camera di commercio industria artigianato e agricoltura brescia

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camera di commercio industria artigianato e agricoltura brescia
Allegato alla deliberazione n. 47
lettera g)
del 20 aprile 2014
CAMERA DI COMMERCIO
INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA
BRESCIA
INIZIATIVE FINANZIARIE
PER L'ACCESSO AL CREDITO
DELLE MICRO PMI BRESCIANE
dati al 31.12.2014
1
INDICE
Paragrafo
Pagina
1
Il sistema dei Confidi
3
2
Iniziative della Camera di Commercio di Brescia
9
3
Interventi di garanzia e cogaranzia
21
2
1. IL SISTEMA DEI CONFIDI
RIFERIMENTI NORMATIVI
1
Decreto Legislativo 1.9.1993 Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia
n. 385
2
art. 13 del D.L. 30 settembre Disciplina dell'attività di garanzia collettiva dei fidi.
2003, n. 269 (conv. in Legge La normativa mira a razionalizzare e rendere omogenea la
24 novembre 2003, n. 326)
disciplina relativa ai confidi e definisce gli ambiti operativi
degli stessi, stabilendo anche gli ambiti dimensionali
Accordo di Basilea 2
Il testo dell'accordo, nella
versione definitiva nel giugno
del 2004, è entrato in vigore
nel gennaio 2007
3
Insieme alla legge 326/2003 ha imposto ai confidi di
scegliere se continuare a svolgere l’attività tradizionale
oppure diventare intermediari finanziari vigilati. E' l'accordo
internazionale di vigilanza prudenziale, maturato nell'ambito
del Comitato di Basilea e riguardante i requisiti patrimoniali
delle banche. In base ad esso, le banche dei Paesi aderenti
devono accantonare quote di capitale proporzionate al
rischio assunto, valutato attraverso lo strumento del rating.
L'accordo è strutturato in tre "pilastri": Requisiti patrimoniali;
Controllo delle Autorità di vigilanza; Disciplina di mercato e
Trasparenza.
4
art. 1, commi 881 e 882 Legge Finanziaria 2007
27 dicembre 2006, n. 296
5
art. 1, commi dal 124 al 127, Finanziaria 2008
dal 133 al 135 e 144 Legge 24
dicembre 2007, n. 244
D. Lgs. n. 141/2010, (riforma
del Titolo V del TUB), attuativo
della direttiva comunitaria n.
48/2008 di riforma della
disciplina del credito al
consumo
La normativa riforma la disciplina relativa ai confidi,
confermando due distinte tipologie di confidi sottoposti a
regimi di controllo differenziati:
- Confidi "minori" - iscritti ai sensi dell'art. 155, comma 4, del
TUB, che possono svolgere esclusivamente l'attività di
garanzia collettiva dei fidi. Sono sottoposti a una nuova
forma di vigilanza in quanto sono iscritti in un elenco tenuto
da un Organismo ed esercitano in via esclusiva l'attività di
garanzia collettiva dei fidi e i servizi a essa connessi.
- Confidi "maggiori" vigilati, che hanno un volume di attività
finanziaria pari o superiore a 75 milioni di euro, e che erano
già tenuti, ai sensi dell'art. 15 del D.M. 17 febbraio 2009, n.
29, ad iscriversi nell'elenco speciale (previgente articolo 107
del TUB).
La normativa ha sostituito il precedente sistema,
caratterizzato da un doppio elenco, con l’obbligo di iscrizione
in un albo unico per gli intermediari finanziari autorizzati
(nuovo articolo 106 del TUB). Tali soggetti sono sottoposti
all’attività di vigilanza della Banca d’Italia (art. 108).
Accordo di Basilea 3, entrato
in vigore nel gennaio 2014
A seguito della crisi finanziaria che ha colpito alcuni
importanti istituti di credito, una nuova versione dell'accordo
viene emanata con il nome di Basilea 3.
L'accordo è sottoscritto con l’obiettivo di stabilizzare il
6
7
3
settore bancario e il sistema economico globale,
prevedendo, in particolare, l’innalzamento del requisito
patrimoniale nei confronti di esposizioni verso altre imprese
finanziarie.
Tale accordo è un insieme articolato di provvedimenti di
riforma, predisposto dal Comitato di Basilea per la vigilanza
bancaria al fine di rafforzare la regolamentazione, la
vigilanza e la gestione del rischio del settore bancario,
nonché per migliorare la capacità del settore bancario di
assorbire shock, derivanti da tensioni economiche e
finanziarie, indipendentemente dalla loro origine, la gestione
del rischio e la governance, rafforzando la trasparenza e
l'informativa delle banche.
8
Legge regionale n. 11/2014,
“Impresa Lombardia: per la
libertà di impresa, il lavoro e la
competitività”
La L.R 11/2014 sancisce l’importanza del tema della
sostenibilità e della efficienza dello strumento dei Confidi,
individuandolo come canale strategico per intervenire
sull’accesso al credito da parte delle micro PMI.
IL RUOLO DEI CONFIDI
I Confidi, secondo la definizione della L. 326/2003, sono consorzi o cooperative di garanzia
collettiva dei fidi, che svolgono attività di prestazione di garanzie per agevolare le imprese
nell'accesso ai finanziamenti, a breve medio e lungo termine, destinati allo sviluppo delle attività
economiche e produttive. Nascono come espressione delle associazioni di categoria nei comparti
dell'industria, del commercio, dell'artigianato e dell'agricoltura, basandosi su principi di mutualità e
solidarietà.
I primi consorzi fidi vengono costituiti nel 1956; si convenzionano con istituti di credito, per ottenere
l'accesso al credito a tassi di interesse più vantaggiosi rispetto a quelli di mercato e la riduzioni
degli “oneri accessori”.
Il processo di riorganizzazione dei Confidi inizia nel 2003 con l'emanazione del decreto legge 20
settembre 2003, n. 269, art. 13, nel quale vengono definiti:
1. i confidi vigilati, iscritti nell'elenco speciale ex art. 107 TUB;
2. i confidi minori, non vigilati dalla Banca d'Italia, ma iscritti nella sezione dell'elenco generale
di cui all'art. 155, comma 4, TUB;
3. le banche di garanzia collettiva dei fidi.
Le funzioni subiscono un progressivo mutamento nell'autunno 2008, con la crisi dei mercati
finanziari, propagatasi all'economia reale, e a seguito dell'entrata in vigore di Basilea 2, che
comporta l'irrigidimento delle condizioni di accesso e di utilizzo del credito da parte delle imprese.
In questa situazione, i Confidi, riconosciuti patrimonio di dati e di conoscenza diretta delle imprese,
rafforzano il proprio ruolo di facilitatori dell'accesso al credito e di mitigatori delle condizioni di
erogazione.
Certificano il “merito creditizio” di ciascuna richiesta di finanziamento in base ai parametri di
Basilea, ai fini del ricorso al Fondo Centrale di Garanzia ai sensi della legge 662/96.
Attualmente i Confidi erogano servizi quali:
• concessioni di garanzie (controgarantite dallo Stato);
• valutazione del merito del credito;
• affiancamento negli adempimenti burocratici relativi al processo di assegnazione del
4
•
credito;
consulenza.
Oltre al Fondo Centrale di Garanzia (FCG), intervengono a supporto del sistema dei confidi,
mediante contribuzioni in conto capitale, controgaranzie, contributi a fondo perduto, contributi in
conto interesse, o altre forme di supporto finanziari:
• le Regioni, che hanno attivato, dal 2003 al 2010, 87 misure a supporto dei Confidi pari a
732 milioni di euro;
• lo Stato, con la Legge di Stabilità del 2013 (Legge 24 dicembre 2012, n. 228), che ha
appositamente stanziato 950 milioni di euro.
A loro volta, tali supporti finanziari vengono ripartiti mediante:
• il Piano organizzativo Nazionale (PON), che ripartisce i fondi alle diverse regioni;
• il Piano organizzativo Regionale (POR), che suddivide i fondi ai confidi regionali;
• la Legge di stabilità che stanzia l’ammontare complessivo dei fondi,
e si articolano in:
a) Interventi pubblici con leva sul patrimonio dei confidi, ovvero mediante:
• contributi pubblici del Fondo Centrale di Garanzia (FCG) che eroga controgaranzie a favore
dei confidi che beneficiano di un coefficiente di ponderazione pari allo 0%, dal momento
che FCG ha a sua volta lo Stato come garante di ultima istanza;.
• aiuti che l'amministrazione pubblica mette a disposizione dei confidi beneficiari sul
patrimonio, che rendono possibile l'erogazione da parte dei confidi di nuove garanzie e di
nuova finanza alle PMI da parte degli istituti di credito.
b) Interventi pubblici con impatto sul conto economico dei confidi; mediante l'incremento dei
fondi rischi e l'ottenimento di un utile positivo, i confidi riescono ad erogare nuove garanzie,
generando, di conseguenza, credito bancario per le PMI.
Presso la Banca d'Italia, al 1 gennaio 2015, risultano iscritti n. 531 confidi dei vari comparti; quelli
effettivamente operativi sono circa 350.
La distribuzione dei confidi sul territorio è variegata e proporzionale alla presenza delle imprese,
oltre ad essere legata alle politiche associative e ai rapporti socio-politici del territorio. Vi sono:
• i Confidi provinciali, con operatività in funzione delle piccole e medie imprese associate;
• I Confidi regionali, con esercizio, di norma, di un'attività di controgaranzia e cogaranzia.
Le Federazioni nazionali operative in Italia sono finalizzate al coordinamento, alla rappresentanza
ed all'assistenza del Confidi associati.
Le più diffuse sono: Fedart Fidi (Confartigianato - CNA - Casartigiani), Federascomfidi
(Confcommercio), Federconfidi (Confindustria), Federfidi (Confesercenti), Fincredit (Confapi),
Crediagri (Coldiretti). Si aggiunge anche l'Associazione Europea di Mutua Garanzia (AECM), che
opera a livello internazionale ed è l'organismo di rappresentanza dei confidi europei presso le
istituzioni politiche e finanziarie dell'Unione Europea.
a) I CONFIDI INTERMEDIARI FINANZIARI (EX ART. 107 TUB)
I Confidi, in possesso di determinati requisiti patrimoniali ed operativi, hanno potuto trasformarsi in
intermediari finanziari vigilati dalla Banca d’Italia ed esercitano, in misura prevalente, attività di
garanzia collettiva dei fidi.
Sono iscritti all’elenco speciale previsto dall’art. 107 del TUB, e ad essi si applicano le disposizioni
generali di vigilanza previste dalla normativa.
In particolare, devono osservare le disposizioni in materia di:
• adeguatezza patrimoniale;
• contenimento del rischio;
• organizzazione amministrativa e contabile e sistema di controlli interni;
5
•
•
•
•
•
requisiti di onorabilità dei partecipanti e di onorabilità e professionalità dei dirigenti;
obblighi di comunicazione delle partecipazioni nel capitale;
comunicazioni del collegio sindacale;
cancellazione dall’elenco speciale in casi specificamente previsti;
poteri di intervento della Banca d’Italia.
Al core business costituito dalla concessione di garanzie, possono affiancare altre attività quali:
– gestione di fondi pubblici di agevolazione, là dove i confidi siano chiamati a esprimere
valutazioni di merito sull’eleggibilità dei destinatari;
– sottoscrizione di convenzioni con le banche assegnatarie di fondi pubblici di garanzia;
– prestazione di garanzie nei confronti dell’amministrazione finanziaria.
Possono attivare anche alcune funzioni, che caratterizzano più specificamente l’azione di una
banca, sia pure in via residuale, quali:
- la concessione di prestiti ai soci
- l’accesso a basi informative, quali la Centrale Rischi;
- l’assistenza alle imprese per accedere al mercato dei capitali (ad esempio, bond di distretto).
Il decreto del Ministero dell’Economia e Finanza del novembre 2007, in merito alle soglie
dimensionali e operative previste per l’iscrizione dei confidi all’elenco speciale ex art. 107 del TUB,
ha stabilito che, al superamento dei 75 milioni di euro di attività, i confidi devono iscriversi
all’elenco speciale, e devono rispettare i requisiti previsti dalla Banca d’Italia per gli intermediari
vigilati.
A fronte della inosservanza di tali disposizioni possono essere esclusi anche dal novero dei confidi
ex art. 106 del TUB. Il rischio di cancellazione dall’elenco generale sussiste anche per quei confidi
che non assumono una forma societaria tra quelle prescritte dalla normativa, ovvero s.p.a., s.r.l.,
s.coop.a r.l., s.coop.p.a, s.cons.p.a.
In base alle istruzioni di vigilanza della Banca d’Italia, la struttura del controllo prudenziale ricalca,
sia pure semplificandolo, il modello previsto per le banche, ovvero è d'obbligo:
• il possesso dei requisiti minimi per far fronte ai rischi di credito, di controparte, di
operatività e di concentrazione dei crediti;
• possedere un sistema di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale riconducibile al
modello standard previsto per le banche da Basilea;
• assolvimento degli obblighi di informativa per il mercato;
• soggezione alla regolamentazione bancaria sulla concentrazione dei rischi;
• patrimonio di riserva pari almeno al 6% del valore nominale complessivo delle garanzie
rilasciate (8% per quanti intendano avvalersi delle funzioni di intermediari finanziari);
• limite alla concentrazione dei rischi simile a quello previsto per le banche, ovvero il divieto
che una singola posizione di rischio superi il 25% del patrimonio di vigilanza;
• standard organizzativi elevati (regolamento interno per il processo istruttorio, controllo
sistematico delle esposizioni);
• adeguamento della struttura informatica alle esigenze di uniformazione delle procedure
contabili e di revisione dei bilanci e di segnalazione/rendicontazione agli organi di
vigilanza;
• predisposizione delle procedure standard di segnalazioni mensili alla Centrale Rischi e di
comunicazione alla Vigilanza;
• definizione e implementazione di un sistema di internal auditing;
• requisiti di onorabilità per i soci che detengano quote superiori al 5% del capitale sociale;
• requisiti di onorabilità, professionalità, indipendenza per i soggetti che svolgono funzioni di
amministratore, direzione e controllo.
6
b) I CONFIDI NON VIGILATI (EX ART. 106 TUB)
Il modello dei Confidi ex 106 prevede competenze legate esclusivamente alla concessione di
garanzie sui fidi e alla prestazione dei servizi di base.
I Confidi 106 sono iscritti nell’apposita sezione dell’elenco previsto dall’art. 106 del Testo Unico
Bancario (TUB) e non sono soggetti alla vigilanza della Banca d’Italia.
Il patrimonio netto, comprensivo dei fondi rischi indisponibili, non può essere inferiore a 250.000
euro e almeno 50.000 euro devono essere riconducibili ad apporti di consorziati o soci o ad avanzi
di gestione.
Questa tipologia di confidi ha visto ridimensionato, nel medio periodo, il proprio peso sul mercato
delle garanzie a fronte della possibilità, concessa ai confidi più strutturati, di offrire, accanto alle
garanzie, una serie di servizi aggiuntivi e diversificati nei confronti delle imprese.
Si è delineato nel tempo, a seconda delle diverse realtà territoriali, un passaggio da un approccio
“mutualistico” a un approccio di “mercato” nella domanda e offerta di garanzie, definendo una più
elevata competizione tra gli operatori e una maggior attenzione alle condizioni applicate e ai servizi
offerti dai confidi.
c) LE BANCHE DI GARANZIA
I Confidi hanno altresì avuto la possibilità di trasformarsi in Banca di garanzia (secondo il modello
della BCC – Banca di Credito Cooperativo). L'’attività bancaria, in forma di società cooperativa a
responsabilità limitata viene consentita anche ai soggetti che, secondo il proprio statuto, esercitano
prevalentemente l’attività di garanzia collettiva dei fidi a favore dei propri soci, con specifico
riferimento, nella denominazione ,a tale attività.
Le banche di garanzia devono osservare le norme previste per le BCC in materia di:
- attività esercitabili;
- operatività in derivati;
- partecipazioni detenibili;
- deleghe in materia di erogazione del credito;
- destinazione degli utili.
Il valore nominale di ciascuna azione deve essere compreso tra 25 e 500 euro, e, analogamente a
quanto previsto per le banche di credito cooperativo, le banche di garanzia, devono operare nella
provincia in cui hanno sede legale, in quelle limitrofe o in quelle dove si trovano unità locali, con la
possibilità di prevedere sedi distaccate in altre province espressamente indicate nello statuto.
Il capitale minimo iniziale deve essere pari a 2 milioni di euro, rappresentato da capitale sociale
interamente versato e da riserve pienamente disponibili. Per quanto riguarda il patrimonio di
vigilanza, valgono le disposizioni previste per le altre banche. Le esposizioni delle banche di
garanzia non destinate ai soci devono essere assunte, comunque, nei confronti di soggetti
operanti nelle province di competenza della banca.
d) IL DECRETO «SVILUPPO 2012 BIS » – MISURE PER I CONFIDI.
L'art. 36 del decreto del decreto Sviluppo 2012 bis ha previsto l'eliminazione di una serie di vincoli
sui fondi pubblici destinati ai Confidi al fine di agevolare l’accesso al credito delle PMI.
In particolare, si è data la possibilità di imputare al fondo consortile, al capitale sociale, ad apposita
riserva o accantonare per la copertura dei rischi, i fondi rischi e gli altri fondi o riserve patrimoniali o
finanziamenti per la concessione delle garanzie costituiti da contributi dello Stato, delle Regioni e
di altri enti pubblici esistenti alla data del 31.12.2012.
La norma ha riproposto un’analoga disposizione contenuta all’art. 1, comma 134, della legge 24
dicembre 2007, n. 244 (Legge finanziaria 2008), i cui effetti erano scaduti a giugno 2008 – ed ha
consentito il rafforzamento patrimoniale dei confidi per poter continuare a svolgere il ruolo di
7
sostegno all'accesso al credito delle piccole e medie imprese.
Il Decreto Legislativo n. 169/2012 (Disposizioni in materia di Vigilanza) ha stabilito:
• l'eliminazione di disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari;
• l'istituzione dell'Organismo di all'art. 112-bis TUB, competente nella tenuta dell'elenco dei
Confidi di cui all'art. 112 TUB, sotto la supervisione della Banca d'Italia, con presidi che
salvaguardino una corretta gestione, una trasparente situazione contabile, il pieno rispetto
delle normative in vigore.
e) LE PROSPETTIVE.
Ponte fondamentale tra il mondo delle banche e quello delle Pmi, i Confidi sono da lungo tempo un
tassello importante del sistema finanziario italiano ed è ampiamente riconosciuta la validità delle
loro funzioni, più che mai utili e necessari nell’attuale fase congiunturale.
Tuttavia, negli ultimi anni, sono emersi alcuni fattori di fragilità – sostenibilità economica e modelli
di business, elevato grado di frammentazione, carenze tecnico-organizzative, ritardi tecnologici
negli strumenti di rating – sui quali occorre intervenire per cogliere le sfide e le opportunità future e
per arrivare ai confidi di nuova generazione.
L’evoluzione del sistema dei Confidi in Italia prevede pochi grandi Confidi per ciascuna regione, o
pochissimi grandi Confidi interregionali, o, in alternativa, soluzioni intermedie, basate su reti o
network di Confidi di varie dimensioni.
I Confidi dovranno essere dotati di un’organizzazione strutturata e qualificata, essere in grado di
approntare sistemi di rating/credit scoring e modelli di valutazione, cogliendo l’occasione per una
normalizzazione e per una adeguata complementarità al mondo bancario, sviluppare modelli di
pricing (fattori esterni ed interni per la fissazione dei prezzi) che ne garantiscano la sostenibilità
economico-finanziaria.
I Confidi imposteranno un modello di business sostenibile, che preservi il carattere mutualistico e,
al tempo stesso, dia incentivi all’efficienza in un quasi mercato dove l’azione pubblica deve
progressivamente ridursi.
8
2. INIZIATIVE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI BRESCIA
A SOSTEGNO DELLE GARANZIE
Le Camere di Commercio hanno realizzato, negli anni, numerose iniziative per favorire l'accesso
al credito delle imprese, attraverso azioni dirette a sostegno del sistema economico locale, in
particolare durante i momenti di crisi, finanziando spese per la realizzazione di investimenti, e
sostenendo e rafforzando i Confidi, posti di fronte sia alle esigenze di adeguamento all'entrata in
vigore di nuove normative, sia all'aumento delle sofferenze in portafoglio.
Nei primi mesi del 2009, Unioncamere ha sottoscritto con il Ministero dello sviluppo economico, un
accordo per destinare 30 milioni a sostegno dell'accesso al credito e dell'occupazione nelle PMI.
Il sistema camerale lombardo ha operato rafforzando le tradizionali linee di intervento, non solo
con azioni straordinarie di contrasto alla crisi ma creando anche uno strumento di sistema –
Confiducia – a sostegno dei Confidi già operanti nel territorio.
La Camera di Commercio di Brescia, nella sua storia, ha promosso il sistema economico locale,
principalmente, mediante lo stanziamento di cospicue risorse destinate alla facilitazione
dell'accesso al credito.
INIZIATIVE PER L'ACCESSO AL CREDITO
Le risorse per favorire l'accesso al credito rappresentano, mediamente, il 29% della
programmazione economica annuale camerale, destinate sia alle Cooperative e ai Consorzi fidi sia
alle imprese per l'abbattimento dei tassi d'interesse.
Di seguito si riportano, nel complesso, i dati delle risorse destinate negli anni 2005-2014.
TABELLA DELLE RISORSE DESTINATE AL SOSTEGNO DELLE PMI BRESCIANE PER L'ACCESSO AL CREDITO,
NEL PERIODO 2005/2014
importi in €)
Anno
CONTRIBUTI SU BANDI DI
CONCORSO ALLE MICRO
PMI PER ABBATTIMENTO
TASSI
CONTRIBUTI AI FONDI
RISCHI
DEI CONFIDI
RISORSE COMPLESSIVE
CAMERALI
2005
1.614.757
1.075.000
2.689.757
2006
1.558.804
1.072.265
2.631.069
2007
1.462.932
500.000
1.962.932
2008
1.989.921
899.581
2.889.502
2009
3.648.714
1.497.072
5.145.786
2010
2.818.877
977.967
3.796.844
2011
2.537.539
719.055
3.256.594
2012
2.842.828
659.000
3.501.828
2013
2.488.354
960.000
3.448.354
2014
2.355.914
0*
2.355.914
Totali
23.318.640
8.359.940
31.678.580
73,60%
26,40%
100,00%
Totali in misura
%
*€ 800.000,00, incrementati a € 1.019.300, destinati all'Avviso (bando) della Regione Lombardia 2014 AdP
9
RISORSE DESTINATE AL SOSTEGNO DELLE PMI BRESCIANE PER L'ACCESSO AL CREDITO, NEL
PERIODO 2005/2014
35000000
€ 31.678.580
30000000
25000000
€ 23.318.640
20000000
CONTRIBUTI SU BANDI DI
CONCORSO ALLE MICRO
PMI PER ABBATTIMENTO
TASSI
CONTRIBUTI AI FONDI RISCHI
DEI CONFIDI
15000000
10000000
€ 8.359.940
RISORSE COMPLESSIVE
CAMERALI
5000000
0
RISORSE EROGATE PER L'ACCESSO AL CREDITO PER ANNO 2005-201 4
6000000
5000000
4000000
CONTRIBUTI AI FONDI RISCHI DEI
CONFIDI MEDIANTE BANDO
CAMERALE
CONTRIBUTI SU BANDI DI
CONCORSO ALLE MICRO PMI PER
ABBATTIMENTO TASSI
3000000
2000000
1000000
0
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
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a) CONTRIBUTI ALLE MICRO PMI PER L'ACCESSO AL CREDITO MEDIANTE BANDI DI
CONCORSO
A partire dagli anni '90, la Camera di Commercio di Brescia è intervenuta a sostegno delle micro
PMI locali con diverse iniziative atte a favorire l'accesso al credito, soprattutto, mediante
l'attivazione di bandi di concorso rivolti all'economia locale di tutti i settori.
I contributi, concedibili su finanziamenti bancari erogati dalle Banche tramite le Cooperative ed i
Consorzi di garanzia collettiva Fidi, con sede legale e/o operativa nella provincia Brescia, hanno ad
oggetto:
• la realizzazione di determinati investimenti, quali:
✗
acquisto di azienda o rami di azienda, compreso il costo dell'avviamento;
✗
acquisto di attrezzature ed arredamento per l'ammodernamento dell'impresa;
✗
acquisto di immobili ad uso aziendale;
✗
ristrutturazione di immobili e di impianti;
✗
acquisto di automezzi commerciali, autovetture da utilizzare esclusivamente per
l'esercizio dell'attività aziendale;
• la carenza di liquidità delle micro PMI bresciane operanti nei settori dell'artigianato, del
commercio, del turismo e dei servizi (eccettuato il settore industria).
Si riportano di seguito le tabelle riepilogative degli esiti dei bandi di concorso camerali adottati nel
periodo 2007-2014, evidenziando che sono state soddisfatte, complessivamente,
• n. 8.017 domande, a fronte di € 20.145.079 di contributi liquidati, con la concessione di un
contributo medio pari a € 2.513, e ripartiti nelle misure:
◦ del 58,4% al settore artigianato,
◦ del 39,6% al commercio, turismo e servizi,
◦ del 2% all'industria.
TABELLA BANDI PER L'ACCESSO AL CREDITO – ANNI 2007- 2014
importi in €)
ACCESSO AL CREDITO
PER INVESTIMENTI
COMMERCIO,
TURISMO E SERVIZI
N. DOMANDE
CONTRIBUTI EROGATI
CONTRIBUTO MEDIO
2007
103
302.907
2.941
2008
127
398.252
3.136
2009
110
543.687
4.943
TOTALE
340
1.244.846
3.661
ACCESSO AL CREDITO
PER LIQUIDITA'
COMMERCIO,
TURISMO E SERVIZI
N. DOMANDE
CONTRIBUTI EROGATI
CONTRIBUTO MEDIO
2007
210
247.090
1.177
2008
271
418.310
1.544
2009
426
919.920
2.159
TOTALE
907
1.585.320
1.748
BANDO UNIFICATO 2010
ACCESSO AL CREDITO
PER INVESTIMENTI E
LIQUIDITA' COMMERCIO,
TURISMO E SERVIZI
N. DOMANDE
CONTRIBUTI EROGATI
CONTRIBUTO MEDIO
2010
427
1.262.173
2.956
11
2011
315
981.879
3.117
2012
410
1.205.850
2.941
2013
363
1.048.182
2.888
*2014
412
970.000
2.354
TOTALE
1.927
5.468.084
2.838
*bando chiuso anticipatamente per esaurimento delle risorse stanziate - in fase istruttoria
TOTALE
COMPLESSIVO BANDI
COMMERCIO,
TURISMO E SERVIZI
3.174
8.298.250
2.615
ACCESSO AL CREDITO
ARTIGIANATO PER
LIQUIDITÀ E
INVESTIMENTI
N. DOMANDE
CONTRIBUTI EROGATI
CONTRIBUTO MEDIO
2007
442
884.935
2.002
2008
634
1.068.022
€ 1.685
2009
783
2.060.374
2.631
2010
552
1.434.972
2600
2011
577
1.424.426
2.469
2012
583
1.540.536
2.642
2013
574
1.320.172
2.300
*2014
532
1.303.514,00
2.450
TOTALE
4.677
11.036.951
2.360
*bando chiuso alla scadenza dei termini - in fase istruttoria.
ACCESSO AL CREDITO
INDUSTRIA SOLO PER
INVESTIMENTI
N. DOMANDE
CONTRIBUTI EROGATI
CONTRIBUTO MEDIO
2007
9
28.000
3.111
2008
29
105.337
3.632
2009
22
124.733
5.670
2010
26
121.732
4.682
2011
25
131.234
5.245
2012
19
96.442
5.076
2013
22
120.000
5.455
*2014
14
82.400
5.886
TOTALE
166
809.878
4.879
*bando chiuso alla scadenza dei termini - in fase istruttoria.
b) CONTRIBUTI LIQUIDATI AI FONDI RISCHI DEI CONSORZI FIDI – PERIODO 2007- 2011
Fino all'anno 2009, la concessione dei contributi stanziati a bilancio dalla Camera di Commercio di
12
Brescia era disposta in osservanza del Regolamento per la concessione di contributi ai fondi rischi
degli Organismi di garanzia fidi - approvato con deliberazione n. 80 del 15 maggio 2003, e da
ultimo modificato con le deliberazioni nn. 170 del 19.9.2006, 196 del 12.10.2006, e 188 del
18.12.2007, in armonia con le disposizioni comunitarie in materia di aiuti alle imprese, quali sono i
Confidi.
Il Regolamento camerale prevedeva che i contributi dovevano essere:
• rivolti all'esclusivo sostegno dell'accesso al credito delle imprese bresciane;
• previsti in armonia con i programmi pluriennali ed annuali della Camera di Commercio e nel
rispetto delle normative comunitarie in materia di aiuti di Stato;
• determinati annualmente in base all’ammontare delle risorse da destinare, stanziate dalla
Giunta Camerale, in relazione ai programmi dell’Ente;
• concessi solo a fronte della presentazione della domanda specifica, entro il termine
stabilito, corredata dalla documentazione prescritta dal regolamento camerale. Il fondo
stanziato e destinato ai Confidi veniva ripartito dalla Giunta camerale, in misura
proporzionale alla consistenza dei vari settori imprenditoriali.
Dal 2010, la Giunta camerale stabilì che i contributi ai Confidi venivano concessi tramite specifico
bando di concorso, destinato ai Confidi aventi:
◦ imprese socie attive, con sede e/o unità locale, operativa in Brescia e/o provincia, in
numero
✗
non inferiore a 500, per i Confidi monosettoriali;
✗
non inferiore a 500, con almeno 100 imprese socie bresciane per settore
economico, in caso di Confidi multisettoriali;
◦ una dotazione patrimoniale propria almeno pari a € 500.000, di cui almeno € 100.000
costituiti da apporti di soci privati (ad esclusione dei Confidi del settore agricoltura, che
seguono il regime approvato dalla Commissione Europea, DG Agricoltura, in data
7.5.2002 e recepito da questa Camera di Commercio con il provvedimento n. 178 del
17.9.2002, secondo il quale le sovvenzioni pubbliche non possono essere superiori al
50% delle quote apportate dai soci privati al fondo rischi).
Venivano inoltre stabiliti i seguenti indirizzi:
• corresponsione del contributo in due tranche (acconto e saldo);
• ripartizione del fondo stanziato a bilancio in due quote: una c.d. ordinaria (5/6), e una c.d. di
premialità (1/6);
• quantificazione della quota ordinaria come segue:
◦ % media derivante dal raffronto dei seguenti dati:
A) importo pagato diritto annuale per settore nell'anno precedente a quello della
richiesta;
B) importo finanziamenti concessi dai confidi del settore a imprese bresciane negli
ultimi tre anni (l'ultimo è il precedente a quello della richiesta);
C) n. domande presentate sui bandi per l'accesso al credito per finanziamenti garantiti
concessi dai confidi del settore a imprese bresciane negli ultimi tre anni (l'ultimo è il
precedente a quello della richiesta).
Venne stabilita inoltre la regola di una soglia minima, pari all'80% della quota ordinaria dello
stanziamento destinato al sostegno dei fondi rischi dei Confidi, da garantire, sempre, come
valore minimo riguardante i settori Artigianato, Agricoltura, Commercio, turismo e servizi, al
fine di dare un sicuro sostegno alla micro e piccola impresa. Nel caso di somma delle
percentuali riferite ai settori Artigianato, Agricoltura e Commercio inferiore all'80%, la
differenza doveva essere detratta dal settore Industria e ripartita fra i tre settori in misura
proporzionale alla media delle tre percentuali.
• L'entità del contributo, da calcolarsi sulla quota ordinaria del fondo, destinato a ciascuno
dei settori economici, doveva essere determinata ulteriormente in base ai seguenti
parametri:
13
•
a) il 25% dei fondi, ripartito in misura direttamente proporzionale al rapporto tra i
finanziamenti bancari garantiti, residui in essere a fine anno, e le disponibilità liquide o
immediatamente liquidabili del Fondo rischi (conti correnti bancari e postali, titoli a
reddito fisso o garantito, altre attività liquide);
b) il 50% dei fondi, ripartito in misura direttamente proporzionale all’ammontare dei
finanziamenti bancari garantiti, erogati nell’anno a soci bresciani;
c) il 25% dei fondi, ripartito in misura inversamente proporzionale al rapporto tra
l’importo delle insolvenze sorte negli ultimi tre anni, e l’importo dei finanziamenti
bancari garantiti, concessi ed erogati negli ultimi tre anni a soci bresciani.
L'importo destinato a premialità, doveva essere suddiviso pro capite tra i seguenti soggetti
richiedenti aventi diritto, secondo la % di assegnazione, e destinato all'esclusivo
incremento del fondo rischi di:
◦ Organismi di garanzia fidi già iscritti all'elenco speciale di cui all'art. 107 del Decreto
Legislativo 1.9.1993, n. 385 s.m.i. - 50% del fondo di premialità;
◦ Organismi di garanzia fidi ex art. 106 che avevano effettuato fusioni/aggregazioni di
Confidi nel 2010 (a livello regionale o interregionale) - 50% del fondo di premialità.
Nel periodo 2007-2011, durante il quale vi era un contingentamento per settori economici, i dati dei
contributi liquidati sui fondi rischi dei Confidi beneficiari, sono riepilogati nella tabella sotto riportata:
importi in €)
CONTRIBUTI LIQUIDATI
SETTORI
2007
2008
2009
2010
2011
TOTALE
ARTIGIANATO
74.000
420.750
701.300
450.134
315.395
1.961.759
INDUSTRIA
112.000
126.000
210.000
200.000
155.667
803.667
COMMERCIO
TURISMO E
SERVIZI
296.000
333.000
555.000
327.833
247993
1.759.826
AGRICOLTURA
18.000
19.831
31.372
0*
0*
69.203
TOTALI
500.000
899.581
1.497.672
977.967
719.055
4.594.275
•
dal 2010 i Confidi del settore agricoltura non possiedono i requisiti indicati nel bando di
concorso
14
Contributi liquidati ai confidi
18.000 4%
74.000 15%
ARTIGIANATO
INDUSTRIA
112.000 22%
COMMERCIO TURISMO E
SERVIZI
296.000 59%
AGRICOLTURA *
c) CONFIDI BENEFICIARI DEI CONTRIBUTI CAMERALI AI FONDI RISCHI – EX ARTT. 106 O
107 TUB – ANNI 2012 - 2013
A partire dal bando 2012, è stato tolto il contingentamento per settori economici, sostituito dal
criterio di ripartizione del contributo sulla base dei seguenti parametri, che valutano l'operatività dei
Confidi:
a) il 20% deve essere ripartito in misura direttamente proporzionale al rapporto tra i
finanziamenti bancari garantiti, residui in essere a fine anno, e le disponibilità liquide o
immediatamente liquidabili del Fondo rischi (conti correnti bancari e postali, titoli a reddito fisso
o garantito, altre attività liquide);
b) il 35% deve essere ripartito in misura direttamente proporzionale all’ammontare dei
finanziamenti bancari garantiti, erogati nell’anno a soci bresciani;
c) il 25% deve essere ripartito in misura inversamente proporzionale al rapporto tra l’importo
delle insolvenze sorte negli ultimi tre anni, e l’importo dei finanziamenti bancari garantiti,
concessi, ed erogati negli ultimi tre anni a soci bresciani;
d) il 20% deve essere ripartito in misura direttamente proporzionale al numero delle pratiche
concesse e relative all'ammontare dei finanziamenti bancari garantiti, erogati nell’anno a soci
bresciani.
I contributi erogati ai Confidi erogati negli anni 2012-2014 sono riassunti nella tabella sottostante:
TOTALE contributi liquidati a n. 9
Confidi
2012
2013
2014
TOTALE
659.000
960.000
0*
1.619.000
15
* La Giunta camerale ha aderito, con deliberazione n. 114 del 17 ottobre 2014, al Bando regionale 2014,
stanziando € 1.019.300, provenienti per € 800.000 dall'importo destinato nel 2014 al bando per contributi agli
Organismi di garanzia fidi per l'incremento dei Fondi Rischi o dei Fondi di Garanzia. v. oltre a pag. 18
1800000
1600000
1400000
1200000
2012
2013
2014
TOTALE
1000000
800000
600000
400000
200000
0
TOTALE contributi liquidati a n. 9 Confidi con bando camerale
I Confidi che negli anni hanno beneficiato dei contributi camerali sui fondi rischi sono di seguito
elencati:
DENOMINAZIONE CONFIDI
Settore industria
Settore artigianato
CONFAPI
S.C.T.L,
Qualificazione
LOMBARDA
FIDI Soggetto costituito in seguito ad aggregazioni –
ora 107.
COOPERATIVA ARTIGIANA DI 106 (locale)
GARANZIA
Settore commercio ASCOMFIDI S.C.R.L.
106 (locale)
ITALIA COM-FIDI S.c.a.r.l. (già Soggetto aggregato a livello interregionale – ex
Euroconfidi)
art. 106, ora 107.
Multisettoriali
SIABFIDI
106 (locale).
CONFIDI LOMBARDIA
S. C.
Soggetto costituito in seguito ad aggregazioni –
ora 107.
SVILUPPO
ARTIGIANO
DI soggetto costituito in seguito ad aggregazioni
GARANZIA
Soc.
Consortile regionali - ex art. 106 – e a livello
Cooperativa
a
r.l.
(già interregionale, ora 107.
FIDIMPRESA soc. coop. r. l.)
ARTFIDI LOMBARDIA
s.c.r.l. (già Artfidi Brixia)
EUROFIDI
(interregionale)
107
S.c.p.a. 107
ASSOPADANA FIDI S.c.a.r.l.
Settore agricoltura AGRIFIDI LOMBARDIA
S.. c. a.r.l.
106 locale + sede operativa in altra provincia
(Vr) di altra regione (Veneto)
Soggetto costituito in seguito ad aggregazioni a
livello regionale – ora 107.
16
d) LEGGE DI STABILITÀ 2014 - MISURE FINANZIARIE PER LA CRESCITA DIMENSIONALE E
LA PATRIMONIALIZZAZIONE DEI CONFIDI
La Legge di Stabilità 2014 - Legge n. 147/2013, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 302 del
27.12.2013 - ha previsto l'assegnazione di 450 milioni di euro nell’arco di tre anni, di cui 300
milioni da subito (nel 2014), ai Confidi italiani al fine di consentire alle PMI, associate, di accedere
al credito agevolato, in un maggior numero e con più consistenti volumi di garanzia, mediante
l'attivazione di un quadro unitario e articolato di interventi.
La Legge prevede la concessione di contributi atti a favorire la crescita dimensionale e la
patrimonializzazione dei Confidi intermediari finanziari, dei Confidi che realizzano fusioni,
finalizzate a ottenere tale riconoscimento e, infine, dei Confidi, che stipulano contratti di rete, e cje
siano in grado di erogare garanzie complessivamente pari ad almeno 150 milioni di euro.
225 milioni di euro provengono dal Fondo Centrale di Garanzia, e possono essere incrementati da
Regioni, Enti Pubblici e Camere di Commercio.
A queste risorse si aggiungono i 70 milioni di euro l’anno, che, per il triennio 2014, 2015, 2016, le
Camere di Commercio sono tenute a destinare al rafforzamento patrimoniale di tutti i Confidi,
(siano o meno intermediari finanziari). Il sistema camerale può utilizzare anche una quota della
dotazione annuale del fondo di perequazione, istituito presso Unioncamere, e con il decreto
interministeriale in data 8.1.2015 sono state definite le modalità di attuazione dell'iniziativa.
Il Ministero dello Sviluppo Economico, ai fini del raggiungimento dell'importo dovuto di 70 milioni di
euro, ha stabilito che sono calcolate le somme erogate, ancorché deliberate in annualità
precedenti, dal 1 gennaio al 31 dicembre per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016.
Per gli interventi di controgaranzia e cogaranzia concorrono, oltre alle somme erogate, anche le
somme vincolate nel bilancio dalle Camere di Commercio e dalle Unioni regionali mediante
provvedimenti emanati dal 1 gennaio al 31 dicembre, per ciascuno degli anni dal 2014 al 2016.
Le indispensabili misure straordinarie di patrimonializzazione, accanto ad azioni, agenti sul Fondo
Centrale di Garanzia con una operatività per portafogli, accessibile anche ai Confidi, e un
potenziamento della controgaranzia, completano il riordino della normativa di settore, al fine di:
• consentire un maggiore controllo della Banca d'Italia sulla complessità operativa,
dimensionale e organizzativa dei Confidi nonché sulla natura dell’attività svolta e sulla sua
legittimità;
• tutelare il carattere accessorio della garanzia riconosciuto dal CICR (Comitato
Interministeriale per il Credito ed il Risparmio);
• elaborare una posizione unitaria sulla normativa degli aiuti di Stato;
• eliminare le duplicazioni negli adempimenti.
Al riguardo, è pervenuto, in data 13 aprile 2015, il monitoraggio del sostegno camerale ai Confidi,
realizzato da Unioncamere nazionale con la collaborazione dell'istituto G. Tagliacarne, riguardante
la elaborazione dei dati al 31.12.2014. Lo studio evidenzia lo sforzo profuso dal sistema camerale,
concretizzato da una serie di interventi adottati nel 2014, per complessivi 91,8 milioni di euro, di cui
46,5 milioni relativi a contributi diretti ai Confidi (pari al 50.6%) e 45,4 milioni di euro destinati alla
implementazione di fondi di garanzia e controgaranzia (pari al 49,4%).
Risultano 63 le Camere di Commercio, tra le quali l'ente bresciano, ed una Unione Regionale, che
hanno attivato 176 iniziative a favore dei Confidi. Il sostegno ai fondi rischi è la tipologia di
interventi ai Confidi più diffusa - € 31.470.988 pari al 34,3% - mentre la partecipazione al capitale
sociale dei Confidi è la meno adottata - € 1.900.000 pari al 2,1%.
La tabella sotto riportata indica l'articolazione dei 91,8 milioni di euro complessivi per tipo di
intervento:
17
Interventi diretti ai Confidi
Contributi ai fondi rischi
€ 31.470.988
Contributi abbattimenti tassi su finanziamenti garantiti
mediante bandi di concorso
€ 9.737.649
Partecipazione al capitale sociale dei Confidi
€ 1.900.000
Strumenti ibridi
subordinate
di
patrimonializzazione
e
passività
subtotale
€ 3.352.008
€ 46.460.645
Fondi di Cogaranzia e Controgaranzia
€ 45.415.234
Totale risorse
€ 91.875.879
Il Sistema camerale lombardo, in ambito dei dati a livello globale, ha registrato la seguente situazione:
Contributi ai fondi rischi
Contributi abbattimenti tassi su finanziamenti
garantiti mediante bandi di concorso
Interventi diretti ai Confidi
lombardi
Partecipazione al capitale sociale dei Confidi
Strumenti ibridi di
passività subordinate
subtotale
Fondi
di
Cogaranzia
Controgaranzia
Totale risorse
e
patrimonializzazione
e
quota
lombarda
% sul totale
nazionale
€ 2.522.481
8,02%
€ 1.919.493
19,71%
€0
0
€0
0
€ 4.441.975
9,56%
€ 24.293.866
53,50%
€ 28.735.840
31,28%
e) IL 2014
Nel febbraio 2014 Unioncamere Lombardia pubblicava i primi risultati della due diligence sul
Sistema dei Confidi in Lombardia e il conseguente percorso da seguire per razionalizzare la
realizzazione di interventi di maggior efficacia a favore delle imprese lombarde in tema di accesso
al credito, in seguito all'adesione al Protocollo d'intesa con Regione Lombardia deliberato da
Federfidi il 19 giugno 2013 (DGR Lombardia n. X/218 del 31.5.2013).
Per due diligence si intende un complesso di attività finalizzate alla raccolta ed alla verifica, mirata
ed analitica, di informazioni effettuate su un’entità economica (definita «società target») da parte di
soggetti esterni, svincolati dal governo della medesima. La due diligence contabile permette di
ottenere un’analisi particolareggiata sulla natura patrimoniale, finanziaria ed economica della
società target.
L'analisi approvata è stata condotta da Federfidi su 33 Confidi (di cui 29 lombardi), operanti nel
mercato lombardo, che annoverano 369.000 imprese socie di cui n. 240.000 lombarde.
E' risultato che il volume delle garanzie, riferito ai 33 Confidi analizzati, ammonta a 7,7 miliardi di
euro (pari al 42% del totale delle garanzie mutualistiche erogate in Italia), che sono stati generati
15,3 miliardi di finanziamenti garantiti alle imprese (dati riferiti al 30 giugno 2013), mentre lo stock
di garanzie, riferito alle sole 240.000 imprese lombarde socie dei Confidi, ammonta a 3,2 miliardi di
euro, pari a 6,4 miliardi di finanziamenti alle imprese.
L'attività di due diligence ha permesso di accertare, attraverso una raccolta puntuale di
informazioni qualitative e quantitative, le effettive condizioni economiche, patrimoniali e finanziarie
del sistema della garanzia, evidenziando gli elementi di forza e le criticità. Il risultato dell'indagine
ha evidenziato una sostanziale tenuta del sistema Confidi, rilevando però diverse situazioni
soggettive potenzialmente critiche sotto il profilo economico e organizzativo.
Gli aspetti caratteristici rilevati riguardano:
• il livello di copertura del portafoglio: su 33 Confidi analizzati, 10 confidi ex 106 e 6
confidi ex 107 presentano una copertura media inferiore rispetto al valore di target (pari
18
alle percentuali di svalutazione medie delle prime 10 banche italiane aumentato del
20% in ogni singola classe di rischio);
• l'adeguatezza patrimoniale: il sistema è adeguato nel suo complesso, benché
caratterizzato da situazioni individuali molto differenziate, quali:
◦ 11 Confidi adeguatamente patrimonializzati (di cui 5 Confidi ex 106 e 6 Confidi ex
107),
◦ 15 Confidi con adeguatezza patrimoniale migliorabile (di cui 11 Confidi ex 106 e 4
Confidi ex 107),
◦ 7 Confidi non raggiungono i requisiti minimi previsti (4 Confidi ex 106 e 3 Confidi ex
107);
◦ il TCR medio (Total Capital Ratio che misura l'indice di valutazione della
consistenza patrimoniale confrontata con la valutazione della qualità dei crediti
concessi), per i Confidi ex 107 è pari a circa l'8%, mentre per i Confidi ex 106 è pari
a circa il 15%;
◦ il sistema Confidi è caratterizzato, come quello bancario, da un trend crescente dei
crediti problematici, il cui perdurare potrebbe compromettere l'adeguatezza
patrimoniale;
• l'adeguatezza operativa e organizzativa da cui emerge che:
◦ i Confidi ex 107 operano mediante una organizzazione quasi sufficiente con punte
di eccellenza;
◦ i confidi ex 106 hanno un'operatività non formalizzata e legata alla prassi e alla
conoscenza dei singoli, con volumi di garanzie contenuti.
In sintesi, dalla due diligence è emerso che i Confidi del settore industriale presentano maggiore
criticità rispetto ai Confidi dei settori dell'artigianato e del commercio. Alla luce dei dati sopra
illustrati, sono stati proposti altri interventi e nuovi percorsi di sostegno ai Confidi, condivisi tra le
Camere di Commercio, Finlombarda e Federfidi. A tal fine, sono stati attivati una Cabina di Regia e
un Tavolo tecnico, attivati con decreti regionali, per definire il modello di intervento ed i singoli
strumenti per rilanciare il sistema di garanzie, formulando proposte da sottoporre agli Organi
politici di Regione e del Sistema camerale.
L'esito del lavoro si è concretizzato nell'emanazione dell'Avviso Pubblico adottato da Regione
Lombardia (adottato in base ai criteri approvati con DGR n. 1706 del 17 aprile 2014 ed alla L. R.
11/2014) in accordo con il Sistema camerale lombardo, nell'ambito dell'Accordo di Programma, al
fine di favorire l’accesso al credito delle imprese lombarde mediante il rafforzamento dei Confidi.
La Giunta camerale ha aderito, con deliberazione n. 114 del 17 ottobre 2014, all'iniziativa sopra
descritta, stanziando € 1.019.300, provenienti per € 800.000 dall'importo destinato nel 2014 al
bando per contributi agli Organismi di garanzia fidi per l'incremento dei Fondi Rischi o dei Fondi di
Garanzia.
Le risorse finanziarie regionali in dotazione dell'Avviso ammontano a 25 milioni di euro.
Soggetti beneficiari del bando sono le imprese lombarde socie dei Confidi, per il tramite di:
• Confidi di primo grado iscritti all’elenco ex 106 e 107 TUB operanti in Regione
Lombardia;
• aggregazioni di Confidi (due o più Confidi operanti in Regione Lombardia), impegnati a
perfezionare tra loro una fusione entro 18 mesi dalla data del decreto di assegnazione
del contributo, salvo eventuale proroga concessa a fronte di una richiesta motivata
rispetto all’avanzamento del cronoprogramma di fusione.
L'Avviso prevede la misurazione oggettiva di elementi quantitativi e qualitativi dei Confidi,
garantendo la ricaduta del beneficio finale a favore delle imprese, in termini di nuovo credito e
minori costi di accesso. La valutazione è basata su un modello, con attribuzione di un punteggio
variabile da 1.000 a 5.000 punti, ed una soglia minima di accesso fissata a 3.000 punti.
L’erogazione effettiva dei contributi è suddivisa in 2 parti: la I tranche di liquidazione del 40% del
contributo massimo, a seguito della valutazione positiva; la II tranche di liquidazione a consuntivo da effettuare dopo 18 mesi dalla erogazione della I tranche - in base ai risultati raggiunti.
L'adesione del sistema camerale lombardo all'iniziativa, in base all'entità del Diritto Annuale del
19
2013, incidente per territorio, è stata determinata con le modalità e negli importi indicati nella
tabella di seguito riportata:
importi in €))
Camera
Diritto Annuale (anno 2013)
% d'incidenza
Ripartizione
Bergamo
20.458.886,00
9,99%
799.500
Brescia
26.083.935,00
12,74%
1.019.300
Como
9.839.854,00
4,81%
384.500
Cremona
5.914.110,11
2,89%
231.100
Lecco
5.662.921,00
2,77%
221.300
Lodi
3.263.863,48
1,59%
127.500
Mantova
8.073.509,83
3,94%
315.500
Milano
83.102.662,91
40,60%
3.247.800
Pavia
8.982.869,00
4,39%
351.000
Sondrio
2.996.179,17
1,46%
117.100
Varese
14.726.372,03
7,19%
575.500
Monza
15.606.063,00
7,62%
609.900
Totale
204.711.225,53
100,00%
8.000.000
La Giunta della Regione Lombardia, con delibera di Giunta n. X/2470 del 7.10.2014 - pubblicata
sul BURL 9.10.2014 - ha poi modificato la D.G.R. n. X/1706/2014 di approvazione dei criteri,
introducendo la seguente premialità a favore dei Confidi, che si sono presentati in forma
aggregata:
• attribuzione di una percentuale pari al 10% del punteggio minimo (3.000) per ciascun
Confidi appartenente all’aggregazione;
• attribuzione di un punteggio aggiuntivo singolo pari a 300 punti da moltiplicare per il
numero dei soggetti partecipanti all’aggregazione;
20
3. INTERVENTI DI GARANZIA E COGARANZIA
La Camera di Commercio di Brescia ha aderito ai progetti di sistema sotto descritti:
ACCORDO PER LE NUOVE MISURE PER IL CREDITO – MORATORIA DEI CREDITI ALLE PMI
Con provvedimento n. 92 del 28.5.2012, la Giunta camerale aveva aderito all'iniziativa “Nuove
misure per il credito alle PMI” per la moratoria dei crediti alle PMI, alla luce degli Accordi,
sottoscritti dall'ABI e dalle principali associazioni imprenditoriali, nelle date del 3 agosto 2009 e del
28 febbraio 2012. Tali accordi prevedevano la sospensione e l'allungamento dei pagamenti delle
PMI nei confronti del sistema bancario, fornendo, di conseguenza, alle imprese la necessaria
liquidità per affrontare la fase di congiuntura economica.
A dicembre 2013, Unioncamere ha notificato l'Accordo per il credito 2013 – c. d. terza moratoria firmato il 1° luglio 2013, operativo fino al 30 giugno 2014, finalizzato anche alla possibilità di
richiedere la sospensiva e/o l'allungamento dei mutui assistiti da contributo pubblico in conto
capitale e/o interessi, qualora:
• l'ente erogatore l'agevolazione abbia deliberato l'ammissibilità dell'operazione con
riferimento alla specifica norma agevolativa a fronte di segnalazione al Ministero
dell'economia e delle finanze;
• a seguito dell'operazione di sospensione e/o di allungamento, il piano originario di
erogazione dei contributi pubblici non debba essere modificato (ovvero l'applicazione della
moratoria non dovrà comportare oneri aggiuntivi per l'ente camerale).
I relativi provvedimenti camerali sono stati inoltrati al Ministero dell'Economia e delle Finanze, che
li ha pubblicati sul sito internet ministeriale, definendo l'ammissione alla moratoria e l'elenco delle
misure camerali adottate.
SBLOCCACREDITI
Nel 2012, l'iniziativa c. d. “SbloccaCrediti”, nata nel 2010 a sostegno delle micro piccole imprese,
nata dall'impegno delle Camere di Commercio lombarde, tramite Unioncamere Lombardia,
UniCredit e ANCI Lombardia, ha visto anticipare la chiusura, inizialmente prevista per il 31
dicembre 2012, per esaurimento delle risorse, ammontanti ad € 15.000.000, stanziate da
Unioncamere in due tranche. In accordo con Unicredit, si era già sospesa l'accettazione di nuove
domande per il periodo compreso tra il 6 agosto ed il 22 settembre. 2012.
Con più di 1.500 operazioni effettuate per oltre 23.000.000 euro di finanziamenti, l’operazione
Sbloccacrediti ha dimostrato la sua efficacia nel rispondere ad un bisogno molto sentito dalle
imprese. Il rilevante numero di domande ha presto esaurito le risorse disponibili, nonostante
l'integrazione effettuata da Unioncamere, rendendo impossibile presentare nuove domande.
Le imprese hanno potuto utilizzare, per le medesime finalità, l’iniziativa a costo agevolato, prevista
dalla Convenzione con Banca Unicredit, dotata di un “Fondo rotativo” regionale di 15 milioni di
euro, accessibile da parte delle micro piccole imprese, presso gli oltre 90 Centri Imprese e le circa
500 Filiali di Unicredit in Lombardia.
L'iniziativa ammetteva che la banca, acquisita la certificazione del credito da parte del Comune e
dopo una rapida istruttoria creditizia, avrebbe versato l’importo dovuto all’azienda (fino ad un
massimo di 50.000 Euro, senza interessi né oneri), la quale usava la liquidità necessaria per far
fronte alle proprie esigenze di cassa, onorando, a sua volta, i debiti nei confronti dei propri
creditori. Unicredit, una volta ricevuto il bonifico dal Comune “debitore”, versava lo stesso sul
“Fondo rotativo” di Unioncamere Lombardia, che, così reintegrato, supportava altre imprese.
Per le imprese con crediti superiori ai 50.000 euro, Unicredit aveva destinato ulteriori fondi propri,
a tasso agevolato, a supporto delle aziende non rientranti nei requisiti previsti dal Fondo rotativo.
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CONFIDUCIA
Il progetto CONFIDUCIA , nato nella seconda parte del 2009, al fine di favorire l'accesso al
credito delle imprese lombarde, ha dato vita ad un fondo di garanzia per i mutui stipulati fino al
31.3.2011 di durata massima di 60 mesi. Al 31.12.2012, sono state presentate ed accettate n.
1.359 pratiche, così distinte:
Tipo di affidamento
Materia
Imprese ammesse
Importo finanziato
erogato
Misura 1
Finanziamento
chirografario fino a 60 mesi
1.156
€ 92.753.901
Castelletti di sconto,
203*
anticipi fatture, import ed
export
*Una pratica non erogata entro il termine previsto dall'accordo.
€ 25.670.529
Misura 2
La Camera di Commercio ha destinato alle imprese operative nel territorio provinciale 6 milioni di
euro che, tenendo conto della quota parte dell'Unione regionale di € 611.759, salgono a €
6.611.759. Secondo quanto deliberato dalla Giunta camerale nel provvedimento n. 207 del 16
dicembre 2008, è stata costituita, nel Patrimonio netto dell'Ente, una riserva vincolata di €
6.000.000.
Tale riserva vincolata viene diminuita a favore del patrimonio netto per lo stesso importo delle
insolvenze addebitate all'ente camerale e le insolvenze imputate tra i costi degli interventi
promozionali degli esercizi di competenza. La riserva vincolata sarà eventualmente reintegrata
degli stessi importi, accreditati all'ente camerale a seguito dell'attività di recupero crediti,
effettuata dai Consorzi fidi e rilevati tra le sopravvenienze attive degli esercizi di competenza.
Al 31.12.2014 l'importo complessivo delle sofferenze bancarie e degli insoluti, riguardanti le
imprese bresciane, gravanti sul fondo di garanzia per la parte a carico delle Camera di Commercio
di Brescia, ammonta ad € 3.458.364.
CONFIDI INTERNATIONAL
Nel 2012, l'ente camerale bresciano, con deliberazione n. 143/ 26.10.2012, ha aderito al progetto
Confidi International – Fondo Garanzia Pmi, al fine di sostenere le Micro, PMI che contraggono
finanziamenti per l'internazionalizzazione.
L'ente bresciano ha partecipato alla creazione di una sezione speciale del Fondo Centrale di
Garanzia, ai sensi del Decreto interministeriale, registrato alla Corte dei Conti in data 16 marzo
2012, in attuazione del D.L. 29 novembre 2008, n. 185 - a fronte di un fondo complessivo di €
11.100.000 - con una quota complessiva di € 1.200.000, di cui € 240.000 (20% del plafond
complessivo) già versati nel 2012 all'atto della sottoscrizione della Convenzione, ed € 192.000
quale quota da versare nei 5 anni successivi (2013-2017) a quello di sottoscrizione della
Convenzione.
Il progetto consiste in interventi straordinari di accesso al credito a sostegno dell'export e della
penetrazione nei mercati esteri delle PMI lombarde, attraverso il rafforzamento delle cogaranzie e
delle controgaranzie rilasciate dal Fondo Centrale di Garanzia, in collaborazione con il Sistema
camerale lombardo e i Confidi.
Destinatari dell’iniziativa sono le Micro, Piccole e Medie Imprese di tutti i settori, aventi sede legale
e/o operativa in Lombardia, i Consorzi e le Società consortili di servizi alle PMI nonché le Società
consortili a capitale misto, pubblico e privato, rientranti nei parametri previsti per le PMI, che
sostengono spese fisse e spese correnti finalizzate alla internazionalizzazione.
A fine 2014 sono state autorizzate le prime quattro operazioni, garantite dalla sezione del fondo di
garanzia, di competenza bresciana, cui si aggiungono 30 pratiche in fase di elaborazione.
Con deliberazione n. 105 del 16.9.2014, la Giunta camerale ha deciso di interrompere il
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versamento delle rate mancanti al Fondo di Garanzia del MedioCredito Centrale a causa della
decurtazione del diritto annuale operata con l'art. 28 L. 114/2014 (riduzione del 35% nel 2015, del
40% nel 2016 e del 50% nel 2017) e della rallentata operatività dello strumento.
La Banca del Mezzogiorno – MedioCredito Centrale S.p.A ha definito il report sull'operatività delle
Sezioni Speciali Camere di Commercio alla data della sospensione dei versamenti della Camera di
Brescia da cui si evince la relativa situazione:
importi in €)
N.
operazioni
Finanziamenti
accolti
Importo garantito in
compartecipazione
Importo accantonato in
compartecipazione
In essere
6
1.860.000
595.200
47.616
Non perfezionate
2
650.000
136.000
12.000
Declinate
1
250.000
80.000
6.400
Totale
9
2.760.000
811.200
66.016
Stato operazioni
A fronte del versamento di € 432.000, in caso di insolvenza della totalità degli importi finanziati,
l'ente bresciano potrebbe dover rispondere per un importo massimo di € 595.200, ovvero con
ulteriori € 163.200 (considerando le 6 operazioni in essere), oppure per un importo massimo di €
731.200, ovvero con ulteriori € 299.200 (includendo anche le 2 operazioni non ancora
perfezionate). Secondo l'impostazione della deliberazione le somme versate sono state imputate
ad un conto dell'attivo dello stato patrimoniale ed il credito viene diminuito degli importi delle
eventuali insolvenze delle imprese della provincia con corrispondente rilevazione del costo con
imputazione al progetto “Insolvenze Fondo rischi a garanzia di Confidi International” per il quale
vengono stanziate le risorse al conto 330005 “Iniziative per il sostegno al credito”.
FEDERFIDI FEI CIP 2013-2014
Nel 2012 l'ente bresciano ha aderito anche al progetto Federfidi Fei Cip 2013-2014,
Competitiveness And Innovation Programme, in ratifica dell'Accordo tra Unioncamere Lombardia in rappresentanza del Sistema camerale lombardo - e Federfidi lombarda, sottoscrivendo, in data
19.7.2012, il contratto con il Fondo Europeo per gli investimenti (FEI). Il Sistema camerale
lombardo ha contribuito con € 5.000.000 (e questa Camera con € 420.000).
I risultati raggiunti evidenziano che le disponibilità sul Fondo FEI CIP hanno sviluppato un monte
totale di controgaranzie pari a € 280.000.000, corrispondenti a circa € 700.000.000 di
finanziamenti erogati a favore di 9.800 Piccole e Medie Imprese lombarde e 941 start up.
Il 50% dei finanziamenti è stato finalizzato a liquidità, il 43,5% a investimenti e il rimanente 6,5% ha
sostenuto l’avvio dell’attività di 941 start up, prevalentemente appartenenti ai settori di servizi
alloggio e ristorazione, commercio, attività manifatturiere e di servizi, collocate, per il 51%, nelle
province di Milano, Varese e Brescia. Per le start up con finanziamenti fino a 40.000 euro, il
sistema camerale ha richiesto che venisse concessa la garanzia del Confidi in misura fissa pari
all’80%. Il 97% delle imprese garantite registra meno di 10 addetti e il 71% delle pratiche si
riferisce a finanziamenti entro i 50.000 euro.
Il maggior numero di operazioni riguarda le province di Brescia (21%), Milano (19%), Bergamo
(13), Varese (12%) e Sondrio (9,1%) per imprese beneficiarie appartenenti, prevalentemente, ai
settori del commercio (29%), manifatturiero (22%), costruzioni (16%), attività di alloggio e
ristorazione (13%).
I Confidi coinvolti sono 19, anche se l’84% delle pratiche è stata veicolata da 6 Confidi.
In linea con il portafoglio complessivo dei Confidi Lombardi, oltre il 30% dei finanziamenti è
transitato tramite le banche del Gruppo UBI, seguite dalle BCC e da Banca Popolare di Sondrio
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(12-13%), e, sotto il 10%, da Intesa Sanpaolo, Gruppo Banco Popolare e altre banche a seguire.
La situazione al 31.12.2014 è la seguente:
PROGETTO FEDERFIDI FEI CIP 2013-2014 – importi in €)
Finalità
Fondo
Garanzia FEI a copertura portafoglio Federfidi, Sistema camerale
costituito da controgaranzie rilasciate ai confidi: lombardo
inclusione portafoglio, entro un determinato
plafond, perdita limitata ad un CAP (fondo
monetario indiviso), copertura controgaranzia del
5.000.000
80% del rischio assunto dai Confidi di primo grado,
soci e clienti di Federfidi.
Garanzia e
finanziamenti
Finalità
specifiche
Garanzia e
finanziamenti
Finanziamenti
erogati alle
START UP
(imprese
iscritte al R. I.
da meno di
24 mesi)
Camera di Commercio
di Brescia
420.000
Finanziamenti erogati alle START
UP (imprese iscritte al R.I. da meno
di 24 mesi)
Fondo
N. pratiche Importi garanzie
Sistema camerale
lombardo
Camera di Commercio
di Brescia
(pari al 20,72%)
Sistema camerale
lombardo
Camera di Commercio
di Brescia
(pari al 16,17%)
9.804
245.825.976
Importi finanziamenti
533.379.275
2.061
49.287.247
(pari al 20,05%)
115.666.794
(pari al 21,7%)
940
20.306.390
34.503.032
152
3.127.460
(pari al 15,4%)
5.239.186
(pari al 15,2%)
Secondo l'impostazione della deliberazione n. 123 del 13.9.2012 la somma di € 420.000,00
versata è stata imputata ad un conto dell'attivo dello stato patrimoniale ed il credito viene diminuito
degli importi delle eventuali insolvenze delle imprese della provincia con corrispondente rilevazione
del costo con imputazione al progetto “Insolvenze Fondo rischi a garanzia del contratto FederfidiFei” per il quale vengono stanziate le risorse al conto 330005 “Iniziative per il sostegno al credito”.
IL SEGRETARIO GENERALE
(Dr Massimo Ziletti)
IL PRESIDENTE
(Dr Giuseppe Ambrosi)
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