organizzazione dedita alla vendita di beni di lusso contraffatti
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organizzazione dedita alla vendita di beni di lusso contraffatti
OLBIA. SCOPERTA UN’ORGANIZZAZIONE DEDITA ALLA VENDITA DI BENI DI LUSSO CONTRAFFATTI. SEQUESTRATE 1500 BORSE OLBIA. I Carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia, nel corso dei mesi estivi, hanno svolto numerosi e mirati servizi di osservazione al fine di ricostruire il flusso della merce contraffatta che viene venduta da ambulanti nelle più importanti località turistiche della Costa Smeralda e di tutta la Gallura. L’indagine, grazie anche alla preziosa collaborazione dell’Ufficio Anti-Contraffazione del Gruppo LVMH “Louis Vuitton”, proprietario di numerose aziende di alta moda, come Bulgari, DKNY, Fendi, Givenchy, Kenzo, Loro Piana, la stessa Louis Vuitton, nonché di orologi, alcolici, cosmesi e di editoria, ha permesso di localizzare alcuni punti di raccolta e smistamento dei prodotti, principalmente articoli di pelletteria di prestigiose marche anche di altre case di alta moda quali Louis Vuitton, Yves Saint Laurent, Gucci, Hermes, Chanel, Michael Kors, Burberry, Go Yard, Guess e Fendi. A seguito di diverse perquisizioni sono stati sequestrati circa 1500 articoli, definiti dagli esperti come veri e proprio falsi d’autore, che una volta immessi nel mercato avrebbero comportato un importante guadagno illecito stimato in alcune centinaia di migliaia di euro e danneggiato seriamente il commercio locale nonché quello stesso delle blasonate marche. I Carabinieri del NORM di Olbia al termine dell’attività hanno deferito in stato di liberta 8 cittadini extracomunitari, tutti ambulanti di nazionalità senegalese, responsabili, in concorso fra loro, di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione. Da quanto è emerso sinora l’organizzazione era composta solo da stranieri, senza l’appoggio di locali. L’attività prosegue per cercare di individuare i canali di approvvigionamento della merce contraffatta, nonché la produzione, comunque non in Sardegna. CONFARTIGIANATO SARDEGNA. CONTRAFFAZIONE-In Sardegna esposte oltre 900 imprese Il falso “made in” e il mercato della contraffazione minacciano oltre 900 imprese artigiane della Sardegna, l’11,4% del manifatturiero regionale. Cosmetici, gioielli, occhiali, giocattoli ma soprattutto è l’area della “moda” quella più a rischio, con le imprese dell’abbigliamento e degli accessori, delle calzature, del tessile e della maglieria che vedono quotidianamente compromessa la propria esistenza. Parla chiaro il report di Confartigianato Sardegna, su dati Istat e Unioncamere di fine 2015, che ha analizzato l’“Artigianato esposto alla contraffazione nell’isola”: su 7.997 imprese manifatturiere sarde, ben 908 (l’11,4%) subiscono danni dalle “imitazioni”. Nella classifica stilata dall’Associazione Artigiana, la nostra regione si classifica al 14esimo posto. Al primo la Toscana con il 42,9% delle imprese “sotto attacco” mentre all’ultimo la Sicilia con solo l’8,4% delle imprese interessate, contro una media italiana del 19,8%. Molto al di sotto della media nazionale sono i dati provinciali sardi. Il più alto indice di artigianato manifatturiero sotto minaccia di concorrenza sleale viene rilevato a Cagliari con il 12,4%, seguito da Sassari con l’11,4%, Nuoro con il 10,7% e Oristano con solo l’8,3%. I beni più contraffatti rimangono sempre i capi di abbigliamento, gli accessori, le cinte, borse, calzature. “Un esercito di falsi che invade i mercati e minaccia seriamente la tenuta economica delle micro e piccole imprese – afferma la Presidente Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti – prodotti venduti a basso prezzo, ma assolutamente inaccettabili dal punto di vista qualitativo e senza garanzie di sicurezza per il consumatore”. “Un inganno che – continua la Presidente – lede l’acquirente e intacca i fatturati delle imprese. In Sardegna, dal 2008 al 2015, sono stati circa 28 i milioni di merce falsa sequestrata”. Infatti, le operazioni effettuate per la confisca dei prodotti sono state circa 3.000 (1milione 700mila pezzi) vedono più colpiti i settori della cosmesi (11 milioni di euro), delle apparecchiature elettriche (8 milioni circa), dell’abbigliamento (4,5 milioni) e della gioielleria-orologeria (4,2 milioni). A livello nazionale, in un anno, vengono sequestrati 23.122.367 articoli di abbigliamento e accessori, calzature e occhiali, al ritmo di 2.640 articoli all’ora. Nel solo comparto moda, abbigliamento, accessori e calzature, gioielleria e orologi, borse e valigie, la contraffazione determina minori vendite per le imprese italiane regolari pari a 9.888 milioni di euro e una perdita di 88 mila posti di lavoro. La contraffazione “viaggia” anche online: in soli quattro anni, infatti, triplica la quota di sequestri nell’Unione europea relativi a merci trasportate con corriere espresso e posta, passando dal 5,7% del 2010 al 16,3% del 2014. “La contraffazione, l’abusivismo, il lavoro nero – riprende la Presidente – sono tante facce di “una filiera” che colpisce l’economia, i consumatori e mina alle radici il “made in Italy” e il “made in Sardegna””. Confartigianato Imprese Sardegna, da sempre opera per legalità e per tutelare le imprese che operano alla luce del sole. Inoltre, da un anno a questa parte, soprattutto per contrastare le attività in nero, l’Associazione Artigiana, ha dato il via a “Tutelami”, una azione di sensibilizzazione verso la pubblica opinione e di denuncia contro chi opera abusivamente. Infatti, dopo un confronto con gli organi competenti, anche in attuazione del protocollo d’intesa sottoscritto a settembre con la Prefettura, l’Associazione Artigiana ha istituito la mail [email protected], tutt’ora attiva, per consentire la segnalazione, in forma anonima e protetta, di tutte quelle “attività irregolari” che danneggiano il tessuto imprenditoriale e, in casi sempre più crescenti, anche la salute delle persone. “Intendiamo continuare in questa battaglia per la legalità – conclude la Folchetti – perché intendiamo contrastare con ogni mezzo il fenomeno della contraffazione, collaborando con le Forze dell’Ordine, sensibilizzando consumatori e opinione pubblica”. Le imprese sarde colpite dalla contraffazione Moda (tessile, abbigliamento, calzature, accessori, maglieria, accessori) Gioielli Giocattoli Cosmetici Occhiali Totale imprese artigiane esposte % artigianato manifatturiero esposto a contraffazione Cagliari 209 151 7 2 6 375 12,4% Oristano 53 6 0 1 0 60 8,3% Nuoro 102 61 4 4 2 173 10,7% Sassari 184 103 10 1 2 300 11,4% Sardegna 548 321 21 8 10 908 11,4% Coldiretti: “sulla contraffazioni, falsificazionie e imitazioni agroalimentari non servono ambiguità” La contraffazione, la falsificazione e l’imitazione del Made in Italy alimentare nel mondo ha superato il fatturato di 60 miliardi di euro, con quasi 2 prodotti di tipo italiano su 3 in vendita sul mercato internazionale che in realtà non hanno nulla a che fare con la realtà produttiva nazionale. “