1 giorno - Nicola Saba
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1 giorno - Nicola Saba
Cappadocia e Istanbul 27 marzo VENEZIA ISTANBUL 28 marzo ISTANBUL IZMIR - - ritrovo dei partecipanti all’aeroporto Marco Polo nel tardo pomeriggio e, dopo aver svolto le formalità per l’imbarco, partenza con volo di linea per Istanbul arrivo nella tarda serata e trasferimento all’albergo sistemazione nelle camere riservate pernottamento prima colazione in albergo al mattino trasferimento all’aeroporto e partenza con volo di linea per Izmir arrivo dopo circa un’ora di volo e partenza per Efeso per la visita ad uno dei siti archeologici più interessanti di tutto il bacino del Mediterraneo, con il Tempio di Adriano, il grande teatro e la Biblioteca di Celso La visita a Efeso, centro commerciale dell'antichità, è una tra le più straordinarie che si possa fare in Turchia. La città ha saputo proteggere la sua splendida architettura dedicata alla dea Artemide. Il suo grande tempio, più volte ricostruito, appartiene, nella sua ultima forma, al III sec. a.C. ed era considerato come una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico. Tra le rovine, possiamo ammirare il teatro, il ginnasio, i bagni, l'agorà e la biblioteca di Celso. La città vicina di Selcuk è dominata da una cittadella bizantina che si trova nei pressi della Basilica di San Giovanni, costruita nel VI sec. d.C. vicino alla sua tomba. Accanto alla Basilica, un portone tipicamente selgiuchide dà accesso alla Moschea di Isa Bey del XIV sec. d.C. Una impressionante collezione di statue ed altre opere, riportate alla luce dopo gli scavi di Efeso, si trovano oggi nel Museo Archeologico di Efeso a Selcuk. Il Museo del bagno turco, nella città, espone miniature e pitture che mostrano l’uso del bagno turco nella storia. La casa della madonna: è stato accertato che dopo la morte di Gesù, San Giovanni aveva accompagnato la Vergine Maria ad Efeso, in una modesta casetta (Meryemana Evi = Casa di Madre Maria) presso Bulbul Dagi (Koressos, Monte Usignolo) ove Lei rimase fino ai suoi ultimi giorni. Luogo di pellegrinaggio per cristiani e musulmani, questa casa venne santificata ufficialmente dal Vaticano, ed ogni anno, il 15 Agosto, i cristiani celebrano una cerimonia di commemorazione - seconda colazione in ristorante nel pomeriggio proseguimento per Pamukkale e sosta al sito archeologico di Hierapolis Hierapolis, città ellenistico-romana della Frigia, dominava la valle del fiume Lykos sulla strada che collegava l'Anatolia al Mar Mediterraneo. Da non confondersi con Hierapolis in Siria. Il primo nucleo della città risale al periodo ellenistico. Tra il II e il I secolo a.c, iniziò la costruzione della necropoli. Dopo il rovinoso terremoto del 60, venne ricostruita e ingrandita. Ancora un forte terremoto nel IV secolo ne fermò la crescita. Nello stesso secolo fu dotata di mura fortificate e divenne importante centro della Cristianità. Sorsero vari edifici religiosi, la Cattedrale con il Battistero, la Basilica a pilastri e a oriente su una collina il Martyrion di San Filippo. Nel VI secolo il declino dovuto al mutare degli itinerari commerciali e ancora una volta per un violento terremoto che le impedirà di riprendersi. In era medievale la città si trasforma in un centro agricolo dominato da un castello costruito con materiale delle rovine, posto su uno sperone del pianoro - visita quindi alle vicine cascate bianche pietrificate di Pamukkale Un luogo spettacolare e magico, unico al mondo, è rappresentato da Pamukkale (Castello di Cotone) ove trionfa un paesaggio fiabesco con castelli pietrificati di un bianco abbagliante. Le acque delle sorgenti termali, cariche di sale calcareo, versandoci sui bordi dell’altopiano, hanno creato questa fantastica formazione di stalattiti, cataratte e bacini. Le sorgenti di acqua calda sono state utilizzate sin dal tempo dei greci per il loro potere terapeutico. 29 marzo PAMUKKALE KONYA - al termine delle visite sistemazione in albergo nelle camere riservate cena e pernottamento prima colazione in albergo al mattino partenza per Konya, la città legata a Mevlana, il mistico musulmano fondatore dei Dervisci visita al Mausoleo ed al museo di Mevlana Chi, viaggiando per gli altipiani vulcanici e i laghi salati dell’Anatolia centrale, arrivi a Konya, non trova più le mirabili moschee, i preziosi palazzi e la dotta, tollerante università del sultanato selgiuchide. Ne rimangono soltanto alcune interessanti ma smozzicate vestigia. Trova però ancora, intatta, la Tekke del Mevlana, ovvero il «Convento del Nostro Signore». Che ora è un museo, ma per secoli fu il principale centro dell’ordine dei mistici mevlevi, i "dervisci ruotanti", fondato nel XIII secolo dal sapiente e poeta di origini afgano-persiane Celaleddin Rumi. Ancora oggi la Tekke è meta di un fiume di visitatori CAPPADOCIA 30 marzo CAPPADOCIA - seconda colazione in ristorante nel pomeriggio proseguimento del viaggio verso la Cappadocia arrivo in albergo e sistemazione nelle camere riservate cena e pernottamento - prima colazione in albergo intera giornata dedicata alla visita di questa suggestiva regione dai paesaggi quasi lunari, con i celebri “camini delle fate”, il museo all’aperto di Goreme, della valle di Uchisar e Ortahisar, la città sotterranea di Ozkonak (o Kaymakli) Si calcola che l'area compresa tra Kayseri, Nigde, Gulsehir e la valle di Ihlara contenga un totale di tremila chiese rupestri. E ogni tanto viene scoperta una nuova grotta, una "città sotterranea", o l'ennesima chiesa. È impossibile enumerare tutti i monumenti che meritano una visita. Ad ogni modo, tra le valli con chiese rupestri la più famosa è quella di Goreme. Vi sono chiese rupestri anche nelle valli di Zelve, il cui insediamento trogloditico era abitato fino alla fine degli anni 50. Il villaggio di Kaymakli e Ozkonak, in apparenza simili a molti altri, nascondono nel sottosuolo una gigantesca città sotterranea (Yeralti Sehri) scavata tra il VI e il X sec., in un tufo particolarmente friabile e articolata su otto livelli (solo quattro sono visitabili) fino a una profondità di 45 metri. Questa città, le cui strade sono dei veri e propri cunicoli, avevano depositi per il grano, celle, stanze d'abitazione, cappelle, loculi per sepolture, che si affacciano su un labirinto di scale e stretti corridoi in pendenza. Le costruzioni sotterranee sono raggruppate intorno a un camino di aerazione. Il villaggio di Uchisar con il suo enorme picco di tufo perforato da mille cavità, è uno dei luoghi più suggestivi della regione 31 marzo CAPPADOCIA - seconda colazione in ristorante nel pomeriggio continuazione delle visite e quindi rientro in albergo cena e pernottamento prima colazione in albergo al mattino partenza verso Yazilikaya per la visita all’antica Capitale Ittita Verso il 1400 a.C., all'apice del suo splendore, la città di Bogazkoy, o meglio Hattusas, come la chiamavano gli Ittiti, era la capitale di un potente impero che si estendeva verso sud fino a Cipro e verso ovest fino alla costa dell'Egeo. Grazie alla sua posizione panoramica sulla vetta di una montagna e alle sue grandi dimensioni (oltre due chilometri di diametro) doveva trattarsi di un luogo straordinario; e anche se oggi i pendii che salgono fino alla sommità sono in gran parte spogli e privi di ogni testimonianza degli antichi monumenti, non e difficile immaginarli brulicanti di guerrieri, sacerdoti, scribi, scudieri, calzolai e schiavi. Ma il centro religioso più importante della civiltà ittita non si trovava a Hattusas, bensì a circa due chilometri di distanza in direzione nordest, dove si può ammirare il tempio rupestre di Yazilikaya. Le rovine che rimangono risalgono al periodo compreso tra il 1275 e il 1220 a.C., quando il tempio fu ampliato e arricchito per ordine degli imperatori. Le due gallerie principali sono scavate nella viva roccia e le pareti sono decorate da una processione di antiche divinità che indossano lunghi copricapi conici. Gli dei rappresentati nei bassorilievi sono in totale 63; in realtà gli Ittiti affermavano di venerare ben 1.000 dei, ma evidentemente lo spazio disponibile non bastava a rappresentarli tutti. I nomi di molte divinità non sono ittiti, bensì urriti o hatti e questo indica che la cultura e la religione dell'aristocrazia guerriera ittita avevano lentamente assorbito anche le tradizioni e le superstizioni delle popolazioni indigene che essi avevano soggiogato ANKARA - seconda colazione in ristorante proseguimento quindi per Ankara arrivo in albergo e sistemazione nelle camere riservate 1 aprile ANKARA - cena e pernottamento - prima colazione in albergo al mattino visita al Museo delle Antiche Civiltà Anatoliche Il museo delle Antiche Civiltà Anatoliche, ospitato all'interno di un vecchio hamam, o bagno turco, passa in rassegna tutte le civiltà susseguitesi in Anatolia prima dell'età classica, dal Paleolitico alle civiltà neolitiche di Catal Hoyuk, agli insediamenti di commercianti assiri di Kanes, alle civiltà pre-ittite di Alacahoyuk, fino ad arrivare ai Frigi e ai Romani. Tra i reperti esposti, i più affascinanti sono probabilmente quelli rinvenuti nel Grande Tumulo di Gordio, tra cui spiccano manufatti in legno dell'epoca frigia che dopo 2.700 anni sono ancora in uno stato di conservazione davvero stupefacente. Molto interessanti sono inoltre gli affreschi neolitici di Catal Hoyuk, la collezione di sculture ittite, e i reperti provenienti da Alacahoyuk tra cui è raffigurata una renna che probabilmente era una divinità dell’età del bronzo ISTANBUL - al termine della visita trasferimento all’aeroporto e partenza con volo di linea per Istanbul arrivo nel primo pomeriggio e partenza per la visita della città E’ l' unica città al mondo che appartenga a due continenti, l' Europa e l' Asia, ed anche da ciò si può comprendere la sua complessità conseguente al mescolarsi di varie culture e civilizzazioni susseguitesi nel corso dei secoli, durante i quali si è chiamata prima Bisanzio, poi Costantinopoli, infine Istanbul. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi e sconfinano nella leggenda. "Si narra che un gruppo di coloni Dori provenienti da Megara approdarono e si stabilirono sulla sponda asiatica del Bosforo, fondando una colonia a Calcedonia. Nel 658 a.C. un secondo gruppo di coloni, guidati dal re Bizante (da cui il nome Bisanzio), prima di intraprendere un viaggio consultò l' oracolo di Delfi che consigliò di fermarsi sulla terra che si trova "di fronte al paese dei ciechi". Bizante seppe interpretare bene l' oracolo e fondò una colonia sulla sponda europea opposta a Calcedonia, in un porto tranquillo e riparato, mentre i precedenti coloni, nella loro cecità, non avevano saputo apprezzare la bellezza del luogo e avevano preferito una baia spazzata dai venti. Il luogo scelto da Bizante, in effetti, era quanto di meglio si poteva sperare e la posizione altamente strategica: attraverso lo stretto del Bosforo (che significa "due entrate"), infatti, il Mar Nero comunica con il Mar di Marmara e questo, a sua volta, attraverso lo stretto dei Dardanelli, sfocia nell' Egeo e quindi nel Mediterraneo..." Ancora oggi Istanbul è un incrocio "planetario" di tutto (chi, per caso, non ha visto films di spionaggio ambientati sul Bosforo?). Le Courbousier, il grande architetto, affascinato dalla città così piena di contrasti, l' ha definita "una miscellanea di tutte le metropoli del mondo". Divisa dallo stretto (la parte europea è a sua volta divisa dall' incunearsi del Corno d' Oro su cui ci si affaccia il palazzo Topkapi) Istanbul, con i suoi 7 milioni di abitanti, si adagia sulle colline prospicienti il Bosforo per quasi tutta la sua lunghezza ed è una grandita sorpresa apprendere che la città è stata fondata su sette colli come Roma. E' piacevole e suggestivo navigare sulle acque dello stretto:chi scrive si è imbarcato con altri colleghi su un vecchio peschereccio riattato (dove peraltro è stato servito dell' ottimo pesce) e ne ha percorso un lungo tratto osservando le caratteristiche case di legno che si specchiano nell' acqua. Ovunque navi mercantili, da guerra, petroliere in transito da e per il Mar Nero, mentre pacifiche e immobili barche di pescatori, pericolosamente vicine al flusso del grande traffico marittimo, sfilano dal mare lunghe lenze alle quali sono rimasti attaccati e presi piccoli pesci d' argento sgranati come in fila indiana: sono quegli stessi pesci che si vedono poi sulle rive ad essiccare al sole, stesi come un bucato scintillante - 2 aprile ISTANBUL - al termine della visita trasferimento in albergo e sistemazione nelle camere riservate cena e pernottamento - prima colazione in albergo al mattino partenza per il proseguimento della visita città Chi vuole conoscere il vero cuore turco di Istanbul deve incontrarsi nella moltitudine che affolla il mercato delle spezie, o infilarsi sotto le volte del Gran Bazaar coperto e perdersi nel suo infinito labirinto di vicoli, oppure "costeggiare" lentamente lungo i molteplici banchetti e negozi del mercato del pesce. Ci si sente come circondati: chi ti vuole vendere un tappeto, chi preziosi oggetti in oro e argento, chi ti butta addosso un giubbotto di montone per metterti di fronte al fatto compiuto dell' acquisto. Bisogna in un qualche modo difendersi dall' assalto (ma gentilmente, perchè anche i turchi sono gentili) e soprattutto bisogna trattare sul prezzo. Se non si tratta non si contratta (sia che l' acquisto riguardi un cartoccio di sardine, o un sacchetto di semi di pistacchio, o un portacenere in onice, o una sequenza di spiedini in acciaio con la presa in bronzo) e sembra quasi che il turco di turno non si diverta nemmeno se manca questo rituale; sembra quasi di offendere il suo ancestrale spirito mercantile. Non ci sono mai prezzi fissi e ogni e ogni compravendita è un fatto a se stante. La gente turca è veramente gentile, ospitale e anche curiosa. Chi gira per il paese si accorge subito come siano false alcune immagini stereotipe trasformate in pregiudizi: fumare come un turco o bestemmiare come un turco è quanto di più lontano dal vero possa esserci. I turchi fumano, ma lentamente e piacevolmente mentre conversano seduti attorno al narghilè (è più pericoloso il nostro pacchetto di sigarette fumato in un giorno). I turchi non bestemmiano, ma spesso inframmettono nella conversazione il nome di Hallah con espressioni affettuose del tipo "che Hallah sia con te", "sopra di te vegli Hallah", "che Hallah ti accompagni nel tuo cammino". La giornata a Istanbul trascorre in mezzo a questo multiforme brulichio di persone indaffarate in attività, lavori e commerci più disparati. Traffico intenso nelle ore di punta sulle grandi arterie che attraversano la città, come pure sui ponti sospesi sul Bosforo ed il Corno d' Oro. Giardini e panchine pieni di gente , giovani, vecchi che pregano in silenzio ed in solitudine... VENEZIA - seconda colazione in ristorante nel primo pomeriggio trasferimento all’aeroporto e partenza con volo di linea per Venezia arrivo in serata QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE + tasse aeroportuali Italia/Turchia La quota comprende: € 1.040,00 € 144.00 - - il viaggio convoli di linea da Venezia ad Izmir e da Ankara a Venezia in classe turistica ed il trasporto di 20 kg di bagaglio per persona i trasferimenti da e per gli aeroporti in Turchia la sistemazione in alberghi di categoria 4 stelle in camere a due letti con bagno o doccia tutti i pasti in albergo ed in ristorante come da programma (escluso pranzo del 6 giorno) il tour come da programma in pullman riservato con guida parlante italiano usuale documentazione comprendente borsa da viaggio assicurazione medico bagaglio in corso di viaggio La quota non comprende: - mance, bevande, extra in genere e quanto non espressamente indicato nel programma Supplementi: - per assicurazione contro l’annullamento - sistemazione in camera singola N.B.: € 30,00 € 160,00 la quota è stata stabilita in base a tariffe ed orari in vigore al 29/10/2012 per un minimo di 35 persone che viaggi nelle date indicate. Kiari Viaggi si riserva perciò il diritto di apportare le modifiche che si rendessero necessarie al normale svolgimento del programma.
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