inerbimento spontaneo e competizione : bilancio di uno
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inerbimento spontaneo e competizione : bilancio di uno
BOUTIN ET GENEVET, INERBIMENTO SPONTANEO E COMPETIZIONE : BILANCIO DI UNO STUDIO QUINQUENNALE , P. 1 INERBIMENTO SPONTANEO E COMPETIZIONE : QUINQUENNALE NELLA VALLÉ DEL RODANO BILANCIO DI UNO STUDIO F. BOUTIN Chambre d’Agriculture de Vaucluse – GDA Viticulture Vaison, quai de Verdun, 84110 Vaison-la-Romaine, France. Tel : 04-90-36-19-96 / e-mail : [email protected] B. GENEVET Chambre d’Agriculture du Gard – maison de l’entreprise Z-A de l’Euze, 30200 Bagnols sur ceze, France. Tel : 04-66-39-60-65 / e-mail : [email protected] Con la collaborazione dei membri della rete sperimentale : D. Richy - Chambre d’Agriculture des Bouches du Rhône, F. Roth - SGVRCDR et René Minodier - Chambre d’Agriculture d’Ardèche Articolo pubblicato su Rhône en V.O. N° 3 - 2008 Introduzione E’ ormai riconosciuto che la presenza di erba nell’interfila del vigneto durante il periodo invernale è consigliabile perché non è competitiva nei riguardi della vite. Le limitazioni imposte dalla presenza di un inerbimento durante il periodo vegetativo della vite [(3), (6), (7), (8)] hanno spesso portato i viticoltori ad evitare tale tecnica nelle particelle poco fertili. I timori riguardano la possibile insorgenza di una competizione idrica [(1), (5)] ma anche difficoltà di gestione tecnica della copertura vegetale (4). Tale studio ha per obbiettivo la valutazione della pertinenza di un inerbimento spontaneo, sia a livello tecnico che e livello della competizione nei confronti della vite in funzione della durata annuale di presenza sulla particella. MATÉRIALI E METODI Le particelle in studio sono state scelte in situazioni in cui il viticoltore ritiene intuitivamente che la competizione esercitata dalla semina di graminacee sarebbe troppo importante rispetto all’obbiettivo di produzione. I riferimenti delle 5 particelle sono i seguenti : Dipartimento Vaucluse Comune St Cécile Entrechaux Vitigno Syrah Grenache Gard Valliguières St Siffret Grenache Syrah Bouches du Rhône Rognes Cabernet Sauvignon Sono tutte situate su suoli calcarei di fertilità da media a bassa, in zone mediterranee e con una densità di impianto prossima a 4000 viti/ha. Le particelle sono seguite dal 2002 al 2007. Il dispositivo di studio scelto comprende 4 blocchi. Il suolo viene lavorato su tutte le file. Le modalità testate sono : Testimone (diserbo chimico della flora invernale iniziando dal germogliamento) Inerbimento naturale permanente Inerbimento naturale con diserbo chimico iniziando dalla fioritura Inerbimento naturale con diserbo chimico iniziando dalla chiusura grappolo Nelle modalità in cui viene eseguito il diserbo chimico, il suolo viene mantenuto nudo nella restante parte della stagione tramite altri interventi chimici effettuati nel caso di necessità. Le file sono diserbate. Le variabili misurate riguardano da una parte la flora spontanea e dall’altra la vite : Osservazione della flora in quattro momenti (germogliamento – fioritura – chiusura grappolo – raccolta) : Tasso di copertura della flora, identificazione botanica delle 5 specie dominanti e eventualmente stadi di sviluppo delle avventizie. Osservazione dell’arresto di crescita (caduta degli apici): Conta della percentuale degli apici in crescita attiva, in arresto di crescita o secchi/caduti tramite osservazione visiva. Pesi dell’uva raccolta : Pesati per ceppo, peso dell’uva raccolta e eventualmente della proporzione di uva colpita dalla muffa grigia e conta del numero dei grappoli. Peso del legno di potatura : Per ogni ceppo, conta del numero dei sarmenti e peso del legno di potatura. WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2009, N. 4/1 BOUTIN ET GENEVET, INERBIMENTO SPONTANEO E COMPETIZIONE : BILANCIO DI UNO STUDIO QUINQUENNALE , P. 2 Analisi peziolare all’invaiatura : dosaggio degli elementi principali (potassio, magnesio, fosforo) e peso dei pezioli. Analisi dei mosti alla raccolta : alcol probabile, acidità totale, pH, azoto assimilabile, antociani, polifenoli totali attraverso i metodi classici di controllo della maturazione. Caratterizzazione biologica dei suoli (metodiche INRA Dijon – Rémi Chaussod) : Le variabili misurate riguardano la caratterizzazione delle sostanza organica del suolo, la quantità e il tasso di rinnovo della biomassa microbica così come la mineralizzazione del carbonio e dell’azoto. RISULTATI E DISCUSSIONE Comportamento e evoluzione della flora Composizione della flora spontanea Le principali specie riscontrate sono in gran parte comuni a tutte le particelle della rete sperimentale, mentre l’attesa era di una maggiore variabilità. Non bisogna dimenticare che tutte le particelle sono situate in zona mediterranea e su suoli argillosi-calcarei. Le specie dominanti sono le graminacee come la loiessa (Lolium multiflorum Lamarck.), le radicchielle (Crepis foetida L., Crepis sancta (L.) Bornm) o delle leguminose annuali come le erbe mediche (Medicago polymorpha L.) o il meliloto (Melilotus officinalis L.). La tabella 1 riporta in dettaglio la composizione della flora all’inizio della prova dei due siti nel Vaucluse : Suolo nudo Loiessa Senecio Radicchiella fetida Veronica ederifoglia Cicerbita Altri Ste Cécile Syrah 18% 71% 5% 2% 2% 1% 1% Suolo nudo Loiessa Veronica ederifoglia Radicchiella di Nîmes Trifoglio Capsella borsa pastore Altri Entrechaux Grenache 39% 41% 7% 5% 3% 2% 3% Tabella 1: Ripartizione dell’occupazione del suolo delle due particelle nel marzo 2002 Uno dei timori nei confronti dell’inerbimento spontaneo era lo sviluppo delle estive (l’impia – Conyza canadensis L. Cronq., amaranto comune – Amaranthus retroflexus L.) o delle vivaci (la gramigna dente di cane - Cynodon dactylon (L.) Persoon.), in competizione con la vite, soprattutto per le modalità non diserbate. Nel complesso delle particelle tale timore era giustificato solo in un caso in cui la gramigna era già presente all’inizio della prova. Al contrario, sulla particella di St Siffret dove l’impia è presente all’inizio della prova, scompare per competizione con le specie primaverili che seccano già all’inizio dell’estate.. Tra le specie dominanti, la maggior parte conclude il ciclo biologico durante la stagione o secca quando le condizioni pluviometriche sono sfavorevoli. In pratica sui 5 anni di studio, il disseccamento avviene spesso nel corso del mese di giugno (inizio giugno per il 2005 e 2006), ovvero tra la fioritura e la chiusura grappolo. La competizione della flora spontanea non potrebbe dunque che esercitarsi tra il germogliamento e il disseccamento, se avviene (Figura 1). Inoltre i residui secchi delle primaverili riduce la presenza di malerbe estive. WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2009, N. 4/1 BOUTIN ET GENEVET, INERBIMENTO SPONTANEO E COMPETIZIONE : BILANCIO DI UNO STUDIO QUINQUENNALE , P. 3 1 Témoin 0,8 Enh. Nat. permanent Destruct. floraison Destruct. fermeture 0,6 0,4 0,2 0 Débourrement Floraison Fermeture de la grappe Récolte Figura 1: Tasso di copertura delle avventizie verdi – Sainte Cécile 2006 Al germogliamento, il testimone presenta dopo qualche anno un tasso di copertura regolarmente più basso rispetto alle altre modalità. Il diserbo chimico iniziando dal germogliamento (testimone) conduce dunque progressivamente a una diminuzione della copertura del suolo nella primavera successiva. In effetti, il mantenimento del suolo nudo durante tutta la stagione vegetativa della vite, benché gli erbicidi utilizzati agiscano unicamente per via fogliare, limita nettamente la colonizzazione del suolo nell’autunno. Il livello di copertura autunnale e invernale del suolo delle particelle viticole è dunque fortemente dipendente dalla gestione del suolo in primavera. Tale osservazione presenta un interesse particolare in materia di protezione dei suoli contro l’erosione in primavera ma anche in autunno-inverno (migliorata dall’anticipo della data di distruzione della copertura vegetale erbacea). D’altronde, la diversità delle specie trovate (come minimo alla soglia dell’1%) è in stretta relazione con la pressione erbicida applicata. Globalmente, più la distruzione interviene presto nella stagione, più diminuisce il numero delle specie al momento dei controlli (Tabella 2). Testimone Inerbimento permanente Diserbo fioritura Diserbo chiusura gr Ste Cécile Syrah 7 12 St Siffret Syrah 7 11 Entrechaux Grenache 9 15 Valliguières Grenache 6 9 Media 9 11 10 11 9 11 7 8 9 10 7 12 Tabella 2: Numero totale di specie censite nelle conte al germogliamento 2006 Con l’intento di preservare la biodiversità, gli interventi volti a distruggere l’erba dovranno limitarsi ai periodi in cui l’interesse per la vite sarà evidente (forte competizione indotta, sviluppo di specie invadenti...) . Gli itinerari tecnici selezionano alcune specie ? Le analisi statistiche (analisi della varianza) utilizzate per correlare un itinerario di gestione del suolo con una specie in particolare non mostrano relazioni nette e stabili nel tempo tra i due parametri. Invece, localmente, possono esserci delle specie che sono ben rappresentate in una certa modalità. Le specie vivaci come la gramigna dente di cane (Cynodon dactylon (L.) Persoon.), la condrilla (Chondrilla juncea L.) o il convolvolo dei campi (Convolvulus arvensis L.) possono svilupparsi nell’inerbimento permanente dove vengono effettuati solo degli sfalci. Si osserva uno sviluppo significativo in un solo caso su cinque. Invece, la presenza del suolo nudo in primavera dovuto al diserbo al germogliamento favorisce talvolta la comparsa di una flora particolare : la setaria verde (Setaria viridis (L.) P. Beauvois.), il rafano (Raphanus raphanistrum L.), l’amaranto comune WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2009, N. 4/1 BOUTIN ET GENEVET, INERBIMENTO SPONTANEO E COMPETIZIONE : BILANCIO DI UNO STUDIO QUINQUENNALE , P. 4 (Amaranthus retroflexus L.)…Tali specie richiedono necessariamente un secondo passaggio in quanto potrebbero causare una forte competizione per la vite. Quali conseguenze per il suolo ? Le analisi del suolo realizzate all’inizio dello studio e tre o cinque anni più tardi mostrano che la presenza di una copertura vegetale permanente (e in minor misura un diserbo alla chiusura grappolo) permette di aumentare il tasso di sostanza organica del suolo. Invece, la quantità di biomassa microbica nel suolo, la mineralizzazione del carbonio e dell’azoto non vengono sistematicamente modificati. Valutazione della competizione generata dalla presenza dell’erba Conseguenze sulla crescita e il vigore della pianta Nelle situazioni studiate, l’arresto della crescita vegetativa è influenzato poco o per nulla dalla durata della presenza dell’erba. Nel caso di differenze, queste sono troppo deboli per poter indurre un diverso comportamento della vite. La presenza dell’erba, anche permanente, non accentua la carenza idrica : in caso di perdita di foglie, questa risulta uguale ovunque. Allo stesso modo, la nutrizione minerale, valutata con analisi peziolare all’invaiatura, è identica per tutte le modalità. Invece, la presenza prolungata di una flora spontanea diminuisce nettamente l’espressione vegetativa e il vigore medio dei ceppi. Tali differenze sono costanti per la modalità inerbimento permanente e meno sistematiche per le modalità diserbo in chiusura grappolo e fioritura.. Gli scarti ottenuti nelle pesate sono ben visibili anche attraverso una semplice osservazione del vigneto. Conseguenze sul rendimento e la qualità della vendemmia In termini di maturazione tecnologica e fenolica, le analisi non mostrano una differenza netta e riproducibile tra le diverse modalità. Gli effetti sul rendimento sono variabili tra le particelle. Sono presentati sui grafici seguenti : Evolution du rendement - Entrechaux 160 140 120 % 100 80 60 40 Destruction débourrement Enherbement permanent 20 Destruction floraison Destruction fermeture 0 2002 2003 2004 2005 WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2009, N. 4/1 2006 BOUTIN ET GENEVET, INERBIMENTO SPONTANEO E COMPETIZIONE : BILANCIO DI UNO STUDIO QUINQUENNALE , P. 5 Evolution du rendement-St Siffret 160 140 120 100 % 80 60 40 20 Destruction débourrement Enherbement permanent Destruction floraison Destruction fermeture 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Evolution du rendement - Rognes 160 140 120 % 100 80 60 40 20 Destruction débourrement Enherbement permanent Destruction floraison Destruction fermeture 0 2004 2005 2006 Figure 2, 3 e 4: Evoluzione del rendimento – Particelle poco o non influenzate da un calo Per Entrechaux, St Siffret e Rognes, la presenza di erba non ha o ha poco effetto sulla quantità di uva prodotta, indipendentemente dalla data del diserbo. Evolution du rendement - Ste Cécile Destruction débourrement 160 Enherbement permanent 140 Destruction floraison Destruction fermeture 120 % 100 80 60 40 20 0 2002 2003 2004 2005 WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2009, N. 4/1 2006 BOUTIN ET GENEVET, INERBIMENTO SPONTANEO E COMPETIZIONE : BILANCIO DI UNO STUDIO QUINQUENNALE , P. 6 Evolution du rendement-Valliguières 160 140 120 % 100 80 60 40 20 Enherbement permanent Destruction floraison Destruction fermeture Destruction débourrement 0 2003 2004 2005 2006 2007 Grafici 5 e 6: Evoluzione della resa – Particelle influenzate da un calo Per la particella di St Cécile, gli effetti sono irregolari tra le annate. Quando si verifica un calo della resa, questo è correlato alla durata della permanenza della copertura vegetale. Tale calo deriva dalla diminuzione del peso dei grappoli ; il numero di grappoli/ceppo è simile. Si osserva un’incidenza netta e regolare della copertura vegetale sul peso per ceppo in una sola particella delle cinque studiate. Senza sorprendersi, si tratta della particella di Valliguières, che è l’unica con una presenza significativa di gramigna sulle modalità inerbimento permanente e distruzione alla chiusura grappolo (Figura 6). Gli scarti delle rese sono dell’ordine del 30% in media. Si constata che la distruzione della gramigna in chiusura grappolo (inizio luglio) è troppo tardiva per evitare la competizione sulla produzione. Da sottolineare Alle condizioni della prova la flora spontanea secca in gran parte tra la fioritura e la chiusura grappolo (giugno). La diversità della flora e il tasso di sostanza organica aumentano con al durata della presenza della copertura vegetale sulla particella. Il diserbo in fioritura o alla chiusura grappolo su una flora sviluppata consente generalmente di evitare un secondo intervento. Ciò favorisce il mantenimento di una pacciamatura di residui secchi particolarmente interessante per limitare i rischi di erosione e evitare lo sviluppo delle estive. La presenza di erba durante tutto o parte del ciclo della vite induce una competizione nei riguardi della vite abbastanza modesta. Tale competizione si manifesta nella vigoria dei ceppi ma anche più spesso sulla resa e una maturazione equivalente. Solo nei casi di sviluppo delle vivaci si verificano cali delle rese che non consentono di raggiungere gli obbiettivi di produzione. In questi casi occorre allora diserbare all’inizio di giugno. Questi casi si verificano molto più raramente di quanto fossero i timori iniziali e sono molto facili da diagnosticare e dunque da controllare. La presenza (anche permanente) di erba non accentua la carenza idrica : la perdita di foglie delle viti è paragonabile tra le varie modalità qualora si verifichi. L’inerbimento spontaneo può essere adottato dunque in numerose situazioni e gestito tramite osservazioni semplici in determinati periodi chiave della stagione (fioritura e chiusura-grappolo). Il mantenimento del suolo nudo per tutta la stagione vegetativa risulta preferibile unicamente nel caso di suoli poco fertili in cui gli obbiettivi di produzione non vengono raggiunti. L’inerbimento spontaneo con un diserbo sulla fila è attualmente uno degli itinerari tecnici meno costosi a disposizione del viticoltore. Occorre dunque privilegiare questo tipo di itinerario non appena possibile. Ringraziamenti Desideriamo ringraziare i tecnici che hanno collaborato alla realizzazione di questo studio. WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2009, N. 4/1 BOUTIN ET GENEVET, INERBIMENTO SPONTANEO E COMPETIZIONE : BILANCIO DI UNO STUDIO QUINQUENNALE , P. 7 Riassunto Questo studio riguarda i suoli argillosi-calcarei mediterranei e si appoggia su una rete di cinque particelle che presentano a priori condizioni che non consentono la semina (suolo povero e/o che può indurre una certa competizione nei riguardi della vite). Sono state valutate diverse tecniche di inerbimento spontaneo per valutare l’impatto della competizione indotta a livello della vigoria, della resa e della qualità dei mosti ottenuti così come l’evoluzione della flora in funzione dell’itinerario tecnico scelto. In questo articolo sono presentati i risultati dal 2002 al 2007. La diversità della flora è regolarmente superiore nelle zone in cui la copertura vegetale è presente più a lungo. La presenza di erba permette di aumentare il tasso di sostanza organica del suolo ma non influisce che marginalmente e in modo non regolare tra le particelle sulle altre caratteristiche della sostanza organica del suolo. Nel periodo 2002-2007, la copertura vegetale è seccata in gran parte nel mese di giugno. Nei confronti della vite, la presenza di erba durante tutto o parte del ciclo vegetativo ha comportato una competizione limitata. Ciò si traduce in un calo quantificabile della vigoria. Ma salvo casi particolari non si osservano netti e sistematici cali di resa. Parole chiave : Inerbimento spontaneo, competizione, resa, vigoria, flora spontanea. Bibliografia (1) Carsoulle J., 1997. Enherbement permanent du vignoble : Effets sur la production viticole. Progrès Agricole et Viticole 114, p 87-92. (2) Celette F., Wery J., Chantelot E., Celette J., Gary C., 2005. Bellowground interactions in a vine (Vitis vinifera L.) - tall fescue (Festuca arundinacea Shreb.) intercropping system: water relations and growth. Plant and soil, 276, 205-217 (3) Chantelot E., Celette F., Wery J., 2004. Concurrence pour les ressources hydriques et azotées entre vigne et enherbement en milieu méditerranéen. International symposium in quality management in viticulture and oenology. p.171-184. (4) Columa Vigne, 2004. Enherbement naturel maîtrisé: vers une réelle gestion de l’herbe. (5) Delabays N., Spring J.L., Mermillod G., 2006. Essai d’enherbement de la vigne avec des espèces peu concurrentielles. Revue Suisse Viticole Arboricole et Horticole vol. 38 p. 343-359. (6) Duplan M., 2000. Techniques d’entretien des sols méditerranéens. Compte-rendu annuel Chambre d’Agriculture de Vaucluse. (7) Duplan M., L’Helgoualch E., 1995. L’enherbement permanent des vignobles. Alter Agri p. 12-19. (8) ITV France, 2002. Les cahiers itinéraires d’ITV Fance : l’enherbement permanent de la vigne. WWW.INFOWINE.COM – RIVISTA INTERNET DI VITICOLTURA ED ENOLOGIA, 2009, N. 4/1