Spazio Aperto 1
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Spazio Aperto 1
Spazio Aperto 1 Comune: Pieve Emanuele - Locate di Triulzi Superficie territoriale dello spazio aperto [m2]: 54205,2047 Data rilievo: 1/07/2011 Fiume - 1-2-3 Fiume Lambro (2) e canali d’irrigazione paralleli ad esso su entrambi i lati (1 e 3). Foto 1 Foto 2 Foto 3 Filare - 4 Fascia arboreo-arbustiva fisionomicamente riconducibile ad una boscaglia, nello strato arboreo dominata dalla robinia (Robinia pseudoacacia) con diversi individui di grandi dimensioni di salice bianco (Salix alba) e di pioppo nero (Populus nigra); si rinvengono inoltre acero americano (Acer negundo), ailanto (Ailanthus altissima) e rari esemplari di salice piangente (Salix babylonica), olmo comune (Ulmus minor) e acero saccarino (Acer saccharinum). Lo strato arbustivo è dominato oltre che dalla robinia (alto e basso arbusto), dal sambuco (Sambucus nigra), da pochi esemplari di ailanto e acero americano immersi comunemente in una fitta coltre di rovo (Rubus sp.) e luppolo giapponese (Humulus scandens). Si segnala la presenza di rampicanti come la vite del Canada (Parthenocissus quinquefolia) e soprattutto di zucca spinosa (Sicyos angulatus). Lo strato erbaceo marginale è composto prevalentemente da ortica (Urtica dioica) alla quale si associa l’artemisia comune (Artemisia vulgaris), la fitolacca (Phytolacca americana), l’equiseto massimo (Equisetum telmateja) e in alcuni casi la cannuccia di palude (Phragmites australis). Foto 4b Foto 4c Foto 4a Foto 4d Arbusteto/incolto - 5 Vegetazione arbustata di sponda e presente ai margini della boscaglia 4 composta in gran parte da coperture fitte di rovo, luppolo giapponese e zucca spinosa oppure da popolamenti di artemisia comune, ortica, fitolacca, ambrosia, cannuccia di palude (in coperture minori) e tra la sponda e il campo di mais dell’area 2 diversi popolamenti di cencio molle (Abutilon theophrasti). Sullo sfondo della fotografia 5b si osserva un grande esemplare di salice bianco (Salix alba). Foto 5c Foto 5a Foto 5b Motivo del censimento: area oggetto dello studio di fattibilità. Valore ambientale e potenzialità Come si può osservare dalla scheda di rilevazione (allegato 1), il comparto ha un elevato valore in termini di copertura "C" (comparto con copertura prevalente a bosco, composizione floristica prossima alla vegetazione potenziale naturale, ma struttura alterata, superficie a buona permeabilità), di corsi d'acqua (con alveo naturale e sponde vegetate) e di ruolo ecologico "R", poichè è un'area inclusa nella rete ecologica regionale, è in connessione diretta con altre aree seminaturali ed compreso nel Parco Agricolo Sud Milano. La fascia boschiva ripariale censita lungo il Lambro è interessante dal punto di vista conservazionistico sia per il carattere relittuale della cenosi, sia per il suo valore paesaggistico: le fasce a bosco igrofilo hanno infatti una distribuzione frammentaria in pianura, sia perchè legate a condizioni edafiche ed ecologiche particolari, sia per l'eccessivo sfruttamento delle aree agricole. La vegetazione censita riveste una importanza particolare anche perchè funge da corridoio ecologico per specie animali e vegetali, agisce come fascia tampone per la diluizione degli eventuali erbicidi/fertilizzanti provenienti dai campi limitrofi e ha un ruolo fondamentale nella difesa delle sponde dei corsi d’acqua, in quanto costituisce una fascia di protezione e rallentamento delle piene. Sebbene la struttura del comparto sia interessante, non si può dire altrettanto per la composizione floristica. La maggior parte delle specie legnose presenti è infatti costituita da essenze esotiche naturalizzate e, spesso, invasive (es. ailanto, robinia, acero americano), mentre è possibile rinvenire più sporadicamente specie coerenti con il contesto territoriale di riferimento (es. olmo, pioppo nero). La presenza della zucca spinosa (Sicyos angulatus), specie rampicante nordamericana, è particolarmente pericolosa in quanto la specie si sta rapidamente diffondendo soprattutto nelle aree più umide della pianura padana, soffocando il sottobosco delle vegetazioni ripariali. In contesti non antropizzati le rive dei corsi d'acqua di pianura dovrebbero essere naturalmente caratterizzate dalla presenza di fasce boscate igrofile, con specie legnose adattate a vivere su suoli periodicamente inondati d'acqua. Le vegetazioni più tipiche sono i saliceti (es. Salix alba, Salix caprea, Salix cinerea), che sopravvivono su substrati con elevata disponibilità idrica e sommersioni periodiche, e i boschi a ontano nero che vegetano su suoli limitrofi a corsi d’acqua e laghi, non torbosi o permanentemente imbevuti d’acqua. Questi boschi sono caratterizzati abitualmente, oltre che dall’ontano nero (Alnus glutinosa), anche da altre specie arboree di pregio, tra cui il ciliegio selvatico (Prunus avium), l’olmo campestre (Ulmus minor) e la farnia (Quercus robur). L'importanza di queste vegetazioni è testimoniata anche dal loro inserimento in Direttiva Habitat (Direttiva 92/43/CEE) come Habitat prioritario 91E0 – Alluvial forests with Alnus glutinosa and Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion-incanae, Salicion albae). La conservazione di questo importante corridoio deve essere vista soprattutto in un'ottica di miglioramento della compagine vegetazionale delle rive del corso d'acqua, dal momento che l'ampliamento di tale fascia è di difficile attuazione. A tal fine saranno da favorire interventi puntuali di eliminazione della flora esotica esistente e contestuale sostituzione con specie autoctone coerenti con il territorio circostante. Si prediligeranno specie legnose meso-igrofile, quali Ulmus minor e Alnus glutinosa, a cui si possono accompagnare Fraxinus excelsior, Quercus robur. Particolare attenzione andrà posta durante gli anni immediatamente successivi alla messa a dimora, poiché è alto il rischio di soffocamento da parte di piante invasive (Sycios angulatus, Rubus spp., ma anche Parthenocissus quinquefolia), soprattutto se le specie piantumate hanno un'altezza esigua.
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