the pleasure is all mine

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the pleasure is all mine
THE PLEASURE IS ALL MINE
Spettacolo- concerto tributo alla cantante islandese Björk
Claudio Zappi
The Pleasure Is All Mine
Spettacolo- concerto tributo alla cantante islandese Björk.
Sono Claudio Zappi, studente in ingegneria informatica e musicista, ideatore/direttore del progetto The
Pleasure Is All Mine, basato sulla reinterpretazione live di brani di Björk con una ensemble di dieci
elementi, musicisti di altissimo spessore (alcuni dei quali conosciuti in tutta Italia e all’estero).
Marco Postacchini, sassofoni e flauto traverso
Lucia Santinelli, flauto traverso
Marco Agostinelli, flauto contralto in sol
Massimo Morganti, trombone
Andrea Greganti, clarinetto basso
Marco Pierini, vibrafono e percussioni
Paolo Berluti, pianoforte
Claudio Zappi, basso elettrico ed elaborazione audio
Giorgio Bartoloni, batteria
Manuel Volpe, fonico ed elaborazione audio
feat. David Lenci, fonico
Il concerto si articola in circa 15 composizioni edite (vedi Programma Concerto a pag. succ.) reinterpretate in
chiave interamente strumentale, per circa un’ora e mezza di spettacolo.
Gli arrangiamenti tendono a mantenere intatte tutte le caratteristiche essenziali e le particolarità delle
composizioni originali.
Il progetto ha una duplice finalità: da un lato nasce per favorire la comprensione e l’assimilazione di un
linguaggio moderno ed innovativo, come quello dell’autrice, da parte degli esecutori e del pubblico; dall’altra,
il concerto vuole essere l’embrione di uno spettacolo multimediale molto più ampio, che si sviluppi tramite
l’integrazione di progetti artistici paralleli.
Nonostante la natura open-source renda il progetto aperto a collaborazioni e sperimentazioni, esso si presta già
ad essere portato in scena nella versione base, quella presentata dal dvd promozionale registrato il 12 Agosto
scorso in occasione dell’anteprima.
Tale serata, che serviva principalmente a testare lo spettacolo musicale sotto ogni aspetto, ha confermato tutte
le nostre aspettative circa la validità del lavoro svolto ed ha riscosso ottimi feedback da un pubblico
eterogeneo.
Per esigenze tecniche e dato il genere trattato, lo spettacolo è adatto a palchi medio-grandi di club, teatri o
festival.
Il progetto ha al seguito propri tecnici e materiale audio. Si richiede la presenza di un piano acustico e di un
vibrafono sul palco.
http://www.myspace.com/pleasurelive
[email protected]
+39 333 57 17 393
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PROGRAMMA CONCERTO
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The Pleasure Is All Mine (da Medulla)
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Show Me Forgiveness (da Medulla)
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Where Is The Line (da Medulla)
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Aurora (da Vespertine)
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Pagan Poetry (da Vespertine)
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The Modern Things (da Post)
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Submarine (da Medulla)
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Oceania (da Medulla)
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Storm (da The Music form Drawing Restraint 9)
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Vertebrae By Vertabrae (da Volta)
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Pneumonia (da Volta)
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Hunter (da Homogenic)
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Visur Vatnsenda-Rosu (da Post)
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Hyper-Ballad (da Post)
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Pluto (da Homogenic)
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All Is Full Of Love (da Homogenic)
Il programma è indicativo e potrebbe subire variazioni
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Il progetto consiste nella reinterpretazioni live di brani della cantante islandese Björk.
Non si tratta di un semplice tributo, bensì di uno spettacolo nato dall’esigenza di avvicinarsi ai segreti della
sua opera.
Circa quattro anni fa, affascinato da una musica così particolare, decido di analizzarla per capire cosa c’è nel
suo modo di creare che si distacca dalla normalità.
In primo luogo ci sono i suoni. Nella musica di Björk colpisce il connubio tra la sintesi e l’utilizzo di strumenti
acustici suonati-registrati nel modo più tradizionale possibile: sibili, impulsi elettrici, rumori e sintetizzatori si
alternano ad intere orchestre d’archi.
La cosa più affascinante, però, è il suo cantato così strano, caratterizzato da soluzioni melodiche
originalissime adagiate sul brano liberamente, con un modo personale di interpretare il tempo.
Ci sono poi gli arrangiamenti, influenzati da un approccio compositivo che si distacca da quello classico per
prediligere “la macchina” e la sperimentazione.
In un modo o nell’altro Björk compone musica minimale (a volte nel senso più stretto del termine altre
nascondendo il cuore del brano nel caos) e, soprattutto nei primi dischi, parte da elementi classici (ritmiche,
strumenti, strutture, sonorità) per modificarli o semplicemente aggiungervi elementi moderni, spesso appresi
dalla musica elettronica.
Strumento indispensabile per l’analisi della musica di Björk sono state le trascrizioni, in primis della linea
cantata, poi dell’armonia e della struttura. Solo così sono emerse a mano a mano le particolarità di ogni
singolo brano e i caratteri che accomunano le sue opere.
La strada che parte dalla comprensione di un così originale modo di concepire la musica e giunge fino a
farselo proprio è assai lunga ed impervia. Sicuramente un grande aiuto può venire dall’interpretare questa
musica come se si suonasse la propria. Da qui l’idea di trasformare i suoi brani in arrangiamenti
“tradizionali” che mantengano tutte le caratteristiche e le intuizioni delle composizioni originali.
Gli arrangiamenti nascono per essere eseguiti da strumenti acustici, ma sono stati pensati come brani di
musica elettronica/sperimentale. L’esecuzione (salvo casi particolari) mira, infatti, a riprodurre le sonorità del
brano originale. Fondamentale è, dunque, la processazione (missaggio, riverberazione, modulazione, etc ) in
tempo reale dell’audio, tanto da venire specificata in partitura.
Il progetto consiste in un ensemble di nove strumenti: batteria, basso elettrico, vibrafono, pianoforte, sax
contralto, flauto traverso, flauto contralto in sol, trombone e clarinetto basso. Non meno importante è il
tecnico del suono, al quale spetta l’elaborazione dei segnali audio.
Gli arrangiamenti si distinguono per grado di somiglianza con il brano originale: si va dalla
trascrizione/riadattamento molto fedele all’idea di Björk (nei limiti del possibile) alle reinterpretazioni in
chiave “jazzistica” che solo in parte traggono spunto dalla versione della cantante.
Questi ultimi casi sono gli unici in cui i musicisti fanno riferimento a partiture stile RealBook. Dunque, dal
punto di vista prettamente musicale, gli arrangiamenti sono quasi per intero scritti e solo in alcuni casi si
ricorre all’improvvisazione.
Con questo progetto si cerca di dare spazio ad un genere, una musica, una realtà (quella della
sperimentazione) poco presente nella zona. Il tributo a Björk è una buona occasione ed un pretesto al tempo
stesso.
Il progetto finale va oltre il concerto. L’intento è quello di consolidare l’aspetto musicale per creare le
fondamenta di uno spettacolo multimediale che coinvolga esperienze nuove provenienti da altri ambiti (prime
tra tutte le video-installazioni e l’interazione audio-video).
Spero che questo progetto, evolvendosi, crei almeno un’opportunità di confronto.
Volendo esagerare con l’immaginazione, questo spettacolo potrà diventare in futuro laboratorio di
sperimentazione artistica.
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