alla risposta al trattamento, la VVC può essere classificata in non
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alla risposta al trattamento, la VVC può essere classificata in non
BIBLIOGRAFIA 1.Del-Cura González I, García-de-Blas González F, Sanz Cuesta T et al. Patient preferences and treatment safety for uncomplicated vulvovaginal candidiasis in primary health care. BMC Public Health 2011; 11:63 2. Frieden TR, Jaffe HW, Cono J. MMWR Recom Rep 2015; 64(3): 69-78 3.Tavassoli K., Mattana P. L’attualità del trattamento topico delle infezioni vaginali con l’associazione metronidazoloclotrimazolo. MINERVA GINECOL 2013;65 4. Arisi E. Validità della associazione metronidazoloclotrimazolo nella pratica clinica quotidiana. Current Obstetrics and Gynaecology, Edizione Italiana 2005;14:92-6 5. Sobel J. Factors involved in patient choice of oral or vaginal treatment for vulvovaginal candidiasis. Patient Preference and Adherence 2014:8 31–34 ARTICOLO 2 Un diffuso problema di salute pubblica: la candidiasi vulvovaginale La candidiasi vulvovaginale (VVC), classificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una condizione patologica spesso sessualmente trasmessa, è una delle infezioni vaginali più comuni, interessando ogni anno milioni di donne in tutto il mondo. Le attuali stime indicano che, nel corso della vita, il 75% delle donne in età fertile presenta almeno un episodio di VVC e che, di questa percentuale, il 40-50% va incontro ad almeno una recidiva. Nel 5-8% dei casi l’infezione mostra un decorso di tipo ricorrente, caratterizzato da quattro o più episodi nel corso di un anno.1,2 In base alla presentazione clinica, alle caratteristiche microbiologiche, ai fattori correlati all’ospite e alla risposta al trattamento, la VVC può essere classificata in non complicata e complicata, che costituisce circa il 10-20% dei casi (Tabella 1). 3 Tabella 1. Classificazione della vulvovaginite da Candida (da ref. 3, con modifiche grafiche) Caratteristiche VVC non complicata VVC complicata Severità Frequenza Caratteristiche microbiologiche Fattori correlati all’ospite Lieve o moderata Sporadica o non frequente Probabilmente da Candida albicans Severa Ricorrente Candida spp., ad esclusione di C. albicans Assenza di immunocompromissione Diabete, stati di immunodepressione (ad es. infezione da HIV), debilitazione, terapie immunosoppressive (ad es. corticosteroidi) La specie responsabile della maggior parte dei casi di VVC (85-90%) è la Candida albicans, mentre la Candida glabrata è associata al 5% dei casi e altre specie sono identificate in percentuali ancora minori. Per quanto riguarda la patogenesi, perché la candida possa svolgere l’azione patogena è necessaria un’alterazione dell’ambiente vaginale e, in particolare, la riduzione del numero di lattobacilli produttori di H2O2, componenti dell’ecosistema vaginale normale, il che giustifica la particolare frequenza di VVC dopo un trattamento con antibiotici ad ampio spettro. 4 Vari fattori correlati all’ospite, come ad es. una precedente colonizzazione, gravidanza, stati di immunodepressione, diabete mellito, possono favorire lo sviluppo della candida. 1 Peraltro, indipendentemente da eventuali fattori predisponenti, un ruolo determinante è svolto dallo switching fenotipico della Candida, ovvero il passaggio del fungo dalla forma di blastospora, responsabile della trasmissione e diffusione della colonizzazione asintomatíca, osservata nel 40%
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