call - Dipartimento di Culture, Politica e Società

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Proposte di contributi al
IX Seminario italo-francese di Geografia sociale
LISST-CIEU, Tolosa – Centre Universitaire Champollion, Albi
26 e 27 maggio 2016
Quando i migranti arrivano in città
Politiche e pratiche dell’ospitalità e della cittadinanza
Prevalentemente rappresentati, dai mezzi di comunicazione di massa e dal discorso politico, come «allo
sbando» e senza altro ancoraggio che qualche «antimondo» (Brunet, 1981), come i campi di accoglienza,
gli edifici occupati, i centri per richiedenti asilo eccetera, i migranti sembrano essere tenuti fuori della
città, fuori delle dinamiche sociali che la producono, in uno stato di «galleggiamento» e di instabilità
(Agier, 2014).
È nostra intenzione mettere in discussione queste rappresentazioni e prendere in conto l’arrivo e le
diverse dimensioni dell’abitare e dell’urbanità delle/dei migranti. Anche perché, contestualmente,
operano forme più o meno istituzionalizzate di presa in carico.
Le città continuano, di fatto, ad accogliere la maggioranza dei migranti e a costituire poli di attrazione
entro spazi di circolazione che le sopravanzano, a prescindere dalla taglia urbana (metropoli, città
medie, città piccole). Oggi come oggi, luoghi e contesti locali svolgono un ruolo importante nella scelta
dei migranti di fissarsi in una città o in un’altra.
Obiettivo del nostro Seminario è studiare gli spazi e i tempi dell’accoglienza e dell’insediamento dei
migranti in città, nell’ottica della sempre più vivace tensione tra mobilità e immobilità, tra inserimento e
controllo o esclusione.
In che modo si attua l’accoglienza dei migranti? Quali sono le forme in cui essi interagiscono con la
società urbana, in quali luoghi, tramite quali reti? Modalità, rappresentazioni e significati dell’accoglienza
saranno analizzati alla luce delle tendenze contraddittorie che li caratterizzano.
L’ospitalità, esito dell’incontro tra necessità pratiche urgenti e imperativi morali, si associa con la
conservazione di una situazione asimmetrica, di codici e di obbligazioni, di una disuguaglianza di status
tra «ospitanti» e «ospitati» – ai quali è imposto l’obbligo di rispettare le regole stabilite dai loro
«ospitanti» (Gotman, 2001). Che cosa dà concretezza all’accoglienza, attraverso che cosa si manifesta la
perpetuazione dell’asimmetria? Al di là delle obbligazioni imposte ai migranti, nel quadro dell’ospitalità,
in che modo la loro capacità di azione e il loro impegno quotidiano nella città riconfigurano il problema
dell’urbanità e della cittadinanza? In quali modi si attuano le forme di ospitalità diverse da quella statale
– ospitalità comunitaria o migrante, per esempio – che peraltro nell’accoglienza dei migranti sollecitano
tensioni da parte della forza pubblica? Stranieri il cui diritto alla città è conculcato nello spazio di
accoglienza, alla ricerca di una legittimità sia qui sia laggiù da dove vengono, i migranti – questi «altri»
diventati «uguali» in quanto residenti nello spazio urbano (Balibar, 2001; Neveu, 2009) – mettono in
discussione le gerarchie e le appartenenze locali e nazionali, dato che sono alla ricerca di un
riconoscimento sociale e politico qui e laggiù (Sayad, 2006: Mazzella, 2014). Sarà necessario rilevare le
pratiche quotidiane ordinarie dei migranti, le loro sociabilità (Authier, 2001; Lévy e Lévy-Vroelant,
2001), ma anche le forme del loro impegno civico sul piano locale – come su quello transnazionale, che
malgrado tutto contribuisce alla costruzione di una legittimità sociale alla scala locale.
Il Seminario, quindi, si interesserà alle forme e ai molteplici modi della quotidiana partecipazione dei
migranti nella città, nelle interazioni con le politiche pubbliche loro dirette. Come si interesserà ai
cambiamenti urbani prodotti dall’arrivo dei migranti.
Questa problematica generale sarà sviluppata lungo tre assi.
1. – Le politiche pubbliche messe in opera attorno ai migranti in città: tra accoglienza/
assistenza e controllo?
La presenza di migranti poveri nelle città è da molto tempo una sfida per le politiche pubbliche locali,
ma anche regionali e nazionali, e perfino europee (Tarrhus, 1992). Questa sfida è stata rivitalizzata nel
corso degli ultimi 25 anni, in particolare come conseguenza dell’arrivo di migranti Rom dai paesi ex
socialisti e delle difficoltà che gruppi sempre più numerosi di migranti, per esempio i richiedenti asilo,
incontrano nell’accesso all’alloggio (Edgar, Doherty e Meer, 2004; Legros e Vitale, 2011): un complesso
di fattori che fra l’altro si traduce nella moltiplicazione di insediamenti precari e degradati.
Nel corso del Seminario, saranno prese in esame le politiche destinate ai migranti in città.
Il ruolo svolto dallo spazio: queste politiche mirano, in primo luogo, a rispondere a dei problemi sociali
o a regolamentare l’uso dello spazio urbano? Si inscrivono in visioni di lungo termine, cercano di
trattare il problema nella sua globalità, o piuttosto corrispondono a una urgenza mediante
«arrangiamenti» provvisori?
Anche gli effetti di questi dispositivi sui migranti saranno esaminati: quanto queste politiche incidono
sul modo in cui i migranti partecipano (o non partecipano) della città? I migranti possono utilizzarle
come risorse complementari a quelle che possono reperire altrove (comunità, famiglie, reti migratorie)?
Questi dispositivi non comportano, al contrario, una dimensione costrittiva capace di condizionare
l’ambito della scelta e del libero arbitrio nelle maniere in cui i migranti praticano e vivono la città? Quali
sono le strategie e/o le tattiche adottate dai migranti per aggirare queste politiche? Implicitamente, è il
problema della «normalizzazione» dell’accesso degli stranieri alla città, agli alloggi e ai servizi urbani.
Queste politiche vi contribuiscono o, al contrario, costruiscono degli «stati di eccezione» (Agamben,
2003)? Tra accoglienza, assistenza e protezione, e dall’altra parte controllo e logica securitaria, portata e
finalità delle politiche di regolamentazione dell’accesso saranno oggetto del Seminario.
2. – Pratiche e rappresentazioni della città: luoghi e reti di fronte all’ordine urbano
Anche prima che le autorità pubbliche colgano e costruiscano come oggetto politico la presenza dei
migranti in città, loro la vivono.
La partecipazione dei migranti sarà quindi presa in esame dal punto di vista delle relative pratiche e
rappresentazioni: quali sono i punti di transito e i luoghi di ancoraggio dei migranti? Quali competenze
mettono in campo, quali risorse mobilitano per spostarsi e fissarsi nella città? In che modo lo studio di
queste traiettorie e di questi luoghi consente di vedere il modo in cui i migranti possono prendere parte
alla città? L’applicazione di competenze e la mobilitazione di risorse sarà considerata anche dal punto di
vista delle temporalità migratorie (insediamento recente o di antica data ecc.), e di queste occorrerà
considerare gli effetti sul grado di coinvolgimento nella scala locale e sulla padronanza dello spazio,
della città e delle sue risorse. Dal momento che circolazione e pratica di certi luoghi hanno a che vedere
simultaneamente con le decisioni dei migranti e con le sollecitazioni, o costrizioni, provenienti dai
poteri pubblici, prenderemo in esame quella dialettica tra accoglienza e controllo che si è già segnalata,
attraverso l’analisi dei percorsi dei migranti nella città. Dialettica che si manifesta nella costruzione e/o
riattivazione di frontiere fisiche rivelatrici di un ordine urbano segnato dai rapporti di potere.
Occorrerà, allora, riflettere sulle rotture e le continuità che i migranti percepiscono, vivono, fanno
proprie e – nel caso – superano nella città.
Il Seminario si propone di assumere l’incidenza di queste pratiche e rappresentazioni sui caratteri stessi
della città: entro quali dinamiche urbane si inscrivono queste traiettorie dei migranti? In che cosa i
percorsi dei migranti nella città, pur nelle loro differenze, mostrano una urbanità insieme resa fragile (in
termini di appartenenza, di risorse, di legami, di servizi) e in via di ricomposizione (rinnovamento
urbano, equilibrio centro-periferia)?
In buona sostanza, si tratta di chiedersi in che cosa le pratiche e le rappresentazioni dello spazio urbano,
operate dai migranti, traducono la fondamentale asimmetria della relazione di ospitalità, in quanto
materializzata nella città.
3. – I migranti, attori della cittadinanza, attori nella città
In quest’asse saranno esaminati i tipi di legami e di impegni costruiti dai migranti nello spazio pubblico
urbano, con riferimento alle temporalità migratorie nonché alle condizioni dell’insediamento – che
incidono implicitamente sulla visibilità e sulle mobilitazioni urbane. Grazie all’alloggio, il lavoro, la
scuola eccetera, quali interazioni i migranti e le loro famiglie instaurano con gli attori urbani (collettività
locali, enti pubblici, associazioni ecc.)? Secondo quali modalità, e secondo quali rapporti di forza, i
migranti affermano il loro posto nella città? Nella dialettica ambivalente tra accogliere e relegare, in che
modo i migranti riescono a ottenere riconoscimento in quanto residenti? In che cosa e in che modo la
relazione asimmetrica di ospitalità consente (o non consente) ai migranti di essere attori della città – di
quelle città diventate la «loro città»? Si tratterà, qui, di cogliere i percorsi – in termini di mobilità spaziale
e sociale dei migranti, a titolo individuale o collettivo – alla luce della loro partecipazione al dibattito
pubblico, nei vari ambiti che regolano la vita urbana: sociale, culturale, politico, economico, religioso.
Saranno considerati anche i luoghi coinvolti in queste forme di partecipazione e di impegno: luoghi
centrali o periferici? Qual è il loro status (punti di incontro, locali di associazioni ecc.)? Sono inseriti in
reti, e di quale natura? Qual è il loro inserimento nella città e anche oltre? Tramite queste forme di
impegno, queste reti e i luoghi che le sottendono, riescono in definitiva i migranti a prendere parte alle
decisioni che li riguardano? Entro la città, sono cittadini come gli altri?
I contributi proposti si rivolgeranno quindi, in una prospettiva sincronica o diacronica, a ciò che i
migranti fanno della città e a ciò che la città fa dei migranti. Saranno preferiti i contributi basati su
un approccio empirico. Per quanto l’attualità metta sotto i riflettori l’Europa – e la Francia, il Seminario
cercherà di far dialogare lavori condotti in contesti e terreni differenti. Al tempo stesso, cercherà di
facilitare gli scambi fra discipline (nell’ambito delle scienze sociali) interessate sia alla città sia alle
migrazioni.
La manifestazione sarà ospitata dal LISST-CIEU, laboratorio specializzato nella ricerca sugli spazi
urbani e le società urbane e sulle migrazioni internazionali.
Le proposte di contributo conterranno i seguenti elementi:
– titolo della comunicazione:
– nome e cognome dell’autore/degli autori, istituzione o associazione di riferimento (nel caso),
riferimenti completi (indirizzo mail, indirizzo postale, numero di telefono);
– un riassunto della comunicazione (non oltre 3.000 battute), che indichi chiaramente: a) l’argomento
centrale della proposta; b) la metodologia adottata; c) i principali risultati presentati.
Le proposte, in lingua italiana o francese, in formato .rtf, dovranno pervenire all’indirizzo
[email protected] entro l’8 febbraio 2016.
Per ogni informazione, scrivere a: <[email protected]>
Calendario e informazioni pratiche:
– 8 febbraio 2016: termine per l’invio delle proposte di comunicazione
– metà marzo 2016: termine della selezione delle proposte
– inizio aprile 2016: diffusione del programma
– 26-27 maggio 2016: tenuta del Seminario a Tolosa e Albi
Comitato scientifico:
Fabio Amato, professore di Geografia, Università di Napoli «L’Orientale», Dipartimento di Scienze
Umane e Sociali
Céline Bergeon, maître de conférence en Géographie, Université de Poitiers - MIGRINTER
Isabelle Dumont, professoressa di Geografia, Università «Roma Tre», Dipartimento di Scienze Umane
Lucie Endelstein, chargée de recherches CNRS, Université de Toulouse - LISST-CIEU
Jean-Marc Fournier, professeur de Géographie, Université de Caen Basse-Normandie - ESO
Stéphanie Lima, maître de conférences en Géographie, Université de Toulouse - LISST-CIEU
Bénédicte Michalon, chargée de recherches CNRS, Université de Bordeaux - ADESS-Passages
Olivier Pliez, directeur de recherches CNRS, Université de Toulouse - LISST-CIEU
Camille Schmoll, maître de conférences en Géographie, Université de Paris 7 - GÉOGRAPHIE
CITÉS
Antonio Stopani, ricercatore in Geografia, Università di Torino, Dipartimento Interateneo di Scienze,
Progetto e Politiche del Territorio
Enti organizzatori:
– LISST-CIEU, Université de Toulouse
– Centre Universitaire Champollion - axe PPS, Albi
– ESO Caen
Riferimenti bibliografici:
AUTHIER Jean-Yves, BENSOUSSAN Bernard, GRAFMEYER Yves (dir.), 2001, Du domicile à la ville :
vivre en quartier ancien, Paris, Anthropos, 214 pp.
AGAMBEN Giorgio, 2003, Etat d’exception. Homo sacer, Paris, Editions du Seuil, 151 pp.
BALIBAR Etienne, 2001, « Vers la citoyenneté imparfaite », in BALIBAR Etienne, Nous, citoyens
d’Europe ? Les frontières, l’Etat, le peuple, Paris, La Découverte, pp. 206-215.
BRUNET Roger, 1981, « Géographie du goulag. L’espace aliéné », L’Espace géographique, vol. 10, n°
1981/3, pp. 215-232.
EDGAR Bill, DOHERTY Joe, MEERT Henk, 2004, Immigration and Homelessness in Europe, Bristol,
University of Bristol, Policy Press, 208 pp.
GOTMAN Anne, 2001, Le sens de l’hospitalité. Essai sur les fondements sociaux de l’accueil de l’autre, Paris,
Presses Universitaires de France, 507 pp.
LEGROS Olivier, VITALE Tomaso, 2011, « Les migrants roms dans les villes françaises et italiennes :
mobilités, régulations et marginalités », Géocarrefour, vol. 86, n° 1, pp. 3-14.
LÉVY Jean-Pierre, LÉVY-VROELANT Claire, 2001, « Habiter son logement : présences et usages », in
AUTHIER Jean-Yves, BENSOUSSAN Bernard, GRAFMEYER Yves (dir.), 2001, Du domicile à la ville :
vivre en quartier ancien, Paris, Anthropos, pp. 51-71.
MAZZELLA Sylvie, 2014, Sociologie des migrations, Paris, PUF, 127 pp.
NEVEU Catherine, 2009, « Quelles questions pose ‘l’Autre’ – devenu ‘le même’ – à la majorité ?
Interrogations sur la citoyenneté », in AKOKA Karen, GONIN Patrick, HAMELIN David (dir.),
Migrants d’ici et d’ailleurs, du transnational au local, Actes des rencontres du 29 novembre 2006 à l’Espace
Mendès France, Poitiers, Editions de l’actualité scientifique Poitou-Charentes, pp. 139-146.
SAYAD Abdelmalek, 2006, L’immigration ou les paradoxes de l’altérité, 1. L’illusion du provisoire, Paris,
Raisons d’agir, 205 pp.
TARRIUS Alain, 1992, Les fourmis d’Europe : migrants riches, migrants pauvres et nouvelles villes internationales,
Paris, L’Harmattan, 210 pp.