3 ottobre - 9 ottobre 2016 - Istituto Oncologico Romagnolo

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3 ottobre - 9 ottobre 2016 - Istituto Oncologico Romagnolo
IOR - ISTITUTO ONCOLOGICO
ROMAGNOLO
03 - 09 ottobre 2016
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INDICE
IOR - ISTITUTO ONCOLOGICO ROMAGNOLO
07/10/2016 QN - Il Resto del Carlino - Forli
Corso di cucina anti-cancro «Tumori in calo, ma la dieta romagnola va corretta»
5
06/10/2016 QN - Il Resto del Carlino - Cesena
Lions, annata rosa Fuccio presidente Entra Alessandra Trevisani
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05/10/2016 QN - Il Resto del Carlino - Cesena
Concerto di Natale dei club service al Bonci
8
04/10/2016 QN - Il Resto del Carlino - Forli
Ospedale di Cesena, liste d'attesa e rete oncologica: il piano fa discutere
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03/10/2016 La Voce di Romagna - Forli - Cesena
Ricerca Irst: da Aifa finanziamento per lo studio sul tumore mammario
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07/10/2016 La Voce di Romagna - Forli - Cesena
IN BREVE
11
06/10/2016 Corriere di Romagna - Forli
Seimila euro ai progetti per il territorio
12
04/10/2016 Corriere di Romagna - Forli
Prevenire i tumori La salute si conquista anche sulla tavola
13
04/10/2016 About Pharma and Medical Devices
APOTECA COMMUNITY PORTA AD ANCONA L'ONU DELLA FARMACIA
OSPEDALIERA
14
03/10/2016 Repubblica.it
Manager in carriera, mamma e nonna a tempo pieno. Le stagioni della vita, malattia
inclusa
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IOR - ISTITUTO ONCOLOGICO ROMAGNOLO WEB
07/10/2016 www.cesenatoday.it 12:48
"Liberati dal fumo": due nuovi corsi per dire basta alle sigarette
19
07/10/2016 www.corriere.it 02:09
Lampade solari vietate, i minorenni le fanno lo stesso e col consenso dei genitori
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05/10/2016 aboutpharma.com 09:00
Terapie antitumorali: Italia al lavoro per ridurre il rischio clinico
21
04/10/2016 aboutpharma.com 18:38
Valorizzare la ricerca degli Irccs: al ministero tavolo tecnico con il supporto di
ItaliaCamp
23
03/10/2016 www.faenzanotizie.it
Prevenzione e attività sportiva: in 150 alla prima "Walk e Run for Health" a Faenza
24
02/10/2016 www.ilsussidiario.net 07:10
CARLA FRACCI / Non va alla Scala: diserto la mia festa, non mi siedo in platea
(oggi, 2 ottobre 2016)
25
06/10/2016 www.affaritaliani.it 11:25
Terapie antitumorali: Italia al lavoro per ridurre il rischio clinico
26
05/10/2016 www.cesenatoday.it 15:21
La Centrale del Latte dona 6mila euro alle associazioni di volontariato del cesenate
28
03/10/2016 www.faenzanotizie.it 16:55
Prevenzione e attività sportiva: in 150 alla prima "Walk e Run for Health" a Faenza
29
03/10/2016 www.ravennatoday.it 16:11
In centocinquanta a Faenza per la "Walk e Run for Health
30
01/10/2016 www.sestopotere.com 00:14
Forlì, Bra day con Cecilia Dazzi
31
06/10/2016 www.forlitoday.it 15:19
"I Menù della Salute a Tavola": venerdì sera a Forlì il primo appuntamento
32
05/10/2016 4live.it 14:44
I menù della salute a tavola
33
03/10/2016 www.ravennatoday.it 16:18
In centocinquanta a Faenza per la "Walk e Run for Health
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IOR - ISTITUTO ONCOLOGICO
ROMAGNOLO
10 articoli
07/10/2016
Pag. 4 Ed. Forli
diffusione:106165
tiratura:153812
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Corso di cucina anti-cancro «Tumori in calo, ma la dieta romagnola va
corretta»
Lo Ior mette insieme nutrizionista, chef e oncologo
MILENA MONTEFIORI
IN ROMAGNA, il tumore al colon-retto è al terzo posto come incidenza tra i maschi dai 50 anni in su (12%
dai 50 ai 70, 13% dai 70 in su) e al secondo posto come incidenza tra le femmine dai 50 anni in su (11% e
16% le due fasce d'età), numeri leggermente inferiori alla media nazionale. I casi di tumore allo stomaco
sono calati: dai 1.300 casi tra il 1987 al 1990 agli 800 dal 2005 al 2008. Ma attenzione: è quasi scomparso
tra gli under 40 ma è inalterato tra gli over 70, il che dimostra quanto possa essere radicato il problema,
spesso legato all'alimentazione. Inoltre, il cancro allo stomaco ha ancora percentuali sopra il resto d'Italia: il
7% (l'8% per le donne) dai 70 anni in su, contro il 5%. In compenso è molto migliorata la diagnosi precoce,
vero e proprio primato forlivese: il 36% dei casi viene curato subito contro il 15% della media europea. In
generale, secondo gli esperti un 30% dei tumori è causato dalle cattive abitudini alimentari. Per questo l'
Istituto oncologico romagnolo rilancia l'iniziativa 'I menù della salute a tavola', organizzata in collaborazione
con Conad e con il patrocinio scientifico dell'Irst di Meldola, tre incontri sulla corretta alimentazione, il primo
dei quali si terrà stasera alle 20.30 all'auditorium Cariromagna di via Biondo 16, e corsi di cucina. Relatori
l'oncologo Alberto Farolfi e da quest'anno la nutrizionista faentina, laureata in Dietistica e Farmacia,
Annamaria Acquaviva. I corsi di cucina saranno tenuti dallo chef Luca Zannoni. Dottoressa Annamaria
Acquaviva, nutrizionista, quali sono i menù della salute che illustrerete durante gli appuntamenti organizzati
dallo Ior? «La dieta salutare, a cui si ispireranno gli incontri, è frutto delle ricerche più accreditate e attuali
sulla nutrizione. Deve essere varia, equilibrata e ricca di alimenti protettivi, che spiegheremo come abbinare
correttamente per favorirne l'assimilazione, senza dimenticare il gusto della buona tavola». Questa dieta
salutare coincide con la cosiddetta dieta mediterranea? «Come dimostrato da innumerevoli studi, la dieta
mediterranea, caratterizzata da un alto consumo di verdura, cereali integrali, legumi e frutta, è benefica per
la salute sia degli adulti che dei bambini. E' un'ottima arma di prevenzione nei confronti di numerose
malattie tra cui i tumori, tanto che dal 2010 questo stile alimentare è incluso nella lista delle tradizioni
considerate patrimonio mondiale immateriale dell'Umanità redatta dall'Unesco». Che ne pensa della carne
rossa che l'Organizzazione mondiale della sanità un anno fa indicò tra i cibi che possono causare il cancro?
«I dati scientifici rivelano che un eccessivo consumo di carne rossa è correlato a un incremento del rischio
di sviluppare tumore del colon retto, mentre l'associazione tra altri tipi di neoplasie necessita di ulteriori
approfondimenti da parte della comunità scientifica per formulare raccomandazioni. Tuttavia il World
Cancer Research Fund International e l'American Institute for Cancer Research, le due organizzazioni più
autorevoli in questo campo, sono concordi nell'indicazione di non superare i 500 grammi di carne rossa
cotta alla settimana. Gli insaccati, invece, devono essere consumati occasionalmente». E' indubbio che da
noi si mangia bene ma si mangia anche sano? In altre parole la 'dieta romagnola' fa bene così com'è o va
corretta? «La 'dieta romagnola' è caratterizzata da insaccati, cibi ricchi di sale, carne e povera di verdure e
frutta. Pertanto è necessario favorire il consumo equilibrato di vegetali e degli altri alimenti tipici della dieta
mediterranea». Si parla spesso di alimenti anticancro. Quali sono i più importanti? «Spezie come la
curcumina, composti solforati contenuti nella cipolla e nell'aglio, la vitamina C degli agrumi e del kiwi, le
antocianine dei frutti di bosco e delle arance rosse, ma anche i flavonoidi del tè verde, il licopene dei
pomodori e gli altri carotenoidi contenuti nelle carote». Gli incontri organizzati dallo Ior saranno
accompagnati anche da corsi di cucina: qual è un piatto anticancro? «La vellutata di grano saraceno e ceci,
con broccoli e limone, ad esempio, ma lascio allo chef Luca Zannoni il compito di solleticare la nostra
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07/10/2016
Pag. 4 Ed. Forli
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fantasia con le ricette dei corsi di cucina de 'I menù della salute': per mettere in pratica quanto io e il dottor
Alberto Farolfi esporremo negli incontri». "BENEFÌCI Annamaria Acquaviva. A fianco, l'Irst di Meldola La
nostra tradizione è ricca di insaccati e povera di verdure e frutta Dobbiamo cercare di riequilibrare
ANNAMARIA ACQUAVIVA, specializzata in Dietistica e Farmacia
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Pag. 6 Ed. Cesena
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CLUB
Lions, annata rosa Fuccio presidente Entra Alessandra Trevisani
L'ANNATA del Lions Club di Cesena (fondato nel 1959) si è aperta al Grand Hotel di Rimini in una
conviviale affollata e affettuosa con tocco rosa: la nuova presidente Antonella Fuccio Pierantoni e l'ingresso
nel club - del quale è socio anche il padre Davide - di Alessandra Trevisani, che lavora nell'impresa di
famiglia. Nel consiglio direttivo cinque donne (anche Daniela Poletti, Caterina Lucchi, Fabiola Casadei e
Mirna Foschi) e nove uomini. La presidente ha presentato i service fra cui 'Progetto Martina' al liceo
scientifico, con oncologi e psicologi di Lilt e Irst di Meldola che educheranno gli studenti agli corretti stili di
vita; il concorso 'Poster per la pace', per gli allievi delle medie; la donazione a un non vedente di un cane
guida addestrato al centro Lions di Limbiate, il sostegno a Balò onlus che aiuta 130 bambini poveri di
Calcutta. I Lions di Cesena e Forlì hanno appena promosso un concerto in piazza del Popolo con raccolta
fondi per i terremotati «Servire e aiutare chi ha bisogno è la prima ragione d'essere dei Lions nell'ambito
della nostra amicizia e piacevole convivialità', ha rimarcato la presidente. Stasera assemblea sociale al
ristorante La Cerina. Nella foto Alessandra Trevisani (a sinistra) e la presidente Antonella Fuccio
Pierantoni. a.a.
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Pag. 17 Ed. Cesena
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RACCOLTA FONDI PER L' IRST DI MELDOLA
Concerto di Natale dei club service al Bonci
L'APPUNTAMENTO ormai è tradizione, per il sesto anno consecutivo il concerto di Natale sarà un punto
fisso delle manifestazioni per le festività. Voluto da tutti i club service di Cesena lo scenario sarà come
sempre il suggestivo teatro Bonci, la data lunedì 28 novembre alle 21. Ricco il cast di artisti; Paolo Cevoli
interverrà con il suo spettacolo, spazio poi al violinista di livello mondiale il riminese Federico Mecozzi e al
tenore cesenate Paolo Gabellini. Sussistono tutti i presupposti per rinnovare il successo delle scorse
edizioni, il ricavato verrà devotuo all'Irst di Meldola. Questi i costi dei biglietti: platea e prima fila dei palchi
25 euro, seconda fila 20, terza 15, loggione 10. Da sei anni il concerto di Natale organizzato dai club
service cittadini rappresenta un punto di riferimento delle manifestazioni natalizie cittadine.
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04/10/2016
Pag. 2 Ed. Forli
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Ospedale di Cesena, liste d'attesa e rete oncologica: il piano fa discutere
«SULL'IRST non ci sono dubbi. Dobbiamo continuare a investire in questa direzione. E sul nuovo ospedale
di Cesena bisogna discuterne in Conferenza socio-sanitaria, non sui media o solo in certi territori». È il
sindaco Davide Drei a dare voce alle critiche del territorio Forlivese incontrando in municipio, con altri
amministratori, il direttore generale dell'Ausl unica Marcello Tonini. Quest'ultimo, insieme ai tecnici
dell'azienda sanitaria, ha presentato la bozza del piano di riordino della rete ospedaliera della Romagna.
«Si chiama bozza ed è quindi aperta a contributi», ha detto Tonini per calmare gli animi dei presenti,
timorosi che il piano di riordino fosse già definitivo. Sul nuovo ospedale di Cesena Tonini è stato chiaro: «Si
è avviato un percorso. La certezza che si completi non ce l'ho. Siamo alle fasi preliminari. C'è il fatto che
una parte della struttura abbia evidenti criticità di logistica, sicurezza e accessibilità». Paola Casara (Noi
Forlivesi) ne ha fatto una questione di costi, chiedendo al dg se «sia giusto che a pagare l'ospedale
cesenate sia tutta la Romagna, mentre quello di Forlì lo abbiamo pagato noi». I consiglieri comunali Vanda
Burnacci e Lauro Biondi (Forza Italia) hanno suggerito a Tonini di non affidarsi solo ai tecnici, ma anche alle
indicazioni dei consigli comunali. «Sono per il primato della politica - la risposta del dg -. Ma le discussioni
devono avere un inizio e una fine». Tradotto: bene ascoltare i consigli comunali, ma senza perdere tempo
in discussioni infinite. SI È POI affrontato il tema della sanità che cambia. Daniele Vergini (Movimento 5
Stelle), ha puntato il dito contro la Casa della Salute di Forlimpopoli: «Quanto costa? Il dato non si trova da
nessuno parte..». Molti degli intervenuti hanno chiesto lumi sulle liste d'attesa. «Stiamo rispettando le
indicazioni della delibera regionale sul tema - ha risposto il direttore amministrativo dell'Ausl Giorgio Guerra
-. Nel 90% dei casi rispettiamo i tempi, ma lo standard fissato è il 95%». I tempi sono stati ridotti, tra le altre
cose, assumendo personale e facendo lavorare i macchinari anche di sabato. Un'altra richiesta fatta da
diversi amministratori ha riguardato i criteri utilizzati per mettere nero su bianco il piano di riorganizzazione
(«seguiamo il decreto Balduzzi», è stata la risposta dei vertici dell'azienda). Elisa Bedei (gruppo sanità
Unione dei Comuni), proprio tenendo conto di questa spiegazione, ha chiesto «perché il piano riorganizzi la
Riabilitazione, che il decreto non cita». Sempre Bedei, tenendo conto del fatto che al nostro territorio è stata
attribuita la vocazione chirurgico-oncologica, ha evidenziato che questa «non debba penalizzare gli
interventi chirurgici di routine, per i quali oggi i tempi di attesa sono troppo lunghi». «Il piano - è
l'osservazione del segretario Pd Valentina Ancarani - rimanda a data da destinarsi la creazione di una rete
oncologica. Serve una scadenza precisa».
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03/10/2016
Pag. 30 Ed. Forli - Cesena
diffusione:12900
Ricerca Irst : da Aifa finanziamento per lo studio sul tumore mammario
Prestigioso finanziamento per la ricerca dell'Istituto Tumori della Romagna Irst Irccs. Tra i progetti finanziati
dal più recente bando competitivo per la ricerca dell'Aifa - l'Agenzia nazionale cui sono demandate tutte le
attività regolatorie del farmaco - è stato, infatti, selezionato uno studio sul tumore mammario progettato dall'
Irst Irccs. Lo studio, il cui principale investigatore è Andrea Rocca, responsabile del gruppo di patologia
della mammella Irst, mira alla definizione della miglior strategia terapeutica per il trattamento dei carcinomi
mammari in stadio avanzato con specifiche caratteristiche, un sottogruppo di pazienti con una patologia
particolarmente insidiosa. Lo studio, che coinvolgerà oltre una ventina di centri in Italia tra cui le oncologie
della Romagna, riguarderà oltre 300 pazienti. Accanto ad obiettivi di efficacia e sicurezza, lo studio prevede
alcune valutazioni di tipo biomolecolare che contribuiranno a valorizzare i risultati della ricerca. Il progetto,
espletata la fase autorizzativa attualmente in corso, avrà durata quadriennale. Il finanziamento riconosciuto
da Aifa, pari ad 800mila euro, sarà destinato alla copertura dei costi per il personale impegnato nella ricerca
- giovani medici, biologi ecc. - oltre che per l'acquisto dei materiali. Tutti i costi saranno periodicamente
rendicontati ad Aifa. La commissione che ha valutato il progetto, composta da esperti nazionali e
internazionali nominati dal ministero della salute, ha sottoposto a valutazione le decine di protocolli
pervenuti, stilando una classifica legata a differenti aspetti quali la rilevanza scientifica, l'innovatività, il
livello di organizzazione, la qualifica del principal investigator. "Esprimiamo - hanno affermato il direttore
generale, Giorgio Martelli, il direttore sanitario, Mattia Altini e il direttore scientifico Dino Amadori alla notizia
del finanziamento allo studio - i nostri complimenti al dottor Rocca e alla sua equipe per l'importante
risultato scientifico raggiunto, frutto di impegno e di grandi capacità professionali. Si tratta di un traguardo
che porta nuovamente finanziamenti a favore della ricerca svolta nell'ambito della Rete Oncologica della
Romagna, che, in assenza di un Istituto di Ricerca come Irst, non raggiungerebbero i nostri territori, le
nostre strutture, i nostri pazienti."
Foto: Il ricecartore Andrea Rocca
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MELDOLA Lo studio è portato avanti dal professor Andrea Rocca e la sua equipe
07/10/2016
Pag. 19 Ed. Forli - Cesena
diffusione:12900
Villafranca, festa per la nuova chiesa Questa sera alle 20.45, nei locali della Parrocchia di Villafranca, Forlì,
si svolgerà una festa per celebrare la fine dei lavori di restauro esterni della Chiesa. Gli ultimi lavori hanno
interessato le coperture, i muri esterni e la facciata principale. Al termine brindisi e buffet per tutti. Oracoli,
stasera al teatro Testori Stasera alle 21 al Teatro Testori, viale Vespucci, Forlì, la Compagnia Il Dirigibile,
formata da ospiti e operatori del Centro Diurno Psichiatrico di via Romagnoli del Dipartimento di Salute
Mentale dell'Ausl della Romagna, presenterà "Oracoli", sceneggiatura e regia di Michele Zizzari. Ingresso 5
euro. L'incasso sarà devoluto alle Associazioni di volontariato del Coordinamento Comitato Locale
donazione organi Forlì. Menù della salute all'Auditorium Stasera per lo IOR conferenza "I Menù della Salute
a Tavola": appuntamento alle 20.30 all'Auditorium Cariromagna di Forlì, in via Flavio Biondo.
IOR - ISTITUTO ONCOLOGICO ROMAGNOLO - Rassegna Stampa 03/10/2016 - 09/10/2016
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IN BREVE
06/10/2016
Pag. 29 Ed. Forli
tiratura:15000
E' quanto raccolto e donato durante la festa della " Centrale del latte"
CESENA. Seimila euro per le associazioni del territorio: è la cifra raccolta durante la Festa del Latte della
Centrale del Latte di Cesena tenutasi il 25 settembre a Martorano nella sede della cooperativa. La somma,
raggiunta con l' incasso delle degustazioni dei formaggi e acqua, e il ricavato ottenuto dalla vendita del
gelato soft, è stata consegnata dal direttore Daniele Bazzocchi e dal presidente Renzo Bagnolini ai
rappresentanti di otto associazioni del territorio. L' importo devoluto dalla Centrale del Latte servirà per
progetti di grande valore civico e sociale: Avis utilizzerà la sua parte per un concorso nelle scuole medie
volto a promuovere la cultura del dono gratuito; Aido per sensibilizzare sulla donazione di organi; Arci
allestirà un nuovo automezzo per il trasporto di anziani e disabili in occasione dei 20 anni di attività;
Acistom acquisterà strumentazioni innovative per la prevenzione di patologie tumorali causa di stomi e
incontinenze; Anffas realizzerà un parco giochi a misura di bambini disabili alla Fattoria dell'osp ital ità di
Diegaro; Ior sosterrà uno studio sperimentale dell' Irst di Meldola che permetterà alle donne affette da
tumore al seno non palpabile di evitare interventi chirurgici; Isal svilupperà progetti di ricerca sul dolore
cronico; Arrt finanzierà il progetto " Io gioco in anticipo": incontri con gli studenti delle scuole cesenati per
fare prevenzione sui tumori. Nel corso della Festa sono consumati 520 chili di formaggi e 450 litri di latte
pastorizzato 10 & lode, un record assoluto rispetto agli altri anni. In dettaglio, i più consumati sono stati lo
Squacquerone senza lattosio con caglio vegetale al sale di Cervia (120 kg) e la ricotta Fiocco di latte al sale
di Cervia (120 kg). A seguire: il Bucciato romagnolo al sale di Cervia (80 kg); la Caciotta romagnola al sale
di Cervia (70 kg); la Ricotta di Romagna senza lattosio al sale di Cervia (70 kg); il Misto delicato al sale di
Cervia (60 kg).
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Seimila euro ai progetti per il territorio
04/10/2016
Pag. 6 Ed. Forli
tiratura:15000
Prevenire i tumori La salute si conquista anche sulla tavola
FORLÌ. E' in programma venerdì alle 20.30 all' Auditorium Cariromagna di via Flavio Biondo il primo
incontro del ciclo promosso da Istituto Oncologico Romagnolo, in collaborazione con Conad e con il
patrocinio scientifico dell' Irst-Irccs di Meldola dedicato a "I menù della salute a tavola", per diffondere l'
educazione ad una corretta alimentazione. «Questa, infatti sottolineano i ricercatori - può prevenire il
cancro. Non a caso i tumori causati dalle cattive abitudini a tavola superano addirittura il 30 per cento dei
casi totali». In queste occasioni sarà presente la dietista Annamaria Acquaviva, che vanta una riconosciuta
esperienza in tema di nutrizione. Grazie a lei l' iniziativa si focalizzerà non solo su una corretta
alimentazione per gli adulti, ma anche e soprattutto sui bambini. Ad accompagnarla anche Alberto Farolfi,
medico oncologo presso all' Irst-Irccs e lo chef consulting Luca Zannoni. Quest' anno i promotori del ciclo d'
incontri focalizzeranno l' attenzione anche sul menù, dando le indicazioni per costruirne uno sano e
bilanciato lungo tutto l' arco della settimana, che preveda il giusto apporto e combinazione di quelle
sostanze indispensabili per l' organismo. Gli alimenti che andranno in seguito a comporre "I Menù della
Salute a Tavola" sono stati identificati dallo Ior col patrocinio scientifico dell' Irst-Irccs e si potranno trovare
nei supermercati Conad segnalati da una bandierina.
IOR - ISTITUTO ONCOLOGICO ROMAGNOLO - Rassegna Stampa 03/10/2016 - 09/10/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Sanità. Ciclo di incontri divulgativi
04/10/2016
Pag. 14 N.142 - ottobre 2016
About Pharma and Medical Devices
APOTECA COMMUNITY PORTA AD ANCONA L'ONU DELLA FARMACIA
OSPEDALIERA
Il Gruppo Loccioni riunisce ad Angeli di Rosora 40 esperti provenienti da 24 dei migliori ospedali di 18
Paesi per disegnare la gestione futura delle cure
Sono venuti dall'Europa, dall'Asia e dagli States per trascorre due giorni assieme e progettare il futuro della
farmacia ospedaliera negli anni a venire. L'Onu degli esperti internazionali del settore si è riunita a inizio
settembre, senza troppi clamori, in uno sperduto paesino delle Marche, Angeli di Rosora (Ancona), per
celebrare il terzo meeting di APOTECAcommunity, il network scientifico internazionale nato dalla
collaborazione per l'innovazione tra gli Ospedali Riuniti di Ancona e il Gruppo Loccioni. L'esperimento,
avviato dieci anni fa, ha dato vita ad un incredibile laboratorio pubblico-privato per l'innovazione che oggi è
punto di riferimento per ospedali come la Cleveland Clinic e il John's Hopkins Hospital negli Usa, il Mainz
University Hospital in Germania e il Samsung Medical Center in Corea, istituzioni che insieme vantano oltre
35 premi Nobel per la Medicina. Tra i banchi della Loccioni, per due giorni, 40 leader della farmacia
ospedaliera provenienti da 24 dei migliori ospedali di 18 Paesi hanno condiviso esperienze e conoscenze
cliniche a beneficio dei pazienti e individuato i trend che caratterizzeranno lo sviluppo dell'attività
professionale in corsia. Tecnologia, conoscenza, relazioni sono del resto il motore e le parole chiave di
questa "avventura" che ha già fruttato oltre 11 progetti innovativi nell'ambito dell'interfaccia con il paziente,
la gestione dei dati clinici e la preparazione robotizzata delle terapie: tra questi APOTECA, il primo robot al
mondo per la preparazione automatizzata dei farmaci oncologici, da cui hanno tratto spunto oltre 100
pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali e attorno al quale pullula una rete di professionisti dai
migliori ospedali da tutto il mondo in costante dialogo. L'ECCELLENZA CHE PARTE DAL TERRITORIO
"L'idea è cresciuta piano piano - spiega Claudio Loccioni, direttore di Loccioni Humancare. - Siamo partiti
da Ancona come eccellenza del territorio e abbiamo iniziato ad ascoltare le esigenze dei professionisti. Ma
soprattutto abbiamo avuto la fortuna di incontrare una serie di direttori illuminati che in questi dieci anni
hanno creduto nella validità del progetto. La Community che si è riunita qui ci dirà cosa secondo loro
dovremo sviluppare in futuro". "Il nostro è un network scientifico: formiamo le prossime generazioni su
qualcosa che oggi è innovativo perché domani sia lo standard - conferma Demis Paolucci, responsabile
scientifico di Loccioni Humancare. - Siamo partiti da incontri di ampio respiro poi siamo andati nel dettaglio,
cercando soluzioni ai problemi emersi. Ora siamo nuovamente nell'apice: si parla di futuro, di visione, degli
obiettivi al 2022 quando celebreremo i 10 anni dal primo meeting internazionale". Le linee di tendenza
emerse parlano di un professionista sanitario dedito più al lavoro clinico gestionale, delegando
all'automazione l'aspetto routinario e della tendenza a concentrare tutti i servizi ad alto valore e ad alto
costo in centri superspecializzati, con numeri molto alti, dove l'ottimizzazione è maggiore e anche la qualità
del servizio. Il tutto confluirà come sempre in una pubblicazione scientifica a disposizione di tutti, compresi i
competitor, "perché - conclude Paolucci - siamo convinti che la conoscenza debba essere condivisa".
L'OSPEDALE LABORATORIO Tra gli ambasciatori di APOTECA c'è Celestino Bufarini, responsabile
dell'Unità farmaci antiblastici (Ufa) dell'Ospedale di Ancona, che l'avventura l'ha vista nascere: "Di routine le
preparazioni oncologiche si fanno a mano sotto la cappa flusso laminare spiega - ma nel 2006 Loccioni
prese contatto con l'AO dicendo che avevano un prototipo che volevano sviluppare con noi: il modello
definitivo di APOTECAchemo - che ogni anno viene implementato e venduto in tutto il mondo - è stato
messo a punto nel 2010. Nel frattempo la collaborazione è proseguita: testiamo tutte le novità; lavoriamo
con un soware aggiornato che gli users di tutto il mondo vedranno tra qualche mee". L'Ufa di Ancona è
medio grande: 100-120 preparazioni oncologiche al giorno, tra cui rientrano anche quelle per l'ospedale
pediatrico, il Salesi. "Il vantaggio dei robot - sottolinea Bufarini - è che tracciano tutto quello che fanno: le
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POLITICA SANITARIA
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prescrizioni arrivano on line dal centro dati, la macchina fa dosi personalizzate per il singolo paziente, il bar
code d'ingresso e d'uscita garantiscono la conoscenza totale del contenuto della sacca e noi abbiamo la
tracciatura e il certificato di qualità per ogni preparato prodotto. In questo modo il tecnico da preparatore
diventa supervisore". Per le preparazioni non realizzabili col robot (es. con farmaci in sperimentazione, non
inseribili nell'apparecchiatura per questioni legali, ndr.) Loccioni ha sviluppato un altro robot che effettua il
controllo ponderale delle preparazioni manuali realizzate dal farmacista, e traccia tutto anche lui. E poi c'è
APOTECA unit - gioiellino tecnologico appena inaugurato, ancora sotto validazione clinica in partnership
dei camici bianchi e degli ingegneri della Loccioni - che consentirà di preparare tutto l'iniettabile, come
accade negli Usa, consentendo l'invio in reparto delle terapie sterili pronte all'uso. Anche in questo caso conclude Bufarini - c'è garanzia di tracciabilità: tutto finisce in banca dati". VOCI DALLA COMMUNITY "Il
percorso di APOTECA chemo riunisce ogni anno una community ad hoc anche in Italia - spiega Alessandro
Palombi che le coordina entrambe. - Nel nostro Paese gli utilizzatori sono circa una ventina su circa una
cinquantina di realtà nel mondo che hanno implementato questo sistema all'interno della loro struttura".
Testimonial per l'occasione è Carla Masini (responsabile della farmacia ospedaliera dell'Irst di Meldola):
"Molti colleghi che partecipano al meeting - americani, giapponesi, colleghi di Singapore - sono passati da
noi per visionare la farmacia, i laboratori, il tipo di organizzazione che siamo riusciti ad implementare nel
nostro istituto in tema di logistica e di centralizzazione delle terapie - dice - ed una soddisfazione essere un
punto di riferimento anche a livello internazionale". "La nostra - ammette - è già un'isola felice, dove il
farmacista si interfaccia con i gruppi di patologia dell'ospedale, interviene nella decisione terapeutica ed è
completamente connesso all'attività clinica. La community mi consente di condividere le best practice di
altri ospedali nel mondo, dove il farmacista interviene in tutta la filiera del farmaco: è il farmacista clinico".
Soddisfazione analoga traspare dalle colleghe venute da Paesi lontani: "Ogni volta che vengo qui imparo
cose nuove, perché tutti mettiamo in comune le esperienze che ci troviamo ad affrontare nella prarica
clinica", dice - dice Angela Yaniv (Cleveland Clinic, Usa); "Da noi APOTECA è stata appena installata e lo
scambio di esperienze con i colleghi di altri Paesi è utilissimo", commenta Seonyoug Chung, responsabile
di farmacia al Samsung Medical Center (Corea). Non ospedaletti, dunque. Ma in certe imprese il futuro è
sempre dietro l'angolo: "Il progetto - avverte Claudio Loccioni - va oltre la farmacia: noi abbiamo lavorato su
tutta l'infrastruttura, discutendo dei clinici dei tre livelli del Lab@aor. Uno dei progetti di ricerca su cui stiamo
lavorando è la diagnostica attraverso il respiro, in partnership con otto centri internazionali: forniamo gli
strumenti di ricerca ma dove andremo in futuro ancora non possiamo saperlo. Magari nascerà un'altra
community".
Il cluster della salute "La collaborazione decennale tra gli Ospedali Riuniti di Ancona e il Gruppo Loccioni e
il primo vero cluster della salute in Italia. È la dimostrazione che pubblico e privato assieme possono
rovesciare il paradigma commerciale tradizionale - dove c'è chi vende e chi compra - programmando quello
che davvero serve al sistema della salute". Michele Caporossi, Dg degli Ospedali Riuniti di Ancona, ha le
idee chiare sul valore dell'esperimento in corso: "Integrando i processi di produzione e di diagnosi e cura si
ottengono grandi risultati: il nostro obiettivo è stato quello di creare know how nell'équipe ma abbiamo
anche chiesto allo sperimentatore, che investiva a sue spese, di integrarci dei processi completi". "Da
questo cambio di paradigma - prosegue - possono nascere nuove esperienze di collaborazione,
prevedendo anche la modalità per inserire questi percorsi a pieno titolo nel finanziamento del Ssn". Le
applicazioni sono teoricamente illimitate, ma c'è un problema culturale: "Il pubblico è condizionato dallo
schema che vede la corruzione ovunque - conclude Caporossi. - È diventata una specie di psicosi anche
per il legislatore: molte leggi sono improntate più al controllo di polizia dentro l'amministrazione - tanto da
far nascere quasi delle "magistrature bis" - che a fare presto e bene le opere pubbliche o l'innovazione. Ma
è una psicosi da superare, perché si è rallentato tutto".
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Foto: Sara Todaro AboutPharma and Medical Devices [email protected]
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03/10/2016
Sito Web
Repubblica.it
Manager in carriera, mamma e nonna a tempo pieno. Le stagioni della
vita, malattia inclusa
QUANTE VOLTE si cambia nell'arco della vita? Succede di giorno in giorno, di stagione in stagione.
Contando a spanne gli anni passati, prima e dopo i figli, prima e dopo i propri genitori, la pensione, una
malattia che non si rivela tanto passeggera. Anna Segatti, presidente della onlus 'La forza e il sorriso',
racconta i suoi: prima e dopo la carriera (da manager globe-trotter inarrestabile a nonna a Milano), prima e
dopo l'adolescenza della figlia, prima e dopo due tumori. La malattia si è incrociata con i momenti clou della
vita. La malattia. "La prima volta il cancro fu uno shock, non avevo nessun tipo di ereditarietà. Il trauma
dipese anche dal fatto che inizialmente si pensava ad un piccolo nodulo al seno da asportare. E così lo
asportarono di mercoledì. Ma il venerdì della stessa settimana mi operarono di nuovo perché la
mammografia precedente aveva trascurato un altro nodulo, posteriore al primo e più esteso. Quindi ho
subito una mastectomia e non ero preparata. Fu anche uno shock quando le terapie successive resero
tutto più difficile: persi i capelli, le ciglia e avevo diversi disturbi" spiega Anna, con le valige pronte per
raggiungere, insieme al marito, l'Inghilterra e un gruppo di amici in Cornovaglia per passare qualche giorno
di relax. La carriera. "Era l'anno 2000 ed ero nel pieno della carriera professionale. Da lì a poco gli incarichi
professionali aumentavano, fui promossa a senior vice president della Società per l'Europa dell'Est, il Medio
Oriente e l'Africa. Ero la responsabile di 26 paesi, vivevo in Italia ma ero all'estero dal lunedì al giovedì.
Come reagii al tumore? Smisi di lavorare solo per le tre settimane necessarie per operarmi,
successivamente facevo le terapie il venerdì, di ritorno dalle trasferte". La figlia adolescente. "Era l'età d'oro
per la mia carriera e il lavoro è stata una importante risorsa per affrontare la malattia - prosegue Anna - .
Volevo sentirmi impegnata comunque, avevo bisogno di vedere gente, sentirmi integrata e non isolarmi.
Così vinsi la battaglia ma solo dopo, negli anni, compresi la reazione di mia figlia. Allora adolescente, iniziò
a contestarmi e a scontrarsi con me probabilmente per rimuovere psicologicamente la mia situazione.
Certo, la sua era l'età giusta per i conflitti con i genitori ma poi ho capito che avrei dovuto comprendere di
più, all'epoca, l'impatto del mio tumore su di lei e la sensazione di perdita che ha vissuto. Il suo desiderio di
allontanare la malattia. L'ho capito solo dopo, all'epoca andavo forse troppo di corsa". Ora nonna a tempo
pieno. L'adolescente ribelle è comunque cresciuta indenne alla burrasca dell'età e del tumore materno,
rendendola nonna un anno fa'. Così Anna (e consorte) ha deciso di andare ad abitare accanto alla figlia per
poterle essere d'aiuto con la piccola. "Il secondo tumore è comparso quando mia figlia era già adulta e la
sua reazione è stata ben diversa, molto vicina. Sono metastasi alle ossa e mi reputo fortunata perché meno
pericolose e non danno molto fastidio. Ho tempo libero, sono in pensione dal 2013, la famiglia è la mia
risorsa. Faccio la nonna e vado in palestra per la ginnastica a corpo libero e gli attrezzi". La forza del
sorriso. Oggi Anna ha anche un altro impegno, oltre a quello di nonna. "Ho accettato da circa un anno
l'incarico di presidenza della onlus 'La forza e il sorriso' e abbiamo già nuovi accordi con tre enti ospitanti
per le nostre sedute di trucco per le pazienti in cura oncologica - racconta -. In tutto ad oggi sono 52 le
strutture ospedaliere della penisola che hanno aderito. Mi ero prefissata di aggiungere 5 nuovi enti entro
l'anno e sono molto soddisfatta di questo primo risultato. Stavolta però non corro più, lavoro un giorno alla
settimana e per il resto sbrigo la posta elettronica. Quindi mi godo la famiglia e gli amici".
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Oncologia
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ROMAGNOLO WEB
14 articoli
07/10/2016 12:48
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Durante il corso sono previsti un incontro con un esperto di stili di vita sani e un incontro con un
pneumologo.
Redazione
07 ottobre 2016 12:48 Donna trovata uccisa strangolata, sospetto omicida preso a Cesena
E' considerato uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di malattie neoplastiche, cardiovascolari e
respiratorie. Si sta parlando del fumo, un vizio che colpisce il 27% dei cesenati. L'abitudine alla sigaretta
evidenzia tassi più alti di fumatori nella classe di età 35-49 anni, negli uomini, e nelle persone con livello di
istruzione più basso. Liberarsi definitivamente della dipendenza da tabacco è possibile. Lo dimostra l'alta
percentuale di "guarigioni": secondo i dati forniti dal Sert, infatti, a distanza di tempo dalla fine del
trattamento, circa il 50% di chi smette di fumare mantiene l'astinenza dal fumo.
Se si viole dire addio alle sigarette e non ci riesci, puoi iscriverti ai corsi gratuiti dell'Ausl "Liberati dal fumo",
in programma a Cesena dal 7 novembre al primo dicembre, nella sede dello Istituto Oncologico Romagnolo
(via Montalti 48, angolo via Uberti) e a Cesenatico dal 7 novembre al primo dicembre nella Casa della
Salute della Costa (in via C.Abba 102 ).
I corsi, gratuiti, comprendono il colloquio/visita medica al Ser.T. di Cesena, la partecipazione agli incontri e
il materiale didattico. Ogni corso, tenuto da un professionista psicologo, prevede un massimo di 12
partecipanti e si articola in 8 incontri bisettimanali di un'ora e mezzo e ulteriori 3 incontri di verifica e rinforzo
a distanza di 10, 15 e 30 giorni dal termine del corso. Durante il corso sono previsti un incontro con un
esperto di stili di vita sani e un incontro con un pneumologo.
Per iscrizioni e informazioni rivolgersi al Dipartimento di Sanità Pubblica di Cesena, in via M. Moretti 99: tel.
0547 352079; [email protected]. (mercoledì e venerdì: dalle 8.30 alle 13). Unico
requisito di ammissione richiesto, l'effettuazione di una visita e colloquio orientativo con un medico esperto
in dipendenze patologiche, che valuterà il grado di dipendenza dalla nicotina e la motivazione a smettere di
fumare.
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"Liberati dal fumo": due nuovi corsi per dire basta alle sigarette
07/10/2016 02:09
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Mancano i controlli e in pochi conoscono i rischi. Sui lettini in maggioranza ragazze
o giovani con la pelle chiara e molti di loro hanno anche avuto il permesso dai genitori
di Silvia Turin
In Italia le lampade solari sono vietate per legge ai minori di 18 anni da maggio 2011 eppure il 7% degli
adolescenti continua a farle. Sono i risultati di una ricerca pubblicata su Medicine a cura dell'Istituto
Oncologico Romagnolo e fatta su un campione di 3098 studenti tra i 13 e i 20 anni di età.
shadow carousel
Contro il melanoma usa il metodo ACBDE
Utilizzate nonostante il divieto
Lo studio, che si inseriva all'interno del progetto dell'Istituto "Save the skin", ha evidenziato come gli
adolescenti che continuano a utilizzare le lampade solari nel 33% dei casi hanno anche il consenso dei loro
genitori. Per chi viola la legge sui lettini d'altronde non sono previste sanzioni e verosimilmente
servirebbero maggiori controlli da parte degli operatori e dei servizi di prevenzione delle aziende sanitarie
locali. «È emerso - sottolinea Ignazio Stanganelli, dell'Università di Parma e Responsabile Skin Cancer Unit
dell'Irst Istituto Tumori Romagnolo - che il 7% degli adolescenti frequentava i solarium, le ragazze in misura
di più del doppio rispetto ai ragazzi, il fototipo chiaro più del fototipo scuro».
Disinformazione ancora diffusa
L'irradiazione di raggi ultravioletti non può essere somministrata - recita il decreto della Gazzetta Ufficiale -,
oltre che alle minorenni, a donne in stato di gravidanza, persone che soffrono o hanno sofferto di neoplasie
acute e persone che non si abbronzano o che si scottano facilmente al sole. D'altra parte solo venti minuti
di esposizione alle lampade solari equivalgono a 200-300 minuti di sole naturale del picco di agosto e
scottature o troppi raggi Uv, come continua a ribadire anche l'Oms, aumentano il rischio di tumori cutanei
da adulti e comunque portano a un invecchiamento prematuro della cute. L'Agenzia internazionale per la
ricerca sul cancro nel 2009 ha classificato questi dispositivi come cancerogeni per l'uomo e
l'Organizzazione mondiale della Sanità ne ha sconsigliato l'uso alla popolazione in generale.
5 aprile 2016 (modifica il 7 aprile 2016 | 20:40)
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Lampade solari vietate, i minorenni le fanno lo stesso e col consenso dei
genitori
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Aziende
Terapie antitumorali: Italia al lavoro per ridurre il rischio clinico
Al Ministero della Salute si parla oggi dello stato di applicazione della Raccomandazione 14 che individua le
buone prassi per la preparazione e somministrazione dei farmaci antineoplastici.
di Redazione Aboutpharma Online 5 ottobre 2016
Il processo che riguarda la gestione di farmaci antitumorali è notoriamente complesso poiché implica il
coinvolgimento di un insieme di professionisti (farmacisti, medici, infermieri) che coordinano le numerose
fasi che vanno dall'approvvigionamento e immagazzinamento, alla conservazione, alla prescrizione,
distribuzione, somministrazione e monitoraggio. La prevenzione e la riduzione degli errori nella
somministrazione dei farmaci antineoplastici è la chiave non solo in Italia, ma a livello internazionale per
garantire una maggiore sicurezza al paziente.
Per ridurre al minimo il rischio di errore con i farmaci onco-ematologici nel 2012 il Ministero della salute ha
emanato la Raccomandazione n. 14 che fissa le linee guida per il corretto allestimento e utilizzo dei
medicinali oncologici, come pure per trasporto, stoccaggio, formazione e la promozione della cultura della
sicurezza tra gli operatori sanitari.
A che punto sono gli ospedali italiani nella messa in pratica della Raccomandazione n. 14? Quali soluzioni
possono essere messe in atto per ridurre il rischio clinico e garantire maggiore sicurezza ai pazienti? Quali
impatti economici può comportare una non corretta gestione dei rischi e delle risorse?
Questi i principali temi di cui si parla oggi a Roma, presso la sede del Ministero della Salute in Lungotevere
Ripa 1 (Sala Auditorium, ore 10) al convegno "Obiettivo Zero: riduzione del rischio e prevenzione degli
errori nella gestione dei farmaci antineoplastici" organizzato da HPS-AboutPharma, con il contributo
incondizionato di Roche e con l'intervento di:
Tonino Aceti (coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato-Cittadinanzattiva), Federico Gelli
(XII Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati), Luigi D'Ambrosio Lettieri (Commissione Sanità,
Senato della Repubblica), Paola Minghetti (presidente della Società Italiana Farmacisti Preparatori), Paolo
Marchetti (direttore U.O.C. Oncologia, Azienda ospedaliera Sant'Andrea di Roma), Barbara Rebesco,
(dirigente Farmacia ospedaliera, Ospedale San Martino di Genova), Mattia Altini (direttore sanitario, IRSTIstituto scientifico romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori), Silvia Adami (Unità organizzativa
farmaceutico-protesica-dispositivi medici, Regione Veneto), Francesco Enrichens (direttore Ufficio III
Qualità, Rischio clinico e programmazione ospedaliera, Ministero della Salute), Riccardo Tartaglia (direttore
Centro gestione rischio clinico e sicurezza del paziente, Regione Toscana), Gianfranco Finzi (presidente
dell'Associazione Nazionale Medici delle Direzioni Ospedaliere), Carmine Pinto (presidente
dell'Associazione italiana oncologia medica-Aiom), Fabrizio Pane (presidente della Società italiana di
ematologia-Sie), Marcello Pani (presidente della Società italiana di farmacia ospedaliera-Sifo), Maurizio de
Cicco (Presidente e Amministratore Delegato Roche), Luca Coletto (Assessore alla sanità e
programmazione sociosanitaria, Regione Veneto).
Da un monitoraggio condotto su 27 Aziende ospedaliere italiane tra il 2014 e il 2015, i cui dati sono stati
pubblicati ad agosto 2016 sulla rivista Tumori Journal (scaricabile gratuitamente per tutto il mese di ottobre
al link http://www.tumorijournal.com/issue/tj2016-s1), risulta che 3/4 del campione adotta prassi idonee
applicando i requisiti della Raccomandazione ministeriale a tutto il processo dalla prescrizione della terapia,
alla sua preparazione e alla somministrazione al paziente (es. informatizzazione e automazione del
processo). Da rilevare che l'allestimento dei farmaci antineoplastici è effettuato da strutture dedicate (Ufa)
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Terapie antitumorali: Italia al lavoro per ridurre il rischio clinico
05/10/2016 09:00
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nel 67% dei casi, mentre nei restanti avviene direttamente nei reparti.
Sul tema del rischio clinico, l'attenzione in Italia è piuttosto elevata: da un report curato nel 2014 dalla
Commissione europea sull'implementazione delle buone pratiche rivolte alla sicurezza del paziente e alla
promozione della sicurezza tra i professionisti sanitari risulta che solo il 17% degli italiani ha fatto
esperienza diretta (o attraverso familiari) di un evento avverso, contro il 27% della media Ue.
Comunque sia, la posta in gioco è alta. Secondo uno studio comparativo internazionale (Lustig, 2000)
l'emato-oncologia è il reparto ospedaliero dove si verificano più errori medici (2,48 ogni 100 pazienti ogni
giorno) e molto si può fare per ridurne l'incidenza. La formazione continua dello staff operativo, lo sviluppo
della predisposizione a identificare i fattori di rischio, l'adeguamento periodico delle procedure interne così
come della stessa Raccomandazione n. 14 da parte del Ministero della salute hanno come obiettivo ultimo
l'eliminazione degli errori.
"Per garantire sicurezza, qualità e applicazione della normativa è indispensabile definire i requisiti delle
strutture che somministrano chemioterapia, e più in generale le terapie mediche antitumorali. I dati inglesi
recentemente pubblicati su Lancet Oncology, al di là delle criticità note della sanità inglese, evidenziano
proprio questo - spiega Carmine Pinto, Presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) Le terapie mediche antiblastiche vanno somministrate in Oncologia medica e ematologia, dove opera
personale medico e infermieristico formato e continuamente aggiornato, e dove si realizza una costante
integrazione e condivisione con le farmacie e le Unità farmaci antiblastici (Ufa)".
Il concetto è ribadito da Marcello Pani, Presidente della Società italiana di Farmacia Ospedaliera-Sifo: "Il
farmacista ospedaliero costituisce una figura professionale centrale in quanto il suo know-how contribuisce
alla prevenzione di errori in tutto il processo di gestione dei farmaci antineoplastici. Sifo ha effettuato negli
anni diversi approfondimenti su questo tema, sia con un intento strettamente formativo, sia con il proposito
d'individuare le eventuali aree di miglioramento e predisporre strategie di compensazione, permettendo un
continuo scambio informativo intra e interdisciplinare - continua Pani - Va, inoltre, segnalato che sono in
fase di aggiornamento gli standard tecnici in materia di galenica oncologica, con l'obiettivo di aumentare la
sicurezza e la qualità dei servizi offerti ai pazienti e per i quali Sifo vuole essere garante".
Anche le imprese produttrici possono fare molto. "Da anni siamo impegnati al fianco di pazienti, clinici e
istituzioni nel garantire la massima tutela del paziente, contribuendo a mettere a sistema soluzioni e
pratiche capaci di eliminare i rischi di errore nella gestione dei farmaci antitumorali - aggiunge Maurizio de
Cicco, Presidente e amministratore delegato Roche - Da un lato la nostra incessante attività di Ricerca &
Sviluppo è volta a generare farmaci con tecnologie altamente innovative in grado di ridurre al minimo il
rischio di errore, dall'altro, come partner del Sistema Salute, contribuiamo alla formazione degli operatori
sanitari convinti che la prevenzione dell'errore sia il modo più efficace per garantire sicurezza ai pazienti e
limitare lo spreco di risorse economiche per una più efficiente gestione della sanità".
04/10/2016 18:38
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Sanità e Politica
Valorizzare la ricerca degli Irccs: al ministero tavolo tecnico con il supporto di ItaliaCamp
Istituito dal ministero della Salute, con il supporto della Fondazione, e convocato presso la Direzione
generale della Ricerca e dell'Innovazione, ha l'obiettivo di individuare standard comuni in materia di
regolamento di brevetti e spin off
di Redazione Aboutpharma Online 4 ottobre 2016
"Individuare regole comuni in materia di trasferimento tecnologico è un obiettivo primario nell'ambito
dell'attività di valorizzazione della ricerca scientifica. Per questa ragione, insieme a Fondazione ItaliaCamp
abbiamo istituito un tavolo tecnico coinvolgendo gli Uffici di Trasferimento Tecnologico già esistenti o
costituendi, per armonizzare le procedure a vantaggio di tutti e 49 gli Irccs, secondo una logica di scambio
di buone prassi già esistenti e consolidate". Ad annunciarlo è Giovanni Leonardi, dg della Direzione Ricerca
e Innovazione del ministero del Salute in occasione dell'iniziativa "Tutela e valorizzazione della proprietà
intellettuale in Italia, Europa e Stati Uniti", organizzata oggi a Roma dalla Fondazione ItaliaCamp,
occasione di confronto sui recenti interventi normativi in materia di valorizzazione della proprietà
intellettuale e sostegno all'attività di ricerca, come il "Patent Box" e il credito d'imposta per ricerca e
sviluppo.
Nasce dunque, in seno alla Direzione Ricerca e Innovazione del ministero, un luogo di confronto per gli
istituti di ricovero e cura a carattere scientifico con l'obiettivo di individuare standard comuni in materia di
regolamento dei brevetti e spin off. È la nuova tappa di un percorso di collaborazione tra ministero e
ItaliaCamp, cominciato con il "Vivaio delle idee" nella cornice di Expo e consolidato in primavera con gli
Stati generali della ricerca sanitaria.
"Dalla valorizzazione della ricerca - commenta Federico Florà, presidente di Fondazione ItaliaCamp dipende una parte importante dell'innovazione e della crescita del Paese. Per questo, stiamo lavorando
contemporaneamente su tre piani: la formazione e sensibilizzazione della comunità dei ricercatori al
potenziale di sviluppo economico e sociale del proprio lavoro, l'emersione e la valorizzazione dei migliori
brevetti e progetti di ricerca presso aziende e investitori italiani ed internazionali, il miglioramento e la
semplificazione del quadro regolamentare".
A sottolineare la necessità di "agire per valorizzare la ricerca in quanto volano per l'economia" è anche
Massimo Inguscio, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr): "Abbiamo grandi potenzialità,
ma in Italia sembra difficile cogliere la ricerca come qualcosa di utile. Anzi, la ricerca viene percepita come
uno costo, addirittura come una spesa corrente e mai come un investimento. E' chiaro che serve un
ambiente più favorevole".
Alla prima convocazione del neonato tavolo tecnico hanno preso parte Fondazione Irccs Cà Granda,
Istituto europeo di oncologia (Ieo), Istituto nazionale tumori (Int), Irccs "Fondazione Pascale", Istituto
oncologico veneto (Iov), Centro di riferimento oncologico (Cro) di Aviano, Istituto Clinico Humanitas, Istituto
Ortopedico Rizzoli, l'Irccs Crob e l'Irccs Irst.
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Valorizzare la ricerca degli Irccs: al ministero tavolo tecnico con il
supporto di ItaliaCamp
03/10/2016
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Sono circa 150 le persone che si sono date appuntamento sabato 1 ottobre in Piazza del Popolo a Faenza
per la prima edizione della "Walk&Run for Health": un'iniziativa partita dalle ore 15 presso la Sala Bigari con
la conferenza del dott. Alberto Farolfi, medico oncologo dell'IRST IRCCS di Meldola, e Danilo Ridolfi,
personal trainer, e conclusasi col bio-buffet finale intorno alle ore 19.
L'evento, organizzato dall'Istituto Oncologico Romagnolo in collaborazione con il Running & Trail Team
Saucony Leopodistica, si inscriveva nell'ambito del progetto "La Salute in Movimento", campagna di
sensibilizzazione che si prefigge l'obiettivo di informare su di una maggiore consapevolezza dell'importanza
dell'attività sportiva nella lotta contro il cancro.
Nel corso del pomeriggio lo IOR ha invitato i presenti a prendere parte ad una camminata ludico motoria su
di una lunghezza di 5 km che si snodava lungo le vie del centro di Faenza; i più allenati potevano invece
optare per un percorso di podistica non competitiva leggermente più lungo, di circa 8 km. Centocinquanta
persone hanno risposto entusiastiche all'appello colorando le strade della provincia romagnola del giallo
delle magliette create appositamente per l'evento, disponibili come gadget all'interno del pacco gara. Il
ricavato, di circa 1500 euro, verrà interamente utilizzato dallo IOR per i progetti di ricerca scientifica e di
assistenza ai pazienti oncologici finanziati dall'Istituto.
"La prima edizione della "Walk&Run for Health" si è dunque rivelata un successo": per questo motivo l'
Istituto Oncologico Romagnolo desidera "ringraziare il Running & Trail Team Saucony Leopodistica per il
fondamentale contributo, nonché gli sponsor Superstore CONAD La Filanda e la Banca di Credito
Cooperativo Ravennate ed Imolese, che hanno reso possibile l'iniziativa. In questo senso è doveroso
inoltre dedicare un pensiero al Comune di Faenza, in particolare nella persona del sindaco, Giovanni
Malpezzi, che ha voluto essere presente al momento dell'inizio della gara, e Claudia Zivieri, Assessore ai
Lavori Pubblici, Sport e Bilancio".
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Prevenzione e attività sportiva: in 150 alla prima "Walk e Run for Health"
a Faenza
02/10/2016 07:10
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Carla Fracci (LaPresse) Carla Fracci (LaPresse)
CARLA FRACCI NON VA ALLA SALA: DISERTO LA MIA FESTA, NON MI SIEDO IN PLATEA (OGGI, 2
OTTOBRE 2016) - Polemiche da parte di Carla Fracci, la ballerina più affermata della storia d'Italia. Al
centro della contestazione la decisione del Teatro alla Scala di organizzare una festa per celebrare gli 80
anni dell'artista milanese. Durante la serata, la Prima di Giselle, un balletto che porterà sul palco due
ballerini d'eccezione del panorama internazionale: Roberto Bolle e Svetlana Zakharova. A far storcere il
naso a Carla Fracci sarebbe stata la decisione da parte del Teatro di farla sedere in platea, come ha
scoperto tramite l'ufficio stampa. "Mi sarebbe piaciuto un gala che ripercorresse in una serata speciale",
afferma la ballerina, "come un abbraccio affettuoso, la mia carriera. In questo teatro sono cresciuta dagli
anni della scuola. I tempi sono cambiati. Milano è cambiata. Peccato". La Fracci ha sottolineato inoltre che
ammira i due artisti Bolle e Zakharova e che li considera amici. La sua decisione non ha quindi nulla a che
fare con la loro balletto. Ieri Carla Fracci si è invece esibita al Teatro Fabbri di Forlì, all'interno dello show
Shéhérazade e le mille e una notte". Al suo fianco il Balletto del Sud, mentre l'evento è stato promosso per
il progetto IRST dall'Istituto Oncologico Romagnolo e dall'AUSL della Romagna. L'incasso infatti sarà
devoluto per creare un Centro di Riferimento per la Radioterapia Pediatrica in Romagna.
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CARLA FRACCI / Non va alla Scala: diserto la mia festa, non mi siedo in
platea (oggi, 2 ottobre 2016)
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cura del melanoma
Il processo che riguarda la gestione di farmaci antineoplastici è notoriamente complesso poiché implica il
coinvolgimento di un insieme di professionisti (farmacisti, medici, infermieri) che coordinano le numerose
fasi che vanno dall'approvvigionamento e immagazzinamento, alla conservazione, alla prescrizione,
distribuzione, somministrazione e monitoraggio. La prevenzione e la riduzione degli errori nella
somministrazione dei farmaci antineoplastici è la chiave non solo in Italia, ma a livello internazionale per
garantire una maggiore sicurezza al paziente.
Per ridurre al minimo il rischio di errore con i farmaci onco-ematologici nel 2012 il Ministero della Salute ha
emanato una Raccomandazione n. 14 che fissa le linee guida per il corretto allestimento e utilizzo dei
medicinali oncologici, come pure per trasporto, stoccaggio, formazione e la promozione della cultura della
sicurezza tra gli operatori sanitari.
A che punto sono gli ospedali italiani nella messa in pratica della Raccomandazione 14? Quali soluzioni
possono essere messe in atto per ridurre il rischio clinico e garantire maggiore sicurezza ai pazienti? Quali
impatti economici può comportare una non corretta gestione dei rischi e delle risorse?
Questi sono stati i principali temi discussi al Ministero della Salute durante il convegno "Obiettivo Zero:
riduzione del rischio eprevenzione degli errori nella gestione dei farmaci antineoplastici" organizzato da
HPS-AboutPharma, con il contributo di Roche.
Sono intervenuti Tonino Aceti (coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del MalatoCittadinanzattiva), Federico Gelli (XII Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati), Luigi D'Ambrosio
Lettieri (Commissione Sanità, Senato della Repubblica), Paola Minghetti(presidente della Società Italiana
Farmacisti Preparatori), Paolo Marchetti (direttore U.O.C. Oncologia, Azienda ospedaliera Sant'Andrea di
Roma), Barbara Rebesco, (dirigente Farmacia ospedaliera, Ospedale San Martino di Genova), Mattia
Altini(direttore sanitario, IRST- Istituto scientifico romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori), Silvia
Adami (Unità organizzativa farmaceutico-protesica-dispositivi medici, Regione Veneto), Francesco
Enrichens (direttore Ufficio III Qualità, Rischio clinico e programmazione ospedaliera, Ministero della
Salute), Riccardo Tartaglia (direttore Centro gestione rischio clinico e sicurezza del paziente, Regione
Toscana), Gianfranco Finzi (presidente dell'Associazione Nazionale Medici delle Direzioni
Ospedaliere),Carmine Pinto (presidente dell'Associazione italiana oncologia medica-Aiom), Fabrizio Pane,
(presidente della Società italiana di ematologia-Sie), Marcello Pani, (presidente della Società italiana di
farmacia ospedaliera-Sifo), Maurizio de Cicco (Presidente e Amministratore Delegato Roche), Luca Coletto
(Assessore alla sanità e programmazione sociosanitaria, Regione Veneto).
Alcuni dati
Da un monitoraggio condotto su 27 Aziende ospedaliere italiane tra il 2014 e il 2015, i cui dati sono stati
pubblicati ad agosto 2016 sulla rivista Tumori Journal, risulta che 3/4 del campione adotta prassi idonee
applicando i requisiti della Raccomandazione Ministeriale a tutto il processo dalla prescrizione della terapia,
alla sua preparazione e alla somministrazione al paziente (es. informatizzazione e automazione del
processo). Da rilevare che l'allestimento dei farmaci antineoplastici è effettuato da strutture dedicate (Ufa)
nel 67% dei casi, mentre nei restanti avviene direttamente nei reparti.
Sul tema del rischio clinico, l'attenzione in Italia è piuttosto elevata: da un report curato nel 2014 dalla
Commissione europea sull'implementazione delle buone pratiche rivolte alla sicurezza del paziente e alla
promozione della sicurezza tra i professionisti sanitari risulta che solo il 17% degli italiani ha fatto
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Terapie antitumorali: Italia al lavoro per ridurre il rischio clinico
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esperienza diretta (o attraverso familiari) di un evento avverso, contro il 27% della media Ue.
Comunque sia, la posta in gioco è alta. Secondo uno studio comparativo internazionale (Lustig, 2000)
l'emato-oncologia è il reparto ospedaliero dove si verificano più errori medici (2,48 ogni 100 pazienti ogni
giorno) e molto si può fare per ridurne l'incidenza.
La formazione continua dello staff operativo, lo sviluppo della predisposizione a identificare i fattori di
rischio, l'adeguamento periodico delle procedure interne così come della stessa Raccomandazione n. 14
da parte del Ministero della Salute hanno come obiettivo ultimo l'eliminazione degli errori.
Il parere degli esperti
Spiega Carmine Pinto, Presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom): "Per garantire
sicurezza, qualità e applicazione della normativa è indispensabile definire i requisiti delle strutture che
somministrano chemioterapia, e più in generale le terapie mediche antitumorali. I dati inglesi recentemente
pubblicati su Lancet Oncology, al di là delle criticità note della sanità inglese, evidenziano proprio questo.
Le terapie mediche antiblastiche vanno somministrate in Oncologia medica e Ematologia, dove opera
personale medico e infermieristico formato e continuamente aggiornato, e dove si realizza una costante
integrazione e condivisione con le Farmacie e le Unità Farmaci Antiblastici (UFA)".
Il concetto è ribadito da Marcello Pani, Presidente della Società italiana di Farmacia Ospedaliera-Sifo: "Il
farmacista ospedaliero costituisce una figura professionale centrale in quanto il suo know-how contribuisce
alla prevenzione di errori in tutto il processo di gestione dei farmaci antineoplastici. Sifo ha effettuato negli
anni diversi approfondimenti su questo tema, sia con un intento strettamente formativo, sia con il proposito
d'individuare le eventuali aree di miglioramento e predisporre strategie di compensazione, permettendo un
continuo scambio informativo intra e interdisciplinare. Va, inoltre, segnalato che sono in fase di
aggiornamento gli standard tecnici in materia di galenica oncologica, con l'obiettivo di aumentare la
sicurezza e la qualità dei servizi offerti ai pazienti e per i quali Sifo vuole essere garante".
Anche le imprese produttrici possono fare molto. Aggiunge Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore
Delegato Roche: "Da anni siamo impegnati al fianco di pazienti, clinici e istituzioni nel garantire la massima
tutela del paziente, contribuendo a mettere a sistema soluzioni e pratiche capaci di eliminare i rischi di
errore nella gestione dei farmaci antitumorali. Da un lato la nostra incessante attività di Ricerca & Sviluppo
è volta a generare farmaci con tecnologie altamente innovative in grado di ridurre al minimo il rischio di
errore, dall'altro, come partner del Sistema Salute, contribuiamo alla formazione degli operatori sanitari
convinti che la prevenzione dell'errore sia il modo più efficace per garantire sicurezza ai pazienti e limitare
lo spreco di risorse economiche per una più efficiente gestione della sanità".
05/10/2016 15:21
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Seimila euro per le associazioni del territorio: è questa la cifra raccolta durante la Festa del Latte della
Centrale del Latte di Cesena tenutasi lo scorso 25 settembre a Martorano, alla sede della cooperativa
Redazione
05 ottobre 2016 15:21 Volontaria cacciata, per protesta si incatena davanti al gattile
Seimila euro per le associazioni del territorio: è questa la cifra raccolta durante la Festa del Latte della
Centrale del Latte di Cesena tenutasi lo scorso 25 settembre a Martorano, alla sede della cooperativa. La
somma, raggiunta con l'incasso delle degustazioni dei formaggi e acqua, e il ricavato ottenuto dalla vendita
del gelato soft, è stata consegnata questa mattina dal direttore Daniele Bazzocchi e dal presidente Renzo
Bagnolini ai rappresentanti di otto associazioni del territorio.
L'importo devoluto dalla Centrale del Latte di Cesena servirà per progetti di grande valore civico e sociale:
Avis utilizzerà la sua parte per un concorso nelle scuole medie volto a promuovere la cultura del dono
gratuito; Aido per sensibilizzare e informare sulla donazione di organi; Arci allestirà un nuovo automezzo
per il trasporto di anziani e disabili in occasione dei 20 anni di attività; Acistom acquisterà strumentazioni
innovative per la prevenzione di patologie tumorali causa di stomi e incontinenze; Anffas realizzerà un
parco giochi a misura di bambini disabili alla Fattoria dell'ospitalità di Diegaro; Ior sosterrà uno studio
sperimentale dell'Irst di Meldola che permetterà alle donne affette da tumore al seno non palpabile di
evitare interventi chirurgici; Isal svilupperà progetti di ricerca sul dolore cronico; Arrt finanzierà il progetto "Io
gioco in anticipo": incontri con gli studenti delle scuole cesenati per fare prevenzione sui tumori.
Nel corso della Festa sono consumati 520 chili di formaggi e 450 litri di latte pastorizzato 10 & lode, un
record assoluto rispetto agli altri anni. In dettaglio, i più consumati sono stati lo Squacquerone senza
lattosio con caglio vegetale al sale di Cervia (120 kg) e la ricotta Fiocco di latte al sale di Cervia (120 kg). A
seguire: il Bucciato romagnolo al sale di Cervia (80 kg); la Caciotta romagnola al sale di Cervia (70 kg); la
Ricotta di Romagna senza lattosio al sale di Cervia (70 kg); il Misto delicato al sale di Cervia (60 kg).
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La Centrale del Latte dona 6mila euro alle associazioni di volontariato del
cesenate
03/10/2016 16:55
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Sono circa 150 le persone che si sono date appuntamento sabato 1 ottobre in Piazza del Popolo a Faenza
per la prima edizione della "Walk&Run for Health": un'iniziativa partita dalle ore 15 presso la Sala Bigari con
la conferenza del dott. Alberto Farolfi, medico oncologo dell'IRST IRCCS di Meldola, e Danilo Ridolfi,
personal trainer, e conclusasi col bio-buffet finale intorno alle ore 19.
L'evento, organizzato dall'Istituto Oncologico Romagnolo in collaborazione con il Running & Trail Team
Saucony Leopodistica, si inscriveva nell'ambito del progetto "La Salute in Movimento", campagna di
sensibilizzazione che si prefigge l'obiettivo di informare su di una maggiore consapevolezza dell'importanza
dell'attività sportiva nella lotta contro il cancro.
Nel corso del pomeriggio lo IOR ha invitato i presenti a prendere parte ad una camminata ludico motoria su
di una lunghezza di 5 km che si snodava lungo le vie del centro di Faenza; i più allenati potevano invece
optare per un percorso di podistica non competitiva leggermente più lungo, di circa 8 km. Centocinquanta
persone hanno risposto entusiastiche all'appello colorando le strade della provincia romagnola del giallo
delle magliette create appositamente per l'evento, disponibili come gadget all'interno del pacco gara. Il
ricavato, di circa 1500 euro, verrà interamente utilizzato dallo IOR per i progetti di ricerca scientifica e di
assistenza ai pazienti oncologici finanziati dall'Istituto.
"La prima edizione della "Walk&Run for Health" si è dunque rivelata un successo": per questo motivo l'
Istituto Oncologico Romagnolo desidera "ringraziare il Running & Trail Team Saucony Leopodistica per il
fondamentale contributo, nonché gli sponsor Superstore CONAD La Filanda e la Banca di Credito
Cooperativo Ravennate ed Imolese, che hanno reso possibile l'iniziativa. In questo senso è doveroso
inoltre dedicare un pensiero al Comune di Faenza, in particolare nella persona del sindaco, Giovanni
Malpezzi, che ha voluto essere presente al momento dell'inizio della gara, e Claudia Zivieri, Assessore ai
Lavori Pubblici, Sport e Bilancio".
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Prevenzione e attività sportiva: in 150 alla prima "Walk e Run for Health"
a Faenza
03/10/2016 16:11
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L'evento, organizzato dall'Istituto Oncologico Romagnolo in collaborazione con il Running & Trail Team
Saucony Leopodistica, si inscriveva nell'ambito del progetto "La Salute in Movimento"
Redazione
03 ottobre 2016 16:11 A scuola in compagnia: è ripartito il Piedibus di Castiglione di Cervia
Sono circa 150 le persone che si sono date appuntamento sabato in Piazza del Popolo a Faenza per la
prima edizione della "Walk&Run for Health": un'iniziativa partita dalle 15 alla Sala Bigari con la conferenza
del dottor Alberto Farolfi, medico oncologo dell'Irst Irccs di Meldola, e Danilo Ridolfi, personal trainer, e
conclusasi col bio-buffet finale intorno alle ore 19. L'evento, organizzato dall'Istituto Oncologico Romagnolo
in collaborazione con il Running & Trail Team Saucony Leopodistica, si inscriveva nell'ambito del progetto
"La Salute in Movimento", campagna di sensibilizzazione che si prefigge l'obiettivo di informare su di una
maggiore consapevolezza dell'importanza dell'attività sportiva nella lotta contro il cancro.
Nel corso del pomeriggio lo Ior ha invitato i presenti a prendere parte ad una camminata ludico motoria su
di una lunghezza di 5 chilometri che si snodava lungo le vie del centro di Faenza; i più allenati potevano
invece optare per un percorso di podistica non competitiva leggermente più lungo, di circa 8 chilometri.
Centocinquanta persone hanno risposto entusiastiche all'appello colorando le strade della provincia
romagnola del giallo delle magliette create appositamente per l'evento, disponibili come gadget all'interno
del pacco gara. Il ricavato, di circa 1500 euro, verrà interamente utilizzato dallo Istituto Oncologico
Romagnolo per i progetti di ricerca scientifica e di assistenza ai pazienti oncologici finanziati dall'Istituto.
La prima edizione della "Walk&Run for Health" si è dunque rivelata un successo: per questo motivo l'
Istituto Oncologico Romagnolo desidera ringraziare il Running & Trail Team Saucony Leopodistica per il
fondamentale contributo, nonché gli sponsor Superstore "Conad La Filanda" e la Banca di Credito
Cooperativo Ravennate ed Imolese, che hanno reso possibile l'iniziativa. In questo senso è doveroso
inoltre dedicare un pensiero al Comune di Faenza, in particolare nella persona del sindaco, Giovanni
Malpezzi, che ha voluto essere presente al momento dell'inizio della gara, e Claudia Zivieri, Assessore ai
Lavori Pubblici, Sport e Bilancio.
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In centocinquanta a Faenza per la "Walk e Run for Health
01/10/2016 00:14
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(Sesto Potere) - Forlì (FC) 1 ottobre 2016 - Mercoledì 19 ottobre 2016 in molte città Italiane ed in tutto il
mondo si celebrerà il BRA (Breast Reconstruction Awareness Day) Giornata internazionale per la
"Consapevolezza sulla ricostruzione mammaria", con eventi ed iniziative di sensibilizzazione su tutte le
tecniche di ricostruzione della mammella dopo tumore al seno, e sul percorso terapeutico e psicologico che
le pazienti devono affrontare.
Cecilia Dazzi
Sposando la missione di Bra Day Italia, con la collaborazione di Beautiful After Breast Cancer Italia Onlus,
con il sostegno dell'Istituto Oncologico Romagnolo e con il patrocinio della Società Italiana di Chirurgia
Plastica (SICPRE), dell' Ausl della Romagna, dell'IRST di Meldola, del Comune di Forlì, dell'Ordine dei
medici di Forlì-Cesena, del Collegio Provinciale degli Infermieri Professionali e della LILT, l'U.O. di
Senologia dell'Ospedale di Forlì (Direttore F.F. Dott.ssa Curcio) organizza mercoledì 19 Ottobre alle ore 18,
presso il Salone Comunale di Forlì, una sessione informativa aperta al pubblico sulle opzioni che la
chirurgia ricostruttiva offre dopo un intervento per tumore al seno.
Saranno presenti il prof. Amadori (direttore scientifico dell'IRST di Meldola) e, fra i relatori, il prof. Nava
(chirurgo plastico di Milano, presidente di Bra Day Italia), il dott. Folli (direttore della Senologia dell'Istituto
Tumori di Milano) e il prof. Santi (direttore dell Chirurgia Plastica dell'Università di Genova).
Sarà inoltre presente Cecilia Dazzi, pluripremiata attrice cinematografica e televisiva, che leggerà uno dei
dieci brani proclamati vincitori del Concorso Nazionale "Quelle BRAve Ragazze 2016" per racconti sul
tumore al seno.
Seguirà un piccolo aperitivo durante il quale lo Staff dell'U.O.di Senologia sarà a disposizione per confronti
e discussioni sui temi trattati, e alcune pazienti operate saranno a disposizione per condividere la loro
esperienza con nuove pazienti.
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Forlì, Bra day con Cecilia Dazzi
06/10/2016 15:19
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Scatta ufficialmente venerdì sera l'iniziativa che vede IOR e Conad uniti per promuovere una corretta
alimentazione, dal titolo "I Menù della Salute a Tavola"
Redazione
06 ottobre 2016 15:19 Meldola, presentata la stagione del Dragoni: è ricchissima di appuntamenti
Il primo appuntamento partirà alle 20.30 presso l'Auditorium Cariromagna di Forlì, in via Flavio Biondo 16:
sarà una conferenza a cui prenderanno parte il dott. Alberto Farolfi, medico oncologo dell'IRST IRCCS di
Meldola, e la dott.ssa Annamaria Acquaviva, nutrizionista laureata in Dietistica e Farmacia. Il tema: come
una corretta alimentazione possa aiutare a prevenire molte patologie, tra cui il cancro.
La cittadinanza, finora, ha risposto entusiasta all'appello. Per la conferenza, a ingresso gratuito, l'Istituto
Oncologico Romagnolo chiedeva la prenotazione telefonica: a un giorno dall'evento i duecento posti a
sedere dell'Auditorium sono stati quasi tutti assegnati, prova tangibile della rinnovata sensibilità che
dimostrano i forlivesi nei confronti dell'alimentazione. D'altronde, sono sempre più gli studi scientifici che
evidenziano come la dieta sia un'arma di prevenzione molto importante nei confronti dei tumori.
Quest'anno il focus dell'iniziativa si sposterà su come costruire un menù sano e bilanciato lungo tutto l'arco
della settimana, che preveda il giusto apporto e combinazione di quelle sostanze indispensabili per
l'organismo. Particolarmente importante la presenza della dott.ssa Annamaria Acquaviva, con cui ci si
concentrerà nello specifico sui bambini e su quella che è l'alimentazione corretta per il loro percorso di
crescita.
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"I Menù della Salute a Tavola": venerdì sera a Forlì il primo
appuntamento
05/10/2016 14:44
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Una corretta alimentazione può prevenire il cancro: sono oramai diversi gli studi scientifici che lo
dimostrano. Secondo analisi recenti, i tumori causati dalle cattive abitudini a tavola superano addirittura il
30% dei casi totali. Per questa ragione l'Istituto Oncologico Romagnolo, in collaborazione con Conad e con
il patrocinio scientifico dell'Irst Irccs di Meldola, rilancia l'iniziativa "I menù della salute a tavola".
Dopo il successo della campagna di sensibilizzazione dello scorso anno, due eccellenze del nostro
territorio scendono nuovamente in campo a favore della prevenzione oncologica. L'iniziativa ricalcherà il
format dell'edizione passata con alcune sostanziali novità: in primis la presenza di Annamaria Acquaviva,
che vanta una riconosciuta esperienza in tema di nutrizione. Grazie alla dietista, l'iniziativa si focalizzerà
non solo su una corretta alimentazione per gli adulti, ma la lente di ingrandimento si sposterà anche e
soprattutto sui bambini. Accanto alla dottoressa Acquaviva due professionisti che da tempo collaborano con
l'Istituto Oncologico Romagnolo: Alberto Farolfi medico oncologo alll'Irst Irccs di Meldola, e lo chef
consulting Luca Zannoni.
Un'ulteriore novità è rappresentata dal tema dell'iniziativa: se per l'edizione 2015 il focus si concentrava sui
singoli alimenti che aiutano a prevenire i tumori, quest'anno l'attenzione si sposta sui menù. L'iniziativa,
quindi, è volta ad insegnare a costruire un menù sano e bilanciato lungo tutto l'arco della settimana, che
preveda il giusto apporto e combinazione di quelle sostanze indispensabili per l'organismo. Gli alimenti che
andranno in seguito a comporre "I Menù della Salute a Tavola" sono stati identificati dall'Istituto Oncologico
Romagnolo grazie al patrocinio scientifico dell'Irst Irccs di Meldola: si potranno trovare sugli scaffali dei
supermercati Conad della Romagna e delle Marche (province di Pesaro-Urbino e Ancona), segnalati da
una bandierina.
Il progetto prevede inoltre alcuni appuntamenti di approfondimento e confronto aperti alla cittadinanza. Il
primo incontro pubblico è previsto per venerdì 7 ottobre alle ore 20,30 all'Auditorium Cariromagna di via
Flavio Biondo 16, a Forlì. Il secondo appuntamento è fissato per il 22 ottobre al Nautico Hotel di Riccione,
Lungomare della Libertà 19, a partire dalle 16,30; l'ultimo meeting sarà per il 5 novembre ai Magazzini del
Sale, in viale Nazario Sauro a Cervia, sempre dalle 16,30. L'ingresso è gratuito: tuttavia, essendo i posti
limitati, è gradita la prenotazione al numero di telefono 0543/35929. Anche quest'anno alla teoria seguirà la
pratica: veri e propri corsi di cucina, che insegneranno ai partecipanti come alimentarsi bene con gusto. Gli
appuntamenti saranno tre per ciascuna città, e affronteranno i seguenti argomenti: come costruire un menù
sano per gli adulti; come costruire un menù sano per i bambini; e come preparare una buona pizza di
qualità. I corsi di cucina si terranno venerdì 21 ottobre, venerdì 28 ottobre e venerdì 4 novembre all'Istituto
Alberghiero "Pellegrino Artusi" di Forlimpopoli, in via Giacomo Matteotti 17; venerdì 4 novembre, venerdì 18
novembre e venerdì 25 novembre a Riccione, all'azienda MoCa, in via Modena 22; infine martedì 15
novembre, martedì 22 novembre e martedì 29 novembre a Cervia, alla Scozzoli Srl, in via del Lavoro 30.
Tutti gli incontri saranno serali, con orario di inizio fissato per le 20,30.
Dino Amadori presidente Ior, ha dichiarato: "I Menù della Salute a Tavola è un progetto dal forte razionale
scientifico, infatti sono tantissime le ricerche scientifiche che dimostrano come la dieta impatti sulla
possibilità di ammalarsi di cancro. Sin dalla fine degli anni '70 lo IOR ha condotto varie ricerche in merito,
additando la 'dieta romagnola' come un rischio concreto per la salute pubblica, perché caratterizzata da
insaccati, cibi ricchi di sali, carne e povera di verdure e frutta, che sono invece elementi tipici della 'dieta
mediterranea'. Seguire una dieta corretta durante la terapia riduce del 30% la possibilità di riammalarsi di
tumore. Una corretta alimentazione difende non solo dal cancro, ma anche da altre malattie come quelle
cardiovascolari e il diabete. L'obiettivo di queste conferenze sarà quello di far conoscere alla cittadinanza
come realizzare uno stile di vita protettivo per ridurre sensibilmente la possibilità di ammalarsi di cancro."
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I menù della salute a tavola
05/10/2016 14:44
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"Il consumatore di oggi presta molta più attenzione che in passato a cosa mette nel carrello e porta in
tavola - commenta Luca Panzavolta, amministratore delegato Cia-Conad - ormai è ampiamente diffusa la
consapevolezza di quanto siano importanti la corretta alimentazione e gli stili di vita sani. Da tempo questa
sensibilità ha fatto il suo ingresso anche all'interno dei supermercati e così la spesa di ogni giorno diventa
un'occasione per riflettere e mangiare con gusto, abbinando la qualità all'attenzione per il proprio star bene.
Il progetto "I Menu della Salute a Tavola", che rinnova la collaborazione consolidata e pluriennale tra Cia Conad e lo IOR, rappresenta un ulteriore passo avanti, rispetto all'iniziativa promossa lo scorso anno, per
invitare i clienti ad abbinare in maniera piacevole e salutare quei cibi che non dovrebbero mancare nella
dieta di ogni giorno".
Paolo Grillandi
03/10/2016 16:18
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Saucony Leopodistica, si inscriveva nell'ambito del progetto "La Salute in Movimento"
Sono circa 150 le persone che si sono date appuntamento sabato in Piazza del Popolo a Faenza per la
prima edizione della "Walk&Run for Health": un'iniziativa partita dalle 15 alla Sala Bigari con la conferenza
del dottor Alberto Farolfi, medico oncologo dell'Irst Irccs di Meldola, e Danilo Ridolfi, personal trainer, e
conclusasi col bio-buffet finale intorno alle ore 19. L'evento, organizzato dall'Istituto Oncologico Romagnolo
in collaborazione con il Running & Trail Team Saucony Leopodistica, si inscriveva nell'ambito del progetto
"La Salute in Movimento", campagna di sensibilizzazione che si prefigge l'obiettivo di informare su di una
maggiore consapevolezza dell'importanza dell'attività sportiva nella lotta contro il cancro.
Nel corso del pomeriggio lo Ior ha invitato i presenti a prendere parte ad una camminata ludico motoria su
di una lunghezza di 5 chilometri che si snodava lungo le vie del centro di Faenza; i più allenati potevano
invece optare per un percorso di podistica non competitiva leggermente più lungo, di circa 8 chilometri.
Centocinquanta persone hanno risposto entusiastiche all'appello colorando le strade della provincia
romagnola del giallo delle magliette create appositamente per l'evento, disponibili come gadget all'interno
del pacco gara. Il ricavato, di circa 1500 euro, verrà interamente utilizzato dallo Istituto Oncologico
Romagnolo per i progetti di ricerca scientifica e di assistenza ai pazienti oncologici finanziati dall'Istituto.
La prima edizione della "Walk&Run for Health" si è dunque rivelata un successo: per questo motivo l'
Istituto Oncologico Romagnolo desidera ringraziare il Running & Trail Team Saucony Leopodistica per il
fondamentale contributo, nonché gli sponsor Superstore "Conad La Filanda" e la Banca di Credito
Cooperativo Ravennate ed Imolese, che hanno reso possibile l'iniziativa. In questo senso è doveroso
inoltre dedicare un pensiero al Comune di Faenza, in particolare nella persona del sindaco, Giovanni
Malpezzi, che ha voluto essere presente al momento dell'inizio della gara, e Claudia Zivieri, Assessore ai
Lavori Pubblici, Sport e Bilancio.
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In centocinquanta a Faenza per la "Walk e Run for Health