In auto sì, ma solo col talismano
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In auto sì, ma solo col talismano
C3SOCIETÀ E COSTUME @ www.astrolia.org www.omniauto.it www.chiarezza.it I PRE FER ITI QUE LLI OUT Ad andare per la maggiore sono i peluche: orsacchiotti, leoncini, scimmie, trigrotti. Appesi allo specchietto, ma anche “seduti” sui sedili anteriori con tanto di cintura IL FENO MENO IL CAFFÈ 11 dicembre 2011 39 Tanti anni fa ha avuto il suo momento di gloria. Oggi, il bassottino che dondola al ritmo del motore è un po’ démodé. Peggio ancora se con la scritta “ti penso” GLI INTRA MONT ABILI Non tramonteranno mai il dado di stoffa che penzola dal retrovisore, ma anche le pietre curative che, per chi ci crede, aumentano la concentrazione e rilassano l’autista In auto sì, ma solo col talismano Viaggiare col peluche sullo specchietto e il protettore sul cruscotto L a magia viaggia su quattro ruote. Avete mai dato un’occhiata all’interno delle automobili in circolazione? Piene zeppe di talismani: gadget e accessori vari appesi sul retrovisore, sui vetri, ma anche poggiati su sedili, cruscotti o lunotti, per portare fortuna al conducente, proteggerlo un tempo si usavano immaginette con scritto frasi tipo “sii prudente” - e, perché no, evitare un radar o l’alt di una pattuglia di polizia. E c’è davvero di tutto: peluche, corone del rosario, bamboline di plastica, cornetti rossi, pietre, dadi, scarpine… Gli svizzeri, secondo una ricerca fatta presso i garagisti della regione di Berna, riportata dalla rivista Touring, sembrano prediligere gli animali di peluche sopra ogni altra cosa. Appesi allo specchietto tempi in cui condividere l’auto diventa sinonimo di scocciatura: aspettare i tempi di un’altra persona, sentirsi una sorta di taxista o dipendere da qualcuno… C’inventiamo decine di scuse per pigliare l’auto in solitudine, fregandocene dei bisogni altrui. Per fi- nire poi tutti quanti imbottigliati, soprattutto il sabato pomeriggio, a smadonnare gli uni contro gli altri, guardandoci in cagnesco, ma soddisfatti di essere tutti soli nel nostro abitacolo viaggiante. Ma torniamo al tema. “Una volta c’era San Cristoforo o l’immagi- netta sacra, che tranquillizzavano soprattutto i più devoti - riprende Battista -. Oggi cambiano i gadget, ma il rituale è sempre quello: un tentativo di scacciare la malasorte che, apppunto, appartiene ad una modalità di pensiero di tipo magico”. Ma è frequente vedere anche un rosario con la croce appeso al retrovisore. Una sorta di benedizione. Mentre su lunotto e cruscotto ci si può sbizzarrire molto di più: giochini che si muovono al ritmo del motore, bassotti che scodinzola e dondolano la testa, miniature di magliette della propria squadra del cuore o cuscini firmati dal nostro giocatore preferito. Abitudini che ritroviamo in qualsiasi Paese andiamo. Da un sondaggio realizzato da Chiarezza.it - portale online di confronto tra polizze assicurative - è emerso che sei persone su dieci dichiarano di “In un mondo così concreto come il nostro è positivo che resista una fetta di pensiero magico” Una volta c’era San Cristoforo o l’immaginetta sacra che tranquillizzavano i più devoti retrovisore oppure, una manìa femminile, seduti sul sedile posteriore e allacciati con la cintura. “È un modo di fare che conferma la nostra dimensione umana spiega Ivan Battista, psicologo e psicoterapeuta, docente esperto presso la Scuola medica ospedaliera di Roma -. In un mondo così concreto e determinato c’è questa fetta di pensiero magico, un qualcosa di sentimentale che resiste”. Magico o no, la moda di viaggiare accompagnati ce l’abbiamo un po’ tutti. Difficile trovare auto completamente spoglie al loro interno. In fondo tutti questi oggetti ci aiutano a sentirci anche un po’ meno soli, soprattutto di questi credere poco a riti e superstizioni e tre su dieci dicono di essere completamente scettiche sull’argomento. Anche se, una su dieci, sempre in Italia, non nasconde una vera e propria dipendenza da amuleti e gesti scaramantici. Tre quarti del campione preso in esame pensa che i portafortuna non siano indispensabili, il 25 per cento afferma di esserne molto affezionato e l’1,7 per cento non guida se non ha il suo talismano. “Tentativi di riproporsi in memoria qualcosa che ci addolcisca la vita. A questo in fondo servono l’orsacchiotto di peluche, il ranocchietto che dondola, magari con la scritta ‘ti penso’”. p.g. LA SCAR AMAN ZIA Quando è lei a precedere lui, guai assicurati C TIC SU QUATTRORUOTE Ci sono uomini che mai e poi mai si farebbero precedere dall’auto di una donna hissà se ci avete fatto caso: in circolazione non esistono quasi automobili di colore viola. Una tinta che probabilmente non solo nel mondo dello spettacolo porta sfortuna. Eh sì, anche sulle quattro ruote la superstizione gioca brutti tiri. Ad esempio, c’è chi mai e poi mai si farebbe precedere dall’auto di una donna. Ma l’elenco dei “tic” sulle quattro ruote è vasto. C’è chi non entrerebbe mai dalla porta del passeggero per poi spostarsi alla guida. Ma se in un parcheggio ti stringono così tanto da impedirti di aprire la tua portiera che fai? Eppure alcuni preferiscono aspettare ore e ore l’arrivo del “compagno” automobilista. C’è poi chi non parcheggerebbe mai sul lato sinistro né dietro un’auto con targhe straniere. C’è addirittura chi si spinge oltre - maschio ovviamente - e mai e poi mai s’accoderebbe ad un’auto guidata da una donna. Eppure, lasciatecelo dire, avrebbe tanto da imparare sulla tecnica di guida. p.g. $ÔA¦o !o -Ôo¦f Éío« \o â ØoÔûo ÑARR«¦A¡o¦â« ¼oÔ ¡AØØ¡AØâ !2 ³Âw 0!0 " « A " "2/"2 -oÔ\p ¼AAÔo ĄÁ ¦ ¼ñ ¼oÔ 0üØØ\«¡ "2Ö oÔooc \«¦ ¦ ¼ñ !!0 ¦\íØ o í¦ û«í¡o f fAâ ¡âAâ«Ê Aâo \A\««b ¦ ê ¡oØ Ø«¦« ¼ñ f ³ĄĄĄÂw³¿ }A\oR««Â\«¡Þ$ÔA¦o «ÔA¦oÂ\Þ«ÔA¦o¡o }« « ¼Ô« 0o\«¦f ¦â ¡«â« âo í w fo AÔØÂ\ f \«¡¼ AØØfí «¦ûo¦o¦âo ¼ñ \ Ø\«¡ o f 0üØ oÂê¿ 0í¦ÔØ $}}oÔâA ûAfA ¼oÔ ¦í«û \o¦â \«¦ ARR«¦A¡o¦â« $ÔA¦o !o fA ¡¦ ¡ÂÞ0!0 ¡Â Þ³ ¾ ³êĄÂ£Þ¡oØo¿ ¼oÔ ê ¡oØÂ 0\ofA 0! fA ĄÂ£ oØ\ ¦« A oØAíÔ¡o¦â« foo Ø\«Ôâo 2oo}«¦¦« Øo¦ĂA ¼A¦« ¼ÔoĂĂ Ü§Â£Â ³¿ ³êÂêĄ³³ \«¡o fAâA f Ô}oÔ¡o¦â« fo \«¦}Ô«¦â« âÔA $ÔA¦o !o \«¦ ¡¦ ¡ÂÞ0!0 ¡ÂÞ³ ¾ ³êĄÂwÞ¡oØo¿ o 0üØØ\«¡ "2Ö oÔoo \«¦ ¡¦ ¡Â Þ 0!0 o !!0 ¡ Þû«í¡o fAâ ¡Â ¾ ³Ý§Âw Þ¡oØo¿Â -oÔ í¦ \«¦Øí¡« ¡o¦Øo f «âÔo 䥥Ą ¡¦Þ䥥Ą 0!0 o ³ $ÔA¦o }AââíÔA ĄÂĄÞ¡¦c ĄÂ³ Þ0!0c ĄÂ³ĄÞ! ¦ \AØ« f ¦«âoû« f}}oÔo¦Ăo ÔØ¼oââ« A \«¦Øíoâ« \«¦Øí¡« ¼ÔûAâ« 0üØØ\«¡ Ø ÔØoÔûA fÔââ« f AââÔRíÔo A \o¦âo í¦ AâÔ« ¼Ô«f«ââ«c f Af«ââAÔo AâÔo AfoíAâo ¡ØíÔo o ¼oÔ í¦ âÔA}}\« fAâ A ¼AÔâÔo fA ê Þ¡oØo Ôfí\o A ûo«\âI f âÔAØ¡ØØ«¦oÂ ê¿ \«¡¼AÔØÂ\ w ¼Ô«}« fo íâo¦â ¡«â« AØØfí \«¦ tĄ ¡¦ Þ¡oØo o ¦âoÔ¦oâ §