Uomini in t-shirt, giovani vintage L`età è uno stato mentale e
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Uomini in t-shirt, giovani vintage L`età è uno stato mentale e
Eventi Pitti SUPPLEMENTO GRATUITO ALL’EDIZIONE ODIERNA DEL Stile e libertà SENZA FRONTIERE di Eugenio Tassini © RIPRODUZIONE RISERVATA La moda corre di Chiara Dino L’esperta Anna Maria Curcio, docente di sociologia della moda, ha fondato a Roma l’Osservatorio dei fenomeni della moda È così invadente e tentacolare che limitarsi a chiamarla moda è insufficiente. Almeno per come l’abbiamo intesa fino a qualche decennio fa quando eravamo convinti che la moda fosse questione di look, per mostrarsi in società al meglio, secondo il diktat dei grandi designer, e noi tutti lì a scimmiottare, magari pauperizzandoli, quegli input. Ora la musica è cambiata, ce ne accorgiamo tutti, ce lo sottolinea Anna Maria Curcio, docente di sociologia della moda a Roma, autrice di decine di pubblicazioni a tema, studiosa di Simmel, fondatrice dell’Osservatorio dei fenomeni della moda: «Oggi la moda pervade ogni frammento della nostra vita e corre (come gli omini dell’installazione di Angelo Bonello Run Beoynd 2015 al Light Festival di Amsterdam). È di moda non solo indossare quegli abiti e scegliere quei colori. Ogni nostro comportamento nasce da condizionamenti sociali e dalla volontà Uomini in t-shirt, giovani vintage L’età è uno stato mentale e attraversa le generazioni È tra i ragazzi che nascono le tendenze: emergono dalla strada e con la Rete si diffondono veloci più o meno cosciente di essere trendy». Facciamo un elenco aiutate da lei: è di moda, tanto per cominciare, non essere allineati, quanto a look, alla nostra età anagrafica. Lo dice questo Pitti 89 (12-15 gennaio) intitolato Generation(s) a significare che lo stile è transgenerazionale e che è pieno di ragazzetti che vestono vintage e formale e di adulti in sneakers e maglietta, è di moda usare un linguaggio semplificato mutuato dalla comunicazione tecnologica, è di moda parlare e mostrarsi competenti di cucina e di cibo, meglio se vegetariano o vegano perché ci mostra più consape- voli e buoni, sono ancora di moda le case un po’ minimali con tocchi di ridondante barocco, è di moda lo stile sano di vita e la ginnastica fai da te, ci sono moltissimi runners. Se questo decalogo vale fondamentalmente per le generazioni di mezzo, «è tra i giovanissimi, però, che nascono ormai le tendenze — aggiunge la professoressa Curcio — tra i giovanissimi e per strada. Quando a metà degli anni Novanta l’antropologo americano Ted Polhemus intuì che per descrivere le nuove tendenze doveva andare a vivere in strada e mischiarsi con i ragazzi e i clochard ebbe un’intuizione che è valida anche oggi». Tra l’altro parte di quel lavoro confluì in una mostra al Victoria and Albert Museum di Londra la cui anteprima fu presentata a Firenze durante un Pitti. La mutata origine dei fenomeni di moda, poi, non è priva di implicazioni. «Intanto non è più possibile definire i confini geografici del luogo dove nasce la moda — spiega la prof — Nasce ovunque e si può dire che ci sono tante mode, e che nelle grandi città ogni quartiere ha la sua. Essa è parcellizzata e invasiva visto che poi si diffonde attraverso la Rete. Inoltre alcune tendenze si manifestano senza una ragione apparente, in maniera casuale. «Chi sa dire perché a un certo punto sono diventati un must gli hot pants? — si chiede la professoressa Curcio — Nessuno. Ma tutti ci siamo accorti che, mutatis mutandis — non di hot pants ma di pantaloni corti si trattava — anche il premier Renzi ne indossava un paio durante le sue vacanze a Courmayeur». © RIPRODUZIONE RISERVATA ANGELO BONELLO, RUN BEYOND, 2015, AMSTERDAM Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003 conv. L.46/2004 art. 1, c1 DCB Milano. Non può essere distribuito separatamente dal Corriere della Sera C’ è una moda (l’ultima collezione di Dolce & Gabbana) che varca anche la frontiera oggi per noi più difficile e parla alle donne musulmane dei Paesi arabi meglio di un intellettuale, di un generale, di un diplomatico e di un politico. Sono gli stessi Dolce & Gabbana che avevano avuto successo negli anni Ottanta in Europa e in America con il reggiseno a vista a firmare una collezioni di tuniche e veli. I confini, non solo quelli geografici, sono da sempre la sfida della moda: a Pitti quest’anno ne cadranno molti. Quello di genere per esempio, che ricerca un guardaroba possibile per lui e per lei. Perché così è la vita: infatti se il figlio di Will Smith va in giro con la gonna, a New York è lei a far follie per il cappotto del Casentino. O ancora le barriere dell’età, ormai diventate macerie nel nostro quotidiano: figli e padri ascoltano la stessa musica, leggono gli stessi libri, guardano gli stessi film. Che c’è di strano allora se gli adulti ricercano uno stile, magari nei dettagli, più giovane e i ragazzi uno più classico? E ancora: lo sport, la corsa la mattina prima di cominciare la giornata di lavoro è un appuntamento per molti di noi. E anche qui si afferma il desiderio di unire a un abbigliamento pratico uno nel quale si possa manifestare la propria identità. Insomma, la moda continua ad abbattere muri. Ma se prima erano quelli dello stile, ora sono sempre di più quelli della vita. E in questo suo correre cercando sempre nuove frontiere ci regala anche un po’ di libertà. Come accade sempre, sta a noi non cadere nelle trappole che proprio le libertà ingabbiano. 2 FI SPECIALI Top five Pausa spuntino di Francesca Tofanari Martedì 12 Gennaio 2016 Corriere Fiorentino L’oasi vintage Per grandi e piccini Trionfo vegan Una piccola oasi nel centro dove, come per magia, i rumori si placano. Qui si può consumare uno spuntino sano e divertente. Sano perché tutte le materie prime sono scelte per genuinità e naturalezza, divertente perché si possono scegliere le verdure e la frutta per le centrifughe, combinare gli ingredienti per i tramezzini mille gusti e acquistare o noleggiare oggetti di arredo vintage, dai mobili alle tazze. Amblé, piazzetta dei Del Bene, 7a Una passeggiata in centro con tutta la famiglia e una sosta che accontenta tutti, in un locale 0-99, per una pausa relax e per ripartire con la marcia giusta. Qui gli adulti possono gustare caffè, centrifugati e succhi di frutta espressi, sandwich insalate e tapas, i bimbi hanno uno spazio tutto loro per giocare, leggere e disegnare, e un menu ad hoc, e anche i cani possono dissetarsi nelle loro ciotole. Andersen Cafe e Bistrot, borgo Santa Croce 21r Cosa c’è di meglio del brunch in un locale dove lo spuntino è leggero, diverso e appetitoso e la salute è al primo posto? In questo locale tutto è vegan, senza glutine, artigianale e senza conservanti. Per una pausa panino si può scegliere fra tre tipi di burger: soia e verdure, ceci o lenticchie, aggiungere due tipi di verdure e condire con una salsina, accompagnando il tutto con estratti di frutta e verdura fresca biologica. Panino Vegano, via Bufalini 19r-21r Maratone di stile in città Le scarpe ma non solo Adidas, Colmar e gli altri per lo sport urbano di Chiara Dino In alto le classiche sneakers Pony, qui sopra il giubbotto con bretelle Invicta Il cappellino da indossare per correre in città è Herschel Supply Prendete Yosuke Aizawa, anima del brand giapponese White Mountaineering (venuto qui a Firenze, a Pitti, con la sua collezione, a gennaio del 2013), e mettetelo a contatto con gli archivi storici della Adidas. Poi catapultatelo nel 2016 (dopo degli esperimenti passati già di grande impatto) e immaginate cosa la sua creatività potrà esprimere (l’appuntamento è giovedì 14 gennaio alle 19) all’evento organizzato alla Leopolda. Una sequenza di modelli outdoor che metterà insieme design, utilità e tecnologia giapponese con la solida funzionalità targata Adidas per una collezione totale, dalle scarpe alle giacche. È l’evento più atteso, a questa fiera, dal popolo degli sport addicted: quelli che non possono esimersi dal praticare discipline sportive almeno 4 volte la settimana e che fanno trasmigrare questa attitudine anche nei look da lavoro. Sempre e comunque. Visto che si tratta di un modo di essere il loro. Per loro, questo Pitti offre più di una suggestione, soprattutto in fiera, nei padiglioni della Fortezza con una chicca in apertura della kermesse. Per la prima volta il Teatro dell’Opera si apre alla moda con l’evento Colmar realizzato insieme con Vogue Talents (il 12 dalle 18,30 alle 22): un’occasione per vedere la caspule collection del brand italiano realizzata con il designer Christian Pellizzari e Comeforbreakfast, il duo creativo composto da Antonio Romano e Francesco Alagna: giacche iper tecniche, per colori catarifrangenti per lui e per lei. In linea con uno stile desangagé ma di tendenza. Suggestioni, si diceva che rimbalzano in fiera dove abbiamo selezionato quegli espositori che soddisfano gli sport addicted che riempiono le strade della città praticando il running o la camminata sportiva. Moltissimi a guardarsi intorno per un trend che cresce in maniera esponenziale da dieci anni. Per loro, nella pagina accanto, quattro percorsi possibili e sperimentati per fare jogging anche durante la tre giorni di Pitti (un vero runner non interrompe per tre giorni di fila), qui di seguito una serie di stand da vedere. La prima sosta nella sezione I Play (Padiglione Cavaniglia, stand 12) è sicuramente per Vibram. Chi è Vibram un runner lo sa: uno che delle suole da scarpe ne ha fatto una malat- Sopra le Fight fingers di Vibram. A destra lo zaino Piquadro con il dispositivo Connequ da associare all’app dell’Iphone. Sotto un look da runners firmato Adidas tia. Uno che, per dire, lavora per North Face (gli produce le suole) ma che di suo fa anche prodotti finiti come le imperdibili five fingers (nella foto grande un modello): le scarpe da indossare subito dopo l’allenamento o la corsa per fare stretching e tornare a casa praticamente massaggiando il piede. Qui a Pitti Vibram punterà su due prodotti, la collezione invernale di Furoshiki (suole dotate di fasce ergonomiche che si adattano al piede creando scarpe personalizzate) e la Vibram Sole Factor (collezione di suole applicabili a qualunque tipo di scarpa con dimostrazioni pratiche da Nencini Sport Via Ciolli, 12/14 Calenzano, Firenze). Invicta, (Padiglione Cavaniglia stand 45) che quest’anno compie 110 anni di vita, porta il suo marchio di fabbrica, una collezione giovane, bisex, con due new entry quanto a colore (piombo per lui, oro per lei) in cui la parte da leone la fanno i giubbotti soprattutto quello, in versione maschile e femminile, in nylon trapuntato e al cui interno sono state inserite delle bretelle ela- stiche. Richiamano lo zaino che è l’oggetto Invicta per eccellenza e permettono una maggiore aderenza del capo sul corpo. Piquadro, (Costruzioni Lorenesi, piano terra, stand A/1) che tutti associamo alla pelle di zaini fashion da lavoro, quest’anno porta sì la sua nuova collezione di borse ma dotate di un dispositivo che si chiama Connequ. Collegato a una app del telefono consente di ritrovare la borsa se viene smarrita. Loro ne consigliano una versione ad ok per i runners: da attaccare alle chiavi di casa, caso mai durante la corsa dovessero caderci. Arrivano anche gli americani di Pony, (Padiglione Cavaniglia, stand 103), quelli delle sneaker per eccellenza: i primi che le hanno trasferite dai campi di atletica alle strade della città. Indossava Pony, per dire, il cestista Wilt Chamberlain. Ebbene loro portano la loro collezione a Firenze nella sezione I Play. Ci saranno anche le eco-magliette, gli ecogiubbotti, e le eco-scarpe di Ecoalf (Padiglione Cavaniglia stand 31), capi sportivi realizzati con materiali riciclati. E poi le scarpe da running degli inglesi di Gola (Padiglione Cavaniglia stand 24), il look informale e sportivo di Aeronautica Militare (Area Monumentale, Sala Ottagonale, stand 1) gli accessori di Herschel Supply (Padiglione Cavaniglia, stand 32): con cappelli, zaini, scarpe, felpe e orologi dotati di cronometri, fino alle calze fashion e tecniche (perfettamente aderenti alla pianta del piede) targate Happy Socks (Lyceum, piano terra, stand 5-7) per finire con l’abbigliamento sportivo degli italiani di L4K3 (Padiglione Cavaniglia, stand 101). Ultima segnalazione, il brand antipioggia Rains (Padiglione Cavaniglia stand 35), per chi non rinuncia a muoversi in città anche sotto l’acqua. © RIPRODUZIONE RISERVATA 3 SPECIALI Corriere Fiorentino Martedì 12 Gennaio 2016 Doppia scelta Relax con libri Dopo una bella camminata, una doppia scelta: o vi fermate in centro o continuate l’allenamento fino a Novoli. Lo spuntino è leggero: yogurt con cereali e frutta fresca, spremute, frullati, muffins, sfoglie alle mele o primi di cous cous, farro e riso, insalate e vellutate di verdure. Parole d’ordine: natural, fresh, easy, care, perché tutti gli ingredienti sono selezionati con cura. Lovelife, piazza Spadolini 6 / via dell’Oriuolo 26r Dopo una settimana di movimento d’obbligo una pausa più lunga in questo locale che dalle 12 propone piatti vegetariani e vegani, sani ed equilibrati, come il menu di ogni giorno, con l’aggiunta di dolci o salati. Ci sono insalate, carpacci, riso, pasta, pane carasau, tutti fatti al momento, accompagnati da frullati, smoothies, centrifughe, succhi o un tè caldo, da sorseggiare sfogliando le pagine di uno dei tanti libri sugli scaffali. Libreria Brac, via dei Vagellai 18r FI Nel centro (percorso largo) S. Marco Galleria dell'Accademia All’alba quando l’aria è migliore (e non si incontrano turisti) P.zza D'Azeglio Far ini S. M. Novella Via Duomo P.zza della Repubblica Ponte Vecchio Santa Croce Vi Ponte alle Grazie a iB De d ar 12,3 km i Palazzo Pitti Chi ha provato questo percorso per le vie del centro di Firenze (sono quelli di Firenze Corre, gruppo di runner che s’incontra il mercoledì sera in piazza Duomo e da lì inizia la sua corsa ) giura che il momento migliore per affrontarlo sia alle prime luci dell’alba. A quell’ora la città respira, l’assenza di turisti di vario genere e provenienza fa apprezzare la strade e i monumenti, i palazzi e gli scorci in tutt’altro modo e rende Firenze anche un po’ surreale ferma com’è, nel tempo, a qualche secolo fa. La si può iniziare da qualunque punto questa pista Intanto, mai viste, piazza della Signoria e piazza Duomo completamente deserte. Ma non solo: interessante può essere il percorso che da piazza San Marco (col bellissimo museo del Beato Angelico) va in direzione della Galleria dell’Accademia (quella del David), si spinge sino alla zona residenziale e borghese di piazza D’Azeglio, costeggia via Farini con la sinagoga (difficilmente un fiorentino vi consiglierà di vederla) e poi torna verso il centro per spingersi, attraverso il Ponte alle Grazie, sino all’Oltrarno. La sosta qui può essere davanti alla spianata di Palazzo Pitti. C.D. cittadina. L’importante è ricordarsi che il fondo stradale non è dei migliori, e tenere a mente che c’è un valore aggiunto: gran parte del centro è chiuso alle auto, non tutto però una buona parte. Quindi, paradossalmente l’aria è migliore qui che in percorsi più canonici (tipo lungarni o salita in direzione del Piazzale per intenderci). Senza soste lunghe, sennò che razza di sportivi siete, questa corsacamminata di poco più di 12 chilometri (occorre dunque essere un po’ allenati per affrontarla) offre dei punti di vista interessanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Via de P.zza della Repubblica ragli Via d e i Ser rsi Via Calzaiuoli Duomo iF os P.zza S.M. Novella Ponte Lu ng alla Carraia arn oC o S. Ponte Vecchio P.zza Santo Spirito ti os a ell'An no i Gu Via ni di iar cc Vi Via d P.zza della Signoria ni Ag al divertimento giovane fino a tarda sera, e di mattina animata da un piccolo mercato, e le vie Sant’Agostino e dei Serragli. Normalmente qui il turista medio non arriva e invece meritano entrambe queste strade, per le loro botteghe di artigiani o di alimentari doc. Da via dei Serragli attraverso il ponte alla Carraia si raggiunge la zona stazione con la piazza che ospita una delle basiliche maggiori fiorentine (Santa Maria Novella). Lungo via Martelli ritroverete la zona pedonale che proseguirà ancora per un bel po’, passando per piazza Duomo (a questo punto sarà la terza basilica che incontrerete dopo quella di Santo Spirito e quella di Santa Maria Novella). Un passaggio da via Calzaiuoli e poi attraverso via dell’Anguillara puntate verso un’altra basilica, quella di Santa Croce, il Pantheon di Firenze. A questo punto imboccate via dei Neri e spostatevi in zona Uffizi: correre al Piazzale del museo più famoso d’Italia, non è un privilegio da poco. Subito dopo sfiorerete i luoghi dell’attentato di via dei Georgofili per poi attraversare Ponte Vecchio. Solo ora sarete pronti per fare un po’ di stretching. Sul lungarno. C.D. Via Quasi cinque chilometri, un allenamento base, poco più poco meno. E tutto quanto concentrato nella Firenze storica, di qua e di là d’Arno. Con l’attraversamento di due ponti, quello alla Carraia, più defilato dai circuiti turistici e il pluri-fotografato Ponte Vecchio. Si passa da via Guicciardini, un tempo rappresentativa dell’artigianato oggi un po’ snaturata da negozi e bar più turistici per poi approdare dopo aver doppiato Piazza Pitti, nella zona più autentica della città . Con la sua piazza Santo Spirito, vocata Palazzo Pitti guilla de Santa Croce iN eri Giardino di Boboli © RIPRODUZIONE RISERVATA ra 4,9 km Piazzale Michelangelo di ei B a r 8 km Questo percorso non è lunghissimo ma per un po’ vi costringerà a camminare o correre in salita. Poco male, arrivare a piazzale Michelangelo, partendo da piazza Ferrucci, come vi consigliamo qui, è fattibilissimo, la pendenza è ragionevole e vi troverete di colpo in mezzo a un boschetto in città. Unica pecca il viale non è chiuso al traffico quindi accanto alla vostra pista tra gli alberi potrà accadere di sentire/vedere passare delle auto. Dipende dall’orario ovviamente. La salita merita. Lungo il viale alberato scoprirete dove abitano i fiorentini ricchi, ci sono case belle con parchi grandi, quale circolo sportivo frequentano, sulla destra salendo c’è quello degli Assi coi campi da tennis della first lady Agnese, quante persone, come voi, amano correre, da queste parti, il più delle volte in compagnia del loro cane. Arrivati al piazzale, bando alle emozioni inutili: il David che vedete qua è solo copia dell’originale michelangiolesco custodito alla Galleria dell’Accademia. Però la vista dall’alto della città che costeggia il suo Arno e che mostra la mole Arcetri Sulle tracce di Galileo Galilei per finire sul Ponte Vecchio L’incipit di questo percorso è simile a quello precedente: occorrerà salire sul al piazzale lungo viale Michelangelo, partendo da piazza Ferrucci, prima di puntare verso Arcetri. Di buono c’è che una volta arrivati in cima vi toccherà imboccare viale Galileo che è meno trafficato. La meta merita. Arcetri, e la zona lì intorno, oltre ad essere la sede dell’Osservatorio astronomico di Firenze, ospita dei frammenti di storia. Primo di tutto la casa e i luoghi dove visse e morì Galileo dopo l’abiura a seguito del processo intentatogli dall’Inquisizione, per eresia. La Chiesa si sa non vedeva di buon occhio la teoria eliocentrica che di fatto toglieva la terra dal centro del sistema solare. E quindi costrinse lo scienziato a rinnegare le sue scoperte e i suoi studi. Da queste parti però c’è anche altro. Durante la discesa verso la città, una volta arrivati su in cima ad Arcetri, dovrete pure discendere, passerete da via di San Leonardo. A parte il fatto che rischiate di fare il percorso da soli, la strada è pochissimo trafficata e correre o camminare qui è un sogno, vi sembrerà di vivere in un altro secolo. Lungo la discesa © RIPRODUZIONE RISERVATA Piazza C. Beccaria Piazza S. Trinita incontrerete la chiesa di San Lorenzo in Arcetri, una Pieve dell’anno mille che si accompagna ai muretti che delimitano la via e ad ampie distese di uliveti. Via via che procedete verso il basso godetevi la tranquillità e il silenzio. Poco più in basso vi aspetta il bello ma popoloso quartiere di San Niccolò dove c’è sempre qualcuno, pieno com’è di locali, negozi e piccoli bar. E poi per non rinunciare neanche in questo percorso al contatto con la Firenze più nota, finite il giro sgambando sul lungarno Torrigiani. È breve e subito dopo sulla destra vi porta fino a Ponte Vecchio. C.D. © RIPRODUZIONE RISERVATA Piazza della Ponte Signoria Vecchio Lun gar no Tor rigi Piazza ani de’Pitti Piazza Santa Croce Lungarno Piazza Poggi S. Niccolò Giardino di Boboli Piazzale Michelangelo o d ar n eo .L a Vi Piazzale Galileo Serristori S. Nicco lò elo Vi a d P.zzale Michelangelo elang Ponte alle Grazie Mich oli i Ponte S. Trinita no r ga n Lu ll Ce Ponte zaiu buon orna ng Lu ll de i in Viale Cal a no ar ca c Ze prepotente e massiccia del suo cupolone, di Santa Croce e della Torre di Arnolfo val bene la sgambettata in salita (tra l’altro se vi siete portati delle monete ci sono dei telescopi per guardare giù senza perdersi nulla). A questo punto scendete da viale dei Poggi (non sbagliate sennò finite in Oltrarno e i chilometri aumentano). Procedete verso la torre di San Niccolò e indugiate nel quartiere che porta il suo nome. Ci sono un paio d’orafi e un negozio di anticaglie che meritano sosta. Dunque tornate verso il fiume. Se lo attraversate da Ponte alle Grazie siete a un passo da piazza della Signoria. C.D. S di le Via alil eo Via Santa Croce ia ch c Ve Una sgambettata in salita per trovare il perfetto skyline Pon te Graz alle ie Ponte S. Niccolò P a S onte . Tr init a Duomo Via T QUATTRO PASSI A FIRENZE Fare sosta in quattro basiliche e scoprire le vie dell’Oltrarno si Nel centro (percorso breve) G 8,1 km 4 FI SPECIALI Martedì 12 Gennaio 2016 Corriere Fiorentino SPECIALI Corriere Fiorentino Martedì 12 Gennaio 2016 Top five Pochette 5 FI Giorno e sera Dettaglio legno All’uncinetto Peluche a pois Il color cipria è il colore di moda in questo inverno. Ed è il colore di questa pochette, estendibile o restringibile ai lati e utilizzabile anche di giorno (per mise eleganti). Monnaluna, sdrucciolo de’ Pitti 22r Per fare un tavolo ci vuole il legno... Anche per fare questa borsetta c’è voluto il legno, ed in più tanti dettagli che la rendono divertente, ma con stile. Moijejoue, via Vincenzo Gioberti 70r A Laura Biagini piace l’uncinetto. Con la lana crea anche pochette. Se siete senza guanti e volete scaldarvi le mani fate finta di dover prendere qualcosa in borsa. Laura Biagini, via dei Macci 46r Comprare una pochette come questa significa voler tornare bambine: morbida come un peluche (o un barboncino, di cui ricorda il pelo), rosa come una bambola. Con l’aggiunta di pois neri, che danno un’aria retrò. Unico tocco «rock»: la catena. Midinette, piazza della Stazione 51r di Irene R. Vittory Sbarazzina Alla compattezza levigata dell’ecopelle questa pochette unisce, su lana, una fantasia sbarazzina in tinta carta di zucchero. Marakita, via Antonio Giacomini 17 Al Niccolini una donna collezionista Marco De Vincenzo: la mia lei ama ciò che non possiede e non può fare a meno di averlo In pillole Marco De Vincenzo sarà il Womenswear Guest Designer di questa edizione di Pitti Uomo (12-15 gennaio) Classe 1978, il designer di origini messinesi ricopre ad oggi il ruolo di leather goods head designer per la maison Fendi, con cui collabora da oltre 15 anni. Nel 2009 crea il suo marchio, e nel 2014 parte la joint venture con il gruppo LVMH. La sua performance andrà in scena al Teatro Niccolini di Firenze il 14 gennaio, dove si potranno vedere abiti realizzati proprio per questa occasione «Avevo voglia di decontestualiz zare la mia moda, cercando di immaginarla lontano da una sfilata che per certi versi rappresenta una forma di routine — ha detto lo stilista subito dopo l’invito di Pitti — Credo che sia giusto concedersi momenti in cui liberare il proprio universo estetico e mescolarlo con l’arte. Ciò che vorrei trasparisse da questo progetto è quanto per me sia importante il sorprendere e il sorprendersi» di Laura Antonini Una carriera rapida e costellata da continui balzi in avanti. È quella di Marco De Vincenzo, Womenswear Guest Designer di questa edizione di Pitti Uomo impegnato il 14 gennaio a far sfilare la sua collezione donna con una perfomance al Teatro Niccolini di Firenze che ha appena riaperto dopo vent’anni. Classe 1978 di origini messinesi, De Vincenzo ha iniziato a soli ventun’anni anni a lavorare da Fendi come designer di accessori (maison dove ad oggi ricopre il ruolo di leather goods head designer) per poi realizzare, nel 2009, il marchio pret-à-porter che porta il suo nome. Un’avventura decollata sotto i migliori auspici — dal debutto a Parigi durante la settimana dell’alta moda nel gennaio del 2009 alla vittoria nello stesso anno del concorso ideato da Franca Sozzani Who is On Next? — che nel 2014 lo ha portato a siglare un accordo di joint venture niente meno che con uno dei più importanti colossi del lusso nella moda: il gruppo LVMH. Le sue silhouette leggibili, segnate dal colore e da una continua ricerca su disegni e materiali arrivano adesso a Firenze. Come nasce la sua presenza in questo Pitti Immagine Uomo numero 89? «Sono stato invitato molti mesi fa e non ho esitato più di un secondo ad accettare. Direi che mi sono sentito onorato». In che modo, in occasione di Pitti, decontestualizza la sua moda? «Pensare a un sfilata un mese prima di un’altra a Milano durante la settimana del pretà-porter , mi sembrava una ripetizione priva di senso. Pitti mi lasciava carta bianca, quindi ho subito puntato su un progetto per me nuovo. L’esibizione sarà un modo per ria- prire all’insegna della moda un luogo magico della città, chiuso da moltissimi anni, e racconterà di quanto la moda e l’arte possano parlare linguaggi simili; una grande verità che non sono certo il primo a raccontare». Come è stata scelta la location per il suo evento? «Mi ha affascinato l’idea di un luogo inedito, di una vera e propria inaugurazione. Per questo ho scelto il teatro Niccolini». Conosceva il Teatro Niccolini? «No, l’ho scoperto in questa occasione. Ha una dimensione perfetta, intima, ed è pieno di storia». Cosa vedremo al Niccolini? Ci può dare qualche suggestione sugli abiti o gli accessori? «Vedremo abiti inediti, realizzati appositamente per l’evento. Non appartengono a nessuna collezione, ma continuano ad esplorare i miei codici attraverso il colore e la matericità». Moda e arte: in che misura sono le facce di una stessa medaglia? «Ogni mezzo che aiuti una persona creativa ad esprimersi è quasi miracoloso, direi terapeutico. Se il tuo immaginario è racchiuso dentro un vestito, un quadro, una scultura, una performance, un oggetto di design, poco importa. È sempre una parte di te che si tramuta in qualcosa fuori da te». Quali materiali ha usato nella collezione che vedremo a Firenze? Che colori e quali forme? «Pelle, organza, effetti metallici. C’è molto lavoro su ogni singolo pezzo che sarà proposto. Ma è la visione d’insieme che sarà ancora più importante». La sua donna? Che cosa in- La donna elegante e colorata secondo Marco De Vincenzo Protagonisti Su il sipario per gli stilisti italiani, la scommessa Curradi e Branchizio Due giovani stilisti italiani con grandi potenzialità internazionali. Il fiorentino Federico Curradi e il bresciano Vittorio Branchizio sono le nuove leve su cui scommette Pitti Italics il programma della Fondazione Pitti Discovery (promosso da Centro di Firenze per la Moda Italiana con il contributo di Ministero dello Sviluppo Economico, Agenzia ICE) con due sfilate evento. Per Curradi, classe 1975, che ha alle spalle un curriculum di tutto rispetto avendo lavorato per importanti maison di moda come Scervino, Cavalli ed Iceberg di cui è stato direttore creativo, il 12 gennaio negli spazi della Dogana di via Valfonda si terrà il battesimo dell’omonimo marchio con una speciale perfomance. «Sono onorato — ha detto Curradi — di lanciare a Pitti Uomo il brand che porta il mio nome. Pitti Immagine mi ha dato l’opportunità di esprimermi liberamente, senza dovermi troppo preoccupare delle regole del mercato. Voglio che ad emergere sia la mia identità, trasmettere un messaggio che nasce dal mio modo di essere. Inquinamento e natura, industria e artigianato, corrotto ed etico: parte da questi temi la mia prima collezione. E sono orgoglioso di presentarla all’interno di una manifestazione internazionale Vittorio Branchizio e a destra Federico Curradi che si svolge a Firenze, la mia città, che mi ha visto crescere professionalmente e non solo». Sarà sempre la location di via Valfonda ad ospitare quindi il 13 gennaio Vittorio Bran- dossa e di cosa non può fare a meno? «La mia donna è una collezionista. Ama ciò che ancora non possiede e non può fare a meno di averlo». Firenze, culla della moda italiana e dell’artigianato. Lei ha dei riferimenti particolari in città? Si è mai ispirato a Maison nate qui? «Firenze ha una storia di moda meravigliosa, oltre che di arte. È l’idea dell’Italia che più ci inorgoglisce quando la Ispirazione «Ho scoperto ora questo luogo, ha una dimensione intima ed è pieno di storia» trasmettiamo a chi proviene da un paese differente. E io mi sento a mio agio in tutta questa bellezza. Sono siciliano, mi sento molto italiano e vivo a Roma da tantissimi anni. Giro continuamente l’Italia alla ricerca di luoghi che possano ispirarmi e Firenze è una città che parla un linguaggio molto vicino al mio». Per la sua produzione si affida ad artigiani del nostro territorio? Per quale comparto: pelle, sartoria, tessile? «Per la pelle e gli accessori da sempre mi rivolgo al vostro territorio. Esiste un savoir-faire unico. Sei fortunato se hai la possibilità di servirtene». © RIPRODUZIONE RISERVATA chizio. Classe 1984 il fashion designer già vincitore dell’edizione 2015 del concorso Who is on next? Uomo presenterà a stampa ed addetti ai lavori la sua collezione maschile che come punto di forza punta sul knitwear artigianale ma dallo stile contemporaneo. «È stata una bellissima esperienza vincere Who is on Next? Uomo, grazie al giudizio unanime di una giuria di altissimo livello — afferma Branchizio — La vittoria è stata di grande stimolo alla crescita del brand, attraverso il supporto di Pitti Immagine e dei vari partner di Who is on Next? con i quali stiamo collaborando. Progetti come questo sono importanti per noi giovani designer emergenti, per agevolare l’ingresso in un settore competitivo, e darci le linee guida e il supporto di cui abbiamo bisogno». L.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 FI SPECIALI Martedì 12 Gennaio 2016 Corriere Fiorentino SPECIALI Corriere Fiorentino Martedì 12 Gennaio 2016 Top five Corea in città di Ivana Zuliani 7 FI L’arte della difesa Gusto Kimchi Direzione Nord Mille virtù Il taekwondo è un’arte marziale che unisce tecniche di combattimento per la difesa ed esercizi di meditazione. Centro Taekwondo Firenze, Centro Fitness Artemio Franchi Un piatto tradizionale coreano? Provate il Kimchi, fatto di verdure fermentate con le spezie. Viene preparato in genere con il cavolo, con aggiunta di zenzero candito, peperoncini e aglio. Le sue origini risalgono a tremila anni fa. Ristorante Goong, Borgo Ognissanti 68r Per conoscere l’universo della Corea del Nord consigliamo il libro «L’impero del mai» (ObarraO edizioni), tra contraddizioni e immaginazioni di Giuseppina De Nicola e Marco Del Corona. Ibs, via dei Cerretani 16r È una radice dalle mille virtù il ginseng. È un energizzante, regola la pressione, aiuta a combattere lo stress. Tra tutti, quello rosso coreano è considerato il migliore. Qui è in estratto al 100%, basta la punta di un cucchiaio in acqua da bere tutte le mattine. Sapori di Korea, via dei Magazzini 27/r La scarpa degli scrittori Ai coreani piace il made in Italy. Come le scarpe Sutor Mantellassi, di proprietà E- Land, amate da Fallaci e D’Annunzio. Sutor Mantellassi, via della Vigna Nuova 62 Il Darwin della giacca (cercando le icone di domani) esaminare e d’altro canto anche le vecchie generazioni con i loro abiti tradizionali sono da prendere in considerazione. Sono spesso più cool dei modelli che sfilano sulle passerelle e sono grandi fonti di idee». Il capo simbolo del suo uomo? «Una camicia bianca con capi classici. Esattamente come metto i miei pensieri e concetti su tela bianca, l’inizio di tutti i colori e del design è il bianco». Cosa vedremo a Firenze? «Selezionerò un capo classico e lo reinterpreterò per dare forma ad una nuova estetica. La performance, gli ornamenti sono importanti in una sfilata, ma mi sto concentrando soprattutto sui singoli look». Parliamo di Firenze, degli artigiani e della moda italiana. «Rispetto molto la moda e i brand italiani e quando visito Firenze mi rendo conto che la storia è in ogni angolo. La pelle poi è uno dei materiali che più amo e, se mai ci fosse l’occasione, amerei incontrare questi artigiani e poterli conoscere per imparare le loro straordinarie tecniche. Durante il mio soggiorno a Firenze, mi sono preso un giorno per visitare gli Uffizi e altri musei. Trascorrere tempo in questi luoghi guarirà sia il piacere che lo scoraggiamento tipici dei postumi della presentazione della collezione». Che materiali utilizza per i suoi capi? «Tessuti provenienti dall’Italia, Giappone, Corea. Per la lana e la pelle utilizzo principalmente tessuti italiani. Credo sia importante scegliere i giusti materiali e fare ricerca. Tutti i prodotti sono fatti in Corea. Ci sono numerose aziende artigiane e le considero come il fondamento della moda coreana. La loro maestria arriva a tal punto che capiscono la tecnicità di ogni materiale, le richieste degli stilisti e realizzano ciò che hanno in mente». Il coreano Juun.J debutta alla Leopolda: amo l’evoluzione e l’innovazione Voglio creare uno stile mai visto, la strada è una fonte di ispirazione di Laura Antonini Sin da piccolo ha sognato di lavorare nella moda. Eppure Juun.J, lo stilista coreano Menswear Guest Designer di Pitti Uomo, ha studiato belle arti prima di conseguire la laurea alla prestigiosa Esmod di Seul e coronare la sua ambizione. Il 13 gennaio il designer che dal 2007 firma la sua omonima collezione «Juun.J» arriva a Firenze per presentare la sua idea di uomo, anche definita 3D, alla Leopolda. «Essere il guest designer di Pitti Uomo — racconta — è l’occasione che mi farà conoscere in tutto il mondo. Sono più nervoso che mai e la pressione di presentare una così grande collezione è enorme, ma questa è anche una grandissima soddisfazione». La sua moda dimostra una grande conoscenza della sartoria classica: come esprime il valore attraverso i suoi capi? «Per creare un prodotto sartoriale classico scelgo un capo classico ogni stagione e lavoro su questo per esprimerne l’identità attraverso il tocco Juun.J. La sartoria classica è la colonna portante per la creazione di abiti di alta qualità. Prima della collezione svolgo ricerche approfondite sulle giacche. Le mode possono cambiare, ma la giacca rimarrà sempre un capo immortale nell’abbigliamento maschile». Molti parlano di lei come Protagonista Menswear Guest Designer di Pitti Uomo è il designer coreano Juun.J. Il 13 gennaio presenterà la sua collezione alla Stazione Leopolda di Firenze un «designer all’avanguardia». Cosa significa? «Significa essere portatore di novità. Nell’innovazione c’è sensibilità e tecnica. I capi che sto creando sono innovativi e all’avanguardia, ma immagino già il giorno in cui questi saranno considerati dei classici. Amo l’evoluzione e l’innovazione. Creare è compito di Dio, evoluzione e innovazione spettano agli umani. Mi piacerebbe essere definito come un designer all’avanguardia che evolve e innova». La sua collezione è stata anche definita come «sartoria di strada»: come è possibile combinare la «street fashion» con un design classico? «L’identità e la filosofia del mio design si possono definire come “Diverso Classico”. Generalmente prendo un modello classico che è facilmente reinterpretabile attraverso un tocco Juun.J. Utilizzando la silhouette e i nuovi materiali di Juun.J, creo uno stile mai visto prima negli abiti classici. Osservando le persone che incontro per strada, riesco ad avere quell’ispirazione per lo “Street Tailoring”. La moda di strada è molto comune e all’avanguardia allo stesso temp o . I l e a d e r d e l l a St re e t Fashion sono casi magnifici da Firenze mi piace molto e vorrei incontrare gli artigiani per imparare le loro tecniche © RIPRODUZIONE RISERVATA Intrecci di lana, con sei talenti dal mondo L’International Woolmark Prize si ferma a Villa Favard. Napoleone: un onore Dopo essersi svolto a Londra, l’anno scorso in piena fashion week, l’International Woolmark Prize Uomo, il concorso che celebra l’eccellenza stilistica nell’utilizzo della Lana Merino, la più importante fibra naturale australiana, arriva al Polimoda in occasione di Pitti Uomo numero 89. È nella cornice di Villa Favard infatti che mercoledì 13 gennaio verrà assegnato il prestigioso premio che vede come finalisti sei stilisti internazionali. In palio per il coreano Munsoo Kwon, l’inglese Agi & Sam, l’olandese Jonathan Christopher dall’Olanda, l’americano Siki Im, l’australiano P.Johnson e l’in- Il duo Agi Mdumulla e Sam Cotton (Agi & Sam) e SuketDhir Sopra Jonathan Christopher, a destra Patrick Johnson e Tom Riley (P.Johnson) diano Suketdhir un premio di 100 mila dollari oltre alla possibilità di vendere la propria collezione nei principali store del mondo. «È un onore essere riusciti a stabilire un’importante collaborazione per l’In- ternational Woolmark Prize menswear — dice Raffaello Napoleone, Ceo di Pitti Immagine — La nostra collaborazione con Woolmark ha una storia lunga e molto positiva, ed è stato naturale ritrovarsi assie- me per questo progetto». Una conferma del primato di Pitti Uomo nella moda maschile, insomma ma anche «un riconoscimento per la città di Firenze, che riesce a mettere in campo istituzioni come Polimoda, che ha ormai raggiunto le posizioni più alte nei global ranking delle scuole di moda internazionali». R.C. © RIPRODUZIONE RISERVATA Da sinistra a destra: Munsoo Kwon e Siki Im 8 FI SPECIALI Top five Vintage di Francesca Tofanari Martedì 12 Gennaio 2016 Corriere Fiorentino La grande E Come nelle bande Uniformi di guerra I Levi’s 501 sono il marchio di jeans più amato, fin da quando nel 1873 Levi Strauss inventò il blue jeans con il logo dei due cavalli. Ma forse non tutti sanno che fino al 1971 la «e» sull’etichetta rossa era maiuscola e tali jeans erano denominati «Big E». Desii Vintage, via dei Conti 17/19/21r La giacca bordeaux, con sottili coste delle bande musicali americane degli anni ’60, ha ricami dorati sulle braccia, cordoncini che scendono dalle spalle e bottoni in metallo con la cetra. Nadine, via de’ Benci 32r Racconta un pezzo di storia ed è una rarità per collezionisti, la giacca in tessuto di cotone e fibra di ortica, foderata in seta, risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Faceva parte delle uniformi dei soldati tedeschi e il disegno a pallini verdi, marroni e beige è detto a tigre. Jules e Jim Lab, via del Moro 56r Cappello anni ‘50 Il cappello di feltro a tesa larga degli anni’ 50 ha il marchio Panizza, che fin dai primi del ‘900 si è visto sul capo di attori, cantanti e papi. Epoca Vintage, via dei Fossi 6r Gilet forever Eccentrico sotto una giacca, sportivo con i jeans: questo gilet, realizzato a mano in tessuto indigo del 1880 con bottoni in osso, è un pezzo unico. Ceri Vintage, via dei Serragli 26r Giovane gentleman 1 10 A sette pieghe La cravatta sartoriale doc è made in Italy fatta a mano. Rigorosamente a sette pieghe sfoderata ma in puro cachemire ha la stampa regimental, ma la forma allungata le dà un tocco contemporaneo. Ulturale - Padiglione Centrale piano attico stand D/9 Revival anni Trenta La camicia del nonno è in cotone pesante e di colore grigio antracite. Svecchia il look anni Trenta la nuova forma del colletto piccolo e sagomato e lo studio dei dettagli come il polsino. Individual Quinte - Fortezza teatro primo piano stand 1 2 9 Due colori Una linea di bretelle bi-color 100% made in Italy. Grazie ad una attenta ricerca nella lavorazione dei materiali, nelle stampe e nella cura artigianale dei dettagli l’accessorio del guardaroba maschile d’Antan è contemporaneo. Bretelle&Braces Padiglione centrale piano inferiore stand W/7 Farfallino jeans Un accessorio di altri tempi il farfallino oggi indossato (se di jeans come questo) da ragazzi e giovani uomini curiosi quanto attenti ai dettagli e alla qualità del proprio guardaroba. Thomas Mason - Padiglione Centrale , Piano Attico Stand E 11 QUEI DESIDERI INTRAMONTABILI Barbanera: ritorno al futuro, con una scarpa classica 3 di Laura Antonini Pinces e bottoni Un pantalone classico dalla vestibilità contemporanea grazie a pinces e dettaglio pattina con bottone. La fodera in jacquard con tema «snow flake pattern» riprende il mood di stagione. PT Pantaloni Torino – Padiglione Centrale stand D/5-7 4 8 Cucite a mano Si riconferma lo chic della scarpa artigianale cucita a mano. Fra le proposte la nuova scarpa Nico, lavorata e cucita a mano, e realizzata in vitello e suede a contrasto. Mario Bemer - Padiglione Centrale Piano Inferiore Salone M Stand 60 Alessandro Pagliacci, Sergio Guardì e Sebastiano Guardì di Barbanera «La scarpa dice chi sei, come sei e da sola cambia l’impressione generale che un uomo dà di sé». È da questa idea che 4 anni fa è nato il marchio Barbanera disegnato a Milano e prodotto in Toscana e che ora debutta al Pitti (sezione Make, Padiglione Centrale, stand 4). «Con i miei soci — racconta Sergio Guardì — abbiamo dato vita a questo progetto lasciando le nostre precedenti attività. Tra noi, tutti giovanissimi e under 40, c’è chi ha lavorato come musicista rock e chi come pubblicitario. Eravamo alla ricerca di una scarpa che potesse interpretare quella voglia un po’ corsara di vestire classico o casual avendo ai piedi calzature classiche eppure di forte personalità». «Capace di cambiare stile a seconda delle occasioni o delle esigenze – spiega ancora Guardì – il nostro uomo non rinuncia mai a calzare scarpe di qualità. In questo cambiano anche gli scenari preesistenti, per cui anche uomini giovani sono alla ricerca di prodotti artigianali di carattere come i nostri». I modelli? Stringate, Oxford o stivaletti alla Beatles, con fibbia o mocassino hanno dettagli originali e mixano pellami pregiati a tessuti osando anche sul colore (nella foto sopra il sarto e maestro di stile Luca Rubinacci della omonima sartoria napoletana veste le scarpe Barbanera). 5 È in soffice bouclé di alpaca e merino, ricorda i riccioli del vello delle capre e sembra fatto a mano dalle nonne. È il maglione grunge con il dettaglio dell’apertura con bottoni. Pashmere – Padiglione centrale piano terra B/16 L’uniforme del nuovo gentiluomo ripesca dall’armadio dei nonni anche il gilet panciotto da vestire sotto la giacca. Questo color grigio ha anche le taschine. At.p.co - Padiglione Centrale, padiglione centrale, piano terra stand H 8-10 © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 Calze pop Effetto nostalgia Gilet panciotto Ispirate alle figure femminili dal sapore pop di Marco Lodola le calze Pin-Up sono incorniciate dal pregiato cotone. Gallo- Padiglione Centrale Piano Attico C/3 D/3 7 Blu style Torna sulle scene il montgomery. Questo in panno blu ha la manica a martello e le tasche a pattina. Contemporane a la chiusura a pressione. Tardia Padiglione Medici c/14 Corriere Fiorentino Martedì 12 Gennaio 2016 SPECIALI 9 FI 10 FI SPECIALI Top five Street style di Irene R. Vittory Martedì 12 Gennaio 2016 Corriere Fiorentino Mix di stili Collage cartoon Fulmini e saette Una scarpa che mixa diversi stili. È uno stivale basso, ha la comodità della zip laterale (da coprire o da esibire), lacci sul davanti ed è in pelle lucida e sfumata. Splen Firenze, borgo San Jacopo 29 Lunga vita al riciclo creativo: per realizzare questa giacca sono state utilizzate magliette di seconda mano e scarti di negozi, lavati e lavorati in Italia. Il risultato è un vivacissimo collage effetto cartoon che non vi farà passare inosservati. GreenLife, via del Giglio 27 Rigorosamente nera la t-shirt firmata dal fashion designer Neil Barrett da mettere sui jeans o sotto una giacca anche da sera. Ironica la stampa, ton sur ton, di fulmini e saette che scendono a pioggia dal collo al petto. Luisa Via Roma, Via Roma 1921r Feltro e mistero Tutto in feltro con nastro in gros. Ecco un cappello da sfoggiare di giorno e di sera per avere un’aria più misteriosa. Conte of Florence, www.conteofflorence.com Eterno Peter Pan 1 Dici moda street e pensi al denim. Perché il jeans è sempre sulla cresta dell’onda. In evoluzione: più casual con strappi, più formale in bianco e nero. J-Site, via Panzani 17a Tecno-trench 10 Giornate di poggia? Ecco il trench con cappuccio in gabardina di cotone accoppiata con membrana tecnica, antipioggia e antivento, e con cuciture termonastrate. Valstar Fortezza Futuro Maschile stand 14 Vedo turchese La nuova frontiera dell’occhiale urbano sta nella capacità di dare vitalità ad occhi anche stanchi. Per rendere lo sguardo sempre fresco ecco una montatura in acciaio armonico Metal Harmony con lenti colorate turchesi chiaro. Pugnale & Nyleve - Sezione Eye Pop, Padiglione centrale piano terra stand G1 2 Evoluzione jeans L’altro chiodo Linee pulite con una vestibilità perfect slim fit garantita, sono la chiave della nuova collezione uomo del marchio fiorentino che reinterpreta il chiodo in chiave classico contemporanea. Patrizia Pepe - Fortezza, Costruzioni Lorenesi, piano terra, stand A/2 9 Evergreen Il jeans si nobilita nella nuova linea del marchio toscano nella versione superior. Grazie alla sua formale eleganza completa un total look elegante di estrazione militare. Roy Roger’s Padiglione Centrale, piano terra K/1-3, L 1/2 DETTAGLI DA FIGLIO PER IL MANAGER Red-Sox Appeal: l’ad con le calze rosse (o fantasia) di Laura Antonini 3 Fantasie di colori Largo al colore su uno dei più classici motivi maschili. Il pied-de-poul in ben sedici diverse tonalità è la fantasia scelta da questa celebre maison di calzetteria per calzini 100% cotone egiziano a lavorazione jacquard. Bresciani – Padiglione Centrale Piano Terra stand I/11 Giovanni e Michele Marazzini, sales e product manager del marchio di calzetteria RedSox Appeal 4 Hanno superato gli anta ma vestono con disinvoltura i panni dei propri figli. Jeans, sneakers, magliette e calzini colorati, rosso cardinale, a fantasia o magari spaiati. Ce lo racconta il marchio storico di calzetteria Red- Sox Appeal (in Fortezza Padiglione centrale, salone M, piano inferiore, stand 11) che lancia a Pitti Uomo 89 un progetto fotografico in cui 5 personaggi di età e professione diversa sono immortalati con indosso i calzini della Maison nata nel 1938. Da Beppe Modenese presidente onorario della Camera Nazionale della moda, da anni addicted del calzino rosso a Giovanni Cherbassi (nella foto) imprenditore edile di Perugia dallo stile giovanile con la passione per i cappelli, i 5 gentlemen rappresentano la #Redgenerations. «La calza — spiegano Giovanni e Michele Marazzini, sales e product manager del calzificio di famiglia — è diventata un accessorio moda, in quanto permette all’uomo di distinguersi e dare un tocco di personalità senza diventare eccessivo». Un’idea perfetta per gli eterni Peter Pan che prendono ispirazione dal guardaroba dei propri figli. 8 Multitasking Per moderni viaggiatori o anche per chi ama spostarsi con comodità in città. La nuova borsa per lui è modulare, ed è realizzata con pellami morbidi. Gli interni sono organizzati in modo tale da poter portare sempre con sé tablet e smartphone di ultima generazione rendendo così questa borsa adatta ai diversi momenti della giornata, dagli appuntamenti di lavoro al week end di totale relax. Furla - Cortile del Teatrino stand 1 © RIPRODUZIONE RISERVATA 5 6 Sporty chic 7 Intrecci anni ‘90 Per un look sporty chic, da infilare sotto la giacca o sotto un cardigan di lana la polo in morbido cotone arricchita da logo e scritte e dall’immancabile american flag. Nelle tonalità dell’azzurro. U.S. Polo Assn, — Padiglione Cavaniglia, stand 6 Una scarpa senza età. È il modello 580, la sneaker street per eccellenza di New Balance degli anni ‘90, ora riproposta in chiave futuristica con motivo Jacquard. Una lavorazione che prevede l’utilizzo di un telaio ad altissima precisione capace di realizzare disegni molto complessi intrecciando i fili uno ad uno. New Balance - Padiglione Cavaniglia, stand 4 Pop boxer Super fit Sotto il vestito? Il boxer resta anche per l’uomo maturo l’intimo preferito. Bandite le tinte unite e le fantasie sobrie, meglio optare per colori e osare con motivi pop. Happy Socks – My factory Lyceum, piano terra stand 5-7 Ringiovanire con un pantalone. Eccone uno apparentemente classico in tessuto inglese triplo ritorto. La vestibilità super fit, l’abbinamento dei colori e il risvolto alla caviglia fanno la differenza . Berwich – Padiglione Centrale Piano Terra A/6 B/11 Corriere Fiorentino Martedì 12 Gennaio 2016 SPECIALI 11 FI 12 FI SPECIALI Top five Oggetti design di Francesca Tofanari Martedì 12 Gennaio 2016 Corriere Fiorentino Comodino pop Zampirone d’autore Corto Maltese story Ritorno a Le Corbusier «Flamingo» è il comodino disegnato da De Lucchi per Memphis che con i suoi colori accesi e il design deciso, può dare carattere a ogni ambiente, anche il salotto. Arkadia Design, via Guido Monaco 2/a Addio al vecchio zampirone per scacciare gli insetti all’aperto. Oggi c’è «Zampirone», nei colori arancio, fucsia, verde o viola, che ha la duplice funzione di arredare e proteggere dagli insetti che il caldo porta con sé. Mario Luca Giusti, via della Vigna Nuova 88r Per gli amanti di fumetti dai disegni originali, come quelli di Hugo Pratt, nasce il «progetto Corto Maltese» di Capo d’Opera che racconta le avventure del bel marinaio. Sul tavolo un pezzo di storia. Samar Kanda. Emporio Home Design, via Vittorio Emanuele II 18 Tutto cominciò con l’albero di Villa Le Lac di Le Corbusier, che Jaime Hayon trasformò in tre oggetti unici per Cassina. Sempre ispirata alle forme organiche delle architetture di Le Corbusier, è nata la collezione Reaction Poetique, e il centrotavola in frassino tinto nero. Selfhabitat, viale De Amicis 169/175 Lampada post-it In alternativa a bigliettini e post-it, oggi gli appunti si possono scrivere con un pennarello cancellabile sulla lampada «Snakkes» di Northern Lighting. Info: www.giuliotanini.com Nuovi artigiani, raddoppio in Fortezza Debutti Quaranta brand, attenzione a dettaglio e qualità: nello spazio Make un’altra frontiera della moda di Irene Roberti Vittory Sala Alfa più una parte del piano inferiore del padiglione centrale. Questi gli spazi che ospiteranno i «new makers» dell’edizione 89 di Pitti Uomo. I nuovi ideatori, i nuovi designer, i nuovi artigiani. Con un’età media che non supera i quarant’anni e un background creativo che da una parte guarda alla tradizione dell’abbigliamento ma dall’altra, la parte preponderante, strizza l’occhio al contemporaneo, ai materiali hi-tech, a tecniche d’avanguardia, a commistioni originali di fantasie e modelli. Il troppo classico, insomma, non rientra nei canoni. L’allestimento, curato dallo studio design Monadi, sarà «ruvido»: materie prime in vista, ferro, cemento, contenuti video. Perché chi entrerà nello spazio del «Make» non avrà a che fare con uno «scatolone» pieno di merce, o con una versio- Dettagli I papillon di Maison F – Paris ne miniaturizzata, e traslata, di una serie di negozi. Sarà come entrare nel laboratorio di un giovane artigiano di oggi, scoprire l’idea, il processo produttivo, il prodotto. Ad anticiparlo è Antonio Cristaudo, responsabile marketing di Pitti: «L’artigianato è la nuova frontiera nell’abbigliamento. Parliamo di piccole produzioni, molto sofisticate, che di stagione in stagione crescono. Non solo qui in Italia, le frontiere si sono dilatate, è un fenomeno globale», spiega. Lo specchio di questa tendenza è nei nomi dei 40 brand selezionati, provenienti da ogni parte del mondo. Elencati in ordine alfabetico troviamo, tra gli altri, 5 Fingers Venezia, Aïzea, Anonyme Paris, Barbanera, Baruffaldi 1932, Bespoke Couture, Burns & Factory, Casablanca 1942, Chapal, Copley, D By D* Syoukei, Eins Berlin, Fob Paris, GG’s by Georgina Goodman, Jean Rousseau Paris, Jeff, Maglia Francesco, Mark/Giusti, Marwood, Mr Smith Paris, Mr. G Paris, Noah Waxman, *handmade in usa*, Roxxlyn, Sastreria 91, Scunzani, Stefanomano, Tibi Tie, Title Of Work. E ancora, le eccentriche camicie di Kahj, le scarpe «dandy» di Zabattigli di Capri, le giacche tech di Norwegian Rain, la pigiameria raffinata — in stile british — di Otis Batterbee London, quella più strava- Il nuovo progetto «Make» si estenderà dalla Sala Alfa a una parte del piano inferiore del Padiglione Centrale gante e coloratissima di Horror Vacui, le cravatte e i papillon del marchio Maison F – Paris e le coppole del Cappellificio Biellese 1935. Alla sezione Make l’uomo si veste da capo a piedi, senza che venga trascurato alcun dettaglio della ricerca stilistica. «Quando presentiamo i progetti ai brand — racconta ancora Cristaudo — dobbiamo spesso convincerli a parteciparvi. In questo caso l’adesione è stata immediata, tutti hanno subito capito». Un entusiasmo contagioso in un mercato di nicchia ma non troppo: «I grandi compratori, anche loro in aumento, sono disposti a spendere molto per la qualità, per storie vere. Bello che il messaggio di innovazione parta proprio da Firenze, ricca di tradizioni artigianali da sempre». © RIPRODUZIONE RISERVATA Da Han Solo a Rey Arrivano le giacche di «Star Wars» Tra i debutti più attesi di questa edizione di Pitti Uomo c’è il marchio Matchless London, il più antico brand britannico di abbigliamento e accessori del mondo delle moto. Dal 2012 acquistato dalla famiglia Malenotti (ex Belstaff) il brand approda infatti alla Fortezza negli oltre cinquecento metri quadrati delle Grotte, Area Monumentale, dove presenta in anteprima mondiale tre novità. Assieme alla collezione autunno inverno 2016 e al lancio della sua prima linea denim, Matchless London espone i tre capispalla in pelle indossati da Han Solo, Finn e Rey (la nuova eroina della saga record di incassi) parte di una capsule collection di giubbotti dedicati all’ultimo film della saga Star Wars Il risveglio della forza. Non è la prima volta che il marchio collabora con le produzioni del grande schermo. Ha infatti vestito Daniele Craig nei panni di James Bond nell’ultimo 007, ancora Schwarzenegger in Terminator Genisys. Per Star Wars Il risveglio della forza la maison che oggi parla italiano ha quindi ideato i tre giubbotti indossati dai protagonisti del film. Modelli realizzati in pelle di qualità e lavorati con procedure artigianali che sfruttano tecnologie avanzate (basti pensare alle chiusure «magnetiche» di tasche e taschini) i sedici giubbotti sono dedicati anche a ObiWan Kenobi, il cattivo Darth Vader, la saggia Principessa Leila e, ovviamente Luke Skywalker. I capi li vedremo in una particolare esposizione su manichino accanto ad un’installazione scenografica che vedrà esposte anche venticinque moto d’epoca del museo Matchless London tra cui anche l’esclusivo modello X Reloaded. «La mia visione è quella di garantire alla Matchless London — spiega l’amministratore delegato Michele Malenotti — la sua invidiabile posizione come brand di lusso globale. Condividiamo con lo staff di Pitti Immagine Uomo questa visione e per questo abbiamo scelto di essere a questo evento». L.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere Fiorentino Martedì 12 Gennaio 2016 SPECIALI 13 FI 14 FI SPECIALI Martedì 12 Gennaio 2016 Corriere Fiorentino MARTEDÌ 12 MERCOLEDÌ 13 GIOVEDÌ 14 TUTTI I GIORNI Save the Duck 9.30-21.30 Ied Florence, Via Bufalini 6 r In mostra i piumini Save The Duck creati dagli studenti dello Ied ispirati ai temi dell’ecologia e del riciclo. A seguire workshop Ied & The Bridge. Invicta 10-16, Cavaniglia, Stand W 6 Open Day e performance di Materiaviva. Nuvola 10-18, Fortezza Sala delle Nazioni, Stand 51 Nuvola Special Event. Aperitivo allo stand Stewart. Luxury Palace 10-20 Palazzo Capponi, Lungarno Guicciardini Luxury Palace Firenze - L’Artigianato D’Autore. Inaugurazione Pitti Immagine 89 10.30 Palazzo Vecchio, Sala d’Arme Inaugurazione Pitti Immagine Uomo 89. Jewellery Selection 11-22 Museo Bellini/Magazzino n.5, Lungarno Soderini Jewellery Selection al temporary store dedicato ai gioielli curato da Formal.Attire. Caruso e Giancarlo Giannini 12 Padiglione Centrale, Piano Attico Caruso lancia nel mini cinema il secondo episodio di «The Good Italian» con Giancarlo Giannini. Doppiaa con Carreras 12.30 Opificio delle Pietre Dure (Fortezza da Basso) Aula Altamura Presentazione collezione di Doppiaa con special guest José Carreras. Superga 14-16 Armeria, piano terra, stand 8 Ospite speciale allo stand: Jack Guinness. Matthew Goode 14-16, Fortezza, Cavaniglia, Stand 22 Ospite allo stand Diadora Heritage: Matthew Goode. Mario Moretti Polegato 14-16 Cortile Medici, stand 1 Incontro con Mario Moretti Polegato (Geox). Fiorentina Basket 14.30 Arena Strozzi, A33 Presentazione della collaborazione di Mauna Kea con Fiorentina Basket. Saranno presenti i giocatori, l’allenatore e il manager Antonio Fagotti. Peopleunbranded 16 Area Monumentale, primo piano, Sala Riunioni Presentazione su invito del progetto e-commerce di Incom Made in Italy di Peopleunbranded. Emanuele Filiberto 16.30-19.30 Area Monumentale, Sala delle Colonne Sweet Dreams Brand Prince Tees presenta la nuova linea di pigiami con Emanuele Filiberto di Savoia e Enzo Fusco. Federico Curradi 17-19 Dogana, via Valfonda Pitti Italics con Federico Curradi, su invito. Roy Roger’s e Moto Guzzi 18-21 Roy Roger’s, via Calimala 27 Nuova capsule collection Roy Roger’s e esposizione Moto Guzzi. Su invito. Rifle e Design Italian Shoes 18 Hotel Garibaldi Blu, Piazza Santa Maria Novella 21 Presentazione limited edition Giulio Fratini di Rifle e Design Italian Shoes. Tributo a David Bowie 18-21 Sandro Paris, via Calimala 17/18r Presentazione della capsule collection tribute to David Bowie di Sandro Paris. Su invito. Colmar Originals: The future generation 18.30-22 Teatro Opera di Firenze Capsule collection di Colmar Originals realizzata con Christian Pellizzari e Comeforbreakfast. In collaborazione con Vogue Talents. Firenze Made in Tuscany 19 Relais Santa Croce, Via Ghibellina 87 Nuova edizione di Firenze made in Tuscany in collaborazione con il nuovo marchio online Peopleunbranded. Which Is Your Generation? 19.30-21.30 Giardino di Palazzo Corsini, via della Scala Cocktail party su invito «Which Is Your Generation?» a cura di Mini e Pitti Immagine, in collaborazione con «L’Uomo Vogue» e «GQ Italia». Il Cappotto 22.30 Cinema Odeon, Piazza Strozzi Party del marchio Paltò in occasione della presentazione de «Il Cappotto». The Sartorialist Ore 8.30 Area Monumentale, primo piano, sala riunioni Nuova capsule collection The Sartorialist for Roy Roger’s creata in collaborazione con Scott Schuman. Saverio Moschillo 11-13, Fortezza, Cortile Cavaniglia, stand 2 Incontro con Saverio Moschillo allo stand Husky. Marco Bocci per Patrizia Pepe 11-15 Costruzioni Lorenesi, stand A2 Incontro con Marco Bocci, testimonial della collezione FW2016 di Patrizia Pepe. La Martina 11.30-12.30 Padiglione delle Ghiaia, stand 6 Presentazione della capsule collection di La Martina in collaborazione con Timothy Everest. Su invito. Le Bon et Le Beau 12-14, Padiglione Medici, Stand A11-13 Presentazione della nuova collezione Le Bon et Le Beau e specialità toscane e francesi a cura di Federico Minghi e della «Gourmanderie». Mario Dell’Oglio, il libro 12.30 Sala Riunioni, Area Monumentale, primo piano Presentazione del libro di Mario Dell’Oglio «Il Gentiluomo Senza Cappello». Intervengono Beppe Angiolini e Simone Marchetti. Su invito. Gazzalook, la premiazione 12.30, Fortezza, area Gazza Lounge Premiazione di «Gazzalook»: i capi più cool di Pitti Uomo 89 votati online www.gazzetta.it. Su invito. Antony Morato dalle 13 Area Monumentale, Cannoniera Presentazione della nuova campagna pubblicitaria #Iamwhoiam di Antony Morato. Moreschi 15 Padiglione Centrale, piano inferiore, stand Q2 Moreschi festeggia 70 anni con una monografia ed una speciale capsule collection. Smartness 15 Sala della Guardia, Stand 18 Ospiti speciali allo stand di Smartness Lab Eugenio e Francesca di «Uomini e Donne». Presentazione della nuova capsule collection Smartness by Niccolò Pratesi. Subbuteo con la Viola 15 Padiglione Centrale, piano inferiore, Stand V5-9 - Z3-5 Ospiti speciali allo stand L.B.M. 1911 sono i giocatori della Fiorentina, che giocheranno una partita a subbuteo contro il Subbuteo Club Firenze. Happiness con Pinna e Vacchi 15 Spazio Belfiore, Stand 2 Gli ospiti speciali di Happiness sono Andrea Pinna e Gianluca Vacchi. Doucal’s e le Generation(s) 15.30 Padiglione Centrale, piano inferiore, stand O-4 Presentazione del progetto speciale di Doucal’s dedicato al tema Generation(s). In collaborazione con Ied Mason’s 15.30-18.30 Conventino Four Seasons Hotel Defilé su invito di Mason’s che ci trasporta in una vip lounge di un aeroporto ideale. Pitti Italics: Vittorio Branchizio 16 Dogana, via Valfonda 25 Sfilata su invito di Vittorio Branchizio per Pitti Italics The International Woolmark Prize 17.30 Villa Favard, Via Curtatone 1 Menswear Final Fashion Show su invito di The International Woolmark Prize. Alessandro Enriquez per Proraso 18.30-22.30 Blues Barber, via Cimabue 36 10x10 Anitaliantheory e Proraso presentano «Amore italiano a Firenze» con Alessandro Enriquez che racconta l’Amore italiano con la sua collezione AI 16-17 e celebra la collaborazione con Proraso. Le Stanze di Riccardo Campedelli 18.30-20.30 Showroom Riccardo Campedelli, Corso Italia 2 Inaugurazione del nuovo showroom «Le Stanze di Riccardo Campedelli» Menswear Guest Designer Juun.J 19 Stazione Leopolda Sfilata su invito di Menswear Guest Designer Juun.J Pampaloni 20.30 Ristorante In Fabbrica, Via del Gelsomino 99 Cena «Trucchi Da Uomo» di Pampaloni su invito. L’Altro Uomo Party 23 Yab Yum, via dei Sassetti 5 r Djset Supernova e Gabri B-Le Baron. Boom! 10-13 e 15.30-19.30 Illum, via Francesco Baracca Boom! - Tra Moda e Luce: esposizione di abiti e del loro fotoracconto ispirato agli anni ‘60. Kenneth Field 10-19.30 WpStore, via della Vigna Nuova 75r Kenichi Kusano presenta la sua collezione di cravatte vintage da tutto il mondo, dagli anni Trenta, agli anni Ottanta. Danilo Petrucci per D’Acquasparta 12 Padiglione Centrale, stand H/13 Il pilota di MotoGp Danilo Petrucci ospite del marchio toscano D’Acquasparta per presentare la capsule collection di sneaker Pramac. Happiness 14-17 Spazio Belfiore, Stand 2 Wo r k s h o p d i Happiness sulla cultura dei prodotti messicani nati dalla pianta dell’agave. Generation Africa 14.30 Dogana, Via Valfonda 25, Firenze Sfilata di Generation Africa su invito. Comes First 15.30 Piazzale del Padiglione Centrale Performance con special alternative Set Art di Comes First. Marco De Vincenzo 17-19 Teatro Niccolini, via Ricasoli 3-5 Fashion Installation di Marco De Vincenzo per Womenswear Guest Designer su invito. Finance & Luxury dalle 17.30 Four Seasons Hotel, Borgo Pinti, 99 Conferenza e mostra «Finance & Luxury - Quality is rewarding!» e booksigning di Hugo Jacomet. Su invito. Ied & La Rinascente Dalle 18 Palazzo de La Rinascente, piazza della Repubblica, Firenze Proiezione di Ied & La Rinascente ispirata alla storia della moda e alle nuove generazioni. Progetto creativo a cura di The Fake Factory. Originals By White Mountaineering 19 Stazione Leopolda Fashion Presentation di Designer Project adidas Originals By White Mountaineering su invito Fumoir d’Alta Quota 21 Eataly Firenze, Via Martelli 22r Taste Experience & Mountain Refuge di Fumoir d’Alta Quota su prenotazione. The latest fashion buzz e Mini Fortezza da Basso, piazzale della Ghiaia Il progetto che rende protagonisti alcuni tra i più talentuosi e promettenti fashion designer internazionali di moda maschile - in collaborazione con GQ Italia, L’Uomo Vogue e Lagente - da questa edizione vede la partnership strategica di Mini, che ospita all’interno del suo spazio, al Piazzale Centrale della Fortezza da Basso, il display delle collezioni protagoniste. Open For tezza, Sala della Ronda B «Open» è il progetto di Pitti Immagine che racconta il mondo delle collezioni di nuova generazione che superano il concetto di maschile e femminile in un’ambientazione chic e minimale a cura di Storage Associati. Eye Pop Fortezza da Basso, Padiglione Centrale, piano terra Torna lo spazio speciale dedicato all’eyewear e realizzato in collaborazione con Mido, la manifestazione internazionale leader nel settore dell’occhialeria. Al piano terra del Padiglione Centrale, Eye Pop approfondisce il legame tra occhiali e moda sotto il segno della qualità e del design. Una proposta pensata per i migliori concept store, ma anche per aziende in cerca di nuove sinergie creative. Il tutto in un set di allestimento a cura di Alessandro Moradei. Agenda di Edoardo Semmola 12 15 Mani di storie, generazioni a confronto Fortezza da Basso, Urban Panorama Ventuno ritratti di uomini e donne, giovani e anziani, fashion people e persone comuni, per rappresentare intere generazioni prive di qualsiasi coordinata spazio-temporale. È la mostra fotografica «Mani di Storie», realizzata dal milanese Claudio Bonoldi, che si lega al tema di questa edizione del salone moda: «Pitti Generation(s)». Nell’allestimento a cura di Niccolò Bernardini, l’approccio al tema generazionale offre al visitatore più chiavi di lettura sullo scorrere della vita, senza alcun pregiudizio. Eventi Pitti SUPPLEMENTO GRATUITO ALL’EDIZIONE ODIERNA DEL Supplemento della testata Direttore: Paolo Ermini Vicedirettore: Eugenio Tassini In redazione: Chiara Dino e Lorella Romagnoli Grafica di: Claudio Nerone Hanno collaborato: Laura Antonini, Francesca Tofanari, Edoardo Semmola, Irene Roberti Vittory, Ivana Zuliani Editoriale Fiorentina s.r.l. Presidente: Marco Bassilichi Amministratore Delegato: Massimo Monzio Compagnoni Sede legale: Lungarno delle Grazie 22, 50122 Firenze Reg. Trib. di Firenze n. 5642 del 22/02/2008 Responsabile del trattamento dei dati (D.Lgs. 196/2003): Paolo Ermini © Copyright Editoriale Fiorentina s.r.l. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. 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