Tipi di violenza - Filo Rosa Auser
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Tipi di violenza - Filo Rosa Auser
Filo Rosa AUSER Tipi di violenza La violenza di genere si presenta generalmente come una combinazione di violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica, con episodi che si ripetono nel tempo e tendono ad assumere forme di gravità sempre maggiori, determinando il “ciclo della violenza”. Per imparare a difendersi, è importante capire DA COSA ci stiamo difendendo. Violenza psicologica La violenza psicologica è sempre presente e serve a trasmettere il messaggio che chi ne è oggetto è una persona priva di valore. Si insinua gradualmente nella relazione, finché la donna non riesce più a vedere quanto questi atteggiamenti siano dannosi e lesivi per la sua identità. Si manifesta con molteplici tipologie e modalità: Intimidazione – mantenere una persona in situazione di paura in modo che ubbidisca a tutto senza fiatare, con gli sguardi, i silenzi, il tono della voce (“non farmi perdere la pazienza, altrimenti…, “lamentati e poi vedrai”…, “è colpa tua se perdo la pazienza, sei esasperante!”…) Isolamento – L’uomo scredita la donna tra amici e parenti, tende a litigare con gli stessi in modo che lei non abbia la possibilità di confidarsi con altri di quanto le sta accadendo. La solitudine diventa la sua condizione e perde ogni punto di riferimento e di confronto. (“Se tu mi amassi non avresti bisogno degli altri…”, “le tue amiche sono delle p…,tanto che ci provano anche con me”, “la tua famiglia deve stare fuori da casa mia”). Svalorizzazione – E’ la distruzione del senso di sé, è spogliare la donna della dignità e annullarne l’autostima ( “non sei capace di fare nulla”, “questa pasta fa schifo”, guardati allo specchio come sei grassa “, sei una puttana, una povera scema, pazza, fatti curare…”, “non capisci niente, hai il cervello di una gallina…”) Segregazione – La donna diviene prigioniera del compagno. Già isolata dagli altri, spesso è costretta a rimanere sola in casa, a volte chiusa a chiave e controllata a vista, a volte senza nemmeno la possibilità di utilizzare il telefono. (“devo sapere quello che fai e dove vai!”, “se ti allontani io ti troverò sempre e la paghi!”, “stai attenta che i vicini mi raccontano tutto!”) False riappacificazioni – E’ il momento più tragico per la donna maltrattata, quello in cui il maltrattatore, conscio che la compagna non regge più lo stress e rischia di ribellarsi o intervengono gravi patologie ( depressione, anoressia, disturbi psichici…) modifica il suo comportamento facendosi d’un tratto dolcissimo amante. La donna si illude che sia cambiato, raduna di nuovo speranze e progetti, e poi invece all’improvviso ritorna la violenza (“perdonami, ero impazzito”, sei la cosa più importante per me”, “se mi lasci mi uccido”, “perdonami, avevo paura che tu mi lasciassi, ero geloso”, “vedrai, vado dallo psicologo e le cose andranno meglio”). Ricatto dei figli – Gli eventuali figli vengono utilizzati come strumenti di ricatto per trattenere la donna, minacciandola di sottrarglieli e facendo pressione sul “valore” della famiglia a tutti i costi. (“Guarda in che stato sei, come puoi pensare che i bambini li diano a te?”, “parla pure, vedremo se i servizi sociali ti crederanno”, “ non puoi toglierli al loro papà, hanno bisogno di me”, “sei solo un’egoista, non pensi ai bambini e alla famiglia”). E’ violenza psicologica anche: distruggere gli oggetti della donna, uccidere o sottrarre gli animali domestici di lei, attribuirle eccessive responsabilità, minacciare lesioni… Violenza fisica Comincia lentamente, all’inizio attraverso le urla e le ingiurie, poi si arriva a comportamenti quali: spintonare, costringere nei movimenti, sovrastare fisicamente, sputare contro, storcere un braccio, dare pizzicotti, mordere, tirare i capelli, spingere dalle scale,colpire con un oggetto, dare schiaffi, pugni, calci, bruciare con le sigarette, privare di cure mediche, privare del sonno, sequestrare, impedire di uscire o di fuggire, fino al tentativo di strangolamento e di soffocamento, all’ustione e all’uso di armi o, infine, all’omicidio.( “Non capisci niente, ti devo picchiare per farti ragionare”, “guarda cosa mi hai costretto a fare!”,”se non fai come dico io ti ammazzo!”, “se vai dalla polizia io ti ammazzo!”, “vai vai dalla polizia, chi vuoi che ti creda…dico che ti ha picchiato il tuo amante”).   Filo Rosa AUSER Violenza economica E’ ogni forma di privazione e controllo che limiti l’accesso all’indipendenza economica di una persona. Vi sono inclusi comportamenti quali: vietare alla donna di svolgere un lavoro o un percorso formativo, sfruttarla come forza lavoro, limitarla o privarla del denaro per le spese domestiche,controllare gli scontrini della spesa e perquisire la borsa,escluderla dalle decisioni relative al bilancio familiare, impedirle le informazioni relative al conto corrente, alla situazione patrimoniale e al reddito del partner, costringerla a fare debiti, a volta costringerla a firmare documenti o a intraprendere iniziative economiche illecite, rifiutarsi di pagare un adeguato assegno di mantenimento o costringerla a umilianti trattative per averlo. Violenza sessuale Ogni imposizione di pratiche sessuali non desiderate. Vi sono compresi comportamenti quali: la coercizione alla sessualità, essere insultata, umiliata o brutalizzata durante un rapporto sessuale, la costrizione ad avere rapporti sessuali con altri, l’imposizione a guardare e ripetere scene pornografiche, imporre gravidanze, costringere a prostituirsi fino al tentato stupro e allo stupro. Comportamento persecutorio (stalking) E’ una serie di comportamenti di persecuzione protratti nel tempo messi in atto quando la donna cerca di allontanarsi da una relazione violenta e atti a danneggiare la vittima e a farla sentire costantemente in uno stato di paura e pericolo. Il maltrattatore perseguita la ex seguendola negli spostamenti, aspettandola sotto casa, al lavoro, telefonandole continuamente e dovunque si trovi, anche di notte, danneggia la sua auto, manda sms insultanti, minaccia gli amici e le amiche di lei, minaccia il suo datore di lavoro o gli insegnanti della scuola dei figli, tenta di investirla con l’auto, la obbliga a modificare le sue abitudini di vita, facendo sentire la donna “in trappola”, con conseguenze di ansia, terrore, disturbi del sonno, depressione. Violenza assistita E’ quella violenza fisica, psicologica, economica, sessuale compiuta verso minori o altre figure significative del contesto familiare. Di questa violenza il/la minore può fare esperienza direttamente ( quando viene vista e sentita), o indirettamente ( quando è a conoscenza della violenza) e/o percependone gli effetti. Vivere in continua situazione di stress, tensione ed ansia, assistere regolarmente alla violenza esercitata da uno dei genitori contro l’altro produce gravi conseguenze negative, a volte devastanti. Si tratta di bambini traumatizzati, che spesso manifestano il proprio disagio con reazioni e comportamenti difficili da comprendere per chi vive loro accanto ( parenti, amici, insegnanti ecc.). Questi bambini corrono il rischio di diventare adulti con difficoltà a trovare un proprio equilibrio ed a costruire relazioni sane.