Maggio 2010 - U Risveiu Burdigotu
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Maggio 2010 - U Risveiu Burdigotu
“ Paize Autu” Periodico dell’Associazione “U Risveiu Burdigotu” Posteitaliane S.p.A. spedizione in Abbonamento Postale – 70% CNS/CBPANO/IMPERIA 14 Maggio 2010 Nell’intento di rappresentare la festa patronale di Sant’Ampelio in maniera un po’ diversa dal solito, abbiamo chiesto ad Ampeglio Verrando di trovare nella sua borsa documentale qualcosa di originale allo scopo. Ci ha trovato questa chicca di Anacleto Miele: la prefazione al vocabolarietto bordigotto da lui redatto in occasione dei cinquecentenario di fondazione del Paese Alto, nonché la bella foto scattata il 31 agosto 1972 in occasione dell’insediamento dei tre cannoni al “Marabutto”. Cari scciancureli U catorze de magiu l’è a festa de Sant’Ampeiu Anacoreta che in te l’anu 411 u l’è arivau in se i nosci scoeui da in paise luntan cu se ciama Tebaide d’Egitu e u se fermau chi da nui. In tu 1471 i burdigoti i l’han pruclamau santu patronu du paise, perché u l’èira sta un di ciù poveri da zona cu fava tanti sagre fisi. U fava u ferà e u l’insegnava a falu ai autri. In ucasiun da sua festa avemu pensau de regalave in pecin vucabulariu burdigotu cusci purerei aregurdave cume i u parlava i nosci veci che pe u ciù eira pescaui de l’asa e cuntadin che i han fau i muri a secu de fasce sciù pe e cole encendule de tèra purtà a spala in ti sestin e peui i gan ciantau i osi di datari de parmura, e aurive e a vigna, mentre in tu cian i gan ciantau i limui, i mandurin, i pertugali e i orti. Di nosci tempi tante, tante ciante i sun stae arancae pe ciantà gareufani e reuse, e avura mimosa e ginestra. Pe cantu regarda e parmure, tra i nosci veci gheira chi disgieva che i datari da semenà l’aveva purtai Sant’Ampeiu, invece ghèira de autri chi disgieva che l’aveva purtai i turchi candu i vigneva a fa e rapine. U pasau du nosciu paise e u parlà di nosci pairi grandi, i sun cose che vui nu ve ne duvei Anno 3 - n. 5 Maggio 2010 E’ DI NUOVO FESTA DI POPOLO mai ascurdà. Au cumensamentu du 1993, cangeran i cunei pulitici de l’Italia e sarei citadin de l’Europa unia ma nu staive mai ascurdà che sei nasciui o vivui chi in se sta punta de tèra, che a s’alonga in ta marina, ciamà punta de Sant’Ampeiu, u postu ciù belo du mundu e seine sempre urgugliusi. Aregurdaive sempre che duvemu vurè ben a Sant’Ampeiu perché u ne regorda i tempi de generasiui pasae e i tanti sagrifisi fai dae 32 famie du Burghetu San Niculò che in tu 1470 i han fundau Burdighea e bunificau tere dae lone e dai lagasi. Aspeitandu che se furme ina sula lenga europea, che a purereva èse l’esperantu, ve cunsiamu de imparà e lenghe fureste pe tratà ciù prestu e ben cui citadin de l’Europa de duman, ma ve racumandamu de nu ascurdave mai u nosciu burdigotu. V’abrasamu tuti, cari scciancureli, e ve aguramu de ese sempre degni du nosciu paise ripetemu sia che ghe seci nasciui sia che seci vivui ma sempre tuti burdigoti. Anacleto Miele Sant’Ampelio APPUNTAMENTI E MANIFESTAZIONI La festa patronale del 14 maggio comincerà con il consueto ricevimento nella sede della Società di Mutuo Soccorso fra Pescatori , nel corso del quale il Sindaco formulerà voti augurali alla città. Alle ore 11.00 messa solenne nella chiesa abbaziale di Santa Maria Maddalena officiata dal Vescovo mons. Careggio che concelebrerà con i l parroco abate don Marco e altri sacerdoti confratelli. A partire dalle 16.00 si svilupperà la processione per le vie del Paese che culminerà con la benedizione della città impartita dalla Piazza del. Comune. Dopo la processione tradizionale rinfresco in piazza offerto dal “Risveglio” e dalla Parrocchia, allietato dalle note della banda cittadina. Alla sera, ore 22.00, fuochi d’artificio “sparati” dalla spiaggia del “Caranca” Da sin. si riconoscono: Elio Bregliano, Ancacleto Miele, Augusto Ganduglia e Angelo Lupi Pagina 2 Paize Autu Festa Patronale MANIFESTAZIONI COLLATERALI Estemporanea di Pittura Giunta all'undicesima edizione, si terrà il giorno 16 maggio 2010, presso il Vivaio Pirotelli, l'Estemporanea di Pittura, in occasione dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono . La manifestazione è organizzata da Patrizia Pirotelli, con il Patrocinio del Comune di Bordighera e della Fondazione Pompeo Mariani e si svolgerà nell'arco della giornata, all'interno del Vivaio Pirotelli sito in Bordighera Via Romana 35. Il ritrovo degli artisti è fissato per le ore 10.30, mentre la valutazione delle opere esposte e la premiazione avverrà alle ore 17 circa, a cura del Presidente della Fondazione Pompeo Mariani, Carlo Bagnasco. Per ogni informazione riguardante tale evento ci si potrà rivolgere ai seguenti recapiti telefonici 0184 262904 (vivaio) oppure 346 6038091 (Patrizia Pirotelli). Nell'occasione della Mostra, i partecipanti ed i visitatori, potranno ammirare il bellissimo plastico ferroviario, in scala H0, che Giovanni Pirotelli ha ideato e realizzato in più di tre anni, coronando il suo “Sogno di bambino”. Fantastica la dovizia di particolari con cui è composto: gallerie, boschi abitati da piccoli personaggi di circa 1 cm e mezzo, dipinti a mano con pazienza e precisione. Un favoloso plastico di sei metri per quattro, la cui visione è assolutamente da non perdere. Luoghi Garibaldini Ricorrendo il 150° anniversario della spedizione dei “Mille” da Quarto a Marsala l’Associazione Culturale Borann 2000 di Bordighera si è fatta promotrice della organizzazione di alcune manifestazioni volte a celebrare nell’estremo ponente della Liguria l’evento che ha contribuito in maniera determinante alla Unità d’Italia. Dopo la mostra figurativa organizzata al Forte dell’Annunziata a partire da fine Aprile, l’Associazione Borann 2000 organizzerà a Bordighera una visita guidata ai Luoghi Garibaldini con partenza da Piazza Garibaldi per salire al Paese Alto e sostare sulla Via dei Colli davanti alla Villa Maddalena ove visse Manlio, ultimo figlio dell’Eroe dei due mondi. A chiusura delle celebrazioni domenica 16 maggio alle ore 17.00, con la celebrazione di Unitre, nella Sala della Chiesa Anglicana si terrà una conferenza dal tema “Giuseppe Garibaldi nel contesto storico”, relatore il prof. Giovanni Zacchia. Parmurelu d’oro Anche quest’anno, nell’ambi to dei festeggiamenti per il Santo Patrono, verrà decretato il vincitore della terza edizione del “Parmurelu d’oro”, dopo le due precedenti edizioni che hanno visto riconosciuti la dottoressa Mara Lorenzi ed il manager Daniele Audetto. C’è molta curiosità per conoscere chi sarà il destinatario del prestigioso riconoscimento che ogni anno viene individuato dalla Giuria del premio per meriti riconducibili alla “Bordi ghesità” del candidato. Come oramai tradizione, l’in vestitura avverrà nella sala polivalente della Residenza Protetta di Santa Rosa a Bordighera Alta nel pomeriggio del 14 maggio, subito dopo la processione. Conferenza a Sant’Ampelio La Parrocchia di Santa Maria Maddalena, nell’ambi to dei festeggiamenti patronali di Sant’Ampelio organizza, per domenica 9 maggio alle ore 17.00 nella suggestiva cornice della Chiesetta sul mare, un incontro con la professoressa Anna Maria Ceriolo Verrando sul tema: “Sant’Ampelio e l’antica comunità di Bordighera” L’iniziativa nasce dal desiderio di abbinare ai momenti religiosi ed ai festeggiamenti, anche alcuni riferimenti di approfondimento storico-culturali. La Redazione LA MARCIA DELLE PALME L’appuntamento è per domenica 16 Maggio. Come al solito partiremo dalla spianata del Capo alle ore 09.30. Occorrerà però iscriversi presso l’apposito gazebo, a partire dalle ore 07.30 e fino alle ore 09.00. L’itinerario (alla portata di tutti) è ancora quello classico che prevede l’attraversaversamento del Paese Alto, Via Corombeire, Via degli Inglesi, Sasso, Madonna della Neve, Vallebona, Via Pasteur, Via Romana e l’arrivo sul Capo, per uno sviluppo di 17 chilometri circa. Sul persorso sono previsti strategici punti ristoro. Il costo dell’iscrizione, come lo scorso anno, ammonta a € 8.00 e parte del ricavato sarà devoluto a favore dell’Unione Italiana Ciechi (Sez. Prov.le di Imperia) e all’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova. Per tutti i concorrenti ci sarà un ricordo della partecipazione; poi targhe e coppe ai gruppi più numerosi e premi a sorteggio. E, alla fine, spaghettata per tutti! In carità sua fervida si fè guida agli erranti, conforto ai doloranti, di don Stefano Ghersi, da cantare durante la processio- a tutti consiglier. Lode a Sant’Ampelio ne del 14 maggio ***** Fedeli, al grande Ampelio un inno su, cantiamo; sue glorie celebriamo con rinnovato ardor. Dalle contrade egizie un dì ver noi movea a sua dimora fea in riva al nostro mar. E presso il mar ceruleo lontan dal mondo rio sol palpitò per Dio il fervido suo cuor. Vinse quel cuore intrepido lo spirito di Averno e a lui donò l’Eterno il serto dell’onor. Suo corpo il forte Ampelio Temprò con l’astinenza, con ogni penitenza e col rude lavor E alfine un dì, armatosi del segno della Croce, alla divina voce rispose e al ciel salì. Di sua tutela amabile nostra Città si vanta, di Lui che luce tanta irraggia intorno a sé. Su Bordighera, Ampelio, tuo sguardo posa ognora e sovra chi dolora ottien da Dio mercè. Il nostro suolo fervido, il nostro mar difendi, sovra di noi tu stendi pietosa ognor tua man. (Ritornello) Del nostro popolo Letizia, onor, Ampelio, prega Per noi ognor Paize Autu Pagina 3 Liriche bordigotte A CENGIA LA CINGHIA Ancoei chi ancù sa d’ina cosa che pe seculi l’è stà tantu usà? Seculi scì, seguru pe in travaiu fatigusu e duru. Esperiensa, ciu d’u studià d’a mente asbìa che l’ha inventà. A schenèira insce a spala fin suta a l’autra ascela acubià ai dui bragoti. Lì atacau gh’èrira u frenelu a riela sgarbà e pe fermà tutu u stecun cume cupiglia. Su “tecnulogicu” atressu e mai u sarvava e a resa a radugiàva. A rè a vegneva tirà adaiju in tèra, cu menu fatiga. Besoegnava dà in pà de viri aa riela inturnu aa corda puntà i pèi, e alè cu a schina a l’inderè. Alestiva sa centa in cervelu in e sulu cu avànsi de masaghin. A cengia l’è in regordu de zuvèntu e da se parti urmai a nu s’usa ascàiji ciu. Omar Ondamari Oggi chi ancora sa d’una cosa che per secoli è stata usata? Secoli sì, sicuro per un lavoro faticoso e duro. Esperienza, più dello studio della mente sveglia che l’ha inventata. La schienera sulla spalla fin sotto a l’opposta ascella accoppiata ai due tiranti (a briglia) li attaccato c’era il frenello (frenulo) la rotella bucata e, per fermo uno steccone come coppiglia. Questo tecnologico attrezzo le mani proteggeva e la resa raddoppiava. La rete veniva tirata adagio a riva con meno fatica. Bisognava dare un paio di giri alla rotella attorno alla corda puntare i piedi e allè con la schiena all’indietro. Allestiva questa cinghia una mente acuta e solo con avanzi di magazzino. La cinghia è un ricordo di gioventù e da queste zone ormai non si usa quasi più. Mario Armando LIBRO SALVATO - FUTURO ASSICURATO I l 6 luglio scorso il nostro presidente Cesare Masini consegnava al dott. Dario Grassano, responsabile P.O. del settore cultura, sport e turismo del Comune, la somma di €160.00 finalizzata al restauro del volume. “La Casa di Riposo Villa Regina Margherita”, nell’ambito della campagna “Adot ta un libro”, lanciata dall’Assessorato Cultura per recuperare i volumi della nostra biblioteca danneggiati dall’attacco del parassita che ha colpito i fondi storici. In questi giorni ci è giunta dal Comune una mail che ci invitava a recarci in Biblioteca a visionare il “nostro” volume perfettamente restaurato. La gentilissima dott.ssa Bono ci ha concesso anche di fotografarlo e ci ha fornito la documentazione di tutte le fasi del restauro. Siamo contenti di aver contribuito al recupero di questo prezioso volume ad uso e consumo dei futuri bordigotti. Il volume restaurato con, in bella mostra, l’ex libris in cui campeggia la frase: “Il Risveglio Bordigotto per la Città di Bordighera” Pagina 4 Paize Autu Intervista a Francesco Aiello “I NOMI DEGLI SCOGLI” LA SCOGLIERA Da punta Sant’Ampelio al Giunchetto, la scogliera era un succedersi infinito di rocce: un disegno di straordinaria bellezza, forse unica, così artisticamente scolpita dal mare e firmata dal vento. Quella scogliera era la personificazione dell’ estetica e della forza del mare. Ogni scoglio aveva il suo nome… ***** Vado incontro a Francesco, nel Giardino dei Mandarini. E’ lui la memoria storica. E’ lui che ha vissuto appassionatamente l’avventura del mare e dei pescatori. Arriva puntuale, spedito, col passo fiero e con lo sguardo che brilla. “Raccontami, Francesco!”… e resto lì incantata ad ascoltare, attraverso lui, il tempo fuori moda, in quell’ idioma bordigotto così significativo da rendersi intraducibile. L’ immaginario diapason dei ricordi gli concede il “la”… e lui, senza pause, con la gestualità di un direttore d’orchestra, intona la sua romanza… Francesco Aiello ai giardini “dei mandarini” vicino al loro scoglio c’era, ed esiste tuttora, la famosa “CIAPA di PELANDRUI”, una piattaforma dedicata ai giovanotti che spesso non andavano a lavorare. Stavano sdraiati come “i angoei” a prendere il sole e davano la caccia alle bagnanti inglesi. Aspettavano che quelle bellezze si buttassero a bagno per attaccare bottone e fare conoscenza. Continuando, ecco “U SCOEIU di CARABINEI” e “U CAVALU”. Arriviamo quindi alla “CIAPASSA DE DONE”, un grande scoglio comprensivo d’ “U SCRO’ ”,” “I TREI CAVALI” e “A PERCA”. Dopo la perca c’è uno scoglio piatto dentro la terra; i pescatori l’hanno battezzato “U SCOEIU DU SU’ ”. Accanto: “A CIAPASSA DI OMI”. Da qui, buttandoci a bagno, giovanotti di allora, arrivavamo nel “CARANCUN”, un banco di prova per noi che nuotavamo spericolati. Quando venivano le mareggiate l’acqua si ritirava e poi ricompariva altissima e ci trascinava … “in t’ “ U SCOEIU du RIELU ”. A fianco du Carancun c’é “A MADONA” e vicino “U SGURIN”, uno scoglio scivoloso perché ricoperto dalle alghe tappezzanti. Quante volte abbiamo visto a gambe all’aria i turisti che non conoscevano l’erba del mare… … “ Sta’ a sentire : Da “U PENELU” fino ad Ospedaletti,ogni scoglio ha il suo nome. Il primo che si slancia verso il mare aperto è “ U PENELU” o “SCOEIU di GRUNGHI”; seguono “ I SCOEI di LUVASSI” gemelli e paralleli. Continua “U SCOEIU de PIE’ ” battezzato così perché a quei tempi era il dominio di un “canelante” che si chiamava Pié. Subito dopo si distende sul mare, in tutta la sua ampiezza, il bellissimo “SCOEIU AUTU DE SANT’AMPEIU” e, a circa mezzo miglio,verso sud, il prezioso “SCOEIU di CURALI” adagiato sul fondale, a 105 metri di profondità. A ridosso di Sant’Ampelio, emergono: ***** “U BALILA”, “U DENTE” e “U CARARMAU”. Segue“U Facendo il porto sono spariSCOEIU de INGLESI ”. Qui le signorine inglesi venivano a ti : “U SCOEIU RUNDU”, “ A prendere il sole e facevano il CAREGA”, “U CANTUN AUTU”, “A CAGADA”, nominabagno….ma attenzione… ta così perché a quei tempi..sai “U CANTUN DA CAGADA” era formato da “L’AIGA BRUTA”, - “u rescùru du paize veciu” – da “ A BALENA” somigliante alla bocca di una balena e da “U SCOEIU NEGRU”. Dopo c’era “U CANUN” lo scoglio che serviva per dare l’avviso ai pescatori, quando, ad una certa ora del pomeriggio, si alzavano dopo aver dormito e andavano alla Maddalena. Allora le case erano basse. Sono state alzate dopo la guerra. Dalla Maddalena vedevano la marina. Se u CANUN faceva “ BUM” i pescatori si regolavano. Dicevano: “ Cresce il mare…stasera forse non andiamo …” E stavano a sentire. Poi andavano sul Capo e arrivavano fino au CASUN, detto anche POLVERIERA o MARABUTTO, e osservavano il mare. Dopo gli scogli de l’AIGA BRUTA ecco “LA RINELA” con gli scogli più piccoli che appartengono alla stessa famiglia. E’ uno scoglio molto alto. Se ti “ ciumbi” di lì, hai preso il diploma. Comincia l’Arziglia, da “U PONTE DU CULIN”. Qui c’era il baracum di Erice. Lì si salavano le acciughe con le “pesciaire” del Paese Vecchio ed esisteva una piccola campagna con un pozzo d’acqua… …la marina ha portato via tutto… Andando avanti c’è il “PONTE DU FULAN”, “U VALUN” e “U PONTE DE ROMEO”. Romeo era un bancarà che aggiustava le barche. Subito dopo c’era “U CASUN DE GRAMAGNA” , “de bonanima de ARCANGELA”, dove custodivano le reti. A fianco c’era “U CASUN DI NEGRO”. Apparteneva ad Antonio NEGRO che aveva tre figli: Vincé, Pippu e Luigi U Buda. C’era quindi il casato “DA CULOGNA DE SAN PATRISIU” sotto la direzione della signorina ABRATE, una crocerossina della grande guerra. Qui ci portavano i bambini a fare il bagno… Proseguendo, c’era il “PONTE DI PESCAUI” e poi la spiaggia andava ancora avanti; c’era U CASUN di DE CARLI, un bancarà che costruiva le barche e una casa abitabile che apparteneva a Pastorino, vulgo “ U Scuireu”… …la marina ha portato via tutto… Sotto un altro ponte detto “A LUNASSA” passa una “riana” Gli scogli sotto “Pinin”, a Ovest del porto Paize Autu Pagina 5 che viene da Montenero; l’acqua scende nella “ grava” e forma una grossa luna …per questo si chiama “ LUNASSA”. Lì finisce la spiaggia di Arziglia. Dalla LUNASSA andando avanti c’è la FUNDURA che va fino alla “CIAPA DU MIGLIARESE” con piccoli scogli che non hanno nome ma che appartengono al Migliarese. Fino ad arrivare al Giunchetto c’erano: “U PENTINE”, “U SCOEIU DE L’AMASSATOIU”, “MANGIALAMI”, “BAGNABRAGHE”, “U SCOEIU”DA TRIA”, “U SCOEIU DE MAFEI”, “SUTA I CANUI”, “L’AIGA SULFURUSA”, “U GIUNCHETU“ E A “STUGETA”. I MARINENGHI avevano “A DURMIUSA”. Da lì cominciava la loro spiaggia chiamata “a CIASA” perché piatta, senza scogli.. La Ciasa andava avanti, oltre il Ponte del Vallone di Borghetto. Più avanti prendeva il nome di ”SUTA E MUNEGHE” per via dei caseggiati delle suore che ci sono ancora adesso e arrivava fino a RATTACONIGLI. La spiaggia dei marinenghi finiva qui. Però, sulla spiaggia, c’era una campagna coltivata a plumosio da ”U CALENGU”e più in là piantava i garofani il padre di Giuseppe PALMERO. …la marina ha portato via tutto… E poi Francesco precisa : “A DURMIUSA” é uno scoglio sommerso dalle pietre, a ponente della Rotonda dove sorgeva il Casinò. Quasi di fronte, sempre sommerso dalle pietre, c’é “ U SCOEIU de MANARA”. Tra i due scogli , sul fondale, un banco di sabbia, tutto buchetti, era la dimora della tremorina, un’esca che serviva ai pescatori di canna per catturare i luvassi… “Tou paire, in sci i scoei, ghe n’a “ rancau” de luvassi in cu a a cana….., te vegne in mente ? ” Ascolto contenta e pensierosa, abbraccio Francesco, mi congedo da lui con un po’ di malinconia… Mio padre, quegli scogli , con tutte le loro storie e i loro colori, me li ha fatti amare. Per sempre. a cura di Carmen Etienne Molinari INTRECCIANDO PARMURELI Sabato 27 marzo 2010 - Da sin. in piedi: Rocco Fonti Assessore ai Centri Storici, Cesare Masini Pres. Risveglio Bordigotto, il Sindaco Giovanni Bosio; Giovanni Allavena Assessore ai Lavori Pubblici - Le intrecciatrici di parmureli: da sin. Silvana Biancheri, Armida Agnoletti, Carmen Etienne e Simona Biancheri. UN MIRACOLO DEL SANTO PATRONO Durante una delle tante scorrerie i Saraceni avevano fatto schiavo un bordigotto, che in catene lo avevano imprigionato e condotto oltremare. Quest'uomo disperato si era rivolto con fervore nelle sue preghiere al nostro Santo Eremita Ampelio, che apparsogli in sogno gli aveva intimato: “Svegliati e fuggi“. L'uomo si svegliò di soprassalto e trovò le porte della prigione aperte e riuscì a ritornare sulle nostre coste, dove subito si recò a Genova dove a quel tempo erano conservate le sacre reliquie del nostro amato Santo, e si pose in adorazione di Colui che gli aveva ridonato la libertà. Forse oggi questi anneddoti potrebbero far sorridere, ma non dimentichiamo quanto importante sia sempre la libertà, e quanto purtroppo sia ancora attuale, anche se sono trascorsi centinaia di anni, la piaga della schiavitù e della pirateria, nel nostro tempo, e sui mari del nostro mondo. F.Z. IL PENSIERO DI UN AMICO Ci ha lasciato Desmo, la nostra insostituibile mascotte e sulle pagine di questo giornale non potevamo non ricordare colui che, a modo suo, ha sempre sostenuto le nostre iniziative ed alleviava le nostre fatiche con il suo instancabile codino ed il suo sguardo dolce e comprensivo. Puci ***** hai dato tanta gioia, ed in ogni attimo trascorso insieme, non ti stancavi mai di dimostrare la tua benevolenza ed il tuo amore nei miei confronti. Ti parlavo e mi sembrava di parlare ad una persona, ci capivamo solo guardandoci negli occhi. Ma improvvisamente è successo l’imprevedibile e ci siamo lasciati guardandoci negli occhi e con il pianto nel cuore, un addio che mai dimenticherò. Desmo tu non eri solo un cane, ma un grande e fedele amico… è proprio vero che tutti gli animali hanno un cuore grande, grande grande….” “IO e TE, amico mio, abbiamo trascorso insieme 12 bellissimi ed indimenticabili anni, e quando quelle poche volte non ti ho portato con me, al mio ritorno mi facevi i musi ma appena ti accarezzavo esprimevi la tua immensa gioia nel rivedermi con mille moine, guaiti e CIAO, il tuo amico scodinzolando il codino. Mi Giacomo “LUPO” Ganduglia Paize Autu Pagina 6 TOPONOMASTICA CITTADINA A bbiamo ricevuto parecchie segnalazioni sulla denominazione con cui sono state battezzate alcune vie o piazze di Bordighera. Ha cominciato un curioso turista che voleva sapere chi era Boabil cui è stata dedicata la pineta. Un’altra signora ha messo in crisi un nostro socio che non aveva ben chiaro chi fosse Baden Powel e che ci azzeccasse con il belvedere sul porto. Per non parlare dei vari mari tutti rigorosamente presentati di fronte al nostro Mar Ligure.. E poi i giardini Giovanni Ruffini nomati con ancora il busto dello scrittore “imbussau” come lo aveva fotografato il nostro redattore Stefano Albertieri in suo celeberrimo rilievo. Ma le due chicche che ci hanno particolarmente colpito sono state l’aver denominato il sagrato della chiesetta del Santo Patrono piazzetta Sant’Ampepelio e la rampa di dieci metri che lo collega alla strada, salita Sant’Ampelio che con la denominazione Ampelius divo, stampata sulla facciata, costituisce un bel miscuglio di Ampelii. Poi la spianata del Capo che è diventata Piazzale degli Otto Luoghi. Suvvia, il Capo “l’è U Cavu” e per noi sempre tale rimarrà. Non glielo avessimo detto a quelli del Comune…Avevamo anche suggerito loro di dedicare a Zaccari il largo della fontana delle sirene, punto di con- giunzione “Genova-FranciaAutostrada”, in omaggio agli incarichi anche internazionali dell’indimenticato SindacoParlamentare (anche europeo) -Sottosegretario. Abbiamo cercato anche di capire con quali criteri devono venire sistemate le targhe toponomastiche, affinchè non co stituiscano nocumento all’arredo urbano e alle fughe panoramiche del territorio. Nella ricerca documentale abbiamo trovato un’indicazione in proposito che l’Architetto Rodolfo Winter (figlio del famoso botanico Lodovico), progettista delle più prestigiose ville inglesi (il quale all’epoca ebbe modo di definire il mercato coperto “In belu casciun”), formulò agli Amministratori di allora. “…Le indicazioni delle vie e delle piazze, nonché il resto della cartellonistica cittadina, giammai dovranno offuscare o disturbare la visibilità dei luoghi . Ciascuna delle indicazioni deve venir posta a monte e mai a mare, a monte a ridosso dei muri o dei fabbricati; a mare solo in caso di estrema necessità e mai più alti di un metro da terra." Pareri illuminanti che però non vengono mai tenuti in considerazione. U Cavu piazzale degli Otto Luoghi? Ma per piacere…. Alla Casa di Riposo San Giuseppe: SINERGIE GENERAZIONALI Nel corso dell’anno scolastico 2009/10 le insegnanti Simonetta Bracco e Marina Michelis con la collaborazione di Barbara animatrice, della residenza protetta “Villa Santa Rosa”, hanno svolto numerose attività legate all’alimentazione, nelle quali hanno collaborato gli ospiti della residenza. e i bambini della sezione delle coccinelle della Scuola dell’Infanzia Statale “Villa Felomena”. I bambini e i nonni si sono incontrati nel salone polivalente della residenza, per lavorare insieme, una volta alla settimana. Alcune volte invece sono stati i nonni che sono andati a trovare i bambini a scuola. Tra le cose più significative fatte insieme ricordiamo: il vino, la danza dell’uva, l’aceto, le olive in salamoia, i torroni o cubaite, abbiamo visitato il frantoio e bacchiato le olive, visita alla stalla dove abbiamo anche filmato il Presepe vivente, confezionato il regalo di Natale per genitori e parenti, visitato il forno, preparato cibi, piantato e coltivato l’orto presso la residenza Santa Rosa, seminato e piantato verdure ed erbe aromatiche in vasetto, preparato vari tipi di sale aromatico.La fase finale del progetto ci vedrà impegnati nella preparazione di un mercatino nel quale venderemo oggetti e alimenti da noi prodotti. Il mercatino, con visita del nostro orto, esposizione delle fotografie più significative e rinfresco finale si terrà presso la residenza protetta “Villa Santa Rosa” il 20 maggio 2010 dalle ore 15,00 alle ore 17,00. Nei due anni di lavoro insieme abbiamo ottenuto una vera collaborazione tra i due tipi d’età il nonno aiuta il bambino e viceversa. Alcuni lavori che vengono fatti insieme poi vengono completati separatamente in base alle capacità per poi ritrovare il tutto in un momento finale. Barbara e le Maestre a cura di G.C.Pignatta ha collaborato A. Verrando CAMPARE CENT’ANNI Festa grande alla Casa di Riposo S. Giuseppe il 16 aprile scorso. Un pomeriggio che ha visto riuniti tutti gli ospiti della casa con le suore e il personale tutto per festeggiare i 100 anni della signora Iole Ferrari. Hanno presenziato il Sindaco, il Parroco, rappresentanti del Consiglio di Amministrazione della Casa, le animatrici, le assistenti e molti paesenghi che non hanno voluto mancare al suggestivo appuntamento augurale. Un’altra centenaria per far compagnia a nonna Pina che quest’anno ne compie 106 G.P. Bambini e ospiti della Casa di Riposo al lavoro insieme Paize Autu Pagina 7 Arte, Turismo, Cultura DA UNA MOSTRA, IL DESIDERIO E LA VOGLIA DI CONOSCERE di Carlo Bagnasco* Q uando riceverete e leggerete questo numero di maggio del “Paize Autu”,Marco Gol din,definito dalla stampa nazionale il “Re Mida” delle Mostre, avrà presentato a Bordighera nell'Ex Chiesa Anglicana, la grande Mostra: “Mediterraneo, da Courbet, a Monet, a Matisse”, che si svolgerà a Genova a Palazzo Ducale dal 27 novembre p.v. al 1 maggio 2011. In Mostra ci saranno alcune opere che Monet eseguì a Bordighera nel 1884. Sarebbe mia intenzione organizzare dei cicli di conferenze riguardanti la presenza di Monet a Bordighera e di tanti altri Artisti, che dopo la sua venuta, decisero di immortalare sulla tela la nostra cittadina. Sarei lieto altresì di organiz- zare, con la collaborazione del Risveglio Bordigotto, visite guidate alla Mostra di Genova ed anche nella vicina Francia, soprattutto al Museo Picasso di Cap d'Antibes, alla Fondazione Maeght di Saint Paul de Vence, alla Casa di Renoir a Cagnes, a Nizza al Museo d'Arte Contemporanea ed al Museo Matisse, ed a Aix en Provence all'Atelier di Cezanne. Bisogna fare in modo che soprattutto i giovani si rendano conto quale importanza rivesta la cultura e la conoscenza dell'arte, su un territorio ricco di risorse di tale genere. Giorni or sono ho letto un interessante articolo riguardante la formazione dei futuri manager nella lontana India; in quel Paese ci si preoccupa di erudirli il più possibile con nozioni di cultura generale ed artistica, nonchè sulla conoscenza di almeno due lingue straniere. Prendendo spunto da questa notizia è necessario che il “sapere”, si diffonda il più possibile, perchè la sfida del futuro è proprio questa: più le nostre conoscenze saranno vaste, più potremo affrontare le sfide che la vita ci propone, con disinvoltura e capacità d'azione. *Presidente della Fondazione Pompeo Mariani TIRO A SEGNO Toponomastica cittadina Dopo aver redatto l’articolo a pag. 6 i nostri inviati hanno voluto completare l’opera con un’altra scoperta: “via dell’Umorismo”, ma che via è; e rilevare una dimenticanza: una via a G.B. Bresca. Suvvia...nella città dei parmureli…. Rocco e i suoi fardelli “Sospendere per un anno tutte le manifestazioni più onerose (Vino e vignette, Jazz&blues, le luminarie natalizie e i fuochi di Sant’Ampelio), per recuperare in tempo di “Patto di stabilità” importanti risorse per le manutenzioni necessarie e non più procrastinabili.” Questa, in sintesi la proposta choc, emersa nel corso di una intervista del Nostro a Bordighera.net. Ammesso che si possa realizzare un progetto del genere, a molti è sembrata una proposta interessante. D’altra parte che cosa si fa nelle famiglie, quando ci sono problemi economici? Si fanno delle economie e per farle si comincia rinunciando a tutto quello che è superfluo rispetto alle necessità fondamentali. Con su scritto; “Bordighera” Un consigliere di maggioranza ha contestato il suo Sindaco per essersi fatto fotografare indossando una felpa con la scritta “BORDIGHERA” in bella mostra. Come mai, vi chiederete voi? Forse perché eravamo in campagna elettorale? Forse perché la scritta è risultata troppo lunga da esporre sul petto? Macchè! La verità vera è risultata dal fatto che il Consigliere contestatore è titolare di un negozio di abbigliamento in Centro, quindi concorrente del negozio che ha regalato la felpa al Sindaco. A Spillo quel capo piace molto, peccato per il costo (€ 126). Dismissioni Martedi 13 aprile l’Assessore al Bilancio Giulio Viale ha presentato la sua cura per risanare i conti del Comune che sono in sofferenza, non tanto per mancanza di liquidi, quanto per la necessità di uniformarsi al “Patto di stabilità” che vincola - e non poco - le Amministrazioni nei loro progetti di spesa. Tra un taglio e un aumento delle tariffe, si è parlato anche di vendite e dismissioni. Tra le altre idee è ritornata di moda la problematica pluridecennale della casa diroccata in Via Garnier “souta a madarena”, quella che da qualche tempo hanno cercato di nascondere con un trompe l’oeil. Il Comune ha messo insieme le parti “spantegate” e, a quanto si evince, vorrebbe vendere il tutto a fini di rifacimento. C’è un solo piccolo particolare; che quella realtà abitativa era stata dichiarata “espropriata” al fine di costruire in quell’area un panoramico belvedere sul porto e sulla marina sottostante. Dopo più di sessant’anni di attesa sarebbe davvero una beffa innescare l’ennesima speculazione. Se ricordiamo bene c’erano state precise garanzie e pezze d’appoggio per costruire la terrazza sul porto. Liberazione Sabato 24 nel transitare per Vallecrosia siamo rimasti tutti molto colpiti dal tripudio di bandiere issate ai lati per festeggiare - l’indomani - la ricorrenza del 25 aprile. L’indomani, appunto, nel partecipare al tradizionale corteo si è potuto constatare come invece Bordighera abbia brillato per la totale mancanza di segni di festa. Un paio di bandiere in centro, nascoste in mezzo alle tende e l’unica, orgogliosamente esposta fuori dal discount delle sirene. Sarà un segno dei tempi però, è anche il segnale di una comunità che partecipa e coinvolge poco. Peccato! Spillo Paize Autu AREA PORTUALE Ancora sull’onda anomala Tra poco arriva l’estate, gli operatori turistici sono in piena attività e si preparano ad affrontarla cercando di offrire il meglio a coloro che decideranno di trascorrere qui le loro vacanze a gustarsi le cose belle di Bordighera, il sole ed il mare; questo nostro mare con i suoi umori, spesso calmo ed accattivante, qualche volta ombroso come un vecchio permaloso, solcato da barche, barchette e quotidianamente da grandi navi che provocano le solite onde che tanti dispiaceri provocano a chi pigramente sonnecchia vicino alla battigia. Esiste ed è operativa un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Genova (Ord. n. 114 del 22 maggio 2001) che, tra l’altro, disciplina la navigazione dei traghetti veloci (High Speed Craft) e delle unità navali di lunghezza superiore ai 100 mt. imponendo loro dei limiti di velocità in proporzione alla distanza dalla costa, per il periodo dal 1° giugno al 30 settembre di ogni anno. Tale ordinanza è stata emanata in seguito a varie denuncie relative a disagi in spiaggia provocati dalle onde di alcune unità navali, quindi tiene in seria considerazione il fatto che il passaggio di navi veloci e di grosse dimensioni interagisce e limita la sicurezza nelle zone di balneazione. Con questo precedente gli Amministratori dei comuni costieri di ponente potrebbero attivarsi, possibilmente in comune accordo, presso le competenti Autorità Marittime per usufruire della stessa attenzione concessa alle spiagge del genovese, al fine di salvaguardare l’incolumità delle persone in spiaggia. Pagina 8 a cura di Mauro Sudi sentito dire “ciù me segnu e ciù affezionato lettore del nostro giornale. lampa” in piemontese? Ha navigato in tutti i mari del mondo, ma adesso riposa nella Marinaio e floricultore E’ mancato Valentino Blan- sua amata Bordighera. cardi, socio del Club Nautico e I furesti si ribellano A Pasquetta il recinto della rotonda sul mare è stato violato! Passeggiando, ho visto gente che andava e veniva dalla rotonda, alcuni erano tranquillamente seduti mentre altri passeggiavano e si gustavano l’agognata “vista mare” ed altri ancora erano in spiaggia, sotto la rotonda, come lucertole a gustarsi i caldi raggi del sole. I soliti mugugni della gente per la sempre più limitata possibilità di godersi il mare e gli stupendi tramonti; in questa La diga del porto interdetta. Sotto turisti sulla rotonda “chiusa” città sta diventando proibita l’attrattiva maggiore, il motivo principe per cui molta gente viene qui: il mare. Proibita la rotonda perché pericolante e chissà per quanti anni continuerà ad esserlo, al porto si può passeggiare solo “vista muro” perché sulla diga foranea mancano le ringhiere da oltre 40 anni non si trovano i soldi; e questi commenti non sono niente in confronto a quelli suscitati dalla voce (speriamo falsa e tendenziosa) che le attuali strutture in spiaggia potrebbero essere spostate nei giardini del lungomare! Mai Paize Autu Direttore Responsabile: Giancarlo Pignatta Registrazione del Tribunale di Sanremo nr. 03/08 del 04/07/008 Direzione-Amministrazione-Redazione: 18012 Bordighera Alta – Via alle Mura, 8 Le firme impegnano gli autori degli articoli Stampato in proprio a Bordighera Alta Collaboratori: Stefano Albertieri, Mario Armando, Carlo Bagnasco, Simona Biancheri, Anna Maria Ceriolo, Giacomo Ganduglia, Claudio Gazzoni, Mara Lorenzi, Irma Murialdo, Gianni Natta, Mattia Riello, Alessandro Seghezza, Alice Spagnolo, Mauro Sudi, Ampeglio Verrando, Franco Zoccoli, Lucia Xaiz. Sito informatico a cura di Mauro Sudi “U Risveiu Burdigotu” Sede: Via alle Mura 8 18012 Bordighera Alta Orario : lunedì e venerdi dalle ore 16,00 alle 18,00 giovedì dalle 21 alle 23 e-mail: [email protected] Internet: www.urisveiuburdigotu.it Telefono: 3464923130