Algida regina dell`inverno

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Algida regina dell`inverno
OPERAZIONI
DI STAGIONE
GIUSTO PER…
IL MOMENTO
Una spessa coltre
di neve apporta,
quasi sempre, benefici
ai prati ornamentali.
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Anna Pisapia
Quali possono essere
le conseguenze di una
lunga nevicata su prati
sportivi e ornamentali
e come intervenire
per evitare gli eventuali
danni? Ecco le principali
soluzioni adottate nel
nostro Paese. Spunti utili
si possono trarre dagli
esempi di Paesi europei
più avvezzi al problema
Algida regina dell’inverno
C
Come preservare i prati sportivi
I maggiori disagi causati dalla neve sono legati all’utilizzo invernale dei campi sportivi, in
particolare dei campi da calcio.
Spesso, in passato, la neve veniva sgombera69 • ACER 1/2008
ta dai tappeti erbosi nello stesso modo di
come veniva rimossa da piazzali o strade, con
l’impiego di macchine pesanti e attrezzature
non idonee alla superficie considerata. Le
conseguenze erano disastrose: tappeti rovinati, terreno o substrato colturale completamente compattato con scarsa possibilità di
recupero, sottofondi drenanti, impianti d’irrigazione e drenaggio dissestati o rotti.
Più recentemente il problema viene risolto o
con la copertura del campo per mezzo di teli
(da utilizzare anche in caso di pioggia) oppure con il riscaldamento del fondo. Nel primo
caso si usano normalmente teli in polietilene,
resistenti ai raggi UV e al gelo (fino a -40 °C),
lunghi 40 m e avvolti in bobine con peso intorno ai 50 kg. I teli vengono stesi in 30-60 minuti e riavvolti in una o due ore, con l’ausilio di
attrezzature molto semplici. I tempi possono
variare a seconda se il telo è asciutto o coperto di acqua. Sono ora disponibili anche sistemi completamente automatizzati a funzionamento idraulico con tempi di rotolamento di
circa dieci minuti. La neve viene sgomberata
dai teli manualmente man mano che raggiunge uno spessore intorno ai 10-15 cm,
▼
on l’approssimarsi dell’inverno arriva
anche la neve, con tutti i problemi
annessi. Generalmente, essa non è
dannosa per il tappeto erboso, salvo alcune
specifiche patologie correlate a una copertura
prolungata e al relativo alto contenuto in acqua
del terreno interessato dall’apparato radicale.
DI STAGIONE
Greenservice
OPERAZIONI
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con l’utilizzo di larghi spingineve o rastrelli. In questo modo si previene l’annullamento delle partite e si riduce notevolmente il
rischio di incidenti.
Nel secondo caso viene realizzato un impianto di riscaldamento per superfici erbose. Il
sistema è piuttosto complesso e solitamente
viene integrato con gli impianti di drenaggio,
irrigazione e distribuzione. Le tubazioni e i
circuiti di riscaldamento vengono posati 2025 cm al di sotto del manto erboso, all’interno della sabbia costituente il fondo, la quale
possiede le caratteristiche di un ottimo
conduttore di calore, assicurandone così una
distribuzione molto omogenea. La regolazione della temperatura viene effettuata a mezzo
di sonde annegate nel terreno a diverse
profondità, al fine di evitare danni alle radici.
Il riscaldamento deve essere tarato in modo
da funzionare con temperature intorno a 2 °C,
così da evitare danni al tappeto erboso,
comportare la completa fusione di neve e
ghiaccio e consumare poca energia.
Inoltre, il riscaldamento offre il vantaggio di
ridurre al minimo il periodo di riposo vegetativo del tappeto erboso garantendo temperature ottimali sia a livello delle radici sia a
livello del tappeto erboso.
Sopra, tessuto non tessuto impiegato
per proteggere il campo dello stadio
Meazza a Milano dalle basse temperature
e da condizioni atmosferiche particolari.
Sotto, nevicata in un parco urbano.
mentre per le percorrenze più strette e con i
fondi più delicati (quali ghiaietto e sabbia
rullata) è preferibile ricorrere alla tradizionale spalatura manuale.
Per fare fondere la neve e impedire la formazione del ghiaccio è da evitare in modo assoluto l’utilizzo del comune sale antighiaccio,
costituito da cloruro di sodio in varie percentuali e di diversa provenienza (sale marino,
salgemma, sali da recupero di rifiuti industriali quali prosciuttifici, trattamento delle
acque con resine a scambio ionico e altri).
Rimane il problema dello sgombero della
neve sulle percorrenze all’interno delle aree
a verde. Per le percorrenze più larghe e con
fondi molto solidi (quali l’asfalto, il cemento,
le terre stabilizzate, il calcestre) si utilizzano i
mezzi solitamente impiegati per lo sgombero in strada: lame sgombraneve e turbofrese,
Arianna Ravagli
Per rimuovere
la neve dai percorsi
Da vari anni lo spargimento dei comuni sali
antighiaccio a base di cloruro di sodio sulle
strade è una questione ambientale molto dibattuta. Insieme all’acqua di disgelo il sale penetra nel terreno e nei corsi d’acqua con conseguenze negative per l’ambiente. I terreni
vengono destrutturati e le piante danneggiate,
inquinate le acque e le falde superficiali e favorita la corrosione degli elementi in cemento,
delle strutture in acciaio e dei veicoli.
Meglio utilizzare l’urea, concime azotato
contenente il 46% di azoto, facilmente solubile in acqua, non dannoso per l’ambiente e
non corrosivo per le strutture, somministrabile tale quale o sotto forma di soluzione.
Particolarmente impiegato in Germania,
Austria e Svizzera è il Cma (calcio magnesio
acetato), che consente di ottenere gli stessi
risultati per quanto riguarda la sicurezza stradale. Inoltre, il Cma fa in modo che le polveri sottili aderiscano alla strada, riducendo
così notevolmente l’inquinamento da Pm 10
e Pm 50. Questo composto, da decenni
impiegato in altri Paesi durante la stagione
invernale, è completamente degradabile, per
cui non comporta nemmeno rischi per l’ambiente e non provoca danni da corrosione
alle infrastrutture e pertanto può essere utilizzato per evitare la formazione di ghiaccio
anche delle percorrenze.
Valerio Pasi
agronomo
ACER 1/2008 • 70