progetto partecipazione studentesca - CONTAGIO
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progetto partecipazione studentesca - CONTAGIO
ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO STATALE "Blaise Pascal" P.le Macrelli, 100 - 47521 Cesena (FC) Tel. +39 054722792 Cod.fisc. 81008100406 - Cod.Mecc. FOTF010008 www.ittcesena.gov.it [email protected] Cesena 3/12/2015 Circolare 81-2015 Ai docenti Agli alunni/e Al personale Oggetto: progetto partecipazione studentesca – candidatura ITI Pascal-IPSIA Comandini accolta Si comunica che il progetto sulla partecipazione studentesca, dal titolo CONTAGIO – Io Conto, Io Agisco, Ora, al quale i due istituti in oggetto si sono candidati in rete con scuola capofila Blaise Pascal, ha vinto la candidatura e dunque il finanziamento di 10.000 euro per la realizzazione del blog sperimentale rivolto agli alunni/e delle due scuole. Il dettaglio del progetto e la comunicazione dell’USR sono allegati on line alla presente circolare. Si coglie occasione per ringraziare il prof. Tinelli per il lavoro di progettazione svolto. I docenti interessati a collaborare alla realizzazione operativa del progetto, che prevede il coinvolgimento degli allievi attraverso blog interno nella partecipazione ai progetti di educazione alla cittadinanza dei due istituti (elencati nella scheda progetto) possono indicare la loro disponibilità alla email [email protected]. A breve, dopo le vacanze di Natale, sarà data comunicazione dell’avvio del progetto, con l’incontro con la prof.ssa Grion dell’Università di Padova per la presentazione agli alunni/e del progetto. Si ringrazia in anticipo docenti e alunni che collaboreranno alla buona riuscita del progetto Saluti Il DS Prof. Francesco Postiglione Progetto CONTAGIO Io conto, io agisco. Ora Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Blaise Pascal” - Cesena Istituto Professionale Statale per l’Industria e l’Artigianato “Ubaldo Comandini” – Cesena A.S. 2015/2016 Avviso pubblico “Progettualità volte a promuovere la partecipazione studentesca nelle scuole secondarie di 2° grado” Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna Definizione del problema e analisi dello scenario Negli anni recenti si è manifestata, a livello internazionale, una crescente attenzione sull’opportunità di riconoscere agli studenti un ruolo di stakeholder centrale all’interno dei contesti scolastici, sia a livello organizzativo che di avvio di riforme. Il Consiglio d’Europa, attraverso la raccomandazione CM/Rec(2012)2 per i giovani sotto i 18 anni (Council of Europe, 2012) ha sottolineato che il diritto di essere ascoltati e presi seriamente in considerazione è fondamentale per la dignità umana e per lo sviluppo in piena salute di ogni fanciullo. Ha inoltre evidenziato l’importanza della partecipazione attiva dei giovani in tutti gli aspetti della vita scolastica, esercitata attraverso modalità formali ed informali capaci di avere effetto sulle pratiche di insegnamento e di apprendimento, promuovendo la presenza degli studenti negli organi istituzionali di governo delle loro scuole. Di fatto, la forma convenzionale di partecipazione degli studenti agli organi di gestione e autogoverno della scuola italiana resta ancorata agli organi collegiali della scuola, istituiti nel lontano 1974 e regolamentati da decreti che si sono succeduti fino al 1999. Recentemente, con la Legge 107/2015, agli studenti del secondo ciclo di istruzione è stato riconosciuto un ruolo all’interno dei nuovi comitati di valutazione (L.107/2015, comma 129). Già nell’iter d’elaborazione del documento sulla “Buona scuola”, che ha portato alla stesura della relativa legge, il Governo italiano si è avvalso di una consultazione online che ha incluso gli studenti nel dibattitto tra tutte le componenti della scuola. Analogamente, in occasione di questa consultazione, “Save the Children” ha raccolto l’opinione di ragazzi e ragazze, enfatizzando l’importanza del loro punto di vista all’interno di uno scenario di riforme (Save The Children, 2015). Con l’introduzione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione (Legge 169/2008), è stato avviato il tentativo di promuovere negli studenti competenze specifiche trasversali, che, attraverso il pensiero critico e autonomo, e l’azione diretta, possano sostenere la formazione di un cittadino competente, solidale e consapevole. A livello mondiale spicca l’organizzazione no-profit “Student Voice” che si pone l’obiettivo di far entrare le voci degli studenti nei discorsi sui sistemi educativi ” (Student Voice, 2015). In questa prospettiva, molti ricercatori educativi oggi riconoscono che, per studiare e comprendere meglio i processi scolastici e formativi, sia necessario non solo porre maggiore attenzione al punto di vista degli studenti (Grion, Dettori, in corso di stampa) ma soprattutto legittimarne una piena partecipazione all’interno dei dibattiti e delle iniziative relativi all’educazione. Importante focus del movimento Student Voice è “l’educazione alla democrazia”; in tal senso ritiene che essa vada vissuta nell’esperienza quotidiana per diventare habitus mentale di ciascuno. La democrazia infatti, è molto di più che un meccanismo collaborativo; essa è principalmente una modalità di vivere e d’imparare, alla base della quale c’è l’impegno comune alla libertà, all’uguaglianza, al reciproco rispetto e solidarietà (Fielding, 2012, p. 54).Si tratta perciò di creare contesti scolastici in cui siano ripensati i concetti di autorità e partecipazione, e offerti agli studenti «spazi di leadership nell’ambito dei quali i giovani possano esprimersi riguardo a ciò che essi considerano essere importante e significativo in relazione alla loro formazione» (Smith, 2006, p. 282). Come, infatti, affermano alcuni ricercatori che si occupano di tali questioni, «Nelle organizzazioni democratiche – particolarmente in ogni organizzazione guidata da una leadership trasparente e genuina, piuttosto che da una mera imposizione manageriale - le forme organizzative non possano realizzarsi semplicemente come processi “dall’alto in basso”, ma piuttosto come forme di impegno e coinvolgimento di tutti i partecipanti all’organizzazione stessa. Questa modalità di leadership non deriva da coercizione e manipolazione, ma dalla collaborazione relazionale e dai processi partecipativi» (Angus, 2006, p. 372). Nell’ambito di questa prospettiva ci si avvale anche della tecnologia digitale per la creazione di un movimento sociale senza confini. Student Voice riconosce l'importanza della libera espressione su argomenti relativi all'istruzione ai diretti interessati, cioè gli studenti. L'obiettivo che si pone è di fornire agli studenti strumenti di empowerment per assumere un ruolo centrale all'interno dei contesti scolastici. Da semplici fruitori dell'istruzione, gli studenti diventano attivi stakeholder cui viene data e riconosciuta la corresponsabilità delle strategie per il miglioramento delle pratiche di insegnamento e di gestione della scuola (Grion, Cook Sather, 2013; Gemma, Grion, 2015). Un ulteriore aspetto che Student Voice considera è anche quello - particolarmente sentito e discusso nel nostro tempo - che riguarda lo scarso impegno sociale e il disamore verso l’impegno politico dei giovani. Da più parti si mette in evidenza il fatto che le giovani generazioni appaiano disinteressate alle vicende politiche e riluttanti a condividere esperienze nel sociale. Il ruolo della scuola in questo contesto risulta fondamentale poiché la capacità e l’impegno alla partecipazione vanno formate e sperimentate: se, nella scuola, gli spazi di partecipazione e responsabilità rimangono ancora e solo dei docenti (o comunque degli adulti membri della comunità scolastica), allora non possiamo pretendere che gli studenti, una volta fuori dalla scuola, diventino, di punto in bianco, militanti politici o attivisti sociali! Secondo uno studio del “Quaglia Institute for Student Aspirations” (Quaglia Institute for Student Aspirations, 2014) maggiore è il grado di istruzione delle scuole, minore è la percezione, da parte degli studenti, della possibilità di avere voce in capitolo all’interno del sistema educativo. Con l’avanzare del grado scolastico, ci sarebbero meno curiosità e minore creatività all’interno delle classi. Lo stesso studio ha dimostrato che un maggior coinvolgimento all’interno della vita scolastica ha una correlazione diretta coi risultati scolastici ed inversa con l’abbandono. Nei rapporti di autovalutazione RAV 2014/2015 (MIUR, 2015) dei due istituti partecipanti a questo progetto, tra le priorità e i traguardi sono state individuate una serie di dimensioni sulle quali può avere effetto il senso di appartenenza. In particolare riportiamo, per il “Pascal”: la stimolazione dell’iniziativa autonoma degli studenti (+20% di iniziative studenti e di convocazioni assemblee) con monitoraggio delle riunioni convocate; monitoraggio sistematico dell'inserimento degli alunni provenienti dalla scuola di ordine inferiore; trovare soluzioni per il coinvolgimento delle famiglie nella vita della scuola al di là dei momenti formali e del sostegno. Secondo questo istituto, il coinvolgimento delle famiglie, il monitoraggio degli inserimenti degli alunni provenienti da scuola media e il monitoraggio degli alunni con difficoltà nel biennio servono a tenere sotto controllo e eventualmente a ridurre il numero di ritiri, abbandoni, trasferimenti in prima e nel primo biennio. Il “Comandini” si prefigge di costruire percorsi e ambienti didattici che prevedano forme di flessibilità come la possibilità di far uscire dalle classi gruppi di studenti; il rafforzamento del progetto "peer to peer" di tutoring; migliorare il rispetto degli orari scolastici; ridurre del 10% il numero di ingressi in ritardo; la riduzione del numero di casi di abbandono scolastico; la riduzione, entro 3 anni, del 20% del numero di studenti non ammessi allo scrutinio finale; la riduzione del numero di studenti non ammessi alla classe successiva, in particolare alla classe seconda. Finalità La finalità principale del progetto è quella di favorire la partecipazione studentesca alla vita della scuola ed alla sua gestione. Obiettivi generali In analogia al movimento “Student Voice” che si pone l’obiettivo di “brigding the gap between students and education communities around the world” (Student Voice, 2015), il progetto ha come obiettivo principale quello di colmare il divario tra gli studenti e il sistema educativo attraverso momenti, formali e informali, in cui gli studenti discutano di scuola, favorendo il passaggio da una democrazia rappresentativa ad una forma partecipativa attraverso un empowerment degli studenti. Obiettivi specifici Nello specifico, gli obiettivi che si propone di perseguire attraverso un modello innovativo di coinvolgimento attivo informale, sono: 1) Far emergere esigenze concrete da inserire negli obiettivi formativi dei due istituti, a partire dalle prospettive degli studenti; 2) Accrescere il numero di iniziative extracurriculari, progetti per l’arricchimento dell’offerta formativa, finalizzati alla crescita umana e civile, anche in considerazione delle opportunità offerte dal territorio e dal rapporto di rete istituito tra le due scuole; 3) Aumentare la funzione delle scuole come centri di promozione culturale, sociale e civile del territorio; 4) Diffondere le iniziative tramite la Consulta Provinciale degli Studenti; 5) Organizzare una giornata di apertura al pubblico delle scuole per lo svolgimento di manifestazioni e iniziative, co-gestite dagli studenti, atte a sottolineare il valore dell’attività educativa e formativa, così come previsto dall’art.7 del DPR 576/96, comma 2. 6) Organizzare una conferenza di presentazione delle attività svolte dagli studenti e delle iniziative messe in atto nella scuola per il cambiamento/miglioramento, con la partecipazione di studenti, docenti, ricercatori e rappresentanti istituzionali 7) Migliorare le relazioni tra gli studenti e tra gli studenti e i docenti; 8) Aumentare il senso di appartenenza con relativi benefici sul numero di assenze, sul dropout e sugli esiti scolastici e sul comportamento. Destinatari dell’intervento I destinatari diretti sono gli studenti. Indirettamente saranno coinvolte le famiglie degli studenti e il personale dei due istituti che saranno informati sul progetto e potranno prendervi parte con le modalità decise dagli studenti. Metodologia e attività A partire dall’esperienza del progetto “La scuola come comunità democratica: la partecipazione degli studenti alla leadership scolastica”, realizzato dal Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata dell’Università degli Studi di Padova, gli studenti del “Pascal” realizzeranno un blog interno ad ogni scuola, ovvero un sito web i cui contenuti saranno visualizzabili, separatamente, dalla rete interna di ogni scuola. L'effetto dell'utilizzo del computer sul senso di comunità degli studenti delle scuole superiori è documentato da diverse ricerche. A tal proposito, citiamo lo studio della Regent Univerisity della Virginia (Mervyn J., 2006) Ciascun blog sarò accessibile solo dalla rete intranet della scuola, quindi non tramite il www. La moderazione e la supervisione saranno effettuate attraverso script software che intercettino ed eliminino contenuti offensivi e messaggi diretti a specifiche persone, e sarà demandata ad un team di studenti che, oltre a programmare gli script, individuerà eventuali abusi e messaggi non intercettati dal sistema per la loro immediata rimozione. Gli studenti avranno piena autonomia nella gestione e nella definizione delle politiche di funzionamento del blog: per esempio, potranno decidere se consentire commenti e post anonimi, se includere nel blog il personale della scuola. Un team di pochi insegnanti-guida collaborerà con gli studenti nella realizzazione tecnica e funzionale del blog e sarà a disposizione per eventuali controversie. L’accesso al blog sarà possibile da postazioni di computer messe a disposizione dell’utenza in spazi strategici: biblioteca, aule per attività extra didattiche senza insegnanti, bar dell’istituto. Il blog costituirà una sorta di bacheca virtuale dove chiunque potrà formulare proposte all'interno di un contenitore di scambio, ovvero uno strumento degli studenti per discutere, proporre, progettare e quindi dare vita ad iniziative scelte e gestite in base all’analisi delle interazioni discorsive nel blog. Esso rappresenterà uno spazio di raccolta di voci, idee, proposte, lamentele e sarà una prima fase di un’attività a partire dalla quale si organizzeranno momenti di coinvolgimento degli studenti in attività d’indagine e di ricerca di soluzioni ai problemi evidenziati. In questo modo gli studenti saranno realmente coinvolti nelle decisioni e nelle responsabilità rispetto ai processi scolastici. Sarà un incubatore di idee, e di pensieri sulla scuola. Il blog rafforzerà l’idea che gli studenti possano agire come promotori di iniziative più o meno didattiche o comunque legate a ciò che può essere lecito pensare di realizzare in una scuola. Gli studenti, inoltre, potranno sperimentare il ruolo di promotori di cambiamento, in senso migliorativo, della scuola. Tempi di realizzazione e articolazione Il progetto sarà avviato con l’intervento della prof.ssa Valentina Grion, ricercatore universitario confermato presso il Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata, coautrice della ricerca “La scuola come comunità democratica: la partecipazione degli studenti alla leadership scolastica” (Manca & Grion, 2013). All’intervento, separato per ciascuna scuola, parteciperanno gli studenti che lo vorranno, in numero massimo pari alla capienza delle sale riunioni delle rispettive scuole. Si cercherà di garantire la rappresentanza di tutte le classi degli istituti. Valutazione Si procederà ad una valutazione del psychological sense of school membership attraverso la PSMM scale di Goodenow (Goodenow, 1993) su un campione casuale di studenti, prima dell’avvio del progetto. Alla fine dell’anno scolastico dell’avvio del progetto, seguirà un’ulteriore somministrazione della PSMM per valutare l’effetto della partecipazione al blog. Saranno utilizzate metodologie qualitative di analisi delle interazioni in blog, da parte di team formati da ricercatori e studenti, con il duplice scopo di: 1. condurre gli studenti stessi a farsi carico e responsabili dell’indagine in corso e delle scelte da fare durante il corso del progetto; 2. evidenziare i temi emergenti da prendere in considerazione per attuare ulteriori iniziative che rappresentino risposte concrete ai problemi evidenziati. Verranno considerate le caratteristiche qualitative e quantitative della partecipazione degli studenti attraverso: 1. l’analisi quantitativa degli accessi; 2. la somministrazione di questionari. Verranno infine, somministrati questionari e svolte interviste e focus group per valutare l’impatto del progetto dal punto di vista del personale scolastico (docenti, dirigenti, amministrativi) e dei genitori. Mezzi e risorse Per l'utilizzo del blog saranno installate alcune postazioni di computer all-in-one. I blog saranno comunque accessibili dai laboratori dotati di pc, salvo disattivazione della connessione intranet per ragioni didattiche. Il software per la realizzazione dei blog sarà free ed open source. Per il suo funzionamento, dovranno essere installati due mini server, uno per blog, quindi uno per istituto. Eventuali altre risorse saranno necessarie in itinere per la realizzazione delle iniziative di cui sopra, ma attualmente non esattamente prevedibili, né programmabili. Riferimenti Angus, L. (2006). Educational leadership and the imperative of including student voices, student interests, and students’ lives in the mainstream. International Journal of Leadership in Education, 9 (4), pp. 369–379 Council of Europe. (2012, Marzo 28). Recommendation CM/Rec(2012)2. Retrieved from Consiglio d'Europa: https://wcd.coe.int/ViewDoc.jsp?id=1927229 Goodenow, C. (1993). http://www.communityschools.org/. Retrieved from communityschools.org: http://www.communityschools.org/assets/1/AssetManager/Survey7.pdf Manca, S., & Grion, V. (2013). La scuola vista dai ragazzi. Un social network per dare voce agli studenti. Retrieved from Academia.edu: http://www.academia.edu/13241401/La_scuola_vista_dai_ragazzi._Un_social_network_per _dare_voce_agli_studenti Mervyn J., W. (2006). Effects of Computer Use on High School Students'Sense of Community. The Journal of Educational Research, 371-379. MIUR. (2015). Scuola in chiaro. Retrieved from Scuola in chiaro: http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/ Quaglia Institute for Student Aspirations. (2014). My Voice National Student Report 2014. Portland: QISA. Retrieved from http://www.qisa.org/dmsView/My_Voice_20132014_National_Report_8_25 Save The Children. (2015). Come cambiare la scuola? La parola ai ragazzi. Retrieved from http://legale.savethechildren.it/: http://legale.savethechildren.it/Generica/Details/fb0048a37c214837ab1ed4af17528465?co ntainer=generica-cosafacciamo-progetti-conclusi Student Voice. (2015). http://www.stuvoice.org/. Retrieved from Student Voice: http://www.stuvoice.org/ Student Voice. (2015). Student Voice - About. Retrieved from Student Voice: http://www.stuvoice.org/about/ MIUR.AOODRER.REGISTRO UFFICIALE(U).0015813.30-11-2015