Rassegna Maggio 2010
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Rassegna Maggio 2010
RASSEGNA UNCEM TOSCANA PERIODO MAGGIO 2010 A cura della redazione di Agipress sas di Canosa Francesco 693, via Pisana - 50143 Firenze tel. 0557324580 fax 0557324581 sito web www.agipress.it e-mail [email protected] Agipress - Notizia n.21482 del 5/29/2010 - 6:33:56 PM Giurlani (Uncem):”ATO idrici, che confusione”! Dopo tre mesi dall’approvazione del Decreto legge n. 2 intitolato “interventi urgenti per enti locali e regioni”, ha eliminato le grandi società d’acqua e di rifiuti” ancora le Regioni non hanno stabilito, con legge propria, le forme e le modalità organizzative del servizio di erogazione dell’acqua e di raccolta e smaltimento rifiuti. La fine degli Ato porterà a un’ulteriore esclusione dei sindaci dai luoghi di decisione. Anche negli Ato i sindaci rappresentano la popolazione, il contropotere popolare. Si tratta di un altro passo verso la privatizzazione dell’acqua, la sua definitiva mercificazione. Nel frattempo, ai rischia il caos normativo nell’acqua. Per capire che cosa sta succedendo, l’Anea ha organizzato a Torino, per i prossimi 9 e 10 giugno, un appuntamento dal titolo “Il governo delle funzioni di regolazione nei servizi idrici” con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Provincia di Torino. Lo scopo è quello di esplorare le possibili riforme delle funzioni di regolazione avanzate in questi anni, sotto il profilo politico, economico e giuridico, anche alla luce delle esperienze condotte in altri Paesi ed in altri settori. Quale sarà l'orientamento della Regione Toscana sulle attribuzioni dei compiti che sino ad ora gli Ato hanno svolto? A questa domanda ha risposto l’assessore regionale toscano all’ambiente Anna Rita Bramerini. «Questo è un esempio di decisionismo governativo assolutamente sbagliato che è passato come un taglio dei costi della spesa pubblica e invece è diretto a colpire la regolazione da parte del pubblico di due settori strategici: i rifiuti e l'acqua. La Toscana aveva già provveduto a ridurre da 10 a 3 gli Ato dei rifiuti. Adesso la norma nazionale rischia di vanificare i nostri progetti di semplificazione e gestione del settore in una fase delicatissima in cui per i rifiuti si lavora alle gare per trovare il gestore unico. Ridisegnare il settore sarà uno dei miei primi compiti. Abbiamo istituito un gruppo di lavoro che sta studiando l'aspetto giuridico della questione. Ci troviamo però a fare i conti con una normativa nazionale confusa. Ciò che posso garantire è che ci impegneremo a ridefinire un quadro organico anche per l'acqua». Da parte sua, Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, si augura che la Regione sappia delineare un intervento ideoneo sia a garantire la gestione pubblica dell’acqua che a rispettare il ruolo dei sindaci in questo settore. Infine, Giurlani ricorda anche la proposta Uncem di prevedere una sorta di indennità di compensazione a favore della montagna, dove ci sono le sorgenti e quindi inizia il processo di utilizzo delle risorse idriche di cui poi si avvantaggerà la pianura”. Agipress - Notizia n.21478 del 5/29/2010 - 12:13:56 PM Pescia: posizione Uncem al convegno PD sui tagli nelle scuole Quali le e ripercussioni dei tagli sul sistema scolastico territoriale? Per rispondere a questa domanda il PD ha organizzato ieri sera a Pescia un incontro con sindacati e personale scolastico. “In realtà - ha dichiarato da parte sua Oreste Giurlani presidente di Uncem Toscana - la nuova manovra che attualmente è in discussione non prevede interventi diretti sulla scuola, ma indiretti, su due fronti: i tagli previsti agli enti locali sui trasferimenti, si pensi al personale Ata, e la prevista attuazione delle funzioni fondamentali: ci sono degli articoli che intervengono sul riordino degli enti locali, per esempio i Comuni sotto i 5000 abitanti saranno obbligati ad associare le funzioni fondamentali, tra cui la scuola, con tutti i disagi, soprattutto per un territorio montano che si estende su una superficie di 150 km medi, che la norma comporterebbe.” Giurlani, successivamente, ha ricordato che il Decreto Gelmini, che prevede in primis tagli al personale scolastico, non e’ ancora entrato in vigore, tanto che le Regioni stanno ancora aspettando, da giugno 2009, di incontrare il Governo nella Conferenza StatoRegioni, per la presentazione da parte di quest’ultimo delle direttive sulla riorganizzazione della scuola. Quindi in realta’ sia in Toscana, che altre Regioni, assistiamo alle ripercussioni della finanziaria Tremonti 2008, che ha previsto in 3 anni tagli di personale scolatico pari a 4.500 precari, unito al blocco del turn-over. Situazione drammatica, basti pensare che se da un parte aumentano i bambini, dall’altra diminuiscono gli insegnanti, situazione che colpisce in primis le piccole scuole, quindi quelle dei territori svantaggiati. “Nell’anno scolastico 2009-2010 – prosegue Giurlani - si e’ rischiata la chiusura di 18 scuole elementari dei territori montani, basti pensare a Londa nella provincia di Fi, a Zeri in provincia di Massa Carrara, evitata grazie all’intervento diretto degli enti locali; la scuola dell’obbligo e’ un diritto tutelato dalla Costituzione. I comuni hanno dovuto sborsare, solo in Toscana, 180.000 euro per poter assicurarne i servizi, cifre tolte alle spese correnti delle casse comunali, gia’ in situazioni come ben sappiamo deficitarie.” Giurlani ha lanciato un grido d’allarme sulla situazione che si prospetta: “Alla vigilia dell’anno scolastico nuovo ci sono, da un monitoraggio, 25 scuole che rischiano di chiudere, se non si interviene. L’Uncem ha chiesto alla Regione Toscana di intervenire sul settore scuola, quantomeno per mantenere lo status quo, in una situazione drammatica dove viene minato il diritto per un bambino di una scuola di qualita’, funzionale e logisticamente brevemente raggiungibile” Agipress - Notizia n.21470 del 5/28/2010 - 10:14:47 AM Giurlani (Uncem): manovra insostenibile per comuni e province “La questione è molto chiara: le riforme istituzionali non si fanno con le manovre finanziarie. Abolizione Province e accorpamento di funzioni tra comuni diversi vanno fatte con apposita legge. E nel nostro caso utilzzando la carta del Codice delle autonomie”. Lo ha detto Oreste Giurlani, vice-presidente di Uncem nazionale, intervenendo nel dibattito sulla manovra finanziaria 2010. “Abbiamo letto di abolizione di Province, poi rientrate - dice Giurlani - ma abbiamo anche letto di obbligatorietà delle unioni su tutte le funzioni fondamentali per i Comuni sotto i 5000 abitanti e soprattutto sui tempi di attuazione individuati in 90 giorni. Intanto per creare una funzione associata di un servizio tra diversi comuni ci vogliono ben oltre i 90 giorni. Si tratta di scelte delicate sopratutto quando si tratta di comuni piccoli. E poi - aggiunge Giurlani - se lo setsso PDL sostiene che le Provincie si modificano con il Codice delle Autonomie, non si capisce perchè ciò non debba accadere anche per l’associazionismo di funzioni tra comuni diversi”. Insomma le modifiche istituzionali non si possono fare con un bliz nella Finanziaria. Ocorre un dibattito paziente tra tutti i protagonisti. Quindi meglio stralciare l’argomento e puntare sul Codice delle Autonomie. D’altra parte, non si può dimenticare che i comuni sono già in crisi. “Quelli montani che aderiscono alle Comunità montane - precisa Giurlani- hanno perso molte risorse dopo il taglio dei fondi alle CC.MM. e quindi vivono un periodo molto difficile. Figurarsi che con i problemi che hanno per predisporre i bilanci possono confrontarsi anche con una decisione assurda, come quella indicata dal governo, di associare funzioni”. Infine Giurlani ritiene che non si debba intervenire sugli enti partecipati dai quali il comune può ricavarne un vantaggio. In quanto ai tagli ai Comuni veniva chiesto un contributo di 800mln per il 2011 e 300 alle Province e 1,6mld ai Comuni per il 2012 e circa 600mln alle Province". Martedì le cifre sono cambiate: "1mld e 200mln per il 2011 e 2mld e 200mln per il 2012. Si potevano accettare le prime cifre, ma queste rendono la manovra insostenibile. Agipress - Notizia n.21466 del 5/27/2010 - 5:00:38 PM Pescaglia cerca spazio per le sue attività commerciali Il gruppo consiliare “Idee in movimento” presente nel comunale di Pescaglia ha incontrato i commercianti per un esame della situazione e per il rilancio dell’attività sul territorio comunale anche attraverso l'accesso a finanziamenti europei e regionali agevolati e/o a fondo perduto riservati ai piccoli comuni. Tra cui i fondi sull’Asse 4 gestiti dal Gal. Alla riunione, molto seguita, era presente anche Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana. Giurlani si è impegnato ad utilizzare le esperienze di Uncem per favorire il rilancio delle attività commerciali, sopratutto quelle minori, indispensabili nei piccoli comuni montani, sia con interventi a livello regionale che nazionale. Ha invitato a tal proposito il Comune ad elaborare un progetto di sviluppo della rete commerciale da utilizzare per intercettare risorse. Agipress - Notizia n.21459 del 5/26/2010 - 11:47:16 AM Lo sviluppo rurale al centro di un incontro tra Salvadori (assessore regionale all’agricoltura) e Giurlani (presidente Uncem Toscana) L’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana Gianni Salvadori ha avviato un percorso di valutazione per capire come ottimizzare ed agevolare i rapporti tra Artea, gli Enti Delegati ed i territori. In questo ambito ha avuto un incontro anche con Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana pensando ad una possibile semplificazione ed una miglior ricaduta delle risorse europee e del Piano di Sviluppo Rurale sul territorio. Concetti quanto mai attuali anche perchè la Regione Toscana si appresta a rielaborare il PRS che dovrebbe essere completato entro il prossimo autunno 2010. Ricordiamo che la Regione Toscana aveva messo a punto uno strumento di programmazione comunitaria, il Programma di Sviluppo Rurale per il settennio 2007 2013, finalizzato a supportare lo sviluppo delle zone rurali e delle attività agricole, agroindustriali e forestali che in esse si svolgono. Il PSR, per il periodo 2007-2013, dispone di un finanziamento comunitario (proveniente dal FEASR, il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale) di 391,5 milioni di euro, cui si devono aggiungere le risorse nazionali e regionali a titolo di cofinanziamento, per un totale di circa 876 milioni di euro di spesa pubblica, capaci di attivare in sette anni oltre un miliardo e mezzo di investimenti. Il sostegno all’agricoltura, al tessuto imprenditoriale legato alla ruralità, alla conservazione e tutela dell’ambiente e del paesaggio rurale ed al miglioramento dei servizi di base offerti alle popolazioni di queste aree, sono temi che si ritrovano nei quattro Assi di intervento che la Regione Toscana attraverso il PSR 2007-2013 ha indicato, insieme ad alcuni obiettivi ritenuti prioritari, come coordinate da perseguire per il pieno raggiungimento delle esigenze dell’agricoltura regionale. Nel PSR sono previste 29 diverse misure di sostegno allo sviluppo rurale, ripartite nei quattro assi principali stabiliti dalla normativa comunitaria (asse I della competitività, asse II dell’ambiente, asse III della qualità della vita nelle zone rurali, asse IV Leader). Tali misure sono in gran parte rivolte alle imprese e sostengono i processi per la qualità e la tipicità dei prodotti attraverso un inco- raggiamento verso la diversificazione, l’innovazione e la modernizzazione dei prodotti. In un sistema agricolo caratterizzato da imprese spesso molto piccole, il PSR stimola, con appositi interventi di sostegno, la cooperazione all’interno delle filiere produttive tra chi produce, chi trasforma e chi distribuisce: in quest’ottica soprattutto l’agrindustria vede potenziate le opportunità di accesso al piano. Trasversali a molte delle misure del piano sono gli incentivi a chi favorirà lo sviluppo delle agrienergie (in particolare da biomasse legnose per cui la Toscana è particolarmente vocata), sia per il riscaldamento delle aziende, sia per la produzione e vendita di energia elettrica. Centrali sono le politiche per il lavoro con una particolare attenzione a quelle per la sicurezza. Le aziende che acquisteranno macchinari o attrezzature in grado di migliorare la sicurezza sul posto di lavoro riceveranno contributi anche superiori al 60% dell’investimento complessivo. Altro punto di forza del nuovo PSR è la spinta verso il ricambio generazionale: tra le misure del piano figura un aiuto sino a 70.000 euro per i giovani under 40 che presenteranno un progetto per lo sviluppo di una impresa agricola e, parallelamente, contributi fino a 180.000 euro in dieci anni per consentire il prepensionamento ad agricoltori che abbiano superato i 55 anni. Il piano punta inoltre a sostenere nel suo complesso il mondo rurale con misure volte sia a conservare e migliorare l’ambiente ed il paesaggio, sia a favorire la permanenza delle popolazioni di queste aree spesso svantaggiate, attraverso una particolare attenzione allo sviluppo della rete dei servizi ed all’integrazione con le politiche turistiche e culturali. Da ben evidenziare, infine, il capitolo dedicato alla diversificazione delle attività nelle zone rurali: l’imprenditore agricolo ha l’opportunità di integrare il proprio reddito grazie ai sostegni previsti nel nuovo PSR indirizzati alle attività turistiche (l’agriturismo) e didattiche (l’agricoltura sociale), con una particolare attenzione anche alla produzione di energia rinnovabile (attraverso le agrienergie). Apprezzamenti per il grande lavoro che sta svolgendo Salvadori è stato espresso da Giurlani. “È stato costituito un gruppo di lavoro –ha dichiarato Giurlani- che definirà tale percorso, e stiamo lavorando affinchè il rapporto tra i tecnici degli enti delegati, Artea e la Regione sia sempre migliore per far sì che i soldi vengano spesi nel più breve tempo possibile e ci siano meccanismi di rimodulazione della programmazione sempre più semplici e più legati alle esigenze del territorio”. Agipress - Notizia n.21458 del 5/26/2010 - 10:53:31 AM Giurlani (Uncem): “Tremonti, attento a non penalizzare la montagna! Danneggeresti il Paese” La manovra sembra una strada piena di dossi e curve. Cambiano le caratteristiche, i protagonisti si scontrano dentro e fuori l’Esecutivo. Addirittura sono su una linea diversa il premier Berlusconi ed il Ministro Tremonti. Ed oggi pomeriggio a Palazzo Chigi ci sarà una conferenza stampa del Premier per illustrare ai giornalisti l’ultima edizione della manovra. Tremonti ci sarà. Tornerà di corsa da Parigi dove questa mattina sta partecipando ad un vertice dell’Ocse. “La montagna non era tranquilla prima dell’annuncio della manovra - dichiara Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana- lo è di meno adesso perchè teme conseguenze disastrose. Infatti, i 13 miliardi di sacrifici richiesti alle autonomie territoriali nel biennio 2011-2012 colpiranno Regioni, Province e Comuni. La preoccupazione principale è legata alle già scarse risorse dei piccoli comuni montani che per poter sopravvivere già oggi devono affidarsi alle funzioni associate con altri comuni per garantire ai cittadini servizi minimi”. Giurlani ricorda le evidenti difficoltà che vivono le popolazioni di montagna, sopratutto nei piccoli comuni, lontani dai centri operativi e assistenziali, privi di adeguati collegamenti stradali, con un reddito che ancora si forma con l’agricoltura, penalizzato dai recenti tagli alle Comunità montane di appartenenza che si vedono costrette a rivedere l’erogazione di servizi. “E’ incredibile - dice Giurlani - che il Governo ed il suo ministro dell’economia non riesca a capire le difficoltà in cui si vive nei piccoli comuni montani e continui ad infierire su di essi con tagli delle risrose”. Dalla manovra non resta fuori nemmeno il Patto di Stabilità: “Abbiamo chiesto più volte -dice Giurlani- una sua modifica in senso positivo ed invece ci troviamo di fronte ad un irrigidimento non previsto. Infatti in caso di mancato rispetto del patto di stabilita' interno relativo agli anni 2010 e successivi i trasferimenti dovuti agli enti locali che risultino inadempienti nei confronti del patto di stabilita' interno sono ridotti, nell'anno successivo, in misura pari alla differenza tra il risultato registrato e l'obiettivo programmatico predeterminato”. “Ci sono infine due questioni sulle quali si può lavorare in finanziaria –dichiara Giurlani confermando quanto affermato dal presidente nazionale Uncem Enrico Borghi-. La prima è il tema del coinvolgimento degli enti locali nel processo di riassegnazione delle concessioni idroelettriche che andranno a scadenza entro la fine dell’anno, e sul quale abbiamo già avanzato la nostra proposta in sede parlamentare. La seconda è l’istituzione del registro dei serbatoi del carbonio, che consentirebbe la valorizzazione del patrimonio forestale montano che è spesso di proprietà pubblica e che garantirebbe di spendere in Italia soldi che oggi vengono dirottati all’estero. Come si vede proponiamo misure che sono un risparmio per la spesa pubblica, ed anzi che aumentano gli introiti degli enti locali senza dar corso ad aumento di prelievo fiscale ma attivando processi di sviluppo”. Insomma, se il Governo riesce a guardare la realtà puà utilizzare la montagna per aiutare tutto il Paese. “Penalizzando la montagna - conclude Giurlani - penalizza il Paese” Infine c’è le questione “abolizione Province”. Se la manovrà diventerà definitiva saranno abolite le Province con un numero di abitanti inferiori a 220.000, che non confinano con Stati esteri e che non sono nelle regioni a Statuto speciale, saranno soppresse. Le competenze e gli uffici sarebbero trasferiti ad altre Province. In Toscana a rischiare c’è la Provincia di Massa-Carrara con i suoi 203.000 abitanti. Agipress - Notizia n.21457 del 5/25/2010 - 5:33:55 PM Le proposte dell’Uncem al Ministro Tremonti “Il ministro Tremonti ci ha chiesto di contribuire al successo della manovra nell’interesse del Paese, e noi abbiamo fatto proposte concrete che vanno nel senso di promuovere sviluppo e garantire maggiore gettito ad invarianza di pressione fiscale”. Così il Presidente dell’Uncem, Enrico Borghi, commenta la partecipazione dell’associazione degli enti montani italiani all’incontro di stamattina a palazzo Chigi . Intervenendo nel corso dei lavori, il presidente dell’Uncem ha sottolineato il fatto che gli enti locali montani abbiano sin qui precorso i tempi e dato l’esempio, visto lo sforzo di riordino e di razionalizzazione compiuto che ha portato ad un risparmio di almeno il 20% di spesa corrente, e ha sottolineato come in attesa delle cifre e dei dettagli occorra lavorare sul versante dello sviluppo e della crescita per compensare in un’ottica di federalismo le autonomie locali che saranno chiamate a mettere mano alla spesa. “Ci sono almeno due questioni sulle quali si può lavorare in finanziaria –ha osservato Borghi-. La prima è il tema del coinvolgimento degli enti locali nel processo di riassegnazione delle concessioni idroelettriche che andranno a scadenza entro la fine dell’anno, e sul quale abbiamo già avanzato la nostra proposta in sede parlamentare. La seconda è l’istituzione del registro dei serbatoi del carbonio, che consentirebbe la valorizzazione del patrimonio forestale montano che è spesso di proprietà pubblica e che garantirebbe di spendere in Italia soldi che oggi vengono dirottati all’estero. Come si vede proponiamo misure che sono un risparmio per la spesa pubblica, ed anzi che aumentano gli introiti degli enti locali senza dar corso ad aumento di prelievo fiscale ma attivando processi di sviluppo”. Da ultimo il presidente dell’Uncem ha manifestato la contrarietà dell’associazione al rischio paventato di imporre il divieto ai comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti di costituire società e di deternerne partecipazioni. “Oggi grazie ad investimenti condotti in maniera intelligente –ha osservato Borghi- numerosi comuni hanno evitato speculazioni territoriali, e soprattutto nel campo dell’energia e dell’ambiente realizzano utili con i quali sostengono servizi e investimenti. Privarli di questa opportunità sarebbe un atto lesivo dell’autonomia e della libertà di impresa, oltre che una soluzione dirigista che determinerebbe ulteriori costi per il settore pubblico”. La riunione di palazzo Chigi è stata anche l’occasione nella quale il presidente dell’Uncem ha ricordato al governo l’esigenza di convocare il più rapidamente possibile l’incontro –già concordato in Conferenza Unificata- sul fondo ordinario delle comunità montane, con particolare riguardo alla definizione della copertura dei fondi di competenza statale come personale ex lege 730/86 e 285/77 e mutui a carico dello Stato. Agipress - Notizia n.21456 del 5/25/2010 - 5:09:17 PM La Montagna nel futuro delle autonomie locali: partito dalla Toscana il confronto “La Montagna nel futuro delle Autonomie Locali” è stato il tema organzizato dal Partito Democratico e dall’Uncem Toscana in vista del Federalismo fiscale e della Carta delle Autonomie Locali. L’iniziativa è stata la risposta ad una richiesta che gli amministratori montani hanno inoltrato al PD già durante la campagna elettorale per capire la linea in merito alla riforma istituzionale. Il confronto ha visto numerosi interventi tra cui quello di Oreste Giurlani, Presidente UNCEM Toscana, Davide Zoggia, Responsabile Nazionale Enti Locali del Partito che ha voluto fortemente tale incontro, Claudio Martini, Presidente Forum Nazionale Politiche Locali del PD, Stefano Bruzzesi, Responsabile Regionale Enti Locali, l’Assessore Urbanistica e pianificazione del Territorio della Regione Toscana Anna Marson, oltre a numerosi amministratori di Comuni ed Enti montani toscani. “È necessario –ha dichiarato Giurlani - che nelle discussioni sui temi politici attuali il Partito Democratico, si ponga nei confronti del Governo in modo unitario e compatto per fronteggiarne con maggiore forza le proposte. Il Parlamento sta discutendo i primi decreti attuativi della legge 42/09, nella fattispecie quello relativo al federalismo demaniale, e il ddl Calderoli che determinerà un nuovo assetto istituzionale per il nostro Paese. Inoltre è ancora aperta la questione dei trasferimenti statali relativi al Fondo Consolidato per le Comunità Montane visto che il Ministero dell’Economia tarda a dare comunicazione in merito. Come UNCEM ci siamo attivati ad inviare le nostre osservazioni e il PD ha avviato una serie di incontri con i presidenti di Anci, Upi, Uncem e Legautonomie per concertare una linea politica comune. Nella stessa prospettiva il PD ha chiesto alle associazioni degli enti locali di organizzare una serie di incontri per le Regioni affinché si possa dar vita a un confronto costruttivo e propositivo per giungere ad una proposta legislativa concertata e riformista. È stato lo stesso Zoggia a chiedere questo incontro e il suo tour parte proprio dalla Toscana: l’obiettivo è conoscere il Paese in ogni suo angolo, incontrare gli amministratori, parlare con loro per cogliere umori e speranze per il futuro in un’unica prospettiva, quella della tutela e dello sviluppo del cittadino e del territorio”. “Quella di oggi –ha detto la Marson - è un’occasione straordinaria che mi permette di iniziare a conoscere i Sindaci della Toscana ma anche perché penso che la montagna sia davvero una parte essenziale del territorio regionale a cui credo vada data attenzione prioritaria. Credo che la montagna debba essere sempre più possibile oggetto di un progetto di territorio che metta insieme le risorse dei diversi settori per poter programmare gli interventi ad hoc”. Bruzzesi ha auspicato che si provi a pensare e disegnare un modello che tenga presente proprio l’assetto geografico di questa regione. Zoggia da parte sua ha messo in evidenza come per quanto riguarda le politiche da portare avanti nel territorio, in Toscana si sia avanti. “In questo momento di difficoltà economica –ha detto - non è assurdo discutere del ruolo degli enti locali. Porre le distanze tra il centro e la periferia è qualcosa di sbagliato. Noi non siamo attaccati del contenitore, ma siamo innamorati delle politiche per la montagna. Partire da qui con un progetto serio”. “Sulla riorganizzazione degli Enti locali –ha detto Martini - tema centrale è l’apertura di una nuova fase di lavoro del Partito, che si è prefissato dei traguardi. A metà giugno insedieremo il Forum delle politiche Locali, vogliamo iniziare un lavoro che ci porterà a settembre, in occasione della prossima assemblea nazionale del partito, ad una serie di ragionamenti e proposte sul tema della riorganizzazione degli enti e che ci chiamerà a discutere del Codice delle Autonomie e Federalismo. Esistono o non esistono le politiche per la montagna? Anche la questione della montagna deve essere riassunta considerando tre aspetti fondamentali: riorganizzazione socioeconomica, perché abbiamo bisogno che la montagna dia un contributo qualificato allo sviluppo, riorganizzazione istituzionale e politca”. Agipress - Notizia n.21455 del 5/25/2010 - 11:58:22 AM Careggine in difesa del “diritto dell’acqua pubblica” Il Comune di Careggine ha approvato all’unanimità un deliberazione sull’acqua ed ha provveduto ad inviare all’ATO acque in vista della riunione del 31 maggio un ordine del giorno. “Devo dare atto al Consiglio comunale - dice Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana - di aver recepito i suggerimenti di Uncem per una battaglia comune in difiesa dell’acqua quale bene comune dell’umanità, un bene comune pubblico, quindi indisponibile, che appartiene a tutti”. Nella deliberazione comunale si legge l’adesione alla proposta di legge d’iniziativa popolare “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico”, e quindi ritiene necessario che il Parlamento proceda celermente alla sua discussione e approvazione. Inoltre è pronta a promuovere tutte le iniziative finalizzate alla ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato nel territorio di propria pertinenza. Agipress - Notizia n.21453 del 5/24/2010 - 6:00:58 PM Il PD, la montagna e le autonomie locali Si terrà domani a partire dalle ore 10:00 presso la Casa della Cultura e Ricreazione a Firenze l’iniziativa politica promossa dal Partito Democratico con la collaborazione di UNCEM Toscana “La Montagna nel futuro delle Autonomie Locali”. L’iniziativa nasce dalla volontà del PD di confrontarsi con gli amministratori montani per dar vita ad un dibattito politico sulla Carta delle Autonomie di prossima discussione in Parlamento e sull’applicazione del Federalismo Fiscale: un confronto da cui possa derivare una linea politica comune a sostegno degli enti locali, con politiche di sviluppo per il territorio. Saranno presenti Davide Zoggia, Responsabile Nazionale Enti Locali del Partito che ha voluto fortemente questo incontro, Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, Presidente Forum Nazionale Politiche Locali del PD, Andrea Manciulli, Segretario Regionale, Stefano Bruzzesi, Responsabile Regionale Enti Locali, e Oreste Giurlani, Presidente UNCEM Toscana. L’incontro è aperto a tutti gli amministratori della montagna e sono stati invitati i consiglieri regionali e i parlamentari del PD. Romina Zago Agipress - Notizia n.21452 del 5/24/2010 - 4:59:06 PM La Comunità montana della Lunigiana approva il bilancio. Ma quante preoccupazioni per tutte le Comunità montane L’approvazione del consuntivo 2009 e del preventivo 2010 da parte della CM della Lunigiana con tagli alla spesa a causa dell’azzeramento dei trasferimenti statali ha dato un po’ di ossigeno all’ente. I conti sono andati in pareggio, ma cosa succederà se dalla manovra finanziaria arriveranno nuovi tagli? “Siamo tutti preoccupati - dichiara Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana (a cui fanno capo 14 CM e 5 Unioni speciali di comuni)) - come abbiamo ribadito nella manifestazione che si è svolta a Firenze il 20 maggio scorso. La questione principale secondo Giurlani - è la conseguenza negativa che slitterà dalle CM ai comuni e quindi ai cittadini che si vedranno tagliare anche servizi essenziali”. L’augurio che parte dalle autonomie locali e che il governo sappia vedere i pericoli di un fallimento dei comuni per mancanza di risorse. Agipress - Notizia n.21449 del 5/22/2010 - 11:27:03 AM La scuola di qualità in Toscana Premiazione, questa mattina, a Badia Tedalda (AR) dei vincitori del concorso “Premio scuola qualità 2010”, con una cerimonia che si è svolta presso l’Istituto Statale Comprensivo “Lucio Voluseno” . Ai lavori è intervenuto anche Orerste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, che ha elogiata l’iniziativa augurandosi che la scuola d’eccellena trovi sempre maggior spazio in Toscana, ed in particoalre in montagna dove ci sono sempre pesanti difficoltà operative. Giurlani ha ricordato infatti che lo scorso anno per non far chiudere alcune scuole nella regione sono dovuti intervenire gli enti locali per garantire la spesa di gestione della scuola. E per il prossimo anno le prospettive non sono migliori. In Toscana rischiano di chiudere 15 scuole di montagna per lo scarso numero di alunni, ma anche a causa del taglio degli insegnanti. Giurlani ha annunciato che il prossimo 21 giugno sarà inaugurato ufficialmente, alla presenza del sottosegretario alla Pubblica Istruzione, il progetto RQuadro (che consente ad una scuola di seguire in videoconferenza le lezioni in un’altra scuola), che l’anno scorso aveva ottenuto un significativo riconoscimento dal Minitsro Brunetta. Questo progetto, insieme all’altro “A scuola senza zaino” di cui l’Uncem è promotore in Toscana, interessa 13 comuni per l’RQuadro e 7 Senza zaino. Giurlani ha anche annunciato che l’Uncem sta elaborando un nuovo progetto per le scuole di montagna che si chama “scienza e montagna” che andrà oltre l’impegno didattico normale ma che investirà anche il rapporto della scienza con il territorio. Agipress - Notizia n.21442 del 5/21/2010 - 4:28:26 PM Risorse precarie per gli enti locali “Stiamo vivendo un momento di crisi economica internazionale che raccontavano essere passata ma che invece obbliga ad una nuova finanziaria che temo andrà a gravare sugli enti locali. A ciò si aggiunga un governo che taglia trasversalmente le risorse per gli enti locali: in questo quadro le manifestazioni degli amministratori sono frutto di una situazione diventata ormai insostenibile.” Queste le dichiarazioni di Oreste Giurlani, Presidente di UNCEM Toscana, dopo la manifestazione degli amministratori svoltasi ieri a Firenze. “Nessuno nega – continua Giurlani – che sia necessaria una razionalizzazione del Sistema Istituzionale in virtù della funzionalità e dell’efficienza, anche nella riduzione delle spese di gestione, e noi amministratori siamo pronti a questo, con le Comunità Montane lo abbiamo già fatto registrando un risparmio considerevole. Non credo sia opportuno per il Paese sostenere che i Sindaci abbiano le tasche piene perché comunque la scure dei tagli si è avventata su tutti i Comuni: ovviamente i Piccoli Comuni sono quelli che hanno subito maggiori conseguenze anche per le marginalità che li contraddistinguono ma la situazione di disagio è diffusa per i tagli ai trasferimenti erariali, al fondo sociale, al fondo per la non autosufficienza, alle risorse per l’istruzione, per i tagli dell’ICI. Unica conseguenza: sono i Sindaci che devono garantire i servizi ai cittadini e se questi vengono a mancare il cittadino non va a fare il giusto reclamo al Presidente del Consiglio dei Ministri ma al sindaco perché diretto interlocutore della comunità. Non nego che ci sono stati casi eclatanti come i fondi FAS impiegati per risanare il bilancio di Catania o i trasferimenti a favore del comune di Roma, ma la condizione generale degli amministratori è preoccupante e si riversa sullo stato di salute dell’intero Paese. La precarietà delle risorse, l’incertezza del futuro anche nella prospettiva degli effetti del federalismo, le risorse sempre più risicate rappresentano un costante problema per il governo del territorio. Ed è giusto che chi amministra l’Italia faccia sentire la sua voce.” Romina Zago Agipress - Notizia n.21439 del 5/20/2010 - 7:19:35 PM 2,6 milioni di euro per salvaguardare il patrimonio montano della Toscana Firenze La Regione Toscana ha affidato agli Enti competenti (Province, Comunità Montane e alcuni Comuni) circa 2,6 milioni di Euro per la realizzazione di 42 interventi di valorizzazione e salvaguardia del patrimonio agricolo forestale regionale (P.A.F.R.) e di 20 interventi pubblici forestali nei settori della difesa fitosanitaria dei boschi, del controllo della vegetazione nell’alveo dei corsi d’acqua minori e della manutenzione straordinaria della viabilità forestale. «Tra gli obiettivi principali del nostro lavoro ci sono quelli di rendere più sicure le foreste contro il rischio idrogeologico, incentivare l'occupazione nelle aree montane, sviluppare gli investimenti e le opportunità di green economy. Dobbiamo impegnarci per mantenere la presenza di popolazione nelle aree montane». Questo il primo commento dell'assessore regionale all'agricoltu ra, Gianni Salvadori, rispetto all'affidamento dei finanziamenti in seguito all'attuazione del Programma Forestale Regionale (P.F.R.) 2007-2011. «A questo finanziamento relativo all'attuazione del Programma Forestale Regionale – ha proseguito l'assessore - saranno da aggiungere i finanziamenti relativi alle misure forestali del Programma di Sviluppo Rurale, pari a circa 12 milioni». L’assegnazione delle risorse, avvenuta attraverso graduatorie separate per gli interventi di valorizzazione del patrimonio agricolo forestale regionale e per gli interventi pubblici forestali, prevede la copertura di tutto il territorio regionale. Gli interventi sono indirizzati per la maggior parte al miglioramento delle foreste pubbliche toscane (1.132,231 euro), alla manutenzione delle infrastrutture di fruizione pubblica e quindi sentieristica, aree di sosta, rifugi e parchi faunistici (250.000 euro), agli interventi di difesa fitosanitaria (420.000 euro) ed all e sistemazioni idraulico forestali e corsi d'acqua (700.000 euro). Le risorse destinate alla provincia di Arezzo saranno 698.948 euro, per la provincia di Grosseto i fondi ammontanto a 175.649 euro, mentre a Firenze andranno 4.150 euro. Al territorio di Livorno saranno destinati 164.600 euro, a Lucca 94.859 mentre a Massa Carrara 42.582 euro. I progetti nell'area pistoiese riceveranno finanziamenti per 130.012 euro, mentre nel pisano arriveranno 305.100 euro ed a Siena 835.827 euro. Appresa la notizia Oreste Giurlani (presidente Uncem Toscana) ha espresso la sua profonda soddisfazione perchè “tale decisione dimostra ancora una volta, anche se non e n’era bisogno, della sensibilità che la Regione Toscana nutre nei confronti della montagna. Infatti - dice Giurlani -non solo per questa notizia che viene dall’assessore Salvadori ma anche dalle dichiarazioni dei giorni scorsi del presidente Enrico Rossi a favore della montagna”. Agipress - Notizia n.21437 del 5/20/2010 - 6:23:01 PM A Firenze la manifestazione dei Comuni del centro Italia "Usciamo dall’emergenza diamo ilfuturo alle autonomie locali". Con questo slogan giovedì 20maggio scenderanno in piazza a Firenze, con una grande manifestazioneunitaria, le Anci regionali di Toscana, Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Marche e Umbria, con l’adesione delle Associazioni regionalidi Upi, Uncem, Legautonomie. Quasi 30 milioni di euro. A tanto ammonta il mancato rimborso da parte dello Stato ai Comuni toscani per l’abolizione dell’ Ici prima casa per l’anno 2008. Il minore introito - che emerge dal riepilogo definitivo comunicato neigiorni scorsi dal Ministero dell’Interno ai Comuni per gli anni 2008 e 2009 - è pari a un taglio di oltre il 10% del totale dei trasferimenti dovuti. A livello nazionale, per i Comuni il mancato rimborso Ici prima casa sarà pari a 344 milioni. Per fare degl iesempi, al Comune di Firenze verranno a mancare oltre 4 milioni di euro, a Prato oltre 1 milione e 300 mila euro, per Lucca la perdita sarà di circa 472.000 euro, per San Giuliano Terme di oltre 300.000 euro e così via. Con lo slogan “Usciamo dall’emergenza diamo il futuro alle autonomie locali”, i sindaci hanno lanciato l’allarme sul Patto di stabilità - per rispettare il quale i Comuni risparmiano circa 1 miliardo e 200 milioni ogni anno, mentre i Ministeri aumentano ogni anno la spesa - e perchè da oltre 10 anni lo Stato taglia loro risorse impedendo che siano fatti nuovi investimenti. “Impediamo che mettano al tappeto inostri Comuni”: è stato il grido dei sindaci quando si sono sdraiati per terra in piazza San Firenze. La manifestazione è stata molto sentita: centinaia di amministratori sono partiti, con i gonfaloni dei comuni e delle province, da via Martelli, nei pressi di Palazzo Medici Riccardi, sede della Prefettura di Firenze verso il comune di Firenze. Sempre in piazza, abbiamo ascoltato gli interventi degli amministratori toscani: Alessandro Cosimi, presidente di Anci Toscana, Andrea Pieroni, presidente di Upi Toscana e Oreste Ciurlani, presidente di Uncem Toscana, che si alterneranno a quelli di alcuni cittadini. Cosimi si è soffermato sulla questione sprechi sostenendo che essi non si verificano nei comuni, ma altrove. Pieroni ha ricordato i gravi disagi delle autonomie locali. Giurlani dopo aver ringraziato gli intervenuti ha ricordato le difficoltà degli enti locali che “sono sull’orlo del baratro e che è mortificante non poter dare risposte alle richieste dei cittadini” Un saluto anche dal vice-sindaco di Firenze Dario Nardella. «Tenere in ordine i conti pubblici, che sono soldi di tutti, è importante. Ma le assurdità e i paradossi del patto di stabilità interno imposto dallo Stato agli enti locali per ridurre la spesa pubblica sono evidenti e sotto gli occhi di tutti. Blocca per mesi i pagamenti di Comuni e Province, anche quando in cassa hanno risorse sufficienti a disposizione. E il danno è anche per le imprese, a corto di liquidità e che già devono affrontare la crisi. Altre volte costringe le amministrazioni a rinviare opere da fare, nonostante i soldi per realizzarle ci siano». Il presidente della Toscana Enrico Rossi si schiera al fianco dei sindaci dei comuni toscani, che oggi sono scesi in piazza a Firenze contro un patto di stabilità che congela a volte le spese in modo irrazionale, ma anche contro la mancanza di trasferimenti sufficienti a compensare la cancellazione dell'Ici e per un'autonomia impositiva che ancora non esiste. Un dato: la Regione nel 2010 avrebbe potuto fare investimenti per 300 milioni in più, se il patto di stabilità non li avesse bloccati. Agipress - Notizia n.21436 del 5/20/2010 - 5:21:18 PM Aprire prospettive per il sistema neve toscano Incontro in provincia di Pistoia tra il Presidente della Provincia di Pistoia, Uncem Toscana, ANEF Toscana, la Comunità Montana Appennino Pistoiese, i Sindaci dell’Appennino Pistoiese e alcuni impiantisti, per affrontare il problema delle difficoltà che stanno vivendo le società degli impianti nelle stazioni invernali della Toscana che, senza interventi e finanziamenti specifici rischiano di entrare in una crisi gestionale, non legata tanto all'andamento delle stagioni ma alla difficoltà di competere con elevati costi di gestione indotti dall'innevamento programmato, dalla sicurezza delle piste e dal rinnovo della vita tecnica degli impianti. Tutto ciò va affrontato secondo Uncem Toscana ed Anef a livello di "SISTEMA TOSCANO della NEVE" con la Regione Toscana in modo da cercare soluzioni che siano appunto di Sistema e non sporadiche, in modo da dare garanzie ad un settore che nelle nostre montagne conta centinaia di posti di lavoro ed è volano per un turismo di massa e di qualità come quello legato agli sport invernali di cui il panorama montano della nostra Regione non può assolutamente fare a meno, soprattutto in un periodo di crisi come questo dove ogni attività va salvaguardata specialmente nelle aree disagiate e rurali. Altre Regioni, tra cui quelle più fortunate perché a Statuto Speciale, hanno affrontato la questione già da tempo, con leggi specifiche o aiuti che tendono a mantenere e consolidare il livello di servizio legato ad impianti di risalita e piste da sci, creando per questo situazioni di diversità nel panorama nazionale sia nell'offerta che nella qualità del servizio, che nei costi di gestione che poi si ripercuotono nell'offerta al turista. Uncem Toscana Anef e la Provincia di Pistoia si stanno muovendo per richiedere un incontro urgente al Presidente Rossi per parlare delle problematiche legate al turismo bianco-verde dell'alta montagna e l'istituzione di un tavolo permanente per affrontare queste tematiche in modo da riuscire ad influire anche sui tavoli nazionali sia per l'allineamento di normative che creano “due italie” per quanto riguarda gli impianti a fune, sia per il rifinanziamento della legge 140, l'unica che ha permesso alle Regioni non a statuto speciale in passato di provvedere all'ammodernamento delle infrastrutture legate al trasporto su fune. Solo affrontando i problemi a sistema si può riuscire ad ottenere risultati stabili e duraturi per le politiche della montagna ed in questo caso del Turismo Bianco. ipress - Notizia n.21435 del 5/20/2010 - 5:07:13 PM Firenze: il Prefetto incontra le autonomie locali Incontro, questa mattina, tra il Prefetto di Firenze ed i presidenti toscani di Anci, Upi, Uncem ed i sindaci di Quarrata e Capannori. Il tema è quello “caldo” dei tagli che il Governo centrale sta facendo agli enti locali ed alle Comunità montane creando così enormi disagi nella gestione dei servizi ai cittadini. “Abbiamo spiegato al Prefetto - dice Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana -la drammatica situazione degli enti locali e delle comunità montane ed il Prefetto si è fatto interprete delle esigenze prospettate, promettendo di farle pervenire all’attenzione del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e del Ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Devo dare atto al Prefetto di una sensibilità molto particolare perchè ha capito l’importanza di mantenere le risorse finanziarie ai comuni per evitare il loro fallimento e sopratutto per impedire che lo sviluppo venga bloccato”. Agipress - Notizia n.21434 del 5/20/2010 - 9:45:28 AM I servizi socio-sanitari nella Val di Chiana senese Esame sullo stato dei servizi sociosanitari alla luce dei tagli governativi a Sarteano (presso l’unione speciale dei Comuni della Val di Chiana Senese) nel corso di un incontro tra i Sindaci dell’unione ed il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani. I sindaci dell’unione speciale hanno espresso la convinzione che ad oggi risulta sempre più complicato, ed allo stesso tempo fondamentale per la vita dei cittadini, il mantenimento di un livello di eccellenza dei servizi in una situazione nella quale, sul territorio, da un punto di vista delle spinte demografiche e delle dinamiche dell’invecchiamento si allarga il bacino dell’utenza ed al contempo vengono meno le risorse governative costringendo Comuni e Regione ad uno sforzo supplementare sia in termini economici che di efficienza. “In questo contesto - è stato rilevato - diviene sempre più strategico lo strumento Società della Salute quale elemento di programmazione ed in prospettiva di gestione della salute del territorio. Strumento che mostrerà appieno le proprie potenzialità nel momento in cui la gestione diverrà parte integrante delle attività delle municipalità sui servizi territoriali”. “Uncem Toscana, da parte sua - comeha sottolineato Giurlani - ha sin dall’inizio creduto nella Società della Salute quale strumento di programmazione e gestione dei servizi sociosanitari del territorio e per questo si è sempre impegnato quale interlocutore credibile per sostenere concretamente le Società della Salute al fine di operare più efficacemente sul territorio coerentemente con le indicazioni regionali. Un esempio ne è il protocollo Reti sociali a sostegno del welfare locale con il quale, attraverso un rapporto costante Regione – Società della Salute della montagna, si sta cercando di costruire strumenti di supporto alla gestione quotidiana dei servizi, attraverso l’uso dell’innovazione tecnologica e lo sviluppo delle sinergie locali.” Agipress - Notizia n.21433 del 5/18/2010 - 6:12:36 PM Incontro Salvadori (Regione) - Giurlani (Uncem) Agricoltura e sviluppo rurale sono stati i temi principali dell’incontro tra l’assessore regionale toscano Gianni Salvadori ed il presidente dell’Uncem Toscana Oreste Giurlani avvenuto questa mattina. “Ho riscontrato una grande disponibilità da parte dell’assessore - ha dichiarato Giurlani - che ha capito perfettamente quali sono i problemi dello sviluppo rurale, in particolare quello montano, che può trovare un sostegno anche nell’attività e nelle risorse finanziarie dei GAL”. A questo proposito Giurlani ha ricordato la firma del mese di marzo scorso di un protocollo tra Uncem, Associazioni di categoria ed Assogal, che prevede un’azione congiunta al fine di contribuire allo sviluppo della rete territoriale tra gli attori dell’economia rurale e consentire lo sviluppo di relazioni tra i territori favorendo iniziative comuni e integrate. Per raggiungere questo fine sono state definite tre linee guida: l’attivazione di azioni di cooperazione tra i territori rurali presenti nella regione, e tra questi e le aree urbane, favorire una migliore operatività degli enti territoriali della montagna, applicare, diffondere ed attuare programmi orientati allo sviluppo locale. Le azioni che prenderanno il via entro breve tempo, sono tutte rivolte allo sviluppo economico dei territori rurali, tra queste da segnalare l’individuazione di nuove funzioni da attivare per meglio realizzare programmi regionali, nazionali ed internazionali, intercettando, quindi, risorse economiche, promuovendo reti territoriali sfruttando le competenze degli enti locali e delle imprese. Promuovere infine iniziative congiunte finalizzate alla valorizzazione economica, sociale ed ambientale dei territori rurali e delle aree montane. Questo protocollo arriva in un momentoparticoalrmenre difficile per l’agricoltura, con circa 30 mila aziende che hanno cessato l’attività nel 2009 ed una diminuzione dei redditi agricoli di circa il 25 per cento su base nazionale. “L’agricoltura – ha sottolineato Salvadori – resta un punto di riferimento per la Regione Toscana, sia dal punto di vista imprenditoriale-produttivo, che da quello della tutela del territorio e del paesaggio”. Agipress - Notizia n.21431 del 5/18/2010 - 5:06:03 PM “Aspettando Vivere l'Appennino” Presentato a Montecatini Terme la manifestazione “Aspettando Vivere l'Appennino”, che costituisce una preedizione di future iniziative, di maggior respiro, ha già da quest'anno ha ottenuto il patrocinio di ben 35 fra enti ed associazioni di diverse province e regioni. Aspettando Vivere l'Appennino è promosso da Assindustria Pistoia, ideato da Mostre & Mostre di Lucca e realizzato praticamente da una Associazione Temporanea di Imprese composta da Mondolandia Village Spa (la società proprietaria della struttura in cui si realizzerà la manifestazione), da Mostre & Mostre e dalla società di servizi di Assindustria, ovvero Servindustria Pistoia Srl: l'intenzione dei soggetti coinvolti è quella di costuire un evento stabile, che nel periodo di maggior flusso turistico a Montecatini consenta di conoscere quel turismo, di sci ma anche minore, che caratterizza la dorsale appenninica Lucca-Pistoia-Modena. L'expo, che vuole mettere in mostra le eccellenze dell'arco appenninico che va da Lucca a Pistoia a Modena e che si articolerà in due fine settimana ( 21-22-23 e 28-29-30 maggio) si compone di una sezione espositiva e di un ampio programma di eventi collaterali, classificati per profili tematici. Alla manifestazione è arrivato anche il patrocinio di Uncem Toscana, l’associazione presieduta da Oreste Giurlani, che rappresenta 160 comuni montani della regione. Agipress - Notizia n.21425 del 5/18/2010 - 4:48:13 PM Alluvione in Toscana: in arrivo 70 milioni, ma ne servono 141 Firenze «Ad oggi sappiamo che avremo a disposizione soltanto 70 dei 141 milioni di euro necessari per far fronte agli interventi effettuati in somma urgenza e per concedere contributi a famiglie e aziende. E questa mattina in sede di Comitato istituzionale abbiamo deciso che per il momento possiamo rimborsare loro la metà dei danni che hanno subito. In realtà nelle nostre casse oggi abbiamo soltanto 16 milioni di euro e speriamo che la Protezione civile nazionale firmi prima possibile l'ordinanza con la quale ci arriveranno i 52 promessi e attesi». Il commissario per il superamento dell'emergenza-alluvione, Enrico Rossi, fotografa così la situazione finanziaria del post maltempo in Toscana al termine del Comitato istituzionale che si è riunito questa mattina a Firenze presso la presidenza della Regione, presenti i presidenti e i rappresentanti delle province di Pisa, Massa Carrara, Lucca, Prato e Pistoia e quelli di Anci e Uncem. «La coperta è troppo corta – ha aggiunto Rossi – e noi continueremo a chiedere che Roma destini alla Toscana gli altri 70 milioni che mancano all'appello. Com'è noto la Regione ha deciso di stanziare, in aggiunta ai 4 già messi a disposizione, altri 58 milioni di euro per gli interventi su frane e argini e per la messa in sicurezza del territorio. Ma abbiamo chiesto al Ministero dell'Ambiente di metterne almeno altrettanti e stiamo aspettando la loro risposta. Nel frattempo non staremo con le mani in mano e nella prossima riunione di Giunta delibereremo il loro stanziamento per concordare poi con Province e Comuni le procedure per l'attuazione del nostro Piano di messa in sicurezza dei territori». In sintesi appena arriveranno da Roma alle famiglie, per rimborsi dei danni subiti ai beni immobili, andranno 5,6 dei circa 11 milioni di euro richiesti. Alle imprese 34 dei 68,5 milioni richiesti. Gli interventi di somma urgenza conclusi entro il 21 marzo, per oltre 33 milioni di euro, saranno pagati per circa il 90% del totale. Le somme urgenze attualmente in corso, o comunque ancora da concludere, ammontano invece a circa 26 milioni di euro. E' di circa 517 milioni di euro la stima complessiva dei danni da maltempo subiti da 9 (Livorno esclusa) delle 10 province toscane e da 169 dei suoi 287 Comuni. Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, ha espresso soddisfazione per l’azione che sta portando avanti la Regione (prima con Martini ed ora con Rossi), e nello stesso tempo si è detto preoccupato per la carenza di risorse finanziarie disponibili. Giurlani, che è anche sindaco di Fabriche di Vallico, ha ricordato in questa occasione che il comune da lui amministrato ha subito notevoli danni dagli eventi alluvionali di Natale, tanto da che circa 200 persone sono rimaste isolate per un paio di settimane. “Oltretutto - ha detto Giurlani - bisognerà pensare anche a preventivare interventi per fronteggiare futuri, probabili eventi di dissesto iderogeologico”. Agipress - Notizia n.21424 del 5/17/2010 - 6:33:49 PM Associazioni di Autonomie Locali manifestano giovedì 20 maggio a Firenze La Manifestazione delle autonomie locali delle regioni del centro Italia vuole esporre ed evidenziare l’impossibilità di gestione in cui versano i Comuni opponendosi alla perdurante carenza di risorse ed agli insostenibili vincoli imposti dal Patto di stabilità. L’Uncem Toscana, tra i promotori dell’evento, intende dar voce ai territori montani particolarmente colpiti dall’indifferenza del Governo e dello Stato alle loro criticità ed esigenze. In un momento di crisi così significativo che colpisce l’intero scenario internazionale, c’è bisogno di unire le forze ed attivarci con impegno per pretendere ciò che ci spetta di diritto, ed evitare l’abbandono dello Stato. “Usciamo dall’emergenza diamo il futuro alle autonomie locali” lo slogan scelto per la mobilitazione alla quale hanno aderito i Comuni e tutte le associazioni rappresentative delle Autonomie, Anci, Upi, Uncem, Lega Autonomie di Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio. Alle ore 10.00 il corteo dei Sindaci con la fascia tricolore ed i gonfaloni dei Comuni e dei rappresentanti delle Associazioni con i loro vessilli partirà simbolicamente dalla sede della Prefettura in via Cavour, percorrerà via Martelli, attraverserà Piazza Duomo per proseguire in Via Calzaioli ed arrivare davanti alla sede del Comune di Firenze, in Piazza della Signoria. Qui si terrà un evento di simbolica protesta, un “flash mob” di tre minuti durante i quali i sindaci si stenderanno a terra in silenzio su di un telo che riporta la sagoma di un uomo con la fascia tricolore e la scritta “Stanno mettendo ko i Comuni”. A seguire la manifestazione pubblica, con 4 interventi in rappresentanza delle associazioni istituzionali e altrettanti di cittadini imprenditori, genitori, anziani, insegnanti, giovani - che testimonino, dal loro punto di vista, la situazione in cui versano i Comuni in termini di mancati o insufficienti servizi a fronten dell’impasse governativa. La conclusione è prevista attorno alle 13.00. “In nome dell’impegno da sempre profuso per la salvaguardia dello sviluppo e della sopravvivenza dei territori montani scrive Giurlani ai sindaci ed ai presidenti delle CCMM -ti chiedo di non mancare all’evento”. Agipress - Notizia n.21423 del 5/17/2010 - 6:28:12 PM Ministro Brunetta premia Comunità montana Catria e Nerone Roma, 17 maggio 2010. Il convegno inaugurale del ForumPA ha fatto da cornice alla consegna, da parte del ministro Renato Brunetta, della "Menzione Speciale" alla Comunità Montana del Catria e Nerone - Cagli (PU), riservata a 37 amministrazioni in tutta Italia, nell’ambito del concorso nazionale "Premiamo i Risultati" con un piano di miglioramento in materia di gestione associata dei servizi su Catasto - Edilizia - Fiscalità e di Innovazione Tecnologica, per aver fattivamente coniugato innovazione e servizi. Una selezione che ha visto coinvolte oltre 700 amministrazioni pubbliche e che ha impegnato l'ente montano per 18 mesi, con riscontro oggettivo dei risultati raggiunti attraverso visite sul posto da parte dei valutatori inviati dal Ministero, “Tenuto conto della elevata e qualificata partecipazione alla selezione - ha detto il Presidente della Comunità Montana Catria e Nerone Massimo Ciabocchi – e della serietà dimostrata dal Ministero nel riscontro dei risultati raggiunti, accogliamo con grande soddisfazione questo nuovo riconoscimento del lavoro svolto, da condividere con i nostri Comuni, Regione Marche, Provincia di Pesaro e Urbino e con le Società di servizi che collaborano con la Comunità Montana per erogare servizi d'eccellenza. Un partico- lare ringraziamento va a Gino Traversini, Presidente della Comunità Montana fino al 30 Aprile scorso e neo eletto Consigliere Regionale". “Questo importante riconoscimento – ha detto il Presidente dell’Uncem Enrico Borghi – attesta ancora una volta la qualità dei servizi che le nostre Comunità Montane continuano ad erogare ai cittadini, nonostante l’azzeramento dei fondi da parte dello Stato centrale. E’ un premio che riconosce l’efficienza del lavoro svolto, e che dovrebbe indurre il Governo a intervenire con urgenza per sanare una situazione che sul territorio rischia di provocare disservizi importanti in capo alle Comunità montane e rivolti soprattutto alle fasce più deboli”. Agipress - Notizia n.21419 del 5/17/2010 - 6:19:11 PM Giornata nazionale di mobilitazione per gli Enti locali Firenze 17 maggio – Morte per asfissia: è questa la previsione, emersa stamattina durante l’iniziativa toscana della giornata di mobilitazione nazionale per gli Enti locali organizzata dal Partito Democratico, per Comuni e Province se un’ulteriore rigore imposto dal Patto di stabilità dovesse di nuovo trasferirsi dallo Stato agli Enti Locali. L’iniziativa che in Toscana si è svolta a Livorno ha visto la partecipazione del responsabile nazionale Economia e Lavoro del Pd Stefano Fassina, di Andrea Manciulli, segretario regionale del Pd, il sindaco di Livorno e presidente regionale dell’ANCI Toscana Alessandro Cosimi, Andrea Pieroni, presidente della provincia di Pisa e presidente UPI Toscana, e Stefano Bruzzesi responsabile regionale Enti Locali del Partito Democratico della Toscana, e di numerosi sindaci e amministratori della Toscana. Assente, perchè non invitato l’UNCEM, malgrado rappresenti in Toscana 160 comuni montani, a favore dei quali impegna ogni giorno le proprie energie. “Non capisco la mancata convocazione - dichiara Oreste Giurlani, presidente di Uncem toscana - e comunque il nostro impegno a favore dei comuni montani non verrà meno”. D’altra parte, quando si parla di comuni, quale asse portante del sistema istituzionale non si può escludere la montagna. Secondoil PD, la Legge Finanziaria del 2010 non ha restituito quanto dovuto in seguito all’abolizione dell’ICI, ha tagliato ferocemente il fondo ordinario, ha bloccato ogni forma di autonomia impositiva, ha tagliato le risorse per la sicurezza, le risorse per la scuola dell’obbligo, per il fondo nazionale delle politiche sociali, per l’ambiente e stiamo ancora attendendo segnali per un serio e condiviso avvio del “federalismo fiscale”. “Il Partito Democratico – ha annunciato il responsabile nazionale economia del Pd Stefano Fassina – presenterà quindi una proposta di legge di iniziativa popolare in cui si chiede innanzitutto l’attuazione del federalismo fiscale così come previsto dalla Legge 42/2009 per accrescere l’autonomia Finanziaria degli Enti Locali, e, nel contempo la responsabilità degli amministratori. Chiederemo la modifica degli obiettivi e delle regole del patto di stabilità, per sostenere la spesa per investimenti e premiare i Comuni virtuosi e la previsione di adeguati sostegni ai piccoli Comuni, con una più forte incentivazione della gestione associata di servizi e funzioni in capo alla Unioni di Comuni, con l’aumento del fondo degli investimenti e il ripristino del Fondo Nazionale della Montagna. Essenziale poi il completo reintegro del fondo per le politiche sociali”. Agipress - Notizia n.21417 del 5/17/2010 - 9:38:43 AM Che succede nella scuola? Per dire no alla riforma Gelmini, sigle sindacali e rappresentanti docenti hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione ed indire in contemporanea con analoghe manifestazioni in tutti gli Atenei italiani, una assemblea di tutte le componenti accademiche (professori, ricercatori, dottorandi, precari, tecnico-amministrativi, studenti). Ma ci sono altre proteste: il taglio degli organici e la riduzione del tempo pieno. In Toscana c’è rivolta da parte dei comuni. Eppura il ministro Gelmini assicura che “aumenta il tempo pieno nella scuola italiana: nel prossimo anno scolastico saranno attivate nella primaria 782 classi a tempo pieno in più”. Il ministro Gelmini sottolinea che in totale le classi a tempo pieno saranno 37.275. Per il secondo anno consecutivo, quindi - sottolinea il dicastero di viale Trastevere - aumentano gli alunni che potranno usufruire di questo quadro orario. Quest'anno infatti sono state attivate 2.176 classi a tempo pieno in piu rispetto al 2008/2009. Ma le preoccupazioni restano. “Gli enti locali non possono sostituirsi, nei compiti e nelle competenze, al Governo e al Ministero all’Istruzione - dice Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana - e non vorremmo che si ripetesse lo stesso scenario dell’anno in corso quando gli enti locali, insieme ad Uncem e Comunità montane sono dovuti intervenire per evitare la chiusura di alcune scuole”. Va chiarito il fatto che mentre i Comuni sono tenuti a realizzare le scuole, le infrastrutture e la gestione ordinaria, il Governo deve garantire la presenza dei docenti e l’apertura delle strutture scolastiche in modo adeguato alle domande dei cittadini. Agipress - Notizia n.21416 del 5/17/2010 - 9:19:53 AM Da Montieri un grido d’allarme: salvaguardare le politiche sociali Presso il Teatro di Boccheggiano a Montieri si è tenuta un’interessante iniziativa che ha avuto come oggetto le politiche sociali in considerazione dei tagli operati a livello centrale e delle proposte degli Enti Locali per garantire i servizi alla persona. L’iniziativa è stata promossa da Uncem Toscana in collaborazione con il Comune di Montieri, Legambiente Toscana, Regione Toscana, Comunità Montana Colline Metallifere e Società della Salute delle Colline Metallifere e si inserisce all’interno di “PiccolaGrandeItalia”, evento nazionale promosso da Legambiente e che in Toscana, attraverso la collaborazione di Uncem Toscana, ha visto lo svolgersi di numerosi eventi. Presenti anche le Organizzazioni Sindacali Regionali ed i Presidenti di Società della Salute Montane. I lavori, coordinati dal Sindaco di Montieri Marcello Giuntini, hanno visto numerosi interventi tra cui quello del Presidente della Società della Salute delle Colline Metallifere Luciano Fedeli che ha descritto le Politiche messe in atto dalla SdS per non abbassare il livello dei Servizi Sociali, minati dai pesanti tagli operati dal Governo. I lavori sono stati aperti da Oreste Giurlani, Presidente di Uncem Toscana, e hanno visto la chiusura autorevole della Dott.ssa Giovanna Faenzi, Dirigente Responsabile Area Coordinamento delle Politiche Sociali Integrate della Regione Toscana. “La situazione delle Politiche Sociali per i Piccoli Comuni è sempre più difficile – ha dichiarato Oreste Giurlani - visto che il Governo ha quasi azzerato i trasferimenti del Fondo Sociale Nazionale alla Regione Toscana, passando dai 61 milioni di Euro del 2007 ai 6-7 Milioni previsti per il 2011. La Regione Toscana e gli Enti Locali hanno dovuto provvedere con risorse proprie per mantenere inalterato il livello dei servizi. Tale situazione è inaccettabile per gli Enti Locali ed a maggior ragione per i Piccoli Comuni, che hanno a che fare con bilanci ormai azzerati. Insieme ai servizi Sociali sono a rischio anche altri servizi determinanti per il benessere in questi luoghi come il commercio, le infrastrutture, i servizi postali e siamo ancora in attesa delle ripercussioni del Federalismo Fiscale. La situazione è insostenibile- ha concluso Giurlani- e per denunciare ciò, come atto finale della Festa dei Piccoli Comuni, Uncem Toscana lancerà il suo grido di allarme con un documento che denuncerà la gravità di questa situazione. Tale documento, sarà un documento aperto che, spero, raccolga numerose adesioni”. Andrea Barducci Agipress - Notizia n.21414 del 5/15/2010 - 12:41:57 PM Un orto didattico nella scuola dell'infanzia di S.Ilario (Pescia) Alla scoperta della sana alimentazione attraverso la tradizionale cura dell’orto Sensibilizzare i bambini e le loro famiglie ad una alimentazione equilibrata e corretta. Riscoprire e alimentare la tradizione locale della produzione di alcune piante, fonte di vitamine e proteine mediante la realizzazione dell’orto didattico. Sono alcuni elementi che caratterizzano un progetto elaborato presso la scuola dell’infanzia di S. Ilario (Pescia) grazie all’impegno delle insegnanti Simonetta Giorgetti e Linda Puccinelli e del dirigente scolastico Francesca Giurlani. L'Orto Didattico, esperienza positiva per bambini e genitori, viene gestito in modo collaborativo con le maestre, rispondendo via via alle loro necessità. Utilizza una struttura che “ripari” la zona delle aiuole, tramite un paravento che offra una lieve ombreggiatura. Sotto a tale paravento, situato accanto alle aiuole, trovano posto alcune panche che possono essere utilizzate dai bambini, dalle insegnanti e dal coltivatore presente durante alcuni momenti di spiegazione e/o organizzazione del lavoro. Il progetto si propone anche, valutandone i costi, l'acquisizione di una piccola struttura da collocare accanto all'orto in cui eventualmente collocare i Diari dei bambini, gli attrezzi utilizzati per il lavoro ed il materiale che le inseganti ritengano utile avere a disposizione accanto all'orto. Interessante l’idea del diario utile per contenere foto dei momenti significativi dello sviluppo delle piante, disegni o altro materiale che le insegnanti intendano inserire, e che viene consegnato al bambino alla fine dell'anno scolastico. Ci sarà inoltre un diario collettivo che rimarrà nella scuola, disponibile per gli anni successivi. Un giudizio positivo è stato espresso da Oreste Giurlani, presidente di Uncem, che rappresenta 160 comuni montani. “L’iniziativa - dice Giurlani - non è solo lodevole in se stessa, ma si presenta utile per essere rivisitata e riutilizzata anche in altre scuole, in particolare quelle di montagna che hanno sempre esigenze particolari per avvicinare i bambini alla natura”. Agipress - Notizia n.21409 del 5/14/2010 - 7:10:11 PM Amiata Val d'Orcia: inaugurato un telecentro Inaugurato oggi il Telecentro Amiata Val d’Orcia ad Abbadia San Salvatore, nella ex palazzina Cinabro, in Via Hamman. Il progetto, coordinato e promosso dalla Comunità montana Amiata Val d’Orcia, è gestito dalla società Coding Srl. “Il Telecentro – ha detto il presidente della Comunità montana Amiata Val d’Orcia, Giuliano Simonetti – nasce come uno spazio pubblico e aperto a chiunque abbia la necessità di accedere ad Internet e agli altri servizi telematici con collegamenti a banda larga. Il progetto fa parte del percorso avviato dalla Comunità montana Amiata Val d’Orcia e dai sette Comuni che ne fanno parte per coordinare e creare sinergia fra i singoli settori, amplificando, così, i vantaggi che ognuno offre e dovrà essere un propulsore per lo sviluppo del territorio e per lo sviluppo e la promozione dell’innovazione, dal punto di vista tecnologico, imprenditoriale e della capacità di far rete. In questo modo, vogliamo offrire un’ulteriore possibilità di sviluppo e di occupazione per l’Amiata Val d’Orcia, oltre a servizi sempre più vicini ai cittadini e alle imprese, con opportunità che fino a qualche anno fa non erano nemmeno immaginabili”. I servizi offerti dal Telecentro si dividono in servizi ai privati; alla pubblica amministrazione e alle imprese. La struttura offrirà a tutti gli utenti postazioni di telelavoro tecnologicamente attrezzate; corsi di alfabetizzazione informatica e formazione a distanza; servizi di Internet Point, videoconferenza e gestione di caselle di posta elettronica. Gli enti pubblici e le imprese potranno trovare, tra i numerosi servizi offerti dal nuovo centro, anche opportunità legate alla realizzazione e gestione di siti web, all’attivazione di pratiche amministrative e pagamenti on line e alla gestione di caselle Pec, per la Posta elettronica certificata. Presso il Telecentro, inoltre, sarà attivo lo sportello Qui Enel, attraverso il quale cittadini e aziende potranno avere informazioni sui servizi dedicati alle famiglie e alle piccole aziende con contratti fino a 30 kw, con operatori collegati in rete con il sistema Enel Servizio Elettrico. Alla manifestazione ha partecipato anche Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, il quale ha ricordato l’impegno dell’Uncem per la realizzazione di altri telecentri, già pienamente funzionati e di soddisfazione per le imprese ed i cittadini. "L’inaugurazione di oggi - ha detto Giurlani - è stata un’occasione per discutere dello stato di attuazione del piano societa' dell'informazione e servizi telecentro". Agipress - Notizia n.21407 del 5/14/2010 - 6:56:11 PM Toscana: seminario sui finanziamenti Ue con Uncem e Legautonomie “I finanziamenti dell’Unione europea a favore degli enti locali” è il tema del seminario che si tenuto questa mattina a Firenze organizzato da Uncem Toscana e Legautonomie Toscana all’indomani dei recenti accordi di collaborazione siglati con Focus Europe. L’iniziativa era rivolta a sindaci e presidenti delle comunità montane per facilitare l’intercettazione di risorse finanziare a livello europeo e l’avvio di progetti come occasione di sviluppo delle proprie realtà territoriali. Il seminario si è soffermato, in particolare, sulle politiche energetiche e sulla cooperazione Ue. “Un tema quanto mai attuale - si legge in una dichiarazione fatta pervenire ad Agipress da Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana - perchè tocca da vicino la questione della diffusione delle energie rinnovabili e della cultura del risparmio energetico in tutti quei piccoli Comuni che da sempre hanno scelto di aprire le porte alle energie positive del Paese e di chiuderle a quelle negative. Basti pensare che rispetto allo scorso anno il costo del fotovoltaico è diminuito del 30%: un risultato ottenuto grazie al lavoro di tutti – Aziende e Istituzioni – e grazie alla capacità di Comuni, piccoli di dimensioni ma grandi di mentalità, di fare squadra e di unirsi per una causa. La Toscana, in questo senso, è un esempio virtuoso. Una causa per la quale opera l’Uncem, che affronta le sfide del futuro con uno sguardo ed una prospettiva mondiali ma anche con una grande attenzione per il territorio e per le opportunità che offre, tanto che si dovrebbe creare - secondo Giurlani - un vero programma per le energie alternative da gestire in montagna”. Samuele Furfari della Commissione Europea, da parte sua, intervenendo al seminario di Firenze, ha sottolineato come “una delle sfide più importanti che l'Unione Europea porterà avanti è quella relativa alla produzione di calore, produrre il 20% in più di energie rinnovabili”. Secondo Furfari occorrerà porre molta attenzione alle biomasse per produrre calore. Ed in tale ambito un ruolo fondamentale lo svolgeranno gli Enti locali che devono impegnarsi al massimo e collaborare. Basti pensare che il 40% dell'energia utilizzata in Europa, proviene da Edifici che spesso appartengono a Enti Locali. “Gli Enti locali devono diventare gli attori di tale processo che mira all'efficienza energetica. In Europa hanno aderito al Patto dei Sindaci fino ad ora 1695 Città, di cui 502 Italiane e cioè il 30% del totale, prima dell'Italia c'è la Spagna. Ciò dimostra che l'Italia è impegnata per il "pacchetto energia", e l'auspicio è che tale impegno venga portato fino in fondo e porti i risultati attesi”. Un Patto - però secondo Giurlani - chre non basta da solo ma occorrono le risorse finanziarie per gestirlo. Ma qualcosa si muove: l’assessore provinciale fiorentino Lepri, portando il saluto ai partecipanti al seminario, ha ricordato il recente allargamento dell’Agenzia fiorentina per l’energia, con l’entrata nella società di alcuni comuni e della Comunità montana della Montagna Fiorentina. Al seminario hanno portato un contributo il direttore di Legautonomie toscana e Tarchi dell’Uncem che ha illustrato la posizione dell’associazione. Agipress - Notizia n.21406 del 5/13/2010 - 7:33:35 PM Via ai fondi per l'edilizia scolastica In arrivo 350 milioni per migliorare la sicurezza degli edifici scolastici italiani. Il Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha approvato il Piano straordinario per l'edilizia scolastica. Il ministro Gelmini sottolinea che "lo stanziamento definitivo di 358 milioni di euro da parte del Cipe per la messa in sicurezza delle scuole è un risultato importantissimo. Grazie all'impegno del ministero dell'Istruzione e del ministero delle Infrastrutture, sono stati assegnati 100 milioni in più rispetto ai fondi complessivamente investiti negli ultimi tre anni". "Il Piano Straordinario per l'edilizia scolastica, approvato dal Cipe, prevede una ripartizione contraria alla normativa che regola i Fondi Fas (i Fondi per le aree sottosviluppate): al mezzogiorno andrebbe il 40 per cento al posto dell'85 per cento dei finanziamenti, invece al Centro-Nord andrebbe un abbondante 60 per cento, al posto del 15". La Sicilia in particolare disporrà di 35 milioni e mezzo "invece che di 74,4 milioni e la Lombardia farebbe la parte del leone con 49,7 milioni di euro". Il Piano, ancora top secret, sottoscritto dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, e dal collega delle Infrastrutture, Altero Matteoli, prevede in tutto 1.552 interventi "urgenti finalizzati alla prevenzione e riduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi anche non strutturali negli edifici scolastici". Se l'intera cifra (350 milioni di euro) fosse stata suddivisa secondo il consueto rapporto previsto per i fondi Fas, alle regioni del Sud - dove si trovano le scuole più sgarrupate - sarebbero toccati quasi 300 milioni e 50 avrebbero preso la strada delle regioni centrali e settentrionali. Ma le cose andranno diversamente: 140 milioni al Mezzogiorno e 210 nel resto d'Italia. In totale, 157 milioni spostati, secondo i parlamentari meridionali, da Sud a Nord. "Il risultato di oggi - commenta Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana - segna un passo decisivo e concreto verso la sicurezza dei nostri istituti, per i quali il monitoraggio avviato diversi anni fa non è tuttavia ancora completato. Il prossimo impegno del governo sarà il completamento del monitoraggio degli edifici in vista di un successivo stanziamento di 420 milioni di euro". Agipress - Notizia n.21402 del 5/13/2010 - 4:14:26 PM Giurlani (Uncem): “accrescimento del valore economico delle foreste” Il Gal l’Altra Romagna mette in campo il bando per l'accrescimento del valore economico delle foreste. Nello specifico si tratta dell’azione 4 della misura 411 che consiste in azioni integrate rivolte all’aumento del valore economico dei boschi. L’azione concorre all’obiettivo specifico di consolidare e stabilizzare la redditività del settore agricolo e forestale attraverso interventi che, valorizzando la multifunzionalità dei boschi, mirano all’accrescimento del valore economico degli impianti forestali e dei loro prodotti e, conseguentemente, alla crescita economica e sostenibile del territorio. Questo è solo un esempio della necessità sentita su tutte le montagne italiane per proteggere le foreste. D’altra parte la stessa Unione europea è orientata nella difesa delle foreste, così come può evidenziarsi attraverso la lettura del “Libro Verde e sviluppo rurale”, edito di recente dalla Commissione Europea DG AGRI Un. H4. “Il 56% della popolazione dei 27 Stati membri dell'Unione europea (UE) –si legge dal libro verde della Commissione europea- vive in zone rurali e queste ultime rappresentano il 91% del suo territorio; è quindi evidente che lo sviluppo rurale costituisce un settore di vitale importanza. L'agricoltura e la silvicoltura rimangono le forme prevalenti di utilizzazione del suolo e di gestione delle risorse naturali nelle zone rurali dell'UE, oltre a costituire un'importante piattaforma per la diversificazione delle attività economiche nelle comunità rurali. Il rafforzamento della politica di sviluppo rurale dell'UE è quindi ormai una priorità generale dell'Unione europea”. “Forestazione, agricoltura, sviluppo del territorio, difesa del suolo - dichiara da parte sua il Presidente di Undem Toscana Oreste Giurlani - sono tutti argomenti all’ordine del giorno, che interessano in prima linea le aree montane del territorio. L’incremento delle sinergie tra attività agricole, forestali, zootecniche, di tutela ambientale può essere capace di sviluppare nuove iniziative nella produzione di energia, nella gestione e manutenzione del territorio, nell’agricoltura sociale. Le foreste svolgono molteplici funzioni (sociali, economiche ed ambientali) interdipendenti, spesso simultanee e concentrate nello stesso luogo. Per preservare tale multifunzionalità occorrono approcci di gestione equilibrati fondati su adeguate informazioni sulle foreste. Le zone forestali svolgono un ruolo ai fini della conservazione dei paesaggi e della fertilità del suolo: le foreste, infatti, impediscono l’erosione del suolo e la desertificazione, soprattutto nelle zone montuose. Sono inoltre fonte di occupazione, reddito e materie prime per l’industria e per le energie rinnovabili. In tale contesto sono importanti le scelte della Regione Toscana sta portando avanti”. “Il consolidamento del tessuto produttivo agro-forestale – conclude Giurlani - e il mantenimento di concrete opportunità di sviluppo, richiede il miglioramento della competitività attraverso innovazione e modernizzazione, rafforzamento dell’integrazione delle filiere agricole, agro-alimentari e forestali e lo sviluppo di nuove capacità e competenze. In quest’ottica le Comunità Montane e le Unioni Speciali di Comuni continuano a dimostrarsi importante strumento a salvaguardia del territorio, sono gli Enti che più di altri ha più forza nell’essere in contatto con i bisogni dei cittadini ed operare nella giusta direzione con adeguate risposte ai bisogni”. Agipress - Notizia n.21399 del 5/13/2010 - 3:52:27 PM Amiata Val d'Orcia: un centro telematico per nuovi servizi a disposizione di cittadini, enti pubblici e imprese Mettere a disposizione dei sette Comuni della Comunità montana Amiata Val d’Orcia un centro telematico che aiuti a snellire le procedure burocratiche e offra a tutti, cittadini, enti pubblici e imprese, nuove opportunità con il collegamento a banda larga. E’ questo, in sintesi, lo scopo del Telecentro Amiata Val d’Orcia, che verrà inaugurato venerdì 14 maggio ad Abbadia San Salvatore, nella ex palazzina Cinabro, in Via Hamman. Il progetto, coordinato e promosso dalla Comunità montana Amiata Val d’Orcia, è gestito dalla società Coding Srl. Il programma dell’inaugurazione del Telecentro prevede, alle ore 15, il saluto del sindaco di Abbadia San Salvatore, Lorenzo Avanzati. Seguirà il dibattito sullo stato di attuazione del Piano Società dell'Informazione e Servizi Telecentro Amiata Val d'Orcia, mentre alle ore 16.30 interverranno Giorgio Almansi, dirigente responsabile di settore dei progetti ICT Interregionali, e Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana. Intorno alle ore 17.30 è prevista l’inaugurazione ufficiale del Telecentro. “Il Telecentro – spiega il presidente della Comunità montana Amiata Val d’Orcia, Giuliano Simonetti – nasce come uno spazio pubblico e aperto a chiunque abbia la necessità di accedere ad Internet e agli altri servizi telematici con collegamenti a banda larga. Il progetto fa parte del percorso avviato dalla Comunità montana Amiata Val d’Orcia e dai sette Comuni che ne fanno parte per coordinare e creare sinergia fra i singoli settori, amplificando, così, i vantaggi che ognuno offre e dovrà essere un propulsore per lo sviluppo del territorio e per lo sviluppo e la promozione dell’innovazione, dal punto di vista tecnologico, imprenditoriale e della capacità di far rete. In questo modo, vogliamo offrire un’ulteriore possibilità di sviluppo e di occupazione per l’Amiata Val d’Orcia, oltre a servizi sempre più vicini ai cittadini e alle imprese, con opportunità che fino a qualche anno fa non erano nemmeno immaginabili”. I servizi offerti dal Telecentro si dividono in servizi ai privati; alla pubblica amministrazione e alle imprese. La struttura offrirà a tutti gli utenti postazioni di telelavoro tecnologicamente attrezzate; corsi di alfabetizzazione informatica e formazione a distanza; servizi di Internet Point, videoconferenza e gestione di caselle di posta elettronica. Gli enti pubblici e le imprese potranno trovare, tra i numerosi servizi offerti dal nuovo centro, anche opportunità legate alla realizzazione e gestione di siti web, all’attivazione di pratiche amministrative e pagamenti on line e alla gestione di caselle Pec, per la Posta elettronica certificata. Presso il Telecentro, inoltre, sarà attivo lo sportello Qui Enel, attraverso il quale cittadini e aziende potranno avere informazioni sui servizi dedicati alle famiglie e alle piccole aziende con contratti fino a 30 kw, con operatori collegati in rete con il sistema Enel Servizio Elettrico. "L’evento sarà trasmesso in streaming sul nostro sito UNCEM Toscana - dichiara il presidente Oreste Giurlani - e sarà un’occasione per discutere dello stato di attuazione del piano societa' dell'informazione e servizi tele centro". Agipress - Notizia n.21391 del 5/12/2010 - 4:55:06 PM Dall’Uncem Toscana “idee” di collaborazione con l’ Assessorato all’Urbanistica ed alla Pianificazione del territorio Sarà firmato un Protocollo di Intesa tra l’Assessorato all’Urbanistica della Regione Toscana e l’Uncem Toscana, il quale prevede anche l’attivazione di un tavolo permanente per affrontare le problematiche urbanistiche che coinvolgono la montagna toscana. Questa decisione è stata assunta questa mattina nel corso di un incontro svoltosi in Regione tra Giurlani e l’Assessore all’Urbanistica e pianificazione del territorio Anna Marson. Nel corso dell’incontro Giurlani ha illustrato al neo-assessore le esigenze di programmazione per la montagna anche attraverso l’attivazione di un capitolo speciale nel PIT in rapporto PRS e PSR. A giudizio dell’Uncem va previsto un sostegno istituzionale ed economico a favore dei piccoli comuni montani per garantire una pianificazione di qualità con l’attivazione di un service regionale per la formazione e la costituzione dei quadri conoscitivi. E’ stato messo in evidenza, inoltre, la necessità di valorizzazione e mantenimento del paesaggio completando in tempi certi l’iter di approvazione del piano paesaggistico, definire inoltre una pianificazione dei territori, stabilendo regole chiare sui conflitti che si generano tra gli aspetti paesaggistici e quelli legati alla sostenibilità ambientale, individuando, in collaborazione con i comuni, le parti del territorio vocate e/o interdette per l’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile con particolare riferimento all’energia solare ed eolica. Valorizzare infine il programma per Cartografia e GIS Montagna Toscana che rappresenta una grande opportunità per i comuni montani e per il SIT regionale. L’Assessore ha preso atto delle indicazioni dimostrando una evidente disponibilità al dialogo per affrontare le problematiche che coinvolgono la montagna toscana. Agipress - Notizia n.21390 del 5/12/2010 - 1:13:50 PM Regimi fiscali in materia di accise vigenti dal 1° gennaio 2010. Danni enormi alla montagna “Da quest’anno, per la prima volta, il Governo non ha recepito la proroga della riduzione delle accise sul gpl e gasolio che negli anni passati avevamo ottenuto per i nostri territori senza distinzioni”. Lo ha dichiarato il deputato PD Raffaella Mariani,che ha aggiunto: “nonostante i tentativi del gruppo del Pd di inserirla in due provvedimenti successivi (legge comunitaria e Dl incentivi) oltre che nella legge Finanziaria, non c’è stata assolutamente disponibilità ad intervenire. Si è prodotta così una grave ingiustizia che penalizza le zone montane, le famiglie e le imprese già provate da una situazione economica molto difficile. In concreto, dal 1° gennaio 2010, in seguito alla mancata approvazione della proroga, viene meno l’applicazione della riduzione del prezzo del gasolio e del gpl utilizzati come combustibili da riscaldamento in una parte dei Comuni metanizzati ricadenti in zona climatica E. In questi territori, le aree che non potranno più godere della riduzione di prezzo sono le frazioni parzialmente non metanizzate in cui ha sede la casa comunale. Di conseguenza, nei Comuni interessati, la riduzione potrà essere applicata solo alle frazioni non metanizzate al di fuori del centro abitato in cui è collocato il municipio”. Tanto riporta anche la circolare dell’Agenzia delle Dogane: “il beneficio di cui all’art. 8, comma 10 lett. c) della legge n. 448/1998 è oggi applicabile alle sole frazioni, non metanizzate della zona climatica E, appartenenti a comuni metanizzati che ricadono nella medesima zona climatica E, intese secondo la lettera del citato art. 4, del d.l. n. 268/2000 come “… porzioni edificate …. ubicate a qualsiasi quota, al di fuori del centro abitato ove ha sede la casa comunale, ivi comprese le aree su cui insistono case sparse”. “Troppo poco - dichiara Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, che rappresenta ben 160 comuni montani - perchè il danno che ne deriva a famiglie ed imprese è esagerato. E soprattutto questa disposizione non tiene in alcun conto la marginalità della montagna che viene così addirittura punita con la mancanza di accise su gpl e gasolio”. Agipress - Notizia n.21389 del 5/11/2010 - 5:30:36 PM Cavriglia (AR): Giurlani (Uncem Toscana) incontra Sindaco e Giunta Lo sviluppo del territorio di Cavriglia è stato sottoposto ad un esame nel corso di un incontro congiunto tra la giunta municipale, guidata dal sindaco Ivano Ferri, e l’Uncem tramite il suo presidente Oreste Giurlani. Temi specifici: ambiente, turismo, energie. “È stato un incontro importante, quello con gli amministratori di Cavriglia, che hanno apprezzato l’incontro– ha dichiarato Giurlani – che ha messo in luce da un lato le criticità economico-finanziarie che gli amministratori stanno vivendo nel governare i territori facendo i conti con i tagli del Governo e dall’altro la consapevolezza delle potenzialità di cui dispongono i territori, dall’agricoltura all’industria, dall’energia alla cultura, che rappresentano una risorsa propulsiva per una nuova fase di sviluppo dell’intero territorio regionale. I nostri territori, come quello di Cavriglia- ha concluso Giurlani - sono un’opportunità per la nostra regione e vanno valorizzati nella direzione dello sviluppo sostenibile: in una prospettiva futura di questo tipo, sono ancora più necessarie strategie integrate specifiche da attuarsi sia con strumenti di programmazione regionale e locale ma anche con atti negoziali che concorrono alla creazione di condizioni favorevoli ad un complessivo sviluppo delle montagne”. Agipress - Notizia n.21384 del 10/05/2010 - 15.54.30 Il 20 Maggio a Firenze per dare futuro alle Autonomie Locali Il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani scrive ai Sindaci, Presidenti di Comunità Montane ed Unioni Speciali di Comuni, alle Associazioni di categoria per invitarli alla Manifestazione dei Comuni il 20 maggio a Firenze. “UNCEM Toscana - scrive Giurlani - da tempo sollecita una manifestazione delle Autonomie Locali del Centro Italia, ed ora chiama i Comuni e le Comunità Montane della Toscana ad un impegno straordinario per dare voce, con la proprio presenza, al disagio che la politica di governo sta arrecando, con tagli indiscriminati e inadeguate ipotesi di riordino istituzionale, alla vita delle nostre Comunità”. Il 20 Maggio quindi per rivendicare i diritti offesi delle Autonomie Locali. “Usciamo dall'emergenza diamo il futuro alle autonomie locali” è questo lo slogan scelto per tale manifestazione che vedrà coinvolte UNCEM, Anci, Upi, Lega Autonomie di Toscana, Emilia-Romagna, Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio. Su questi temi è intervenuto qualche giorno fa in occasione dell’assemblea regionale Anci, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che ha spiegato come “la nuova giunta regionale si è insediata nel momento in cui il paese è attraversato dalla più grave crisi economica e sociale del dopoguerra”. “Dobbiamo riservare –ha continuato Rossi - il massimo dell'attenzione e della sensibilità alla sofferenza che colpisce il lavoro, le imprese, le famiglie. Noi dobbiamo esserci, esserci è un valore, il filo che tiene insieme la comunità regionale. Dobbiamo continuare ad essere presenti, ascoltare, fare ciò che è possibile, dare un segnale preciso della nostra volontà di impegno. Dal punto di vista operativo, ha proseguito Rossi «dobbiamo mettere in campo più di quello che è stato fatto finora, che è stato tanto. Una situazione di emergenza richiede strumenti di emergenza e soprattutto la capacità di accelerare sugli investimenti e di superare elementi di corporativismo e localismo che ancora vedo nel sistema. Dobbiamo liberare tutte le risorse disponibili, oltre a chiedere di più dobbiamo essere capaci di mobilitarci, di far circolare le risorse di far aumentare il fatturato. Questa sarà una boccata di ossigeno. Parole come concertazione e governance sono logorate e non riusciamo a vederne l'efficacia. Propongo quindi – ha proseguito – di lavorare insieme per costruire, entro l'anno, un modello di governo che riconosca a tutti i soggetti le loro funzioni, esalti le competenze e disponga di uno strumento per la valutazione dei risultati”. “La manifestazione -ha concluso Giurlani- sarà un momento importante e soprattutto un’opportunità per quei comuni, enti, che, a fronte delle grosse difficoltà che stanno vivendo a causa dei tagli su tutti i fronti, potranno esprimersi e sostenere i propri diritti”. Agipress - Notizia n.21383 del 10/05/2010 - 12.25.00 Riconosicmento per la Comunità Montana Catria e Nerone dal Ministro Brunetta Aconclusione della fase di valutazione finale del Concorso “Premiamo i risultati”, realizzato in collaborazione con il Formez, il ministro Renato Brunetta ha comunicato a Lucio Guerra, Comunità Montana Catria e Nerone Provinvia di Pesaro e Urbino, che la stessa CM è risultata fra le 37 meritevoli di una "Menzione speciale" per aver attuato nel 2009 un piano di miglioramento che ha coinvolto diffusamente l'organizzazione e gli stakeholder e raggiunto risultati significativi. La menzione speciale si riferisce alla gestione associata dei servizi su Catasto - Edilizia - Fiscalità e di Innovazione Tecnologica. “Ritengo particolarmente importante questo risultato da parte della Sua amministrazione - scrive il Ministro - in ragione dell’elevata partecipazione al Concorso: delle oltre 700 amministrazioni e uffici, diffusi su tutto il territorio nazionale, che hanno presentato domanda di partecipazione, 478 hanno successivamente avviato la realizzazione di un piano di miglioramento gestionale e 295 lo hanno portato a termine conseguendo i risultati previsti. Sia il livello di partecipazione, sia i risultati raggiunti dalla Sua e dalle altre 36 amministrazioni selezionate per la menzione speciale sono un segnale positivo della crescente attenzione del settore pubblico al tema della qualità delle prestazioni rese a cittadini ed imprese e dell'importanza attribuita ai percorsi di miglioramento continuo”. La cerimonia di premiazione avverrà a Roma, nel corso della sessione inaugurale del Forum PA 2010, il prossimo 17 maggio. “Dopo il riconoscimento del Maggio 2009 per il progetto di eccellenza RQuadro ottenuto nel corso di Forum P.A. 2009- dice Oreste Giurlani, presidente Uncem Toscana - di cui l’Uncem è stato promotore con capofila il comune di Fabbriche di Vallico, arriva quest’altra bella notizia che serve a dimostrare, ancora una volta, il ruolo importante che svolgono le Comunità montane e la loro indispensabile presenza in montagna per lo sviluppo delle attività socio-economiche”. Agipress - Notizia n.21377 del 09/05/2010 - 16.20.06 Piccoli comuni grande risorsa per sviluppo sostenibili Scansano, 9 maggio 2010 – “Enel Green Power opera anche per diffondere le energie rinnovabili e la cultura del risparmio energetico in tutti quei piccoli Comuni che da sempre hanno scelto di aprire le porte alle energie positive del Paese e di chiuderle a quelle negative. Basti pensare che rispetto allo scorso anno il costo del fotovoltaico è diminuito del 30%: un risultato ottenuto grazie al lavoro di tutti – Aziende e Istituzioni – e grazie alla capacità di Comuni, piccoli di dimensioni ma grandi di mentalità, di fare squadra e di unirsi per una causa. La Toscana, in questo senso, è un esempio virtuoso. Una causa per la quale opera Enel Green Power, che affronta le sfide del futuro con uno sguardo ed una prospettiva mondiali ma anche con una grande attenzione per il territorio e per le opportunità che offre. Una strada che sta consentendo ad Enel Green Power di ottenere risultati eccellenti in Italia e nel mondo”. Lo ha detto il Presidente di Enel Green Power Francesco Starace a Scansano in occasione di Voler Bene all’Italia nel corso della conferenza “Piccoli Comuni tra tradizione e innovazione” a cui, oltre a Starace, sono intervenuti l’On. Ermete Realacci, l’Assessore all’energia e all’ambiente della Regione Toscana Anna Rita Bramerini, il Presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras, il Sindaco di Scansano Marzio Flavio Morini, il Presidente Nazionale Coldiretti Sergio Marini ed il Presidente di Legambiente Toscana Piero Baronti. Agipress - Notizia n.21375 del 08/05/2010 - 17.37.02 Piemonte: primo appuntamento con le Comunità montane del neo assessore regionale «Non esiste un’identità del territorio montano, senza un’identità economica. La Regione deve riconoscere alle Comunità montane il loro ruolo di sindacati del territorio che hanno un’identità politica». Così il neo assessore regionale alla Montagnadel Piemonte Roberto Ravello incontrando stamani, gli amministratori di quattro Comunità montane della Provincia di Torino nelle splendide sale di Villa Ogliani a Rivara. Una prima occasione di confronto, tra sindaci, consiglieri di Comuni e presidenti di Comunità montane, promossa dall’Uncem Piemonte. A fare gli onori di casa, il primo cittadino di Rivara Gianluca Quarelli. In sala, cento rappresentanti delle Comunità montane Valli di Lanzo Ceronda e Casternone, guidata da Celestina Olivetti, Alto Canavese, guidata da Alessandro Gaudio, Valli Orco e Soana con il presidente Danilo Crosasso, e Val Chiusella Valle Sacra e Dora Baltea Canavesana, con la presidente Marina Carlevato. «Non verrà distrutto quanto fatto in passato - ha affermato l’assessore Ravello - anche se ci sarà un’attenta analisi dei bisogni, in particolare sulla legge del 2008 che ha ridotto e riformato le Comunità montane. So bene che le preoccupazioni sono legate alle criticità dei bilanci e alla mancanza di competenze proprie. Penso alle energie rinnovabili che se venissero riconosciute competenza delle Comunità montane farebbero spiccare il volo a questi enti». «Credo molto nella difesa dell’identità territoriale - ha proseguito Ravello - ma con la garanzia di un’identità economica. È giusto ragionare sui servizi associati tra i comuni che fanno parte delle Comunità montane, come penso alle politiche per il turismo che hanno bisogno di strumenti adeguati. Poi c?è da lavorare per un’efficace gestione del patrimonio forestale. C’è però un atto rivoluzionario da mettere in pratica: affidare al territorio ciò che è suo». Lido Riba, presidente dell’Uncem Piemonte, che ha promosso l’incontro di Rivara, ha presentato i tre ruoli chiave delle nuove Comunità montane, stabiliti dalla legge regionale 19 del 2008: agenzia di sviluppo del territorio che sa utilizzare le risorse endogene, ente di bonifica per la prevenzione del dissesto idrogeologico, unione di Comuni per la gestione dei servizi associati. Il presidente dell'Uncem si è soffermato su alcune concrete iniziative avviate negli ultimi due anni. «Una delle più significative - ha detto rivolto agli amministratori torinesi - è il catalogo dei viaggi d'istruzione e delle gite per le scuole nelle Comunità montane piemontesi. Siamo alla seconda edizione e ci sono già 87 proposte per portare i giovani a scoprire le ricchezze dei nostri paesi. Lo abbiamo ripresentato all'interno del convegno “A scuola di montagna” che si è tenuto a Torino nel pomeriggio di venerdì 7 maggio. Poi c'è il progetto “Anziani in montagna” della Regione, che l'Uncem sostiene e diffonde da due anni, per portare a costi ridotti gli anziani delle città nelle nostre vallate, studiando per loro momenti culturali, di svago, di divertimento» Agipress - Notizia n.21374 del 5/8/2010 - 5:19:11 PM Incontro a Vernio per la “PiccolaGrandeItalia” Per la manifestazione “Voler bene all’Italia”, giunta alla settima edizione, la Toscana sta partecipando con 100 piccoli comuni, tra cui Vernio, dove si è celebrata oggi la “giornata della difesa del suolo”. Presenti Marco Ciani, Presidente Comunità Montana Val di Bisenzio, il Sindaco di Vernio Paolo Cecconi, Oreste Giurlani Presidente di UNCEM Toscana. Domani, a Scansano si parlerà di energie verdi alla presenza dell’on Realacci e del Ministro Maroni. La manifrestazione è nata sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e organizzata da Legambiente con la collaborazione di Enel Green Power, il patrocinio della Regione Toscana e la partecipazione di molti altri soggetti. Una festa, anche simbolica, per salvaguardare il futuro dei piccoli centri e per chiedere maggiori risorse e servizi per queste realtà, il più delle volte penalizzate. “La festa dei Piccoli comuni –ha detto il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani - viene in un momento particolare, ed il messaggio che dovrebbe essere lanciato da questa festa è che sulle riforme istituzionali e il federalismo fiscale i piccoli comuni e la montagna devono poter trovare un proprio spazio, una dignità per poter, alla pari delle altre realtà, dire la loro. Quando si andranno a definire le risorse in base al nuovo federalismo fiscale e quindi in base alle necessità ed i bisogni del territorio, la montagna ed i piccoli comuni devono poter avere la possibilità di esprimersi e prendere quindi parte al confronto. Oltre a poter garantire servizi ai propri cittadini, i piccoli comuni montani hanno come prioritari gli aspetti legati alla messa in sicurezza del territorio che rappresenta la base per poter vivere, investire e creare sviluppo. È per tutto questo che in montagna deve essere chiaro che ci vogliono risorse specifiche per poter salvaguardare il territorio. La cerimonia si è conclusa con passaggio di consegne degli stendardi tra il comune di Fabbriche Di Vallico (dove aveva avuto luogo la manifestazione ieri) e quello di Vernio, sinonimo di collaborazione tra i due comuni e simbolo del proseguimento della festa dei piccoli comuni. Agipress - Notizia n.21372 del 5/8/2010 - 4:15:19 PM Comano (Lunigiana): è arrivata la banda larga Grande festa ieri sera a Comano, in Lunigiana, per l’arrivo della banda larga. Eutelia, la società impegnata per tale operazione, ha consegnato i lavori, alla presenza delle autorità locali, dei presidenti di provincia di Massa e della Comunità montana, e del presidente di Uncem Toscana, Oreste Giurlani. Con questa operazione si è quasi completato l’inserimento nella Lunigiana della banda larga. Restano escluse, per ora, soltanto alcune zone dei comuni di Zeri, Pontremoli e Podenzana. “La montagna toscana - dice Giurlani - ha bisogno che la Regione porti avanti il programma già avviato dalla precedente giunta Martini arrivando il prima possibile al completamento degli interventi programmati su tutto ill territorio regionale, oltre ad iniziare a pianificare come si affronterà in montagna la fase II ovvero quella relativa alla banda larga di secondo livello. Per questo però, serve l’impegno serio e determinato soprattutto del Governo affinché sostenga il percorso di infrastrutturazione anche attraverso le risorse specifiche che era stato annunciato sarebbero state messe in campo sia attraverso INFRATEL sia attraverso l’utilizzo dei fondi CIPE. È questa la speranza per la montagna toscana che necessita della banda larga per avere sempre più servizi on-line, per una maggiore efficienza della Pubblica Amministrazione e risparmi complessivi per cittadini ed imprese in modo da evitare il più possibile inutili spostamenti soprattutto quando nei periodi invernali neve e ghiaccio condizionano la viabilità di queste zone”. Giurlani sostiene, ed a ragione, che la marginalità della montagna si combatte anche attraverso un uso appropriato ed ampio della banda larga. “E’ il mezzo più concreto - conclude Giurtlani - per aiutare imprese, cittadini, scuole”. Agipress - Notizia n.21370 del 5/7/2010 - 6:38:41 PM Parte da Fabbriche di Vallico la “tre-giorni” di ”PiccolaGrandeItalia” La festa dei “Piccoli Comuni” ha avuto il suo battesimo in un piccolo comune della montagna toscana, Fabbriche di Vallico, il cui sindaco, Oreste Giurlani, è anche presidente di Uncem Toscana, l’associazione che rappresenta 160 comuni montani. Si è trattato di una giornata dedicata alla scuola ed in particolar modo alla presentazione di un progetto sperimentale di innovazione tecnologica e didattica promosso da Anci ed Uncem insieme con Regione Toscana, dal nome Progetto Errequ@dro, Scuole in rete e reti scuole che ha come obiettivo quello di favorire, attraverso l'uso di nuove tecnologie migliori pratiche di insegnamento e apprendimento. Collegate in videoconferenza numerose scuole con maggioranza di provenienza dalle aree montane ove i temi del disagio didattico sono più forti, tra cui quelle dei comuni di Montemignaio, Lamporecchio, Abbadia San Salvatore, Isola del Giglio, Monteverdi, Seggiano, Sarteano. Nonchè le scuole di Sestino e Capraia. Alla manifestazione hanno partecipato oltre a Giurlani, anche il Presidente Nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, quello regionale Baronti, il vicepresidente Cia Failoni, il sindaco di Barga Marco Bonini, l’On. Rosa De Pasquale, ed esponenti di enti ed associazioni che hanno collaborato all’evento. “È un momento importante quello di oggi –ha dichiarato Giurlani – perché si permette alle scuole di sperimentare per la prima volta il sistema che permetterà di attivarsi per vere e proprie lezioni a distanza attraverso l’uso di lavagne interattive e sistemi di videoconferenza, apparecchi di cui si stanno dotando le strutture scolastiche, e che permetteranno ad un bambino fisicamente presente in classe all’Isola del Giglio, di seguire e partecipare attivamente alla lezione che il docente nella scuola di un altro comune sta facendo ai suoi allievi”. “Favorire la crescita della qualità dell’istruzione e garantire pari opportunità di accesso alle migliori pratiche di insegnamento e apprendimento –ha continuato Giurlani - operare per il raggiungimento di un livello di eccellenza nella didattica, attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie e metodologie educative, atte a favorire l’integrazione tra scuole di differenti territori, consentendo di superare le difficoltà che si incontrano nel fare scuola in luoghi geografici svantaggiati, sono solo alcuni degli importanti obiettivi che proponiamo mettendo in atto progetti come questo di oggi che mette in evidenza come anche i piccoli comuni possano offrire servizi d’eccellenza”. Giudizio positivo dalla Cia toscana che ha dichiarato come “la giornata di Fabbriche di Vallico dedicata alla scuola, è stata importante perché dimostra come sia possibile un nuovo welfare che assicuri i servizi essenziali, efficienti e moderni anche nelle aree più marginali. Come Cia - ha dettoil vice-presidente Failoni - collaboriamo e siamo interessati ad allargare la collaborazione con il mondo della scuola per portare le nostre esperienze di “scuola in fattoria “ per diffondere nell’infanzia l’educazione alimentare e l’amore per la terra e la natura”. Domani ci sono diversi appuntamenti in Toscana, tra cui quello di Vernio dedicato alla difesa del suolo. E domenica, a Scansano si parlerà di energie verdi alla presenza dell’on Realacci e del Ministro Maroni. Sono 100 i piccoli comuni toscani che durante questo week-end celebreranno la settima edizione di "Voler Bene all'Italia", la giornata di festa dei centri minori nata sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e organizzata da Legambiente con la collaborazione di Enel Green Power, il patrocinio della Regione Toscana e la partecipazione di molti altri soggetti. Una festa, anche simbolica, per salvaguardare il futuro dei piccoli centri e per chiedere maggiori risorse e servizi per queste realtà, il più delle volte penalizzate. Agipress - Notizia n.21364 del 5/6/2010 - 7:17:06 PM Valdarno-Valdisieve e il futuro Istituzionale dell’area territoriale. “Vista la delicatezza della discussione in corso che riguarda da vicino il futuro prossimo delle nostre Istituzioni mi sembra necessario porre attenzione e cura nel portare avanti la questione relativa al futuro dell’assetto istituzionale nell’area Valdarno_Valdisieve”Lo scrive Oreste Giurlani, presidente di Uncemm Toscana, in una lettera indirizzata ai sindaci intersati ed al presidente della Comunità montana della Montagna fiorentina. “In un momento in cui le Istituzioni stanno attraversando un periodo delicatissimo caratterizzato non più solo dai continui e spregiudicati tagli a cui queste sono sottoposte ma anche dall’incalzare della discussione politica su temi e riforme importanti come il Federalismo fiscale e la Carta delle Autonomie Locali - aggiunge Giurlani - occorre porre molta attenzione per tutelare il ruolo degli Enti Montani, anche tutelare e garantire le peculiarità presenti sul territorio e nel contempo potenziare le opportunità offerte dalle gestioni associate”. Giurlani ricorda che l’Unione Speciale dei Comuni Montani, prevista dalla L.R. 37/2008, costituisce un lido sicuro su cui convergere tutti che consentirà sia di mantenere proprie tutte le deleghe che la Regione Toscana ha attualmente assegnato alla Comunità Montana Montagna Fiorentina sia di salvaguardare le peculiarità proprie dei territori e dei Piccoli Comuni, permettendo però di dilatare gli spazi delle gestioni associate. La L.R. 37/2008, fra le molte cose, definisce anche tempi entro i quali le Comunità Montane dovranno attivare specifiche gestioni associate, e tale opportunità potrà essere colta positivamente per avviare un processo che, a questo punto, porti velocemente verso l’attivazione di gestioni associate che coinvolgano non più solo i Comuni appartenenti alla Comunità Montana ma tutta l’intera area territoriale che costituirà la futura Unione Speciale. “Per portare a termine il potenziamento della Comunità Montana Montagna Fiorentina in Unione Speciale dei Comuni Montani conclude Giurlani - sarà necessario compiere alcuni passaggi politico-istituzionali e Uncem Toscana è sia disponibile a mettere a disposizione la propria esperienza nell’affrontarli sia, se sarà necessario, a farsi portavoce delle esigenze territoriali presso la nuova Giunta Regionale della Toscana”. Agipress - Notizia n.21363 del 5/6/2010 - 4:49:54 PM In montagna oltre la metà dei piccoli comuni La manifestazione di questo fine-settimana denominata “Voler bene all’Italia” vede coinvolti migliaia di piccoli comuni, di cui oltre la metà collocati in ambiente montano. “I piccoli comuni montanti - dice Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana - sono oltre la metà di tutti i piccoli comuni (oltre 4.200) presenti in Italia, e sono quelli che soffrono di più l’emarginazione dovuta a mancanza di strutture e di servizi. La dimostrazione di tutto ciò si ricava nell’azione dell’Uncem che mette a disposizione le sue potenzialità per andare incontro alle esigenze delle popolazioni montane”. In questo ambito si collocano le iniziative che trova l’Uncem in prima fila nella partecipazione alla manifestazione. Dopo la presentazione dei giorni scorsi a Firenze, domani l’Uncem ha organizzato a Fabbriche di Vallico, piccolo comune della Garfagnana, di cui è sindaco lo stesso Giurlani, una grande manifestazione popolare, con contenuti nazionali per festeggiare l’evento. Non solo ma la stessa Uncem sarà presente all’iniziativa che si svolgerà dopodomani a Vernio. “La questione - dice Giurlani - non è limitata ad un week-end di festa ma va oltre e riguarda le politiche per la montagna, completamente dimenticate a livello nazionale. Per esempio non mi pare ci sia molta attenzione al fatto che i comuni montani siano piccoli e nello stesso abbiano una grande estensione, con tutte relative conseguenze negative. D’altra parte se in Toscana se i 160 comuni (su 287) qualificati montani facciano capo, per scelta e non per obbligo, alle 14 Comuità montane ed alle 5 Unioni speciali di comuni, ci sarà pure una ragione”. Insomma, è giusto il concetto che Piccoli Comuni in questo week-end metteranno in bella mostra i loro talenti, la loro cultura, la loro comunità, le loro produzioni che sono quelle che poi costruiscono le identità, ma anche giusto pensare a quale politica portare avanti per consentire a questa risorsa del Paese di essere rafforzata e non penalizzata. Dispiace dover constatare che questa mattina, nell’ambito della prsentazione nazionale della manifestazione nessuno abbia sentito il dovere di ricordare la montagna, parlando genericamente di piccoli comuni, come se un piccolo comune alle porte di una grande città viva le stesse marginalità di un piccolo comune sperduto tra le montagne. “L’augurio - ha detto Giurlani - che l’argomento venga introdotto nella discussione sulla Carta delle Autonomie, sperando di trovare sullo stesso metro di giudizio Uncem, Anci ed Upi”. Agipress - Notizia n.21349 del 5/5/2010 - 11:01:05 AM Da Bruxelles parte il rilancio per banda larga. L’interesse della montagna toscana secondo Giurlani (Uncem) Il 12 maggio Bruxelles approverà un piano per rilanciare lo sviluppo della rete, sia nei contenuti che nelle infrastrutture. La Ue corre ai ripari dopo aver constatato che nella top ten delle aziende di maggior successo nel mondo digitale non ce n'è nemmeno una che rappresenti il vecchio continente. L'Unione arranca anche sulla penetrazione della fibra ottica: finora non è riuscita a garantire a tutti gli europei internet veloce nemmeno sfruttando le line xDSL già esistenti. Al momento è ultima tra i principali paesi del G20 con meno dell'1% di penetrazione della fibra ottica (in Usa è al 2%, in Giappone al 12% e in Corea al 14%). In realtà "diffusione capillare" e "banda larga" sono due finalità difficilmente perseguibili allo stesso tempo. La prima prevede infatti l'utilizzo delle tecnologie mobili che aiutano sì a garantire la copertura nelle aree dove lo sviluppo delle infrastrutture è più difficile ma, al tempo stesso, limitano la banda ad un valore che non può competere con le linee cablate. La seconda, invece, costringe i governi ad ingenti investimenti che possono essere giustificati solo relativamente ad un'ampia copertura della popolazione. Nel frattempo la Commissione europea ha approvato il regime d'aiuto previsto nel "piano di sviluppo rurale regionale per la Banda larga". Ne ha dato notizia il Ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali, che ha inoltre precisato che sarà valido fino al 31 dicembre 2015. Con esso, afferma il nuovo ministro per le Politiche agricole Giancarlo Galan, saranno sovvenzionabili 501 interventi per un totale di 154,52 milioni di euro stanziati, con l'obiettivo di "abbattere il divario digitale nelle aree più marginali del nostro Paese". Destinatari degli aiuti potranno essere 2.100 aree di comuni rurali in cui non vi sono servizi a banda larga o sono insufficienti. “Con questo provvedimento contribuiamo ad abbattere il divario digitale nelle aree più marginali del nostro Paese', ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali,Giancarlo Galan, commentando l'approvazione da parte della Commissione europea del regime d'aiuto 'Banda larga nelle aree rurali', notificato dal Mipaaf e valido fino al 31 dicembre 2015. “Internet è ormai diventato uno strumento indispensabile per lo sviluppo delle economie delle aree rurali, oltre che per la riduzione dell'isolamento fisico e geografico delle popolazioni residenti in queste zone – ha sottolineato il ministro - e, contribuendo al vero tessuto connettivo della modernità, facciamo in modo che l'Europa sia un po’ più unita”. Il progetto, ricorda il ministero, punta alla realizzazione di infrastrutture in fibra ottica nelle aree rurali più marginali del Paese, per garantire alla popolazione residente l'accesso a internet veloce, in quanto economicamente poco vantaggioso per gli operatori privati. Per la Toscana sono previsti 28 interventi per un importo di 7,21 milioni di euro. Soddisfazione è stata espressa da Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana (che rappresenta 160 comuni montani). “La montagna toscana - dice Giurlani - avrà bisogno che la Regione porti avanti il programma già avviato dalla precedente giunta Martini arrivando il prima possibile al completamento degli interventi programmati oltre ad iniziare a pianificare come si affronterà in montagna la fase II ovvero quella relativa alla banda larga di secondo livello. Per questo però, serve l’impegno serio e determinato soprattutto del Governo affinché sostenga il percorso di infrastrutturazione anche attraverso le risorse specifiche che era stato annunciato sarebbero state messe in campo sia attraverso INFRATEL sia attraverso l’utilizzo dei fondi CIPE. È questa la speranza per la montagna toscana che necessita della banda larga per avere sempre più servizi on-line, per una maggiore efficienza della Pubblica Amministrazione e risparmi complessivi per cittadini ed imprese in modo da evitare il più possibile inutili spostamenti soprattutto quando nei periodi invernali neve e ghiaccio condizionano la viabilità di queste zone”. Giurlani sostiene, ed a ragione, che la marginalità della montagna si combatte anche attraverso un uso appropriato ed ampio della banda larga. “E’ il mezzo più concreto - conclude Giurtlani - per aiutare imprese, cittadini, scuole”. Agipress - Notizia n.21348 del 5/4/2010 - 6:40:22 PM Gestione danni alluvione: passaggio di consegne tra Claudio Martini e il neo commissario Enrico Rossi Si è svolto presso l’Amministrazione provinciale di Pisa lo scambio di consegne tra Claudio Martini ed Enrico Rossi, neo commissario delegato per il superamento dell’emergenza causata dall’alluvione che ha colpito la Toscana tra Natale scorso e l’inizio dell’anno. Nel corso dell’incontro del Comitato istituzionale composto dalle cinque Province più colpite, Anci e Uncem, Martini ha sottolineato di aver richiesto a fine marzo al capo dipartimento della protezione civile, Guido Bertolaso, l’assegnazione alla Toscana di almeno altri 80 milioni di euro. «Si tratta – ha spiegato Claudio Martini – di una somma che consentirebbe quanto meno di far fronte alle somme urgenze e fornire i primi, indispensabili contributi per i privati e le imprese danneggiate. Ad oggi sappiamo di poter contare su 1 26 milioni di euro, ma abbiamo danni per oltre 500 e i 200 a cui arriveremo se verranno stanziati gli 80 richiesti, rappresentano la quota minima necessaria. La Regione ha attinto dal proprio bilancio la metà delle risorse disponibili e quindi il contributo governativo per far fronte a quella che è stata definita una calamità nazionale è assolutamente insufficiente». Nel ringraziare il suo predecessore per l’ottimo lavoro compiuto e per aver impostato insieme a Comuni, Province e Comunità montane in maniera corretta e in tempi rapidi l’esatto calcolo dei danni, il neo commissario Enrico Rossi ha annunciato che si muoverà per portare a compimento le opere di salvaguardia. A Martini è arrivato anche il ringraziamento di Uncem Toscana, a nome dei 160 comuni montani, molti dei quali interessati alle alluvioni. Il presidente di Uncem, Oreste Giurlani, ha ricordato che i fondi a disposizione bastano a garantire soltanto il 15% dei lavori necessari alla messa in sicurezza dei territori. Oltretutto si deve affrontare la questione del rischio idro-geologico che colpisce la quasi totalità del comuni toscani. Agipress - Notizia n.21347 del 5/4/2010 - 12:38:31 PM “PiccolaGrandeItalia”: presentazione a Firenze Sono 100 i comuni sotto i 5 mila abitanti: i "piccoli toscani"per i quali nel fine settimana del 7-8-9 maggio si celebrerà la settima edizione di "Voler Bene all'Italia", la giornata delle porte aperte nei centri minori organizzata da Legambiente con la collaborazione di Enel, Coldiretti e il patrocinio della Regione Toscana, nata sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Cento, dunque, i comuni che hanno aderito all'iniziativa in tutte le 10 Province con una varietà di programmi. C'è da scegliere tra feste, assaggi, visite guidate, itinerari naturalistici o alla riscoperta di antiche tradizioni. Monumenti ed un patrimonio immenso di tradizione culturale ed enogastronomica. Piccoli gioelli, i quali festeggieranno la loro identità, tradizione e bellezza dando voce ai campanili, promuovendo prodotti tipici, artigianato artistico ma anche innovazione e sperimentazione. Una festa, anche simbolica, per salvaguardare il futuro dei piccoli centri e per chiedere maggiori risorse e servizi per queste realtà, il più delle volte penalizzate. I dati e i numeri della settima edizione di "Piccola Grande Italia" sono stati resi noti stamani nel corso di una conferenza stampa alla presenza dell'Onorevole Ermete Realacci, Presidente Onorario di Legambiente Nazionale, di Piero Baronti, Presidente di Legambiente Toscana, del Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani, e del Responsabile Relazioni Esterne Enel Macro Area Centro Nord Luciano Martelli. “La festa dei piccoli comuni –ha detto il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani – rappresenta un importante momento per la giusta valorizzazione di quelle realtà che quotidianamente si trovano a vivere difficoltà e disagi, ma che allo stesso tempo posseggono potenziali altissimi. L’auspicio è che il mese di Maggio possa diventare un momento davvero importante per i piccoli comuni, e possa diventare, oltre ai tre giorni dedicati, il mese della piccola grande Italia in Toscana. Abbiamo organizzato iniziative regionali sui temi specifici riguardanti i piccoli comuni come i servizi ai territori, servizi alla persona, attività produttive. Quest’anno abbiamo ritenuto, anche in previsione delle problematicità che per il nuovo Anno Scolastico si preannunciano in particolare per i Comuni Montani, di dedicare la manifestazione del 7 Maggio alla scuola e in particolar modo alla sperimentazione del progetto di innovazione tecnologica e didattica che la nostra associazione porta avanti con la Regione Toscana – “Progetto Errequ@dro”. Sono state selezionate 8 scuole con maggioranza di provenienza dalle aree montane ove i temi del disagio didattico sono più forti. In videoconferenza dalla Scuola Primaria "A. Vallisneri"di Fabbriche di Vallico ci saranno i comuni di Montemignaio, Lamporecchio, Abbadia San Salvatore, Isola del Giglio, Monteverdi, Seggiano, Sarteano. Sarà un momento importante per valorizzare le comunità locali e favorire il loro dialogo interattivo. Il giorno dopo, 8 Maggio, il comune di Vernio prende a cuore i problemi della montagna e del suo territorio. Il tema della festa sarà, infatti, "Tutela del territorio e assetto idrogeologico. Le problematicità della montagna e dei piccoli Comuni" attraverso, incontri, conferenze e dibattiti. Mostre sui prodotti locali e pranzo con le eccellenze del luogo”. Agipress - Notizia n.21345 del 5/4/2010 - 11:20:48 AM Giurlani (Uncem Toscana) “sì al terzo mandato per i sindaci di piccoli comuni” In vista della riapertura del dibattito sulla Carta delle Autonomie, che vedrà la prossima riunione il 24 maggio alla Camera, la Commissione Affari costituzionali ha deciso che gli emendamenti dovranno essere presentati entro lunedì 10 maggio, alle ore 12. Tra le novità occorre segnalare la richiesta di inserire nella Carta la possibilità di consentire il terzo mandato per i sindaci dei piccoli comuni. “Si tratta di un’esigenza non rinviabile - dice Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, che rappresenta 160 comuni montani per consentire ai piccoli comuni di garantirsi una continuità gestionale viste le palesi difficoltà a trovare candidati”. Non solo, ma non si capisce perchè debbano esserci talune cariche elettive senza limite di mandato. “Certo - spiega Giurlani - sarebbe opportuno che ci fosse libertà di nomina anche nei comuni, ma se proprio si vuole limitare il rinnovo questo può andar bene per una grande città, ma sicuramente sarebbe deleterio per un piccolo comune”. A questo proposito giova ricordare la nuova linea del Pdl annunciata dal responsabile organizzativo del PdL e vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, secondo cui sarebbe opportuno consentire il terzo mandato solo per i comuni sotto i 15 mila abitanti. "Credo che il vincolo dei due mandati - ha detto Lupi - sia fondamentale e indispensabile per le grandi citta’ perche’ dieci anni sono piu’ che sufficienti per attuare il proprio programma di governo e permettere un ricambio generazionale. Sui piccoli comuni una riflessione invece puo’ essere fatta". Agipress - Notizia n.21340 del 5/3/2010 - 10:30:21 AM Si incrementa il servizio di Videocom in Toscana Le Comunità Montane della Toscana attraverso il progetto VIDEOCOM si sono munite di un’infrastruttura di Videoconferenza che sfruttando le risorse di RTRT e del TIX ha permesso fino ad oggi ai territori disagiati di avere a disposizione un punto di riferimento per Amministratori e personale delle Comunità Montane, delle nuove Unioni Speciali di Comuni e degli Enti del proprio territorio e di poter usufruire di un innovativo metodo di comunicazione con l’obiettivo di diminuire, quando possibile, gli spostamenti fisici per la partecipazione ad incontri e riunioni. Tale utilizzo ha portato UNCEM Toscana e le Comunità Montane della Toscana ad essere prese d’esempio come una delle Best Practices italiane sull’utilizzo della MultiVideoConferenza. Il progetto è andato incontro ai territori particolarmente svantaggiati come gli Enti appartenenti ai territori più lontani dal Capoluogo Toscano per i quali la partecipazione ad una riunione in tal luogo voleva dire l’utilizzo dell’intera giornata lavorativa. Tale metodo inoltre ha dimostrato di semplificare e di aumentare la capacità di dialogo tra gli Enti appartenenti alla stessa UNCEM Toscana, con tempi di organizzazione degli incontri che, una volta semplificato e standardizzato il metodo di partecipazione alle MultiVideoConferenze e quello di convocazione delle stesse ha permesso di affrontare in tempi ristretti questioni importanti e delicate, con incontri ripetuti in uno stretto margine di tempo, cosa che sarebbe stata impossibile senza l’ausilio di questa tecnologia. “L’esperienza fin qui acquisita - ha dichiarato Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana - dimostra l’importanza di tale progetto che merita, pertanto, di essere approfondito ed ampliato. La dimostrazione pratica arriva dalla convinta adesione degli enti che in poco tempo ha visto firmare il progetto a 75 comuni, oltre alle Comuità montane ed alle Unioni speciali di comuni”. Va segnalato, inoltre, che tale progetto ha ottenuto il consenso della Regione Toscana che ha dimostrato così di credere nello sviluppo delle tecnologie sia per il miglioramento dei servizi che per il risparmio sulle spese.