Neri storia della lingua

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Neri storia della lingua
Cominciare è profanare. Bab-­‐el perché Bal-­‐al (dio confuse/disperse) le lingue là. Etnocentrismo identitario: un solo popolo una sola terra. No punizione, favore della diversità. Falsa etimologia (bab-­‐el e bal-­‐al) e falsa eziologia. Bab-­‐el: porta di Dio. Semerano contro l’i.e., “la favola dell’i.e.”: relazioni fra lingue semitiche e i.e. Martin Bernal e Black Athena. Comparatistica: ricerca di basi non arbitrarie. Teoria nostratica (Cavazza): dispersioni come cambiamento. Tante lingue quante sono i locutori. Ittiti: 2000 a.C. Albanese: XVI d.C. Continuità linguistica genealogica. Concordanze sistematiche. Homo>uomo, domus>duomo ecc.. Simmetrie del cambiamento all’interno delle parlate i.e. Differenze: lessico della semina di altre lingue vs greco. Lingua imperiale: si espande oltre confini originali e si fraziona in varietà dialettali (es: ingl. oggi). Cultura i.e. non fatta di γρἀμματα. Dove vanno prendono alfabeto. Forte struttura familiare e sociale: coesione. Capacità di conquista e dominio. Con unità politica unità linguistica, poi frammentazione. No autocoscienza linguistica. Spostamenti sistematici e simmetrici: no caso. Es: pater, septem/ ἑπτά ecc.. Morfemi flessionali: prova ancora più sicura. Difficile importazione. Es: φέροντι (φέρουσι)/bhàranti ecc.. Dove e quando? Dalla Polonia al Tibet. Fra Prypetà fiume di PrypiatàUcraina, Bielorussia, si getta nel Niepr (Russia) e Oca (affluente del Volga) i.e. originari. Da quell’area accanto agli ugro-­‐finnici nucleo di invasioni. Evidenze archeologiche già dal III millennio a.C. Radici geograficamente localizzabili. Es: betullaà si trova nel lessico di tutte le lingue ma non è presente se non in luoghi freddi, dove evidentemente ha avuto origine. Akkijawa: iscrizione ittita del 2000 a.C, Akhaivusci egiziani, Ἀχαι(v)οί omerici e Akhivi lat. Iscrizioni di Dario (523-­‐486). Gruppo orientale (es: tocario a e b, Turkhestan cinese; armeno e rapporti già antichi col greco. Lingue preindoeuropeo del Caucaso: georgiano. Macedone: dialetto greco o lingua i.e. a parte? Problemino. Illirico-­‐albanese; balticoàlituano, lettone, antico prussiano; slavo) e occidentale (italico; germanico; celticoà antica unità italo-­‐celtica?) 16/02/16 (manca un’ora) Negazione soggettiva μἠ à sanscrito, greco, armeno accomunati. Perfetti raddoppiati armeno, anche se armeno lingua satem, non centum à problema aperto. Poi sanscrito parentela si assottiglia. Rapporti con lat.: istarum – τών < *τασων , entrambe lingue centum. Parentele lessicale “pesce”à armeno, lituano e greco simili. Greco solo sul lessico della semina. Mareàradici i.e. in greco che indicano il sale, il ponte e il “planus” (pelagos). Θάλασσα àtermine solo, toponimi (es: larissa, alicarnasso ecc.), forse sostrato. Greco isolato? Lingue che si salvano figlie di una cultura dominante. Macedoni, traci, frigiàlegame ma linguisticamente non stretto. Ittita. Satem al centro rimaste in contatto e si sono innovate a discapito delle centumà non esiste un gruppo centum! Accumunate dalla non innovazione, dallo stadio originario. Invece il balto-­‐slavo, indo-­‐iranico, armeno, albanese sono un gruppo accomunato . Greco originario o un insieme di dialetti? Variazioni rispetto alle parlate i.e. à se tante, una lingua che poi si è frammentata. Se poche, tanti dialetti. Differenze dialettali tarde, tranne prima plur. (-­‐μες/-­‐μεν) variazione ei-­‐ai, an-­‐ken (oriente-­‐
occidente) 8======O: 17-­‐02.-­‐16 Isocrate e il concetto di humanitas. Cultura unitaria? Panellen, non presuppone un’unica lingua, mentre un’unica lingua presuppone unità culturale. Palmer e la grecità del greco. Tratti di conservazione (tutti i dialetti, contano poco): opposizioni vocaliche (armeno e italoceltico, no indoiranico e germanico), accento musicale, opposizione binaria quantitativa sillabe brevi/ lunghe. Innovazioni i.e.: vocali protetiche davanti alle sonanti (es: ruber/ ἑρυθρός). Se in greco parola inizia per r, la rad i.e. aveva qualcos’altro (spirito aspro). Me/ἐμέ, arm.im ecc.. Mai due sonanti attaccate: quasi iato. Lnguh> leuis/ἐλαχὐσà variazione sulla labiovelare. Digressione su “morbus”. Caso di (v)is(v)osà cade il secondo v, allunga voc. precedente in ionico e la mantiene in attico. E(u)isos in omero. (u)ἐδνα (cfr. Wedding). Gruppo st-­‐ vocale protetica: stella ma astro dal greco. Innovazioni elleniche Semplificazione sistema consonantico: di 20 sono rimaste 9 (occl dentali, gutturali, labiali) Sibilanti: si rafforzano su dentale sorda es: ist/asti/estì. No differenza fra scempie e doppie. Iniziali si indeboliscono fino a sparire. Sigma intervocalico sparisce. Es: Temi in sigma elidente gen. *γενεσος> γένους , cfr. genesis> generis. Se ci sono intervoc. sono risultati di semplificazioni di nessi. J: scompare in greco, alcune parlante ci sono ma mai grafema. Sonante. Iecur/ ἧπαρ. O indebolisce =spirito aspro, o si rafforza =z. Intervocalico scompare tranne che parlate germaniche, balto-­‐slave e indoiraniche. Es: tres lungo, traya in sanscr. Radice apofonica. Radice di due: duei-­‐/duoi-­‐/dui-­‐ à due, zwei, δυ(j)ο, δ(u)έ(j)ος. Es: Zweifel. 22/02/16 Greco non approda a suoni affricati e difficili. Vav ha un segno grafico a occidente, non ion.-­‐att., problemi sonanti. Anra> andra, cons. di epentesi. Due sonanti a contatto. Cons./secondo elemento di dittongo/ voc. Apofonia: sscr. Narah/nrsù. In aner sia realizzazione voc. che cons. Tentus (rad. Ten-­‐ton-­‐tn) vs τατός. ¨Απλους vs sim-­‐plex (unico giro)à (sem-­‐som-­‐sm)lat. g. e, greco g.0à tante altre cosine belline. (῏εν , ῟ομος , ἇμα ecc..) Sscr: samas; aIsl: samr. Rilevante quantità di alfa e sistema vocalico complessoà economia grafica. Dittonghi propri: primo elemento breve. Primo elemento forte esercita influenza su secondo: tre more di durata, pesanti da pronunciare. Solo in fine di parole: es. dat. sing. Iota mutum: nei papiri omesso o ascritto. Oxoniensi. Υ+ ι à ex sonanti insieme. Tendenza a monottongarsi, propria di tutte le lingue. Lituano è l’unico che si tiene i dittonghi, conservativo. Consonanti finali: s, n, r. (legge di Nereus) EBBBASTA. Traduzione grafica delle doppie. Anche qui semplificazione Πισελλο Xθών vs hum-­‐us. Greco innova: ferebat-­‐abarat-­‐ ἒφερε. Fine parola chiara, antiche grafie non segnano spazi. Trisillabismo, circonflesso su due voc. e leggi dell’accento. Un accento greco regge massimo tre more. Verbi greci: accento il più lontano possibile dalla fine della parola. Eccezione: verbi enclitici e i cinque imperativi aor.-­‐-­‐> fossili i.e. Sistema fonetico: opposizione binaria delle quantità e degi accenti. Νέος conservato abbastanza bene rispetto a navah-­‐novos, anche iato. Caduta sigma intervoc. modifica corpo di parole. Quando cadono y/s/w parlate greche già divise: esiti diversi. Es: (w)ετεα (om), (w)ετη (Eraclea), ἔτη (ion.-­‐att.) ἔτια (beot: e si chiude in i) Spirantizzazione sonore e aspirate: βιωρ = laconico ισος à wiswos, i breve in attico e lunga in ionico. Beta si legge v, grafia che non indica occlusiva sonora. Suono misto spanish es. «cabeza». Sibilante+vav cadono (posizione molto debole, mentre in iniziale si conserva alungo in laconiaà es «vanne», agnello) +rotacizzazione (cf. parlate euboiche). Fenomeni per cui le sillabe perdono corpo fonico se non accentate. Es: Gerard Monnier e i suoi samdhi. Sistema morfologico Conservazione sistema flessivo di temi e desinenze. Ordo verborum libbbero. Sistema delle radici crollaà locutore non vede rapporti etimologiche. Concetto di radice semantica familiare a noi, non ai greci. Non categoria esprimibile con i mezzi della lingua. Senso in potenza, ma le parole atto linguistico. Ai greci non gliene frega nienteà mai dalla radice, processo di derivazione da parole esistenti. Es orao, paradigma con radici diverse, sensibilità semantica diversa nell’i.e. Peitho verbo radicale, pistis derivata dalla stessa radice. «essere persuaso, credere, fidarsi». Attivo: «persuadere» successivo al medio. Desiderativo –
es-­‐o: fut. «voglio persuadere», all’inizio suffisso espressivo poi si grammaticalizza e ne fa marche morfologiche. Relitti omerici: aor. medio, pepoitha antico dalla radice «io ho creduto». Riuso di radici semantiche all’interno di paradigmi regolari e prevedibili. Derivazioni regolari: denominativi. 23/02/16 Verbi radicalià imprevedibili, normalizzazione secondo regole derivazionali standard. Es: peithoà costruzione dal medio. Sistematizzazione paradigmatica. Denominativi in vocale e j. Bibazo, spoudazoà analogici sui temi in gutturale. –azo comodo per formare presenti, no procedimenti espressivi, perdita dell’etimologia, no problemi di derivazioni grammaticali (paradigma easy). Cambia il modo di raginare, l’ethos della lingua. Nomi radicali si scoprono con la comparazioneà tratti dalle radici, fossili. Es: zugon-­‐zeugma-­‐
zeuxis. Nomina rei actae (perfetto nominale) vs nomina actionis (presente nominale). Forse –
ma grado 0 di –men lat (certamen). Nomina agentis –tor, -­‐tes, -­‐tes (ion. Att). Es: rema-­‐retor-­‐
resis. Es: axiosà axiosis/axioma. Epitafio di Pericle: importa l’axiosisà conferire valore nel presente perché sei degno. No axioma: essere stato stimato degno per appartenere a un rango, per essere nato da una famiglia. Agoraomai «parlo in pubblico», agorazomai «compro al mercato», agoreuo «parlo (disespressivizzato)»à classe di suffissi categorizza a partire dal sostantivo originario. Estensione massima participi e infiniti. 9 vs 3 del lat. Participio: congiunzione nome (flessione, casi) e verboà sintassi, proposizioni. Participio esprime direttamente il rapporto fra nome e verbo, fusi anche iconicamente. Infinito: azione astratta, decontestualizzata. Participio a scapito dell’aggettivo verbale e delle forme perifrastiche. 24/02 «Graecia capta ferum victorem cepit» (Epistole Orazio) Espressività: ordo verborum, particelle accessorieàpunteggiatura. Forme sclerotizzate. Articolo: funzione associativaàconnette, rende attributo ciò che c’è in mezzo. Lingua intellettuale: eliminazione elementi concreti (es: desiderativi, causativi, intensivi; Nome: strumentali loc abl) e grammaticalizzazione. Es: comparazione (intensivi e distintivi diventano parimenti e comparativi). Unitario: insieme di parti non omogeneo. Unito: tutto di parti organico. Elementi storici in comune: un Volkgeist. Gli Akaiuoi e il loro arrivo nel Mediterraneoà innovazioni elleniche non riconducibile all’i.e., influenze non i.e. in tutti i dialettiàfase precedente alla disgregazione. Parole sicuramente i.e. in greco: 30%, «terms de civilisation». 70% non relazioni con altre lingue i.e., preso in prestito il lessico da altri. Arcadico-­‐cipriota: molto diverso dal greco. Iscrizioni a Breros e Praisos in lingua assolutamente diversa dal greco ma con l’alfabeto. Frammenti eteo-­‐cretesi: fonicamente consonanti con un frammento proto-­‐siculo di Ibla Erea. Tracce sparse nel Mediterraneo. Iscrizione di Lemno: VI sec. in caratteri greci. Sialkveis avisà paralleli in etrusco, avil: anno. Sealk: 40. Murina: toponimo di Creta e gens etrusca. Scrittura geroglifica, lineare A-­‐Bà Creta II millennio a.C. No create per scrivere greco, ma B usato e greco adattato. Culture colonizzate dai greci. Ideonimi: conservativi ma legati a referenti specifici. Migrazioni: Ittiti e Luvi dal 2000 al 1200. Ceppo anatolico, Asia Minore. Ittiti a Nord est dell’Alis, Luvi più verso la Grecia. Spedizione a Kaptuscha, capitale ittita, molte tavolette decifrate da Hròzny nel 1915. Strutture i.e., lessico «nuovo», di sostrato. Ittita più anticamente attestato e meno lessico di tutte le altre. Conflitti con gli Ahhijawa. Ittita non influenza il greco, luvio opinione discordanti. Gli Arya (lingue indo-­‐iraniche)àiscrizione cappadocia con divinità indo-­‐iraniche. Indra-­‐Thor, Varuna-­‐Urano, Nasatya-­‐Dioscuri, Mitra. Non influenzaàsancrito su greco mai. Regno di Mada già fra XIV-­‐XIII, Medoi. Illiri Macedoni traci e frigi influenzati ma prima no. Lici. Lidi, Carià non influenzano i greci. Lingue caucasicheà armeno si sa poco. 29/02/16 Descrizione del palazzo Alcinoo (VII Od.)à niente di i.e., sostrato. Troia 6: occupazione Luvi. Toponomastica: ambito in cui si fa sentire di più l’impatto. I.e. arrivo ad arco: convivenza con illiri e macedoni, nord-­‐occidentale. Golfo di Ambracia e Argo Anfilochico, centro barbaro fondata dal figlio di Anfiarao di Argoà parte nord occidentale. Guerra del Pelo. Acarnani e Argivi con Atene, Ambracia con Sparta. Istmo di Corinto e golfo di Corintoà grosse Koalition di Ambracia vs aggragato di popolazione illirica. Dodona e santuarioà Tucidide ne parla come di omofagoi (mangiano carne cruda) e incomprensibile per la lingua. Etolia. Fenice di Euripide: Tideo di Cavidone, etolo, Antigone ne parla come di un «diverso», meixo barbarosà «frammisto ai barbari» . Penestai: nomi di tribù illiriche assoggettate dai tessali greci. Illeisà una delle tribù fondamentali di Sparta. (no confusione con provincia romana). Ideonimi dell’Illiricum: rango sociale non elevato nelle iscrizioni. Tuc. ne menziona uno in assemblea a Sparta: rango più alto, parte dell’apella (Teut-­‐iatlos). Anche a Creta: Patoron e Teuta (femminile). Non resta altro che onomastica. Catti: sostrato degli Ittiti. Millawanda: Milatos: Miletoànome luvico. Qui contatto con Achei, a Rodi occupazione micenea e contatto con gli Akkiyawa. Tre fasi ittita: Preimperiale (17-­‐15 sec) Classico Postclassico Luvio 13 sec Cuneiformi (sillabici), poi geroglifico e logografico adottato dai luvi e poi dagli ittiti. Vicinanze ineffettivi: influsso (linguistico) di popolazione di cultura cuneiforme nullo. Assiro-­‐
babilonesi e Fenici, a dispetto dell’alfabeto e impianto grafico. Prestiti semitici al greco: scarsi, 30. Forse alcuni elementi vengono a entrambe le lingue da una di sostrato. Cad e cados: «giara» in entrambe le lingue. Saccos-­‐sac «tela di iuta». Chrysos e haruz. Xiton, tun-­‐ica, ktonet (Giuseppe, Bibbia). Manè-­‐mna. Zmyrna/murra-­‐murru(babilonese)-­‐mor(ebraico). Egitto: Erodoto percula gli Ateniesi vs Egizi, più antichi. Menzionano gli Akaivusci (13 sec). Anche qui influenze linguistiche nulle. Idem libico e dialetti berberi. No albanese (più recente attestazione): lat imperiale, greco medievale, slavo età moderno. Nè parlate italiche e celtiche seppur coloni di Focea a Marsiglia (Massalìa). Agodàagathè. CatenoàAgatino. Galati. No gruppo iberico. Lingue viciniori Illirici. Macedoni: Aminta, Alessandro I: VI-­‐V, prima spedizione di Dario. Aneddoto dei messi spariti di Erodoto. «Dopo aver dimostrato di essere Argivo fu riconosciuto essere ellenico». Glosse: sonore da sonore aspirate (Bharami-­‐fero). Danonà thanaton. Glossa Esichio: dalankaà thalassa. Dorax: thorax(corazza) per macedoni «milza». Bilippos-­‐filippos, ferenice (porta la vittoria)àallotropi Veronica-­‐Berenice. Anche illirico stesse tendenze e dialetti greci del nord (non sistematici). Traci: numerosi, selvaggi e feroci. Epodo di strasburgo: che etairos traditore finisca a Salmidesso, patria dei traci. Dal mar di marmara al mar nero: giacimento di schiavi. Forse prima stavano in Romania. Solo toponimi e antroponimi. Punto di vista culturale: Muse di Pieria arrivate sull’Elicona e a Tespie. Dioniso già a Pilo, Messenia, in lineare A. Strabone: età di Augustoà Elio Catone deporta 10.000 Geti in Tracia. Due capp dopo: daci (verso la germania e le foci del danubioàdiventa Dai per corruzione) e geti (più vicini al mar nero). Geta e Davo: nomi commedia di schiavi. Tuc: Sitalce Traci Odrisi, progetto politico unitario, per il resto «calpesti e derisi». Miniere d’oro durante la guerra del Pelo. Contatti tramite Teres padre di Sitalce, pretesto per parlare di Tereo, Procne e Filomela: «non ci aveva niente a che fare». Tereo veniva dalla Focide, Daulia: famiglia sacerdotale di Delfi. Frigi: dai Balcani all’Asia Minore. Per trad antica: frigi coloni dei traci e armeni dei frigi. Legame linguistico. Iscrizioni neofrigie imperiali influsso greco. Frigi e armeni satem, tracio centum. Gruppo balto slavo. Traci e Frigi alleati a troia. Ascania: regione di Samarcanda, da dove arrivano i Frigi. Per Erodoto componente esercito di Serse: armi simili a quelle dei Paflagoni (Traci). Chiamati secondo i Macedoni «Brigei» finché erano in Europa, poi cambiano nome. Armeni armati come frigi. Fase archidamica guerra a Frige fra ateniesi e beoti a cavallo fra le due regioni. Cratilo: pyr e ydor nomi frigi? Difficile: no stima alta, poche tracce. Sostrato egeo-­‐anatolico Pelasgi: a Nord, Tessagliaà Pelasgiotide, piana dove sorge Larissa. Pelasgi arcadi e costieri per Erodotoà re Pelasgo mitico di Atene, Odisseo parla di «dioi» pelasgi a creta. Iliade: combattono coi troiani. Odissea: più lingue a Creta, Eteocretesi (Praisos?), e i Pelasgi «divini». Erodoto: dispersione geograficaà vicini dei Dori in tessaliotide, Ellesponto e vicini ateniesi. Emettevano linga barbara. La stirpe ateniese è uno strato barbarico, non greco, che dopo essere entrato nella comunità dei greci cambia anche lingua. Brasida (tuc) discorso preAnfipoli, che vuole attirare a se i calcidi. Anche prima Pelasgi-­‐
Tirreni(Etruschi)à avevano conquistato Lemno (iscrizione) e Atene(!!!) Lelegi. Lelex primo re autoctono di Laconia. Cacciati dai Cari secondo Strabone. Occupazione: sostrato si integra all’interno delle comunità greche. Asia minore: toponimi in Caria. Mancano martedì 01 e 02àlineare A e B e Ventrys 07-­‐03-­‐16 Marzo 1900: primi ritrovamenti 1939: Bleghen a Pilo 1959: Wayne Pilo Aa62: «istitutrici» (meretirija) in sillabogrammi + indicazione ideogrammatica di genere e numero. Emmett Bennett descrive differenze fra segni e varianti di stesso segno. Tavolette con separatori frastici. Appunti su tavolette a foglia di palma, diversi da 24x25 cm a piena pagina (in lineare b anche le righe). Liste di censimento, forse ad uso bellico (cavalli, carri, frecce, ruoteà invasione dei Dorià mandare dei rematori con urgenza a Pleurone secondo Ventris. Pleurone è in Etolia: invasione dorica dal nord verso il sud?) Animali: pecore, maiali. Alice Kober: differenze di genere negli ideogrammi: maiala disegnata diversa dal maiale. Testi micenei: lista della spesa (Evans)à tanti numerali. Lineare b e sillabario cipriota: 7 simboli in comune. Solo dentali distinte per sonorità. No distinzione liquida e rotante. No quantità né doppie. Sonanti no in fine di parola e di sillaba. Es: amandaà amada; Francescoà pa ra tje ko Sillabogrammi per suoni inutili nell’alfabeto greco: alcune labializzate (qua-­‐que-­‐qui-­‐quo e due-­‐duo, nua) e palatalizzate (pa2 ta2à pja, tja; Pa3àpaj ecc..) A2à segno 25, a volte ha, altre ja. Indica ogni glide (j o s prima di a)à fenomeni fonetici del greco già in atto in età micenea? Serie di z: già affricate o gutturali palatalizzate . Mancano segni presenti nel greco e ci sono segni inutili: «’l troppo e ‘l vano» Lingua come codicià disco di festo, lineare a (se fosse lingua conosciuta, basterebbe un gran numero di testi per rompere il codice dei segni), eteo-­‐cipriota (lingua sconosciuta per segni conosciuti: etrusco). Lineare B: lingua sconosciuta e codice sconosciuto. Metodi di crittografia post bellica usati per lo studio delle grafie antiche: Chadwick , Bennet, Sittig tedescoàspie, doppio gioco. Evans: -­‐se ricorre in arcadico-­‐cipriota in fine parolaà lineare b non ce l’ha in fine di paroleà non è greco. Solo a Pilo e a Cnosso: scrittura «minoica»à suggestione di Creta delle origine che sottomette i Greci (Teseo) o comunque altro. Basco o etrusco: lingua autoctone in Europa non i.e. àcandidati ideali Lingue inventate: non verificabili. 1930 pre Pilo: Axel Personà iscrizione di Asine, vicino a Naupile nel Pelo: staffa di anfora «po-­‐se-­‐i-­‐ta-­‐wo-­‐no-­‐se»à nome di Poseidone al gen «ποσειδαυονος”à oggi interpretato come una decorazione. Gordon (1931): “Through Basque to Minoan”àassociare un segno all’oggetto, anche se Evans aveva detto che erano sillabogrammi. Per lui erano elegie. Melian Stawell (1931) lavora sul disco di Festo (a, non b): associare segno a oggetto, ma poi in greco assegnare al segno il suono della sillaba iniziale del nome grecoà ma il contesto? Se non torna in un altro contesto, non regge. Ventris (1940): convinto che fossero etruschi in «Introducing the Minoan language». Ktistopoulos(1948): lingua semitica. Analisi statistico sequenziale: confronto con sillabogrammi semitici e cipriotici. A seconda della frequenza posizionale si può avere chiave fonetica. Hrozny (1949): ittita, che lui decifraà metodo basato su somiglianze e frequenze. Parenti dei segni in tutte le grafie antiche. Iscrizioni pre i.e. della valle dell’Indo e l’egiziano. Se somiglianze morfologiche assumiamo che abbiano anche lo stesso valore fonetico: fallacia logica. Per quanto inesatta è semanticamente plausibile. Georgiev (1953): lingua pre-­‐ellenica già i.e. nel Mediterraneo. Parentele con ittita e gruppo anatolicoà per Palmer, lineare A coprirebbe il luvio. Etimi greci laddove possibile, sennò sostrato. Tentativo sulla base di un presupposto storico. Ernst Sittig (1954, ma sei anni prima)à svolta. Liste di frequenza con iscrizioni cipriotiche non in greco. 3 segni su 14 erano giusti. 11 su 32 quelli identificati da Myres, questa volta su iscrizioni greche in sillabario cipriota nel 1952. Deve esserci un rapporto fra le lingue: percentuali in cui i caratteri ricorrono nelle posizioni. I determinativi di Evans: Sillabogrammi orientali (cuneiforme assiro-­‐babilonesi) senza valore fonetico di per sé ma indicano entità semanticamente definiti. Es: sequenze per nomi di città, piante, ecc.. Come maiuscole per noi. Due segni con grande frequenza in inizio di parola, mai o quasi all’interno: 61 (sovranità= in realtà o) e 8 (sacralità = in realtà a)à in sistema di sillabogrammi non ha senso trovarli all’interno se non in caso di iato. Trova tavolette con cavalli e puledri più piccoli seguiti da po-­‐lo (interpretazione arcadico-­‐
cipriota)à in greco puledro è proprio πὀλος! Ma lui molla e lo piglia per un caso. Cowley: donne, bambini Bennett: pesi, misure e varianti dei segni. Kober: triplette genialià sequenze che si ripetono a coppie o triplette di segni. Ragiona sulle posizioni: alcuni segni uguali all’inizio e altri che si ripetono con alternanze regolari alla fine. Es: abitante maschile e femminile e luogoà la Kober non ha suono, solo sulla grafia. Che lingua è? Flessionale? Differenze di genere? Sequenza iniziale si ripete sempre, quella finale varia molto: cinque tipi diversi di flessione. Mai segmento solo senza desinenza: flessione tipo greco e latino. Metodo combinatorio di Ventris: funzione di un sillabogramma in base al contesto in cui occorre accanto agli ideogrammi e ai numeralià dati esterni. Es: sillabogramma+donna+1: censimenti di nomi. Se più alto numero: categorie. Rapporto univoco fra sequenza ed ideogramma e più sequenze associate a un ideogrammaà sottocategorie. 1950: a 28 anni Ventris fa circolare il “Mid-­‐Century Report”à questionario di domande molto acute al ciclostile agli studiosi che si erano occupati di Lineare B. Hrozny e Kober non risposero, gli altri sì. La ricostruzione di un contesto: idionimi, corporazioni, toponimià intestazione + grandi quantità di benià nome del luogo di cui quello è un censimento. Smonta i determinativi di Evans e capisce che sono vocali. Segno sempre alla fine di sequenze di benià congiunzione “-­‐que” lat. Correzioni nelle tavolette: scriptio inferior-­‐superiorà relazioni fra le due, suoni vicini. Senso degli errori. Sillabogrammi in relazione fra loro. 8-­‐3-­‐16 Uso errori per costruire griglia: relazione (link) 3-­‐11, pa-­‐po; 28-­‐38. Ricerca dei varianti: sequenze identiche con variazione di un solo sillabogramma. 38-­‐46 e/je. Scoperta dei casi: voci che figurano talvolta come entries di elenchi (nominativo) e talvolta come secondo elemento di una sequenza (genitivo). Alcune sequenze precedute da 3-­‐2 (pa-­‐ro = παρά)à caso preposizionale. Spunti dalle triplette della Kober. Es: wanataioio sempre in seconda posizioneàgen. Poroteuo-­‐poroteuo2-­‐poroteueà cf βασιλεῦς, βασιλε῀υος, βεσιλε´υει. Quale flessione? Kober e gli studi di genere. Sillabogrammi finali dei nomi flessi: uguali per vocale finale al variare della consonante di sillaba. Es: il segno 78àcf –que; matro-­‐na, ancil-­‐la, domi-­‐na. Metodo combinatorio applicato prima di dare un qualunque valore fonetico. Sempre da sinistra a destra: si guarda dove si va a capo. Link consonantici: stessa consonanti e voc diverse. Alcuni stessa voc e consonanti diverseà tridente “se”: valore consonantico di “s” e valore vocalico di “e”: righe e colonneà raffronto arcadico-­‐cipriota. Indizi: toponimi, corporazionià punto di partenza: 08-­‐73-­‐30-­‐12: a-­‐mi-­‐ni-­‐so. 08 voc da Bennet, 30 simile ad arcadico cipriota. Quindi: a-­‐x-­‐ni-­‐y à nome di luogo, Amnissos corrisponde. Regole dell’arcadico cipriota: a-­‐mi-­‐ni-­‐soà finiscono per voc a tutti quelli in colonna del segno 08, per i quelli di 73-­‐30 ecc..; iniziano per m quelli nella riga di 73 ecc..; 70-­‐52-­‐12: x-­‐no-­‐soànome che compare solo a Cnosso, stessa colonna di 52 e 12 àdecifrazione a cascata. Per verificare basta controllare che link vocalici o consonantici si trovino su stesse righe o colonne. Sistema si autoregola. To-­‐saàgreco. 1952: BBC sul terzo canale intervista Ventris. Ka-­‐keuà kalkeus, ku-­‐ru-­‐sio-­‐wo-­‐
koàχρυσοργός, po-­‐meàποιμήν Chadwick, spia e luminare di storia della lingua greca (continua su foglio) 09/03/16 IV Iliade: Micene spaziosa di vie, prima attestazione. Tithemyà corpus iscrizioni tirinto-­‐tebe-­‐micene Datazione palmer: 1300 a.C, Evans: 1400 Creta Stessa lingua: immodificata per due secoli? Sistema di servizio: non riproduce differenze dei dialetti, magari già in nuceàlingua cancelleresca. Ko-­‐wa: κόρη. Glide: j sviluppato incontro fra iota e altra vocale. Elemento consonantico. I-­‐jo. Da-­‐pu2-­‐ri-­‐to-­‐joàλαβύρινθοιο 1) Sonanti non notate 2) Da>la fenomeno mediterraneo (sabinismo) dacruma/lacrima 3) Aspirata non notata, sennò glide 4) Pu2>buà gia iuàgreco affine agli ioni e agli attici? Prima ondata d’invasione? Ionici attici e achei Assimilazione a contatto di occl c’è già. Ποδ-­‐φι ⟩ *ποφφι> po-­‐pi, non *po-­‐di-­‐pi Miceneo: ancora grado e del dat. >-­‐ei non solo –I come Greco (-­‐e finale). Suffisso –fi. e-­‐me> ενί-­‐-­‐⟩ sibilante iniziale caduta, sem-­‐ non ancora diventata nasale dentale. Alfa lungo mantenuto dappertutto. Forme non contratte. Glide. Ui-­‐>i. uios. a-­‐mo> ἅρ-­‐µμα -­‐-­‐⟩ “ruota”, poi carro per sineddoche Carro: i-­‐qi-­‐jaà ἴππια. To-­‐te-­‐za è trapeza Pe-­‐mo è sperma Qe-­‐to-­‐ro-­‐po-­‐pi è tetropodfi Apu/apo: doppione i.e.-­‐-­‐> miceneo apu, vocalismi scuri delle prep J inizio parola: cf Greco. Sorda + j: assibilazione cf Greco. Sonora + j: z, più Avanti del Greco alfabetico. S+j cade. Ki/ke +j>z. suza/sukea. Sonore aspirate già sorde. Θυγάτηρ/daughter/Tochterà tu-­‐ka-­‐ta-­‐si, certezza che se fosse sonora sarebbe segnata du-­‐ (serie delle dentali) Labiovelari in velari se precedute o seguite da u: tutti dialetti e già miceneo. Qo-­‐u-­‐ko-­‐
ro>βουκόλος. Σψοµμπαρσα σιβιλαντι. Assibilazione di t> ion.-­‐att. Anche in nesso consonantico. Ko-­‐ri-­‐si-­‐
jo>corintius. Μῆν, µμηνόςà luna, mese lunare. Mens lat, cretese e tessalico. Miceneo no nesso consonantico: me-­‐no, non *me-­‐soà sonante non sarebbe notata in inizio di sillaba. Alternanze vocaliche: a/o, e/i, epi/opi (epì greco, ob lat), u/i. Ippos-­‐equus-­‐aschwa-­‐-­‐⟩ esiti diversi i-­‐po-­‐po-­‐qo-­‐i> ἱπποφόρβοισι> dat con sibilante intervocalica caduta, po non nota aspirazione e sonante. Kw non è kwà kw cluster: suono lo stesso ma corpo fonico distinto. Velare non labiovelare, prova del sanscrito (aschwaàda velare). Due ipotesi per –po e non –qo: 1)Assimilazione progressiva 2)Dissimilazione regressiva Ma-­‐ra-­‐ku> μραχυς> βραχὺςà no epentesi delle labiali A-­‐di-­‐ri-­‐ja-­‐te> ἀνδριάτεςàqui dentale epentesi. Fenomeno in espansione. Flessione dei temi in-­‐a: no cons finali, non si distinguono al sing; duale o/e n.a e –oi g.d. (wa-­‐
na-­‐so-­‐ià alle due signore). Plur solo gen e dat. Ao/ai e-­‐qe-­‐ta> ἑπέταιà “followers” al seguito del lawageta Mancano 14/03 e 15/03 16/03/16 Dialetto greco più lontano e aberrante: panfilio. Coste meridionali asia minore. Argo achea. Iscrizioni panfiliche fino a età volgare. Corpus delle iscrizione edite da Brixhe. Gruppo acheo con arcadico cipriota secondo Neri: singole isoglosse. No hoffmann debrunner e Scherer, sì Heilmann. No articolo. Arriano (Alessandro Magno): Sideti coloni di Cuma in Eolia “dimenticarono completamente la lingua greca”. Non una lingua dei vicini ma propria, che prima non c’era. Isoglosse: φίκατι > dui-­‐dkm-­‐t-­‐i> grado zero due+i duale/grado zero decem/moltiplicatore/i duale = 20. Lat: viginti (ancora simile, conservativo i.e.). Dorico: wικατι (caduta dentali) Attico: ἐ(w)ίκοσι. Forma panfilica simile al dorico, forse esito del waw spirante sonora iniziale. Nt>delta. Sonorizzazione della dentale: -­‐ntai> -­‐dai ἰαρός anche dorico. Βασιλη(w)ος gen omerico, βασιλίυς in panfilico, chiusura e oscuramento vocali. Νεwοπολεις gen sing Du> -­‐nto(breve)n (caduta cons finale: miceneo, oscuramento u, nt=d) Imperativi a voc breve in eolico. Sth>sdà spinte analogiche oppure c’era già una sonora aspirata che deaspira. –σδυ σθον. Prosà pertì (no in altri dialetti) da *preti, lesb πρες. Altri vocalismi (cf. cretese) Απέλλων Πύτιος -­‐-­‐⟩ dominazione achea predorica comune a creta e panfilia a-­‐ iniziale omesso: Atanodora-­‐Tanodoro atròpoisià cf creta. Parentele: tutti e tre i dialetti: chiusura e/o in i/uà in, non en. On, un (come l’eolico)> an, anà. Gen in –
au, maschili tematici in –a. (eolico in –ao). Anche allu. Cipriota ε panfilico: Glide (j) se precede vocale (wepija> ἔπεα) No arcadico, ma iscrizioni argive (πολιιαδι, θιιο) che prima erano achee. Solo ad Argo: lascio acheo. Arcadico e cipriota: scis, sci (sibilante palatalizzata esito labivelare). Oscisc (otis) scritto ozis in arcadico (miceneo) Arc cipr inf.uguali Arc cipr ιερης non ιερευς à quando isoglossa arc.cipr. opposta al miceneo? Enclave linguistica conserva la voce che non è dorica, ma precedente all’invasione dorica, ma nemmeno miceneaà non figli diretti, nipoti. Arc. Tess. ὅνu e similià os+nu, ne deittiche Kas per kai, arc. cipr. ma non mic. 1)Kas da kai (aggiunge, -­‐te coordina) etià “e inoltre” >kati>kasi>kas. Improbabile: crasi fenomeno recente. 2) κασί-­‐γνητος à “nato insieme” (anche cugino, membro dello stesso genos). Stessa vagina: adelfòs, vulva lat. Arc an/ei, cip ke/eta (interr.) Arc cipr on(anà), pedà (metà), pòs (già miceneo) Arc cipr e panf: απυ εξ + dat locativo (altri dialetti gen) Tiriamo le somme: a) Elementi eolici: arc. τετορτος, εφθορκως, κορζα (καρδια)à esito scuro delle sonanti. Κρετοs/κράτος πτολις-­‐-­‐⟩ acheo e eolico. b) Coniugazioni atematiche in –mi: eol./panf. MA c) Tess. Cip. Dauchna/ gr occ arc dafna/ panf lafne/ ion att dafne. d) Lesb tess cipr pempe/arc. Pente No gruppo acheo (Hoffmann)à isoglosse discriminanti. Porzig-­‐ Risch: Arc cipr (acheo)con ion att. a) Tosos vs tossos b) ote pote vs pota c) ieròs vs iròs, iaros MA Ptolis, kretos, desinenze medie (s)oi, toi, ntoi, preposizioni e dat loc. NO insieme a eolico né ionico attico. No tre ondate migratorie con tre grandi gruppi. Esichio: θύρδα >*θύραθεν (sonoriz. Aspirate per Arcadi) Barathrum “pozzo senza fondo” in plauto (diverso da vorago). Vor/ver. Labiovelare: βερεθρα /ζερεθρα (palatalizzazione e assibilazione labiovelare: sceretra). Segno apposta in arc cipr 21/03 “sc” segno grafico senza nome (simil zeta)à stadio evolutivo della labiovelare. Iscrizione di Mantinea (490-­‐460 ac: no riforma lunghezza vocali) SEGà supplementum epigraphicum G. XI vol, 1087 DGE à Schwitzer, Dialectarum Greacarum… ὁscέοι à dat a voc breve, ᾥτινι/ ᾥτῳ Κακρίνεà κατακρίνη, cong. Aor. Pass. “essere condannato” Γνοσιδίκα apax, “giusta sentenza” Aor. Pass. Cong. “sia resa in giudizio” 22/03/16 Epitaffio caduti di Pericle Ionico-­‐attico: un tipo di cultura. Mileto, Efesoà ionia. Atene. Arché come impero e violenza. Nascita da questa viene la koiné dialektos. No grande differenziazione interna (cf acheo: arc-­‐
cipr, panfilio; dorico migliaia di parlate locali, eolico d’Asia e continentale ecc..). Eubea, Cicladi, Asia Minore: aree di diffusione del dialetto. Lingua di cultura copre le parlate locali. Attico diverso dallo ionico per isoglosse importanti ma non all’interno. Ion-­‐att lingua comune: estensione lingua locale oltre i confini geografici, cultura dominante e imperializzata. Atene: plur. à sinecismo di villaggi. No colonie attiche! Centro rurale fino alle guerre persiane, nel corso del V sec diffusione: non coloniale, lega delio-­‐attica, rapporto padrone-­‐servo. Il, XIII 683s: “Là erano i Beoti, gli Ioni trascina-­‐tuniche, i Locresi, gli Ftioi, e i nobili Epei”. Presenza ionica in Grecia centrale: Cinuria. Ionia microasiatica: forse colonie dalla Grecia continentale in età prestorica. Area meridionale asia minore (Alicarnasso; Rodi, Telo, Cnido): dorià territori prima già occupata (zona da Alicarnasso a Focea e Smirne). Panfilio ancora più a su: stratificazione storica? Ioni per primi, poi a nord si scontrano con gli Eoli (dalla tessaglia e forse da Lesbo): guerra del Sigeo fra Mitilene e Atene (possesso di Atene e dei pisistratidi, testimonianza da Alceo). Hdt. I 150: Smirne (eoli) chiede aiuto a Colofone (ioni), che però ne approfitta per occupare la città. Dominazione eolica fino a un certo punto poi ionizzazione sulla zona di confine. Iscrizioni di Chio: eolismi. Ai per ei, terza plur con aor. Πρήξοισι per πρήξουσιà esito eolico. Dorizzata la magna Grecia e i territori a sud di Alicarnasso. Penisola calcidica (Calcide, Eubea)à sicilia (Siracusa di origine calcidese prima dei corinzi), Cuma, Neapolis, Massalia (Marsiglia) e Agathé (Agde). Zancle-­‐Messana: colonia ionica (Δάνκλεà monete VI, preriforma vocali). Dominio di Anassila di Reggio, importa coloni dalla Messenia, che diventa Messana (Μεσσενιον /Μεσσανιονà fino al 461 forme alternate ionica e doricaà Μεσσάνα e Μεσσανίων dopo la conquista di Anassila. Forme dialettali lievi: psilosi e rotacismo. Erodoto from Alicarnasso: ionica ricolonizzata dorica. Ce l’ha con gli ioni. I 142: Dodecapoli ionica (microasiatica): 4 dialetti (παραγωγή) diversi. Prima Mileto poi Miunte e Priene (in Caria, stesso dialetto). Queste invece sono in Lidia, dialetto tutto diverso: Efeso, Colofone ecc.. Samo e Chio sulle isole, Eritre sul continente. Eritre e Chio stessa lingua, Samo da sola. NO DIFFERENZA NELLE ISCRIZIONI: parlato sommerso dalla lingua ufficiale. Ὁμοφωνέουσιν: “parlano uguali”: differenza di pronuncia difficile da scartare? Parentesi su labiovelari: iscrizioni forma “canonica” (πῶς, ποῦ) MA Eraclito e Archiloco esito gutturale (κῶς) o comunque variabile (ποῖον /ὁκοίην). Letteratura più scialla, iscrizioni rigide. Isoglosse: a> e lungo. Μάτηρ à cicl. Μητερ, calc. mετερ, microas. mητηρà eta segno aspirazione, dove non c’è (psilosi: cicladi e asia minore) viene usata per indicare e lunga chiusa derivante da chiusura. Regno di Mada: tendenza ancora attiva quando i Medi entrano in contatto con gli ioni. Idem Millawanda città ittita (Milatos per tutti> Miletos per ioni). *Ns-­‐me-­‐as> as-­‐me-­‐as> sasmeas> ameas> ἡμέας >ἡμᾶςà processo non attivo. Non solo per preservare desinenze: Daravayakush > Δαρεῖος. In attico: davanti a ι ε ρà VIENE RESTITUITO l’a (puro? NO DAVVERO!) Spiegazione: /a/> /ae/>/e/ à ultimo step divide ionico e attico. Fase comune (quando erano nel continente?) finisce con esito finale. In attico: ι ε ρ valore retroflettente> “invertono la marcia” del processo. Es: ὑγιᾶ à viene da εα, dovrebbe essere eta, non alfa. Azione ancora forte. No problema morfologico (desinenza in eta esiste per neutri della terza) o analogico. *naswos (già miceneo, cella del tempio poi tempio stesso , stesso senso di “navata”)> nahwos> na-­‐wos (na-­‐wo mic)> νηος abbreviamento in iato e metatesi quantitativa νεως: avviene sia in ion che attico. *parausa (guancia)> parawsa> parawa> παρηwη >παρεη (forma ionica con abbreviamento in iato) > attico retroflettente παρεά/παρει(ei>chiusa, fatto di grafia)ά (dissimilazione? Ipotesi poco credibile, non vale per la sonante). Ma in attico viene parewe, non parawe> r non ha ancora forza retroflettente in quella fase. *newa> newe> νεη (ion)/νεα (att) *korwa (ko-­‐wa mic) > korwe> κούρη in ion (w post sonantico scompare dopo il w inter o antevocalico), κόρη (att, scomparsa di w senza conseguenzeà successiva alla differenziazione delle parlate ma successiva alla fine dell’azione retroflettente di r, che inizia tardi e finisce presto). *korsa (fascetta per tempie)> κορση> κόρρη (assimilazione gruppo rs> ss, anche qui r ha finito già l’azione retroflettente su e). *pleresa> plereha> πλερεα (ion) πλερη (att: fine azione retroflettente, non *plera) Caso di ὑγιᾶ > azione retroflettente i più lunga di r. *endeusesa> endeuea> ἐνδεέα> ενδεῆ /ενδεᾶ (anche qui e più duratura) *gualikos> palikos> πηλίκος (passaggio a>e più recente della trasformazione della labio-­‐
velare in dentale davanti a e) Ü per u in attico più che in ion. 23/03/16 Processo che a un certo punto si divide fra ionico (qualche dialetto) e attico. Abbreviamento in iato comune a entrambe: αὔως (eol mantiene il w), ἡώς (Omero: ipercorrettismo di una presunta psilosi avvertita come ion orientale, ritrazione accento misteriosa), ἔως (ion att). Lawos (lawageta): esercito in armi in omeroà λαός (Omero, poesia) ληός (ion) λεώς (attica) Formante nominale anche fuori (Ἀναξιλέως, nome ion di Anassila) Contrazioni: sinizesi anticamera. Scomparsa del wà in Archiloco e Semonide w iniziale non si avverte più (elisione sarebbe impossibile). Suffissi nomina agentis (i.e. tor/tèr). In ion-­‐att anche –tas> -­‐tès (formante di composti: lawagetas) generalizzato. Es: δικαστήρ / δικαστής. Alcuni nomi di carattere religioso e sociale più antichi mantengono ter/tor (πατήρ σωτήρ) N efelcistico: evita iati fra parole. Tendenza tipica ion att, contrazioni nate dalla stessa esigenza. ἕτερος per ἅτερος à solo ion att, forse assimilazione fonica fra le due sillabe (etimologia dal grado 0 sm/sem/som) Formazione pronomi personali: as-­‐me / us-­‐me (gradi 0 di ns e ws): *sasme >ἁμέ/ ὑμέ (dor) ἄμμε/ ὔμμε (eol) Dall’acc gli altri casi: ἁμέων / ὑμέων Ion att innova su base analogica degli agg in sibilante: (ἀσφαλεῖς, ἀσφαλέων, ἀσφαλέας): ἡμέ-­‐
ας> ἡμᾶς. Analogia anche per οἱ ἁι vs τοί ταί altri dialetti. 3 plur. pass. –σαν, forse da *sa-­‐nt (suffisso aor. più desinenza del plur): s i diffonde per tutti i passati, soprattutto nella koinè (Settanta, Vangeli): ἐλαβοσαν, ἤλθοσαν ἦνà *e-­‐es-­‐ent (aumento+rad+des atematica)à * ἦεν (già Omero) ἦν “essi erano” In attico: ἦσαν. E-­‐es-­‐s ed e-­‐es-­‐t > ἦς (stessa uscita, confusione: uso della forma en). Abl loc per il dat loc: opou/opei. Kata vs kat (apocope o aggiunta di sillaba accentata) Ei vs ai, an vs ke. Tracce di varietà dialettali e isoglosse ioniche: Koinè: πράσσω (forma non ion né att), ion πρήσσω, Eretria (Calcide ed Eubea per Lelanto) πρήττω, att πράττω (forza retroflettente di r). Doppio s (ion) vs doppio t (att). Doppio r (att) vs rs (ion). Es: tragici usano pyrsos (tratto ion, nobilitante, artificialmente restituito), att: pyr-­‐r-­‐ò-­‐s (regolare, r formante comune di agg). Allungamento post w (ion) vs non variazione (att). Es: mounos-­‐monos Polis, poleos (att) da loc polej-­‐os: πολη-­‐ος> πολεως (metatesi). Ion: poli-­‐os Gen –εω (ion)/ -­‐ου (att) nomi in –a Rotacismo euboico: testimonianze letterarie più che epigrafiche. Parlate nord occidentali (Elea) ed Eretria. In samdhi: opor an vs opos an. Vocalismi diversi: glassa/glossa; ersen/arsen, arren; Att μεῖζων e κρεῖσσων à forse ei segno che la e va pronunciata come lunga e chiusa. Testimonianza del Sigeo (secondo quarto del VI), IMT (Inschrifte der Mysia und der Troas) pubblicata solo come risorsa digitale: versione ion e att, dedica di Fanodico: in prima persona, omicron ed epsilon prima di riforma epigrafica di Archino per vocali lunghe. “Sono di fanodico di Ermocrate (no contrazione, sì crasi ma psilosi quindi t non theta: tormocrateos) di Pr: egli diede (Fan edoken) un kretera (e per a, da kerannumi) e un ypokreterion (con psilosi microasiatica) e un colino per il prytaneion (no abbreviamento in iato) ai Siceesi.” Att: eimi vs emi. No crasi forse perché aspirazione rimane (eta come segno di aspirazione), ma contrazione. Scempiamento della nasale e no eta che indica aspirate. Kagò kratera (r retroflettetente) e non eta. Kapistaton: “e un coperchio”à crasi tranquilla se non aspirazione. Edoka analogia. Pritaneion abbr in iato. Sukeusi vs Sigeieusi. Scritta profilattica e firma: mi fece Haisopos (con crasi art e aspirazione: primo elemento aspirato, possibile, non come sopra) e hadelfoi (art già aspirato). Eraclito: ionico. Tucidide: ion atticizzato. Platone: attico puro. Eraclito primo prosatore: Heracl. VS 22 B 1à trad indiretta. Per Neri è il discorso: prosa scritta ma fatta per essere declamata. Per Ari incipit delle opera. Discorso e sua struttura: unione di parti (parole, frasi) I un tutto: en panta eia. Aei in apo koinou con axunetoi e logos: logos è sempre o uomini sempre incomprendenti? Mantenere la scelta stilistica apo koinou: uomini non possono capire la struttura. Un lettore da un senso personale. Aei vs aiei, eontos vs ontos, ginontai, eoikasi, okoion, epeon non contarro. Manca una lezioneà lun 04/04 05/04/16 “Plettro aonio (beotico: Corinna e Pindaro)”à recentiores di Properzio “Plettro aolio (Saffo)”àcodici più antichi. Patria di cultura, soprattutto di poesia: no prosa, ionica. Trattamento labiovelare: Dopo a/o>labiale come in tutti I dialetti greci Dopo e/i> dentali negli altri dialetti, beotico idem se interna alla parola: -­‐τε (-­‐que). Ma se in incipit: labiale. Radice kwetuor: tέτταρες (att) vs πέσσυρες, πίσυρες (lesb, seconda forma con chiusura simil achea non giustificabile) Radice penque: quinque (assimilazione lat). Tele vs pele (Saffo) Delfoi vs Belfoi (radice utero, vagina gwel-­‐), idem belfis/delfis (delfino). Radice di uel-­‐uol: bolomai per boulomai, δήλομαι con vocalismo uel in dor. Βουληται >*βηληται, βειλειτη (cong con grafia beotica e vocalismo uel). Esito scuro sonanti: strotos vs stratòs. Usdos vs ozos. Fenomeni morfologici: Generalizzazione desinenza –essi per dat. Plur. Atematici. Già omero. Ia per mia Desinenze part pres al posto di quelle per il part.pf.att. à ἐλελυθῶν vs ἐλελυθῶς Aggettivi patronimicià non gen del nome del padre. Rapporti fra i tre gruppi eolici: 1) Nord-­‐Est (Tessaglia e Lesbo, no Beozia)à assimilazione sonanti. ἔμμι da es-­‐mià assimilata, non caduta. No ion-­‐att: eimi, ἤμι dor. Perrochos vs periochos, churros vs churios, nauos νάυος (da naswos, forse saffo) vs ναός /νεώς (ion att) 2) Nord-­‐Estàconiugazione atematica dei verbi contratti. 3) Ke per anà, ka beot. Tessalico e beotico vs lesb: 1) Wikati, iaròs, toi (vs oi) 2) –xa per aor sigmatici di verbi in-­‐z (analogia, innovazione, non sullo stesso piano di toi: tratti conservativi) 3) –men inf. atematici, talvolta estesa a quelli tematici. Beotico e lesb vs tessalico: 1) ekalessaà verbi in vocale già in Omeroà fatto grafico, solo perché sibilante non cade. 2) Tratti conservative comunià lingue ai margini sembpre più conservative. Tratti singoli: Beot: 1) Esito normale labiovelareàdentale 2) Doppio tau come attico 3) Itto per isto (lo sappia) Lesb: 1) ti>si 2) En > es 3) Pronomi personali lesbici 4) Grafia analitica di z 5) Nasale precede sibilante à nasalizzazione della sillaba precedente. Moisa vs mousa. 6) Terza plur imper a voc breve 7) –menaiàpres solo verbo essere, solo aor. –n inf semplice, -­‐en passive (es: Alceo) 8) Ota e pota per ote e pote Tessalico (conservativo): 1) resta-­‐ns-­‐ 2) gen –oio> -­‐oi 3) tone/ tane per toned/tande (cf. acheo) Iscrizione di Falanna, III sec (Pelasgiotide, tessalico più puro, immune da influenze occidentali) 613 Schwitzer “Ad Atena Poliade (a lungo conservata) posero (oneteikanà ana per on, ei per eta) i ttoliarchoi (ptolisà polis come acheo, po-­‐to-­‐ri-­‐o in miceneo) quando era a capo dei capi della città (archittoliarchentosà gen assol, decl. atematica) Asclapiuduro figlio di E (gen in oi e agg patronimico: esito vocalico diverso da Asclepiodoro)”. Seguono firme: nomi della tradizione macedone. Glossa Esichio beta 713 L. βλῆρ >δέλεαρ in Alceoà “esca”, esito eol labiovelare, con probabile sincope di e e contrazione di –ea-­‐ Tavola marmorea di Mitilene, IV sec “Ciò che le città entrambe scrivano nella stele o incidano sia padrone: colui che sia trovato a mescolare l’oro sia sottoposto a giudizio per entrambe le città: se è di M le magistrature siano tutte quelle del collegio di M più della metà; se a Focea, tutte le magistrature di Focea più della metà. Il processo avvenga, dal momento che l’anno se ne esca, entro sei mesi. Qualora sia preso a mescolare l’oro con lega troppo acquosa volontariamente sia condannato a morte. Qualora sfugga non volendo peccare, decida il tribunal cosa bisogna che subisca o che paghi, e la città sia incolpevole e senza pena. Prima battono moneta i Militenesi. Governa il pritano dopo Colono a Mitilene, quello dopo Aristarco a Focea. (modo per datare: arconte da nome all’anno!) Da stalna> stalla lesb, steila Eis per en Kirnemi/kernami per kerannumi Poliessi> mitilene e focea Dikastais> dikastas Pleas alfa breve Aimiseos> analogico, eta è etimologico à semi-­‐, emi-­‐ Ke part modale Ai de ke per att ean de> ei an Agremi per aireo Inf. con n> keran Amarthein> amrothen> ambroten Protanos per prutanos Peda per metà. Beotico: Esichio: banà dal grado 0 di gunè Vaso di Tespie: “Mogea da a sua moglie Euchari figlia di E in dono un vaso, affinché beva a sazietà.” didoti: no assibilazione di didosi ch’> da ka/ke apocopato e aspirato per spirit aspro. Adan= satis 06/04/16 Manumissione (liberazione) di Cheronea, circa 200 “Dio buona sorte, sotto l’arcontato di M nel mese di T, O figlio di N consacra la propria serva Soura a Eracle Carops (già miceneo) dopo che sia rimasta presso di lui finché viva, irrevocabilmente. Rimanga anche presso F finché non sia in tutto di 21 anni. Per tutto il tempo che è di lui office per (servizi pubblici: laos+ergon) F tutti I sacrifice e per N gli acraia ecc..” Tiòsà theos Alfa lungo panellenico Ou per u, i per pronuncia ion att di ü Omega per gen sing Meinos per menos àallungamento o modo di scrivere eta? Mese die sacrifici Antitheiti per anatithesi (an, kat à forma monosillabica in tutti i dialetti tranne ion att) Tharapeina per therapainaà ar<er iscrizioni eleesi (Olimpia) Tu per toi (dat breve in omicron iota) Eracli con chiusura del dat ei in i Aut-­‐autos per e-­‐autosà riflessivo raddoppia Aos per eos (s)doe> zoe cong di zao ankleitosà “senza citare in giudizio” Paramenato imperativo aor Ke per kai Ette per este Conservazione w antevocalico Chiusura e>i in etion per etòn Leitorgito> letorgeito Ode 31 Isos non allunga come ion Thèoisin dat lungo e accento ritrattoà -­‐ois sarebbe acc Adu per hedù Foneisas per fonousasà fonemi, non vocale tematica, fonemi Gelaisas per gelosesà gelami per gelao, part pres Imeroeis da imeros “desiderio erotico” (agg) Ptoaimi per ptoeoà aor “sconvolgere, stupire” Stethesinà non stethessi perché serve alla metrica, dattilo centrale Brochea per brachea Es per ens Fonesai inf aor Kata come avv in smadhi fonosintattico Katagnumi perfà stato: “è spezzata, è franta”. Lucr: Infringi linguam Oppatessià okw+maàop-­‐maà omma in tutti i dialetti (assimilazione regressiva), oppa in lesb (assimilazione progressiva) Akoaià plur concretizzante da akoè “udito”. W vocalizza à akoua, akouai Epibromemi per epibromeo “tuono” Oligo per oligou Agremi per aireo Epideuès per epideèsà “mancante” Tethnaken per tethnanai/kenai inf perf Willamowitz: kai ken è taà “ se le cose stanno così” Corpus ippocraticum Alceo 346 V Ommènomenà anamenomen (cong. a voc breve?) “Il giorno è un dito”à manca poco alla fine del giorno (solo un dito) Aerreà da aurreo da airo Aitaà parola tessalica, “coppiere” Acc in -­‐ais eol Uios accento ritratto e spirito dolce Latikadeaà lete, lanthano + kedos Kernaisà kernami , part aor Pleaisà piene Kak kefalasà “fino all’orlo” kata kefales Frammenti beotici di Corinnaà due frammenti dello stesso testimone Metapoetica “Biasimo anche Mirtide canora perché essendo per natura donna andò in lizza con Pindaro” Memfomai e kai Ionga à ègoge. Spirantizzato gamma+chiusura e>i. Rafforzamento in n (cf egòn) + ge. Ègoge per legge di èremos Fousa da fuo “Io (canto) le gesta di eroi ed eroine” Ionei per ione per egòne Cheroidaonà kai eroidaon 11-­‐04.-­‐16 CITA IL PICCOLO PRINCIPE!!! Dorià ultima grande invasione greca dell’Egeo. “Monarca assoluto e universale”. Dorico: gruppo occidentale più corretto. Due grandi gruppi: nord-­‐ovest e propriamente dorici. Popolazioni diverse ma strutture politico-­‐sociali simili. No testimonianze storiche diretteà testimonianze su base linguistica. Riempiono spazi lasciati vuoti dalle grandi migrazioni elladiche. No riferimento ai peloponnesiaci in Omero: why? Verosimiglianza storica: si parla di micenei-­‐ forse già arrivati ma non integrati (poesia eolica). Enorme estensione territoriale rispetto agli altri. Dialetto greco più parlato ma mai dialetto guida né lingua di culturaà militarmente forti ma culturalmente deboli. Graecia capta ferum victorem cepit.. Pochi governano su molti, guerra come esercitazione permanente. Le mura di Sparta sono i suoi guerrieri. Brasida (Sparta) ad Amfipoli: Thuc. IV 126,2: “A voi conviene essere valorosi nelle cose di guerra no per la presenza ogni volta di alleati ma per propria virtù, e non essere in soggezione davanti alla moltitudine deglia altri, voi che non venite da costituzioni tali (degli A) in cui non molti governano su pochi ma pochi su molti e che avete acquistato il potere con nessun altro mezzo se non il vincere in battaglia.” Illogicità del discorso: non molti governano su pochiàcontrario di Sparta. Tuc ammira Pericle ma non democrazia: elogia in maniera sperticata il governo dei 5000à “crasi” fra i due sistemi di governo ma tendente all’oligarchia. Plat. Leg. 625d-­‐626b à legislatore dei cretesi: “ Queste cose ci sono state allestite per la guerra tutte quante e sembra che condanni la stoltezza di molti che non capiscono che una guerra sempre per tutti nel corso della vita c’è verso tutte le città: quella che più chiamano pace è solo un nome, mentre nei fatti una guarra non dichiarate esiste sempre per natura di tutte contro tutte le città. E forse scoprirai guardando le cose così che il legislatore cretese che ha sistemato per noi tutte le leggi private e pubbliche guardando alla guerra, e in questo modo ci ha consegnato le leggi da custodire così così che non vi fosse utilità in nessuna cosa né nei possessi né nelle attività se uno non risultasse superiore in guerra, e tutti i beni dei vinti sono possesso dei vincitori”. Nessun ofelos per chi non eccelle in guerra. Immagine stereotipata, modello spartano ha fortuna nel mondo occidentale. Ollier “Le myrage spartiate”. Arrivano dal Nord? Dori del Nordàaperti e pacifici Dori del Sudà chiusi e bellicosià generalizzazione Siracusa e Corinto. Tre tribù: Catalogo delle navià multipli di 4, dori (quelli che poi lo saranno, almeno) portano navi multiple di 3. Rodi. “Conduceva le navi dei rodi orgogliosi I quali si erano divisi Rodi organizzati a gruppi di tre, lindo, ieliso e la scintillante Camiro” Esiodo: “Sono chiamati tre case (trika+weik-­‐wik-­‐woikà vicus, oikos) perché…” Tyrteo: “Panfili, Illei e Dimani”à poi riforma di Licurgoà Illiri? Panfilici? Dimani meno chiariàdidimanoi: “gemelli”. Hesich. Dyme: luogo e tribù spartana. Anche Argo Sicione Corcira Dima Epidauro e Megara, Creta Tera Cirene Kos e Akragasàassetto triale prelicurgico. Hdt VIII 73: sette ethne di cui Dori sono solo una parte. Έπηλυς, -­‐υδος: “immigrato, sopraggiunto”. “Sette ethne abitano il Pelo. Di questi ethne due essendo autoctoni sono insediati ora in quella terra che anche anticamente abitavano, una stirpe non si è allontanata dal Pelo ma dalla propria terra e ne abita un’altra. Dei restanti 4 sono immigrati, i dori .. Dei dori ci sono molte famose città mentre degli etoli solo Elide … dei Lemni tutti i pedemontani.” Elide nel Pelo! Varietas: Peloponneso e sue regioni: Laconia, Argolide, Messenia, Corintoàdialetti anche nelle colonie. Argolico diviso in epidauro e argo. Megara. Laconico: Sparta e colonie (Taranto ed Eraclea). Messenio. Dorico insulare: Cicladi merdionali(à Citera, Rodi, Kos, Melo, Telo ecc) Sporadi fino a Cnido e Alicarnasso. Dialetti Melo, Tera e Cirene Rodi, GelaàAkragas Cretese occidentale, orientale e centrale (gortinese: iscrizione di 12 stele del IV sec, diritto privato). Colonie (all’inizio a Est, sia su direttrice meridionale poi in territorio non Greco): prima Megara (mar Nero o Ponto Eusinoà Calcedonia e Bisanzio. Tera colonizza Cirene e Corinto Corcira. Colonie ridorizzate (Sibari Crotone Metaponto) e Tarantoà Eraclea. Dorico di Siciliaàkoinè dorica di Siracusa (734 fondata da Calcidesi, ma Archia di Corinto vero ecista). Da Megara Iblea>Selinunte (650), Gela rodio-­‐cretese. Per concludere: Sei nel Peloà Laconico Messenico corinzio megarese argolico Melo tera cirene Rodi Creta Sicilia. Parlate del Nord-­‐Ovest Eleese Focese Locrese (Ozolia e Opunzia + colonia in Italia) Koinè etolica (IV sec lega etolica) Letteratura propriamente dorica non esiste ma no assenza totaleà base lirica corale dorica. Dialektos ionico-­‐dorica a Imera: iniziale fondazione e poi ricolonizzazione. Frammenti di commedia: Epicarmo e Sofrone. Mimesi aristofaneeà megarese negli acarnesi, spartane nelle Ekklesiazouse e Lisistrata. Dissoi logoi (IV sec aC) àoperetta sofistica con regole ioniche ma lessico dorico. Teocrito di Siracusa. Formalizzazione di opere letterarie. Scritti di Archimede: koinizzati ma alcuni capitoli in dorico puro. Epigrammi di Anite ed Erinna. Doc epigraficaà ogni iscrizione fa storia a sé. Ogni città ha la sua forma di dorico, addirittura differenze nella stessa iscrizione. Es: oi-­‐ toi nelle prescrizione. Ekoisa-­‐ekassa in iscrizione religiosa di argo. Glosse in Esichio. Carattere fortemente feudale: no vita comunitaria. Gortina: Mikkichiddomenoià mikros + icho (diminutivo)+ sd =z à“picciriddi”. Signorotti feudali non usano linguaggio ufficiale ma usano un lessico familiare. No koinè, opposto della situazione ionica. Solo Corinto e Siracusa. NO fatti di conservazione in comune àpochi per stabilire parentele. Continentali e dorici = elementi di conservazione. Continentali tratti in comune fra loro. Eleo ed Acheo: trait d’union, regione NO del Pelo. Tratti comuniàarcaici. A lungo panellenico e w in tutte le posizioni Forme conservative di verbi (wikati-­‐viginti, didoti-­‐dadati-­‐dat), pratos e iaros, toi-­‐tai, tu (su analogico su se<tue), tenos-­‐kenos-­‐ekeinos. Feromes (-­‐mas sscr, -­‐mus lt)à-­‐men ott passa ai tempi principali. -­‐men inf di cui-­‐menai è forma flessa (cf certa-­‐men). Forse antico neutro. Feren= no voc tematica. Ka per an, poka per pote, ai per ei Tetores più vicina a qwetuor i.e quattuor. Eredità di un patrimonio comune. Innovazioni molto poche e recentiàcontrazione. A+e> eta in dor (ion att. Alfa lungo) Alfa lungo + omega = alfa (gen. –aon>an, ion att. omega) Aoristi in gutturali in -­‐csa Futuro dorico in –seomai Fut con desinenze attive e non medie 12-­‐04-­‐16 e>i davanti a voc tuo> to (qwetuor, tetores) Abbreviamento in iato di –ηw-­‐: βασιλέος dor, βασιλέως ion.-­‐att. Αἴνησαιàimper. medio ἀινήσαιàinf aor α᾿ινῆσαιà ott 3 sing Aoristi in doppio sigma: gutturale radicale. Es: ergassaà csi rafforza doppia sibilante? Futuro pass con desinenze dei tempi principali. Telomai come fut di eimi Iscrizione di cirene: “Chi non voglia navigare quando la città lo manda sarà passibile di pena capitale” Lo>boulomai Plen inf dor Tentai<Teltai<teletai Gen eolici a Cirene Isoglossa a Drero e Cirene? Siracusa: Wisami per oida, analogia su isasi Sibilante intervocalica indebolice ad Argo (?) Lettere milesie a Rodi àcorinto Ahrens: doris severior (Laconia e colonie, Creta) e mitior (istmo di corinto e colonie). Studi delle contrazioni e degli allungamenti di e/o. Eta e omega: doris severior Ei e ou: doris mitior (come ion att) Gruppi del Nord Ovest: Er>ar. Faro per fero. Sth>st (deaspirazione di una dentale con sibilante precedente) Part medi in –eimenos per –oumenos Dat plur etolico tematico anche nomi decl atematica: arcontois Polita, stratiotaà no desinenza sigmatica Dat brevi in oi (cf beot) Nom acc uguali per decl atematica En+acc Alcm. PMGF 26: “Le membra non possono più portarmi, fanciulle accenti di miele e sacra voce, magari fossi un cerilo
che sul fiore dell’onda vola con le alcioni, che ha cuore che non si commuove, color della porpora marina.”
Parthenikos> agg, ma qui risemantizzato come nome> dentale aspirata diventa sibilante à
Meligarous>meligerous
Iaros per ieros
Bale: valore interiettivo ottativoà “ah magari”
Dat in –essi: eolismi in doride? Terpandro e Alcmane
Potaomaià potetai per potatai, contrazione diversa Epich. fr. 18 K.-A (Busiride, Eracle ghiottone): “In primo luogo se tu lo vedessi mentre mangia moriresti: di dentro
tuona la gola, schiocca la mascella, risuona il molare, stride il canino, sibila con le narici, muove le orecchie.”
Praton, aika Estho per esthio -­‐essi: non più eolismi, lingua di siracusaà no contesto aulico. Corinto c’erano gli eoli? Influenza. Ouata conserva un vavà ous-­‐nt-­‐osà otos, ouatos Dissoi logoi: “Discorsi duplici si dicono fra I filosofi in grecia sul bene e sul male. Alcuni dicono che altro è il bene altro il male, altri che sono la stessa cosa, e che per alcuni una cosa possa essere bene e per un altro male… e io stesso mi accosto a costoro. Rifletto a partire dalla vita umana, cui è cura di mangiare, bere e sesso. Ma queste cose per uno che stiama male sono un male, mentre per un sano e che ne ha bisogno sono un bene e l’intemperanza di queste cose per gli intemperanti è un male ma per quelli che le vendono è un bene, e la malattia per I medici è un bene e per I malati un male” Genitivi della doris severiorà omega Poti per pros Legonti per legousi Brosios e posios à no modello di poleos astheneunti e polieunti: iperdorismo analogico, dat plur desinenza originale. “Dolcemente il suo sussuro il pino modera, quel pino che sta presso le fonti e tu… dopo Pan riporterai il secondo premio, se quello si prende il cornuto caprone, tu prenderai la capra: se quello invece si prenderà la capra, a te scorrerà giù l’imaros (la capretta di meno di un anno). Buona è la carne di capretta finché non la mungi.” tenos Futuro contratto Lapsoumai per lepse Ai ka de Pseudo erinna: pseudo epigramma in distici per bauci, naufragata post nozze “stele, sirene mie (motivo sepolcri greci)e urna luttuosa, che tieni di Ade la piccolo cenere, dite salute a coloro che passano dal mio sepolcro, sia che siano cittadini sia che siano di alter città (ptolis) e che la tomba tiene me che sono nuova sposa. Dite anche questo: il padre mi chiamava Baucide e che quanto alla stirpe sono di Telo, affinché lo sappiano e che la mia compagna Erinna per me incise questa iscrizione.” alfa lungo gen dorico telethonti per telesousi eusan per ousan, anche ion otti come eol Sfragis finaleà 712 contraddizione sul monument, gara fra poeti ellenistici. Manca lezione mercoledì 18/04 Cenotafio dei caduti di Megara, V sec “Lakle (“Gloria del popolo” in acc.) figlio di Procle: le speranze (sono: no dichiarativa o inf) se sia ancora a giro; se fosse ancora a giro, lo si seppellisca qui all’uso della città.” Enpides> elpides (laconico) Te generalizzante (epicum) Inf futuro iussivo di thapto Iscrizione di Gortina, la più grande di dorico, 12 cln, metà V: “Dei, colui che eventualmente sia sul punto di fare un reclamo con un libero o con uno shiavo, prima di una sentenza non proceda; qualora proceda, paghi per pena per un libero dieci stateri, per uno schiavo cinque, per il fatto che procede, e giudichi di rilasciarlo in tre giorni.” anpimolen> anfimolein> anfisbeteo: “fare un reclamo” No presa di possesso prima della sentenza Katadikazo: no gutturale, inf aor medio (cfr. Argo: doppio sigma) Gen dorico Staterans antico conservato Lagaros, lagòs (“orecchie molli”)>molle Tera, cirenaica, IV-­‐V “Agl(a)oteles per primissimo sulla piazza nel ventesimo (giorno) imbandì le Carnee degli dei, figlio di Enipantide e Lacartò” Aglaia: luce calda scintillante, appena prima del tramonto ad Agosto Eikas, -­‐ados Deipnizo: no gutturale, aor. Festa spartana Theon no chiusura nè assibilazione E onipantida(o)> gen dor, ordo verborum strano Lakartos> ous> gen femm in –oj (cfr. Peithò) Agoran con circonflesso> gen plurà “il ventesimo giorno delle agoree”à improbabile Epitafio di Camiro, Idomeneo (il primo che muore a troia). Due esametri. “Questo sema io, Idameneo, feci, perché vi fosse gloria. Zeus renda completamente distrutto quello che le infligga un danno.” Sema tode con assimilazione davanti a i (z: d+i) Gloria come fama che va di bocca in boccaà iscrizioni lette ad alta voce (Storia della lettura nella Grecia antica, Sbembro: originale “Phrasikleia”, “Silent reading in classical Greek”) Zeu(s)> zeud>zeu à semplificazione doppia in samdhi Ottativo aor banale Da leioles, acc.> lian+ ollumi Nin per min Ottativo di pemaino Sum up of the dialects Mutua incomprensione? Kunstsprache omerica, lingua di paideia aristocraticaà i poracci al di fuori si capiscono? SI! Riconfluiscono nella koinè. Greco comune? Migrazioni: parlate diverse. Aree di stallo: Epiro. Coesistenza pre-­‐invasione dell’Ellade. Adstrato: attico-­‐beotico doppio sigma, psilosi microasiatica, -­‐ti>-­‐siàcontatti successivi. Fatti di pronuncia e lessico, non grammaticali. Errori poligenetici: tendenze insite nella linguaà dialetti diversi = stessi esiti. Isoglosse: -­‐tià conserva dopo sigma o in inizio di parola. Per il resto assibilazione in ion-­‐att, arc-­‐cipr e lesbico. Il resto mantiene. Acheo ed eolico si dividono: panfilio a occ, arc-­‐cipr con ion-­‐att con lesbico, mentre beot e tess sono con gli occ. Dat plur atematici: ion att. -­‐si (-­‐su i.e.). Eol, panf, nord-­‐ovest, colonie di Corinto e cireneoà -­‐
essi. Greco nord-­‐ovest più tardo ha ois e oir (decl tematica)à koinè etolica? Dat plur tematico: ion lesb panf –oisi (dat lungo omerico). Ion att si spezza e pure eoli e panf da arc cipr. Art dimostrativo: tess beotico gr occ ha toi Dimostrativo di lontananza: ion keinos vs. att ekeinos, à tendenza: beot e tessalico con parlate occidentali. Inf atematici: anche qui vedi sopra Radice: ktaomai ion att, paomai gr occ, eppasis “acquisizione” in bot e tess; boulomai/bolomai (arc-­‐cipr, euboico)/ bolla/bellomenos, beilomenos/deilomai (gr occ: opposto agli altri) En: nord-­‐occ, beot tess, arc-­‐cipr en con tutti e due; ion-­‐att e dorico (!), lesb, panf: en+ dat, ens+acc. Particella modale: ion-­‐att e arc an; lesb tess e cipr ke(n); beot e occ ka. Idem per ote/oka/ota (lesb). Tenika, enika (attico= forme sconosciute o contatto?)à*ken/kn (esiti greci dei due gradi apofonicià ka lunga: sonante lunga, es lat gnaatus). Risegmentazione di ou-­‐kan>ouk-­‐an à antico indefinito, radice *quen/qunà dissimilazione di labiovelare davanti a ouàgutturale semplice. Kai: arc-­‐cipr kas, gli altri kai. Innovazione di tutti vs arc-­‐cipr? Ai/ei: ion att arc ei; gr occ, eol ai; cipr e. Conclusioni Estremi: ion att e gruppo occ Medi: eolico e acheoà isoglosse miste Lesb: closer to ion-­‐att; beot, tess a occidente Arc àion att; panfà occidentale (influenze successive: legami con Lesbo, colonizzazione; coloni dorici); cipriota a mezzo. Invasioni a ondate: acheo ed eolico, poi dorià ridimensionamento progressivo di achei prima (fossili, pochi) ed eoli poi. Colonizzazione: ioniche e doriche a contatto sul mar nero, Sicilia (achei, ionici, dori: es: Siracusa), Italia Meridionale (achee ridorizzate), Asia Minore. Antica unità mai perduta: mai entroterra, sempre sulle coste (Mare Nostrum). Unico alfabeto, feste e religioni.