Algida regina dell`inverno
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Algida regina dell`inverno
OPERAZIONI DI STAGIONE GIUSTO PER… IL MOMENTO Una spessa coltre di neve apporta, quasi sempre, benefici ai prati ornamentali. avera m i r p i d i r o v a l I … . mopluviometrico dell’andamento ter igazione tirr fer n co nte are regolarme im so nc bo Co er to tar pe ns tap Ro il • Per titolo anulari tipo peto erboso con costante o con gr Concimare il tap ervenire int nella stagione, io ar lta ss vo a ce un ne o se almen a 20-5-10 o simile, tri me radicate. ulo n an be gr nico con solo su piante con concime orga lattie ma sti di bu za ar en e e es pr tur la • Albera imazioni, fine. Controllare rosso, eseguire le conc , specialmente filo Programmare ed ollata ntr co e ion fungine sul prato le ss e ce er nza. Combatt ndo prodotti a re rre co efe pr e ’oc uir all eg re es tta a e tra mirati fine fioritur ti con trattamenti di lunga durata. A fioriferi sti bu ar gli malerbe infestan su e a ce tatur ntro le gramina gli interventi di po Prunus spp. (antigerminanti co gelsomino giallo, nti e/o selettivi ia, na mi siz er for tig me an e co mpreverdi se e nti ite macroterme lia fin og de e rosai, siepi, sp oni, quali quelle tar led Po oti dic tatura le po o di ntr co interventi igare regolarmente ttino e programmare gli hionatura, cc su de , a foglia larga). Irr ra ma l atu rde quali spollon nelle prime ore de ve do a an str o. ini cc se l mm so a rimonda de n frequenza da un raccorciamento, elevati volumi co mente le nuove lar go re a. re an ffia Anna a tre volte la settim do l’andamento en gu za piantagioni se , • Campi spor tivi rificare la presen re precipitazioni. Ve eseguire rizollatu lle ed de e ar mm e , ra nir ne og Pr trasemi lattie, interve ture, carotature, di parassiti e ma sabbiature, buca o mp tiparassitari ca an il nti re ne me tta nte tra ma con interventi volti a . ici am izioni. e anticrittog nelle migliori cond incolte rdi strada e aree Bo • le nto uo pia • Ai l’im n i di sfalcio co ion li az na er er ure inv Iniziare le op za re Rinnovare le fiorit ne nte nd ica o la presen ili ed estive. Ma e di diserbo, verif ali Ambrosia di quelle primaver qu con ti he tan nic es ge inf er all nte lle pia loro di infestanti pulito il terreno da endo piani per il mirati isifolia, predispon bi antigerminanti er tem dis ar e a. e ur tur rit ba fio er la sc re e/o r evitarne cciamatura. Irriga contenimento pe e rinnovando la pa a nd co se a nte me fer tirrigare regolar Anna Pisapia Quali possono essere le conseguenze di una lunga nevicata su prati sportivi e ornamentali e come intervenire per evitare gli eventuali danni? Ecco le principali soluzioni adottate nel nostro Paese. Spunti utili si possono trarre dagli esempi di Paesi europei più avvezzi al problema Algida regina dell’inverno C Come preservare i prati sportivi I maggiori disagi causati dalla neve sono legati all’utilizzo invernale dei campi sportivi, in particolare dei campi da calcio. Spesso, in passato, la neve veniva sgombera69 • ACER 1/2008 ta dai tappeti erbosi nello stesso modo di come veniva rimossa da piazzali o strade, con l’impiego di macchine pesanti e attrezzature non idonee alla superficie considerata. Le conseguenze erano disastrose: tappeti rovinati, terreno o substrato colturale completamente compattato con scarsa possibilità di recupero, sottofondi drenanti, impianti d’irrigazione e drenaggio dissestati o rotti. Più recentemente il problema viene risolto o con la copertura del campo per mezzo di teli (da utilizzare anche in caso di pioggia) oppure con il riscaldamento del fondo. Nel primo caso si usano normalmente teli in polietilene, resistenti ai raggi UV e al gelo (fino a -40 °C), lunghi 40 m e avvolti in bobine con peso intorno ai 50 kg. I teli vengono stesi in 30-60 minuti e riavvolti in una o due ore, con l’ausilio di attrezzature molto semplici. I tempi possono variare a seconda se il telo è asciutto o coperto di acqua. Sono ora disponibili anche sistemi completamente automatizzati a funzionamento idraulico con tempi di rotolamento di circa dieci minuti. La neve viene sgomberata dai teli manualmente man mano che raggiunge uno spessore intorno ai 10-15 cm, ▼ on l’approssimarsi dell’inverno arriva anche la neve, con tutti i problemi annessi. Generalmente, essa non è dannosa per il tappeto erboso, salvo alcune specifiche patologie correlate a una copertura prolungata e al relativo alto contenuto in acqua del terreno interessato dall’apparato radicale. DI STAGIONE Greenservice OPERAZIONI ▼ con l’utilizzo di larghi spingineve o rastrelli. In questo modo si previene l’annullamento delle partite e si riduce notevolmente il rischio di incidenti. Nel secondo caso viene realizzato un impianto di riscaldamento per superfici erbose. Il sistema è piuttosto complesso e solitamente viene integrato con gli impianti di drenaggio, irrigazione e distribuzione. Le tubazioni e i circuiti di riscaldamento vengono posati 2025 cm al di sotto del manto erboso, all’interno della sabbia costituente il fondo, la quale possiede le caratteristiche di un ottimo conduttore di calore, assicurandone così una distribuzione molto omogenea. La regolazione della temperatura viene effettuata a mezzo di sonde annegate nel terreno a diverse profondità, al fine di evitare danni alle radici. Il riscaldamento deve essere tarato in modo da funzionare con temperature intorno a 2 °C, così da evitare danni al tappeto erboso, comportare la completa fusione di neve e ghiaccio e consumare poca energia. Inoltre, il riscaldamento offre il vantaggio di ridurre al minimo il periodo di riposo vegetativo del tappeto erboso garantendo temperature ottimali sia a livello delle radici sia a livello del tappeto erboso. Sopra, tessuto non tessuto impiegato per proteggere il campo dello stadio Meazza a Milano dalle basse temperature e da condizioni atmosferiche particolari. Sotto, nevicata in un parco urbano. mentre per le percorrenze più strette e con i fondi più delicati (quali ghiaietto e sabbia rullata) è preferibile ricorrere alla tradizionale spalatura manuale. Per fare fondere la neve e impedire la formazione del ghiaccio è da evitare in modo assoluto l’utilizzo del comune sale antighiaccio, costituito da cloruro di sodio in varie percentuali e di diversa provenienza (sale marino, salgemma, sali da recupero di rifiuti industriali quali prosciuttifici, trattamento delle acque con resine a scambio ionico e altri). Rimane il problema dello sgombero della neve sulle percorrenze all’interno delle aree a verde. Per le percorrenze più larghe e con fondi molto solidi (quali l’asfalto, il cemento, le terre stabilizzate, il calcestre) si utilizzano i mezzi solitamente impiegati per lo sgombero in strada: lame sgombraneve e turbofrese, Arianna Ravagli Per rimuovere la neve dai percorsi Da vari anni lo spargimento dei comuni sali antighiaccio a base di cloruro di sodio sulle strade è una questione ambientale molto dibattuta. Insieme all’acqua di disgelo il sale penetra nel terreno e nei corsi d’acqua con conseguenze negative per l’ambiente. I terreni vengono destrutturati e le piante danneggiate, inquinate le acque e le falde superficiali e favorita la corrosione degli elementi in cemento, delle strutture in acciaio e dei veicoli. Meglio utilizzare l’urea, concime azotato contenente il 46% di azoto, facilmente solubile in acqua, non dannoso per l’ambiente e non corrosivo per le strutture, somministrabile tale quale o sotto forma di soluzione. Particolarmente impiegato in Germania, Austria e Svizzera è il Cma (calcio magnesio acetato), che consente di ottenere gli stessi risultati per quanto riguarda la sicurezza stradale. Inoltre, il Cma fa in modo che le polveri sottili aderiscano alla strada, riducendo così notevolmente l’inquinamento da Pm 10 e Pm 50. Questo composto, da decenni impiegato in altri Paesi durante la stagione invernale, è completamente degradabile, per cui non comporta nemmeno rischi per l’ambiente e non provoca danni da corrosione alle infrastrutture e pertanto può essere utilizzato per evitare la formazione di ghiaccio anche delle percorrenze. Valerio Pasi agronomo ACER 1/2008 • 70