il business plan - Confindustria Genova
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CLUB FINANZA D’IMPRESA QUADERNO INFORMATIVO: IL BUSINESS PLAN In collaborazione con L & P Confindustria Genova - Club Finanza d’Impresa Pag. 2 Questa collana rappresenta uno strumento con il quale il Club Finanza d'Impresa va oltre la funzione divulgativa tipica del percorso formativo sviluppato nel presente anno ed assume un ruolo di "helping hand". I quaderni informativi ripercorrono i temi approfonditi nei singoli incontri, con il supporto di professionisti che hanno messo a disposizione della P.M.I. genovese il portato della propria esperienza, offrendo un punto di partenza per l'ulteriore approfondimento in chiave tecnico/ finanziaria. Credo che, in una materia complessa come la finanza d'impresa caratterizzata da impegnative scelte strategiche, risulti importante avere alcuni punti cardinali utili a guidare i capitani d'impresa nella procella dei mercati. Potrete verificare il risultato di questo sforzo formativo e di aggiornamento nelle pagine di questo primo quaderno di appunti ed in quelle dei numeri che seguiranno. Non posso che ringraziare tutti gli amici e colleghi della Sezione Finanza e Assicurazioni nonchè l'Associazione Nazionale dei Direttori Amministrativi e Finanziari (ANDAF), l'Ordine dei Commercialisti di Genova e l'Agenzia delle Entrate Dr Liguria che con il loro contributo hanno reso possibile la realizzazione delle molteplici iniziative del Club Finanza d'impresa e augurarmi di poter contare anche in futuro sulla loro disponibilità. Beppe Manzitti Presidente Sezione Finanza e Assicurazioni Confindustria Genova Confindustria Genova - Club Finanza d’Impresa Pag. 3 Confindustria Genova - Club Finanza d’Impresa Pag. 4 Il business plan ll business plan, o piano strategico d’impresa, rappresenta lo strumento essenziale per presentare e pianificare in modo organico ed efficace il progetto di business che si intende realizzare. Serve anche a prendere coscienza di quello che l’azienda è e di quello che vuole essere in futuro. Può essere pertanto definito come la sintesi e l’approfondimento dell’idea di business. Lo scopo del Business plan, che deve essere redatto coprendo un orizzonte temporale di almeno tre o cinque anni, è quello di illustrare l’obiettivo di posizionamento che l’impresa si pone per un periodo e quali misure intenda intraprendere per raggiungerlo. Deve dimostrare che il progetto d’impresa sia concretamente realizzabile e possa generare reddito sufficiente a remunerare gli investimenti effettuati, cioè che l’idea di business sia fattibile. Può riguardare la creazione di una nuova azienda, la conduzione del business di un’azienda già esistente, una business unit, un progetto specifico o un singolo investimento. ! E’ utile effettuare un’analisi “SWOT” (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats) con assegnazione di percentuali di probabilità alle opportunità e ai rischi; il calcolo del ritorno in caso di successo deve dare un valore più elevato del potenziale costo dei rischi per verificare la coerenza fra il rischio e il ritorno previsto. Confindustria Genova - Club Finanza d’Impresa Pag. 5 ! ! " # $ % & Passi operativi da intraprendere: ' ( Confindustria Genova - Club Finanza d’Impresa Pag. 6 ! Per quanto riguarda gli altri costi operativi, il Business plan deve stimarne l’entità minima e massima, comprese la simulazione delle imposte e le spese di marketing, con una quantificazione dei costi fissi e dei costi variabili e la sensitività dei costi a fronte di diversi livelli di fatturato. Nel piano si svolgono proiezioni finanziarie a medio termine sotto diverse ipotesi di lavoro (“best case”, “worst case”, “median case”), con relative condizioni di mercato e di costi finanziari, con indicazione dell’ipotesi da preferire. Le proiezioni di conto economico e dello stato patrimoniale permettono di effettuare il calcolo del capitale addizionale da investire e del capitale circolante necessario a regime; partendo da questi si può predisporre un piano di liquidità con quantificazione del fabbisogno da finanziare trimestralmente, per tutta la durata del periodo coperto dal Business plan. Altro elemento importante è il calcolo del punto di break-even, definibile anche come periodo per il raggiungimento del pay-back dell’investimento. Esso rappresenta il livello di attività in cui i costi pareggiano i ricavi; al di sopra di tale livello l’attività inizia ad essere redditizia, cioè a produrre margini positivi. Il piano permette di stimare i finanziamenti necessari, quantificando il livello di autofinanziamento e della percentuale di finanziamento da capitale di terzi. E’ molto utile simulare l’effetto delle misure preventivate nel business plan sul rating dell’Impresa, per verificare che nel tempo essa abbia un beneficio in termini di standing creditizio e forza finanziaria. Tale analisi risulta di utilità anche per le banche che a co-finanziano l’Impresa o il progetto. Struttura del business Il business plan può avere diverse forme e contenuti ma la struttura plan copre generalmente le seguenti tematiche ed aree: Confindustria Genova - Club Finanza d’Impresa Pag. 7 ) *+ , ' - + . !( ) + / # " ! / % Confindustria Genova - Club Finanza d’Impresa Pag. 8 ) # 0+ ! % # % Descrizione dei rischi in termini di rischi ambientali, rischi di revoca autorizzazioni o concessioni, rischi di perdita del vantaggio competitivo o tecnologico, rischio di apertura delle barriere ad altri concorrenti, italiani o esteri (rischio concorrenza a basso costo), rischio di obsolescenza del prodotto (esempio: film fotografici dopo l’introduzione delle camere digitali), rischi che i tempi di pagamento della clientela siano più lunghi del previsto; rischi di concentrazione su pochi clienti e / o fornitori, rischi reputazionali o di sicurezza che colpiscono alcuni settori specifici (esempi: industria linee aeree; industria alimentare (McDonalds); industria bancaria). ) 1+! " # % Confindustria Genova - Club Finanza d’Impresa Pag. 9 La quarta ed ultima sezione definisce come raggiungere l’obiettivo e i passi operativi da intraprendere con relativa tempistica. Questa parte del business plan inizia con una “scaletta” delle singole attività da realizzare, con calcolo conservativo dei tempi richiesti. Contiene inoltre una definizione del livello di investimenti in immobilizzazioni pianificati con calcolo dei tempi e ipotesi di possibili fonti alternative di finanziamento valutando anche la necessità di effettuare ulteriori investimenti continuativi in ricerca e sviluppo, per evitare il rischio di obsolescenza tecnologica. Finalità del business Il business plan non rappresenta solamente uno strumento utile per plan tutti coloro che intendono avviare o sviluppare una nuova attività. Esso ha una doppia valenza: interna, in quanto è lo strumento che consente di razionalizzare ed esplicitare l’idea imprenditoriale; esterna, perché permette a terzi di valutare l’iniziativa economica, le sue potenzialità e i rischi ad essa connessi. Destinatari del business plan sono l’imprenditore, i soci ed i collaboratori, oltre che gli interlocutori esterni. Attraverso il business plan l’imprenditore può valutare in modo oggettivo la credibilità del percorso ipotizzato per la realizzazione dell’idea imprenditoriale, l’ammontare e la natura delle risorse e dei capitali necessari per realizzarla, il tempo necessario per il raggiungimento del breakeven e per il recupero dell’investimento. I soci ed i collaboratori dell’imprenditore con il business plan vengono informati sugli obiettivi strategici e sulle misure da intraprendere pianificate. Il business plan facilita in particolare il dialogo tra l’imprenditore ed i potenziali investitori, i quali vengono messi in grado di verificare se l’idea di business sia credibile, se chi la propone è a conoscenza del mercato e del settore in cui l’impresa opera e possiede le competenze necessarie per portare a compimento il progetto, quante risorse finanziarie richiede la realizzazione e quanto tempo sarà necessario. Il business plan è quindi un documento di pianificazione complessiva che descrive l’idea imprenditoriale o la formula imprenditoriale valutandola sul piano della fattibilità e realizzabilità. Riassume, analizza e valuta sia attività esistenti, sia nuove iniziative imprenditoriali. Infatti definisce le finalità, gli obiettivi, le strategie e l’assetto dell’attività che si vuole intraprendere o sviluppare. Quindi la banca valuta il futuro dell’impresa sul Business plan. Per questo esso deve risultare convincente, cioè sostenere la validità delle considerazioni, della credibilità delle previsioni, del conseguimento dei risultati. Confindustria Genova - Club Finanza d’Impresa Pag. 10 Esso definisce un metodo per gestire l’Impresa o un’attività specifica durante un determinato periodo futuro, che può riguardare però non solo una arco temporale lungo ma anche i mesi iniziali della vita di una nuova Impresa, oltre che Il suo andamento sul medio-lungo termine. E’ l’ espressione formale del processo di pianificazione, volto a cogliere opportunità ed evitare rischi. E’ di supporto alla richiesta di finanziamento di capitali per l’ impresa nuova, di aumento di capitale di un’ impresa esistente, per l’apertura di una nuova linea di credito. Esso diventa lo strumento guida per la gestione operativa dell’impresa. Tappe del business plan 2 2 2 ! 2 3 ! 2 2 Il business plan deve contenere informazioni presentate in modo chiaro, razionale e conciso. Se la terminologia da usare è tecnica, poiché riferita a processi e prodotti particolari, è utile inserire un glossario che spieghi il significato di alcuni termini utilizzati per determinati settori e materie. Oltre alla fattibilità dell’idea imprenditoriale occorre valutare l’idea stessa anche in termini monetari, attraverso la predisposizione del piano aziendale nelle sue quattro articolazioni: Confindustria Genova - Club Finanza d’Impresa Pag. 11 # % # % # % # % Il Business plan deve anche contenere una descrizione precisa del prodotto o del servizio, i volumi previsti, i fattori che lo contraddistinguono dalla concorrenza, il prezzo di vendita ipotizzabile. Possiamo distinguere fra aziende industriali e commerciali. Per aziende industriali deve contenere:la dislocazione dell’Impresa, la sua tecnologia (brevetti, ricerca), il processo produttivo, la struttura dei clienti e dei fornitori, gli eventuali vantaggi competitivi in termini di autorizzazioni o concessioni. Per aziende commerciali deve contenere:la struttura dei clienti e dei fornitori, Il prodotto o servizio commercializzato, gli eventuali vantaggi competitivi in termini di accesso a fornitori particolari, know-how particolari, ecc. La valenza del business plan nella valutazione bancaria ) " # / / ! ! Con Basilea 2 il business plan diventa un elemento importante, con il bilancio, per la valutazione dell’Impresa. La sua valenza diventa sempre più forte ed esso è un elemento utilizzato dalla banca nell’assegnazione del rating, che determina la possibilità o meno per l’impresa di accedere al credito bancario Confindustria Genova - Club Finanza d’Impresa Pag. 12 4 5 ) , Il Business plan deve comprendere investimenti per la predisposizione della capacità produttiva, investimenti per lo sviluppo di tecnologia, prodotti e mercati nuovi, investimenti per capitale circolante e le relative modalità di copertura finanziaria, investimenti per lo sviluppo del mercato di riferimento. Le imprese che condividono con l’Istituto di Credito piani strategici, piani industriali e relative implicazioni finanziarie hanno la possibilità di accedere al credito con maggiore facilità. ! / 6 Esso costituisce un’ottima fonte informativa, attingendo alla quale il gestore della relazione può fare adeguatamente pesare le variabili strategiche e di mercato, arrivando a incidere concretamente sul rating. Confindustria Genova - Club Finanza d’Impresa Pag. 13 Occorre tenere presente che l’analista dell’ Istituto di Credito si focalizza soprattutto sui seguenti punti: qualità dell’idea imprenditoriale, qualità dei responsabili dell’impresa, fattibilità commerciale del piano, importo necessario per il finanziamento, motivazioni della richiesta, piani di rimborso dell’importo da finanziare. Nel piano si svolgono proiezioni finanziarie a medio termine, sotto diverse ipotesi di lavoro, con relative condizioni di mercato e di costi finanziari e con indicazione dell’ipotesi da preferire. Le proiezioni di conto economico e dello stato patrimoniale permettono di effettuare il calcolo del capitale addizionale da investire e del capitale circolante necessario a regime; partendo da questi si può predisporre un piano di liquidità con quantificazione del fabbisogno da finanziare trimestralmente, per tutta la durata del periodo coperto dal Business plan. In caso di proiezioni relative ad un progetto si evidenzia il periodo di pay-back (punto di break-even), nonché il VAN e il TIR del progetto previo calcolo del costo del capitale (WACC) Quindi : " " / ! / " 7 8 9 8 7 0 8. " Confindustria Genova - Club Finanza d’Impresa Pag. 14 " Requisiti I requisiti fondamentali del business plan sono: fondamentali del business plan ed errori da evitare ! ) ! : / ! : " : : Errori da evitare: " : : ) " : ; " ! Confindustria Genova - Club Finanza d’Impresa Pag. 15 La funzione di reperimento delle risorse finanziarie, propria del business plan, è stata recentemente riconosciuta dall' Unione Europea che propone di diffondere l' uso di tale documento quale metodologia di analisi e di previsione, soprattutto in caso di utilizzo di fondi pubblici. Ed è per questo motivo che in Italia la maggior parte delle leggi di agevolazione nazionali e regionali non si limita a consigliare, ma impone spesso la redazione del business plan per poter accedere ai finanziamenti disponibili. Oltre che nella fase di pianificazione, il business plan assume rilevanza anche in quella di controllo dei risultati gestionali raggiunti: una volta redatto, esso infatti, permette di rilevare eventuali scostamenti rispetto alle previsioni e, se opportuno, di rivedere e/o affinare alcune scelte operative. Confindustria Genova - Club Finanza d’Impresa Pag. 16 Bibliografia Azzone G., Bertelè U., 2005, “L’impresa”, Etas, Milano. 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