Lo sbarco del 1943: dubbi tedeschi sulla logica dell`operazione
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Lo sbarco del 1943: dubbi tedeschi sulla logica dell`operazione
ISC - Istituto di Studi sul Capitalismo Lo sbarco del 1943: dubbi tedeschi sulla logica dell'operazione alleata in Sicilia D'ESTE Carlo, 1943, lo sbarco in Sicilia. EDIZIONE CDE - MONDADORI. MILANO. 1991 pag XI 618 8° ringraziamenti introduzione prologo appendici: A. Organizzazione delle Forze Alleate nel Mediterraneo; B. Perdite alleate (idal 10 luglio al 17 agosto 1943); C. Organizzazione delle Forze Armate Italiane (dopo il 1° febbraio 1943); D. Organizzazione delle Forze dell'Asse in Sicilia; E. Messaggio di Patton alla VII Armata; F. Scellerata alleanza: i rapporti con (Lucky) Luciano; note cartine glossario sigle fonti e bibliografia indice nomi. ['I comandanti tedeschi rimasero stupefatti nel constatare che gli Alleati avevano trascurato di mettere in piedi almeno un'operazione subordinata in Calabria per prevenire la loro fuga, tanto più che avevano a disposizione una copertura aerea a tempo pieno fornita dai campi di aviazione catturati in Sicilia nei quali avevano la loro base fin dall'inizio di agosto oltre cinquantotto squadroni aerei della RAF e dell'USAAF. A muovere le più dure critiche fu il generale Heinrich von Vietinghoff (8) mandato da Hitler a comandare la X armata, che era stata attivata poco dopo l'evacuazione della Sicilia per difendere l'Italia meridionale. Von Vietinghoff riteneva "un micidiale errore non aver tentato un'invasione della Calabria prima della fine della campagna di Sicilia. Dal punto di vista tedesco è incomprensibile che gli Alleati non abbiano catturato lo stretto di Messina, o contemporaneamente allo sbarco (dell'invasione) o nel corso delle azioni iniziali, fintanto che le truppe tedesche potevano essere imbottigliate (...)". Nelle loro valutazioni del dopoguerra sia Kesserling che il suo capo di Stato maggiore, il generale Siegfried Westphal, affermarono che si erano aspettati uno sbarco alleato coordinato in Calabria. "In questo caso, la Sicilia sarebbe diventata una trappola da topi per tutte le forze tedesche e italiane che combattevano laggiù" (11). Kesserling criticò l'atteggiamento che ispirò l'intera operazione alleata in Sicilia e più tardi in Italia (nonostante Salerno e Anzio) che sfociò in una prevedibile e massiccia avanzata. Come Bradley, Kesserling non capì mai la logica che c'era dietro all'offensiva della VII Armata nella Sicilia occidentale. Essi "si limitarono a catturare terreno scarsamente importante, invece di combattere sul lato (orientale) dove erano in gioco cose ben più importanti" (12)' (pag 428-429) [(8) (...) Von Vietinghoff era un veterano delle forze corazzate (...); Kesserling e Westphal in "German Strategy during the Italian Campaign" manoscritto; (12) Kesserling in manoscritto] [ISC Newsletter N° 76] ISCNS76TEC http://www.isc-studyofcapitalism.org/jmla Realizzata con Joomla! Generata: 16 March, 2017, 05:45