CALCESTRUZZO ISOLANTE PRONTO PER L`USO
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CALCESTRUZZO ISOLANTE PRONTO PER L`USO
CALCESTRUZZI CIPICCIA S.P.A. CALCESTRUZZO ISOLANTE PRONTO PER L’USO INFORMAZIONI SUL PRODOTTO NOTE TECNICHE UTILIZZO RIFERIMENTI E CONTATTI ISOTERM INFORMAZIONI SUL PRODOTTO ISOTERM è calcestruzzo isolante preconfezionato a base di aggregati leggeri pronto per l’impiego, che assicura prestazioni di rilievo superiori a quelle di altri calcestruzzi leggeri comunemente prodotti. La particolare granulometria e struttura dell’aggregato (perline di polistirolo espanso di forma sferica a struttura cellulare dal diametro massimo di 8 mm, con eventuale aggiunta di piccole quantità di sabbia al fine di migliorarne la lavorabilità e la facilità di pompaggio) assicurano costanza di prestazioni di isolamento termico ed acustico nel tempo e fanno sì che i valori di densità media standard di ISOTERM si attestino intorno ai 450 ÷ 500 Kg/m3. L’aggregato impiegato è, infatti, contraddistinto da un peso in mucchio estremamente basso, da un’eccellente coibenza termica, da nessun assorbimento di umidità da parte delle perline le quali, grazie alla loro struttura cellulare chiusa ed alla forma sferica, staticamente favorevole, consentono la formazione di un calcestruzzo relativamente resistente. E’ possibile, su richiesta, variare la densità di ISOTERM in un intervallo compreso tra 350 Kg/m3 e 750 Kg/m3 in funzione del dosaggio di cemento, della quantità di acqua (crescente con l’aumentare del cemento), nonché di un’opportuna dose di aggregato (sabbia fine, con granulometria da 0 a 1,5 mm). Per effetto di tali variazioni, le caratteristiche di resistenza alla compressione, di isolamento termico e degli altri principali parametri fisici subiscono modifiche notevoli, come illustrato successivamente nel capitolo “Note tecniche”; è così possibile conformarsi a particolari specifiche di progetto, quali l’isolamento termoacustico e la resistenza meccanica a compressione. Grazie all’impiego di opportuni additivi stabilizzanti, ISOTERM presenta una struttura perfettamente stabile, omogenea e compatta nonostante i diversi valori di peso specifico dei componenti l’impasto, che non si separano; ISOTERM non è putrescibile nel tempo ed è inoltre autoestinguente (in conformità alla prova di infiammabilità su materiali isolanti condotta con metodo ASTM 1962-74). Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. 1 ISOTERM NOTE TECNICHE ISOLAMENTO TERMICO Premessa La necessità di risparmio energetico ha comportato lo sviluppo di tecniche ed accorgimenti atti ad ottimizzare il “funzionamento termico” degli edifici, tra i quali l’isolamento dei sottotetti, il regime intermittente degli impianti di riscaldamento ecc. Per le nuove costruzioni, dovendo progettarne l’impianto termico, occorre analizzare dettagliatamente le caratteristiche termiche dei materiali costituenti le frontiere (chiusure esterne), di cui vanno definiti e calcolati i parametri termici più significativi. Una verifica termica degli edifici va fatta in sintonia con le norme della legge 373 del 30 aprile 1976 (“Norme relative al consumo energetico per usi termici degli edifici”) e successive modifiche e/o integrazioni, nonché in accordo con il D.P.R. n. 1052 del 28 giugno 1977 (“Regolamento di esecuzione alla Legge 30 aprile 1976, n. 373, relativa al consumo energetico per usi termici negli edifici”); la normativa citata prevede il calcolo termico in regime stazionario, ovvero assumendo costanti le temperature dell’aria interna ed esterna. Più in generale, oltre al rispetto di detta normativa, andrebbe verificato anche il cosiddetto fattore ambientale-ergonomico, ovvero il grado di comfort dell’ambiente da parte dell’utilizzatore; il comfort ambientale infatti non dipende soltanto dalla temperatura dell’aria e quindi dalla stretta resistenza termica delle chiusure, ma anche dall’irraggiamento che le stesse esercitano a livello locale, dalla presenza di umidità e condensa sulle pareti e dall’umidità relativa dell’aria. Pertanto il problema esaminato non è esclusivamente di carattere termico, ma igrotermico, e va esteso all’intero contesto ambientale. Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. 2 ISOTERM Trasmissione del calore Il meccanismo di trasmissione del calore si esplica attraverso tre vie fondamentali, come illustrato nel caso di una elemento di parete in figura 1: 1) conduzione 2) convezione 3) irraggiamento Figura 1 – Meccanismo di trasmissione del calore attraverso una parete Per un’analisi più approfondita della trasmissione di calore tra interno ed esterno, occorre pertanto considerare l’effetto combinato di conduzione, convezione ed irraggiamento, poiché se attraverso la parete si ha uno scambio termico per conduzione, esternamente ed in prossimità della parete considerata si ha anche uno scambio di calore per convezione ed irraggiamento. Poiché convezione ed irraggiamento coesistono e sono difficilmente separabili nei loro effetti in molti problemi complessi di trasmissione del calore, considereremo il loro contributo combinato (trasmissione del calore per “adduzione”) introducendo i cosiddetti “fattori di adduzione”. Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. 3 ISOTERM Conduzione Considerato un elemento di parete comunque orientata e composta, siano Ti e Te rispettivamente le temperature dell’aria all’interno ed all’esterno di essa (figura 1), mentre Ti’ e Te’ siano le temperature superficiali; a titolo di esempio, si assume Ti Te. All’interno della parete si ha trasmissione di calore per conduzione, con andamento della temperatura lineare (in condizioni di regime stazionario). La legge che descrive il fenomeno della conduzione è la seguente: Q (Ti 'T 'e ) A h s (1) da cui: dove: Qs (T 'i T ' e ) A h Q = quantità di calore trasmesso attraverso l’elemento di parete = coefficiente di conducibilità termica (o conduttività termica) dell’elemento di parete in esame s = spessore dell’elemento (espresso, nel nostro caso, in metri) A = superficie interessata (espressa in mq) (Ti’ – Te’) = differenza di temperatura tra le due facce dell’elemento (interna ed esterna, espressa in °C) h = tempo durante il quale si verifica lo scambio termico (espresso in ore) Il coefficiente consente di conoscere la capacità termoisolante dei vari materiali ed esprime la quantità di calore che, in condizioni di regime stazionario, passa nell’unità di tempo attraverso una parete di superficie unitaria di materiale omogeneo, avente spessore unitario, per una differenza di temperatura pari a 1 °C tra le due facce opposte e parallele della parete di materiale considerato, ovvero il flusso di calore che, in condizioni di regime stazionario, attraversa nell’unità di tempo una parete di materiale omogeneo avente spessore unitario, per una differenza di temperatura pari a 1 °C tra le due facce della parete stessa. Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. 4 ISOTERM varia quindi da materiale a materiale e rappresenta in un certo senso, a parità di spessore, la resistenza che il materiale oppone al flusso termico; più basso è , più elevata è la resistenza termica del materiale e migliore è il suo comportamento dal punto di vista termico. In fase di esercizio del materiale, il valore di è influenzato dall’umidità, ovvero tende ad aumentare all’aumentare dell’umidità stessa. La conducibilità termica si esprime in Kcal h m C In termini di potenza termica scambiata attraverso la parete, si esprime in anche in W o m C W (esprimendo la temperatura in gradi Kelvin). m K Si può passare da un valore di espresso in termini di potenza termica al corrispondente espresso in termini di flusso di calore moltiplicandolo per 0,86; viceversa, per passare da un valore di espresso in termini di flusso al corrispondente espresso in termini di potenza termica è sufficiente moltiplicarlo per 1,16, essendo 1 Kcal 1,16 W h Il calcestruzzo ISOTERM di densità standard (450 ÷ 500 Kg/m3) ha un valore di conducibilità pari a: ISOTERM 0,106 Kcal W = 0,13 h m C m C L’andamento di ISOTERM varia in funzione della densità di ISOTERM secondo quanto illustrato dal diagramma in figura 2. Figura 2 – Andamento della conducibilità termica di ISOTERM in funzione della densità Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. 5 ISOTERM Per avere un’idea sul grado di isolamento termico di ISOTERM rispetto ad un calcestruzzo ordinario, si consideri che per quest’ultimo, mediamente, si ha: CLS 1,30 Kcal W = 1,50 h m C m C Per il calcolo rapido dello spessore di ISOTERM adatto a sostituire un diverso materiale coibente di caratteristiche note (spessore s MATERIALE e conducibilità termica MATERIALE ), si può utilizzare la relazione: s ISOTERM ISOTERM s MATERIALE MATERIALE Considerata la dipendenza di dall’umidità relativa, è opportuna un’analisi del comportamento termoigrometrico di ISOTERM per verificare la possibilità di formazione di condense all’interno di una struttura (solaio, divisorio ecc.); a questo scopo è necessario conoscere il coefficiente di resistenza al passaggio del vapore di ogni materiale costituente la struttura. indica di quanto la resistenza al passaggio del vapore di un certo materiale è superiore rispetto a quella dell’aria, a parità di spessore e temperatura; è un parametro adimensionale e si determina mediante prove di laboratorio. Assumendo convenzionalmente per l’aria: ARIA 1 per ISOTERM di densità standard (450 ÷ 500 Kg/m3) si ricava: ISOTERM 14 aumenta in funzione della densità, passando da un minimo pari a 8,5 per una densità di 350 Kg/m3, ad un massimo pari a 30 per una densità di 750 Kg/m3. Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. 6 ISOTERM Convezione e irraggiamento Esaminiamo ora il contributo dovuto all’effetto combinato di convezione ed irraggiamento che si crea in prossimità dell’elemento di parete considerata (figura 1), dove le linee di flusso termico subiscono una deviazione. Nella zona interna ed esterna, con lo stesso significato dei simboli, si avrà rispettivamente: Qi i A (Ti T 'i ) h (2) Qe e A (T ' e Te ) h (3) da cui si ricava: i Qi h A (Ti T 'i ) e Qe h A (T 'e Te ) i ed e sono i coefficienti di adduzione laminare interno ed esterno e rappresentano la quantità di calore Q che, in condizioni di regime stazionario, passa per adduzione, ovvero per effetto combinato di convezione e irraggiamento, dalla superficie della parete all’ambiente circostante e viceversa, per unità di superficie stessa, per unità di tempo e per una differenza di temperatura tra la superficie e l’aria pari a un grado. In quanto tale, il coefficiente di adduzione si esprime in di potenza termica, in Kcal oppure, in termini h m 2 C W W (o 2 ), con la possibilità di passare dall’uno all’altro m C m K 2 ricordando il fattore di conversione: 1 Kcal 1,16 W h I coefficienti di adduzione sono principalmente influenzati dalla direzione del flusso termico (orizzontale, ascendente, discendente) e dalla velocità dell’aria nell’ambiente interessato. Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. 7 ISOTERM Nella tabella seguente sono riportati valori utilizzabili per velocità dell’aria fino a 4 m/s; per velocità superiori si dovranno modificare tali valori in accordo a quanto stabilito dalla norma UNI 7357-74 “Calcolo del fabbisogno termico per riscaldamento degli edifici”. Valori d’uso comune di i e e in Kcal/h m °C indicati nella UNI 7357-74 2 - superficie orizzontale flusso ascendente i = 8 e = 20 - superficie orizzontale flusso discendente i = 5 e = 14 i = 7 e = 20 - superficie verticale Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. 8 ISOTERM Parametri fondamentali per il calcolo termico Riferendoci alla quantità di calore scambiato o trasmesso nell’unità di tempo ( Q' Q ), h osserviamo che in condizione di regime stazionario le quantità di calore scambiate per adduzione tra parete ed ambiente interno (Q’i) e parete ed ambiente esterno (Q’e) debbono essere uguali tra loro, ed uguali al calore trasmesso per conduzione all’interno della parete (Q’), quindi i primi membri delle equazioni (1), (2) e (3) sono uguali tra loro. Risolvendo le stesse rispetto alle differenze di temperature, si ha: T 'i T ' e Q ' s A Ti T ' i Q ' 1 i A T ' e Te Q ' 1 e A e sommando membro a membro: Q' A 1 (Ti Te ) A K (Ti Te ) s 1 1 e i essendo il fattore K la cosiddetta trasmittanza termica o (4) fattore di trasferimento globale della parete (divisorio). La trasmittanza termica K esprime la quantità di calore che, in condizioni di regime stazionario, passa attraverso la parete dall’ambiente interno all’ambiente esterno (avendo assunto Ti Te), nell’unità di tempo e per unità di superficie della parete, essendo la differenze di temperatura tra ambiente interno ed esterno pari ad un grado. K si esprime, analogamente al coefficiente di adduzione, in W m C 2 (o Kcal ovvero in h m 2 C W ) m2 K Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. 9 ISOTERM Qualora si abbiano pareti composte da più strati di materiali diversi a contatto tra loro, ragionando analogamente, si ottiene per K la seguente espressione più generica in cui figura la sommatoria dei vari rapporti s di ciascuno strato di materiale costituente la parete: K 1 s 1 1 i i i e i 1 1 1 i Ri e i (5) essendo: Ri si i la resistenza termica dello strato di materiale i-esimo. L’equazione (4) fornisce, in altre parole, il quantitativo calorico disperso da una struttura più o meno complessa di superficie A e trasmittanza K, quando tra il fluido esterno e quello interno esiste un salto termico T Ti Te . Alla base del calcolo delle dispersioni di calore Q che si hanno in un edificio, da cui dipende il successivo dimensionamento dell’impianto di riscaldamento per il reintegro delle perdite stesse, vi è la conoscenza o il calcolo della trasmittanza K delle pareti. 1) ESEMPIO DI CALCOLO DELLA TRASMITTANZA K DI UN SOLAIO Definite alcune grandezze termiche fondamentali, vediamo un esempio di calcolo della trasmittanza K per una struttura quale quella indicata in figura 3 (esempio di solaio). Figura 3 – Esempio di calcolo della trasmittanza K di un solaio Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. 10 ISOTERM Spessore s (in metri) (Kcal/h m °C) R = s/ (m h °C/Kcal) 1 – Piastrelle di ceramica 0,01 0,86 0,01 2 – Massetto in malta MUROPLAST 0,04 0,66 0,06 3 – Massetto isolante ISOTERM 0,05 0,11 0,45 0,16 + 0,04 - 0,444 0,02 0,66 0,03 TIPO DI MATERIALE 4 – Solaio misto 5 – Intonaco con malta MUROPLAST 2 Utilizzando la relazione (5), considerato che si tratta di superficie orizzontale con flusso di calore discendente per cui i = 5 e e = 14, si ha: K 1 R i i 1 1 e i 1 0,01 0,06 0,45 0,444 0,03 1 1 14 5 0,79 Kcal h m 2 C 2) ESEMPIO DI CALCOLO DELLA TRASMITTANZA K DI UNA PARETE VERTICALE Consideriamo ora un esempio di parete multistrato quale quella in figura 4, e calcoliamone la trasmittanza K. Figura 4 – Esempio di calcolo della trasmittanza K di una parete Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. 11 ISOTERM Spessore s (in metri) (Kcal/h m °C) R = s/ (m h °C/Kcal) 1 – Intonaco di cemento e sabbia 0,005 1,2 0,0042 2 – Calcestruzzo armato 0,06 1,3 0,0462 3 – Lana di vetro 0,04 0,03 1,33 4 – Calcestruzzo armato 0,14 1,3 0,1077 TIPO DI MATERIALE 2 Utilizzando la relazione (5), considerato che si tratta di superficie verticale cui i = 7 e e = 20, si ha: K 1 R i i 1 1 e i 1 0,0042 0,0462 1,33 0,1077 1 1 20 7 0,59 Kcal h m 2 C 4) ESEMPIO DI CALCOLO DELLO SPESSORE DI MATERIALE ISOLANTE Dato un K imposto di 0,60 Kcal calcolare, relativamente alla copertura in h m 2 C figura 5, lo spessore di materiale isolante (lana in polistirolo) necessario. Figura 5 – Esempio di calcolo dello spessore di materiale isolante Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. 12 ISOTERM Spessore s (in metri) (Kcal/h m °C) R = s/ (m h °C/Kcal) 1 – Piastrelle in gres 0,01 0,9 0,011 2 – Massetto isolante ISOTERM 0,05 0,11 0,45 x 0,03 x / 0,03 4 – Solaio in calcestruzzo armato 0,12 1,3 0,09 4 – Intonaco di cemento e sabbia 0,005 1,2 0,004 TIPO DI MATERIALE 3 – Lana in polistirolo 2 Utilizzando la relazione (5), considerato che si tratta di superficie orizzontale con flusso ascendente per cui i = 8 e e = 20, si ha: K 0,60 1 R i i 1 1 e i Kcal x 1 1 h m 2 C 0,011 0,45 0,09 0,004 0,03 20 8 1 da cui: K 0,60 1 x 0,73 0,03 0,03 0,0219 x 0,60 (0,0219 x) 0,03 0,60 x 0,0131 0,03 x 0,028 m Per ottenere la K richiesta occorre quindi utilizzare lastre in polistirolo dello spessore di 2,8 cm (o meglio di 3 cm, più facilmente reperibili in commercio; il lieve aumento di spessore della lastra di materiale isolante comporta una piccola diminuzione di K). Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. 13 ISOTERM ISOLAMENTO ACUSTICO Considerata la vastità e complessità della materia acustica, ci si limita ad esaminare il solo livello di rumore da calpestio, ovvero quello che nasce per effetto della vibrazione di una struttura, si propaga in una prima fase attraverso di essa (via solida) per poi giungere in una seconda fase, attraverso l’aria, all’orecchio o all’apparecchio di misurazione del rumore (si veda schema di figura 6). Figura 6 – Rumore da calpestio Se si cammina nell’ambiente A su di un pavimento rigido, si mette in vibrazione il solaio S producendo rumore che viene avvertito nell’ambiente B; per l’analisi di questo tipo di rumore si considerano in genere due misure, una di laboratorio e una in opera. Per quanto concerne il livello di rumore da calpestio accettabile in relazione al requisito di capitolato, si rimanda alla normativa vigente (si veda in particolare il D.P.C.M. del 05/12/1997 – “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” – e le normative di riferimento UNI EN ISO 140 ed UNI EN ISO 717); ad ogni modo si consideri che il livello di rumore da calpestio normalizzato dei solai deve essere compreso tra i 55 dB ed i 63 dB, a seconda del tipo di edificio e della sua destinazione d’uso. Prove di laboratorio condotte su una struttura (solaio) in cemento armato con sopra uno strato di ISOTERM di 5 cm di spessore ed un ulteriore massetto di pietra serena di 5 cm di spessore, eseguite conformemente alle normative sopra citate, hanno evidenziato, alla frequenza di riferimento pari a 500 Hz, un abbattimento del livello di rumore da calpestio pari a 15 dB rispetto alla medesima struttura senza lo strato di ISOTERM. Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. 14 ISOTERM RESISTENZA ALLA COMPRESSIONE ED ALTRE CARATTERISTICHE Il valore della resistenza a compressione a 28 giorni dipende dal dosaggio e dal tipo di cemento utilizzato, dalla eventuale presenza di sabbia nell’impasto e quindi, prevalentemente, dalla densità dello stesso. I valori di resistenza a compressione comunemente ottenibili alle varie densità, a parità di tipo di cemento utilizzato (PTL 325), sono riportati nel diagramma di figura 7; per la densità media standard di ISOTERM (450 ÷ 500 Kg/m3) si ha una resistenza a compressione pari a 10 ÷ 11 Kg/cm2, più che idonea per gli usi cui viene destinato. Figura 7 – Resistenza a compressione di ISOTERM in funzione della densità Per quanto concerne il ritiro, per ISOTERM non vi sono restrizioni alla deformazione della pasta cementizia, considerata la scarsa resistenza a compressione degli aggregati in polistirolo; in generale i 2/3 del ritiro globale avvengono comunque nel giro di alcune settimane. ISOTERM ha un’ottima resistenza al gelo; ciò è dovuto alla bassa conducibilità termica, che consente una lenta dissipazione verso l’esterno del calore di idratazione. Da prove di gelo e disgelo tra –20 °C e +20 °C effettuate per periodi di tempo prolungati su campioni di ISOTERM opportunamente predisposti, non si sono evidenziate perdite significative di resistenza sui provini. Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. 15 ISOTERM UTILIZZO La fornitura in cantiere di ISOTERM non presenta alcun problema, è trasportato tramite autobetoniere come un qualsiasi calcestruzzo ordinario, e può essere messo in opera con gli abituali sistemi: scarico libero, benne a fondo apribile, con pompa (salvo, in quest’ultimo caso, un’opportuna verifica in cantiere sulla scelta del tipo di miscela e di pompa da utilizzare). Con il pompaggio si possono comunque raggiungere notevoli distanze di messa in opera sia in orizzontale sia in verticale. ISOTERM, per la sua eccezionale lavorabilità, assicura la massima economia e velocità nella posa in opera; può essere pompato ovunque, si stende e si livella facilmente con la stadia nonostante l’aspetto asciutto e granuloso, può essere introdotto in casseri di qualsiasi forma impiegando i consueti metodi di getto, non richiede costipazione o vibrazione ed è caratterizzato da durabilità e stabilità dimensionale. Lo spessore minimo per avere le massime prestazioni di resistenza meccanica ed isolamento termico-acustico deve essere pari a circa 10 cm, e comunque non inferiore ai 5 cm per problemi relativi a difficoltà di posa in opera; con strati sufficientemente spessi è anche possibile garantire protezione dall’assorbimento termico durante il periodo estivo. Dopo poche ore dal getto, è già possibile camminare sulla sua superficie. ISOTERM, grazie alle sue caratteristiche fisiche e meccaniche, si presta benissimo per molteplici applicazioni nel campo della coibentazione termica ed acustica, al fine di contenere i consumi energetici e garantire un miglior comfort ambientale, nel pieno rispetto della normativa vigente; i principali settori di intervento sono i seguenti: sottofondi isolanti per pavimentazioni e sottotetti; massetti di alleggerimento per formazione di pendenza su tetti piani e terrazzi (in caso di impieghi di ISOTERM in massetti di copertura sui quali è previsto il trattamento di impermeabilizzazione mediante applicazione di guaine bituminose, deve essere garantita da parte dell’applicatore della guaina un’adeguata compatibilità di tutti i materiali a contatto con il getto); cappotti isolanti su tetti inclinati; riempimento leggero per coperture nervate in lamiera grecata; riempimento di intercapedini; realizzazione di componenti modulari per edilizia residenziale o meno, quali partizioni interne, pareti di tamponamento esterne preassemblate ecc. Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. 16 ISOTERM RIFERIMENTI E CONTATTI ISOTERM è confezionato presso impianti di dosaggio della Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. e distribuita ai cantieri con normali autobetoniere. Per utilizzare ISOTERM è sufficiente: contattare l’impianto produttivo più vicino; informare l’impianto della data d’inizio dei lavori con almeno due giorni di anticipo ed indicare la quantità di prodotto desiderato, che sarà consegnato in cantiere dalla Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. nei tempi concordati. La sede amministrativa e gli impianti della Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. sono a disposizione per qualsiasi chiarimento e per segnalare al cantiere l’impianto più vicino. CALCESTRUZZI CIPICCIA S.p.A. web: www.calcestruzzicipiccia.it e-mail: [email protected] Sede Amministrativa Impianto di Guardea Strada Maratta, 70 – 05035 – Narni (TR) Loc. Madonna del Porto – 05025 – Guardea (TR) Tel. 0744 715350 Tel. Fax 0744 760500 0744 903851 Impianto di Narni Impianto di Orte S.P. di Maratta Km 6,175 – 05036 – Narni Scalo (TR) Via del Ponte n. 3 – 01028 - Orte (VT) Tel. 0744 759074 – 0744 759075 Tel. 0761 402730 Fax 0744 767400 Fax 0761 402927 Impianto di San Liberato di Narni Impianto di Sant’Anatolia di Narco Loc. San Liberato di Narni – 05027– Narni (TR) Via San Martino snc – Sant’Anatolia di Narco (PG) Tel. 0744 742221 Tel. 0743 613248 Fax 0744 702177 Fax 0743 619112 Calcestruzzi Cipiccia S.p.A. 17 ISOTERM