Libri – Novità - Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale

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Libri – Novità - Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale
Libri – Novità
Servizio di aggiornamenti bibliografici - FSC
XXXXV (28/02/2013): Febbraio
A cura del prof. Tadek Lewicki
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I seguenti sono nuovi acquisti già catalogati nel settore comunicazione sociale della
Biblioteca centrale dell’UPS: http://biblioteca.unisal.it/
Gli abstract sono stati pubblicati originalmente nei siti web delle diverse case editrici
o in quelli d’alcune librerie on-line.
L’obiettivo di queste pagine è quello di far conoscere le novità bibliografiche del
settore comunicazione sociale della nostra biblioteca e promuovere la loro
consultazione.
NOVITA del 2013: alla fine vengono pubblicate le schede dei libri acquistati da altre
Facoltà dell’UPS con dei contenuti dell’interesse scientifico e di ricerca della FSC.
Arnoldi, Mary Jo. Playing with time: art and performance in central Mali.
Bloomington, Indiana; Indianapolis, Indiana University Press, 1995. UPS 74-D-4
Twice a year in the central Malian region of Segou, communities put aside daily routines to
observe and participate in elaborate puppet masquerades produced by local youth
associations. These performances rank among the region's most celebrated artistic events.
Mary Jo Arnoldi weaves a vivid account of this vibrant West African theater tradition from
the interrelated vantage points of the players, the audiences, and the artists who make the
masquerades and puppets. Basing her work on current theory in anthropology, art, and
performance studies, she examines in depth the processes by which Malians create an
affective and dramatic vehicle that expresses their individual, social, and historical
identities. Generously illustrated with field photographs and incorporating materials from the
author's extensive interviews with sculptors and performers, this performance-centered
study foregrounds time, change, and human agency. It recognizes the theater as a dynamic
arena of artistic action and a site for the production of cultural knowledge.
Arnoldi (associate curator of African Ethnology and Art, Smithsonian Institution) weaves a
vivid account of a West African theater tradition from the perspectives of the performers,
the audiences, and the local youth associations who make elaborate puppet masquerades
and sculpted masks. She examines the creative processes involved in this young people's
theater, and how the tradition expresses individual, social, and historical identities. Includes
color and b&w photos, plus song lyrics. Annotation c. Book News, Inc., Portland, OR
(booknews.com)
Table of Contents
List of Illustrations
Preface: Playing with Time: Art, Puppetry, and Performance
Acknowledgments
Note on Orthography
1 A Bamana Tonko Festival, Kirango, June 1979 1
2 The Definition and History of the Segou Puppet Masquerade Theatre 18
3 The Sogo bo's Expressive Forms 58
4 Time, Timing, and the Performance Process 107
5 Bringing the Past into the Present in Masquerade Theatre 131
6 The Production of Meaning and the Play of Interpretations 149
Conclusion: Kuma man nyi; Kumabaliya fana man nyi 186
1
Notes 191
Glossary 205
Masquerade List 209
Bibliography 213
Index 221
In: http://www.barnesandnoble.com/w/playing-with-time-mary-jo-arnoldi/1112389539
Brera, Gianni - Raffaelli, Massimo. Il più bel gioco del mondo: scritti di calcio
(1949-1982). 4. ed. Milano, Biblioteca Universale Rizzoli, 2010. UPS 20-B-4950
Il gioco del calcio è una sorta di mistero agonistico. Il suo fascino viene forse dalla sfericità
della palla, che per essere sempre e dovunque in perfetto equilibrio si trova in certo modo a
mimare la prodigiosa armonia dei mondi.
Gianni Brera
Quando Gianni Brera ha cominciato a scrivere di calcio, alla fine degli anni Quaranta, questo
sport esisteva in Italia da mezzo secolo ma non c’era un linguaggio che ne sapesse
raccontare le dinamiche, la storia, i risvolti tecnici, umani e culturali. Brera ha dato al calcio
italiano una lingua e persino una mitologia.
Questa antologia (accompagnata da uno scritto biografico di Paolo Brera) alterna resoconti
di partite a ritratti di calciatori, ricordi autobiografici a rilievi teorici, pagine dove convivono
l’epica popolare degli eroi della domenica e le raffinate escursioni di un saggista. Insieme
con gli estri di un vero fuoriclasse della scrittura.
Massimo Raffaeli scrive di critica letteraria, tra l’altro su "il manifesto". I suoi contributi sono
raccolti in diversi volumi fra cui Don Chisciotte e le macchine. Scritti su Paolo Volponi
(peQuod, 2007).
Gianni Brera (1919-1992), direttore a trent’anni della "Gazzetta dello Sport", è stato poi
inviato ed editorialista per "Il Giorno", "Guerin Sportivo", "Il Giornale" e "la Repubblica".
Scrittore di sport (atletica, ciclismo, boxe, calcio) e di enogastronomia, ma anche
romanziere, ha firmato decine di volumi fra i quali Addio,
bicicletta (1964), Storia critica del calcio italiano (1975) e Coppi e il diavolo (1981).
In: http://bur.rcslibri.corriere.it/libro/1813_il_gioco_piu_bello_del_mondo_brera.html.
Castells, Manuel. Redes de indignaciòn y esperanza: los movimientos sociales en la
era de Internet. Madrid, Alianza, 2012. UPS 32-C-3600
Ocurrió cuando nadie lo esperaba. En un mundo presa de la crisis económica, el cinismo
político, la vaciedad cultural y la desesperanza, simplemente ocurrió. Conectadas a través
de las redes sociales de Internet, las personas empezaron a agruparse en esos espacios de
autonomía y, desde la seguridad del ciberespacio, pasaron a ocupar las calles y a elaborar
proyectos ligados a sus verdaderas preocupaciones, por encima de las ideologías y de los
intereses dominantes, reclamando su derecho a hacer historia. En todos los casos ignoraron
a los partidos políticos, desconfiaron de los medios de comunicación, no reconocieron
ningún liderazgo y rechazaron toda organización formal, debatiendo colectivamente y
tomando sus decisiones en asambleas locales y a través de Internet. Desde Túnez e Islandia
hasta la revolución egipcia y el movimiento Ocupar Wall Street, pasando por los indignados
en España, Manuel Castells arroja luz sobre esos movimientos —su formación, su dinámica,
sus valores y sus perspectivas de transformación social—, que han llegado a alcanzar a 82
países. Al hilo de su esclarecedor y apasionante análisis, identifica las nuevas vías del
cambio social que han surgido en este siglo y plantea hipótesis sobre sus implicaciones
prácticas. Un libro, en definitiva, imprescindible para comprender —y cambiar— nuestro
mundo.
In: http://www.alianzaeditorial.es/fichaGeneral/ficha.php?obrcod=3201912&web=34.
2
Centro studi sul teatro medioevale e rinascimentale. Convegno di studio (16:
1992: Roma-Anagni) - Chiabò, Maria - Doglio, Federico. Esperienze dello
spettacolo religioso nell'Europa del Quattrocento: convegno di studi: Roma, 17-20
giugno 1992, Anagni, 21 giungo 1992. Viterbo, Centro studi sul teatro medioevale
e rinascimentale, 1993. UPS 74-C-219(16)
Anno 1992 “Esperienze dello spettacolo religioso nell’Europa del Quattrocento”.
Atti del Convegno (Torre d’Orfeo Editrice, pp. 372, L. 45.000) con le relazioni di:
Giovanni Cherubini, Principi e città alla fine del Medioevo.
Raimondo Guarino, Prospettive dello spettacolo religioso nell’Italia del Quattrocento.
Claudio Leopardi, Il problema del monachesimo e la Firenze del Quattrocento.
Paola Ventrone, La Sacra Rappresentazione fiorentina: aspetti e problemi.
Nerida Newbigin, Le Sacre Rappresentazioni nella Firenze laurenziana.
Giovanni Ponte, Tradizione agiografica e realtà quattrocentesca nel S. Onofrio di C.
Castellani.
Giulio Cattin, La musica nelle sacre rappresentazioni fiorentine. Il caso della
rappresentazione di S. Onofrio.
Jean Lacroix, L’angelo regista della Sacra Rappresentazione.
Richard Axton, Theatre-in-the-round in the 15th century Britain.
Jean Subrenat, Eve repentante et pardonnée. Une expérience spirituelle originale dans le
drame religieux français du XVe siècle.
Graham Runnalls, Le Mystère français un drame romantique?
Angel Chiclana Cardona, Estructura dramática de algunos textos medievales en la lengua
castellana.
Nina Kiraly, Religious theatre in Russia, Hungary and Poland in the 15th and 16th centuries.
Jarmila Veltrusky, La mondanité de Marie Madeleine: beauté, joie, péché.
Ezio Alberione, Bibliografia italiana
Raffaella Bonvicino, Bibliografia straniera.
Centro studi sul teatro medioevale e rinascimentale. Convegno internazionale (23:
1999: Anagni) - Chiabò, Maria - Doglio, Federico. Letteratura e drammaturgia dei
pellegrinaggi: convegno internazionale, Anagni 10-11-12 settembre 1999. Roma,
Torre d'Orfeo, 2000. UPS 74-C-219(23)
Nell’imminenza dell’Anno Santo 2000, è naturale che il tema del XXIII Convegno affronti un
fenomeno suggestivo ma raramente frequentato. Suggestivo per la quantità e ricchezza dei
contributi che dotti pellegrini di ogni parte d’Europa, e artisti, poeti, religiosi e laici di diverse
epoche, hanno offerto all’attenzione dei posteri. Poco frequentato, fuori dalla cerchia degli
specialisti di storia religiosa o dei devoti (che tuttora percorrono i “cammini” verso Roma,
Gerusalemme, Santiago), in tempi come i nostri di generica religiosità e sostanziale
secolarizzazione. Il Convegno, come sempre, sarà animato dall’intervento di studiosi attivi in
un reciproco rapporto interdisciplinare, mentre lo spettacolo, che porterà in scena, dopo
secoli d’oblio, due rappresentazioni fiorentine della fine del ‘400 che hanno per tema il
pellegrinaggio a Santiago e le sue drammatiche vicende, offrirà al pubblico e agli studiosi
l’occasione per condividere una rara ed intensa esperienza. Infine, poiché il Convegno è da
anni incardinato nel festival di Anagni (27 agosto – 12 settembre), altri spettacoli, musicali
e coreografici, arricchiranno la tematica del Convegno. La prima rappresentazione di “Storie
di Pellegrini” di Anonimo Fiorentino del ‘400 avrà luogo in Piazza della Pace. Regia di Salvo
Bitonti.
Centro studi sul teatro medioevale e rinascimentale. Convegno internazionale (24:
2000: Anagni) - Chiabò, Maria - Doglio, Federico. Martiri e santi in scena: XXIV
convegno internazionale, Anagni 7-10 settembre 2000. Roma, Torre d'Orfeo, 2001.
UPS 74-C-219(24)
3
Continuando nella sua sistematica esplorazione dei temi culturali che hanno ispirato, nelle
diverse epoche e nazioni, la drammaturgia europea. il Centro Studi, in occasione delle
celebrazioni giubilari dell’Anno Santo 2000, ha programmato il suo XXIV Convegno
Internazionale sul tema: “Martiri e Santi in scena”. Per la prima volta per iniziativa di un
Centro di ricerche teatrali, studiosi di diverse discipline, storici della religione, dell’agiografia
e del martirologio, di letteratura spirituale, d’arte e di musica, recheranno il loro contributo
alla conoscenza di una vicenda plurisecolare, disegnando il ricco terreno su cui è cresciuta
nel tempo la fioritura del teatro dei memorabili esempi e degli eroici sacrifici dei Santi.
Come ogni anno, uno spettacolo medioevale-rinascimentale illustrerà il tema del Convegno,
questa volta sarà “Santo Alessio”, di autore anonimo fiorentino della fine del Quattrocento,
testimonianza di una strenua dedizione alle leggi del Cristo. Inoltre, per evocare la
drammatica vicenda di Bonifacio VIII, promotore del Giubileo, verrà rappresentato il nuovo
testo “Lo schiaffo di Anagni” di un autore di oggi, Mario Prosperi.
Prima rappresentazione di “Santo Alessio” di Anonimo Fiorentino del Quattrocento verrà
rappresentata dal Gruppo di Studio dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma
diretto da Giuseppe Rocca.
Centro studi sul teatro medioevale e rinascimentale. Convegno internazionale (25:
2001: Roma) - Chiabò, Maria - Doglio, Federico. Satira e beffa nelle commedie
europee del Rinascimento: XXV convegno internazionale, Roma, 6-9 settembre
2001. Roma, Torre d'Orfeo, 2002. UPS 74-C-219(25)
Dopo i due ultimi convegni, dedicati allo studio della drammaturgia d’ispirazione religiosa,
sul martirologio e l’agiografia, in occasione delle celebrazioni per il Giubileo dell’Anno Santo
2000, il Centro Studi riprende l’analisi delle forme profane e, in particolare, delle forme
comiche.
Già nel ‘93 si era posto allo studio il problema delle origini della commedia in lingua e
l’esemplificazione era stata offerta da un’ottima edizione scenica de “Il Negromante”
dell’Ariosto. Nel ‘95, in tre successivi convegni (due in Italia e uno in Francia) era stata
illustrata, da diverse prospettive, la nascita della “Commedia improvvisa o dell’Arte” ed era
stata rappresentata “La pazzia d’Isabella”. Ancora, nel ‘97, analizzando i caratteri delle
opere e degli spettacoli studenteschi nelle università del Quattrocento, si era allestita la
“Philogenia” del Pisani.
Quest’anno il convegno si propone di osservare i caratteri satirici, sarcastici, grotteschi
emergenti da alcune note commedie europee composte da autori che intendevano reagire,
con queste opere, agli eccessi del potere, al malcostume sociale, all’ottusità della massa.
“La Cortigiana”, scritta da Aretino nella Roma curiale del 1525, ci è sembrata essere ben
rappresentativa della tematica del nostro convegno.
Nel Giardino dell’Istituto Nazionale di Studi Romani verrà rappresentata “La Cortigiana” di
Pietro Aretino in regia di Mario Prosperi.
Centro studi sul teatro medioevale e rinascimentale. Convegno internazionale (31:
2007: Roma) - Chiabò, Maria - Doglio, Federico. Umor nero, astuzia e sarcasmo nei
testi
comici
popolareschi
dell'Europa
tardomedioevale:
XXXI
convegno
internazionale, Roma, 2-5 ottobre 2007. Roma, Torre d'Orfeo, 2008. UPS
74-C-219(31)
Il Centro Studi, nel corso del 2006, ha celebrato il suo XXX Convegno Internazionale e
concluso un ciclo di esplorazioni sul teatro antico italiano (medioevale, umanistico
rinascimentale, primo tempo di Barocco), di riscoperte e ripubblicazione di testi rari, di
rappresentazioni teatrali sui temi dei Convegni, rappresentazioni che sono state filmate o
videoregistrate, costituendo, con quarantacinque spettacoli, l’unica cine-videoteca sul teatro
antico esistente in Europa. In realtà, il Centro che è stato creato a Viterbo nel 1975, ha
ospitato anche nel 1983 il IV Colloquio della Società International pour l’Etude du Théâtre
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Médiéval, e nel corso degli anni ha effettuato seminari e settimane di studi in Francia,
Spagna e Svizzera. Questo significativo insieme di attività culturali ed artistiche in favore
della diffusione della conoscenza dell’antico teatro italiano, prospettato sul piano europeo
grazie ai contributi di studiosi di diversi paesi, si è concluso con quest’anno e costituirà
materia per la pubblicazione di un volume, accompagnato da un DVD antologico degli
spettacoli realizzati.
Col 2007 il Centro, corrispondendo alle richieste rivolte da studiosi di diversi paesi europei,
estenderà il suo ambito di ricerca e sperimentazione alle letterature drammatiche e alle
forme di spettacolo, colte e popolari, realizzate fra il Medioevo e l’età barocca, nei maggiori
centri d’Europa.
Così, nel 2007, il Centro propone un Convegno-Rassegna, da realizzarsi in un teatro romano
nel mese di ottobre, animato da almeno quindici specialisti di vari paesi e di diverse
discipline (storia, letteratura, drammaturgia, iconografia, musicologia), impegnati a trattare
il tema del XXXI Convegno “Umor nero. Astuzia e sarcasmo nei testi comici popolareschi
dell’Europa tardomedioevale”. Con loro alcuni registi presenteranno le videoregistrazioni di
spettacoli attinenti il tema del comico, realizzati in precedenti Convegni, altri realizzeranno
alcuni testi d’epoca che ben illustrano questo tema.
In particolare si prevede che il regista Giuseppe Rocca realizzi scene della tradizione comica
popolaresca italiana dei secoli XIII-XVI fino al Ruzante con i suoi allievi attori dell’Accademia
Nazionale d’Arte Drammatica di Roma, che il regista Mario Prosperi con la compagnia del
Teatro Politecnico rappresenti momenti della celebre farsa francese “Farce de Maître Patelin”
e “Il ladro di pecore” tratto dalla “Seconda Pastorum” del Ciclo inglese di Wakefield; infine
che il gruppo universitario della Facoltà di Filologia dell’Università di Valencia reciti alcuni
“pasos” di Torres Naharro.
Come sempre, i testi rari e tradotti per l’occasione in lingua italiana saranno editi a cura del
Centro, gli spettacoli saranno videoregistrati, gli Atti del Convegno 2006 saranno distribuiti
ai convegnisti e ai critici (recheranno come sempre in frontespizio il nome del Ministero dei
Beni Culturali). Maria Chiabò, Direttrice del CSTM&R e Federico Doglio, Presidente del
CSTM&R.
Centro studi sul teatro medioevale e rinascimentale. Convegno internazionale (32:
2008: Roma) - Chiabò, Maria - Doglio, Federico. Fortuna europea della Commedia
dell'arte: XXXII convegno internazionale, Roma, 2-5 ottobre 2008. Roma, Torre
d'Orfeo, 2009. UPS 74-C-219(32)
Continuando le ricerche iniziate nel 1995, per la preparazione del Convegno “Origini della
Commedia improvvisa o dell’Arte”, quest’anno gli studiosi offriranno una panoramica sulla
fortuna europea che gli attori straordinari della tradizione italiana conseguirono nei principali
paesi influenzando, fra il XVI ed il XVII secolo, la vita teatrale ed i suoi multiformi modi
espressivi.
Fu l’influenza che modificò non solo il mestiere dell’attore ma pure l’impegno degli autori, il
rapporto con il pubblico, che stimolò la riflessione critica sul significato stesso dello
spettacolo e le sue implicazioni sociali e morali. Il successo internazionale ebbe ricadute
significative anche nell’ambito delle arti figurative e della musica.
Lo spettacolo che illustra il tema del Convegno è “Le Festin de Pierre” che Domenico
Biancolelli, esponente degli attori italiani in Francia, scrisse e recitò, in gara con Molière che
s’alternava con lui sul palcoscenico del Palais-Royal, nel 1665 (o ’68). Alcuni studiosi
giudicano il canovaccio una “libera interpretazione in chiave farsesca del Dom Juan di
Molière” (15 febbraio 1665) prima degli interventi censori. Tradotto ed adattato in occasione
del Convegno, il testo viene rappresentato per la prima volta in Italia.
Corda, Andrea. La formazione al giornalismo: dal praticantato alle scuole. Cagliari,
CUEC, 2011. UPS 32-B-2212
5
In passato valeva il detto: “Il giornalismo si impara in redazione”. Bastava appropriarsi dei
segreti del mestiere per essere un buon giornalista. Oggi, invece, alla conoscenza dei
meccanismi di redazione e all’esperienza sul campo occorre affiancare un solido bagaglio
culturale, che garantisca al cronista competenza e credibilità. Il praticantato ha mostrato
diverse lacune sotto il duplice punto di vista dell’accesso – chiuso e discrezionale – e della
formazione: monodimensionale. Le scuole di giornalismo – create nel 1989-1990 come
strada alternativa al praticantato – possono invece garantire una preparazione multimediale
e a tutto campo affiancando la teoria alla pratica, coniugando il learning by job con il
training accademico. Questo libro spiega come, attraverso questa nuova strada, l’Italia si è
avvicinata ad altre nazioni europee e soprattutto agli Usa, dove le scuole di giornalismo
costituiscono la fonte più accreditata per l’accesso alla professione. In definitiva, uno
scambio reciproco tra la nostra esperienza e la best practise americana non può che portarci
verso una formazione più completa e polivalente.
Andrea Corda (Carbonia 1981), laureato in Scienze della Comunicazione all’Università degli
Studi di Roma “La Sapienza”, collabora dal 2006 con la cattedra di Storia del Giornalismo
dell’Università degli Studi di Cagliari. Giornalista pubblicista, scrive per diversi quotidiani ed
è attualmente direttore responsabile della testata giornalistica radiofonica di “Radioluna”.
Lavora a un progetto di ricerca storica sull’informazione in Sardegna dagli anni ’50 a oggi.
In:
http://www.cuec.eu/index.php/2011/10/la-formazione-al-giornalismo-dal-praticantato-allescuole/.
Costa, Antonio. Saper vedere il cinema. Nuova ed. Milano, Bompiani, 2011. UPS
32-B-1572
Che cos’è il cinema? Cosa è stato e cosa sarà? Come funziona dal punto di vista tecnico ed
economico, narrativo e comunicativo? Questo libro, che esce in nuova edizione riveduta e
aggiornata dopo più di venti ristampe, mostra come e dove trovare le risposte a queste
domande: ora esaminando le fasi di una sceneggiatura, ora studiando il funzionamento degli
effetti speciali nel cinema digitale, ora analizzando gli stili di regia. La trattazione, corredata
da molti esempi, prende sempre le mosse dall’esperienza dello spettatore, disorientato
dall’eccesso di offerta di immagini nell’universo dei new media. Questo libro, integrando la
prospettiva storica con l’analisi delle componenti della comunicazione filmica, costituisce
un’agile introduzione alla conoscenza dei vari assetti del linguaggio filmico nelle diverse età
del cinema e dei rapporti tra tecnica e linguaggio.
In: http://bompiani.rcslibri.corriere.it/libro/6790_saper_vedere_il_cinema_costa.html.
Costa, Antonio. Saper vedere il cinema. 3. ed. Milano, Bompiani, 1988. UPS
63.6-B-31 Cinema.
Costa, Antonio. Saper vedere il cinema. 9. ed. Milano, Bompiani, 1995. UPS
32-B-1502(22).
Costa, Antonio. Saper vedere il cinema. 5. ed ed. Milano, Bompiani, 1991. UPS
63-04-D-090; UPS 32-B-487; UPS 32-B-1502(10) Cinema.
Cucchi, Riccardo, ed. Clamoroso al Cibali: "Tutto il calcio minuto per minuto":
quando la radio diventa storia. 2. ed. Argelato (BO): Minerva, 2010. UPS 32-C-3659
“Tutto il calcio minuto per minuto”, una delle trasmissioni più popolari della Rai, il 10
gennaio scorso ha compiuto i suoi primi cinquant’anni. Un compleanno importante per la
storia della radiofonia e del nostro Paese, l’occasione per rievocare e risvegliare le emozioni
di un programma di successo nato grazie alla brillante intuizione di Guglielmo Moretti, capo
del pool sportivo, Sergio Zavoli, all’epoca responsabile della redazione radiocronache della
Rai e Roberto Bortoluzzi che di “Tutto il calcio” fu l’ideale padrone di casa per 27 anni prima
di lasciare il testimone nelle mani di Massimo De Luca e poi di Alfredo Provenzali. Un
appuntamento che ha saputo regalare queste emozioni a milioni di radioascoltatori. E che,
6
mezzo secolo dopo, ancora regala. Nomi che riaccendono il ricordo e la fantasia dei tifosi:
Niccolò Carosio, capostipite in assoluto delle prime radiocronache di calcio, Enrico Ameri,
Sandro Ciotti, Claudio Ferretti, Ezio Luzzi. Personaggi che si sono impressi, con la bravura,
la voce e la loro spiccata personalità, nei timpani e nel cuore degli italiani, sempre più fedeli
al rito consolidato della domenica pomeriggio. Rito che negli anni Sessanta vedeva come
protagonista pressoché indiscussa la radio, mezzo di comunicazione tra i più immediati che,
con l’avvento della televisione e delle tecnologie sempre più sofisticate, ha dovuto
raccogliere una sfida importante per continuare a stare al passo con i tempi. E dunque,
Riccardo Cucchi, Bruno Gentili, Giulio Delfino, Filippo Corsini, Francesco Repice e molti, molti
altri che, “rubando” il mestiere ai vecchi maestri hanno portato avanti la bandiera di una
trasmissione unica, che non somiglia a nessun’altra. Attraverso le voci e le memorie di
grandi giornalisti, di allora e di oggi, con questo libro si vuole ripercorrere la storia di un
programma, dei suoi attori principali e secondari, ma al contempo la storia di un Paese e del
suo costume attraverso cinquanta anni di calcio e di fede sportiva. E allora, mettiamoci
comodi. “Gentili ascoltatori buon pomeriggio… I campi collegati sono nell’ordine … Al
microfono i colleghi… Via con i risultati dei primi tempi”. Con la radio è così. Chiudi gli occhi
e vivi sognando la partita, trasportato dalla corrente di una voce ormai amica e ... “Scusa,
scusa Ameri” … “Scusa Ciotti, il Milan è passato in vantaggio”… E allora l’adrenalina entra in
circolo e sì, può accadere che si sia testimoni, in diretta, di un risultato inaspettato,
incredibile.
Magari,
“clamoroso
al
Cibali!”.
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at:
http://www.minervaedizioni.com/SchedaProdotto.aspx?oid=2cf2ea61-1b01-426b-b91d-8b2
4354ecb49#sthash.q9sjx4Xh.dpuf
In:
http://www.minervaedizioni.com/SchedaProdotto.aspx?oid=2cf2ea61-1b01-426b-b91d-8b2
4354ecb49
Duch, Lluis. Religiòn y comunicaciòn. Barcelona, Fragmenta Editorial, 2012. UPS
32-B-2213(13)
Las comunidades religiosas son lo que son en función de la calidad o falta de calidad de sus
transmisiones. La profunda crisis que experimentan las religiones constituidas no es sino
una de las secuelas más negativas de su incapacidad para establecer corrientes polifónicas
de comunicación y de empatía entre sus creyentes y, en definitiva, entre los seres humanos
con inquietudes espirituales. Cualquier futuro saludable y humanizador de la religión, de la
familia, de la cultura y de las formas políticas dependerá de un modo directo de la salud de
la palabra humana y de su oportuna contextualización comunicativa en cada aquí y ahora.
Lluís Duch expone con rigor y claridad la creciente importancia que adquieren hoy los
medios de comunicación como nueva estructura de acogida, en detrimento de las tres
estructuras de acogida clásicas (codescendencia, corresidencia y cotrascendencia, es decir,
familia, ciudad y religión). Explora también el concepto de tradición, la importancia del
símbolo, la diferencia entre información y comunicación, la crisis de confianza en las
instituciones religosas, la aceleración del tempo vital, la erosión de lo sagrado y la
revolución de lo creíble.
Lluís Duch (Barcelona, 1936) es doctor en antropología y teología por la Universidad de
Tubinga y ha sido profesor en la Facultad de Ciencias de la Comunicación de la Universidad
Autónoma de Barcelona, en el Instituto Superior de Ciencias Religiosas San Fructuoso de
Tarragona y en la Abadía de Montserrat. Es monje de Montserrat desde 1961. Ha estudiado
los distintos lenguajes de los universos simbólicos y míticos y su concreción en la vida
cotidiana de nuestros días. En estos últimos años ha publicado una Antropología de la vida
cotidiana que tiene como referencia más importante la situación de las transmisiones
efectuadas por las estructuras de acogida. Ha traducido al catalán y al castellano escritos de
Lutero, Müntzer, Silesius, Schleiermacher y Bonhoeffer. Es autor de más de cincuenta libros
y opúsculos, y de trescientos artículos y colaboraciones en obras colectivas. Su dilatada
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trayectoria intelectual ha sido reconocida y estudiada en el libro de homenaje Empalabrar el
mundo. El pensamiento antropológico de Lluís Duch (Fragmenta, 2011).
In: http://www.fragmenta.cat/es/fragmentos/cataleg/fragmentos/151605.
Giovanardi, Claudio. L'italiano da scrivere: strutture, risposte, proposte. Napoli,
Liguori, 2010. UPS 35-C-1145(28)
Esiste ancora l’italiano standard? È possibile insegnare un modello di riferimento dell’italiano
scritto (e anche parlato)? Come comportarsi di fronte alle nuove scritture imposte da
Internet? A queste e a molte altre domande intende rispondere questo libro che – pur
dedicando ampio spazio alle strutture grammaticali, lessicali e testuali della nostra lingua –
non rinuncia a intrattenere con il lettore un dialogo fitto di suggerimenti e proposte
operative. Il volume si compone di otto capitoli. Nel primo si COMUNICAZIONE.enl Page 6
affrontano i problemi legati al tipo di italiano da insegnare nella scuola e quelli legati alla
rivoluzione culturale che stiamo vivendo con il passaggio dall’età dell’homo sapiens a quella
dell’homo videns. Gli altri sette affrontano altrettanti aspetti della struttura dell’italiano di
oggi: grafia, lessico e neologia, frase semplice, frase complessa, cos’è un testo, tipologia dei
testi con particolare riguardo a quelli scolastici, punteggiatura. Al libro è collegato un
Eserciziario che consente di verificare il livello di apprendimento degli studenti circa gli
argomenti trattati nel volume.
Claudio Giovanardi è professore ordinario di Linguistica italiana presso l’Università Roma
Tre. È autore di saggi sulla comunicazione scritta dell’italiano, sull’influsso dell’inglese
sull’italiano, sulla lingua del teatro e sul rapporto lingua-dialetto a Roma. Tra le
pubblicazioni più recenti: Le strategie dell’italiano scritto, Bologna 2001 (con Maurizio
Dardano); Lingua e dialetto a teatro. Sondaggi otto-novecenteschi, Roma 2007. Ha curato
l’edizione critica di G. Filoteo Achillini, Annotationi della volgar lingua, Pescara 2005, il
volume nonché Lessico e formazione delle parole. Studi offerti a Maurizio Dardano per il suo
70° compleanno, Firenze 2005. È socio ordinario dell’Arcadia e del Centro Studi G.G. Belli; è
socio corrispondente dell’Istituto di Studi Romani.
In: http://www.liguori.it/schedanew.asp?isbn=4895.
Harcup, Tony. Alternative journalism, alternative voices. London; New York,
Routledge, 2013. UPS 32-C-3801
Bringing together new and classic work by Tony Harcup, this book considers the
development of alternative journalism from the 1970s up until today. Bringing theory and
practice together, Harcup builds an understanding of alternative media through the use of
detailed case studies and surveys. Including opinions of journalists who have worked in both
mainstream and alternative media, he considers the motivations, practices and roles of
alternative journalism as well as delving into ethical considerations. Moving from the history
of alternative journalism, Harcup considers the recent spread of 'citizen journalism' and the
use of social media, and asks what the role of alternative journalism is today.
Foreword: Local Journalism, Radical Reporting and the Everyday Section 1: Alternative
Media, Alternative Voices
1. Introduction: From ‘Native Reporting’ to ‘Native Researching’ 2. An Insurrection in
Words: East End Voices in the 1970s Section 2: The Alternative Local Press: A Critical
Overview 3. A Northern Star: Leeds Other Paper and the Alternative Press 1974-1994 4.
The Alternative Local Press Section 3: Reporting From The Ground Up: Alternative
Journalism In Practice 5. ‘The Unspoken – Said’: The Journalism of Alternative Media 6. It
Wasn’t All About Arthur: Alternative Media and the Miners’ Strike 7. Reporting the Voices of
the Voiceless During the Miners’ Strike: an Early Form of ‘Citizen Journalism’ Section 4:
Alternative Media Activists: Motivations And Reflections 8. ‘I’m Doing this to Change the
World’: Journalism in Alternative and Mainstream Media 9. Citizens in the Newsroom:
Democracy, Ethics and Journalism 10. Alternative Journalism as Active Citizenship Section
8
5: Alternative Media Today and Tomorrow 11. Alternative Journalism: Oppositional
Reporting in Practice Appendix 1. Statements published in The Other Paper, LOP and
Northern Star Appendix 2. Views on the News Appendix 3.
National Conference of Alternative Papers Index
Tony Harcup is Senior Lecturer at the Department of Journalism Studies, University of
Sheffield. His previous publications include: Journalism: Principles and Practice (2nd ed,
2009); The Ethical Journalist (2007); Newspaper Journalism (2010, co-authored with Peter
Cole) and A Northern Star: Leeds Other Paper and the alternative press 1974-1994 (1994).
In: http://www.routledge.com/books/details/9780415521895/
Maietti, Andrea. Com'era bello con Gianni Brera. Arezzo, Limina, 2002. UPS
24-C-1854
Da quando se n’è andato, pochi giorni prima del Natale 1992, Gianni Brera è oggetto di un
vero e proprio pellegrinaggio ai luoghi della sua memoria, che sono soprattutto le sue
irripetibili pagine di sport e di racconti padani. Un fenomeno di fedeltà e di nostalgia che ha
pochi eguali in Italia specialmente in tempi che tendono a dimenticare in fretta.
Andrea Maietti ripropone qui il suo saggio (Il calciolinguaggio di Gianni Brera) sui neologismi
breriani (da libero a centrocampista, da pretattica a pallagol), i suoi epiteti antonomastici
(da Abatino a Rombo di tuono), le sue invenzioni attributive (barbino, bridipsichico,
cachettico, pellagroso, posaglutei, tripallico). Lo aggiorna di voci sfuggite nella precedente
pubblicazione. Soprattutto lo arricchisce di commosse pagine biografiche: una vita trascorsa
accanto al gran lombardo, colto nella sua alta dimensione di humanitas e in quella che
Maietti chiama la poetica dell’addio, una visione del mondo che avvicina Brera a grandi della
letteratura come Hemingway e Leopardi.
COMUNICAZIONE.enl Page 7
Insieme, singolarissime testimonianze di devozione breriana: dal professore universitario
che ha sul suo comodino Derek Walcott e gli Arcimatti di Brera al pittore ciociaro che ha
fatto una galleria di quadri ispirati al mondo breriano; da una ragazza toscana, ignara di
sport, innamoratasi della scrittura del gran lombardo al giovane insegnante che sostiene di
aver trovato Gesù Cristo attraverso le pagine di Brera. Ce n’è abbastanza per un libro che
fissa con accattivante scrittura (non immemore degli insegnamenti del maestro) un mito
della storia sportiva e letteraria del Novecento italiano.
In: http://www.andreamaietti.it/limina-edizioni_2688565.html.
Menestò, Enrico - Bisogna, Fabio, eds. Iacopone da Todi e l'arte in Umbria nel
Duecento. Milano: Skira, 2006. UPS 17-D-1612
Il catalogo, pubblicato in occasione della mostra organizzata per le Celebrazioni del VII
Centenario della morte, intende ricostruire la vita, l’opera e la complessa figura di Iacopone
da Todi in rapporto al clima storico e culturale della seconda metà del XIII secolo e
approfondire il suggestivo dialogo tra la sua produzione poetica e l’arte figurativa umbra del
Duecento. La vicenda umana, mistica e letteraria del santo di Todi viene abilmente
ricostruita attraverso un ricco corpo di fonti storico-documentarie, agiografiche, letterarie,
iconografiche. Accanto a questa prima parte trova spazio una significativa selezione di opere
d’arte prodotte in Umbria al tempo di Iacopone come tavole dipinte, sculture, miniature,
oggetti di oreficeria rappresentanti i principali temi toccati dall’autore nei suoi scritti.
Iacopo Benedetti da Todi, detto Iacopone, (ca. 1230-1306), è una delle figure più
affascinanti del francescanesimo delle origini e certo uno dei più grandi poeti della
letteratura italiana di sempre. La notorietà storica del personaggio è legata agli ultimi anni
della sua vita: il suo nome appare nel cosiddetto manifesto di Lunghezza (10 maggio 1297),
col quale i cardinali Colonna, appoggiando le rivendicazioni degli Spirituali, denunciano
l'illegittimità del papato di Bonifacio VIII; Iacopone è fra i testimoni ufficiali e subirà la
9
reazione papale: scomunica, assedio di Palestrina, carcere perpetuo (1298), da cui uscì solo
alla morte di Bonifacio (1303).
Questi ultimi anni della vita di Iacopone sono i più noti, documentati anche da alcune sue
laude, tra le più celebri, a Celestino e a Bonifacio. Per il resto, nulla si sa di storicamente
attendibile. La maggior parte delle notizie sulla sua vita deriva da una biografia leggendaria
composta oltre centocinquanta anni dopo la morte del francescano.
Todi, Palazzo del Popolo
1 dicembre 2006 – 2 maggio 2007
Il catalogo ufficiale è disponibile presso il bookshop della mostra e presso il bookstore di via
Torino 61 a Milano e dal 24 gennaio 2007 in tutte le librerie italiane.
- See more at:
http://www.skira.net/arte-antica/cataloghi/iacopone-da-todi.html#sthash.bkvPVsfB.dpuf
In: http://www.skira.net/arte-antica/cataloghi/iacopone-da-todi.html
Moragas, Miquel de, ed. La comunicacion: de los origenes a Internet. Barcelona:
Gedisa, 2012. UPS 32-C-3708.
La comunicación: De los orígenes a Internet aparece en un esce-nario de aceleradas
trasformaciones de nuestra sociedad. En los diversos capítulos de esta obra, Tecumseh Fitch
analiza la evolu-ción biológica del lenguaje y Umberto Eco recorre los cambios "de Internet
a Gutenberg". Joan Majó describe la evolución de las tecnologías de la comunicación
humana hasta la digitalización y la convergencia entre la informática y las
telecomunicaciones. Miquel de Moragas y Urs Gasser analizan los impactos de la
comunicación en la cultura y la educación. Ashley Beale se aproxima a los importantes
cambios que la globalización significa para las culturas nacionales y las formas políticas
tradicionales de los estados-nación y Peter Dahlgren considera cómo la participación política
en la democracia moderna puede verse potenciada, pero también manipulada por el uso de
internet y los nuevos medios de comunicación.
Todos los autores coinciden en rechazar posiciones deterministas en las relaciones entre
comunicación, tecnologías y beneficios sociales. En este libro la comunicación aparece como
un fenómeno transversal que afecta a la cultura, la economía, la política, la educación, la
vida cotidiana y el entretenimiento. Es, en particular, un elemento central del debate actual
sobre la democracia. En todos los capítulos de este libro emerge una cuestión central:
¿hasta qué punto los cambios en la comunicación favorecen, potencian o perjudican la
participación y la diversidad?
Miguel (ed.) de Moragas (Barcelona, 1943) es catedrático de comunicación de la
Universidad Autónoma de Barcelona, ha sido uno de los fundadores de los estudios
universitarios de comunicación en España. Dos veces decano de la Facultad de Ciencias de
la Información y vicerrector de investigación de la UAB. En 1988 fundó el Centro de Estudios
Olímpicos y en 2000 el Instituto de la Comunicación (InCom UAB). Es miembro del Institut
d’Estudis Catalans, y fue primer presidente de la Societat catalana de comunicació. Desde
2008 preside la Asociación Española de Investigación de la Comunicación (AE-IC). Es
miembro de consejos de editoriales de numerosas revistas internacionales, entre ellas
European Journal of communication, Zer (Bilbao), Revista latinoamericana de ciencias de la
comunicación (ALAIC), Signo y pensamiento (Bogotá), Telos (Telefónica), Intercom (Brasil).
Otero Bello, Edison. Teorias de la comunicaciòn. 2. ed. Buenos Aires, Editorial
Universitaria, 2004. UPS 32-C-3658
Este texto expone el tenor de las principales tendencias interpretativas en materia de
comunicación y medios de comunicación, rastreando en sus bases intelectuales y
reconstruyendo su desarrollo en el tiempo. Manejando las fuentes bibliográficas originales y,
al mismo tiempo, poniendo a la vista el estado de los debates más recientes en el área,
constituye un valioso libro de consulta sobre el tema para docentes y estudiantes en
10
disciplinas y profesiones relativas a las teorías de la comunicación, la sociología, la
psicología, el periodismo y la publicidad. Los autores más relevantes, los libros más
significativos, las discusiones más importantes están reunidos en este volumen, sumados a
una extensa bibliografía especializada y plenamente actual.
DEL AUTOR
Edison Otero es filósofo y profesor de los programas de Magister en Docencia e
Investigación Universitaria y de Reforma Procesal Penal, así como de la carrera de Ciencias
Políticas en la Universidad Central de Chile, institución de la que es también Vicerrector
Académico. Es autor, entre otros, de los libros "Defensa del Oficio Intelectual" (1996),
"Comunicación Social" (1999), "Diccionario de Comunicación" (2000), "Diccionario de
Epistemología" (2001), y "Ensayos de Epistemología" (2002).
http://www.buscalibre.com/teorias-de-la-comunicacion-edison-otero-universitaria/p/170yb8
8.
Pira, Francesco - Femia, Matteo. Bruno Pizzul: una voce nazionale. Milano, Lupetti,
2012. UPS 32-B-2211
Con la prefazione di Riccardo Cucchi e testimonianze di Italo Cucci, Eleonora Giovio e
Daniele Redaelli.
Bruno Pizzul, è uno dei telecronisti più amati della tv italiana. Un uomo schivo che non ama
palcoscenici e celebrazioni. Quella di Pizzul è una di quelle storie che sarebbe piaciuta ad
Enzo Biagi. Perché è la vita di un italiano vero che da calciatore (ha marcato anche il grande
Omar Sivori) prima, e da telecronista dopo, ha girato l’Italia e il mondo. Gli aneddoti, i
grandi personaggi che ha conosciuto e incontrato, i suoi valori, un calcio bello da giocare e
da raccontare oggi offuscato da terribili ombre e personaggi loschi.
Bruno Pizzul ha narrato a milioni di italiani il calcio pulito come soltanto un grande
professionista sa fare. E’ partito da Cormons, cittadina al confine con la Slovenia, ed è
arrivato dove ogni buon giornalista sportivo sarebbe voluto arrivare. I suoi ricordi e i suoi
scoop giornalistici, i dialoghi con Nicolò Carosio e la sua enorme passione: la Nazionale.
Dalle punizioni al Liceo perché doveva correre a prendere il treno, alle gradite imitazioni in
televisione, ed ancora all’amore per il vino. "Il segreto del canto risiede tra la vibrazione
della voce di chi canta ed il battito del cuore di chi ascolta" diceva il poeta e scrittore
libanese Gibran Khalil. È forse stata la straordinaria simbiosi che si è creata tra la cantilena
familiare della voce di Bruno e l’udito, da essa rassicurato, di milioni di appassionati il
segreto del successo popolare di Pizzul. Quasi fosse una forma d’arte, il suo timbro
inconfondibile è entrato nell’immaginario di tutti, per decenni, facendone quasi uno di casa.
Un abbraccio, quello con la sua voce, dato dal fatto che quella sonorità portava con sé quel
garbo e quella saggezza, tipicamente friulani, che lo spettatore riconosceva
immediatamente dal suo tono pacato ma competente. E accadeva mentre raccontava un
rigore, un’azione, uno scontro di gioco. Nulla a che vedere con le telecronache urlate,
frementi, schizofreniche di oggi, che descrivono un calcio talvolta ancora appassionante. Per
precisa volontà degli autori, Francesco Pira e Matteo Femia, e di Bruno Pizzul, di concerto
con l’editore tutti i diritti d’autore ricavati dalla vendita del libro saranno devoluti alla
Fondazione Stefano Borgonovo.
www.fondazionestefanoborgonovo.it
In: http://www.faustolupettieditore.it/catalogo.asp?id=192.
COMUNICAZIONE.enl Page 8
Rainie, Harrison - Weliman, Barry. Networked: the new social operating system.
Cambridge, Massachusetts; London, MIT Press, 2012. UPS 32-C-3657
Daily life is connected life, its rhythms driven by endless email pings and responses, the
chimes and beeps of continually arriving text messages, tweets and retweets, Facebook
11
updates, pictures and videos to post and discuss. Our perpetual connectedness gives us
endless opportunities to be part of the give-and-take of networking.
Some worry that this new environment makes us isolated and lonely. But in Networked, Lee
Rainie and Barry Wellman show how the large, loosely knit social circles of networked
individuals expand opportunities for learning, problem solving, decision making, and
personal interaction. The new social operating system of “networked individualism” liberates
us from the restrictions of tightly knit groups; it also requires us to develop networking
skills and strategies, work on maintaining ties, and balance multiple overlapping networks.
Rainie and Wellman outline the “triple revolution” that has brought on this transformation:
the rise of social networking, the capacity of the Internet to empower individuals, and the
always-on connectivity of mobile devices. Drawing on extensive evidence, they examine
how the move to networked individualism has expanded personal relationships beyond
households and neighborhoods; transformed work into less hierarchical, more team-driven
enterprises; encouraged individuals to create and share content; and changed the way
people obtain information. Rainie and Wellman guide us through the challenges and
opportunities of living in the evolving world of networked individuals.
Lee Rainie is Director of the Pew Research Center’s Internet & American Life Project and
former managing editor of U.S. News and World Report.
Barry Wellman is the S. D. Clark Professor of Sociology at the University of Toronto, where
he directs NetLab.
In: http://mitpress.mit.edu/books/networked.
Sullivan, John L. Media audiences: effects, users, institutions, and power. Los
Angeles ecc., Sage, 2013. UPS 32-C-3802
Whether we are watching TV, surfing the Internet, listening to our iPods, or reading a novel,
we are all engaged with media as a member of an audience. Despite the widespread use of
this term in our popular culture, the meaning of “audience” is complex, and it has
undergone significant historical shifts as new forms of mediated communication have
developed from print, telegraphy, and radio to film, television, and the Internet. Media
Audiences explores the concept of media audiences from four broad perspectives: as
“victims” of mass media, as market constructions and commodities, as users of media, and
as producers and subcultures of mass media. The goal of the text is for students to be able
to think critically about the role and status of media audiences in contemporary society,
reflecting on their relative power in relation to institutional media producers.
1. History and Concept of the Audience
PART I. AUDIENCES AS OBJECTS
2. Effects of Media Messages
PART II. AUDIENCES AS INSTITUTIONAL CONSTRUCTIONS
3. Public Opinion and Audience Citizenship
4. Media Ratings and Target Marketing
PART III. AUDIENCES AS ACTIVE USERS OF MEDIA
5. Uses and Gratifications
6. Interpreting and Decoding Mass Media Texts
7. Reception Contexts & Media Rituals
PART IV. AUDIENCES AS PRODUCERS AND SUBCULTURES
8. Media Fandom and Audience Subcultures
9. Online, Interactive Audiences in a Digital Media World
10. Conclusion: Audience Agency in New Contexts
John L. Sullivan is Associate Professor of Media & Communication at Muhlenberg College in
Allentown, PA. He earned his B.A. in German and Media Studies from Pomona College and
his M.A. and Ph.D. in Communication from the Annenberg School for Communication at the
University of Pennsylvania. Dr. Sullivan’s research explores the links between media
12
industries and systems of social and economic power. More specifically, he focuses on
audience constructions within media organizations, the implementation of U.S. media
policies, and the political economy of cultural production. Recently, Dr. Sullivan has begun a
longer-term project to study the political economy of free, open source software (F/OSS)
movements.
COMUNICAZIONE.enl Page 9
In: http://www.sagepub.com/booksProdDesc.nav?prodId=Book233337#tabview=title
Libri acquistati da altre Facoltà dell’UPS, con dei contenuti
dell’interesse della FSC:
Deighton, Hilary J. Day in the Life of Ancient Rome. London, Bloomsbury Academic,
1992. Seminario di "Latinitas" 70.43-B-81
"A Day in the Life of Ancient Rome" sets out to answer some of the questions often posed
by students, the general public, and even by teachers, about what it was actually like to live
in Ancient Rome. Taking the framework of a typical day in the life of the city and its people,
the book is divided into Morning, Afternoon and Evening, guiding the reader though the
daily experiences of the people in ancient Rome. This book is ideal for teachers and school
pupils of Classical Civilisation and provides a foundation for those looking at the culture of
the ancient Romans.
Hilary J. Deighton is the author of three books, A Day in the Life of Ancient Rome, A Day in
the Life of Ancient Athens and Weather-god in Hittitie Anatolia.
In: http://books.google.it/books?id=GxFmQgAACAAJ
Deighton, Hilary J. A Day in the Life of Ancient Athens. London, Bristol Classical
Press, 1995. Seminario di "Latinitas" 70.42-B-48
A Day in the Life of Ancient Athens sets out to answer some of the questions often posed by
students, the general public, and even teachers, about what it was actually like to live in
Ancient Athens. Taking the framework of a typical day in the life of the city and its people,
this volume looks at the minutiae of everyday living. Much is known about the great
achievements of Athens, but information about the ordinary round of life -- about food,
furniture, and fashion, about make-up and laundry, children's games and the whole industry
based on the favored masculine pastime of the dinner party -- is hard to find. This book
draws together information from a wide range ofsources: from court cases to after-dinner
stories, tragedy to comedy, painted pottery to gravestones, bringing the ordinary Athenian
to life. In this volume, one can learn what was Plato's favorite food, the Ancient Greek cure
for a hangover, what to use for baby food and the Greek version of aromatherapy. Linda
Hennessy's illustrations, drawn from original source material, help the reader to enter the
window of the unfamiliar but fascinating Ancient Athens.
Hilary J. Deighton worked in educational publishing, journalism and PR, before teaching
Classical Studies and History. She currently lecturers in Classical Civilization at Filton
College, Bristol. In: http://books.google.it/books?id=fSUsAQAAMAAJ
Edwards, Michael. The Attic orators. London, Bristol Classical Press, 1994.
Seminario di "Latinitas" 70.36-B-200
The speeches of the Attic orators were mostly composed for delivery in the Athenian
law-courts and assembly, and at other public meetings such as state funerals, in the late
fifth and fourth centuries BC. They contain much information about, and valuable insights
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into, the life, thought, and institutions of classical Athens, while at the same time being
central evidence for the development of Athenian prose literature. This accessible book
includes chapters on each of the ten Attic orators (Antiphon, Andocides, Lysias, Isocrates,
Isaeus, Demosthenes, Aeschines, Lycurgus, Hyperides, Dinarchus) -- their lives, literary
style and works -- as well as a survey of the origins of oratory in Greece.
In: http://books.google.it/books?id=7bNfAAAAMAAJ
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