“Biodiesel da Alghe” una tecnologia di Green House
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“Biodiesel da Alghe” una tecnologia di Green House
“Biodiesel da Alghe” una tecnologia di Green House Carburante dalle alghe • • • Qualche tempo fa sui quotidiani e nelle riviste scientifiche si accennava alla produzione di biodiesel da alghe; oggi torniamo in argomento per conoscere una tecnologia produttiva più efficace. La Green House sta infatti lanciando sul mercato una tecnologia esclusiva messa a punto grazie ad una collaborazione con il Politecnico di Milano; il progetto consta della realizzazione di un impianto pilota per la produzione di alghe con una capacità produttiva di olio per ettaro nettamente maggiore rispetto ad altri sistemi. Questo vuol dire che è possibile utilizzare al meglio lo spazio disponibile, il tutto utilizzando poca acqua e sfruttando aree non utilizzabili per fini agricoli. In questo modo non si sottrae terreno destinato all’agricoltura. “Biodiesel da Alghe” una tecnologia di Green House Scenario dei biocarburanti • Oggi l’industria del biodiesel deve far fronte ad una vera crisi ed è alla ricerca di alternative concrete per le fonti di approvvigionamento. I produttori asiatici di olio di palma hanno avviato progetti per la realizzazione di impianti di produzione del biodiesel direttamente nei paesi di produzione per presidiare maggiormente la filiera. Anche le migliori alternative all’olio vegetale, quali i derivati da cellulosa, potrebbero richiedere diversi anni prima di svilupparsi concretamente e completamente. Il fatto che commercialmente la raccolta di alghe per biodiesel potrebbe creare alti rendimenti di circa 14000 litri di petrolio equivalente per ettaro su terreni poveri e non agricoli ha fatto alzare le antenne a diversi imprenditori ed operatori della filiera energetica. “Biodiesel da Alghe” una tecnologia di Green House Dati di produttività e fattori di costo • • • • L’efficienza di conversione dell’energia solare in biomassa microalgale è maggiore di quella ottenibile con le colture tradizionali: da un ettaro di girasole o di colza si possono produrre 700-1000 kg di olio per anno, un ettaro di soia produce annualmente qualcosa come 880 litri, la coltivazione della palma da olio produce circa 11.500 litri mentre le colture algali, se realizzate in adeguati impianti a reattori chiusi o fotobioreattori possono superare, nelle nostre regioni, le 20 tonnellate di olio per ettaro e per anno ed hanno un potenziale di oltre 30 tonnellate nei paesi tropicali. Le migliori prospettive ad oggi parlano di 60 tonnellate di olio per ettaro e per anno. Le colture algali non competono con le colture agrarie per terreni fertili, non richiedono pesticidi e si possono realizzare in acqua di mare, in acqua dolce e persino in acque reflue da dove, in sinergia con i batteri associati, le microalghe prelevano i nutrienti che riciclano in biomassa dalla quale è poi possibile ottenere mangimi proteici o fertilizzanti oltre che biocombustibili. Le colture algali consumano grandi quantità di CO2 (fino a due chilogrammi di CO2 per ogni chilogrammo di biomassa algale prodotta) ottenibile, ad esempio, dai fumi di combustione delle centrali termoelettriche o da prodotti ricchi di carbonio come la glicerina. Attualmente la sperimentazione sta cercando di focalizzare meglio i limiti produttivi variando il pH, la concentrazione di anidride carbonica ed altri parametri ma siamo ancora distanti dal target price di 1 euro per kg di olio prodotto. Siamo passati da 20 a 4 euro per kg prodotto e su scala pilota dovremmo raggiungere il valore di 1,5 euro per kg di olio prodotto. “Biodiesel da Alghe” una tecnologia di Green House La scelta Green House I vantaggi della nostra iniziativa sono: 1. Possibilità di contenere a valori assai bassi le perdite di acqua per evaporazione, favorendo, in questo modo, la coltura in zone con scarsa disponibilità idrica; 2. Buona protezione offerta contro inquinanti esterni; 3. Sfruttamento dell’energia solare oltre che per la fotosintesi anche per l’aumento della temperatura di coltura (effetto serra) con conseguente aumento della velocità di crescita dei microrganismi e del periodo utile di coltura outdoor. 4. L’esperienza pluridecennale dei partner nell’ambito delle biotecnologie industriali e del project management di progetti complessi di R&D nel settore bioingegneristico e delle applicazioni industriali delle biotecnologie rappresenta un solido know-how aziendale. “Biodiesel da Alghe” una tecnologia di Green House Il valore aggiunto di Green House l’impianto pilota A differenza della maggior parte delle società di ricerca sulle alghe per biocarburanti, localizzate negli USA, la Green House è la prima iniziativa italiana che si accinge a realizzare un impianto pilota per testare su scala semi industriale la scelta e la compatibilità dei materiali, i fattori di crescita dei ceppi algali selezionati e la redditività globale del processo. La tendenza dell’industria delle alghe è orientata verso lo sviluppo di bioreattori chiusi o più comunemente un insieme di tubazioni che massimizzano la luce e il flusso di sostanze nutritive. In questo modello le alghe vengono cresciute all’interno di questo tubo trasparente con una costante fornitura di circolazione di CO2 e altre sostanze nutritive; il design della Green House aggiunge alcune importati peculiarità ad un classico reattore tubolare “Biodiesel da Alghe” una tecnologia di Green House I punti di forza del bioreattore Green House Green House ha inoltre migliorato la tecnologia di rilevamento e controllo della crescita delle alghe nei bioreattori. Un sistema di rilevamento e controllo consente alla Green House di fornire un ottimo supporto tecnico e di monitoraggio remoto. Il sistema di produzione delle alghe è anche auto pulente quindi i tempi di fermo impianto per manutenzione sono ridotti al minimo garantendo anche ottimi fattori di servizio. Green House intende realizzare un impianto pilota dimostrativo al fine di testare e potenziare le condizioni di crescita delle alghe, compatibilmente con le condizioni climatiche locali e di selezionare il ceppo di alghe più adatto. “Biodiesel da Alghe” una tecnologia di Green House Il sistema chiuso in bioreattore della Green House è composto da un serpentino tubolare di 360 m e 200 mm di diametro, collegato ad una stazione di pompaggio che fornisce alle alghe acqua ed il giusto nutrimento. Una pompa raccoglie le alghe che hanno terminato il ciclo di crescita ed un filtro separa l’acqua, da riciclare, dalle alghe da cui bisogna estrarre l’olio. Per effettuare l’estrazione occorre utilizzare un solvente; il residuo secco è costituito da una sostanza ricca in proteine vegetali e zuccheri perfettamente utilizzabile come concime per le coltivazioni o come mangime per la zootecnia. L’olio vegetale una volta separato dal solvente viene centrifugato per raggiungere la qualità desiderata. Quanto costa un impianto pilota? Circa 1,7 M€. Un impianto pilota in esercizio produce circa 2-3 Kg di peso secco di biomassa da alghe al giorno. XXX prevede rese di 10-15 tonnellate al giorno dopo 4-5 mesi di monitoraggio ed ottimizzazione del ceppo di alghe. Per ulteriori informazioni la XXX ha realizzato un’analisi di convenienza della produzione di alghe per olio da biodiesel. “Biodiesel da Alghe” una tecnologia di Green House Obiettivi della sperimentazione Gli obiettivi della sperimentazione sul modulo industriale possono essere così evidenziati: • Volume di coltura di circa 12.000 litri. • Concentrazione di coltura superiore al 15% del volume utile del bioreattore. • Produttività giornaliera elevata (0.6 – 0.8 gr/sostanza secca/litro/giorno) sia in condizioni di luce continua che in alternanza luce/buio. • Sperimentazione di ceppi di microalghe che contengano il 40 - 60% di lipidi trasformabili in biodiesel con rendimenti superiori al 90%. • Sperimentazione, già in avanzata fase di realizzazione da parte di Green House, di nuovi sistemi di illuminazione a basso consumo energetico ottenibili da fonti rinnovabili. • Sperimentazione di processi di alimentazione e termostatazione delle colture con acque di processo e/o reflui termici gassosi. • Massimizzazione dell’utilizzo di reflui liquidi ad elevato contenuto di anidride carbonica - in modo da verificare valori di fissaggio di 2,4-2,5 kg di alimento per kg di biomassa prodotta. • Valutazione di costi di realizzazione, gestione e trasformazione. • Scaling-up dell’impianto industriale su base di un ettaro di superficie. • Valutazione dei risultati tecnologici e realizzazione layout industriale, su base ettaro, di un impianto integrato per la produzione di biomassa, estrazione olio e produzione biodiesel, recupero energetico con digestione anaerobica sulle biomasse residue. • Analisi costi/benefici dell’impianto industriale. “Biodiesel da Alghe” una tecnologia di Green House L’impianto industriale I costi di realizzazione per un impianto produttivo di grossa portata (200.000 ton di olio anno) sono compresi in un range da 50 a 70 milioni di euro. Secondo il presidente di Green House: “Abbiamo 2 anni di esperienza e la tecnologia; la produzione è effettivamente praticabile e remunera il capitale investito con un pay-back di 5-7 anni. E’ necessario tuttavia disporre dei dati climatici ed ambientali del sito di produzione. Infatti la produttività dipende da fattori quali temperatura dell’aria, condizioni di irraggiamento solare, presenza di agenti tossici presenti nell’acqua. L’impianto pilota deve indagare su di un’ampia gamma di ceppi di alghe e su variabili condizioni di crescita. “Biodiesel da Alghe” una tecnologia di Green House I prodotti potenziali L’olio vegetale rappresenta sicuramente il prodotto più interessante della coltivazione delle alghe nei fotobioreattori ma il prodotto alghe offre altre interessanti potenzialità. Si possono infatti produrre anche: • • • • • • Integratori Dietetici: Farina di alghe come ingrediente ed integratore nei prodotti per l’industria alimentare. Terapeutici Diagnostici: Produzione di acidi grassi poliinsaturi ad elevato valore fisiologico (es. EPA, DHA ecc.), integratori proteici e vitaminici, composti ad elevato valore nutrizionale, principi attivi ad azione anticancerogena e per la produzione di diagnostici avanzati (es. ficobiliproteine per la realizzazione di biosensori, ecc.). Pigmenti: b-carotene come colorante alimentare ed integratore dietetico (provitamina A). xantofille, ficobiline nei diagnostici, in cosmetica e come reagenti analitici. Fonti di Fine Chemical: Glicerolo usato negli alimenti, nei cibi, nelle bevande, in cosmetica, in farmaceutica. Acidi grassi, lipidi, cere, steroli, idrocarburi, amminoacidi, enzimi e vitamine naturali (C, E, provitamina A). Polisaccaridi come gomme in grado di aumentare la viscosità e gli scambi ionici. Biocarburanti: Idrocarburi a catena lunga e lipidi esterificati come olio combustibile. Idrogeno, biogas. Mangimi: Produzione di ceppi microalgali per avannotteria e produzione di molluschi bivalvi, produzione di integratori e pigmenti (es. astaxantina, ecc.); integratori ad uso mangimistico. “Biodiesel da Alghe” una tecnologia di Green House Tabella dati economici impianto industriale da 200 Mton/anno di olio Margine di contribuzione sui variabili 22% Ritorno dall’investimento 1 5% Costo dell’investimento 50-70 M€. Pay back 5-7 anni Cash flow 54 M€ “Biodiesel da Alghe” una tecnologia di Green House La scelta strategica • L’iniziativa Green House permette di rendere economica una tecnologia dal valore strategico elevato; partecipare implica condividere la determinazione dei soci fondatori di dar vita ad una società di biotecnologie foto sintetiche in grado di sviluppare, ingegnerizzare, costruire e condurre impianti a scala industriale per la produzione di microalghe a fini energetici. “Biodiesel da Alghe” una tecnologia di Green House