Lezione 11 - Performance nell`industria tuiristica

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Lezione 11 - Performance nell`industria tuiristica
Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”
Facoltà di Lingue e Letterature Straniere
Corso di Laurea in Lingue e Cultura per l’Impresa
11.
Il bilancio d’esercizio:
strumento di analisi delle
performance delle imprese
Prof. Fabio Forlani
Urbino, 11-12 /V/2010
Aspetti generali sull’attitudine informativa del
bilancio d’esercizio delle imprese
●
●
Si esamina la performance dal punto di vista
dei risultati economici, finanziari e patrimoniali
avvalendoci degli strumenti e dei parametri di
misurazione dell’analisi di bilancio.
Il bilancio costituisce, infatti, lo strumento di
rappresentazione della situazione economica,
patrimoniale e finanziaria dell’azienda ad una
certa data.
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2
Lo studio degli equilibri aziendali mediante la
tecnica dell’analisi di bilancio
●
●
L’impresa si trova in condizioni di equilibrio
economico quando i ricavi derivati dalla gestione
sono sufficienti per coprire la totalità dei costi.
Si ha equilibrio finanziario quando si è in grado
di ricercare e mantenere adeguata omogeneità,
sotto il profilo temporale, tra impieghi e fonti di
finanziamento.
● Eq. Monetario (breve periodo)
● Eq. Finanziario di medio-lungo termine
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L’analisi delle performance aziendali tramite
indicatori si fonda sul seguente schema concettuale:
1. I risultati della gestione trovano formalizzazione
nel bilancio d’esercizio;
2. L’analista ricorre ad un sistema di lettura del
bilancio che consenta di ottenere un flusso di
informazioni sull’andamento della gestione
aziendale e in particolare sui seguenti aspetti:
 Formazione della redditività complessiva;
 Svolgimento della gestione corrente e
caratteristica;
 Svolgimento della gestione non corrente e
atipica;
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L’analisi delle performance aziendali tramite
indicatori si fonda sul seguente schema concettuale:
1.
La metodologia utilizzata prevede:
–
–
–
2.
La riclassificazione delle poste di bilancio secondo criteri
consoni ai traguardi conoscitivi perseguiti ed alle possibilità
d’investigazione dell’analista;
L’appropriata scelta degli indicatori di bilancio da impiegare
nell’analisi, coerentemente con i gli obbiettivi enunciati;
L’adozione di un coerente sistema di coordinamento degli
indicatori di bilancio, che leghi a sistema gli aspetti parziali
della gestione aziendale segnalati dai singoli indicatori;
Il flusso informativo sulla gestione aziendale consente
di identificare:
–
–
Sintomi o indizi sull’andamento della gestione aziendale.
Un valore segnaletico attendibile soprattutto se l’analisi del
bilancio favorisce comparazioni temporali e interaziendali.
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La riclassificazione
dello Stato Patrimoniale
●
Criterio della pertinenza gestionale
–
–
Analizza il grado di afferenza che le poste patrimoniali
hanno con la gestione caratteristica d’impresa.
Gli impieghi e le fonti sono distinti in:
● Attività e passività operative (correnti)
– Poste che fanno riferimento a risorse
strumentali allo svolgimento di operazioni di
gestione corrente (acquisto, trasformazione e
vendita dei prodotti- ciclo tipico aziendale);
● Attività e passività non operative (non correnti)
– Rappresentano impieghi e fonti non collegate al
ciclo di acquisto trasformazione e vendita.
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La riclassificazione
dello Stato Patrimoniale
Criterio finanziario
Analizza lo SP secondo la liquidità degli impieghi e l’esigibilità
delle fonti di finanziamento:
Liquidità degli impieghi
Funzione economica dell’investimento
Poste dell’attivo sono distinte in:
●
Risorse che vanno a determinare il fabbisogno finanziario
permanente in quanto non possono essere sottratte alla
funzione normalmente assunta all’interno dell’impresa.
●
Risorse che vanno a determinare il fabbisogno finanziario
temporaneo, in quanto non sono indispensabili per
l’armonico svolgimento della gestione aziendale.
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La riclassificazione
dello Stato Patrimoniale
Liquidabilità dei singoli impieghi (liqu. convenzionale)
Il criterio della liquidità o realizzabilità dell’investimento tiene
conto del tempo necessario affinché singoli impieghi tornino in
forma liquida attraverso il loro realizzo.
●
Immobilizzazioni (Capitale fisso): > 1 anno
– Materiali
– Immateriali
– Finanziarie
●
Disponibilità (Capitale circolante): < 1 anno
– Liquidità immediate (denaro o poste immediatamente
monetizzabili)
– Liquidità differite (liquidità nel breve periodo < 1
anno)
– Disponibilità in senso stretto (scorte e semilavorati)
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La riclassificazione
dello Stato Patrimoniale
Esigibilità delle fonti
●
●
●
Passività a breve termine (< anno)
Passività a medio e lungo termine (> anno)
Mezzi propri (capitale proprio)
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La riclassificazione
del Conto Economico
●
●
●
Criteri di riclassificazione:
– C.E. a ricavi e costo del venduto
– C.E. a ricavi e margine di contribuzione
– C.E. a valore della produzione e valore aggiunto
Obiettivo dei tre modelli è quello di separare il risultato
economico delle operazioni di gestione caratteristica dal
risultato economico determinato dallo svolgersi delle
operazioni connesse alla gestione non tipica.
La finalità è quella di isolare e mettere in evidenza il
reddito operativo, risultato che sancisce la qualità e la
sostenibilità economica della missione strategica e del
core aziendale.
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La riclassificazione
del Conto Economico
Gestione extra-caratteristica (extra-tipica):
• Gestione accessoria
✗
Operazioni reddituali che esulano dal tipico oggetto dell’attività
aziendale, costituendo le attività collaterali;
• Gestione finanziaria
✗
●
✗
Ha per oggetto il reperimento e l’impiego ottimale delle risorse
finanziarie;
Gestione straordinaria
Operazioni che determinano componenti reddituali non attribuibili alle
combinazioni produttive ricorrenti nell’esercizio;
●
Gestione fiscale
✗
Determina il formarsi degli oneri tributari;
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BILANCIO
GESTIONE
LETTURA
METODOLOGIA
INFORMAZIONI
RICLASSIFICAZIONE
DEL BILANCIO
REDDITIVITA’
COMPLESSIVA
DETERMINAZIONE
DEGLI INDICATORI
SISTEMA DI
COORDINAMENTO
ANALISI
SCORIG
GESTIONE
NON
CORRENTE
-ACCESSORIA
-FINANZIARIA
-STRAORDINARIA
-FISCALE
GESTIONE
CORRENTE
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Gli indicatori di bilancio per l’interpretazione
delle performance economiche e finanziarie
delle imprese turistiche
●
●
●
L’analisi di bilancio per indici si basa su due tipi diversi di
parametri:
– Gli indici-quozienti
– Gli indici-differenze
Il calcolo di questi indici origina solitamente problemi
metodologici che si manifestano quando si rapportano dati
economici con dati patrimoniali. I valori reddittuali
rappresentano infatti quantità “flusso” e riguardano un arco
di tempo limitato, mentre i valori patrimoniali si riferiscono
alla data di chiusura dell’esercizio e rappresentano quantità
“consistenza”.
Comunque considerato nessun parametro ha significato se
considerato isolatamente; l’efficacia informativa ed
interpretativa degli indicatori si fonda infatti sul confronto nel
tempo (riferito alla singola impresa) e nello spazio (riferito a
più imprese dello stesso settore).
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Gli indicatori di bilancio per l’interpretazione
delle performance economiche e finanziarie
Si prendono in esame i seguenti gruppi di
parametri:
– Indicatori di struttura del capitale e di
indebitamento
– Indicatori di equilibrio finanziario orizzontale
– Indicatori di redditività
– Indicatori di efficienza e produttività
– Indicatori di sviluppo
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Indicatori di struttura del capitale
e di indebitamento
Gli indicatori di composizione degli impieghi e delle fonti
forniscono una prima immagine della struttura del capitale
dell’azienda.
Mettono in evidenza
Il peso (%) che le diverse categorie di impieghi hanno sul
capitale investito;
Il peso (%) delle diverse fonti di finanziamento sul totale
delle fonti di finanziamento
L’interpretazione della performance patrimoniale si ottiene
dall’analisi verticale dello S.P., ossia dall’analisi dell’evoluzione
nel tempo dell’incidenza percentuale di singole poste o di
aggregati patrimoniali rispetto al totale delle risorse investite.
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Struttura Patrimoniale %
Fonti %
Impieghi %
L.I./K
P.B./K
L.D./K
P.C./K
D/K
I/K
C.N./K
K/K = 100%
K/K = 100%
Legenda:
L.I. = liquidità immediate
L.D. = liquidità differite
D = disponibilità
I = immobilizzazioni
K = totale capitale investito
P.B.
P.C.
C.N.
K
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=
=
=
=
passività a breve
passività consolidate
capitale netto
totale fonti
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Indicatori di struttura del capitale
e di indebitamento
Gli indici di composizione relativi agli impieghi
esprimono il grado di elasticità del capitale
investito;
Gli indici di composizione delle fonti indicano il
grado di elasticità delle fonti di finanziamento;
Una struttura patrimoniale è elastica se possiede
un’elevata attitudine a variare la composizione
qualitativa e quantitativa delle risorse.
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Indicatori di struttura del capitale
e di indebitamento
• Elasticità degli impieghi:
• Un’impresa può essere definita con una struttura degli
impieghi rigida sul piano finanziario se è caratterizzata
da una forte presenza di fattori produttivi pluriennali
(attivo immobilizzato).
• Il contrario si riscontra in presenza di un elevato peso
dell’attivo circolante sul totale degli impieghi.
• L’analisi dell’elasticità e della composizione degli
impieghi può essere completata attraverso la
considerazione dell’indicatore del grado di
ammortamento.
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Indicatori di struttura del capitale
e di indebitamento
●
Elasticità delle fonti:
 In riferimento agli indicatori di elasticità delle fonti, essi si
collegano al diverso peso che le fonti a breve hanno
rispetto a quelle permanenti.
 Considera la capacità potenziale dell’impresa di
procurarsi capitali rivolgendosi a nuovi canali del mercato
finanziario, il grado di elasticità finanziaria è
inversamente correlato al grado di indebitamento
complessivo.
 Maggiore è l’indebitamento e maggiore è la rigidità
finanziaria dell’impresa.
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Indici di intensità del capitale
• Questi indicano il peso percentuale di singole voci o di
aggregati patrimoniali (liquidità, crediti, scorte, debiti a
breve, debiti totali, ecc.) sul totale dei ricavi.
• Essi forniscono una misura di quante risorse sono
necessarie per generare un’unità di fatturato con un certo
tipo di struttura.
Maggiore è l’intensità degli impieghi, maggiori sono i fabbisogni di
fondi collegati alle vendite e quindi maggiori sono i vincoli finanziari
alla crescita.
Più elevata è l’intensità dell’indebitamento, più difficile è il rimborso
dei prestiti mediante i flussi monetari generati dalle vendite.
L’aumento % dei debiti sul fatturato indica un irrigidimento della
struttura finanziaria.
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La rigidità della struttura finanziaria
La scarsa dotazione di mezzi propri irrigidisce la struttura
finanziaria perché determina una bassa capacità dell’impresa
di fronteggiare fabbisogni incrementali di fondi tramite
l’emissione di nuovi strumenti di debito.
La rigidità della struttura finanziaria alimenta il rischio:
Di mancata disponibilità di risorse finanziarie conseguente a
“strette” del sistema bancario;
Di incorrere negli effetti negativi di un uso eccessivo della leva
finanziaria. Cioè quando il costo dei capitali aggiuntivi è superiore
al rendimento conseguibile impiegando i fondi stessi.
La maggior instabilità di una struttura finanziaria fortemente
indebitata determina ricadute negative anche sulle decisioni di
investimento
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Indicatori di indebitamento
• Capitale di terzi /capitale proprio
• Indice di leva finanziaria = Capitale investito/Capitale proprio
• Grado di copertura degli oneri finanziari =
Utile netto + Imposte + Oneri finanziari/ Oneri finanziari
• Costo del debito (R.O.D.) =
Oneri finanziari/Capitale a credito
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Indicatori di equilibrio
finanziario orizzontale
• Esprime il grado di coerenza che esiste tra il profilo
di liquidabilità degli impieghi e quello di esigibilità
delle fonti.
Equilibrio finanziario orizzontale tra impieghi e fonti di
breve scadenza ---> equilibrio monetario o solvibilità
aziendale a breve termine.
Equilibrio finanziario orizzontale tre impieghi e fonti di
media-lunga scadenza --> equilibrio finanziario o solvibilità
di medio lungo termine.
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Equilibrio monetario di solvibilità a breve
CURRENT RATIO =
ATTIVITA’ A BREVE
PASSIVITA’ A BREVE
QUICK RATIO =
ATTIVITA’ A BREVE – SCORTE
PASSIVO A BREVE
CCN = ATTIVITA’ A BREVE – PASSIVITA’ A BREVE
MARGINE DI TESORERIA = (ATT. BREVE – SCORTE) –PASS. A BREVE
S.P.
ATTIVO
A BREVE
S.P.
PASSIVO A
BREVE
LIQUIDITA’
TOTALE
PASSIVO A
BREVE
MT>0
CCN>0
IMMOB
NETTE
IMMOB.
NETTE
FONTI
PERMANENTI
FONTI
PERMANENTI
DURATA MEDIA DEI CREDITI = CREDITI A BREVE – ANTICIPI DA CLIENTI x 360
RICAVI DI VENDITA
DURATA MEDIA DEI DEBITI = DEBITI A BREVE – ANTICIPI A FORNITORI x 360
ACQUISTI
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Equilibrio finanziario
o solvibilità a medio lungo termine
•
MARGINE DI STRUTTURA= CAPITALE NETTO – IMMOBILIZZAZIONI NETTE
•
MARGINE DI STRUTTURA ALLARGATO= CAPITALE NETTO + CAPITALE CONSOLIDATO – IMMOBILIZZAZIONI
NETTE)
• QUOZIENTI DI STRUTTURA
CAPITALE NETTO
IMMOB.NETTE
CAP.NETTO+ DEBITI M/L TERMINE
IMMOBILIZZAZIONI NETTE
S.P.
ATTIVO A
BREVE
PASSIVO A
BREVE
S.P.
ATTIVO A
BREVE
MS>0
MS>0
IMMOB
IMMOB
CAPITALE
NETTE
NETTO
PASSIVO A
BREVE
NETTE
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CAPITALE
NETTO
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Indici di redditività
Questa classe di indicatori è finalizzata alla valutazione
dell’equilibrio economico aziendale ed esprime la
capacità dell’impresa di coprire i costi con i ricavi.
R.O.E. =
Risultato netto
Capitale netto
redditività modesta da 7-8% a 10-12%
alta redditività da 12% a 17-20%
altissima redditività oltre il 20%
L’indice esprime il rendimento del capitale netto d’impresa ossia
il rendimento del capitale conferito a titolo di rischio e quindi
senza vincolo di restituzione immediata. L’indice, inoltre, offre
una prima indicazione circa l’attitudine dell’impresa a finanziarsi
mediante ritenzione di utili.
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Indici di redditività
R.O.I. =
Reddito operativo
Capitale investito
L’indice esprime la capacità dell’impresa di impiegare
efficientemente le risorse e misura la redditività corrente del
capitale investito nella gestione, prescindendo dal tipo di
fonti utilizzate. L’indicatore mostra la redditività della
gestione caratteristica.
R.O.S. =
Reddito operativo
Ricavi netti di vendita
Il return on sales esprime in termini percentuali la redditività
caratteristica delle vendite.
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Indici di redditività
Tasso d’incidenza
=
della gestione
extracaratteristica
Risultato netto
Risultato operativo
In presenza di un reddito operativo positivo, la crescita del
valore di questo indice, da un esercizio all’altro, indica la
diminuzione
dell’incidenza
negativa
della
gestione
extracaratteristica. In linea di principio l’indicatore in oggetto
ha valori compresi tra 0 ed uno. Tuttavia in alcuni casi
l’indice può assumere valori negativi (presenza di perdite
d’esercizio) o superiori all’unità.
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Indici di redditività
●
Dopo aver illustrato la significatività di ogni indicatore,
l’analisi della redditività può essere condotta più
efficacemente mettendo in luce i legami logici e
matematici che sussistono tra i fattori che agiscono
sulla performance economica.
La redditività del capitale proprio è determinata dal
prodotto congiunto di tre fattori:
redditività operativa (R.O.I.) a sua volta funzione della
redditività delle vendite (R.O.S.) e della rotazione del
capitale investito (vendite/capitale investito)
tasso di incidenza della gestione extracaratteristica
rapporto di indebitamento (leverage)
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Schema di coordinamento
degli indici di redditività
L’analisi della redditività si svolge efficacemente
mettendo in luce i legami logici e matematici che
sussistono tra i fattori che agiscono sulla performance
economica.
R.O.E
.
R.O.I.
R.O.S.
Tasso di incidenza della
gestione
extracaratteristica
Leverage
Vendite/C.I
.
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Schema di coordinamento
degli indici di redditività
Per interpretare la performance aziendale occorre approfondire lo
studio dell’andamento di singoli indicatori:
• l’andamento della leva finanziaria si comprende attraverso gli
indici di composizione delle fonti di finanziamento;
• la dinamica dell’incidenza della gestione extracaratteristica si
trova nel C.E. riclassificato nella sezione sotto il reddito operativo;
• l’analisi della redditività della gestione corrente si effettua
attraverso il prodotto tra il tasso di redditività delle vendite ed il
tasso di rotazione del capitale investito;
• l’approfondimento dei risultati della gestione caratteristica si
conduce mediante il C.E. riclassificato e percentualizzato;
• lo studio dell’equilibrio finanziario orizzontale di breve e mediolungo termine si svolge mediante lo S.P. riclassificato e
percentuali.
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Indicatori di produttività ed
efficienza
Gli indicatori che saranno illustrati consentono di esprimere
valutazioni sul grado di efficienza relativo alle modalità di
utilizzo dei fattori produttivi a disposizione dell’impresa. Tali
indicatori rapportano i risultati realizzati con i fattori impiegati
ovvero le quantità di output (volumi di produzione, volumi di
vendita, numero di ore lavorate, ecc) con quantità di input. Tra
gli indicatori più significativi si segnalano i seguenti:
• Fatturato per dipendente = Ricavi di vendita/ Numero di dip.
• Valore aggiunto per dipendente = V. A./ Numero di dip.
• Nelle imprese turistico - ricettive può essere interessante
valutare il fatturato e il valore aggiunto per camera, per cui al
denominatore del rapporto metteremo il numero di camere.
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Indicatori di produttività
ed efficienza
Produttività aziendale = Valore della produzione/Capitale investito
Produttività del capitale investito = Valore aggiunto/Capitale investito
Produttività degli immobilizzi tecnici = Valore della produzione/Immob.
Tecniche
Nelle imprese alberghiere può essere utile controllare l’efficienza nell’uso
delle camere mediante:
• Indice di occup.ne delle camere = Num. cam. occ./Num.cam disp
• Un altro indicatore per il governo efficiente delle organizzazioni turistiche
è lo yield = ricavi effettivi / ricavi potenziali.
Questo parametro viene utilizzato nell’ambito di una tecnica manageriale
finalizzata alla massimizzazione del rendimento dell’impresa in un dato
periodo temporale tenendo conto dei vincoli di rigidità della capacità
produttiva dell’offerta e dei comportamenti differenziati della domanda di
servizi turistici.
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Indici di rotazione
Tasso di rotazione
del capitale investito
Ricavi di vendita/ Capitale
investito
=
Tasso di rotazione
delle immob.ni tecn.nette =
Tasso di rotazione
delle attività a breve =
Ricavi di vendita/ Imm.ni tecn.
nette
Ricavi
breve
di
vendita/
Attività
a
Questi indicatori esprimono il numero di volte in cui le varie
risorse di capitale investito si recuperano economicamente
per effetto delle vendite.
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Indici di sviluppo
Tasso di sviluppo
del fatturato
Tasso di sviluppo di
dipendenti
Tasso di sviluppo
degli investimenti
(Vendite2 - Vendite1)
=
Vendite1
(Dipendenti2 - dipendenti1)
=
dopendnti1
=
(Investimenti2 - investimentoi1)
Investimenti1
Questi indicatori mettono in luce la dinamica espansiva o
di contrazione della dimensione aziendale
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