
dell’energia
fisici
Il
teorici ?
mistero
dell’
energia oscura si fa sempre più fitto, come
in un giallo : l’accelerazione c’è`, ma chi
mai sarà l’acceleratore ?
tutt’altro che decelerata ! Come l’Universo
statico che voleva Einstein, anche uno
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
EINSTEIN E L’ENERGIA OSCURA DELL’UNIVERSO: ERRORE O PROFEZIA?
EINSTEIN E LA RELATIVITÀ
chiara ad Einstein stesso che,
Roberto Pettorino
nell’autunno del 1905 scriveva ad un amico
Professore di Fisica Teorica
“la
linea
di
affascinante,
pensiero
ma
e’
non
stupito,
divertente
so
se
il
ed
caro
Padreterno non stia ridendo di me dopo
avermi preso per il naso...”.
L’ UNESCO ha dichiarato il 2005
Anno
Mondiale
centesimo
della
Fisica.
anniversario
dell’
Ricorre
“Annus
Mirabilis” di Albert Einstein che nel 1905,
impiegato tecnico di terza classe dell’ufficio
brevetti di Berna, scriveva cinque lavori che
avrebbero segnato gli sviluppi della Fisica
del ‘900. La memoria “Sull’elettrodinamica
dei corpi in movimento” e la breve nota
“L’inerzia di un corpo dipende dal suo
contenuto di energia?” avrebbero cambiato
radicalmente la maniera di concepire lo
spazio
ed
l’equivalenza
il
tra
tempo
massa
e,
ed
Einstein ebbe, in vita, una fama
il
stabilendo
energia,
aprivano all’umanità l’utilizzo dell’energia
atomica nelle sue conseguenze grandiose e
vastissima:
conseguenze
della
ed
Relatività
alcune
colpivano
l’immaginazione popolare. Ma mentre le
conseguenze scientifiche del suo lavoro
furono da subito importanti, non si può dire
che il cambiamento nell’intuizione comune
dei fenomeni naturali si sia radicato. Per la
prima volta il tempo non e’ assoluto ed
eguale per tutti: due eventi che appaiono
simultanei a chi li osserva da fermo non
sono tali per un osservatore in rapido
movimento. A convincerci di ciò, che e’ un
fatto,
non
bastano
necessaria
strumenti
tragiche.
paradossi
i
nostri
l’osservazione
e
questo
rende
sensi,
e’
mediante
più
difficile
l’intuizione.
E=mc2 e’ la formula più popolare del
‘900, la sua rilevanza fu da subito ben
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carattere
aspettare il 1970, con i lavori di Penrose e
straordinariamente innovativo, dal punto di
Hawking, perché si riaccenda l’interesse
vista scientifico la Relatività speciale (o
della comunità scientifica per la Relatività
ristretta) del 1905 era una teoria “matura”
Generale. Gli sviluppi degli ultimi 30 anni
per
della fisica moderna sono segnati dalla
Nonostante
i
tempi.
semplicità
la
il
Einstein
matassa
dipanava
di
con
lavori
ed
geniale intuizione di Einstein.
esperienze che si erano accumulate in
quegli anni: Minkovsky, Poincaré, Lorentz
avevano tutti contribuito alla costruzione
della teoria.
Ma per Einstein la Relatività Speciale
rappresenta solo un punto di partenza e
negli intensi anni successivi insegue una
formulazione relativistica della gravitazione.
Nel 1916 pubblica “I fondamenti della teoria
generale
della
relatività”
e
questa
e’
certamente una sua ispirata “invenzione”,
largamente
in
anticipo
sui
tempi.
Le
Equazioni di Einstein consentono, per la
prima
volta,
di
fare
scienza
della
cosmologia studiando l’origine stessa del
nostro universo. La soluzione trovata da
Schwartzschild (nello stesso anno) consente
lo studio dei Buchi Neri, ma bisogna poi
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ALIOTTA ED EINSTEIN
tendenza
come
Giuseppe Cantillo
della teoria della relatività einsteiniana.
Professore di Filosofia Morale
Tuttavia
è
una
mera
senza
l’osservazione di
conseguenza
dubbio
fondata
Ernst Troeltsch, ne Lo
storicismo e i suoi problemi , secondo cui “è
ben evidente che questa relatività storica
L’impatto che la teoria della relatività
ha avuto sul pensiero filosofico – come ha
suggerito Ernst Cassirer nel suo ben noto
scritto Sulla teoria della relatività di Einstein
–
può
riassumersi
nella
piena
consapevolezza che la forma specifica del
campo degli oggetti della fisica è la loro
misurabilità e nella convinzione che la
scelta
di
un
determinato
sistema
di
riferimento condiziona la misurazione dei
fenomeni e che non esiste alcun sistema di
riferimento
assoluto.
Se
una
tendenza
fondamentale della filosofia del Novecento è
stata quella di mettere radicalmente in
discussione,
in
campo
gnoseologico
e
soprattutto in campo etico, la possibilità di
produrre
o
universalmente,
riduttiva
una
trovare
criteri
sarebbe
considerazione
validi
certamente
di
dei valori ha una certa analogia con la
dottrina fisica della relatività che è oggi
universalmente
Troeltsch
dominante”.
coglie,
inoltre,
Lo
un
stesso
aspetto
importante della teoria einsteiniana per cui
essa non si configura come un relativismo
illimitato.
Non
solo,
infatti,
Einstein
afferma
l’invarianza della velocità della luce nel
vuoto rispetto a tutti i sistemi inerziali, ma
dimostra anche che da ogni posizione, per
quanto assolutamente singolare, è possibile
calcolare in termini matematici il sistema di
riferimento.
In
questo
modo,
secondo
Troeltsch “nel relativo viene conservato
l’assoluto”. La teoria einsteiniana non ha
mancato di esercitare il suo influsso anche
sui
pensatori
italiani.
A
Napoli,
in
questa
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particolare, non si può non ricordare la
riflessione ad essa dedicata da un maestro
dell’ateneo federiciano, Antonio Aliotta, che
ha posto il concetto di relazione alla base
della sua gnoseologia. Non è pensabile una
realtà
in
sé;
l’universo
è
l’insieme
o
l’integrazione di una pluralità di prospettive
relative
ai
diversi
esperienze
soggetti
e
concrete.
alle
loro
Sviluppando
l’indicazione data da Aliotta ne La teoria
diEinstein e le mutevoli prospettive del
mondo, si può dire che con la teoria della
relatività
pluralistica
si
afferma
del
mondo:
una
non
concezione
tanto
un
Ernst Cassirer (1874 – 1945)
relativismo, quanto un relazionismo etico,
che comporta la responsabilità morale per il
soggetto di abbracciare la concezione del
mondo in grado di sviluppare la sintesi più
ampia e armonica dei diversi punti di vista.
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PLAY IT AGAIN, ALBERT
teoria della stringa, nata dal modello di
Renato Musto
Gabriele Veneziano, il problema scompare.
Professore di Fisica Teorica
Le particelle di materia ed i mediatori delle
interazioni fondamentali corrispondono alle
oscillazioni
quantizzate
di
un
sistema
esteso: una corda (o stringa) relativistica.
Albert Einstein è morto nelle prime
La dinamica quantistica della stringa
ore del 18 aprile 1955. Ancora il giorno
prima aveva richiesto i suoi ultimi calcoli
sulle
teorie
doveva
unificate.
rendere
più
La
morte
acuto
il
vicina
senso
di
incompiutezza del suo lavoro e, forse, della
sua estraneità alla ricerca allora prevalente.
Oggi,
invece,
è
ritornato
centrale
il
interviene nella determinazione della forma
dello spazio-tempo e delle sue dimensioni,
riaffermando aspetti delle teorie unificate di
Einstein: la presenza di altre dimensioni
spaziali ed, in esse, di nuove strutture
geometriche.
problema della costruzione di una teoria
La verifica sperimentale della teoria
unificata che allarghi la visione geometrica
di stringa non appare immediata, anche se
della
interazioni:
il futuro acceleratore del CERN potrà dare i
all’elettromagnetismo, già considerato da
primi segnali della sua validità. Resta quindi
Einstein, ed alle interazioni debole e forte,
attuale l’ idea guida di bellezza e coerenza
con la loro ricca fenomenologia, in larga
formale, seguita da Einstein nei suoi ultimi
parte spiegata dal modello standard.
anni.
gravitazione
alle
altre
La svolta è venuta con l’abbandono
A questa teoria si lavora anche a
dell’idea di particella puntiforme che implica
Napoli, in particolare ad un risultato che
valori infiniti, ovviamente inammissibili per
sarebbe
piaciuto
anche
ad
Einstein,
le forze e per altre grandezze fisiche. Nella
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scopritore di aspetti quantistici della natura
gravitazionali
ma
proprietà
diffidente
della
sorprendentemente
loro
il
formulazione:
comportamento
appare
geometriche
speculare
del
alle
settore
gravitazionale.
quantistico delle interazioni non
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La storia del cinema, infatti, si è
LA RELATIVITÀ AL CINEMA: TRA
TEMATIZZAZIONE E LINGUAGGIO
cimentata più volte, in maniera più o meno
Corrado Calenda
esplicita, nell'adozione di quelle ipotesi,
Professore di Filologia Dantesca
secondo
due
fondamentali
direttive:
la
relatività è stata tematizzata, offrendosi
come argomento o spunto o condizione
della rappresentazione; o ha liberato, ad un
L'interazione
connaturata al
spazio-tempo
mezzo
audio-visivo,
che
più sottile livello, potenzialità di linguaggio
già insite nel mezzo.
coniuga la durata temporale della storia alla
riproduzione spaziale per immagini, fornisce
un
campo
di
sperimentazione
quasi
I modi della diretta irruzione della
relatività
tra
i
temi
cinematografici
si
naturale, in sede di manipolazione tecnico-
collocano su un versante di grandissimo
artistica (certo più di ogni codice verbale,
impatto
più di ogni immagine fissa), alle ipotesi
spettacolare: lo dimostra tra l'altro il fatto
connesse
che la loro adozione ha prodotto serie
alla
teoria
della
relatività,
o
semiotico
e
di
sicuro
esito
magari ad essa abusivamente attribuite. E
cinematografiche
si intenda qui proprio la forma classica del
popolare. Il pensiero corre subito ai cicli di
linguaggio
cioè
Ritorno al futuro o di Terminator (per citare
fondata sulla riproduzione, appunto, del
solo i più universalmente noti). Cui peraltro
materiale profilmico, anche a prescindere
andranno almeno accostati film come La
insomma dalle vertiginose possibilità offerte
vita è meravigliosa (1946) di F. Capra, o
oggi
Peggy Sue si è sposata (1986) di F. F.
dalle
cinematografico,
più
avanzate
quella
tecniche
produzione autonoma del visivo.
di
di
immenso
successo
Coppola, o The family man (2000) di B.
Ratner, che esibiscono quanto meno uno
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sfruttamento meno ovvio (non a caso nel
liberano
perimetro del cosiddetto cinema "d'autore")
sovrapposizioni, paradossi non più filtrati
delle risorse offerte dall'anomalo intreccio
dalla mediazione mentale o verbale, ma
spazio-temporale
fatti oggetto di concreta rappresentazione a
suggerito
dalla
teoria
in
cimentare
della relatività.
le
spettatore.
Di gran lunga più produttivo, anche
se meno esplicito e talora poco più che
allusivo, il ruolo verosimilmente giocato
dalla
relatività
convenzioni
nello
narrative,
scompaginare
le
nel
la
sovvertire
successione lineare, nell' aggrovigliare piani
distinti del reale, contribuendo di fatto alla
formazione
di
comunicativo.
uno
specifico
Importando
codice
senza
dubbio
dalle grandi avanguardie letterarie di primo
Novecento una parte cospicua delle sue
sperimentazioni espressive, che risentono
platealmente
di
una
sorta
di
ambiguo
connubio tra le riflessioni freudiane e la
relatività
eisteiniana,
il
cinema
impone
nuovi parametri percettivi e nuove letture
della realtà, che sfruttano intensivamente
l'intreccio
tra
sviluppo
temporale
della
diegesi e uso materiale dello spazio. Si
tal
modo
potenzialità
Prescindendo
inversioni,
ricettive
per
dello
ora
da
elementi puntuali che investono la natura
stessa
dello
specifico
filmico,
basterà
esemplificare con pochissimi esempi, scelti
tra i più noti o i più recenti. Si pensi alle
celebri sequenze de Il posto delle fragole
(1957) di I. Bergman in cui l'anziano prof.
Borg interagisce con luoghi, personaggi e
situazioni
della
propria
infanzia
nella
concatenazione lineare della diegesi, senza
suggerimenti "onirici"; alle variazioni sul
tema del caso, nella formulazione "seria" di
Destino cieco (1982) di K. Kieslowski, o in
quella "brillante" di Sliding doors (1998) di
P. Howitt; alle audaci costruzioni à rebours
di
Tradimenti
(1983)
di
D.
Jones,
sceneggiato da H. Pinter, o di Memento
(2000) di Ch. Nolan; ai geniali paradossi
temporali di Ricomincio da capo (1993) di
H.Ramis;
alla
pratica
"oltraggiosa"
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del
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cinema di D. Lynch, soprattutto in quel
costitutive
essa
perturbante capolavoro che è Mulholland
parte
suo
Drive
dunque le forme più esibite di sfruttamento
(2001).
moltiplicabili
Gli
esempi
all'infinito:
al
sarebbero
punto,
si
del
conferme
in parte si accennava, la relatività finisca
vocazione.
essere
coinvolta
nella
potenziale
sottilmente
esplicativo.
di
una
profonda,
originaria
stessa
grammatica del film, alle cui articolazioni
E
potrebbero configurarsi addirittura come
sospetta, di non poter escludere che, come
per
presterebbe
È una traccia su cui varrà la pena lavorare.
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elettromagnetici. Einstein nel 1905, propose
LA RELATIVITÀ E IL SUO DEBITO
VERSO LA MATEMATICA
una nuova Fisica fondata sui principi di
Antonio Romano
Relatività ristretta e di isotropia ottica.
Professore di Fisica Matematica
Mentre il primo si presenta come una
naturale estensione a tutte le leggi della
Fisica del principio di Galilei, quello di
Per
comprendere
la
teoria
della
Relatività occorre che il lettore conosca
alcuni
concetti
della
Fisica
classica.
L’andamento di un orologio e le misure di
lunghezza sono indipendenti dal moto. Un
riferimento I è inerziale se in esso ogni
corpo isolato o è in quiete o si muove di
moto rettilineo uniforme ed allora ogni altro
riferimento in moto traslatorio uniforme
rispetto
ad
I
è
anch’esso
inerziale.
Il
principio di Relatività di Galilei che afferma
che le leggi della Meccanica sono le stesse
in tutti i riferimenti inerziali, ossia che si
avrà lo stesso risultato se si esegue lo
isotropia ottica, secondo il quale la luce, in
un riferimento inerziale e nel vuoto, si
propaga in tutte le direzioni con la stessa
velocità c, comporta una radicale revisione
delle nozioni classiche di spazio e tempo. Se
un
riferimento
inerziale
è
otticamente
isotropo, le leggi galileiane di composizione
delle velocità escludono che ogni altro
risulti
anch’esso
Inoltre,
Einstein
otticamente
isotropo.
mostrò
i
che
nuovi
postulati vietavano ad ogni agente fisico di
propagarsi a velocità maggiore di c, che le
leggi dell’elettromagnetismo si accordavano
con i principi della Relatività ristretta e
riformulò le leggi di Newton del moto per
stesso esperimento.
adattarle ai suddetti princìpi.
Alla fine del 1800 si provò che il
suddetto principio di relatività non poteva
estendersi
ai
fenomeni
ottici
ed
La legge di gravitazione universale,
presuppone un’azione diretta a distanza e
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quindi una velocità infinita dell’interazione
cui i campi gravitazionali reali ed apparenti
gravitazionale. Molti e infruttuosi furono i
(cioè
tentativi
accelerati)
di
gravitazione
“relativizzare”
la
legge
universale
la
Relatività
e
di
ossia
quelli
presenti
sono
nei
riferimenti
localmente
equivalenti,
sperimentalmente
indistinguibili
in
generale nacque appunto dalla necessità di
piccole regioni dello spazio e per brevi
superare questa contraddizione, oltre che
intervalli di tempo. Einstein suppose che, in
dalla richiesta che un principio di relatività
queste regioni, la loro influenza su ogni
potesse formularsi per ogni osservatore
fenomeno
fisico, non soltanto inerziale.
localmente
fisico
e
coincidessero
Per comprendere come Einstein sia
giunto
alla
descrizione
dell’interazione
gravitazionale, occorre ricordare che due
matematici, Poincaré e Minkowski, fornirono
una versione geometrica della Relatività
ristretta
basata
su
uno
spazio
quadridimensionale E4, lo spazio-tempo, in
potesse
che
le
leggi
con
quelle
eliminarsi
della
fisica
enunciate
in
Relatività ristretta. Inoltre, ipotizzò che lo
spazio-tempo
geometrica
avesse
di
uno
la
spazio
struttura
“curvo”
di
Riemann che, come lo stesso Riemann
aveva provato, ha la struttura di E4 soltanto
in un piccolo intorno di ogni suo punto
(evento).
cui ogni punto rappresenta un evento,
individuato da tre coordinate per il luogo e
Einstein si trovava di fronte ad un
problema
da una per l’istante in cui accade.
fondamentale:
assegnare
la
struttura di questo spazio-tempo. Ipotizzò
Intanto,
Einstein
argomentazioni
euristiche,
attraverso
basate
su
“esperimenti ideali” eseguiti in cabine di
piccole dimensioni liberamente gravitanti,
che fosse determinata dalla distribuzione di
massa e di energia presenti nello spazio,
che, invece di essere un mero contenitore,
assumeva
caratteristiche
dipendenti
dai
giunse al principio di equivalenza, secondo
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corpi contenuti. Come scrivere le equazioni
uno dei due parta su un’astronave per un
che consentissero la determinazione della
viaggio spaziale, mentre l’altro rimane sulla
struttura
Terra.
dello
spazio-tempo?
Einstein
rimase bloccato ben 10 anni perché la sua
Per effetto del rallentamento degli
soluzione richiedeva strumenti analitici che
solo in quegli anni furono approntati da
alcuni
grandi
matematici:
Weyl,
Ricci,
Beltrami, Bianchi, Levi-Civita. Grazie ad
essi,
Einstein
formulò
nel
1916
le
celeberrime equazioni della gravitazione.
orologi in moto, il tempo trascorso per
l’osservatore sull’astronave nel suo viaggio
di andata e ritorno è minore di quello
misurato sulla Terra,
sicché il gemello
ritorna dal suo viaggio più giovane di quello
sulla Terra. Riapplicando il ragionamento al
La
equazioni
prima
per
soluzione
una
sfera
di
queste
gemello sull’astronave si arriva al risultato
materiale
opposto, pervenendo in tal modo ad un
omogenea e isotropa, fu determinata da
paradosso.
In
effetti
Schwartzschild e consentì di spiegare lo
nasce
spostamento verso il rosso degli spettri
Relatività ristretta sul rallentamento degli
stellari, quello delle posizioni stellari in
orologi in moto al caso dell’astronave che
prossimità del bordo solare nonché i residui
non è un riferimento inerziale. Infatti, per
42” d’arco, non previsti dalla Meccanica
effettuare
classica, dello spostamento del perielio di
accelera fino alla velocità di crociera quindi
Mercurio.
decelera, si ferma e, per ritornare, deve
dall’applicare
il
suo
questo
le
paradosso
formule
viaggio,
della
l’astronave
nuovamente accelerare e decelerare per
Questa nuova descrizione del campo
gravitazionale consente il superamento del
paradosso dei gemelli. Questo paradosso
fermarsi sulla Terra. Pertanto, gli orologi
sull’astronave sono influenzati dal campo
gravitazionale in tutte le fasi di moto non
nasce in Relatività ristretta ipotizzando che
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
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uniforme. Un’attenta valutazione di questi
confermare che il gemello che ha viaggiato
effetti, a partire dalle formule proposte da
torna sulla Terra più giovane di quello che è
Einstein in Relatività generale, consente di
rimasto ad attenderlo.
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
EINSTEIN E L’ENERGIA OSCURA DELL’UNIVERSO: ERRORE O PROFEZIA?
primo piano è riservato a Einstein e alla
LA RELATIVITA’ NELLA
LETTERATURA
relatività. Lo scienziato e la sua teoria
Matteo Palumbo
entrano prepotentemente nel quadro dei
Professore di Letteratura Italiana
principi
che
irreversibilmente
hanno
la
modificato
percezione
degli
avvenimenti: non solo nel campo specifico
Ogni grande scrittore ha bisogno di
idee
che
gli
permettano
di
pensare
il
mondo. Più nascosto, tuttavia, è il modo
con cui un sistema teorico agisce nella testa
di un autore, cambiando i paradigmi con cui
interpreta le cose della vita.
Un
esempio
misteriosa,
scrittura
di
eppure
letteraria
questa
vitalissima,
e
la
relazione
tra
riflessione
la
può
essere ricavato da alcune osservazioni di
Italo Svevo. Come si sa, il rapporto che
l’autore della Coscienza di Zeno ha con la
psicoanalisi è fortissimo. Per illustrare in
che modo Freud abbia condizionato la
maniera
di
intendere
la
natura
della
coscienza, egli enuncia un principio che
riguarda ogni grande rivoluzione teorica.
Proprio in un tale ragionamento un posto di
delle
scienze,
ma
anche
nell’ambito
dell’immaginazione collettiva.
Dopo la definizione della relatività,
come dopo la psicanalisi o il darwinismo,
non è più possibile pensare come prima. Le
suggestioni
che
sentimento
di
Distruggono
presupposti
proiettano
una
nascono
forniscono
un’esperienza
luce
il
nuova.
consolidati
sconosciuta
e
sui
fenomeni. Perché questo processo si avvii,
non è necessario conoscere il linguaggio
preciso
della
teoria.
Conseguenze
impensabili si possono produrre anche in
chi ignori la fisica e le formule della
matematica. Anzi, proprio in questo caso si
può apprezzare meglio la portata della
scoperta: «L’artista, voglio dire l’artista
letterato, e l’illetterato, dopo qualche vano
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tentativo di avvicinarsi, la mette in un
senso. Il soggetto guarda con sospetto ciò
cantuccio di dove essa lo turba e l’inquieta,
che lo circonda. Non c’è più niente che
un nuovo fondamento di scetticismo, una
permanga stabile e definitivo. La relatività,
parte misteriosa del mondo, senza la quale
ormai, non l’abbandonerà più e il romanzo
non sa più pensare. È là, non dimenticata
ne porta i segni. L’universo discontinuo
ma velata, e ad ogni istante accarezzata dal
dell’Ulisse di Joyce, le prospettive multiple
pensiero dell’artista».
della Ricerca del tempo perduto di Proust, il
moto rallentato dell’Uomo senza qualità di
Il quadro delle idee e delle parole
cambia definitivamente. Gli assi del mondo
vecchio vacillano. Il suo ordine, le leggi che
Musil conservano, ciascuno a suo modo,
l’eco
di
quella
radicale,
inquietante
epistemologia.
lo descrivono, il tempo che ne misura il
ritmo, diventano all’improvviso vuoti di
Italo Svevo
(Trieste, 1861 - Motta di Livenza, Treviso, 1928)
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
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capacità
SPAZIO E TEMPO NELLE SCIENZE
STORICHE
della
conoscenza
umana
di
dominare i processi del reale. Il mito della
Giovanni Muto
razionalità progressista era stato scosso
Professore di storia moderna
dalla
crisi
delle
scienze
esatte
quando
Heisenberg aveva introdotto la categoria
della ‘probabilità’ e Bohr utilizzato quella di
‘casualità’
Le
teorie
di
Einstein
hanno
certamente avuto grande influenza nelle
scienze esatte, fino a discuterne lo stesso
statuto disciplinare, ma è difficile affermare
che
esse
abbiano
avuto
la
medesima
capacità di riorientamento sulle discipline
filosofiche
o
su
quelle
storiche.
La
dimensione e la stessa esistenza del tempo
ha
registrato
in
filosofia
un’attenzione
continua, da Agostino ( il tempo come
‘distensione dell’anima’) a Kant (spazio e
tempo
come
realtà
intuitive
e
perciò
percepibili dai nostri sensi) fino a Bergson
(il tempo come ‘durata’).
come
possibili
percorsi
della
conoscenza fisica. I successivi sviluppi delle
scienze fisiche incrinarono la fiducia sulla
scienza
come
un
sapere
progressivo
caratterizzato da una sua costante lineare
capacità di avvicinarsi all’oggettività del
reale. Si fa strada l’idea che la scienza
proceda sempre per deduzione, ovvero che
essa si muova all’interno di un contesto
teorico
che
pre-determina
l’oggetto
da
conoscere; la scienza, insomma, sembra
procedere per ‘paradigmi scientifici’ che
nella
loro
evoluzione
preparano
e
accompagnano rotture epistemologiche (Th.
Kuhn).
In
qualche
modo,
dunque,
La modernità dei secoli XVII e XVIII
all’abbandono della visione progressista si
aveva affinato l’analisi meccanicistica e
registra un’attenzione più spiccata ad un
quella deterministica, aprendo una lunga
approccio storicistico della scienza stessa.
stagione
Tutto ciò ha favorito l’errata confusione che
di
ottimismo
e
fiducia
sulla
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le idee di Einstein abbiano funzionato da
altre fonti documentarie; in questo senso,
supporto teorico al relativismo filosofico e
perciò, si è registrata nell’ultima metà del
sociologico,
sostenere
secolo passato una grande attenzione alla
asserzioni
tipologia delle fonti storiche, al fine di
l’impossibilità
nel
senso
teorica
di
di
scientifiche univoche o che esse siano in
ricostruire
funzione
sociali.
possibile omogenee. In qualche caso, a
Secondo la vulgata giornalistica, Einstein
partire dalle stesse fonti quantitative, si è
sarebbe il padre di una visione del mondo
fatto persino ricorso a brillanti esercizi di
basata
tesi
analisi controfattuale, oggi di gran moda in
ovviamente sbagliata, poiché il principio di
articoli pubblicati dai giornali. Nelle scienze
relatività, nello stabilire che le leggi della
storiche si è assistito forse ad un fenomeno
fisica devono essere soddisfatte per una
assai peculiare: la dimensione dello ‘spazio’
stessa classe di osservatori equivalenti,
ha infatti di gran lunga sopravanzato quella
poneva
gli
del ‘tempo’, nel senso che le scansioni
se
temporali sono state schiacciate sul fondo
di
sul
le
osservatori
generiche
relativismo
variabili
dei
valori;
condizioni
alle
quali
dovevano
sottostare
serie
delle
temporali
strutture
quanto
più
volevano verificare le loro misure di spazio
assorbente
spaziali;
in
e tempo.
questa direzione si sono mosse le Annales
di L. Febbre e M. Bloch e poi il paradigma
Pur
senza
essere
state
mai
braudeliano della long durée.
richiamate esplicitamente, le condizioni di
spazio e tempo sono da sempre le categorie
operative delle scienze storiche. La ricerca
storica da sempre lavora con dati fattuali
tratti dall’osservazione diacronica, sempre
che di essi resti una traccia negli archivi o
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E = mc2
SAGR. Egli afferma una sola cosa: mette in
Giuseppe Zollo
disparte l’Osservatore assoluto di Newton e
Professore di Gestione Aziendale
conclude
che
osservazione
necessariamente
è
solo
una
ogni
osservazione
relativa, nessuna possibilità essendovi di
assumere il punto di vista assoluto di Dio. È
Dopo i memorabili incontri del 1632 e del
dal
1638,
discutendo di questa nuova teoria e del
Salviati, Sagredo e Simplicio si
incontrano di nuovo il 2 agosto del 1911.
1905
che
i
filosofi
naturali
vanno
Nuovo Sistema del Mondo che se ne deriva.
SALV. Lasciamoli dunque discutere in pace.
SAGR.
chiamato
Signori
a
ho
SAGR. Sono d’accordo col signor Salviati.
ordinate
Non disturbiamo il fertile lavoro dei filosofi
eccellentissimi,
vagheggiare
con
vi
di
Dio,
naturali. Io vi ho chiamato per un’altra
ove
con
questione.
sete
del
Newton è passato anche ad organizzare i
sapere, sospinto da quanto negli ultimi anni
procedimenti del lavoro grazie all’opera
è accaduto. Si dà il caso che un sol uomo in
dell’Ing. Taylor. Vorrei provare a ragionare
un solo anno, nell’annus mirabilis 1905, ha
su cosa dovrebbe accadere se, come ci
sovvertito l’edificio del Massimo Sistema del
spinge
Mondo, di cui abbiamo a lungo discusso nei
all’Osservatore
nostri incontri dell’anno domini 1632.
moltitudine di Osservatori relativi.
SIMP. Cosa dunque va affermando di tanto
SIMP.
grave questo giovine signore?
Sagredo,
speculazioni
distraendovi
maggior
le
meraviglie
dall’ozio
diletto
operoso
consolate
la
L’Osservatore
a
fare
Non
il
signor
assoluto
vi
che
assoluto
coi
Einstein,
sostituisco
rendete
vostri
di
conto,
dubbi
una
signor
state
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
EINSTEIN E L’ENERGIA OSCURA DELL’UNIVERSO: ERRORE O PROFEZIA?
disordinando il mondo, e che da sempre
svolgendo. L’ho presa in prestito da uno
nelle
un
scritto del signor Einstein del 1907, e spero
qualche riferimento assoluto intorno a cui
che l’autore non me voglia se la uso in
far perno per poter ordinare le attività
contraffatta maniera. La formula è:
cose
umane
collettive,
che
c’è
necessità
altrimenti
di
cozzerebbero
senza scopo e con grande dispendio di
E = mc2
energia, in balia ad individui spinti da
che nel ragionamento di Salviati andrà a
volgari passioni.
significare:
SALV. Eppure ritengo che il giovine Einstein
Esito
dischiuda una nuova e più genuina visione
competenze
del mondo, dove la summa delle speciali e
organizzative.
del
lavoro
=
individuali
motivazione
x
x
competenze
diverse abilità di cognizione e di esperienza
di ogni Osservatore Relativo con maggiore
pienezza può dare conto del nostro mondo
costruito. Queste volontà e queste abilità
possiamo
chiamarle
Competenza
individuale.
congiunzione
di
questi
Motivazione
Ed
due
è
e
solo
la
fattori
a
disvelare le nuove energie incorporate nelle
Competenze organizzative di ogni umana
SIMP. Egregi Signori, non vorrei distrarvi
dal
vostro
serrato
argomentare.
Spero
proprio che non vogliate costruire questa
vostra teoria
qui su due piedi. Sia questa
definizione la chiusa de’ nostri ragionamenti
di questo giorno: ed essendo passate le ore
più calde, penso che io andrò a godere de i
nostri freschi in barca, visto che l’ultima
volta non fui da voi invitato.
istituzione.
SAGR. Mi sovviene una formula sintetica
per esprimere il pensiero che il signor
Salviati
va
così
entusiasticamente
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Il repertorio dell’ensemble della Federico II si basa su brani celebri classici come Stella by
starlight, Fly me to the moon, Out of nowhere, Stardust, Out of this world, Star eyes, su brani
di un grande innovatore nella storia del jazz, Miles Davis, una sorta di Einstein della musica,
scopritore di nuovi generi e stili musicali, e su due composizioni di pianisti contemporanei,
Herbie Hancock e Chick Corea, scoperti da Davis ma oramai autentiche celebrità del jazz
moderno.
I brani prescelti vogliono in qualche modo raccontare di viaggi, di stelle e di cose Out of this
world.
Programma musicale
SOLAR
EAST OF THE SUN
500 MILES HIGH
OUT OF THIS WORLD
SO WHAT
STARDUST
STAR EYES
UNIT 7
WHAT’S NEW
FLY ME TO THE MOON
STELLA BY STARLIGHT
TUNE UP
MAIDEN VOJAGE
OUT OF NOWHERE
(M. Davis)
(Brooks Bowman)
(C. Corea)
(Arlen-Mercer)
(M. Davis)
(Carmichael-Parish)
(Don Ray-DePaul)
(Sam Jones)
(Haggart-Burke)
(Howard)
(Young)
(M. Davis)
(Hancock)
(Green-Heyman)
Ensemble dell’Orchestra Jazz Federico II
GIULIO MARTINO
BRUNO ROTOLI
ENZA MARIA PAOLINO
FLAVIO GUIDOTTI
GIOVANNI ROMEO
MICHELE FIORE
sax
sax
sax
pianoforte
batteria
contrabbasso