monitoraggio edanalisi numericadel comportamento di
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monitoraggio edanalisi numericadel comportamento di
Incontro Annuale dei Ricercatori di Geotecnica 2004 - IARG 2004 Trento, 7-9 luglio 2004 MONITORAGGIO ED ANALISI NUMERICA DEL COMPORTAMENTO DI UNA PARATIA BERLINESE IN ROCCIA Francesco Colleselli, Alessandra Nocilla e Alex Sanzeni Dipartimento di Ingegneria Civile, Università di Brescia e-mail: [email protected] Sommario In questa nota viene descritto lo studio del comportamento di una paratia tipo “berlinese” in micropali intirantati in più ordini, realizzata a sostegno di un grande scavo (altezza fino a 20m su un fronte di 150m) nel Flysch triestino, inserita in pieno contesto urbano. Durante la costruzione è stato predisposto un monitoraggio mediante inclinometri, celle di carico e capisaldi posti in sommità del paramento. Si propone un’analisi numerica a posteriori del comportamento dell’opera, utilizzando il codice di calcolo Plaxis, i cui risultati vengono confrontati con le misure del monitoraggio e le previsioni in fase di progetto. Introduzione L’opera oggetto di studio è stata realizzata nel 2000 in un’area fortemente antropizzata, lungo un pendio naturale (pendenza di 20°÷25°), e costituisce la struttura provvisionale di sostegno per la costruzione di un nuovo centro commerciale nella città di Trieste. Lo scavo ha interessato un fronte di 150m, con un’altezza massima di circa 20m (figure 1 e 2). La caratterizzazione geologica e geotecnica ha evidenziato la presenza di un substrato roccioso costituito dalla formazione marnoso-arenacea, il Flysch di Trieste, che si incontra ad una profondità media di circa 7m da piano campagna, alterato e degradato nella parte più superficiale (“crostello”). La formazione è ricoperta da limi e argille sabbiose di colore marrone, al cui interno sono presenti molti trovanti arenacei, e da uno strato di riporto superficiale, costituito da materiali eterogenei in matrice limosa e sabbiosa di spessore variabile tra 1m e 2m. Dal punto di vista idrologico è stato possibile osservare la parziale saturazione dello strato di copertura in occasione di eventi meteorici, essendo il substrato marnoso-arenaceo caratterizzato da una permeabilità molto bassa. La paratia è stata realizzata mediante micropali di diametro 200mm, lunghezza media di circa 22,5m ed interasse di circa 60cm, dotati di armatura tubolare in acciaio, collegati in testa da un cordolo di irrigidimento in c.a. e vincolati da ordini successivi di tiranti attivi con tensioni di esercizio variabili con valori massimi fino a 75t. Come già accennato, la paratia è un opera provvisionale; la struttura definitiva è costituita da un paramento in c.a. a ridosso della paratia, dotato di costoloni a rigidezza variabile (figure 1 e 2). In fase di progetto lo stato di sollecitazione e deformazione è stato calcolato con un’analisi numerica agli elementi finiti, in cui il terreno è stato schematizzato mediante un insieme di molle di tipo elasto-plastico. I parametri di resistenza al taglio sono stati determinati sulla base di prove in situ e in laboratorio, tenendo anche conto di esperienze precedenti (F. Colleselli, Nocilla e Sanzeni Incontro Annuale dei Ricercatori di Geotecnica 2004 - IARG 2004 Trento, 7-9 luglio 2004 Colleselli e G. Cortellazzo, 1989): strato di copertura (φ′ = 25°÷33° e c′ = 0÷60kPa); substrato roccioso (φ′ = 35° e c′ = 150kPa). Considerate l’importanza, le dimensioni ed il difficile contesto in cui si colloca, l’opera è stata monitorata con l’installazione di inclinometri, di capisaldi in sommità della paratia e celle di carico nelle teste dei tiranti (figura 3). La fase di monitoraggio si è protratta dal settembre 2000 all’aprile 2002. Figure 1 e 2.Fotografie del cantiere. Figura 3. Posizionamento inclinometri e celle di carico. L’analisi numerica È stata eseguita un’analisi numerica con il metodo degli elementi finiti mediante il codice di calcolo Plaxis. Il programma consente la modellazione e l’analisi in stato di sforzo piano permettendo la riproduzione del comportamento dell’intero sistema terreno-struttura in corrispondenza delle sezioni di maggior rilievo progettuale. Il codice di calcolo implementa svariate leggi costitutive che permettono di modellare il comportamento tensio-deformativo non lineare del terreno a livelli di complessità progressivamente crescente. Per l’analisi dell’opera oggetto di questo studio si è scelto di adottare il modello Mohr-Coulomb. La mesh è stata realizzata facendo riferimento alla geometria della sezione A-A del rilievo plano-altimetrico di progetto in corrispondenza della quale sono installati sei ordini di tiranti e Colleselli, Nocilla e Sanzeni Incontro Annuale dei Ricercatori di Geotecnica 2004 - IARG 2004 Trento, 7-9 luglio 2004 l’altezza di scavo è di circa 18,5m. Nella stessa sezione è stata considerata la presenza dell’edificio di sei piani fuori terra, pochi metri a monte della paratia. Il versante (figure 4 e 5) è stato schematizzato mediante elementi triangolari a sei nodi, mentre per la paratia sono stati utilizzati elementi beam. I tiranti sono rappresentati da elementi anchor ed i bulbi di ancoraggio da elementi geotextile. Figure 4 e 5. Mesh di calcolo prima dello scavo e mesh deformata a fine scavo (deformazioni amplificate 500 volte) Conclusioni Il confronto tra i risultati ottenuti dalla simulazione con il Plaxis ed i valori del monitoraggio e quelli di progetto è stato eseguito in termini di spostamenti orizzontali, sollecitazioni agenti sulla paratia e sforzo nei tiranti. Dai primi risultati preliminari si è osservato che la trazione massima nei tiranti di ancoraggio calcolata da Plaxis è molto simile a quella misurata dalle celle di carico; lo sforzo massimo stimato in fase di progetto risulta superiore a quello misurato. I momenti flettenti misurati nel progetto si discostano poco da quelli determinati con Plaxis. Per quanto riguarda gli spostamenti orizzontali, i risultati delle simulazioni con Plaxis trovano buon riscontro nei valori misurati dagli inclinometri in ogni fase di scavo, mentre gli spostamenti stimati in fase di progetto se ne discostano significativamente (figura 6). I risultati delle simulazioni eseguite con il Plaxis hanno dimostrato la capacità del programma di cogliere bene le sollecitazioni e gli spostamenti del manufatto studiato. Inoltre, la possibilità di modellare l’intero versante permette uno studio completo del comportamento del terreno nell’intorno all’opera. L’analisi condotta in fase di progetto, eseguita con la modellazione del versante tramite molle elastoplastiche, risulta più limitata (studio del comportamento del terreno nell’intorno dell’opera a causa della presenza di edifici) e non altrettanto valida nel prevedere gli spostamenti dell’opera stessa. L’impiego di una legge costitutiva come il modello Mohr-Coulomb costituisce una prima approssimazione del comportamento reale dei terreni. Il Plaxis consente di eseguire analisi più raffinate utilizzando ad esempio un modello di terreno elasto-plastico incrudente con la necessità, tuttavia, di disporre di un numero maggiore di parametri. Colleselli, Nocilla e Sanzeni Incontro Annuale dei Ricercatori di Geotecnica 2004 - IARG 2004 Trento, 7-9 luglio 2004 FASE 1 -2 5 10 -15 -10 -5 0 P R O F O N D IT A ' [m ] P R O F O N D IT A ' [m ] -10 -12 0 -12 -18 -20 -16 -18 FASE 5 0 -10 -12 -18 0 -15 -10 -16 FASE 4 10 QUOTA SCAVO -8 -14 -20 SPOSTAMENTI [mm] 5 -5 -20 SPOSTAMENTI [mm] FASE 6 0 0 5 10 -15 -10 -5 0 -2 -4 -4 -4 -6 -6 -6 -10 QUOTA SCAVO -12 P R O F O N D IT A ' [m ] -2 -8 -8 -10 -12 -8 -12 -16 -16 -16 -18 -18 -18 -20 SPOSTAMENTI [mm] 10 -10 -14 -20 5 -2 -14 SPOSTAMENTI [mm] 10 -6 -14 SPOSTAMENTI [mm] 0 5 -4 -10 inclinometro P R O F O N D IT A ' [m ] -5 -2 -8 -14 -5 -10 -6 -8 -10 -15 QUOTA SCAVO -16 -15 10 -4 -6 progetto 5 -2 QUOTA SCAVO -4 plaxis 0 0 0 PR O FO N D ITA ' [m ] -5 P R O F O N D IT A ' [m ] -10 FASE 3 FASE 2 0 -15 QUOTA SCAVO -14 QUOTA SCAVO -20 SPOSTAMENTI [mm] Figura 6. Spostamenti orizzontali per ciascuna delle fasi di scavo: confronta tra i risultati dell’analisi con i valori misurati e con quelli di progetto. Bibliografia AA. VV.; “Plaxis, finite element code for soil and rock analyses”; A.A. Balchema / Rotterdam / Brookfield; 1998. G.W. Clough, T.D.O’Rourke (1990); “Construction induced movements of in situ walls”; Proc. of design and performance of earth retaining structure, Geotech. Special pubbl. N. 25, Ithaca. F. Colleselli, G. Cortellazzo; “I problemi di interazione statica e le modalità di approccio al problema costruttivo”; Università di Padova, Facoltà di Ingegneria. F. Colleselli, G. Cortellazzo; “Prove di carico su pali di piccolo diametro”; Atti del XVII Convegno Nazionale di Geotecnica, Taormina, Aprile 1989, pp. 107-113. G. Cortellazzo (1992); “Influenza di modalità costruttive e parametri geotecnici sulle paratie ancorate”; Rivista italiana di geotecnica, n. 1. M. Long; “Database for retaining wall and ground movements due to deep excavations”; Journal of geotechnical and geoevironmental engineering, March 2001. B. Simpson (1992); “Retaining structures: displacement and design”; 32nd Rankine Lecture, Geotechnique 42, n.4. Colleselli, Nocilla e Sanzeni