DC 38_2012 Odg Bivio S Polo traffico ferroviario
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DC 38_2012 Odg Bivio S Polo traffico ferroviario
PROVINCIA DI GORIZIA CONSIGLIO PROVINCIALE VERBALE DI DELIBERAZIONE N. 38 – Prot. n. 28899/2012 Approvata nella seduta del 28 novembre 2012 alla quale partecipano i Signori: Presidente: Gherghetta Enrico Consiglieri: Bernardis Diego Bevilacqua Maria Luisa Bigot Luca Bullian Enrico Clama Giorgio Cosma Stefano Cumin Savio Delbello Fabio Falanga Gennaro Ferletic Andrea Lavrenčič Mario Mauri Patrizia P P A P P A A P P P P P P Mazzoni Mauro Medeot Elisabetta Nicoli Giuseppe Obizzi Dario Russiani Fabio Silli Pierpaolo Soranzio Sandro Sosol Aljoša Tomsič Vesna Vecchi Simonetta Zanella Alessandro Zotti Franco A P P A A P P P P P P P ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Presidente del Consiglio, GENNARO FALANGA Partecipa il Segretario generale Pietro OSSI ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------OGGETTO: approvazione di Odg. sulle gravi limitazioni al movimento ferroviario e alla capacità di trasporto delle merci derivanti dalla situazione della tratta bivio San Polo – Monfalcone. -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Approvazione: voto palese per alzata di mano. -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Adempimenti relativi alla pubblicazione ed alla esecutività (L.R. 11/12/2003 – n. 21) Si attesta: che la presente deliberazione, viene pubblicata all’albo pretorio on-line della Provincia dal 06/12/2012 al 21/12/2012. Il Segretario Generale Oggetto: approvazione di Odg. sulle gravi limitazioni al movimento ferroviario e alla capacità di trasporto delle merci derivanti dalla situazione della tratta bivio San Polo – Monfalcone. Illustra l’Odg. il primo firmatario dello stesso, consigliere Alessandro Zanella. L’Odg. è altresì sottoscritto dagli altri Capigruppo di Maggioranza Bullian, Ferletic e Lavrenčič. Le criticità locali della rete intermodale, nella nostra Provincia e nel territorio limitrofo, costituiscono emergenze non rinviabili, da affrontare nel breve/medio periodo e che non possono essere poste in secondo piano dal dibattito sul trasporto ferroviario AV/AC. Il tema emergente per territori come l’Isontino è la necessità di trovare il modo di stare “al passo” con la variazione degli assetti logistici che si stanno maturando su scala europea, con particolare riguardo agli importanti corridoi transalpini sulla direttrice Nord Sud, dei quali il traforo del Brennero è un esempio convincente e non isolato. Questo è il tema che si pone a base dell’elaborazione del presente documento, in altre parole il segnale che intendiamo lanciare è la necessità di mantenere un ruolo come territorio all’interno di una piattaforma logistica. La sfida sta nel comprendere che è aperta una partita sul come un assetto logistico può essere in grado di candidarsi ad essere concretamente piattaforma per la movimentazione delle merci dall’estremo Oriente al continente europeo, facendo in modo che questa dinamica e questi flussi economici non ci vedano esclusi. Per un territorio nel quale si posiziona un terminal portuale come Monfalcone che, unitamente a Trieste e Capodistria, rappresenta un punto di eccellenza per quanto relativo ai fondali a disposizione, il tema che si pone con urgenza è la baricentricità, ovvero la capacità di attrarre ed incidere su flussi di traffico che oggi raggiungono i porti del Baltico attraverso il Mediterraneo, ignorando un’importante direttrice Nord-Sud che potremmo identificare nella “piattaforma logistica dell’Adriatico”. I dati numerici, facilmente consultabili, ci danno la percezione di questa affermazione. Si rende in sostanza evidente la strategicità dell’asse Nord-Sud, ciò che per noi rappresenta il cd “Corridoio baltico” e ciò che per molti paesi del Nord Europa si identifica in importanti investimenti su infrastrutture transalpine, dalla Svizzera e dall’Austria verso l’Italia, al momento verso le direttrici di Genova, Napoli e Taranto. Essere pronti a tutto questo per noi significa mantenersi in una condizione competitiva o quantomeno contrastare un rischio di marginalizzazione. Passare da questi ragionamenti di carattere generale a considerazioni più concrete e vicine al nostro territorio, significa interrogarsi sulla necessità di infrastrutturazione delle nostre linee ferroviarie esistenti e sulla necessità di privilegiare nelle soluzioni progettuali la sostenibilità economica ed ambientale degli interventi, come condizione decisiva per puntare ad una concreta realizzazione nel breve medio termine. Passare da questi ragionamenti di carattere generale a considerazioni più concrete e vicine al nostro territorio, significa interrogarsi sul tema della capacità delle linee ferroviarie al servizio delle direttrici da Trieste a Cervignano e da Trieste a Udine in direzione Venezia e Tarvisio, ponendo a base di ragionamento la capacità potenziale delle linee attualmente esistenti nel raffronto con le attese di sviluppo della movimentazione di merci nel medio periodo, ovvero da qui ai prossimi venti anni. Abbiamo ragione di ritenere che da questo tipo di analisi potranno emergere indicatori interessanti, che molto verosimilmente ci diranno che oggi la capacità giornaliera delle linee è sottoutilizzata (si ritiene che l'utilizzo effettivo sia pari al 40-50%) rispetto al trasporto su gomma, e che la potenzialità della direttrice Pontebba-Tarvisio è molto ampia in grado di reggere anche a trend di crescita importanti. Se corrisponde al vero quanto affermato, certamente lavorare sull’esistente può essere una carta da giocare, al fine di ottenere risultati significativi in forma progressiva e sostenibile, operando sulla linea elettrica, sulla soppressione delle barriere costituite dai passaggi a livello e sul miglioramento della velocità in alcuni tratti. Tutto ciò, che potremmo definire rientrante nell’ordinarietà della programmazione, non può però bastare. Nessun intervento ordinariamente programmabile può infatti consentire una effettiva valorizzazione della linea per il traffico merci se non sono affrontate le criticità fondamentali, che per noi corrispondono al nodo Bivio San Polo-Monfalcone. La convergenza di San Polo in particolare, anche per non addetti ai lavori, costituisce un palese elemento di difficoltà per il “movimento ferroviario” laddove, intuitivamente, un convoglio in arrivo da Udine impedisce la partenza di un treno da Monfalcone per Mestre, facendo implodere quella capacità di percorrenza che in condizioni diverse quella stessa linea potrebbe avere. Si tratta in particolare del recupero del deficit tra capacità teorica e reale della linea da Trieste a Cervignano e da Trieste a Udine, in direzione Venezia e in direzione Tarvisio. Certamente il Bivio San Polo non è l’unica criticità sul territorio regionale, basti pensare alla ben nota necessità di raddoppio della Cervignano-Udine: vero è peraltro che per la strategicità dei terminal portuali San Polo è emergenza vera e che, pertanto, si pone come problema concreto la necessità di individuare sul piano tecnico le modalità di separazione dei due flussi da Udine e da Venezia, oggi confluenti e che, in prospettiva di medio termine, riteniamo problemi tali da portare alla saturazione della capacità. Si aggiunge a questo l’impatto che le citate linee ferroviarie sulla tratta Bivio d’Aurisina - San Polo determinano sul tessuto urbano, interferendo in maniera pesante nella conurbazione Monfalcone – Ronchi, con ripercussioni legate alla circolazione viabilistica e alla qualità della vita dei residenti. E’ evidente che una rivisitazione di tale assetto costituisce urgenza anche sotto questo profilo, imponendo l’individuazione di soluzioni realizzative sostenibili L’azione di R.F.I. si è contraddistinta nel recente passato per una progressiva attenuazione dei legami con il territorio, con operazioni che da un punto di vista politico potremmo definire di apparente disimpegno: ne deriva già oggi marginalizzazione del nostro territorio rispetto ai collegamenti per passeggeri a lunga distanza, oggettiva difficoltà per le esigenze del traffico regionale e per il pendolarismo, difficoltà di costruzione di progettualità e sinergie riferite all’intermodalità e al trasporto merci A questo punto, il consigliere NICOLI dà lettura di un proprio testo di Odg., alternativo, che deposita in quel momento in atti. Si apre quindi la discussione. Chiede e ottiene per primo la parola il consigliere delbello, poi la consigliera VECCHI, interviene per precisazioni di rito il presidente FALANGA, seguono gli interventi di ZOTTI, LAVRENČIČ, del presidente GHERGHETTA, ancora FALANGA, cui replica NICOLI, poi VECCHI, FALANGA, DELBELLO, ZOTTI, ZANELLA, SOSOL, BULLIAN, NICOLI, il presidente GHERGHETTA, ZOTTI, cui dà replica FALANGA, ancora ZOTTI, concludono NICOLI e ZANELLA. Con diciassette voti favorevoli espressi per alzata di mano (assenti BEVILACQUA, MAZZONI, RUSSIANI, CLAMA, COSMA, OBIZZI), astenuto BERNARDIS, contrario ZOTTI, IL CONSIGLIO PROVINCIALE DELIBERA 1) di esprimere la necessità che il Presidente e la Giunta si attivino verso R.F.I. al fine di sollecitare la formulazione di proposte urgenti, concrete e indifferibili nell’adeguamento della tratta ferroviaria esistente Bivio San Polo e Monfalcone con l’obiettivo di potenziare la collocazione dell’Isontino sull’asse logistico strategico Nord-Sud; 2) di impegnare in particolare Presidente e Giunta affinché R.F.I. intervenga sulle linee ferroviarie esistenti, con la soluzione immediata della criticità di Bivio San Polo, secondo una impostazione esecutiva che preveda entrambi i binari della linea storica in posizione “a valle” e che preveda, inoltre, l’interramento della tratta storica “Monfalcone – Udine” nell’intero territorio del Comune di Ronchi dei Legionari. Quindi, con successiva separata votazione, preceduta dagli interventi del presidente FALANGA e del consigliere ZOTTI, con dodici voti contrari espressi per alzata di mano (assenti BEVILACQUA, MAZZONI, RUSSIANI, CLAMA, COSMA, OBIZZI), astenuti VECCHI, SILLI, SOSOL e BULLIAN, favorevoli NICOLI, ZOTTI e BERNARDIS, il Consiglio respinge l’Odg. del consigliere NICOLI, da intendersi come emendamento al testo che precede. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO f.to Gennaro FALANGA IL SEGRETARIO GENERALE f.to Pietro OSSI