Lʼagenzia Ficht abbassa il rating dellʼItalia e la

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Lʼagenzia Ficht abbassa il rating dellʼItalia e la
CON IL PDL
ANNO LXI N.57
Lʼagenzia Ficht abbassa
il rating dellʼItalia
e la sinistra tace...
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
La Casta?
Erano invasori alieni.
Forse visitors
Marcello de Angelis
Pigi Battista sul sito del Corriere
pubblica un divertente – o forse
agghiacciante – articolo sul concentrato di teorie cospirazioniste
che animano la grande “comunità”
grillina. Secondo un sito che scandaglia la Rete classificando e registrando le innumerevoli teorie di
complotti e cospirazioni, i blog dei
credenti in Casaleggio registrerebbero la maggiore e più pittoresca
concentrazione di tutte le paranoie
note e meno note di cui il web si
ciba e che poi rivomita nei cervelli
più o meno labili degli internauti. Si
va dalla cospirazione dei carnivori,
a quella delle case farmaceutiche
che hanno inventato lʼAids, alla Cia
che mette chip sottopelle per controllare lʼumanità a – ovviamente –
le invasioni aliene. Il contraltare
delle paranoie cospirazioniste è
immancabilmente la fede messianica nellʼavvento del demiurgo che
con una sette di fedeli sminchierà il
potere dei cospiratori dando vita
ad una nuova era di felicità, giustizia, abbondanza eccetera. E in fin
dei conti, come non pensare che
quei 1000 sconosciuti, nati dal
nulla, senza arte né parte, che
succhiavano il sangue di un popolo
ignaro e supino gettandolo in una
crisi economica drammatica dovuta ai loro sprechi e ai loro privilegi fossero in realtà degli invasori
alieni che avevano preso sembianze umane e il controllo delle
misere vite dei terrestri? Ci sta
tutto. Come sostenere altrimenti la
convinzione che fossero tutti assolutamente indistinti nel loro essere
Male assoluto, senza differenze,
senza ideologia, senza carichi familiari, senza meriti professionali,
sportivi o personali di alcun genere, ma solo CASTA? E come
giustificare altrimenti la convinzione che altri 150 tizi, molto più
sconosciuti e senza storia, selezionati non si sa da chi, dove e
quando e quindi molto più “nominati” di quelli precedenti che almeno avevano storie di partito e
un trascorso amministrativo, siano
e saranno totalmente lʼopposto, liberatori e guaritori, unti dal Signore
(o dal Signor… Casaleggio) e
quindi incarnazione del buono e
d’Italia
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sabato 9/3/2013
Il Financial Times mette
in guardia lʼex comico:
«Ora dimostra di essere serio»
REDAZIONE PAG.2
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Scoperti in Dalmazia i resti
di una strage commessa da Tito.
Un crimine nascosto per 70 anni
AMBROSIONI PAG.4
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larme delirio-cospirazionista arrivi
proprio dal Corrierone. In fin dei
conti la trama del serial “La Casta,
invasione aliena” lʼhanno scritta due
suoi dipendenti per favorire lʼinva-
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sione di unʼaltra etnia di alieni più inquietante ancora, vedi Monti e Fornero. Che la faccia da Visitors ce
lʼhanno sul serio…questo è logico.
Per libero convincimento.
Divieto di satira sul comico:
Crozza scatena lʼira funesta dei grillini
Girolamo Fragalà
Su Facebook non cʼè Fabio Fazio che interviene
invitando i dissidenti incivili a mettersi il cerotto
sulle labbra (secondo lui, due o tre berluscones,
magari inviati come pacchi postali da Mediaset).
Non cʼè nemmeno il palcoscenico che ti permette
di fare lʼoffeso minacciando di tornare dietro le
quinte a curare lʼorgoglio ferito. E non cʼè nemmeno la claque di Ballarò che ti applaude per
qualsiasi battuta. E così Crozza sʼè trovato nel bel
mezzo di una inaspettata contestazione a causa
dellʼimitazione di Casaleggio e dei candidati Cinquestelle. Imitazioni divertenti, ironiche, che però
hanno scatenato lʼira funesta del popolo grillino.
Parrucca grigia, occhialoni, previsioni strampalate
da “santone”, il comico ha sbeffeggiato il braccio
destro dellʼex comico. Un sacrilegio. I grillini si
sono sfogati su Facebook non con i fischi ma con
una lunga serie di insulti poco democratici. Il più
elegante: «È il momento più basso della tua carriera». Il più inadatto nella festa della donna: «Tra
te e Rosy Bindi scelgo Beppe Grillo». I più volgari:
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Pensioni, Hollande costretto
ad ammettere che la riforma
di Sarkozy era giusta
PANNULLO PAG.6
del giusto e di verità e giustizia? Non
cʼè dubbio, è un film già visto. Anzi,
una serie televisiva: La guerra dei
mondi, oppure V-Visitors, o anche
The invaders. Certo, curioso che lʼal-
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«Crozza vai a cag…»; «Crozza, un cogl… pagato
dalla Casta»; «Vedrai che molto presto perderai il
tuo spirito del ca…». La ciliegina sulla torta: «Tu e
le risate di quella m… di Floris mi avete fatto vomitare». Non meno delicate le risposte dei fan di
Crozza rivolte ai grillini: «Che balle questi che non
si possono prendere in giro, mi fanno rimpiangere
persino Berlusca che si poteva sfottere a piacimento»; «Sono in Parlamento da neanche un
mese e già non li sopporto più»; «Ma il rispetto lo
volete solo per voi? Come dite voi, vaffa…». Di
fronte a questa guerra virtuale, probabilmente
Crozza avrà rimpianto i fischi rimediati a Sanremo, quantomeno non erano volgari. Eppure i
protagonisti di quei fischi furono messi allʼindice,
etichettati come irrispettosi, ignoranti, incapaci di
capire la satira, “pagati” dal Cavaliere. Furono intervistati manco fossero extraterrestri. Stavolta
non cʼè poi tanto scandalo. Perché Facebook non
è Sanremo. E perché i grillini bisogna tenerseli
buoni, in nome e per conto dellʼantiberlusconismo
militante.
Grillo si difende sui “paradisi fiscali”.
Ma proprio il Pd lo attacca...
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Luca Maurelli
«Un clamoroso autogol», lo definiscono i grillini. Ma quell'inchiesta
dell'Espresso sulle società nei Caraibi intestate all'autista e alla cognata di Grillo sta facendo il giro
del web e imbarazza non poco il
Movimento Cinque Stelle. «Tredici
società aperte dall'autista di Grillo
in Costa Rica e dalla cognata del
leader di M5S. Per compiere investimenti e operazioni immobiliari,
incluso un resort di lusso. In un
Paese inserito nella lista nera dei
paradisi fiscali», scrive il settimanale, che ricostruisce in particolare
l'attività parallela dell'autista di
Beppe Grillo, Walter Vezzoli, 43
anni, che da oltre dieci segue
come un'ombra il fondatore del
Movimento Cinque Stelle, presentato al comizio di piazza San Giovanni come colui “che mi
protegge, ha tutto sotto controllo,
un ragazzo formidabile”. Vezzoli,
ieri, dalle colonne del "Fatto", s'è
difeso con forza: «I giornali oggi mi
indicano come l'uomo delle società anonime all'estero, ma io all'estero vivevo. In Costa Rica è
cresciuto mio figlio, io ero il proprietario di una discoteca: dove
avrei dovuto registrare le società?
A parte che non ho un centesimo,
ma non c'era niente da scudare.
Perché lì lavoravo e avevo progetti», ha detto in un'intervista.
«Grillo non è mai stato in Costa
Alfano: il Pd
vuole impiccare
l'Italia all'albero
del suo egoismo
Rica e non ha fatto investimenti
nel paese, dice Vezzoli, aggiungendo che vedrà “se se ci sono gli
estremi di una querela”. Quanto
alla Sigla dell'Armonia Parvin, che
porta il nome di battesimo della
moglie di Grillo, “quella che viene
additata come una fantomatica società e forse riconducibile a Grillo
era un negozio di prodotti biologici
di 20 metri quadrati. Anche quello
alla fine chiuso perché non produceva guadagni”, prosegue Vezzoli.
«Parvin è il nome della moglie di
Grillo, ma la titolare del negozio
era appunto la sorella di Parvin.
Poteva semplicemente piacerle il
nome». Fin qui la difesa. Ma il dato
politico è un altro. Ieri, per la prima
volta, un esponente del Pd ha attaccato frontalmente Grillo, dopo
l'offerta di collaborazione di Bersani. «Considerato ciò che si
legge sulla stampa su società off
shore, investimenti e strane operazioni finanziarie in paradisi fiscali, inseriti nella black list,
sarebbe opportuno che Grillo chiarisca comprensibilmente e definitivamente cosa sa e come lo
riguardino certe iniziative e in che
modo siano compatibili con la trasparenza che tanto predica e con
i principi sulla base di quali si presenta al paese e al Parlamento»,
dichiara Davide Zoggia. Nel tentativo di dare una mano, si fa per
dire, al suo segretario...
Il Financial Times mette in guardia
l'ex comico: «Ora dimostra di essere serio»
Redazione
«Grillos Grudge»: ovvero, il “rancore” o il “malanimo”
di Grillo. Così sul “Financial Times” si cerca di fare il
punto sulla situazione politica italiana. Nell'editoriale
si stigmatizza l'atteggiamento inconcludente dei grillini, richiamati al momento della verità: «Il Movimento
5 stelle deve dimostrare di non essere soltanto un
partito di protesta», dice il Ft sottolineando che molti
degli otto punti programmatici presentati dal leader
del centrosinistra Bersani «coincidono o quasi col
programma elettorale presentato da Bebbe Grillo e
dal suo Movimento 5 stelle». Ora, secondo il “Financial” per Grillo e i suoi si impone una scelta. Al momento il movimento è fermo sulle sue posizioni
preelettorali. Ma, se «continuerà a restare in disparate, negherà ai suoi elettori la chance di veder realizzate molte delle politiche per cui hanno votato.
Questo potrebbe rivelarsi costoso in termini eletto-
rali. Se l'Italia dovesse tornare alle urne, l'elettorato
potrebbe trarre la conclusione che la forza politica di
Grillo non è seria per quanto riguarda il governare».
Il Ft a Grillo e ai suoi chiede altre due cose. Intanto
di chiarire meglio le sue intenzioni sul terreno dell'economia; e poi di fare chiarezza sulla questione
dell'euro. Solo chiarendo questi punti il M5S, conclude l'articolo, riuscirà a fare la differenza tra «una
critica costruttiva e una protesta gratuita».
Redazione
Non ci devono essere equivoci, la strada sia lineare: «Noi
chiediamo al Partito democratico di non impiccare l'Italia ai
propri interessi egoistici e di
partito. Se sono in grado di fare
un governo, lo facciano e lo
facciano rapidamente, altrimenti torniamo al voto. Noi non
possiamo far sì che l'Italia resti
appesa a un'impuntatura del
Pd», ha affermato il segretario
del Pdl, Angelino Alfano intervistato dal Tg5. «Noi saremo
pronti anche a tornare subito al
voto, se l'irresponsabilità del
Partito democratico ci ponesse
di fronte al bivio tra il voto e lo
sfascio dell'Italia. Dunque, tra il
voto e lo sfascio dell'Italia, preferiamo tornare al voto per
dare un nuovo governo agli italiani, che abbia un'impronta liberale di centrodestra, quale
noi siamo convinti che sia il
prossimo governo, perché vinceremo le prossime elezioni
nel caso in cui loro si renderanno responsabili del rischio
sfascio». Il Movimento 5 Stelle
«ha ricevuto un buon consenso elettorale che deriva da
ampie fasce della popolazione.
Tanta gente ha votato in buona
fede per Grillo. Le elite, i dirigenti che si stanno manifestando
e
appalesando
all'esterno, con chiarezza sono
una costola della sinistra.
Quindi prima o poi finiranno lì».
Le toghe? «Tentano di eliminare giudiziariamente il leader
politico italiano che ha avuto
più consensi in questo ultimo
ventennio e tentano di farlo
dopo non essere riusciti a eliminarlo dal punto di vista democratico ed elettorale. Noi
reagiremo con tutte le nostre
forze».
Pubblica amministrazione, è
giro di vite su auto e telefonini
Liliana Giobbi
Il giro di vite di un Consiglio dei ministri agli
sgoccioli. L'auto si potrà usare per ragioni di
servizio. Non si potranno accettare (o chiedere) regali di un valore superiore ai 150
euro. E soprattutto una stretta sul conflitto di
interessi. Approvato un codice di comportamento per la pubblica amministrazione. La
violazione di queste norme prevede una responsabilità disciplinare. In ogni caso il codice di comportamento individua, «così come
prescritto dalla norma di rango primario, le
violazioni gravi o reiterate che comportano la
sanzione del licenziamento con preavviso».
Tra le norme approvate c'è il divieto per il dipendente di chiedere regali, compensi o altre
utilità, nonché il divieto di accettare regali,
compensi o altre utilità, salvo quelli d'uso di
modico valore (non superiore a 150 euro),
anche sotto forma di sconto. I regali e le altre
utilità comunque ricevuti sono immediatamente messi a disposizione dell'Amministrazione per essere devoluti a fini istituzionali.
Una stretta anche per quel che riguarda il
conflitto di interessi. Il dipendente deve comunicare, all'atto dell'assegnazione all'ufficio,
i rapporti diretti o indiretti di collaborazione
avuti con soggetti privati nei 3 anni precedenti
e in qualunque modo retribuiti, oltre all'obbligo
di precisare se questi rapporti sussistono ancora (o sussistano con il coniuge, il convivente, i parenti e gli affini entro il secondo
grado). Il dipendente è obbligato ad astenersi
dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti le sue mansioni in situazioni di conflitto
di interessi anche non patrimoniali, derivanti
dall'assecondare pressioni politiche, sindacali
o dei superiori gerarchici. Ma non solo: il lavoratore d0vrà comunicare la propria adesione o appartenenza ad associazioni e
organizzazioni (esclusi partici politici e sindacati) i cui ambiti di interesse possano interferire con lo svolgimento delle attività dell'ufficio.
Poi c'è l'obbligo di tracciabilità e trasparenza
dei processi decisionali adottati (che dovrà
essere garantita attraverso un adeguato supporto documentale). E ancora, il rispetto dei
vincoli posti dall'amministrazione nell'utilizzo
del materiale o delle attrezzature assegnate
ai dipendenti per ragioni di ufficio, anche con
riferimento all'utilizzo delle linee telematiche
e telefoniche dell'ufficio.
Redazione
Dal mondo dello spettacolo a quello dello
sport, dalla politica alla cultura, l'8 marzo
è stata una giornata di dichiarazioni e
messaggi. «Auguri sinceri a tutte le
donne che vogliono vivere, lavorare e
crescere una famiglia, con libertà, identità e dignità», le parole del sindaco di
Roma, Gianni Alemanno, che con un
tweet ha voluto fare gli auguri a tutte le
donne e in particolare "al vicesindaco e a
tutti gli assessori “in rosa" di Roma Capitale.L'Ambasciatore dell'Uniocef Italia
Francesco Totti ha aderito all'iniziativa
“Bambine, non spose, l'8 marzo delle
bambine" contro i matrimoni precoci.
«Per sottolineare il dramma dell'infanzia
negata di milioni di bambine, abbiamo
deciso di promuovere l'iniziativa – ha ricordato il presidente dell'Unicef Italia Giacomo Guerrera – il matrimonio precoce è
una violazione dei diritti umani fondamentali e influenza tutti gli aspetti della
vita di una ragazza: nega la sua infanzia,
compromette l'istruzione limitando le sue
potenzialità, mette in pericolo la sua sa-
lute e aumenta il rischio di essere vittima
di violenze e abusi» Circa 70 milioni di
donne nel mondo in via di sviluppo
(esclusa la Cina) tra i 20 e i 24 anni, oltre
una su tre, si sono sposate prima dei 18
anni. Se la tendenza attuale proseguirà,
entro il 2020, 142 milioni di bambine si
sposeranno prima di aver compiuto 18
anni. Si tratta di 14,2 milioni di bambine
ogni anno, vale a dire 37.000 ogni giorno.
«Vorrei ringraziare Francesco Totti per
Conclave “blindato”:
ecco l'apparato
di sicurezza per
proteggere i cardinali
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Gabriele Farro
Tutto pronto. Conto alla rovescia per le strettissime misure di sicurezza che dovranno proteggere la riservatezza e la privacy dei cardinali
durante il Conclave. Già ora, chi va in Vaticano,
ha potuto testare le difficoltà che si incontrano
nelle comunicazioni via telefonino: segno che
già sono stati messi in funzione gli apparati di
disturbo delle frequenze elettromagnetiche
(jammer), tecnologia all'avanguardia utilizzata
anche dai nostri soldati in Afghanistan contro gli
attentati ai mezzi blindati. Misure di sicurezza
che però, ha spiegato il direttore della sala
stampa vaticana, Padre Federico Lombardi, nel
consueto briefing con i giornalisti, certo non riguardano i cardinali che «non verranno perquisiti» nei giorni del conclave, «mentre si
sposteranno da una parte all'altra». Diverso il
"trattamento", invece, per il personale che parteciperà al conclave, come ausilio in varie funzioni, che sarà controllato al metal detector.
Padre Lombardi ha confermato che ci saranno
«forme di protezione degli ambienti con schermatura elettronica» per evitare comunicazioni
da e verso il conclave. Due le aree particolarmente protette: la Cappella Sistina e zone adiacenti avranno una doppia restrizione, sia di
accesso sia di schermatura degli ambienti, e tra
stanze contigue, in modo che nessuno possa
captare quanto si dicono i cardinali nell'ambiente chiuso “con clave”.
8 Marzo in “rosa”. E l'Unicef ricorda il dramma dei matrimoni precoci
questo gesto di solidarietà, come anche il
nostro testimonial Andrea Lo Cicero e le
tante persone che si stanno mobilitando
per questa iniziativa. Un ringraziamento
particolare a Paola Saluzzi, Goodwill Ambassador dell'Unicef Italia e nostra testimonial in questa iniziativa, che in un
video-messaggio si è fatta interprete
delle voci di piccole spose bambine alle
quali è stata negata l'infanzia», ha concluso il presidente Unicef.
Scoperti in Dalmazia i resti di una strage commessa
da Tito. Un crimine nascosto per 70 anni
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Antonella Ambrosioni
Gli orrori della giustizia sommaria perpetrati dai partigiani comunisti di Tito è un capitolo di storia
che pochi conoscono nella sua
interezza e che continua a rivelare pagine di sangue. L'omertà
è ancora merce diffusa in materia. Capita così che per quasi 70
anni le ossa di 214 soldati tedeschi e croati trucidati dai partigiani di Tito nellʼimmediato
dopoguerra (maggio 1945)
hanno potuto giacere in una
fossa comune dellʼisoletta di Licignana (Jakljan), nellʼarcipelago di
Ragusa, profondo sud della Dal-
mazia. Sapevano in tanti, specie
gli anziani, che in quel bellissimo
angolo di terra emersa era stata
perpetrata una strage, ma nessuno ha voluto raccontare nulla
alle competenti autorità, fino a
quando il velo di omertà è stato
squarciato dallʼassociazione Domobrano croato (Hrvatski domobran), che si è adoperata per la
riesumazione dei resti delle vittime. Qualche giorno fa queste
povere spoglie hanno potuto trovare sepoltura al cimitero Boninovo
di
Ragusa.
Due
appartenenti allʼassociazione ragusea, Kuzma Stjepovi (dece-
duto lʼanno scorso) e Zvonimir
Kopor›i hanno i maggiori meriti
per la verità che è stata fatta nei
riguardi dei 214 militari che, dopo
la disfatta dei loro eserciti, non
avevano voluto arrendersi alle
forze jugoslave. Durante la ritirata, i soldati si erano fermati a
Trieste chiedendo protezione agli
Alleati. Invece era accaduto il
contrario, con i prigioneri consegnati ai partigiani e fatti partire su
una nave salpata dal porto di
Pola. Ai soldati era stato detto
che sarebbero scesi sullʼisola di
Curzola e nelle Bocche di Cattaro, dove avrebbero dovuto lavorare per la ricostruzione della
Jugoslavia, semidistrutta dal conflitto. la loro sorte fu ben diversa.
Senza rispettare le convenzioni
internazionali, i prigionieri erano
stati invece portati a Licignana e
qui freddati a colpi di pistola alla
testa, senza lo straccio di un processo. Le uccisioni furono perpetrate nel corso di una notte e in
una cava di sabbia, situata nelle
vicinanze del porticciolo. Gli isolani avevano udito gli spari, le
urla di paura e i gemiti di quegli
sventurati, che erano stati quindi
sepolti nella sabbia e lasciati così
per quasi sette decenni. Licignana è stata unʼisola off-limits
fino alla metà degli anni ʼ70,
quando venne costruita una casa
di riposo per bambini della Bosnia ed Erzegovina.
Redazione
Hanno le ore contate la plastica
gettata in discarica, quella bruciata e quella finita in mare: su
questo fronte l'Europa deve cambiare rotta. Nell'Ue solo un quinto
della plastica raccolta viene riciclata mentre, arrivando a riciclarne il 70%, entro il 2020
sarebbe possibile creare oltre
160mila nuovi posti di lavoro.
Sono questi i principali messaggi
del Libro verde della Commissione europea sui rifiuti plastici,
lanciato dal commissario Ue all'Ambiente, Janez Potocnik, insieme al premio Oscar Jeremy
Irons, con il suo eco-documentario “Trashed". «Sono un attore ha spiegato Irons - e non un ambientalista, ma cerco di mostrare
come il problema dei rifiuti ormai
sia diventato intollerabile». La pellicola racconta come «la cultura
dell'usa e getta» non sia più sostenibile per il pianeta e soprattutto per il mare, diventato ormai
un'immensa pattumiera. «Gli
oceani sono la maggiore discarica
di plastica del pianeta - ha proseguito Potocnik - che minaccia la
biodiversità e non solo. Le microplastiche possono interferire con il
sistema endocrino ed entrano
nella catena alimentare, con potenziali seri rischi anche per la nostra salute». E, una volta
nell'ambiente, la plastica sopravvive centinaia di anni. «Stiamo lavorando ad una versione ridotta
del film - ha proseguito Irons - per
farlo vedere in tutte le scuole» in-
cluse quelle italiane». Sono circa
25 milioni le tonnellate di rifiuti di
plastica raccolti nell'Ue. Di questi, circa la metà della plastica
prodotta ancora finisce in discarica e solo il 21,3% viene avviato
al riciclo. Invece di bruciarla, la
plastica può essere recuperata e
rivenduta sul mercato mondiale.
Secondo gli ultimi dati del rapporto “L'Italia del riciclo 2012» di
Fise Unire, nel 2011 sono state
raccolte 657mila tonnellate di imballaggi in plastica, con l'aumento del 7% rispetto all'anno
precedente. A livello geografico,
la raccolta nel Belpaese avviene
soprattutto al Nord (404mila tonnellate), poi al Sud (144mila tonnellate) e al Centro (111mila
tonnellate).
Un film ci racconta come riciclare la plastica
Scandalo cinghiali:
controlli estesi
ad altre specie e aree
Redazione
IL'approfondimento dei controlli
sulla contaminazione da Cesio
137 sarà esteso alle altre aree
dell'arco alpino ed altre specie
animali, anche se sono proprio i
cinghiali, a causa della loro alimentazione, quelli più a rischio
di accumulo dell'isotopo radioattivo. Le prime analisi, che riguardano una decina di campioni,
hanno rivelato valori di dieci
volte superiori, se riferiti alla soglia massima prevista per le importazioni in caso di incidente
nucleare. «Occorre verificare le
importazioni di cinghiali dall'estero, soprattutto dall'Est Europa, dove potrebbero aver
subito contaminazioni dall'esplosione del reattore della centrale
di Chernobyl nel 1986». È
quanto afferma la Coldiretti, in riferimento alle tracce di cesio 137
in 27 cinghiali del comprensorio
alpino della Valsesia, nel sottolineare che spinge verso questa
ipotesi il fatto che esami ripetuti
annualmente abbiano dato solo
quest'anno un risultato positivo.
È quindi necessario – prosegue
Coldiretti – estendere immediatamente le analisi ad altri animali
selvatici per fare al più presto
chiarezza sulle fonti di contaminazione in un Paese come l'Italia
che ha fatto la scelta di non avvalersi del nucleare, a differenza
di quanto accade nei Paesi confinanti. Il disastro nucleare di Fukushima in Giappone – conclude
la Coldiretti – ha aumentato la
sensibilità a livello nazionale
dove per un italiano su quattro
(24 per cento) la contaminazione
dell'ambiente è il pericolo più temuto che batte addirittura gli effetti della crisi economica (20 per
cento), le paure per la salute che
derivano dal consumo dei cibi
(17 per cento), il rischio di un incidente automobilistico (11 per
cento), la criminalità e la malattia entrambe (il 10 per cento), secondo una elaborazione della
Coldiretti su dati Eurobarometro.
Un fallimento il recupero
dei ticket sanitari in Toscana
Redazione
Recupero ticket: se con le nuove
idee della Giunta di centrosinistra
sul recupero di quelli inevasi tutto
andrà come a Firenze, dove
unʼondata di cartelle pazze ha raggiunto nel dicembre scorso centinaia di cittadini, i toscani saranno
rovinati. Un simile timore si affaccia nei pensieri del vicepresidente
della commissione Sanità Stefano
Mugnai (Pdl) e non è per nulla infondato. Proprio pochi giorni fa, infatti, è arrivata la risposta della
Giunta regionale allʼinterrogazione
che proprio Mugnai aveva presentato insieme al suo collega del Pdl
Tommaso Villa sul caso fiorentino.
Ebbene, il direttore generale della
Asl 10 di Firenze Paolo Morello
ammette gli errori. Uno, già quantificabile, relativo alle prestazioni di
pronto soccorso erogate dal 2004
al 2007: «In tale periodo – scrive
Morello – la normativa prevedeva
la riscossione del ticket per accessi al pronto soccorso oltre le sei
ore. Non essendo possibile, a posteriori, rilevare tale dato, tutte le
richieste relative a prestazioni di
pronto soccorso 2004-2007 (pari a
743) sono state annullate». Poi ci
sono tutte le altre, con dati non ancora disponibili e sui quali sta lavorando l'Estav. «Se tanto mi dà
tanto – osserva Mugnai – le nuove
norme di recupero crediti genereranno una gran confusione». Recupero a parte, cʼè tutto il fronte
della riscossione tout court a destare perplessità nellʼesponente
del Pdl: «I ticket sono esosi, e su
questo non ci piove. Per di più la
loro attuazione più che equa è
cervellotica. Però adesso si deve
far cassa su tutto, e quindi si
vanno a richiedere ticket, come
quello sui codici bianchi al pronto
soccorso, per lunghi anni mai domandati ai cittadini ignari. Oggi la
riforma da attuare per riportare la
sanità toscana ad essere soste-
nibile sarebbe una sola: smettere di utilizzarla come strumento di produzione e
mantenimento del consenso
per una parte politica». Ma le
intenzioni della Giunta non paiono proprio queste: «Sotto
lʼetichetta della “riorganizzazione” – incalza Mugnai – lʼassessore al Diritto alla salute
Luigi Marroni sta tagliando di
tutto: posti letto e reparti negli
ospedali, servizi, postazioni di
118, turni, turn over, provvedimenti a favore della non autosufficienza… tutto!».
Perugia, il centrodestra chiede chiarimenti
sul bando per i distributori automatici
Redazione
Il capogruppo del Pdl Rocco Valentino e
quello di Fratelli dʼItalia Emanuele Prisco
hanno chiesto al presidente della quinta commissione Massimo Perari di attivare urgentemente la commissione Controllo e Garanzia
per verificare la legittimità e la opportunità
delle procedure adottate nel bando per la
“Concessione del servizio di ristoro mediante
distribuzione automatica nelle sedi del Comune di Perugia”. Già lo scorso dicembre il
centrodestra (con gli stessi due consiglieri)
aveva presentato unʼinterrogazione, rimasta
a tuttʼoggi senza risposta, per sollecitare
chiarimenti in merito all'affidamento del servizio di gestione dei distributori automatici per
vivande calde e fredde, affidamento che riguarderebbe un centinaio di dispositivi nelle
molte sedi, con un business tuttʼaltro che irrilevante. In precedenza il Comune pare che
abbia conferito il servizio mediante affidamento diretto invece che con gara pubblica.
Nel bando attuale, pubblicato il 28 febbraio,
viene richiesto un contributo di uso degli
spazi comunali di almeno 60 mila euro. «In
unʼottica di trasparenza dell'attività amministrativa – fanno notare Valentino e Prisco – è
opportuno che sia accertata la legittimità dellʼattuale affidamento e che si verifichi la rispondenza del bando pubblicato alle norme
in materia di appalti. Ci sembra utile e opportuno verificare – concludono i due consiglieri di centrodestra – che tutto sia stato fatto
nell'ambito delle procedure previste per l'assegnazione dei servizi, perché vengano evitate eventuali distorsioni della libera
concorrenza e per verificare che non vi siano
diseconomie a carico dellʼente».
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Cigs fino a dicembre
per i 132 dipendenti
della “Mariella
Burani”
Redazione
Lʼassessore alle Attività produttive della Regione Emilia Romagna, Gian Carlo Muzzarelli, ha
confermato lʼimpegno allʼestensione, per i 132 dipendenti in
cassa integrazione dellʼazienda
di Cavriago (Reggio Emilia) “Mariella Burani Fashion Group",
degli ammortizzatori sociali fino
a dicembre, previsti inizialmente
soltanto fino a giugno. «È fondamentale favorire la mobilità volontaria dei lavoratori – dichiara il
consigliere del Pdl Fabio Filippi –
attivando i centri per lʼimpiego e
limitando, in questo modo, lʼimpatto sociale del fallimento del
gruppo e, al tempo stesso, portare avanti politiche attive per la
ricollocazione nel mercato del lavoro, senza trascurare le professionalità di ogni singolo soggetto,
qualifiche e competenze che potrebbero essere riutilizzate nel
settore tessile e manifatturiero
regionale. La Regione EmiliaRomagna lavorerà per modificare la legge Fornero, normativa
che ha soppresso quella sorta di
corsia preferenziale rivolta a tutti
quei lavoratori in mobilità provenienti da aziende che hanno dichiarato fallimento. Sono vicino
ai dipendenti del gruppo – continua Filippi – convinto che si
possa trovare una soluzione: la
politica ha il dovere di fornire risposte. In questi casi non esistono differenze tra destra e
sinistra, lʼobiettivo è comune: tutelare le famiglie. Dobbiamo
scongiurare lʼeffetto domino che
questo fallimento potrebbe innescare nel settore dellʼindotto, che
interessa decine di piccole ditte
artigiane. Dobbiamo dare risposte serie alle diverse situazioni di
crisi aziendali, compresa quella
della “Mariella Burani Fashion
Group", per favorire la ricollocazione dei dipendenti».
Pensioni, Hollande costretto ad ammettere
che la riforma di Sarkozy era giusta
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Anche Belmondo
diventa militante
anti-corrida in Francia
Antonio Pannullo
Quando si dice la nemesi storica (e politica):
Hollande oggi ammette che ieri Sakozy
aveva ragione. Succedeva meno di tre anni
fa, quando all'Eliseo c'era ancora Nicolas
Sarkozy: manifestazioni di piazza giganti, un
dibattito parlamentare dai toni epici e una riforma previdenziale adottata dolorosamente,
con l'innalzamento progressivo dell'età pensionabile da 60 a 62 anni entro il 2018. Tre
anni dopo, la maggioranza socialista del presidente Francois Hollande - che si scagliò duramente contro quel provvedimento e che
quando arrivò al potere fece immediatamente
riportare l'età pensionabile a 60 anni (ma solo
per chi ha contribuito per almeno 41,5 anni) deve rassegnarsi all'evidenza: c'é urgente bisogno di una nuova riforma, se Parigi non
vuole assistere al crollo dell'intero sistema. La
"road map" consegnata dal premier, JeanMarc Ayrault, alla commissione ad hoc incaricata di esprimere le sue raccomandazioni
entro giugno, parla di tre leve fondamentali
per consolidare il sistema previdenziale: il livello delle pensioni, l'innalzamento dei contri-
buti, ma anche l'allungamento dell'attività professionale. Un tema estremamente sensibile,
soprattutto nelle fila della gauche. Quando
venne adottata, nell'autunno 2010, la riforma
venne definita dal centrodestra «forte e realista, perché ci consente di salvare il sistema
previdenziale e di essere in equilibrio nel
2018». Gli esperti di Sarkozy basarono i loro
calcoli su uno scenario che prevedeva una
crescita media dell'1,7% fino al 2013, 1,9%
fino al 2020, e 1,6% oltre quella data. Quanto
alla disoccupazione, doveva passare
dall'8,4% al 4,5% entro il 2050. Nel frattempo
le previsioni sono però peggiorate ulteriormente. Così, nel suo rapporto del dicembre
scorso, il Consiglio di orientamento delle pensioni (Cor) ha tirato l'allarme. In assenza di
una nuova riforma, l'organismo prevede un
deficit previdenziale di 21,3 miliardi di euro
entro il 2017. Dopo aver criticato per due anni
la manovra della destra, il Partito socialista si
trova dunque obbligato a prendere il toro per
le corna.
Redazione
L'attore francese Jean-Paul Belmondo é diventato membro del comitato d'onore dell'Alleanza anti-corrida, un'associazione francese
contro lo spettacolo della tortura e della
morte degli animali. «Sapere che questo
nome prestigioso sostiene la causa anti-corrida - spiega la portavoce
del
movimento, Claire
Starozinski - è il
segno di una mobilitazione sempre
maggiore contro la
corrida, spettacolo
di altri tempi e destinato a scomparire». Altre personalità transalpine hanno
annunciato recentemente il loro sostegno ai
militanti anti-corrida come gli attori Jean Rochefort e Anouk Aimée e il filosofo Michel Onfray. Lo scorso settembre, l'ex attrice
francese, Brigitte Bardot, fervente animalista,
insieme a Alain Delon e Jean-Paul Belmondo, aveva chiesto al Consiglio costituzionale, in una lettera aperta, «l'abolizione
della tortura degli animali» Oltralpe. Inoltre,
secondo i firmatari della lettera la corrida
spagnola non fa parte del patrimonio e della
cultura francese.
Aborto, è ancora polemica negli Usa:
l'Arkansas approva una legge restrittiva
Giovanni Trotta
Storico giro di vite sull'aborto in
Arkansas: lo Stato americano
del sud ha approvato una legge
che prevede un tempo massimo
di 12 settimane per procedere
all'interruzione di gravidanza,
proibendola dal momento in cui
diventa possibile ascoltare i battiti cardiaci del feto con apparecchiature a ultrasuoni. Si tratta
del limite più restrittivo adottato
da uno Stato americano in materia da quando, nel 1973, la
Corte Suprema ha dato il via libera - a livello federale - alla libera scelta della donna. A
sostenere il provvedimento è
stata la nuova maggioranza repubblicana che controlla l'assemblea statale, nonostante
l'opposizione del governatore
democratico Mike Beebe, il
quale ha definito la norma palesemente incostituzionale. I
gruppi pro-aborto tuttavia non rimangono a guardare e sono già
sul piede di guerra: promettono
azioni civili a valanga, poiché la
legge contraddice la storica sentenza "Roe vs Wade" del massimo
organo
giudiziario
statunitense. La decisione del
22 gennaio 1973 cambiò la so-
cietà americana, riconoscendo il
diritto all'aborto fin quando il feto
è teoricamente in grado di sopravvivere fuori dall'utero materno, cioé un minimo di 24
settimane, a meno che la vita
della donna non sia in pericolo.
Inoltre, se sino ad allora l'interruzione di gravidanza era regolata da leggi statali, che nella
maggioranza dei casi la vietavano in toto oppure la consentivano a condizioni molto
restrittive, da quel momento divenne un diritto sancito a livello
federale. «Quando è troppo, è
troppo. È giunto il momento di
prendere una posizione», ha affermato il senatore del Grand
Old Party Jason Rapert, promotore del disegno di legge chiamato "Human Protection Act
Heartbeat". Rapert senza mezzi
termini ha paragonato gli oltre
cinquanta milioni di aborti effettuati negli Stati Uniti a partire dal
1973 a eventi come l'Olocausto
o il genocidio in Ruanda. Secondo gli esperti, tuttavia, la
legge non ha molte possibilità di
sopravvivere ad un eventuale
confronto in tribunale visto appunto il contrasto con la sentenza della Corte Suprema: «Il
provvedimento bandisce l'aborto
dopo 12 settimane, ossia tre
mesi - ha sottolineato Nancy
Northup, presidente del Center
for Reproductive Rights di New
York - Non ha alcuna chance di
vincere una sfida in aula».
Dall'olimpo hollywoodiano ai paradisi del vino: Brad Pitt
e Angelina Jolie lanciano in Rete il loro vino rosé
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Priscilla Del Ninno
Da set alla cantina, o meglio, dall'Olimpo
hollywoodiano ai paradisi enologici: alle
stelle del jet set tutto è concesso. E allora,
anche la celebre coppia Brangelina, come
altri colleghi di notorietà, tra un appuntamento glamour e un impegno umanitario
in giro per il mondo, si cimenta in una
delle tante attività industriali dal sapore
modaiolo e dai risvolti remunerativi. C'è
chi firma collezioni per le passerelle; chi
propone sul mercato nuovi profumi; chi
presta volto e marchio di fabbrica a campagne di sensibilizzazione scientifica e
chi, come Brad Pitt e Angelina Jolie,
punta sulle nuove tendenze in materia di
life style commercializzando un nuovo
vino rosé. E subito, tra fans internauti e
curiosi del settore, le seimila bottiglie proposte in edizione limitata in prevendita su
internet (105 euro la cassa da sei) per il
lancio del prodotto, sono state liquidate in
poche ore. Gli altri centocinquantamila
colli di Miraval rosé 2012, prodotto dai vigneti della loro tenuta agricola di Miraval,
in Provenza, saranno in vendita dal 21
marzo, in cantine indipendenti e ristoranti
(al prezzo di 15 euro l'una). Insomma,
sarà la notorietà della coppia di neo im-
prenditori del vino. Sarà l'innesto della
loro fama con la blasonata collaborazione
con l'enologo francese Marc Perrin. Sarà
la suggestione che evocano i vigneti della
Provenza dove, tra Correns e Chateauvert, si staglia la tenuta agricola di Miraval di proprietà degli attori americani. Sarà
il design della bottiglia, curata dagli stessi
creatori e produttori, fatto che sta il de-
butto dei Brangelina nell'universo enologico rilanciato in Rete è stato subito un
successo culminato nel sold out: a poche
ore dall'allestimento della vetrina virtuale,
sul web è andato a ruba il loro rosé, tanto
che a settembre è atteso anche il bianco
di Miraval, e per il 2014 è previsto l'esordio sul mercato di bottiglie di rosso. Un
matrimonio culturale, quello tra cinema e
spettacolo ormai collaudato, e che conferma la validità di un legame imprenditoriale già riuscito in passato ad altri famosi
divi. Tra i vari, ricordiamo il cantante e attore francese Johnny Hallyday, che ha
scelto il Domaine Saint-Martin de Graves
nellʼHerault, vicino a Montpellier, per produrre i suoi rossi, rosé e bianchi, mentre
Gerard Depardieu, grande appassionato
di vino, dispone di diversi vigneti nella
zona di Bordeaux e del Languedoc-Roussillon. Per non dire di Carole Bouquet che,
da qualche anno e con lusinghieri risultati,
produce il passito di Pantelleria nella sua
tenuta sullʼisola, facendo concorrenza a
uno dei pionieri del settore, il nostro Albano Carrisi, produttore del “Don Carmelo”, etichetta pugliese che da tempo
riscuote plauso della critica e favore dei
consumatori.
Storia del fumetto d'autore a Roma: scommettiamo che non sono solo “nuvolette”?
Guglielmo Federici
Scommettiamo che “Non sono
solo nuvolette”»? Ne avremo conferma il 13 marzo alla Biblioteca
Nazionale di Roma. Guido Crepax, Hugo Pratt, Andrea Pazienza, Francesco Tullio Altan,
Tiziano Sclavi sono solo alcuni
dei protagonisti dell'età adulta del
nostro fumetto, dal dopoguerra ad
oggi, le cui strisce saranno in mostra fino all'11 maggio: uno
sguardo inedito sulle collezioni a
strisce custodite dalla Biblioteca
Nazionale e finora mai esposte. Il
percorso espositivo si snoda attraverso le riviste che tra gli anni
'60 e gli '80 hanno segnato l'evoluzione del fumetto d'autore e la
sua affermazione come autonomo genere letterario: a partire
dalla capostipite “Linus”, fondata
nel 1965 da Giovanni Gandini e
poi diretta da Oreste Del Buono,
«punto di partenza di una nuova
espressione della letteratura italiana, che ospitò la nascita di Valentina, la sensuale e sofisticata
fotografa milanese creata da
Guido Crepax», spiega il fumettista satirico Melanton, nel piccolo
catalogo che accompagna la mostra. Ma sarà esposta anche la rivista “Kirk”, nata nel luglio 1967
sulla scia di Linus e dedicata al fumetto d'avventura, «che vide
esordire sulle sue pagine il personaggio di Corto Maltese di Hugo
Pratt ne “La ballata del mare salato”, vero e proprio precursore
del graphic novel«. Poi “Il Male”, il
più trasgressivo dei giornali sati-
rici italiani, fondato da Pino Zac
nel 1977, su cui si scatenò la
verve graffiante di Altan; mentre
l'inquietante e provocatorio Zanardi di Andrea Pazienza, di cui si
espongono alcuni disegni originali
per gentile concessione dell'amico Antonio Biccari, esordisce
nel 1981 sulle pagine della rivista
d'avanguardia “Frigidaire”. Nel
1975, sul “Corriere dei Piccoli”, invece aveva esordito il genio di Ti-
Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale
Editore
SECOLO DʼITALIA SRL
Fondatore
Franz Turchi
d’Italia
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
Consiglio di Amministrazione
Tommaso Foti (Presidente)
Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato)
Alessio Butti
Antonio Giordano
Mario Landolfi
Ugo Lisi
ziano Sclavi con una strampalata
coppia di detective, Altai & Jonson, prima di dare vita con Dylan
Dog a quello che è a tutt'oggi il
maggior successo editoriale della
stampa a fumetti in Italia. La rassegna “Non sono solo nuvolette”
vuole rappresentare per la Biblioteca Nazionale di Roma soltanto
la prima puntata di un racconto di
un patrimonio nascosto e ancora
tutto da approfondire.
Direttore Politico Marcello De Angelis
Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà
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7 agosto 1990 n. 250