Maggio 2010 - U Risveiu Burdigotu

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Maggio 2010 - U Risveiu Burdigotu
“ Paize Autu”
Periodico dell’Associazione “U Risveiu Burdigotu”
Posteitaliane S.p.A. spedizione in Abbonamento Postale – 70% CNS/CBPANO/IMPERIA
14 Maggio 2010
Nell’intento di rappresentare la festa patronale di Sant’Ampelio in maniera un po’
diversa dal solito, abbiamo
chiesto ad Ampeglio Verrando
di trovare nella sua borsa documentale qualcosa di originale
allo scopo. Ci ha trovato questa
chicca di Anacleto Miele: la
prefazione al vocabolarietto
bordigotto da lui redatto in
occasione dei cinquecentenario
di fondazione del Paese Alto,
nonché la bella foto scattata il
31 agosto 1972 in occasione
dell’insediamento dei tre cannoni al “Marabutto”.
Cari scciancureli
U catorze de magiu l’è a
festa de Sant’Ampeiu Anacoreta che in te l’anu 411 u l’è arivau in se i nosci scoeui da in
paise luntan cu se ciama Tebaide d’Egitu e u se fermau chi da
nui. In tu 1471 i burdigoti i
l’han pruclamau santu patronu
du paise, perché u l’èira sta un
di ciù poveri da zona cu fava
tanti sagre fisi. U fava u ferà e u
l’insegnava a falu ai autri.
In ucasiun da sua festa avemu pensau de regalave in pecin
vucabulariu burdigotu cusci
purerei aregurdave cume i u
parlava i nosci veci che pe u ciù
eira pescaui de l’asa e cuntadin
che i han fau i muri a secu de
fasce sciù pe e cole encendule
de tèra purtà a spala in ti sestin
e peui i gan ciantau i osi di datari de parmura, e aurive e a
vigna, mentre in tu cian i gan
ciantau i limui, i mandurin, i
pertugali e i orti. Di nosci tempi tante, tante ciante i sun stae
arancae pe ciantà gareufani e
reuse, e avura mimosa e ginestra. Pe cantu regarda e parmure, tra i nosci veci gheira chi
disgieva che i datari da semenà
l’aveva purtai Sant’Ampeiu,
invece ghèira de autri chi disgieva che l’aveva purtai i turchi candu i vigneva a fa e rapine. U pasau du nosciu paise e u
parlà di nosci pairi grandi, i
sun cose che vui nu ve ne duvei
Anno 3 - n. 5 Maggio 2010
E’ DI NUOVO FESTA DI POPOLO
mai ascurdà. Au cumensamentu du 1993, cangeran i cunei
pulitici de l’Italia e sarei citadin
de l’Europa unia ma nu staive
mai ascurdà che sei nasciui o
vivui chi in se sta punta de tèra,
che a s’alonga in ta marina,
ciamà punta de Sant’Ampeiu,
u postu ciù belo du mundu e
seine sempre urgugliusi. Aregurdaive sempre che duvemu
vurè ben a Sant’Ampeiu perché
u ne regorda i tempi de generasiui pasae e i tanti sagrifisi fai
dae 32 famie du Burghetu San
Niculò che in tu 1470 i han
fundau Burdighea e bunificau
tere dae lone e dai lagasi.
Aspeitandu che se furme ina
sula lenga europea, che a purereva èse l’esperantu, ve cunsiamu de imparà e lenghe fureste
pe tratà ciù prestu e ben cui
citadin de l’Europa de duman,
ma ve racumandamu de nu
ascurdave mai u nosciu burdigotu. V’abrasamu tuti, cari
scciancureli, e ve aguramu de
ese sempre degni du nosciu
paise ripetemu sia che ghe seci
nasciui sia che seci vivui ma
sempre tuti burdigoti.
Anacleto Miele
Sant’Ampelio
APPUNTAMENTI E MANIFESTAZIONI
La festa patronale del 14 maggio comincerà con il consueto ricevimento nella
sede della Società di Mutuo Soccorso fra Pescatori , nel corso del quale il Sindaco formulerà voti augurali alla città.
Alle ore 11.00 messa solenne nella chiesa
abbaziale di Santa Maria Maddalena officiata dal Vescovo mons. Careggio che concelebrerà con i l parroco abate don Marco e
altri sacerdoti confratelli.
A partire dalle 16.00 si svilupperà la
processione per le vie del Paese che culminerà con la benedizione della città impartita dalla Piazza del. Comune.
Dopo la processione tradizionale rinfresco in piazza offerto dal “Risveglio” e dalla
Parrocchia, allietato dalle note della banda cittadina.
Alla sera, ore 22.00, fuochi d’artificio
“sparati” dalla spiaggia del “Caranca”
Da sin. si riconoscono: Elio Bregliano, Ancacleto Miele, Augusto Ganduglia e Angelo Lupi
Pagina 2 Paize Autu
Festa Patronale
MANIFESTAZIONI COLLATERALI
Estemporanea di Pittura
Giunta all'undicesima edizione, si terrà il giorno 16 maggio 2010, presso il Vivaio Pirotelli, l'Estemporanea di Pittura,
in occasione dei festeggiamenti
in onore del Santo Patrono . La
manifestazione è organizzata
da Patrizia Pirotelli, con il Patrocinio del Comune di Bordighera e della Fondazione Pompeo Mariani e si svolgerà nell'arco della giornata, all'interno
del Vivaio Pirotelli sito in Bordighera Via Romana 35.
Il ritrovo degli artisti è fissato per le ore 10.30, mentre la
valutazione delle opere esposte
e la premiazione avverrà alle
ore 17 circa, a cura del Presidente della Fondazione Pompeo Mariani, Carlo Bagnasco.
Per ogni informazione riguardante tale evento ci si potrà
rivolgere ai seguenti recapiti
telefonici 0184 262904 (vivaio)
oppure 346 6038091 (Patrizia
Pirotelli).
Nell'occasione della Mostra,
i partecipanti ed i visitatori,
potranno ammirare il bellissimo plastico ferroviario, in scala
H0, che Giovanni Pirotelli ha
ideato e realizzato in più di tre
anni, coronando il suo “Sogno
di bambino”. Fantastica la dovizia di particolari con cui è
composto: gallerie, boschi abitati da piccoli personaggi di
circa 1 cm e mezzo, dipinti a
mano con pazienza e precisione. Un favoloso plastico di sei
metri per quattro, la cui visione
è assolutamente da non perdere.
Luoghi Garibaldini
Ricorrendo il 150° anniversario della spedizione dei
“Mille” da Quarto a Marsala
l’Associazione Culturale Borann 2000 di Bordighera si è
fatta promotrice della organizzazione di alcune manifestazioni volte a celebrare nell’estremo ponente della Liguria l’evento che ha contribuito in maniera determinante alla Unità
d’Italia.
Dopo la mostra figurativa
organizzata al Forte dell’Annunziata a partire da fine Aprile, l’Associazione Borann 2000
organizzerà a Bordighera una
visita guidata ai Luoghi Garibaldini con partenza da Piazza
Garibaldi per salire al Paese
Alto e sostare sulla Via dei Colli
davanti alla Villa Maddalena
ove visse Manlio, ultimo figlio
dell’Eroe dei due mondi.
A chiusura delle celebrazioni
domenica 16 maggio alle ore
17.00, con la celebrazione di
Unitre, nella Sala della Chiesa
Anglicana si terrà una conferenza dal tema “Giuseppe Garibaldi nel contesto storico”,
relatore il prof. Giovanni Zacchia.
Parmurelu d’oro
Anche quest’anno, nell’ambi
to dei festeggiamenti per il
Santo Patrono, verrà decretato
il vincitore della terza edizione
del “Parmurelu d’oro”, dopo le
due precedenti edizioni che
hanno visto riconosciuti la dottoressa Mara Lorenzi ed il
manager Daniele Audetto.
C’è molta curiosità per conoscere chi sarà il destinatario del
prestigioso riconoscimento che
ogni anno viene individuato
dalla Giuria del premio per
meriti riconducibili alla “Bordi
ghesità” del candidato.
Come oramai tradizione, l’in
vestitura avverrà nella sala
polivalente della Residenza
Protetta di Santa Rosa a Bordighera Alta nel pomeriggio del
14 maggio, subito dopo la processione.
Conferenza a Sant’Ampelio
La Parrocchia di Santa
Maria Maddalena, nell’ambi
to dei festeggiamenti patronali di Sant’Ampelio organizza, per domenica 9 maggio alle ore 17.00 nella suggestiva cornice della Chiesetta sul mare, un incontro
con la professoressa Anna
Maria Ceriolo Verrando sul
tema: “Sant’Ampelio e l’antica comunità di Bordighera” L’iniziativa nasce dal
desiderio di abbinare ai momenti religiosi ed ai festeggiamenti, anche alcuni riferimenti di approfondimento
storico-culturali.
La Redazione
LA MARCIA DELLE PALME
L’appuntamento è per domenica 16 Maggio.
Come al solito partiremo dalla spianata del
Capo alle ore 09.30. Occorrerà però iscriversi
presso l’apposito gazebo, a partire dalle ore
07.30 e fino alle ore 09.00.
L’itinerario (alla portata di tutti) è ancora
quello classico che prevede l’attraversaversamento del Paese Alto, Via Corombeire,
Via degli Inglesi, Sasso, Madonna della Neve,
Vallebona, Via Pasteur, Via Romana e
l’arrivo sul Capo, per uno sviluppo di 17 chilometri circa. Sul persorso sono previsti strategici punti ristoro.
Il costo dell’iscrizione, come lo scorso anno,
ammonta a € 8.00 e parte del ricavato sarà
devoluto a favore dell’Unione Italiana Ciechi
(Sez. Prov.le di Imperia) e all’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova. Per tutti i concorrenti
ci sarà un ricordo della partecipazione; poi
targhe e coppe ai gruppi più numerosi e premi
a sorteggio.
E, alla fine, spaghettata per tutti!
In carità sua fervida
si fè guida agli erranti,
conforto ai doloranti,
di don Stefano Ghersi,
da cantare durante la processio- a tutti consiglier.
Lode a Sant’Ampelio
ne del 14 maggio
*****
Fedeli, al grande Ampelio
un inno su, cantiamo;
sue glorie celebriamo
con rinnovato ardor.
Dalle contrade egizie
un dì ver noi movea
a sua dimora fea
in riva al nostro mar.
E presso il mar ceruleo
lontan dal mondo rio
sol palpitò per Dio
il fervido suo cuor.
Vinse quel cuore intrepido
lo spirito di Averno
e a lui donò l’Eterno
il serto dell’onor.
Suo corpo il forte Ampelio
Temprò con l’astinenza,
con ogni penitenza
e col rude lavor
E alfine un dì, armatosi
del segno della Croce,
alla divina voce
rispose e al ciel salì.
Di sua tutela amabile
nostra Città si vanta,
di Lui che luce tanta
irraggia intorno a sé.
Su Bordighera, Ampelio,
tuo sguardo posa ognora
e sovra chi dolora
ottien da Dio mercè.
Il nostro suolo fervido,
il nostro mar difendi,
sovra di noi tu stendi
pietosa ognor tua man.
(Ritornello)
Del nostro popolo
Letizia, onor,
Ampelio, prega
Per noi ognor
Paize Autu Pagina 3
Liriche bordigotte
A CENGIA
LA CINGHIA
Ancoei chi ancù sa
d’ina cosa che pe seculi
l’è stà tantu usà?
Seculi scì, seguru
pe in travaiu fatigusu e duru.
Esperiensa, ciu d’u studià
d’a mente asbìa che l’ha inventà.
A schenèira insce a spala
fin suta a l’autra ascela
acubià ai dui bragoti.
Lì atacau gh’èrira u frenelu
a riela sgarbà e pe fermà tutu
u stecun cume cupiglia.
Su “tecnulogicu” atressu
e mai u sarvava
e a resa a radugiàva.
A rè a vegneva tirà adaiju
in tèra, cu menu fatiga.
Besoegnava dà in pà de viri
aa riela inturnu aa corda
puntà i pèi, e alè
cu a schina a l’inderè.
Alestiva sa centa in cervelu in
e sulu cu avànsi de masaghin.
A cengia l’è in regordu de zuvèntu
e da se parti urmai
a nu s’usa ascàiji ciu.
Omar Ondamari
Oggi chi ancora sa
d’una cosa che per secoli
è stata usata?
Secoli sì, sicuro
per un lavoro faticoso e duro.
Esperienza, più dello studio
della mente sveglia che l’ha inventata.
La schienera sulla spalla
fin sotto a l’opposta ascella
accoppiata ai due tiranti (a briglia)
li attaccato c’era il frenello (frenulo)
la rotella bucata e, per fermo
uno steccone come coppiglia.
Questo tecnologico attrezzo
le mani proteggeva
e la resa raddoppiava.
La rete veniva tirata adagio
a riva con meno fatica.
Bisognava dare un paio di giri
alla rotella attorno alla corda
puntare i piedi e allè
con la schiena all’indietro.
Allestiva questa cinghia una mente acuta
e solo con avanzi di magazzino.
La cinghia è un ricordo di gioventù
e da queste zone ormai
non si usa quasi più.
Mario Armando
LIBRO SALVATO - FUTURO ASSICURATO
I
l 6 luglio scorso il nostro
presidente Cesare Masini
consegnava al dott. Dario Grassano, responsabile P.O. del
settore cultura, sport e turismo
del Comune, la somma di
€160.00 finalizzata al restauro
del volume. “La Casa di Riposo
Villa Regina Margherita”, nell’ambito della campagna “Adot
ta un libro”, lanciata dall’Assessorato Cultura per recuperare i volumi della nostra biblioteca danneggiati dall’attacco
del parassita che ha colpito i
fondi storici.
In questi giorni ci è giunta
dal Comune una mail che ci
invitava a recarci in Biblioteca a
visionare il “nostro” volume
perfettamente restaurato.
La gentilissima dott.ssa Bono ci ha concesso anche di fotografarlo e ci ha fornito la documentazione di tutte le fasi del
restauro. Siamo contenti di
aver contribuito al recupero di
questo prezioso volume ad uso
e consumo dei futuri bordigotti.
Il volume restaurato con, in bella mostra, l’ex libris in cui campeggia la frase: “Il Risveglio Bordigotto per la Città di Bordighera”
Pagina 4 Paize Autu
Intervista a Francesco Aiello
“I NOMI DEGLI SCOGLI”
LA SCOGLIERA
Da punta Sant’Ampelio al
Giunchetto, la scogliera era un
succedersi infinito di rocce: un
disegno di straordinaria bellezza, forse unica, così artisticamente scolpita dal mare e firmata dal vento.
Quella scogliera era la personificazione dell’ estetica e della
forza del mare.
Ogni scoglio aveva il suo
nome…
*****
Vado incontro a Francesco,
nel Giardino dei Mandarini. E’
lui la memoria storica. E’ lui
che ha vissuto appassionatamente l’avventura del mare e
dei pescatori. Arriva puntuale,
spedito, col passo fiero e con lo
sguardo che brilla.
“Raccontami, Francesco!”… e
resto lì incantata ad ascoltare,
attraverso lui, il tempo fuori
moda, in quell’ idioma bordigotto così significativo da rendersi intraducibile.
L’ immaginario diapason dei
ricordi gli concede il “la”… e
lui, senza pause, con la gestualità di un direttore d’orchestra,
intona la sua romanza…
Francesco Aiello ai giardini “dei mandarini”
vicino al loro scoglio c’era, ed
esiste tuttora, la famosa
“CIAPA di PELANDRUI”, una
piattaforma dedicata ai giovanotti che spesso non andavano
a lavorare. Stavano sdraiati
come “i angoei” a prendere il
sole e davano la caccia alle
bagnanti inglesi. Aspettavano
che quelle bellezze si buttassero a bagno per attaccare bottone e fare conoscenza. Continuando, ecco “U SCOEIU di
CARABINEI” e “U CAVALU”.
Arriviamo
quindi
alla
“CIAPASSA DE DONE”, un
grande scoglio comprensivo d’
“U SCRO’ ”,” “I TREI CAVALI” e “A PERCA”. Dopo la
perca c’è uno scoglio piatto
dentro la terra; i pescatori
l’hanno battezzato “U SCOEIU DU SU’ ”. Accanto: “A
CIAPASSA DI OMI”. Da qui,
buttandoci a bagno, giovanotti
di allora, arrivavamo nel
“CARANCUN”, un banco di
prova per noi che nuotavamo
spericolati. Quando venivano le
mareggiate l’acqua si ritirava e
poi ricompariva altissima e ci
trascinava … “in t’ “ U SCOEIU du RIELU ”. A fianco du
Carancun c’é “A MADONA” e
vicino “U SGURIN”, uno scoglio scivoloso perché ricoperto
dalle alghe tappezzanti. Quante volte abbiamo visto a gambe
all’aria i turisti che non conoscevano l’erba del mare…
… “ Sta’ a sentire : Da “U PENELU” fino ad Ospedaletti,ogni scoglio ha il suo nome.
Il primo che si slancia verso il
mare aperto è “ U PENELU” o
“SCOEIU di GRUNGHI”; seguono “ I SCOEI di LUVASSI”
gemelli e paralleli. Continua
“U SCOEIU de PIE’ ” battezzato così perché a quei tempi
era il dominio di un “canelante” che si chiamava Pié. Subito
dopo si distende sul mare, in
tutta la sua ampiezza, il bellissimo “SCOEIU AUTU DE
SANT’AMPEIU” e, a circa
mezzo miglio,verso sud, il prezioso “SCOEIU di CURALI”
adagiato sul fondale, a 105
metri di profondità. A ridosso
di Sant’Ampelio, emergono:
*****
“U BALILA”, “U DENTE” e
“U CARARMAU”. Segue“U
Facendo il porto sono spariSCOEIU de INGLESI ”. Qui le
signorine inglesi venivano a ti : “U SCOEIU RUNDU”, “ A
prendere il sole e facevano il CAREGA”, “U CANTUN AUTU”, “A CAGADA”, nominabagno….ma attenzione…
ta così perché a quei tempi..sai
“U CANTUN DA CAGADA”
era formato da “L’AIGA BRUTA”, - “u rescùru du paize
veciu” – da “ A BALENA” somigliante alla bocca di una
balena e da “U SCOEIU NEGRU”.
Dopo c’era “U CANUN” lo
scoglio che serviva per dare
l’avviso ai pescatori, quando,
ad una certa ora del pomeriggio, si alzavano dopo aver dormito e andavano alla Maddalena. Allora le case erano basse.
Sono state alzate dopo la guerra. Dalla Maddalena vedevano
la marina. Se u CANUN faceva
“ BUM” i pescatori si regolavano. Dicevano: “ Cresce il mare…stasera forse non andiamo
…” E stavano a sentire. Poi
andavano sul Capo e arrivavano fino au CASUN, detto anche POLVERIERA o MARABUTTO, e osservavano il mare.
Dopo gli scogli de l’AIGA
BRUTA ecco “LA RINELA”
con gli scogli più piccoli che
appartengono alla stessa famiglia. E’ uno scoglio molto alto.
Se ti “ ciumbi” di lì, hai preso il
diploma.
Comincia l’Arziglia, da “U
PONTE DU CULIN”. Qui
c’era il baracum di Erice. Lì si
salavano le acciughe con le
“pesciaire” del Paese Vecchio
ed esisteva una piccola campagna con un pozzo d’acqua…
…la marina ha portato via tutto…
Andando avanti c’è il
“PONTE DU FULAN”, “U
VALUN” e “U PONTE DE
ROMEO”. Romeo era un bancarà che aggiustava le barche.
Subito dopo c’era “U CASUN
DE GRAMAGNA” , “de bonanima de ARCANGELA”, dove
custodivano le reti. A fianco
c’era “U CASUN DI NEGRO”.
Apparteneva ad Antonio NEGRO che aveva tre figli: Vincé,
Pippu e Luigi U Buda. C’era
quindi il casato “DA CULOGNA DE SAN PATRISIU”
sotto la direzione della signorina ABRATE, una crocerossina
della grande guerra. Qui ci portavano i bambini a fare il bagno… Proseguendo, c’era il
“PONTE DI PESCAUI” e poi
la spiaggia andava ancora avanti; c’era U CASUN di DE
CARLI, un bancarà che costruiva le barche e una casa
abitabile che apparteneva a Pastorino, vulgo “ U Scuireu”…
…la marina ha portato via
tutto…
Sotto un altro ponte detto “A
LUNASSA” passa una “riana”
Gli scogli sotto “Pinin”, a Ovest del porto
Paize Autu Pagina 5
che viene da Montenero;
l’acqua scende nella “ grava” e
forma una grossa luna …per
questo si chiama “ LUNASSA”.
Lì finisce la spiaggia di Arziglia.
Dalla LUNASSA andando
avanti c’è la FUNDURA che va
fino alla “CIAPA DU MIGLIARESE” con piccoli scogli che
non hanno nome ma che appartengono al Migliarese.
Fino ad arrivare al Giunchetto c’erano: “U PENTINE”, “U
SCOEIU DE L’AMASSATOIU”, “MANGIALAMI”, “BAGNABRAGHE”,
“U SCOEIU”DA TRIA”, “U SCOEIU
DE MAFEI”, “SUTA I CANUI”, “L’AIGA SULFURUSA”, “U GIUNCHETU“ E A
“STUGETA”.
I MARINENGHI avevano “A
DURMIUSA”. Da lì cominciava la loro spiaggia chiamata “a
CIASA” perché piatta, senza
scogli.. La Ciasa andava avanti,
oltre il Ponte del Vallone di Borghetto. Più avanti prendeva il
nome di ”SUTA E MUNEGHE” per via dei caseggiati
delle suore che ci sono ancora
adesso e arrivava fino a RATTACONIGLI. La spiaggia dei
marinenghi finiva qui. Però,
sulla spiaggia, c’era una campagna coltivata a plumosio da
”U CALENGU”e più in là piantava i garofani il padre di Giuseppe PALMERO.
…la marina ha portato via tutto…
E poi Francesco precisa : “A
DURMIUSA” é uno scoglio
sommerso dalle pietre, a ponente della Rotonda dove sorgeva il Casinò. Quasi di fronte,
sempre sommerso dalle pietre,
c’é “ U SCOEIU de MANARA”. Tra i due scogli , sul fondale, un banco di sabbia, tutto
buchetti, era la dimora della
tremorina,
un’esca
che
serviva ai pescatori di canna
per catturare i luvassi…
“Tou paire, in sci i scoei, ghe
n’a “ rancau” de luvassi in cu a
a cana….., te vegne in mente ? ”
Ascolto contenta e pensierosa, abbraccio Francesco, mi
congedo da lui con un po’ di
malinconia…
Mio padre, quegli scogli , con
tutte le loro storie e i loro colori,
me li ha fatti amare. Per sempre.
a cura di
Carmen Etienne Molinari
INTRECCIANDO PARMURELI
Sabato 27 marzo 2010 - Da sin. in piedi: Rocco Fonti Assessore ai Centri Storici, Cesare Masini
Pres. Risveglio Bordigotto, il Sindaco Giovanni Bosio; Giovanni Allavena Assessore ai Lavori
Pubblici - Le intrecciatrici di parmureli: da sin. Silvana Biancheri, Armida Agnoletti, Carmen
Etienne e Simona Biancheri.
UN MIRACOLO DEL SANTO PATRONO
Durante una delle tante scorrerie i Saraceni avevano fatto
schiavo un bordigotto, che in
catene lo avevano imprigionato
e condotto oltremare. Quest'uomo disperato si era rivolto con
fervore nelle sue preghiere al
nostro Santo Eremita Ampelio,
che apparsogli in sogno gli aveva intimato: “Svegliati e fuggi“.
L'uomo si svegliò di soprassalto
e trovò le porte della prigione
aperte e riuscì a ritornare sulle
nostre coste, dove subito si recò
a Genova dove a quel tempo
erano conservate le sacre reliquie del nostro amato Santo, e
si pose in adorazione di Colui
che gli aveva ridonato la libertà.
Forse oggi questi anneddoti
potrebbero far sorridere, ma
non dimentichiamo quanto
importante sia sempre la libertà, e quanto purtroppo sia ancora attuale, anche se sono trascorsi centinaia di anni, la piaga
della schiavitù e della pirateria,
nel nostro tempo, e sui mari del
nostro mondo.
F.Z.
IL PENSIERO DI UN AMICO
Ci ha lasciato Desmo, la
nostra insostituibile mascotte e sulle pagine di questo
giornale non potevamo non
ricordare colui che, a modo
suo, ha sempre sostenuto le
nostre iniziative ed alleviava
le nostre fatiche con il suo
instancabile codino ed il suo
sguardo dolce e comprensivo.
Puci
*****
hai dato tanta gioia, ed in
ogni attimo trascorso insieme, non ti stancavi mai di
dimostrare la tua benevolenza ed il tuo amore nei miei
confronti.
Ti parlavo e mi sembrava
di parlare ad una persona, ci
capivamo solo guardandoci
negli occhi. Ma improvvisamente è successo l’imprevedibile e ci siamo lasciati
guardandoci negli occhi e
con il pianto nel cuore, un
addio che mai dimenticherò.
Desmo tu non eri solo un
cane, ma un grande e fedele
amico… è proprio vero che
tutti gli animali hanno un
cuore grande, grande grande….”
“IO e TE, amico mio, abbiamo trascorso insieme 12
bellissimi ed indimenticabili
anni, e quando quelle poche
volte non ti ho portato con
me, al mio ritorno mi facevi
i musi ma appena ti accarezzavo esprimevi la tua immensa gioia nel rivedermi
con mille moine, guaiti e CIAO, il tuo amico
scodinzolando il codino. Mi Giacomo “LUPO” Ganduglia
Paize Autu Pagina 6
TOPONOMASTICA CITTADINA
A
bbiamo ricevuto parecchie segnalazioni sulla
denominazione con cui sono
state battezzate alcune vie o
piazze di Bordighera. Ha cominciato un curioso turista che
voleva sapere chi era Boabil cui
è stata dedicata la pineta.
Un’altra signora ha messo in
crisi un nostro socio che non
aveva ben chiaro chi fosse Baden Powel e che ci azzeccasse
con il belvedere sul porto. Per
non parlare dei vari mari tutti
rigorosamente presentati di
fronte al nostro Mar Ligure..
E poi i giardini Giovanni Ruffini nomati con ancora il busto
dello scrittore “imbussau” come lo aveva fotografato il nostro redattore Stefano Albertieri in suo celeberrimo rilievo.
Ma le due chicche che ci hanno
particolarmente colpito sono
state l’aver denominato il sagrato della chiesetta del Santo
Patrono piazzetta Sant’Ampepelio e la rampa di dieci metri
che lo collega alla strada, salita
Sant’Ampelio che con la denominazione Ampelius divo,
stampata sulla facciata, costituisce un bel miscuglio di Ampelii. Poi la spianata del Capo
che è diventata Piazzale degli
Otto Luoghi. Suvvia, il Capo
“l’è U Cavu” e per noi sempre
tale rimarrà.
Non glielo avessimo detto a
quelli del Comune…Avevamo
anche suggerito loro di dedicare a Zaccari il largo della fontana delle sirene, punto di con-
giunzione “Genova-FranciaAutostrada”, in omaggio agli
incarichi anche internazionali
dell’indimenticato
SindacoParlamentare (anche europeo)
-Sottosegretario.
Abbiamo cercato anche di
capire con quali criteri devono
venire sistemate le targhe toponomastiche, affinchè non co
stituiscano nocumento all’arredo urbano e alle fughe panoramiche del territorio. Nella
ricerca documentale abbiamo
trovato un’indicazione in proposito che l’Architetto Rodolfo Winter (figlio del famoso
botanico Lodovico), progettista delle più prestigiose ville
inglesi (il quale all’epoca ebbe
modo di definire il mercato
coperto “In belu casciun”),
formulò agli Amministratori di
allora.
“…Le indicazioni delle vie e
delle piazze, nonché il resto
della cartellonistica cittadina,
giammai dovranno offuscare o
disturbare la visibilità dei luoghi . Ciascuna delle indicazioni
deve venir posta a monte e mai
a mare, a monte a ridosso dei
muri o dei fabbricati; a mare
solo in caso di estrema necessità e mai più alti di un metro da
terra." Pareri illuminanti che
però non vengono mai tenuti in
considerazione.
U Cavu piazzale degli Otto
Luoghi? Ma per piacere….
Alla Casa di Riposo San Giuseppe:
SINERGIE GENERAZIONALI
Nel corso dell’anno scolastico
2009/10 le insegnanti Simonetta Bracco e Marina Michelis
con la collaborazione di Barbara animatrice, della residenza
protetta “Villa Santa Rosa”,
hanno svolto numerose attività
legate all’alimentazione, nelle
quali hanno collaborato gli
ospiti della residenza. e i bambini della sezione delle coccinelle della Scuola dell’Infanzia
Statale “Villa Felomena”. I
bambini e i nonni si sono incontrati nel salone polivalente
della residenza, per lavorare
insieme, una volta alla settimana. Alcune volte invece sono
stati i nonni che sono andati a
trovare i bambini a scuola.
Tra le cose più significative
fatte insieme ricordiamo: il
vino, la danza dell’uva, l’aceto,
le olive in salamoia, i torroni o
cubaite, abbiamo visitato il
frantoio e bacchiato le olive,
visita alla stalla dove abbiamo
anche filmato il Presepe vivente, confezionato il regalo di
Natale per genitori e parenti,
visitato il forno, preparato cibi,
piantato e coltivato l’orto presso la residenza Santa Rosa,
seminato e piantato verdure ed
erbe aromatiche in vasetto,
preparato vari tipi di sale aromatico.La fase finale del progetto ci vedrà impegnati nella
preparazione di un mercatino
nel quale venderemo oggetti e
alimenti da noi prodotti.
Il mercatino, con visita del
nostro orto, esposizione delle
fotografie più significative e
rinfresco finale si terrà presso
la residenza protetta “Villa
Santa Rosa” il 20 maggio
2010 dalle ore 15,00 alle ore
17,00.
Nei due anni di lavoro insieme abbiamo ottenuto una vera
collaborazione tra i due tipi
d’età il nonno aiuta il bambino
e viceversa. Alcuni lavori che
vengono fatti insieme poi vengono completati separatamente in base alle capacità per poi
ritrovare il tutto in un momento finale.
Barbara e le Maestre
a cura di G.C.Pignatta
ha collaborato A. Verrando
CAMPARE CENT’ANNI
Festa grande alla Casa di
Riposo S. Giuseppe il 16 aprile
scorso. Un pomeriggio che ha
visto riuniti tutti gli ospiti della
casa con le suore e il personale
tutto per festeggiare i 100 anni
della signora Iole Ferrari.
Hanno presenziato il Sindaco, il Parroco, rappresentanti
del Consiglio di Amministrazione della Casa, le animatrici,
le assistenti e molti paesenghi
che non hanno voluto mancare
al suggestivo appuntamento
augurale. Un’altra centenaria
per far compagnia a nonna
Pina che quest’anno ne compie
106
G.P.
Bambini e ospiti della Casa di Riposo al lavoro insieme
Paize Autu Pagina 7
Arte, Turismo, Cultura
DA UNA MOSTRA, IL DESIDERIO
E LA VOGLIA DI CONOSCERE
di Carlo Bagnasco*
Q
uando riceverete e leggerete questo numero
di maggio del “Paize
Autu”,Marco Gol
din,definito dalla stampa nazionale il “Re Mida” delle Mostre,
avrà presentato a Bordighera
nell'Ex Chiesa Anglicana, la
grande Mostra: “Mediterraneo,
da Courbet, a Monet, a Matisse”, che si svolgerà a Genova a
Palazzo Ducale dal 27 novembre p.v. al 1 maggio 2011. In
Mostra ci saranno alcune opere
che Monet eseguì a Bordighera
nel 1884.
Sarebbe mia intenzione organizzare dei cicli di conferenze
riguardanti la presenza di Monet a Bordighera e di tanti altri
Artisti, che dopo la sua venuta,
decisero di immortalare sulla
tela la nostra cittadina.
Sarei lieto altresì di organiz-
zare, con la collaborazione
del Risveglio Bordigotto,
visite guidate alla Mostra di
Genova ed anche nella vicina Francia, soprattutto al
Museo Picasso di Cap d'Antibes, alla Fondazione Maeght di Saint Paul de Vence,
alla Casa di Renoir a Cagnes, a Nizza al Museo
d'Arte Contemporanea ed al
Museo Matisse, ed a Aix en
Provence all'Atelier di Cezanne.
Bisogna fare in modo che
soprattutto i giovani si rendano conto quale importanza rivesta la cultura e la conoscenza dell'arte, su un territorio
ricco di risorse di tale genere.
Giorni or sono ho letto un
interessante articolo riguardante la formazione dei futuri manager nella lontana India; in
quel Paese ci si preoccupa di
erudirli il più possibile con nozioni di cultura generale ed artistica, nonchè sulla conoscenza
di almeno due lingue straniere.
Prendendo spunto da questa
notizia è necessario che il
“sapere”, si diffonda il più possibile, perchè la sfida del futuro
è proprio questa: più le nostre
conoscenze saranno vaste, più
potremo affrontare le sfide che
la vita ci propone, con disinvoltura e capacità d'azione.
*Presidente della Fondazione
Pompeo Mariani
TIRO A SEGNO
Toponomastica cittadina
Dopo aver redatto l’articolo a pag. 6 i nostri inviati hanno
voluto completare l’opera con un’altra scoperta: “via dell’Umorismo”, ma che via è; e rilevare una dimenticanza: una via a
G.B. Bresca. Suvvia...nella città dei parmureli….
Rocco e i suoi fardelli
“Sospendere per un anno tutte le manifestazioni più onerose
(Vino e vignette, Jazz&blues, le luminarie natalizie e i fuochi di
Sant’Ampelio), per recuperare in tempo di “Patto di stabilità”
importanti risorse per le manutenzioni necessarie e non più
procrastinabili.” Questa, in sintesi la proposta choc, emersa nel
corso di una intervista del Nostro a Bordighera.net. Ammesso
che si possa realizzare un progetto del genere, a molti è sembrata una proposta interessante. D’altra parte che cosa si fa nelle
famiglie, quando ci sono problemi economici? Si fanno delle
economie e per farle si comincia rinunciando a tutto quello che
è superfluo rispetto alle necessità fondamentali.
Con su scritto; “Bordighera”
Un consigliere di maggioranza ha contestato il suo Sindaco
per essersi fatto fotografare indossando una felpa con la scritta
“BORDIGHERA” in bella mostra. Come mai, vi chiederete voi?
Forse perché eravamo in campagna elettorale? Forse perché la
scritta è risultata troppo lunga da esporre sul petto? Macchè!
La verità vera è risultata dal fatto che il Consigliere contestatore
è titolare di un negozio di abbigliamento in Centro, quindi concorrente del negozio che ha regalato la felpa al Sindaco. A Spillo
quel capo piace molto, peccato per il costo (€ 126).
Dismissioni
Martedi 13 aprile l’Assessore al Bilancio Giulio Viale ha presentato la sua cura per risanare i conti del Comune che sono in
sofferenza, non tanto per mancanza di liquidi, quanto per la
necessità di uniformarsi al “Patto di stabilità” che vincola - e
non poco - le Amministrazioni nei loro progetti di spesa.
Tra un taglio e un aumento delle tariffe, si è parlato anche di
vendite e dismissioni. Tra le altre idee è ritornata di moda la
problematica pluridecennale della casa diroccata in Via Garnier
“souta a madarena”, quella che da qualche tempo hanno cercato di nascondere con un trompe l’oeil. Il Comune ha messo insieme le parti “spantegate” e, a quanto si evince, vorrebbe vendere il tutto a fini di rifacimento. C’è un solo piccolo particolare;
che quella realtà abitativa era stata dichiarata “espropriata” al
fine di costruire in quell’area un panoramico belvedere sul porto e sulla marina sottostante. Dopo più di sessant’anni di attesa
sarebbe davvero una beffa innescare l’ennesima speculazione.
Se ricordiamo bene c’erano state precise garanzie e pezze
d’appoggio per costruire la terrazza sul porto.
Liberazione
Sabato 24 nel transitare per Vallecrosia siamo rimasti tutti
molto colpiti dal tripudio di bandiere issate ai lati per festeggiare - l’indomani - la ricorrenza del 25 aprile. L’indomani, appunto, nel partecipare al tradizionale corteo si è potuto constatare
come invece Bordighera abbia brillato per la totale mancanza di
segni di festa. Un paio di bandiere in centro, nascoste in mezzo
alle tende e l’unica, orgogliosamente esposta fuori dal discount
delle sirene. Sarà un segno dei tempi però, è anche il segnale di
una comunità che partecipa e coinvolge poco. Peccato!
Spillo
Paize Autu
AREA PORTUALE
Ancora sull’onda anomala
Tra poco arriva l’estate, gli
operatori turistici sono in piena
attività e si preparano ad affrontarla cercando di offrire il
meglio a coloro che decideranno di trascorrere qui le loro
vacanze a gustarsi le cose belle
di Bordighera, il sole ed il mare; questo nostro mare con i
suoi umori, spesso calmo ed
accattivante, qualche volta
ombroso come un vecchio permaloso, solcato da barche, barchette e quotidianamente da
grandi navi che provocano le
solite onde che tanti dispiaceri
provocano a chi pigramente
sonnecchia vicino alla battigia.
Esiste ed è operativa un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Genova (Ord. n. 114 del
22 maggio 2001) che, tra
l’altro, disciplina la navigazione dei traghetti veloci (High
Speed Craft) e delle unità navali di lunghezza superiore ai 100
mt. imponendo loro dei limiti
di velocità in proporzione alla
distanza dalla costa, per il periodo dal 1° giugno al 30 settembre di ogni anno. Tale ordinanza è stata emanata in seguito a
varie denuncie relative a disagi
in spiaggia provocati dalle onde di alcune unità navali, quindi tiene in seria considerazione
il fatto che il passaggio di navi
veloci e di grosse dimensioni
interagisce e limita la sicurezza
nelle zone di balneazione. Con
questo precedente gli Amministratori dei comuni costieri di
ponente potrebbero attivarsi,
possibilmente in comune accordo, presso le competenti
Autorità Marittime per usufruire della stessa attenzione concessa alle spiagge del genovese,
al fine di salvaguardare
l’incolumità delle persone in
spiaggia.
Pagina 8
a cura di Mauro Sudi
sentito dire “ciù me segnu e ciù affezionato lettore del nostro
giornale.
lampa” in piemontese?
Ha navigato in tutti i mari del
mondo,
ma adesso riposa nella
Marinaio e floricultore
E’ mancato Valentino Blan- sua amata Bordighera.
cardi, socio del Club Nautico e
I furesti si ribellano
A Pasquetta il recinto della
rotonda sul mare è stato violato! Passeggiando, ho visto gente che andava e veniva dalla
rotonda, alcuni erano tranquillamente seduti mentre altri
passeggiavano e si gustavano
l’agognata “vista mare” ed altri
ancora erano in spiaggia, sotto
la rotonda, come lucertole a
gustarsi i caldi raggi del sole.
I soliti mugugni della gente
per la sempre più limitata possibilità di godersi il mare e gli
stupendi tramonti; in questa La diga del porto interdetta. Sotto turisti sulla rotonda “chiusa”
città sta diventando proibita
l’attrattiva maggiore, il motivo
principe per cui molta gente
viene qui: il mare. Proibita la
rotonda perché pericolante e
chissà per quanti anni continuerà ad esserlo, al porto si può
passeggiare solo “vista muro”
perché sulla diga foranea mancano le ringhiere da oltre 40
anni non si trovano i soldi; e
questi commenti non sono
niente in confronto a quelli
suscitati dalla voce (speriamo
falsa e tendenziosa) che le attuali strutture in spiaggia potrebbero essere spostate nei
giardini del lungomare! Mai
Paize Autu
Direttore Responsabile: Giancarlo Pignatta
Registrazione del Tribunale di Sanremo
nr. 03/08 del 04/07/008
Direzione-Amministrazione-Redazione:
18012 Bordighera Alta – Via alle Mura, 8
Le firme impegnano gli autori degli articoli
Stampato in proprio a Bordighera Alta
Collaboratori: Stefano Albertieri, Mario Armando, Carlo Bagnasco, Simona Biancheri, Anna Maria Ceriolo, Giacomo Ganduglia, Claudio Gazzoni, Mara Lorenzi, Irma Murialdo, Gianni
Natta, Mattia Riello, Alessandro Seghezza, Alice Spagnolo,
Mauro Sudi, Ampeglio Verrando, Franco Zoccoli, Lucia Xaiz.
Sito informatico a cura di Mauro Sudi
“U Risveiu Burdigotu”
Sede: Via alle Mura 8
18012 Bordighera Alta
Orario : lunedì e venerdi
dalle ore 16,00 alle 18,00
giovedì dalle 21 alle 23
e-mail: [email protected]
Internet: www.urisveiuburdigotu.it
Telefono: 3464923130