2. IL QUADRO NAZIONALE Il florovivaismo italiano è
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2. IL QUADRO NAZIONALE Il florovivaismo italiano è
2. IL QUADRO NAZIONALE Il florovivaismo italiano è caratterizzato da un grande assortimento produttivo, che va dai fiori recisi alle piante in vaso, a quelle ornamentali da giardino e da parco. Presenta inoltre delle peculiarità produttive, rappresentate dagli agrumi e olivi ornamentali e dalle tipiche piante mediterranee. Si tratta di un comparto agricolo in crescita anche dal punto di vista occupazionale, innovativo, che ha saputo rispondere all’aumento della domanda interna ed estera, con un saldo commerciale attivo in costante crescita. Ai fini della nostra indagine, ci limitiamo a delineare un quadro essenziale del settore, sulla base dei dati della superficie investita e delle aziende, della produzione lorda vendibile e degli addetti. 2.1 Superfici e aziende Secondo i dati dell’ultimo censimento agricolo, nel 2000 le aziende che si dedicavano al florovivaismo erano circa 33.000, su una superficie di circa 40.000 ettari. Il 48% delle aziende si dedicava esclusivamente alla floricoltura, il 43% esclusivamente al vivaismo, il restante 9% ad entrambe le attività. 10 La floricoltura in piena aria occupava 7.200 ettari, quella su superfici protette (serre, tunnel, campane, ecc.) 5.500 ettari. Il 34% delle aziende si dedicava solo alla coltivazione in piena aria, il 38% solo alla coltivazione protetta, il restante 28% ad entrambe le coltivazioni. Il confronto con i dati censuari del 1990 permette di delineare l’evoluzione strutturale del settore florovivaistico italiano nel decennio considerato. Dal confronto dei dati, appare un suo complessivo potenziamento, con un aumento del numero di aziende (+2.275) e della superficie investita (+9.288 ha), in netta controtendenza rispetto agli altri comparti agricoli. Tale fenomeno risulta peraltro da due andamenti divergenti: quello del subcomparto vivaistico, che ha segnato un consistente aumento (+7.000 aziende e +10.000 ha), e quello del sub-comparto floricolo, che ha subito un calo di quasi 2.900 aziende e di 1.000 ettari di superfici, anche se va registrato, all’interno del sub-comparto floricolo, un aumento della superficie protetta di 538 ettari, a fronte di una diminuzione di 942 aziende, indice di un’evoluzione strutturale verso dimensioni aziendali più efficienti. Dal confronto dei dati censuari emerge dunque un processo di ridimensionamento del sub-comparto floricolo e di crescita di quello vivaistico, presente anche a livello regionale: per il sub-comparto floricolo, le aziende diminuiscono in tutte le aree del paese tranne che in Molise, Puglia, Basilicata e Sicilia; per quello vivaistico, le aziende aumentano in tutte le regioni tranne che in Umbria. 11 2.2 Produzione La produzione lorda vendibile del comparto florovivaistico ha raggiunto nel 2002 un valore di circa 2,5 miliardi euro. Essa rappresenta circa il 6% della produzione agricola nazionale e circa un quarto della produzione florovivaistica europea. Il segmento piante e fiori rappresenta circa il 64% della produzione totale, quello dei vivai il 36%. Nel periodo 1996-2002, il valore della produzione lorda vendibile è aumentato del 19% a prezzi correnti, ma solo dell’1% a prezzi costanti. Il dato complessivo, tuttavia, risulta da due andamenti molto diversi relativi, da un lato, alla produzione dei fiori e delle piante in vaso e, dall’altro, a quella dei vivai. Infatti, mentre la produzione di fiori e piante in vaso è diminuita del 20% circa a prezzi correnti e del 15% circa a prezzi costanti, la produzione di piante ornamentali è aumentata del 70% a prezzi correnti e del 57% a prezzi costanti. Le serie dei dati delle tabelle 3 e 4 illustrano adeguatamente la differente dinamica dei due sub-comparti che formano il comparto florovivaistico nazionale. 12 Tabella 3 – Produzione florovivaistica 1996-2002 a prezzi correnti (milioni di €) Anno 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 Fiori e piante in vaso valore indice 1.920 100 1.887 98 1.875 97 1.724 90 1.613 84 1.616 84 1.550 81 Piante ornamentali valore indice 518 100 531 102 568 110 550 106 622 120 711 137 885 171 Totale valore 2.038 2.418 2.443 2.274 2.235 2.327 2.435 indice 100 119 120 112 110 114 119 Fonte: Elaborazione Agriform su dati Istat Tabella 4 – Produzione florovivaistica 1996-2002 a prezzi costanti (milioni di €) Anno 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 Fiori e piante in vaso Valore indice 1.863 100 1.850 98 1.854 95 1.848 96 1.776 94 1.746 94 1.587 85 Piante ornamentali Valore indice 508 100 532 105 552 109 563 111 631 124 703 138 799 157 Totale valore 2.371 2.382 2.406 2.411 .2.407 2.449 2.386 indice 100 101 102 102 101 103 101 Fonte: Elaborazione Agriform su dati Istat 2.3 Il lavoro Secondo il Censimento del 2000, nelle 33.000 aziende florovivaistiche prestavano la loro attività più di 112.000 addetti, il 57% dei quali era 13 formato dai conduttori e dai loro familiari e il 42% da mano d’opera salariata. La media degli addetti per azienda era di 3,4 persone. Nell’annata agraria 1999-2000, nelle aziende florovivaistiche erano state svolte circa 15,8 milioni di giornate di lavoro, per due terzi fornite da mano d’opera familiare e per un terzo da mano d’opera salariata. Di questo terzo, pari a 5.372.000 giornate, il 57%, pari a 3.072.000 giornate era stato fornito da lavoratori a tempo determinato; l’altro 43%, pari a 2.320.000 giornate, era stato fornito da lavoratori a tempo indeterminato. La media annua di giornate per lavoratore era di 231,8 per i lavoratori a tempo indeterminato e a di 81,5 per i lavoratori a tempo determinato. I dati sulle giornate di lavoro sono riassunti nella tabella 5. Tabella 5 – Giornate di lavoro nelle aziende florovivaistiche nell’annata agraria 1999-2000 Mano d’opera familiare Mano d’opera salariata a tempo indeterminato Mano d’opera salariata a tempo determinato Totale Giornate Giornate Occupati per lavoratore 10.388.232 103.582 100,3 2.320.320 10.010 231,8 Fonte: Istat 14 3.072.260 37.683 81,5 15.780812 151.275 104,3 Dati più recenti sulla occupazione nel settore sono offerti dalle statistiche del Sistema informativo Excelsior, gestito da Unioncamere, in collaborazione con il Ministero del lavoro. La rilevazione effettuata nel 2001 nelle imprese agricole con almeno un dipendente ha conteggiato 24.553 dipendenti addetti al florovivaismo, di cui 9.989 fissi. Le assunzioni previste nel 2002 riguardavano 1.018 lavoratori fissi e 24.737 stagionali. Per i lavoratori fissi, il saldo positivo tra entrate e uscite era di 739 addetti. Le caratteristiche del settore, rispetto all’agricoltura tradizionale, sono la dinamica delle assunzioni e la qualificazione dei lavoratori, riassunte nelle tabelle 6 e 7. Circa la dinamica del comparto florovivaistico, essa appare nettamente superiore a quella complessiva dell’agricoltura: il tasso di entrata previsto per l’anno 2002 nel comparto era del 10,2% contro il 7,8% del totale; il tasso di variazione previsto era del 7,4% contro il 4,7%. Circa la qualificazione dei lavoratori, l’indagine Excelsior evidenzia il maggiore livello di qualificazione richiesto nel comparto florovivaistico. La richiesta di operai specializzati nel comparto era dell’82,8%, contro il 24,2% nell’agricoltura, mentre la richiesta di personale non qualificato era solo del 10,1%, contro il 45,4% dell’agricoltura. 15 Le principali figure professionali assunte nel 2001 erano 541 “giardinieri”, 302 “vivaisti”, e 54 “floricoltori”, che nelle previsioni del 2002 diventavano rispettivamente 529, 494 e 155. Tabella 6 – Dinamica delle assunzioni nel settore agricolo e florovivaistico (Previsioni per il 2002) Dipendenti agricoli Dipendenti florovivaisti Tasso di entrata Tasso di uscita Tasso di variazione % specializzati % non qualificati 7,8 10,2 3,1 2,8 4,7 7,4 24,2 82,8 45,4 10,1 Fonte: Elaborazione Agriform su dati Unioncamere Tabella 7 – Assunzioni per figure professionali nel settore florovivaistico (2001-2002) Figure professionali Giardiniere Vivaista Floricoltore Assunzioni effettuate nel 2001 Assunzioni previste nel 2002 % extra comunitari 541 302 54 529 494 155 18 42 58 Fonte: Elaborazione Agriform su dati Unioncamere Altre informazioni desunte dall’indagine Unioncamere riguardano: - le previsioni circa la localizzazione delle assunzioni, che erano 574 al Nord, 379 al Centro, 65 nel Sud e nelle Isole; - le previsioni circa il ricorso a mano d’opera extracomunitaria, che era del 18% del totale per i giardinieri, del 42% per i vivaisti e del 58% per i floricoltori; 16 - la difficoltà di reperimento delle figure professionali richieste, che veniva denunciata da più della metà delle aziende. 2.4 Le aree di produzione La produzione florovivaistica è presente in qualche misura in tutte le regioni italiane, ma è concentrata particolarmente in alcune regioni e in alcune province, fino a formare dei distretti floricoli o vivaistici, che caratterizzano aree contigue di regioni e province diverse. La concentrazione regionale Considerando la superficie complessiva investita a florovivaismo, le regioni più importanti, alla data del censimento agricolo del 2000, erano la Toscana (con una superficie pari a circa il 20% di quella nazionale), seguita da Lombardia, Liguria, Veneto, Sicilia, Emilia Romagna, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Lazio e Campania. Queste regioni rappresentavano più del 90% della superficie destinata a florovivaismo. Considerando separatamente la superficie investita a fiori e piante in vaso, le regioni più importanti erano la Liguria (con una superficie pari a circa il 22% di quella nazionale), seguita da Toscana, Lombardia, Campania,Sicilia, Lazio, Veneto, Puglia, Piemonte ed Emilia Romagna, che insieme rappresentavano più del 90% della superficie a fiori e piante in vaso. 17 Con riferimento alle sole superfici vivaistiche, le regioni più importanti erano la Toscana (19% circa del totale), seguita da Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Sicilia, Puglia, Marche e Lazio. Le tabelle 8 e 9 presentano le prime dieci regioni per quota di superficie destinata rispettivamente alla floricoltura e al vivaismo Come si può osservare, alcune regioni presentano una marcata specializzazione, come la Liguria, la Campania e il Lazio per la floricoltura, il Friuli Venezia Giulia e le Marche per il vivaismo, mentre le altre regioni presentano quote significative in entrambi i settori. Tabella 8 - Principali regioni per quota di superficie floricola nel 2000 Superficie floricola Regione ha Liguria Toscana Lombardia Campania Sicilia Lazio Veneto Puglia Piemonte Emilia Romagna % 2.750,84 1.807,89 1.332,14 1.177,67 1.017,76 986,88 806,92 584,71 566,74 487,09 Fonte: Elaborazione Agriform su dati Istat 18 21,6 14,2 10,5 9,3 8,0 7,7 6,3 4,6 4,4 3,8 Tabella 9 - Principali regioni per quota di superficie a vivai nel 2000 Superficie a vivai Regione ha Toscana Lombardia Veneto Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Puglia Piemonte Sicilia Marche Lazio % 4.815,81 3.626,19 2.970.05 2.678,47 1.832,99 1.618,97 1.553,01 1.552,40 1.114,89 787,92 18,6 14,0 10,4 7,6 7,1 6,3 6,0 6,0 4,3 3,0 Fonte: Elaborazione Agriform su dati Istat I dati censuari offrono una rappresentazione statica del peso che le diverse regioni rivestono nel settore florovivaistico. Una rappresentazione più attuale, che rispecchia le modifiche produttive e strutturali intervenute, può essere offerta dai dati sulla produzione lorda vendibile delle regioni, tenendo distinte, anche in questo caso, la produzione di fiori e piante in vaso da quella di piante da vivaio. Per quanto riguarda i fiori e le piante in vaso, più del 95% della produzione è concentrato in dieci regioni: la Liguria, che da sola copre il 30% della produzione nazionale, seguita da Campania, Sicilia, Lazio, Puglia, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Piemonte. 19 Anche per quanto riguarda le piante da vivaio, più del 93% della produzione è concentrato in nove regioni: la Toscana, che da sola copre più del 40% della produzione nazionale, seguita da Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia, Piemonte, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lazio e Campania. Il peso e la dinamica delle singole regioni sono riassunti nelle tabelle 10 e 11. Tabella 10 – Quota delle regioni sul valore della produzione di fiori e piante in vaso 1996-2002 Regione Liguria Campania Sicilia Lazio Puglia Lombardia Veneto Emilia Romagna Toscana Piemonte Quota % 1996 2002 29,4 29,7 13,5 13,8 11,8 12,1 5,0 8,6 11,4 8,6 5,6 6,5 4,6 5,4 2,4 5,1 8,1 4,6 2,3 1,2 Fonte: Elaborazione Agriform su dati Istat 20 Rank 1996 2002 1 1 2 2 3 3 7 4 4 4 6 6 8 7 9 8 5 9 9 10 Tabella 11 – Quota delle regioni sul valore della produzione vivaistica 1996 e 2002 Regione Toscana Lombardia Emilia Romagna Sicilia Piemonte Puglia Friuli Venezia Giulia Veneto Lazio Campania Quota % 1996 2002 34,8 41,1 12,4 12,9 6,5 7,3 7,9 6,9 6,4 6,4 5,6 5,1 5,3 4,8 3,3 3,8 3,0 3,0 1,5 1,9 Rank 1996 2002 1 1 2 2 4 3 3 4 5 5 6 6 7 7 8 8 9 9 10 10 Fonte: Elaborazione Agriform su dati Istat Come si può osservare, per quanto concerne il valore della produzione floricola, la Liguria è nettamente al primo posto e consolida la sua posizione di leader nel periodo 1996-2002. Nello stesso periodo, migliora nettamente il suo peso il Lazio, che passa dal 7° a 4° posto, migliorano il Veneto e l’Emilia Romagna, che guadagnano una posizione, e consolidano la propria quota di produzione Campania e Sicilia; perde posizioni, invece, la Toscana. Per quanto concerne il valore della produzione vivaistica, la Toscana migliora la sua posizione e si consolida leader incontrastato, migliora la sua posizione l’Emilia Romagna, consolidano la propria quota la Lombardia e il Veneto, perde quota e posizione la Sicilia e perdono leggermente quota la Puglia e il Friuli Venezia Giulia. 21 I “distretti” florovivaistici All’interno delle regioni a maggiore “vocazione” florovivaistica, la produzione è concentrata in aree caratterizzate da elevata specializzazione produttiva, tanto che, dove si è creata una forte integrazione tra le istituzioni locali e gli operatori economici, di questi tra di loro e con gli altri settori produttivi, si può parlare di veri e propri “distretti florovivaistici”. Le principali aree produttive di fiori recisi sono quelle della Riviera di Ponente in Liguria, di Pescia e della Versilia in Toscana, di Latina nel Lazio, di Napoli-Salerno in Campania, di Terlizzi e di Lecce in Puglia, di Marsala, Scicli e Vittoria in Sicilia. Le principali aree produttive di piante ornamentali in vaso si trovano in Lombardia (province pedemontane e Mantova), nel Veneto (Padova), in Emilia Romagna (Ferrara, Ravenna, Forlì e Bologna), in Toscana (Lucca), Lazio e Campania (litorale tirrenico). La principali aree produttive di piante ornamentali da esterno si trovano in Toscana, in Lombardia, nel Veneto, nelle Marche, nel Lazio e in Sicilia. “Distretti” florovivaistici possono essere considerati quelli della Riviera ligure, del Lago Maggiore, di Saonara (Padova), di Canneto sull’Oglio (Mantova), del Pistoiese, dell’Agro Pontino, del Messinese, della costiera ionica catanese, di Grottammare (Ascoli Piceno). 22 Le principali province produttrici La mancanza di dati provinciali sulla produzione e sulla occupazione del settore ha circoscritto i criteri di classificazione alla superficie investita e al numero di aziende. Utilizzando questi criteri, sono state elaborate due classifiche: una delle prime venticinque province per superficie destinata alla floricoltura e una delle prime venticinque province per superficie destinata al vivaismo. Le prime 25 province per superficie floricola sono: Imperia, Napoli, Pistoia, Savona, Lucca, Roma, Torino, Salerno, Milano, Ragusa, Latina, Padova, Lecce, Bergamo, Varese, Messina, Bari, Como, Brescia, Verona, Treviso, Catania, Cagliari, Venezia, Grosseto. Le prime 25 province per superficie a vivai sono: Pistoia, Padova, Treviso, Pordenone, Ascoli Piceno, Mantova, Arezzo, Taranto, Lecce, Milano, Brescia, Bari, Trapani, Messina, Como, Venezia, Catania, Bologna, Varese, Torino, Grosseto, Cuneo, Roma, Perugia, Verona. Allo scopo di tener conto del dato produttivo, sono state prese in considerazione le province che ricadevano nelle prime dieci regioni per produzione lorda vendibile. In questo modo, si è formata una griglia che evidenzia la quota di superficie floricola e vivaista di ciascuna provincia all’interno della regione di appartenenza (Tabelle 12 e 13). 23 Dalla griglia sono rimaste escluse, data l’esiguità della produzione delle regioni di appartenenza, le province di Cagliari e Perugia, presenti nella classifica per superfici. E’ stata invece inclusa la provincia di Forlì, data la consistenza della plv della regione di appartenenza. Dalla comparazione delle due tabelle, emerge che: - 9 province sono specializzate nella produzione floricola: Imperia, Savona, Bergamo, Forlì, Lucca, Latina, Napoli, Salerno, Ragusa; - 8 province sono specializzate nella produzione vivaistica: Cuneo, Mantova, Pordenone, Bologna, Arezzo, Ascoli Piceno, Taranto, Trapani; - 16 province si dedicano contemporaneamente alle due produzioni: Torino, Varese, Como, Brescia, Milano, Verona, Padova, Treviso, Venezia, Pistoia, Grosseto, Roma, Bari, Lecce, Messina, Catania. Ai fini della nostra indagine, l’individuazione delle 25 province su cui concentrare la rilevazione dei profili professionali più richiesi e dei fabbisogno formativi, è stata fatta escludendo le province che presentano un minor peso relativo nella regione di appartenenza. Inoltre, data la contiguità con il distretto del Lago Maggiore è stata inserita la provincia di Novara, che si trova al 26° posto nella classifica delle province floricole. 24 Tabella 12 – Principali province per superficie a fiori per regione di appartenenza Regioni LIGURIA % su Plv naz.le 2002 29,7 CAMPANIA 13,8 SICILIA 12,1 LAZIO 8,6 PUGLIA 8,6 LOMBARDIA 6,5 VENETO 5,4 EMILIA ROMAGNA TOSCANA 5,1 PIEMONTE 1,2 4,6 25 Imperia Savona Napoli Salerno Ragusa Catania Messina Latina Roma Lecce Bari Milano Bergamo Como Varese Padova Verona Treviso Venezia Forlì % su Sau reg.le 2000 76,6 19,6 58,7 19,6 35,0 19,0 17,7 46,2 42,8 37,8 35,5 18,6 14,9 12,8 12,4 25,3 23,5 15,3 13,8 15,4 Pistoia Lucca Grosseto Torino 39,7 26,1 11,3 43,0 Province Tabella 13 – Principali province per superficie a vivai per regione di appartenenza Regioni TOSCANA % su Plv naz.le 2002 41,1 LOMBARDIA 12,9 EMILIA ROMAGNA SICILIA 7,3 PIEMONTE 6,4 PUGLIA 5,1 FRIULI VENEZIA G. VENETO 4,8 LAZIO MARCHE 3,0 1,8 6,9 3,8 26 Province % su Sau prov. 2000 Pistoia Arezzo Grosseto Mantova Milano Brescia Como Varese Bologna 64,7 10,1 6,7 28,8 11,6 9,8 9,4 9,0 28,7 Catania Trapani Messina Torino Cuneo Lecce Taranto Bari Pordenone 23,0 22,5 16,1 37,8 35,5 28,2 27,4 23,9 85,1 Padova Treviso Venezia Verona Roma Ascoli Piceno 30,0 27,8 14,5 12,9 46,9 42,7 Principali aree produttive di fiori recisi Fonte: Ismea 27 Principali aree e sub-aree produttive di piante ornamentali in vaso Fonte: Ismea 28