Risposta alle domande – parte 15
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Risposta alle domande – parte 15
Risposta alle domande – parte 15 di Furio Sclano D: Che cosa ha detto Yogananda sulla morte? R: Poco. Nelle sue lezioni ci sono dei riferimenti, ma sono molto centellinati. La maggior parte delle informazioni utili si possono trovare nell'autobiografia di uno yogi nel capitolo “ La resurrezione di Sri Yukteswar”. Yogananda dà, in ogni caso, dei consigli utili per tutti. Stando alla sua descrizione, nella persona comune - al momento della morte fisica - non tutti i sensi si distaccano contemporaneamente dal corpo. Tatto, odorato, gusto, vista e udito si staccano dal corpo in sequenza seguendo quest'ordine. Yogananda non spiega quanto sia lunga questa sequenza. Yogananda suggerisce, quando si è vicini ad una persona morente, di non fare commenti sul suo stato di salute o sulla sua probabile imminente dipartita. I sensi della persona possono essere paralizzati, ma non l'udito che è l'ultimo ad andarsene. Una persona che conosco fu operato anni fa e i medici sbagliarono l'anestesia, lasciandolo per circa un'ora in un coma vigile. L'uomo ricorda perfettamente ancora oggi cosa i medici avevano detto, mentre cercavano di rianimarlo (“ Questo sta per partire” fu uno dei commenti). Un'esperienza descritta da chi ha subito esperienze di pre-morte è quella di vedere il proprio corpo dall'alto1. Yogananda non fa simili riferimenti nei suoi scritti (o, se ci sono, io non li ho trovati), però pare che simili esperienze siano moderatamente comuni e vengono descritte anche da Brian Weiss nei suoi libri sull'ipnosi regressiva.2 Yogananda afferma che, dopo la morte fisica, l'anima sprofonda in un lungo sonno. Pare che alcune persone estremamente materialiste non si sveglino nelle dimensioni astrali, ma che rimangano in quello stato letargico fino alla loro reincarnazione successiva (molte persone concepiscono la vita fisica come l'unico livello di esistenza possibile). Le anime anche minimamente più evolute, invece, si risvegliano dopo un periodo di tempo determinato karmicamente in una dimensione astrale corrispondente al loro stato evolutivo. E' ampiamente possibile che esistano numeri infiniti di mondi astrali. I mondi astrali non sono luoghi, ma dimensioni esistenziali. Un testo interessante da leggere, anche se non posso dire quanto del suo contenuto sia frutto dell'esperienza e quanto del mero ragionamento umano è “ La vita dopo la morte” di Yogi Ramacharaka. Nel suo contenuto non ho trovato contraddizioni con le affermazioni di Paramahansa Yogananda sulla morte e sulle dimensioni ultraterrene. Dagli scritti di Yogananda si evince - anche se in forma non chiarissima – che l'eccessivo dolore per la perdita di un caro è una forza in grado di trattenere in parte l'anima dipartita, rallentando la sua evoluzione. Le esperienze di Brian Weiss indicano che spesso e volentieri gli esseri si reincarnano in gruppi, ossia si ha la tendenza a ritrovare persone con le quali si hanno dei legami karmici particolari. Nelle sue lezioni Yogananda conferma questa visione in più punti. Quando dovete salutare un vostro caro, pertanto, mandategli più amore possibile e lasciatelo libero. Probabilmente lo incontrerete ancora, anche se entrambi avrete “vestiti” diversi. Un giorno non avrete più bisogno di riconoscervi per mezzo di una forma e sarete entrambi la stessa cosa. Accettate la morte, pertanto, come parte integrante della vita. Dovremo affrontare tutti quel momento e lo faremo a tempo debito. Davis suggerisce, se si è consapevoli, di affrontare la transizione con coraggio, cercando in quel momento di portare l'energia vitale nella regione frontale e nella parte alta del cervello. Un bellissimo film da vedere che parla delle dimensioni astrali è “Al di là dei sogni”, con Robin Williams. E' un film, ovviamente. 1 2 Per ragioni personali ho fatto tempo fa l'esperienza di una regressione. Durante la regressione ho avuto anche io un'esperienza simile. Brian Weiss è uno psichiatra americano che ha studiato a lungo l'ipnosi regressiva e ha pubblicato parecchi libri in materia. Molti dei suoi libri sono tradotti in italiano. L'ipnosi regressiva è un'esperienza molto particolare che va fatta solo per bisogno, con l'aiuto di un terapeuta preparato.
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–Paramhansa Yogananda