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TEATRO STRISCE DI TEATRO Che fine ha fatto Iago? Può capitare dÊimbattersi in una prova di eccellente teatro senza alcun preavviso, dunque bisogna darne conto per non relegarla allÊoblio, pena capitale per la parola. Complice una passeggiata serale a Villa Pamphili con unÊamica americana cultrice del pensiero, il 2 ottobre scorso sotto lÊarco dei Quattro Venti abbiamo potuto assistere alla messa in scena dei tre copioni vincitori del concorso di scrittura teatrale „Che fine ha fatto Iago?‰, promosso dalla Casa dei Teatri di Roma. I copioni presentati al pubblico sono „Circo Pinocchio‰, dove lÊautore Leonardo Angelini immagina un Pinocchio che diventato grande abbraccia la sincerità come regola e tuttavia si ritrova a vivere avventure del tutto simili a quelle attraversate da bugiardo, con effetti esilaranti testimoniati dalla divertita platea degli spettatori. „Che fine ha fatto Phileas Fogg?‰, di Ivan Campana, un giornalista intervista Phileas Fogg e, prendendo spunto dal Giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne, racconta il giro della storia intrecciando vita, avventura e letteratura. „Due regine‰, di Barbara Roganti, dialogo fra Elena e Ecuba nella guerra di Troia, un apodittico, e a dire la verità criptico, discorso su un mondo governato dagli uomini e dunque dalla violenza. Sette attori vestiti di nero, sotto le volte ottocentesche illuminate con misura, hanno dato vita a una lettura teatrale immaginifica di livello, evocando i molteplici scenari solo grazie allÊefficacia della parola. Un particolare plauso vada al Pinocchio e al Grillo Parlante, rispettivamente gli attori Michele Carli e Nicola Romano. Drammatizzazione curata da Paola Maffioletti, con gli attori Michele Carli, Bruno Conti, Giuseppe Gaudino, Paola Maffioletti, Solena Nocentini, Nicola Romano, Fabrizio Vona, e il ballerino Dario Di Leo. La giuria è stata composta dallo scenografo Bruno Buonincontri, dallÊattore Gioele Dix, dal musicista Germano Mazzocchetti, dal critico teatrale Paolo Petroni, da Nicola Fano e da Silvia Ronchetti per le Biblioteche di Roma. Maurizio De Pillis Prisoner of Sex I gay lo fanno con o senza protezione? La questione è tutta lì. Il testo di John Roman Baker pone lÊinterrogativo a cinque coppie di uomini che si incontrano in cinque città europee e con poche variazioni declina lo stesso copione. Ma in questÊorizzonte asfittico senza speranza in cui pone gli omosessuali maschi –le donne non le sente, dunque non ne parla-, Baker non bara, dichiarando fin dal titolo che si tratta di una prigione da cui è impossibile fuggire. Dunque si parla di sesso, al maschile, compulsivo, concedendo solo una poco convinta pretesa di altro quando uno solo dei dieci protagonisti accenna a una vita oltre il sesso. Il linguaggio si direbbe da caserma se non si parlasse di persone non proprio numerose nella vita militare, e per questo anche divertente e sfacciatamente irriverente. Presentato dallÊAssociazione culturale Altrarte, in prima assoluta in Italia dal 16 al 28 ottobre scorso, Prisoners of Sex è un testo appassionante e crudo sul sesso gay ai giorni nostri. Lungi dal risolversi in una lettura voyeuristica, trascina lo spettatore come solo sa fare una messa in scena che tocca corde della vita reale, specialmente quella solitamente non detta. Proprio quanto normalmente taciuto irrompe nei cinque incontri sollevando il velo di oblio che sembra stia coprendo il tema dellÊaids da alcuni anni. Con la complicità di una mal interpretata efficacia delle recenti terapie, si assiste infatti a un fenomeno di riduzione dellÊallarme su questa malattia e al conseguente processo di apparente rimozione collettiva dai contorni incerti. Il testo in scena affronta questi temi con una tensione emotiva costante e, ponendo lÊinterrogativo se fare sesso protetto o no, affronta in modo appassionato e dissacrante la gay life del ventunesimo secolo. Lo spettacolo è stato sostenuto da Lila lega Italiana per la lotta contro aids, il Circolo MarioMieli e lÊArcigay. Regia di Antonio Serrano, con Antonio Bonanotte, Alessandro Gruttadauria, Marco Medelin, Daniel Plat, Giuseppe Siani. Scene di Stefania Ponselé; costumi di Antonella DÊOrsi Massimo; musiche originali di Flavio Mainella. AllÊinterno della Rassegna Segnali dÊAscolto, Teatro Casa delle Culture,Via San Crisogono 45 Roma Trastevere - tel. 06.58333253 Maurizio De Pillis Giulietta e Romeo paccavano eccome! „Giulietta e Romeo paccavano eccome‰ è un titolo che fa sorridere e incuriosisce tutti, ammettiamolo. I due sono lÊarchetipo dellÊamore ideale, puro e un poÊ bacchettone che prima di diventare carne viene cristallizzato dalla morte nella sua incorrotta idealità. Dunque immaginarli a paccare spiazza e fa sorridere. La storia. Autogestione in un istituto tecnico romano dove il volenteroso di turno (ce nÊè sempre qualcuno per fortuna) preoccupandosi della cultura, invita un giovane attore a tenere un corso di teatro per i ragazzi. Il risultato sarà la messa in scena di Giulietta e Romeo scritto dai ragazzi trascinati dal volenteroso attore (più una romantica professoressa e un bidello imbranato). Shakespeare saprà parlare al cuore di questi adolescenti anche attraverso i secoli, producendo ancora una volta lÊincanto dellÊincontro con lÊamore o con la ricerca di questo, e regalando il coraggio di immergersi nelle passioni senza riserve. In scena al Teatro deÊ Servi fino allÊundici novembre, è il primo spettacolo di Progetto Speciale Teatri, la manifestazione realizzata con il sostegno del Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali. Scritto e diretto da Mimmo Strati, scritto in collaborazione con M.E. Alaimo e A. Bognanni. Con Alberto Bognanni, Siddhartha Prestinari, Massimo Milazzo, Ilaria Giorgino, Perla Liberatori, Stefano De Filippis, Riccardo Avolio, Paolo Vivio, Priscilla Giuliacci. Dal 16 ottobre allÊ11 novembre 2007, Teatro deÊ Servi - Via del Mortaro, 22 (Via del Tritone) Info: 06.6795130 – www.teatroservi.it Maurizio De Pillis Complici EÊ un thriller-comedy, ovvero una di quelle storie che tiene con il fiato sospeso, dove si ride e si cerca di capire come andrà a finire. Per quasi due ore lo spettatore è spiazzato, disorientato, ma nello stesso tempo, divertito e affascinato da questa „scatola cinese‰, dove tutto quello che si vede non eÊ come appare, dove ogni personaggio, non eÊ quello che dice di essere, ma nasconde varie identità, con un finale geniale, inatteso e ben congeniato, che lascia veramente di „stucco‰⁄ „Complici‰ di Rupert Holmes, tradotto e adattato da Laura Rosella e Ennio Coltorti, che oltre a curarne la regia, è anche interprete, insieme a Gianluca Ramazzotti , Cinzia Mascoli e Adriana Ortolani. Dopo essere andato in scena per la prima volta in Italia al Teatro Ghione di Roma (dal 25 settembre al 7 ottobre 2007) e al Teatro Comunale di Formello (dal 27 al 28 ottobre), lÊ 8, 9 e 10 novembre sarà al Palace Traiano di Fiumicino. Giovanni Cavaliere 67 TEATRO Targato H „Sono preoccupato... Se aprite la stagione con un handicappato state messi male‰. Così esordisce David Anzalone alla prima del suo spettacolo, „Targato H‰ (regia di Alessandro Castriota), che questÊanno ha aperto la nuova stagione del Piccolo Jovinelli di Roma, andando in scena dal 9 al 28 ottobre 2007. Ironico, spietato e divertente, il comico marchigiano entra in scena indossando una vistosa maglietta arancione, solo che al posto della „S‰ di Superman sul petto vi è stampata lÊicona dellÊomino in carrozzella:il paradigma dellÊapprossimazione con cui oggi si riconosce il mondo dellÊhandicap. A tal proposito, molto divertente e significativo, lo sketch che lo vede davanti alle tre porte di una toilette dove rimane perplesso osservando i simboli indicati su ciascuna: Donna? No. Uomo? No. Allora questo... Ma questo ha la carrozzella, non sono io! David Anzalone (nome dÊarte Zanza) prova a scardinare in modo convincente ed ironico i tanti luoghi comuni che affliggono il mondo dei portatori di handicap, dando vita ad uno spettacolo che finisce per parlare di grandi temi:nascita, amore, ricerca delle proprie origini e affermazione della propria dignità. Sul palcoscenico, rende attento e partecipe lo spettatore con buoni tempi comici e battute argute. Non mancano momenti in cui interloquisce direttamente con il pubblico, con domande a „trabocchetto‰, mettendo abilmente e simpaticamente in imbarazzo lo spettatore. Giovanni Cavaliere The Laramie Project Lo spettacolo nasce da un fatto di cronaca realmente accaduto in America. Nel 1998 un giovane fu assassinato a Laramie (nel Wyoming ) e legato ad uno steccato perché omosessuale. Una compagnia teatrale di New York si trasferì a Laramie e intervistò gli abitanti del posto. Da questo carteggio nacque Laramie Project: in uno spazio scenico essenziale e ben congeniato, otto attori interpretano più ruoli a testa per raccontare come si sono svolti i fatti. La rappresentazione teatrale – sicuramente da segnalare per la forza del tema trattato e per lÊalto valore sociale – ripercorre in modo chiaro e dettagliato, un tragico episodio realmente accaduto, rendendo sempre più vivo e attuale il tema dellÊ intolleranza. Andato in scena in Italia al Teatro Sala Umberto di Roma, dal 1 al 7 ottobre 2007, con la regia di Enrico Maria Lamanna, vede tra gli interpreti, Barbara Begala, Cesare Belsito, Marco Bocci, Rosaria De Cicco, Roberta Formilli, Paola Fulciniti, Luigi Iacuzio, Pietro Pignatelli affiancati ogni sera da personaggi noti del cinema, della televisione e del teatro: Mario Scaccia, Leo Gullotta, Ugo Pagliai, Fausto Brizzi, Paolo Bonolis, Claudio Bonivento e Giuliano Montaldo. Lo spettacolo prossimamente andrà in tournèe in tutta Italia e sarà caratterizzato dalla presenza in scena di una Guest Star rappresentativa di ciascuna regione. Giovanni Cavaliere Romana - Omaggio a Gabriella Ferri Dal 4 al 7 ottobre 2007, Tosca ha inaugurato la stagione del Teatro Eliseo di Roma, con il suo successo „Romana Omaggio a Gabriella Ferri‰, un atto dÊamore offerto alla grande cantante ed attrice, unÊoccasione per affacciarsi sul mondo romano e sulla sua canzone. Sotto lÊattenta regia di Massimo Venturiello e accompagnata dalla ÂNica BandaÊ(piccola orchestra diretta da Ruggiero Mascellino), Tosca, trascinando faticosamente un carretto carico di oggetti misteriosi e rievocativi del passato, sotto una cascata di lucine colorate e sullo sfondo di una irreale notte dÊestate, interpreta grandi canzoni (che alterna con brani recitati), passando attraverso Balzani, Petrolini, Fellini, Pasolini, la Masina, la Magnani e ovviamente la Ferri. Il tutto in uno spazio scenico essenziale, ma suggestivo, realizzato egregiamente da Alessandro Chiti. Giovanni Cavaliere I capitoli dell’infanzia Scritto, diretto e interpretato da Davide Enia, fa parte del progetto „Eliseo Lab‰, la sezione del Teatro Eliseo dedicata alle forme più nuove e interessanti delle arti sceniche. Programmato al Piccolo Eliseo Patroni Griffi di Roma, dal 23 ottobre al 2 dicembre 2007, lo spettacolo è diviso in due capitoli, che saranno messi in scena separatamente a settimane alterne, Capitolo 1: Antonuccio si masturba, Capitolo 2: Piccoli gesti inutili che salvano la vita. Davide Enia, geniale affabulatore e portavoce del „teatro civile‰, affonda le sue radici ne „lu cuntu‰ siciliano, accompagnato da musiche originali dal vivo eseguite da Giulio Barocchieri e Rosario Punzo. „I capitoli dellÊinfanzia‰ è il primo tassello di un ciclo di storie più ampio che accompagnerà lÊintero arco della vita di tre fratelli. Il più grande, Angelino, bello e fiero, partirà per la guerra e sul campo di battaglia morirà. Il mezzano, Antonuccio, caro a tutti, sta scoprendo la sessualità. Il piccolo Asparino, che sogna da grande di abitare in una casa da dove si veda il mare, diverrà il custode dei segreti della città di Palermo. Attorno a loro vi sono: lo zio Concetto, cieco, che parla con gli uccelli, e Fiore, la madre, che osserva con occhio di sfida il mare nero e oscuro che da sempre sta davanti a Palermo e che le portò via, in una notte dÊinverno, Toti il pescatore, suo marito e padre dei suoi tre figli. Per maggiori informazioni e aggiornamenti sullo spettacolo consultare i siti: www.teatroeliseo.it e www.davideenia.org. Giovanni Cavaliere 68