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ANICA
02 aprile 2015
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INDICE
ANICA SCENARIO
02/04/2015 La Repubblica - Nazionale
il mio Alien / Blomkamp: "Torno alle origini della paura"
5
02/04/2015 La Repubblica - Nazionale
Il viaggio esistenziale della giovane Cheryl sulla costa del Pacifico
7
02/04/2015 Il Messaggero - Nazionale
Dopo Matera Ben Hur è approdato a Roma
8
02/04/2015 Il Messaggero - Roma
Sul set di Stiller arriva Penelope
9
02/04/2015 Il Fatto Quotidiano
Ambra, scegliendo si diventa attrici
10
02/04/2015 Alto Adige - Nazionale
«La corrispondenza», primo ciak
11
02/04/2015 Famiglia Cristiana
MEGLIO SCEGLIERE LA VITA, SEMPRE E COMUNQUE
12
02/04/2015 DailyMedia
Una Pasqua ricca di grandi sorprese sul grande schermo. Aprile al cinema parte in
quarta con Fast & Furious 7
13
02/04/2015 La voce di Rovigo
Il futuro visto da "Humandroid"
14
TELEVISIONE
02/04/2015 Il Sole 24 Ore
In crescita Rai 1 Rai 2 e Canale 5
16
02/04/2015 La Repubblica - Napoli
Da Gomorra in tv al Laboratorio Collettivo Mina
17
02/04/2015 Il Giornale - Nazionale
Fiction, reality e film: «piccoli» canali tematici crescono
18
02/04/2015 ItaliaOggi
Mediaset parte all'attacco di Discovery
19
02/04/2015 La Notizia Giornale
Il digitale free doppia la pay tv
20
ANICA SCENARIO
9 articoli
02/04/2015
La Repubblica
Pag. 38
(diffusione:556325, tiratura:710716)
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
R2 Spettacoli / Il regista di "Humandroid", dal 9 nelle sale , racconta il prossimo progetto Girerà un nuovo
episodio della storica saga , "approvato" su internet dai fan
il mio Alien / Blomkamp: "Torno alle origini della paura"
"È l'opera culto della mia infanzia e adesso la Weaver lavora con me: è come avere vicino il tenente Ripley
ARIANNA FINOS
ALIEN d'autore. Ad affidare al sudafricano Neill Blomkamp il comando dell'astronave lanciata nello spazio da
Ridley Scott nel 1979 è stata l'acclamazione in rete del suo "concept", postato su Instagram, per un nuovo
film: Sigourney Weaver e la sua nemesi aliena come parti inscindibili l'una dell'altro.
Una tematica al centro della filmografia del regista 35enne, alfiere della fantascienza sociale.
Nel folgorante District 9 metteva in scena l'apartheid degli extraterrestri prigionieri sulla terra.
Nel meno riuscito e più dispendioso Elysiumi ricchi in orbita su un eden spaziale e le masse a marcire una
terra-discarica. Nel grazioso Humandroid , in sala dal 9 marzo, il robot Chappie è un Pinocchio a cui il
creatore (Dev Patel) regala capacità di pensiero e emozione.
Due malviventi lo rapiscono, gli insegnano il furto e la rapina. Ma i veri cattivi sono l'esaltato inventore Hugh
Jackman e la cinica manager Sigourney Weaver.
Perché questo film? «Mi interrogavo sul perché nasciamo e moriamo, la natura di quella coscienza che ci
allontana dalla materia inerte. Mi interessava il tema natura contro cultura: cosa fa di noi quel che siamo. E,
dal punto di vista visivo, volevo lavorare con due musicisti straordinari come Ninja e Yo-Landi Visser: hanno
dato al film un'impronta di cui sono orgoglioso».
In Distric 9 l'uomo si trasformava nell'alieno, stavolta c'è uno scambio di corpi tra uomini e robot. Al centro
del suo cinema c'è la diversità, il razzismo, la connessione dei ruoli. Quanto l'ha influenzata essere cresciuto
a Johannesburg? «Quando vivevo in Sudafrica, che ho lasciato a diciott'anni, alla fine della scuola, non mi
rendevo conto di essere influenzato dal tipo di società che mi circondava. Era una realtà quotidiana, per me.
Avevo 14 anni quando c'è stato il drastico cambio di governo e la fine del regime. Fino ad allora ero un
ragazzo bianco cresciuto in una specie di Beverly Hills, a parte gli elicotteri della polizia e un sacco di gente
con la pistola. L'oppressione razziale era parte fondante della società, in qualche modo "normale".
Andando a vivere in Canada ho visto da fuori cos'era davvero il Sudafrica, cambiato punto di vista. L'età ha
fatto la differenza: grande abbastanza da capire, ancora giovane per cambiare mentalità. Il concetto di unica
razza, la connessione tra oppressi e oppressori è un elemento costante dei miei pensieri. Ma mi piace
credere che il mio lavoro sia una forma d'arte: la realtà da cui vieni ti entra dentro e la tiri fuori in qualche
modo, anche per istinto».
Il suo "concept" mischia le immagini di Ripley e Alien. Che rappresenta per lei questo film? «Sono nato
nell'anno in cui è arrivato in sala. È l'opera culto della mia infanzia. Ricordo chiaramente la prima volta che
l'ho visto: eravamo in affitto in un appartamento al mare vicino a Durban. Nel seminterrato proiettavano film.
Vidi i primi quaranta minuti e rimasi ipnotizzato, prima che mia madre mi trascinasse in spiaggia. Ho
l'immagine di me sul bagnasciuga che spasimo per capire che succederà. Lo scoprirò solo due anni dopo».
S'aspettava l'acclamazione dei fan? «Le reazioni al concept sono quelle dei puristi, come me consapevoli
della grandezza dei due primi film. Da ragazzino apprezzavo abbastanza anche il terzo. Ora non molto,
anche se stimo David Fincher. Non mi piace per niente La clonazionee non sopporto la deriva Alien vs
Predator . Il mio Alien sarà proseguimento diretto dei primi due, con Ripley al centro.
Il mio compito è essere totalmente onesto con la materia originale: Ridley Scott ha fatto un film sulla paura
freudiana di essere braccati. Un'idea eccellente, è esattamente ciò che ho in mente io. Ridley è riuscito anche
a creare un legame profondo con la realtà: con quella guerra in Vietnam che gli americani stavano perdendo
anche se erano tecnologicamente più avanzati, senza capire perché. Anche nel mio progetto vorrei inserire la
mia visione della realtà, ma il mio primo traguardo al momento è fare un film onesto».
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 02/04/2015 - 02/04/2015
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02/04/2015
La Repubblica
Pag. 38
(diffusione:556325, tiratura:710716)
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Lei ha avuto la benedizione di Scott e soprattutto di Sigourney Weaver.
«Con Ridley ci siamo accordati perché il nuovo film non fosse in contrasto con i Prometheus . Sigourney è
uno dei miei miti d'infanzia. Averla sul set di Humandroidè stato naturale. Poi, ogni tanto, mi sembrava di
avere veramente accanto Ripley e questo era sconvolgente».
Foto: IL CONCEPT I bozzetti di "Alien" che Blomkamp ha postato su Instagram suscitando l'acclamazione
degli utenti. In basso, il regista sul set di "Humandroid"
Foto: ROBOT "Humandroid", in sala il 9 aprile, con Hugh Jackman e Sigourney Weaver
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 02/04/2015 - 02/04/2015
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02/04/2015
La Repubblica
Pag. 41
(diffusione:556325, tiratura:710716)
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R2 SPETTACOLI / Al cinema IL FILM DI ROBERTO NEPOTI/ WILD
Il viaggio esistenziale della giovane Cheryl sulla costa del Pacifico
Jean-Marc Vallée si confronta con uno dei miti fondativi della cultura americana: l'incontro-scontro tra
individuo e "wilderness"
ROBERTO NEPOTI
CHI immagina un film imparentato con Into the Wild non sta prendendo un abbaglio; anche se qui il
personaggio centrale è di sesso femminile: come del resto accadeva nel recente Tracks- Attraverso il deserto
. Il tema, infatti,è quello del confronto tra essere umano e natura, inteso come ricerca identitaria e occasione
di crescita. Tratto dal libro autobiografico di Cheryl Strayed e co-sceneggiato da Nick Hornby, Wild racconta il
lungo viaggio solitario di Cheryl, giovane donna che ha fatto collezione di esperienze traumatiche (perdita
della madre con la quale viveva un rapporto simbiotico, divorzio travagliato, eroina, sesso occasionale come
strumento di autodegradazione...) e decide di partire per una delle più difficili traversate americane: la PCT
(Pacific Crest Trail), che si svolge per oltre 4000 km. sulla costa Ovest degli Stati Uniti. Il trekking, durissimo,
la porterà a percorrere 1700 km. nelle terre selvagge, dal Mojave alla California all'Oregon, affrontando le
proprie paure e prendendo coscienza dei propri limiti. Si tratta soprattutto di un itinerario esistenziale che
Cheryl, malgrado la ricorrente tentazione di rinunciare, considera un'occasione di catarsi e di resilienza da cui
dare inizio a una nuova vita. Lo spettatore la segue lungo strade e sentieri solitari, punteggiati da incontri rari
e non sempre piacevoli, ma sempre in compagnia dei suoi ricordi dolorosi.
Jean-Marc Vallée è salito agli onori della cronaca, l'anno scorso, per il pluripremiato Dallas Buyers Club , che
ha fatto vincere l'Oscar a Matthew McConaughey e Jared Leto. A confronto con uno dei miti fondativi della
cultura americana, l'incontro-scontro tra individuo e wilderness- il regista canadese adotta uno stile
appropriato, alternando inquadrature su larga scala, dove la protagonista appare in campo lungo sullo sfondo
di deserti e montagne, con piani ravvicinati del suo volto, come è abitudine del film psicologico. Pur
trattandosi di cinema, a momenti si ha la percezione che una scena sia stata girata in condizioni assai vicinea
esperienze autentiche. Edè questa la parte migliore del film. Però, Vallée non sceglie la sobrietà, né lascia
che le immagini «parlino» da sole. Forse preoccupato di annoiare, oltre a farcire la narrazione di aneddoti ed
episodi (che ci stanno anche) ricorre alla voce narrante della protagonista e a una quantità di flashback sulle
disavventure della sua vita che ti lasciano un senso di sazietà, se non d'indigestione.
La distanza tra le immagini solenni della natura e gli effetti di stile (flashback allucinatori con montaggio
isterico) è forte e distanzia il film da Sean Penn ( Into the Wild ) avvicinandolo al Danny Boyle di 127 ore . Il
regista, insomma, si prende molto sul serio, ma perde di vista una regola fondamentale del cinema: che non
sempre voler spiegare, mostrare e dimostrare tutto è la cosa migliore. Molto buona la stoica interpretazione di
Reese Whiterspoon, candidata ai recenti Oscar (ma non premiata) come miglior attrice protagonista. Però è
ancora più commovente Laura Dern nella parte della madre defunta Bobbi, donna vessata da compagni
ubriaconi e maneschi ma innamorata dei figli che l'attrice interpreta con una sorta di gioiosa disperazione.
Stoica anche la Dern, del resto, se si pensa che all'anagrafe conta nove anni scarsi più della sua figlia
cinematografica. PER SAPERNE DI PIÙ trovacinema.repubblica.it repubblica.it/spettacoli/cinema/
Foto: IL REGISTA Jean-Marc Vallée , 52enne regista e sceneggiatore canadese. Nel 2005 gira C.R.A.Z.Y ,
commedia anni 70 in Québec. Nel 2013 firma Dallas Buyers Club: Oscar agli attori Jared Leto e Matthew
McConaughey
Foto: WILD Regia di Jean-Marc Vallée Con Reese Witherspoon, Laura Dern, Thomas Sadoski, Michiel
Huisman
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 02/04/2015 - 02/04/2015
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02/04/2015
Il Messaggero
Pag. 24
(diffusione:210842, tiratura:295190)
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IL SET
Dopo Matera Ben Hur è approdato a Roma
LA CELEBRE CORSA DELLE BIGHE SARÀ AMBIENTATA NEI PRESSI DEL PARCO DI CINECITTÀ
WORLD
Dopo 4 settimane a Matera, il set di Ben-Hur , kolossal americano prodotto da Paramount Pictures e MetroGoldwyn-Mayer Pictures per la regia di Timur Bekmambetov, approda a Roma. A più di 50 anni dalla storica
pellicola che aveva Charlton Heston come protagonista, la Mgm torna a produrre l'intero film in Italia,
costruendo tutti gli interni del film negli Studi di Via Tuscolana e ambientando la celeberrima corsa delle bighe
nei pressi del Parco Tematico di Cinecittà World, dove le riprese sono attualmente in corso. Ben-Hur , che
uscirà nelle sale americane il 26 febbraio 2016, racconta la storia di Judah Ben-Hur (Jack Huston), un
principe ingiustamente accusato di tradimento dal fratello adottivo Messala (Toby Kebbell), ufficiale
dell'esercito romano. Spogliato del suo titolo e separato dalla sua famiglia e dalla donna che ama (Nazanin
Boniadi), Judah è costretto alla schiavitù. Dopo anni in mare, Judah torna in patria per cercare vendetta ma
trova la redenzione. Nel cast, oltre a Jack Huston ( American Hustle ) ci sono Morgan Freeman ( The
Shawshank Redemption ) nel ruolo di Ilderim, Toby Kebbell ( Dawn Of The Planet Of The Apes ) nei panni di
Messala e Nazanin Boniadi ( Homeland ) in quelli di Esther. TAX CREDIT Cinecittà Studios e Filmmaster
hanno unito le proprie forze come Produttori Esecutivi Italiani. «Abbiamo aspettato a lungo che gli incentivi
fossero tarati sulle esigenze delle grandi produzioni internazionali dichiara Giuseppe Basso, amministratore
delegato di Cinecittà Studios - non appena questo è avvenuto abbiamo immediatamente chiuso importanti
trattative». «Filmmaster e Cinecittà Studios, entrambe aziende del gruppo IEG - Italian Entertainment Group,
sono le prime aziende che hanno applicato congiuntamente il nuovo Tax Credit», aggiunge Ada Bonvini,
amministratore delegato di Filmmaster. «Grazie alla nuova norma sul tax credit siamo stati in grado di riuscire
a girare interamente il film in italia, cosa che altrimenti non sarebbe stata possibile. Il sistema del tax credit si
è rivelato affidabile ed efficace, così come la collaborazione con Cinecittà Studios, che ci assiste in ogni
aspetto della produzione», afferma Peter Oillataguerre, Vice Presidente Dipartimento Produzione MGM.
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 02/04/2015 - 02/04/2015
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02/04/2015
Il Messaggero - ed. Roma
Pag. 44
(diffusione:210842, tiratura:295190)
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La Cruz a Roma per le riprese del sequel di "Zoolander" ciak al laghetto di Villa Borghese, all'Ara Pacis e a
Porta Pia
Sul set di Stiller arriva Penelope
Laura Larcan
Ancora pochi giorni e l'ebbrezza di vedere le strade di Roma trasformate in un set di Hollywood sarà di nuovo
palpabile, dopo l'overdose di celluloide da "Spectre". Dopo Pasqua arriva, infatti, Ben Stiller con il suo cast all
star di "Zoolander 2", da Penelope Cruz a Owen Wilson . A quanto pare, anche Mister "Ti presento i miei" è
rimasto stregato dalla via Nomentana (per la gioia, chissà?, dei residenti). Non ha fatto in tempo a spegnersi
l'eco del rombo della Aston Martin di Daniel Craig alias James Bond, che riparte la fuoriserie fiammante di
Derek Zoolander, il modello un po' scemotto interpretato da Stiller nel suo "Zoolander 2". La troupe del film, di
cui il divo americano è anche regista e produttore, lascerà a breve gli Studios di Cinecittà (dove i ciak
dureranno fino a luglio) per una due giorni fitta fitta di riprese nel cuore di Roma. Da mettere in conto, le
chiusure al traffico veicolare e pedonale previste per le zone interessate dal ciak. Si parte lunedì 13 aprile
proprio dalla Nomentana, all'altezza del numero civico 53, in prossimità del sottopasso in direzione di Porta
Pia. Sarà in questa cornice urbana che Mister Stiller sarà immortalato mentre guida il suo bolide con al fianco
la charmant Penelope, ultra diva del cast. Da quanto si apprende, anche Owen Wilson sarà presente al ciak.
Da qui, la produzione, col cast al completo, si sposterà a Villa Borghese. Ad essere coinvolti, tutto il viale
Pietro Canonica (col Museo omonimo sullo sfondo), piazzale dei Cavalli Marini e il bel giardino del laghetto
dello storico parco. Secondo le note di regia, la macchina del nostro eroe sarà seguita da una moto guidata
da un misterioso "centauro". Il giorno dopo, martedì 14 aprile, tutti a piazza di Spagna, nel salotto della
Capitale. Il ciak è previsto in via Condotti (per l'esattezza al numero civico 27). Stiller-Zoolander, la bella
Penelope e Wilson saranno ripresi mentre escono da un elegante negozio per poi dialogare en plein air.
Intorno a loro, il boulevard dello shopping sarà animato da comparse. Sempre per il 14 aprile la produzione
ha richiesto l'autorizzazione a girare in via di Ripetta, nel tratto di strada tra la teca dell'Ara Pacis e l'area del
Mausoleo di Augusto. A pochi passi da quel lungotevere tanto amato nelle settimane scorse da 007. La
richiesta di autorizzazioni alle riprese, da parte della produzione, è arrivata da qualche giorno agli uffici del
Gabinetto del sindaco. E le pratiche sono già state inviate ai responsabili dei siti monumentali della
Sovrintendenza capitolina. E tutti sono già al lavoro per Ben Stiller.
Foto: Accanto, Penelope Cruz protagonista femminile del sequel di "Zoolander" Più a destra, Ben Stiller
durante una pausa sul set In alto a sinistra, il laghetto di Villa Borghese In alto a destra, Owen Wilson
Foto: (foto ARCHIVIO)
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 02/04/2015 - 02/04/2015
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02/04/2015
Il Fatto Quotidiano
Pag. 16
(tiratura:100000)
Ambra, scegliendo si diventa attrici
LA ANGIOLINI PROTAGONISTA DE " LA SCELTA " . UN RUOLO DIFFICILE AFFRONTATO CON
MATURITÀ IL FILM DI MICHELE PLACIDO Il regista attualizza " L ' innesto " di Luigi Pirandello, una storia
che, al suo esordio teatrale al Manzoni di Milano, fece scandalo: correva l ' anno 1919 e parlava di aborto
Anna Maria Pasetti
Gli attori sono come le bestie. Lo diceva sua maestà Alfred Hitchcock, ossessionato dalle sue attrici alter ego.
Le metteva in "q u adro" incoronandone il corpo paure e fragilità. Difficilmente Ambra Angiolini si è sentita
"bestializzare" da Michele Placido nell'i n t e r p r e t are La scelta, ma di certo il risultato della sua mirabile
performance appartiene a quell'enigmatica mescolanza intima adesione al personaggio e di stima del regista
non sempre facile da ottenere. Anzi, rarissima. suo corpo e il suo volto assumono istantaneamente e forse
istintivamente i tratti di Laura, la protagonista dell'undicesimo film diretto Placido (e il 51° da lui interpretato) in
uscita oggi per Lucky Red di Andrea Occhipinti. La scelta si origina dalla rilettura della commedia drammatica
L'innesto di Luigi Pirandello, alla quale liberamente s'spira. Una storia portatrice di scandalo fin dal suo
esordio teatrale al ManzoniManzoni di Milano: correva l'a nno 1919 e parlare di aborto pubblicamente era
come bestemmiare in tv in prime time. Già, perché è proprio l'interruzione di gravidanza il grande tema de
L'innesto , ovvero de La scelta quasi un secolo dopo. A disquisirne è la coppia - bellissima e innamorata formata da Giorgio, Raoul Bova e Ambra Angiolini, Laura. Vivono nella luminosa Bisceglie ai giorni nostri,
vogliono un figlio che non arriva nonostante i tentativi incessanti. La sera del suo compleanno Laura cammina
radiosa verso casa, dove il marito le sta preparando una cena speciale. Laura non arriverà mai a quell'a p p u
ntamento perché nell'angolo buio di una stradina viene aggredita con stupro da qual qualcuno. È choc ma
anche un'inspiegabile rinascita di consapevolezza, perché la donna si scopre incinta. Di chi sia il concepito
resta un mistero, ma "chissenefrega" recita il suo inconscio "sono riuscita laddove non pensavo possibile, è
un miracolo". Naturale che suo marito non ci stia, non si chiama San Giuseppe e non siamo nel vangelo. La
donna rifiuta analisi cliniche e qualunque forma di supporto psicologico: sono gli altri - la famiglia ingombrante
- a non capire, per lei è tutto chiarissimo. NON ERA FACILE entrare in una donna così. La Angiolini però
sembra celebrarla come fosse sempre stata "sua", come la comprendesse nelle viscere di un inferno immune
al passare del tempo, dell'emancipazione "uteri - na". Lontanissima dai suoi esordi televisivi, Ambra è ormai
da anni un'artista che ha preso sul serio il "mestiere dell'attore", qualcosa che nulla ha che fare con il
protagonismo da starlette, così pop nel Malpaese. Lo si capisce dalle scelte di alcuni film coraggiosi,
dall'approc - cio ai testi, dalla gestione del rapporto coi media: il suo atteggiamento risuona di mantra
monastici "ogni personaggio è un lavoro" e combina serietà alla leggerezza di chi - vivaddio - non si sente
importante. La sua Laura è il perno dell'intenso film di Placido, imperfetto laddove si sovraccarica di enfasi:
permeato di musica e radicalmente spaccato in due parti (il pre e il post aggressione), mostra il legittimo
tentativo di catturare il pubblico e "sin - tetizzare" senza dialoghi il dramma intimo prima della donna, e poi del
suo uomo. "Avevo paura ma non volevo usare filtri" asserisce Ambra descrivendo il suo avvicinamento a una
figura drammatica come quella di Laura, che non solo porta sulle spalle il fardello di una scelta/non scelta, ma
anche della presa in carico della relazione sentimentale stessa, "governan - do per amore" i tentennamenti
del marito.
Foto: LA SCELTA © Italia 2015 di Michele Placido. Con Raoul Bova, Ambra Angiolini, Michele Placido,
Valeria Solarino, Manrico Gammarota. Monica Contini, Gennaro Diana
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 02/04/2015 - 02/04/2015
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DA OGGI IN SALA
02/04/2015
Alto Adige
Pag. 28
(diffusione:36446, tiratura:45959)
«La corrispondenza», primo ciak
«La corrispondenza», primo ciak
Si gira a Bolzano il nuovo film di Tornatore. E in piazza Walther ecco Jeremy Irons
BOLZANO Battuto ieri, nel centro di Bolzano, il primo ciak per «La corrispondenza», il nuovo film di
Giuseppe Tornatore, che ha ricevuto un sostegno dalla Business location Alto Adige - Film Fund &
Commission. La produzione, Paco Cinematografica con Rai Cinema, ha trasferito il set in Alto Adige dove
continuerà a girare per quattro settimane, coinvolgendo numerosi professionisti locali. Tra questi ci sono
Debora Scaperrotta come location manager, Federica Mele come segretaria di produzione, Romina Berni
come assistente set decorator, Kristian De Martiis come assistente attrezzista, Haimo Endrizzi come
elettricista e Daigoro Vitello come macchinista. Coinvolte anche la Cooperativa sociale Oasis che curerà le
scenografie, soprattutto degli interni; la Rec Alto Adige e il loro partner Giafatto per il noleggio di cineprese,
ottiche e accessori; l'agenzia di casting Han & Oldenburgche si occuperà di reclutare comparse ed attori sul
territorio altoatesino. Nel cast del film due protagonisti di calibro internazionale: Jeremy Irons e Olga
Kurylenko. Lei interpreta una giovane studentessa universitaria che impiega il tempo libero facendo la
controfigura per la televisione e il cinema e convive con una ferita mai rimarginata; lui, il suo professore di
Astrofisica, che la aiuterà a ritrovare l'equilibrio esistenziale perduto. Di un paio di settimane fa la notizia che
la giunta provinciale ha dato il via libera alla prima tranche 2015 dei finanziamenti per film e fiction girati in
Alto Adige. Gli esperti e la Bls hanno individuato i 5 progetti da sostenere attraverso il Fondo altoatesino alle
produzioni. La condizione per ottenere un finanziamento pubblico è che le produzioni cinematografiche
reinvestano in Alto Adige almeno il 150 per cento di quanto ricevuto (il cosiddetto "effetto Alto Adige"). A
fronte di un finanziamento di circa 1,5 milioni di euro, «il ritorno economico sul territorio dei primi cinque
progetti del 2015 - ha spiegato il presidente Arno Kompatscher dopo la seduta - è stimato in 2,8 milioni di
euro». Sono previste 116 giornate di riprese e l'impiego di numerosi attori, professionisti e fornitori di servizi
dell'Alto Adige.
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 02/04/2015 - 02/04/2015
11
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
«La corrispondenza», primo ciak Si gira a Bolzano il nuovo film di Tornatore. E in piazza Walther ecco
Jeremy Irons
02/04/2015
Famiglia Cristiana - ed. N.14 - 5 aprile 2015
Pag. 70
(diffusione:587400, tiratura:685739)
MEGLIO SCEGLIERE LA VITA, SEMPRE E COMUNQUE
Nel suo undicesimo film firmato da regista , "La scelta", la protagonista rimane incinta dopo avere subìto
violenza. Il rapporto con il marito va in crisi, ma lei deciderà da sola
Maurizio Turrioni
L'appuntamento telefonico è verso sera. Il numero da f chiamare, quello del teatro di Fidenza dove sta per
mettere in scena l'ennesima rilettura di Re Lear. Il fatto è che, malgrado gli oltre cento film tra piccolo e
grande schermo e la fama conquistata fin dai tempi del commissario Cattani ne La Piovra, Michele Placido è
uno che non sa stare fermo. Piuttosto, fa teatro. «Lì è nata la mia passione» ricorda l'attore, 69 anni il
prossimo 19 maggio. «A Roma, ho studiato all'Accademia nazionale d'Arte drammatica. Poi ho gettato via la
divisa da poliziotto per debuttare nel 1970 con Ronconi». Ma chi glielo fa fare di affrontare ancora mesi di
trasferte, di repliche, di cene rimediate? «Ho un bisogno fisico di fare teatro. Non riuscirei a passare la sera in
casa, in pantofole, davanti alla Tv. Per me il teatro è palestra, il modo di restare in contatto con il pubblico».
Parliamo de La scelta, suo undicesimo titolo come regista di cui sono protagonisti Ambra Angiolini e Raoul
Bova? «È un film a cui tengo molto. Ed ecco che torniamo al teatro, perché la storia è liberamente ispirata a L
' innesto, un testo di Luigi Pirandello che fece scalpore. Era il 1919 e il tema della maternità fuori dalle
convenzioni era così scabroso che il lavoro finì nel dimenticatoio. Mai rappresentato». La gente verrà al
cinema per una storia di cento anni fa? «La sceneggiatrice Giulia Calenda e io abbiamo trasposto la vicenda
ai giorni nostri, adattandola alle necessità dello schermo. E la storia funziona ancora. Anzi, in un'epoca di
maternità programmate, mi sembra ancora più significativa». Coppia borghese innamorata e felice, pur senza
quei figli che invece vorrebbe, Laura e Giorgio vivono a Bisceglie. Il loro affiatamento sarà messo a dura
prova proprio dall'arrivo della gravidanza tanto attesa. Il guaio è che la notizia giunge dopo poco che Laura,
con coraggio, ha superato il trauma di | una violenza subita. Ma quella gra1 vidanza che prima avrebbero
accolto 1 come una benedizione, ora genera | dubbi dolorosi. Di chi è il bambino? § Che fare? Mentre lui
vivrà il dilemma con offensiva mortificazione, lei sentirà crescere la voglia di essere madre. Fino ad
assumersi il peso di una scelta che rischierà di urtare sia la sensibilità di lui sia il perbenismo di una morale
comune, forse non troppo cambiata da un secolo a questa parte. «Non si tratta di una banale storia d'amore,
ma di un vero thriller sentimentale», spiega Placido. «Pirandello è poco melodrammatico, quasi nordico nel
suo scavare dentro la coppia. Sa tenere lo spettatore appeso a un filo». Ma perché qualcuno dovrebbe
sentire il peso di tale scelta oggi, che i comportamenti di coppia sono assai liberi? «Prima di girare, ho chiesto
agli amici come si sarebbero comportati al posto del protagonista. Ebbene, nessuno avrebbe tenuto il
bambino. Ciò che Laura chiede a Giorgio è una scelta etica in grado di mettere in difficoltà l'uomo più colto e
aperto». Non sarà, la sua, una scelta dettata anche dall'egoismo? «Nell'eterno conflitto uomo-donna,
Pirandello sottolinea la fragilità del maschio. Ma il cuore sta nel mistero dell'essere femminile, capace di
superare la realtà di fronte al valore della maternità. Senza essere blasfemo, quello di Laura mi sembra un
atto d'amore assoluto». Sorprendente la sua scelta dei protagonisti... «Ambra l'ho vista recitare in teatro e mi
ha conquistato per la leggerezza con cui affronta cose profonde. Raoul sorprende, difficile immaginare fragile
un uomo così bello e aitante». Il tema l'appassiona perché lei è padre di cinque figli? «Ho avuto una vita
sentimentale complessa, ma i miei sono tutti figli avuti per amore. Penso a mia madre, Maria, che a 46 anni
rimase vedova con otto figli. Mai un passo indietro. Oggi ha 92 anni, uno stuolo di nipoti ed è sempre lì a
cucinare quando arriviamo. Meglio scegliere la vita, sempre e comunque». • ELISABETTA DA STEFANELLI,
ANSA C'ERA UNA VOLTA CATTANI Nella foto grande: Michele Placido, nato ad Ascoli Satriano (Foggia) il
19 maggio 1946. Qui sopra: tre scene del suo undicesimo film da regista, "La scelta", con Ambra Angiolini e
Raoul Bova. Nel film recita anche Placido nei panni di un poliziotto.
«PRIMA DI GIRARE, HO CHIESTO AGLI AMICI COME SI SAREBBERO COMPORTATI AL POSTO DEL
PROTAGONISTA. NESSUNO AVREBBE TENUTO IL BAMBINO»
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MICHELE PLACIDO
02/04/2015
DailyMedia
Pag. 12
(diffusione:15000, tiratura:15000)
Una Pasqua piena di sorprese quella in arrivo, con un weekend di titoli invintanti per il pubblico italiano e una
primavera che porta con se grandi sorprese e speranze per una ripresa già avviata nei primi mesi dell'anno in
grande stile. Tanti e dei più disparati saranno i titoli di rilievo ad approdare nelle sale del Bel Paese nelle
prossime settimane. Si comincia di gran carriera, con un weekend di Pasqua all'insegna della velocità su
strada, grazie a Fast & Furious 7, al cinema dal 2 aprile. Dopo aver portato al cinema milioni e milioni di
spettatori, prosegue con il settimo capitolo la saga recordi d'incassi con Vin Diesel e il compianto Paul
Walker; arriva nelle sale anche Wild, film del regista di Dallas Buyers Club, ma, sopratutto, l'attesissimo Into
the Woods, il film Disney rivisitazione in chiave moderna delle più amate fiabe dei fratelli GrimmJean con un
super cast cìin cui brilla Merilyn Streep. Per gli amanti del made in italy invece Soldato Semplice e La scelta
con Ambra Angiolini e Raul Bova e, dal regista Premio Oscar Susanne Bier Second chance. Il 9 aprile arriva
invece nelle sale Humandroid, nuovo lavoro del regista sudafricano di Elysium, Neill Blomkamp, incentrato
sulla figura di Chappie, primo robot capace di pensare e di provare emozioni. Sempre lo stesso giorno
approda al cinema Se Dio vuole, irriverente commedia tutta italiana che vede protagonisti Marco Giallini e
Alessandro Gassman, nei panni di un padre il cui figlio vuole prendere i voti e del prete che ha persuaso il
giovane a prendere questa decisione, rispettivamente. Il 16 aprile tocca a Citizenfour, documentario di Laura
Poitras vincitore del Premio Oscar di quest'anno che ricostruisce la vicenda di Edward Snowden, informatico
statunitense che divulgò informazioni relative alla NSA, portando alla luce diversi sistemi di sorveglianza di
massa del governo americano e di quello britannico. La stessa settimana vede il ritorno di Nanni Moretti con il
suo nuovo lavoro, Mia madre, che vede protagonisti, tra gli altri, lo stesso Moretti, Margherita Buy e John
Turturro. Esce invece il 22 aprile, e senza esagerare a furor di popolo, Avengers: Age of Ultron, nuovo
capitolo della saga in cui ritroveremo molti degli eroi dell'universo Marvel, tra cui Iron Man, Captain America,
Thor, l'Incredibile Hulk, Vedova Nera e Occhio di Falco. La settimana successiva, invece, sarà il turno di Run
All Night - Una notte per sopravvivere, adrenalinico thriller con il sempreverde Liam Neeson - ormai diventato
un'icona del genere - e con Joel Kinnaman, Ed Harris e Vincent D'Onofrio. Sempre il 30 aprile, approderà in
sala anche Child 44 - Il bambino numero 44, adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Tom Rob
Smith ambientato nella Russia stalinista degli anni Cinquanta, con Tom Hardy e Noomi Rapace. Un mese,
dunque, quello di aprile, all'insegna di prodotti di qualità che hanno ottime possibilità di ben figurare al box
office, permettendo agli investitori pubblicitari di ottenere un buon ritorno.
Principali uscite
Principali uscite (x - xx mese) Titolo del film (2 aprile) Fast & Furious 7 Titolo del film Into The Woods Titolo
del film Wild
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Una Pasqua ricca di grandi sorprese sul grande schermo . Aprile al
cinema parte in quarta con Fast & Furious 7
02/04/2015
La voce di Rovigo
Pag. 37
Il futuro visto da "Humandroid"
La pellicola unisce azione e coscienza sociale: cosa succede se un robot pensa come un umano?
NEW YORK (Stati Uniti) Si possono unire in un solo film azione, fantascienza e coscienza sociale? È quello
che prova a fare il regista Neill Blomkamp nella sua nuova perllicola dal titolo "Hu mandroid", in uscita la
settimana prossima anche nelle sale italiane, il 9 aprile, e che vede nel cast attori del calibro di Sigourney
Weaver, Hugh Jackman, Sharlto Copley, e Dev Patel. La trama è presto detta: in un prossimo futuro, a
sorvegliare sul crimine c'è una forza di polizia oppressiva meccanizzata. Un poliziotto droide, Chappie, viene
rubato e riprogrammato per una serie di scopi diversi e si trasforma nel primo robot con la capacità di
pensare autonomamente. Quando forze potenti e distruttive cominciano a vedere Chappie come un pericolo
per l'umanità e l'ordine, non si fermeranno davanti a nulla per mantenere lo status quo e garantire che sia
l'ultimo della sua specie. Come nei suoi film precedenti, "District 9" ed "El ysiu m", Blomkamp invita il pubblico
a immaginare il nostro mondo in una veste diversa, unendo azione, ritmo e coscienza sociale. "L'idea" spiega
il regista, "era di trovare qualcosa di inumano come un robot - in special modo un robot poliziotto - e dotarlo di
caratteristiche umane, al punto di farlo diventare più emotivo degli stessi personaggi umani del film". "Quello
è il punto nevralgico dell'iro nia del film: un droide poliziotto che diventa senziente e inizia a mostrare
caratteristiche che sono più morali, etiche e coscienziose rispetto a quanto tendano a fare gli esseri umani",
sottolinea il regista. Simon Kinberg, produttore del film insieme a Blomkamp, fa notare che "Hu ma nd r oi d"
a ff ro nt a diversi temi, combinando le grandi idee che ossessionano il regista e una storia divertente e piena
di azione come nessun'altra. "Ha realizzato un action movie che contiene anche una storia drammatica dei
personaggi, ma che è anche uno studio su cosa significhi essere umano, cosa significhi essere dotato di
intelligenza" commenta Kinberg. Il ruolo di Chappie è affidato a Sharlto Copley che ha recitato veramente
davanti alla macchina da presa, lavorando in ogni scena di fronte agli altri personaggi del film. In seguito, in
postproduzione, Blomkamp ha lavorato per costruire digitalmente il robot Chappie sulla recitazione di Copley
e adattando i movimenti del robot a quelli dell'at t o r e . A interpretare il ruolo del cattivo del film, Vincent
Moore, troviamo Hugh Jackman. Sigourney Weaver è invece il ceo Michelle Bradley. Fantascienza e
riflessione Protagonista il poliziotto droide Chappie
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IL FILM Pronto ad arrivare nelle sale il nuovo film di Blomkamp. Nel cast Jackman e Weave r
TELEVISIONE
5 articoli
02/04/2015
Il Sole 24 Ore
Pag. 9
(diffusione:334076, tiratura:405061)
In crescita Rai 1 Rai 2 e Canale 5
Andrea Biondi
pagina 14 In crescita Rai 1 Rai 2 e Canale 5 Rai prima negli ascolti sia nel giorno medio sia in prima serata
con Mediaset che segue a ruota, anche se facendo la voce grossa sulle segmentate (si veda altro articolo in
pagina). E a sorridere in questo primo scorcio dell'anno sono soprattutto Rai1e Rai 2, cui si aggiunge
Canale5 per la prima serata (si veda altro articolo in pagina). Le elaborazioni dello studio Frasi sui dati Auditel
relativi ai primi tre mesi dell'anno disegnano un quadro tutt'altro che uniforme in cui comunque emerge come
gli ascolti della Tv generalista abbiano smesso di scendere in picchiata (+124.963 spettatori guadagnati in un
anno seppura fronte di uno share sceso di 0,12 punti, ma comunquea quota 62,07%). Scendendo nel
dettaglio delle singole performance, la classifica degli editori per ascolti nel giorno medio (si veda tabella in
pagina) subisce però qualche cambiamento nella prima serata. Sky e La7 passano infatti sopra Discovery
nella fascia oraria 21-23. Quest'ultimo editore però cresce nel giorno medio. Non in crescita invece i dati sia
di Sky sia di La7. Nel primo caso pesano però ovviamente i singoli eventi, soprattutto sportivi. Con le
Olimpiadi invernali di Sochi il dato dello scorso anno si era di molto alzato, viziando il confronto con i primi tre
mesi del 2015. Per quanto riguarda invece La7, il dato sul singolo canale (non quello come editore che
comprende anche La7d ed è riportato in tabella) indica uno share del 3,04% in calo di 0,56 punti percentuali,
per una audience media di 364.552. «Abbiamo comunque visto - spiega l'editore di La7, Urbano Cairo - che i
nostri ascolti sono molto cresciuti rispetto all'ultimo trimestre dello scorso anno». Sarà anche per questo, dice
Cairo, che «abbiamo ottimi risultati nel target pubblicitario "tripla A" e ci sono 175 prodotti che abbiamo in
esclusiva sul fronte pubblicitario». Rai 1 intanto si conferma regina dell'audience (2,2 milioni; 18,42% di
share) nel giorno medio con share in crescita (+0,53 punti) e un dato trainato anche dalle performance del
Festival di Sanremo. Segue Canale5 con 1,93 milioni di audience media (+44.797) e 16,12% di share (-0,18
punti) e Rai 3 con 838.934 di audience (+24.353) e 7% di share (-0,04 punti). A seguire Rai 2 con audience
media di 818.506 (+99.331) e share del 6,83% (+0,61 punti). Italia1e Rete 4, sopra La7, chiudono l'elenco
delle generaliste. Italia 1 ha chiuso con 666.326 di audience media (-40.745) e 5,56% di share (-0,55 punti).
Rete 4 nel giorno medio ha totalizzato 560.687 spettatori di media (-7.014) e share del 4,68% (-0,23 punti).
La prima serata (21-23) continua ad arridere a Rai 1 per audience media (5,35 milioni) e share (19,11%), ma
con entrambi i dati in calo: rispettivamente -487.822 e -1,73 punti. Canale 5 invece, in seconda posizione con
4,7 milioni di audience mediae share del 16,78%, ha entrambi i dati in aumento (+402.069 e +1,44 punti).
Cresce anche Rai2 che siè attestataa 1,909 milioni di media (+82.259) e share del 6,82% (+0,3 punti).
Nuovi segnali Sul blogi dati completi © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il confronto fra broadcaster Primi 3 mesi del 2015 Editori Totale Rai Totale La7 Totale Sky Totole Fox
Totale Mediaset Totale Discovery Rai generaliste Rai segmentate Giorno medio Totale Mtv-Viacom Mediaset
generaliste Mediaset segmentate Fonte: elaborazioni studio Frasi su dati Auditel 2015 Differenza su 2014
Ascolto medio Share % Ascolto medio Punti % di share 761.882 6,44 17.241 0,00 752.059 6,36 27.507 0,10
636.952 5,39 23.181 0,09 578.970 4,9 -22.842 -0,30 420.516 3,56 -54.064 -0,54 154.097 1,3 -18.312 -0,19
135.453 1,15 -10.033 -0,11 4.517,117 38,2 168.579 0,62 3.755,235 31,76 151.337 0,61 3.942,308 33,34
57.125 -0,24 3.190,249 26,98 29.618 -0,34
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ASCOLTI / ALL'INTERNO Media
02/04/2015
La Repubblica - ed. Napoli
Pag. 13
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Da Gomorra in tv al Laboratorio Collettivo Mina
(gianni valentino)
GENNAIO 2013. Sky prepara il set kolossal di "Gomorra - la serie" a Scampia. Il territorio e gli abitanti del
quartiere, però, capeggiati dal presidente della municipalità Angelo Pisani, un giorno si ribellano: "Basta con
lo sfruttamento dei nostri rioni e delle persone che ci vivono. Scampia non è il cancro. È, al contrario,
coraggio e resistenza".
Ne nacque una aspra lite su più fronti, con il rischio di negare alla produzione le location tanto desiderate
delle Vele. Possibile che non emerga una luce, nel vostro malvagio racconto? Questa tesi di periferia provocò
un cambiamento ai piani alti del business.
Non sono stati inseriti personaggi buoni nella fiction, d'accordo, ma parallelamente agli episodi che hanno
avuto per protagonisti Marco D'Amore, Fortunato Cerlino, Marco Palvetti, Maria Pia Calzone e Salvatore
Esposito è stato creato il "Laboratorio Collettivo Mina", coordinato e diretto dal produttore Gianluca Arcopinto
(che per la serie era, almeno agli inizi, l'organizzatore generale delle riprese).
L'avventura ha generato la scrittura di cinque cortometraggi che hanno preceduto la messa in onda delle
puntate di "Gomorra" realizzati proprio da 25 di quei ragazzi che abitano a ridosso delle Vele e che hanno
avuto il cinema quale verbo speciale per un inedito incontro umano, lavorativo e sociale.
Oggi quella esperienza-spot diventa stabile, tanto che stasera a Roma, al cineclub Kino, sarà lo stesso
Arcopinto a presentare l'iniziativa che prova a fare del modello Scampia un esempio da esportare in altre città
d'Italia. E il primo tassello del nuovo corso sarà la scrittura collettiva di un lungometraggio di finzione dedicato
a Gelsomina Verde (il nome Mina che battezza il laboratorio è il suo diminutivo), crudelmente assassinata e
poi bruciata perché un tempo era stata la compagna di un esponente del clan camorrista degli Scissionisti.
Contestualmente, nella capitale sta nascendo un primo laboratorio che coinvolgerà ragazzi animatori del
Cinema America Occupato e ha per oggetto la scrittura di un documentario su una scuola di calcio. Un terzo
passaggio sarà ancora un laboratorio a Napoli mentre per il quarto capitolo sono aperte trattative con
Potenza, Firenze, Sassari e il Salento.
«Il sogno e la prospettiva è che i laboratori si diffondano in tutta Italia - dice Arcopinto - l'impegno di farne
quattro in due anni è solo un punto di partenza». E probabilmente si compirà, visto che al progetto hanno già
aderito BibiFilm di Barbagallo, Cinema Undici di Musini, Fandango di Procacci, Indigo Film di Giuliano-CimaCalori, Lotus Production di Berardi, Lucky Red ed R&C Produzioni. I dettagli saranno spiegati a fondo
nell'incontro romano di stasera, quando sarà proiettato il corto "Centoquattordici" e dove Arcopinto presenterà
pure il libro "Un fiume in piena" (edizioni Derive e Approdi), nato appunto sul set. In attesa che si torni a dire
di nuovo "ciak".
Foto: Il produttore Gianluca Arcopinto
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SCAMPIA
02/04/2015
Il Giornale
Pag. 26
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Fiction, reality e film: «piccoli» canali tematici crescono
Alexis Paparo
Una settimana di pellicole dedicate alla Resistenza, anteprime come The Affair , premiata ai Golden Globe
come miglior serie drammatica, docureality dedicati allo sport e a fenomeni di costume come quello dei
prediciottesimi, veri documentari girati prima di compiere 18 anni e condivisi sui social network. Cresce e si
innova l'offerta tematica dei canali Mediaset free dedicati all'intrattenimento. «Iris, Top Crime, La 5, Italia 2 e
Mediaset Extra rappresentano l'offerta tematica più vista in assoluto», spiega Marco Costa, neodirettore del
bouquet tematico Mediaset, che ieri ha presentato le novità dei cinque canali insieme a Marco Paolini,
direttore generale dei palinsesti Mediaset. Confermati gli oltre 2000 film tramessi all'anno da Iris, ormai punto
di riferimento per chi ama il cinema, e rinnovato l'impegno nel cercare di avvicinare al pubblico filoni, registi,
attori ma anche pezzi di storia del Paese. Come con il ciclo Storie di libertà , che dal 19 al 24 aprile proporrà
film sulla Resistenza commentati da chi ha vissuto direttamente o indirettamente quei giorni come Fausto
Bertinotti, Letizia Moratti, Ascanio Celestini e Gianpaolo Pansa. Su Top Crime arrivano invece 100 ore di
telefilm in prima visione: da The Affair a American Crime , con Felicity Huffman (la Lynette di Desperate
Housewives ) e Aquarius , dove il protagonista David Duchovny dovrà districarsi nelle indagini che lo
porteranno alla cattura di Charles Manson. Italia 2 e La 5 puntano invece sulle produzioni originali. La rete
pensata per il pubblico maschile fra i 15 e i 30 anni propone un quiz sul campionato di calcio e il reality sul
pugilato, ambientato in una palestra di Napoli, mentre sul suo equivalente femminile andranno in onda, oltre
al programma sui prediciottesimi, Ho sposato un gigante , il racconto della vita quotidiana di una famiglia
italiana nella quale la madre è affetta da nanismo e Donna moderna tv , il primo esperimento di triangolazione
carta stampata, web e tv.
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Mediaset
02/04/2015
ItaliaOggi
Pag. 1
(diffusione:88538, tiratura:156000)
Mediaset parte all'attacco di Discovery
CLAUDIO PLAZZOTTA
Plazzotta a pag. 19 Mediaset parte all'attacco di Discovery Lo scenario che tratteggia Marco Paolini, direttore
generale palinsesto e distribuzione di Mediaset, è piuttosto chiaro: le tre grandi reti generaliste del Biscione
hanno come competitor la Rai; le attività in pay tv si scontrano invece con Sky; i canali tematici free
combattono, infine, con quelli Rai e con Discovery, «un gruppo che gestisce oltre 200 canali nel mondo e che
fattura circa sette miliardi di dollari». Proprio per l'alto tasso di competizione, si è allora deciso di presentare al
mercato il bouquet di canali free di Mediaset in maniera più compatta, con un unico direttore, Marco Costa,e
una strategia comune. Sottolineando come Iris, La5, Top Crime, Italia 2 e Mediaset Extra (non si considerano
le reti all news e per il target kids) sono al 5% di share in prima serata nei primi tre mesi del 2015 sul
segmento individui, davanti a Rai (4,4%), D i s c o v e r y (3,1%) e SkyCielo (1,1%), con una leadership
confermata pure nelle 24 ore, con il 4,5% del Biscione, a pari merito con Rai, e a precedere Discovery (4,2%)
e Cielo (1,2%). Iris, col suo 1,7% in prime time, «la consideriamo ormai una rete generalista più che un
canale tematico, è stabilmente la ottava rete più vista», dice Costa, «e trasmette oltre 2 mila fi lm all'anno. Sta
per partire il ciclo Storie di libertà, dal 19 al 24 aprile, con 12 pellicole (due al giorno, ndr) sulla Resistenza».
La5 è invece il canale che va a competere direttamente con Real Time: ha molte produzioni originali (oltre 40
quelle proposte negli ultimi cinque anni) e ci sono otto nuovi programmi al via. Per esempio una trasmissione
sul fenomeno dei Prediciottesimi, ovvero quei video lunghi una decina di minuti, girati e montati in maniera
professionale per essere condivisi sui social, che sono diventati un fenomeno di costume soprattutto nel Sud
Italia come regalo al compimento della maggiore età. Titolo provvisorio è Grande anch'io, anche se Costa
parla di Il boss dei Prediciottesimi (si marca stretto Il boss delle cerimonie di Real Time). In partenza pure Ho
sposato un gigante, realizzato insieme con Simona Ercolani, e dedicato al menage familiare di un uomo con
moglie affetta da nanismo (ancora si marca stretto Real Time, e il suo successo Il nostro piccolo grande
amore ). Infi ne, un interessante esperimento di triangolazione tra carta stampata, web e tv, con Donna
Moderna live, «operazione che vorremmo allargare anche ad altre riviste di altri gruppi editoriali senza legami
di parentela con Mediaset», confessa Costa. Novità su Italia 2, con un docu-reality sul pugilato girato in una
palestra di Napoli, un quiz sul campionato di calcio, documentari adrenalinici al sabato, e tanto sport, dai
mondiali di Superbike o Motocross in esclusiva ai sorteggi di Champions o la premiazione del Pallone d'oro.
Su Top Crime stanno per arrivare la serie di culto The affair e due progetti di intrattenimento, mentre Extra
resta il canale di servizio sul meglio di Mediaset riproposto a orari differenti rispetto alla messa in onda sulle
tre grandi reti generaliste. «I nostri canali free del digitale terrestre», aggiunge Paolini, «grazie alla loro
profilazione, danno ottimi risultati di raccolta pubblicitaria. Che, però, continuiamo a mantenere riservati. Non
sentiamo la necessità di lanciare nuovi canali free, vogliamo invece potenziare gli esistenti, soprattutto La5 e
Italia 2, che hanno ancora grandi margini di crescita». © Riproduzione riservata
Così gli ascolti delle reti tematiche Reti tematiche free Share% individui prima serata gen-marzo 2015
Iris 1,70 Rai Movie 1,16 Top Crime 1,12 Cielo 1,12 Rai Premium 1,05 La5 0,99 Dmax 0,97 Rai 4 0,95 Real
Time 0,80 Giallo 0,69 Mtv 0,68 Reti tematiche free Share% individui prima serata gen-marzo 2015 Italia 2
0,55 Focus 0,55 Extra 0,52 La7d 0,48 Tv2000 0,35 Rai 5 0,34 Rai Storia 0,30 7 Gold 0,25 Rai sport 1 0,25
Fonte: Elaborazione ItaliaOggi su dati Mediaset
Foto: Marco Costa
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CANALI TEMATICI
02/04/2015
La Notizia Giornale
Pag. 14
Il digitale free doppia la pay tv
Cambia il mercato: Sky e Premium restano indietro L'offerta delle reti tematiche conquista il pubblico Le reti
della galassia Mediaset le più viste A cominciare da Iris, Top Crime e La5
marco castoro
L'unione fa la forza, è proprio il caso di dirlo. Le tanto bistrattate reti tematiche messe tutte assieme fanno la
voce grossa. Punto dopo punto, stanno conquistando un posto al sole nella classifica degli ascolti. Esclu
dendo i canali news e kids (quelli dedicati ai bambini), nella prima serata le reti della galassia Mediaset
collezionano in totale un bel 5% di share. Quelle Rai il 4,4%, Discovery 3,1% e Cielo 1,1%. In pratica
cominciano a mordere la coda alle generaliste. Soltanto Raiuno, Canale 5, Raidue e Italia 1 sono ancora fuori
dalla loro portata, mentre La7, Retequattro e Raitre in alcuni giorni sono lì a un tiro di schioppo. Se invece
sommiamo lo share di tutte le reti tematiche ecco le cenerentole diventano principesse. Anche in prima
serata, dove superano il 13% e quindi si piazzano al terzo posto dopo le due reti ammiraglie di Rai e
Mediaset. Il discorso vale anche per la media sulle 24 ore. Anzi, calza di più. Perché le tematiche alzano la
media fino al 15%, più del doppio delle pay tv come Sky e Premium. L'emittente di Murdoch in giornate
normali, cioè senza eventi, raggiunge una media del 6% nelle 24 ore; tra il 6 e il 7% in prima serata; tra il 5 e
il 6% nel preserale e nel day time, oltre l'8% in seconda serata. Sono dati che comprendono la somma del
bouquet dell'offerta Sky, quindi sono compresi anche quegli abbonati che con il telecomando Sky guardano
Canale 5 o Raiuno. Perciò se togliamo dai dati medi di Sky gli abbonati che si sintonizzano su Canale 5 (che
resta la rete più vista nel bouquet di Sky) ecco che le tematiche free del Biscione effettua no il sorpasso nei
confronti della pay tv satellitare. IL MERCATO Le reti generaliste rappresentano i due terzi del mercato. Ma le
tematiche hanno raggiunto il secondo posto e lo difendono saldamente dall'offensiva della pay tv. A riguardo
va interpretato il cambio di strategia adottato da Sky che con l'acquisto del canale di Class Tv ha potenzia to
le forze in campo anche sul digitale. Il mercato pubblicitario fa gola un po' a tutti. Questa comunque la
suddivisione della torta dello share nelle 24 ore: generaliste 62,3%, tematiche free 17,5%, pay tv 7,3%,
tematiche bambini 4,7% e altre 8,2%. La spartizione della media share in prima serata invece è il seguente:
generaliste 65,7%, telematiche free 15,8%, pay tv 7,7%, tematiche bambini 3,1%, altre 7,7%. PROMOSSE E
BOCCIATE Tematiche in ascesa dunque. Ma non tutte. Quelle di Mediaset (Iris, Top Cri me, La5, Italia 2 e
Mediaset Extra) van no tutte bene. Il neo direttore marco costa ha annunciato che l'offerta verrà ancora
migliorata. Non si può dire la stessa cosa della Rai. Anzi con la riforma è molto propabile che alcuni canali
vengano accorpati o tagliati. Non decollano Rai5, RaiScuola, RaiSport2. Promosse su tutte Rai4, RaiMovie e
RaiPremium, oltre a Rai YoYo e Gulp che vanno forte. In crescita i canali della gruppo Discovery (Real Time
e Dmax in testa) e Cie lo che con il Motomondiale va su di giri come una generalista.
Foto: HAIR REAL TIME
Foto: ITALIA'S GOT TALENT SKY UNO
Foto: MOLTO BENE REAL TIME
Foto: AQUARIUS TOP CRIME
Foto: VIKING RAI4
Foto: THE CARRIE DIARIES LA5
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dentro la notizia Biscione in palla