Lo Jonio Ottobre - Unione Pensionati Unicredit
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Lo Jonio Ottobre - Unione Pensionati Unicredit
Anno IV° Num.41 Lo Jonio Ottobre 2009 Organo d’informazione interna dell’Unione Pensionati Unicredit Group Gruppo Sicilia Orientale e Calabria – Catania Redatto, stampato e distribuito in proprio, gratuitamente ed esclusivamente, al personale in quiescenza. Sede: Corso Sicilia, 40 – 95131 – Catania – telef. 095-3520154 Redattore Capo : Di Bella Giuseppe Paolo Comunicato del Presidente Il Consiglio, con la delibera del 3 settembre sc., ha voluto dare un “input” alla riedizione de “Lo Jonio”. Il passo più importante è stato quello di aver approvato il nuovo Regolamento, del quale è stata inviata copia a tutti i soci con l’ultimo numero dell’Etna Flash. Questa navicella, finalmente, sta per salpare e prendere il largo. Incontrerà mari tempestosi, dovrà affrontare tante avversità, e superare tanti ostacoli, ma, sono sicuro che, do- po, navigherà spedita in mari più tranquilli per il raggiungimento di quegli obiettivi che la pubblicazione intende raggiungere. Il compito della nuova Redazione e del suo Capo, sarà caratterizzato da una complessa organizzazione. La composizione del Gruppo di Redazione è dislocata su due città: Messina e Catania. I componenti di Redazione di ognuna di esse avranno un compito da assolvere che sarà agevolato grazie a Internet. Se da un lato ciò potrebbe causare delle difficoltà organizzative, dall’altro si determina un allargamento dell’operatività su un più vasto settore del nostro Gruppo, cointeressando in modo attivo soci che vivono lontani da Catania. La pubblicazione de “Lo Jonio” è stata fermamente voluta da tutto il Consiglio e per questo è stato nominato il socio Di Bella Giuseppe Paolo, di Messina, che ha accettato l’incarico di Redattore Capo. Sulla traccia della precedente Redazione, quella nuova, imposterà una nuova versione di contenuti e argomenti, e si avvarrà della collaborazione di TUTTI i soci che vogliono dare un loro contributo inviando articoli che siano d’interesse comune e che abbiano quei requisiti che concorrono a stimolare la curiosità e il gradimento del lettore. Noi auguriamo al nuovo gruppo di Redazione un buon lavoro e tante fervide e produttive idee e non manchiamo, ancora una volta, di ringraziare il precedente Gruppo di redazione al quale va il merito di aver creato e redatto nei precedenti quattro anni. “Lo Jonio” Salvo Bonanno In questo numero: -Comunicato del Presidente -Saluto di presentazione di G.P. Di Bella -Evoluzione bellezza e maschilismo strisciante -Ricorrenze del personale -Buonumore -Poesia -I nostri centri Turistici -Rubrica della salute -Rubrica Finanziaria -Programmazione di attività sociali 1 Saluto di presentazione di Giuseppe Paolo Di Bella: Gentili Signore e cari Colleghi. Sento doveroso porgere un saluto iniziale a tutti voi. Mi sia consentito di presentare a tutte le Signore il baciamano accompagnato da una virtuale rosa. Un ringraziamento al Presidente ed ai Consiglieri tutti per la fiducia accordatami nell’affidarmi il compito di curare questo nostro giornale. Subentro ad altri colleghi ai quali rivolgo un cordiale saluto. Cercherò di impiegare tutta la mia esperienza al fine di ottenere dei risultati soddisfacenti per tutti. Inevitabilmente, e senza alcuna conflittualità con i colleghi che lo hanno gestito in precedenza, il giornale risentirà di una mia linea direttiva che terrà conto delle esigenze comuni a tutti e che verrà vagliata dal Presidente, unico responsabile della testata. Questa nostra pubblicazione ha il compito primario di tenerci aggiornati sui fatti del nostro gruppo. Sarebbe opportuno ed auspicabile che tutti partecipassero alla sua formazione. Pigrizia? Impegni familiari? Remore? Beh! Tutto ciò non va a mio scapito personale perché la testata non è mia. Un atteggiamento distaccato si limita ad avvilire una iniziativa che credo debba essere portata avanti con spirito di aggregazione. Ho lavorato con molti di voi nella varie Filiali di Catania, Messina, Siracusa ed Agenzie annesse, rapporti che si sono fondati sulla condivisione di episodi di lavoro che hanno, nel tempo, cementificato la nostra amicizia. Sono grato, a molti di voi, per avermi aiutato nella mia formazione bancaria. Ancora oggi, vi chiedo di aiutarmi a rendere gradevole ed efficace questo strumento di informazione che vuole rappresentare la nostra voce collettiva, il nostro esserci. EVOLUZIONE, BELLEZZA E MASCHILISMO STRISCIANTE Uno studio quarantennale è stato condotto “dall'Università di Helsinki” su 1.244 donne e 997 uomini statunitensi. Il Sito adn kronos . com (27 luglio 09) nell’articolo intitolato “BELLEZZA: EVOLUZIONE PREMIA DONNE, DESTINATE A MIGLIORARE” riporta: “il gentil sesso diventa sempre più attraente, mentre gli uomini non sono cambiati granché dai tempi in cui popolavano le caverne In particolare pare che questa sia una tecnica evolutiva che serve al sesso femminile per rendersi ancora più attraente nei confronti dell’uomo, e per questo i lineamenti spiacevoli vengono, di generazione in generazione, sostituiti da quelli migliori. Ma questa evoluzione non sembra interessare anche gli uomini. Siccome per i fini della procreazione non occorre che l’uomo debba essere bello, ma deve avere altre qualità come quella di ispirare sicurezza, si finisce che i tratti belli e quelli brutti vengono trasmessi allo stesso modo, facendo somigliare l’uomo di oggi a quello delle caverne”. Noi umani siamo un’eccezione piuttosto rara tra le specie animali che presentano il fenomeno del dimorfismo sessuale. Normalmente sono i maschi ad essere dotati di un aspetto più appariscente: si pensi per esempio che nel caso del pavone le femmine (di aspetto decisamente insignificante) sono indotte a optare per il corteggiatore che può esibire la coda più ricca di occhi e di risplendenti riflessi in quanto prova certa di una migliore condizione fisica e quindi garanzia migliore per la futura progenie. Se pensiamo alla mitica Guerra di Troia, combattuta per la “bella Elena”, possiamo constatare che l’avvenenza maschile (vedi Paride) era più uno svantaggio che altro. Già allora gli uomini erano scelti come mariti per il loro potere economico e politico ed eventualmente per la forza fisica piuttosto che per il colore degli occhi o per l’armonia delle membra. Quando, come e soprattutto perché è avvenuto il cambiamento? Si è trattato di filogenesi, non c’è dubbio: il “come” riguarda dunque le leggi della selezione naturale, sempre le stesse. I tempi dell’evoluzione naturale sono lunghi e non c’è modo per avere certezze circa il “quando”. Ma sul “perché” possiamo avanzare almeno qualche ipotesi. Quando le donne non furono più il fulcro della riproduzione, quando diventarono soltanto un contenitore e un incubatore del seme maschile, quando l’unica identità loro concessa fu quella di sposa e madre, fu gioco forza per lei puntare sulla propria capacità di attrarre un maschio disposto ad 2 assumersi l’onere di mantenerla e proteggerla e custodirla, rendendola così parte integrante della società e soggetto degno di rispetto e di vita. Forse fu così che la bellezza diventò necessità e strumento, mezzo e fine, dono e castigo al tempo stesso. L’evoluzione si è adeguata, la forma ha seguito la funzione. La stessa struttura che condanna le donne al velinismo condanna gli uomini al machismo a tutto campo: sessuale, economico, politico, familiare e via dicendo. Altro che toni trionfalistici. La bellezza esteriore sradicata dai contenuti interiori non è un premio: finché la si considera tale c’è poco da esultare, tanto per le donne quanto per gli uomini. (G.P.D.B.) Ricorrenze del personale Buonumore…….. COMUNICATI PARROCCHIALI Nell’avvicinarsi delle Feste, la Chiese, dimore di Santi e peccatori vengono prese d’assalto. L’entusiasmo diocesano travolge grandi e piccini, incita alla preghiera, stimola alla solidale aggregazione fra i popoli e fomenta filosofie fondate sul perdono e sulla carità. Si organizzano spettacoli di beneficenza, si fa visita ai ricoverati presso gli ospizi etc. Girando per le Parrocchie di una città siciliana ho raccolto questi messaggi: -“Giovedì alle 5 del pomeriggio ci sarà un raduno del Gruppo Mamme. Tutte coloro che vogliono entrare a far parte delle mamme sono pregate di rivolgersi al parroco nel suo ufficio”. Vogliamo formulare tanti auguri ai colleghi che hanno festeggiato e che festeggeranno il compleanno nei mesi di settembre ed Ottobre 2009. ( scusate il ritardo…… ma stiamo tornando adesso dalla crociera) __________________ _______________ Campanella Mario, Cappello Paolo, Caruso Antonino, Caruso Tommaso, Castorina Angelo, Chirieleison Mario, D’Amico Lidia, Minissale Giuseppe, Moncada Francesco, Musolino Vittorio, Baffo Bellero Addolorata, Ricca Leopoldo, Blandini Corrado, Bongiovanni Sergio, Calanna Giuseppe, D’Augusta Perna Vittorio, Garofalo Giuseppe, Germanà Mario, Lo Re Onofrio, Lo Turco Antonino, Managò Agostino, Patania Sebastiano, Peluso Rosetta Rita, Riccio Sergio, Romano Alfredo, Sferrazzo Alfina, Sidoti Francesco, Zerbonia Rosa. -“ Martedì sera, cena a base di fagioli nel salone parrocchiale. Seguirà concerto”. -“ Venerdì sera alle 7, i bambini dell’oratorio, presenteranno -l’Amleto- di Shakespeare nel salone della Chiesa. La Comunità è invitata a prendere parte a questa tragedia”. -“Care signore, non dimenticate la vendita di beneficenza! E’ un buon modo di liberarvi di quelle cose inutili che vi ingombrano la casa regalando un sorriso a chi ne ha più bisogno. Portate i vostri mariti”. -“Tema della catechesi di oggi: Gesù cammina sulle acque! Catechesi di domani: In cerca di Gesù”. 3 Poesia………. I nostri Centri Turistici IL CAMMINO DEL SOLE Da miliardi di anni illumini questa nostra Trinacria, terra di sogni, di bellezza e di cultura. Terra di monti ciechi, di vallate afone, e di pianure sorde. Terra dove avverti la presenza di Omero, Virgilio, Goethe, la forza degli imperi passati e la convivenza delle culture mediterranee. L’ira ribollente delle viscere di Polifemo si erge ancora dal mare. Terra di aride zolle inumidite dal sudore dei contadini, di campi di biondo grano, di colorati agrumi, di dorati grappoli e di spinosi fichi d’india. Terra di inebrianti profumi di fiori, di aria salmastra,di ginestre e di sentimenti forti. Terra di storici scenari attraversati da dimentichi fantasmi che rivivono nella tua luce scompigliati dai venti di Eolo. Terra di rilucenti spiagge, delimitate da muri di pietra scarnificati dai tuoi roventi raggi. Terra nella quale provvide tapparelle riparano dai tuoi dardi ruggenti balconi barocchi. Terra cosparsa di cupole, di templi, di teatri, e di statue dedicate a condottieri, dotti, veneri e Madonne. Terra di sacre pagane e religiose, miscela arroventata di culture mediterranee. Terra di sirene e di predoni dove si inala voglia di affrancante libertà sociale. Terra che cattura gli uomini quale, le con ataviche forze invisibili, ammalianti. Terra sulla raffreddate pietre laviche dell’occhiuto monte indicano, nel tuo cammino l’artefice del misterioso fascino siciliano.(G.P.D) CAPO D’ORLANDO (ME) Quando si parla di Capo d’Orlando il mio pensiero va a Gino Paoli: ed infatti proprio qui, e più precisamente a San Gregorio, il cantautore genovese trovò ispirazione per comporre quella che è considerata la sua più bella canzone “Sapore di mare “. Già, perché il vecchio borgo dei pescatori è un posto d’incanto che riesce ad allietare anima e corpo. Mare piacevolmente tiepido ( caratteristica del Mar Tirreno), cristallino e pulito con lo sfondo delle isole Eolie che ti sembra toccarle una per una, temperatura sempre mite e ancora tantissimi particolari da scoprire poco alla volta. La cittadina conta circa 13000 abitanti ed è eccezionalmente viva ed operosa. L’ospitalità è sacra ed il visitatore si sente affascinato dal calore della sua gente. Capo d’Orlando, anticamente Agathyrnum, dal nome del suo fondatore Agatirso (nipote di Eolo) prende il nome dal paladino Orlando che qui soggiornò mentre accompagnava –siamo circa nell’800 d.C.- Carlo Magno verso la Palestina. Fece parte del Comune di Naso sino al 1925, anno in cui divenne Comune autonomo. Dotato di una ricettività eccellente può essere considerato luogo di partenza ideale per le escursioni nella zona Nebroidea , sia marittima che montana : Gioiosa Marea, Brolo, S.Agata Militello, S.Marco d’Alunzio, Alcara Li Fusi , tanto per citare alcuni di questi centri che si possono raggiungere in breve tempo. Interessante, nella zona, il Museo Piccolo (questa famiglia era imparentata con Tomasi di Lampedusa ). 4 Delizie da gustare, fra le altre, antipasti e primi ai frutti di mare, pesci “ pettini“ arrostiti, tronchetto al limone. Si raggiunge dall’autostrada A 20 con uscita a Brolo per che viene da Messina e Rocca di Caprileone per chi viene da Palermo. Ninì Renzo Pappa Rubrica della salute farmaco aumenta la probabilità di sviluppare, successivamente all'infezione influenzale, la sindrome di Reye (encefalopatia acuta con degenerazione grassa del fegato che può colpire bambini dai 2 mesi ai 15 anni). Infine la vaccinazione è raccomandata per tutti coloro che svolgono funzioni lavorative di primario interesse collettivo o che potrebbero trasmettere l'influenza a persone ad alto rischio di complicanze Quando vaccinarsi Epidemia influenzale Vaccinarsi rimane la maniera migliore per prevenire e combattere l'influenza, sia perché si aumentano notevolmente le probabilità di non contrarre la malattia sia perché, in caso di sviluppo di sintomi influenzali, questi sono molto meno gravi e, generalmente, non seguiti da ulteriori complicanze. Il periodo più indicato per la vaccinazione è quello compreso tra il mese di ottobre e la fine del mese di novembre. Si sconsiglia generalmente di vaccinarsi con molto anticipo perché l'immunità data dal vaccino declina nell'arco di 68 mesi e, quindi, si potrebbe rischiare di essere solo parzialmente protetti nel periodo più rischioso (ottobre-febbraio).Nel caso di persone che si debbano recare per lunghi periodi all'estero può essere utile informarsi preventivamente sull'andamento stagionale dell'influenza nel paese da visitare, tenendo presente che nell'Emisfero Australe la stagione influenzale va da aprile a settembre e che nei paesi tropicali è possibile contrarre l'infezione durante tutto l'anno Efficacia della vaccinazione Chi si deve vaccinare Il vaccino è raccomandato per tutte le persone a rischio di complicazioni secondarie a causa dell'età o di patologie, come disordini cronici di tipo respiratorio o polmonare (asma compreso), malattie metaboliche croniche (diabete mellito, disfunzioni renali, immunodepressione dovuta o meno ai farmaci, patologie emopoietiche, sindrome da malassorbimento intestinale, fibrosi cistica, malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi) o quando sono previsti interventi chirurgici di una certa entità. Inoltre, il vaccino è fortemente raccomandato per i bambini a partire dai sei mesi d'età ed agli adolescenti (fino ai 18 anni d'età) che sono stati sottoposti ad una terapia a lungo termine a base di aspirina (acido salicilico) perché l'uso di questo Il vaccino è efficace nella prevenzione dell'influenza trasmessa dai virus appartenenti agli stessi ceppi di quelli utilizzati per l'immunizzazione. Questo significa che non protegge né da virus influenzali appartenenti a ceppi diversi da questi né, tantomeno, da altri virus che provocano malattie respiratorie (come il raffreddore) con sintomi simili a quelli dell'influenza. Tuttavia, il monitoraggio internazionale sui ceppi in circolazione, coordinato dall'OMS, permette di presumere che la probabilità di contrarre l'infezione da virus di altri ceppi sia piuttosto bassa. Generalmente, la vaccinazione conferisce una piena immunità nel 75% dei casi, il rimanente 25%, invece, anche se contrae l'influenza sviluppa sintomi lievi. La protezione indotta dal vaccino comincia due settimane dopo l'inoculazione e perdura per un periodo di sei-otto mesi, poi tende a declinare. 5 Per questo, e perché possono cambiare i ceppi in circolazione, è necessario ripetere la vaccinazione all'inizio di ogni stagione influenzale. ( fonte: www.flu.iss.it/vaccinazione.hmt) Quando è sconsigliata la vaccinazione Rubrica della finanza La vaccinazione antinfluenzale non interferisce con altre vaccinazioni; è sufficiente utilizzare siringhe diverse e praticare l'inoculazione in sedi diverse. Come precauzione, è meglio evitare di sottoporsi alla vaccinazione se sono in corso processi febbrili. Non è controindicata se sono presenti infezioni minori delle vie respiratorie. E' fortemente sconsigliata a chi è allergico alle proteine dell'uovo, anche se presenti nel vaccino in quantità minima (il vaccino viene prodotto utilizzando uova embrionali di pollo).L'efficacia del vaccino dipende dall'efficacia della risposta anticorpale, questo significa che se il sistema immunitario è compromesso, a causa di terapie specifiche o di patologie in atto, l'immunità conferita dalla vaccinazione potrebbe non essere ottimale. I farmaci a base di cortisone, che deprimono la risposta immunitaria, non sono incompatibili con la vaccinazione a meno che siano usati per via sistemica e ad alti dosaggi. Nel caso di malattie autoimmuni, poiché la vaccinazione stimola l'attività immunitaria, è necessario valutare caso per caso l'opportunità di effettuare la vaccinazione. Non ci sono rischi o controindicazioni per la vaccinazione delle donne in gravidanza o per quelle che stanno allattando le quali, inoltre, sembrano correre un rischio superiore al normale di sviluppare complicanze a seguito dell'influenza. Tuttavia, d'altra parte, in linea generale, è consigliabile evitare più possibile i trattamenti farmacologici di qualsiasi tipo durante il primo trimestre di gravidanza. Anche per quanto riguarda le persone sieropositive per il virus dell'AIDS, non vi sono controindicazioni e, anzi, è consigliato vaccinarsi per evitare le complicanze derivanti dall'influenza. Tuttavia, non vi sono dati chiari sull'efficacia della vaccinazione in soggetti con HIV ma sembra che l'acquisizione dell'immunità dipenda dalla gravità dell'immunodepressione provocata dall'HIV e, più in dettaglio, dal numero di linfociti T CD4+ circolanti. Gli studi clinici non riportano peggioramenti nella progressione dell'infezione da HIV conseguenti alla vaccinazione antinfluenzale. La formazione del risparmio familiare I termini di risparmio familiare e di risparmio o personale,rivelano una diversa connotazione etica individuale. Gli economisti aziendali considerano in primo luogo la famiglia come un istituto sociale, ma sottolineano il fatto che essa rappresenta nel contempo l’unità economica elementare. Autorevoli economisti hanno invece posto al centro della loro analisi l’individuorisparmiatore, dischiudendo ai loro studi percorsi più agevoli sul piano metodologico e ricorrendo all’applicazione di modelli teorici relativamente semplici e dotati di eleganza formale e validità generale. Si pensi ad esempio al modello del ciclo vitale di Modigliani e Brumberg proposto nel 1954 (Modigliani 1988), che ancora oggi, a distanza di mezzo secolo dalla sua prima formulazione, rappresenta un costante punto di riferimento per chiunque intenda affrontare lo studio del risparmio. Questo modello parte dall’ipotesi che la distribuzione intertemporale dei consumi da parte dell’individuo sia improntata alla stabilità e si confronti con un profilo a U rovesciata tipico con l’andamento dei redditi da lavoro. La ricerca empirica, fondata sullo studio del comportamento di campioni di persone anziane, non conforta tuttavia questa tesi. In genere le persone anziane, anche se dotate di una pensione o di una rendita e disponendo di un patrimonio, quando sono in grado di farlo, continuano a risparmiare anziché procedere al decumulo della loro ricchezza per mantenere i loro consumi al livello del reddito permanente 6 come previsto dal citato modello. Il consumo e il risparmio sono attività riconducibili all’ambito domestico, dal momento che la famiglia costituisce la forma elementare di organizzazione economica diffusa in tutti i continenti. La famiglia è stata definita in economia come “una comunità di persone, in genere legate da vincoli di parentela, cooperanti ad una solidale attività diretta all’appagamento di comuni bisogni a mezzo dell’amministrazione di determinati redditi” (Dell’Amore 1972). I legami di interdipendenza che tengono uniti i componenti di questa organizzazione socioeconomica prevalgono normalmente su ogni altro legame con l’esterno. Accogliendo questa interpretazione, le scelte relative alla destinazione dei redditi monetari, di lavoro e patrimoniali, che afferiscono alla famiglia hanno una matrice collettiva cui partecipano, seppur con peso ineguale, tutti o quasi tutti i membri, ivi compresi quelli che per motivi di età o di condizioni di salute non sono in grado di contribuire con il loro lavoro alla formazione del pool di risorse. In altre parole il risparmio, inteso nella sua dimensione di rinuncia o di contenimento dei consumi, dipende dal comportamento di ogni singolo membro della comunità domestica, anche di coloro che non percepiscono redditi monetari (le casalinghe) e persino di coloro che possono solo consumare (bambini e persone che per età o condizioni di salute non possono svolgere alcun lavoro domestico). Questa considerazione verrà ripresa quando si affronterà il tema della tassazione delle successioni ereditarie. Obiettivi diversi, talora inconciliabili tra loro, e pulsioni egoistiche ed altruistiche si confrontano in sede di allocazione intertemporale e interpersonale delle risorse destinate al consumo e di scelte inerenti alla composizione del patrimonio della famiglia. Gli obiettivi, legati anche a considerazioni individuali riconducibili talora, ma comunque mai in via esclusiva, allo schema del ciclo vitale, vengono mediati e contemperati nell’ambito familiare. In questa complessa realtà il risparmio può assumere motivazioni che travalicano il differimento temporale dei consumi e la riserva precauzionale. Per Alfred Marshall (1928) il risparmio è determinato da molteplici fattori razionali e irrazionali: accanto alla consuetudine e alla previsione del futuro troviamo “l’intensità dell’affetto familiare”. L’accrescimento del patrimonio familiare può avere l’obiettivo di consolidare i vincoli familiari, di assicurare alla famiglia stessa potere e prestigio e di garantire la sopravvivenza della medesima di fronte al ricambio generazionale. In altre parole, la famiglia, non diversamente dall’impresa e più in generale da altri organismi biologici e sociali, tenderebbe a perpetuarsi. Questo schema interpretativo del risparmio familiare è, a mio avviso, ancora valido nella maggior parte dei paesi, anche se si nota una tendenza al mutamento nelle aree maggiormente sviluppate. I vincoli familiari si allentano e la stessa istituzione familiare parrebbe attraversare una fase critica. L’esito non felice di questo processo potrebbe essere rappresentato da una società atomizzata, composta da famiglie unipersonali. Anche in questa ipotesi tuttavia, a causa dell’incertezza sui possibili ed imprevedibili bisogni futuri creati da mutate condizioni ambientali, il movente precauzionale sarebbe sufficiente da solo ad impedire la scelta del decumulo totale di ricchezza sulla base del puro modello del ciclo vitale. Si è ancora lontani, tuttavia, da questo tipo di società. E’ interessante ricordare che negli Stati Uniti, il paese che ha rappresentato la base di riferimento nella formulazione della teoria del ciclo vitale, l’80% dei patrimoni risultava essere di origine ereditaria nella seconda parte del secolo scorso (Kotlikoff 1981). In Italia la solidarietà familiare è assai più diffusa rispetto alla maggioranza dei paesi industrializzati. La comunità familiare, quando ne ha la possibilità, assume a proprio carico gli oneri degli studi dei giovani sino ai livelli universitari e postuniversitari. Soprattutto nel Mezzogiorno tale impegno continua anche al termine della fase di formazione sintantoché i figli non riescano ad inserirsi in modo “adeguato” nel mondo del lavoro. Si spiega in questo modo l’apparente contradditorietà di una situazione caratterizzata da elevata disoccupazione giovanile accompagnata da carenza dell’offerta in alcuni segmenti territoriali o settoriali del mercato del lavoro che viene colmata ricorrendo a manodopera di provenienza estera. Questa solidarietà familiare si presenta, tuttavia in modo 7 asimmetrico in quanto gli anziani, in caso di sopravvenute necessità, non sempre possono pienamente contare sull’aiuto dei figli e dei nipoti da loro beneficiati. Documento del Prof. Arnaldo Mauri PERCHE’ SI CHIAMA COSI’ ? Quante volte, camminando frettolosamente o passeggiando nelle nostre città, ci siamo chiesti guardando una via, una piazza, una scuola : ma perché si chiama così ? Ecco il motivo che mi ha spinto a creare questa rubrica mensile con delle brevi note sull’argomento. Mi piacerebbe però che ogni collega desse il suo contributo per far conoscere a tutti noi personaggi (o avvenimenti ) della propria città con particolare riferimento a quelli meno conosciuti e, possibilmente, locali ( con tutto il rispetto per l’Eroe dei Due Mondi e della Capitale d’Italia, ad esempio, non parlerei di Garibaldi e di Roma). MESSINA :Rosa DONATO (Via ). Nome dell’eroina messinese ( 1808 - 1867 ) che in occasione dei moti antiborbonici del 1848 si distinse per coraggio e per l’abilità dimostrata nel maneggiare il cannone e le polveri da sparo. Al momento in cui le truppe regie stavano per invadere la città Rosa Donato- che si trovava presso la batteria dei Pizzillari- diede fuoco alle munizioni provocando una grande strage dei nemici e rimanendo ferita lei stessa. Dopo essere stata a Palermo ritornò a Messina dove fu imprigionata e sottoposta a tortura senza però proferire alcuna denuncia. Gli ultimi anni della sua vita li visse in povertà con regalie da parte degli universitari sino a quando ottenne un modesto sussidio da parte del Comune. CATANIA: Peppa La Cannoniera (Via ). Mi piace definirla come omologa di Rosa Donato. Nativa di Barcellona P.G.(Messina) Giuseppa Bolognani, questo il suo vero nome, visse a Catania ed è ricordata anch’essa per i suoi atti di eroismo contro i borboni specialmente il 31.5.1860 quando in piazzetta Ogninella e in Via Mazza riuscì, con uno stratagemma, a mettere in fuga il nemico a colpi di cannone. “ Peppa a cannunera” - come la chiamano i catanesi - fu più fortunata di Rosa Donato in quanto ebbe un vitalizio e godette il resto dei suoi giorni in maniera dignitosa. REGGIO CALABRIA :Aschenez ( Via ). Secondo la mitologia Aschenez, pronipote di Noè, è il fondatore della Città risalente a dopo il diluvio universale. Aschenez, mercante semita, fondò la città per l’importanza della posizione strategica. A Lui viene attribuita l’invenzione della barca a remi . (Ninì’ Renzo Pappa) Nota per i Soci Questo numero del giornale è stato compilato in tempi ristretti e senza aver potuto provvedere ad organizzare la Redazione. Abbiamo apportato una veste grafica nuova che speriamo sia di vostro gradimento. Gradiremmo conoscere il vostro parere sulle rubriche e sugli argomenti trattati. Inoltre, aspettiamo di ricevere anche i Vostri scritti, che verranno letti e se conformi alle direttive del giornale pubblicati tenendo conto delle esigenze di stampa. Grazie! Programmazione gita turistca Si avvisano i signori soci che il prossimo 22. Ottobre si effettuerà una gita a Siracusa. Visiteremo i reperti storici e culturali di questa città fondata dai greci della colonia di Corinto nel 27oo A.C. Oggi bene dell’UNESCO. La quota di partecipazione dovrebbe configurarsi orienta in € 25,00. Circa. Verranno fornite indicazioni più precise a mezzo comunicazione stampa. Per informazioni tel. 095/3520154. 8