IRMACO News.10
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IRMACO News.10 irmaco NOTIZIARIO SETTEMBRE 2010 Con i piedi per terra La crisi economica che stiamo vivendo è riconducibile ad una semplice ragione: molte persone hanno perso il “contatto con la terra” che ha costituito la base per la stabilità. Abbiamo quindi deciso di dedicare questo numero all’importanza di un valido collegamento con la terra: “la messa a terra”. La necessità di una buona messa a terra atta a prevenire le scariche elettrostatiche è ben nota soprattutto nel settore petrolchimico. Nei settori diversi dal petrolchimico, anche per una scarsa familiarità con l’energia elettrostatica, assicurarsi che ciò avvenga correttamente costituisce spesso un problema e le soluzioni adottate a volte lasciano a desiderare. Al riguardo, volendo fornire un compendio, dedichiamo questo numero a rinfrescare la conoscenza del fenomeno dell’elettricità statica e alla prevenzione delle scariche. Come ciliegina sulla torta, desideriamo inoltre presentare l’ultimo nato della famiglia StuvEx: un sistema di messa a terra completamente rinnovato. Buona lettura. Peter Macken Il vostro partner per la protezione dalle esplosioni e dagli incendi di processo Elettrostatica Carica Scariche L’effetto triboelettrico è la causa principale delle scariche elettrostatiche. Un esempio tipico è riportato in fig. 1. La fig. 2. riporta un sommario dei diversi tipi di scarica. Una polvere non conduttiva o un liquido non conduttivo sono movimentati attraverso un tubo conduttivo. Durante il movimento, si ha un contatto intenso tra prodotto e tubo e, poiché gli elettroni sono attratti maggiormente da determinati materiali rispetto ad altri, si verifica uno scambio di carica nell’area di contatto, a seguito del quale, il prodotto in uscita dal tubo avrà una carica negativa e il tubo una carica positiva (o viceversa). Le principali condizioni per la creazione di una carica triboelettrica sono: • stretto contatto iniziale tra due diversi materiali; • rapida separazione dei due diversi materiali; • almeno uno dei due materiali non è conduttivo. Oltre al movimento di polveri o liquidi non conduttivi nei tubi metallici, altri esempi tipici di comparsa della carica comprendono: • spostamento di polveri o liquidi in tubi (di plastica) non conduttivi; • intenso attrito tra gli oggetti; • svuotamento rapido di sacchi o serbatoi; • cinghie azionate su rulli. La carica elettrostatica può essere anche provocata per influenza o induzione. Quando si posiziona un elemento (conduttivo) in un campo elettrostatico forte, quest’ultimo provoca uno spostamento degli elettroni nell’elemento stesso, creando una carica. Tubo Corrente trasportata dal liquido che fuoriesce dal tubo • La scarica da scintilla si verifica quando un conduttore carico si avvicina a un altro conduttore. Per esempio, in fig. 1, si potrebbe verificare una scarica da scintilla quando il contatto di messa a terra del tubo si interrompe. Le scariche da scintilla possono essere molto potenti in presenza di conduttori di grande capacità. • Le scariche a fiocco sono ben note. Sono comunemente visibili nel crepitio che può verificarsi su fogli di plastica o indumenti di nylon a seguito di una scarica (parziale) da un materiale non conduttivo a un conduttore. Le scariche a fiocco possono inoltre verificarsi sulla superficie carica di un liquido non conduttivo in un serbatoio quando, per esempio, si avvicina un indicatore di livello o un dispositivo di campionamento alla superficie. Il potenziale energetico è comunque limitato. Le scariche a fiocco possono incendiare la maggior parte dei gas, ma non delle polveri. • L’effetto corona è noto da molto tempo. Nel Medioevo, era trattato con timore reverenziale, soprattutto da parte dei marinai, e noto come fuoco di Sant’Elmo, santo patrono dei naviganti. Si verifica in prossimità di oggetti appuntiti ad alta carica oppure oggetti collegati a terra che si estendono in un campo elettrostatico forte. Il campo elettrico della punta provoca la ionizzazione dell’aria circostante. Il potenziale energetico dell’effetto corona è molto limitato. Non è pericoloso per la maggior parte dei gas. • Le scariche dei fulmini sono estremamente potenti, ma solitamente irrilevanti nei processi industriali. • Le scariche a cono (o di Maurer) sono un tipo di scarica a fiocco che si verifica lungo la superficie conica di prodotti non conduttivi immagazzinati in silo. Gli studi hanno evidenziato che le scariche a cono possono provocare l’esplosione di polveri in un silo, in presenza di condizioni idonee. • Le scariche a fiocco propagante sono molto potenti e possono incendiare quasi tutte le atmosfere esplosive. Si verificano generalmente nelle strutture stratificate, come contenitori metallici con rivestimento interno non conduttivo o flessibili non conduttivi con rinforzo (metallico) conduttivo. La messa a terra del metallo non previene le scariche a fiocco propagante. La tabella seguente fornisce un sommario delle diverse scariche e relativi pericoli: Tipo di scarica Corrente contraria in direzione della terra Fig. 1 Potenziale energetico mJ scintilla < 10.000 corona < 0.1 fiocco < 3-4 fiocco propagante < 3.000 cono (Maurer) < 10-25 vapore/gas-aria Pericolo per miscele polvere-aria ++ - + ++ ++ + * ++ + Pericolo per la maggior parte delle miscele * Dipende dal tipo di polvere Corona News.10 Prevenzione Sebbene una carica elettrostatica non possa provocare un’esplosione in qualsiasi situazione, è spesso consigliabile adottare le misure utili a prevenirla. Come minimo, le scariche sono nocive per gli operatori e possono comunque danneggiare sistemi elettronici. Cariche e scariche elettrostatiche si possono prevenire in diversi modi: • Mantenere un contenuto elevato di umidità. Questo creerà uno strato sottile di acqua sulle superfici, rendendole conduttive a vari livelli (a seconda del materiale) e prevenendo la carica. • Ridurre le velocità. Separare i materiali rapidamente è una condizione importante per la generazione delle cariche. I livelli di carica si possono quindi limitare riducendo la velocità. Per contro, i processi che non presentano problematiche correlate all’elettrostatica possono svilupparle aumentando la velocità. • Utilizzare soltanto materiali conduttivi. Quando tutti i materiali di un processo (attrezzature, compresi flessibili e guarnizioni), nonché i prodotti usati (liquidi, polveri) sono conduttivi, non si verificheranno cariche e quindi neanche scariche. Nella pratica, però, è molto difficile realizzare una tale condizione. • Collegare a terra tutti gli elementi conduttivi (vedere fig. 1). Ciò non previene il meccanismo di carica, ma i livelli di carica elevati sugli elementi conduttivi (per esempio sul tubo in fig. 1). • Ionizzare l’aria, rendendola conduttiva. I sistemi di ionizzazione consentono di rimuovere la carica da materiali non conduttivi, come fogli di plastica, e prevenire le scariche. Avvertenza importante: la sostituzione di elementi non conduttivi con elementi conduttivi o semi-conduttivi consente di prevenire le scariche a fiocco. Tuttavia, se tali elementi conduttivi non sono collegati a terra, possono verificarsi scariche da scintilla molto più potenti. Decidere, per esempio, di iniziare a usare sacchi antistatici, quest’anno, e prevedere di installare un sistema di messa a terra per i sacchi stessi, il prossimo anno, è molto pericoloso e non offre alcuna consolazione in caso di incidente, qualunque sia la ragione per cui il sistema di messa a terra è stato rimandato. Scarica da scintilla Non conduttore a carica elevata Scarica a fiocco Sebbene sia ora chiaro che la sola messa a terra non è sufficiente a prevenire tutti i tipi di scariche elettrostatiche, collegare a terra tutti i conduttori consente almeno di prevenire pericolose scariche da scintilla. Per questo è stata prassi comune per molti anni nel settore petrolchimico, e ora in incremento anche in altri settori, collegare tutti gli elementi conduttivi. Dal punto di vista tecnico, molte situazioni non richiedono collegamenti a terra dedicati, come per esempio qualora il montaggio degli elementi garantisca una resistenza tra di essi non superiore a 1MOhm. Per evitare di svolgere un’analisi dettagliata di ogni collegamento e facilitare le ispezioni visive e di altro tipo, gli ingegneri spesso prevedono collegamenti a terra dedicati e chiaramente visibili, generalmente blocchi (di rame) o cavi verdi/gialli. È necessario prestare particolare attenzione agli oggetti mobili, come autocisterne, contenitori IBC (contenitori trasportabili) e FIBC (sacconi). È impossibile creare collegamenti a terra permanenti per questa categoria di oggetti, sebbene siano necessari prima del riempimento o della svuotamento. Per collegare tali oggetti si utilizzano generalmente le pinze di messa a terra. Una semplice installazione di messa a terra è formata da una pinza di messa a terra collegata direttamente a terra tramite un cavo. Vi sono alcuni limiti per tali sistemi: • L’analisi dei rischi dovrà tenere conto della possibilità che la messa a terra sia dimenticata. Le conseguenze sono accettabili? Elemento a carica elevata Effetto corona • Se l’oggetto da collegare a terra ha una carica elevata, può verificarsi una scarica da scintilla potente quando si collega la pinza di messa a terra. La carica si sposterà verso la pinza di messa a terra e ciò è inaccettabile in un’atmosfera potenzialmente esplosiva. Conduttore carico Conduttore collegato a terra Per un collegamento più affidabile, si utilizzano generalmente sistemi di messa a terra, che prevedono una pinza di messa a terra collegata a una centralina. Quest’ultima determinerà se la pinza di messa a terra sia collegata a un conduttore. In tal caso, e solo allora, la centralina effettuerà un collegamento a terra. Tali centraline generalmente forniscono contatti in uscita che consentono unicamente di avviare i processi di riempimento o svuotamento dopo la ricezione del segnale di conferma che la messa a terra è correttamente collegata. Foglio a carica elevata Scarica a fiocco propagante Scarica a cono prodotto sfuso Messa a terra Scarica di fulmine Fig. 2 >> NUOVO in StuvEx: >> Elettrostatica Autocisterne Dispositivo di controllo messa a terra capacitivo “plug & play” I sistemi di messa a terra si utilizzano frequentemente per collegare le autocisterne. Un errore comune è la dimenticanza da parte dell’operatore di sganciare le pinze di messa a terra prima della partenza dell’autocisterna. In questi casi, per prevenire i danni alla centralina, è consigliabile utilizzare una connessione a forza di disaccoppiamento definita e avere pinze di scorta sempre a disposizione. Il dispositivo di controllo messa a terra capacitivo è completamente rinnovato e non richiede più la taratura. È sufficiente toglierlo dalla confezione, collegarlo e... via! L’unità è provvista di un ampio indicatore visivo facile da leggere (verde/rosso) e di contatti in uscita per l’accoppiamento di interblocco. Si possono utilizzare sistemi di messa a terra capacitivi per confermare la corretta messa a terra della cisterna. Oltre a questa verifica, la centralina rileva anche la capacità del conduttore collegato alla pinza, per determinare se rientri nei valori compatibili per un’autocisterna. In caso contrario, è probabile che la pinza sia stata impropriamente collegata a una parte isolata dell’autocisterna oppure a un altro dispositivo (non una cisterna). In inverno, l’acqua salata (dagli impianti di distribuzione del sale sulle strade) può rendere conduttivi gli pneumatici e creare un malfunzionamento. A questo punto il sistema misura la capacità a terra. Per evitare tali situazioni, questi tipi di centraline dispongono solitamente di interruttore di intervento manuale a chiave. I dispositivi di controllo messa a terra di tipo capacitivo spesso funzionano con difficoltà in condizioni climatiche estreme (neve, sale, ecc.), riducendo le prestazioni. Il nuovo dispositivo di controllo è in grado di sovrapporsi alla sezione capacitiva tramite chiave o contatto di interblocco. Comunque un funzionamento corretto e preciso, deve essere sempre assicurato anche in condizioni climatiche estreme. Disponibile in due versioni: IP65 (zona 22) ed EX (zona 1/2/21/22). Zona 22 FIBC Zona 1/2/21/22 La crescente consapevolezza dei pericoli derivanti dalle cariche elettrostatiche sui contenitori FIBC ha portato a una domanda crescente di FIBC antistatici (ufficialmente noti come FIBC tipo C), da collegare a terra durante riempimento e svuotamento. Per tali applicazioni si utilizza spesso un sistema a pinza doppia. Oltre a fornire la messa a terra, la centralina verifica anche se il contenitore FIBC sia effettivamente di tipo C, confermando che la resistenza tra le due pinze sia inferiore a un valore critico. Durante numerosi processi, possono verificarsi cariche e scariche elettrostatiche. A seconda del pericolo, può essere necessario utilizzare materiali antistatici (o conduttivi) che, come regola generale, devono essere collegati a terra. Si consigliano sistemi di messa a terra per gli impianti mobili. Sistemi di messi a terra intelligenti possono prevenire gli errori di collegamento. È importante ricordare che la messa a terra previene unicamente le scariche da scintilla, mentre le altre scariche possono comunque verificarsi. I consulenti ISMA possono aiutarvi a determinare le misure supplementari eventualmente richieste. Venditore responsabile E-mail BeLux: Karen Van Aelst [email protected] Paesi Bassi: Frank Hooijer [email protected] Italia: Roberto Dell’Oro [email protected] Francia: Jacques Lambalais [email protected] Regno Unito: Steve Bell [email protected] Tutti altri paesi [email protected] Tutte le aziende facenti parte del gruppo IRMACO adottano un approccio di protezione dalle esplosioni e dagli incendi di processo in base alla propria specializzazione. ISMA è l’esperto per la parte scientifica, le consulenze e la legislazione, StuvEx per l’integrazione della protezione dei processi, la fornitura dei materiali necessari per tali progetti e la progettazione e la consegna di componenti per la protezione degli incendi di processo. IExT è fornitore di materiali standard antiesplosione. Membri del Gruppo Irmaco Tel. E-mail Sito web StuvEx International nv +32 3 458 25 52 [email protected] www.stuvex.eu StuvEx Safety Systems Ltd. (U.K.) +44 1932 849 602 [email protected] www.stuvex.com Indirizzo operativo StuvEx Francia +33 240 482 130 [email protected] www.stuvex.fr Indirizzo operativo StuvEx Italia +39 0270 100 414 [email protected] www.stuvex.it IExT nv +32 3 458 27 41 [email protected] www.iext.eu ISMA nv +32 3 451 01 30 [email protected] www.isma.be E.R.: Peter Macken, Heiveldekens 8, B-2550 Kontich, Belgium Sommario