Lʼagenzia Ficht abbassa il rating dellʼItalia e la
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Lʼagenzia Ficht abbassa il rating dellʼItalia e la
CON IL PDL ANNO LXI N.57 Lʼagenzia Ficht abbassa il rating dellʼItalia e la sinistra tace... Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 La Casta? Erano invasori alieni. Forse visitors Marcello de Angelis Pigi Battista sul sito del Corriere pubblica un divertente – o forse agghiacciante – articolo sul concentrato di teorie cospirazioniste che animano la grande “comunità” grillina. Secondo un sito che scandaglia la Rete classificando e registrando le innumerevoli teorie di complotti e cospirazioni, i blog dei credenti in Casaleggio registrerebbero la maggiore e più pittoresca concentrazione di tutte le paranoie note e meno note di cui il web si ciba e che poi rivomita nei cervelli più o meno labili degli internauti. Si va dalla cospirazione dei carnivori, a quella delle case farmaceutiche che hanno inventato lʼAids, alla Cia che mette chip sottopelle per controllare lʼumanità a – ovviamente – le invasioni aliene. Il contraltare delle paranoie cospirazioniste è immancabilmente la fede messianica nellʼavvento del demiurgo che con una sette di fedeli sminchierà il potere dei cospiratori dando vita ad una nuova era di felicità, giustizia, abbondanza eccetera. E in fin dei conti, come non pensare che quei 1000 sconosciuti, nati dal nulla, senza arte né parte, che succhiavano il sangue di un popolo ignaro e supino gettandolo in una crisi economica drammatica dovuta ai loro sprechi e ai loro privilegi fossero in realtà degli invasori alieni che avevano preso sembianze umane e il controllo delle misere vite dei terrestri? Ci sta tutto. Come sostenere altrimenti la convinzione che fossero tutti assolutamente indistinti nel loro essere Male assoluto, senza differenze, senza ideologia, senza carichi familiari, senza meriti professionali, sportivi o personali di alcun genere, ma solo CASTA? E come giustificare altrimenti la convinzione che altri 150 tizi, molto più sconosciuti e senza storia, selezionati non si sa da chi, dove e quando e quindi molto più “nominati” di quelli precedenti che almeno avevano storie di partito e un trascorso amministrativo, siano e saranno totalmente lʼopposto, liberatori e guaritori, unti dal Signore (o dal Signor… Casaleggio) e quindi incarnazione del buono e d’Italia WWW.SECOLODITALIA.IT ➼ sabato 9/3/2013 Il Financial Times mette in guardia lʼex comico: «Ora dimostra di essere serio» REDAZIONE PAG.2 ➼ Scoperti in Dalmazia i resti di una strage commessa da Tito. Un crimine nascosto per 70 anni AMBROSIONI PAG.4 ➼ larme delirio-cospirazionista arrivi proprio dal Corrierone. In fin dei conti la trama del serial “La Casta, invasione aliena” lʼhanno scritta due suoi dipendenti per favorire lʼinva- ➼ sione di unʼaltra etnia di alieni più inquietante ancora, vedi Monti e Fornero. Che la faccia da Visitors ce lʼhanno sul serio…questo è logico. Per libero convincimento. Divieto di satira sul comico: Crozza scatena lʼira funesta dei grillini Girolamo Fragalà Su Facebook non cʼè Fabio Fazio che interviene invitando i dissidenti incivili a mettersi il cerotto sulle labbra (secondo lui, due o tre berluscones, magari inviati come pacchi postali da Mediaset). Non cʼè nemmeno il palcoscenico che ti permette di fare lʼoffeso minacciando di tornare dietro le quinte a curare lʼorgoglio ferito. E non cʼè nemmeno la claque di Ballarò che ti applaude per qualsiasi battuta. E così Crozza sʼè trovato nel bel mezzo di una inaspettata contestazione a causa dellʼimitazione di Casaleggio e dei candidati Cinquestelle. Imitazioni divertenti, ironiche, che però hanno scatenato lʼira funesta del popolo grillino. Parrucca grigia, occhialoni, previsioni strampalate da “santone”, il comico ha sbeffeggiato il braccio destro dellʼex comico. Un sacrilegio. I grillini si sono sfogati su Facebook non con i fischi ma con una lunga serie di insulti poco democratici. Il più elegante: «È il momento più basso della tua carriera». Il più inadatto nella festa della donna: «Tra te e Rosy Bindi scelgo Beppe Grillo». I più volgari: ➼ Pensioni, Hollande costretto ad ammettere che la riforma di Sarkozy era giusta PANNULLO PAG.6 del giusto e di verità e giustizia? Non cʼè dubbio, è un film già visto. Anzi, una serie televisiva: La guerra dei mondi, oppure V-Visitors, o anche The invaders. Certo, curioso che lʼal- ➼ «Crozza vai a cag…»; «Crozza, un cogl… pagato dalla Casta»; «Vedrai che molto presto perderai il tuo spirito del ca…». La ciliegina sulla torta: «Tu e le risate di quella m… di Floris mi avete fatto vomitare». Non meno delicate le risposte dei fan di Crozza rivolte ai grillini: «Che balle questi che non si possono prendere in giro, mi fanno rimpiangere persino Berlusca che si poteva sfottere a piacimento»; «Sono in Parlamento da neanche un mese e già non li sopporto più»; «Ma il rispetto lo volete solo per voi? Come dite voi, vaffa…». Di fronte a questa guerra virtuale, probabilmente Crozza avrà rimpianto i fischi rimediati a Sanremo, quantomeno non erano volgari. Eppure i protagonisti di quei fischi furono messi allʼindice, etichettati come irrispettosi, ignoranti, incapaci di capire la satira, “pagati” dal Cavaliere. Furono intervistati manco fossero extraterrestri. Stavolta non cʼè poi tanto scandalo. Perché Facebook non è Sanremo. E perché i grillini bisogna tenerseli buoni, in nome e per conto dellʼantiberlusconismo militante. Grillo si difende sui “paradisi fiscali”. Ma proprio il Pd lo attacca... 2 Luca Maurelli «Un clamoroso autogol», lo definiscono i grillini. Ma quell'inchiesta dell'Espresso sulle società nei Caraibi intestate all'autista e alla cognata di Grillo sta facendo il giro del web e imbarazza non poco il Movimento Cinque Stelle. «Tredici società aperte dall'autista di Grillo in Costa Rica e dalla cognata del leader di M5S. Per compiere investimenti e operazioni immobiliari, incluso un resort di lusso. In un Paese inserito nella lista nera dei paradisi fiscali», scrive il settimanale, che ricostruisce in particolare l'attività parallela dell'autista di Beppe Grillo, Walter Vezzoli, 43 anni, che da oltre dieci segue come un'ombra il fondatore del Movimento Cinque Stelle, presentato al comizio di piazza San Giovanni come colui “che mi protegge, ha tutto sotto controllo, un ragazzo formidabile”. Vezzoli, ieri, dalle colonne del "Fatto", s'è difeso con forza: «I giornali oggi mi indicano come l'uomo delle società anonime all'estero, ma io all'estero vivevo. In Costa Rica è cresciuto mio figlio, io ero il proprietario di una discoteca: dove avrei dovuto registrare le società? A parte che non ho un centesimo, ma non c'era niente da scudare. Perché lì lavoravo e avevo progetti», ha detto in un'intervista. «Grillo non è mai stato in Costa Alfano: il Pd vuole impiccare l'Italia all'albero del suo egoismo Rica e non ha fatto investimenti nel paese, dice Vezzoli, aggiungendo che vedrà “se se ci sono gli estremi di una querela”. Quanto alla Sigla dell'Armonia Parvin, che porta il nome di battesimo della moglie di Grillo, “quella che viene additata come una fantomatica società e forse riconducibile a Grillo era un negozio di prodotti biologici di 20 metri quadrati. Anche quello alla fine chiuso perché non produceva guadagni”, prosegue Vezzoli. «Parvin è il nome della moglie di Grillo, ma la titolare del negozio era appunto la sorella di Parvin. Poteva semplicemente piacerle il nome». Fin qui la difesa. Ma il dato politico è un altro. Ieri, per la prima volta, un esponente del Pd ha attaccato frontalmente Grillo, dopo l'offerta di collaborazione di Bersani. «Considerato ciò che si legge sulla stampa su società off shore, investimenti e strane operazioni finanziarie in paradisi fiscali, inseriti nella black list, sarebbe opportuno che Grillo chiarisca comprensibilmente e definitivamente cosa sa e come lo riguardino certe iniziative e in che modo siano compatibili con la trasparenza che tanto predica e con i principi sulla base di quali si presenta al paese e al Parlamento», dichiara Davide Zoggia. Nel tentativo di dare una mano, si fa per dire, al suo segretario... Il Financial Times mette in guardia l'ex comico: «Ora dimostra di essere serio» Redazione «Grillos Grudge»: ovvero, il “rancore” o il “malanimo” di Grillo. Così sul “Financial Times” si cerca di fare il punto sulla situazione politica italiana. Nell'editoriale si stigmatizza l'atteggiamento inconcludente dei grillini, richiamati al momento della verità: «Il Movimento 5 stelle deve dimostrare di non essere soltanto un partito di protesta», dice il Ft sottolineando che molti degli otto punti programmatici presentati dal leader del centrosinistra Bersani «coincidono o quasi col programma elettorale presentato da Bebbe Grillo e dal suo Movimento 5 stelle». Ora, secondo il “Financial” per Grillo e i suoi si impone una scelta. Al momento il movimento è fermo sulle sue posizioni preelettorali. Ma, se «continuerà a restare in disparate, negherà ai suoi elettori la chance di veder realizzate molte delle politiche per cui hanno votato. Questo potrebbe rivelarsi costoso in termini eletto- rali. Se l'Italia dovesse tornare alle urne, l'elettorato potrebbe trarre la conclusione che la forza politica di Grillo non è seria per quanto riguarda il governare». Il Ft a Grillo e ai suoi chiede altre due cose. Intanto di chiarire meglio le sue intenzioni sul terreno dell'economia; e poi di fare chiarezza sulla questione dell'euro. Solo chiarendo questi punti il M5S, conclude l'articolo, riuscirà a fare la differenza tra «una critica costruttiva e una protesta gratuita». Redazione Non ci devono essere equivoci, la strada sia lineare: «Noi chiediamo al Partito democratico di non impiccare l'Italia ai propri interessi egoistici e di partito. Se sono in grado di fare un governo, lo facciano e lo facciano rapidamente, altrimenti torniamo al voto. Noi non possiamo far sì che l'Italia resti appesa a un'impuntatura del Pd», ha affermato il segretario del Pdl, Angelino Alfano intervistato dal Tg5. «Noi saremo pronti anche a tornare subito al voto, se l'irresponsabilità del Partito democratico ci ponesse di fronte al bivio tra il voto e lo sfascio dell'Italia. Dunque, tra il voto e lo sfascio dell'Italia, preferiamo tornare al voto per dare un nuovo governo agli italiani, che abbia un'impronta liberale di centrodestra, quale noi siamo convinti che sia il prossimo governo, perché vinceremo le prossime elezioni nel caso in cui loro si renderanno responsabili del rischio sfascio». Il Movimento 5 Stelle «ha ricevuto un buon consenso elettorale che deriva da ampie fasce della popolazione. Tanta gente ha votato in buona fede per Grillo. Le elite, i dirigenti che si stanno manifestando e appalesando all'esterno, con chiarezza sono una costola della sinistra. Quindi prima o poi finiranno lì». Le toghe? «Tentano di eliminare giudiziariamente il leader politico italiano che ha avuto più consensi in questo ultimo ventennio e tentano di farlo dopo non essere riusciti a eliminarlo dal punto di vista democratico ed elettorale. Noi reagiremo con tutte le nostre forze». Pubblica amministrazione, è giro di vite su auto e telefonini Liliana Giobbi Il giro di vite di un Consiglio dei ministri agli sgoccioli. L'auto si potrà usare per ragioni di servizio. Non si potranno accettare (o chiedere) regali di un valore superiore ai 150 euro. E soprattutto una stretta sul conflitto di interessi. Approvato un codice di comportamento per la pubblica amministrazione. La violazione di queste norme prevede una responsabilità disciplinare. In ogni caso il codice di comportamento individua, «così come prescritto dalla norma di rango primario, le violazioni gravi o reiterate che comportano la sanzione del licenziamento con preavviso». Tra le norme approvate c'è il divieto per il dipendente di chiedere regali, compensi o altre utilità, nonché il divieto di accettare regali, compensi o altre utilità, salvo quelli d'uso di modico valore (non superiore a 150 euro), anche sotto forma di sconto. I regali e le altre utilità comunque ricevuti sono immediatamente messi a disposizione dell'Amministrazione per essere devoluti a fini istituzionali. Una stretta anche per quel che riguarda il conflitto di interessi. Il dipendente deve comunicare, all'atto dell'assegnazione all'ufficio, i rapporti diretti o indiretti di collaborazione avuti con soggetti privati nei 3 anni precedenti e in qualunque modo retribuiti, oltre all'obbligo di precisare se questi rapporti sussistono ancora (o sussistano con il coniuge, il convivente, i parenti e gli affini entro il secondo grado). Il dipendente è obbligato ad astenersi dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti le sue mansioni in situazioni di conflitto di interessi anche non patrimoniali, derivanti dall'assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici. Ma non solo: il lavoratore d0vrà comunicare la propria adesione o appartenenza ad associazioni e organizzazioni (esclusi partici politici e sindacati) i cui ambiti di interesse possano interferire con lo svolgimento delle attività dell'ufficio. Poi c'è l'obbligo di tracciabilità e trasparenza dei processi decisionali adottati (che dovrà essere garantita attraverso un adeguato supporto documentale). E ancora, il rispetto dei vincoli posti dall'amministrazione nell'utilizzo del materiale o delle attrezzature assegnate ai dipendenti per ragioni di ufficio, anche con riferimento all'utilizzo delle linee telematiche e telefoniche dell'ufficio. Redazione Dal mondo dello spettacolo a quello dello sport, dalla politica alla cultura, l'8 marzo è stata una giornata di dichiarazioni e messaggi. «Auguri sinceri a tutte le donne che vogliono vivere, lavorare e crescere una famiglia, con libertà, identità e dignità», le parole del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che con un tweet ha voluto fare gli auguri a tutte le donne e in particolare "al vicesindaco e a tutti gli assessori “in rosa" di Roma Capitale.L'Ambasciatore dell'Uniocef Italia Francesco Totti ha aderito all'iniziativa “Bambine, non spose, l'8 marzo delle bambine" contro i matrimoni precoci. «Per sottolineare il dramma dell'infanzia negata di milioni di bambine, abbiamo deciso di promuovere l'iniziativa – ha ricordato il presidente dell'Unicef Italia Giacomo Guerrera – il matrimonio precoce è una violazione dei diritti umani fondamentali e influenza tutti gli aspetti della vita di una ragazza: nega la sua infanzia, compromette l'istruzione limitando le sue potenzialità, mette in pericolo la sua sa- lute e aumenta il rischio di essere vittima di violenze e abusi» Circa 70 milioni di donne nel mondo in via di sviluppo (esclusa la Cina) tra i 20 e i 24 anni, oltre una su tre, si sono sposate prima dei 18 anni. Se la tendenza attuale proseguirà, entro il 2020, 142 milioni di bambine si sposeranno prima di aver compiuto 18 anni. Si tratta di 14,2 milioni di bambine ogni anno, vale a dire 37.000 ogni giorno. «Vorrei ringraziare Francesco Totti per Conclave “blindato”: ecco l'apparato di sicurezza per proteggere i cardinali 3 Gabriele Farro Tutto pronto. Conto alla rovescia per le strettissime misure di sicurezza che dovranno proteggere la riservatezza e la privacy dei cardinali durante il Conclave. Già ora, chi va in Vaticano, ha potuto testare le difficoltà che si incontrano nelle comunicazioni via telefonino: segno che già sono stati messi in funzione gli apparati di disturbo delle frequenze elettromagnetiche (jammer), tecnologia all'avanguardia utilizzata anche dai nostri soldati in Afghanistan contro gli attentati ai mezzi blindati. Misure di sicurezza che però, ha spiegato il direttore della sala stampa vaticana, Padre Federico Lombardi, nel consueto briefing con i giornalisti, certo non riguardano i cardinali che «non verranno perquisiti» nei giorni del conclave, «mentre si sposteranno da una parte all'altra». Diverso il "trattamento", invece, per il personale che parteciperà al conclave, come ausilio in varie funzioni, che sarà controllato al metal detector. Padre Lombardi ha confermato che ci saranno «forme di protezione degli ambienti con schermatura elettronica» per evitare comunicazioni da e verso il conclave. Due le aree particolarmente protette: la Cappella Sistina e zone adiacenti avranno una doppia restrizione, sia di accesso sia di schermatura degli ambienti, e tra stanze contigue, in modo che nessuno possa captare quanto si dicono i cardinali nell'ambiente chiuso “con clave”. 8 Marzo in “rosa”. E l'Unicef ricorda il dramma dei matrimoni precoci questo gesto di solidarietà, come anche il nostro testimonial Andrea Lo Cicero e le tante persone che si stanno mobilitando per questa iniziativa. Un ringraziamento particolare a Paola Saluzzi, Goodwill Ambassador dell'Unicef Italia e nostra testimonial in questa iniziativa, che in un video-messaggio si è fatta interprete delle voci di piccole spose bambine alle quali è stata negata l'infanzia», ha concluso il presidente Unicef. Scoperti in Dalmazia i resti di una strage commessa da Tito. Un crimine nascosto per 70 anni 4 Antonella Ambrosioni Gli orrori della giustizia sommaria perpetrati dai partigiani comunisti di Tito è un capitolo di storia che pochi conoscono nella sua interezza e che continua a rivelare pagine di sangue. L'omertà è ancora merce diffusa in materia. Capita così che per quasi 70 anni le ossa di 214 soldati tedeschi e croati trucidati dai partigiani di Tito nellʼimmediato dopoguerra (maggio 1945) hanno potuto giacere in una fossa comune dellʼisoletta di Licignana (Jakljan), nellʼarcipelago di Ragusa, profondo sud della Dal- mazia. Sapevano in tanti, specie gli anziani, che in quel bellissimo angolo di terra emersa era stata perpetrata una strage, ma nessuno ha voluto raccontare nulla alle competenti autorità, fino a quando il velo di omertà è stato squarciato dallʼassociazione Domobrano croato (Hrvatski domobran), che si è adoperata per la riesumazione dei resti delle vittime. Qualche giorno fa queste povere spoglie hanno potuto trovare sepoltura al cimitero Boninovo di Ragusa. Due appartenenti allʼassociazione ragusea, Kuzma Stjepovi (dece- duto lʼanno scorso) e Zvonimir Kopor›i hanno i maggiori meriti per la verità che è stata fatta nei riguardi dei 214 militari che, dopo la disfatta dei loro eserciti, non avevano voluto arrendersi alle forze jugoslave. Durante la ritirata, i soldati si erano fermati a Trieste chiedendo protezione agli Alleati. Invece era accaduto il contrario, con i prigioneri consegnati ai partigiani e fatti partire su una nave salpata dal porto di Pola. Ai soldati era stato detto che sarebbero scesi sullʼisola di Curzola e nelle Bocche di Cattaro, dove avrebbero dovuto lavorare per la ricostruzione della Jugoslavia, semidistrutta dal conflitto. la loro sorte fu ben diversa. Senza rispettare le convenzioni internazionali, i prigionieri erano stati invece portati a Licignana e qui freddati a colpi di pistola alla testa, senza lo straccio di un processo. Le uccisioni furono perpetrate nel corso di una notte e in una cava di sabbia, situata nelle vicinanze del porticciolo. Gli isolani avevano udito gli spari, le urla di paura e i gemiti di quegli sventurati, che erano stati quindi sepolti nella sabbia e lasciati così per quasi sette decenni. Licignana è stata unʼisola off-limits fino alla metà degli anni ʼ70, quando venne costruita una casa di riposo per bambini della Bosnia ed Erzegovina. Redazione Hanno le ore contate la plastica gettata in discarica, quella bruciata e quella finita in mare: su questo fronte l'Europa deve cambiare rotta. Nell'Ue solo un quinto della plastica raccolta viene riciclata mentre, arrivando a riciclarne il 70%, entro il 2020 sarebbe possibile creare oltre 160mila nuovi posti di lavoro. Sono questi i principali messaggi del Libro verde della Commissione europea sui rifiuti plastici, lanciato dal commissario Ue all'Ambiente, Janez Potocnik, insieme al premio Oscar Jeremy Irons, con il suo eco-documentario “Trashed". «Sono un attore ha spiegato Irons - e non un ambientalista, ma cerco di mostrare come il problema dei rifiuti ormai sia diventato intollerabile». La pellicola racconta come «la cultura dell'usa e getta» non sia più sostenibile per il pianeta e soprattutto per il mare, diventato ormai un'immensa pattumiera. «Gli oceani sono la maggiore discarica di plastica del pianeta - ha proseguito Potocnik - che minaccia la biodiversità e non solo. Le microplastiche possono interferire con il sistema endocrino ed entrano nella catena alimentare, con potenziali seri rischi anche per la nostra salute». E, una volta nell'ambiente, la plastica sopravvive centinaia di anni. «Stiamo lavorando ad una versione ridotta del film - ha proseguito Irons - per farlo vedere in tutte le scuole» in- cluse quelle italiane». Sono circa 25 milioni le tonnellate di rifiuti di plastica raccolti nell'Ue. Di questi, circa la metà della plastica prodotta ancora finisce in discarica e solo il 21,3% viene avviato al riciclo. Invece di bruciarla, la plastica può essere recuperata e rivenduta sul mercato mondiale. Secondo gli ultimi dati del rapporto “L'Italia del riciclo 2012» di Fise Unire, nel 2011 sono state raccolte 657mila tonnellate di imballaggi in plastica, con l'aumento del 7% rispetto all'anno precedente. A livello geografico, la raccolta nel Belpaese avviene soprattutto al Nord (404mila tonnellate), poi al Sud (144mila tonnellate) e al Centro (111mila tonnellate). Un film ci racconta come riciclare la plastica Scandalo cinghiali: controlli estesi ad altre specie e aree Redazione IL'approfondimento dei controlli sulla contaminazione da Cesio 137 sarà esteso alle altre aree dell'arco alpino ed altre specie animali, anche se sono proprio i cinghiali, a causa della loro alimentazione, quelli più a rischio di accumulo dell'isotopo radioattivo. Le prime analisi, che riguardano una decina di campioni, hanno rivelato valori di dieci volte superiori, se riferiti alla soglia massima prevista per le importazioni in caso di incidente nucleare. «Occorre verificare le importazioni di cinghiali dall'estero, soprattutto dall'Est Europa, dove potrebbero aver subito contaminazioni dall'esplosione del reattore della centrale di Chernobyl nel 1986». È quanto afferma la Coldiretti, in riferimento alle tracce di cesio 137 in 27 cinghiali del comprensorio alpino della Valsesia, nel sottolineare che spinge verso questa ipotesi il fatto che esami ripetuti annualmente abbiano dato solo quest'anno un risultato positivo. È quindi necessario – prosegue Coldiretti – estendere immediatamente le analisi ad altri animali selvatici per fare al più presto chiarezza sulle fonti di contaminazione in un Paese come l'Italia che ha fatto la scelta di non avvalersi del nucleare, a differenza di quanto accade nei Paesi confinanti. Il disastro nucleare di Fukushima in Giappone – conclude la Coldiretti – ha aumentato la sensibilità a livello nazionale dove per un italiano su quattro (24 per cento) la contaminazione dell'ambiente è il pericolo più temuto che batte addirittura gli effetti della crisi economica (20 per cento), le paure per la salute che derivano dal consumo dei cibi (17 per cento), il rischio di un incidente automobilistico (11 per cento), la criminalità e la malattia entrambe (il 10 per cento), secondo una elaborazione della Coldiretti su dati Eurobarometro. Un fallimento il recupero dei ticket sanitari in Toscana Redazione Recupero ticket: se con le nuove idee della Giunta di centrosinistra sul recupero di quelli inevasi tutto andrà come a Firenze, dove unʼondata di cartelle pazze ha raggiunto nel dicembre scorso centinaia di cittadini, i toscani saranno rovinati. Un simile timore si affaccia nei pensieri del vicepresidente della commissione Sanità Stefano Mugnai (Pdl) e non è per nulla infondato. Proprio pochi giorni fa, infatti, è arrivata la risposta della Giunta regionale allʼinterrogazione che proprio Mugnai aveva presentato insieme al suo collega del Pdl Tommaso Villa sul caso fiorentino. Ebbene, il direttore generale della Asl 10 di Firenze Paolo Morello ammette gli errori. Uno, già quantificabile, relativo alle prestazioni di pronto soccorso erogate dal 2004 al 2007: «In tale periodo – scrive Morello – la normativa prevedeva la riscossione del ticket per accessi al pronto soccorso oltre le sei ore. Non essendo possibile, a posteriori, rilevare tale dato, tutte le richieste relative a prestazioni di pronto soccorso 2004-2007 (pari a 743) sono state annullate». Poi ci sono tutte le altre, con dati non ancora disponibili e sui quali sta lavorando l'Estav. «Se tanto mi dà tanto – osserva Mugnai – le nuove norme di recupero crediti genereranno una gran confusione». Recupero a parte, cʼè tutto il fronte della riscossione tout court a destare perplessità nellʼesponente del Pdl: «I ticket sono esosi, e su questo non ci piove. Per di più la loro attuazione più che equa è cervellotica. Però adesso si deve far cassa su tutto, e quindi si vanno a richiedere ticket, come quello sui codici bianchi al pronto soccorso, per lunghi anni mai domandati ai cittadini ignari. Oggi la riforma da attuare per riportare la sanità toscana ad essere soste- nibile sarebbe una sola: smettere di utilizzarla come strumento di produzione e mantenimento del consenso per una parte politica». Ma le intenzioni della Giunta non paiono proprio queste: «Sotto lʼetichetta della “riorganizzazione” – incalza Mugnai – lʼassessore al Diritto alla salute Luigi Marroni sta tagliando di tutto: posti letto e reparti negli ospedali, servizi, postazioni di 118, turni, turn over, provvedimenti a favore della non autosufficienza… tutto!». Perugia, il centrodestra chiede chiarimenti sul bando per i distributori automatici Redazione Il capogruppo del Pdl Rocco Valentino e quello di Fratelli dʼItalia Emanuele Prisco hanno chiesto al presidente della quinta commissione Massimo Perari di attivare urgentemente la commissione Controllo e Garanzia per verificare la legittimità e la opportunità delle procedure adottate nel bando per la “Concessione del servizio di ristoro mediante distribuzione automatica nelle sedi del Comune di Perugia”. Già lo scorso dicembre il centrodestra (con gli stessi due consiglieri) aveva presentato unʼinterrogazione, rimasta a tuttʼoggi senza risposta, per sollecitare chiarimenti in merito all'affidamento del servizio di gestione dei distributori automatici per vivande calde e fredde, affidamento che riguarderebbe un centinaio di dispositivi nelle molte sedi, con un business tuttʼaltro che irrilevante. In precedenza il Comune pare che abbia conferito il servizio mediante affidamento diretto invece che con gara pubblica. Nel bando attuale, pubblicato il 28 febbraio, viene richiesto un contributo di uso degli spazi comunali di almeno 60 mila euro. «In unʼottica di trasparenza dell'attività amministrativa – fanno notare Valentino e Prisco – è opportuno che sia accertata la legittimità dellʼattuale affidamento e che si verifichi la rispondenza del bando pubblicato alle norme in materia di appalti. Ci sembra utile e opportuno verificare – concludono i due consiglieri di centrodestra – che tutto sia stato fatto nell'ambito delle procedure previste per l'assegnazione dei servizi, perché vengano evitate eventuali distorsioni della libera concorrenza e per verificare che non vi siano diseconomie a carico dellʼente». 5 Cigs fino a dicembre per i 132 dipendenti della “Mariella Burani” Redazione Lʼassessore alle Attività produttive della Regione Emilia Romagna, Gian Carlo Muzzarelli, ha confermato lʼimpegno allʼestensione, per i 132 dipendenti in cassa integrazione dellʼazienda di Cavriago (Reggio Emilia) “Mariella Burani Fashion Group", degli ammortizzatori sociali fino a dicembre, previsti inizialmente soltanto fino a giugno. «È fondamentale favorire la mobilità volontaria dei lavoratori – dichiara il consigliere del Pdl Fabio Filippi – attivando i centri per lʼimpiego e limitando, in questo modo, lʼimpatto sociale del fallimento del gruppo e, al tempo stesso, portare avanti politiche attive per la ricollocazione nel mercato del lavoro, senza trascurare le professionalità di ogni singolo soggetto, qualifiche e competenze che potrebbero essere riutilizzate nel settore tessile e manifatturiero regionale. La Regione EmiliaRomagna lavorerà per modificare la legge Fornero, normativa che ha soppresso quella sorta di corsia preferenziale rivolta a tutti quei lavoratori in mobilità provenienti da aziende che hanno dichiarato fallimento. Sono vicino ai dipendenti del gruppo – continua Filippi – convinto che si possa trovare una soluzione: la politica ha il dovere di fornire risposte. In questi casi non esistono differenze tra destra e sinistra, lʼobiettivo è comune: tutelare le famiglie. Dobbiamo scongiurare lʼeffetto domino che questo fallimento potrebbe innescare nel settore dellʼindotto, che interessa decine di piccole ditte artigiane. Dobbiamo dare risposte serie alle diverse situazioni di crisi aziendali, compresa quella della “Mariella Burani Fashion Group", per favorire la ricollocazione dei dipendenti». Pensioni, Hollande costretto ad ammettere che la riforma di Sarkozy era giusta 6 Anche Belmondo diventa militante anti-corrida in Francia Antonio Pannullo Quando si dice la nemesi storica (e politica): Hollande oggi ammette che ieri Sakozy aveva ragione. Succedeva meno di tre anni fa, quando all'Eliseo c'era ancora Nicolas Sarkozy: manifestazioni di piazza giganti, un dibattito parlamentare dai toni epici e una riforma previdenziale adottata dolorosamente, con l'innalzamento progressivo dell'età pensionabile da 60 a 62 anni entro il 2018. Tre anni dopo, la maggioranza socialista del presidente Francois Hollande - che si scagliò duramente contro quel provvedimento e che quando arrivò al potere fece immediatamente riportare l'età pensionabile a 60 anni (ma solo per chi ha contribuito per almeno 41,5 anni) deve rassegnarsi all'evidenza: c'é urgente bisogno di una nuova riforma, se Parigi non vuole assistere al crollo dell'intero sistema. La "road map" consegnata dal premier, JeanMarc Ayrault, alla commissione ad hoc incaricata di esprimere le sue raccomandazioni entro giugno, parla di tre leve fondamentali per consolidare il sistema previdenziale: il livello delle pensioni, l'innalzamento dei contri- buti, ma anche l'allungamento dell'attività professionale. Un tema estremamente sensibile, soprattutto nelle fila della gauche. Quando venne adottata, nell'autunno 2010, la riforma venne definita dal centrodestra «forte e realista, perché ci consente di salvare il sistema previdenziale e di essere in equilibrio nel 2018». Gli esperti di Sarkozy basarono i loro calcoli su uno scenario che prevedeva una crescita media dell'1,7% fino al 2013, 1,9% fino al 2020, e 1,6% oltre quella data. Quanto alla disoccupazione, doveva passare dall'8,4% al 4,5% entro il 2050. Nel frattempo le previsioni sono però peggiorate ulteriormente. Così, nel suo rapporto del dicembre scorso, il Consiglio di orientamento delle pensioni (Cor) ha tirato l'allarme. In assenza di una nuova riforma, l'organismo prevede un deficit previdenziale di 21,3 miliardi di euro entro il 2017. Dopo aver criticato per due anni la manovra della destra, il Partito socialista si trova dunque obbligato a prendere il toro per le corna. Redazione L'attore francese Jean-Paul Belmondo é diventato membro del comitato d'onore dell'Alleanza anti-corrida, un'associazione francese contro lo spettacolo della tortura e della morte degli animali. «Sapere che questo nome prestigioso sostiene la causa anti-corrida - spiega la portavoce del movimento, Claire Starozinski - è il segno di una mobilitazione sempre maggiore contro la corrida, spettacolo di altri tempi e destinato a scomparire». Altre personalità transalpine hanno annunciato recentemente il loro sostegno ai militanti anti-corrida come gli attori Jean Rochefort e Anouk Aimée e il filosofo Michel Onfray. Lo scorso settembre, l'ex attrice francese, Brigitte Bardot, fervente animalista, insieme a Alain Delon e Jean-Paul Belmondo, aveva chiesto al Consiglio costituzionale, in una lettera aperta, «l'abolizione della tortura degli animali» Oltralpe. Inoltre, secondo i firmatari della lettera la corrida spagnola non fa parte del patrimonio e della cultura francese. Aborto, è ancora polemica negli Usa: l'Arkansas approva una legge restrittiva Giovanni Trotta Storico giro di vite sull'aborto in Arkansas: lo Stato americano del sud ha approvato una legge che prevede un tempo massimo di 12 settimane per procedere all'interruzione di gravidanza, proibendola dal momento in cui diventa possibile ascoltare i battiti cardiaci del feto con apparecchiature a ultrasuoni. Si tratta del limite più restrittivo adottato da uno Stato americano in materia da quando, nel 1973, la Corte Suprema ha dato il via libera - a livello federale - alla libera scelta della donna. A sostenere il provvedimento è stata la nuova maggioranza repubblicana che controlla l'assemblea statale, nonostante l'opposizione del governatore democratico Mike Beebe, il quale ha definito la norma palesemente incostituzionale. I gruppi pro-aborto tuttavia non rimangono a guardare e sono già sul piede di guerra: promettono azioni civili a valanga, poiché la legge contraddice la storica sentenza "Roe vs Wade" del massimo organo giudiziario statunitense. La decisione del 22 gennaio 1973 cambiò la so- cietà americana, riconoscendo il diritto all'aborto fin quando il feto è teoricamente in grado di sopravvivere fuori dall'utero materno, cioé un minimo di 24 settimane, a meno che la vita della donna non sia in pericolo. Inoltre, se sino ad allora l'interruzione di gravidanza era regolata da leggi statali, che nella maggioranza dei casi la vietavano in toto oppure la consentivano a condizioni molto restrittive, da quel momento divenne un diritto sancito a livello federale. «Quando è troppo, è troppo. È giunto il momento di prendere una posizione», ha affermato il senatore del Grand Old Party Jason Rapert, promotore del disegno di legge chiamato "Human Protection Act Heartbeat". Rapert senza mezzi termini ha paragonato gli oltre cinquanta milioni di aborti effettuati negli Stati Uniti a partire dal 1973 a eventi come l'Olocausto o il genocidio in Ruanda. Secondo gli esperti, tuttavia, la legge non ha molte possibilità di sopravvivere ad un eventuale confronto in tribunale visto appunto il contrasto con la sentenza della Corte Suprema: «Il provvedimento bandisce l'aborto dopo 12 settimane, ossia tre mesi - ha sottolineato Nancy Northup, presidente del Center for Reproductive Rights di New York - Non ha alcuna chance di vincere una sfida in aula». Dall'olimpo hollywoodiano ai paradisi del vino: Brad Pitt e Angelina Jolie lanciano in Rete il loro vino rosé 7 Priscilla Del Ninno Da set alla cantina, o meglio, dall'Olimpo hollywoodiano ai paradisi enologici: alle stelle del jet set tutto è concesso. E allora, anche la celebre coppia Brangelina, come altri colleghi di notorietà, tra un appuntamento glamour e un impegno umanitario in giro per il mondo, si cimenta in una delle tante attività industriali dal sapore modaiolo e dai risvolti remunerativi. C'è chi firma collezioni per le passerelle; chi propone sul mercato nuovi profumi; chi presta volto e marchio di fabbrica a campagne di sensibilizzazione scientifica e chi, come Brad Pitt e Angelina Jolie, punta sulle nuove tendenze in materia di life style commercializzando un nuovo vino rosé. E subito, tra fans internauti e curiosi del settore, le seimila bottiglie proposte in edizione limitata in prevendita su internet (105 euro la cassa da sei) per il lancio del prodotto, sono state liquidate in poche ore. Gli altri centocinquantamila colli di Miraval rosé 2012, prodotto dai vigneti della loro tenuta agricola di Miraval, in Provenza, saranno in vendita dal 21 marzo, in cantine indipendenti e ristoranti (al prezzo di 15 euro l'una). Insomma, sarà la notorietà della coppia di neo im- prenditori del vino. Sarà l'innesto della loro fama con la blasonata collaborazione con l'enologo francese Marc Perrin. Sarà la suggestione che evocano i vigneti della Provenza dove, tra Correns e Chateauvert, si staglia la tenuta agricola di Miraval di proprietà degli attori americani. Sarà il design della bottiglia, curata dagli stessi creatori e produttori, fatto che sta il de- butto dei Brangelina nell'universo enologico rilanciato in Rete è stato subito un successo culminato nel sold out: a poche ore dall'allestimento della vetrina virtuale, sul web è andato a ruba il loro rosé, tanto che a settembre è atteso anche il bianco di Miraval, e per il 2014 è previsto l'esordio sul mercato di bottiglie di rosso. Un matrimonio culturale, quello tra cinema e spettacolo ormai collaudato, e che conferma la validità di un legame imprenditoriale già riuscito in passato ad altri famosi divi. Tra i vari, ricordiamo il cantante e attore francese Johnny Hallyday, che ha scelto il Domaine Saint-Martin de Graves nellʼHerault, vicino a Montpellier, per produrre i suoi rossi, rosé e bianchi, mentre Gerard Depardieu, grande appassionato di vino, dispone di diversi vigneti nella zona di Bordeaux e del Languedoc-Roussillon. Per non dire di Carole Bouquet che, da qualche anno e con lusinghieri risultati, produce il passito di Pantelleria nella sua tenuta sullʼisola, facendo concorrenza a uno dei pionieri del settore, il nostro Albano Carrisi, produttore del “Don Carmelo”, etichetta pugliese che da tempo riscuote plauso della critica e favore dei consumatori. Storia del fumetto d'autore a Roma: scommettiamo che non sono solo “nuvolette”? Guglielmo Federici Scommettiamo che “Non sono solo nuvolette”»? Ne avremo conferma il 13 marzo alla Biblioteca Nazionale di Roma. Guido Crepax, Hugo Pratt, Andrea Pazienza, Francesco Tullio Altan, Tiziano Sclavi sono solo alcuni dei protagonisti dell'età adulta del nostro fumetto, dal dopoguerra ad oggi, le cui strisce saranno in mostra fino all'11 maggio: uno sguardo inedito sulle collezioni a strisce custodite dalla Biblioteca Nazionale e finora mai esposte. Il percorso espositivo si snoda attraverso le riviste che tra gli anni '60 e gli '80 hanno segnato l'evoluzione del fumetto d'autore e la sua affermazione come autonomo genere letterario: a partire dalla capostipite “Linus”, fondata nel 1965 da Giovanni Gandini e poi diretta da Oreste Del Buono, «punto di partenza di una nuova espressione della letteratura italiana, che ospitò la nascita di Valentina, la sensuale e sofisticata fotografa milanese creata da Guido Crepax», spiega il fumettista satirico Melanton, nel piccolo catalogo che accompagna la mostra. Ma sarà esposta anche la rivista “Kirk”, nata nel luglio 1967 sulla scia di Linus e dedicata al fumetto d'avventura, «che vide esordire sulle sue pagine il personaggio di Corto Maltese di Hugo Pratt ne “La ballata del mare salato”, vero e proprio precursore del graphic novel«. Poi “Il Male”, il più trasgressivo dei giornali sati- rici italiani, fondato da Pino Zac nel 1977, su cui si scatenò la verve graffiante di Altan; mentre l'inquietante e provocatorio Zanardi di Andrea Pazienza, di cui si espongono alcuni disegni originali per gentile concessione dell'amico Antonio Biccari, esordisce nel 1981 sulle pagine della rivista d'avanguardia “Frigidaire”. Nel 1975, sul “Corriere dei Piccoli”, invece aveva esordito il genio di Ti- Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale Editore SECOLO DʼITALIA SRL Fondatore Franz Turchi d’Italia Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato) Alessio Butti Antonio Giordano Mario Landolfi Ugo Lisi ziano Sclavi con una strampalata coppia di detective, Altai & Jonson, prima di dare vita con Dylan Dog a quello che è a tutt'oggi il maggior successo editoriale della stampa a fumetti in Italia. La rassegna “Non sono solo nuvolette” vuole rappresentare per la Biblioteca Nazionale di Roma soltanto la prima puntata di un racconto di un patrimonio nascosto e ancora tutto da approfondire. Direttore Politico Marcello De Angelis Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà Redazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171 mail: [email protected] Abbonamenti Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250