Cesare Cornoldi, Organizzazione della mente e profili DSA e BES
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Cesare Cornoldi, Organizzazione della mente e profili DSA e BES
Cesare CORNOLDI (Università di Padova) Organizzazione della mente e profili DSA e BES Direttiva 27.12.2012 ..alcune tipologie di disturbi, non esplicitati nella legge 170/2010, danno diritto ad usufruire delle stesse misure ivi previste in quanto presentano problematiche specifiche in presenza di competenze intellettive nella norma. Si tratta, in particolare, dei disturbi con specifiche problematiche nell’area del linguaggio (disturbi specifici del linguaggio o – più in generalepresenza di bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale) All’interno del termine generale Bes vi sono comprese tre grandi sottocategorie: Disabilità Generale: es. Sindrome di Down – L. 104/92 (e, in parte, FIL) Disturbi Evolutivi Specifici: DSA – Disturbi Specifici dell’Apprendimento (Dislessia, Disortografia, Disgrafia, Discalculia – L. 170/2010) ADHD – Disturbo da deficit dell’Attenzione e Iperattività Disturbi dell’area linguistica ( Disturbi specifici del linguaggio o bassa intelligenza verbale, Disturbo di comprensione del testo) 3 Disturbi nell’area non verbale ( Disturbo di coordinazione motoria, Disturbo non verbale, disprassia o bassa intelligenza non-verbale) ALTRI Disturbo dello spettro autistico lieve – nel caso in cui non rientra nella L. 104/92 Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) • Svantaggio socio – economico linguistico e culturale 4 Principio etico e sociale fondamentale Ogni bambino deve essere messo nelle condizioni di realizzare il suo potenziale di apprendimento e raggiungere gli obiettivi che sono alla sua portata 5 Un quadro teorico per i BES Un quadro teorico generale sul potenziale di apprendimento può aiutare a capire le difficoltà scolastiche di molti alunni e riflettere sul concetto di ‘specificità’ e sul concetto di ‘potenziale di apprendimento’ 6 PRINCIPALI CLASSI DI TEORIE DELL’INTELLIGENZA UNITARIE teorie del pensiero e teoria psicometrica del fattore ‘G’. Strumenti caratteristici di valutazione: matrici progressive di Raven, prove piagetiane, stime del fattore ‘G’ ricavate da batterie intellettive. Test delle Matrici Progressive di Raven Distribuzione di QIT Difficoltà con le teorie unitarie La correlazione fra prove distinte non è completa Ci sono deficit e competenze specifiche Il fattore unitario è statistico, ma non è psicologico Difficoltà delle teorie multiple Le abilità sono correlate Le abilità non sembrano essere di uguale importanza Le abilità sembrano moltiplicabili Le abilità sembrano scomponibili Solo i deficit in alcune abilità sembrano compromettere il funzionamento adattivo Teorie gerarchiche psicometriche Si basano sull’elaborazione statistica dei dati raccolti mediante la somministrazione dei più accreditati test intellettivi Versione oggi più popolare è la CHC dai nomi di Cattell, Horn e Carroll Modello CHC ispirato da: Cattell, R.B. (1963). Theory of fluid and crystallized intelligence: A critical experiment. The Journal of Educational Psychology, 54, 1-22. Horn, J.L. (1985). Remodeling old models of intelligence. In Wolman, B.B. (a cura di), Handbook of Intelligence. Wiley, New York. Carroll, J. B. (1993). Human cognitive abilities: A survey of factor analytic studies., Cambridge University Press, New York I maggiori sostenitori del modello CHC attualmente sono K. McGrew, S. Ortiz e D. Flanagan CHC e intelligenza fluida Una versione classica del modello CHC riconduce l’intelligenza fluida non al fattore g (come alcuni tendono a fare), ma a una delle broad abilities Modello CHC – Elenco completo fattori Da Flanagan, MCGrew e Ortiz, The Wechsler scales and Gf-Gc Theory. Allyn e Bacon, 2000. Pag. 29. Il modello CHC fornisce un inventario delle principali abilità e della loro possibile organizzazione Le teorie cognitive hanno cercato di dare significato psicologico ai costrutti psicometrici: Piaget (processi operatori concreti e astratti) Hunt (velocità nei processi psicologici di base) Neo-piagetiani (capacità di memoria di lavoro) Altri costrutti invocati: capacità di memorizzazione, metacognizione, funzioni esecutive, attenzione Fonti: Cornoldi, C. (2006). The contribution of cognitive psychology to the study of human intelligence. European Journal of Cognitive Psychology, 18, 1-17. Cornoldi, C. (2007) L’intelligenza. Bologna, Il Mulino Meccanismi cognitivi di base e capacità di spiegare differenze intellettive Animali Velocità di elaborazione Funzioni esecutive Capacità di apprendimento Memoria immediata - - Sviluppo normale RM Bambini con DA Invecchiamento * * ? - ** * ? * * - * - - * ** * - * * Controllo della ML + ** ** ? Attenzione - *** * - Intelligenza elevata ** 2007 Le 4 componenti della teoria del controllo della memoria di lavoro Le strutture basiche precedentemente esposte interagiscono con: 1. La sfera emotiva-metacognitiva 2. La sfera motivazionale-culturale 3. L’esperienza Due vantaggi del modello a cono: a. Rende conto del grado di controllo implicato b. Suggerisce interazioni con le 3 sfere Aree di apprendimento e implicazioni di un deficit Fonte: Cornoldi (2011), Giornale Italiano di Psicologia DI-RM Deficit in strutture centrali DPS Deficit in abilità generali DC ADHD DISCALCULIA Deficit in abilità periferiche DISLESSIA Fig. 3 Studi con la WISC Poiché lo strumento di elezione per l’assessment della intelligenza nel caso di BES e DSA resta la WISC può essere interessante vedere che implicazioni essa ha in rapporto alle teorie dell’intelligenza 22 Dimensioni della WISC Verbale-performance 4 fattori con libertà dalla distraibilità 4 fattori con memoria di lavoro -nuovi sviluppi Fonte: Cornoldi, 2007 WISC-V The WISC–V gives you access to more subtest content, resulting in a broader view of the child's cognitive abilities and increased interpretive power. New subtests are targeted to common reasons for referral of children, such as the presence of a specific learning disability, as well as special clinical situations, such as evaluations of children who are English language learners. • Separate visual spatial and fluid reasoning composites • New measures of naming facility (rapid automatized naming) and associative memory to evaluate cognitive processes relevant to learning disabilities • New measures of visual spatial ability, fluid reasoning, and visual working memory • New ancillary scores for specific clinical situations WISC-IV struttura QI IAG CCI ICV IRP IML IVE Vocabolario Disegno cubi Cifrario Comprensione Concetti illustrati Informazione Ragion. Matrici Memoria cifre Riordinamento lettere/numeri Ragion. Parole Informazioni Completamento di figure Ragionamento aritmetico 26 Ricerca di simboli Cancellazione Indice di Comprensione verbale È una misura della formazione del concetto verbale. Valuta l’abilità dei bambini di ascoltare una domanda, attingere informazioni dall’educazione sia formale sia informale ricevuta, ragionare, dare una risposta ed esprimere i pensieri ad alta voce. 27 Indice di ragionamento visuo-percettivo Misura di ragionamento non verbale e fluido, sostituisce l’Indice di Organizzazione percettiva della WISC-III. Valuta la capacità dei bambini di esaminare un problema, sfruttare abilità visivomotorie e visuo-spaziali, organizzare i pensieri, creare soluzioni e verificarle. È inoltre possibile, attraverso questo indice, rilevare le preferenze per le informazioni visive, il sentirsi a proprio agio nelle situazioni nuove e inaspettate, o la preferenza ad imparare attraverso l’azione. 28 Indice di Memoria di Lavoro Sostituisce l'indice di la Libertà dalla distraibilità della WISC-III.Valuta la capacità dei bambini di memorizzare nuove informazioni, immagazzinarle nella memoria a breve termine, di concentrarsi e di manipolare tali informazioni per arrivare a dei risultati e per stimolare il ragionamento. Tale indice risulta essere sensibile all’ansia. È collegato all’apprendimento, alla realizzazione e alla capacità di auto-monitoraggio 29 Indice di velocità di elaborazione Valuta l’abilità dei bambini di focalizzare l’attenzione, la rapidità di analisi, la capacità di discriminazione e la capacità di ordinare sequenzialmente le informazioni visive. Richiede persistenza e capacità di pianificazione, ma è sensibile alla motivazione, alla difficoltà di lavorare sotto la pressione del tempo e anche alla coordinazione motoria. 30 IAG General ability index (in italiano IAG indice di abilità generale) Talvolta i fattori di velocità di elaborazione e di memoria di lavoro sono gravemente deficitari. In alcuni casi sappiamo che ci sono difficoltà nella memoria di lavoro o nella velocità di elaborazione. In questi casi il QI totale può essere problematico. 31 Standardizzazione italiana della WISC-IV 2200 soggetti, 200 for ogni age group Il file dati permette di rispondere a numerosi quesiti, incluso quello del rapporto con la WM Relazione fra General Ability Index e misure di WM a controllo crescente Cornoldi, Giofrè, Cianci, Orsini, Pezzuti, in preparazione GAI VCI PRI PSI DSF DSB LNS ARI .059** .097** -.006** -.003** .159** .089** .181** .072** .269** .218** .235** .129** .385** .326** .327** .197** Orsini-Pezzuti, PCS: calcolo dell’ IAG Tabella 3 Conversione delle somme di punti ponderati (Pp) in IAG Pp 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 IAG 40 41 42 43 45 46 47 48 49 51 52 53 54 55 56 58 59 60 61 62 63 65 66 67 68 69 71 72 73 74 75 76 78 79 Pp 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 IAG 80 81 82 83 85 86 87 88 89 90 92 93 94 95 96 98 99 100 101 102 103 105 106 107 108 109 110 112 113 114 115 116 117 119 Pp IAG 77 120 78 121 79 122 80 123 81 125 82 126 83 127 84 128 85 129 86 130 87 132 88 133 89 134 90 135 91 136 92 137 93 139 94 140 95 141 96 142 97 143 98 145 99 146 100 147 101 148 102 149 103 150 104 152 105 153 106 154 107 155 108 156 109 157 110 159 111 160 Pp è la somma dei punti ponderati di Somiglianze. Vocabolario. Comprensione. Disegno con i cubi. Concetti illustrati e Ragionamento con le matrici QI<IAG Diff. 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 (-) 0.0 .1 .1 .3 .7 1.1 1.6 3.0 4.6 6.6 9.0 12.6 17.3 22.0 27.7 33.8 39.4 53.5 QI>IA G (+) .1 .1 .2 .3 .7 1.0 1.9 3.1 4.5 6.6 9.1 12.4 17.0 20.7 26.9 33.9 40.4 53.4 DISLESSIA + DISORTOGRAFIA + MARCATE DIFFICOLTA’ NELL’AREA DEL CALCOLO + RALLENTAMENTO A LIVELLO GRAFOMOTORIO DISLESSIA DISGRAFIA Analisi sul file AIRIPA Con la collaborazione di molti soci AIRIPA e altri operatori si è raccolto un poderoso file prima di circa 300 bambini con DSA e DI e poi di circa un migliaio di bambini DSA valutati con i 10 subtest base della WISC-IV. Abbiamo (2014, 2015, Intelligence) analizzato la struttura sottostante dell’intelligenza e hanno visto che è in parte diversa da quella trovata nelle standardizzazioni con popolazione tipica 39 Punteggi medi ponderati nei subtest Analisi sul file AIRIPA 41 Conclusioni 1 Vi sono tanti profili sottostanti una condizione di BES 2 L’analisi della componente intellettiva può aiutare a capirli e a intervenire su di essi 3 Il modello gerarchico sembra il più appropriato per analizzarli 4 Il modello gerarchico va però adattato al caso specifico di alcuni profili BES, per es. dei DSA e degli ADHD 42
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