Dal lavoro al pensionamento PERSONAGGI DEL PASSATO
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Dal lavoro al pensionamento PERSONAGGI DEL PASSATO
COP 4/10 24-03-2010 8:20 Pagina 1 Esperienza n. 4/2010 Anno 60° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - € 2,20 - Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda - Contiene IP Tassa pagata Mensile di attualità, cultura e informazione PREVIDENZA: Dal lavoro al pensionamento PERSONAGGI DEL PASSATO: Cavour I GRANDI FIUMI: Il Tamigi UOMINI E AZIENDE: Corsi SpA L’INTERVISTA: Leonardo Chelazzi GIOIELLI D’ITALIA: Castel Sant’Angelo II COP 5‰ 25-03-2010 15:44 Pagina II IL TUO CINQUE PER MILLE: UN PICCOLO IMPEGNO PER GRANDI RISULTATI ANLA Decidi di devolvere il tuo cinque per mille all’ANLA • Non ti comporta spese aggiuntive • non rappresenta una scelta alternativa all’otto per mille • ci permette di continuare a lavorare per difendere e promuovere i nostri valori 730/UNICO CUD Nello spazio dedicato alla scelta per la destinazione del cinque per mille sulla dichiarazione dei redditi firma nel riquadro “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, c.1. lett a), del D.Lgs: n. 460 del 1997” e inserisci il codice fiscale dell’Anla all. A Tutti i soci che SONO ESONERATI dal presentare la dichiarazione dei redditi (mod. 730 o mod. unico) possono effettuare la scelta per la destinazione dell’8 e del 5 per mille compilando l’allegato A del mod CUD 2010. Dopo averlo firmato nei riquadri di scelta e nell’apposito riquadro in fondo alla pagina possono trasmetterlo alla nostra sede in Via Monte delle Gioie, 13 tel. 06/86321128 fax 06/86322076 mail: [email protected] che provvederà alla trasmissione telematica. 80031930581 AIUTA L’ANLA E I SUOI VOLONTARI A SOSTENERE CONSERVA QUESTA COMUNICAZIONE PER AVERE A PORTATA DI MANO IL CODICE FISCALE ANLA AL MOMENTO DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI I NOSTRI VALORI E LE NOSTRE INIZIATIVE SCEGLI DI DEVOLVERE IL 5 PER MILLE Il tuo contributo per noi è importante Sommario 4_10 25-03-2010 15:46 Pagina 3 DIRETTORE RESPONSABILE Franco Panzolini CONSULENTE EDITORIALE Raffaello Uboldi SERVIZI Martine O. Belhadi (Personaggi del passato), Paola Giovetti, Elena Grazini, Ettore Nuara (Lo sport), Riccardo Tucci jr, Raffaello Uboldi, Nora Villa (Made in Italy). AFFARI SOCIALI Franco Panzolini (Previdenza), Marco Curri (Fisco), Mauro Masini (Giustizia), Lotario Paladini (Noi e gli altri), Igor Uboldi (Economia). OPINIONI Franco Panzolini (Editoriale), Riccardo Tucci (L’angolo del Presidente), Igor Uboldi (Visti da fuori), Maria Venturi (Vizi e virtù). R UBRICHE Fabio Bonacina (Francobolli), Carlo Pieracci (Scienza), Raffaele C. Costa (Monete), Il Cruscante (Non dite ma dite), Wolfi Ferrero (Cultura), Mamma Giovanna (Cucina), Terenzio Grazini (Posta Condominiale), Iolanda Proietti (Civiltà della Tavola), Gianna Vannucchi (Collezionismo), Clemy (Ambiente (e scoperte) - Animali), Carlo D’Onofrio (Piante e non solo), Giuliana Valci (Oroscopo). HANNO COLLABORATO Roberto Antognozzi, Dedy Ferrari Clerici, Giulio Conter, Alberto U. Rogi, Raimondo Tassini, Maria Luisa Urbano. GRAFICA Annalisa Gatti IMPAGINAZIONE Roberta Greco SEGRETERIA DI REDAZIONE Elena Buccini EDITORE A.N.L.A. Associazione Nazionale Seniores d’Azienda Via Monte delle Gioie, 13 - 00199 Roma Tel. 06/86321128 r.a. Fax 06/86322076 e-mail: [email protected] www.anla.it PUBBLICITÀ DIRETTA FOTOLITO G.S.A. s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm) STAMPA Punto Web s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm) AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE ROMA 19/5/1977 n. 16824 RESPONSABILE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALI Terenzio Grazini ABBONAMENTI - Annuo euro 20,00 (estero euro 32,00). Una copia euro 2,20 (estero euro 3,50). I versamenti vanno effettuati a mezzo di c/c postale n. 77884005 intestato a: Anla, Via Monte delle Gioie, 13 00199 Roma. Iva assolta dall’Editore ai sensi dell’art. 74, 1° comma lett. c) Dpr 633/1972 e successive modificazioni. Tiratura media copie 120.000 Finito di stampare il 30-03-2010 Federazione Italiana Editori Giornali A.N.L.A. Iscritta al n. 22 del registro delle Associazioni di Promozione Sociale Codice Fiscale: 80031930581 PRESIDENTE NAZIONALE Riccardo Tucci COMITATO ESECUTIVO Alberto Urbinati, Lorenzo Cafferati, Vincenzo D’Angelo, Marcello Lamioni, Teresa Spampanato, Gino Toffoli, Terenzio Grazini, Lotario Paladini, Franco Panzolini. SOMMARIO OPINIONI Editoriale – Storie di ordinaria corruzione .................................................................. 5 Vizi e virtù – Quelli che non dicono mai “non so” ...................................................... 6 Visti da fuori – Usa e Cina ai ferri corti....................................................................... 7 Primo piano – La popolazione italiana nell’esame dell’Istat ................................... 8-9 AFFARI SOCIALI Dai lettori ...............................................................................................................10-12 Il fatto • Nel sud dell’Uzbekistan trovata la fortezza di Alessandro Magno • Non dite… ma dite… • Anche il carcere aiuta a scrivere Previdenza - Dal lavoro al pensionamento .......................................................... 14-17 Legale - Istituti di pagamento, una novità nel credito ............................................... 18 Sanità - La salute del clandestino .............................................................................. 19 Economia - “Avatar” perde l’Oscar ma vince a Wall Street ...................................... 20 VIAGGI Gioielli d’Italia – Castel Sant’Angelo ................................................................. 22-23 I grandi fiumi – Il Tamigi..................................................................................... 24-25 L’ITALIA CHE LAVORA Uomini e Aziende - Corsi SpA ............................................................................. 26-29 NOTIZIE ANLA................................................................................................. 30-36 Circolo Anziani del Lavoro Electrolux Zanussi, Gruppo Anziani Fata, Gruppo Lavoratori Seniores Riello Legnago, Gruppo Seniores Telecom Italia, Gruppo Wärstilä, Lovato Electric SpA, Seniores Palazzetti. Anla Toscana. Lettere, arte, storia e via via. Le nostre Sedi. Rinnovo cariche e organizzazione. Made in Italy - Cala il turismo fuorché quello religioso ........................................... 39 STORIE L’intervista - Leonardo Chelazzi ......................................................................... 40-41 Personaggi del passato - Camillo Benso, conte di Cavour .................................. 42-43 Italia per bene - La cera, arte antica rivalutata nel presente ..................................... 44 ATTUALITÀ Scienza e tecnica - I “geoneutrini” per studiare la Terra ........................................... 45 Sport - Dopo Vancouver 2010 .............................................................................. 48-49 Al calcio italiano conviene tifare Inter …………………. .................................... 50-51 Cultura - Come scoprire i tesori dei Ducati di Parma e Piacenza ........................ 52-54 Il libro del mese - Le grandi Mostre ESPERIENZA FAMIGLIA Consigli per la casa ................................................................................................... 55 Medicina – Il versamento pleurico ............................................................................ 56 Posta condominiale.................................................................................................... 57 Monete – Quando i Signori erano anche falsari ......................................................... 58 Francobolli – La fine dei dentelli?............................................................................. 59 Computer – Superare le barriere grazie al Web......................................................... 60 Collezionismo – Per aziende e banche un addio all’arte ........................................... 61 Civiltà della tavola – Troppo cibo finisce nei rifiuti ............................................ 62-63 Storia e tradizioni del poliedrico mondo del vino (3)............................................. 63 I vitigni del territorio e della cultura enoica nazionale Sangiovese e varietà bianche (seconda parte) Cuciniere – Ricette per un anno, di mamma Giovanna ............................................. 64 Piante – Anche gli animali hanno un’anima?............................................................. 65 Auto – Dai numeri alle stelle ...................................................................................... 65 Oroscopo ................................................................................................................... 66 Abb. mondadori 2010 24-03-2010 8:34 Pagina 4 ABBONAMENTI A PERIODICI L’abbonamento può essere effettuato anche on-line al sito: www.abbonamenti.it/anla ARNOLDO MONDADORI EDITORE - Casella Postale 6213/00195 Roma Prati - Tel. 06/39723378 Fax 06/39038994 I seguenti prezzi hanno validità 2010 (barrare con una x) ) 272 AD....................................... € 27,00 Invece di .......60,00 ) 402 Art Attack Magazine ............ € 22,00 ” .......30,00 ) 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Nome ................................................................................................................................................................................................................................................................................ Via.................................................................................................................................................................................... n. ............................................................................................ Cap. ......................................... Località ...................................................................................................................... Prov. ....................................................................................... Data .............................................................................................................................. Firma ......................................................................................................... I suoi dati saranno trattati dall’Editore della testata prescelta - titolare del trattamento - per evadere la sua richiesta di abbonamento. Nome, cognome, indirizzo sono indispensabili per tale finalità. Responsabile del trattamento è Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Incaricati del trattamento sono gli addetti alla gestione degli abbonamenti. Lei può esercitare i diritti previsti dall’art. 7 D. Leg. 196/2003 scrivendo a Mondadori Direzione Abbonamenti, Via Mondadori 1 - 20090 Segrate (Mi) Per il pagamento attendo vostro C.C.P. Spedire in busta chiusa a: ARNOLDO MONDADORI EDITORE - Servizio Grandi Clienti - Casella Postale 6213/00195 Roma Prati La richiesta di abbonamento può essere inviata via fax o via e-mail all’indirizzo: [email protected] 0958768155 200900850016001916 67131/3 30 EDITORIALE 25-03-2010 15:48 Pagina 5 OPINIONI EDITORIALE di Franco Panzolini STORIE DI ORDINARIA CORRUZIONE N vata e i reati connessi, misure sulla “Da Corot a Monet – La natura protagoresponsabilità del- nista”, è il titolo della grande mostra al le imprese, agen- Complesso del Vittoriano a Roma. Da qui la copertina di questo numero di zie specializzate Esperienza col quadro-capolavoro di Alnella lotta alla cor- fred Sisley: “Sentiero da By al Bois des ruzione, controllo Roches-Courtaut” (v. anche il servizio a e protezione di te- pag. 53). Un omaggio alla natura fatto di colori aerei, leggeri, quasi un preanstimoni e collabo- nuncio di primavera ratori di giustizia; quella civile definisce in modo più ampio la corruzione, prevede il risarcimento dei danni derivanti dalla corruzione e sanziona con la nullità i contratti che ne sono il frutto. Alcuni dei più importanti contenuti delle due Convenzioni sono stati ripresi con la direttivaquadro Cee del 2003: la “comunitaria” 2008 ha fissato i criteri dettagliati per recepirla, ma la delega non è stata esercitata né da Prodi né da Berlusconi. C’è quindi da constatare che, purtroppo, l’inerzia bipartisan dei nostri Governi non ha permesso alla società italiana di liberarsi dalla “ordinaria” corruzione, se non altro perché mai considerata una “emergenza”, né un reato di “grave allarme sociale”. Se si ritarda ancora la cura, il rischio che corre la società è l’indifferenza, anzi, ancor peggio, percepire i fatti come “normali”: è il decadimento della morale ovvero, che è lo stesso, della morale fai-da-te. Per la maggioranza dei cittadini non c’è più una regola morale oggettiva, chi commette la corruzione, grande o piccola, se non viene “beccato”, si assolve con il solito ipocrita interrogativo “che male c’è? La gente poi sta perdendo il sano concetto della morale individuale: per arricchirsi, per godersi la vita, per non avere preoccupazioni di sorta non ci sono più limiti di religione, di famiglia, di amicizia, di tradizioni, ecc., quello che conta è “avere” e perciò scambiare favori contro denaro, per chi lo può e se lo ritiene necessario, va benissimo. E non si mettano altre scuse, come quelle delle idee o della politica, se corruzione è, è marciume sia della persona che la commette che di quella che la induce. Nell’attesa della nuova raffica di avvisi di garanzia contro personalità coinvolte in inchieste sulla corruzione, da attenderci perché queste inchieste sono come gli esami che non finiscono mai, passate le polemiche pre-post elezioni regionali, è auspicabile che Governo e partiti di entrambi gli schieramenti non perdano ulteriore tempo prezioso e si mettano all’opera per varare le riforme che tutti i cittadini auspicano: sono queste l’unico e vero “vaccino” contro il virus della corruzione. on sono bastate le grandi inchieste, succedutesi ai fatti di Tangentopoli e che hanno riempito le cronache della seconda Repubblica (ammesso che sia nata), come peraltro è stato per la prima (ammesso che sia passata), a scardinare la corruzione dalla vita pubblica italiana. Nell’Italia di oggi per chi non si è ancora arreso la corruzione sembra il tumore maligno nella fase avanzata della metastasi, con la sola differenza che nell’organismo umano potrebbe portare alla morte, in quello sociale certamente alla diffusione dell’ingiustizia a qualsiasi livello: nel 2009, ha riferito il procuratore generale della Corte dei Conti, le denunce per fatti di corruzione sono cresciute del 229 per cento rispetto all’anno precedente. Lo schema delle storie della corruzione, ormai divenuta “ordinaria”, è sempre lo stesso: chi detiene un potere (pubblico o privato) lo usa a vantaggio di un soggetto esterno, chiamiamolo “controparte”, ricevendone un corrispettivo. E’ il solito connubio tra affari e politica, che non sempre rende possibile individuare da che parte si trovino il corruttore e il corrotto, perché spesso si tratta di commistione pubblico-privato, come nei casi dei servizi pubblici e della sanità, che non fanno passar giorno senza registrare qua e là episodi di malgoverno. E’ questa oggi la più grave, e più urgente da risolvere, “questione morale”. La corruzione non è solo appannaggio dei politici o dei grossi affaristi, il suo processo di contaminazione dei rapporti sociali ha generato un nuovo fenomeno criminoso, la “mini-corruzione”: politici e funzionari di enti o istituzioni locali coinvolti, piccoli i favori concessi, banali o quasi le motivazioni, modeste le somme di denaro corrisposte, è la corruzione che si trova nelle piccole cose e a tutti i livelli. Molto possono in favore della legalità le imprese. La Confindustria ha predisposto un “codice etico” per tutte le imprese, pubbliche e private, valido per l’intero territorio nazionale. Il fango è fango e con esso non si scherza perché si finisce per esserne imbrattati: la cronaca ci informa che gli imprenditori sono nel contempo vittime e rei della corruzione, ma se cominciano loro a fronteggiare seriamente il fenomeno, si può sperare in un regresso della disonestà. Va bene il disegno di legge presentato dal Governo per inasprire la lotta alla corruzione, meglio se vi fossero abbinate le due Convenzioni del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la repressione dei fatti corruttivi pubblici e privati, firmate dall’Italia nel 1999 e non ancora ratificate: quella in materia penale prevede, oltre all’obbligo degli Stati membri di punire severamente la corruzione pubblica e pri- 5 VIZI E VIRTù 6 24-03-2010 8:43 Pagina 6 OPINIONI di Maria Venturi VIZI E VIRTU’ QUELLI CHE NON DICONO MAI “NON SO” A ffrontare un problema non significa affatto trovarne la soluzione o la via d’uscita. Nessuna divergenza di natura politica, etica o ideologica può appianarsi con una rissa perché, alla fine, ciascuno resterà con le proprie convinzioni. Il presunto colpevole di un omicidio non verrà assolto o condannato in un processo mediatico se neppure i giudici riescono a trovare, fra i tanti indizi, una prova certa: sono considerazioni di elementare buon senso che tutti, credo, condividono. La sola eccezione è rappresentata dalla categoria, sempre crescente, dei cosiddetti opinionisti televisivi chiamati a esprimere il loro pensiero sugli argomenti più disparati: fatti di cronaca, gossip, costume, rapporti di coppia, proposte di nuove leggi, disagio giovanile, droga, scuola, evasione fiscale… Mi sono creata la nomea della snob perché, a volte per reali impedimenti e altre volte accampando un pretesto credibile, rifiuto da tempo gli inviti di alcuni programmi di intrattenimento. La verità è che con il trascorrere degli anni mi sento sempre più inadeguata al ruolo di opinionista. Come avviene nei periodi di confusione e di insicurezza, la gente ha bisogno di verità, parole illuminanti, giudizi sicuri. In una parola, di certezze. E la Tv gliele dà attraverso “esperti” che, di fronte a qualunque tema si affronti, esibiscono l’identica preparazione e l’identica assenza di dubbi. Purtroppo io ho pochissime certezze e, non essendo una tuttologa, potrei esprimermi solamente sui pochi argomenti che, per lavoro o per esperienza personale, conosco a fondo. Per il resto, dovrei onestamente ammettere di non essere preparata: ma i “non so” non fanno audience. Lo confesso: qualche volta, assistendo a questo o quel dibattito, mi piacerebbe che alle “verità” strillate si alternasse una pausa di silenzio o qualche affermazione dubbiosa. Il massimo sarebbe udire il leale “non so” di cui sopra. Per esempio: è opportuno abbassare la maggiore età ai sedici anni? Se n’è dibattuto molto, con opinionisti spaccati in due: assolutamente favorevoli o polemicamente contrari. Il risultato di queste spaccature è che anche l’opinione pubblica si arrocca su due fronti chiudendo la mente a ogni dubbio e ulteriori riflessioni. Altro tema gettonatissimo: le escort meritano solidarietà e compassione, in quanto “usate” come merce di scambio, oppure sono le allegre testimonial di disvalori quali smania di visibilità, di successo facile, di scorciatoie indecenti? Un parterre dei sette o otto “soliti noti”, costretti a esprimersi in tre minuti (in Tv il tempo è tiranno!), riesce solo a confondere le idee, a spegnere l’autonomia di giudizio degli spettatori. E’ all’assenza di “non so”, dal bombardamento di pseudo-certezze, dal frenetico accavallarsi di argomentazioni superficiali e abbozzate che nascono l’incomunicabilità e l’intolleranza della gente comune. Il Paese è sempre più radicalmente diviso in due anche perché, come gli urlatori di verità rivelate, ha perduto la capacità di ascoltare le ragioni degli altri e, talvolta, di mettere in ■ discussione le proprie. 6 visti da fuori 7 24-03-2010 8:46 Pagina 7 OPINIONI VISTI DA FUORI USA E CINA AI FERRI CORTI La diatriba riguarda soprattutto il rapporto dollaro-yuan D opo settimane di scambi sempre più irritati, è toccato al premier Wen Jiabao fare il punto sulla situazione dei rapporti fra la Cina e gli Stati Uniti. Terzo per importanza nella gerarchia del partito comunista, ma primo nel declinare la politica economica di Pechino, Wen è in genere noto come uomo tranquillo, quasi una figura paterna, tant’è che in Cina è soprannominato “il premier della gente”. E nella conferenza stampa che ha chiuso la sessione annuale del Parlamento cinese, Wen ha mantenuto i suoi toni pacati, ma non per questo ha rinunciato a mandare messaggi taglienti a Washington. Ha ribadito le proteste per l’incontro fra Obama e il Dalai Lama, e per la vendita di armi a Taiwan, due gesti definiti addirittura come «violazioni della sovranità cinese», e ha ammonito che ora sta a Washington «riparare». Ma il punto più aspro della conferenza è stato di carattere economico, perché la Cina sente di doversi difendere a spada tratta contro le recenti richieste giunte sia dagli Stati Uniti che dall’Europa per una rivalutazione della sua moneta. Così Wen ha giocato d’anticipo e non solo ha insistito che lo yuan non ha colpa degli squilibri commerciali esistenti e quindi resterà dov’è adesso, ma ha accusato gli altri di voler fare del protezionismo ai danni delle esportazioni cinesi: «Noi – ha detto – siamo per il libero commercio e io penso che svalutare la propria moneta per aumentare le esportazioni, o fare pressioni su altri Paesi perché ri- valutino la loro, siano azioni protezionistiche». Dunque il capitolo economico promette di essere il punto focale della diatriba continua fra Washington e Pechino. Gli americani, che soffrono per un deficit commerciale di 225 miliardi nei confronti della Cina, dipendono da Pechino anche perché circa 800 miliardi di dollari dei loro titoli del Tesoro sono in mano cinese. Legate a doppio filo, le due potenze si trovano in fasi economiche diverse: la Cina galoppa, gli Usa stanno uscendo con molta lentezza dalla crisi. E infatti Wen ha chiesto agli americani di «intraprendere passi concreti per migliorare l’economia (e di conseguenza proteggere l’immenso investimento che il suo Paese ha in America)». Invece ha ignorato il recente appello di Obama che aveva proposto per lo yuan «un cambio più orientato verso il mercato». E’ in questa posizione particolarmente rigida di Wen che va letto un ammonimento ai legislatori americani: il prossimo 15 aprile difatti il Dipartimento del Tesoro deve presentare al Congresso il suo rapporto sulle politiche monetarie mondiali. Esiste il rischio che la Cina venga accusata di “manipolare” a proprio vantaggio i cambi, nel qual caso gli Stati Uniti potrebbero imporre nuovi dazi alle importazioni dalla Cina. Staremo a vedere. E’ certo comunque che la disputa continua, senza che si possa intravedere la fine. I.U. Wen Jiabao Barack Obama 7 primo piano 8-9 24-03-2010 8:49 Pagina 8 OPINIONI di Lotario Paladini PRIMO PIANO D a oltre 130 anni l’Istat pubblica l’Annuario Statistico Italiano. Con esso alla fine di ogni anno viene offerto un “ritratto completo e aggiornato del Paese,” utile agli addetti ai lavori per i molti dati riportati, e per la chiara esposizione delle informazioni, di facile consultazione per i non specialisti. Le cifre e le notizie sulla popolazione residente nel nostro Paese sono una piccola parte del contenuto dell’Annuario statistico. Cercheremo di esporre quelle ritenute di un qualche interesse per i nostri lettori. Scontato che chi volesse approfondire questi argomenti o conoscerne di nuovi potrà sempre rife- LA POPOLAZIONE ITALIANA NELL’ESAME DELL’ISTAT Siamo sempre a crescita zero. Solo gli immigrati consentono un aumento dei residenti rirsi all’Annuario Statistico Italiano 2009 sito Web www.istat.it. Alla fine dell’anno 2008 la popolazione italiana per la prima volta nella storia del Paese ha superato la soglia dei 60 milioni. I residenti erano infatti 60.045.068, circa 426.000 più del 2007. L’incremento è dovuto maggiormente al saldo attivo del movimento migratorio (+ 434.245 unità) che neutralizza l’effetto negativo del saldo naturale. Con il 12 per cento dei circa 500 milioni di abitanti dell’Unione europea, l’Italia (60 milioni) rappresenta il quarto Paese per importanza demografica dopo Germania (82,3 milioni), Francia (64,4 milioni) e Regno Unito (61,6 milioni). Oltre un terzo della popolazione italiana è concentrata in tre regioni: Lombardia (16,2 per cento), Campania (9,7 per cento) e Lazio (9,4 per cento). Calabria e Basilicata sono le due regioni caratterizzate da una diminuzione della popolazione (le morti superano le nascite). La vita media degli italiani è di 84 anni per le donne e di circa 79 per gli uomini. I due valori pongono l’Italia ai primi posti nella graduatoria dell’Unione Europea. L’invecchiamento della popolazione di un Paese è misurato per lo più con un indicatore detto “indice di vecchiaia,” dato dal rapporto percentuale della popolazione in età maggiore di 64 anni e quella con meno di 15 anni. Nell’Unione Europea (a 27 Paesi), la Germania con l’indice di 146,4 per cento, ha sottratto all’Italia, rimasta intorno al 143 per cento, il primato di nazione “più vecchia”, mentre il valore medio dell’Unione è di 108,6 per cento. 8 Il processo di invecchiamento della popolazione italiana prosegue comunque a un ritmo costante, con aumento numerico e in percentuale degli ultra sessantacinquenni e dei “grandi vecchi”, 80 anni e più. La regione italiana “più anziana” è la Liguria, più giovane la Calabria. Trieste e Savona sono le province con tasso di vecchiaia più elevato, seguite a breve distanza da Ferrara, Genova e La Spezia. Il nostro Paese, senza l’immigrazione, permane in una condizione di crescita zero, infatti i tassi di natalità e di mortalità si attestano su livelli pari, rispettivamente 9,6 e 9,8 ogni mille abitanti. Nel contesto europeo l’Italia insieme a Malta, Austria e Germania, si colloca in coda alla classifica UE per tasso di natalità. I livelli di fecondità, 1,41 figli per donna, anche se in lieve primo piano 8-9 24-03-2010 8:49 Pagina 9 L’incremento demografico della popolazione italiana è da ascriversi prevalentemente a un saldo migratorio positivo crescita dopo il minimo storico di 1,19 figli toccato nel 1995, ci pone molto in basso nella graduatoria delle maggiori Nazioni dell’UE. I matrimoni, dopo la ripresa dei primi anni del nuovo millennio, segnano una battuta d’arresto. Il matrimonio celebrato con rito religioso rimane ancora la scelta più diffusa fra le coppie, soprattutto al Sud. L’Italia e l’Irlanda sono i Paesi europei con la minore incidenza di divorzi. Si divorzia meno che nel resto d’Europa, ma il fenomeno è in crescita anche da noi. L’incremento demografico della popolazione italiana è da ascriversi prevalentemente a un saldo migratorio positivo con l’estero. La popolazione residente straniera, più che raddoppiata tra il 2001 e il 2008, al primo gennaio 2009 era poco meno di quattro milioni e rap- presentava il 6,5 per cento della popolazione totale. I cittadini stranieri in possesso di un valido permesso di soggiorno nel 2007 erano circa due milioni. Permessi rilasciati in prevalenza nelle regioni del Nord e del Centro-Nord. Molto limitato è il numero di possessori della cittadinanza italiana, circa 40.000, in buona parte ottenuto da richiesta di matrimonio con cittadino italiano. Più di un quinto degli stranieri proviene dall’Africa; un quarto da Paesi extracomunitari dell’Europa Centro orientale; il 30 per cento da Paesi dell’UE; il 7,4 per cento da Paesi dell’America Latina, il 5 per cento dall’Asia. Interessante poter esaminare come le varie nazionalità di immigrati si siano dislocate nelle diverse regioni e città italiane, come approfondire la partecipazione degli stranieri al mercato del lavoro, ben due su tre risultano occupati. Pur nei limiti dello spazio a disposizione, è doverosa una piccola riflessione sul cosiddetto “Indice di dipendenza”, talvolta forse citato in modo improprio. Viene calcolato dal rapporto tra la popolazione residente in età non attiva (da 0 a 14 anni e da 65 e oltre) e la popolazione in età lavorativa (da 15 a 64 anni). Tale rapporto misura “il carico 9 sociale ed economico teorico sulla popolazione attiva”. In parole povere quanto più aumentano gli anziani e i figli fino a 14 anni, tanto maggiore sarà il carico economico che dovrà sopportare la popolazione attiva”, cioè lavorativa. Quando questo rapporto supera il 50 per cento, si ha una situazione di disquilibrio generazionale. L’Italia come molte nazioni dell’UE supera la soglia con il 51,7 per cento dietro la Francia (53,4 per cento) e la Svezia (52,2). Nulla da ridire sulla definizione, sui calcoli e sulle conclusioni del citato indice di dipendenza; importante non accreditare le conseguenze negative dello squilibrio generazionale all’aumento della popolazione ultra 65enne, aumento che da tutti i punti di vista è un fatto positivo. Anche sotto l’aspetto economico gli ultra sessantacinquenni con la loro pensione, i loro risparmi, l’aiuto quotidiano prestato a figli e nipoti, senza valutare che molti continuano a lavorare fino a tarda età, quindi ad arricchire il Paese, non arrecano certamente uno squilibrio generazionale. Squilibrio che invece provoca la diminuzione delle nascite, dovuta spesso a una mancata politica familiare, oltre che all’aborto e al cresciuto egoi■ smo della moderna società. dai lettori 10-13 25-03-2010 15:50 Pagina 10 AFFARI SOCIALI DAI LETTORI ▼ AGGREGATI SI’ AGGREGATI NO Faccio parte attualmente di un gruppo sportivo del mio quartiere e organizzo gite in pullman in “privato”, senza interessare le Agenzie turistiche. Secondo la legge le comitive devono essere composte di soli associati, in quanto gli aggregati che normalmente pagano qualcosa in più dell’effettivo costo, costituiscono “attività commerciali” e quindi in concorrenza con le Agenzie turistiche. Mi sono procurato la legge che dovrebbe essere la n. 135 del 29 marzo 2001. Infatti prevede che: “Le associazioni senza scopo di lucro, che operano per finalità ricreative, culturali, religiose o sociali, sono autorizzate ad esercitare le attività di cui al comma 1 esclusivamente per i propri aderenti ed associati…”. Quindi per essere in regola si dovrebbe estendere il tesseramento a tutti i partecipanti, formare una distinta firmata da un responsabile dell’Associazione indicata sul fronte del pullman e in caso di richiesta ogni passeggero presentare la tessera e un documento di identità. L’argomento interessa molte associazioni affiliate all’Anla, perciò un approfondimento con una risposta su “Esperienza” potrebbe aiutare coloro che si occupano di volontariato e preposti a tali iniziative. Fernando Piervitali Brescia IL FATTO NEL SUD DELL’UZBEKISTAN TROVATA LA FORTEZZA DI ALESSANDRO MAGNO Una fortezza di Alessandro magno nel sud dell’Uzbekistan: è un nuovo tassello nel grandioso quadro dell’avanzata verso Oriente con cui il macedone sbaragliò l’impero persiano e giunse ai confini dell’India. Esplorata da una missione uzbeco-tedesca guidata da Leonid Sverchkov e Nikolaus Boroffka, la fortezza è ora fra i temi “forti” di una mostra in corso al Reiss-Engelhorn Museum di Mannheim: “Alessandro Magno e l’apertura al mondo”. La località si chiama Kurganzol, nella regione di Surkhandarya, a nord del fiume Amu Darya (antico Oxus) che divide l’Uzbekistan dall’Afghanistan: non lontanissima a settentrione è la più nota Samarcanda, che in epoca classica si chiamava Maracanda, ed era compresa nell’Impero persiano. Sappiamo che Alessandro, muovendo nel 329 a.C. dalla vicina Bactriana per impadronirsi della Sogdiana (regioni “strategiche”, in quanto poste sul percorso di antichissime vie carovaniere), fece costruire oltre l’Oxus sei fortezze: Kurganzol è la prima ad essere ritrovata, e domina dall’alto un ampio panorama semidesertico. Ha avuto varie fasi di realizzazione: nel suo assetto definitivo presenta una cinta muraria a pianta circolare, con sei torri aggettanti; all’interno erano gli alloggi per la guarnigione e per i comandanti, e sono stati rimessi in luce soprattutto questi ultimi, addossati al circuito difensivo. Si tratta di una serie di cinque ambienti di varia grandezza e destinazione, fra cui spicca la stanza numero quattro. Era un bagno: particolarmente ben conservata è una grande vasca di terracotta. Sarebbe una forzatura dire che questo era il “bagno di Alessandro”; non è una forzatura, invece, sottolineare che si tratta dell’unico impianto del genere, testimonianza di stili di vita “greci”, trovato per quest’epoca nell’Asia centrale. R.T.jr Occorre intenderci nell’uso del termine “aggregati”, nel senso che non si dovrebbe mai parlare di aggregato ad una manifestazione, ma socio aggregato. L’Anla ha previsto, con circolare inviata a tutte le associazioni “affiliate”, la figura del “Socio aggregato del Gruppo Aziendale”, cioè della persona che, pur non avendo i requisiti prescritti per la generalità dei soci, vuole partecipare alle attività e alle manifestazioni del Gruppo stesso. Il possesso della tessera Anla consente di partecipare alle attività di qualsiasi Gruppo ad essa aderente e, pertanto, risponde agli obblighi fiscali e assicurativi previsti dalla legge. ▼ TASSAZIONE MOBILITA’ Sono un socio Anla ed un fedele lettore di “Esperienza”. Lavoro in un’Azienda che, come tante in questo momento, sta attraversando un periodo di crisi e prevede di ricorrere alla CIGS ed alla Mobilità. Dall’Inps ho rilevato che l’importo dell’indennità 10 di mobilità per i primi 12 mesi è il 100 per cento del trattamento di Cassa integrazione straordinaria, per i periodi successivi è l’80 per cento del predetto importo. Dall’importo lordo, nel primo anno, va detratto il 5,84 per cento. La mia domanda è, l’importo che rimane, e che l’Inps definisce netto, è soggetto a tassazione? L’eventuale contributo che l’Azienda è disposta ad erogare, in aggiunta all’indennità è soggetto a tassazione? Oscar Tonini Pistoia dai lettori 10-13 24-03-2010 8:56 Pagina 11 “GABOLA” NEL VOCABOLARIO Le somme corrisposte ai lavoratori per Cig o per indennità di mobilità sono soggette alla tassazione separata, che perciò non viene versata dall’Inps, che in questi casi non riveste la qualifica di sostituto di imposta; vale a dire che l’imposta deve essere versata dal lavoratore con la propria dichiarazione dei redditi. L’eventuale contributo che l’Azienda versa in aggiunta all’indennità, deve essere tassato in via ordinaria e la ritenuta d’acconto operata dallo stesso datore di lavoro, quale sostituto di imposta. ▼ FARE TESTAMENTO Sono un genitore con moglie e due figli a cui vorrei dividere i miei beni immobili avuti per successione (una casa e un terreno agricolo) tramite testamento olografo. Il terreno e la casa hanno valore diverso ed io vorrei agevolare uno dei miei figli. Nel testamento devo obbligatoriamente assegnare una quota a mia moglie? Se non lo faccio sarà nullo anche nell’ipotesi che lei morisse prima di me? Sarei grato se mi consigliaste come fare per non incorrere ad un annullamento del testamento per la non conformità alle norme vigenti. Inoltre, chiedo: come potrò correggere il testamento fatto se avrò dei ripensamenti in futuro? Mia moglie ha solo beni Un anonimo lettore toscano mi chiede lumi su una parola letta sulla prima pagina del Corriere della sera del 3 febbraio scorso. Questa parola è gabola, il cui senso, precisa, è comprensibile attraverso il contesto, ma, dice, “l’ho cercata sul vocabolario e non c’era”. In effetti il termine adoperato dal quotidiano (e attribuito all’on. Massimo D’Alema) è una voce dialettale, di un dialetto peraltro non riconducibile alla memoria infantile del parlamentare. Ed è vero che non tutti i vocabolari la riportano; io l’ho trovata solo su qualcuno. Per lo Zingarelli 2010 il termine gàbola è una variante dialettale di càbala, è in uso nel settentrione d’Italia e significa “piccolo imbroglio, raggiro”. Nel Dizionario storico dei gerghi italiani di Ernesto Ferrero, il termine gabola figura sotto la voce gabolista, di cui si dà questa definizione: “Truffatore, imbroglione (Torino, Milano). Anche dialettale e popolare, da cabala, cui si riferisce scherzosamente il milanese gàbola, truffa, raggiro. Gàbol o gàbola in Cherubini vale coso, bordello, arnese (Coss’eel quell gabol lì?... l’è on gariboldin, un grimaldello), ma anche raggiro, pateracchio, affaraccio; gabolìtt, raggiri. A Torino, gabolé, gabolisé è anche fantasticare, progettare, macchinare (Lotti)”. Resta da dire del termine italiano càbala, che sempre secondo lo Zingarelli ha tre significati diversi. In primo luogo indica una corrente del misticismo ebraico medievale che considera la creazione del mondo come processo di emanazioni in forma di lettere. Da questo significato si ha l’estensione del termine a indicare la tecnica popolare di indovinare il futuro per mezzo di lettere, di numeri, di figure o di sogni. Infine, in modo figurato, cabala significa appunto intrigo, imbroglio. E in tal senso è usata anche dal Manzoni: “Chi sa che imbroglio avran fatto laggiù, che cabale”. Etimologicamente, cabala deriva dall’ebraico qabbÇlÇh che significa propriamente “legge tradizionale, tradizione”. Da precisare infine che la cabaletta non è un diminutivo di cabala, ma indica una breve aria d’opera, molto orecchiabile e ritmicamente semplice. NON DITE...MA DITE… GLI ERRORI DEI CANDIDATI ▲ Un lettore di Gattinara, il signor Augusto Bot, col quale ho già avuto il piacere di colloquiare in questa rubrica su problemi di lingua e stile, mi ha mandato la fotocopia di due articoli del quotidiano La Stampa, nei quali si stigmatizzano alcuni errori marchiani e altri, a mio avviso, più lievi. Tra i primi metterei gli sfondoni dei laureati che hanno partecipato al concorso per funzionario dell’Ufficio appalti del Comune di Orbetello, nessuno dei quali è stato ammesso agli orali o perché avevano scritto senz’acca alcune voci del verbo avere che invece obbligatoriamente la richiedono (esempi, io ho, egli ha), o perché avevano scritto leggittimo anziché legittimo, o infine per aver staccato la a iniziale dell’aggettivo anomala (ossia avevano scritto a nomala). Altri errori sono segnalati da Mina nella sua rubrica sul quotidiano, che testimoniano la scarsa conoscenza del significato di parole anche comuni da parte di persone come gli insegnanti, che sbagliano le seguenti frasi fatte: ognuno dovrebbe partecipare alla colletta dando il suo piccolo attributo (anziché contributo) personale; pensaci prima di riflettere (anziché agire), la lingua batte dove il dente vuole (anziché duole), tu non sei proprio uno sterco (anziché stinco) di santo. Basta, vi state coagulando (anziché coalizzando) contro di me, il troppo scoppia (anziché stroppia), non so più a che santo riavvolgermi (anziché rivolgermi). E ancora: la pubertà è l’età in cui si passa dall’infanzia all’adulterio (anziché adolescenza), credo che lui stabbia (anziché stia) dicendo la verità, davanti alla sua prepotenza resto illibato (anziché allibito), verrà in ufficio una stragista (anziché stagista) per il tirocinio. Considero invece più lieve la forma “se lo sapevo non venivo” rispetto al corretto “se lo avessi saputo non sarei venuto”, naturalmente in un registro colloquiale e non scritto: ma se fossero tutti così, gli errori… (il Cruscante) segue a pag. 12 11 dai lettori 10-13 24-03-2010 8:56 Pagina 12 AFFARI SOCIALI DAI LETTORI mobili e vorrebbe sapere se potrà lasciarmi usufruttuario, certamente con testamento, se morisse prima di me. Carlo Botta Augusta (Sr) I beni ricevuti in eredità non entrano nella comunione con il coniuge, quindi la casa e il terremo agricolo sono e restano interamente di proprietà dell’erede. Nel testamento si può disporre liberamente dei suddetti beni ad esclusione della quota cosiddetta di riserva che, qualora eredi siano il coniuge e due figli, consiste in un quarto del patrimonio per il coniuge e la metà del patrimonio per i due figli. Pertanto la quota disponibile, che il testatore può lasciare in eredità a chi vuole (anche ad un solo figlio) è un quarto del patrimonio. Il testamento può essere sempre modificato, con data successiva e rispettando la stessa forma del precedente (se olografo, cioè scritto a mano, o notarile o altro). Per i beni mobili valgono le stesse regole degli immobili. L’usufrutto si può stabilire anche per i beni mobili, ma non modifica i diritti dei legittimi eredi, riguarda solo il possesso in uso temporaneo (anche a vita). ▼ VOUCHER • Ho letto il vostro articolo su “Esperienza” (n.1-2010) sul lavoro occasionale. Domanda: i voucher sono IL FATTO ANCHE IL CARCERE AIUTA A SCRIVERE Da sempre nelle carceri si legge. In moltissimi penitenziari ci sono biblioteche, una delle prime nacque a San Vittore negli anni Cinquanta: i detenuti si autotassavano per mantenere una loro biblioteca ben fornita e molto aggiornata, finché non intervenne il ministero a vietare l’autofinanziamento. Ci sono anche i detenuti che scrivono, e alcuni sono entrati nella storia della letteratura: da Luigi Settembrini a Wole Soynka, da Reinaldo Arenas a Vaclav Havel. Nessuno finora aveva tuttavia pensato di usare le prigioni come vivaio per nuovi scrittori. L’idea è venuta ai promotori del premio “Racconti dal carcere”. E’ un’iniziativa che si rivolge a tutti gli ospiti (anche stranieri) dei penitenziari italiani, chiamati a inviare un loro racconto autobiografico. I venti migliori racconti saranno affidati alla cura di altrettanti scrittori professionisti: il tutor lavorerà insieme all’autore-detenuto, lo aiuterà a elaborare il testo in forma letteraria e vi aggiungerà una sua introduzione. Si otterranno così venti racconti (e venti introduzioni) da pubblicare. I più belli riceveranno anche un premio. “Racconti dal carcere” nasce da un’idea della giornalista Antonella Bolelli Ferrera. Ad organizzarla sono il dipartimento Affari penitenziari del ministero della Giustizia e la Siae. «La Società italiana autori ed editori ha il dovere di stimolare e promuovere la creatività», spiega il presidente Giorgio Assumma. «Non possiamo considerare la Siae solo come un esattore che riscuote gabelle». Gli scrittori che faranno da tutor sono ancora da individuare, al momento ha dato per certa la sua disponibilità Giordano Bruno Guerri. Chi invece ha sposato l’iniziativa “in veste di madrina” è Dacia Maraini. E.G. utilizzabili anche per lavoratori in Cassa integrazione, esempio a 0 ore (come lavoro occasionale accessorio)? Gianpaolo Nardi Torino voglia effettuare lavori domestici nei giorni liberi per 3-4 ore settimanali. Francesco Garrassini Garbarino Segrate (Mi) I lavori domestici per i quali si possono utilizzare i voucher riguardano quelle prestazioni svolte esclusivamente in maniera occasionale, discontinua e saltuaria, per far fronte ad esigenze familiari relative alla cura della famiglia e della casa, ma che non presentano il carattere della abitualità, per esempio nel caso del “babysittering”. E’possibile. Il ministro del Welfare, Sacconi, lo ha stabilito in via sperimentale per il 2009-2010 per un importo massimo annuo di 3.000 (tremila) euro. • Vorrei sapere se la normativa sul “lavoro occasionale” con il sistema dei voucher può applicarsi anche ai privati per lavori domestici e cioè ad un lavoratore extracomunitario con permesso ed occupazione fissa regolari che, per arrotondare le entrate, ▼ PRO MATTEO RICCI Nel numero di febbraio il 12 servizio “Personaggi del passato” è dedicato a Matteo Ricci. Ebbene Treviso ospita dal 24 ottobre fino al 9 maggio una mostra dal titolo “I Segreti della Città Proibita - Matteo Ricci alla corte dei Ming”. La ospita il Museo Casa dei Carraresi che continua sul filone Cina. Poiché la rivista non riportava che c’è la mostra mi sono permessa queste righe. Maria Pignat Treviso Ringraziamo la nostra gentile lettrice per la segnalazione, che volentieri riportiamo in queste pagine a beneficio di tutti coloro che saranno interessati a visitare la mostra di Tre■ viso. sierra silvana 13 24-03-2010 8:59 Pagina 13 SELVA DI FASANO - PUGLIA - VALLE D’ITRIA H otel S ierra S ilvana**** ARTE – NATURA – ENOGASTRONOMIA – MARE – RELAX – ESCURSIONI Situato sulle colline che circondano Fasano, graziosa cittadina sulla costa barese, in un’ oasi di verde, immerso nel fascino della natura, l‘Hotel Sierra Silvana offre un raffinato Resort a 4 Stelle per sereni soggiorni di relax, nell’inconfondibile atmosfera dei parchi naturali di Puglia. E’ l’ideale per una vacanza rigenerante e ricca di spunti culturali. Nel suo Giardino Mediterraneo sono situati i trulli e le camere: circondate dal verde ed attrezzate con tutti i confort. A disposizione degli ospiti una splendida piscina con solarium, campo da tennis, ristorante, bar con terrazza, servizio spiaggia con ombrellone, lettino e servizio bus navetta da/per spiaggia del Hotel del Levante a Torre Canne. Animazione soft, nei mesi di Luglio ed Agosto, con attività di ginnastica dolce sul prato, aquagym, miniclub per i bimbi, giochi e tornei di ogni tipo, balli latino americani e di gruppo.... Tutto incluso nel prezzo. 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CONVENZIONE 2010 Soggiorno di una settimana (7 notti) trattamento di pensione completa (bevande escluse) Periodi: 8 maggio - 26 giugno 28 agosto - 25 settembre ..........€ 370,00 26 giugno - 10 luglio 21 - 28 agosto .........................€ 420,00 10 - 24 luglio ...........................€ 455,00 24 - 31 luglio ...........................€ 500,00 7 - 21 agosto ..........................€ 730,00 31 luglio- 7 agosto .....................€ 610,00 Riduzione mezza pensione 12% Supplemento camera singola 40% 1 bambino/ragazzo 0-12 anni in 3°-4° letto, gratuiti (periodo 7/21 agosto: 0/6 anni gratis – 7/12 anni 50%) Riduzione terzo letto adulti 15% SOGGIORNO DI 14 NOTTI oppure PRENOTAZIONE ENTRO 90 GIORNI DALLA PARTENZA – SCONTO 5% Per la riservazione del Vostro soggiorno: Venti dal Mondo Tour Operator Tel. 06 76986070 – 06 768248 Fax 06 76902529 www. ventidalmondo.it PAGAMENTI: ACCONTO 25% IN AGENZIA ALLA PRENOTAZIONE – SALDO IN HOTEL A FINE SOGGIORNO … Siamo appena rientrati dal soggiorno presso l’hotel SIERRA SILVANA. Dobbiamo complimentarci per ogni cosa: per la scelta dell’hotel, con i suoi ambienti eleganti, il suo bel parco e la splendida piscina, per l’impeccabile servizio di trasferimento alla spiaggia di Torre Canne di cui abbiamo usufruito quotidianamente. Siamo rimasti affascinati dalla bellezza del paesaggio che caratterizza l’intera zona, le distese di ulivi secolari, i trulli, i bianchi paesini a picco sul mare... La posizione dell’albergo è veramente strategica e consente di effettuare innumerevoli escursioni. Un ringraziamento particolare a tutto il personale dell’albergo per la gentilezza e la disponibilita’ che ha sempre riservato a noi ed alla nostra bambina. Ringraziandola per l’opportunita’ che ci ha voluto gentilmente riservare. (firmato: socio ANLA provincia di Brescia) affari sociali 14-18 24-03-2010 9:04 Pagina 14 AFFARI SOCIALI PREVIDENZA di Franco Panzolini Lo scorso 10 marzo presso la sede del Cnel di Roma è stata presentata la ricerca “Dal lavoro al pensionamento. Più a lungo al lavoro e più attivi in pensione”, promossa dalla Fondazione Esperienza e realizzata in collaborazione con l’Università di Torino e il Laboratorio R. Revelli, pubblicata in un volume a cura di Claudio Malpede e Claudia Villoso, edito da Franco Angeli nel 2009. Forniamo un sunto dei contenuti della ricerca, ad eccezione, per esigenze di spazio, delle parti squisitamente tecniche e senza la riproduzione dei numerosi grafici e tabelle dimostrativi. Nel testo a fianco un breve resoconto degli interventi alla presentazione DAL LAVORO AL PENSIONAMENTO I risultati della ricerca promossa dalla Fondazione Esperienza LA PRESENTAZIONE LA RICERCA Il lavoro dei “giovani anziani” Nella prima parte dell’indagine si evidenzia la dinamica demografica in atto, cioè l’invecchiamento della popolazione e la riduzione del rapporto tra le persone inattive e quelle in età lavorativa, che porterà, in assenza di cambiamenti nelle tendenze di pensionamento, la percentuale di inattivi sui lavoratori al 70 per cento nel 2050 nei Paesi europei, con il primato in Italia del 93 per cento. Se non cambia nulla, non ci sarà la copertura finanziaria per il pagamento delle pensioni e non ci saranno abbastanza lavoratori per soddisfare il bisogno di manodopera delle imprese. Per contrastare gli effetti negativi dell’evoluzione demografica, l’Unione europea, da alcuni anni, ha indicato come obiettivo da perseguire quello del prolungamento della vita lavorativa e dell’aumento dell’occupazione tra i lavoratori anziani. Nel 2001 è stato fissato un obiettivo del tasso medio di occupazione degli anziani fino al 50 per cento entro il 2010. I Paesi europei, nel loro complesso, come rilevato da Eurostat nel 2008, stanno convergendo verso tale obiettivo; ma l’Italia, con il tasso di occupazione degli anziani al 34,4 per cento, occupa l’ultimo posto. Nel 2008 i lavoratori con più di 55 anni in Italia sono quasi 3 milioni e rappresentano il 12 per cento dell’occupazione totale. A partire dal 1992 si è assistito ad un invecchiamento degli occupati, che però ha interessato le classi di età centrali rispetto ai giovani. Sul versante dei tassi di partecipazione, ossia del rapporto tra le forze di lavoro (coloro che partecipano al mercato del lavoro, siano essi occupati o disoccupati) e la popolazione, si evidenzia il loro brusco declino non appena superata la soglia dei 55 anni. 14 Apre i lavori il nostro presidente ing. Riccardo Tucci, il quale saluta e ringrazia le personalità presenti, anche a nome dei presidenti dell’Ugaf e dell’Anse, e illustra le motivazioni dell’iniziativa, che vanno ricercate negli obiettivi di tutela dell’anzianato del lavoro. Dopo aver espresso il disappunto per l’assenza (anche se giustificata) del rappresentante del Governo, on. Viespoli, sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Tucci ha evidenziato la validità e l’attualità della proposta di legge di iniziativa popolare, nata dalla collaborazione di Anla, Ugaf, Anse e presentata al Senato il 3 giugno del 2008, che però, malgrado i quasi due anni trascorsi, ancora non è stata presa in esame dalla Commissione Lavoro alla quale è stata assegnata. Pur nella consapevolezza che la proposta non può essere accantonata, per il suo carattere di iniziativa popolare, e che il regolamento del Senato prevede l’obbligo di consultare i promotori, Tucci si dice molto preoccupato per lo stallo in cui si trova. Si può trovare una giustificazione del ritardo nella crisi finanziaria di cui tuttora soffriamo le conseguenze, cioè mancanza nel bilancio pubblico di risorse disponibili, ma la gravità delle condizioni economiche in cui si trovano i pensionati d’annata, di fronte ai quali non è più possibile rimanere indifferenti, deve spingere i responsabili del Governo e della politica a prendere con urgenza provvedimenti legislativi mirati ad attenuare le loro difficoltà, anche se di limitata incidenza in attesa di tempi migliori. Fermo restando che l’obiettivo della proposta di legge è la rivalutazione delle pensioni d’annata attraverso un inter- affari sociali 14-18 24-03-2010 9:05 Pagina 15 Al tavolo della Presidenza: da sin. Claudia Villosio, Giuseppe Roma, Riccardo Tucci, Paolo Campiglia, Roberto Savini Zangrandi, Amedeo Croce segue a pag. 16 15 vento con carattere d’urgenza, come lo fu l’unico ed ultimo adottato con decreto legge del 22 dicembre 1990 (cioè 20 anni fa e da allora niente più), i promotori della proposta hanno indicato all’art. 1 la via per un primo intervento, che non presenta grosse difficoltà né di attuazione né di costo: è l’introduzione del cosiddetto Paniere del pensionato. Si tratta di riformare l’attuale paniere Istat, valido per tutti, scindendone uno specifico per i pensionati, ossia con i componenti più in uso delle persone anziane, e prevedere l’adeguamento delle pensioni nella misura del 100 per cento all’indice risultante annualmente dal nuovo paniere, indipendentemente dall’importo del trattamento ricevuto. Su questa rivendicazione, afferma Tucci, non siamo finalmente soli, anche i sindacati si sono mossi in tal senso. Bisogna insistere, e le tre associazioni promotrici lo faranno, cercando anche e offrendo, se sarà consentito, la collaborazione degli stessi sindacati. Non sarebbe il nuovo paniere la soluzione al problema della progressiva perdita del potere di acquisto delle pensioni; ma certamente un atto di giustizia sociale, primo segnale per i pensionati in difficoltà che l’iceberg dell’indifferenza comincia a sciogliersi e che sarà possibile, una volta finalmente usciti dalla crisi, riproporre all’attenzione del Parlamento e del Governo le problematiche dei pensionati d’annata. Tucci conclude nel rassicurare infine i nostri associati ed in particolare i firmatari della proposta sul costante impegno delle Associazioni promotrici affinché questa, senza ulteriori ritardi, venga ripresa dalla Commissione Lavoro e porta- ▲ ▲ Il prolungamento della vita lavorativa Il prolungamento della vita lavorativa è considerato da più parti condizione necessaria (ma non sufficiente) al fine di attenuare l’impatto negativo che l’invecchiamento demografico potrebbe avere sulla crescita economica. La dinamica demografica in atto nel nostro Paese farà sì che entro 10-15 anni quasi tutti i nati negli anni del baby boom siano in pensione o prossimi ad entrarvi, con la conseguenza che la forza-lavoro italiana si ridurrà, nel migliore dei casi, di 4-5 milioni di unità rispetto ai livelli attuali. La coesione sociale potrebbe quindi essere a rischio in un futuro non troppo lontano. Senza contare che l’uscita precoce dal mercato del lavoro di molti lavoratori anziani, ma ancora del tutto abili al lavoro, determina uno spreco di capitale umano che va a scapito di tutto il Paese. Nel nostro mercato sono tuttavia presenti diversi ostacoli ad un effettivo innalzamento dei tassi di occupazione degli anziani. Alcuni provengono dal lato dell’offerta: molti lavoratori anziani non vedono l’ora di potersi ritirare in pensione; molti altri dal lato della domanda: le imprese tendono a disfarsi degli anziani anche per via del loro maggior costo e le possibilità di reimpiego dei disoccupati anziani sono scarse. Il successo delle politiche per promuovere l’invecchiamento attivo dipende largamente dalla presenza o meno di cambiamenti nelle strategie, tanto all’interno della singola azienda, quanto nel mercato del lavoro in generale, riguardo alla gestione delle risorse umane e del fattore età. Spesso le imprese sono vittime di (quasi) schizofrenia: da un la- segue a pag. 16 affari sociali 14-18 24-03-2010 9:05 Pagina 16 to dichiarano di essere a conoscenza del problema, dall’altro perseguono la strada del prepensionamento o di altri strumenti di esubero sia per affrontare crisi strutturali sia per abbassare il costo medio del lavoro. L’ottica delle imprese è limitata al breve periodo, se non del brevissimo. Gli interventi hanno natura congiunturale e le poche volte che le politiche di investimento in risorse umane hanno natura strutturale fanno parte di più ampi processi riorganizzativi (ad esempio in seguito ad acquisizioni o fusioni societarie). La conseguenza è che troppo tardi le aziende scoprono di aver perso la loro base di esperienza, sacrificata all’altare del costo del lavoro. Eppure emerge anche come la “risorsa anziano” venga percepita come un fattore chiave del successo: l’apporto dell’esperienza, la cultura del lavoro più in sintonia con le aspettative del management e perché no, rispetto ai giovani precari, anche la minore paura del futuro, sono tutti elementi che favorirebbero il prolungamento del rapporto di lavoro, in presenza di una seria e costante attività di formazione mirata. Vi sono alcuni punti di snodo da mettere in discussione e da porre all’attenzione della politica, per consentire – in un futuro ormai alle porte – un effettivo prolungamento della vita lavorativa dei “giovani anziani”: aspetti individuali, fattori di costo e struttura degli incentivi, struttura contrattuale e legislativa, convivenza giovani e anziani. ta all’esame dell’aula del Senato Il dr. Paolo Campiglia, presidente della Fondazione Esperienza, nell’introdurre la presentazione della ricerca, si ricollega alla precedente del 2000 sul tema dei lavoratori anziani, della quale può considerarsi la logica prosecuzione, confermando l’attenzione della Fondazione alle problematiche di quelle persone “sopravvissute” alle tante ristrutturazioni, per analizzarle nel delicato momento del passaggio dal lavoro alla pensione, ma anche in previsione di un prolungamento della vita lavorativa. Se oggi, in una strategia di sopravvivenza, gli ammortizzatori sociali rappresentano lo strumento di gestione più diffuso, c’è da ritenere che, sostiene Campiglia, superata la crisi e in un quadro di riferimento meno negativo, le aziende saranno obbligate a tenere più a lungo le persone. Occorre quindi affrontare il tema del prolungamento della vita lavorativa senza farsi condizionare da Il tempo della pensione Il dibattito economico sull’esigenza di lavorare più a lun- facili stereotipi, ma ricercando soluzioni concrete attrago si inserisce in un ben più ampio sistema di riflessione verso politiche di formazione, riqualificazione professiosulla terza età, dove a macinare teorie e soluzioni si alter- nale e interventi sull’organizzazione del lavoro. nano sociologi, psicologi, geriatri, biologi e pensionati. La La dr.ssa Claudia Villoso, coautrice della ricerca e conquista della longevità è innanzitutto un fattore di cui del relativo volume di esposizione dei risultati, ne ha inirallegrarsi, per gli individui che hanno la fortuna di cono- ziato l’esposizione (della quale è riportata una sintesi a scerla e per la società nel suo complesso che vede nell’au- fianco), con l’ausilio di appropriate sfide, partendo dal mento degli anni di vita un importante risultato del pro- rapporto dell’Onu sull’invecchiamento della popolaziogresso medico-scientifico. Viviamo di più perché viviamo ne, dove si dimostra che tale fenomeno è senza precedenti, è pervasivo, è duraturo e ha profonde implicaziomeglio rispetto al passato. A partire da questa consapevolezza possiamo individuare ni nel mondo del lavoro (come la presenza di over 65), tre tipi di invecchiamento: demografico, biologico (coinci- ma anche per molti aspetti della nostra vita. Tale dinamidente con il deterioramento delle capacità funzionali), so- ca demografica è determinata da fattori positivi e delle ciale (determinato dall’anticipo del termine delle età so- loro relazioni causali (aumento della longevità, migliori condizioni sanitarie, progresso della scienza medico-chicialmente rilevanti). L’aumento dell’aspettativa di vita pone nuove sfide alla rurgica, controllo delle nascite e, ma gli effetti si vedranpolitica: oltre alle urgenze economiche occorre prestare at- no solo nel lungo periodo, riduzione del tasso di mortatenzione alla sfera privata degli individui che vivono più a lità infantile), avrà importanti ripercussioni sul mercato lungo e si ritrovano in un eccesso di tempo libero a dispo- del lavoro: in molti Paesi il numero delle persone che sizione. In molti Paesi sono state avviate iniziative per sen- raggiungeranno l’età pensionabile, non solo sarà in co16 affari sociali 14-18 24-03-2010 Due immagini della sala dove è stata presentata la ricerca 9:05 Pagina 17 AFFARI SOCIALI PREVIDENZA sibilizzare l’opinione pubblica sul tema e incoraggiare il prolungamento della vita attiva o sono state promulgate riforme del sistema pensionistico, che di fatto posticipano il tempo della pensione. Transizione verso la pensione L’Istat ha condotto nel 2007 una rilevazione ad hoc: “Transizione verso la pensione e conclusione dell’attività lavorativa”. Un primo aspetto analizzato riguarda la riduzione dell’orario di lavoro in vista della pensione. La diffusione di forme di lavoro part-time o comunque ad orario ridotto nelle fasi finali della carriera, è considerato come un fattore di estrema importanza per aumentare le possibilità di occupazione dei lavoratori più anziani e permettere una più graduale transizione verso la pensione. L’indagine Istat tuttavia mostra che meno del 3 per cento degli occupati tra 50 e 69 anni ha ridotto l’orario di lavoro in vista della pensione, e solo una quota di poco superiore conta di farlo entro qualche anno. L’importanza della flessibilità di orario nelle scelte tra il prolungamento della vita lavorativa e la pensione è confermata anche dal fatto che il 16,4 per cento degli occupati potrebbe ritardare la scelta di andare in pensione se avesse la possibilità di usufruire di una maggiore flessibilità oraria (orari di ingresso e di uscita dal posto di lavoro non rigidi, possibilità di adottare un orario a tempo parziale, recupero compensativo di ore di lavoro prestate in eccesso, gestione di una banca delle ore). Mantenere in salute il proprio cervello e la sua plasticità durante tutta la vita diventa un importante obiettivo per la salute pubblica. Obiettivo che può essere raggiunto attraverso la formazione permanente, non solo per il lavoro durante tutta la carriera, ma anche per il tempo della pensio■ ne (lifelong learning) e il volontariato. 17 stante crescita, ma supererà il numero delle persone in entrata sul mercato del lavoro. In Italia si invecchia più che altrove, si vive più a lungo e la natalità è bassa: affrontare la questione dell’invecchiamento della popolazione è dunque un’emergenza a livello nazionale. L’Unione Europea sollecita i governi nazionali a prendere atto delle problematiche dell’invecchiamento e a programmare interventi per ridurne l’impatto negativo sul mercato del lavoro. Due azioni in particolare, conclude la dr.ssa Villoso, si rendono necessarie ed urgenti: 1) prolungare la vita attiva dei lavoratori, ovvero spostare in avanti la data del pensionamento; 2) formare i lavoratori durante tutta la loro carriera, la cosiddetta lifelong learning. Il prof. Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, ha rilevato, trattando di invecchiamento della popolazione, che non ci si deve fermare ai riflessi, positivi o negativi che siano, sul mercato del lavoro, ma concentrare l’attenzione sulla “longevità attiva”. Sarebbe ora, afferma il prof. Roma, che accanto agli incentivi per l’imprenditoria giovanile, il Governo vari un piano di incentivi per l’imprenditoria senile. Il dr. Roberto Savini Zangrandi, presidente nazionale dell’Aidp - Associazione Italiana per la Direzione del Personale - ha esordito con una ammissione che nella ricerca è stata evidenziata negativamente in molte imprese: l’assenza di sensibilità alla “risorsa anziano”. Infatti, dice il dr. Zangrandi, quando nell’impresa si decide una riduzione di costi del personale, si procede ai tagli senza distinguere tra lavoratore anziano e lavoratore non anziano. E questo è un male, perché sarebbe meglio verificare la produttività del lavoratore. La “risorsa anziano” costa di più, ma va intesa come un bene di valore per l’azienda. Il dr. Amedeo Croce, consigliere del Cnel, ha posto in evidenza i rischi della perdita dell’autostima nel progredire dell’invecchiamento. Ha inoltre osservato che il nostro sistema previdenziale ha superato, anche se con difficoltà, la recente crisi economica, ma non potrà superarne un’altra se sarà di durata superiore a 1-2 anni, perché allora verrebbe meno la copertura finanziaria per il pagamento delle pensioni. Il “passaggio generazionale” nel mercato del lavoro può garantire la permanenza dell’utilità del lavoratore anziano attraverso la sua “fidelizzazione” alla propria azienda, nel senso di sentirla come sua e quindi difenderne ■ l’immagine e la promozione commerciale. affari sociali 14-18 24-03-2010 9:06 Pagina 18 AFFARI SOCIALI di Mauro Masini LEGALE D al 1° marzo è entrata in vigore anche in Italia la direttiva comunitaria sui servizi di pagamento, la “Direttiva Psd”, recepita con il decreto legislativo n. 11/2010, che consente ai consumatori di potersi rivolgere, per regolare le loro spese, oltre a banche, bancoposta, istituti di moneta elettronica, a nuovi soggetti denominati Ip, istituti di pagamento. Premesso che sono imprese autorizzate dalla Banca d’Italia, iscritte in un apposito albo (consultabile su Internet) come, ad esempio: operatori telefonici, supermercati, catene di distribuzione carburanti; per essere autorizzate dovranno disporre di un patrimonio minimo, che varia secondo l’attività alla quale sono abilitate, rispondere a requisiti di onorabilità e professionalità, possedere una struttura organizzativa adeguata, garantire la trasparenza e aderire all’arbitrato bancario e finanziario. Gli Ip potranno prestare i seguenti servizi: • effettuare pagamenti e detenere i fondi della clientela ricevuti a tal fine, denominati “conti di pagamento”, non produttivi di interesse; • prestare servizi operativi e servizi accessori strettamente connessi, come garanzie dell’esecuzione di operazioni di pagamento, servizi di cambio, custodia e trattamento di dati; • gestire sistemi di pagamento; • concedere finanziamenti purché accessori di servizi di pagamento, senza utilizzo di fondi ricevuti o detenuti ai fini dell’esecuzione di un’operazione di pagamento, di breve durata (massimo 12 mesi). Condizione fondamentale per l’impresa che gestisce l’Ip è che, a fronte del rischio di credito derivante dai finanziamenti concessi, sia mantenuta la dotazione patrimoniale minima. Gli Ip non potranno invece esercitare attività di raccolta del risparmio, che rimane riservata al sistema bancario. ISTITUTI DI PAGAMENTO: UNA NOVITA’ NEL CREDITO I “conti di pagamento” possono essere utilizzati dai consumatori per micro pagamenti, tipo spesa nei supermercati, rifornimento di carburanti, parcheggi, spettacoli, sottoscrizione di abbonamenti, ed anche per effettuare bonifici e acquisti su Internet; i pagamenti si possono effettua- re con carte prepagate, carte di credito, carte di debito o con cellulari. Gli stessi conti possono essere alimentati presso gli Ip con denaro contante, trasferimento di denaro da conti correnti o carte, accredito di stipendi, rimesse di denaro dal■ l’estero. E’ LEGGE IL “COLLEGATO LAVORO” A distanza di ben quattro anni dalla sua prima edizione e dopo due anni di rimpalli tra Camera e Senato, finalmente è stato approvato ai primi di marzo dal Senato in via definitiva il pacchetto che riforma alcune norme del welfare e del lavoro, detto “Collegato lavoro alla Finanziaria 2007”. In attesa della pubblicazione della legge e della relazione accompagnatoria sulla Gazzetta Ufficiale, possiamo anticipare le principali misure, che nel prossimo numero della rivista verranno commentate in questa rubrica e in quella della Previdenza. Interessa il “legale”: la eliminazione dell’obbligo del tentativo di conciliazione prima di adire il giudice nelle cause di lavoro (art. 410 Cod. proc. civ.), alcune modifiche sugli arbitrati nelle controversie di lavoro e nella procedura dei licenziamenti, l’inasprimento delle sanzioni per la lotta al sommerso. Interessa la “previdenza”: la riforma dell’apprendistato, degli ammortizzatori sociali e degli incentivi all’occupazione (che sarebbe meglio chiamare “assistenza”), l’aspettativa e la mobilità nel Pubblico impiego e, infine (anzi, finalmente) la disciplina sul pensionamento anticipato di chi svolge lavori usuranti. 18 affari sociali 14-18 24-03-2010 9:06 Pagina 19 AFFARI SOCIALI SANITA’ LA SALUTE DEL CLANDESTINO D icono i bilanci della Asl che l’assistenza ai 500 mila immigrati senza permesso di soggiorno presenti in Italia è costata 120 euro a persona, per un ammontare di 60 milioni di euro nel 2009. Il Testo Unico sull’immigrazione (art. 35, comma 3, Dpr n. 286/98, modificato dalla n. 189/02, cosiddetta legge Bossi-Fini) prevede che agli immigrati clandestini e indigenti vengano assicurati “nei presidi pubblici e accreditati, le cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative, per malattia e infortunio e siano estesi i programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva”. Sono in particolare garantiti: a) la tutela sociale della gravidanza e della maternità, a parità di trattamento con le cittadine italiane; b) la tutela della salute del minore in esecuzione della Convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989; c) le vaccinazioni secondo la normativa e nell’ambito di interventi di campagne di prevenzione collettiva autorizzati dalle regioni; d) gli interventi di profilassi internazionale; e) la profilassi, la diagnosi e la cura delle malattie infettive ed eventuale bonifica dei relativi focolai. Le prestazioni sono erogate senza oneri a carico dei richiedenti qualora privi di risorse economiche sufficienti, fatte salve le quote di partecipazione alla spesa a parità con i cittadini italiani. Stp, Straniero temporaneamente presente, è il codice alfanumerico di ingresso del clandestino in dayhospital agli ospedali e ambulatori del Ssn, che ha una durata di 6 mesi (rinnovabile in alcuni casi) e viene consegnato al paziente, colpito da un evento acuto da malattia o infortunio; ma una volta entrato, ad eccezione delle strutture di emergenza, come i pronto soccorso, il trattamento non è uguale per tutti ed è diverso tra regione e regione, tra ospedale e ospedale. Comunque di fatto è esclusa l’assistenza per le malattie croniche, stante il limite di validità del codice Stp. Ci sono poi difficoltà di carattere burocratico per le prescrizioni, perché il clandestino non ha il medico di base e l’unico a potergli rilasciare una ricetta è il medico del pronto soccorso, quindi la prestazione ospedaliera o ambulatoriale è limitata al completamento di un intervento o ad una terapia a carattere provvisorio. L’immigrato malato Stp è di solito una persona con problemi chirurgici o traumatologici. Nella maggior parte delle regioni questi pazienti 19 sono trattati esclusivamente dai pronto soccorso, mentre per gli esami specifici e le cure le Asl, anche per superare problemi linguistici e culturali, si appoggiano alla collaborazione di associazioni “no profit”, del tipo Medici senza frontiere. Si danno anche casi di ambulatori privati dedicati agli Stp, gestiti da associazioni di volontariato con personale amministrativo, medici e mediatori culturali. Gran parte delle prestazioni sanitarie riguarda giovani e bambini: intossicazioni da monossido di carbonio (per riscaldamento con apparecchi difettosi), infezioni respiratorie, faringiti, dissenterie, valutabili al pronto soccorso come “codice bianco” cioè situazioni non gravi, che perciò potrebbero essere risolte dal medico di base, se ci fosse. Si può concludere che prevedere l’assistenza del medico di medicina generale anche per i clandestini renderebbe più giusta e solidale l’assistenza sanitaria a queste persone, che sono fuggite dal degrado e sono venute da noi con la speranza di una vita dignitosa. F.P. affari sociali 14-18 24-03-2010 9:07 Pagina 20 AFFARI SOCIALI di Igor Uboldi A lla fine non c’è l’ha fatta. “Avatar”, il film metà reale e metà animazione diretto da James Cameron non ha vinto la mitica statuetta d’oro della notte delle mille stelle, ma una cosa è sicura: un Oscar “Avatar” lo ha avuto, ed è quello di Wall Street. Produttrice e distributrice del film è la 20th Century Fox, la grande casa hollywoodiana di proprietà della NewsCorp, la società che fa capo al magnate dell’editoria Rupert Murdoch. Ebbene, grazie allo straordinario successo al botteghino di “Avatar” - 2,5 miliardi di dollari in tutto il mondo, un record assoluto – le azioni di NwesCorp sono volate a Wall Street e hanno conseguito nell’arco dell’ultimo anno un rialzo del 170 per cento, quasi il triplo rispetto alla risalita dell’indice S&P500 che si è ripreso del 60 per cento rispetto ai minimi toccati a marzo 2009. Insomma, la Fox ha guadagnato 500 milioni di dollari tondi tondi, e non bisogna dimenticare che la casa cinematografica contribuisce al 20 per cento dei profitti di NewsCorp. “Avatar” ha avuto anche un altro pregio, e cioè quello di catapultare i guadagni di Hollywood nel suo complesso a oltre dieci miliardi di dollari in un anno, un aumento dell’8 per cento rispetto al 2008, la cifra più alta mai conseguita nella storia di questa industria. Gli spettatori sono cresciuti solo del 3 per cento, e la differenza tra pubblico e incasso si spiega con il maggior costo del biglietto di ingresso per i film in 3-D, una tecnologia “vecchia” tornata in auge di recente e che ha aiutato molto a risollevare gli incassi delle sale cinematografiche. Dopo la Fox, è stata un’annata buona anche per la Disney che ha visto raddoppiare il prezzo delle sue azioni grazie anche al successo del cartone animato “Up”, secondo ECONOMIA “AVATAR” PERDE L’OSCAR MA VINCE A WALL STREET nella classifica di incassi dopo “Avatar” con 727 milioni di dollari, e con buone aspettative per la performance di “Alice in Wonderland”, e per quella di “Toy Story 3” la cui uscita è prevista a giugno. Tutti film che dovrebbero contribuire a far crescere ulteriormente la quotazione azionaria della Disney. E’ pur vero che la frequentazione dei cinema resta inferiore a quella degli anni d’oro prima dell’avvento della Tv, un tempo in cui due terzi degli americani andavano al cinema, contro il 10 per cento che frequenta le sale al giorno d’oggi. Ma la televisione può anche rappresentare una grandissima opportunità per i produttori. Nel 2009, infatti, la vendita dei diritti di riprodurre film, telefilm e cartoni animati sui canali televisivi di 175 Paesi al mondo ha generato 2 miliardi di dollari per gli studi cinematografici Warner Brothers. Senza contare che le grandi Case di produzione e distribuzione non fanno affari solamente con gli incassi dei film che producono di anno in anno, ma an20 che con la rivendita dei titoli che hanno nelle rispettive videoteche e che immettono nuovamente sul mercato di anno in anno, una collezione che rappresenta la vera ricchezza di chi produce film da oltre mezzo secolo. La biblioteca di Time Warner, per esempio, vanta 45 mila ore di filmati ed è fra le più ricche. La performance in Borsa dei titoli Time Warner è stata inferiore a quella della media del mercato nel corso dell’anno (+34 per cento), ma questo andamento è giustificato dalle molte trasformazioni subite dall’azienda che ha divorziato dall’operatore Internet AOL dopo un burrascoso matrimonio durato un decennio. I problemi aziendali spiegano anche l’andamento non proprio spettacolare in Borsa dei titoli Universal, lo studio che ha prodotto “Inglorious Basterds” di Quentin Tarantino. Il controllo, infatti, sta passando da General Electric a Comcast, il più grande operatore di Tv ■ via cavo in America. alberghi 32-33-21 24-03-2010 9:11 Pagina 21 Residence LA PALMA Andora (SV) - Via Mazzini, 36 – tel. 0182.86359- fax 0182.86399 www.lapalma.sv.it [email protected] PER UNA VACANZA IN TOTALE LIBERTÀ… –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Viale Lungomare Italia, 92 44020 Lido delle Nazioni (Ferrara) tel. 0533/379416 - Fax 0533/399233 www.vear.it [email protected] –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Lidi Ferraresi: appartamenti-villette. Affitti mensili e settimanali, case-vacanze dotate di tutti i comfort per trascorrere una piacevole vacanza al mare. Prenota subito il tuo soggiorno per te tanti sconti dal 10 al 20%. 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Riassumendo si può dire che la vicenda di Castel Sant’Angelo coincide sostanzialmente con le vicende di Roma, al punto che può risultare impossibile scindere due entità così profondamente compenetrate: i mutamenti, i rivolgimenti, le miserie e le glorie della città sembrano puntualmente riflettersi nel castello-fortezza che domina le rive del Tevere, oggigiorno all’altezza del ponte Vittorio Emanuele II, o meglio del ponte di Sant’Angelo, su quello che, ovviamente, si chiama Lungotevere Castello. Nasce nel 123 d.C. in origine come sepolcro voluto dall’imperatore Adriano in un’area allora periferica di Roma. Un sepolcro per sé e per la propria stir- pe, vista anche l’importanza di questo imperatore nella storia dell’antico impero. Aveva allora un basamento quadrato sul quale si innalzava una mole cilindrica sovrastata a sua volta da un tumulo erboreo a forma di cono. In mezzo si levava una costruzione quadrata simile ad un’ara, con tre aule sovrapposte per le tombe imperiali, sopra di esse una quadriglia in bronzo, e per accedervi una rampa elicoidale (i quattro torrioni laterali vennero aggiunti nel Cinquecento, in pieno Rinascimento). E fino al 403 d.C. il mausoleo assolve alla sua funzione originaria, per essere poi incluso, regnante Onofrio, imperatore d’Occidente, nelle mura cosiddette aureliane, costruite per volere dell’imperatore Aureliano al fine di migliorare la cintura difensiva della Città Eterna. Passano i secoli e l’edificio assume sempre più l’aspetto e la funzione di un castello. 22 gioielli.d'italia 22-23 25-03-2010 15:58 Pagina 23 Accanto, i guardiani del castello: S. Paolo e S. Pietro. In apertura, la statua dell’angelo che rinfodera la spada Baluardo avanzato sul Tevere, le potenti famiglie romane se ne contendono il possesso che sembra garantire una posizione preminente nel confuso ordinamento dell’Urbe feudo dei pontefici. Sarà dunque la roccaforte del senatore Teofilatto, in seguito dei Crescenzi, dei Pierleoni e degli Orsini. Ed è proprio un pontefice della famiglia Orsini, Papa Niccolò III, a far realizzare il Passetto di Borgo, che collega in una sorta di continuità insieme fisica ed ideale il Vaticano a Castel Sant’Angelo. Da allora ad oggi l’edificio monumentale ha subito non poche trasformazioni ed aggiunte, pur mantenendo a lungo la funzione di una fortezza a difesa della Roma dei papi. Via via gli viene aggiunta la torre, più avanti gli appartamenti pontifici nei quali rifugiarsi in caso di pericolo, gli vengono affidati gli archivi e il tesoro vaticano (grazie alla sua struttura solida e fortificata che gli offre una fama di imprendibilità). Nel 1367 le chiavi del castello sono consegnate al Papa Urbano V per sollecitare il rientro della Curia a Roma dall’esilio avignonese. Gregorio VII vi rimane assediato. I Borgia vi rinchiudono le loro vittime. Giordano Bruno vi è processato. Il conte di Cagliostro ci viene imprigionato. E così i patrioti del Risorgimento. Quanto all’angelo che lo sovrasta – da qui il nome del castello – deriva da una leggenda che risale allo scatenarsi della peste sotto il pontificato di San Gregorio Magno. Una leggenda che fa coincidere la fine dell’epidemia con la comparsa di un angelo che si sarebbe posato sopra il mausoleo nell’atto di riporre la spada nel fodero, quale simbolo della grazia concessa dal Signore Iddio ai peccatori in terra. Da allora al presente la statua è stata sostituita ben sei volte, per consunzione – come l’originale, che era di legno – o per rottura – come la versione in marmo – fino all’attuale statua di bronzo. Ovvio che con il cambiamento di funzione – da mausoleo a fortezza – la struttura dell’edificio sia stata ampiamente rimodellata, attraverso una lunghissima serie di interventi. Nuove strutture si sono sommate a quelle preesistenti, alterandole, modificandole, e talvolta addirittura cancellandole, in un continuo processo di trasformazioni che sembrano integrarsi l’una con l’altra senza soluzione di continui- 23 tà. La storia variegata del castello, con le sue molte metamorfosi, pare essersi sedimentata nel complicato intrico di sotterranei, ambienti, logge, scale e cortili che ne costituiscono l’assetto attuale. Alla struttura originaria si sommano le costruzioni successive, compenetrandosi tuttavia e fondendosi le une con le altre, dando vita a un organismo sfaccettato e complesso, carico di storia e di valenze simboliche. Nel presente è un Museo nazionale. Un Museo dove si possono ammirare collezioni di armi antiche, suppellettili, sculture rinascimentali, documenti, e splendidi affreschi dovuti fra gli altri a Raffaello, Giulio Romano, del Bramante, o di Lorenzo Lotto man mano che si percorrono le sale di Clemente VII, la loggia o l’appartamento di Paolo III, la sala dell’Adrianeo, o quella dei Festoni. Per una lunga storia fatta di misteri, di armi, di sangue, e anche di cultura. ■ I Grandi Fiumi 224-25 24-03-2010 9:21 di Alberto U. Rogi I l Tamigi nasce dalle colline di Costwold Hills, ed è lungo soltanto 338 chilometri finché non si getta nel Mare del Nord. Poco tragitto dunque, ma importante e carico di storia. E’ stato testimone di tutte le vicende che hanno interessato Londra e l’Inghilterra, una risorsa economica fondamentale per lo sviluppo del Paese, con un porto aperto verso il mondo, e oggi una via d’acqua che ispira romanzieri e pittori, oltre che luogo di turismo. I primi a comprenderne l’importanza furono i romani, quando nel 43 d.C. le legioni dell’imperatore Claudio invasero ed occuparono la Britannia, costruendo fortificazioni lungo tutto lo scorrere del Tamigi, incluso un grande accampamento a Dorcester. Nella città allora chiamata Londinium (che poi diventò Londra) eressero un primo ponte, e un secondo a Staines dove le barche po- Pagina 24 VIAGGI I GRANDI FIUMI IL TAMIGI • Lungo appena 338 chilometri, ma determinante nella storia d’Inghilterra • Gli invasori romani furono i primi a comprenderne l’importanza • Oggi è solcato soprattutto da imbarcazioni turistiche tevano passare dal mare al fiume, e viceversa, a seconda delle maree. Cioè senza bisogno del vento o di far forza sui remi. Il nascere della produzione agricola nelle regioni attraversate dal Tamigi, della pesca, e dell’utilizzo a fini commerciali di questa via d’acqua risale invece soprattutto ai sassoni, non senza degli accesi conflitti fra coloro che volevano usare il fiume per la pesca o per costruirvi mulini e quelli cui il fiume serviva per spostarsi o per trasporta24 re merci. Il progresso economico e la nascita di ricchi monasteri lungo il corso del Tamigi attrassero l’attenzione dei temuti vichinghi che penetrarono nel fiume con 330 imbarcazioni razziando e distruggendo tutto quello che incontravano, compresa l’abbazia di Chertsey. Guglielmo il Conquistatore a partire dal 1066 occupò l’Inghilterra partendo dalla valle del Tamigi, e costruendo lungo il fiume molti castelli, quelli di Wallingford, di Rochester, di Windsor, e la I Grandi Fiumi 224-25 24-03-2010 9:21 Pagina 25 L’inconfondibile torre del castello di Windsor. Sotto, in abiti d’epoca al tradizionale Boat Rally di Henley. In basso, le barriere del Tamigi. In apertura, il Tower Bridge famosa Torre di Londra. Da notare che per il suo regime regolare il fiume è navigabile per buona parte del corso, anche se, data la scarsa profondità, le navi di maggior tonnellaggio per entrare nel porto di Londra dovevano attendere l’alta marea. Sul Tamigi nacque la Royal Navy al tempo dei Tudor, fu la maggiore arteria commerciale britannica fino agli anni Cinquanta del ‘900, il fiume protettore contro i nemici, il fiume che portava nella capitale britannica le merci provenienti da un impero sterminato. Per secoli una sorta di grande padre, era il tempo allorché avere una casa che si affacciava sul fiume conferiva un prestigio tutto particolare ai suoi proprietari (come del resto accade ancora oggigiorno). Il declino dell’Impero britannico partendo dal secondo dopoguerra ha poi ridotto notevolmente l’importanza commerciale del Tamigi, anche se al London Bridge non è raro veder passare ancora delle navi di grosso cabotaggio. Navi dirette verso il centro londinese. Ma sono a maggioranza navi da crociera; a parte il fatto che tra il chiudersi del ‘900 e l’aprirsi del 2000 Londra non ha più la qualifica ufficiale di un porto. Le autorità di controllo e i mezzi del Porto di Londra sono stati infatti trasferiti alla foce del Tamigi, a Tilbury. Nel contempo il fiume è stato inserito in un gigantesco programma di depurazio- ne e di pulizia che ha dato quasi subito i suoi frutti, la vita acquatica del Tamigi, sparita da secoli, sta pian piano tornando. Importante anche un perfezionato sistema di controllo delle correnti, noto come Thames Barrier (le Barriere del Tamigi) in grado di prevenire alluvioni e cata- 25 strofi per quelle aree di Londra che si trovano sotto il livello del fiume. Punto di forza di queste barriere è la cosiddetta Jubilee River, un complesso con il compito di incanalare le acque in caso di alluvione. A concentrare di nuovo l’attenzione sul Tamigi è stata nel gennaio 2006 una balena di cinque metri di lunghezza che ha risalito il fiume fino al centro di Londra. Tutta la città si fermò a guardare il cetaceo, e la notizia fece il giro del mondo. Purtroppo nonostante gli sforzi per salvarla, la balena morì sulla chiatta dov’era stata messa per riportarla verso il mare. Oggi il fiume è diventato una delle fonti primarie di svago e di divertimento per i londinesi come per i turisti. Sono molti i battelli che prestano servizio sul Tamigi per spostarsi fino al centro di Londra. E questo è certamente un modo originale per conoscere la capitale britannica da una insolita prospettiva, quella a cui in tempi passati erano abituati re e regine. Vedere i più importanti monumenti della città alla velocità della corrente è una esperienza da compiere, con percorrenze che durano da trenta minuti a quattro ore. Per gli amanti del canottaggio c’è infine un appuntamento d’obbligo. Ed è la tradizionale regata che da anni vede contrapposte le due Università ■ di Cambridge e di Oxford. uomini e aziende 26-29 24-03-2010 12:29 Pagina 26 L’ITALIA CHE LAVORA di Raffaello Uboldi Partiamo da una dichiarazione di principio, dovuta a Francesco Corsi, là dove dice: «Il mio obbiettivo è sempre stato quello di dimostrare la serietà e la professionalità del mio servizio alla clientela con i fatti e non solo con le parole». E ancora: «A tutt’oggi i miei figli, seguendo il mio esempio, con sacrificio, ma con orgoglio vedono la nostra azienda acquistare credibilità, fiducia, con una clientela sempre più vasta». Quattro figli, e tutti in azienda, dove cominciano ad affacciarsi anche i nipoti. E come afferma un depliant aziendale: Presentiamo una vasta gamma di servizi che risolvono le più svariate problematiche nel commercio e nel trasporto. Automezzi refrigerati, di alta tecnologia, ritirano le merci dalle varie zone d’Italia e le depositano nel proprio Centro di Coordinamento sito in Verona presso il Quadrante Europa. Questa struttura dotata di celle frigorifere da 0° a 4° (per i prodotti freschi) e -30° (per le merci surgelate), garantisce la continuità della “catena del freddo”. Da qui ripartono per il resto dell’Europa – e in un prossimo futuro anche verso la Russia. Con dei camion, o UOMINI E AZIENDE CORSI SpA meglio dei Tir, che a vederli mettono soggezione, tanto sono al tempo stesso massicci ed eleganti nella modernità dei loro componenti. Non manca, ove possibile, un interscambio fra gomma e rotaia, oppure, una volta raggiunto il nord Europa, fra autotreni e navi. Il tutto con lo scopo di far giungere le merci a destinazione nelle migliori delle condizioni. Ovvio poi che oltre all’Europa centrale ed orientale vengano serviti anche il Veneto, il Trentino, la Lombardia, il Friuli e l’Emilia-Romagna. Al vertice un uomo, Francesco Corsi, che sa che cosa significa essere al volante di uno di questi mastodonti, visto che c’è stato egli stesso, e che di conseguenza non chiede a nessuno di rischiare la propria vita in una gara sull’asfalto, convinto che sia importante la regolarità delle consegne, ma non a scapito della sicurezza. Come si garantisce più avanti: “Informazioni e quotazioni vengono fornite dall’ufficio commerciale e • Una delle maggiori aziende italiane per il trasporto su strada • Con una flotta di ben cento Tir • Ne parlano Francesco e Giacomo Corsi 26 uomini e aziende 26-29 24-03-2010 9:31 Pagina 27 U Francesco Corsi 50 ANNI DI ATTIVITÀ dura – del sud italiano e in futuro container provenienti da Egitto e Turchia. Le strutture sono qualificate, e di alta tecnologia. Molta la cura degli automezzi, che vengono di continuo monitorati al fine di garantirne la perfetta funzionalità. Non deve sorprendere, date queste premesse, che la Corsi Autotrasporti SpA sia oggi una delle maggiori, e migliori imprese del settore, conseguenza del lavoro appassionato, di un uomo e dei suoi figli (senza dimenticare mogli e nipoti). 27 ▲ operativo a disposizione 24 ore su 24. Garantiamo anche le operazioni di sdoganamento e assistenza a tutte le frontiere con una nostra organizzazione”. Una impresa che all’interno del mercato di Monaco di Baviera può contare su un proprio ufficio, al fine di “poter essere quotidianamente a contatto e offrire sempre più assistenza e professionalità ai propri clienti”. E a Taranto, all’interno del porto, un centro capace di raccogliere per convogliarle verso Verona le merci – frutta e ver- na grande azienda di trasporto, con una flotta di ben cento Tir, tutti muniti di celle frigorifere per trasportare soprattutto frutta e verdura in Austria, Germania, Belgio, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Olanda, e ritornare con della carne fresca per il mercato italiano. Questa azienda come nasce? Francesco Corsi: Cominciai nel 1957 con un solo autocarro. Trasportavo ghiaia, tegole, cementi e via via. In seguito presi a trasportare il collettame, coprendo tutta la provincia veronese, e più avanti allargandomi a Milano, Chiasso, Ponte Chiasso. C’erano poi i grossi spedizionieri che trasportavano derrate alimentari e io li rifornivo del ghiaccio necessario alla conservazione. Più avanti, nel 1961, mi allargai a Innsbruck, a Ginevra, fino a raggiungere Monaco di Baviera, da qui Stoccarda, Norimberga, Francoforte, Colonia, Dusseldorf… Trasportando frutta e verdura? Fondamentalmente allora la frutta, e cominciando a imbarcare carne nel viaggio di ritorno, benché non ci fossero ancora i “TermoKing“, come adesso, quanto piuttosto delle celle segue a pag. 28 uomini e aziende 26-29 24-03-2010 9:32 Pagina 28 L’ITALIA CHE LAVORA UOMINI E AZIENDE ▲ con del ghiaccio e delle ventole. Più avanti sono nati i frigoriferi a benzina, che però si surriscaldavano causando non pochi problemi, e quasi subito quelli a diesel, più moderni e meglio funzionanti e più sicuri. In seguito i miei figli hanno raggiunto la maggiore età, e allora ho creato con loro la società attuale, prima una Srl, e adesso una SpA, con 150 dipendenti diretti. Un’azienda nata in modo semplice, con la collaborazione di tutta la famiglia (Giacomo, il mio braccio destro; Franco, operativo alla movimentazione; Claudio, a seguire i trasporti; Barbara alla contabilità), mia moglie compresa che ci aspetta fino a mezzanotte per la cena! e oggi con l’aggiunta dei nipoti. E’ stato faticoso? Le dirò solo che in una impresa come la nostra si lavora 365 giorni di fila, dal primo all’ultimo giorno dell’anno. Come mai? Perché operiamo sul “fresco”, che è fin troppo sensibile, molto delicato, bisogna tener conto di tantissimi fattori, la neve magari, o un incidente, o una contestazione del prodotto, una serie di realtà che incidono sul lavoro della grande distribuzione, molto diverso dal lavoro di ogni altra industria. Avete cominciato con un camion. Poi… qual è stato il momento in cui avete compreso che potevate moltiplicarvi, prima un altro Tir, poi due, e via via fino a cento che non è cosa da poco? E’ stato un passaggio graduale, man mano che scoprivo di avere dei figli che credevano nel lavoro. Giacomo Corsi: Vorrei aggiungere che mio padre è stato un precursore della logistica, quello che da subito ha messo a disposizione dei committenti delle celle frigorifere modernissime, molto ordine nelle richieste che ci pervenivano, e dei Tir fra i migliori. Un altro dei segreti del vostro successo? Direi il fatto di avere sempre marciato per conto nostro, senza dipendere da questa o quell’azienda che poteva anche finir male. Insomma l’aver deciso di fare da soli anche trasportando prodotti di una certa deperibilità. 28 Ancora, l’aver messo in piedi una vera e propria catena del freddo, non solo sui Tir, ma con depositi nostri e molto avanzati, perfino in anticipo sulle leggi che sono venute successivamente. In seguito? Vorrei aggiungere la liberalizzazione delle dogane nei Paesi del Mercato Comune europeo, che ha consentito alle merci di viaggiare più velocemente. Un altro appuntamento che non ci ha trovato impreparati. Da dove vi rifornite di frutta e verdura fresca? Dalla Puglia, dove abbiamo una nostra sede, ma anche nel resto del Paese. E fuori dal confini italiani? Abbiamo subito trovato delle aziende disposte a collaborare coi noi, anche a motivo della nostra onestà di comportamenti. Per fare un esempio, la merce che noi trasportiamo non è merce anonima, ha sempre e dovunque una “tracciabilità Corsi”, quindi il cliente può telefonarci giorno o uomini e aziende 26-29 24-03-2010 9:32 Pagina 29 notte che sia per sapere dove si trova la merce che ha comandato, ci basta il tempo di contattare l’autista e la risposta è subito pronta. Prevalentemente che genere di merci trasportate? Arance e pomodori di Sicilia, l’uva della Puglia, frutta e verdura dell’Emilia, ortaggi dal Lazio, e in genere mettiamo insieme dei prosciutti, delle mozzarelle, magari del vino, anche se per lo più evitiamo il trasporto generalizzato. E per esempio dalla Germania? Francesco Corsi: L’importazione maggiore da parte nostra è sulla carne. Affidandoci alle cifre, quanti camion movimentate ogni giorno? Sui venticinque, e ogni camion viaggia su una media dai dieci ai quindici clienti. E oggi avete un centinaio di Tir, questi “bisonti” della strada, come talvolta vengono chiamati… Esatto, ed acquistarli è una bella cifra di spesa, così come garantirne l’efficienza. I conducenti? Cerchiamo sempre di avere persone capaci, in grado di inserirsi facilmente nel nostro tipo di lavoro, disponibili a compiere i sacrifici necessari. E quest’anno? Giacomo Corsi: Celebreremo i cinquant’anni di attività. A livello italiano si può dire che siete una delle maggiori aziende di trasporto? 50 ANNI DI ATTIVITÀ Sul “fresco” sicuramente sì.. E il trasporto per ferrovia, che cosa ne pensate? Francesco Corsi: Dipende da tante cose, per esempio da un riammodernamento del sistema ferroviario italiano. Un fenomeno, delle possibilità a cui guardiamo con attenzione, non escludendo nulla a priori. Perché, va detto con chiarezza, non basta il sistema ferrovia, occorrono strutture adeguate, partendo per esempio dalle celle frigorifere sui vagoni, che per altro verso riducono lo spazio destinato al carico. Forse si potrà pensare a delle soluzioni miste partendo dalle distanze corte. Il vostro bilancio? 29 Nell’ultimo anno di 23 milioni di euro. Con che marca di camion? A prevalenza Iveco, cioè Fiat. Lei è anche presidente del Raggruppamento trasporti e logistica di Confindustria Veneto. Mi sembra un bel riconoscimento… Penso che lo sia. I rapporti con la burocrazia statale? Difficili, promesse tante, blocchi enormi, specie in rapporto agli altri Paesi europei, dove i trasportatori godono di vantaggi che noi non abbiamo. Questo spiega perché vi sia qualcuno che ha fissato all’estero magari ■ la propria sede direzionale. notizieanla 30-36 24-03-2010 9:51 Pagina 30 ANLA NOTIZIE CIRCOLO ANZIANI DEL LAVORO ELECTROLUX ZANUSSI GRUPPO ANZIANI ZML INDUSTRIES SPA Premiazione di due nuovi soci durante la cerimonia annuale svoltasi a Maniago lo scorso dicembre. Nella foto, partendo da sin., l’amministratore delegato Fernando Bordin, il neo socio Natalino Cortiuola, il presidente del Gruppo Anziani, Enzo Piai, il neo socio Daniele Volpatti, e il direttore amministrativo, Paolo Gaspardo. ANLA TOSCANA • Un notevole successo ha avuto la nuova visita, con la guida del prof. Napoli, al museo Stibbert di Firenze, coinvolgendo grandi e piccini. Il progetto del nostro Consiglio Regionale di avvicinamento dei più giovani e rivolto alle famiglie, sta così portando i primi buoni risultati. Il 9 maggio p.v. sarà pure dedicata ai più piccoli una gita al Giardino dei Tarocchi di Capalbio, ove non mancherà una sosta in riva al mare su una delle più belle spiagge della Toscana. Un’altra iniziativa dedicata ai bambini è prevista per sabato 20 novembre con la visita ad uno dei monumenti più significativi di Firenze, alla “Casa del Duca” in Palazzo Vecchio. • Dall’inizio dell’anno una serie di iniziative culturali ha contrassegnato l’attività del Consiglio, a cominciare dalle classiche visite “Riscoprire Firenze” e ad altre visite esclusive come quella al Museo di Orsanmichele e al nuovo Museo di Casa Martelli. Tre poi le visite guidate alla mostra su de Chirico a Palazzo Strozzi di Firenze per poter capire ed apprezzare, grazie alla guida del prof. Napoli, alcune opere, utili a dare uno sguardo sulla pittura Metafisica. GRUPPO LAVORATORI SENIORES RIELLO LEGNAGO Incontro conviviale dei soci seniores della Riello di Legnago, anche per eleggere i nuovi membri del Consiglio direttivo (v. in “Rinnovo Cariche e Organizzazione”). Una foto ricordo era d’obbligo. • Nona edizione del Torneo di Tre.Bri.Sco (tressette, briscola e scopa), che ha designato i campioni 2010. Ha prevalso la coppia Maurizio D’Angelo e Renzo Giunti su quella formata da Lorenzo Cosci ed Arrigo Nannicini. Terzi e quarti classificati, rispettivamente, Alessandro Tomasi con Terenzio Mirannalti e Alessandro Torracchi con Guglielmo Domenichelli. Premi per tutti, e due grandi coppe ai campioni (vedi foto a des.). 30 notizieanla 30-36 24-03-2010 9:52 Pagina 31 1 SENIORES PALAZZETTI Visita organizzata dal Gruppo Seniores della Palazzetti allo stabilimento triestino della Illy Caffè, e da qui nella cittadina di Pirano. Il gruppo era accompagnato dai signori Lelio e Cinzia Palazzetti, e dal suo presidente, Bruno Rivenotto. Ad accoglierli alla Illy Caffè la presidente onoraria, Signora Anna Illy, oltre ad uno staff di collaboratori aziendali. Quindi trasferimento a Pirano (con tappa al Duomo di San Giorgio) e al rientro a Portorose. Nelle foto: 1, i partecipanti al viaggio; 2, un momento della visita alla Illy Caffè. 2 LOVATO ELECTRIC SPA Presso la “Tenuta Colle Piajo” di Nembro la consueta Festa degli auguri per i dipendenti e i pensionati iscritti all’Anla della Lovato Electric, una Società che produ- ce componenti elettrici per automazione industriale, che occupa 252 dipendenti e che è situata nel Comune di Gorle (Bergamo). Nel corso dell’incontro il presidente della Società, Pietro Cacciavillani, ha premiato i dipendenti che festeggiavano il 25°, 30°, 35° e 40° anno di fedeltà aziendale. Ha partecipato alla manife- 31 stazione, portando i saluti dell’Anla provinciale di Bergamo, il vicepresidente Mario Ubbiali. Nella foto, i presenti alla manifestazione. alberghi 32-33-21 24-03-2010 9:12 Pagina 32 Ceriale Casa Vac anz e Riviera dei Fiori Mary ––––––––––––––––––––––––––––– Via Orti, 59 - 17023 Ceriale (Sv) ––––––––––––––––––––––––––––– Per informazioni e prenotazioni tel. 0182/990187 Una casa albergo a 50 metri dal mare con Minialloggi arredati, corredati e con TV; cambio biancheria, Riscaldamento centrale. Sala tv, ogni comfort. Prezzi mensili invernali agevolati. 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Si è parlato anche di quanto svolto nel 2009 e di quanto programmato per il 2010 in tema di attività sociali e di coinvolgimento dei soci alle varie forme di associazionismo. Nelle foto: 1, il tavolo della Presidenza; 2 e 3, alcune panoramiche della sala. Pagina 34 LETTERE, STORIE, ARTE E VIA VIA Franco Zoja, originario di Este, in provincia di Padova, risiede a Torino dal 1958. I primi approcci alle lettere si sono manifestati quando, in gita scolastica, con carretta e cavallo, ha fatto visita alla casa del Petrarca, ad Arquà, sui colli Euganei, cicerone la preside della scuola media. Successivamente si è formato sui classici latini (Orazio e Lucrezio, soprattutto). Tra gli anni Ottanta e Novanta si è dedicato alle ricerche filosofiche, preferendo le tematiche del razionalismo. Ha tradotto i più importanti poeti tedeschi. Considera la poesia come una disciplina eletta da pochi, per questo snobbata dai più. E’ contro la tassa sui premi letterari. Ha pubblicato: La voce sepolta, 1977; Atheste, 1979; Filopolemia, 1984; Esocronie, 1985; Perimetro delle parole, 1987; L’altro di sé e germina, 1990; Semastigmai, 1993; Particulae , 1996; Versi di quartiere , 2001; Momenti nella Bassa Padana, 2003; Il valico degli anni, 2005; Reperti del mito, 2008; Momenti di grecità, 2008. Ha ricevuto giudizi positivi da G. Bárberi Squarotti, G. Manacorda, F. Ulivi, P. Ruffil- li, F. Bandini, A. Zanzotto, F. Piccinelli, D. Rondoni, R. Carifi e altri. Adesso torna alle lettere con il volume di poesie “Essenzialità delle parole” (Genesi Editrice, pagg. 72, 8,00 euro). Come sempre offrendo una bella prova di sé, della sua fantasia, delle sue doti nell’arte dello scrivere. 1 2 3 34 notizieanla 30-36 24-03-2010 9:53 Pagina 35 1 GRUPPO ANZIANI FATA • Assemblea annuale del Gruppo Anziani Fata, per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno: relazione Bilancio Consuntivo anno 2009; votazioni con relativo scrutinio per l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo triennio 2010-2012 (v. in “Rinnovo Cariche e Organizzazione”). • E inoltre, serata di gala con l’ingresso di sei nuovi soci: dr. Ignazio Moncada (presidente Fata SpA), Lina Caltagirone, Agostino De Filippi, Luigi Ciardo, Ignazio Contorno, Alessandra Marchetti. Presente il direttore generale Fata, dr. Lombardi, sono stati consegnati i distintivi e copia dello Statuto ai dipendenti che nel corso del 2009 hanno raggiunto il prestigioso traguardo di 20 anni di servizio. Il presidente del Gruppo Anziani Fata, Valter Actis, prendendo dal canto suo la parola prima della consegna dei distintivi, ha trasmesso ai soci e alle rispettive famiglie un messaggio di auguri personali e del Comitato direttivo, unitamente a quello del presidente onorario del Gruppo Anziani, Gaetano Di Rosa. Nel corso della cerimonia sono state consegnate le borse di studio “Fernando Creonti” a: Valentina Bertaglia, Alice Colberdaldo, Patrizia Giannini, Alessandro Donini, Paolo Leone, Fabio Ricca. E le borse di studio “Aulo Simonatti” a: Chiara Agliassa, Davide Castagno, Jacopo Mulatero. Nelle foto: 1, il Consiglio direttivo durante la premiazione; 2, il presidente Ignazio Moncada con i nuovi soci; 3, il presidente con i figli dei dipendenti premiati con la borsa di studio. 2 3 35 notizieanla 30-36 24-03-2010 9:54 Pagina 36 ANLA NOTIZIE GRUPPO WÄRSTILÄ Presso l’Hotel Jolly di Corso Cavour a Trieste sono stati premiati i dipendenti della Wärstilä Italia, azienda leader al mondo nella costruzione di motori diesel. Il premio di fedeltà è stato conferito a quei dipendenti che hanno raggiunto un’anzianità di servizio di anni 40, 35, 30, 25. Assente l’amministratore delegato, ing. Sergio Razeto, per sopraggiunti impegni di lavoro, il discorso augurale è stato tenuto dall’ing. Barbone, coadiuvato dal dr. Bragoni (v. foto), alla presenza dei rappresentanti Anla Gruppo Wärstilä. L’ing. Barbone ha citato l’attuale momento di crisi generale. Anche questa azienda ne ha risentito, ma in misura minore rispetto ad altri settori industriali. Belicpetri, Roberto Berné, Giuliano Bertocchi, Paolo Biancolillo, Ervino Blasco, Paolo Boiti, Lucio Bonetta, Bruno Bordon, Fabio Bosiglau, Fabio Bossi, Stefano Braicovich, Mario Brandolin, Luisa Bruschaini, Roberto Campagna, Loriana Carini, Walter Casagrande, Fulvio Cassano, Fulvio Cavani, Maurizio Ceccherini, Silvano Cergol, Mauro Cernaz, Bruno Corazza, Giuliano Sergio Corda, Giorgio Cramersteter, Renato Cramesteter, Marino Dapinguente, Enzo Degennaro, Fabio Degrassi, Fabio Deldin, Giorgio Delise, Dario Dellavalle, Fabio Deste, Renzo Dovetti, Franco Ferro, Ramiro Flego, Giancarlo Fuser, Giulio Galvano, Fabio Gandolfo, Fulvio Giaschi, Marino Glavi- Questi i premiati: 40 anni Luciano Astolfi, Edoardo Bembi, Olivio Cucchiaroni, Antonio Fortuna, Ofer Gatto, Bruno German, Claudio Marchesich, Stelio Marchi, Sergio Millich, Carlo Radesich, Roberto Rizzitelli, Paolo Volpin, Sergio Zudini. 35 anni Diego Bossi, Giovanni Budin, Tiziano Ceunja, Rosatea Cicala, Gabriella Gei, Elio Geromella, Fulvio Gori, Bruno Izzinosa, Cinzia Lonegher, Diego Loredan, Alberto Mastrangelo, Doriano Mestroni, Lucio Mircovich, Franco Re, Orietta Sala, Sergio Smiul, Claudio Tamaro, Mario Zacchigna, Riccardo Zudini. 30 anni Bruno Arena, Rocco Barbieri, Fabio Battistella, Flavio na, Marino Iurincich, Sonia Komar, Giuliana Lazzar, Giorgio Leban, Luigi Lofaro, Marino Marini, Fabio Martini, Maurizio Melucci, Mario Miclaucich, Dario Milossa, Davide Moggioli, Fulvio Mozenic, Grazia Nardin, Roberto Orel, Bruno Pacchialat, Giuseppe Paiero, Fulvio Palcich, Maurizio Pecchiari, Marzio Potasso, Sergio Predonzani, Sergio Pregarc, Albino Prelz, Mauro Rasman, Giovanni Roy Rossi, Salvatore Russo, Paolo Ruzzier, Giuseppe Saia, Roberto Sandrin, Claudio Saule, Fabio Spagnul, Sergio Stradi, Vanda Svara, Livio Trasoni, Mauro Vattovaz, Gino Vesnaver, Patrizio Volpe, Loris Sobec. 25 anni Angelo Piccardo. RINNOVO CARICHE E ORGANIZZAZIONE GRUPPO SENIORES TELECOM ITALIA Comitato Esecutivo Riccardo Tucci ( Presidente nazionale) , Giancarlo Pasquini e Ettore Staiano (Vicepresidenti nazionali) , Amedeo D’Ormea, Giampaolo Spallarossa, Bruno Terranova, Carlo Trabaldo Togna; Franco Panzolini (Segretario generale), Giorgio Martella (Vicesegretario generale). Paolo Crivellaro, Liguria: Giampaolo Spallarossa, Emilia Romagna: Antonio Ferrante, Toscana: Stefano Di Ruggiero, Marche-Umbria: Bruno Terranova, Lazio: Giancarlo Pasquini, Abruzzo-Molise: Vittorio Cirillo, Campania-Basilicata: Amedeo D’Ormea, Puglia: Ettore Staiano, Calabria: Antonio Gareri, Sicilia: Pietro Raciti, Sardegna: Antonio Orgiana, Spille d’Oro Olivetti: Mario Caglieris. Collegio sindacale Enrico Casini ( Presidente ), Guido Festa, Elio Penta. Collegio dei Probiviri Achille Malpensi (Presidente), Liberatore Calogiuri, Luigi Di Castri. Consigli Regionali Presidenti Piemonte-Valle d’Aosta: Carlo Trabaldo Togna, Lombardia: Fiorenzo Benzoni, Trentino A.A.: Giuseppe Baratieri, Friuli V.G.: Romano Sciortino, Veneto: 36 GRUPPO LAVORATORI SENIORES RIELLO LEGNAGO (Vr) Presidente e Cassiere Nazzareno Conzonato; Vicepresidente Roberto Peruzzo, Segretario Daniela Bassi. GRUPPO ANZIANI FATA TORINO Presidente Valter Actis; Vicepresidente Emanuele Interlici; Segretario Massimo Di Mauro. SEDI ANLA 2010 giusto 24-03-2010 10:05 Pagina 37 LE NOSTRE SEDI PRESIDENZA NAZIONALE E SEGRETERIA GENERALE Via Monte delle Gioie, 13 - 00199 Roma - Tel. 06/86321128 – Fax 06/86322076 dal lun. al ven. 9.00-13.30/14.00-17.00 www.anla.it e-mail [email protected] PIEMONTE Lorenzo Cafferati • 10141 Torino Ugo Bassino Corso Monte Cucco, 133 Tel. 011/3821238 – 3853483 Fax 011/3853879 e-mail: [email protected] dal lun. al gio. 9.00-12.00 - 15.00-17.30 Nicola Sola • 14100 Asti Via M. D’Azeglio, 42 Tel. e fax 0141/593281 • 12100 Cuneo Sergio Gazzano Via XX Settembre, 42 Tel. e fax 0171/65699 e-mail: [email protected] dal lun. al ven. 8.30-12.30 /14.00-18.00 LOMBARDIA Luigi Golzi • 20121 Milano O. Malaguzzi Via Marsala, 6 Tel. 02/29010446–078 Fax 02/29010458 e-mail: [email protected] dal lun. al ven. 9.30-13.00 • 24121 Bergamo Emilio Betelli c/o Associazione Combattenti e Reduci Via Masone, 1 Tel. e fax 035/222422 e-mail: [email protected] lun. 16.00-18.30 mer. 9.00-11.30 Bruno Iukich Merc. 14.00-17.00 • 22100 Como Giuseppe Carletti Via Dante Alighieri, 80 Tel.031/255429 fax 031/255297 Mar. e gio. dalle 14,30 alle 16,30 • 26100 Cremona Enzo Franzini c/o Associazione Industriali Piazza Cadorna, 6 Tel. 0372/4171 fax 0372/417340 lun. e ven. 10.00-11.30 Previo appuntamento • 27100 Pavia Via Taegio, 5 Tel. 0382/382363 Fax 0382/382442 Gian Franco Rossi mar. e ven. 16-17.30 gio. 10.00-12.00 • 25124 Brescia Via Corfù, 81 Tel. 030/2998421 fax 030/2998422 • 46100 Mantova Alberto Ceccherini Via F. Corridoni, 13 Tel. 0376/332309 - Fax 0376/332596 cell. 338/7771764 • 21100 Varese Luigi O. Gariboldi c/o Associazione Combattenti e Reduci Via C. Battisti, 21 Tel. 0332/280190 dal lun. al ven. 9.30-11.30 VENETO Arrigo Pizzolon • 35122 Padova Walter Ronchi Via Dante, 41 Tel. e fax 049/654488 [email protected] dal lun. al ven. ore 9.00-12.00 • 32100 Belluno Lina Azzalini Piazza A. De Luca, 8 Tel. 0437/219201 -Fax 0437/219242 merc. 10.00-12.00 • 45100 Rovigo Bruno Meneghello Via Martiri di Belfiore, 19 Tel. e fax 0425/460233 lun. 10.00-12.00 mart. 15.00-17.00 giov. 9.00-12.00 • 31100 Treviso Lando Arbizzani Piazza del Duomo, 19 Tel. e fax 0422/590700 dal lun. al ven. ore 9.30-11.00 • 37121 Verona Epifanio Lissandrini Corso Castelvecchio, 25 Tel. e fax 045/8001901 e-mail: [email protected] www.anlaverona.it TRENTINO Ezio Pocher • 38100 Trento Via Bolghera, 13 - Tel. e fax 0461/935077 tutti i giorni con preavviso telefonico FRIULI VENEZIA GIULIA P. Zannese • 33170 Pordenone Domenico Capoduro Vicolo degli Operai, 1 Tel. e fax 0434/523181 e-mail: [email protected] dal lun. al ven. 9.00-11.30 • Gorizia Pietro Bellucci Via C. Cosulich, 10 - 34074 Monfalcone Tel. e fax 0481/483154 dal lun. al ven. 10.30-12.30 • 34125 Trieste Silvano Delise Galleria Fenice, 2 Tel. 040/661212 - Fax 040/7606048 dal lun. al ven. 10.00-12.00 • 33100 Udine Via Martignacco,146 Tel. e fax 0432/540350 Gianni Merlo mar. e ven. 9.00-11.30/14.00-16.30 lun e giov 14.00-16.30 LIGURIA Giampaolo Spallarossa • 16121 Genova Luciano Cappelletti Piazza della Vittoria, 14/33 Tel.010/593595 fax 010/542159 e-mail: [email protected] www.anlaliguria.it lun. mer. ven. 9.30-11.00 gio. 15.30-17.30 • Imperia Benito Varriale P.zza Colombo, 40/a 18038 Sanremo (Im) Tel. e fax 0184/534192 e-mail: [email protected] lun. gio. 9.30-11.30 • 36100 Vicenza Angiolino Lotto Contrà Vescovado, 11 Tel e fax 0444/544319 • 19121 La Spezia Walter Sinis c/o INAS Via del Carmine, 7 Tel. 0187/253242 - fax 0187/253258 Tel e fax 0187/699521 cell. 333/6952543 e-mail: [email protected] lun. mar. gio. ven. ore 9.00-11.00 dal lun. al ven. 10.00-12.00 mar. mer. gio. ore 9.30-11.30 ▼ ANLA SEDI ANLA 2010 giusto 24-03-2010 10:12 Pagina 38 LE NOSTRE SEDI ▼ ANLA • 19125 Sez. La Spezia Est G. Gianardi Stradone Doria, 102 mar. 10-12/gio. 15-17 • 54011 Sez. Aulla Bongi Ilio c/o INAS - Via XX Settembre, 23 mer. 9.30-11.30 • 17100 Savona Franco Cavallero Piazza delle Nazioni, 7 rosso Tel. e fax 019/807865 e-mail: [email protected] • Carrara-Massa Gianfranco Franceschin 54100 Massa c/o INAS - FNP, Piazza Mercurio, 1 54033 Carrara c/o INAS - FNP, Via Ceci, 11 ABRUZZO- MOLISE Vittorio Cirillo • 65129 Pescara c/o Telecom - Via Tiburtina 419-pal A Tel. 085/4308442 - 4313983 Fax 085/4308440 solo presidio telefonico dal lun. al ven. 10.00-13.00 tel. 0585/93469 (ore pasti) cell. 338/4802247 • 17015 Sez. Celle Ligure A. Persico Via Santi Giacomo e Filippo, 7 Tel. 019/990940 MARCHE Teresa Spampanato • 63039 S. Benedetto del Tronto Teresa Spampanato V.le Marinai d’Italia, 3 Tel. e fax 0735/588621 e-mail: [email protected] mer. 15.00-17.00 dal lun. al sab. 9.00-14.00 ven. 16.00-18.00 EMILIA ROMAGNA Antonio Ferrante • 40122 Bologna Enrico Martini Via Morgagni, 6 Tel. 051/226981- Fax 051/6593225 e-mail: [email protected] dal lun. al ven. 9.00-12.00/14.30-16.00 • 44100 Ferrara Giuseppe Ghedini Via C. Mayr, 10 Tel. e fax 0532/761301 dal lun. al ven. 10.00-12.00 • 47100 Forlì-Cesena Walter Zanzani c/o Maestri del lavoro P.zza Morgagni, 9 Tel. 0543/714424 e-mail: [email protected] mer. e ven. 10.00-12.00 • 41100 Modena William Ferrari c/o Auser Via Ciro Menotti, 375 - Tel. 059/222956 e-mail: [email protected] mar. e ven. 14.00-17.30 TOSCANA Vincenzo D’Angelo • 50122 Firenze Via dei Neri, 27 Tel. 055/2302590 (oppure segr. telef.) Fax 055/219820 e-mail: [email protected] lun. merc. ven. 16.00-18.00 • 61100 Pesaro Otello Stefanini Via Solferino, 2 Tel. 0721/371840 - Fax 0721/374680 mar. e ven. 9.30-12.00 UMBRIA Paolo Guerra • 06124 Perugia Via Santini, 8 Tel. 075-40036 - Fax 075-5867169 e-mail: [email protected] mer. e ven. dalle 9.00 alle 12.00 LAZIO Roberto Malasoma • 00154 Roma Roberto Malasoma Via Ostiense, 131/L, corpo B piano 10° Tel. 06/57250046-57305153 fax 06/57136224 e-mail: [email protected] [email protected] dal lun. al ven. dalle 9.00 alle 12.30 CAMPANIA Ferdinando De Falco • 80143 Napoli Emilio Iuliano Via Campania, 15 - Tel. e fax 081/5545291 e-mail: [email protected] dal lun. al ven. 9.00-12.30 • 81100 Caserta Maria Gaudiosi Largo S. Sebastiano c/o Centro Servizi Culturali S. Agostino Tel. e fax 0823/273833 Lun. e mer. 9,30-12 mar. e ven 16-19 PUGLIA Antonio Cortese • 70125 Bari Stefano Gliubich Via Junipero Serra, 13 Tel. 080/5461090 Tel e fax 080/5461107 e-mail: [email protected] dal lun. al ven. 9.30-12.30 • 72100 Brindisi Rosario Montanaro Via Cappuccini, 119 Tel. 0831/511222 cell. 333/7605380 e-mail: [email protected] dal lun. al ven. 17.30-20.00 • 74100 Taranto Angela Casavola Via Atenisio, 3/d - Tel. 099/7325187 dal lun. al ven. 15.30-17.00 • 03100 Frosinone Bruno David Colle San Pietro, 2 T0el e fax 0775/210583 • 04013 Latina Angelo Movizzo Largo Platone - Lotto 39/D Tel. e fax 0773/633086 SICILIA Giuseppe D. Lercara • 90141 Palermo Rosario Pianelli Via Marchese Ugo, 60 Tel. e fax 091/6252331 cell. 330-833840 e-mail: [email protected] mar. e ven. 9.00-12.00 - mer. 16.00-19.00 merc. 9.30-12.30 gio. 16.00-18.00 • 01100 Viterbo Renato Cardinali Via della Mazzetta, 7 Tel. e fax 0761/324505 e-mail: [email protected] • 96100 Siracusa Salvatore Allegri Viale Teracati, 104 Tel e fax 0931/448230 cell. 335/6924937 mar. e ven. dalle 9.00-13.00 lun e merc 9-11 ven. 16.00-18.00 Made in italy 39 24-03-2010 10:14 Pagina 39 L’ITALIA CHE LAVORA MADE IN ITALY L a BIT, Borsa Internazionale del Turismo, che si è svolta a Milano, come di consueto, ha tracciato una radiografia realistica della situazione e, insieme, il bilancio con il quale si è chiuso nel 2009 nel nostro Paese il settore del turismo. Le cifre che lo hanno contrassegnato non sono confortanti, ma se può essere di consolazione, neanche per i nostri concorrenti lo sono state, nessuno escluso. Per tornare a noi, la flessione si è spalmata sui vari settori coinvolti: alberghiero, trasporto aereo, agriturismo, congressuale, culturale. Due i comparti che si sono salvati, le crociere e i pellegrinaggi religiosi. Per il resto, i turisti stranieri, che hanno risentito della crisi ancor più di noi, hanno cancellato spesso le vacanze e i viaggi culturali in Italia, mentre gli italiani hanno ridotto il periodo di ferie. La BIT compie 30 anni di attività e va riconosciuto che di strada ne ha fatta, passando da 294 espositori degli inizi, provenienti da 24 Paesi, e 36 mila visitatori, ai 5 mila espositori di oggi in arrivo da 130 nazioni e circa 150 mila visitatori. Un traguardo positivo ombreggiato, oggi, da numerosi problemi da affrontare, sia pure accompagnati da caute speranze di ripresa. All’interno della BIT i protagonisti del settore di punta per la nostra economia hanno esposto le preoccupazioni derivate dalla crisi e avanzato le proposte più adeguate alla loro soluzione. La Federalberghi ha denunciato una flessione di presenze e di conseguenza la diminuzione dell’occupazione del 3 per cento, reiterando, inoltre, che l’aliquota Iva del 10 per cento è troppo elevata e incide in modo sensibile sui prezzi di alberghi e ristoranti. In Francia e Spagna, nostri competitori, l’Iva pesa rispettivamente del 5,5 e del 7 per cento. In altri Stati, al contrario, è di molto superiore, come in Danimarca (25 per cento) e poco meno in Germania e Gran Bretagna. Severi i dati che riguardano le Agenzie di viaggio. Lo scorso anno di Nora Villa CALA IL TURISMO FUORCHE’ QUELLO RELIGIOSO Lo ha constatato la Borsa internazionale del settore mille di loro hanno chiuso. Le ragioni vanno attribuite alla crisi, ma anche alla concorrenza del Web e alla tendenza alle vacanze fai da te. Secondo Henley World, si prevede che nei Paesi turisticamente più evoluti, tra i quali l’Italia, salirà di un terzo la percentuale delle vacanze organizzate in proprio, così come i pacchetti di viaggio low cost e i last minute. E c’è da registrare la flessione dei viaggi d’affari, gli spostamenti dei manager da una località all’altra. Le aziende cercano di ridimensionare le spese sostituendoli con video conferenze. Alle richieste rivolte al Governo da parte degli operatori, pur consapevole del momento di difficoltà, Michela Vittoria Brambilla, ministro per le Attività Turistiche, assicurando la sua costante attenzione alle varie problematiche della filiera, ha annunciato l’arrivo di un significativo numero di “buoni” che permetteranno a famiglie a basso reddito di fruire di una vacanza, nei periodi non di punta, in 39 località turistiche nazionali. Una nota di ottimismo la porta in bilancio il settore delle crociere, che esce indenne dalla crisi, pur riducendo i margini di guadagno, ma con le navi da diporto sempre piene. CostaCrociere ha superato lo scorso anno 1,2 milioni di passeggeri e per l’anno in corso punta a ospitarne un milione e mezzo. Il buon risultato si deve alla decisione di destagionalizzare i viaggi in base ad accordi presi con le autorità turistiche di Dubai, Singapore e Shanghai. Il gradimento del pubblico verso i viaggi in mare è tale che i cantieri europei hanno, per il triennio 2009/ 2012, contratti per 38 nuove cruise ships, navi da crociera, per una capacità complessiva di 85 mila persone. Oltre a ciò verranno sviluppati accordi con numerose compagnie aeree per portare i crocieristi dal punto di attracco finale a casa (home port). L’altro settore che non conosce crisi è quello dei viaggi religiosi. Sono milioni gli italiani, anche nell’anno appena trascorso, che si sono messi in cammino per visitare celebri santuari, chiese antiche e via via. Al top della classifica si trova San Pietro a Roma, seguito dal Santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, da Loreto e da Sant’Antonio da Padova. Il richiamo del sacro esercita sempre grande suggestione e muove, al contempo, importanti cifre sul piano economico. Ma, in definitiva, la vera ripresa si avrà, ammettono gli operatori, quando la crisi attuale sarà superata e la nuova situazione concederà agli italiani e agli stranieri di tornare a permettersi una vacanza, ricordando al Governo di rivedere la politica fiscale e, sopratutto, di promuovere in ogni ■ circostanza il brand Italia. Intervista 40-41 24-03-2010 10:22 Pagina 40 STORIE di Raffaello Uboldi L’INTERVISTA LEONARDO CHELAZZI A ll’interno della Sezione di Fisiologia Umana, è alla testa di un gruppo di ricercatori nel quadro del Dipartimento di Scienze Neurologiche, Neuropsicologiche, Morfologiche e Motorie dell’Università di Verona. In concreto di cosa si occupa? Leonardo Chelazzi: Facciamo ricerca riguardante le funzioni del cervello. Cercando di comprendere • Un lavoro appassionante sulle funzioni “attenzionali” del nostro cervello • Per poi curare tante disfunzioni, fra queste la schiavitù della droga • Con tutte le difficoltà che si incontrano a fare ricerca in Italia come queste funzioni si attuano nella mente di ogni individuo, di persone normali, ma anche di persone con qualche anomalia, con qualche deficit. Cerchiamo di comprendere le basi cerebrali di queste funzioni, le cosiddette funzioni superiori. Con quale obbiettivo? Diciamo che si gioca su due fronti. Un fronte che possiamo definire di natura filosofica, cioè il desiderio di comprendere in modo più approfondito e vero la natura umana attraverso la conoscenza dei meccanismi che guidano la nostra mente. Soprattutto in un ambito specifico che è quello sul quale abbiamo maturato una notevole esperienza e conoscenza, cioè quello delle funzioni attenzionali. Comprendere come e perché l’attenzione, l’inte40 resse di ciascuno di noi di momento in momento è diretta verso taluni stimoli rispetto ad altri presenti nell’ambiente. Dobbiamo ricordarci che l’ambiente che ci circonda attraverso il tatto, la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto, e così via dicendo inonda il nostro cervello di informazioni, in quantità enorme, molto più di quelle che riusciamo realmente a cogliere, ad esserne Intervista 40-41 24-03-2010 10:22 Pagina 41 Un gruppo di ricercatori con al centro, il professor Chelazzi (professore ordinario di Neurofisiologia e presidente dell’Associazione per le Neuroscienze Giuseppe Moruzzi www.associazione-moruzzi.it); seconda da sin., Chiara Della Libera (www.attention-lab.net) consapevoli, a ricordare. Di conseguenza la capacità del nostro cervello di acquisire una caratteristica di comportamento intelligente, cioè finalizzato al raggiungimento di un obiettivo dipende proprio dalle funzioni attenzionali. Questo è il motivo per cui sono oggetto del nostro interesse. E avete capito molto di più? Direi assolutamente di sì. Ad esempio? Assieme alla comunità internazionale che si occupa di questi argomenti abbiamo capito alcuni principi fondamentali, sia dal punto di vista del fenomeno attenzionale, sia da quello dei meccanismi cerebrali sottostanti, rispetto a quanto se ne sapeva venti o trent’anni fa quando questa funzione era esclusivo appannaggio di ipotesi, di speculazione di qualche brillante psicologo, ma la conoscenza di questa funzione era estremamente vaga. E comprendendone di più quale vantaggio ne avremo? Qui tocchiamo il secondo obiettivo che noi perseguiamo. Pur ritenendo che il primo passo debba essere un approfondimento delle nostre conoscenze in questo ambito di studio, cosa sempre importante, partendo dal momento in cui le abbiamo comprese molte possono essere le ripercussioni in ambito applicativo, educativo, riabilitativo. Visto che le funzioni attenzionali sono il cardine di un comportamento intelligente e finalizzato, ne consegue che i disturbi di queste funzioni ci portano ad una enorme varietà di psicopatologie, l’autismo, la dislessia, la schizofrenia, solo per citarne alcune. C’è inoltre un altro ambito che possiamo definire di patologia disfunzionale, cioè la tossicodipendenza. Anche in questo ambito si ritiene che una alterata funzione attenzionale sia un aspetto di importanza cruciale. Ad esempio? Ad esempio nella misura in cui quella che si verifica è una esasperata tendenza ad orientare la propria attenzione verso stimoli ambientali che richiamano questo vizio. E per l’uomo in quanto individuo sociale? Rispondo rammentando che lo studio degli stimoli ambientali può indubbiamente far chiarezza su aspetti molto importanti del rapporto fra l’individuo e l’ambiente, fra l’individuo e la società che lo circonda. Oltre questo di Verona ci sono in Italia altri Centri di studio su questi problemi? Certamente, ad esempio presso l’Università di Trento, e in altri quattro o cinque Centri con i quali intratteniamo rapporti di collaborazione. 41 E fuori dal nostro Paese? C’è oggigiorno una comunità internazionale che fortunatamente non conosce confini. Come state a fondi, o meglio che cosa si fa in Italia per aiutare la ricerca? Dal punto di vista governativo la situazione è drammatica, occorre per resistere una tenacia incredibile, a fronte di finanziamenti erogati col contagocce. Fortunatamente ci sono finanziamenti da parte di fondazioni private. Lei che ci ascolta è una giovane ricercatrice. Come mai una persona, ripeto giovane, entra in un settore dove sa per principio che sarà sottopagata? Chiara Della Libera: Per passione, certamente. Ha mai pensato di lasciare questo Paese? Talvolta sì, anche se questa scelta poteva creare non pochi problemi familiari. Leonardo Chelazzi: Se mi è consentito, direi che non è tanto grave che un ricercatore se ne vada altrove, oggi che c’è la possibilità di un interscambio continuo di esperienze. E’ grave, è disperante quando un giovane ricercatore a fronte delle troppe difficoltà che incontra abbandona il campo. Questa è la vera perdita, la ■ peggior “fuga” possibile. personaggi 42-43 24-03-2010 10:50 Pagina 42 STORIE di Martine O. Belhadi PERSONAGGI DEL PASSATO CAMILLO BENSO, CONTE DI CAVOUR • Uno dei grandi “padri della Patria” • Secondo Giovanni Spadolini: «L’unico uomo di Stato per uno Stato che ancora non c’era» N on è che si sia subito convertito all’idea di una Italia unita dalle Alpi al Canale di Sicilia, anzi per parecchio tempo Camillo Benso, conte di Cavour, si limitò ad accarezzare l’idea di un forte regno del Nord italiano, con alla testa la monarchia dei Savoia. Ma da abilissimo diplomatico qual era seppe sfruttare al meglio la spedizione di Garibaldi in Sicilia, ordinando la contemporanea invasione dello Stato pontificio, Roma esclusa. E certamente fu per buona misura opera sua se il 17 marzo del 1861 fu possibile proclamare il Regno d’Italia, un insieme di 22 milioni di abitanti che per la prima volta dopo tanti anni di disunione ricompariva sulla scena mondiale. Morì di lì a poco, nel giugno successivo, e si dice che ricevendo, febbricitante, la visita del re, Vittorio 42 Emanuele II, gli abbia sussurrato, come una sorta di eredità, questa frase: «Libera Chiesa in libero Stato». Una frase, occorre dirlo, alla base oggigiorno di quell’articolo della Carta costituzionale italiana che afferma la libertà di tutte le religioni di fronte alla legge. Quanto al resto non c’è dubbio che con la sua scomparsa il Paese di allora abbia perso un capo prestigioso e competente. Per trovarne uno dello stesso livello occorre arrivare a Giovanni Giolitti. Personaggio privo di scrupoli confidava “nel genio dell’intrigo spinto fino all’eroismo”. Ma non ha avuto certamente torto Piero Gobetti nel dire di Cavour che «il ministro piemontese sovrasta i suoi contemporanei perché guarda ai problemi con l’occhio dell’uomo di Stato». E secondo Spadolini: «Fu l’unico uomo di Stato per uno Stato che ancora non c’era», soprattutto per il fatto che personaggi 42-43 24-03-2010 10:50 Pagina 43 Accanto, un’immagine di Vittorio Emanuele II. In basso, la battaglia di Calatafimi in Sicilia. In apertura, lo scontro tra l’esercito FrancoPiemontese e gli austriaci a Magenta. Sotto, un ritratto di Cavour eseguito da Francesco Hayez nel 1864 Cavour, morendo, lasciava dietro di sé un’Italia “unita, ma non unificata”, tanto essendo ancora il divario fra le province settentrionali e quelle meridionali. Non per questo Cavour - a duecento anni dalla nascita – non merita il riconoscimento commosso dell’insieme degli italiani. Era nato a Torino il 10 agosto del 1810, per morirvi nel 1861. Da giovane intraprende la carriera militare, che tuttavia gli va stretta, anche per la politica oscurantista dell’allora Regno di Sardegna. Per quattro anni viaggia in Europa, studiando gli effetti della rivoluzione industriale, in particolare i principi economici, sociali e politici del liberalismo britannico. Rientrato in Piemonte si occupa soprattutto di agricoltura, ma anche di economia e della diffusione di scuole e di asili. Infine scopre la politica; soprattutto “quella politica della via di mezzo fra gli eccessi dei rivoluzionari e dei reazionari”. Guardava a Garibaldi con molta diffidenza, e a Mazzini con parecchio timore, tant’è che fece sempre il possibile per strappare all’uno e all’altro l’appellativo di “padre della Patria”. Nel governo entra chiamatovi da D’Azeglio come ministro dell’Agricoltura, del Commercio e della Marina, in seguito passa alle Finanze conquistandovi una tale posizione di primo piano da venir chiamato nel novembre del 1852 alla Presidenza del Consiglio (a soli quarantadue anni di età, cosa non usuale per l’epoca). Non piaceva a nessuno, non alla destra parlamentare che lo riteneva un pericoloso giacobino, non alla sinistra che non credeva alle sue intenzioni riformatrici. Ma tutti gli debbono riconoscere una enorme capacità di lavoro. In politica interna si dedica a fare del Piemonte uno Stato costituzionale, ispirato ad un liberalismo misurato e progressivo, rinnova profondamente l’agricoltura, l’industria, il commercio, il sistema bancario e quello fiscale. Con lui il Regno di Sardegna cambia faccia; e Cavour avverte il bisogno di una audace politica estera capace di fare uscire il Piemonte dall’isolamento. Per questo caldeggia la partecipazione alla spedizione di Crimea dove gli italiani si mettono in luce nella battaglia di Sebastopoli, cosa che vale al Piemonte l’ammissione al Congresso di pace a Parigi. Il 21 luglio 1858 Cavour incontra Napoleone III a Plombières, gettando le basi per una alleanza con la Francia e contro l’Austria. In compenso dell’aiuto prestato, alla Francia viene garantita la cessione di Nizza e della Savoia . La II guerra di indipendenza, condotta contro l’Austria da un esercito francopiemontese, consente l’acquisizione della Lombardia, ma l’estendersi del movimento democratico-nazionale suscita nei francesi il timore di veder nascere al di qua delle Alpi uno Stato italiano troppo forte e concorrenziale. L’armistizio di Villafranca ne è il risultato diretto, senza che la Francia rinunci alle sue pretese territoriali. Deluso, Cavour abbandona la guida del governo, proclamando di volersi riti- 43 rare a vita privata. Una decisione a cui nessuno crede. Difatti ben presto ritorna al governo, per trovarsi di fronte alla spedizione dei Mille e all’impresa di Garibaldi in Sicilia nei cui confronti assume il più equivoco degli atteggiamenti, perfino condannandola agli inizi, salvo far intervenire contro i Borboni l’esercito piemontese che occupa anche, scendendo al sud, gli Stati pontifici, e così sottraendo il moto risorgimentale al repubblicanesimo di Mazzini e al decisionismo spinto di Garibaldi. Nel 1861 viene proclamato il Regno d’Italia, fuori al momento solamente Roma, il Veneto, Trento e Trieste. La morte che lo coglie nel marzo successivo lo strappa precocemente alla vita e gli impedisce di vedere il completamento del suo capolavoro politico, sottraendo al neonato Regno italiano l’aiuto e l’apporto che indubbiamente sarebbe derivato dalle sue molte, e versatili capacità. Il più comunque è fatto; ricordando che senza di lui l’Italia probabilmente non ■ sarebbe nata. storie di un'italia 44 24-03-2010 10:53 Pagina 44 STORIE ITALIA PERFUORI BENE VISTI DA di Igor Uboldi di Elena Grazini LA CERA, ARTE ANTICA RIVALUTATA NEL PRESENTE E’ quanto fanno Orsola Mirti Mancinelli e il marito, due appassionati artigiani D a una stalla, adibita ad animali, a laboratorio di oggetti in cera. Questa è la storia di Cere di Trex e di Orsola Mirti Mancinelli, 44 anni, che insieme al marito ha iniziato questa avventura nel 2003. Una storia di famiglia che sgorga dall’amore per la terra e i suoi frutti. Infatti l’azienda, a pochi chilometri dal centro storico di Assisi, alle pendici del Monte Subasio, ha inizio dal nonno di Orsola e si sviluppa come attività agricola, specializzata, in primis, nella coltivazione dei cereali e delle olive (da cui il frantoio) ed, in ultimo, in un agriturismo. Col desiderio, nel 2003, di dare vita ad una professione che nasce da questa passione per la natura. Orsola, laureata in economia e commercio, con esperienze lavorative lontane dal mondo agricolo, inerenti la certificazione di qualità di prodotto, decide di lanciarsi nell’attività di famiglia insieme al marito dando vita ad una cereria artigianale, il cui laboratorio, molto caratteristico, è situato nel cuore di Assisi e le cui finestre si affacciano su un “quadro” (per contattare il laboratorio: 075-813378). «Ad “iniziarmi” nella lavorazione della cera fu una signora che svolgeva questo lavoro da sempre e che mi ha insegnato i trucchi del mestiere», racconta Orsola Mirti Mancinelli. «Insieme a mio marito decidemmo di dedicarci alla produzione di candele e di oggetti in cera distanti dalla produzione industriale, collaborando con architetti e scultori, prestando molta attenzione al design e lavorando o sul promozionale (quindi oggetti finalizzati ad eventi) o sulla “lunga vita”, ossia su creazioni a marchio del cliente, introdotte nella produzione istituzionale, come nel caso dell’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella di Firenze, o ancora, sempre più frequentemente, laddove lo si ritenga utile, manteniamo il nostro marchio, considerato prodotto d’eccellenza». Un caso quello della cereria Trex che è stato analizzato e studiato anche dall’Eurispes, che di loro scrive: “Eccellenza non significa solo grandi fatturati, ma vuol dire soprattutto grandi idee. È il caso del Laboratorio Cere di Trex, azienda produttrice di candele che si è sicuramente qualificata per innovazione del prodotto, per filosofia e volontà. Nonostante il mercato in questo settore sia in forte crisi, i requisiti sopra elencati hanno portato questa piccola realtà a farsi notare e a guadagnarsi uno spazio tra le eccellenze italiane”. Una produzione di nicchia che oggi vanta un punto di vendita su Roma, in zona Eur, (per contatti: 0645438708) e che presto ne avrà un altro nel cuore della Capitale. «Fin dall’inizio mi ha sempre motivata la passione per questo tipo di materiale che si modella molto bene anche se, indubbiamente, come per ogni artigiano che si rispetti è fondamentale la capacità manuale», spiega Orsola Mirti Mancinelli. «Attualmente tra gli oggetti che realizziamo le lanterne in cera sono sicuramente quelle preferite dalla nostra clientela, ma la mia creatività negli ultimi tempi sta spaziando pure in oggettistica realizzata con carta fat■ ta a mano». 44 scienza e tecnica 45 24-03-2010 10:55 Pagina 45 ATTUALITA’ SCIENZA E TECNICA di Carlo Pieracci P articelle talmente elusive da poter passare da una parte all’altra della Terra sono state rilevate per la prima volta da scienziati del laboratorio dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) del Gran Sasso: sono i geoneutrini, antineutrini che rappresentano la più piccola particella di antimateria proveniente dall’interno della Terra, laddove si forma il calore del nostro pianeta. Queste piccolissime particelle sono messaggeE’ una scoperta prevalentemente italiana re di ciò che avviene a migliaia di chilometri sotto la crosta terrestre, quando elementi radioattivi come l’uranio decadono e producono di acqua deionizzata, e che a sua volta racchiude un’altra grandi quantità di calore che muove i Continenti, scioglie le sfera di acciaio inossidabile (diametro 13,7 metri). Querocce e le trasforma in magma e lava vulcanici. Secondo gli st’ultima è anche la struttura di supporto dei fotomoltipliscienziati che hanno effettuato l’esperimento, coordinati da catori, oltre ad includere una sfera di nylon del diametro di Gianpaolo Bellini dell’Infn di Milano, i geoneutrini sono la 11 metri che funge da schermo verso il radon. All’interno prova che questa radioattività è una delle principali fonti di della seconda sfera di acciaio sono stati montati 2.200 foenergia del nostro pianeta e che, al contrario di quanto si tomoltiplicatori, una sorta di lampade che assorbono e ripensava, al centro della Terra non vi sarebbe una sorta di levano la luce, anziché emetterla. Infine, un’altra sfera più enorme reattore nucleare che da solo è in grado di produrre piccola di nylon del diametro di 8,5 metri, che è un po’ cotutta l’energia per scaldare il pianeta. me “il nucleo” dell’apparato, contiene circa 300 tonnellaPer il professor Gianpaolo Bellini, uno studio esteso dei te di scintillatore liquido, composto di fluoro e pseudocugeoneutrini in vari punti della superficie terrestre, potrà mene (un polimero generalmente usato nel campo delle refornire informazioni più precise sul calore prodotto nel sine, nei coloranti e in farmaceutica). Ogni volta che un mantello, e quindi sui moti convettivi che sono alla base neutrino interagisce con la sfera, vengono prodotti i fotodei fenomeni vulcanici e dei movimenti tettonici. La “cat- ni, particelle di luce rilevate dai fotomoltiplicatori. tura” dei geoneutrini è stata possibile grazie all’esperimen- Considerato il pieno successo di Borexino nello studio del to Borexino che già stava rilevando neutrini provenienti Sole, i ricercatori del Gran Sasso hanno pensato di “puntadal Sole. I neutrini, particelle elementari, sono il prodotto re” Borexino anche verso il centro della Terra per ascoltarpiù abbondante delle reazioni nucleari che avvengono al- ne il cuore pulsante. Infatti finora lo studio della composil’interno del Sole. zione dell’interno della Terra è sempre stato limitato a pochi I neutrini, per loro natura, interagiscono molto poco con la chilometri, mentre quello degli strati più profondi avveniva materia tanto da potere attraversare, indenni, l’intero Uni- tramite il metodo indiretto, ossia tramite la sismologia e la verso e, a partire dai primi anni 60, la loro “cattura” ha rap- composizione chimica delle rocce più superficiali. presentato una vera e propria sfida per gli astrofisici di tut- Ora, però, grazie allo studio del decadimento radioattivo to il mondo. Ma più di recente si è scoperto che il neutri- come l’uranio-238, il potassio-40 e il torio-232, nonché la no può “oscillare”, ossia cambiare il proprio numero quan- conseguente emissione di antineutrini dei quali si può vetico, il cosiddetto sapore. dere il flusso e lo spettro, sarà possibile fare un vero conE’ proprio per studiare l’oscillazione dei neutrini prove- trollo sperimentale dei modelli geologici sulla composinienti dal Sole che all’inizio degli anni ‘90 l’Università di zione più profonda della Terra. Milano avviò, insieme ad altri istituti di ricerca internazio- Borexino è il frutto della collaborazione internazionale di nali, l’esperimento Borexino. La costruzione del rilevato- cento ricercatori non solo italiani, ma anche statunitensi, re, iniziata nel 1996, terminò nel 2007 (inclusa un’interru- francesi, tedeschi e russi; grazie alla purezza dei materiali zione di tre anni). con i quali è costruito e, non ultimo, alla sua collocazione Borexino, costruito con materiali selezionati per la loro a 1.400 metri di profondità sotto il più grande massiccio bassa radioattività, è un insieme di gusci o sfere in grado dell’Italia centrale, lontano da sorgenti radiogene che posdi evitare la contaminazione dalla radioattività di fondo e sono interferire nelle rilevazioni, ha prodotto la prima midi quella emessa dagli stessi materiali da costruzione (il ra- sura mondiale di geoneutrini provenienti dall’interno della don). In pratica si tratta di una cupola di acciaio inossida- Terra. Non senza avere prima fornito importanti informabile del diametro di 18 metri contenente 2.500 tonnellate zioni sul funzionamento interno del Sole. ■ I “GEONEUTRINI” PER STUDIARE LA TERRA 45 ventidalmondoviaggi NUOVO 25-03-2010 16:29 Pagina 46 PROPOSTE SIRIA, GIORDANIA, GERUSALEMME & BETLEMME Partenza da Roma/Milano/Venezia - 14 giorni TURCHIA: Aleppo, San Simeone, Ebla, Apamea, Crac dei Cavalieri, Hama, Palmira, Bosra, Damasco - Amman, la Valle del Giordano, il meraviglioso scenario di Wadi Rum, Jerash e l’unicità di Petra, museo a cielo aperto. E … alla fine, Gerusalemme e Betlemme. I TESORI DELL’ANATOLIA Avendo esaurito i posti disponibili per la partenza del 2 ottobre, si sta predisponendo una seconda partenza per il 18 ottobre Maravilhosa paixão BRASIL: PASSIONE MERAVIGLIOSA Partenza 4 novembre 2010 – 18 giorni 9 giorni da Roma/Milano/Venezia: Avendo esaurito i posti disponibili per la partenza del 26 ottobre, si sta predisponendo una seconda partenza per il 28 ottobre Alla scoperta delle diverse realtà del Brasile: l’incanto di Rio de Janeiro con la mitica Copacabana, le scuole di samba e le favelas; la languida Bahìa, vera anima del Brasile con il culto del Condomblè e della Capoeira (antica danza con cui gli schiavi si difendevano dalle frustate dell’uomo bianco); l’avveniristica Brasilia; la natura selvaggia e prorompente delle cascate di Iguaçu; Manaus, porta dell’Amazzonia, con una “quattro giorni” in Ecopark Village immerso nel “polmone del mondo” (fenomeno unico “l’incontro delle acque” del Rio Negro e del Rio Solimoes per formare il Rio delle Amazzoni). Quota di partecipazione da Milano: € 3.650,00 partenze da altre città su richiesta Soci ANLA* € 3.600,00 Tasse aeroportuali internazionali e interne in Brasile (al 20/01/2010) € 280,00 Pensione completa – hotel e lodge 4 stelle - accompagnatore dall’Italia MAROCCO, le citta’ imperiali e la via delle kasbah oltre il medio e basso Atlante Partenza: 3 ottobre 2010 - 11 giorni Alla scoperta di un Marocco fuori dai sentieri più battuti: dalle favolose oasi verdeggianti alle dune scolpite dai venti del Sahara, senza tralasciare le invitanti città di Ouarzazate e di Marrakech. Casablanca con la famosa Corniche - Rabat, moderna capitale del Marocco – Meknes con la Bab Mansour, la porta più bella del Marocco – il sito romano di Volubilis - Fes, la più antica e nobile delle città imperiali – attraverso la suggestiva via delle 1000 Kasbahs fino a Ouarzazate, naturale set cinematografico e Marrakech, la millenaria … infine, ultime tappe, Essaouria e El Jadida. Quota di partecipazione da Roma/Milano – minimo 30 partecipanti - € 1.560,00 Soci ANLA* € 1.510,00 Tasse aeroportuali (al 20-12-2009): € 110,00 Hotel 4 stelle - Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia * AGEVOLAZIONI RISERVATE AI SOCI ANLA, FAMILIARI E AGGREGATI ventidalmondoviaggi NUOVO 25-03-2010 16:30 Pagina 47 GRANDI TOUR PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLA SEGRETERIA GENERALE ANLA TEL. 06.86321128 PARIGI, NORMANDIA, BRETAGNA E LOIRA Partenza: 5 settembre 2010 - 9 giorni Normandia: lunghe spiagge e porticioli lungo tutta la costa, luoghi di storia resi famosi da Mont Saint-Michel il più bel gioiello della regione, le spiagge dello sbarco dove cambiò la storia del mondo - Bretagna, luogo incantato dalle antiche leggende celtiche, il ricco patrimonio storico ed architettonico, regione di marinai e di leggende, lunghe spiagge e graziosi porticcioli dalle case di granito - Loira, visiteremo i Castelli di Amboise e Chenonceau... e infine Parigi Quota di partecipazione da Roma/Milano – 30 partecipanti - € 1.340,00 Soci ANLA* € 1.300,00 Tasse aeroportuali (al 5 marzo 2010) - € 110,00 STATI UNITI: scoprendo l’America, un viaggio lungo… un sogno Partenza 24 settembre 2010 – 18 giorni New York - Washington - Los Angeles - Salt Lake City - Bryce Canyon Park; Lake Powell; la Riserva Indiana Navajo nella Monument Valley, il set naturale più usato al mondo... (Ombre Rosse); Kayenta e il Grand Canyon; Las Vegas e la vita notturna; la Death Valley (la Valle della Morte con lo Zabriskie Point con le epiche musiche dei Pink Floyd); Yosemite Valley in Sierra Nevada e... infine San Francisco (la città ribelle nata durante la corsa all’oro, patria dei Figli dei Fiori e del Movimento degli studenti di Barkeley) Quote di partecipazione da Roma/Milano – 25 partecipanti - € 4.950,00*** Soci ANLA* € 4.890,00 Tasse aeroportuali e di sicurezza (al 15/01/2010) € 350,00 Hotel 4 stelle - Mezza pensione (colazione americana e cena) Accompagnatore dall’Italia ARGENTINA, Terra del Fuoco e pianeta Patagonia (cilena e argentina) Partenza 24 ottobre 2010 – 14 giorni La Patagonia come non l’avete mai vista, in tutta la sua belleza, richezza e varietà. Buenos Aires e la collina del Tigre - Penisola Valdes in navigazione vicino alle balene - Ushuaia - Canale di Beagle – Isla de los Lobos – Terra del Fuoco - El Calafate - Lago Argentino e i Ghiacciai Upsala, Onelli e Spegazzini – Ghiacciaio del Perito Moreno – le vette eterne e mozzafiato di Torres del Paine Quota di partecipazione da Roma/Milano – 25 partecipanti - € 3.870,00 Soci ANLA* - € 3.820,00 Tasse aeroportuali internazionali (al 20/01/2010) € 310,00 (*) Hotel 4 stelle - Pensione completa – Accompagnatore dall’Italia sport nuara 48-49 24-03-2010 11:08 Pagina 48 ATTUALITA’ SPORT di Ettore Nuara Occorre rifondare il nostro sci olimpico. Per evitare delle magre figure DOPO VANCOUVER 2010 D alle Olimpiadi invernali di Vancouver a quelle di Sochi (Russia) 2014 vi sono quattro anni per rivoluzionare e rifondare lo sci olimpico italiano. La disfatta di Vancouver per i nostri sport invernali in quasi tutte le categorie sia maschili che femminili è stata bruciante, e come accade in questi casi, tutti sono stati mobilitati, senza aspettare il rinnovo delle cariche sociali della Federazione Sciistica. A Torino nel 2006 lo sci olimpico italiano in occasione di quelle Olimpiadi fu esaltato da 11 medaglie, a Vancouver 2010 con le cinque medaglie conquistate (magro bottino) è sommerso dall’ignominia, dalla depressione più cocente, da critiche impietose di accuse e contraccuse tra dirigenti e tecnici e tra gli stessi atleti. In Italia, in tutti i campi, si va da un eccesso all’altro: dall’euforia di un successo pur effimero allo scoramento più totale per una debacle. Dispiacere, delusio- ne, rabbia sono stati i sentimenti espressi dal presidente del Coni, Gianni Petrucci, che insieme al direttore generale Pagnozzi ha bollato con il punteggio di 5,5 i risultati finali della spedizione azzurra. E meno male che a mitigare lo sconforto c’è l’oro di Giuliano Razzoli, che ha vinto lo slalom speciale dopo 22 anni da quando a Calgary nel 1988 si impose quel “guascone” di Alberto Tomba. E come non apprezzare la prova di Pietro Piller Cottrer, che dopo una gara sempre in testa si è dovuto accontentare del secondo posto nella 15 km di fondo di tecnica libera, conquistando la medaglia d’argento? Medaglia di bronzo per Arianna Fontana nei 500 metri dello short track, unica donna della équipe italiana che ha vinto una medaglia. Bronzo anche per Alessandro Pittin nella combinata nordica, e bronzo per il veterano (37 anni) Armin Zoeggeler, re dello slittino, e cinque volte medagliato nelle cinque Olimpiadi che ha disputato. 48 Deludente la prova 50 km di Giorgio Di Centa (oro a Torino 2006), ma ancor più toccante la delusione per il flop di Carolina Kostner nel pattinaggio di figura. Un crollo psicofisico dell’atleta bolzanina: quattro salti avvolgenti, di difficile attuazione, che nel planare a terra nel giro di un minuto hanno provocato quattro cadute che le hanno fatto perdere punti, di fronte alle prestazioni superlative della sud-coreana Yu Na Kim (oro), della giapponese Mao Asada (argento) e della canadese Jannie Rochette (bronzo), che ha gareggiato nonostante la morte della madre. Ora c’è da dire che la sconfitta di Carolina ha suscitato critiche impietose anche da parte di importanti dirigenti del Coni (ci sono le registrazioni televisive) che l’hanno definita per le sue precarie condizioni caratteriali non certo una campionessa. Affermazioni azzardate e non meditate. Non era forse Carolina Kostner la ragazza che appena diciottenne e via via sino all’Europeo di quest’an- sport nuara 48-49 24-03-2010 11:09 Pagina 49 In apertura, Giuliano Razzoli oro nello slalom speciale e Armin Zoeggeler bronzo nello slittino no (oro nella sua specialità) si è coperta di gloria arricchendo il suo medagliere di un argento e di tre ori? Ora la Kostner a Sochi non ci sarà: nel 2014 avrà 27 anni e forse non avrà più la voglia di gareggiare. Intanto l’aspettiamo tra non molto ai Mondiali di Torino per un pronto riscatto, sempre che abbia eliminato le sue fragilità e abbia dominato la sua emotività, in modo da svolgere con successo il vorticoso giro di flip e loop (termini tecnici per definire i doppi e i tripli salti). L’Italia alla fine della manifestazione di Vancouver si è piazzata al 16° posto grazie anche all’oro di Giuliano Razzoli. Il Canada è primo per il numero degli oro (14), seconda è la Germania (10 ori), terzi sono gli Stati Uniti (9 ori). Per il punteggio totale di medaglie primi sono gli Stati Uniti (punti 37), seguiti dalla Germania (punti 30) e dal Canada (punti 26). Gli azzurri, rispetto a Torino 2006, non hanno raggiunto gli obiettivi prefissi, fallendo quindi nella 50 km, nella staffetta 4x10 km maschile con Valbusa in grave difficoltà, nella staffetta 4x5 femminile, nel pattinaggio, nella velocità maschile sui 500 metri con Fabris (medaglia d’oro a Torino), preda di una gara incolore, nei 1.500 maschili, nel bob maschile a due, nella staffetta 3.000 metri femminile dello short track e nel doppio maschile. Ora è tempo di ricostruire. Federsci e Federghiaccio dopo le prossime elezioni per il rinnovo delle cariche sono chiamate a varare nuovi programmi e attuare nuove strategie per risalire la china ed avranno la massima collaborazione dal Coni. Nello sci alpino si riparte da Giuliano Razzoli, aiutando i giovani a crescere. In questa stessa specilaità femminile c’è stato il quarto posto di Johanna Schnarf che è venuta a Vancouver all’ultimo momento, ma si dovrebbe allargare il campo ad altre atlete. Per quanto riguarda slittino e bob che ci hanno spesso dato le maggiori soddisfazioni in fatto di risultati, occorre preservare la sopravvivenza della pista di Cesana, perché se chiude questa pista andranno all’aria tutti i programmi per far progredire queste due specialità. E quindi per il pattinaggio di Sopra, Alessandro Pittin bronzo nella combinata nordica; a fianco, Arianna Fontana medaglia di bronzo nei 500 metri dello short track velocità è necessario recuperare Fabris (ha tutte le potenzialità tecniche ed agonistiche per riemergere), mettendogli accanto una squadra di giovani emergenti, prepararli, istruirli in modo che possano competere a livello internazionale. Per il pattinaggio artistico di figura bisogna far crescere i maestri italiani, convincere a rimanere al suo posto la coppia Faiella-Scali, e dare fiducia a Contesti, sperando che all’orizzonte appaiano nuovi talenti. Nello sci di fondo sulla scia di Pietro Piller Cottrer il lavoro consisterà nel fare scelte difficili e coraggiose. Nel settore maschile sono state seguite poco le seconde linee – come sostiene l’ex direttore agonistico Alessandro Vanoi - e quindi bisogna cambiare strategia per i prossimi quattro anni: avere più soldi e dare la possibilità agli atleti di sciare più spesso. Sulla ribalta internazionale sono frattanto apparsi atleti come Bill Demong e Johnny Spillane nella combinata nordica, Vincent Tay nei 100 km di Biathlon, la staffetta della Svezia e della Norvegia; nello sci alpino Bode Miller Kostelic e Zurbriggen, e nel super G dello sci alpino il coriaceo Svindal. Tra le donne: nella velocità Nesbitt (Canada) Gerzitsen (Olanda) e Van Ressen (Olanda), e nella combinata nordica donne la Fischbacher e Lindsey Vonn. E non dimentichiamoci gli slittinisti Oberstolz e 49 Gruber. Tra i nostri giovani, improntando il lavoro sulla massima serietà e competenza, si può fare affidamento nello sci alpino su Werner Heel (classe 1982), Cristof Inneerhofer (1984) e Peter Fill (1982) per la velocità. Si spera nel recupero di Manfred Moelgg (1982) atleta capace, ma che soffre la tensione della gara. Tra le donne, la cui situazione psicofisica è disperata, una grande speranza è la giovane Federica Frignone, come Silvia Rupil (1985) di Gemona, e una conferma quale Arianna Fontana nello short track, oltre alla coppia di danza sul ghiaccio Luca Lanotte (1985) e Anna Cappellini (1987). Tra gli uomini, a proposito del fondo, oltre a Pittin ci sono Luca Runggaldier (1987) Armin Bauer (1990) e Giuseppe Michielli (1985), mentre nello slittino con l’indistruttibile Armin Zoeggeler guardano avanti Reinhold Rainer (1973) e soprattutto David Mair (1984). Nel ghiaccio veloce oltre a Enrico Fabris (1981) ci sono i progressi di Matteo Anesi (1984) da apprezzare e da non sottovalutare. Ed infine occorre potenziare l’hockey su ghiaccio che a Vancouver non era presente perché non qualificato per le Olimpiadi. Gli appassionati vorrebbero vedere una squadra forte e competitiva. Come un tempo erano i Diavoli rossi, audaci, provocatori e irresistibili. ■ sport tucci 50-51 24-03-2010 11:26 Pagina 50 ATTUALITA’ SPORT di Riccardo Tucci jr T utti a favore e tutti contro nello stesso momento. Questo l’incredibile paradosso di cui è protagonista l’Inter, l’unica squadra al mondo che gode di diversa considerazione a seconda della competizione alla quale partecipa. In Campionato la formazione di Mourinho, in quanto dominatrice incontrastata per quattro anni consecutivi, attira le antipatie di tutti coloro che vorrebbero un Campionato più equilibrato. Antipatie acuite dal fatto che, dopo tanto tempo, l’Inter sta accusando un calo tanto inaspettato quanto fisiologico consentendo a Milan e Roma di sperare nell’aggancio in vetta o addirittura nel sorpasso. E così ogni domenica i tifosi nerazzurri si sentono addosso gli occhi di tutti gli sportivi italiani che sperano in un passo falso della capolista in nome di un Campionato più combattuto. Di contro l’Inter è l’unica compagine italiana rimasta in gara nelle competizioni europee e quindi ha l’incitamento di tutta Italia per la vittoria finale. Ma si tratta di puro patriottismo oppure c’è qualcos’altro sotto? Trattandosi di cultura calcistica italiana, la risposta dev’essere necessariamente la seconda. L’Inter deve vincere la Champions League non solo per rispolverare una bacheca dalla quale il principale trofeo continentale manca dal lontano 1965, ma anche per aiutare l’Italia, “minacciata” dalla Germania, a conservare quattro posti in Champions League nella stagione 2011-2012. José Mourinho sulla Germania. I punti vengono calcolati nel modo seguente: ogni squadra ne riceve due per la vittoria, uno per il pareggio ed uno di bonus per il passaggio del turno. Il totale ottenuto si divide per il numero di squadre al via delle coppe, ossia sette per l’Italia e sei per la Germania. L’Inter è l’unica superstite italiana. Immaginando che vinca il trofeo imponendosi in tutte le partite, può segnare 12 punti, che divisi per 7 darebbero un coeffi- AL CALCIO ITALIANO CONVIENE TIFARE INTER Questo perché il numero di squadre per ogni Paese nelle coppe europee è determinato dal cosiddetto coefficiente Uefa e viene calcolato assommando i risultati di tutte le squadre di una Federazione nelle competizioni europee durante le ultime cinque stagioni. Le tre prime del ranking dispongono di quattro squadre in Champions League e di tre in Europa League. Dal quarto al sesto rango, si perde una formazione nella competizione regina. Alla fine di ogni stagione, l’Uefa pubblica un nuovo ranking che entra in vigore un anno più tardi. L’Italia è certa di avere quattro squadre in Champions League nel 2010-11, mentre vi è grande incertezza per quella successiva. Attualmente terza in graduatoria, dietro Inghilterra e Spagna, l’Italia conta infatti appena più di un punto di vantaggio ciente di 1,714. La Germania conta ancora tre squadre in lizza: il Bayern in Champions, Amburgo e Wolfsburg in Europa League. Il massimo teorico sarebbe di 12 punti per il Bayern e di 17 Wolfsburg ed Amburgo insieme. Si arriverebbe a 29 punti, quindi un coefficiente di 4,833 punti. Dopo i sorteggi di Champions League ed Europa League si sono messe però decisamente molto bene le cose per l’Italia. In Europa League nonostante le due compagini tedesche rimaste abbiano evitato le quattro “big” della manifestazione, ci ha pensato l’urna a “giocare” un brutto scherzo accoppiandole nel caso di passaggio alle semifinali (togliendo, quindi, la possibilità di alimentare ulteriormente il ranking tedesco). Sul fronte Champions League il Bayern, unica squadra tedesca, ha pescato il Manchester Utd, mentre l’Inter il più abbordabile CSKA Mosca. Per questo motivo il passaggio del turno dell’Inter e l’eliminazione della squadra tedesca, indipendentemente a questo punto anche dai risultati delle due squadre tedesche in Europa League (che comunque, al massimo potrebbero fruttare 2,833 punti), potrebbe continuare a garantire il terzo posto dell’Italia nel Ranking UEFA anche nella prossima stagione. sport tucci 50-51 24-03-2010 11:27 Pagina 51 Bisognerà fare attenzione però, perché considerando che l’eventuale passaggio del turno dei quarti delle due squadre tedesche in Europa League, frutterebbe alla Germania la quasi certezza di almeno 1,833 punti, l’Inter dovrà necessariamente passare il turno contro il CSKA per evitare il clamoroso sorpasso già al termine di questa stagione. Una situazione dunque che dà il segnale inequivocabile della lenta deriva in cui si è infilato il calcio italiano, privo di un valido modello di riferimento e vistosamente indietro rispetto agli altri Paesi del Vecchio Continente. E’ inutile dare la colpa al sistema del ranking che è stato messo in dubbio dai maggiori esponenti del calcio italiano. Infatti si sostiene che il punteggio sia quasi fittizio e non veritiero visto che il Milan ha vinto negli ultimi dieci anni due finali, disputandone un’altra poi persa e vincendo due Supercoppe europee e un Campionato del mondo per club, ecc. Ma la classifica viene stilata in base al merito conquistato da una Nazione nell’ interezza del suo movimento calcistico, e non vincolata al successo dei singoli club. In ogni caso converrebbe fare il tifo per il calcio italiano sia a livello di Nazionale che di club in Europa e nel Mondo per evitare la sciagurata perdita di un posto in Champions, con tutte le appendici economiche negative che questa eventualità si porterebbe dietro. Sì perché quest’eventualità significherebbe ancora minori introiti nelle casse dei più forti club italiani e penalizzerebbe ulteriormente un Campionato già impoverito e nettamente sceso di livello rispetto agli altri Campionati europei. Non solo, ma si delineerebbero scenari potenzialmente pericolosi per tutte quelle squadre “in via di sviluppo” del calibro di Genoa, Fiorentina e Napoli, che investono tanto per centrare quel quarto posto che vale come trampolino di lancio per ■ l’Europa che conta. C ONVENZIONE A NLA B ANC A S ELLA • I servizi agevolati possono essere utilizzati presso... • gli sportelli presenti sul territorio nazionale • con Internet Banking (è un servizio che permette di gestire i propri risparmi da casa, dalla sede di lavoro o da qualsiasi postazione Internet. E’ uno sportello a disposizione 24 ore su 24 senza limiti di orario e problemi di tempo. 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L’aria primaverile in viso, la voglia di uscire e ritrovare il contatto con la natura, in percorsi poco battuti dal traffico (che ci ossessiona quotidianamente) e per chi volesse alternare l’auto a una salutare bici, nelle orecchie il rumore dei raggi che si alternano velocemente in un susseguirsi di emozioni, su per i colli, poi giù nella pianura e la mente sgombra per aprirsi davanti alla bellezza dei gioielli dell’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza. Circa 180 chilometri da dividersi in due giorni per un weekend alla scoperta dei manieri delle colline emiliane, anche in sella a una bicicletta, assaporando il silenzio di questi luoghi incantati e riscoprendo antiche fortezze che si svelano lentamente, immerse in un paesaggio di dolci colline. La “mappa dei tesori” parte da Fidenza in direzione Parco Fluviale dello Stirone, per fare tappa al Castello di Scipione dei Marchesi Pallavicino (Pr) a pochi minuti da Salsomaggiore, una struttura militare di difesa ingentilita da un elegante loggiato seicentesco, il tutto circondato da un suggestivo borgo di origine medievale, ancora abitato dalla famiglia dei marchesi. Proseguendo sulla strada in direzione Piacenza si arriva alle mura del Borgo e Castello di Vigoleno (Pc), della famiglia Scotti, dove la duchessa Maria Ruspoli di Gramon ospitò grandi artisti A Castello di Scipione dei Marchesi Pallavicino e letterati, perché là in alto sulla collina a fare da padrona sono eleganza, raffinatezza ed estrema cura dei dettagli, inoltre i più appassionati potranno regalarsi una sosta dormendo tra queste antiche mura, circondate da un parco a terrazze dagli zampillanti giochi d’acqua. E poi si giunge a Castell’Arquato (Pc), città d’arte dove si erge la maestosa Rocca Viscontea, baluardo del romanticismo, con i suoi eleganti giardini italiani, parchi francesi, parterre, ponticelli, fontane e statue per farsi catturare dall’autenticità di uno stile eclettico e unico nel suo genere. Il percorso prosegue verso le rive del fiume Trebbia dove sorge la sontuosa residenza del Castello di Rivalta (Pc) da sette secoli proprietà dei conti Zanardi Landi, tradizionale meta della famiglia reale d’Inghilterra, amante della caccia. Nel borgo antico si trovano 12 stanze di lusso per trascorrere anche solo una notte in un suggestivo silenzio d’altri tempi. Non lontano si giunge poi al Castello e Rocca di Agazzano (Pc), particolare unione di una struttura difensiva militare (la Rocca) con l’eleganza di una dimora signorile rinascimentale 52 che si erge a fianco. In fuga lungo stradine di campagna si arriva all’austero Castello di Paderna (Pc), icona dell’immaginario collettivo con tanto di fossato trabordante d’acqua, doppio ponte levatoio, torri fortificate e la chiesa antica, oggi divenuto Azienda agricola biologica. Ultimo tesoro della mappa: l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba (Pc), fondata da San Bernardo, composta dalla Chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, un esempio architettonico di spiritualità cistercense e dal chiostro duecentesco perfettamente conservato. Ancora due pedalate (perché no?) e si è di nuovo a Fidenza. Oltre alle tappe seguite, a catturare l’attenzione saranno diverse “fermate culturali” che si susseguono lungo il percorso come l’Oratorio di Vigoleno, il Museo Geologico di Castell’Arquato, il Battistero e la Chiesa di San Giovanni a Vigolo Marchese. All’interno di ogni castello viene distribuita la mappa dell’intero percorso con chiare segnalazioni di strade e soste, mentre per il pernottamento si consigliano il Castello di Vigoleno, cultura 52-54 24-03-2010 11:34 Pagina 53 ATTUALITA’ LE GRANDI MOSTRE Info: Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza – Club di Prodotto; tel. 0521-823221; 0521-823220; fax 0521-823246 la Torre di San Martino (Rivalta), l’azienda agrituristica Case Riglio (Pontenure) e il Palazzo della Commenda (Chiaravalle della Colomba). Prima di partire, ai viaggiatori buongustai, e non solo, la consultazione dell’edizione 2010 delle “Ricordanze di Sapori” nei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, come dire “metti una sera a cena a Corte, a banchettare in compagnia di eleganti dame e nobili cavalieri” (calendario, info e prenotazioni www.castellidelducato.it). Senza dimenticare la Card del Ducato - un vero e proprio pass per poter accedere a luoghi particolari quali antichi alloggi nei manieri, ristoranti tipici, botteghe d’epoca, musei - che da quest’anno è diventata internazionale, grazie all’associazione dei circuiti nazionali con quelli dei Castelli ■ della Loira. di Wolfy Ferrero LA NATURA PROTAGONISTA I l Vittoriano ospita (fino al 29 giugno) un evento di assoluto valore artistico-culturale: la mostra “Corot, Monet, Sisley e Pissarro… La Natura protagonista”. Realizzata in collaborazione con prestigiose collezioni private e con i più famosi musei di tutto il mondo (tra i quali l’Art Institute di Chicago, il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Washington, la Bibliotheque Nationale de France di Parigi e il Museo Ermitage di San Pietroburgo), l’esposizione vanta la presenza di circa 150 opere tra dipinti, lavori su carta e fotografie d’epoca. Il visitatore potrà quindi ammirare le realizzazioni di alcuni degli artisti più noti dell’Impressionismo (movimento nato nella seconda metà dell’Ottocento) tutte legate al tema dell’evoluzione della natura. La rassegna prende spunto dalle scelte dei pittori della Scuola di Barbizon che decisero di tralasciare la rappresentazione classica e pittoresca della natura per dare spazio alla raffigurazione di un paesaggio più selvaggio. Da qui il nuovo linguaggio artistico con cui gli Impressionisti, a partire dalla fine del XIX secolo, raffigurarono il paesaggio, tentando di integrare due mondi opposti tra loro, ovvero la natura e l’industria, la città e la campagna. IL LIBRO DEL MESE S celto da Esperienza per i suoi lettori: “La vita senza me”, di Maria Venturi, Edit. Rizzoli, pagg. 304, 17,90 euro. Bisogna dare atto a Maria Venturi di saper muovere al meglio i personaggi dei suoi romanzi. Li costruisce a tutto tondo, con le loro virtù, passioni e debolezze, attimi di forza e di cedimento, non li scopre d’un tratto, ma pagina dopo pagina, li fa interagire come fossero attori in scena, non è un caso che molti dei suoi libri siano stati adattati a fiction televisive di molto successo. Un altro degli aspetti peculiari è la partecipazione di cui dà prova nei confronti di tanti drammi, davanti ai problemi dell’esistenza. Maria Venturi non pronuncia sentenze inappellabili – non sarebbe nella sua natura di scrittrice – ma è chiaro a chi vadano le sue simpatie, nel caso di questo ultimo romanzo ai più deboli, ai più indifesi, ai figli che sono le prime vittime dell’egoismo degli adulti. Vittime di padri troppo indaffarati per trovare il tempo di dire loro che li amano. Di madri che li usano per ottenere, nel caso di un divorzio, le migliori condizioni economiche possibili. Di nonni che li sottraggono alla loro madre naturale, quasi a compenso di un figlio perduto. Un figlio che del resto quella paternità non la voleva affatto, anche perché nessuno gli aveva insegnato quale gioia possa dare l’apparire di una nuova vita. Due i personaggi di spicco del romanzo, Salvatrice, chiamata Sally, una giovane donna messa incinta sotto i diciotto anni, e subito scaricata dal ragazzo che diceva di amarla, frastornata dagli avvenimenti che le giostrano intorno, abilmente raggirata da chi avrebbe il compito di proteggerla, e invece la convince a dare in adozione la figlia appena nata, salvo rinchiudersi da quel momento in avanti, traumatizzata da una simile esperienza, nella gabbia di un lavoro di poco conto, in una assenza di emozioni dove, appunto, la vita scorre “senza me”. E Oliviero Belli, sulla quarantina, un imprenditore rampante nel campo dell’alta moda, che nel corso di una causa di divorzio ha visto il figlio affidato ad una madre che glielo aizza contro; un figlio che si è dato alla droga. Due persone, Sally ed Oliviero, molto lontani per condizione sociale, età e cultura, che tuttavia si incontrano e si amano, attratti dalla comune solitudine, dall’amarezza di quei figli perduti che è difficile recuperare. Alla fine tutto si aggiusta, e non è detto che nella vita fuori da un romanzo una tale situazione si concluda al meglio. Ma la Venturi dà prova dello stesso ottimismo che l’ha aiutata a superare quell’insorgere di un male che per alcuni anni le ha impedito di scrivere. Come dice in un distico d’apertura: “La felicità è figlia del dolore che quando ci abbandona, ci restituisce la voglia della vita”. Ne è uscito un racconto straordinario, che insegna tante cose a ciascuno di noi. (a cura di Raffaello Uboldi) 53 cultura 52-54 24-03-2010 11:34 Pagina 54 ATTUALITA’ LE GRANDI MOSTRE CARAVAGGIO E I DORIA n binomio da non perdere: la riapertura degli interni restaurati e dei giardini della Villa del Principe, la più vasta e sontuosa dimora nobiliare della città di Genova, e l’allestimento di una grande mostra che, partendo dalla celeberrima “Fuga in Egitto” di Caravaggio presenta, per la prima volta, oltre ottanta dipinti di pittura di paesaggio, tutti tratti dalle Collezioni delle diverse dimore della dinastia Doria Pamphilj, molti dei quali inediti. A proporlo, fino al 26 settembre, è la Società Arti Doria Pamphilj, presieduta dalla principessa Gesine Pogson Doria Pamphilj. Era il 1521 quando Andrea Doria, ammiraglio e uomo d’armi leggendario, diede il via ai lavori che avrebbero portato alla costruzione della meravigliosa villa affacciata sul mare di Genova. Questa sarebbe divenuta il luogo di pace al rientro dai suoi innumerevoli viaggi e la dimora prescelta per i suoi successori: la famiglia Doria Pamphilj. In questa villa Andrea Doria diede vita ad una grande corte rinascimentale, di cui fecero parte artisti come Perino del Vaga, che si occupò della decorazione e degli arredi di gran parte delle sale. La Villa venne poi ampliata dal successore di Andrea, Giovanni Andrea I, con il quale raggiunse il suo massimo splendore. E’ in questi sontuosi ambienti che si apre la grande mostra “Caravaggio e l’arte della fuga. La pittura di paesaggio nelle Ville Doria Pamphilj”: circa ottanta opere, in parte mai esposte, che documentano come la storia del collezionismo e mecenatismo della celebre dinastia genovese sia stata fortemente caratterizzata, nel corso della sua lunga storia, dalla costruzione e dall’allestimento di magnifiche ville extra urbane, oggi monumenti nazionali. (Elena Grazini) U L’AQUILA E IL DRAGONE Per la prima volta in Italia e al mondo una mostra dà l’opportunità di paragonare i due più importanti imperi della storia, l’Impero Romano e le Dinastie cinesi Qin e Han nel periodo che va dal II sec. a.C. al II sec. d.C. Attraverso l’esposizione congiunta di oltre 300 capolavori, sono ricostruite le tappe e i momenti salienti del sorgere e dello sviluppo dei due imperi e vengono messi in luce aspetti della vita quotidiana, della società e della comunicazione sociale, del culto e dell’economia. Sono messe a confronto, “in parallelo”, le testimonianze dei traguardi raggiunti nei vari settori dell’arte, della scienza e della tecnica. Oltre agli ormai famosi guerrieri di terracotta, si possono ammirare straordinarie statuette di ceramica che raccontano i costumi, la moda, le arti cavalleresche e militari della cultura cinese, affiancati a maestosi gruppi statuari in marmo, affreschi, mosaici, utensili in argento, altari funebri appartenenti alla tradizione artistica dell’impero romano. La rassegna, dal 1° aprile al 5 settembre, a Palazzo Reale di Milano, per poi LA LENCI A TORINO alazzo Madama, Museo Civico d’Arte Antica, Fondazione Torino Musei e la Consulta per la valorizzazione dei beni artisti e culturali di Torino promuovono (fino al 27 giugno) una mostra dedicata alla manifattura Lenci, in particolare alla produzione in ceramica di piccole e grandi sculture d’arredo create nei laboratori torinesi della Lenci tra il 1927 e il 1937. La mostra, allestita grazie ai prestiti di collezionisti privati, che rendono eccezionalmente disponibili al pubblico pezzi altrimenti preclusi alla visione, propone oltre 100 sculture in ceramica, affiancate da numerosi gessi preparatori, disegni e bozzetti che permetteranno al pubblico di apprezzare la qualità artistica della produzione Lenci e di coglierne le diverse fasi produttive, da quella creativa degli artisti alla realizzazione industriale. P 54 trasferirsi a Roma a fine settembre, è il risultato di una cooperazione pluriennale tra il ministero per i Beni e le Attività Culturali della Repubblica Italiana e l’omologo State Administration for Cultural Heritage della Repubblica Popolare Cinese. Un progetto che ha visto la sua prima tappa a Pechino, al Beijing World Art Museum (29 luglio-4 ottobre 2009), in occasione delle celebrazioni per il 60° Anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese e successivamente a Luoyang, dal 29 ottobre 2009 al 15 gennaio 2010. Unica nel suo genere, la mostra vede la partecipazione delle più importanti sedi museali di Cina e Italia con quasi 50 musei coinvolti e oltre 300 serie di oggetti. La parte italiana della rassegna è curata dal professor Stefano De Caro, direttore generale per i Beni Archeologici del MIBAC, mentre la sezione cinese è curata dal professor Xu Pingfang (capo dell’Istituto di ricerca archeologica dell’accademia cinese di Studi sociali, direttore della Società cinese di archeologia). (Riccardo Tucci jr) esperienza famiglia 55 24-03-2010 11:38 Pagina 55 Esperienza famiglia In casa… c’è sempre tanto, tantissimo da fare. Esperienza, su queste pagine, vi racconta qualche aneddoto e vi offre alcuni, sommessi, consigli I BONSAI Quasi tutti i bonsai crescono bene all’aperto, ma vi sono alcune specie adatte ad essere coltivate a casa: per esempio il ficus benjamina. Per il bonsai è essenziale la luce. Ruotare la pianta di frequente (così riceverà la luce in modo uniforme). Non deve superare la temperatura di 22 gradi né scendere sotto i 12/15, infatti possono cadere le foglie. Innaffiate un giorno su tre, ma spruzzate le foglie tutti i giorni. Sistemate il vaso lontano dalle fonti di calore, non deve essere colpito dai raggi diretti del sole. Non sopportano l’acqua calcarea, quindi prima di usarla lasciatela riposare in una bottiglia di plastica per un giorno. Tenete presente che un bonsai può stare per almeno tre anni nello stesso contenitore dove si trova nel momento in cui lo acquistate. ACCUDIRE GLI ANIMALI • Integratori alimentari: recuperate e fate raffreddare l’acqua di cottura delle verdure, arricchirà di vitamine e sapore il cibo dei vostri animali. • Lotta ai parassiti: se volete proteggere il vostro cane dalle pulci strofinategli il pelo con la scorza di un limone o di un’arancia. • Per tenere lontani i pidocchi sciacquate l’animale ogni due settimane con una soluzione contenente acqua e un 5 per cento di aceto bianco. • Bagno a secco: invece di immergere il cane in acqua, strofinatelo con bicarbonato di sodio e poi spazzolatelo. Il bicarbonato agisce come deodorante e come prodotto di pulizia a secco. PASTICCERIA • Perché la pasta delle crostate, di qualunque tipo, non si ritiri durante la cottura fatela riposare in frigorifero 10/15 minuti prima di farcirla e cuocerla. • Per addensare una crema fredda troppo liquida incorporatevi albumi o panna montata. Se invece fosse troppo densa unite latte. • Per togliere dallo stampo torte, budini e sformati che non si staccano, appoggiate per qualche istante il recipiente caldo su una superficie fredda, poi rovesciatelo su un piatto battendo sul fondo con la mano aperta. 55 IN BREVE Indumenti scuri, come fissare il colore Una eccessiva quantità di detersivo tende a scolorire gli indumenti: un rimedio può essere quello di aggiungere un po’ di sale nel cestello della lavatrice. Odore di candeggina Per togliere dalle mani l’odore della candeggina basta lavarle con il dentifricio al posto del sapone. Sterilizzare i canovacci Un metodo utile per sterilizzare i canovacci da cucina è metterli, quando sono asciutti e piegati, nel forno a microonde per 20 minuti. Arance più succose Le arance daranno più succo se, prima di spremerle, le terrete immerse un paio di minuti nell’acqua calda. medicina 56 24-03-2010 11:42 Pagina 56 ESPERIENZA FAMIGLIA di Roberto Pellicciari L a parete interna della gabbia toracica e la superficie esterna dei polmoni sono rivestite da due membrane sierose chiamate rispettivamente “pleura parietale” e “pleura viscerale”. Le pleure, grazie alla superficie liscia ed al liquido - circa 10-20 ml, contenuto nello spazio da esse delimitato (cavo pleurico) e che funziona un po’ come un lubrificante - rendono possibile lo scorrimento dei polmoni durante gli atti respiratori. Il liquido, simile al plasma, ma con un minor contenuto proteico, viene immesso nel cavo pleurico dalla pleura parietale attraverso un meccanismo di filtraggio per poi essere riassorbito dalla pleura viscerale ed in piccola parte anche dai vasi linfatici. La capacità di riassorbimento è sempre maggiore di quella di filtraggio; pertanto il liquido non si accumula mai. Ma se è presente una patologia in grado di alterare questo rapporto il liquido può aumentare anche notevolmente (1,5–2 litri!) generando un versamento pleurico. Le cause del versamento possono essere di origine pleurica primitiva: infezioni tubercolari, virali batteriche, neoplasie (mesotelioma), esposizione professionale a sostanze tossiche (esempio asbesto, talco, silice), traumi del torace (esempio con frattura costale). Ma il versamento pleurico può anche essere causato da patologie sistemiche (esempio insufficienza cardiaca congestizia, sindrome nefrosica, cirrosi epatica, lupus eritematoso sistemico), malattie che colpiscono altri organi (esempio metastasi da tumori della mammella, linfoma, pancreatite) e patologie polmonari (infezioni, neoplasie, embolia polmonare). I sintomi (respiro corto, aumento della frequenza respiratoria, tachicardia, mancanza di forze) sono dovuti alla mancata espansione del polmone che non sarà più in grado di svolgere correttamente la sua funzione di ossigenazione del sangue. Altri MEDICINA IL VERSAMENTO PLEURICO Quali gli esami per combatterlo al meglio sintomi (esempio tosse, febbre, dolore toracico) possono essere causati dalla patologia scatenante il versamento. L’iter diagnostico inizia con una anamnesi ed un esame obiettivo molto accurato. L’esame del torace permette al medico di fare diagnosi di versamento se questo è già di discreta entità. La diagnosi deve essere confermata da una radiografia del torace, una eventuale ecografia pleurica e, se necessario, una TC del torace. La “toracentesi” è anch’esso un esame fondamentale, soprattutto in caso di patologie primitive della pleura; essa consiste nel pungere con un ago apposito la parete toracica, raggiungere lo spazio pleurico e prelevare dei campioni di liquido. Gli esami a cui sottoporre il campione sono molti e permettono di effettuare una diagnosi accurata. Già il semplice esame macroscopico del liquido pleurico (esempio sieroso, purulento, emorragico) può essere utile per la diagnosi. Una grossa differenziazione sulla natura del versamento pleurico viene fatta in base al contenuto di proteine nel liquido. Infatti un rapporto tra proteine nel liquido pleurico e quelle del siero maggiore di 0,5 indica la 56 presenza di un essudato (tipico delle patologie della pleura); mentre un rapporto minore di 0,5 indica la presenza di un trasudato (tipico delle malattie sistemiche con versamento). E’ inoltre possibile eseguire una ricerca microbiologica sul liquido pleurico per stabilirne per esempio la natura batterica o tubercolare, nonché eseguire una ricerca citologica per cellule tumorali. In aggiunta, possono essere determinati una serie di parametri in grado di indirizzare in modo più specifico la diagnosi (esempio acidità, presenza di glucosio, acido ialuronico, LDH, amilasi, CEA, linfociti, complemento). La toracentesi ha anche una finalità terapeutica in quanto permette di drenare il versamento con immediate ripercussioni positive sulla capacità respiratoria ed i sintomi. La biopsia pleurica può essere eseguita sotto guida TC ma, se necessario, può essere effettuata con una “toracoscopia”: attraverso una breccia cutanea si inserisce nel cavo pleurico uno strumento detto appunto “toracoscopio” che consente di osservare direttamente la presenza di eventuali lesioni e di eseguire delle biopsie mirate. Inoltre è utile eseguire una emogasanalisi, per valutare lo stato di ossigenazione del sangue. In caso di sospetto di patologie polmonari è consigliato sottoporsi anche ad una fibrobroncoscopia. Il versamento pleurico può rappresentare l’espressione di una moltitudine di patologie sistemiche o provenienti da altri organi o primitive della pleura; a volte banali e ad auto risoluzione (esempio pleurite virale), ma a volte ben più serie (esempio mesotelioma). E’ quindi opportuno in caso di persistenza dei sintomi su indicati rivolgersi al proprio medico di fiducia per un attento esame obiettivo del ■ torace. condominio 57 24-03-2010 11:43 Pagina 57 ESPERIENZA FAMIGLIA di Terenzio Grazini POSTA CONDOMINIALE RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO, COME DISTACCARSI Il condomino può unilateralmente e legittimamente rinunciare al servizio di riscaldamento centralizzato, quindi staccare le diramazioni della sua unità immobiliare dall’impianto comune, anche senza il consenso dell’assemblea e/o dell’amministratore purché non gli sia impedito dal regolamento condominiale contrattuale, alle seguenti condizioni, che lo stesso interessato dovrà provare con una perizia asseverata di un “termotecnico”: - che dal suo distacco non deriverà un aggravio di spese per coloro che continuano a usufruire del centralizzato; - che non ne verrà un danno alla funzionalità dell’impianto o uno squilibrio termico tale da pregiudicare la regolare erogazione del servizio; - che contribuirà ugualmente alle spese di manutenzione e conservazione dell’impianto. In proposito si deve tener conto degli articoli 1117 e 1118 Cod. civ.: il primo cita l’impianto di riscaldamento nell’elenco delle “parti comuni” con carattere di irrinunciabilità (salvo votazione favorevole di tutti i condomini) e l’altro, al secondo comma, stabilisce che il condomino non può, rinunziando al diritto sulle cose comuni, sottrarsi al contributo nelle spese per la loro conservazione. Potrebbe verificarsi anche l’ipotesi che il “di- • Sono socio Anla da trent’anni e un pensionato. Per favore vorrei sapere con sicurezza se nell’anno 2009 è stata emessa una legge nazionale relativa al distacco dal riscaldamento centralizzato, in quanto il mio amministratore sostiene che non è più possibile staccarsi. Un altro condomino, negli anni scorsi, si è già distaccato pagando solo le spese di manutenzione della caldaia. Potrebbe inviarmi tale legge o indicarmi da dove posso scaricarla? Non so a chi rivolgermi. Abito a Milano ed ho una seconda casa in Liguria, dove vado due mesi all’anno. Sono trent’anni che pago il riscaldamento pur non usufruendone. Non intendo effettuare modifiche, mettendo il riscaldamento a gas o fare altre diramazioni, ma solo chiudere l’ingresso dei miei caloriferi. Ho già comunicato per iscritto all’amministratore che intendo distaccarmi dal riscaldamento, ma entro giugno ci sarà la riunione e vi sarei grato se poteste rispondermi prima di allora. Mario Prandoni Milano staccato” sia tenuto ad accollarsi gli eventuali maggiori oneri che gli altri condomini si vedessero costretti a sopportare in conseguenza della diminuzione del numero dei rimasti collegati all’impianto, oppure quale quo- ta forfetaria a compensazione per il calore che l’unità immobiliare staccata continuerebbe a godere indirettamente stante la sua collocazione all’interno del fabbricato. Sono queste tuttavia eventualità che presup- 57 • E’ da qualche anno che nel mio condominio, stiamo “in lotta” per il riscaldamento centralizzato, che ci costa molto in riparazioni perché ha superato il quarto di secolo. Molti di noi, precisamente 8 su 14, se ne sono distaccati, lasciando la maggior parte dei costi in carico agli altri. Ora sembra che, finalmente, siamo quasi tutti d’accordo, nella messa fuori esercizio. La discussione prosegue però sulla maggioranza necessaria in assemblea per la delibera. Grazie anticipate per il parere del vostro esperto. Saverio Filippo Bologna pongono una prova rigorosa e facilmente soggetta a contestazione. Non ci sono state leggi emanate sull’argomento, dopo quella famosa sul risparmio termico (la n. 10 del 1991). Le condizioni sopra esposte sono frutto di sentenze della Corte di cassazione. Citiamo le più importanti in materia: n. 5974 del 25 marzo 2004, n. 680 del 14 gennaio 2005, n. 8737 del 27 aprile 2005, n. 7518 del 30 marzo 2006, n. 15079 del 30 giugno 2006 e n. 7708 del 29 marzo ■ 2007. franco-monete 58-59 24-03-2010 di Raffaele C. Costa I l desiderio del facile arricchimento non è prerogativa dei giorni nostri. In più di un caso Signori e Signorotti che dall’imperatore (o da altra autorità) avevano ottenuto l’ambito privilegio di battere proprie monete, non disdegnarono di far coniare esemplari d’imitazione, adulterati o falsificati. Solo uno pagò caro la sua furbizia. Si tratta del principe Siro di Correggio il quale, non riuscendo a far fronte alla multa di 300 mila fiorini d’oro, poi ridotti a 230 mila, inflittagli dall’Imperatore, si vide confiscato il Principato, passato nel 1636 agli Estensi. Non per questo, a parere di Arturo Lusuardi, Siro va considerato come il “Principe dei falsari”. Certo è stato un «tirchio, uno speculatore, direttamente ed indirettamente colpevole delle frodi commesse sotto il suo governo. Ma non sono stati da meno i Tizzoni di Desana, gli Spinola di Tessarolo, i Fieschi di Messerano, i Trivulzio di Retegno o i Gonzaga, tanto per citarne alcuni». Giusto, a questo punto, porsi la domanda: ma perché lo facevano, pur conoscendo i guai cui potevano andare incontro? La risposta la fornisce lo stesso Lusuardi: «I sudditi di questi piccoli Stati venivano talmente spremuti con tasse che a malapena riuscivano a vivere; ma le corti dei Principi, dei Duchi e Conti necessitavano di enormi somme per condurre una vita dignitosa per il loro 11:52 Pagina 58 ESPERIENZA FAMIGLIA MONETE QUANDO I SIGNORI ERANO ANCHE FALSARI Fra questi il principe Siro di Correggio, e molti altri L’ongaro contraffatto da Camillo di Correggio (1597–1605), acquistato per 1.700 euro grado. D’altra parte, la Corte Imperiale era continuamente assetata di denaro e non perdeva occasione, attraverso conferme d’investiture, concessioni di titoli od altro, per pretendere sempre corresponsioni di somme piuttosto rilevanti». Il modo migliore per fare quattrini era quindi quello di speculare sul peso e sul titolo delle monete: ovviamente erano prese di mira maggiormente quelle straniere per l’evidente difficoltà di accertarne la pro- IN venienza. Tra le monete che Siro batté con una grammatura inferiore a quella dichiarata (allora le monete “valevano” per il quantitativo di metallo prezioso che contenevano) figurano una serie di ducatoni, con o senza data, battuti con grammature che vanno da 28,33 a 25,42 grammi, contro i regolamentari 31,75 grammi. Nella casata dei Correggio, anche i predecessori di Siro manipolarono a loro favore le monete. Il conte Camillo, sul trono dal 1597 al BREVE Pressoché in contemporanea sono stati pubblicati due catalo- ghi riservati alle sole monete e banconote in euro. Quello edito da Gigante con il titolo €urocoins 2010 (290 pagine, 12,50 euro) repertoria i vari spiccioli e, tra le monete commemorative, solo quelle d’Italia, San Marino e Vaticano. Per parte sua Euro 2010 (372 pagine, 16,50 euro) edito dall’Unificato, riproduce e quota tutte le monete circolanti e commemorative, e la cartamoneta in euro. Anche da questa edizione dell’Unificato risulta che la Francia detiene il primato, del tutto negativo, in fatto di numero di monete coniate nel corso del 2009. (R.C.C.) 58 1605, mandò a produrre nella propria Zecca un ongaro, contraffazione del ducato d’oro, detto per l’appunto ongaro, che re Ferdinando I d’Austria e d’Ungheria (1527-1564) aveva fatto produrre nella zecca di Kremnitz. Per non essere tacciato di falso, il conte Camillo provvide – come all’epoca era uso di fare – a far incidere una scritta locale, vale a dire Tu nos ab hoste protege che, secondo Lusuardi, alluderebbe alle macchinazioni della Spagna che mirava al possesso di Correggio come piazzaforte al sud del Po. Offerto in vendita pubblica Nomisma, l’ongaro del duca Camillo ha spuntato un prezzo di 1.700 euro. Decisamente più contesa è risultata una monetina all’apparenza modesta: un cavallotto da 6 soldi dei conti Camillo e Fabrizio (15801597), passata da una stima di 300 euro al realizzo di ■ 1.600 euro. franco-monete 58-59 25-03-2010 16:12 Pagina 59 ESPERIENZA FAMIGLIA di Fabio Bonacina FRANCOBOLLI “ I francobolli sono semplicemente introvabili: nelle tabaccherie si trovano solo e sempre le serie della posta prioritaria ordinaria”; mentre agli uffici postali utilizzano “una fascetta bianca col valore”, cioè le impronte stampate con le “tp label”. E se si va allo sportello filatelico o allo spazio filatelia (sempre che siano comodi da raggiungere) l’operatore “è costretto, da una assurda procedura, a scaricare su pc, con relativo codice, ogni francobollo che vende”. Insomma, chiede ad “Esperienza” il lettore Franco Ricca, che senso ha collezionare francobolli attuali, “perché i fatti dimostrano che sono emessi praticamente soltanto perché li comprino i collezionisti?”. Parole condivisibili, certo, ma che vanno inquadrate in un contesto più ampio. È chiaro che il francobollo, dal punto di vista operativo, è una bella invenzione che si è dimostrata utile per tanto tempo (nel 2010 si festeggia il 170° anniversario del “Penny black”, quello che la tradizione considera come il primo francobollo in assoluto) ed ha resistito molto di più di tante altre, fra cui - per restare nel settore delle comunicazioni il telegrafo elettrico, le valvole o i dischi in vinile. Sarebbe però assurdo e antieconomico impiegarli oggi per la corrispondenza quotidiana di una grande azienda, anche se diverse ricerche sottolineano che una lettera con una bella carta valore attira di più l’atten- LA FINE DEI DENTELLI? Se lo chiede un lettore, ma... zione del destinatario rispetto ad una con un’impronta a stampa anonima. Il francobollo ha avuto un ampio ruolo non solo dal punto di vista pratico, ma pure da quelli storico, politico, tecnico, economico, sociologico, e tanti studiosi lo hanno evidenziato. Ed oggi, cos’è? Già l’infelice terminologia adottata da Poste Italiane lo testimonia: una “emissione filatelica”, ossia un prodotto commerciale fra i tanti, da vendere giusto per raggiungere gli incassi previsti all’inizio dell’anno. Qualcosa di più di un gadget, ma un oggetto il cui ruolo formale è stato decisamente soppiantato da altri significati. Detto questo, non è assolutamente il caso di... stracciarsi le vesti. È necessario esserne consapevoli, poi ognuno compie le proprie scelte. Se piace, se diverte, se dà qualcosa a livello culturale, perché non continuare? Altro è il discorso economico: spendendo meno di sessantatré euro l’anno (è il costo nominale delle cartevalori italiane prodotte nel 2009), non si può parlare di investimento, in questo e in un qualsiasi altro campo. La filatelia, però, offre materiale che può dare anche soddisfazioni a carattere finanziario, a condizione di conoscere il settore e sapersi muovere. In più, rispetto ad altre forme, permette di ■ divertirsi e conoscere. Tra i punti di riferimento per i collezionisti voluti da Poste Italiane figurano gli spazi filatelia, operativi a Milano, Napoli, Roma, Trieste (nella foto) e Venezia Lo scrivevano già un secolo fa! A proposito di previsioni nefaste: il fatto che il francobollo sia destinato al pensionamento non è un leit-motiv attuale. “V’ha chi crede prossima la sparizione dei francobolli in uso per l’affrancatura delle lettere a causa delle molte, delle troppe falsificazioni... Inoltre il francobollo esige troppo lavoro. Si calcola a 40 miliardi i francobolli che si consumano in un anno nel mondo. Per allestire questa enorme quantità di francobolli, occorrono in media 1.400.000 persone che lavorino un anno, stimato di 300 giornate lavorative. Già sono in uso in Germania macchine automatiche le quali appongono un timbro di affrancatura nelle buste alle lettere raccomandate mediante introduzione di una moneta 59 del valore corrente. Credesi che tali macchine, semplificate ed enormemente diffuse, siano destinate a sostituire il francobollo”. La nota, intitolata “La fine dei francobolli?” è stata pubblicata dalla “Domenica del corriere” nel numero del 6 marzo... 1910, un secolo fa, mentre altri testi coevi parlano della minaccia perpetrata con le affrancature meccaniche che non hanno soppiantato il francobollo, ma hanno rappresentato un percorso - oggi sostanzialmente superato alternativo e interessante, come ha dimostrato, nella sua vita già trentennale, l’Associazione italiana collezionisti di affrancature meccaniche, il sodalizio del settore più grande al mondo. (F.B.) computer-collez 60-61 24-03-2010 12:36 Pagina 60 ESPERIENZA FAMIGLIA di Maria Luisa Urbano I nternet non è solo divertimento e distrazione, ma può essere molto di più, soprattutto un aiuto per chi è in difficoltà. Può annullare le barriere e le distanze, tanto più per chi è disabile. Da questa semplice considerazione sono nati il portale Web del “Siva - Servizio informazione e valutazione ausili” della Fondazione don Carlo Gnocchi onlus, e il suo fratello maggiore “Eastin - Rete di informazione europea sulle tecnologie per la disabilità e l’autonomia”, ovvero il sito dove confluiscono e sono indicizzate le informazioni e gli archivi di ausili in commercio provenienti dai sette diversi portali nazionali che aderiscono alla Rete internazionale dei sistemi informativi su tecnologia e disabilità (Iaatip). Basta entrare nelle pagine di ricerca del sito italiano, portale.siva.it, o di quello europeo, eastin.info, e digitare una parola chiave, ad esempio carrozzina, per accedere a una banca dati ricchissima dove potrete confrontare centinaia di prodotti differenti (per la mobilità, la lettura e la scrittura, la cucina, le pulizie, l’igiene personale...), ciascuno raccontato con una foto e una scheda tecnica. Si tratta quindi di uno strumento utile per svolgere tutte le indagini preliminari alla richiesta di un nuovo ausilio presso il medico prescrittore. Ma non solo. La quantità di informazioni a disposizione via Internet è tale che consente di scoprire ausili innovativi vagliando mercati diversi da quello italiano. All’interno di questi motori di ricerca gli ausili sono indicizzati tenendo conto di due fattori essenziali (l’utenza potenziale e il sistema di classificazione) e di una serie di sottoinsiemi mirati (tipologia di ausilio e azienda produttrice). Perciò è possibile immettere una parola chiave, ma anche seguire un percorso di esclusione progressiva scegliendo quanti e quali dei sette portali nazionali indagare, oppure ancora si può decidere se far capo alla classifica- COMPUTER SUPERARE LE BARRIERE GRAZIE AL WEB zione secondo lo standard internazionale “Iso 9999:2007”, oppure agli elenchi del nostro “Nomenclatore Tariffario” (DM 332/99 del ministero della Sanità). Alla base di Eastin c’è infatti un grande lavoro di armonizzazione sia tra le banche dati di partenza, poiché i diversi Stati nazionali attuano politiche diverse nell’elaborare l’offerta di riferimento e le procedure di attribuzione degli ausili, sia tra i sistemi di classificazione e le terminologie di indicizzazione degli ausili: ad esempio, mentre il nomenclatore italiano li suddivide in tre elenchi separati di prodotti (su misura; pronti per la vendita; in comodato d’uso), il sistema internazionale Iso segue una struttura ramificata ad albero. L’aggiornamento della banca dati, infine, è un aspetto di fondamentale importanza e avviene in stretta relazione con le aziende produttrici, alle quali è demandato il compito di compilare le schede tecniche dei prodotti. In Italia è poi il sevizio Siva della Fondazione a verificare le informazioni, autorizzarne la pubblicazione e imporne un periodico aggiornamento sulla base dei listini di vendita. “Siva” ed “Eastin” fanno comunque 60 parte di uno stesso progetto nato in Italia nel 2003, l’anno europeo delle persone con disabilità, a partire da un input del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Fu la Fondazione don Gnocchi a realizzare allora il portale italiano e poi a farsi promotrice e coordinatrice anche dello sviluppo dell’alleanza Iaatip e di “Eastin” (attivo dall’ottobre 2008), che oggi riuniscono il contributo dei siti di ausili costruiti via via in Belgio, Germania, Spagna, Danimarca, Francia e Gran Bretagna. Il prossimo obiettivo è quello di portare il supporto della banca dati di “Siva” negli studi dei medici del Sistema sanitario nazionale, per facilitarne il lavoro, evitando errori di prescrizione e facendo circolare informazioni aggiornate sull’offerta di mercato e il grado d’innovazione tecnologica raggiunto dal settore. I riscontri in merito da parte della Società italiana di medicina fisica e riabilitazione (Simfer) sono positivi e quindi, se il sistema supererà la fase di prova, potrebbe alfine stabilire una relazione permanente tra tutti i soggetti coinvolti: persone con disabilità, aziende produttrici, operatori ■ socio-sanitari e medici. computer-collez 60-61 24-03-2010 11:57 Pagina 61 ESPERIENZA FAMIGLIA COLLEZIONISMO di Ida Spada PER AZIENDE E BANCHE UN ADDIO ALL’ARTE La crisi gli impone di mettere all’asta quadri e via via A lle Aste, ragazzi! L’invocazione risuona in parecchie multinazionali dai nomi risonanti che, investite e coinvolte dalla crisi attuale, si vedono costrette a vendere i gioielli di famiglia. Da un paio d’anni a questa parte dai caveau, dai forzieri, dalle pareti degli uffici di presidenza di aziende e banche sono uscite pregiatissime collezioni d’arte moderna e contemporanea, per finire sui tavoli delle Case d’Asta internazionali. In Italia la prima è stata Alitalia, ma in America dove la crisi è iniziata, sono numerose le società interessate tanto che nel 2009 il totale realizzato da queste vendite ha procurato un movimento di 1,2 milioni di euro, grandemente apprezzate dai collezionisti che hanno potuto, finalmente, prendere visione di opere mai viste in precedenza, e avendone la possibilità di acquistarle, utilizzando la crisi come una opportunità per incrementare la propria raccolta. Tra le più cospicue c’era la Collezione d’Arte Moderna di Lehman Brothers, la prima a doversi misurare con la dura realtà del momento, in buona compagnia di uno studio legale internazionale, quello di Heller Ehrman. Numerosi nomi del gotha industriale americano hanno già venduto il loro patrimonio artistico, un investimento fatto a suo tempo con lungimiranza, dal momento che le oltre mille opere, ad esempio della filiale olandese della American Tobacco, all’asta in questi giorni ad Amsterdam, sono stimate oltre 4 milioni di euro. Comprendono artisti provenienti da 40 Paesi, nomi noti come Arman, Niki de St. Phalle, che ha appena tenuto una mostra a Roma, l’ungherese Vasarely, gli italiani Boetti e Santomaso, acquistati quasi tutti negli anni Cinquanta del secolo scorso. Le stime che ci riguardano vedono Boetti a quota 60/80 mila euro e Santomaso a 80/120 mila euro. Il prossimo giugno andranno poi all’asta da Sotheby’s a New York, oltre 1.200 pezzi della collezione Polaroid, la Società che introdusse sul mercato per la prima volta l’invenzione rivoluzionaria di Edwin Land, per ottenere la stampa immediata dello scatto fotografico. La Polaroid ha fatto bancarotta e si vede costretta a vendere il suo archivio di foto vintage e non solo. Sicuramente una golosa occasione per gli amanti degli scatti d’epoca. Numerose banche e 61 aziende in anni di espansione economica, come quelli seguiti alla fine del secondo conflitto mondiale, avevano investito in arte, ma la crisi sta ridisegnando equilibri nel mondo del collezionismo. Generalmente parlando, gli addetti ai lavori, artisti, critici, galleristi, parlano dell’attuale momento come di un riassetto che era necessario per spazzare via speculazioni, e bolle d’aria, così come talenti privi di spessore. Ma i nomi storici si sono salvati. Gli artisti veramente validi restano sulla breccia con sicurezza. E investire in arte continua ad essere una buona scelta, come dimostrano del resto le aziende che lo avevano fatto a suo tempo, e realizzano adesso dei capitali che permettono loro di ■ rimettersi in pista. Cucina e vini 62-64 24-03-2010 11:58 Pagina 62 ESPERIENZA FAMIGLIA di Jolanda Proietti CIVILTA’ DELLA TAVOLA TROPPO CIBO FINISCE NEI RIFIUTI Ogni anno vanno al macero 6 milioni di tonnellate I l ministro Renato Brunetta mangia gli yogurt anche se sono scaduti da un paio di giorni. E’ il risvolto della crisi per alcuni, ma anche una battaglia “no global” contro il consumismo esasperato e lo spreco. Le cifre di questo settore sono sicuramente sorprendenti. Tra i rifiuti finisce il 15 per cento del pane e della pasta che viene venduta in Italia, il 12 per cento della frutta e della verdura, e addirittura il 18 per cento della carne. Nell’insieme sono 4 mila le tonnellate di cibo non consumato, al giorno, che viene eliminato, circa 600 euro all’anno a testa. Evidentemente siamo, ma che sorpresa, un popolo di spreconi. E lo siamo tutti, supermercati, negozi, mense aziendali, scuole, ospedali, cittadiniindividui. Perché succede questo? Le ragioni sono diverse. Può trattarsi della stagionalità, come per i panettoni e le uova di Pasqua invendute che vengono tolte dagli scaffali dopo le feste, ma può anche succedere che un’azienda decida di cambiare il packaging, l’impacchettatura per presentare il prodotto con un’altra veste, e sono casi in cui gli alimenti sono integri e commestibili. Se si aggiunge a ciò il capriccio del clima, gelate improvvise o periodi di secco o, al contrario, troppa acqua, che mandano in rovina i raccolti, è stato calcolato che sono 6 milioni le tonnellate di cibo che vengono scartate nel nostro Paese ogni anno. Da qualche anno si è sviluppata però una maggiore coscienza alimentare e con lo slogan: “Convertire lo spreco in risorsa”, anche l’Italia è partita con una campagna organizzata di raccolta che comincia a dare dei risultati positivi. E’ nato il Banco Alimentare Onlus, che raccoglie e distribuisce agli enti e alle associazioni convenzionate, le eccedenze alimentari a livello nazionale. E c’è Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, che fa lo stesso lavoro con il surplus della produzione ortofrutticola, nonché della grande distribuzione e della ristorazione. Il BA ha sedi in tutta Italia ed è membro di una federazione europea di cui fanno parte 174 Banchi in 12 Paesi che assistono oltre 8 mila strutture e quasi un milione e mezzo di indi- genti. E c’è Siticibo (siti è la traduzione del termine inglese city), specializzato nella raccolta del cibo cotto e fresco presso mense aziendali, scolastiche, alberghi, e che nel giro di poche ore, non più di 24, lo consegna a destinazione degli enti preordinati. Per ciò che riguarda gli ospedali, le cifre sono rilevanti. Nei nosocomi italiani, dove il cibo dovrebbe essere gradevole al palato, ma anche adeguato dal punto di vista dietetico, e nono- Cucina e vini 62-64 24-03-2010 11:58 Pagina 63 STORIA E TRADIZIONI DEL POLIEDRICO MONDO DEL VINO (4) stante che negli ultimi anni si siano registrati progressi in sicurezza e qualità, la situazione è deprimente. Su 240 mila pasti serviti annualmente, il 45 per cento finisce nella spazzatura. L’operatività dei vari soggetti promotori deve essere tempestiva ed efficiente, affermano a questo punto le varie organizzazioni, l’ideale sarebbe raccogliere, distribuire, consumare tutto nel giro di pochi chilometri, senza costi di conservazione e di trasporto. Vi sono poi iniziative locali dovute saltuariamente a catene di grande distribuzione per una raccolta alimentare solidale in sinergia con il Banco Alimentare o la Caritas nei supermercati che aderiscono all’iniziativa. Nel Lazio, in seguito a questi appuntamenti, lo scorso anno sono state distribuite 275 tonnellate di derrate alimentari a persone in situazioni di disagio. Contro lo spreco, in Inghilterra, alcuni supermercati collocano ogni giorno in un contenitore segnalato, scatolette, vasetti, succhi di frutta, vicinissimi alla scadenza o scaduti il giorno prima ad un prezzo inferiore. Ne approfittano in molti. Gli alimenti, in genere, scaduti da poche ore, sono ancora perfettamente commestibili. Molto resta, comunque, ancora da fare per ridurre o eliminare il grande spreco e sviluppare una maggiore coscienza alimentare. Le risorse del pianeta, ci viene sempre ricordato, non so■ no infinite. I VITIGNI DEL TERRITORIO E DELLA CULTURA ENOICA NAZIONALE (seconda parte) di Roberto Antognozzi SANGIOVESE E VARIETA’ BIANCHE l Sangiovese, il secondo vitigno rosso italiano per importanza, è la base di vini molto famosi come Brunello, Chianti e Vino Nobile di Montepulciano, tutti prodotti in Toscana. Il Forgiano e il Montefalco, gli altri due vini importanti ottenuti da questa uva, sono umbri. Anche la Romagna ha vaste estensioni a Sangiovese, ma a differenza degli eccellenti e complessi vini della Toscana, troveremo qualità e spessore nelle zone di produzioni collinari più elevate. Si ritiene che questo vitigno fosse già conosciuto dagli Etruschi; i suoi vini sono caratterizzati da un’acidità vivace e dalla struttura complessa del suo tannino. Per ovviare al fatto che questo vitigno maturi tardivamente ed è sensibile al freddo, che gli provoca un’acidità elevata e una non adeguata maturazione fenolica, il suo vino, in passato, era generalmente tagliato con altre varietà per conferirgli colore, gusto di frutta e zuccheri che tra l’altro rappresentavano la ricetta tradizionale del Chianti Classico fino a qualche anno fa; oggi si è sperimentato con successo di tagliare il Sangiovese con vitigni francesi come Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Il Sassicaia, il primo importante vino italiano ottenuto con Cabernet Sauvignon, ha dimostrato che questo vitigno si adatta benissimo al nostro terroir: i “vini da tavola” super tuscans, che hanno fatto guadagnare all’enologia italiana fama internazionale, si basano su questo modello. Il Merlot, invece, fu utilizzato per molti anni nella produzione di vini per il grande pubblico, leggeri e aciduli, e fu solo agli inizi degli anni Novanta che i Merlot toscani e successivamente friulani arrivarono sul mercato con le caratteristiche peculiari del vitigno ben espresse come intensità del colore, morbidezza, una solida struttura tannica e begli aromi di frutta. Molto diversa la storia dei vini bianchi. Poche zone del nostro Paese sono veramente adatte a produrre bianchi di qualità superiore; per esempio il Moscato Bianco, usato in purezza nella produzione del vino Moscato d’Asti (tappo raso, non spumante) e degli splendidi vini da dessert dell’isola di Pantelleria oltre ad alcuni cloni di Malvasia, molto interessanti se allevati con rese compatibili con la risposta qualitativa e non massivamente quantitativa. Fra i vini ottenuti dal Trebbiano nessuno si distingue per la complessità del gusto tranne vere, rarissime eccezioni come qualche illuminata produzione abruzzese. Il Garganega è da considerare nella sua espressione qualitativa con la denominazione Recioto di Soave e tuttavia non gli è riuscito, e neppure al bianco toscano Vernaccia, ai piemontesi Arneis e Cortese e al marchigiano Verdicchio, di fare dell’Italia la patria dei vini bianchi. Nel quadro della avvenuta rivoluzione enologica italiana c’è tuttavia un forte affidamento produttivo verso le varietà internazionali bianche come lo Chardonnay e il Sauvignon Blanc, allevato un po’ dappertutto sul territorio nazionale, ma che dà comunque valide e costanti rese qualitative solo in Friuli e Alto Adige. I 63 Cucina e vini 62-64 24-03-2010 11:59 Pagina 64 ESPERIENZA FAMIGLIA di Mamma Giovanna CUCINIERE RICETTE PER UN ANNO PICKLES DI RAVANELLI INSALATA DI PORRI Per un barattolo di condimento Ingredienti: un bel mazzo di ravanelli non troppo grossi, 20 cl di aceto bianco, 50 g di zucchero, 6 granelli di pepe, 1 chiodo di garofano, 2 foglie di alloro, mezzo cucchiaino di sale fino. Ritirare le foglie e lavare i ravanelli. Asciugarli bene con carta assorbente. Tagliarli in due nel senso della lunghezza e metterli in un barattolo a chiusura ermetica. Portare ad ebollizione l’aceto con lo zucchero, il sale e un po’ d’acqua. Lasciar bollire per un minuto e versare ancora caldo sui ravanelli. Chiudere con il coperchio e lasciar riposare per 12 ore. Questo condimento si mantiene in frigorifero per quattro settimane. CON SCAMPI IN SALSA DI MELA VERDE Per 4 persone Ingredienti: 8 scampi, 8 piccoli porri nuovi, 1 avocado, 2 limoni, una mela verde (Granny Smith), 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva, 10 granelli di coriandolo, 6 bacche di pepe della Giamaica, 2 gocce di tabasco, erba cipollina. In una ciotola preparare la marinata mescolando il succo di un limone, un coriandolo schiacciato, le bacche di pepe della Giamaica. Pulire e lavare accuratamente i porri e tagliarli in pezzi di 2 cm circa. Farli cuocere in acqua bollente salata per 5 minuti, prima di scolarli e passarli rapidamente sotto l’acqua fredda per fermare la cottura. Scolare. Sgusciare gli scampi lasciando solo la coda del carapace. Adagiarli in un piatto fondo e versare la PASTA CON LE VERDURINE DI PRIMAVERA Per 4 persone Ingredienti: 400 g di rigatoni, 500 g di verdurine fresche di primavera: piccoli asparagi, zucchine tenere, pisellini e favette sgranati, fagiolini sfilati. Sciacquare le verdure. Tagliare le zucchine a fette sottili e gli asparagi in quattro nel senso della lunghezza. Sbollentare tutte le verdure in acqua bollente salata per 2 minuti. Scolare. In una padella capiente far saltare le verdure con un po’ di olio extravergine d’oliva finché siano cotte al dente. Levare dal fuoco e pepare generosamente. Cuocere la pasta sempre al dente in abbondante acqua bollente salata. Scolare e versare nella padella. Mantecare rapidamente aggiungendo un filo d’olio, se necessario, e del parmigiano reggiano o del pecorino. PASTICCIO D’AGNELLO ALLA “SCOZZESE” Per 6 persone Ingredienti: - per la pasta : 300 g di farina, 1 uovo, 150 g di burro molto morbido. - per il pasticcio: 250 g di carne di agnello disossata (coscia o spalla), 100 g di lardo grasso, 80 g di zucchero di canna, la scorza grattugiata di un limone non trattato, una presa di cannella, una presa di noce moscata. Preparare la pasta con la farina e il burro. Aggiungere l’uovo e un po’ d’acqua, salare e lavorare rapidamente la pasta per ottenere una preparazione liscia e omogenea. Farla riposare al fresco, imballata con pellicola, per almeno un ora. Riscaldare il forno a 200°. Macinare la car- ne e il lardo e farli rosolare in una padella con un po’ d’olio. Far raffreddare la carne per qualche minuto e aggiungere la scorza di limone. Salare leggermente e aggiungere lo zucchero e le spezie. Mescolare di nuovo accuratamente. Stendere la pasta su 2 mm circa e tagliare dei cerchi un po’ più grandi degli stampini che andrete ad utilizzare in modo che la pasta ne fuoriesca. Mettere una generosa cucchiaiata di farcitura e ripiegare la pasta verso il centro dello stampino, lasciando uno spazio al centro per la fuoriuscita del vapore. Infornare per 30 minuti circa. A cottura ultimata, levare dal forno, spolverare leggermente con zucchero fino e far raffreddare. Servire tiepido con una insalata. 64 marinata. Mettere in fresco per 20 minuti. Pelare l’avocado, affettarlo sottilmente e bagnarlo con il succo di mezzo limone per evitare che annerisca. Lavare la mela, affettarne sottilmente una metà e grattugiare l’altra metà. Irrorare con il succo di mezzo limone. Mescolare 3 cucchiai di olio con il tabasco e la polpa di mela. Salare e pepare. In una padella far riscaldare un cucchiaio d’olio e far saltare gli scampi per 5 minuti su fuoco vivo. Su ogni piatto di portata stendere uno strato di salsa alla mela e adagiare sopra le fette di avocado, di mela, pezzi di porri e due scampi. Decorare con l’erba cipollina. SORBETTO “AL MINUTO” Per 4 persone Ingredienti: una busta di frutti di bosco surgelati, 125 g di panna (o mascarpone), 4 cucchiai di zucchero, qualche goccia di vaniglia liquida. Frullare senza scongelare i frutti di bosco con gli altri ingredienti e servire subito. piante-auto 65 24-03-2010 12:01 Pagina 65 ESPERIENZA FAMIGLIA ANIMALI AUTO di Clemy di Giulio Conter ANCHE GLI ANIMALI HANNO UN’ANIMA? DAI NUMERI ALLE STELLE Cercherà di rispondere una Università tedesca C hi non ha mai posseduto un cane non sa cosa significhi essere amato. Ne era convinto il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer, al punto da chiamare il suo amico a quattro zampe Atma, anima del mondo. Già, l’anima; ma gli animali ce l’hanno? A questa domanda (e non solo) proveranno a rispondere i docenti del nuovo Istituto universitario di Zoologia teologica della facoltà teologica di Münster, in Germania, dove negli anni Sessanta ha insegnato anche l’attuale pontefice Joseph Ratzinger, grande amante dei gatti. L’obiettivo del Centro, fondato e diretto dal sacerdote cappuccino Rainer Hagencord, è portare maggiore attenzione agli animali anche nell’insegnamento della religione e, in dialogo con la scienza, superare la visione antropocentrica dell’uomo quale unico essere vivente dotato di anima, mettendo anche in evidenza l’innegabile parentela fra essere umano e animale. Un compito non facile, perché, se l’80 per cento dei tedeschi si dice certo che cani e gatti siano forniti di un’anima, seguito dal 49 per cento degli italiani, la dottrina cattolica sul tema non è univoca. E la scienza di anima degli animali si è occupata raramente. «L’anima è un concetto religioso», sentenzia l’etologo Giorgio Celli. «La scienza può parlare di pensiero. E su questo fronte la differenza tra uomini e animali è solo di grado. Anche le api pensano, un po’ come noi, seppure in maniera meno complessa». Più provocatoria la tesi di Luisella Battaglia, docente di filosofia morale e bioetica all’Università di Genova e membro del Comitato nazionale di bioetica: «Se l’anima esistesse, accomunando uomo e animale, potrebbe identificarsi nel dna». E gli animali provano emozioni simili a quelle umane? Su questo punto la scienza non si tira indietro. «E’ impossibile negare che abbiano un’emotività», afferma Enrico Alleva, direttore di neuroscienze comportamentali all’Istituto superiore di sanità. «Ansiolitici e antidepressivi in commercio sono testati sugli animali e funzionano sui topi come nell’uomo». Persino le mucche, comunemente considerate un po’ ottuse, hanno una vita mentale: portano rancore, provano amicizia o antipatia verso gli altri esemplari della mandria, si eccitano di fronte a piccole sfide, come hanno mostrato attraverso l’osservazione della vita in fattoria alcuni scienziati inglesi già nel 2005. Quanto all’anima vedremo che cosa ci dirà la scienza. E’ comunque fuor di dubbio che ■ il dibattito porterà acqua al mulino dei vegetariani. Audi A4 cinque stelle in sicurezza S e a bordo dall’automobile viaggiano solo adulti occhio al 36. Se si trasportano bambini il 49 è l’obiettivo massimo. Se si viaggia in città dove i pedoni a volte confidano nelle strisce quasi fossero bunker inespugnabili: 36, ma non quello di prima. Se proprio si vuole essere pignoli fino in fondo il 7 identifica il top della presenza dei sistemi di sicurezza. Shakeriamo il tutto ed ecco comparire le stelle, quelle che l’European New Car Assessment Programme (EuroNCAP), in italiano acronimo di “Programma europeo di valutazione dei nuovi modelli di automobili”, si assegna per definire le modalità di valutazione della sicurezza delle automobili nuove. Tralasciando sia i test relativi alla protezione dei pedoni, in caso di investimento, sia la presenza di sistemi di sicurezza a bordo del veicolo, ecco un esempio: Audi A4 nel 2009 ha totalizzato 33 per la protezione degli adulti, 41 per quella dei bambini per un totale di cinque stelle. La Suzuki Alto solo tre stelle perché i valori sono risultati rispettivamente 20 e 23. Viene spontaneo pensare che al momento dell’acquisto di una nuova auto sia prioritario investigare e interrogare il venditore circa numeri e stelle. Auspicabile, ma irrealistico. Non tutti lo fanno e quelli più attenti rischiano di trovarsi di fronte ad un concessionario preparatissimo in tema di gadget e nuances di colore, ma assolutamente digiuno circa i severi test di EuroNCAP. E allora può capitare che la scelta dell’auto sia influenzata più dallo sconto che dalla sicurezza con tutto ciò che ne consegue. A proposito: chi ha bambini piccoli ed è costretto al tourbillon asilo-nonni-baby sitter non dovrebbe fare a meno di “Isofix” che non è un nuovo tipo di colla, ma una coppia di supporti in acciaio saldati al telaio dell’auto do■ ve agganciare il seggiolino della creatura. 65 oroscopo ★ Aprile 2010 ★ 24-03-2010 ★ 12:03 ★ Pagina 66 ★ ★ ESPERIENZA FAMIGLIA OROSCOPO di Giuliana Valci BILANCIA 23 settembre - 23 ottobre Attività – situazione lavorativa soddisfacente, ma che richiede più metodo per non accumulare impegni. Affetti – in amore giocate meglio le vostre carte; talvolta, pur di vincere, si può anche bluffare. Salute – possono insorgere disturbi intestinali. Incontri positivi con: Toro, Vergine, Pesci. Attività – piccoli, ma fruttuosi passi in avanti, e un pizzico di fortuna favoriranno le vostre ambizioni. Affetti – affronterete con piglio sicuro un necessario chiarimento sentimentale; dopo, tornerà a splendere il sole. Salute – lievi fastidi epatici; regolate l’alimentazione. Incontri positivi con: Ariete, Leone, Pesci. TORO 20 aprile - 20 maggio Attività – con un ritrovato equilibrio interiore risolverete felicemente un’annosa querelle. Affetti – si rarefanno dubbi e incertezze; il periodo appare sotto buoni auspici per recuperare il terreno perduto. Salute – buono stato generale. Incontri positivi con: Cancro, Bilancia, Capricorno. GEMELLI 21 maggio - 21 giugno Attività – possibili errori di valutazione dovuti alla fretta; date più fiducia alla vostra creatività. Affetti – dissapori nei rapporti sentimentali; qualcuno non approva la vostra eccessiva diffidenza. Salute – lieve calo di energie. Incontri positivi con: Ariete, Leone, Scorpione. Attività – cambiamenti in atto, non fatevi cogliere di sorpresa da possibili imprevisti. Affetti – latente insoddisfazione sentimentale. Contrasti e incomprensioni in seno alla famiglia. Controllate la gelosia. Salute – mantenetevi attivi e occhio alla bilancia. Incontri positivi con: Cancro, Vergine, Sagittario. LEONE 23 luglio - 22 agosto Attività – dovrete contare sulle vostre forze per far quadrare i conti; clima favorevole a nuovi progetti. Affetti – non arrendetevi al primo ostacolo, occorre più diplomazia e meno grinta per superare una piccola crisi. Salute – episodi di insonnia. Incontri positivi con: Gemelli, Bilancia, Capricorno. VERGINE 23 agosto - 22 settembre ★ ★ ★ ★ ★ ★ ARIETE 21 marzo - 19 aprile CANCRO 22 giugno - 22 luglio ★ ★ Attività – utilizzerete al meglio il vostro bagaglio d’esperienza; possibili nuovi contatti o collaborazioni. Affetti – successo nelle amicizie; in amore i vostri desideri saranno esauditi. Un romantico viaggio all’orizzonte. Salute – movimenti articolari in ripresa. Incontri positivi con: Toro, Scorpione, Acquario. ★ SCORPIONE 24 ottobre - 22 novembre Attività – intraprendenza e buon senso guideranno le vostre iniziative. Fruttuose evoluzioni. Affetti – audaci in amore, farete punteggio pieno puntando sul magnetismo e sul mistero. Salute – ritorno di energie. Incontri positivi con: Ariete, Leone, Acquario. SAGITTARIO 23 novembre - 21 dicembre Attività – potete osare più del previsto nella vostra attività, troverete con facilità un accordo di collaborazione. Affetti – schiarite sul fronte sentimentale. Una relazione può diventare importante e duratura. Spontaneità vincente. Salute – piccoli fastidi stagionali. Incontri positivi con: Toro, Bilancia, Capricorno. CAPRICORNO 22 dicembre - 20 gennaio Attività – dimostrerete ampia disponibilità e capacità organizzative nel superare una difficoltà lavorativa. Affetti – un clima di amicizia e di distensione favorirà gli scambi affettivi. Nuovi amori all’orizzonte. Salute – piccoli fastidi di natura allergica. Incontri positivi con: Toro, Gemelli, Scorpione. ACQUARIO 21 gennaio - 19 febbraio Attività – con più di un jolly in mano, potrete pilotare facilmente una nuova situazione a vostro vantaggio. Affetti – il periodo segnala instabilità nell’area sentimentale; emergerà il contrasto tra cuore e ragione. Salute – d’aprile non ti scoprire. Incontri positivi con: Ariete, Gemelli, Sagittario. PESCI 20 febbraio - 20 marzo Attività – cautela nel prendere decisioni risolutive; il periodo appare più adatto a progettare una vacanza. Affetti – ascoltate con più attenzione i messaggi del vostro cuore, sono segnali da non sottovalutare. Salute – buon equilibrio psicofisico. Incontri positivi con: Bilancia, Scorpione, Acquario. ★ ★ ★ ★ ★ Progetto2 24-03-2010 8:29 Pagina 1 Doc. ok 24-03-2010 8:30 Pagina 1