un governo di pace per l`irlanda del nord

Transcript

un governo di pace per l`irlanda del nord
UN GOVERNO DI PACE PER L’IRLANDA DEL NORD
Lunedì 02 Aprile 2007 01:06
di Elena Ferrara
Si è forse ad una svolta tra protestanti e cattolici che, nell’Irlanda del Nord, hanno raggiunto un
accordo per dare il via ad un governo unitario, biconfessionale, che dovrebbe entrare in
funzione l’8 maggio prossimo. La decisione assume un valore di vera portata storica poiché il
cattolico Gerry Adams, leader del Sinn Fein (“Solo noi” in gaelico), e il reverendo protestante
Ian Paisley, leader del partito unionista oltranzista
D
up
(Democratic Unionist Party), hanno trovato un’intesa decidendo di avviare un vero processo di
pace che avrà come obiettivo conclusivo quello della formazione di una struttura di coalizione.
Con Paisley che dovrebbe divenire primo ministro e il numero due del
Sinn Fein
- Martin McGuinness - suo futuro vice. Situazione di svolta, quindi, che mette fine ad un lungo
stallo nel processo di consolidamento di quello storico Accordo di pace (conosciuto come quello
del “Venerdì Sannto”) che fu sottoscritto il 10 aprile 1998 dai Governi di Londra e di Dublino e
dalle principali forze politiche nordirlandesi. Allo stato dei fatti (e, quindi, se non interverranno in
queste ore motivi di disturbo e di tensione) si può dire che il dado è tratto. Con protestanti e
cattolici uniti per un futuro senza scontri. Si ritroveranno a lavorare nella stessa stanza due
personaggi che sono stati il simbolo delle divisioni di tutti questi anni: Gerry Adams, leader del
Sinn Fein
che è stato più volte accusato di aver presieduto il consiglio armato dell'Ira, ovvero l'esecutivo
del gruppo terrorista. Un personaggio carismatico, nato e cresciuto nella parte ovest di Belfast,
enclave della comunità repubblicana nordirlandese (le sue interviste fino a una decina di anni fa
andavano in onda sulla Bbc con il volto schermato e la voce falsata così come si conveniva ad
un terrorista). E con lui ci sarà Ian Paisley - il reverendo protestante, ministro di una Chiesa
autoproclamatasi tale (Free Presbyterian Church), mai riconosciuta dalla Chiesa ufficiale
presbiteriana - leader degli oltranzisti del
Dup
, noto per la sua storica intolleranza per tutto ciò che è cattolico, nazionalista, repubblicano. Un
personaggio che ha un certo seguito di fedeli oltre che di simpatizzanti politici. E’ considerato
come la testa calda delle sei contee e non ha mai smesso di urlare il suo unionismo violento
anche dal pulpito. Ma ha capito che potrebbe giocare un ruolo importante nell’Irlanda del Nord
del futuro e che continuando solo a strillare non sarebbe arrivato molto lontano.
Intanto su tutta la questione del nuovo governo arriva la benedizione del premier britannico
Tony Blair il quale afferma che si è in presenza di “Un giorno molto importante per l’Irlanda del
Nord”. Perché si è in presenza ad un’intesa storica che mette fine a un’impasse durata quattro
anni e mezzo e apre le porte a un’applicazione definitiva degli Accordi di pace dell’ormai
lontano 1998: “Tutto quel che abbiamo fatto da dieci anni a questa parte è servito a preparare
1/3
UN GOVERNO DI PACE PER L’IRLANDA DEL NORD
Lunedì 02 Aprile 2007 01:06
questo momento: è un giorno molto importante per i nordirlandesi, ma anche per la popolazione
e la storia di queste isole britanniche”, ha concluso Blair.
E’ ovvio che l’esponente di Londra manifesti un palese entusiasmo. E’ stato lui all’origine degli
accordi del 1998, e a sbloccare definitivamente i negoziati, a pochi mesi da quando lascerà il
potere. Anche il premier irlandese Bertie Ahern evocando gli accordi del 1998, esprime la
propria “determinazione perché le fasi finali del processo di pace siano completate con
successo”. Alle parole degli uomini di Londra e di Dublino fanno seguito quelle dei due
protagonisti della scena nordirlandese:
Ian Paisley e Gerry Adams. Sono loro a parlare di “una grandissima opportunità” e dell’inizio
“di una nuova era nella politica di quest’isola”. Paisley sottolinea come “il giustificato rifiuto delle
tragedie e degli orrori del passato non possa diventare una barriera per creare un futuro
migliore per i nostri figli” e aggiunge come “rimanga ancora molto lavoro da fare” prima di
ultimare i dettagli per il programma del nuovo esecutivo. Adams da parte sua avverte che fino
all’otto maggio il suo partito “non darà nulla per scontato”. Ma un fatto è chiaro:
Paisley e Adams, nemici giurati, leader dei partiti più estremisti sia della parte protestante che
di quella cattolica, sono nuovamente usciti vincitori dalle elezioni del 7 marzo.
Tutto questo pur se dopo le precedenti politiche il governo era rimasto lettera morta per
l’impossibilità di accordare Dup e Sinn Fein. Adesso tutto sembra cambiato. L’accordo attuale
costituisce quanto chiesto da Londra per revocare la scadenza per la formazione del nuovo
esecutivo, pena la chiusura del Parlamento regionale: il ministro per l’Irlanda del Nord, Peter
Hain, intanto ha ribadito di voler far applicare l’ultimatum, ma ha anche lasciato aperta la porta
ad una proroga, a condizione che questa sia richiesta da tutti i partiti nordirlandesi.
Ci sono stati, comunque, anche alcuni momenti di aperto dissenso tra le due forze in campo.
Paisley aveva insistito per un rinvio di sei settimane, proprio con l’obbiettivo di un varo del
nuovo esecutivo nel mese di maggio.
E in questo aveva convinto Adams - favorevole al rispetto della scadenza del 26 marzo - della
necessità di rimandare. Così si è stabilito un precedente di collaborazione con i nemici storici
dello Sinn Fein, che Londra spera costituisca un punto di non ritorno. La nuova assemblea
uscita dal voto del 7 marzo scorso si è riunita per la prima volta il 13 marzo: al
D
up
, partito di maggioranza relativa fra tutte le comunità, spetterà esprimere il premier (Paisley) e
quattro ministri; allo
Sinn Fein
andranno il vicepremier e tre dicasteri, mentre i rimanenti tre Ministeri saranno distribuiti tra le
formazioni minori; Londra continuerà a gestire la politica estera e di difesa.
Molti, intanto, i problemi che si allineano sul tavolo del nuovo governo. Tra le questioni da
definire nei particolari - dopo l'accordo di massima già raggiunto - figurano il programma e
l'inclusione degli aderenti allo Sinn Fein nei servizi di polizia dell'Irlanda del Nord, oltre alle
questioni finanziarie. Tra l'altro, nelle prossime settimane,
Sinn Fein
e
Dup
cercheranno di ottenere dal Cancelliere dello Scacchiere britannico, Gordon Brown, un
2/3
UN GOVERNO DI PACE PER L’IRLANDA DEL NORD
Lunedì 02 Aprile 2007 01:06
sostanzioso pacchetto di aiuti per lo sviluppo economico dell'Irlanda del Nord. Brown, nei giorni
scorsi ha promesso all'Irlanda del nord stanziamenti per circa 50 miliardi di euro, scaglionati su
un quadriennio, ma sia il
Dup
sia lo
Sinn Fein
ritengono la cifra ancora insufficiente.
Il nodo cruciale, comunque, è stato sciolto con l'accordo politico a cooperare raggiunto tra i
rappresentanti di due parti fieramente avverse per decenni. Se ne sono detti convinti,
implicitamente, gli stessi protagonisti: nel dare l'annuncio dell'intesa, Paisley ha parlato, infatti,
di “un'opportunità enorme”, sostenendo che potrà garantire “un futuro migliore ai nostri figli”,
mentre Adams, da parte sua, ha dichiarato che l'intesa “segna l'inizio di una nuova era politica
su quest'isola”. Comincia, quindi, una nuova fase: un processo di autonomia che già registra un
primo successo. La fine di un lungo stallo istituzionale.
3/3