Dicembre 2008

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Giornale della Scuola Media Statale di Carmagnola - Corso Sacchirone, 47 - 10022 Carmagnola (TO)
Anno V - Numero 1 - Dicembre 2008
Anno nuovo, riforma nuova
ISTRUZIONI
Tutte le novità introdotte dal ministro Gelmini PER IL NATALE
Il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini ha assunto il suo nuovo ruolo da solo
un anno e mezzo, ma ha già operato profondi cambiamenti nel
mondo della scuola, al punto da
suscitare parecchi malumori.
Proteste, manifestazioni e scioperi si sono susseguiti negli ultimi
mesi in tutto il Paese, ma il ministro va avanti per la sua strada.
Tra le misure più contestate, oltre
al ritorno del maestro unico che
riguarda le scuole elementari, è in
generale la severità delle nuove
regole a partire già dalla scuola
dell’obbligo.Voti e non più giudizi,
con obbligo di avere tutte le materie sufficienti per poter essere
ammessi all’anno successivo.
È stato reintrodotto il voto in codotta e anche questo deve essere
sopra la sufficienza, pena la bocciatura.
Insomma la scuola diventa selettiva già a partire dal ciclo dell’obbligo e ciò contrasta fortemente con le disposizioni ministeriali precedenti (quelle varate
dal ministro Fioroni, del governo
di sinistra in carica fino a un
anno e mezzo fa), tendenti a ga-
rantire la promozione a tutti
salvo nei casi di assenze da
scuola prolungate oltre un
certo limite.
Nonostante i dissensi,
il decreto Gelmini è
stato approvato
dal Senato il
29 ottobre
2008.
Molto contestata è la
parte che
prevede
l’adozione del
maestro unico alle scuole elementari, in sostituzione dell’equipe di
maestre che ha operato negli ultimi decenni, con orario portato a
24 ore settimanali anziché 22.
Siccome le nostre scuole elementari, così com’erano,
funzionavano bene, anzi
erano ai primi posti in
Europa per funzionalità e risultati
conseguiti, le
nuove misure
sono state
interpretate
unicamente come volontà di
operare nuovi
tagli nella
scuola, e da qui le proteste.
Fatto sta che molti bravi insegnanti non sanno che ne sarà di
continua a pag. 2
NON BUTTATE I TAPPI
Possono essere riciclati in nuovi oggetti, a scopo benefico
Un tappo di plastica
può sembrare inutile,
ma la raccolta dei tappi può contribuire a
migliorare la condizione di vita di tante persone in difficoltà.
Il progetto Malenga, nato nel 2003 da un’iniziativa della Caritas Diocesana di
Livorno, si pone come obiettivo di
finanziare la costruzione di pozzi
d’acqua potabile nella regione di
Dodoma (Tanzania). Per il 2008 si
vorrebbe riuscire a costruire otto
pozzi nei distretti di
Chamwino, Mpwapwa,
Konda e Bahi.
I tappi di plastica dei
contenitori per liquidi
sono fatti di polietilene,
diversamente dalle bottiglie (che sono di polietilene tereflatato), e
vengono pagati meglio sul mercato del riciclo.
Per costruire un solo pozzo occorrono venti tonnellate di tappi
(circa otto milioni di pezzi), ecco
continua a pag. 2
Ci dicono che fino all’anno scorso, nelle vicinanze del Natale,
c’era sempre almeno un presepe
nel corridoio al piano terra, proprio davanti all’aula insegnanti.
Quest’anno purtroppo non c’è più.
Noi della prima media siamo ancora legati alle abitudini delle
nostre vecchie scuole elementari,
dove in questo periodo dell’anno
si decorava tutto: finestre, muri,
soffitti, porte... Anche se dei nostri compagni non erano cattolici,
e nemmeno cristiani, nessuno si è
mai sentito offeso dalla nostra
voglia di festeggiare il Natale.
Qui invece non si fa niente e ci
dispiace. Magari è solo perché
continua a pag. 2
Il motore di ricerca più
diffuso in rete presenta
una nuova versione a
risparmio energetico
~ a pag. 8 ~
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Anno nuovo, ministro nuovo, riforma nuova
segue da pag. 1
loro e magari cambieranno mestiere.
È invece considerata positivamente la disposizione che riguarda i libri di testo in adozione. Sia
alle medie che alle superiori i libri scolastici dovranno restare
invariati per almeno cinque anni.
Fino ad ora le case editrici facevano un po’ quello che volevano e
spesso modificavano i propri libri
di testo apposta per costringere
le famiglie a comprarli sempre
nuovi. Da adesso invece avrà di
nuovo senso scambiarsi i libri
usati e, per qualche scuola come
la nostra, ripristinare il prestito
d’uso a vantaggio degli studenti.
Altrettanto positiva è l’introduzione della materia “Cittadi-
nanza e Costituzione”, ovvero la
vecchia Educazione Civica delle
medie, in tutte le classi della
scuola dell’obbligo.
Le regole della convivenza civile
vanno apprese a partire dalla più
giovane età. Così facendo, si spe-
ra che diventeremo tutti buoni
cittadini, rispettosi degli altri e
del bene comune, coscienti del
fatto che ciò che è di tutti è di
ciascuno di noi e non di nessuno.
Alessandro Cauduro
ISTRUZIONI PER IL NATALE
segue da pag. 1
nessuno ha voglia, o forse è per
non urtare la sensibilità di quelli
che al Natale non credono... ma si
tratta di una festa di pace e di
amore e non crediamo che queste
siano cose che possano offendere qualcuno.
Nella nostra classe
ci sono cinque
alunni stranieri, tra
cui due di fede
musulmana, ma persino loro dicono di festeggiare un po’ il Natale:
ricevono regali e decorano le loro
camerette.
Anche la nostra scuola dovrebbe
essere addobbata in questa stagione, per far entrare tutti noi
nello spirito natalizio. Oltretutto
crediamo che vedere una scuola
piena di alberi di Natale, presepi,
stelle attaccate al soffitto, porte
e vetri decorati sarebbe una soddisfazione e una gioia per tutti,
per noi alunni e per il personale,
e magari anche chi ci passa
solo davanti potrebbe rallegrarsi e respirare un
po’ di clima natalizio.
Probabilmente è tardi
per pensarci ora, ma
forse si potrebbe almeno gonfiare un grosso
Babbo Natale che saluta e
piazzarlo all’ingresso.
Secondo noi lo spirito del Natale
va insegnato anche a scuola, non
solo nei negozi.
Letizia Sbrana
Marica Bertero
MA ALTROVE FANNO ANCHE DI PEGGIO
Incredibile. A Oxford, cittadina inglese sede di una delle più famose
università del mondo, hanno provato in questi giorni a cancellare il
Natale. Il consiglio comunale di Oxford, infatti, ha deciso di abolire il
termine Christmas (in inglese Natale), in quanto contiene un riferimento troppo preciso a Gesù Cristo, e sostituirlo con una più generica
«Festività delle luci invernali». Motivo? Il solito: non “offendere” le
persone che professano altre fedi religiose. Le quali invece, appena
sono venute a conoscenza della cosa, hanno protestato scandalizzate,
ebrei e musulmani compresi, insieme ai cattolici naturalmente.
Sommerso dalle critiche, il consiglio comunale di Oxford ha fatto dietrofront, parlando di equivoco. I bambini di Oxford ringraziano felici.
NON BUTTATE I TAPPI
segue da pag. 1
perché è importante che un numero sempre maggiore di persone
partecipi a questa iniziativa.
Da settembre anche nella nostra
scuola, come in altre della nostra
città, è stata avviata la raccolta
dei tappi di plastica.
È un semplice gesto di solidarietà: bisogna solo ricordarsi, quando gettiamo un contenitore, di tenere il tappo.
Raccogliere i tappi non costa
nulla, dopo un po’ diventa automatico e possiamo farlo anche
noi ragazzi. Questo rappresenta
qualcosa di importantissimo per
molti villaggi della Tanzania ai
quali manca un bene essenziale:
l’acqua.
Tutti i tappi verranno raccolti
dal SERMIG di Carmagnola, saranno poi portati nel centro di
raccolta di Chieri e da lì a Livorno, dove saranno triturati gratuitamente e venduti ad un’ industria che produce oggetti di plastica riciclata (sedie da giardinaggio, giochi per parchi, cassette per la frutta….).
Alla fine di novembre, nel contenitore posto all’ingresso della
scuola di corso Sacchirone risultavano esserci 51 kg di tappi: sono già tantissimi, ma speriamo
che aumentino ancora di più con
il contributo di tutti.
Collaborate anche voi a questa
raccolta! Potete portare i tappi a
scuola, oppure direttamente a San
Bernardo in via del Porto 182, il
sabato dalle ore 14 alle ore 15.
Magalì Giordano
Sara Tirante
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ATTIVITÀ POMERIDIANE
BULLISMO
Tutti i corsi pomeridiani attivati quest’anno nella nostra scuola
Le attività pomeridiane facoltative si svolgono nella nostra scuola
nei pomeriggi di lunedì e venerdì,
mentre il mercoledì ci sono i corsi di approfondimento e recupero.
È un bel servizio che la scuola
offre alle famiglie e ai ragazzi,
anche perché gratuito (tranne nel
caso dell’attivita sportiva polivalente) e qualificato.
Ecco quali sono queste attività.
Attività sportiva polivalente - circa 80 ragazzi di varie
classi; si svolge al lunedì, alternandosi con nuoto, ballo di gruppo, giochi sportivi, rugby, pallavolo, tennis da tavolo, aikido ecc.
Laboratorio scientifico e
tecnologico - vi partecipano
circa 35 ragazzi di tutte le classi; si trattano le scienze naturali,
con lo studio di piante e animali,
poi costruzione di strumenti e
grafica al computer.
Lab. artistico fumetto e
cartoon - vi partecipano 34 ragazzi; lo scopo di questo laboratorio è quello di realizzare un
cartone animato.
Lab. artistico creativo - vi
partecipano 21 ragazzi; si impara
a fare la carta e a rilegare.
Corsi musicali - 45 ragazzi
divisi tra chitarra, canto corale e
sassofono.
Corsi di recupero e di approfondimento - I primi sono
destinati a quei ragazzi che devono recuperare insufficienze in
italiano e matematica; i secondi
a chi ha già un buon rendimento
scolastico e sono di latino, inglese
e spagnolo.
Alessandro Cauduro
Davide Ferrero
MEGLIO I VOTI IN CIFRE O I GIUDIZI?
L’IMPORTANTE È CHE SIANO BUONI
I voti a scuola c’erano già una
volta, ai tempi dei nostri genitori
e dei nostri nonni, anche nelle
scuole elementari e medie. Ora
sono tornati, dopo tanti anni in
cui si usavano i giudizi.
Per noi alunni non
cambia poi molto, ma
almeno adesso quello
che prima era il discreto viene valutato
(corrisponde al 7),
mentre prima lo si
poteva anche usare
nel corso dell’anno,
ma poi sulla pagella
si abbassava automaticamente a
sufficiente.
Sicuramente è un sistema più comodo per i professori quando devono fare le medie. Il brutto è
che loro ora si tengono più bassi
con i voti, forse perché fa più impressione dare un 10 che un Ottimo (e a noi fa più impressione
prendere un 2 che un Gravemente
Insufficiente).
Con le insufficienze ora si rischia grosso, perché in teoria basta una materia in cui si è sotto
il 6 per poter essere bocciati.
Sulla pagella conta ora anche il
comportamento: se a fine anno
hai 5, puoi avere sufficienti anche tutte le materie
ma ripeti
l’anno. Basterà forse
questo a
convincere
certi alunni a
comportarsi bene a scuola.
Una novità di quest’anno, ma
solo nella nostra scuola, è il libretto scolastico, molto utile per tenere sotto controllo la media dei voti e non doverseli andare a cercare qua e là nel diario, affogati tra
compiti e scarabocchi vari.
Certo che così diventa più difficile falsificare i voti o la firma dei
genitori o dei professori e farla
franca.
Davide Ferrero
Il bullismo è da sconfiggere per
far crescere la società, sfavorisce
lo sviluppo sociale e alimenta
l’aggressività e la criminalità.
Il bullismo è un malessere sociale fortemente diffuso ed è un disagio relazionale che si manifesta tra adolescenti e giovani.
Il bullismo ferisce, ti fa sentire
impaurito e preoccupato a tal
punto da non riuscire a fare i
compiti quotidiani.
Molti ragazzi preferiscono non
recarsi a scuola, pur di evitare
di subire episodi di bullismo.
Per quanto riguarda gli adolescenti, la paura più frequente è
quella di essere vittima di violenze. A noi, per esempio, nella
scuola media che frequentiamo,
capita talvolta di assistere a certi episodi, che possono sfociare in
vere e proprie risse, non piacevoli da guardare (e ancor meno da
subire). E infatti la nostra paura
principale è quella di essere malmenati.
Il dramma, però, è che bullismo
non vuol dire solo violenza fisica, ma anche psicologica.
L’antidoto migliore è parlarne
con i genitori o con i professori e
risolvere la situazione il più presto possibile, anche se ti minacciano di non parlarne con nessuno. Non bisogna vergognarsi, bisogna denunciare. Perché il bullismo non è uno scherzo e va affrontato in tutti modi possibili.
Cristiana Badeanca
Sara Baroudi
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ORIENTAMENTO Pepe sbarca a Carmagnola
Meglio che qualcuno ci aiuti a scegliere
Orientare significa mettere
l’individuo nella condizione di
prendere coscienza di sé e di far
fronte, per l’adeguamento dei suoi
studi e della sua professione, alle
varie esigenze della vita.
La nostra scuola sta organizzando in questo periodo degli incontri per le classi terze con un
orientatore (persona specializzata nell’orientamento). Ci sono state visite alle scuole superiori di
Carmagnola, rivolte sia a chi non
ha ancora le idee chiare sia a
chi è già indirizzato verso quei
tipi di scuole. Altri incontri sono
stati organizzati per coloro che
intendono accedere ai corsi di
qualifica professionale.
Questi incontri si svolgono nella
pima parte dell’anno e termineranno a gennaio, quando dovranno avvenire le iscrizioni alle
scuole superiore, senza possibilità
di cambiamento non essendoci
più la preiscrizione che consentiva ai ragazzi, nel mese di maggio, di ripensarci e cambiare
scuola. Per cui è una decisione
da non prendere alla leggera, perché da essa dipenderà realmente
il nostro futuro.
Ad esempio, scegliere la scuola
solo perché è nelle vicinanze o in
base al volere dei genitori può
essere azzardato. Meglio informarsi bene di quello che ci
aspetta: materie, orari ecc.
Per questo abbiamo a disposizione una guida all’orientamento che
consigliamo di esaminare con attenzione prima della scelta. Inoltre più o meno tutte le scuole organizzano delle giornate “Porte
Aperte”, in cui studenti e genitori
possono visitarle a loro piacimento e rendersi conto di persona.
Per fare una scelta ponderata e
opportuna per il nostro futuro noi
consigliamo quanto segue:
1. Non pensare solo alle materie
o ai settori di studio che ci pesano di meno, pensare a quello che
ci piace veramente.
2. Cercare di mettere insieme le
idee e ragionarci sopra con i propri genitori.
3. Lavorare e studiare per prepararsi alla nuova situazione che si
dovrà affrontare.
4. A gennaio vedere i risultati
prima dell’ iscrizione per scegliere la scuola futura.
In ogni caso visionare la “Guida
per informarsi e orientarsi dopo
la terza media”, che l’orientatore
ci ha fornito, e magari farsi anche un giro in internet, dove non
mancano i siti utili.
Sara Dovico
Nadia Baravalle
Nella nostra scuola, durante lo
scorso anno scolastico, si aggiravano tre personaggi un poco
strani: Pepe, patata e pomodoro.
Se provate a chiedere informazioni agli allievi del laboratorio
pomeridiano di
“Fumetto e cartoon” vi risponderanno sicuramente: «Per mesi abbiamo girato nella
scuola con borse
di patate, peperoni
e verdura varia… Dovevamo girare un film di animazione avente come protagonista chi, se non
una star d’eccezione: Re Peperone! È stato un modo per rendere
omaggio al simbolo e alle tradizioni della nostra città ed è stato
molto divertente!».
Con l’aiuto degli insegnanti del
laboratorio, proff. Simona Bati-
NON È MAI TROPPO TARDI
Non è l’età che conta, ma lo spirito con cui si affronta la vita
Tutto è relativo, sosteneva il
grande scienziato Albert Einstein.
Applicato alla vita di tutti i giorni, questo concetto significa che le cose possono
apparire in un modo se le osserviamo da un
certo punto di
vista, ma differenti
da un altro.
Noi viviamo in
media 83 anni
e ci sembrano
ancora pochi, ma
pensate ai nostri
amici animali, che, salvo rari casi, vivono molto meno di noi. Per
esempio il criceto vive dai tre ai
cinque anni, il pipistrello due anni, la pulce d’acqua un mese; c’è
addirittura una zanzara che vive
un giorno soltanto.
Altri sono ben più fortunati.
C’è una tartaruga che ha 176
anni: non male anche considerando
la longevità delle
tartarughe. Poi
è stata trovata
una vongola che
sembra abbia vissuto 400 anni.
Per l’uomo sarebbe davvero un
po’ troppo, anche perché, in
fin dei conti, la cosa
più importante non è la durata
della vita in sé, ma come la si
vive.
Camilla Magliano
gnani e Duilio Tuninetti, e con un
esperto esterno del settore, prof.
Livio Taricco, è stato organizzato
un laboratorio sul film di animazione, proprio per avvicinare i
ragazzi al mondo del cinema e
per insegnare loro
come si possono
realizzare filmati
con tecniche diverse. Il cortometraggio è stato
realizzato con la
tecnica dello
stop-motion, ovvero ogni movimento di un oggetto viene fotografato attraverso una videocamera, in seguito tutte le fotografie vengono montate in sequenza
realizzando così il filmato. La pazienza e la tenacia dei ragazzi è
stata veramente fondamentale
per riuscire ad ottenere un prodotto valido, e tutti (ben 30 allievi) hanno collaborato con entusiasmo fin dall’inizio.
Prima è stata scritta la sceneggiatura e sono nate storie bellissime, ma si è scelto di raccontare
le origini di questo ortaggio e il
suo viaggio dalle coste dell’America insieme alla patata e al pomodoro, proprio perché tutti e tre
approdati sulle coste europee solo
dopo il 1492. Dopo diverse ore di
lavorazione, il prodotto finito è
risultato interessante e si è deciso di proiettarlo in prima serata
durante gli ultimi giorni di scuola per gli alunni e i genitori. Ma
la soddisfazione più grande è
stata quella di poter inaugurare
il Settembre Carmagnolese proprio con il filmato di Pepe.
Quest’anno il laboratorio è stato
riproposto e proprio in queste
settimane i partecipanti, ben 34,
stanno creando la nuova sceneggiatura che per ora rimane ancora top-secret!
Chissà cosa combinerà quest’anno Pepe …
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IL BIG BANG
I ROBOT
IN LABORATORIO CHE MACCHINE!
Il big bang è l’esplosione che ha
dato origine al nostro Universo.
Alcuni scienziati del CERN di Ginevra stanno tentando di riprodurlo in laboratorio per capire come è nato il nostro Universo e
per scoprire nuovi tipi di energie.
Il CERN di Ginevra è il più grande laboratorio al
mondo sulla fisica delle particelle. Qui gli scienziati studiano la
materia terrestre e dell’Universo.
Il CERN fu fondato il 29 settembre 1954 da 12 Stati europei; oggi gli Stati sono saliti a 20, più
alcuni osservatori in stati extraeuropei.
All’interno di questo laboratorio
vengono soprattutto fabbricati
acceleratori di particelle e marchingegni nucleari.
Oggi il CERN è protagonista dei
più importanti esperimenti di fisica a livello internazionale, tra
cui spicca questo della ricostruzione delle condizioni che hanno
portato al big bang e alla nascita
del’Universo.
Il primo esperimento è stato effettuato il 10 settembre scorso,
ma non è andato a buon fine a
causa di un guasto che ha causato una fuoriuscita di elio. Ma gli
scienziati e i tecnici sono già all’opera per ritentare a breve.
Per questo esperimento viene
usato un LHC, ovvero un acceleratore di particelle che è a forma
circolare. Questo acceleratore ha
una circonferenza di 27 km ed è
posto a ottanta metri sotto terra
a cavallo tra Francia e Svizzera.
L’esperimento consiste nell’unione
di elettroni, protoni e neutroni
che insieme formano un atomo;
questi vengono sparati quasi alla
velocità della luce. Il tutto è alimentato da diversi magneti che
danno origine ad un magnetismo
200 mila volte
più forte rispetto
alla forza magnetica della Terra.
Il rischio, come
avvertono esperti
nel campo, è che
nell’LHC si possa
formare un buco
nero, con consenguenze catastrofiche per l’intero pianeta. Ma i
5000 scienziati che lavorano al
progetto assicurano che ciò non
può capitare.
Diego Mattis
Il termine ROBOT indica una
qualsiasi macchina in grado
di svolgere più o meno indipendentemente un lavoro al
posto dell’uomo. Un robot è
un’apparecchiatura artificiale che compie determinate azioni in base
ai comandi che le vengono dati e alle sue funzioni, sia con una diretta supervisione da
parte dell’uomo, sia autonomamente basandosi su
linee guida generali, magari
usando processi di intelligenza artificiale.
Negli anni in cui furono costruiti
i primi robot, lo scrittore di fan-
raffreddati alla temperatura di
1,9 K (- 271,25°) da elio liquido
superfluido, che creano un campo
magnetico impressionante.
Il sistema criogenico di LHC è il
più grande che esista al mondo,
oltre ad essere il luogo massivo
più freddo dell’intero universo.
La macchina è in
grado di accelerare due fasci di
particelle che circolano in direzioni
opposte, ciascuno
contenuto in un tubo a vuoto, che
collidono tra loro in quattro punti
lungo l’orbita, in corrispondenza
di caverne nelle quali il tunnel si
allarga per lasciare spazio a
grandi sale sperimentali, per poter operare intorno al punto esatto in cui avviene la collisione.
tascienza Isaac Asimov
formulò le Tre leggi
della robotica, e cioè:
«Un robot non può recare danno a un essere
umano, né può permettere
che, a causa del suo
mancato intervento, un
essere umano riceva
danno. / Un robot deve
obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani,
purché tali ordini non
contrastino con la Prima Legge. / Un robot
deve proteggere la propria esistenza, purché
questa autodifesa non
contrasti con la Prima e/o la Seconda Legge».
Queste tre leggi apparivano molto spesso nei racconti di Asimov.
Il celebre film di Alex Proyas “Io
robot” con Will Smith è ispirato
proprio a queste leggi, anche se è
ambientato nel 2035 a Chicago.
I robot possono essere utilizzati
in molti campi, come l’industria,
le missioni spaziali, la microchirurgia e per un futuro uso domestico. Purtroppo sono impiegati
anche in campo militare (anzi,
questa è stata una delle loro prime applicazioni pratiche).
I robot si dividono in: autonomi,
quando sono dotati di “intelligenza” propria; non autonomi, quando
sono comandati da un software.
Adesso gli scienziati stanno lavorando per sviluppare i robot futuri; sono già stati fatti molti progressi in campo medico e spaziale e già se ne vedono nelle case
con le mansioni di maggiordomo.
Insomma, è probabile che presto i
robot possano diventare compagni inseparabili dell’uomo.
Andrea Elia
Anonimo
L’acceleratore di Ginevra
Il Large Hadron Collider (in italiano: grande collisore di adroni),
abbreviato in LHC, è stato collaudato presso il CERN di Ginevra.
Si tratta dell’acceleratore di particelle più grande e potente mai
realizzato dall’uomo: può lanciare
protoni e ioni pesanti ad una veloctà pari al
99,9999991% della
velocità della luce
e farli collidere,
raggiungendo
un’altissima concentrazione di energia, parte della quale, ed è qui il nodo cruciale
della ricerca, dovrebbe trasformarsi in massa.
È stato costruito all’interno di un
tunnel sotterraneo lungo 27 km
situato al confine tra la Francia
e la Svizzera. I componenti più
importanti del LHC sono gli oltre
1600 magneti superconduttori
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P E R S O N A G G I
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IL PRIMO PRESIDENTE ALOA, CHI ERA COSTUI?
La storia presunta del nostro primo concittadino
D’AMERICA NERO
e quella vera della nostra città
Come tutti sapete, si sono da poco svolte le elezioni presidenziali
in America. Se qualcuno non lo
sapesse, lì c’è una forma di governo presidenziale, cioè in cui i
cittadini che vanno a votare non
eleggono solo un leader politico,
ma il presidente in persona.
Quest’anno è successa una cosa
clamorosa: per la prima volta
nella storia è stato eletto presidente degli Stati Uniti un nero, o
come si dice da quelle parti un
afro-americano. Il suo nome completo è Barak Hussein Obama II.
È nato a Honolulu il 4 agosto
1961; quando aveva solo due anni
i suoi genitori divorziarono e
Obama fu per circa cinque anni
cresciuto dai suoi nonni e poi
dalla mamma; subì la perdita del
padre all’età di 21 anni.
Si sposò nel 1992 con Michelle
Robinson da cui ha avuto due figlie, Malia e Natasha, nate rispettivamente nel 1999 e nel
2001. Obama fa parte del governo
statunitense dal 1992, è democratico ed è stato governatore.
La sua campagna presidenziale
appena conclusasi non è stata
tutta “rose e fiori”, ha dovuto lottare contro i pregiudizi ancor
prima che contro il suo avversario, ma non si è mai perso
d’animo e ha continuato con
grande determinazione la sua
corsa verso la Casa Bianca, riuscendo infine a diventare il 44°
presidente degli Stati Uniti.
Il suo avversario alle elezioni
presidenziali, rappresentante del
partito repubblicano, era John
McCain, uomo con molta esperienza in campo politico, che ha fatto
ricredere molti elettori, facendo
discorsi coinvolgenti e riuscendo
a mantenere la calma anche nei
momenti più drammatici.
Obama deve ancora insediarsi alla Casa Bianca (lo farà solo a
gennaio), eppure ha già al suo attivo due autobiografie, segno che
la gente lo segue e ripone in lui
molte speranze. Qualcuno paragona la sua vittoria allo sbarco sulla Luna: in entrambi i casi
l’umanità ha fatto un grande passo avanti.
Stefano Borsello
Si dice che un tal
Aloa sia stato il
fondatore di Carmagnola e il suo
primo abitante.
Probabilmente visse intorno all’anno
1010, intorno alla
palude che sorgeva
al tempo al posto di
Carmagnola.
Dice la leggenda che, inseguito
dei briganti, per trovare rifugio
si inoltrò nella palude, raggiunse
un isolotto e lì si insediò, in quella zona che la sua gente chiamava “guardiasana”.
Il suo esempio fu seguito da altri
e così, in un luogo infestato dalle
zanzare e dai topi, in cui si dove-
Charles Lindergh
e lo Spirit of Saint Louis
Charles Lindbergh (1902-1974) fu
colui che per primo transvolò
l’oceano Atlantico senza scalo. Il
20 maggio del 1927 partì da New
York con il suo monoplano, lo Spirit of Saint Louis, e dopo 33 ore e
39 minuti di volo atterrò nei
pressi di Parigi. Per questo fu decorato con la Legion d’Onore
francese e la Distinguished
Flying Cross americana e gli
venne assegnato il grado di colonnello dell’aviazione. Ricevette
persino un’onorificenza al valor
militare da parte del Terzo Reich.
In seguito all’attacco giapponese
alla base navale di Pearl Harbour
e all’entrata in guerra degli Stati
Uniti, Lindbergh fu combattente
attivo nella seconda guerra mondiale e si distinse in alcune missioni nell’area del Pacifico.
Prima però dovette essere reintegrato nell’aviazione militare
U.S.A., da cui era uscito quando il
presidente americano, poco prima
dello scoppio della guerra, gli impose di restituire l’onorificenza
tedesca del Terzo Reich, cosa che
egli si rifiutò di fare, dichiarandosi contrario all’entrata in guerra
degli americani.
William Garrone
va lottare quotidianamente per procurarsi il cibo, nacque
il primo nucleo della nostra città.
Nell’anno 1026
c’erano già circa
venti casupole sull’isola di guardiasana e una decina di
palafitte nella palude circostante. La vita era dura,
ma la palude offriva anche qualche vantaggio: era un luogo poco
accessibile e protetto, in una posizione favorevole per il commercio con altri centri abitati.
Quel primo insediamento pian
piano si ingrandì, fino a che, intorno all’anno 1070, la palude fu
bonificata per far posto a una
cittadella che prese il nome di
quella prima isoletta, col tempo
trasformato in “gardezzana”.
Il nome di Carmagnola fu introdotto poco dopo, intorno all’anno
1100, dagli Arduinici. Da quel momento, in pratica, Carmagnola
subì la sorte di tanti altri.
Vide un lungo periodo di dominazioni alterne di spagnoli, francesi
e imperiali. Dovette subire diversi assedi e parziali distruzioni,
oltre a terribili epidemie di peste. Infine i Savoia ne presero il
controllo e la annetterono al loro
regno e quindi al regno d’Italia.
Si arriva così ai giorni nostri,
dopo l’epoca dell’industrializzazione e la grande urbanizzazione
che ha trasformato profondamente la nostra città.
A vederla oggi, ci viene in mente
che forse avrebbe senso una targhetta in ricordo di colui da cui
è partito tutto questo.
Mattia Molinero
Diego Vernacchia
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S T O R I A
LA VENDETTA
DI COLOMBO
Potremmo chiamarla la vendetta
di Colombo, così come c’è la vendetta di Montezuma.
Pare che l’America non si chiami
così in onore di Amerigo Vespucci, navigatore fiorentino che
per primo capì, dopo
esservi sbarcato nel
1497, che si trattava
di un nuovo continente
e non delle Indie, ma in
onore di Richard Ameryk,
ricco mercante gallese e
finanziatore dei viaggi
transoceanici di Giovanni
Caboto. Costui aveva
espressamente chiesto a
Caboto di dedicargli le terre da
lui eventualmente scoperte.
È certo che fu Amerigo Vespucci
ad intuire, nel 1507, che il Nuovo
Mondo fosse un continente separato dagli altri tre conosciuti, per
cui inviò delle lettere a Firenze
dove esprimeva le sue convinzioni. Finora si riteneva che fosse
proprio per queste lettere, interpretate dai cartografi europei,
che il Nuovo Mondo venne battezzato America, in onore di
Amerigo Vespucci. Ma in realtà
già uno dei primi cartografi europei, il tedesco Martin Waldseemüller, scriveva nel 1500: ‹‹Non
so dire perché l’America si chiami America. Forse in onore di Vespucci››. Dunque già nel ’500 non
c’era la certezza dell’origine di
questo nome.
In quel periodo l’italiano Giovanni Caboto (1450 circa - 1498), famoso per aver continuato l’opera
di Cristoforo Colombo iniziando
la serie di grandi viaggi di scoperta verso il nord-ovest, aveva
esplorato l’isola di Terranova (Canada, 24 giugno 1497). Da un libro di bordo si legge che aveva
raggiunto «la terra d’America»,
ma non viene spiegato il signifi-
cato del nome. Va detto che questo documento non è in originale.
Già prima di Cristoforo Colombo,
altri navigatori avevano attraversato l’Atlantico (e tra questi
lo stesso Ameryk), ma nessuno
di loro aveva mai annunciato di essere giunto in
un “nuovo mondo”.
Fatto sta che Colombo finì la vita stanco e deluso,
convinto di essere
stato derubato della
sua impresa più grande: la scoperta dell’America. Ci andò più di una
volta e mai capì che si trattava di un nuovo continente. Anzi, sul continente non ci mise
mai nemmeno piede, poiché si
fermò alle isole antistanti, e Vespucci lo batté sul tempo. Ora
sembra che abbia avuto la sua
vendetta.
Sara Tirante
PROCESSO A GALILEO
Che sia davvero la Terra a girare intorno al Sole?
Ci sono voluti quasi
quattrocento anni, ma
finalmente la Chiesa
ha ammesso che Galileo aveva ragione: è la
Terra che gira intorno
al Sole e non viceversa. La tesi per la verità era dell’astronomo polacco Niccolò
Copernico, ma il nostro Galileo la sostenne, confutando il fatto che la Terra si trovasse al centro dell’Universo.
Galileo Galilei, si sa, è uno dei più
grandi scienziati italiani. Nato a
Pisa nel 1564, compì studi importanti nel campo della meccanica,
dell’idraulica, della fisica e dell’astronomia. Si applicò al pendolo,
a ogni sorta di macchina idraulica, al compasso per l’uso geometrico e militare, al cannocchiale,
che perfezionò fino al punto di
farne un telescopio.
La leggendaria guerra di Troia
fu combattuta in Scandinavia
Già non è che conosciamo troppo
bene la storia noi ragazzi... se poi
si rimette anche in discussione
quel poco che credevamo di sapere...
Secondo uno studio
recente, gli Achei
combatterono la
guerra di Troia prima di scendere dalla
Scandinavia (dove
pare fossero stanziati
originariamente) verso la Grecia
e non dopo. In altre parole, la rocca di Priamo, il duello tra Ettore e
Achille, il cavallo di legno e così
via, tutto va spostato verso nord
di circa 2500 chilometri. E pure
Ulisse, poveraccio, che ci mise
7
dieci anni per tornarsene a casa
dopo la guerra... pare che dovette
affrontare i pericolosi fiordi del
nord anziché le placide acque del
Mediterraneo.
È quanto sostiene Felice Vinci nel suo
saggio Omero nel
Baltico. Approfittando
dell’inconsistenza
geografica delle descrizioni omeriche,
egli riscrive la storia della guerra di Troia, ambientandola tra le
nebbie del nord Europa.
Va detto che Vinci non è uno storico di professione, bensì un ingegnere nucleare, ma comunque la
sua tesi sta facendo discutere.
Tra il 1613 e il 1615
iniziarono a circolare
e a destare preoccupazioni certe idee innovative espresse da
Galilei, soprattutto per
via del carattere polemico con cui lo scienziato pretendeva che
alcuni passi delle Sacre Scritture venissero rivisti alla luce del sistema
copernicano.
Quando il Santo Uffizio espresse
una condanna per le teorie cosmologiche copernicane, considerate stolte ed assurde, Galileo finì
sotto processo. Per evitare conseguenze estreme, dovette ritrattare
quanto aveva affermato e rientrare sotto l’autorità della Chiesa.
Oltre trecentocinquant’anni dopo,
nel 1990, la Chiesa riaprì il processo e gli diede ragione. Era allora Papa Giovanni Paolo II, che
durante il proprio pontificato volle rimediare a molti errori commessi nel passato.
Il Pontefice attuale invece è stato recentemente al centro di un
acceso dibattito per via di un
suo mancato discorso sull’argomento che doveva tenersi alla
cerimonia inaugurale dell’anno
accademico dell’Università La
Sapienza di Roma.
Ha rimediato in parte il cardinale Bertone, segretario di stato vaticano, sostenendo che «le lacune
dei teologi dipendevano dalla
mentalità dell’epoca, lo scienziato
era un uomo di fede», dunque si
basava unicamente sulla Bibbia.
Proprio da un passo della Bibbia
è nata tutta la questione: «Sole,
fermati in Gàbaon» esclama Giosuè nel mezzo della battaglia. Bastò questo per creare l’equivoco.
Magalì Giordano
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L I B E R O
SCUOLACITTÀ
Anno V - n. 1 - Dicembre 2008
TWILIGHT
Redazione
Il primo motore di ricerca che più lo usi e più risparmi
Il libro più amato dalle teenagers. Avrete tutti capito a quale
mi riferisco: Twilight, in italiano
‘Crepuscolo’, di Stephenie Meyer,
che solo in America ha ottenuto
un successo strabiliante vendendo oltre un milione di copie.
Dopo Twilight, Stephenie Mayer
ha voluto continuare la storia
d’amore di Edward Cullen e Isabella Swan, i due protagonisti,
con altri tre libri: New Moon,
Eclipse e l’ultimo, uscito da poco,
Breaking Dawn. Questi quattro libri sono ricchi di colpi di scena
ed eventi che fanno rimanere il
lettore con il fiato sospeso.
Twilight parla di una ragazza
(Isabella) che si è trasferita da
poco a Forks, a casa di suo padre,
e di un vampiro (Edward); i due
impareranno a conoscersi e presto s’innamoreranno. Anche se per
Isabella la vicinanza con Edward
è un pericolo costante (lo sappiamo tutti di che cosa si nutrono i
vampiri), riusciranno comunque a
trovare una soluzione per stare
insieme, anche con questo grande
problema che li allontana, ma
nello stesso tempo li accomuna.
Il 21 novembre è uscito il film
tratto da questo libro entusiasmante. Ha come protagonisti Robert Pattinson e Kristen Stewart
nei panni di Edward e Isabella.
Da allora è in programmazione in
molte sale cinematografiche, anche se per vederlo qui nella nostra città dovremo aspettare ancora un po’.
Paola Pecchio
“Goog1e.it” è stato creato nel
marzo 2008 sull’ esempio di
Heapmedia. È un sito che permette di effettuare ricerche su Google minimizzando il consumo
energetico del nostro computer.
Il trucco è semplice: lo schermo
durante la navigazione resta sostanzialmente nero.
Vi sembra una cosa da niente?
Pensate che lo schermo del nostro pc che visualizza una pagina bianca consuma circa 74 watt
all’ora, mentre uno schermo che
visualizza una pagina nera ne
consuma solamente 50.
Tutto è iniziato nel gennaio 2007,
quando è apparso il post di un
blog intitolato "Un Google nero
potrebbe far risparmiare 750 Megawatt/h all’anno": vi si proponeva la teoria che una versione
nera del motore di ricerca di
Google avrebbe potuto far risparmiare una grande quantità di
energia senza nuocere in nessun
modo alla popolarità di questo
motore di ricerca. Dopo l’iniziale
scetticismo circa la reale entità
di tale risparmio e la leggibilità
di pagine web nere, si è provato.
E ha funzionato.
Ora è disponibile la nuova versione e tocca a noi utilizzarla.
Non è che un piccolo gesto per
consumare di meno e risparmiare
di più.
Stefano Borsello
L’ORA DI ED. FISICA NON BASTA
Aversa Roberta
Borsello Stefano
Cauduro Alessandro
Dalpozzi Laura
Ferrero Davide
Giordano Magalì
Mattis Diego
Molinero Mattia
Ouattara Junior
Parola Ilaria
Pecchio Paola
Rotolo Alessandro
Tamburro Andrea
Tirante Sara
Vernacchia Diego
Collaboratori
La scuola può fare molto di più per avviare i ragazzi allo sport
Educazione fisica è
una materia scolastica molto amata
dai ragazzi delle
medie, perché è
l’occasione per sfogarsi e giocare un
po’ con i compagni.
Sarebbe anche bello, però, formare delle squadre
sportive scolastiche, come fanno
in altri Paesi, per avviare i ragazzi ad un’attività più continuativa di quella che può offrire la
scuola. Ci sono campionati giovanili a cui si potrebbe partecipare:
basket, pallavolo, calcio e persino
pallapugno.
Ogni squadra avrebbe la propria
divisa, con il logo della scuola (e
magari dello sponsor), e un pubblico di sostenitori garantito.
Tra l’altro la nostra
scuola dispone di
una bellissima e
grandissima palestra, con tanto di
tribune e tabellone
luminoso, ed è un
peccato lasciarla
inutilizzata per
gran parte del tempo.
Le squadre scolastiche potrebbero utilizzarla a rotazione nei vari
pomeriggi della settimana, ma
anche alla sera.
Un’iniziativa del genere si potrebbe sperimentare sin da ora,
per vedere come va; di sicuro
verrebbe incontro ai desideri dei
ragazzi e delle loro famiglie e ci
renderebbe una scuola all’avanguardia.
Letizia Sbrana
Badeanca Cristiana
Baravalle Nadia
Baroudi Sara
Bertero Marica
Canavesio Carlotta
Dovico Sara
Elia Andrea
Garrone William
Magliano Camilla
Mellouk Kenza
Orlando Calogero
Sbrana Letizia
Serra Christopher
coordinamento generale:
prof. Gianni Zunino