Leggi l`articolo - Passione Caracciola
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S GARECLASSICHE PASSIONE CARACCIOLA TRIBUTO AL CAMPIONE NEL NOME DI RUDOLF Cinque giorni fra i luoghi delle imprese sportive del funambolico pilota tedesco, spesi con un occhio di riguardo per il benessere e la serenità dei partecipanti, circondati da grande esclusività. Mettendo da parte, volutamente, inopportune smanie di emulazione Testo di Roberto Sposini Replica con gusto I fratelli Laszlo e Georg Bardoczy in perfetto abbigliamento vintage sulla loro Excalibur SSK prima serie del 1965, una roadster americana con motore Chevrolet “small block” V8 di 5354 cm³ e 350 CV che riprende le forme della Mercedes SSK. 102 AGOSTO 2015 AGOSTO 2015 103 GARECLASSICHE PASSIONE CARACCIOLA S embra un sogno… Vedere i luoghi delle imprese di un grande pilota tedesco scorrere con calma attraverso il parabrezza di una Maserati 3500 GT Spider Vignale. Non una qualsiasi però, ma la penultima di preserie, quella - proprio lei - che, affascinante nella sua imperfezione (la cornice del parabrezza e il logo anteriore furono realizzati in gran fretta per l’esposizione e non erano definitivi), nel 1960 debuttò al Salone dell’auto di Ginevra; di lì a poco la Maserati 3500 inizierà a far sognare gli italiani anche nei film. Dicevamo… al volante di quella Maserati godersi i ritmi poco serrati di una gara di regolarità, senza doversi preoccupare ogni mattino di stipare i bagagli in auto (a loro penserà un servizio dedicato che ve li farà trovare direttamente in camera). E arrivare la sera certi che ad attendervi ci sarà il meglio dell’ hôtellerie elvetica. E mentre voi vi godete il meritato relax, qualcuno, nella penombra di un garage, si occupa della vostra auto: la coccola, la pulisce fino a far brillare ogni singola cromatura (avete mai visto in azione il team di Roberto Mercuri e i suoi compressori con ghiaccio secco? Fanno miracoli…) e inserisce un apposito tappetino sotto il motore per verificare che non ci siano perdite preoccupanti. Pronto intervento per tutti Alcuni momenti della gara, con il ritrovo al Mercedes-Benz Museum di Stoccarda e i meccanici di Mechatronik al lavoro; specializzato in assistenza, restauro, modifiche e sviluppo di prototipi, il team ha seguito l’intera gara, assicurando manutenzione e assistenza alle auto iscritte a ogni fine tappa. In basso, l’Aston Martin DB4 del ’59 della coppia AmodeoBattistacci, vincitrice di questa prima edizione di Passione Caracciola. Dalla Formula 1 con passione “Sono un grande fan delle auto d’epoca, il rumore del loro motore è semplicemente inconfondibile. Contrariamente alle vetture moderne, l’auto la si percepisce anche a bassa velocità”. Nico Rosberg (nella foto a destra con l’organizzatore Paolo Spalluto) ha festeggiato il debutto della gara dedicata a Rudolf Caracciola presenziando al via insieme a un altro protagonista della Formula 1, Bernd Mayländer, driver della safety car. PIÙ VACANZA CHE COMPETIZIONE Tagliando quotidiano Le auto prima di tutto… A ogni fine tappa le vetture (qui vediamo l’Alfa Romeo Giulia Super del 1976 dell’equipaggio Matzke-Lerch) venivano sottoposte a una verifica generale dei livelli, oltre che a un’accurata pulizia. In alto, la Maserati 26 M del 1928. Ecco signori, anche per chi di gare di regolarità ne ha fatte tante nella vita, Passione Caracciola sarebbe una piacevolissima sorpresa; per il format votato più al relax che alla competizione, più alla bellezza dei luoghi che al “passaggio sui tubi”. Ma anche per la capacità dell’organizzazione di inventarsi sempre un gioco, un quiz, una serata, una soundtrack da ascoltare in auto, insomma un momento per fare sentire tutti come in viaggio con amici. E pazienza se nel road book quest’anno c’è stata qualche sbavatura (gli organizzatori promettono che nell’edizione del 2016 “sarà ineccepibile”). Ma prima di proseguire nel racconto, concedeteci una domanda, e non siate timidi… Forza, alzi la mano chi sa tutto di Wilhelm Rudolf Caracciola. Come, siete in pochi? Già, potrebbe essere, siamo pur sempre nella terra del grande Nuvolari (di cui Caracciola però è stato compagno di team nel 1932, nella squadra ufficiale Alfa Romeo). EpAGOSTO 2015 105 GARECLASSICHE PASSIONE CARACCIOLA → PARTNER ATTIVI L’ORA DELLE STORICHE La maison IWC Schaffhausen (nella foto il Ceo Georges Kern) è scesa in pista in occasione della prima edizione di Passione Caracciola schierando con i propri colori alcune delle auto storiche più belle di Mercedes-Benz: prima fra tutte la 300 SLR, la stessa che il 1° maggio 1955 vinse la Mille Miglia. Sempre del team IWC una 300 SL Roadster (serie W198 II) color grigio argento e una 300 SL (serie R107) rossa. “IWC è legata per molti versi allo sport motoristico”, ha spiegato Georges Kern. “Oltre a ricoprire il ruolo di ‘official engineering partner’ del team di F.1 Mercedes, abbiamo deciso di dedicarci anche alle automobili classiche, non da ultimo con la nostra collaborazione con Mercedes-Benz Classic”. Nel 2013, all’ultima edizione della corsa internazionale del Klausen, IWC ha infatti mandato in gara una “Silberpfeil” W25, la stessa auto con la quale Rudolf Caracciola vinse in Svizzera nel 1934 la celebre corsa in salita. Al vincitore di Passione Caracciola, inoltre, è andato un Ingenieur Chronograph Silberpfeil, un orologio IWC con quadrante decorato a perlage, omaggio alla “Freccia d’argento” W25, il cui quadro strumenti era inserito in un cruscotto in lamiera d’acciaio lavorato appunto con la tecnica a perlage. pure, nella vicina Svizzera o in Germania, Caracciola è un vero mito. Non per tutti, ovvio. Ma per chi sa di auto d’epoca, di certo. Perché un mito? Perché sul bagnato correva come un diavolo (da lì il soprannome di “Regenmeister”, “re della pioggia”). E perché uno che in curriculum ha 144 vittorie (su 204 gare disputate) e un record di velocità di 432,7 chilometri orari (con una Mercedes W125 Streamliner con motore V12 e Debutto con successo Claudio Mosconi (a sinistra) e Roberto Sposini, premiati da Silvia Cerolini, “marketing and communications manager” del gruppo bancario Julius Baer. A bordo di una Maserati 3500 GT Spider Vignale del 1960, l’equipaggio di Ruoteclassiche si è piazzato secondo nella classifica finale, alle spalle dell’Aston Martin DB4 della coppia AmodeoBattistoni. Nell’altra pagina, la Citroën DS 19 Cabriolet del 1964. 106 AGOSTO 2015 750 CV, ottenuto sull’autostrada che collega Francoforte a Darmstad) merita rispetto. Tanto rispetto. Di lui potremmo dirvi molto altro, dalla sua vita spesa a Lugano (dove la sua casa - sul cui terrazzo amava dondolarsi osservando il lago e accarezzando il suo gatto - sta per essere abbattuta), alla sua carriera da pilota di punta di Mercedes-Benz negli anni Trenta e Quaranta. Dai titoli europei nella categoria Grand Prix alla vittoria nel 1931 alla Mille Miglia. Insomma, Caracciola è per gli svizzeri e per i tedeschi quel che per noi è Nuvolari. Ed è per questo che proprio in Svizzera è nata l’idea di organizzare una gara di regolarità che lo ricordi, che ricordi i suoi luoghi, quelli della sua vita e dei suoi successi. Ecco, Passione Caracciola è questo, il tributo a un grande pilota. Un tributo che nella formula di gara si tiene volutamente lontano dall’agonismo, dalle prestazioni. Una “cinque giorni” di regolarità che mette al centro la memoria di un grande pilota, ma anche il benessere dei partecipan- ti. Immaginate, come dicevamo, ritmi distesi, hotel fastosi in cui ritrovare il benessere dopo una giornata al volante di “vecchiette” non sempre confortevoli (pensate per esempio alla Maserati 26 M partita col numero 1). Immaginate soste lungo il tracciato intercalate da quiz olfattivi e tattili, chiacchierate fra amici, buona cucina. Un nuovo tipo di gara, che apre le porte alla passione senza dimenticare il piacere. Immaginate che tutto cominci con una visita al Mercedes-Benz Museum di Stoccarda, magari alzando i calici a pochi metri dal vicecampione del mondo di F.1 Nico Rosberg, lì anche lui a festeggiare con tutti noi Caracciola, a bordo di una Mercedes-Benz 300 SL. Immaginate di attraversare le strade più belle della Svizzera occidentale, di far tappa a Schaffausen e magari di scambiare quattro chiacchiere con Georges Kern, il “signor IWC”, anche lui matto per le auto d’epoca. Immaginate di ripercorrere quel Klausenpass sul quale il “Caratsch” (lo chiamavano così Caracciola, sui circuiti) compì imprese da brivido, e di farlo senza fretta, godendovi il panorama. Di farvi condurre dalle note del road book sulla Tremola del Gottardo, una serpentina in cubetti di porfido da affrontare con grinta e, poco dopo, di avere il tempo, fra una prova speciale e l’altra, di far sosta al museo Autobau di Fredy Lienhard, a Romanshorn (in realtà è una collezione privata bella da far perdere la testa, ci si va su appuntamento e se siete da quelle parti è davvero imperdibile). E qualche ora dopo di tuffarvi nelle acque benefiche di Bad Ragaz. Per poi ritrovarvi, nel bel mezzo di una prova speciale, i vecchi Pilatus P-3 delle forze aeree svizzere che, all’aeroporto di Ambri, vi rombano a sorpresa sulla testa. LA TAPPA A CASA SCANIA La tappa finale? Lugano, dove la gara ha sostato nella villa che ha ospitato il pilota fino alla sua scomparsa (nel 1959), Casa Scania, quella che in molti vorrebbero diventasse un museo e che, se nulla interverrà, verrà invece abbattuta in autunno. L’ultimo tributo al pilota tedesco in piazza del- la Riforma, a Lugano, con le auto lasciate in esposizione per qualche ora nel cuore della cittadina ticinese. Capito adesso cos’è Passione Caracciola? Una sapiente miscela fra un po’ di sano spirito agonistico, con prove cronometrate e a media imposta di rito, alternate a momenti più conviviali. Una gara che miscela luoghi, storia, ricordi e che chi scrive - se non si fosse capito da quel “sogno” iniziale - ha avuto la fortuna di vivere a bordo di una elegantissima Maserati 3500 GT Spider Vignale. Un punto di vista certo privilegiato; dietro quel parabrezza, Passione Caracciola è passata come un film, la biografia di un grande pilota fatta rivivere attraverso i luoghi che lo hanno reso famoso. Se vi è venuta voglia di andare in libreria per acquistare un libro e saperne di più di Otto Wilhelm Rudolf Caracciola (tornate a pag. 23), vuol dire che abbiamo fatto bene il nostro lavoro. E magari, chissà, dal 16 al 19 giugno dell’anno prossimo vi verrà voglia di partecipare: la seconda edizione di Passione R Caracciola sta già scaldando i motori. AGOSTO 2015 107
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di alcune perle presenti a St. Moritz il prossimo agosto...