Il progetto “MADEin CastelVolturno – Vestiamo la libertà”
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Il progetto “MADEin CastelVolturno – Vestiamo la libertà”
Il progetto “MADEin CastelVolturno – Vestiamo la libertà” è un percorso di legalità intrapreso nel gennaio 2011 dalla cooperativa sociale “Altri Orizzonti”. La cooperativa nasce da un gruppo di giovani volontari dell’associazione “Jerry Essan Masslo” con l’obiettivo di dare una risposta concreta e valida ai bisogni di un territorio difficile come quello di Castel Volturno. L’Associazione Jerry Essan Masso, intitolata al giovane rifugiato sudafricano ucciso a Villa Literno nel 1989, lavora già da anni realizzando diversi progetti di integrazione e assistenza socio-sanitaria, tra cui: ambulatori medici, unità di strada, riduzione del danno, assistenza ai minori e presa in carico di famiglie in difficoltà, doposcuola, tutoraggio, osservatorio del disagio sociale. Il via al progetto si è avuto quando, nel 2010, un bene confiscato a Pupetta Maresca, donna di camorra, dal Comune di Castel Volturno è stato assegnato in comodato d’uso all’associazione Jerry Essan Masslo. Ecco, allora, la decisione di dare vita ad una sartoria sociale, ribattezzando il bene confiscato “Casa di Alice”, il luogo dove i sogni diventano realtà. La sartoria nasce soprattutto con un obiettivo: realizzare l’integrazione sociale e culturale tra le realtà del territorio e la moltitudine delle persone venute da lontano in cerca di un futuro migliore. Un brand che possa creare lavoro e integrazione, ma soprattutto liberare Castel Volturno dai pregiudizi. I soci stessi definiscono la cittadina del litorale casertano un “laboratorio”, un luogo in cui l’eterogeneità deve diventare un punto di forza, un modello di integrazione attraverso esempi di rispetto dell’uomo nelle sue diversità. Fulcro della produzione MADEin CastelVolturno è una linea di abbigliamento e accessori realizzati con un mix di tessuti africani ed occidentali, che si fondono in uno stile unico e originale. Le stoffe utilizzate, coloratissime ed in cotone, provengono da diversi paesi: Tanzania, Senegal, Kenia, Nigeria. A queste vengono affiancati tessuti a tinta unita in seta, chiffon, canapa, tulle. Il risultato è suggestivo e innovativo. L’anima e il cuore del laboratorio è rappresentato da due giovani donne che stabilmente si dedicano alla gestione della sartoria, Maria Cirillo e Anna Cecere, aiutate da donne provenienti dal Continente nero, che imparano qui l’arte del cucire. Tutto quello che viene prodotto è il frutto di un lavoro veramente cooperativo: non ci sono ruoli definiti, ma ognuno contribuisce con i propri disegni, idee e proposte. Affianco al concetto di solidarietà, le ideatrici del marchio MADEin CastelVolturno hanno voluto esprimere la propria vicinanza ai temi dell’ecosostenibilità e del rispetto dell’ambiente, progettando anche una linea che, riutilizzando gli scampoli e i materiali residui delle lavorazioni dell’abbigliamento, comprende oggetti e accessori con stoffa patchwork: tovaglie, runner, cuscini, grembiuli, presine, cinture, portafogli, portagende, borse da donna e da uomo e altro ancora. Il settore Sposa, poi, consente, alle coppie con spiccata sensibilità sociale, di organizzare un matrimonio etico, nel rispetto dell’ambiente e delle persone impiegate per la produzione degli abiti e delle bomboniere. Analogamente, gli invitati hanno la possibilità di sostenere il progetto “MADEin CastelVolturno – Vestiamo la libertà”, convertendo il regalo per gli sposi in donazioni per Casa di Alice. Tutte le creazioni di MADEin CastelVolturno sono visionabili e acquistabili nel negozio online del sito www.madeincastelvolturno.com