camera di commercio industria artigianato e agricoltura brescia
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Allegato alla deliberazione n. 47 lettera g) del 20 aprile 2014 CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA BRESCIA INIZIATIVE FINANZIARIE PER L'ACCESSO AL CREDITO DELLE MICRO PMI BRESCIANE dati al 31.12.2014 1 INDICE Paragrafo Pagina 1 Il sistema dei Confidi 3 2 Iniziative della Camera di Commercio di Brescia 9 3 Interventi di garanzia e cogaranzia 21 2 1. IL SISTEMA DEI CONFIDI RIFERIMENTI NORMATIVI 1 Decreto Legislativo 1.9.1993 Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia n. 385 2 art. 13 del D.L. 30 settembre Disciplina dell'attività di garanzia collettiva dei fidi. 2003, n. 269 (conv. in Legge La normativa mira a razionalizzare e rendere omogenea la 24 novembre 2003, n. 326) disciplina relativa ai confidi e definisce gli ambiti operativi degli stessi, stabilendo anche gli ambiti dimensionali Accordo di Basilea 2 Il testo dell'accordo, nella versione definitiva nel giugno del 2004, è entrato in vigore nel gennaio 2007 3 Insieme alla legge 326/2003 ha imposto ai confidi di scegliere se continuare a svolgere l’attività tradizionale oppure diventare intermediari finanziari vigilati. E' l'accordo internazionale di vigilanza prudenziale, maturato nell'ambito del Comitato di Basilea e riguardante i requisiti patrimoniali delle banche. In base ad esso, le banche dei Paesi aderenti devono accantonare quote di capitale proporzionate al rischio assunto, valutato attraverso lo strumento del rating. L'accordo è strutturato in tre "pilastri": Requisiti patrimoniali; Controllo delle Autorità di vigilanza; Disciplina di mercato e Trasparenza. 4 art. 1, commi 881 e 882 Legge Finanziaria 2007 27 dicembre 2006, n. 296 5 art. 1, commi dal 124 al 127, Finanziaria 2008 dal 133 al 135 e 144 Legge 24 dicembre 2007, n. 244 D. Lgs. n. 141/2010, (riforma del Titolo V del TUB), attuativo della direttiva comunitaria n. 48/2008 di riforma della disciplina del credito al consumo La normativa riforma la disciplina relativa ai confidi, confermando due distinte tipologie di confidi sottoposti a regimi di controllo differenziati: - Confidi "minori" - iscritti ai sensi dell'art. 155, comma 4, del TUB, che possono svolgere esclusivamente l'attività di garanzia collettiva dei fidi. Sono sottoposti a una nuova forma di vigilanza in quanto sono iscritti in un elenco tenuto da un Organismo ed esercitano in via esclusiva l'attività di garanzia collettiva dei fidi e i servizi a essa connessi. - Confidi "maggiori" vigilati, che hanno un volume di attività finanziaria pari o superiore a 75 milioni di euro, e che erano già tenuti, ai sensi dell'art. 15 del D.M. 17 febbraio 2009, n. 29, ad iscriversi nell'elenco speciale (previgente articolo 107 del TUB). La normativa ha sostituito il precedente sistema, caratterizzato da un doppio elenco, con l’obbligo di iscrizione in un albo unico per gli intermediari finanziari autorizzati (nuovo articolo 106 del TUB). Tali soggetti sono sottoposti all’attività di vigilanza della Banca d’Italia (art. 108). Accordo di Basilea 3, entrato in vigore nel gennaio 2014 A seguito della crisi finanziaria che ha colpito alcuni importanti istituti di credito, una nuova versione dell'accordo viene emanata con il nome di Basilea 3. L'accordo è sottoscritto con l’obiettivo di stabilizzare il 6 7 3 settore bancario e il sistema economico globale, prevedendo, in particolare, l’innalzamento del requisito patrimoniale nei confronti di esposizioni verso altre imprese finanziarie. Tale accordo è un insieme articolato di provvedimenti di riforma, predisposto dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria al fine di rafforzare la regolamentazione, la vigilanza e la gestione del rischio del settore bancario, nonché per migliorare la capacità del settore bancario di assorbire shock, derivanti da tensioni economiche e finanziarie, indipendentemente dalla loro origine, la gestione del rischio e la governance, rafforzando la trasparenza e l'informativa delle banche. 8 Legge regionale n. 11/2014, “Impresa Lombardia: per la libertà di impresa, il lavoro e la competitività” La L.R 11/2014 sancisce l’importanza del tema della sostenibilità e della efficienza dello strumento dei Confidi, individuandolo come canale strategico per intervenire sull’accesso al credito da parte delle micro PMI. IL RUOLO DEI CONFIDI I Confidi, secondo la definizione della L. 326/2003, sono consorzi o cooperative di garanzia collettiva dei fidi, che svolgono attività di prestazione di garanzie per agevolare le imprese nell'accesso ai finanziamenti, a breve medio e lungo termine, destinati allo sviluppo delle attività economiche e produttive. Nascono come espressione delle associazioni di categoria nei comparti dell'industria, del commercio, dell'artigianato e dell'agricoltura, basandosi su principi di mutualità e solidarietà. I primi consorzi fidi vengono costituiti nel 1956; si convenzionano con istituti di credito, per ottenere l'accesso al credito a tassi di interesse più vantaggiosi rispetto a quelli di mercato e la riduzioni degli “oneri accessori”. Il processo di riorganizzazione dei Confidi inizia nel 2003 con l'emanazione del decreto legge 20 settembre 2003, n. 269, art. 13, nel quale vengono definiti: 1. i confidi vigilati, iscritti nell'elenco speciale ex art. 107 TUB; 2. i confidi minori, non vigilati dalla Banca d'Italia, ma iscritti nella sezione dell'elenco generale di cui all'art. 155, comma 4, TUB; 3. le banche di garanzia collettiva dei fidi. Le funzioni subiscono un progressivo mutamento nell'autunno 2008, con la crisi dei mercati finanziari, propagatasi all'economia reale, e a seguito dell'entrata in vigore di Basilea 2, che comporta l'irrigidimento delle condizioni di accesso e di utilizzo del credito da parte delle imprese. In questa situazione, i Confidi, riconosciuti patrimonio di dati e di conoscenza diretta delle imprese, rafforzano il proprio ruolo di facilitatori dell'accesso al credito e di mitigatori delle condizioni di erogazione. Certificano il “merito creditizio” di ciascuna richiesta di finanziamento in base ai parametri di Basilea, ai fini del ricorso al Fondo Centrale di Garanzia ai sensi della legge 662/96. Attualmente i Confidi erogano servizi quali: • concessioni di garanzie (controgarantite dallo Stato); • valutazione del merito del credito; • affiancamento negli adempimenti burocratici relativi al processo di assegnazione del 4 • credito; consulenza. Oltre al Fondo Centrale di Garanzia (FCG), intervengono a supporto del sistema dei confidi, mediante contribuzioni in conto capitale, controgaranzie, contributi a fondo perduto, contributi in conto interesse, o altre forme di supporto finanziari: • le Regioni, che hanno attivato, dal 2003 al 2010, 87 misure a supporto dei Confidi pari a 732 milioni di euro; • lo Stato, con la Legge di Stabilità del 2013 (Legge 24 dicembre 2012, n. 228), che ha appositamente stanziato 950 milioni di euro. A loro volta, tali supporti finanziari vengono ripartiti mediante: • il Piano organizzativo Nazionale (PON), che ripartisce i fondi alle diverse regioni; • il Piano organizzativo Regionale (POR), che suddivide i fondi ai confidi regionali; • la Legge di stabilità che stanzia l’ammontare complessivo dei fondi, e si articolano in: a) Interventi pubblici con leva sul patrimonio dei confidi, ovvero mediante: • contributi pubblici del Fondo Centrale di Garanzia (FCG) che eroga controgaranzie a favore dei confidi che beneficiano di un coefficiente di ponderazione pari allo 0%, dal momento che FCG ha a sua volta lo Stato come garante di ultima istanza;. • aiuti che l'amministrazione pubblica mette a disposizione dei confidi beneficiari sul patrimonio, che rendono possibile l'erogazione da parte dei confidi di nuove garanzie e di nuova finanza alle PMI da parte degli istituti di credito. b) Interventi pubblici con impatto sul conto economico dei confidi; mediante l'incremento dei fondi rischi e l'ottenimento di un utile positivo, i confidi riescono ad erogare nuove garanzie, generando, di conseguenza, credito bancario per le PMI. Presso la Banca d'Italia, al 1 gennaio 2015, risultano iscritti n. 531 confidi dei vari comparti; quelli effettivamente operativi sono circa 350. La distribuzione dei confidi sul territorio è variegata e proporzionale alla presenza delle imprese, oltre ad essere legata alle politiche associative e ai rapporti socio-politici del territorio. Vi sono: • i Confidi provinciali, con operatività in funzione delle piccole e medie imprese associate; • I Confidi regionali, con esercizio, di norma, di un'attività di controgaranzia e cogaranzia. Le Federazioni nazionali operative in Italia sono finalizzate al coordinamento, alla rappresentanza ed all'assistenza del Confidi associati. Le più diffuse sono: Fedart Fidi (Confartigianato - CNA - Casartigiani), Federascomfidi (Confcommercio), Federconfidi (Confindustria), Federfidi (Confesercenti), Fincredit (Confapi), Crediagri (Coldiretti). Si aggiunge anche l'Associazione Europea di Mutua Garanzia (AECM), che opera a livello internazionale ed è l'organismo di rappresentanza dei confidi europei presso le istituzioni politiche e finanziarie dell'Unione Europea. a) I CONFIDI INTERMEDIARI FINANZIARI (EX ART. 107 TUB) I Confidi, in possesso di determinati requisiti patrimoniali ed operativi, hanno potuto trasformarsi in intermediari finanziari vigilati dalla Banca d’Italia ed esercitano, in misura prevalente, attività di garanzia collettiva dei fidi. Sono iscritti all’elenco speciale previsto dall’art. 107 del TUB, e ad essi si applicano le disposizioni generali di vigilanza previste dalla normativa. In particolare, devono osservare le disposizioni in materia di: • adeguatezza patrimoniale; • contenimento del rischio; • organizzazione amministrativa e contabile e sistema di controlli interni; 5 • • • • • requisiti di onorabilità dei partecipanti e di onorabilità e professionalità dei dirigenti; obblighi di comunicazione delle partecipazioni nel capitale; comunicazioni del collegio sindacale; cancellazione dall’elenco speciale in casi specificamente previsti; poteri di intervento della Banca d’Italia. Al core business costituito dalla concessione di garanzie, possono affiancare altre attività quali: – gestione di fondi pubblici di agevolazione, là dove i confidi siano chiamati a esprimere valutazioni di merito sull’eleggibilità dei destinatari; – sottoscrizione di convenzioni con le banche assegnatarie di fondi pubblici di garanzia; – prestazione di garanzie nei confronti dell’amministrazione finanziaria. Possono attivare anche alcune funzioni, che caratterizzano più specificamente l’azione di una banca, sia pure in via residuale, quali: - la concessione di prestiti ai soci - l’accesso a basi informative, quali la Centrale Rischi; - l’assistenza alle imprese per accedere al mercato dei capitali (ad esempio, bond di distretto). Il decreto del Ministero dell’Economia e Finanza del novembre 2007, in merito alle soglie dimensionali e operative previste per l’iscrizione dei confidi all’elenco speciale ex art. 107 del TUB, ha stabilito che, al superamento dei 75 milioni di euro di attività, i confidi devono iscriversi all’elenco speciale, e devono rispettare i requisiti previsti dalla Banca d’Italia per gli intermediari vigilati. A fronte della inosservanza di tali disposizioni possono essere esclusi anche dal novero dei confidi ex art. 106 del TUB. Il rischio di cancellazione dall’elenco generale sussiste anche per quei confidi che non assumono una forma societaria tra quelle prescritte dalla normativa, ovvero s.p.a., s.r.l., s.coop.a r.l., s.coop.p.a, s.cons.p.a. In base alle istruzioni di vigilanza della Banca d’Italia, la struttura del controllo prudenziale ricalca, sia pure semplificandolo, il modello previsto per le banche, ovvero è d'obbligo: • il possesso dei requisiti minimi per far fronte ai rischi di credito, di controparte, di operatività e di concentrazione dei crediti; • possedere un sistema di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale riconducibile al modello standard previsto per le banche da Basilea; • assolvimento degli obblighi di informativa per il mercato; • soggezione alla regolamentazione bancaria sulla concentrazione dei rischi; • patrimonio di riserva pari almeno al 6% del valore nominale complessivo delle garanzie rilasciate (8% per quanti intendano avvalersi delle funzioni di intermediari finanziari); • limite alla concentrazione dei rischi simile a quello previsto per le banche, ovvero il divieto che una singola posizione di rischio superi il 25% del patrimonio di vigilanza; • standard organizzativi elevati (regolamento interno per il processo istruttorio, controllo sistematico delle esposizioni); • adeguamento della struttura informatica alle esigenze di uniformazione delle procedure contabili e di revisione dei bilanci e di segnalazione/rendicontazione agli organi di vigilanza; • predisposizione delle procedure standard di segnalazioni mensili alla Centrale Rischi e di comunicazione alla Vigilanza; • definizione e implementazione di un sistema di internal auditing; • requisiti di onorabilità per i soci che detengano quote superiori al 5% del capitale sociale; • requisiti di onorabilità, professionalità, indipendenza per i soggetti che svolgono funzioni di amministratore, direzione e controllo. 6 b) I CONFIDI NON VIGILATI (EX ART. 106 TUB) Il modello dei Confidi ex 106 prevede competenze legate esclusivamente alla concessione di garanzie sui fidi e alla prestazione dei servizi di base. I Confidi 106 sono iscritti nell’apposita sezione dell’elenco previsto dall’art. 106 del Testo Unico Bancario (TUB) e non sono soggetti alla vigilanza della Banca d’Italia. Il patrimonio netto, comprensivo dei fondi rischi indisponibili, non può essere inferiore a 250.000 euro e almeno 50.000 euro devono essere riconducibili ad apporti di consorziati o soci o ad avanzi di gestione. Questa tipologia di confidi ha visto ridimensionato, nel medio periodo, il proprio peso sul mercato delle garanzie a fronte della possibilità, concessa ai confidi più strutturati, di offrire, accanto alle garanzie, una serie di servizi aggiuntivi e diversificati nei confronti delle imprese. Si è delineato nel tempo, a seconda delle diverse realtà territoriali, un passaggio da un approccio “mutualistico” a un approccio di “mercato” nella domanda e offerta di garanzie, definendo una più elevata competizione tra gli operatori e una maggior attenzione alle condizioni applicate e ai servizi offerti dai confidi. c) LE BANCHE DI GARANZIA I Confidi hanno altresì avuto la possibilità di trasformarsi in Banca di garanzia (secondo il modello della BCC – Banca di Credito Cooperativo). L'’attività bancaria, in forma di società cooperativa a responsabilità limitata viene consentita anche ai soggetti che, secondo il proprio statuto, esercitano prevalentemente l’attività di garanzia collettiva dei fidi a favore dei propri soci, con specifico riferimento, nella denominazione ,a tale attività. Le banche di garanzia devono osservare le norme previste per le BCC in materia di: - attività esercitabili; - operatività in derivati; - partecipazioni detenibili; - deleghe in materia di erogazione del credito; - destinazione degli utili. Il valore nominale di ciascuna azione deve essere compreso tra 25 e 500 euro, e, analogamente a quanto previsto per le banche di credito cooperativo, le banche di garanzia, devono operare nella provincia in cui hanno sede legale, in quelle limitrofe o in quelle dove si trovano unità locali, con la possibilità di prevedere sedi distaccate in altre province espressamente indicate nello statuto. Il capitale minimo iniziale deve essere pari a 2 milioni di euro, rappresentato da capitale sociale interamente versato e da riserve pienamente disponibili. Per quanto riguarda il patrimonio di vigilanza, valgono le disposizioni previste per le altre banche. Le esposizioni delle banche di garanzia non destinate ai soci devono essere assunte, comunque, nei confronti di soggetti operanti nelle province di competenza della banca. d) IL DECRETO «SVILUPPO 2012 BIS » – MISURE PER I CONFIDI. L'art. 36 del decreto del decreto Sviluppo 2012 bis ha previsto l'eliminazione di una serie di vincoli sui fondi pubblici destinati ai Confidi al fine di agevolare l’accesso al credito delle PMI. In particolare, si è data la possibilità di imputare al fondo consortile, al capitale sociale, ad apposita riserva o accantonare per la copertura dei rischi, i fondi rischi e gli altri fondi o riserve patrimoniali o finanziamenti per la concessione delle garanzie costituiti da contributi dello Stato, delle Regioni e di altri enti pubblici esistenti alla data del 31.12.2012. La norma ha riproposto un’analoga disposizione contenuta all’art. 1, comma 134, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Legge finanziaria 2008), i cui effetti erano scaduti a giugno 2008 – ed ha consentito il rafforzamento patrimoniale dei confidi per poter continuare a svolgere il ruolo di 7 sostegno all'accesso al credito delle piccole e medie imprese. Il Decreto Legislativo n. 169/2012 (Disposizioni in materia di Vigilanza) ha stabilito: • l'eliminazione di disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari; • l'istituzione dell'Organismo di all'art. 112-bis TUB, competente nella tenuta dell'elenco dei Confidi di cui all'art. 112 TUB, sotto la supervisione della Banca d'Italia, con presidi che salvaguardino una corretta gestione, una trasparente situazione contabile, il pieno rispetto delle normative in vigore. e) LE PROSPETTIVE. Ponte fondamentale tra il mondo delle banche e quello delle Pmi, i Confidi sono da lungo tempo un tassello importante del sistema finanziario italiano ed è ampiamente riconosciuta la validità delle loro funzioni, più che mai utili e necessari nell’attuale fase congiunturale. Tuttavia, negli ultimi anni, sono emersi alcuni fattori di fragilità – sostenibilità economica e modelli di business, elevato grado di frammentazione, carenze tecnico-organizzative, ritardi tecnologici negli strumenti di rating – sui quali occorre intervenire per cogliere le sfide e le opportunità future e per arrivare ai confidi di nuova generazione. L’evoluzione del sistema dei Confidi in Italia prevede pochi grandi Confidi per ciascuna regione, o pochissimi grandi Confidi interregionali, o, in alternativa, soluzioni intermedie, basate su reti o network di Confidi di varie dimensioni. I Confidi dovranno essere dotati di un’organizzazione strutturata e qualificata, essere in grado di approntare sistemi di rating/credit scoring e modelli di valutazione, cogliendo l’occasione per una normalizzazione e per una adeguata complementarità al mondo bancario, sviluppare modelli di pricing (fattori esterni ed interni per la fissazione dei prezzi) che ne garantiscano la sostenibilità economico-finanziaria. I Confidi imposteranno un modello di business sostenibile, che preservi il carattere mutualistico e, al tempo stesso, dia incentivi all’efficienza in un quasi mercato dove l’azione pubblica deve progressivamente ridursi. 8 2. INIZIATIVE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI BRESCIA A SOSTEGNO DELLE GARANZIE Le Camere di Commercio hanno realizzato, negli anni, numerose iniziative per favorire l'accesso al credito delle imprese, attraverso azioni dirette a sostegno del sistema economico locale, in particolare durante i momenti di crisi, finanziando spese per la realizzazione di investimenti, e sostenendo e rafforzando i Confidi, posti di fronte sia alle esigenze di adeguamento all'entrata in vigore di nuove normative, sia all'aumento delle sofferenze in portafoglio. Nei primi mesi del 2009, Unioncamere ha sottoscritto con il Ministero dello sviluppo economico, un accordo per destinare 30 milioni a sostegno dell'accesso al credito e dell'occupazione nelle PMI. Il sistema camerale lombardo ha operato rafforzando le tradizionali linee di intervento, non solo con azioni straordinarie di contrasto alla crisi ma creando anche uno strumento di sistema – Confiducia – a sostegno dei Confidi già operanti nel territorio. La Camera di Commercio di Brescia, nella sua storia, ha promosso il sistema economico locale, principalmente, mediante lo stanziamento di cospicue risorse destinate alla facilitazione dell'accesso al credito. INIZIATIVE PER L'ACCESSO AL CREDITO Le risorse per favorire l'accesso al credito rappresentano, mediamente, il 29% della programmazione economica annuale camerale, destinate sia alle Cooperative e ai Consorzi fidi sia alle imprese per l'abbattimento dei tassi d'interesse. Di seguito si riportano, nel complesso, i dati delle risorse destinate negli anni 2005-2014. TABELLA DELLE RISORSE DESTINATE AL SOSTEGNO DELLE PMI BRESCIANE PER L'ACCESSO AL CREDITO, NEL PERIODO 2005/2014 importi in €) Anno CONTRIBUTI SU BANDI DI CONCORSO ALLE MICRO PMI PER ABBATTIMENTO TASSI CONTRIBUTI AI FONDI RISCHI DEI CONFIDI RISORSE COMPLESSIVE CAMERALI 2005 1.614.757 1.075.000 2.689.757 2006 1.558.804 1.072.265 2.631.069 2007 1.462.932 500.000 1.962.932 2008 1.989.921 899.581 2.889.502 2009 3.648.714 1.497.072 5.145.786 2010 2.818.877 977.967 3.796.844 2011 2.537.539 719.055 3.256.594 2012 2.842.828 659.000 3.501.828 2013 2.488.354 960.000 3.448.354 2014 2.355.914 0* 2.355.914 Totali 23.318.640 8.359.940 31.678.580 73,60% 26,40% 100,00% Totali in misura % *€ 800.000,00, incrementati a € 1.019.300, destinati all'Avviso (bando) della Regione Lombardia 2014 AdP 9 RISORSE DESTINATE AL SOSTEGNO DELLE PMI BRESCIANE PER L'ACCESSO AL CREDITO, NEL PERIODO 2005/2014 35000000 € 31.678.580 30000000 25000000 € 23.318.640 20000000 CONTRIBUTI SU BANDI DI CONCORSO ALLE MICRO PMI PER ABBATTIMENTO TASSI CONTRIBUTI AI FONDI RISCHI DEI CONFIDI 15000000 10000000 € 8.359.940 RISORSE COMPLESSIVE CAMERALI 5000000 0 RISORSE EROGATE PER L'ACCESSO AL CREDITO PER ANNO 2005-201 4 6000000 5000000 4000000 CONTRIBUTI AI FONDI RISCHI DEI CONFIDI MEDIANTE BANDO CAMERALE CONTRIBUTI SU BANDI DI CONCORSO ALLE MICRO PMI PER ABBATTIMENTO TASSI 3000000 2000000 1000000 0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 10 a) CONTRIBUTI ALLE MICRO PMI PER L'ACCESSO AL CREDITO MEDIANTE BANDI DI CONCORSO A partire dagli anni '90, la Camera di Commercio di Brescia è intervenuta a sostegno delle micro PMI locali con diverse iniziative atte a favorire l'accesso al credito, soprattutto, mediante l'attivazione di bandi di concorso rivolti all'economia locale di tutti i settori. I contributi, concedibili su finanziamenti bancari erogati dalle Banche tramite le Cooperative ed i Consorzi di garanzia collettiva Fidi, con sede legale e/o operativa nella provincia Brescia, hanno ad oggetto: • la realizzazione di determinati investimenti, quali: ✗ acquisto di azienda o rami di azienda, compreso il costo dell'avviamento; ✗ acquisto di attrezzature ed arredamento per l'ammodernamento dell'impresa; ✗ acquisto di immobili ad uso aziendale; ✗ ristrutturazione di immobili e di impianti; ✗ acquisto di automezzi commerciali, autovetture da utilizzare esclusivamente per l'esercizio dell'attività aziendale; • la carenza di liquidità delle micro PMI bresciane operanti nei settori dell'artigianato, del commercio, del turismo e dei servizi (eccettuato il settore industria). Si riportano di seguito le tabelle riepilogative degli esiti dei bandi di concorso camerali adottati nel periodo 2007-2014, evidenziando che sono state soddisfatte, complessivamente, • n. 8.017 domande, a fronte di € 20.145.079 di contributi liquidati, con la concessione di un contributo medio pari a € 2.513, e ripartiti nelle misure: ◦ del 58,4% al settore artigianato, ◦ del 39,6% al commercio, turismo e servizi, ◦ del 2% all'industria. TABELLA BANDI PER L'ACCESSO AL CREDITO – ANNI 2007- 2014 importi in €) ACCESSO AL CREDITO PER INVESTIMENTI COMMERCIO, TURISMO E SERVIZI N. DOMANDE CONTRIBUTI EROGATI CONTRIBUTO MEDIO 2007 103 302.907 2.941 2008 127 398.252 3.136 2009 110 543.687 4.943 TOTALE 340 1.244.846 3.661 ACCESSO AL CREDITO PER LIQUIDITA' COMMERCIO, TURISMO E SERVIZI N. DOMANDE CONTRIBUTI EROGATI CONTRIBUTO MEDIO 2007 210 247.090 1.177 2008 271 418.310 1.544 2009 426 919.920 2.159 TOTALE 907 1.585.320 1.748 BANDO UNIFICATO 2010 ACCESSO AL CREDITO PER INVESTIMENTI E LIQUIDITA' COMMERCIO, TURISMO E SERVIZI N. DOMANDE CONTRIBUTI EROGATI CONTRIBUTO MEDIO 2010 427 1.262.173 2.956 11 2011 315 981.879 3.117 2012 410 1.205.850 2.941 2013 363 1.048.182 2.888 *2014 412 970.000 2.354 TOTALE 1.927 5.468.084 2.838 *bando chiuso anticipatamente per esaurimento delle risorse stanziate - in fase istruttoria TOTALE COMPLESSIVO BANDI COMMERCIO, TURISMO E SERVIZI 3.174 8.298.250 2.615 ACCESSO AL CREDITO ARTIGIANATO PER LIQUIDITÀ E INVESTIMENTI N. DOMANDE CONTRIBUTI EROGATI CONTRIBUTO MEDIO 2007 442 884.935 2.002 2008 634 1.068.022 € 1.685 2009 783 2.060.374 2.631 2010 552 1.434.972 2600 2011 577 1.424.426 2.469 2012 583 1.540.536 2.642 2013 574 1.320.172 2.300 *2014 532 1.303.514,00 2.450 TOTALE 4.677 11.036.951 2.360 *bando chiuso alla scadenza dei termini - in fase istruttoria. ACCESSO AL CREDITO INDUSTRIA SOLO PER INVESTIMENTI N. DOMANDE CONTRIBUTI EROGATI CONTRIBUTO MEDIO 2007 9 28.000 3.111 2008 29 105.337 3.632 2009 22 124.733 5.670 2010 26 121.732 4.682 2011 25 131.234 5.245 2012 19 96.442 5.076 2013 22 120.000 5.455 *2014 14 82.400 5.886 TOTALE 166 809.878 4.879 *bando chiuso alla scadenza dei termini - in fase istruttoria. b) CONTRIBUTI LIQUIDATI AI FONDI RISCHI DEI CONSORZI FIDI – PERIODO 2007- 2011 Fino all'anno 2009, la concessione dei contributi stanziati a bilancio dalla Camera di Commercio di 12 Brescia era disposta in osservanza del Regolamento per la concessione di contributi ai fondi rischi degli Organismi di garanzia fidi - approvato con deliberazione n. 80 del 15 maggio 2003, e da ultimo modificato con le deliberazioni nn. 170 del 19.9.2006, 196 del 12.10.2006, e 188 del 18.12.2007, in armonia con le disposizioni comunitarie in materia di aiuti alle imprese, quali sono i Confidi. Il Regolamento camerale prevedeva che i contributi dovevano essere: • rivolti all'esclusivo sostegno dell'accesso al credito delle imprese bresciane; • previsti in armonia con i programmi pluriennali ed annuali della Camera di Commercio e nel rispetto delle normative comunitarie in materia di aiuti di Stato; • determinati annualmente in base all’ammontare delle risorse da destinare, stanziate dalla Giunta Camerale, in relazione ai programmi dell’Ente; • concessi solo a fronte della presentazione della domanda specifica, entro il termine stabilito, corredata dalla documentazione prescritta dal regolamento camerale. Il fondo stanziato e destinato ai Confidi veniva ripartito dalla Giunta camerale, in misura proporzionale alla consistenza dei vari settori imprenditoriali. Dal 2010, la Giunta camerale stabilì che i contributi ai Confidi venivano concessi tramite specifico bando di concorso, destinato ai Confidi aventi: ◦ imprese socie attive, con sede e/o unità locale, operativa in Brescia e/o provincia, in numero ✗ non inferiore a 500, per i Confidi monosettoriali; ✗ non inferiore a 500, con almeno 100 imprese socie bresciane per settore economico, in caso di Confidi multisettoriali; ◦ una dotazione patrimoniale propria almeno pari a € 500.000, di cui almeno € 100.000 costituiti da apporti di soci privati (ad esclusione dei Confidi del settore agricoltura, che seguono il regime approvato dalla Commissione Europea, DG Agricoltura, in data 7.5.2002 e recepito da questa Camera di Commercio con il provvedimento n. 178 del 17.9.2002, secondo il quale le sovvenzioni pubbliche non possono essere superiori al 50% delle quote apportate dai soci privati al fondo rischi). Venivano inoltre stabiliti i seguenti indirizzi: • corresponsione del contributo in due tranche (acconto e saldo); • ripartizione del fondo stanziato a bilancio in due quote: una c.d. ordinaria (5/6), e una c.d. di premialità (1/6); • quantificazione della quota ordinaria come segue: ◦ % media derivante dal raffronto dei seguenti dati: A) importo pagato diritto annuale per settore nell'anno precedente a quello della richiesta; B) importo finanziamenti concessi dai confidi del settore a imprese bresciane negli ultimi tre anni (l'ultimo è il precedente a quello della richiesta); C) n. domande presentate sui bandi per l'accesso al credito per finanziamenti garantiti concessi dai confidi del settore a imprese bresciane negli ultimi tre anni (l'ultimo è il precedente a quello della richiesta). Venne stabilita inoltre la regola di una soglia minima, pari all'80% della quota ordinaria dello stanziamento destinato al sostegno dei fondi rischi dei Confidi, da garantire, sempre, come valore minimo riguardante i settori Artigianato, Agricoltura, Commercio, turismo e servizi, al fine di dare un sicuro sostegno alla micro e piccola impresa. Nel caso di somma delle percentuali riferite ai settori Artigianato, Agricoltura e Commercio inferiore all'80%, la differenza doveva essere detratta dal settore Industria e ripartita fra i tre settori in misura proporzionale alla media delle tre percentuali. • L'entità del contributo, da calcolarsi sulla quota ordinaria del fondo, destinato a ciascuno dei settori economici, doveva essere determinata ulteriormente in base ai seguenti parametri: 13 • a) il 25% dei fondi, ripartito in misura direttamente proporzionale al rapporto tra i finanziamenti bancari garantiti, residui in essere a fine anno, e le disponibilità liquide o immediatamente liquidabili del Fondo rischi (conti correnti bancari e postali, titoli a reddito fisso o garantito, altre attività liquide); b) il 50% dei fondi, ripartito in misura direttamente proporzionale all’ammontare dei finanziamenti bancari garantiti, erogati nell’anno a soci bresciani; c) il 25% dei fondi, ripartito in misura inversamente proporzionale al rapporto tra l’importo delle insolvenze sorte negli ultimi tre anni, e l’importo dei finanziamenti bancari garantiti, concessi ed erogati negli ultimi tre anni a soci bresciani. L'importo destinato a premialità, doveva essere suddiviso pro capite tra i seguenti soggetti richiedenti aventi diritto, secondo la % di assegnazione, e destinato all'esclusivo incremento del fondo rischi di: ◦ Organismi di garanzia fidi già iscritti all'elenco speciale di cui all'art. 107 del Decreto Legislativo 1.9.1993, n. 385 s.m.i. - 50% del fondo di premialità; ◦ Organismi di garanzia fidi ex art. 106 che avevano effettuato fusioni/aggregazioni di Confidi nel 2010 (a livello regionale o interregionale) - 50% del fondo di premialità. Nel periodo 2007-2011, durante il quale vi era un contingentamento per settori economici, i dati dei contributi liquidati sui fondi rischi dei Confidi beneficiari, sono riepilogati nella tabella sotto riportata: importi in €) CONTRIBUTI LIQUIDATI SETTORI 2007 2008 2009 2010 2011 TOTALE ARTIGIANATO 74.000 420.750 701.300 450.134 315.395 1.961.759 INDUSTRIA 112.000 126.000 210.000 200.000 155.667 803.667 COMMERCIO TURISMO E SERVIZI 296.000 333.000 555.000 327.833 247993 1.759.826 AGRICOLTURA 18.000 19.831 31.372 0* 0* 69.203 TOTALI 500.000 899.581 1.497.672 977.967 719.055 4.594.275 • dal 2010 i Confidi del settore agricoltura non possiedono i requisiti indicati nel bando di concorso 14 Contributi liquidati ai confidi 18.000 4% 74.000 15% ARTIGIANATO INDUSTRIA 112.000 22% COMMERCIO TURISMO E SERVIZI 296.000 59% AGRICOLTURA * c) CONFIDI BENEFICIARI DEI CONTRIBUTI CAMERALI AI FONDI RISCHI – EX ARTT. 106 O 107 TUB – ANNI 2012 - 2013 A partire dal bando 2012, è stato tolto il contingentamento per settori economici, sostituito dal criterio di ripartizione del contributo sulla base dei seguenti parametri, che valutano l'operatività dei Confidi: a) il 20% deve essere ripartito in misura direttamente proporzionale al rapporto tra i finanziamenti bancari garantiti, residui in essere a fine anno, e le disponibilità liquide o immediatamente liquidabili del Fondo rischi (conti correnti bancari e postali, titoli a reddito fisso o garantito, altre attività liquide); b) il 35% deve essere ripartito in misura direttamente proporzionale all’ammontare dei finanziamenti bancari garantiti, erogati nell’anno a soci bresciani; c) il 25% deve essere ripartito in misura inversamente proporzionale al rapporto tra l’importo delle insolvenze sorte negli ultimi tre anni, e l’importo dei finanziamenti bancari garantiti, concessi, ed erogati negli ultimi tre anni a soci bresciani; d) il 20% deve essere ripartito in misura direttamente proporzionale al numero delle pratiche concesse e relative all'ammontare dei finanziamenti bancari garantiti, erogati nell’anno a soci bresciani. I contributi erogati ai Confidi erogati negli anni 2012-2014 sono riassunti nella tabella sottostante: TOTALE contributi liquidati a n. 9 Confidi 2012 2013 2014 TOTALE 659.000 960.000 0* 1.619.000 15 * La Giunta camerale ha aderito, con deliberazione n. 114 del 17 ottobre 2014, al Bando regionale 2014, stanziando € 1.019.300, provenienti per € 800.000 dall'importo destinato nel 2014 al bando per contributi agli Organismi di garanzia fidi per l'incremento dei Fondi Rischi o dei Fondi di Garanzia. v. oltre a pag. 18 1800000 1600000 1400000 1200000 2012 2013 2014 TOTALE 1000000 800000 600000 400000 200000 0 TOTALE contributi liquidati a n. 9 Confidi con bando camerale I Confidi che negli anni hanno beneficiato dei contributi camerali sui fondi rischi sono di seguito elencati: DENOMINAZIONE CONFIDI Settore industria Settore artigianato CONFAPI S.C.T.L, Qualificazione LOMBARDA FIDI Soggetto costituito in seguito ad aggregazioni – ora 107. COOPERATIVA ARTIGIANA DI 106 (locale) GARANZIA Settore commercio ASCOMFIDI S.C.R.L. 106 (locale) ITALIA COM-FIDI S.c.a.r.l. (già Soggetto aggregato a livello interregionale – ex Euroconfidi) art. 106, ora 107. Multisettoriali SIABFIDI 106 (locale). CONFIDI LOMBARDIA S. C. Soggetto costituito in seguito ad aggregazioni – ora 107. SVILUPPO ARTIGIANO DI soggetto costituito in seguito ad aggregazioni GARANZIA Soc. Consortile regionali - ex art. 106 – e a livello Cooperativa a r.l. (già interregionale, ora 107. FIDIMPRESA soc. coop. r. l.) ARTFIDI LOMBARDIA s.c.r.l. (già Artfidi Brixia) EUROFIDI (interregionale) 107 S.c.p.a. 107 ASSOPADANA FIDI S.c.a.r.l. Settore agricoltura AGRIFIDI LOMBARDIA S.. c. a.r.l. 106 locale + sede operativa in altra provincia (Vr) di altra regione (Veneto) Soggetto costituito in seguito ad aggregazioni a livello regionale – ora 107. 16 d) LEGGE DI STABILITÀ 2014 - MISURE FINANZIARIE PER LA CRESCITA DIMENSIONALE E LA PATRIMONIALIZZAZIONE DEI CONFIDI La Legge di Stabilità 2014 - Legge n. 147/2013, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 302 del 27.12.2013 - ha previsto l'assegnazione di 450 milioni di euro nell’arco di tre anni, di cui 300 milioni da subito (nel 2014), ai Confidi italiani al fine di consentire alle PMI, associate, di accedere al credito agevolato, in un maggior numero e con più consistenti volumi di garanzia, mediante l'attivazione di un quadro unitario e articolato di interventi. La Legge prevede la concessione di contributi atti a favorire la crescita dimensionale e la patrimonializzazione dei Confidi intermediari finanziari, dei Confidi che realizzano fusioni, finalizzate a ottenere tale riconoscimento e, infine, dei Confidi, che stipulano contratti di rete, e cje siano in grado di erogare garanzie complessivamente pari ad almeno 150 milioni di euro. 225 milioni di euro provengono dal Fondo Centrale di Garanzia, e possono essere incrementati da Regioni, Enti Pubblici e Camere di Commercio. A queste risorse si aggiungono i 70 milioni di euro l’anno, che, per il triennio 2014, 2015, 2016, le Camere di Commercio sono tenute a destinare al rafforzamento patrimoniale di tutti i Confidi, (siano o meno intermediari finanziari). Il sistema camerale può utilizzare anche una quota della dotazione annuale del fondo di perequazione, istituito presso Unioncamere, e con il decreto interministeriale in data 8.1.2015 sono state definite le modalità di attuazione dell'iniziativa. Il Ministero dello Sviluppo Economico, ai fini del raggiungimento dell'importo dovuto di 70 milioni di euro, ha stabilito che sono calcolate le somme erogate, ancorché deliberate in annualità precedenti, dal 1 gennaio al 31 dicembre per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016. Per gli interventi di controgaranzia e cogaranzia concorrono, oltre alle somme erogate, anche le somme vincolate nel bilancio dalle Camere di Commercio e dalle Unioni regionali mediante provvedimenti emanati dal 1 gennaio al 31 dicembre, per ciascuno degli anni dal 2014 al 2016. Le indispensabili misure straordinarie di patrimonializzazione, accanto ad azioni, agenti sul Fondo Centrale di Garanzia con una operatività per portafogli, accessibile anche ai Confidi, e un potenziamento della controgaranzia, completano il riordino della normativa di settore, al fine di: • consentire un maggiore controllo della Banca d'Italia sulla complessità operativa, dimensionale e organizzativa dei Confidi nonché sulla natura dell’attività svolta e sulla sua legittimità; • tutelare il carattere accessorio della garanzia riconosciuto dal CICR (Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio); • elaborare una posizione unitaria sulla normativa degli aiuti di Stato; • eliminare le duplicazioni negli adempimenti. Al riguardo, è pervenuto, in data 13 aprile 2015, il monitoraggio del sostegno camerale ai Confidi, realizzato da Unioncamere nazionale con la collaborazione dell'istituto G. Tagliacarne, riguardante la elaborazione dei dati al 31.12.2014. Lo studio evidenzia lo sforzo profuso dal sistema camerale, concretizzato da una serie di interventi adottati nel 2014, per complessivi 91,8 milioni di euro, di cui 46,5 milioni relativi a contributi diretti ai Confidi (pari al 50.6%) e 45,4 milioni di euro destinati alla implementazione di fondi di garanzia e controgaranzia (pari al 49,4%). Risultano 63 le Camere di Commercio, tra le quali l'ente bresciano, ed una Unione Regionale, che hanno attivato 176 iniziative a favore dei Confidi. Il sostegno ai fondi rischi è la tipologia di interventi ai Confidi più diffusa - € 31.470.988 pari al 34,3% - mentre la partecipazione al capitale sociale dei Confidi è la meno adottata - € 1.900.000 pari al 2,1%. La tabella sotto riportata indica l'articolazione dei 91,8 milioni di euro complessivi per tipo di intervento: 17 Interventi diretti ai Confidi Contributi ai fondi rischi € 31.470.988 Contributi abbattimenti tassi su finanziamenti garantiti mediante bandi di concorso € 9.737.649 Partecipazione al capitale sociale dei Confidi € 1.900.000 Strumenti ibridi subordinate di patrimonializzazione e passività subtotale € 3.352.008 € 46.460.645 Fondi di Cogaranzia e Controgaranzia € 45.415.234 Totale risorse € 91.875.879 Il Sistema camerale lombardo, in ambito dei dati a livello globale, ha registrato la seguente situazione: Contributi ai fondi rischi Contributi abbattimenti tassi su finanziamenti garantiti mediante bandi di concorso Interventi diretti ai Confidi lombardi Partecipazione al capitale sociale dei Confidi Strumenti ibridi di passività subordinate subtotale Fondi di Cogaranzia Controgaranzia Totale risorse e patrimonializzazione e quota lombarda % sul totale nazionale € 2.522.481 8,02% € 1.919.493 19,71% €0 0 €0 0 € 4.441.975 9,56% € 24.293.866 53,50% € 28.735.840 31,28% e) IL 2014 Nel febbraio 2014 Unioncamere Lombardia pubblicava i primi risultati della due diligence sul Sistema dei Confidi in Lombardia e il conseguente percorso da seguire per razionalizzare la realizzazione di interventi di maggior efficacia a favore delle imprese lombarde in tema di accesso al credito, in seguito all'adesione al Protocollo d'intesa con Regione Lombardia deliberato da Federfidi il 19 giugno 2013 (DGR Lombardia n. X/218 del 31.5.2013). Per due diligence si intende un complesso di attività finalizzate alla raccolta ed alla verifica, mirata ed analitica, di informazioni effettuate su un’entità economica (definita «società target») da parte di soggetti esterni, svincolati dal governo della medesima. La due diligence contabile permette di ottenere un’analisi particolareggiata sulla natura patrimoniale, finanziaria ed economica della società target. L'analisi approvata è stata condotta da Federfidi su 33 Confidi (di cui 29 lombardi), operanti nel mercato lombardo, che annoverano 369.000 imprese socie di cui n. 240.000 lombarde. E' risultato che il volume delle garanzie, riferito ai 33 Confidi analizzati, ammonta a 7,7 miliardi di euro (pari al 42% del totale delle garanzie mutualistiche erogate in Italia), che sono stati generati 15,3 miliardi di finanziamenti garantiti alle imprese (dati riferiti al 30 giugno 2013), mentre lo stock di garanzie, riferito alle sole 240.000 imprese lombarde socie dei Confidi, ammonta a 3,2 miliardi di euro, pari a 6,4 miliardi di finanziamenti alle imprese. L'attività di due diligence ha permesso di accertare, attraverso una raccolta puntuale di informazioni qualitative e quantitative, le effettive condizioni economiche, patrimoniali e finanziarie del sistema della garanzia, evidenziando gli elementi di forza e le criticità. Il risultato dell'indagine ha evidenziato una sostanziale tenuta del sistema Confidi, rilevando però diverse situazioni soggettive potenzialmente critiche sotto il profilo economico e organizzativo. Gli aspetti caratteristici rilevati riguardano: • il livello di copertura del portafoglio: su 33 Confidi analizzati, 10 confidi ex 106 e 6 confidi ex 107 presentano una copertura media inferiore rispetto al valore di target (pari 18 alle percentuali di svalutazione medie delle prime 10 banche italiane aumentato del 20% in ogni singola classe di rischio); • l'adeguatezza patrimoniale: il sistema è adeguato nel suo complesso, benché caratterizzato da situazioni individuali molto differenziate, quali: ◦ 11 Confidi adeguatamente patrimonializzati (di cui 5 Confidi ex 106 e 6 Confidi ex 107), ◦ 15 Confidi con adeguatezza patrimoniale migliorabile (di cui 11 Confidi ex 106 e 4 Confidi ex 107), ◦ 7 Confidi non raggiungono i requisiti minimi previsti (4 Confidi ex 106 e 3 Confidi ex 107); ◦ il TCR medio (Total Capital Ratio che misura l'indice di valutazione della consistenza patrimoniale confrontata con la valutazione della qualità dei crediti concessi), per i Confidi ex 107 è pari a circa l'8%, mentre per i Confidi ex 106 è pari a circa il 15%; ◦ il sistema Confidi è caratterizzato, come quello bancario, da un trend crescente dei crediti problematici, il cui perdurare potrebbe compromettere l'adeguatezza patrimoniale; • l'adeguatezza operativa e organizzativa da cui emerge che: ◦ i Confidi ex 107 operano mediante una organizzazione quasi sufficiente con punte di eccellenza; ◦ i confidi ex 106 hanno un'operatività non formalizzata e legata alla prassi e alla conoscenza dei singoli, con volumi di garanzie contenuti. In sintesi, dalla due diligence è emerso che i Confidi del settore industriale presentano maggiore criticità rispetto ai Confidi dei settori dell'artigianato e del commercio. Alla luce dei dati sopra illustrati, sono stati proposti altri interventi e nuovi percorsi di sostegno ai Confidi, condivisi tra le Camere di Commercio, Finlombarda e Federfidi. A tal fine, sono stati attivati una Cabina di Regia e un Tavolo tecnico, attivati con decreti regionali, per definire il modello di intervento ed i singoli strumenti per rilanciare il sistema di garanzie, formulando proposte da sottoporre agli Organi politici di Regione e del Sistema camerale. L'esito del lavoro si è concretizzato nell'emanazione dell'Avviso Pubblico adottato da Regione Lombardia (adottato in base ai criteri approvati con DGR n. 1706 del 17 aprile 2014 ed alla L. R. 11/2014) in accordo con il Sistema camerale lombardo, nell'ambito dell'Accordo di Programma, al fine di favorire l’accesso al credito delle imprese lombarde mediante il rafforzamento dei Confidi. La Giunta camerale ha aderito, con deliberazione n. 114 del 17 ottobre 2014, all'iniziativa sopra descritta, stanziando € 1.019.300, provenienti per € 800.000 dall'importo destinato nel 2014 al bando per contributi agli Organismi di garanzia fidi per l'incremento dei Fondi Rischi o dei Fondi di Garanzia. Le risorse finanziarie regionali in dotazione dell'Avviso ammontano a 25 milioni di euro. Soggetti beneficiari del bando sono le imprese lombarde socie dei Confidi, per il tramite di: • Confidi di primo grado iscritti all’elenco ex 106 e 107 TUB operanti in Regione Lombardia; • aggregazioni di Confidi (due o più Confidi operanti in Regione Lombardia), impegnati a perfezionare tra loro una fusione entro 18 mesi dalla data del decreto di assegnazione del contributo, salvo eventuale proroga concessa a fronte di una richiesta motivata rispetto all’avanzamento del cronoprogramma di fusione. L'Avviso prevede la misurazione oggettiva di elementi quantitativi e qualitativi dei Confidi, garantendo la ricaduta del beneficio finale a favore delle imprese, in termini di nuovo credito e minori costi di accesso. La valutazione è basata su un modello, con attribuzione di un punteggio variabile da 1.000 a 5.000 punti, ed una soglia minima di accesso fissata a 3.000 punti. L’erogazione effettiva dei contributi è suddivisa in 2 parti: la I tranche di liquidazione del 40% del contributo massimo, a seguito della valutazione positiva; la II tranche di liquidazione a consuntivo da effettuare dopo 18 mesi dalla erogazione della I tranche - in base ai risultati raggiunti. L'adesione del sistema camerale lombardo all'iniziativa, in base all'entità del Diritto Annuale del 19 2013, incidente per territorio, è stata determinata con le modalità e negli importi indicati nella tabella di seguito riportata: importi in €)) Camera Diritto Annuale (anno 2013) % d'incidenza Ripartizione Bergamo 20.458.886,00 9,99% 799.500 Brescia 26.083.935,00 12,74% 1.019.300 Como 9.839.854,00 4,81% 384.500 Cremona 5.914.110,11 2,89% 231.100 Lecco 5.662.921,00 2,77% 221.300 Lodi 3.263.863,48 1,59% 127.500 Mantova 8.073.509,83 3,94% 315.500 Milano 83.102.662,91 40,60% 3.247.800 Pavia 8.982.869,00 4,39% 351.000 Sondrio 2.996.179,17 1,46% 117.100 Varese 14.726.372,03 7,19% 575.500 Monza 15.606.063,00 7,62% 609.900 Totale 204.711.225,53 100,00% 8.000.000 La Giunta della Regione Lombardia, con delibera di Giunta n. X/2470 del 7.10.2014 - pubblicata sul BURL 9.10.2014 - ha poi modificato la D.G.R. n. X/1706/2014 di approvazione dei criteri, introducendo la seguente premialità a favore dei Confidi, che si sono presentati in forma aggregata: • attribuzione di una percentuale pari al 10% del punteggio minimo (3.000) per ciascun Confidi appartenente all’aggregazione; • attribuzione di un punteggio aggiuntivo singolo pari a 300 punti da moltiplicare per il numero dei soggetti partecipanti all’aggregazione; 20 3. INTERVENTI DI GARANZIA E COGARANZIA La Camera di Commercio di Brescia ha aderito ai progetti di sistema sotto descritti: ACCORDO PER LE NUOVE MISURE PER IL CREDITO – MORATORIA DEI CREDITI ALLE PMI Con provvedimento n. 92 del 28.5.2012, la Giunta camerale aveva aderito all'iniziativa “Nuove misure per il credito alle PMI” per la moratoria dei crediti alle PMI, alla luce degli Accordi, sottoscritti dall'ABI e dalle principali associazioni imprenditoriali, nelle date del 3 agosto 2009 e del 28 febbraio 2012. Tali accordi prevedevano la sospensione e l'allungamento dei pagamenti delle PMI nei confronti del sistema bancario, fornendo, di conseguenza, alle imprese la necessaria liquidità per affrontare la fase di congiuntura economica. A dicembre 2013, Unioncamere ha notificato l'Accordo per il credito 2013 – c. d. terza moratoria firmato il 1° luglio 2013, operativo fino al 30 giugno 2014, finalizzato anche alla possibilità di richiedere la sospensiva e/o l'allungamento dei mutui assistiti da contributo pubblico in conto capitale e/o interessi, qualora: • l'ente erogatore l'agevolazione abbia deliberato l'ammissibilità dell'operazione con riferimento alla specifica norma agevolativa a fronte di segnalazione al Ministero dell'economia e delle finanze; • a seguito dell'operazione di sospensione e/o di allungamento, il piano originario di erogazione dei contributi pubblici non debba essere modificato (ovvero l'applicazione della moratoria non dovrà comportare oneri aggiuntivi per l'ente camerale). I relativi provvedimenti camerali sono stati inoltrati al Ministero dell'Economia e delle Finanze, che li ha pubblicati sul sito internet ministeriale, definendo l'ammissione alla moratoria e l'elenco delle misure camerali adottate. SBLOCCACREDITI Nel 2012, l'iniziativa c. d. “SbloccaCrediti”, nata nel 2010 a sostegno delle micro piccole imprese, nata dall'impegno delle Camere di Commercio lombarde, tramite Unioncamere Lombardia, UniCredit e ANCI Lombardia, ha visto anticipare la chiusura, inizialmente prevista per il 31 dicembre 2012, per esaurimento delle risorse, ammontanti ad € 15.000.000, stanziate da Unioncamere in due tranche. In accordo con Unicredit, si era già sospesa l'accettazione di nuove domande per il periodo compreso tra il 6 agosto ed il 22 settembre. 2012. Con più di 1.500 operazioni effettuate per oltre 23.000.000 euro di finanziamenti, l’operazione Sbloccacrediti ha dimostrato la sua efficacia nel rispondere ad un bisogno molto sentito dalle imprese. Il rilevante numero di domande ha presto esaurito le risorse disponibili, nonostante l'integrazione effettuata da Unioncamere, rendendo impossibile presentare nuove domande. Le imprese hanno potuto utilizzare, per le medesime finalità, l’iniziativa a costo agevolato, prevista dalla Convenzione con Banca Unicredit, dotata di un “Fondo rotativo” regionale di 15 milioni di euro, accessibile da parte delle micro piccole imprese, presso gli oltre 90 Centri Imprese e le circa 500 Filiali di Unicredit in Lombardia. L'iniziativa ammetteva che la banca, acquisita la certificazione del credito da parte del Comune e dopo una rapida istruttoria creditizia, avrebbe versato l’importo dovuto all’azienda (fino ad un massimo di 50.000 Euro, senza interessi né oneri), la quale usava la liquidità necessaria per far fronte alle proprie esigenze di cassa, onorando, a sua volta, i debiti nei confronti dei propri creditori. Unicredit, una volta ricevuto il bonifico dal Comune “debitore”, versava lo stesso sul “Fondo rotativo” di Unioncamere Lombardia, che, così reintegrato, supportava altre imprese. Per le imprese con crediti superiori ai 50.000 euro, Unicredit aveva destinato ulteriori fondi propri, a tasso agevolato, a supporto delle aziende non rientranti nei requisiti previsti dal Fondo rotativo. 21 CONFIDUCIA Il progetto CONFIDUCIA , nato nella seconda parte del 2009, al fine di favorire l'accesso al credito delle imprese lombarde, ha dato vita ad un fondo di garanzia per i mutui stipulati fino al 31.3.2011 di durata massima di 60 mesi. Al 31.12.2012, sono state presentate ed accettate n. 1.359 pratiche, così distinte: Tipo di affidamento Materia Imprese ammesse Importo finanziato erogato Misura 1 Finanziamento chirografario fino a 60 mesi 1.156 € 92.753.901 Castelletti di sconto, 203* anticipi fatture, import ed export *Una pratica non erogata entro il termine previsto dall'accordo. € 25.670.529 Misura 2 La Camera di Commercio ha destinato alle imprese operative nel territorio provinciale 6 milioni di euro che, tenendo conto della quota parte dell'Unione regionale di € 611.759, salgono a € 6.611.759. Secondo quanto deliberato dalla Giunta camerale nel provvedimento n. 207 del 16 dicembre 2008, è stata costituita, nel Patrimonio netto dell'Ente, una riserva vincolata di € 6.000.000. Tale riserva vincolata viene diminuita a favore del patrimonio netto per lo stesso importo delle insolvenze addebitate all'ente camerale e le insolvenze imputate tra i costi degli interventi promozionali degli esercizi di competenza. La riserva vincolata sarà eventualmente reintegrata degli stessi importi, accreditati all'ente camerale a seguito dell'attività di recupero crediti, effettuata dai Consorzi fidi e rilevati tra le sopravvenienze attive degli esercizi di competenza. Al 31.12.2014 l'importo complessivo delle sofferenze bancarie e degli insoluti, riguardanti le imprese bresciane, gravanti sul fondo di garanzia per la parte a carico delle Camera di Commercio di Brescia, ammonta ad € 3.458.364. CONFIDI INTERNATIONAL Nel 2012, l'ente camerale bresciano, con deliberazione n. 143/ 26.10.2012, ha aderito al progetto Confidi International – Fondo Garanzia Pmi, al fine di sostenere le Micro, PMI che contraggono finanziamenti per l'internazionalizzazione. L'ente bresciano ha partecipato alla creazione di una sezione speciale del Fondo Centrale di Garanzia, ai sensi del Decreto interministeriale, registrato alla Corte dei Conti in data 16 marzo 2012, in attuazione del D.L. 29 novembre 2008, n. 185 - a fronte di un fondo complessivo di € 11.100.000 - con una quota complessiva di € 1.200.000, di cui € 240.000 (20% del plafond complessivo) già versati nel 2012 all'atto della sottoscrizione della Convenzione, ed € 192.000 quale quota da versare nei 5 anni successivi (2013-2017) a quello di sottoscrizione della Convenzione. Il progetto consiste in interventi straordinari di accesso al credito a sostegno dell'export e della penetrazione nei mercati esteri delle PMI lombarde, attraverso il rafforzamento delle cogaranzie e delle controgaranzie rilasciate dal Fondo Centrale di Garanzia, in collaborazione con il Sistema camerale lombardo e i Confidi. Destinatari dell’iniziativa sono le Micro, Piccole e Medie Imprese di tutti i settori, aventi sede legale e/o operativa in Lombardia, i Consorzi e le Società consortili di servizi alle PMI nonché le Società consortili a capitale misto, pubblico e privato, rientranti nei parametri previsti per le PMI, che sostengono spese fisse e spese correnti finalizzate alla internazionalizzazione. A fine 2014 sono state autorizzate le prime quattro operazioni, garantite dalla sezione del fondo di garanzia, di competenza bresciana, cui si aggiungono 30 pratiche in fase di elaborazione. Con deliberazione n. 105 del 16.9.2014, la Giunta camerale ha deciso di interrompere il 22 versamento delle rate mancanti al Fondo di Garanzia del MedioCredito Centrale a causa della decurtazione del diritto annuale operata con l'art. 28 L. 114/2014 (riduzione del 35% nel 2015, del 40% nel 2016 e del 50% nel 2017) e della rallentata operatività dello strumento. La Banca del Mezzogiorno – MedioCredito Centrale S.p.A ha definito il report sull'operatività delle Sezioni Speciali Camere di Commercio alla data della sospensione dei versamenti della Camera di Brescia da cui si evince la relativa situazione: importi in €) N. operazioni Finanziamenti accolti Importo garantito in compartecipazione Importo accantonato in compartecipazione In essere 6 1.860.000 595.200 47.616 Non perfezionate 2 650.000 136.000 12.000 Declinate 1 250.000 80.000 6.400 Totale 9 2.760.000 811.200 66.016 Stato operazioni A fronte del versamento di € 432.000, in caso di insolvenza della totalità degli importi finanziati, l'ente bresciano potrebbe dover rispondere per un importo massimo di € 595.200, ovvero con ulteriori € 163.200 (considerando le 6 operazioni in essere), oppure per un importo massimo di € 731.200, ovvero con ulteriori € 299.200 (includendo anche le 2 operazioni non ancora perfezionate). Secondo l'impostazione della deliberazione le somme versate sono state imputate ad un conto dell'attivo dello stato patrimoniale ed il credito viene diminuito degli importi delle eventuali insolvenze delle imprese della provincia con corrispondente rilevazione del costo con imputazione al progetto “Insolvenze Fondo rischi a garanzia di Confidi International” per il quale vengono stanziate le risorse al conto 330005 “Iniziative per il sostegno al credito”. FEDERFIDI FEI CIP 2013-2014 Nel 2012 l'ente bresciano ha aderito anche al progetto Federfidi Fei Cip 2013-2014, Competitiveness And Innovation Programme, in ratifica dell'Accordo tra Unioncamere Lombardia in rappresentanza del Sistema camerale lombardo - e Federfidi lombarda, sottoscrivendo, in data 19.7.2012, il contratto con il Fondo Europeo per gli investimenti (FEI). Il Sistema camerale lombardo ha contribuito con € 5.000.000 (e questa Camera con € 420.000). I risultati raggiunti evidenziano che le disponibilità sul Fondo FEI CIP hanno sviluppato un monte totale di controgaranzie pari a € 280.000.000, corrispondenti a circa € 700.000.000 di finanziamenti erogati a favore di 9.800 Piccole e Medie Imprese lombarde e 941 start up. Il 50% dei finanziamenti è stato finalizzato a liquidità, il 43,5% a investimenti e il rimanente 6,5% ha sostenuto l’avvio dell’attività di 941 start up, prevalentemente appartenenti ai settori di servizi alloggio e ristorazione, commercio, attività manifatturiere e di servizi, collocate, per il 51%, nelle province di Milano, Varese e Brescia. Per le start up con finanziamenti fino a 40.000 euro, il sistema camerale ha richiesto che venisse concessa la garanzia del Confidi in misura fissa pari all’80%. Il 97% delle imprese garantite registra meno di 10 addetti e il 71% delle pratiche si riferisce a finanziamenti entro i 50.000 euro. Il maggior numero di operazioni riguarda le province di Brescia (21%), Milano (19%), Bergamo (13), Varese (12%) e Sondrio (9,1%) per imprese beneficiarie appartenenti, prevalentemente, ai settori del commercio (29%), manifatturiero (22%), costruzioni (16%), attività di alloggio e ristorazione (13%). I Confidi coinvolti sono 19, anche se l’84% delle pratiche è stata veicolata da 6 Confidi. In linea con il portafoglio complessivo dei Confidi Lombardi, oltre il 30% dei finanziamenti è transitato tramite le banche del Gruppo UBI, seguite dalle BCC e da Banca Popolare di Sondrio 23 (12-13%), e, sotto il 10%, da Intesa Sanpaolo, Gruppo Banco Popolare e altre banche a seguire. La situazione al 31.12.2014 è la seguente: PROGETTO FEDERFIDI FEI CIP 2013-2014 – importi in €) Finalità Fondo Garanzia FEI a copertura portafoglio Federfidi, Sistema camerale costituito da controgaranzie rilasciate ai confidi: lombardo inclusione portafoglio, entro un determinato plafond, perdita limitata ad un CAP (fondo monetario indiviso), copertura controgaranzia del 5.000.000 80% del rischio assunto dai Confidi di primo grado, soci e clienti di Federfidi. Garanzia e finanziamenti Finalità specifiche Garanzia e finanziamenti Finanziamenti erogati alle START UP (imprese iscritte al R. I. da meno di 24 mesi) Camera di Commercio di Brescia 420.000 Finanziamenti erogati alle START UP (imprese iscritte al R.I. da meno di 24 mesi) Fondo N. pratiche Importi garanzie Sistema camerale lombardo Camera di Commercio di Brescia (pari al 20,72%) Sistema camerale lombardo Camera di Commercio di Brescia (pari al 16,17%) 9.804 245.825.976 Importi finanziamenti 533.379.275 2.061 49.287.247 (pari al 20,05%) 115.666.794 (pari al 21,7%) 940 20.306.390 34.503.032 152 3.127.460 (pari al 15,4%) 5.239.186 (pari al 15,2%) Secondo l'impostazione della deliberazione n. 123 del 13.9.2012 la somma di € 420.000,00 versata è stata imputata ad un conto dell'attivo dello stato patrimoniale ed il credito viene diminuito degli importi delle eventuali insolvenze delle imprese della provincia con corrispondente rilevazione del costo con imputazione al progetto “Insolvenze Fondo rischi a garanzia del contratto FederfidiFei” per il quale vengono stanziate le risorse al conto 330005 “Iniziative per il sostegno al credito”. IL SEGRETARIO GENERALE (Dr Massimo Ziletti) IL PRESIDENTE (Dr Giuseppe Ambrosi) 24