dialettico bestiale - Teatro Comunale di ferrara
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dialettico bestiale - Teatro Comunale di ferrara
sabato 5 dicembre 2015 ore 17 DIALETTICO BESTIALE pomeriggio Nono/Banchieri Luigi Nono (1924-1990) CONTRAPPUNTO DIALETTICO ALLA MENTE per nastro magnetico, 1968 (proiezione video) • • • • Diletto delitto moderno Mascherata di vecchietti Intermedio di venditori di soffio Lo zio Sam racconta una novella Adriano Banchieri (1568-1634) IL DILETTO MODERNO dal FESTINO DELLA SERA DEL GIOVEDI' GRASSO AVANTI CENA op. 18 • • Il Diletto moderno per introduzione Gli amanti morescano Girolamo Kapsberger Toccata n. 6 • • • La zia Bernardina racconta una novella Capricciata a tre voci Contraponto bestiale alla mente Alessandro Piccinini Tre danze dal Libro di intavolatura • • • Il gioco del conte Vinata di brindisi e ragioni Il Diletto moderno licenza a di nuova vita ACCADEMIA DELLO SPIRITO SANTO soprano primo IRENE SITTA, soprano secondo CHIARA ROSIGNOLI, alto GINEVRA CAMPALANI, tenore FRANCESCO PINAMONTI, basso GIULIO ARNOFI liuto GIULIO ARNOFI Concerto inserito nel progetto Resistenza illuminata a cura di Teatro Comunale di Bologna Pomeriggio Nono/Banchieri nell'Agenda Ridotto. Sabato 5 dicembre l'Agenda musicale del Teatro Comunale Claudio Abbado prevede un inedito accostamento tra tardo Rinascimento e Avanguardia storica, collegato al progetto Resistenza illuminata, organizzato quest'anno dal Teatro Comunale di Bologna. In apertura di concerto sarà proposto l'ascolto del Contrappunto dialettico alla mente di Luigi Nono: tappa imprescindibile della sperimentazione di Nono con la musica elettronica, è una composizione per nastro magnetico del 1968, ispirata alla raccolta di madrigali di Adriano Banchieri Festino nella sera del giovedì grasso avanti cena. Il titolo è un gioco di parole sul "contrappunto alla mente", prassi musicale secentesca che consisteva nell'improvvisare un contrappunto su un basso dato. Fra i materiali utilizzati da Nono vi sono alcuni testi di Nanni Balestrini e un volantino scritto da attivisti neri americani contro la guerra del Vietnam. Uno spaccato d'epoca, alla cui ricostruzione può servire tenere conto che la composizione fu commissionata a Nono dalla RAI per la partecipazione al Premio Italia 1968, ma non venne poi presentata in quanto ritenuta offensiva nei confronti degli USA. Nella seconda parte del pomeriggio un'antologia di madrigali dal Festino nella sera del giovedì grasso avanti cena sarà eseguita dal vivo dall'Accademia dello Spirito Santo: Irene Sitta (soprano primo) Chiara Rosignoli (soprano secondo), Ginevra Campalani (alto), Francesco Pinamonti (tenore) e Giulio Arnofi basso, con lo stesso Giulio Arnofi al liuto. Il Festino nella sera del giovedì grasso avanti cena venne pubblicato nel 1608 come ‘terzo libro madrigalesco’: la cornice stavolta è fornita dal racconto di una serata di festa durante i giorni del Carnevale; il festino a cui si richiama il titolo è organizzato dal Diletto Moderno, personificazione dello stile moderno musicale (il cui campione è sicuramente il Claudio Monteverdi della seconda prattica). La prefazione narra dell’allegorico incontro-scontro tra il Diletto Moderno e il Rigore Antico (metafora della pratica compositiva secondo le ormai ‘vecchie’ regole contrappuntistiche), e di come dopo lo scambio di alcune battute di insulti e offese, il Diletto metta definitivamente a tacere il Rigore con un ‘leggiadro tiro di note nere’ per riuscire ad arrivare in tempo al festino che ha organizzato. Dal punto di vista strutturale, il Festino è una successione di diciotto pezzi (in aggiunta ad introduzione e licenza) di varia natura, scelta eterogenea funzionale proprio a mostrare le diverse possibilità compositive del moderno stile; la varietà di forme si adatta inoltre perfettamente alla cornice narrativa del Carnevale (inteso come sfilata di maschere e di vari giochi e scherzi). Adriano Banchieri fu un personaggio di estrema versatilità artistica, compositore, scrittore, organista e teorico. Nato a Bologna nel 1568, studiò organo e composizione sotto la guida di Gioseffo Guami; la sua attività d'organista cominciò presso il monastero di San Michele in Bosco, a Bologna, per proseguire poi ad Imola (1600-1604), Gubbio (1604-1605), Venezia e Verona; nel 1608 rientrò in San Michele in Bosco ove rimase fino alla morte (1634).
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