Lo Jonio Ottobre - Unione Pensionati Unicredit

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Lo Jonio Ottobre - Unione Pensionati Unicredit
Anno IV°
Num.41
Lo Jonio
Ottobre
2009
Organo d’informazione interna dell’Unione
Pensionati Unicredit Group
Gruppo Sicilia Orientale e Calabria – Catania
Redatto, stampato e distribuito in proprio, gratuitamente ed esclusivamente, al personale in quiescenza.
Sede: Corso Sicilia, 40 – 95131 – Catania – telef. 095-3520154
Redattore Capo : Di Bella Giuseppe Paolo
Comunicato del Presidente
Il Consiglio, con la delibera del 3 settembre sc., ha
voluto dare un “input” alla riedizione de “Lo
Jonio”. Il passo più importante è stato quello di
aver approvato il nuovo Regolamento, del quale è
stata inviata copia a tutti i soci con l’ultimo
numero dell’Etna Flash. Questa navicella,
finalmente, sta per salpare e prendere il
largo. Incontrerà mari tempestosi, dovrà
affrontare tante avversità, e superare tanti
ostacoli, ma, sono sicuro che, do- po,
navigherà spedita in mari più tranquilli per il
raggiungimento di quegli obiettivi che la
pubblicazione intende raggiungere.
Il compito della nuova Redazione e del suo Capo,
sarà caratterizzato da una complessa organizzazione. La composizione del Gruppo di Redazione è
dislocata su due città: Messina e Catania. I componenti di Redazione di ognuna di esse avranno
un compito da assolvere che sarà agevolato grazie
a Internet. Se da un lato ciò potrebbe causare
delle difficoltà organizzative, dall’altro si
determina un allargamento dell’operatività su un
più vasto settore del nostro Gruppo,
cointeressando in modo attivo soci che vivono
lontani da Catania.
La pubblicazione de “Lo Jonio” è stata fermamente
voluta da tutto il Consiglio e per questo è stato
nominato il socio Di Bella Giuseppe Paolo, di
Messina, che ha accettato l’incarico di Redattore
Capo. Sulla traccia della precedente Redazione,
quella nuova, imposterà una nuova versione di
contenuti e argomenti, e si avvarrà della
collaborazione di TUTTI i soci che vogliono dare un
loro contributo inviando articoli che siano
d’interesse comune e che abbiano quei requisiti
che concorrono a stimolare la curiosità e il
gradimento del lettore.
Noi auguriamo al nuovo gruppo di Redazione un
buon lavoro e tante fervide e produttive idee e
non manchiamo, ancora una volta, di ringraziare il
precedente Gruppo di redazione al quale va il
merito di aver creato e redatto nei precedenti
quattro anni. “Lo Jonio”
Salvo Bonanno
In questo numero:
-Comunicato del Presidente
-Saluto di presentazione di G.P. Di Bella
-Evoluzione bellezza e maschilismo
strisciante
-Ricorrenze del personale
-Buonumore
-Poesia
-I nostri centri Turistici
-Rubrica della salute
-Rubrica Finanziaria
-Programmazione di attività sociali
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Saluto di presentazione di
Giuseppe Paolo Di Bella:
Gentili Signore e cari Colleghi.
Sento doveroso porgere un saluto iniziale a tutti
voi. Mi sia consentito di presentare a tutte le
Signore il baciamano accompagnato da una
virtuale rosa. Un ringraziamento al Presidente ed
ai Consiglieri tutti per la fiducia accordatami
nell’affidarmi il compito di curare questo nostro
giornale. Subentro ad altri colleghi ai quali rivolgo
un cordiale saluto. Cercherò di impiegare tutta la
mia esperienza al fine di ottenere dei risultati
soddisfacenti per tutti.
Inevitabilmente, e senza alcuna conflittualità con
i colleghi che lo hanno gestito in precedenza, il
giornale risentirà di una mia linea direttiva che
terrà conto delle esigenze comuni a tutti e che
verrà vagliata dal Presidente, unico responsabile
della testata. Questa nostra pubblicazione ha il
compito primario di tenerci aggiornati sui fatti del
nostro gruppo. Sarebbe opportuno ed auspicabile
che tutti partecipassero alla sua formazione.
Pigrizia? Impegni familiari? Remore? Beh! Tutto
ciò non va a mio scapito personale perché la
testata non è mia. Un atteggiamento distaccato si
limita ad avvilire una iniziativa che credo debba
essere portata avanti con spirito di aggregazione.
Ho lavorato con molti di voi nella varie Filiali di
Catania, Messina, Siracusa ed Agenzie annesse,
rapporti che si sono fondati sulla condivisione di
episodi di lavoro che hanno, nel tempo,
cementificato la nostra amicizia. Sono grato, a
molti di voi, per avermi aiutato nella mia
formazione bancaria. Ancora oggi, vi chiedo di
aiutarmi a rendere gradevole ed efficace questo
strumento
di
informazione
che
vuole
rappresentare la nostra voce collettiva, il nostro
esserci.
EVOLUZIONE, BELLEZZA E
MASCHILISMO STRISCIANTE
Uno studio quarantennale è stato condotto
“dall'Università di Helsinki” su 1.244 donne e 997
uomini statunitensi. Il Sito adn kronos . com (27
luglio 09) nell’articolo intitolato “BELLEZZA:
EVOLUZIONE PREMIA DONNE, DESTINATE A
MIGLIORARE” riporta: “il gentil sesso diventa
sempre più attraente, mentre gli uomini non
sono cambiati granché dai tempi in cui
popolavano le caverne In particolare pare che
questa sia una tecnica evolutiva che serve al
sesso femminile per rendersi ancora più
attraente nei confronti dell’uomo, e per questo i
lineamenti spiacevoli vengono, di generazione in
generazione, sostituiti da quelli migliori. Ma
questa evoluzione non sembra interessare anche
gli uomini. Siccome per i fini della procreazione
non occorre che l’uomo debba essere bello, ma
deve avere altre qualità come quella di ispirare
sicurezza, si finisce che i tratti belli e quelli brutti
vengono trasmessi allo stesso modo, facendo
somigliare l’uomo di oggi a quello delle caverne”.
Noi umani siamo un’eccezione piuttosto rara tra
le specie animali che presentano il fenomeno del
dimorfismo sessuale. Normalmente sono i maschi
ad essere dotati di un aspetto più appariscente: si
pensi per esempio che nel caso del pavone le
femmine (di aspetto decisamente insignificante)
sono indotte a optare per il corteggiatore che
può esibire la coda più ricca di occhi e di
risplendenti riflessi in quanto prova certa di una
migliore condizione fisica e quindi garanzia
migliore per la futura progenie. Se pensiamo alla
mitica Guerra di Troia, combattuta per la “bella
Elena”, possiamo constatare che l’avvenenza
maschile (vedi Paride) era più uno svantaggio che
altro. Già allora gli uomini erano scelti come
mariti per il loro potere economico e politico ed
eventualmente per la forza fisica piuttosto che
per il colore degli occhi o per l’armonia delle
membra. Quando, come e soprattutto perché è
avvenuto il cambiamento? Si è trattato di
filogenesi, non c’è dubbio: il “come” riguarda
dunque le leggi della selezione naturale, sempre
le stesse. I tempi dell’evoluzione naturale sono
lunghi e non c’è modo per avere certezze circa il
“quando”. Ma sul “perché” possiamo avanzare
almeno qualche ipotesi. Quando le donne non
furono più il fulcro della riproduzione, quando
diventarono soltanto un contenitore e un
incubatore del seme maschile, quando l’unica
identità loro concessa fu quella di sposa e madre,
fu gioco forza per lei puntare sulla propria
capacità di attrarre un maschio disposto ad
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assumersi l’onere di mantenerla e proteggerla e
custodirla, rendendola così parte integrante della
società e soggetto degno di rispetto e di vita.
Forse fu così che la bellezza diventò necessità e
strumento, mezzo e fine, dono e castigo al tempo
stesso.
L’evoluzione si è adeguata, la forma ha seguito la
funzione. La stessa struttura che condanna le
donne al velinismo condanna gli uomini al
machismo a tutto campo: sessuale, economico,
politico, familiare e via dicendo. Altro che toni
trionfalistici. La bellezza esteriore sradicata dai
contenuti interiori non è un premio: finché la si
considera tale c’è poco da esultare, tanto per le
donne quanto per gli uomini. (G.P.D.B.)
Ricorrenze del personale
Buonumore……..
COMUNICATI PARROCCHIALI
Nell’avvicinarsi delle Feste, la Chiese, dimore di
Santi e peccatori vengono prese d’assalto.
L’entusiasmo diocesano travolge grandi e piccini,
incita alla preghiera, stimola alla solidale
aggregazione fra i popoli e fomenta filosofie
fondate sul perdono e sulla carità. Si organizzano
spettacoli di beneficenza, si fa visita ai ricoverati
presso gli ospizi etc.
Girando per le Parrocchie di una città siciliana ho
raccolto questi messaggi:
-“Giovedì alle 5 del pomeriggio ci sarà un
raduno del Gruppo Mamme. Tutte coloro che
vogliono entrare a far parte delle mamme
sono pregate di rivolgersi al parroco nel suo
ufficio”.
Vogliamo formulare tanti auguri ai colleghi che
hanno festeggiato e che festeggeranno il
compleanno nei mesi di settembre ed Ottobre
2009. ( scusate il ritardo…… ma stiamo tornando
adesso dalla crociera)
__________________ _______________
Campanella Mario, Cappello Paolo, Caruso
Antonino, Caruso Tommaso, Castorina
Angelo, Chirieleison Mario, D’Amico Lidia,
Minissale Giuseppe, Moncada Francesco,
Musolino Vittorio, Baffo Bellero Addolorata,
Ricca
Leopoldo,
Blandini
Corrado,
Bongiovanni Sergio, Calanna Giuseppe,
D’Augusta
Perna
Vittorio,
Garofalo
Giuseppe, Germanà Mario, Lo Re Onofrio, Lo
Turco Antonino, Managò Agostino, Patania
Sebastiano, Peluso Rosetta Rita, Riccio
Sergio, Romano Alfredo, Sferrazzo Alfina,
Sidoti Francesco, Zerbonia Rosa.
-“ Martedì sera, cena a base di fagioli nel
salone parrocchiale. Seguirà concerto”.
-“ Venerdì sera alle 7, i bambini dell’oratorio,
presenteranno -l’Amleto- di Shakespeare nel
salone della Chiesa. La Comunità è invitata a
prendere parte a questa tragedia”.
-“Care signore, non dimenticate la vendita di
beneficenza! E’ un buon modo di liberarvi di
quelle cose inutili che vi ingombrano la casa
regalando un sorriso a chi ne ha più bisogno.
Portate i vostri mariti”.
-“Tema della catechesi di oggi: Gesù
cammina sulle acque! Catechesi di domani: In
cerca di Gesù”.
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Poesia……….
I nostri Centri Turistici
IL CAMMINO DEL SOLE
Da miliardi di anni illumini questa nostra
Trinacria, terra di sogni, di bellezza e di cultura.
Terra di monti ciechi, di vallate afone, e di
pianure sorde. Terra dove avverti la presenza di
Omero, Virgilio, Goethe, la forza degli imperi
passati e la convivenza delle culture
mediterranee. L’ira ribollente delle viscere di
Polifemo si erge ancora dal mare. Terra di aride
zolle inumidite dal sudore dei contadini, di campi
di biondo grano, di colorati agrumi, di dorati
grappoli e di spinosi fichi d’india.
Terra di inebrianti profumi di fiori, di aria
salmastra,di ginestre e di sentimenti forti. Terra
di storici scenari attraversati da dimentichi
fantasmi che rivivono nella tua luce scompigliati
dai venti di Eolo. Terra di rilucenti spiagge,
delimitate da muri di pietra scarnificati dai tuoi
roventi raggi. Terra nella quale provvide
tapparelle riparano dai tuoi dardi ruggenti balconi
barocchi. Terra cosparsa di cupole, di templi, di
teatri, e di statue dedicate a condottieri, dotti,
veneri e Madonne. Terra di sacre pagane e
religiose, miscela arroventata di culture
mediterranee. Terra di sirene e di predoni dove si
inala voglia di affrancante libertà sociale. Terra
che cattura gli uomini quale, le con ataviche forze
invisibili, ammalianti. Terra sulla raffreddate
pietre laviche dell’occhiuto monte indicano, nel
tuo cammino l’artefice del misterioso fascino
siciliano.(G.P.D)
CAPO D’ORLANDO (ME)
Quando si parla di Capo d’Orlando il mio pensiero
va a Gino Paoli: ed infatti proprio qui, e più
precisamente a San Gregorio, il cantautore
genovese trovò ispirazione per comporre quella
che è considerata la sua più bella canzone
“Sapore di mare “. Già, perché il vecchio borgo
dei pescatori è un posto d’incanto che riesce ad
allietare anima e corpo. Mare piacevolmente
tiepido ( caratteristica del Mar Tirreno), cristallino
e pulito con lo sfondo delle isole Eolie che ti
sembra toccarle una per una, temperatura
sempre mite e ancora tantissimi particolari da
scoprire poco alla volta. La cittadina conta circa
13000 abitanti ed è eccezionalmente viva ed
operosa. L’ospitalità è sacra ed il visitatore si
sente affascinato dal calore della sua gente. Capo
d’Orlando, anticamente Agathyrnum, dal nome
del suo fondatore Agatirso (nipote di Eolo)
prende il nome dal paladino Orlando che qui
soggiornò mentre accompagnava –siamo circa
nell’800 d.C.- Carlo Magno verso la Palestina.
Fece parte del Comune di Naso sino al 1925,
anno in cui divenne Comune autonomo. Dotato
di una ricettività eccellente può essere
considerato luogo di partenza ideale per le
escursioni nella zona Nebroidea , sia marittima
che montana : Gioiosa Marea, Brolo, S.Agata
Militello, S.Marco d’Alunzio, Alcara Li Fusi , tanto
per citare alcuni di questi centri che si possono
raggiungere in breve tempo. Interessante, nella
zona, il Museo Piccolo (questa famiglia era
imparentata con Tomasi di Lampedusa ).
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Delizie da gustare, fra le altre, antipasti e primi ai
frutti di mare, pesci “ pettini“ arrostiti,
tronchetto al limone.
Si raggiunge dall’autostrada A 20 con uscita a
Brolo per che viene da Messina e Rocca di
Caprileone per chi viene da Palermo.
Ninì Renzo Pappa
Rubrica della salute
farmaco aumenta la probabilità di sviluppare,
successivamente all'infezione influenzale, la
sindrome di Reye (encefalopatia acuta con
degenerazione grassa del fegato che può colpire
bambini dai 2 mesi ai 15 anni).
Infine la vaccinazione è raccomandata per tutti
coloro che svolgono funzioni lavorative di
primario interesse collettivo o che potrebbero
trasmettere l'influenza a persone ad alto rischio
di complicanze
Quando vaccinarsi
Epidemia influenzale
Vaccinarsi rimane la maniera migliore per
prevenire e combattere l'influenza, sia perché si
aumentano notevolmente le probabilità di non
contrarre la malattia sia perché, in caso di
sviluppo di sintomi influenzali, questi sono molto
meno gravi e, generalmente, non seguiti da
ulteriori complicanze.
Il periodo più indicato per la vaccinazione è
quello compreso tra il mese di ottobre e la fine
del mese di novembre. Si sconsiglia generalmente
di vaccinarsi con molto anticipo perché
l'immunità data dal vaccino declina nell'arco di 68 mesi e, quindi, si potrebbe rischiare di essere
solo parzialmente protetti nel periodo più
rischioso (ottobre-febbraio).Nel caso di persone
che si debbano recare per lunghi periodi
all'estero
può
essere
utile
informarsi
preventivamente sull'andamento stagionale
dell'influenza nel paese da visitare, tenendo
presente che nell'Emisfero Australe la stagione
influenzale va da aprile a settembre e che nei
paesi tropicali è possibile contrarre l'infezione
durante tutto l'anno
Efficacia della vaccinazione
Chi si deve vaccinare
Il vaccino è raccomandato per tutte le persone a
rischio di complicazioni secondarie a causa
dell'età o di patologie, come disordini cronici di
tipo respiratorio o polmonare (asma compreso),
malattie metaboliche croniche (diabete mellito,
disfunzioni renali, immunodepressione dovuta o
meno ai farmaci, patologie emopoietiche,
sindrome da malassorbimento intestinale, fibrosi
cistica, malattie congenite o acquisite che
comportino carente produzione di anticorpi) o
quando sono previsti interventi chirurgici di una
certa entità.
Inoltre, il vaccino è fortemente raccomandato per
i bambini a partire dai sei mesi d'età ed agli
adolescenti (fino ai 18 anni d'età) che sono stati
sottoposti ad una terapia a lungo termine a base
di aspirina (acido salicilico) perché l'uso di questo
Il vaccino è efficace nella prevenzione
dell'influenza trasmessa dai virus appartenenti
agli stessi ceppi di quelli utilizzati per
l'immunizzazione. Questo significa che non
protegge né da virus influenzali appartenenti a
ceppi diversi da questi né, tantomeno, da altri
virus che provocano malattie respiratorie (come il
raffreddore) con sintomi simili a quelli
dell'influenza.
Tuttavia,
il
monitoraggio
internazionale sui ceppi in circolazione,
coordinato dall'OMS, permette di presumere che
la probabilità di contrarre l'infezione da virus di
altri ceppi sia piuttosto bassa. Generalmente, la
vaccinazione conferisce una piena immunità nel
75% dei casi, il rimanente 25%, invece, anche se
contrae l'influenza sviluppa sintomi lievi. La
protezione indotta dal vaccino comincia due
settimane dopo l'inoculazione e perdura per un
periodo di sei-otto mesi, poi tende a declinare.
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Per questo, e perché possono cambiare i ceppi in
circolazione, è necessario ripetere la vaccinazione
all'inizio di ogni stagione influenzale.
( fonte: www.flu.iss.it/vaccinazione.hmt)
Quando è sconsigliata la vaccinazione
Rubrica della finanza
La vaccinazione antinfluenzale non interferisce
con altre vaccinazioni; è sufficiente utilizzare
siringhe diverse e praticare l'inoculazione in sedi
diverse. Come precauzione, è meglio evitare di
sottoporsi alla vaccinazione se sono in corso
processi febbrili. Non è controindicata se sono
presenti infezioni minori delle vie respiratorie. E'
fortemente sconsigliata a chi è allergico alle
proteine dell'uovo, anche se presenti nel vaccino
in quantità minima (il vaccino viene prodotto
utilizzando uova embrionali di pollo).L'efficacia
del vaccino dipende dall'efficacia della risposta
anticorpale, questo significa che se il sistema
immunitario è compromesso, a causa di terapie
specifiche o di patologie in atto, l'immunità
conferita dalla vaccinazione potrebbe non essere
ottimale. I farmaci a base di cortisone, che
deprimono la risposta immunitaria, non sono
incompatibili con la vaccinazione a meno che
siano usati per via sistemica e ad alti dosaggi. Nel
caso di malattie autoimmuni, poiché la
vaccinazione stimola l'attività immunitaria, è
necessario valutare caso per caso l'opportunità di
effettuare la vaccinazione. Non ci sono rischi o
controindicazioni per la vaccinazione delle donne
in gravidanza o per quelle che stanno allattando
le quali, inoltre, sembrano correre un rischio
superiore al normale di sviluppare complicanze a
seguito dell'influenza. Tuttavia, d'altra parte, in
linea generale, è consigliabile evitare più possibile
i trattamenti farmacologici di qualsiasi tipo
durante il primo trimestre di gravidanza. Anche
per quanto riguarda le persone sieropositive per
il virus dell'AIDS, non vi sono controindicazioni e,
anzi, è consigliato vaccinarsi per evitare le
complicanze derivanti dall'influenza. Tuttavia,
non vi sono dati chiari sull'efficacia della
vaccinazione in soggetti con HIV ma sembra che
l'acquisizione dell'immunità dipenda dalla gravità
dell'immunodepressione provocata dall'HIV e, più
in dettaglio, dal numero di linfociti T CD4+
circolanti. Gli studi clinici non riportano
peggioramenti nella progressione dell'infezione
da
HIV
conseguenti
alla
vaccinazione
antinfluenzale.
La formazione del risparmio familiare
I termini di risparmio familiare e di risparmio o
personale,rivelano una diversa connotazione
etica individuale. Gli economisti aziendali
considerano in primo luogo la famiglia come un
istituto sociale, ma sottolineano il fatto che essa
rappresenta nel contempo l’unità economica
elementare. Autorevoli economisti hanno invece
posto al centro della loro analisi l’individuorisparmiatore, dischiudendo ai loro studi percorsi
più agevoli sul piano metodologico e ricorrendo
all’applicazione di modelli teorici relativamente
semplici e dotati di eleganza formale e validità
generale. Si pensi ad esempio al modello del ciclo
vitale di Modigliani e Brumberg proposto nel
1954 (Modigliani 1988), che ancora oggi, a
distanza di mezzo secolo dalla sua prima
formulazione, rappresenta un costante punto di
riferimento per chiunque intenda affrontare lo
studio del risparmio.
Questo modello parte dall’ipotesi che la
distribuzione intertemporale dei consumi da
parte dell’individuo sia improntata alla stabilità e
si confronti con un profilo a U rovesciata tipico
con l’andamento dei redditi da lavoro. La ricerca
empirica,
fondata
sullo
studio
del
comportamento di campioni di persone anziane,
non conforta tuttavia questa tesi. In genere le
persone anziane, anche se dotate di una
pensione o di una rendita e disponendo di un
patrimonio, quando sono in grado di farlo,
continuano a risparmiare anziché procedere al
decumulo della loro ricchezza per mantenere i
loro consumi al livello del reddito permanente
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come previsto dal citato modello. Il consumo e il
risparmio sono attività riconducibili all’ambito
domestico, dal momento che la famiglia
costituisce la forma elementare di organizzazione
economica diffusa in tutti i continenti.
La famiglia è stata definita in economia come
“una comunità di persone, in genere legate da
vincoli di parentela, cooperanti ad una solidale
attività diretta all’appagamento di comuni bisogni
a mezzo dell’amministrazione di determinati
redditi” (Dell’Amore 1972). I legami di
interdipendenza che tengono uniti i componenti
di questa organizzazione socioeconomica
prevalgono normalmente su ogni altro legame
con
l’esterno.
Accogliendo
questa
interpretazione,
le
scelte
relative
alla
destinazione dei redditi monetari, di lavoro e
patrimoniali, che afferiscono alla famiglia hanno
una matrice collettiva cui partecipano, seppur
con peso ineguale, tutti o quasi tutti i membri, ivi
compresi quelli che per motivi di età o di
condizioni di salute non sono in grado di
contribuire con il loro lavoro alla formazione del
pool di risorse. In altre parole il risparmio, inteso
nella sua dimensione di rinuncia o di
contenimento dei consumi, dipende dal
comportamento di ogni singolo membro della
comunità domestica, anche di coloro che non
percepiscono redditi monetari (le casalinghe) e
persino di coloro che possono solo consumare
(bambini e persone che per età o condizioni di
salute non possono svolgere alcun lavoro
domestico). Questa considerazione verrà ripresa
quando si affronterà il tema della tassazione delle
successioni ereditarie.
Obiettivi diversi, talora inconciliabili tra loro, e
pulsioni egoistiche ed altruistiche si confrontano
in sede di allocazione intertemporale e
interpersonale delle risorse destinate al consumo
e di scelte inerenti alla composizione del
patrimonio della famiglia. Gli obiettivi, legati
anche a considerazioni individuali riconducibili
talora, ma comunque mai in via esclusiva, allo
schema del ciclo vitale, vengono mediati e
contemperati nell’ambito familiare. In questa
complessa realtà il risparmio può assumere
motivazioni che travalicano il differimento
temporale dei consumi e la riserva precauzionale.
Per Alfred Marshall (1928) il risparmio è
determinato da molteplici fattori razionali e
irrazionali: accanto alla consuetudine e alla
previsione del futuro troviamo “l’intensità
dell’affetto familiare”. L’accrescimento del
patrimonio familiare può avere l’obiettivo di
consolidare i vincoli familiari, di assicurare alla
famiglia stessa potere e prestigio e di garantire la
sopravvivenza
della
medesima
di fronte al ricambio generazionale. In altre
parole,
la
famiglia,
non
diversamente
dall’impresa e più in generale da altri organismi
biologici e sociali, tenderebbe a perpetuarsi.
Questo schema interpretativo del risparmio
familiare è, a mio avviso, ancora valido nella
maggior parte dei paesi, anche se si nota una
tendenza al mutamento nelle aree maggiormente
sviluppate. I vincoli familiari si allentano e la
stessa istituzione familiare parrebbe attraversare
una fase critica. L’esito non felice di questo
processo potrebbe essere rappresentato da una
società atomizzata, composta da famiglie
unipersonali.
Anche in questa ipotesi tuttavia, a causa
dell’incertezza sui possibili ed imprevedibili
bisogni futuri creati da mutate condizioni
ambientali, il movente precauzionale sarebbe
sufficiente da solo ad impedire la scelta del
decumulo totale di ricchezza sulla base del puro
modello del ciclo vitale. Si è ancora lontani,
tuttavia, da questo tipo di società. E’ interessante
ricordare che negli Stati Uniti, il paese che ha
rappresentato la base di riferimento nella
formulazione della teoria del ciclo vitale, l’80%
dei patrimoni risultava essere di origine ereditaria
nella seconda parte del secolo scorso (Kotlikoff
1981). In Italia la solidarietà familiare è assai più
diffusa rispetto alla maggioranza dei paesi
industrializzati.
La comunità familiare, quando ne ha la
possibilità, assume a proprio carico gli oneri degli
studi dei giovani sino ai livelli universitari e
postuniversitari. Soprattutto nel Mezzogiorno
tale impegno continua anche al termine della
fase di formazione sintantoché i figli non riescano
ad inserirsi in modo “adeguato” nel mondo del
lavoro. Si spiega in questo modo l’apparente
contradditorietà di una situazione caratterizzata
da
elevata
disoccupazione
giovanile
accompagnata da carenza dell’offerta in alcuni
segmenti territoriali o settoriali del mercato del
lavoro che viene colmata ricorrendo a
manodopera di provenienza estera. Questa
solidarietà familiare si presenta, tuttavia in modo
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asimmetrico in quanto gli anziani, in caso di
sopravvenute necessità, non sempre possono
pienamente contare sull’aiuto dei figli e dei nipoti
da loro beneficiati.
Documento del Prof. Arnaldo Mauri
PERCHE’ SI CHIAMA COSI’ ?
Quante volte,
camminando frettolosamente o passeggiando
nelle nostre città, ci siamo chiesti guardando una
via, una piazza, una scuola : ma perché si chiama
così ?
Ecco il motivo che mi ha spinto a creare questa
rubrica mensile con delle brevi note
sull’argomento. Mi piacerebbe però che ogni
collega desse il suo contributo per far conoscere
a tutti noi personaggi (o avvenimenti ) della
propria città con particolare riferimento a quelli
meno conosciuti e, possibilmente, locali ( con
tutto il rispetto per l’Eroe dei Due Mondi e della
Capitale d’Italia, ad esempio, non parlerei di
Garibaldi e di Roma).
MESSINA :Rosa DONATO (Via ). Nome dell’eroina
messinese ( 1808 - 1867 ) che in occasione dei
moti antiborbonici del 1848 si distinse per
coraggio e per l’abilità dimostrata nel maneggiare
il cannone e le polveri da sparo. Al momento in
cui le truppe regie stavano per invadere la città
Rosa Donato- che si trovava presso la batteria dei
Pizzillari- diede fuoco alle munizioni provocando
una grande strage dei nemici e rimanendo ferita
lei stessa. Dopo essere stata a Palermo ritornò a
Messina dove fu imprigionata e sottoposta a
tortura senza però proferire alcuna denuncia. Gli
ultimi anni della sua vita li visse in povertà con
regalie da parte degli universitari sino a quando
ottenne un modesto sussidio da parte del
Comune.
CATANIA: Peppa La Cannoniera (Via ). Mi piace
definirla come omologa di Rosa Donato. Nativa di
Barcellona P.G.(Messina) Giuseppa Bolognani,
questo il suo vero nome, visse a Catania ed è
ricordata anch’essa per i suoi atti di eroismo
contro i borboni specialmente il 31.5.1860
quando in piazzetta Ogninella e in Via Mazza
riuscì, con uno stratagemma, a mettere in fuga il
nemico a colpi di cannone. “ Peppa a cannunera”
- come la chiamano i catanesi - fu più fortunata
di Rosa Donato in quanto ebbe un vitalizio e
godette il resto dei suoi giorni in maniera
dignitosa.
REGGIO CALABRIA :Aschenez ( Via ). Secondo la
mitologia Aschenez, pronipote di Noè, è il
fondatore della Città risalente a dopo il diluvio
universale. Aschenez, mercante semita, fondò la
città per l’importanza della posizione strategica.
A Lui viene attribuita l’invenzione della barca a
remi .
(Ninì’ Renzo Pappa)
Nota per i Soci
Questo numero del giornale è stato compilato in
tempi ristretti e senza aver potuto provvedere ad
organizzare la Redazione. Abbiamo apportato una
veste grafica nuova che speriamo sia di vostro
gradimento. Gradiremmo conoscere il vostro
parere sulle rubriche e sugli argomenti trattati.
Inoltre, aspettiamo di ricevere anche i Vostri
scritti, che verranno letti e se conformi alle
direttive del giornale pubblicati tenendo conto
delle esigenze di stampa. Grazie!
Programmazione gita turistca
Si avvisano i signori soci che il prossimo 22.
Ottobre si effettuerà una gita a Siracusa.
Visiteremo i reperti storici e culturali di questa
città fondata dai greci della colonia di Corinto nel
27oo A.C. Oggi bene dell’UNESCO. La quota di
partecipazione dovrebbe configurarsi orienta in
€ 25,00. Circa. Verranno fornite indicazioni più
precise a mezzo comunicazione stampa. Per
informazioni tel. 095/3520154.
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