uzbekistan - Metamondo
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UZBEKISTAN Lungo la via della Seta Metamondo Vi invita a ripercorrere nel cuore dell’Asia alcune tappe dell’antica Via della Seta, Bukhara, Samarcanda, Tashkent, circondate dagli straordinari paesaggi delle steppe, il cui infinito e piano manto verde mano mano che si distende sulle pendici delle catene montuose si colora del rosso dei papaveri e dei tulipani. E poi, a Samarcanda, inseguire i disegni d’azzurro nelle maioliche delle cupole del Registan per scoprire nella loro trama le tracce della storia di Tamerlano il grande. L’Uzbekistan è certo uno stato “inventato” dai russi, i suoi confini tra il 1918 e il 1971 sono stati disegnati e ridisegnati da Mosca in un’altalena di aggiunte e sottrazioni, eppure gli uzbeki costituiscono un popolo, frutto dell’incontro tra turchi e mongoli, radicato in questo territorio da oltre cinque secoli. Così visitare l’Uzbekisan: da un lato, significa varcare l’antico Oxus come fece Alessandro Magno ed entrare nel cuore dell’Asia, dove i confini nazionali si annullano nell’immenso spazio naturale scenario dei secolari intrecci tra gli imperi d’Occidente e quelli d’Oriente, tra i popoli nomadi delle steppe e i conquistatori arabi, persiani o indiani; dall’altro, è la possibilità di capire il pervicace resistere del senso di appartenenza alla tradizione e ai costumi del popolo uzbeko anche dopo la lunga dominazione russa. 1 UZBEKISTAN ORDINAMENTO DELLO STATO In base alla carta costituzionale del 1992, l’Uzbekistan si definisce una repubblica parlamentare presidenziale, laica e democratica (anche se sull’effettiva democraticità gli osservatori occidentali nutrono forti perplessità). Il presidente, capo dello stato e dell’esecutivo insieme, è eletto in forma diretta dai cittadini e resta in carica per 5 anni, con la possibilità di essere rieletto solo per un secondo mandato. Il Parlamento è costituito da un’unica camera di 250 membri, l’Assemblea Suprema, che può essere sciolta dal presidente con l’approvazione della Corte Costituzionale. Da un punto di vista amministrativo, il paese è costituito da 12 province e dalla repubblica del Karakalpakstan. POPOLAZIONE, RELIGIONE, LINGUA Dei circa 25 milioni di abitanti il 75% sono uzbeki, il 7% russi, il restante si suddivide tra diverse minoranze, soprattutto tagiki, kazaki, coreani, karakalpaki e tatari. A parte la minoranza russa di religione cristiana ortodossa (1%), la maggioranza della popolazione (88%) professa la religione mussulmana sunnita; c’è poi oltre il 10% di popolazione atea. La speranza di vita di 68 anni, la mortalità infantile al 38% sono tra i dati che classificano l’Uzbekistan come paese a medio sviluppo umano. La lingua ufficiale è l’uzbeko, del gruppo turco, ma si parla anche il russo e il tagiko. AMBIENTE NATURALE L’Uzbekistan è caratterizzato per i due terzi dei suoi quasi 45mila kmq da una vasta pianura semidesertica e steppica che occupa la fascia centro occidentale, dall’altopiano di paludi salate dell’Ustyurt agli 800 km del centrale deserto del Kyzylkum (“sabbie rosse”). Qui l’unica area fertile è il delta dell’Amu-Darya che sfocia nel lago d’Aral, purtroppo ormai quasi prosciugato. Mentre la parte sud-orientale del paese, dove nascono le maggiori arterie fluviali, si caratterizza per il territorio montuoso che occupa ad est l’estremità orientale dei monti khirghizi Chatkal, e a sud le montagne tagike del Fan (parte delle catene dell’Alay del Pamir). Le zone più fertili e quindi più abitate sono proprio in questa parte del paese, nei valichi di montagna, in particolare nella valle di Ferghana e nelle valli dei tre fiumi l’Amu-Darya, il Syr-Darya e il Zeravshan. CLIMA Il clima dell’Uzbekistan è di tipo continentale, con inverni freddi ed estati caldo-secche e lunghe, dove la media delle temperature pomeridiane arriva a 32°C e oltre. Primavera e autunno sono stagioni brevi, la prima temperata, la seconda soggetta a qualche gelata, entrambe piovose; la pioggia è comunque leggera e causata perlopiù da improvvisi e veloci acquazzoni. L’inverno è breve ma instabile con neve e temperature rigide, spesso di molto sotto lo zero. Il periodo ideale per la visita è da metà aprile all’inizio di giugno e dall’inizio di settembre a metà ottobre. ECONOMIA Il settore dominante l’economia uzbeka e l’agricoltura. La principale coltura è quella del cotone, per la cui enorme espansione è stato sfruttato il territorio fino al dissesto ambientale nella regione del lago d’Aral, ormai in via di prosciugamento. Altri prodotti agricoli sono il frumento, il riso e la frutta. Molto importante è l’allevamento ovino, in particolare per la varietà pregiata della pecora karakul. Il sottosuolo è ricco di gas naturale, petrolio, carbone e metalli (tra cui carbone, rame e oro). Le industrie operano soprattutto nei settori legati all’agricoltura e in quelli della metallurgia e della chimica. Il paese esporta soprattutto cotone e prodotti tessili, minerali, metalli e prodotti chimici. 2 UZBEKISTAN CRONOLOGIA STORICA Paese di popolazioni stanziali, con abitudini comunitarie e metodi agricoli radicati e rimasti quasi immutati per secoli fino all’occupazione russa, la storia dell’Uzbekistan è caratterizzata, tra il VI° secolo a.C. e il XIII° secolo d.C. dall’alternarsi e dall’intreccio dei domini persiano e turco. Tappa fondamentale fu l’arrivo nel VI° secolo d.C. dei turchi delle steppe occidentali, che portarono la religione islamica e l'alfabeto scritto. L’invasione delle orde di nomadi mongoli di Gengis Khan all’inizio del 1200 spazzò via le testimonianze degli imperi precedenti e solo nel XIV° secolo con il turco Tamerlano le città risorsero e Samarcanda divenne la splendida capitale islamica che ancora oggi i monumenti raccontano. In questo periodo alcune tribù mongole islamiche della Siberia meridionale, discendenti di Gengis Khan: “gli uzbeki”, iniziarono a spostarsi verso sud e nel 1510 avevano ormai conquistato l'impero di Tamerlano. Nei secoli successivi si formarono i tre khanati uzbeki, le città-stato di Kokand, Bukhara e Khiva. Nel 1875 i Russi occuparono la regione. Dopo la rivoluzione bolscevica del 1917, inizia la collettivizzazione forzata delle fattorie e il passaggio in grande scala alla coltura del cotone. Dopo il colpo di stato a Mosca nel 1991, l'Uzbekistan è diventato uno stato indipendente, ma l’apparato burocratico e il sistema di controllo sono rimasti gli stessi del periodo sovietico. VI°- IV° sec. a.C. IV° sec. a.C. (329) IV° a.C. - I° d.C. 50 - 240 d.C. 240 d.C. VI° - VII° sec. d.C. VIII° sec. IX° - X° sec. XI° sec. 1219 1219 - fine del ‘300 1384 - 1405 1409-1449 1468 1468 - 1740 1740 - 1875 1865 - 1875 1918 - 1989 1989 1990 1991 1994 2000 Impero persiano degli Achemenedi Impero di Alessandro Magno (323) Incontro-scontro tra persiani e indiani Regno della dinastia indiana e buddista dei Kusana Regno persiano dei Sasanidi Occupazione dei Turchi kok (552-659) Lotte tra turchi, arabi e cinesi Dinastia persiana musulmana dei Samanidi Regno dei Ghasnavidi Invasione delle truppe di Gengis Khan (1227) Regno mongolo (figli di Gengis Khan) Regno turco di Tamerlano (Timuridi) Regno di Ulughbek, nipote di Tamerlano Battaglia tra timuridi e mongoli “uzbeki” Khanato turco-mongolo dei Shaybanidi Periodo dei 3 Khanati: le città-stato di Khiva, Bukhara e Kokand Conquista russa dei 3 khanati Dopo la rivoluzione bolscevica, è istituita (1930) la Repubblica Socialista Sovietica Autonoma Uzbeka Nascita del movimento popolare non comunista “Birlik” Elezioni del parlamento a maggioranza comunista e del presidente Ismal Karimov, già primo segretario del partito comunista uzbeko (prima repressione del Birlik) 31 agosto: il Soviet Supremo dichiara l’indipendenza dell’Uzbekistan; a dicembre si tengono le prime elezioni presidenziali dirette vinte da Karimov e dal partito ex-comunista diventato il PPD (partito popolare democratico) Elezioni politiche: vince Karimov; ma i partiti di opposizione (il Birlik, il Partito della rinascita islamica e l’Erk sono stati annientati o costretti alla clandestinità) Viene rieletto Ismal Karimov, cui il Parlamento nel 2002 ha deciso di prorogare il mandato per altri 2 anni (fino al 2007) 3 UZBEKISTAN LUOGHI DEL VIAGGIO Taskent, Khiva, Bukhara, Samarcanda, Shakhrisabz e Nukus TASHKENT Tashkent, o “fortezza di pietra”, è la capitale dell’Uzbekistan e una delle più grandi città dell’Asia centrale. Il suo aspetto prevalentemente moderno, nello stile sovietico, è dovuto alla ricostruzione seguita al terribile terremoto del 1966. Della lunga storia della città poche sono le testimonianze rimaste, soprattutto nella città vecchia, un labirinto di vicoli e di muri di mattoni e fango che custodiscono molte antiche moschee e scuole coraniche, le madrase, tra queste la madrassa Kukeldash (XVI° sec.), il complesso di Sheikhantaur (XV° sec) e di Khazrati- Imam (XVI° sec.). Il bazar Chorsu, uno dei tanti e tra i più grandi mercati all'aperto della città, è interessante non solo per fare acquisti, ma anche per incontrare una grande moltitudine di persone, provenienti dalle campagne che spesso indossa i costumi tradizionali. La scarsezza di importanti edifici antichi è compensata dalla presenza di grandi musei. Il Museo delle Belle Arti ad esempio ospita un’interessante collezione di opere d'arte del Turkestan, tra cui manufatti zoroastriani, statue buddhiste di 1000 anni fa e affreschi sogdiani. KHIVA A 30 km dalla cittadina di Urgench, Khiva è una interessante citta-museo. Fu importante centro commerciale lungo la Via della Seta già nell’VIII° secolo, e poi la capitale dell’omonimo Khanato degli Shaybanidi tra il XVI° e il XVIII° secolo, nota per il mercato degli schiavi. Il centro storico di Khiva è rimasto integro e molto ben conservato, forse troppo. Nella Ichon-Qala, la città vecchia circondata dalle pittoresche (ricostruite nel XVIII° secolo) mura d’argilla, numerosi sono i monumenti importanti, tra moschee, palazzi e scuole coraniche, risalenti soprattutto al XVII°- XIX° secolo: fra questi la la residenza 4 UZBEKISTAN fortificata dei sovrani di Khiva Kukhna Ark, in cui è possibile visitare la moschea, la zecca, le prigioni e la sala del trono; la medresa di Amin Khan e il tozzo minareto di Kalta Minor rivestito di piastrelle di maiolica turchesi; la moschea di Juma con 218 colonne lignee; il complesso ottocentesco - la medressa, il bazar e il caravanserraglio - di Alloquli Khan; il palazzo Tosh-Khovli sontuosamente decorato con piastrelle in ceramica, pietre lavorate, legno intagliato; la madressa e il minareto simile a un faro di Islom-Huja degli inizi del ‘900; e, infine, lo splendidamente decorato mausoleo di Pahlavon Mahmud, considerato il più sacro della città. BUKHARA Miracolosamente conservata nel tempo, Bukhara fu il principale centro commerciale della Via della Seta, nei secoli IX° e X°, capitale persiana dello stato samanide, divenne il cuore religioso e culturale dell’Asia centrale; ma è al XVI° secolo, quando fu capitale del khanato shaybanide, che risale la maggior parte della città storica oggi visitabile. Il colore dominante è il marrone, nelle infinite sfumature dei colori del deserto. Fra i principali monumenti degli oltre 140 edifici testimoni della grande ricchezza e tradizione del passato, vi sono la Labi-hauz, una piazza secentesca costruita intorno a una vasca e circondata da gelsi antichi; i tre mercati coperti, testimonianza della grande area commerciale piena di bazar e caravanserragli che costituiva il cuore dell’antica Bukhara; la moschea e il minareto Kalan, una costruzione risalente al XII° secolo, interamente decorato da piastrelle di ceramica blu vetrinata, e alto ben 47 m. (un tempo l'edificio più alto dell'Asia, impressionò Gengis Khan che decise di non farlo abbattere); e, tra i diversi mausolei, quello più antico ed elegante della città il mausoleo di Ismail Samani (IX°- X° sec.), dalla delicata muratura in terracotta; e il particolare “mausoleo” di Chasma-Ayub costruito sopra una fonte nel XII° secolo, nel XIV° secolo furono aggiunte alcune cupole; e ancora, le rovine della residenza reale, Ark, di cui alcune parti risalirebbe a 2000 anni fa. SAMARCANDA Fondata alla fine del XIV° secolo a.C. nei pressi di un’oasi, la città divenne ben presto prosperosa per merito dei commerci della Via della Seta, fu distrutta dalle orde mongole di Gengis Khan e ricostruita successivamente, nel XIV° secolo, da Tamerlano. I principali luoghi d'interesse storico-artistico della città, risalgono in gran parte proprio all’epoca e alla volontà del tiranno turco, di suo nipote Ulughbek e degli Shaybanidi uzbeki, che insieme fecero di Samarcanda l'epicentro economico e culturale dell'Asia centrale tra il XIV° e XV° secolo. Nel centro della città vecchia sorge maestoso il Registan, uno splendido complesso architettonico di imponenti medresse, le cupole e i minareti delle quali formano un magnifico gioco di volumi e di colori, dove trionfa il verde-azzurro del rivestimento decorativo di maiolica. Nonostante sia ormai in rovina, dopo il crollo causato dal terremoto del 1897, la moschea di Bibi-Khanym, destinata alle grandi assemblee, riesce ancora ad essere grande e armoniosa, e a evocare il tempo in cui era considerata il gioiello dell'impero di Tamerlano. Un luogo molto suggestivo di Samarcanda è il complesso cimiteriale di Shahi-Zinda, una strada di tombe, quasi tutte appartenenti alla famiglia e ai favoriti di Tamerlano e di Ulughbek, tra le quali è possibile ammirare delle vere opere d’arte della decorazione a piastrelle di maiolica. Bellissimo, infine, è il mercato che si estende intorno alla moschea di Bibi-Khanym: un vivace e frenetico teatro di colori. SHAKHRISABZ Piccola cittadina a 90 km a sud di Samarcanda, appare all’inizio fortunatamente risparmiata dall’impronta architettonica sovietica, ma allo stesso tempo poco attraente. 5 UZBEKISTAN Invece, la città natale di Tamerlano il Grande conserva molti resti che punteggiano le strade secondarie e danno forma a una grandiosa città completamente diversa da quella attuale: un tempo forse la sua fama oscurava addirittura quella di Samarcanda. Del palazzo Ak-Saray di Tamerlano non rimangono che alcuni frammenti della gigantesca entrata alta 40 m, ricoperta di splendidi mosaici blu, bianchi e oro simili a una filigrana. Si rimane sbalorditi cercando d'immaginare la grandezza e la magnificenza di questa residenza estiva, come per le rovine del complesso dell’imam Khazrati, chiamato anche Dorussiadat (“seggio del potere e della forza”), terminato da Tamerlano alla fine del ‘300. Fra gli altri monumenti ci sono le tombe degli antenati di Tamerlano, la gigantesca moschea di Kok-Gumbaz e la Cripta di Tamerlano, progettata per il condottiero, ma contenente i resti di due corpi rimasti ignoti. NUKUS Capitale della repubblica uzbeka del Karakalpakstan. Sviluppatasi da un piccolo insediamento a partire dal 1932, questa città era forse una località piacevole 2 o 3 decenni or sono. Oggi invece si presenta con orgoglio come la capitale della “sovrana” repubblica karakalpaka, sebbene sia una città impoverita, con ampi edifici e strade . Il Museo di stato del Karakalpastan, gemma della regione, sede di interessanti collezioni delle avanguardie russe e uzbeke, raccolte da Igor Savitsky, artista moscovita all’inizio del 1900. INFORMAZIONI PRATICHE MONETA L’unità monetaria è il sum (100 tiyn) reso ufficiale nel 1994. Le banconote sono da 500, 100, 50, 25, 10, 3 e 1, mentre le monete sono fuori corso legale. 1 dollaro americano corrisponde a circa 982.97 sum, 1 euro equivale a 1200 Sum (inverno 2005). Il dollaro americano è sempre ben accetto, preferibilmente di piccolo taglio (le banconote da 100$ antecedenti al ‘92 non sono accettate). I pagamenti in carta di credito vengono accettati nei principali hotel, i quali applicano però una commissione minima del 5%. E’ possibile cambiare ai tassi ufficiali (a variabili tasse di commissione) un po’ ovunque nelle città principali, dall’aeroporto ai negozi. CHIAMATE INTERNAZIONALI Per telefonare in Uzbekistan dall’Italia comporre lo 00998 seguito dal prefisso della città (71 Tashkent, 62 Khiva, 365 Bukhara, 662 Samarcanda) e dal numero desiderato. Per chiamare l’Italia comporre 810 – 39, il prefisso e il numero desiderato. Telefonando dagli hotel, dopo un certo numero di squilli a vuoto (generalmente dopo i primi 20 secondi) vengono applicate le tariffe minime di 3, 4 dollari al minuto anche se non si ottiene risposta. Non tutti gli hotel danno chiare informazioni su questo particolare importante. La copertura per i cellulari è buona quasi ovunque. Il costo dello chiamate risulta piuttosto caro (circa 6 euro al minuto). ORA 4 ore avanti; 3 quando in Italia vige l’ora legale. VOLTAGGIO 220V, 50Hz TRASPORTI I mezzi di trasporto sono un po’ obsoleti ed è richiesta una certa adattabilità. FESTIVITA’ NAZIONALI E MANIFESTAZIONI Il 21 marzo in tutta l’Asia centrale è la grande festa primaverile o Navrus, durante l’equinozio di primavera, dura due giorni tra giochi tradizionali, musica, danza e teatro. Il 6 UZBEKISTAN 1° settembre è la Festa dell’indipendenza; l’8 dicembre, la Festa della costituzione. Vi è poi il mese del Ramadam. A settembre a Tashkent si tiene il festival del cinema asiatico, africano e latino-americano; il 23 ottobre Samarcanda ospita la festa per la pace dei bambini e per il disarmo. CUCINA Carne di montone, formaggi e grande quantità di frutta e verdura caratterizzano la mensa uzbeka. La cucina centro-asiatica ricorda quella mediorientale e mediterranea per il largo utilizzo di riso, condimenti saporiti, verdure e legumi, yogurt e carni grigliate. Il te è onnipresente, assieme al latte. Un piatto tipico è il “plov”, il riso pilaf cucinato in ben 40 versioni nei paesi dell’Asia centrale. La più nota è la variante insaporita da carne di montone tagliata a pezzi e unita a carote, zafferano e uvetta. Particolare cura è dedicata a questo piatto, in cui i chicchi di riso, ben tostati, devono essere separati l’uno dall’altro. La leggenda vuole che i cuochi che servissero “plov cattivo” venissero puniti con la morte…! ACQUISTI I prodotti migliori da acquistare sono gli abiti, i tappeti e le coperte “bukhara” (in realtà provenienti dal Turkmenistan), spesso con maggiore convenienza nei bazar. Oppure la seta a metro, le ceramiche decorate con motivi geometrici, i copricapi uzbeki, le “tjubetejke”. IN VALIGIA E’ consigliabile portare abiti comodi e anche sobri, soprattutto per le donne durante il viaggio fuori dei centri principali. Consigliamo di portare con sé i medicinali personali, un piccolo pronto soccorso (aspirina, antibiotici, soluzioni reidratanti, antisettici); assorbenti femminili; un adattatore a lamelle piatte per le prese de corrente. SERVIZI SANITARI La situazione igienico-sanitaria del paese è complessivamente sufficiente, ma la maggior parte dei medicinali europei non sono reperibili nelle farmacie locali. E’ opportuno evitare di mangiare cibi crudi e frutta e verdura fresche, di bere l’acqua del rubinetto, di usare il ghiaccio, ma è preferibile bere sempre acqua imbottigliata. Non sono richieste vaccinazioni particolari. I SERVIZI METAMONDO ASSISTENZA Con minimo 15 partecipanti l’assistenza è garantita dall’accompagnatore Metamondo. Per gli individuali assistenza di guide locali parlanti italiano. ALBERGHI E RISTORANTI Gli alberghi e i ristoranti vengono selezionati tra i migliori offerti dalla destinazione. In alcuni casi sono previsti pranzi in case private, regolarmente registrate tra i fornitori di servizi turistici controllati dallo stato. MEZZI DI TRASPORTO Bus e mini bus con aria condizionata. 7
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